Psycho-Pass 2
Innanzitutto premetto che questo manga è uscito dopo la seconda stagione anime: quindi è il manga a essersi ispirato alla serie animata e non viceversa.
La storia narrata nel manga si svolge dopo gli eventi della prima serie, un anno e mezzo dopo, per l’esattezza: molte cose sono cambiate, alcuni personaggi ci hanno lasciato (chi è fuggito, chi è morto), mentre altri hanno cambiato completamente il loro ruolo.
In questo contesto ritroviamo la nostra protagonista, ovvero Akane Tsunemori, l’ispettrice che ha dovuto affrontare il caso di Makishima, per lei i casi complicati non sono certo finiti, dato che dovrà affrontare una nuova minaccia non indifferente.
Un nuovo nemico vuole sfidare il Sybil-System, e non si tratta di una persona “di costituzione remissiva” ma di qualcos'altro, qualcosa che il Sybil non ha mai dovuto affrontare, e di cui ignora completamente l’esistenza.
L’ispettrice Tsunemori ha un rapporto molto strano con il Sybil-System , anche se non è convinta affatto che esso sia lo strumento migliore per gestire la società, decide di seguire, parzialmente, le sue indicazioni, dato che lei crede nella legge, anche se a volte può presentare molte storture o ingiustizie, e nemmeno il Sybil fa eccezione. Il loro rapporto, può essere considerato un rapporto anche di sfida, dato che Akane vorrebbe vedere superato il Sybil da qualcosa di migliore, ma intende farlo stando dentro il sistema, migliorando le cose dall'interno, piuttosto dall'esterno, distruggendo, come fanno i terroristi.
Nel mondo di Psycho-Pass il Sybil-System è come una divinità, una divinità artificiale costruita dagli uomini e composta da una mente alveare, costituita da criminali di costituzione remissiva, ma in questo manga si pone una domanda, che il Sybil non si è mai posto.
Se il Sybil giudica tutti, se lui è una specie di divinità, chi giudica lui? Chi giudica Dio? Se non c’è nessuno sopra di lui? E un Dio può auto-giudicarsi? E se il suo verdetto é che la sua esistenza costituisce un male dovrebbe annientarsi da solo? Sono queste, e molte altre, le domande che troviamo in questo manga.
Se nella prima serie, si parlava di uno scontro armato per distruggere completamente il sistema, qui si tratta di una sfida, tra un qualcosa che il Sybil non può giudicare, e questo qualcosa che vuole giudicare il Sybil.
Se il Sybil, ha sempre messo al centro il singolo individuo, ora si tratta di considerare anche la società, perché una società è l’insieme di tanti individui, che vanno considerati sia come singoli sia come gruppo, e in tutto questo c’è la sfida tra Akane e il Sybil.
Ma la nostra ispettrice, dovrà affrontare molti nemici, sia esterni che interni, qualcunoa vorrà farla sprofondare nella disperazione e nella follia, per farla diventare un criminale, ovvero quello che dovrebbe combattere.
Per taluni aspetti, la storia potrebbe essere considerata inferiore a quella della prima serie, però, per quanto l’effetto novità non ci sia più, dal mio punto di vista merita molto comunque, parliamo pur sempre di un ottimo manga, e di un ottimo franchisee.
Per quanto riguarda i disegni, nulla da dire, sono ben fatti, a me onestamente sono piaciuti molti, sono molto curati, l’unico difetto sono gli sfondi, ma forse è un effetto collaterale dell’attenzione riservata ai personaggi e agli elementi vicini ai personaggi.
Un altro elemento molto interessante all'interno del manga, sono i mezzi meccanici, oltre che le varie armi e attrezzature, che usano i diversi personaggi; gli ispettori e gli esecutori, non hanno solo la classica Dominator, ma anche delle varianti di tale arma.
Il worldbuilding è particolarmente curato, è coerente con quello proposto nella serie precedente, ovviamente essendo ambientato nel futuro abbiamo un marcato avanzamento della tecnologia, ma escludendo alcuni aspetti è un progresso credibile, non eccessivamente futuristico, e questo è sicuramente un punto positivo per l’opera, a mio avviso.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, i personaggi che sono già apparsi nella prima serie, si dimostrano all'altezza della situazione, e tra i nuovi personaggi troviamo due personaggi che sono secondo me scritti molto bene, non farò i loro nomi, dirò solo che sono i due antagonisti della serie, non arriviamo al livello di Makishima, ma parliamo sempre di personaggi molto ben fatti.
Per quanto riguarda la qualità dei volumi della Planet Manga, qualità sufficiente, visto anche il prezzo, nulla da aggiungere.
Il manga come nella prima serie è ricco d’azione, ma ovviamente non è mai un'azione fine a se stessa, o tanto per fare scena, anche se parliamo di scene molte belle, e la narrazione è accompagnata da ottimi dialoghi tra i vari personaggi.
In conclusione: un ottimo manga, che consiglio caldamente, a tutti quelli che hanno visto/letto e apprezzato la prima serie dell’opera, e che vogliono continuare con questo franchisee.
Voto finale 8+
La storia narrata nel manga si svolge dopo gli eventi della prima serie, un anno e mezzo dopo, per l’esattezza: molte cose sono cambiate, alcuni personaggi ci hanno lasciato (chi è fuggito, chi è morto), mentre altri hanno cambiato completamente il loro ruolo.
In questo contesto ritroviamo la nostra protagonista, ovvero Akane Tsunemori, l’ispettrice che ha dovuto affrontare il caso di Makishima, per lei i casi complicati non sono certo finiti, dato che dovrà affrontare una nuova minaccia non indifferente.
Un nuovo nemico vuole sfidare il Sybil-System, e non si tratta di una persona “di costituzione remissiva” ma di qualcos'altro, qualcosa che il Sybil non ha mai dovuto affrontare, e di cui ignora completamente l’esistenza.
L’ispettrice Tsunemori ha un rapporto molto strano con il Sybil-System , anche se non è convinta affatto che esso sia lo strumento migliore per gestire la società, decide di seguire, parzialmente, le sue indicazioni, dato che lei crede nella legge, anche se a volte può presentare molte storture o ingiustizie, e nemmeno il Sybil fa eccezione. Il loro rapporto, può essere considerato un rapporto anche di sfida, dato che Akane vorrebbe vedere superato il Sybil da qualcosa di migliore, ma intende farlo stando dentro il sistema, migliorando le cose dall'interno, piuttosto dall'esterno, distruggendo, come fanno i terroristi.
Nel mondo di Psycho-Pass il Sybil-System è come una divinità, una divinità artificiale costruita dagli uomini e composta da una mente alveare, costituita da criminali di costituzione remissiva, ma in questo manga si pone una domanda, che il Sybil non si è mai posto.
Se il Sybil giudica tutti, se lui è una specie di divinità, chi giudica lui? Chi giudica Dio? Se non c’è nessuno sopra di lui? E un Dio può auto-giudicarsi? E se il suo verdetto é che la sua esistenza costituisce un male dovrebbe annientarsi da solo? Sono queste, e molte altre, le domande che troviamo in questo manga.
Se nella prima serie, si parlava di uno scontro armato per distruggere completamente il sistema, qui si tratta di una sfida, tra un qualcosa che il Sybil non può giudicare, e questo qualcosa che vuole giudicare il Sybil.
Se il Sybil, ha sempre messo al centro il singolo individuo, ora si tratta di considerare anche la società, perché una società è l’insieme di tanti individui, che vanno considerati sia come singoli sia come gruppo, e in tutto questo c’è la sfida tra Akane e il Sybil.
Ma la nostra ispettrice, dovrà affrontare molti nemici, sia esterni che interni, qualcunoa vorrà farla sprofondare nella disperazione e nella follia, per farla diventare un criminale, ovvero quello che dovrebbe combattere.
Per taluni aspetti, la storia potrebbe essere considerata inferiore a quella della prima serie, però, per quanto l’effetto novità non ci sia più, dal mio punto di vista merita molto comunque, parliamo pur sempre di un ottimo manga, e di un ottimo franchisee.
Per quanto riguarda i disegni, nulla da dire, sono ben fatti, a me onestamente sono piaciuti molti, sono molto curati, l’unico difetto sono gli sfondi, ma forse è un effetto collaterale dell’attenzione riservata ai personaggi e agli elementi vicini ai personaggi.
Un altro elemento molto interessante all'interno del manga, sono i mezzi meccanici, oltre che le varie armi e attrezzature, che usano i diversi personaggi; gli ispettori e gli esecutori, non hanno solo la classica Dominator, ma anche delle varianti di tale arma.
Il worldbuilding è particolarmente curato, è coerente con quello proposto nella serie precedente, ovviamente essendo ambientato nel futuro abbiamo un marcato avanzamento della tecnologia, ma escludendo alcuni aspetti è un progresso credibile, non eccessivamente futuristico, e questo è sicuramente un punto positivo per l’opera, a mio avviso.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, i personaggi che sono già apparsi nella prima serie, si dimostrano all'altezza della situazione, e tra i nuovi personaggi troviamo due personaggi che sono secondo me scritti molto bene, non farò i loro nomi, dirò solo che sono i due antagonisti della serie, non arriviamo al livello di Makishima, ma parliamo sempre di personaggi molto ben fatti.
Per quanto riguarda la qualità dei volumi della Planet Manga, qualità sufficiente, visto anche il prezzo, nulla da aggiungere.
Il manga come nella prima serie è ricco d’azione, ma ovviamente non è mai un'azione fine a se stessa, o tanto per fare scena, anche se parliamo di scene molte belle, e la narrazione è accompagnata da ottimi dialoghi tra i vari personaggi.
In conclusione: un ottimo manga, che consiglio caldamente, a tutti quelli che hanno visto/letto e apprezzato la prima serie dell’opera, e che vogliono continuare con questo franchisee.
Voto finale 8+