Natsunokumo
Prima serie lunga di Rokuro Shinofusa (di cui in Italia è stata pubblicata la collezione di racconti brevi 'Rokuro Shinofusa World'), 'Natsunokumo' è un'ottimo manga che sviluppa appieno quelli che sono, alla fin fine, i due tratti principali di Shinofusa come autore: tematiche ed ambientazione futuriste, e legate in particolare modo al mondo dei giochi di ruolo online, a cui l'autore ha dedicato varie storie; ed un'estrema attenzione verso l'aspetto psicologico dei personaggi, in particolare le loro interazioni reciproche e conflitti di ideologie.
Un ensemble di persone si incontrano e scontrano, tramite avatar, in un mondo virtuale che, anche se apparentemente molto più libero di quello reale, in realtà è forse ancora più oppressivo e 'patrigno': non solo i misteriosi GM fanno il brutto e cattivo tempo, giocando come piccoli lord feudali con i destini dei personaggi; ma questi personaggi stessi, pur interagendo tramite avatar, portano nel mondo virtuale i loro spesso tragici problemi dal mondo reale, con conseguenze esplosive. Unico punto di luce è 'Lo Zoo', una specie di consultorio/studio di psicologia virtuale in cui i giocatori possono, sempre tramite avatar, imparare ad 'giocare di ruolo' online terapeuticamente, per poi vivere meglio nel mondo reale.
Al di là della complessità, o anche preveggenza dell'idea di fondo, uno dei valori di 'Natsunokumo' sta nel fatto che la 'virtualità' dei personaggi non intacca per niente il pathos ed il dramma dei loro destini: al contrario di storie come 'Sword Art Online', che fanno leva sulle conseguenze letali che perdere nel gioco ha, qui scopriamo subito che morire nel gioco non comporta la morte reale, anzi a volte può essere liberatorio: tuttavia, le interazioni tra gli avatar dei personaggi sono così realistiche e psicologicamente dettagliate da farci simpatizzare col loro destino, pur sapendo che stanno letteralmente solo 'giocando'. Quasi tutti poi hanno vite drammatiche nel mondo reale, problemi che (giocatori online e non) abbiamo quasi tutti dovuto affrontare nella vita, dando così alla serie un'appeal che va ben oltre i fan di RPG.
Il tratto di Shinofusa, dopo le incertezze delle prime serie (ad esempio, le difficoltà anatomiche e di proporzioni) è qui ormai all' apice: tecnicamente impeccabile ed inconfondibile, è squadrato ed essenziale, pulitissimo ma allo stesso tempo estremamente dettagliato. Un bonus poi sono le copertine, tra le più belle che mi sia capitato di vedere ultimamente.
In sostanza, un'ottima serie che consiglierei agli amanti di RPG che hanno trovato altre serie, come SOL o /hack, carenti sotto il profilo drammatico e psicologico: qui avrete pane per i vostri denti.
Un ensemble di persone si incontrano e scontrano, tramite avatar, in un mondo virtuale che, anche se apparentemente molto più libero di quello reale, in realtà è forse ancora più oppressivo e 'patrigno': non solo i misteriosi GM fanno il brutto e cattivo tempo, giocando come piccoli lord feudali con i destini dei personaggi; ma questi personaggi stessi, pur interagendo tramite avatar, portano nel mondo virtuale i loro spesso tragici problemi dal mondo reale, con conseguenze esplosive. Unico punto di luce è 'Lo Zoo', una specie di consultorio/studio di psicologia virtuale in cui i giocatori possono, sempre tramite avatar, imparare ad 'giocare di ruolo' online terapeuticamente, per poi vivere meglio nel mondo reale.
Al di là della complessità, o anche preveggenza dell'idea di fondo, uno dei valori di 'Natsunokumo' sta nel fatto che la 'virtualità' dei personaggi non intacca per niente il pathos ed il dramma dei loro destini: al contrario di storie come 'Sword Art Online', che fanno leva sulle conseguenze letali che perdere nel gioco ha, qui scopriamo subito che morire nel gioco non comporta la morte reale, anzi a volte può essere liberatorio: tuttavia, le interazioni tra gli avatar dei personaggi sono così realistiche e psicologicamente dettagliate da farci simpatizzare col loro destino, pur sapendo che stanno letteralmente solo 'giocando'. Quasi tutti poi hanno vite drammatiche nel mondo reale, problemi che (giocatori online e non) abbiamo quasi tutti dovuto affrontare nella vita, dando così alla serie un'appeal che va ben oltre i fan di RPG.
Il tratto di Shinofusa, dopo le incertezze delle prime serie (ad esempio, le difficoltà anatomiche e di proporzioni) è qui ormai all' apice: tecnicamente impeccabile ed inconfondibile, è squadrato ed essenziale, pulitissimo ma allo stesso tempo estremamente dettagliato. Un bonus poi sono le copertine, tra le più belle che mi sia capitato di vedere ultimamente.
In sostanza, un'ottima serie che consiglierei agli amanti di RPG che hanno trovato altre serie, come SOL o /hack, carenti sotto il profilo drammatico e psicologico: qui avrete pane per i vostri denti.