Kotonoba Drive
L'ennesima piccola perla di Hitoshi Ashinano, straosannato autore di Yokohama Kaidashi Kikou (per favore qualcuno lo porti in Italia!), il quale si è negli anni creato un vero e proprio 'genere' personale: una visione delicata, quasi onirica, unita ad uno slice of life che avvicina le sue opere a gente come Amano o Azuma, ma se ne discosta grazie ad un tocco malinconico del tutto personale - e, verrebbe da dire, del tutto giapponese.
'Kotonoba Drive', pur avendo una flebile trama conduttrice, è essenzialmente un manga ad episodi, in effetti una rielaborazione di un'opera breve precedente, 'PositioN'. La formula è sempre la stessa, per ciascun capitolo: una giovane donna, Suu-chan, nel corso della propria giornata si imbatte in bizzarri ma, allo stesso tempo, malinconici episodi di realismo magico. Non vi è azione, nè risoluzione: l'incontro con il fantastico si risolve in una meditazione, spesso senza parole, sulla natura effimera della vita.
Graficamente, non siamo molto lontani dalle coordinate di Ashinano: tratto delicato e, spesso, quasi etereo, forse un po' eccessivamente 'cartonesco' e stilizzato, ma comunque più che apprezzabile. La 'storia', se si può dire che il manga ne abbia una, è né più né meno che il solito Ashinano, prendere o lasciare. Se si cerca azione e violenza meglio guardare da un'altra parte.
In sostanza un buon lavoro che, pur non arrivando a toccare le altezze di 'Cafè Alpha', rimane comunque godibile.
'Kotonoba Drive', pur avendo una flebile trama conduttrice, è essenzialmente un manga ad episodi, in effetti una rielaborazione di un'opera breve precedente, 'PositioN'. La formula è sempre la stessa, per ciascun capitolo: una giovane donna, Suu-chan, nel corso della propria giornata si imbatte in bizzarri ma, allo stesso tempo, malinconici episodi di realismo magico. Non vi è azione, nè risoluzione: l'incontro con il fantastico si risolve in una meditazione, spesso senza parole, sulla natura effimera della vita.
Graficamente, non siamo molto lontani dalle coordinate di Ashinano: tratto delicato e, spesso, quasi etereo, forse un po' eccessivamente 'cartonesco' e stilizzato, ma comunque più che apprezzabile. La 'storia', se si può dire che il manga ne abbia una, è né più né meno che il solito Ashinano, prendere o lasciare. Se si cerca azione e violenza meglio guardare da un'altra parte.
In sostanza un buon lavoro che, pur non arrivando a toccare le altezze di 'Cafè Alpha', rimane comunque godibile.