Corpse Party - Musume
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Da poco ho finito di leggere questo "coso" e posso dire che sono rimasto senza parole. A seguire ho scritto quello che penso io di questo manga, quindi è un'opinione personale.
Storia: 3
Incomincia come tutti i "Corpse Party" per poi diventare confusionaria. I personaggi fanno scelte che nessuno farebbe mai per quanto stupide; i personaggi cambiano emozioni in due secondi, prima tristi, poi scherzano,
poi hanno paura, poi si confessano i sentimenti; colpi di ecchi a livelli di To LOVE-Ru o anche peggio, incesto e il finale... qualcosa di orrendo. Nel Corpse Party originale, sopravvivono (almeno nell'anime) solo due ragazze che, in
qualche modo, riescono ad uscire dal mondo parallelo. Qui ne escono quattro, ma: Satoshi muore dopo aver letto una lettera; Ayumi si infila una forbice in posti ambigui, si taglia e si buca con una forbice (e poi non ho capito se muore o no); a Kishinuma non succede nulla (almeno lui) e Naomi viene ri-uccisa da dei mostri comparsi, a caso, in casa sua.
Personaggi: 3
Nel "Corpse Party" originale, tutti i personaggi si danno una mano, si aiutano l'un l'altro per poter uscire insieme da quel mondo parallelo. Qui è l'opposto! Ognuno pensa al suo orticello, del tipo: "Se io sto bene, va tutto bene". Qui
uno abbandona l'altro o, in caso, uno ammazza l'altro (perché sì, si ammazzano anche a vicenda).
Disegni: 7
I disegni sono l'unica nota positiva di questo scempio. I dettagli sono ben curati, le poche scene splatter sono disegnate egregiamente e le scene ecchi sono, guarda caso, quelle disegnate meglio. Su questo aspetto, non mi posso lamentare.
Piacere della lettura: 4
Orribile! Non gli metto tre perché sono riuscito a leggerlo tutto, quindi un minimo di interesse me lo ha recato ma è davvero orrendo. Penso sia uno dei manga più brutti che io abbia mai letto. Non lo consiglio a nessuno.
Totale: 4+
Fatevi un favore e non leggete questo scempio.
Il fatto che per ragioni di profitto personale l'uomo è disposto molto spesso a rinunciare alla propria dignità ed al proprio orgoglio e a distruggere quanto di buono fatto in passato è un triste dato di fatto; non posso quindi dire di essere sorpreso quando capita, ma seccato sicuramente si. In questo modo, a mio avviso, non si danneggia soltanto il fascino di una storia o il livello di attrazione di un determinato manga ma la credibilità dell'intero movimento, che anche senza questi scempi è già visto con grande sospetto dalla critica occidentale.
"Corpse Party: Blood Covered", il primo capitolo di una storia che sarà rivisitata più e più volte dal suo autore, Makoto Kedouin, si era dimostrato un ottimo manga horror e personalmente l'avevo molto apprezzato; questo "Musume", invece, rappresenta l'esempio perfetto di come creare un "orrore di manga", partendo una trama di successo e violentandola fino alla nausea (del lettore ovviamente).
La storia comincia ancora all'interno dell'istituto Kisaragi dove Satoshi ed i suoi amici sono, come al solito, alle prese con i preparativi per il festival scolastico. Il cast, però, risulta parzialmente cambiato: il numero degli studenti scende da nove a sei e fra essi ci sono un paio di new entry. La "cattiva" resta sempre Sachiko che stavolta veste i panni di una bambina che, diversi anni prima, era morta lanciandosi nel vuoto da un corridoio della scuola. Senza fare alcun rituale i ragazzi vengono comunque trascinati all'interno del mondo parallelo che chi ha letto la prima versione di questo manga conosce ormai benissimo; il loro compito, stavolta, sarà quello di scoprire cosa si nasconde dietro lo stato suicidio della ragazzina e dargli così la pace.
Riproporre lo stesso schema proposto in "Blood Covered" cambiandone però le fondamenta poteva dimostrarsi un'idea interessante e per niente scontata: il nuovo intreccio narrativo proposto non è affatto male e la curiosità sulla sorte di ogni singolo componente del gruppo è la stessa già provata in precedenza. A questo va aggiunto il nuovo assetto grafico, con disegni davvero belli da vedere e che non generano più confusione nell'identificazione dei vari personaggi come, invece, accadeva in "Blood Covered".
Peccato che su queste basi più che creare un nuovo horror di primissimo piano si è scelto di virare sul cattivo gusto con tette e mutandine presenti quasi in ogni tavola (e a fine capitolo addirittura una vignetta descrittiva delle loro caratteristiche!) ed allusioni sessuali di bassissima lega. Non è un caso che uno dei pochi elementi confermati pure in questo "Musume" sia la fastidiosissima pipì di Yuka, dato che si trattava di un elemento che poteva essere potenziato e sfruttato in modo più che volgare. Tutto questo materiale da "maiali senza speranza" infesta il manga più degli spettri e dei fantasmi e finisce per rendere irrilevante il lavoro svolto nella costruzione della storia che, anzi, finisce per degenerare a sua volta in soluzioni improbabili e stomachevoli.
Sinceramente non so a chi possa piacere questa roba ma, a quanto pare, un suo pubblico deve avercelo; e, come detto all'inizio, di fronte al profitto non c'è decenza che tenga.
"Corpse Party: Blood Covered", il primo capitolo di una storia che sarà rivisitata più e più volte dal suo autore, Makoto Kedouin, si era dimostrato un ottimo manga horror e personalmente l'avevo molto apprezzato; questo "Musume", invece, rappresenta l'esempio perfetto di come creare un "orrore di manga", partendo una trama di successo e violentandola fino alla nausea (del lettore ovviamente).
La storia comincia ancora all'interno dell'istituto Kisaragi dove Satoshi ed i suoi amici sono, come al solito, alle prese con i preparativi per il festival scolastico. Il cast, però, risulta parzialmente cambiato: il numero degli studenti scende da nove a sei e fra essi ci sono un paio di new entry. La "cattiva" resta sempre Sachiko che stavolta veste i panni di una bambina che, diversi anni prima, era morta lanciandosi nel vuoto da un corridoio della scuola. Senza fare alcun rituale i ragazzi vengono comunque trascinati all'interno del mondo parallelo che chi ha letto la prima versione di questo manga conosce ormai benissimo; il loro compito, stavolta, sarà quello di scoprire cosa si nasconde dietro lo stato suicidio della ragazzina e dargli così la pace.
Riproporre lo stesso schema proposto in "Blood Covered" cambiandone però le fondamenta poteva dimostrarsi un'idea interessante e per niente scontata: il nuovo intreccio narrativo proposto non è affatto male e la curiosità sulla sorte di ogni singolo componente del gruppo è la stessa già provata in precedenza. A questo va aggiunto il nuovo assetto grafico, con disegni davvero belli da vedere e che non generano più confusione nell'identificazione dei vari personaggi come, invece, accadeva in "Blood Covered".
Peccato che su queste basi più che creare un nuovo horror di primissimo piano si è scelto di virare sul cattivo gusto con tette e mutandine presenti quasi in ogni tavola (e a fine capitolo addirittura una vignetta descrittiva delle loro caratteristiche!) ed allusioni sessuali di bassissima lega. Non è un caso che uno dei pochi elementi confermati pure in questo "Musume" sia la fastidiosissima pipì di Yuka, dato che si trattava di un elemento che poteva essere potenziato e sfruttato in modo più che volgare. Tutto questo materiale da "maiali senza speranza" infesta il manga più degli spettri e dei fantasmi e finisce per rendere irrilevante il lavoro svolto nella costruzione della storia che, anzi, finisce per degenerare a sua volta in soluzioni improbabili e stomachevoli.
Sinceramente non so a chi possa piacere questa roba ma, a quanto pare, un suo pubblico deve avercelo; e, come detto all'inizio, di fronte al profitto non c'è decenza che tenga.