Kedamono Kareshi
“Kedamono Kareshi” (“He is a Beast!” in inglese) è uno shoujo scolastico di 13 volumi e creato da Saki Aikawa, autrice oggi inedita in Italia. E’ una commedia sentimentale che tratta il tema della convivenza forzata tra fratelli non consanguinei. Se avete letto “Marmalade Boy” e “Lui, il diavolo” questa potrebbe rappresentare la loro rilettura in chiave moderna e più spregiudicata.
Himari è una studentessa del liceo cresciuta con il timore verso l’altro sesso a causa di un compagno di classe che le faceva sempre i dispetti e la ridicolizzava davanti ai compagni. Quando la madre vedova decide di risposarsi e tornare nella città dove è nata, non può immaginare di trovarsi nella stessa classe di Keita – quel terribile bambino che l’ha traumatizzata.
La sensazione di sgradevole sorpresa continua quando Himari rientra a casa da scuola e scopre che Keita è anche figlio del nuovo marito della madre. Inizia così per Himari la convivenza con la nuova famiglia “allargata” e con un fratellastro rimasto sgradevole e provocatore. Queste caratteristiche mostrate solo alla sorella non gli impediscono di essere il ragazzo più ambito della scuola e, per questo motivo, Himari dovrà essere attenta a mantenere il segreto della loro convivenza.
“Kedamono Kareshi” è una lettura estremamente semplice e scorrevole, che strappa qualche risata e una buona dose di batticuore. Come altre commedie sentimentali che trattano il tema del sentimento tra fratelli non consanguinei, intervengono frequenti imprevisti o personaggi secondari a rendere la storia movimentata. Non occorre una premonizione per comprendere già dal primo volume qual è l’epilogo, tuttavia si tratta di una storia che non annoia e mette alla prova i suoi protagonisti. Non spendo parole edificanti per il personaggio femminile, che sembra in costante balìa delle sue paure e del peso della sfortuna sulle sue spalle. Al contrario, il personaggio maschile ha una caratterizzazione notevole. Mi è piaciuto molto come sono stati rappresentati il suo orgoglio e capacità di affrontare le situazioni. In modo particolare, mi è piaciuto come ha ribaltato i sentimenti della vergogna e della necessità di sacrificare sé stessi per un’armonia familiare opinabile se non autentica.
I disegni di Saki Aikawa sono belli, anche se osservando le tavole si intuisce subito che le energie sono spese per i volti e i mezzi busti. Gli sfondi sono assenti, a parte qualche eccezione con le stanze interne alla casa e senza particolari dettagli. Ho notato che si è preferito piuttosto lavorare sui dialoghi incalzanti, che coinvolgono con dei botta-risposta e si arriva alla fine del volume senza quasi rendersi conto. Nella visione di insieme è stata una lettura piacevole, non originale per il tema scomodo tabù trattato quanto per il modo più irruento e meno perbenista con cui viene proposto. Anche il tema dell’amicizia tra Keita e Saeki (il “terzo”) è interessante e conferma ancora una volta lo spazio di evoluzione che l’autrice ha voluto offrire alla componente maschile della sua storia.
L’edizione straniera che ho letto e propone questa storia è fatta molto bene. Ha delle pagine morbide che consentono di aprire bene il volume quando i testi sono in prossimità dei bordi. Penso che nel complesso sia una lettura piacevole e distensiva, meno drammatica e più fresca rispetto alle sue opere “antenate” o cugine. Potrebbe essere interessante dare alle prossime generazioni di lettori/trici shoujo l’occasione di avere in Italia questa autrice. Nel complesso lo trovo un buon manga shoujo scolastico.
Himari è una studentessa del liceo cresciuta con il timore verso l’altro sesso a causa di un compagno di classe che le faceva sempre i dispetti e la ridicolizzava davanti ai compagni. Quando la madre vedova decide di risposarsi e tornare nella città dove è nata, non può immaginare di trovarsi nella stessa classe di Keita – quel terribile bambino che l’ha traumatizzata.
La sensazione di sgradevole sorpresa continua quando Himari rientra a casa da scuola e scopre che Keita è anche figlio del nuovo marito della madre. Inizia così per Himari la convivenza con la nuova famiglia “allargata” e con un fratellastro rimasto sgradevole e provocatore. Queste caratteristiche mostrate solo alla sorella non gli impediscono di essere il ragazzo più ambito della scuola e, per questo motivo, Himari dovrà essere attenta a mantenere il segreto della loro convivenza.
“Kedamono Kareshi” è una lettura estremamente semplice e scorrevole, che strappa qualche risata e una buona dose di batticuore. Come altre commedie sentimentali che trattano il tema del sentimento tra fratelli non consanguinei, intervengono frequenti imprevisti o personaggi secondari a rendere la storia movimentata. Non occorre una premonizione per comprendere già dal primo volume qual è l’epilogo, tuttavia si tratta di una storia che non annoia e mette alla prova i suoi protagonisti. Non spendo parole edificanti per il personaggio femminile, che sembra in costante balìa delle sue paure e del peso della sfortuna sulle sue spalle. Al contrario, il personaggio maschile ha una caratterizzazione notevole. Mi è piaciuto molto come sono stati rappresentati il suo orgoglio e capacità di affrontare le situazioni. In modo particolare, mi è piaciuto come ha ribaltato i sentimenti della vergogna e della necessità di sacrificare sé stessi per un’armonia familiare opinabile se non autentica.
I disegni di Saki Aikawa sono belli, anche se osservando le tavole si intuisce subito che le energie sono spese per i volti e i mezzi busti. Gli sfondi sono assenti, a parte qualche eccezione con le stanze interne alla casa e senza particolari dettagli. Ho notato che si è preferito piuttosto lavorare sui dialoghi incalzanti, che coinvolgono con dei botta-risposta e si arriva alla fine del volume senza quasi rendersi conto. Nella visione di insieme è stata una lettura piacevole, non originale per il tema scomodo tabù trattato quanto per il modo più irruento e meno perbenista con cui viene proposto. Anche il tema dell’amicizia tra Keita e Saeki (il “terzo”) è interessante e conferma ancora una volta lo spazio di evoluzione che l’autrice ha voluto offrire alla componente maschile della sua storia.
L’edizione straniera che ho letto e propone questa storia è fatta molto bene. Ha delle pagine morbide che consentono di aprire bene il volume quando i testi sono in prossimità dei bordi. Penso che nel complesso sia una lettura piacevole e distensiva, meno drammatica e più fresca rispetto alle sue opere “antenate” o cugine. Potrebbe essere interessante dare alle prossime generazioni di lettori/trici shoujo l’occasione di avere in Italia questa autrice. Nel complesso lo trovo un buon manga shoujo scolastico.