Saiyuki Ibun
Considero l’universo di Saiyuki di Minekura Kazuya molto bello e potrei leggerne in continuazione le storie non fosse che l’autrice è molto malata e quindi ad un certo punto ha iniziato a centellinare ed interrompere i suoi racconti.
E forse questo il motivo che mi spinge a dare ad Ibun solo sette: è da lungo interrotto e il volume sembra essere solo un prologo di una storia che può andare a lungo avanti, con personaggi che si iniziano a delineare ma di cui non si delinea il percorso: uno di loro avrà uno dei sutra, i cinque sutra che fanno parte di questo universo ma non sappiamo cosa succederà nel frattempo ed in seguito, non sappiamo i legami con i personaggi della saga originale: ricordiamo che siamo in un universo buddhista dove ci sono dunque le reincarnazioni e ci si può incontrare, senza ricordarsi di chi si era, in altre vite. Solo un personaggio mi ricorda il nostro Sanzo, un discepolo fannullone, ma molto dotato, il quale infatti dovrebbe essere il personaggio che lega l’avventura come un prologo al saiyuki storico. Ma non mi torna affatto, perché nella storia principale diventa uno dei grandi monaci prima dell’età che mostra in questa avventura.
Comunque motivo il mio sette diversamente: la storia è stata pubblicata nel 2009, è incompleta e sono anni che non va avanti… Certo vorrei conoscere meglio il bambino-mostro dagli strani poteri e l’uomo forzuto, vorrei capire chi e quando entrerà in azione l’avversario, vorrei dunque saperne di più. Ma ciò per la salute dell’autrice è impossibile.
È un peccato: altro che Fate o SAO...
E forse questo il motivo che mi spinge a dare ad Ibun solo sette: è da lungo interrotto e il volume sembra essere solo un prologo di una storia che può andare a lungo avanti, con personaggi che si iniziano a delineare ma di cui non si delinea il percorso: uno di loro avrà uno dei sutra, i cinque sutra che fanno parte di questo universo ma non sappiamo cosa succederà nel frattempo ed in seguito, non sappiamo i legami con i personaggi della saga originale: ricordiamo che siamo in un universo buddhista dove ci sono dunque le reincarnazioni e ci si può incontrare, senza ricordarsi di chi si era, in altre vite. Solo un personaggio mi ricorda il nostro Sanzo, un discepolo fannullone, ma molto dotato, il quale infatti dovrebbe essere il personaggio che lega l’avventura come un prologo al saiyuki storico. Ma non mi torna affatto, perché nella storia principale diventa uno dei grandi monaci prima dell’età che mostra in questa avventura.
Comunque motivo il mio sette diversamente: la storia è stata pubblicata nel 2009, è incompleta e sono anni che non va avanti… Certo vorrei conoscere meglio il bambino-mostro dagli strani poteri e l’uomo forzuto, vorrei capire chi e quando entrerà in azione l’avversario, vorrei dunque saperne di più. Ma ciò per la salute dell’autrice è impossibile.
È un peccato: altro che Fate o SAO...