Spinoza
Un manga assolutamente particolare e fuori dal coro per Keiichi Koike - anzi, un lavoro che forse alcuni stenterebbero a considerare 'manga' nel senso contemporaneo del termine, ma che sicuramente espanderà gli orizzonti di qualunque lettore a cui possa interessare un'opera sicuramente datata, ma ciò nonostante concettualmente e visivamente fresca. Una sorta di rubrica a fumetti sulla rivista di fotografia anni '80 'Photo Japon', 'Spinoza' consiste di una singola pagina per capitolo, a colori e quasi completamente priva di testo, continuità o trama vera e propria. Ciascun 'capitolo', invece, diventa una sorta di divertissment in cui, attraverso una rigida suddivisione in 52 scenette sequenziali, Koike crea una sorta di mini-manga surreale, i cui spunti variano dall'arte rupestre alla critical politica. Spesso la 'storia' procede per associazione di immagini, così che uno scavo archeologico si trasforma in... un robot, che si trasforma poi... in un palco. Poca logica, quindi, ma moltissima immaginazione e creatività.
Il tratto è nella media del periodo: molto indebitato alla fumettistica da rubrica di quotidiano di stampo americano, sicuramente ha poco a che fare con ciò che il manga è oggi - risultando comunque godibile, anche se datato.
Insomma, un reperto storico di indubbio interesse che forse piacerà a pochi, ma potrebbe interessare a molti.
Il tratto è nella media del periodo: molto indebitato alla fumettistica da rubrica di quotidiano di stampo americano, sicuramente ha poco a che fare con ciò che il manga è oggi - risultando comunque godibile, anche se datato.
Insomma, un reperto storico di indubbio interesse che forse piacerà a pochi, ma potrebbe interessare a molti.