Nuvole Bianche
Vedendo che Bao propone varie storie di questa autrice ho trovato la voglia e il tempo di approcciarmi ad una delle sue opere: si tratta di Nuvole Bianche/Shiroi Kumo uscito per Shogakukan nel 2004 e caratterizzato dal fatto di essere una raccolta di brevi storie dove traspare una grande malinconia.
Le storie sono quattordici alcune brevissime in cui a volte si può trovare l’elemento fantastico ad esempio nella prima storia (che fa un po’ da prefazione) vediamo una bambina che parla con un cuscino… ma non tutte le storie sono fantastiche e non tutte le storie vedono protagonisti dei bambini: in altre ci sono vecchi, impiegati o anche animali.
La storia più violenta è quella delle talpe in cui una di esse vuole una cosa impossibile cioè diventare umano scopriremo poi che è un racconto nel racconto.
In altre troviamo come tema la nostalgia, la noia, il pentimento.
Tutto narrato in modo semplice.
I disegni sono abbastanza infantili ma si adattano bene alla tenerezza di alcuni racconti anche sembrano più adatti ad un kodomo che ad un seinen.
Voto? Sette
Le storie sono quattordici alcune brevissime in cui a volte si può trovare l’elemento fantastico ad esempio nella prima storia (che fa un po’ da prefazione) vediamo una bambina che parla con un cuscino… ma non tutte le storie sono fantastiche e non tutte le storie vedono protagonisti dei bambini: in altre ci sono vecchi, impiegati o anche animali.
La storia più violenta è quella delle talpe in cui una di esse vuole una cosa impossibile cioè diventare umano scopriremo poi che è un racconto nel racconto.
In altre troviamo come tema la nostalgia, la noia, il pentimento.
Tutto narrato in modo semplice.
I disegni sono abbastanza infantili ma si adattano bene alla tenerezza di alcuni racconti anche sembrano più adatti ad un kodomo che ad un seinen.
Voto? Sette
Una raccolta di una malinconia disarmante.
Comincerò a parlare dei disegni, che sono forse la parte più apparentemente innocua. Ad un approccio superficiale, sono semplici, rarefatti, quasi incompleti, come se si trattasse di bozzetti e non di tavole finite. Forse, rispetto ad altri autori, sono davvero più semplici, ma sono quanto di meglio per esprimere l'apparente leggerezza delle poche parole che li accompagnano. Ingannevolmente.
Non si direbbe che poche parole, distribuite in pochissime tavole, siano in grado di attaccare chi legge con tanta ferocia. O forse, molto dipende dallo stato d'animo di chi legge.
Paura, solitudine, morte, straniamento, ma anche amore, rimpianti, noia, idee vaganti, concetti che potrebbero far pensare a piccoli attimi di lucida follia da parte di Hisae Iwaoka, autrice del volume.
Quando ero giovanissima, con concetti come questi scrivevo brutte poesie.
Questa sensei ha fatto un capolavoro.
Comincerò a parlare dei disegni, che sono forse la parte più apparentemente innocua. Ad un approccio superficiale, sono semplici, rarefatti, quasi incompleti, come se si trattasse di bozzetti e non di tavole finite. Forse, rispetto ad altri autori, sono davvero più semplici, ma sono quanto di meglio per esprimere l'apparente leggerezza delle poche parole che li accompagnano. Ingannevolmente.
Non si direbbe che poche parole, distribuite in pochissime tavole, siano in grado di attaccare chi legge con tanta ferocia. O forse, molto dipende dallo stato d'animo di chi legge.
Paura, solitudine, morte, straniamento, ma anche amore, rimpianti, noia, idee vaganti, concetti che potrebbero far pensare a piccoli attimi di lucida follia da parte di Hisae Iwaoka, autrice del volume.
Quando ero giovanissima, con concetti come questi scrivevo brutte poesie.
Questa sensei ha fatto un capolavoro.
