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Cloudya

Volumi letti: 0/1 --- Voto 9
Come per altre opere di Furuya ci troviamo di fronte ad un prodotto particolare per forma e contenuto. Questa volta non un manga, ma un volume con degli elementi tra un artbook di arte concettuale e simbolica, un libro illustrato e forse anche un po' il diario segreto di una ragazza.
L'autore per ogni tavola ha pensato ad uno stile diverso, utilizzando tecniche diverse ed eventualmente usandone più di una in contemporanea: pittura ad olio, pittura su stoffa, legno, cartone, vetro, ma anche fotografia, assemblaggio di oggettistica e altro.
Se si toglie la sovraccoperta, c'è una bella sorpresa!
Secondo me per apprezzarlo al meglio, ci sarebbe stato bene un piccolo approfondimento in appendice per spiegare più nel dettaglio le tecniche. Oltre a ciò nel volume manca un qualsiasi tipo di editoriale, sinossi o biografia dell'autore. Immagino che anche l'edizione originale sia stata concepita allo stesso modo però penso che potrebbe frenare l'acquisto da parte di chi non è molto ferrato sull'argomento e si ritrova catapultato chissà dove ad ogni pagina.
La trama va interpretata attraverso la fantasia della protagonista che sta vivendo il suo percorso di crescita sia fisica che interiore.
Il rapporto conflittuale o distaccato con i genitori che la mandano in pezzi come una bambola rotta (anche nello "Squalificato" era presente una scena analoga) sono il punto di partenza dell'albo e che segna proprio l'inizio dell'età turbolenta dell'adolescenza. Cambiamenti di umore, di pensieri e del corpo mettono a dura prova la ragazza, fino a che trova la quadra e finalmente si sente più serena.


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Pan Daemonium

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Pubblicato nel 2000, Plastic Girl fa parte dei primi lavori di Furuya e, sebbene sia sorprendentemente breve (meno di 50 pagg.), è di grande interesse e profondità.
"Plastic Girl" è, sostanzialmente, l'amara descrizione della pubertà. Impostato come biografia di una giovane ragazza, risulta innovativo in particolare per il modo in cui le pagine sono impostate. Le pagine, con cornici sempre variabili, paiono estratti del diario personale della giovane fanciulla. Colorate, variopinte, arrabattate, ogni pagina pare esser stata creata dalla bambina con i pochi materiali utili a sua disposizione.
Mentre le prime pagine si concentrano sulla sua vita immaginaria, su quella grande sezione della vita di ogni fanciullo che si forma in un mondo a sé, in cui i fatti reali vengono rimodellati tramite la fantasia - un po' macabra, in questo caso, a descrizione di un animo già tormentato -, via via iniziano a sorgere dubbi e incertezze. Quel mondo reale e non reale in cui si è vissuti inizia a sfiorire, soffiato via dal vento implacabile del tempo. Le passioni più forti, i desiderî più astrusi ma lieti, ogni piccola insulsaggine resa grande e possente dalla purezza di uno sguardo vergine e giovane viene spazzata via. Come la mela rese Adamo ed Eva conoscenti del male e del bene, così la pubertà rende Akio conoscente del fatto che deve dire addio a sé stessa, entrando in in una nuova realtà, più fredda, ma più vera.