Komi Can't Communicate
Secondo alcuni è il manga scolastico più interessante degli ultimi anni, sarà vero?
* TRAMA E STORIA *
Komi Can’t Communicate è una commedia divisa tra il demenziale e il romantico, sviluppata per singoli capitoli, per strisce e per brevi archi narrativi.
Komi è la ragazza più bella della scuola, talmente bella da intimorire i compagni che la vedono come una sorta di figura inavvicinabile, una specie di dea in terra, un essere superiore e semi-divino al di fuori della portata di chiunque. Komi non si esprime mai, non parla con nessuno, e i suoi sguardi glaciali riempiono di soggezione compagni e professori. Tadano, l'ultimo dei paria della classe, riesce però a leggere tra le righe di questi silenzi, e capisce che Komi ha un grave problema di comunicazione che le impedisce di parlare. Tadano quindi si offre di aiutarla. E i due diventano amici.
Le vicende prendono il via da questo spunto abbastanza surreale e si sviluppano con un ritmo molto veloce, dapprima unicamente sul filo della demenzialità, e molti volumi dopo con sviluppi romantici che riguardano i due protagonisti e l’enorme pool di personaggi secondari.
Sì, perché l’obiettivo di Komi alle scuole superiori è quello di riuscire ad avere 100 amici, e sono davvero tante e variegate le figure che entreranno a far parte di questa storia.
Il manga parte come un pot-pourri di situazioni i cui fili conduttori sono la scuola e l’amicizia, e questo perdura per tutto il primo anno scolastico. L’autore ce la mette davvero tutta per creare scenette divertenti, demenziali, surreali, ma mi sento di dire che raramente mi hanno davvero fatto davvero ridere, non più di un paio di volte a volume (per darvi un’idea). Nella maggior parte dei casi la reazione suscitata va dalla perplessità per l’esagerazione, al cringe, al “sì vabbé”. E nonostante l’impegno nel cercare di proporre situazioni sempre diverse, gli sviluppi di questi brevi scenari risultano poi un po’ insoddisfacenti o, talvolta, ripetitivi.
In questa prima fase gli aspetti romantici sono solo accennati, piuttosto blandi e molto secondari, e la struttura dell’opera è un grosso parco giochi in cui far muovere un pool di personaggi in alcuni casi davvero estremi, buona parte dei quali hanno a loro volta problemi relazionali, di comunicazione o almeno la seria necessità di affidarsi a un bravo psicoterapeuta.
Sia Tadano sia Komi spiccano in modo netto in questa sorta di miasma adolescenziale, come è lecito aspettarsi dai protagonisti, risultando piuttosto simpatico, bonaccione e alla mano lui, e molto dolce e insicura lei.
L’opera poi si trasforma parzialmente, evolve se vogliamo dire così, nel secondo anno di scuola, quando la gran parte del pool di comprimari (compagni di classe) viene rinnovata, viene resettato tutto e viene introdotto un aspetto che fino a quel momento era stato solo accennato: l’amore tra i banchi di scuola.
L’aspetto sentimentale, quindi, diventa importante nell’economia del manga, prendendosi anche ampi spazi in alcuni casi, senza tuttavia andare a sostituirsi completamente agli aspetti più divertenti, che rimangono sempre ben presenti. Certo, ovviamente in questa seconda fase ci sono anche dei capitoli prettamente romantici, e ci sono ragazzi e ragazze che piangono per le proprie pene d’amore, ma sinceramente la mia impressione è che di queste parti un po’ toccanti e dolcine ne avrei volute anche di più. Siamo infatti ormai entrati in sintonia con i personaggi, e siamo partecipi delle loro vicende, e tifiamo per loro. E quindi in questo contesto la storia inizia ad avere uno sviluppo abbastanza intrigante... ma la sua evoluzione è davvero lenta, con interi volumi in cui non progredisce affatto, in cui l’autore preferisce rimanere fisso sulle posizioni iniziali, garantendo un flusso costante di quelle storielle più o meno simpatiche e divertenti in ambiente scolastico che erano state l'unico leitmotiv della prima parte.
La terza parte, quella in corso attualmente, è ovviamente relativa al terzo anno. Non faccio spoiler… ma cambia di nuovo tutto. Cambia la classe, cambiano (in modo sostanziale) le relazioni tra alcuni personaggi e in parte cambia anche il modo di essere divertente dell’autore. I personaggi qui ormai hanno 18 anni dopotutto, e il loro modo di divertirsi e di stare assieme è cambiato rispetto all’inizio delle superiori, quando erano poco più che bambini.
* SVILUPPO DEI PERSONAGGI *
I personaggi di Komi e Tadano, i protagonisti, crescono in modo rilevante durante i 29 volumetti che ho letto finora.
Per quanto riguarda Tadano, c’è una netta maturazione e passa dall’essere considerato più o meno insignificante e trascurabile a ritagliarsi uno spazio importante nelle dinamiche di classe, e una grande empatia e considerazione da parte dei compagni. Quando, nel terzo anno, si inizia a parlare di programmi per il futuro, i professori consigliano a Tadano di valutare una carriera come insegnante. Ma, per farvi capire l’idea che mi sono fatto del personaggio, credo che la strada che io avrei visto meglio sarebbe stata quella dello psicanalista.
Anche sull’evoluzione di Komi c’è moltissimo da dire. Per interi volumi all’inizio non dice una parola e riesce solo a scrivere sul proprio quaderno, mentre verso la fine riesce a sostenere dialoghi (con gli amici) della durata di qualche pagina. Ma questa è solo la parte più evidente della crescita della ragazza, che ha a sua volta una maturazione importante sotto tanti aspetti: personale, sentimentale e sociale.
La crescita di entrambi è lenta, armonica e progressiva. Quasi impercettibile di numero in numero, ma ben studiata, costante e priva di “strattoni”. Davvero un lavoro ben fatto, secondo me, e probabilmente la parte migliore dell’intero manga.
I personaggi secondari, in grandissima parte, non hanno invece crescita e restano confinati all’interno del proprio stereotipo.
Durante il primo anno il ruolo di tritagonista è affidato a Najimi, amicə di infanzia di Tadano dal sesso indefinito e dal carattere esuberante. Caratterialmente è l’esatto contrario di Komi, e nella prima parte fa da traino per ogni situazione, prima di vedere lentamente “ridotto il proprio minutaggio” fino a sparire completamente negli ultimi numeri pubblicati finora.
Nel secondo anno invece è Rumiko a svolgere questo ruolo. Una ragazza gyaru dal carattere solare, che darà la spinta romantica a tutta la seconda parte dell’opera e, con l’esclusione dei protagonisti, forse l’unico personaggio ad avere una vera e propria crescita rilevante. Non è un caso che Rumiko finisca ad essere la compagna di banco di Komi, perché il rapporto tra le due in questa fase è quasi più importante del rapporto Komi-Tadano (i due sono compagni di banco durante il primo e terzo anno).
Rumiko è un personaggio delineato con connotati estremamente positivi, e chiaramente apprezzato dai lettori al punto da ottenere una sottotrama personale con interi capitoli incentrati su di lei, durante il terzo anno.
Per quanto riguarda proprio il terzo anno, non ho ancora capito se l’autore intenda promuovere un comprimario a terzo personaggio principale, forse è ancora prematuro visto che la terza parte è iniziata solo da poco. Immagino che questo ruolo, se presente, sarà conteso tra Kawai e Shiina, che sembrano entrambe molto promettenti… ma staremo a vedere.
* DISEGNI *
Lo stile di disegno è abbastanza particolare, ai miei occhi. La bellissima Komi che mette in soggezione l’intera scuola io proprio non riesco a considerarla più che elegante, non certo bella, guardando i disegni di Oda. Ma la cosa, in tutta sincerità, ha una rilevanza secondaria. Non sono rari i casi in cui Komi viene disegnata in versione chibi o, frequentissimi addirittura, i casi in cui viene disegnata con varie espressioni buffe o deformed che mettono in risalto i sentimenti e le sensazioni della ragazza. In generale quindi, il character design che inizialmente mi aveva lasciato un po’ scettico, è una cosa a cui ci si abitua velocemente ed è ben realizzato, con i personaggi facilmente riconoscibili (e sono tanti) e nella maggior parte dei casi disegnati abbastanza bene.
Fondali e ambienti a loro volta sono ben rappresentati e non ho avuto percezione di tavole vuote in cui trionfa il bianco.
La cosa più fastidiosa, per mio gusto, è il ricorso eccessivo a tavole con pannelli identici. Quel genere di tavola da striscia a fumetti in cui la stessa vignetta viene ripetuta identica tre o quattro volte, magari con una sola piccola variazione o un’onomatopea o un balloon umoristico nell’ultima. I tempi di pubblicazione imposti dagli editori in Giappone sono criminalmente stretti, ma questo affidarsi così tanto a questo stratagemma che maschera la necessità di risparmiare tempo facendo copia-incolla a volte è davvero un po’ eccessivo.
* DIALOGHI E SCRITTURA *
I dialoghi sono nella media per un manga di questo tipo, e mi hanno garantito un’oretta di lettura rilassata per ciascun volume.
Il fatto che Komi per molti volumi non parli affatto non rappresenta un ostacolo per il lettore: leggere le parole di Komi dentro un balloon o leggerle sul quaderno che lei presenta all’interlocutore non cambia assolutamente nulla in termini puramente pratici. Cambia tutto in termini di storia e rappresentazione del personaggio, siamo d’accordo, ma in termini di quantità e qualità del testo non ho visto grandi differenze.
Ad ogni modo la gran parte dei dialoghi sono discorsi scolastici tra adolescenti, non ci sono grandi riflessioni sulla vita. In alcuni numeri ci sono delle sequenze più incisive o più profonde, ma in generale parliamo di un manga con tinte demenziali.
_______
* IN DEFINITIVA *
In definitiva ritengo che Komi Can’t Communicate sia un ottimo manga che però ha il grosso difetto di avere uno sviluppo della trama un po’ troppo lento, con lunghi momenti di stanca tra un evento significativo e l’altro. Se siete più interessati all’aspetto “slice of life” e sentimentale che a quello demenziale potreste trovarvi di fronte a sequenze di numeri in cui non accade fastidiosamente nulla.
Al contrario, se vi piace molto l’aspetto più divertente, potreste apprezzare la grande varietà di situazioni, l’ampissimo numero di personaggi e le relazioni che si sviluppano tra gli stessi. Caratteristiche che rendono il manga sempre fresco, diverso e quindi interessante… ma magari potreste trovare che alcune fasi siano troppo incentrate sugli aspetti romantici.
Io sto nel mezzo, e secondo me nel complesso questo manga, che non è un capolavoro e ha evidenti margini di miglioramento, a titolo di puro piacere personale è #tantaroba.
* TRAMA E STORIA *
Komi Can’t Communicate è una commedia divisa tra il demenziale e il romantico, sviluppata per singoli capitoli, per strisce e per brevi archi narrativi.
Komi è la ragazza più bella della scuola, talmente bella da intimorire i compagni che la vedono come una sorta di figura inavvicinabile, una specie di dea in terra, un essere superiore e semi-divino al di fuori della portata di chiunque. Komi non si esprime mai, non parla con nessuno, e i suoi sguardi glaciali riempiono di soggezione compagni e professori. Tadano, l'ultimo dei paria della classe, riesce però a leggere tra le righe di questi silenzi, e capisce che Komi ha un grave problema di comunicazione che le impedisce di parlare. Tadano quindi si offre di aiutarla. E i due diventano amici.
Le vicende prendono il via da questo spunto abbastanza surreale e si sviluppano con un ritmo molto veloce, dapprima unicamente sul filo della demenzialità, e molti volumi dopo con sviluppi romantici che riguardano i due protagonisti e l’enorme pool di personaggi secondari.
Sì, perché l’obiettivo di Komi alle scuole superiori è quello di riuscire ad avere 100 amici, e sono davvero tante e variegate le figure che entreranno a far parte di questa storia.
Il manga parte come un pot-pourri di situazioni i cui fili conduttori sono la scuola e l’amicizia, e questo perdura per tutto il primo anno scolastico. L’autore ce la mette davvero tutta per creare scenette divertenti, demenziali, surreali, ma mi sento di dire che raramente mi hanno davvero fatto davvero ridere, non più di un paio di volte a volume (per darvi un’idea). Nella maggior parte dei casi la reazione suscitata va dalla perplessità per l’esagerazione, al cringe, al “sì vabbé”. E nonostante l’impegno nel cercare di proporre situazioni sempre diverse, gli sviluppi di questi brevi scenari risultano poi un po’ insoddisfacenti o, talvolta, ripetitivi.
In questa prima fase gli aspetti romantici sono solo accennati, piuttosto blandi e molto secondari, e la struttura dell’opera è un grosso parco giochi in cui far muovere un pool di personaggi in alcuni casi davvero estremi, buona parte dei quali hanno a loro volta problemi relazionali, di comunicazione o almeno la seria necessità di affidarsi a un bravo psicoterapeuta.
Sia Tadano sia Komi spiccano in modo netto in questa sorta di miasma adolescenziale, come è lecito aspettarsi dai protagonisti, risultando piuttosto simpatico, bonaccione e alla mano lui, e molto dolce e insicura lei.
L’opera poi si trasforma parzialmente, evolve se vogliamo dire così, nel secondo anno di scuola, quando la gran parte del pool di comprimari (compagni di classe) viene rinnovata, viene resettato tutto e viene introdotto un aspetto che fino a quel momento era stato solo accennato: l’amore tra i banchi di scuola.
L’aspetto sentimentale, quindi, diventa importante nell’economia del manga, prendendosi anche ampi spazi in alcuni casi, senza tuttavia andare a sostituirsi completamente agli aspetti più divertenti, che rimangono sempre ben presenti. Certo, ovviamente in questa seconda fase ci sono anche dei capitoli prettamente romantici, e ci sono ragazzi e ragazze che piangono per le proprie pene d’amore, ma sinceramente la mia impressione è che di queste parti un po’ toccanti e dolcine ne avrei volute anche di più. Siamo infatti ormai entrati in sintonia con i personaggi, e siamo partecipi delle loro vicende, e tifiamo per loro. E quindi in questo contesto la storia inizia ad avere uno sviluppo abbastanza intrigante... ma la sua evoluzione è davvero lenta, con interi volumi in cui non progredisce affatto, in cui l’autore preferisce rimanere fisso sulle posizioni iniziali, garantendo un flusso costante di quelle storielle più o meno simpatiche e divertenti in ambiente scolastico che erano state l'unico leitmotiv della prima parte.
La terza parte, quella in corso attualmente, è ovviamente relativa al terzo anno. Non faccio spoiler… ma cambia di nuovo tutto. Cambia la classe, cambiano (in modo sostanziale) le relazioni tra alcuni personaggi e in parte cambia anche il modo di essere divertente dell’autore. I personaggi qui ormai hanno 18 anni dopotutto, e il loro modo di divertirsi e di stare assieme è cambiato rispetto all’inizio delle superiori, quando erano poco più che bambini.
* SVILUPPO DEI PERSONAGGI *
I personaggi di Komi e Tadano, i protagonisti, crescono in modo rilevante durante i 29 volumetti che ho letto finora.
Per quanto riguarda Tadano, c’è una netta maturazione e passa dall’essere considerato più o meno insignificante e trascurabile a ritagliarsi uno spazio importante nelle dinamiche di classe, e una grande empatia e considerazione da parte dei compagni. Quando, nel terzo anno, si inizia a parlare di programmi per il futuro, i professori consigliano a Tadano di valutare una carriera come insegnante. Ma, per farvi capire l’idea che mi sono fatto del personaggio, credo che la strada che io avrei visto meglio sarebbe stata quella dello psicanalista.
Anche sull’evoluzione di Komi c’è moltissimo da dire. Per interi volumi all’inizio non dice una parola e riesce solo a scrivere sul proprio quaderno, mentre verso la fine riesce a sostenere dialoghi (con gli amici) della durata di qualche pagina. Ma questa è solo la parte più evidente della crescita della ragazza, che ha a sua volta una maturazione importante sotto tanti aspetti: personale, sentimentale e sociale.
La crescita di entrambi è lenta, armonica e progressiva. Quasi impercettibile di numero in numero, ma ben studiata, costante e priva di “strattoni”. Davvero un lavoro ben fatto, secondo me, e probabilmente la parte migliore dell’intero manga.
I personaggi secondari, in grandissima parte, non hanno invece crescita e restano confinati all’interno del proprio stereotipo.
Durante il primo anno il ruolo di tritagonista è affidato a Najimi, amicə di infanzia di Tadano dal sesso indefinito e dal carattere esuberante. Caratterialmente è l’esatto contrario di Komi, e nella prima parte fa da traino per ogni situazione, prima di vedere lentamente “ridotto il proprio minutaggio” fino a sparire completamente negli ultimi numeri pubblicati finora.
Nel secondo anno invece è Rumiko a svolgere questo ruolo. Una ragazza gyaru dal carattere solare, che darà la spinta romantica a tutta la seconda parte dell’opera e, con l’esclusione dei protagonisti, forse l’unico personaggio ad avere una vera e propria crescita rilevante. Non è un caso che Rumiko finisca ad essere la compagna di banco di Komi, perché il rapporto tra le due in questa fase è quasi più importante del rapporto Komi-Tadano (i due sono compagni di banco durante il primo e terzo anno).
Rumiko è un personaggio delineato con connotati estremamente positivi, e chiaramente apprezzato dai lettori al punto da ottenere una sottotrama personale con interi capitoli incentrati su di lei, durante il terzo anno.
Per quanto riguarda proprio il terzo anno, non ho ancora capito se l’autore intenda promuovere un comprimario a terzo personaggio principale, forse è ancora prematuro visto che la terza parte è iniziata solo da poco. Immagino che questo ruolo, se presente, sarà conteso tra Kawai e Shiina, che sembrano entrambe molto promettenti… ma staremo a vedere.
* DISEGNI *
Lo stile di disegno è abbastanza particolare, ai miei occhi. La bellissima Komi che mette in soggezione l’intera scuola io proprio non riesco a considerarla più che elegante, non certo bella, guardando i disegni di Oda. Ma la cosa, in tutta sincerità, ha una rilevanza secondaria. Non sono rari i casi in cui Komi viene disegnata in versione chibi o, frequentissimi addirittura, i casi in cui viene disegnata con varie espressioni buffe o deformed che mettono in risalto i sentimenti e le sensazioni della ragazza. In generale quindi, il character design che inizialmente mi aveva lasciato un po’ scettico, è una cosa a cui ci si abitua velocemente ed è ben realizzato, con i personaggi facilmente riconoscibili (e sono tanti) e nella maggior parte dei casi disegnati abbastanza bene.
Fondali e ambienti a loro volta sono ben rappresentati e non ho avuto percezione di tavole vuote in cui trionfa il bianco.
La cosa più fastidiosa, per mio gusto, è il ricorso eccessivo a tavole con pannelli identici. Quel genere di tavola da striscia a fumetti in cui la stessa vignetta viene ripetuta identica tre o quattro volte, magari con una sola piccola variazione o un’onomatopea o un balloon umoristico nell’ultima. I tempi di pubblicazione imposti dagli editori in Giappone sono criminalmente stretti, ma questo affidarsi così tanto a questo stratagemma che maschera la necessità di risparmiare tempo facendo copia-incolla a volte è davvero un po’ eccessivo.
* DIALOGHI E SCRITTURA *
I dialoghi sono nella media per un manga di questo tipo, e mi hanno garantito un’oretta di lettura rilassata per ciascun volume.
Il fatto che Komi per molti volumi non parli affatto non rappresenta un ostacolo per il lettore: leggere le parole di Komi dentro un balloon o leggerle sul quaderno che lei presenta all’interlocutore non cambia assolutamente nulla in termini puramente pratici. Cambia tutto in termini di storia e rappresentazione del personaggio, siamo d’accordo, ma in termini di quantità e qualità del testo non ho visto grandi differenze.
Ad ogni modo la gran parte dei dialoghi sono discorsi scolastici tra adolescenti, non ci sono grandi riflessioni sulla vita. In alcuni numeri ci sono delle sequenze più incisive o più profonde, ma in generale parliamo di un manga con tinte demenziali.
_______
* IN DEFINITIVA *
In definitiva ritengo che Komi Can’t Communicate sia un ottimo manga che però ha il grosso difetto di avere uno sviluppo della trama un po’ troppo lento, con lunghi momenti di stanca tra un evento significativo e l’altro. Se siete più interessati all’aspetto “slice of life” e sentimentale che a quello demenziale potreste trovarvi di fronte a sequenze di numeri in cui non accade fastidiosamente nulla.
Al contrario, se vi piace molto l’aspetto più divertente, potreste apprezzare la grande varietà di situazioni, l’ampissimo numero di personaggi e le relazioni che si sviluppano tra gli stessi. Caratteristiche che rendono il manga sempre fresco, diverso e quindi interessante… ma magari potreste trovare che alcune fasi siano troppo incentrate sugli aspetti romantici.
Io sto nel mezzo, e secondo me nel complesso questo manga, che non è un capolavoro e ha evidenti margini di miglioramento, a titolo di puro piacere personale è #tantaroba.
"Komi-san wa Komyushou Desu" è un manga di genere commedia sentimentale che racconta le vicende di Komi Shouko, una ragazza bellissima ma affetta da un disturbo della comunicazione che le impedisce di parlare con gli altri. Con l’aiuto del suo compagno di classe Tadano Hitohito, Komi si propone di trovare cento amici e superare la sua timidezza.
Il manga ha come punto di forza la sua comicità e la sua dolcezza, che rendono la lettura piacevole e divertente. Le situazioni in cui si trovano i protagonisti e i loro amici sono spesso assurde e esilaranti.
I protagonisti sono tutti ben caratterizzati e diversi tra loro, e le loro interazioni sono sempre interessanti e coinvolgenti. Il rapporto tra Komi e Tadano è molto carino e si sviluppa in modo naturale e credibile, mostrando la loro affinità e la loro complicità. Il disegno è molto curato e dettagliato, e riesce a rendere bene le espressioni e le emozioni dei personaggi.
Il manga ha però anche alcuni aspetti negativi, che ne limitano il potenziale. La trama non si evolve mai, e i capitoli sono tutti molto simili tra loro, ripetendo le stesse dinamiche e gli stessi schemi.
Un aspetto negativo del manga è la mancanza di serietà con cui viene affrontata la condizione della protagonista. Capisco che si tratti di un’opera comica, ma avrei gradito che alcuni capitoli fossero magari incentrati a una rappresentazione più realistica dei problemi di comunicazione della protagonista. Penso che sarebbe stato un manga quasi perfetto se avesse alternato le scene divertenti a quelle magari più serie, invece, ho trovato che Komi fosse troppo idealizzata: è bella, amata da tutti e riesce grazie ad un quaderno a scrivere lunghi discorsi fin dall’inizio comunicando in maniera più che ottima, senza mostrare grandi difficoltà. Mi sarebbe piaciuto veder scavare di più nel suo aspetto psicologico rendendola più credibile e realistica.
I personaggi secondari a parte uno sono tutti basati su dei cliché tipici dei manga, ma portati all’estremo e resi esilaranti. Sono delle caricature che enfatizzano le caratteristiche dei loro archetipi, senza prendersi troppo sul serio o cercare di essere realistici. Questo è molto divertente per chi ama l’umorismo basato sulle parodie e le situazioni assurde e l'ho trovato molto azzeccato.
In conclusione, "Komi-san wa Komyushou Desu" è un manga che si lascia leggere con piacere, ma che non lascia un’impronta duratura. È un’opera adatta a chi cerca una storia leggera e divertente, ma non a chi cerca una storia originale e profonda.
Il manga ha come punto di forza la sua comicità e la sua dolcezza, che rendono la lettura piacevole e divertente. Le situazioni in cui si trovano i protagonisti e i loro amici sono spesso assurde e esilaranti.
I protagonisti sono tutti ben caratterizzati e diversi tra loro, e le loro interazioni sono sempre interessanti e coinvolgenti. Il rapporto tra Komi e Tadano è molto carino e si sviluppa in modo naturale e credibile, mostrando la loro affinità e la loro complicità. Il disegno è molto curato e dettagliato, e riesce a rendere bene le espressioni e le emozioni dei personaggi.
Il manga ha però anche alcuni aspetti negativi, che ne limitano il potenziale. La trama non si evolve mai, e i capitoli sono tutti molto simili tra loro, ripetendo le stesse dinamiche e gli stessi schemi.
Un aspetto negativo del manga è la mancanza di serietà con cui viene affrontata la condizione della protagonista. Capisco che si tratti di un’opera comica, ma avrei gradito che alcuni capitoli fossero magari incentrati a una rappresentazione più realistica dei problemi di comunicazione della protagonista. Penso che sarebbe stato un manga quasi perfetto se avesse alternato le scene divertenti a quelle magari più serie, invece, ho trovato che Komi fosse troppo idealizzata: è bella, amata da tutti e riesce grazie ad un quaderno a scrivere lunghi discorsi fin dall’inizio comunicando in maniera più che ottima, senza mostrare grandi difficoltà. Mi sarebbe piaciuto veder scavare di più nel suo aspetto psicologico rendendola più credibile e realistica.
I personaggi secondari a parte uno sono tutti basati su dei cliché tipici dei manga, ma portati all’estremo e resi esilaranti. Sono delle caricature che enfatizzano le caratteristiche dei loro archetipi, senza prendersi troppo sul serio o cercare di essere realistici. Questo è molto divertente per chi ama l’umorismo basato sulle parodie e le situazioni assurde e l'ho trovato molto azzeccato.
In conclusione, "Komi-san wa Komyushou Desu" è un manga che si lascia leggere con piacere, ma che non lascia un’impronta duratura. È un’opera adatta a chi cerca una storia leggera e divertente, ma non a chi cerca una storia originale e profonda.
Komi fa innamorare tutti, personaggi fittizi e lettori del manga, le sue espressioni, da quelle "serie" alle versione chibi, unite al carattere della ragazza, catturano chiunque la guardi. Questo probabilmente ha contribuito significativamente al successo dell'opera. La tematica delicata, viene trattata in modo leggero in una commedia ricca di gag e personaggi.
Sicuramente il manga non è da prendere come un'attenta analisi dei disturbi della comunicazione, né come guida su come superarli, ma è sicuramente una storia piacevole in cui molti possono rivedersi, che sia in Komi o in altri personaggi.
Ovviamente, essendo quest'opera una commedia, la maggior parte dei personaggi e delle situazioni sono volutamente esagerati per creare situazioni divertenti. Buona parte della trama, infatti, scorre grazie agli amici (o futuri amici) di Komi e Tadano, tanto che spesso si possono trovare capitoli in cui non compare nessuno dei due protagonisti.
Molto presenti, oltre alle gag comiche, sono momenti sentimentali tra uno o più personaggi in cui si forma o rafforza un'amicizia, e che scaldano il cuore del lettore. Nonostante si tratti di un manga destinato ad un pubblico di ragazzi, certi momenti sembrano più simili ad uno shōjo.
Particolari sono sicuramente i due modi in cui l'autore rappresenta Komi: uno più serio e "normale", che viene usato nelle copertine, nei momenti seri e quando sono degli sconosciuti a guardare la ragazza; e un altro in versione chibi, spesso accompagnato da orecchie da gatto, che viene usato quando a guardarla sono gli amici o la famiglia. Questa differenza nella rappresentazione della protagonista accentua la discrepanza tra il carattere introverso di Komi e l'idea che tutti hanno di lei.
Menzione speciale va agli sfondi che, a differenza di altri manga, non mostrano scene statiche, ma personaggi e oggetti in movimento che cambiano posizioni tra una vignetta e l'altra.
Grosso problema del manga è sicuramente la ripetitività tra una capitolo e l'altro, che spesso conta di pochissime pagine. L'inserimento di personaggi particolari e capitoli interamente dedicati a loro aiuta nel sentire meno il peso della monotonia, che rimane comunque presente.
I personaggi secondari a volte sono dimenticabili, nonostante l'autore faccia di tutto per renderli unici, e tra una saga e l'altra alcuni vengono quasi trascurati o completamente dimenticati.
Risulta fastidioso ogni tanto l'inserimento di capitoli che raccontano eventi accaduti prima rispetto al punto delle trama a cui si è arrivati, interrompono la narrazione e confondono il lettore.
Come già detto, questo non è un manga per chi cerca una storia che approfondisca bene il tema del disturbo della comunicazione o dell'ansia sociale, questi sono semplicemente un espediente per raccontare una commedia.
Sicuramente il manga non è da prendere come un'attenta analisi dei disturbi della comunicazione, né come guida su come superarli, ma è sicuramente una storia piacevole in cui molti possono rivedersi, che sia in Komi o in altri personaggi.
Ovviamente, essendo quest'opera una commedia, la maggior parte dei personaggi e delle situazioni sono volutamente esagerati per creare situazioni divertenti. Buona parte della trama, infatti, scorre grazie agli amici (o futuri amici) di Komi e Tadano, tanto che spesso si possono trovare capitoli in cui non compare nessuno dei due protagonisti.
Molto presenti, oltre alle gag comiche, sono momenti sentimentali tra uno o più personaggi in cui si forma o rafforza un'amicizia, e che scaldano il cuore del lettore. Nonostante si tratti di un manga destinato ad un pubblico di ragazzi, certi momenti sembrano più simili ad uno shōjo.
Particolari sono sicuramente i due modi in cui l'autore rappresenta Komi: uno più serio e "normale", che viene usato nelle copertine, nei momenti seri e quando sono degli sconosciuti a guardare la ragazza; e un altro in versione chibi, spesso accompagnato da orecchie da gatto, che viene usato quando a guardarla sono gli amici o la famiglia. Questa differenza nella rappresentazione della protagonista accentua la discrepanza tra il carattere introverso di Komi e l'idea che tutti hanno di lei.
Menzione speciale va agli sfondi che, a differenza di altri manga, non mostrano scene statiche, ma personaggi e oggetti in movimento che cambiano posizioni tra una vignetta e l'altra.
Grosso problema del manga è sicuramente la ripetitività tra una capitolo e l'altro, che spesso conta di pochissime pagine. L'inserimento di personaggi particolari e capitoli interamente dedicati a loro aiuta nel sentire meno il peso della monotonia, che rimane comunque presente.
I personaggi secondari a volte sono dimenticabili, nonostante l'autore faccia di tutto per renderli unici, e tra una saga e l'altra alcuni vengono quasi trascurati o completamente dimenticati.
Risulta fastidioso ogni tanto l'inserimento di capitoli che raccontano eventi accaduti prima rispetto al punto delle trama a cui si è arrivati, interrompono la narrazione e confondono il lettore.
Come già detto, questo non è un manga per chi cerca una storia che approfondisca bene il tema del disturbo della comunicazione o dell'ansia sociale, questi sono semplicemente un espediente per raccontare una commedia.
Negli ultimi anni ho perso interesse per la Takahashi, sia perché le sue storie simil Inuyasha non mi piacciono, sia perché ha perso verve anche in quelle comiche. Così tendo a cercare quel tipo di comicità e sentimento in altre storie e negli anni e per fortuna qualche opera di valore si trova sempre (Kaguya, Saiki Kusuo, School Rumble etc)
Quella più recente che ho letto è "Komi can't communicate".
E' davvero un manga piacevole da leggere, la coppia di protagonisti sono davvero carini, soprattutto Komi con la sua dolcezza nel cercare di comunicare senza riuscirci, Tadano d'altro canto è un bel personaggio protagonista maschile, nella media ma paradossalmente questo è un punto di forza perché Komi è ambientato letteralmente in una scuola di studenti più che particolari.
Non ce ne è uno che si salvi (tranne Tadano sia chiaro) ed è piacevolissimo e divertente vedere come appunto man mano veniamo a scoprire di questo cast sempre più folle ed eterogeneo, i cui nomi rispecchiano tramite astuti giochi di parole le loro fobie, vizi o punti di forza (Tipo la competitvissima "Yadano Makeru" che significa letteralmente "non vuole perdere").
La comicità poi non toglie spazio a momenti molto dolci e toccanti che vengono inseriti man mano nel manga.
Nota di merito all'agente del caos di questo manga ovvero Najimi Osana che è l'antitesi di Komi potendo far amicizia con chiunque nel giro di pochi minuti, spesso poi è quello/a che incasina più di tutti la situazione e anima la storia.
Anche Rumiko Mambagi è un ottimo personaggio, talmente dolce che non si sa poi alla fine se tifare per lei o per Komi.
Davvero una lettura piacevolissima!
Quella più recente che ho letto è "Komi can't communicate".
E' davvero un manga piacevole da leggere, la coppia di protagonisti sono davvero carini, soprattutto Komi con la sua dolcezza nel cercare di comunicare senza riuscirci, Tadano d'altro canto è un bel personaggio protagonista maschile, nella media ma paradossalmente questo è un punto di forza perché Komi è ambientato letteralmente in una scuola di studenti più che particolari.
Non ce ne è uno che si salvi (tranne Tadano sia chiaro) ed è piacevolissimo e divertente vedere come appunto man mano veniamo a scoprire di questo cast sempre più folle ed eterogeneo, i cui nomi rispecchiano tramite astuti giochi di parole le loro fobie, vizi o punti di forza (Tipo la competitvissima "Yadano Makeru" che significa letteralmente "non vuole perdere").
La comicità poi non toglie spazio a momenti molto dolci e toccanti che vengono inseriti man mano nel manga.
Nota di merito all'agente del caos di questo manga ovvero Najimi Osana che è l'antitesi di Komi potendo far amicizia con chiunque nel giro di pochi minuti, spesso poi è quello/a che incasina più di tutti la situazione e anima la storia.
Anche Rumiko Mambagi è un ottimo personaggio, talmente dolce che non si sa poi alla fine se tifare per lei o per Komi.
Davvero una lettura piacevolissima!
Normalmente trovo impensabile recensire un prodotto non ancora terminato. Ho avuto solo un altro precedente di questo genere, con "Berserk", ma la singolarità di quel manga lo rende difficile da accomunare ad altri sotto tanti aspetti tra cui questo. "Komi-san" sfugge a questa mia generica regola e mi impone una riflessione al netto dei 170 capitoli che ho affrontato, una riflessione tutt'altro che lusinghiera e che appunto mi porta a trasmettere questo disagio.
"Komi-san" si regge su fondamenta deboli e precarie, e costituisce con il passare del tempo un edificio sempre più instabile. Il piacere emotivo che può regalare la timidezza della protagonista, qualche suo comportamento delicato, qualche sua espressione amabile e la sua indole che spingono il lettore medio a proteggerla, nulla di tutto questo riesce a garantire una generale qualità elevata ad un manga piatto, senza emozioni significative, senza una struttura solida, volto al presente narrativo, senza un passato e con un futuro vacillante.
I personaggi non hanno spessore: salvo la protagonista, che comunque con la sua persistente menomazione limita di molto il suo sviluppo caratteriale, il resto della combriccola riceve un trattamento da comparsa, risultando sterile, senza ambizioni, sogni, storia, caratteristiche socio-comportamentali, affinità. Personaggi quindi qualitativamente vicini a mere marionette che si ritagliano invece ruoli di spessore, palesando però una pochezza cosmica, cosa ovvia quando permetti a esseri vuoti di avere spazio per mostrare la propria vacuità.
Discorso analogo per quanto riguarda le vicende: quadro d'insieme inesistente, archi narrativi sterili ammucchiati l'uno sull'altro per fare volume, accumulare vendite ed aspettare l'ovvia ispirazione finale per chiudere i battenti in modo canonico e telefonato. Vicende come dicevo volte solo al presente narrativo, senza un passato a sorreggere e dare contesto e spessore ai personaggi e con un futuro, se esistente, ovvio e scontato.
Tematiche sollevate zero virgola, se non la peculiarità della protagonista, trattata anch'essa come già visto in altri prodotti (uno su tutti, ReLife). Un manga quindi che intrattiene, racconta, ma trasmette pressoché nulla: un grosso punto in negativo rispetto a tante altre commedie scolastico-sentimentali che invece riescono a toccare situazioni di rilievo senza però magari diventare pesanti ed inaffrontabili. Confrontando "Komi-san" con altri simili manga si noterà ciò di cui parlo: una mancanza di organizzazione e strutturazione che rende tutto quanto al di fuori della protagonista un gigante dai piedi d'argilla, una sparata scenografica povera di qualità e spessore che abbindola i più faciloni ma che sostanzialmente non possiede nulla per essere ricordato in futuro.
In definitiva, uno spreco di tempo da parte mia e da parte dell'autore, interessato più al facile guadagno di contanti e di fama attraverso un personaggio puccioso ed una storia tanto banale quanto di resa che non invece a trasmettere qualcosa di serio, riflessivo, condivisibile, di qualità.
Un bel calcio nei denti, non c'è che dire.
"Komi-san" si regge su fondamenta deboli e precarie, e costituisce con il passare del tempo un edificio sempre più instabile. Il piacere emotivo che può regalare la timidezza della protagonista, qualche suo comportamento delicato, qualche sua espressione amabile e la sua indole che spingono il lettore medio a proteggerla, nulla di tutto questo riesce a garantire una generale qualità elevata ad un manga piatto, senza emozioni significative, senza una struttura solida, volto al presente narrativo, senza un passato e con un futuro vacillante.
I personaggi non hanno spessore: salvo la protagonista, che comunque con la sua persistente menomazione limita di molto il suo sviluppo caratteriale, il resto della combriccola riceve un trattamento da comparsa, risultando sterile, senza ambizioni, sogni, storia, caratteristiche socio-comportamentali, affinità. Personaggi quindi qualitativamente vicini a mere marionette che si ritagliano invece ruoli di spessore, palesando però una pochezza cosmica, cosa ovvia quando permetti a esseri vuoti di avere spazio per mostrare la propria vacuità.
Discorso analogo per quanto riguarda le vicende: quadro d'insieme inesistente, archi narrativi sterili ammucchiati l'uno sull'altro per fare volume, accumulare vendite ed aspettare l'ovvia ispirazione finale per chiudere i battenti in modo canonico e telefonato. Vicende come dicevo volte solo al presente narrativo, senza un passato a sorreggere e dare contesto e spessore ai personaggi e con un futuro, se esistente, ovvio e scontato.
Tematiche sollevate zero virgola, se non la peculiarità della protagonista, trattata anch'essa come già visto in altri prodotti (uno su tutti, ReLife). Un manga quindi che intrattiene, racconta, ma trasmette pressoché nulla: un grosso punto in negativo rispetto a tante altre commedie scolastico-sentimentali che invece riescono a toccare situazioni di rilievo senza però magari diventare pesanti ed inaffrontabili. Confrontando "Komi-san" con altri simili manga si noterà ciò di cui parlo: una mancanza di organizzazione e strutturazione che rende tutto quanto al di fuori della protagonista un gigante dai piedi d'argilla, una sparata scenografica povera di qualità e spessore che abbindola i più faciloni ma che sostanzialmente non possiede nulla per essere ricordato in futuro.
In definitiva, uno spreco di tempo da parte mia e da parte dell'autore, interessato più al facile guadagno di contanti e di fama attraverso un personaggio puccioso ed una storia tanto banale quanto di resa che non invece a trasmettere qualcosa di serio, riflessivo, condivisibile, di qualità.
Un bel calcio nei denti, non c'è che dire.