Under Grand Hotel
Questa storia porta in sé la definizione stessa di esplicito, fin dall'inizio del primo volume. E' un male? Assolutamente no. E questo perché allo stesso tempo sono presenti un chara design e un world building molto interessanti, con personaggi originali, complessi, dalle motivazioni profonde e intricate. Non mancano colpi di scena - alcuni dei quali prevedibili, altri meno, ma in ogni caso ben orchestrati grazie anche a ottime scelte di dialoghi e inquadrature.
E' un'opera da "tutto o niente", nel senso che se vi approcciate a questa lettura dovete assolutamente essere disposti a vedere potenzialmente qualsiasi tipologia di scena esplicita ma che, se siete disposti ad accettarlo, da un punto di vista narrativo vi offrirà moltissimo. Scrivo "narrativo" e non "umano" perché di fatto, umanamente, i personaggi hanno ben poco da offrire: sono tutti pessimi soggetti, perfino il protagonista, nonostante sotto diversi punti di vista lo si possa considerare più ingenuo degli altri. Eppure proprio in questa corruzione traspaiono tutta la loro umanità, il tormento, la sofferenza, i dilemmi emotivi, morali e intellettuali che dilaniano le loro coscienze e che trascinano il lettore a fondo nel loro vissuto emotivo. E' un'opera che riesce a fare ciò nonostante, o forse proprio attraverso, il fatto che gran parte delle scene sia di sesso esplicito (definizione, questa, in cui "esplicito" è davvero un eufemismo).
L'assenza di mezzi termini diventa in definitiva un punto a favore di questo prodotto, che gli conferisce il realismo e l'originalità necessari a supportare una storia forte dal punto di vista narrativo.
Non ho apprezzato invece il finale aperto - mi rendo conto che fosse voluto, come afferma la stessa autrice nell'intervista di fine volume, ma ritengo che i personaggi meritassero una chiusura esplicita che, forse, l'autrice ha avuto il timore di dare per paura di una reazione negativa da parte del pubblico.
E' un'opera da "tutto o niente", nel senso che se vi approcciate a questa lettura dovete assolutamente essere disposti a vedere potenzialmente qualsiasi tipologia di scena esplicita ma che, se siete disposti ad accettarlo, da un punto di vista narrativo vi offrirà moltissimo. Scrivo "narrativo" e non "umano" perché di fatto, umanamente, i personaggi hanno ben poco da offrire: sono tutti pessimi soggetti, perfino il protagonista, nonostante sotto diversi punti di vista lo si possa considerare più ingenuo degli altri. Eppure proprio in questa corruzione traspaiono tutta la loro umanità, il tormento, la sofferenza, i dilemmi emotivi, morali e intellettuali che dilaniano le loro coscienze e che trascinano il lettore a fondo nel loro vissuto emotivo. E' un'opera che riesce a fare ciò nonostante, o forse proprio attraverso, il fatto che gran parte delle scene sia di sesso esplicito (definizione, questa, in cui "esplicito" è davvero un eufemismo).
L'assenza di mezzi termini diventa in definitiva un punto a favore di questo prodotto, che gli conferisce il realismo e l'originalità necessari a supportare una storia forte dal punto di vista narrativo.
Non ho apprezzato invece il finale aperto - mi rendo conto che fosse voluto, come afferma la stessa autrice nell'intervista di fine volume, ma ritengo che i personaggi meritassero una chiusura esplicita che, forse, l'autrice ha avuto il timore di dare per paura di una reazione negativa da parte del pubblico.
Mika Sadahiro non ha avuto molta fortuna con l’Italia e credo che questo manga iniziato ad uscire in Giappone nel 2003 sia l’unica cosa che una casa editrice nostrana abbia avuto il coraggio di portare, purtroppo!
L’edizione è la solita (quindi buona) di Magic Press; ma cosa ha di speciale questo manga? Essendo un manga disegnato da una donna ha il solito difetto/pregio di raccontare una storia d’amore ma… poco sdolcinata. Dunque se non volete leggere una storia banale ma invece una storia violenta, piena di sesso, di infedeltà in cui tutto scorre in modo carnale, con personaggi stuprati in gruppo o anche con oggetti, in un mondo che permette loro di amarsi ma in modo corrotto dal loro essere detenuti circondati da criminali della peggior specie e dove persino le guardie vendono la loro vigilanza per denaro, o sono complici (oltre che carnefici) dei delinquenti dell’Underground Hotel, una prigione di massima sicurezza per soli uomini. Tutto questo sesso mi ha ricordato dei fumetti americani, certo questo manga è disegnato in puro stile giapponese.
Parlato dei pregi veniamo a parlare dei difetti: alla fine del manga si formano due coppie “normali” (oltre che felici) e penso che in ciò l’autrice si sia fatta influenzare da una parte delle sue lettrici o dal suo redattore e poi un altro difetto è l’espressione dei personaggi che non riescono a far passare il loro piacere o il loro dolore mentre stanno facendo l’amore, cosa che altre autrici molto più modeste nel creare le storie riescono meglio… e di questo me ne sono accorto rileggendo il terzo volume più di una volta per capire cosa non andava… pur con questo non voglio dire che l’autrice non disegni bene, ma non riesce a far arrivare la emozioni dei personaggi che assomigliano a quegli attori di serie B che riescono a rovinare un bel film nei quali non si sa come abbiano ricevuto un ruolo.
Per quanto riguarda gli ammiratori di questo manga vorrei citare la defunta Kaoru Kurimoto (Guin) che ha persino scritto due righe a riguardo in fondo all’ultimo volume.
Alla fine mi sento di dare un otto all’autrice per il coraggio manifestato soprattutto nei primi tre volumi (ma anche all’inizio del terzo) e mi auguro che riesca a superare i difetti da me enumerati per dar vita ad opere da dieci.
L’edizione è la solita (quindi buona) di Magic Press; ma cosa ha di speciale questo manga? Essendo un manga disegnato da una donna ha il solito difetto/pregio di raccontare una storia d’amore ma… poco sdolcinata. Dunque se non volete leggere una storia banale ma invece una storia violenta, piena di sesso, di infedeltà in cui tutto scorre in modo carnale, con personaggi stuprati in gruppo o anche con oggetti, in un mondo che permette loro di amarsi ma in modo corrotto dal loro essere detenuti circondati da criminali della peggior specie e dove persino le guardie vendono la loro vigilanza per denaro, o sono complici (oltre che carnefici) dei delinquenti dell’Underground Hotel, una prigione di massima sicurezza per soli uomini. Tutto questo sesso mi ha ricordato dei fumetti americani, certo questo manga è disegnato in puro stile giapponese.
Parlato dei pregi veniamo a parlare dei difetti: alla fine del manga si formano due coppie “normali” (oltre che felici) e penso che in ciò l’autrice si sia fatta influenzare da una parte delle sue lettrici o dal suo redattore e poi un altro difetto è l’espressione dei personaggi che non riescono a far passare il loro piacere o il loro dolore mentre stanno facendo l’amore, cosa che altre autrici molto più modeste nel creare le storie riescono meglio… e di questo me ne sono accorto rileggendo il terzo volume più di una volta per capire cosa non andava… pur con questo non voglio dire che l’autrice non disegni bene, ma non riesce a far arrivare la emozioni dei personaggi che assomigliano a quegli attori di serie B che riescono a rovinare un bel film nei quali non si sa come abbiano ricevuto un ruolo.
Per quanto riguarda gli ammiratori di questo manga vorrei citare la defunta Kaoru Kurimoto (Guin) che ha persino scritto due righe a riguardo in fondo all’ultimo volume.
Alla fine mi sento di dare un otto all’autrice per il coraggio manifestato soprattutto nei primi tre volumi (ma anche all’inizio del terzo) e mi auguro che riesca a superare i difetti da me enumerati per dar vita ad opere da dieci.