31 I Dream
31☆Ai Dream [Idol Dreams]: recensisco questo volume in seguito alla lettura di tutti e sei i volumi attualmente usciti, comprati in inglese cartaceo. Trovo che valesse assolutamente la pena acquistarli, dal momento che è possibile apprezzare appieno Arina Tanemura solo su carta (e, sì, la seguo dal suo primo volume quindi mi fa piacere possederli).
Come già evidente da Neko to Watashi, la Tanemura si concentra sul raccontare quello che vuole, senza porsi troppi problemi. Nelle interviste a fine volume lo dichiara espressamente: "I'm not thinking about creating a fast-paced series or doing this and that with it. I'm just concentrating on what I truly want to." E, come afferma lo stesso Hibiki all'interno del manga, in riferimento allo scrivere canzoni: "Songs have freedom. You are free to express whatever you want in a song. Even if the rest of the world rejects that song... if the lyrics are from the heart, they will definitely reach the heart of someone else."
E le lyrics di questo fumetto sono davvero "from the heart of" Arina Tanemura: come lei stessa dichiara, riesce a mettere molto di se stessa in questa storia, vuoi per i protagonisti adulti, vuoi per la maggiore libertà creativa. La storia procede molto lentamente, prendendosi tutto il tempo per le riflessioni della protagonista. Protagonista su cui si concentra l'attenzione molto più che nelle opere precedenti, in cui molto più spazio era dedicato ai coprimari. Questo è un elemento di novità ma in parte anche un limite, essendo l'approfondimento dei coprimari uno dei punti forti della Tanemura. Eppure anche così, seppur attraverso gli occhi della protagonista, ciascun personaggio sfrutta molto bene il poco tempo che gli è concesso riuscendo a entrare nel cuore del lettore.
Ritornano, anche se in veste diversa, alcuni temi tipici della Tanemura: le motivazioni che possono portare una persona al suicidio; il contrasto tra chi ha il dono di una bellezza naturale, ma non le attribuisce importanza, e chi fa di tutto per poterla ottenere ma capisce infine che la bellezza esteriore che tanto desiderava non era ciò che era in grado di renderlo felice (tema già molto presente in Full Moon wo Sagashite e La Spada Incantata di Sakura); le rivalità che si trasformano in amicizie sincere e profonde. La componente sentimentale è l'elemento principale della storia, ma ad essere molto assenti sono proprio le scene romantiche: il che è abbastanza un lutto per un lettore abituato ai lavori precedenti della sensei, ma è anche indice di un sentimento più maturo, adulto.
Si tratta di un lavoro che può essere apprezzato appieno da un pubblico più maturo, e sotto questo punto di vista, non sono sicura che troverà il suo spazio nel mercato italiano. Tuttavia è un'opera di grande valore, innanzitutto per i fan di Arina Tanemura, che possono qui ritrovarla in tutta la sua pienezza ma sotto un punto di vista completamente nuovo. E immagino che anche un lettore che non la conosce possa apprezzare questa narrazione intensa e profonda in cui i sentimenti non sono mai scontati e i punti di vista di tutti, anche dei personaggi che non si apprezzano, possono essere eventualmente non condivisi ma mai incompresi.
Il tratto della sensei è qui molto più lineare e pulito, il che è un vantaggio dal punto di vista della maturità del manga. Sarebbe stato comunque bello che in ogni scena fossero conservate le espressività intense date dalle sfumature e dai luccichii negli occhi dei personaggi, che sono uno dei punti forti della Tanemura e che in alcune scene vengono talvolta a mancare.
Unico punto a sfavore, che mi trattiene dall'assegnare un 10 pieno, è la modalità con cui avviene la trasformazione di Chikage. Mentre in Full Moon la trasformazione era spiegata per mezzo di poteri soprannaturali, in 31 I Dream si tenta di dare una spiegazione "scientifica", per mezzo dell'utilizzo di una medicina sperimentale. Si tratta di una grossa sospensione dell'incredulità. Mi viene in mente il paragone con Detective Conan, in cui Shinichi torna bambino per mezzo di una droga sperimentale: tuttavia in DC la droga era stata ideata da un'associazione criminale segreta, il che rende l'evento inverosimile un pochino più accettabile. Nel caso di 31 I Dream, la medicina è stata creata da un comune farmacologo amico di Chikage, che ne dispone in quantità potenzialmente illimitate. Si tratta di una sospensione dell'incredulità che accettiamo, in quanto è soltanto una premessa necessaria e come venga creato questo farmaco non è in alcun modo elemento di interesse nella storia, tuttavia forse sarebbe stato preferibile un ricorso a elementi soprannaturali. L'esistenza di tale medicina, infatti, creata dall'autrice proprio per mantenere al storia sul piano del "reale", finisce per essere l'elemento più irrealistico di tutta la storia.
Come già evidente da Neko to Watashi, la Tanemura si concentra sul raccontare quello che vuole, senza porsi troppi problemi. Nelle interviste a fine volume lo dichiara espressamente: "I'm not thinking about creating a fast-paced series or doing this and that with it. I'm just concentrating on what I truly want to." E, come afferma lo stesso Hibiki all'interno del manga, in riferimento allo scrivere canzoni: "Songs have freedom. You are free to express whatever you want in a song. Even if the rest of the world rejects that song... if the lyrics are from the heart, they will definitely reach the heart of someone else."
E le lyrics di questo fumetto sono davvero "from the heart of" Arina Tanemura: come lei stessa dichiara, riesce a mettere molto di se stessa in questa storia, vuoi per i protagonisti adulti, vuoi per la maggiore libertà creativa. La storia procede molto lentamente, prendendosi tutto il tempo per le riflessioni della protagonista. Protagonista su cui si concentra l'attenzione molto più che nelle opere precedenti, in cui molto più spazio era dedicato ai coprimari. Questo è un elemento di novità ma in parte anche un limite, essendo l'approfondimento dei coprimari uno dei punti forti della Tanemura. Eppure anche così, seppur attraverso gli occhi della protagonista, ciascun personaggio sfrutta molto bene il poco tempo che gli è concesso riuscendo a entrare nel cuore del lettore.
Ritornano, anche se in veste diversa, alcuni temi tipici della Tanemura: le motivazioni che possono portare una persona al suicidio; il contrasto tra chi ha il dono di una bellezza naturale, ma non le attribuisce importanza, e chi fa di tutto per poterla ottenere ma capisce infine che la bellezza esteriore che tanto desiderava non era ciò che era in grado di renderlo felice (tema già molto presente in Full Moon wo Sagashite e La Spada Incantata di Sakura); le rivalità che si trasformano in amicizie sincere e profonde. La componente sentimentale è l'elemento principale della storia, ma ad essere molto assenti sono proprio le scene romantiche: il che è abbastanza un lutto per un lettore abituato ai lavori precedenti della sensei, ma è anche indice di un sentimento più maturo, adulto.
Si tratta di un lavoro che può essere apprezzato appieno da un pubblico più maturo, e sotto questo punto di vista, non sono sicura che troverà il suo spazio nel mercato italiano. Tuttavia è un'opera di grande valore, innanzitutto per i fan di Arina Tanemura, che possono qui ritrovarla in tutta la sua pienezza ma sotto un punto di vista completamente nuovo. E immagino che anche un lettore che non la conosce possa apprezzare questa narrazione intensa e profonda in cui i sentimenti non sono mai scontati e i punti di vista di tutti, anche dei personaggi che non si apprezzano, possono essere eventualmente non condivisi ma mai incompresi.
Il tratto della sensei è qui molto più lineare e pulito, il che è un vantaggio dal punto di vista della maturità del manga. Sarebbe stato comunque bello che in ogni scena fossero conservate le espressività intense date dalle sfumature e dai luccichii negli occhi dei personaggi, che sono uno dei punti forti della Tanemura e che in alcune scene vengono talvolta a mancare.
Unico punto a sfavore, che mi trattiene dall'assegnare un 10 pieno, è la modalità con cui avviene la trasformazione di Chikage. Mentre in Full Moon la trasformazione era spiegata per mezzo di poteri soprannaturali, in 31 I Dream si tenta di dare una spiegazione "scientifica", per mezzo dell'utilizzo di una medicina sperimentale. Si tratta di una grossa sospensione dell'incredulità. Mi viene in mente il paragone con Detective Conan, in cui Shinichi torna bambino per mezzo di una droga sperimentale: tuttavia in DC la droga era stata ideata da un'associazione criminale segreta, il che rende l'evento inverosimile un pochino più accettabile. Nel caso di 31 I Dream, la medicina è stata creata da un comune farmacologo amico di Chikage, che ne dispone in quantità potenzialmente illimitate. Si tratta di una sospensione dell'incredulità che accettiamo, in quanto è soltanto una premessa necessaria e come venga creato questo farmaco non è in alcun modo elemento di interesse nella storia, tuttavia forse sarebbe stato preferibile un ricorso a elementi soprannaturali. L'esistenza di tale medicina, infatti, creata dall'autrice proprio per mantenere al storia sul piano del "reale", finisce per essere l'elemento più irrealistico di tutta la storia.
"31 Ai Dream" è il primo josei (manga per donne adulte) di Arina Tanemura, che finora si è occupata sempre di manga con un target 8-12 anni, avendo lavorato sempre per la rivista Ribon della Shueisha. Tuttavia la Tanemura non si distacca neanche stavolta dagli elementi che l'hanno resa celebre.
Ai una volta era una studentessa bella e popolare mentre adesso è una trentunenne ancora vergine, sciatta e insoddisfatta della propria vita, incapace di dimenticare il ragazzo di cui era innamorata alle superiori.
Durante una riunione di classe Ai riesce a rivedere il suo vecchio amore che però adesso sembra essere impegnato. In preda allo sconforto Ai cerca di suicidarsi, ma viene fermata da un suo ex compagno di classe che le rivela di lavorare per una casa farmaceutica che sta lavorando su un farmaco capace di far tornare giovani.
Immediatamente Ai gli chiede di poter provare la medicina e di tornare temporaneamente a quando aveva quindici anni. Per una serie di coincidenze, andando in giro per strada da quindicenne Ai viene reclutata come modella e ha l'occasione di entrare nel mondo dello spettacolo. Che sia finalmente l'occasione di Ai di riscattarsi dalla sua vita che non le piace?
Come potete notare, torna l'elemento della trasformazione ragazza-donna (stavolta al contrario) come in "Full Moon wo sagashite" (manga precedente della Tanemura) e per quanto l'idea possa sembrare poco originale da il via a un manga ben costruito.
Come al solito la Tanemura è molto abile a creare personaggi interessanti e misteriosi, dal passato oscuro. Tutti sono interessanti e tutti, ma proprio tutti, hanno qualcosa da nascondere: il vecchio compagno di classe di Ai che le da la medicina per tornare giovane, nonostante sia felicemente fidanzato, si emoziona fin troppo quando vede la ragazza nuovamente con le sembianze con cui l'aveva lasciata al liceo, rivelando al lettore dei sentimenti di cui Ai non era mai stata a conoscenza; il ragazzo idol con cui la Ai nuovamente quindicenne lega, dietro a un sorriso impeccabile, nasconde un passato familiare triste e delle responsabilità che deve portare interamente sulle sue spalle; e infine il primo amore di Ai, all'apparenza freddo e superficiale, i cui sentimenti sono ancora un mistero.
Per quanto riguarda i disegni, le tavole sono molto più semplici rispetto al solito, meno fronzoli, sfondi al minimo e una retinatura meno pesante del solito, ma è interessante vedere la Tanemura cimentarsi con uno stile grafico diverso dal solito, più essenziale, decisamente lontano dalle tavole inverosimilmente dettagliate di "Shinshi Doumei Cross- The Gentlemen Alliance" e "Full Moon wo sagashite".
Come dicevo, nonostante le premesse un pò "ingenue" e la trama di fondo non proprio originale, il fascino di 31 Ai Dream sta nelle peculiarità narrative della Tanemura, campionessa nell'intrecciare sentimenti non proprio limpidi e nascosti, da tempo ero curiosa di poter leggere una sua storia più matura, e sono molto curiosa di vedere che piega prenderà il manga andando avanti.
Ai una volta era una studentessa bella e popolare mentre adesso è una trentunenne ancora vergine, sciatta e insoddisfatta della propria vita, incapace di dimenticare il ragazzo di cui era innamorata alle superiori.
Durante una riunione di classe Ai riesce a rivedere il suo vecchio amore che però adesso sembra essere impegnato. In preda allo sconforto Ai cerca di suicidarsi, ma viene fermata da un suo ex compagno di classe che le rivela di lavorare per una casa farmaceutica che sta lavorando su un farmaco capace di far tornare giovani.
Immediatamente Ai gli chiede di poter provare la medicina e di tornare temporaneamente a quando aveva quindici anni. Per una serie di coincidenze, andando in giro per strada da quindicenne Ai viene reclutata come modella e ha l'occasione di entrare nel mondo dello spettacolo. Che sia finalmente l'occasione di Ai di riscattarsi dalla sua vita che non le piace?
Come potete notare, torna l'elemento della trasformazione ragazza-donna (stavolta al contrario) come in "Full Moon wo sagashite" (manga precedente della Tanemura) e per quanto l'idea possa sembrare poco originale da il via a un manga ben costruito.
Come al solito la Tanemura è molto abile a creare personaggi interessanti e misteriosi, dal passato oscuro. Tutti sono interessanti e tutti, ma proprio tutti, hanno qualcosa da nascondere: il vecchio compagno di classe di Ai che le da la medicina per tornare giovane, nonostante sia felicemente fidanzato, si emoziona fin troppo quando vede la ragazza nuovamente con le sembianze con cui l'aveva lasciata al liceo, rivelando al lettore dei sentimenti di cui Ai non era mai stata a conoscenza; il ragazzo idol con cui la Ai nuovamente quindicenne lega, dietro a un sorriso impeccabile, nasconde un passato familiare triste e delle responsabilità che deve portare interamente sulle sue spalle; e infine il primo amore di Ai, all'apparenza freddo e superficiale, i cui sentimenti sono ancora un mistero.
Per quanto riguarda i disegni, le tavole sono molto più semplici rispetto al solito, meno fronzoli, sfondi al minimo e una retinatura meno pesante del solito, ma è interessante vedere la Tanemura cimentarsi con uno stile grafico diverso dal solito, più essenziale, decisamente lontano dalle tavole inverosimilmente dettagliate di "Shinshi Doumei Cross- The Gentlemen Alliance" e "Full Moon wo sagashite".
Come dicevo, nonostante le premesse un pò "ingenue" e la trama di fondo non proprio originale, il fascino di 31 Ai Dream sta nelle peculiarità narrative della Tanemura, campionessa nell'intrecciare sentimenti non proprio limpidi e nascosti, da tempo ero curiosa di poter leggere una sua storia più matura, e sono molto curiosa di vedere che piega prenderà il manga andando avanti.