Given
Dopo un inizio un po' freddino, mi sono lasciata catturare dai personaggi e dalle atmosfere musicali di questo manga, disegnato con un tratto leggero, pulito e minimale, arricchito con degli sfondi interessanti e delle belle viste prospettiche, senza eccedere con fronzoli e retinature.
Si tratta di un boy's love privo di scene esplicite, che vengono solo lasciate intendere da disegni e baloon appena accennati.
La trama è semplice e segue le vicende di una nascente band, inizialmente solo strumentale che acquisirà in seguito anche un cantante.
La storia inizia seguendo il personaggio di Uenoyama, il chitarrista della band, dotato di un enorme talento conquistato con lavoro e fatica, che ha però perso il gusto per fare musica. Sarà l'incontro con Mafuyu, uno strano ragazzo che dorme abbarbicato a una chitarra, a rimettere in gioco Uenoyama e anche la band di cui fa parte.
Il personaggio di Mafuyu, all'inizio, mi ha lasciata un po' spiazzata, con i suoi momenti di mutismo e reazioni quantomeno anomale a qualsiasi cosa. Col passare dei capitoli, però, la sua personalità si delinea, trasformandolo da ragazzo con la testa in apparenza tra le nuvole, a personaggio sfaccettato che cova dentro di sé un grande dolore e, soprattutto, una grande paura nei confronti del futuro e dell'abbandono.
Questo aspetto, che delinea il filone dolce-amaro del manga, troverà la sua risoluzione solo nell'ultimo capitolo, rendendo Mafuyu il personaggio più umano della serie.
Interessante il rapporto tra Haruki e Akihiko, gli altri due membri della band. Essendo personaggi più adulti degli altri due, il loro percorso segue un iter più stabile, pur con le sue montagne russe, privo però di quegli estremismi adolescenziali che coinvolgono invece Mafuyu e Uenoyama.
Mi è piaciuto molto anche il modo in cui l'autrice ha voluto soffermarsi su quanto le vicende personali ed emotive dei personaggi si riflettano sulla loro musica, sull'armonia all'interno della band e sulla riuscita di una buona performance.
Nel complesso è un'opera che mi è piaciuta, priva di guizzi di genialità o di colpi di scena significativi, ma comunque godibile e di veloce lettura.
"Given" è una serie che promette intrattenimento con anche qualche approfondimento psicologico più "angst", soprattutto nei personaggi di Mafuyu e di Murata, talentuoso violinista che, pur rimanendo sempre un personaggio secondario, avrà la sua occasione per aiutare Mafuyu a trovare la sua strada.
Si tratta di un boy's love privo di scene esplicite, che vengono solo lasciate intendere da disegni e baloon appena accennati.
La trama è semplice e segue le vicende di una nascente band, inizialmente solo strumentale che acquisirà in seguito anche un cantante.
La storia inizia seguendo il personaggio di Uenoyama, il chitarrista della band, dotato di un enorme talento conquistato con lavoro e fatica, che ha però perso il gusto per fare musica. Sarà l'incontro con Mafuyu, uno strano ragazzo che dorme abbarbicato a una chitarra, a rimettere in gioco Uenoyama e anche la band di cui fa parte.
Il personaggio di Mafuyu, all'inizio, mi ha lasciata un po' spiazzata, con i suoi momenti di mutismo e reazioni quantomeno anomale a qualsiasi cosa. Col passare dei capitoli, però, la sua personalità si delinea, trasformandolo da ragazzo con la testa in apparenza tra le nuvole, a personaggio sfaccettato che cova dentro di sé un grande dolore e, soprattutto, una grande paura nei confronti del futuro e dell'abbandono.
Questo aspetto, che delinea il filone dolce-amaro del manga, troverà la sua risoluzione solo nell'ultimo capitolo, rendendo Mafuyu il personaggio più umano della serie.
Interessante il rapporto tra Haruki e Akihiko, gli altri due membri della band. Essendo personaggi più adulti degli altri due, il loro percorso segue un iter più stabile, pur con le sue montagne russe, privo però di quegli estremismi adolescenziali che coinvolgono invece Mafuyu e Uenoyama.
Mi è piaciuto molto anche il modo in cui l'autrice ha voluto soffermarsi su quanto le vicende personali ed emotive dei personaggi si riflettano sulla loro musica, sull'armonia all'interno della band e sulla riuscita di una buona performance.
Nel complesso è un'opera che mi è piaciuta, priva di guizzi di genialità o di colpi di scena significativi, ma comunque godibile e di veloce lettura.
"Given" è una serie che promette intrattenimento con anche qualche approfondimento psicologico più "angst", soprattutto nei personaggi di Mafuyu e di Murata, talentuoso violinista che, pur rimanendo sempre un personaggio secondario, avrà la sua occasione per aiutare Mafuyu a trovare la sua strada.