Seirou Opera
[Fino a metà è intro della storia]
"Davvero ti va bene? Una volta attraversato questo portone, se è sfortuna la tua, lo sai che potresti non riuscire più a uscire?"
E' così che inizia questa storia.
Siamo a marzo, nel distretto del piacere, Yoshiwara, più affollato del solito per via della fioritura dei ciliegi, a cui vanno ad ammirare anche coloro che non sono soliti a frequentare questo quartiere. Nella folla sono presenti pure le donne, ma tra di esse, qualcuno pare non essere lì per lo stesso motivo.
Siamo ad Akebono. Akane si fa vendere in uno dei locali del quartiere ed è sollevata al pensiero di essere riuscita a farsi affidare in uno dei più "prestigiosi" della zona. Siccome le oiran vengono solitamente istruite fin da piccole, a detta della "mamma" l'età di Akane sarebbe un po' problematica per inserirla adeguatamente nell'ambiente. A sentire ciò, Akane si agita, dicendo di essere lì con l'intenzione di diventare la prima oiran. Intanto arriva Asakeno (oiran di punta di Akebono) su chiamata dei proprietari, che le chiedono il favore di prendersi cura della nuova arrivata. Asakeno però rifiuta, scocciata dall'idea di doversi prendere cura di uno sconosciuto con Shinzou-dashi (evento dove le apprendiste oiran "salgono di grado" diciamo, da kamuro a shinzou) imminente. Tra se e se, Akane ribatte che anche un pezzo d'osso se raffinato può risplendere come una zanna... prendendolo come una sfida, Asakeno invita allora Akane a portare entro la giornata un cliente degno (ricco) con le sue sole capacità, se fallisce, il discorso sarà chiuso. Cogliendo la proposta al volo, Akane si fionda tra le vie di Yoshiwara in cerca di qualche potenziale cliente... ma non gliene ne capita uno giusto. Sul punto di pensare se mollare o meno, ecco che le riaffiorano dei flahback dolorosi del passato e tira fuori quella determinazione che le fa andare avanti. Akane arriva in prossimità di quello che sembra essere un tempio, sorpresa della sua presenza varca i torii e vede qualcuno in preghiera. Costui si gira e guarda Akane stupito, domandandole se fosse stata appena venduta e in quale locale. "Cosa vuole questo tizio? (Che capelli del cavolo ha poi)" pensa Akane, che nota poi però in quella persona, uno sguardo pieno di disprezzo... Al termine della giornata, Akane torna al locale a mani vuote, ormai rassegnata... in questo momento però, arriva la chiamata di un cliente per lei. Quando viene chiesto il nome di chi l'ha nominata, tutti si chiedevano se si trattasse veramente di QUELLA persona. Eccolo che arriva, Sousuke Oumiya, l'uomo che Akane poco prima aveva incontrato al tempio. Sousuke va dritto dal punto, chiede ai proprietari di poter renderla libera pagando la dovuta somma, ma Akane tronca la proposta all'istante... Perchè Akane vuole rimanere a tutti i costi a Yoshiwara?
Ecco cosa ci introduce il primo capitolo dell'ultima fatica conclusa da poco di Kanoko Sakurakouji. In questa serie di 12 volumi, la sensei ci capovolge nel famoso quartiere a luci rosse del periodo Edo, dove tra le giornate che scorrono ci viene mostrato da una parte la vita che si conduce a Yoshiwara, con i suoi eventi dedicati nel corso di un anno, e dall'altra il susseguirsi di fatti intriganti che di volta in volta costruiscono la strada che porta alla tanto agognata verità desiderata da Akane. I personaggi che compaiono nel corso della storia giocano quasi tutti un ruolo fondamentale prima o poi, tanti si ritrovano schierati con i protagonisti nella loro impresa, ma saranno veramente tutti alleati...?
I disegni della Sakurakouji ben si apprestano alla storia, tanto semplice mostrando il necessario quanto ricco con attenzione ai particolari e i volti dei personaggi sono espressivi. Per via del periodo in cui è ambientato, per gli uomini in termini di capigliatura c'era il "sakayaki" (la rasatura sulla parte superiore della testa) e il "mage" (il codino ripiegato in avanti) e dunque si riusciva a fare poca distinzione tra un uomo e l'altro, ma prestando attenzione alle forme facciali, agli occhi e al naso, la sensei riesce a presentarci personaggi maschili (ma anche quelli femminili per quanto possibile) ben distinti. Per i pochi personaggi che si vedono senza rasatura e con capigliature differenti ci sono motivi precisi, chi per uno e chi per un altro *coffcoff*, e ringrazio al cielo perchè anche l'occhio vuole la sua parte, anche se quando si sono visti con la capigliatura classica dell'epoca è stata come una pugnalata al petto... ma due risate ci stavano.
Non avendo letto altre opere di questo genere non posso fare confronti, ma l'ho trovato molto interessante e coinvolgente come lettura. Un po' pesantino da seguire a volte se non si ha una conoscenza basilare dell'epoca e dei termini usati in quel periodo, per indicare i ranghi sociali per esempio oppure le parole in gergo, perchè ne è abbastanza pieno... Avendolo letto in originale ho dovuto cercare spesso ogni due per tre cosa significhi questo e quello e non sempre sono parole di cui si trovano spiegazioni al di fuori del giapponese. Però è anche questo aspetto pieno di cultura che rende bello questo manga secondo me che, se tradotto e adattato bene e corredato di note dei termini specifici, potrebbe essere apprezzato da tanti. L'autrice stessa nei free space approfondisce diverse nozioni sui termini usati, varie curiosità e spiega meglio il percorso di un'apprendista oiran. Pur essendo un manga disegnato dopo tante ricerche a mio parere, la sensei dice di ammettere di aver sbagliato qua o là a inserire alcuni elementi, benchè voluti, perchè non sono cose o dettagli che facevano parte veramente del periodo Edo... non essendo ferrata in materia non mi sembra tutta sta colpa. Se si vuol essere un po' più pignoli, visto che è una storia ambientata a Yoshiwara, manca forse un po' di quella drammaticità o spietatezza che regnano nei bordelli perchè non si sono visti casi particolarmente disperati, ce n'erano stati, ma non sono state fatte vedere le conseguenze... probabilmente perchè casi di contorno e non essenziali all'avanzare della storia.
"Davvero ti va bene? Una volta attraversato questo portone, se è sfortuna la tua, lo sai che potresti non riuscire più a uscire?"
E' così che inizia questa storia.
Siamo a marzo, nel distretto del piacere, Yoshiwara, più affollato del solito per via della fioritura dei ciliegi, a cui vanno ad ammirare anche coloro che non sono soliti a frequentare questo quartiere. Nella folla sono presenti pure le donne, ma tra di esse, qualcuno pare non essere lì per lo stesso motivo.
Siamo ad Akebono. Akane si fa vendere in uno dei locali del quartiere ed è sollevata al pensiero di essere riuscita a farsi affidare in uno dei più "prestigiosi" della zona. Siccome le oiran vengono solitamente istruite fin da piccole, a detta della "mamma" l'età di Akane sarebbe un po' problematica per inserirla adeguatamente nell'ambiente. A sentire ciò, Akane si agita, dicendo di essere lì con l'intenzione di diventare la prima oiran. Intanto arriva Asakeno (oiran di punta di Akebono) su chiamata dei proprietari, che le chiedono il favore di prendersi cura della nuova arrivata. Asakeno però rifiuta, scocciata dall'idea di doversi prendere cura di uno sconosciuto con Shinzou-dashi (evento dove le apprendiste oiran "salgono di grado" diciamo, da kamuro a shinzou) imminente. Tra se e se, Akane ribatte che anche un pezzo d'osso se raffinato può risplendere come una zanna... prendendolo come una sfida, Asakeno invita allora Akane a portare entro la giornata un cliente degno (ricco) con le sue sole capacità, se fallisce, il discorso sarà chiuso. Cogliendo la proposta al volo, Akane si fionda tra le vie di Yoshiwara in cerca di qualche potenziale cliente... ma non gliene ne capita uno giusto. Sul punto di pensare se mollare o meno, ecco che le riaffiorano dei flahback dolorosi del passato e tira fuori quella determinazione che le fa andare avanti. Akane arriva in prossimità di quello che sembra essere un tempio, sorpresa della sua presenza varca i torii e vede qualcuno in preghiera. Costui si gira e guarda Akane stupito, domandandole se fosse stata appena venduta e in quale locale. "Cosa vuole questo tizio? (Che capelli del cavolo ha poi)" pensa Akane, che nota poi però in quella persona, uno sguardo pieno di disprezzo... Al termine della giornata, Akane torna al locale a mani vuote, ormai rassegnata... in questo momento però, arriva la chiamata di un cliente per lei. Quando viene chiesto il nome di chi l'ha nominata, tutti si chiedevano se si trattasse veramente di QUELLA persona. Eccolo che arriva, Sousuke Oumiya, l'uomo che Akane poco prima aveva incontrato al tempio. Sousuke va dritto dal punto, chiede ai proprietari di poter renderla libera pagando la dovuta somma, ma Akane tronca la proposta all'istante... Perchè Akane vuole rimanere a tutti i costi a Yoshiwara?
Ecco cosa ci introduce il primo capitolo dell'ultima fatica conclusa da poco di Kanoko Sakurakouji. In questa serie di 12 volumi, la sensei ci capovolge nel famoso quartiere a luci rosse del periodo Edo, dove tra le giornate che scorrono ci viene mostrato da una parte la vita che si conduce a Yoshiwara, con i suoi eventi dedicati nel corso di un anno, e dall'altra il susseguirsi di fatti intriganti che di volta in volta costruiscono la strada che porta alla tanto agognata verità desiderata da Akane. I personaggi che compaiono nel corso della storia giocano quasi tutti un ruolo fondamentale prima o poi, tanti si ritrovano schierati con i protagonisti nella loro impresa, ma saranno veramente tutti alleati...?
I disegni della Sakurakouji ben si apprestano alla storia, tanto semplice mostrando il necessario quanto ricco con attenzione ai particolari e i volti dei personaggi sono espressivi. Per via del periodo in cui è ambientato, per gli uomini in termini di capigliatura c'era il "sakayaki" (la rasatura sulla parte superiore della testa) e il "mage" (il codino ripiegato in avanti) e dunque si riusciva a fare poca distinzione tra un uomo e l'altro, ma prestando attenzione alle forme facciali, agli occhi e al naso, la sensei riesce a presentarci personaggi maschili (ma anche quelli femminili per quanto possibile) ben distinti. Per i pochi personaggi che si vedono senza rasatura e con capigliature differenti ci sono motivi precisi, chi per uno e chi per un altro *coffcoff*, e ringrazio al cielo perchè anche l'occhio vuole la sua parte, anche se quando si sono visti con la capigliatura classica dell'epoca è stata come una pugnalata al petto... ma due risate ci stavano.
Non avendo letto altre opere di questo genere non posso fare confronti, ma l'ho trovato molto interessante e coinvolgente come lettura. Un po' pesantino da seguire a volte se non si ha una conoscenza basilare dell'epoca e dei termini usati in quel periodo, per indicare i ranghi sociali per esempio oppure le parole in gergo, perchè ne è abbastanza pieno... Avendolo letto in originale ho dovuto cercare spesso ogni due per tre cosa significhi questo e quello e non sempre sono parole di cui si trovano spiegazioni al di fuori del giapponese. Però è anche questo aspetto pieno di cultura che rende bello questo manga secondo me che, se tradotto e adattato bene e corredato di note dei termini specifici, potrebbe essere apprezzato da tanti. L'autrice stessa nei free space approfondisce diverse nozioni sui termini usati, varie curiosità e spiega meglio il percorso di un'apprendista oiran. Pur essendo un manga disegnato dopo tante ricerche a mio parere, la sensei dice di ammettere di aver sbagliato qua o là a inserire alcuni elementi, benchè voluti, perchè non sono cose o dettagli che facevano parte veramente del periodo Edo... non essendo ferrata in materia non mi sembra tutta sta colpa. Se si vuol essere un po' più pignoli, visto che è una storia ambientata a Yoshiwara, manca forse un po' di quella drammaticità o spietatezza che regnano nei bordelli perchè non si sono visti casi particolarmente disperati, ce n'erano stati, ma non sono state fatte vedere le conseguenze... probabilmente perchè casi di contorno e non essenziali all'avanzare della storia.