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Astaneta

Volumi letti: 14/23 --- Voto 9,5
«Grand Blue» è un manga che inganna il lettore. Chi lo approccia inizialmente, senza conoscerlo, parte dall'idea di avere tra le mani un manga che parla di immersioni subacquee. Ma dopo tre pagine, il manga si rivela per ciò che è: un'opera comica di elevata qualità che narra la vita universitaria di gruppo di ragazzi, la cui passione per le immersioni serve solo da collante all'intero comparto narrativo. Chi sogna quindi lunghe scene sott'acqua non potrà che rimanerne deluso, salvo poi passare mezz'ora a ridere grazie alle situazioni sempre ai limiti dell'assurdo nel quale si vanno ad infilare i protagonisti. Alcool, donne, amicizia. Nel manga c'è tutto, in maniera fortemente esagerata. A differenza di altri prodotti comici come «Gintama» o «Excel Saga», «Grand Blue» percorre tuttavia la strada del non surreale. Mentre i primi due rompono spesso la quarta parete e giocano con il lettore, «Grand Blue» ha il pregio di rimanere ancorato a una sorta di realismo che permea l'intera opera che lo rende, quindi, una valida alternativa agli altri manga citati.

I disegni sono di pregiata qualità, sempre chiari da comprendere e, soprattutto, impreziositi dalla bravura di Kimitake Yoshioka nel disegnare espressioni che strappano più di una risata. La trama procede spesso per mini archi narrativi. È uno slice of life a tutti gli effetti, un racconto (molto) sopra le righe di come potrebbe, o vorrebbe, essere la vita universitaria di uno studente lontano da casa e in mezzo ad un gruppo di folli.

In definitiva, un manga assolutamente consigliato. Al momento della recensione il manga è inedito in Italia, mentre è disponibile su Prime Video l'anime, composto da 12 episodi. Quest'ultimo si rivela all'altezza del manga, ma si consiglia la visione con sottotitoli inglesi, in quanto in molti casi la traduzione italiana si ritrova ad ignorare vari giochi di parole che potevano benissimo essere tradotti.

Utente70577

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Utente70577

Volumi letti: 5/23 --- Voto 9
Opera di genere demenziale e comico, "Grand Blue" è un manga prodotto nel 2014 che manifesta le caratteristiche dei generi a cui appartiene fin dalle prime tavole.
In esso è narrata la vita di Iori, un ragazzo giapponese che sta per iniziare la propria carriera universitaria in una località vicinissima al mare trasferendosi dallo zio che è il proprietario e gestore di un negozio di sub.
Da qui Iori inizia a vivere la propria vita con la compagnia di nuovi amici e compagni scoprendo, giorno dopo giorno, le meraviglie e le soddisfazioni del mondo del sub. O almeno così ci si aspetterebbe se non fosse che questo è uno dei manga più demenziali e ben riusciti pubblicati negli ultimi anni. Il sub riveste una parte superficiale paragonato a tutti i dialoghi estremamente divertenti fatti tra i personaggi anche in momenti che possono sembrare, per un comune umano, una situazione normale.
L'autore dimostra di sapere totalmente con quale media narra gli eventi riuscendo a sfruttare tutti i vantaggi che un disegno può portare se paragonato con la narrazione di altri tipi di media (come a esempio un romanzo). Sfondi, margini delle tavole, uno sguardo del personaggio, tutto s'incastra perfettamente riuscendo nel palese proposito di far ridere a crepapelle il lettore.
L'inizio dell'opera risulta troppo demenziale tanto da poter non far ridere, e, per alcuni, come per me, anche fin troppo volgare. Ma dopo i primi due capitoli, con l'entrata in scena del coprotagonista, gli eventi iniziano a divenire sempre più spassosi fino a essere qualcosa da qualificare come un capolavoro della comicità.

Per quanto concerne i disegni essi sono sempre molto dettagliati, soprattutto nelle vignette in cui i protagonisti si mostrano furiosi. Le scene di quando fanno sub (molto rare in realtà) tolgono il fiato, sia per la qualità con cui sono disegnati i cetacei e i vari tipi di pesci, sia per come i disegni giochino in maniera talentuosa con i chiari scuri dando la sensazione, al lettore, che dal disegno venga proiettata la luce che c'è sotto il mare o dentro l'acquario che i protagonisti visitano qualche volta.

Il fanservice è presente, ma è sostanzialmente comico e non risulta mai fastidioso (almeno per me).
In definitiva "Grand Blue" è un'opera che consiglio a chiunque, soprattutto a coloro che vogliono farsi più di una risata. E per coloro che cercano un manga che tratti di sub, consiglio di cercare altrove!


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Panee

Volumi letti: 6/23 --- Voto 8
Grand Blue narra la storia di Iori Kitahara, un ragazzo che ha deciso di trasferirsi dallo zio che gestisce un'attività di immersioni subacquee per frequentare l'università a Izu. Dopo questo avvenimento il nostro protagonista inizierà a nutrire interesse verso il mondo delle immersioni.
Penso che non sia sbagliato dire che Grand Blue sia un "gag manga", le situazioni comiche sono infatti molto ricorrenti, diciamo pure che sono il fulcro dell'intera opera; lo si evince già dal primo capitolo, quando Kitahara entra nel negozio e si trova di fronte un gruppo di omaccioni palestrati senza vestiti che si ubriacano con una foga incredibile. Nonostante sia la componente comica quella a prevalere, le situazioni toccanti non mancano certo, soprattutto quando si parla dell'attività del club di sub. I personaggi sono tutti molto interessanti e spassosi, dalla cugina di Iori che ha una sorta di complesso per la sorella, all'amico con cui è costantemente in conflitto che a dispetto dell'apparenza è un otaku perso. I disegni sono più che buoni, i fondali sono disegnati con molta cura e pure il character design e le ragazze sono piacevoli. Buffissime anche le facce dei vari personaggi, che in determinate situazioni vengono rappresentate volutamente in modo esagerato, un po' in stile Prison School, per intenderci.
L'unico problema dell'opera è che le scene di immersioni sono veramente poche e la gran parte dei fatti avvengono al club, nei vari festival a cui partecipano o all'università, e sono le solite situazioni comiche derivanti dall'alcool o dagli approcci con il gentil sesso: effettivamente, di momenti inerenti al diving ce ne sono pochi al momento. Poi chissà, probabilmente l'autore approfondirà meglio questo aspetto più avanti. In definitiva, consiglio il manga a chiunque abbia tanta voglia di ridere.