Blue Flag
"Blue Flag" è un manga drammatico, sentimentale e scolastico pubblicato su Shonen Jump Plus a partire dal 2007, che vede i protagonisti Taichi, Toma e Futaba alle prese con le loro scelte di vita scolastiche e sentimentali sul finire del loro ultimo anno di liceo.
Il manga è tutto sommato ben scritto ed è capace di far empatizzare con i personaggi, di commuovere di rendere tristi o felici. La scrittura e l'introduzione dei personaggi è sempre utile alla trama principale. Essi presentano un proprio inizio una propria evoluzione e un proprio finale. I personaggi che si trovano nella storia a rappresentare un inutile corollario, invece, vengono ben distinti dagli altri, anche attraverso un character design volutamente macchiettistico come ad indicare di non aspettarsi chissà quale ruolo importante da loro.
Il tutto funziona bene, anche se alcune parti, a mio avviso risultano troppo forzate.
Tutto questo fino al finale. Il finale infatti, per come la vedo io, risulta totalmente incoerente e gli eventi in cui il protagonista decide di andare incontro sono forzatissimi, considerando il suo punto di vista. Senza voler far spoiler, Taichi si strugge su alcune decisioni, ma nel corso della storia viene mostrato chiaramente che il peso di Taichi non riguarda proprio quello, ma più un generico come comportarsi nei confronti di alcuni suoi amici, cosa fare, e quale decisione prendere, ma non aveva mai messo in dubbio se stesso su quella particolare cosa (tutto questo viene messo in chiaro anche esplicitamente). Invece nel finale (che è ambientato dopo diversi anni dalla storia principale del manga, ci si ritrova in una situazione completamente diversa da quella a cui ci aveva portato la serie, quasi come se quello a cui si arriva nel finale fosse più il finale di un fantomatico "Blue Flag 2" che mostra tutt'un altro pezzo di storia e non di questa serie.
Mi spiego meglio, Immaginate un manga in cui il protagonista gioca a calcio (da ragazzo, quindi a livello amatoriale). Nel capitolo finale, ambientato anni dopo quando il protagonista è diventato adulto, puoi farmi vedere che è diventato un calciatore professionista, oppure magari l'autore può decidere che non ci è riuscito e quindi mostrare il protagonista alle prese con un normalissimo lavoro, ma non può fare che il protagonista è diventato un atleta professionista, ma di pallavolo, perché a questo punto è come se ci mancasse un intero pezzo di storia. Ecco, "Blue Flag" fa proprio questo.
Il manga è tutto sommato ben scritto ed è capace di far empatizzare con i personaggi, di commuovere di rendere tristi o felici. La scrittura e l'introduzione dei personaggi è sempre utile alla trama principale. Essi presentano un proprio inizio una propria evoluzione e un proprio finale. I personaggi che si trovano nella storia a rappresentare un inutile corollario, invece, vengono ben distinti dagli altri, anche attraverso un character design volutamente macchiettistico come ad indicare di non aspettarsi chissà quale ruolo importante da loro.
Il tutto funziona bene, anche se alcune parti, a mio avviso risultano troppo forzate.
Tutto questo fino al finale. Il finale infatti, per come la vedo io, risulta totalmente incoerente e gli eventi in cui il protagonista decide di andare incontro sono forzatissimi, considerando il suo punto di vista. Senza voler far spoiler, Taichi si strugge su alcune decisioni, ma nel corso della storia viene mostrato chiaramente che il peso di Taichi non riguarda proprio quello, ma più un generico come comportarsi nei confronti di alcuni suoi amici, cosa fare, e quale decisione prendere, ma non aveva mai messo in dubbio se stesso su quella particolare cosa (tutto questo viene messo in chiaro anche esplicitamente). Invece nel finale (che è ambientato dopo diversi anni dalla storia principale del manga, ci si ritrova in una situazione completamente diversa da quella a cui ci aveva portato la serie, quasi come se quello a cui si arriva nel finale fosse più il finale di un fantomatico "Blue Flag 2" che mostra tutt'un altro pezzo di storia e non di questa serie.
Mi spiego meglio, Immaginate un manga in cui il protagonista gioca a calcio (da ragazzo, quindi a livello amatoriale). Nel capitolo finale, ambientato anni dopo quando il protagonista è diventato adulto, puoi farmi vedere che è diventato un calciatore professionista, oppure magari l'autore può decidere che non ci è riuscito e quindi mostrare il protagonista alle prese con un normalissimo lavoro, ma non può fare che il protagonista è diventato un atleta professionista, ma di pallavolo, perché a questo punto è come se ci mancasse un intero pezzo di storia. Ecco, "Blue Flag" fa proprio questo.
Letto su consiglio di un'altra lettrice e non propriamente il mio genere, devo dire che come lettura è stata davvero piacevole e a tratti intensa e riflessiva, nei limiti, però, di uno shounen sentimentale drammatico.
Inizialmente la trama parte in modo molto divertente e leggero, per poi virare ad un'atmosfera più seria, senza però mai perdere quel tocco di leggerezza di base.
La trama ruota attorno a tre liceali e al loro triangolo amoroso, con i classici problemi scolastici e i classici dubbi che caratterizzano l'adolescenza, ma mai in modo sdolcinato o esagerato.
Ciò che contraddistingue questo manga da molti altri per qualità è il modo di scrivere dell'autrice KAITO: vere e proprie pagine di tematiche semplici e allo stesso modo narrate in modo da far riflettere, la bravura dell'autrice sta nel creare le basi perfette per empatizzare coi protagonisti; tutti nella vita ci siamo sentiti un po' come loro, ad affrontare almeno qualcuna delle loro riflessioni sulla nostra pelle.
Taichi Ichinose è al centro di questo triangolo amoroso: basso, apparentemente banale, riservato, tranquillo, gentile, la timidissima e impacciata Futaba Kuze che nel corso della trama cercherà di fare chiarezza sui suoi sentimenti e vivere con coraggio il suo primo amore, e infine Toma Mita, alto, bello, amatissimo da tutti a scuola, socievole e cordiale con tutti, segretamente innamorato di Taichi; la tematica omosessuale è rappresentata con delicatezza e non metterà a disagio chi magari non è abituato a queste dinamiche, poiché questo manga non è né un boys love, né uno yaoi, né uno yuri, quindi lettura godibilissima da chiunque.
Le tematiche sono diverse e tipiche del genere shounen sentimentale: i sentimenti amorosi che sbocciano e cercano di emergere, la scoperta di sé stessi, i dubbi sul futuro, l'amicizia che si rafforza fino a diventare un punto esistenziale fondamentale, la nascita di un amore corrisposto, i tormenti di un amore non corrisposto, ma soprattutto ciò che infonde il manga è la bellezza che si instaura in una amicizia sincera, pulita, dolce con tanto altruismo.
I disegni per me sono bellissimi, mi sono piaciuti tantissimo! uno stile grafico dettagliato, a tratti realistico, a tratti (quando serve) stilizzato e caricaturale per trasmettere il giusto senso di divertimento.
Certe inquadrature e pause parlano più delle parole, anche a livello grafico quindi KAITO è stata bravissima.
Avrei dato un voto più alto ma ahimè l'ultimo volume è stato sorprendente per certi versi, ma anche un po' deludente.
E sono felice di aver trovato riscontro nelle recensioni di questo sito e aver constatato che altri lettori come me hanno avuto la stessa identica impressione che vado a delineare nel dettaglio.
Attenzione: questa parte contiene spoiler sul volume finale
Taichi per tutto il manga è stato rappresentato, senza ombra di dubbio, come il classico ragazzo eterosessuale e quindi i sentimenti che il suo migliore amico Toma provava per lui di certo non avrebbero avuto un riscontro positivo, dopo la sua dichiarazione era palese al lettore ormai che sarebbero rimasti ottimi amici nella migliore delle ipotesi, come poi effettivamente successe. Quindi fin qui nulla di più prevedibile.
L'epilogo, invece, stravolge tutte le dinamiche poste fino ad allora: Taichi dopo alcuni anni lascerà Futaba e..... si sposerà con Toba! Ma come? Non vi era mai e poi mai stato alcun segno in tutto il manga che fosse, neanche lontanamente, stato attratto fisicamente dal suo stesso sesso... e infatti dopo che Toma si dichiarò Taichi gli disse "nel mio futuro mi vedo con la mia ragazza, e ci sei anche tu, come mio migliore amico!" più chiaro di così!
Quindi questo epilogo dà una sensazione di forzatura innaturale, se si voleva dare questo colpo di scena allora bastava inserire anche un singolo momento nel manga dove Taichi scopriva dentro di sé di essere in parte attratto anche dai ragazzi, se ciò fosse avvenuto secondo me si sarebbe creato un clima molto più imprevedibile e interessante per il lettore nella scelta finale di Taichi: continuare con la dolce fidanzatina Futaba o fidanzarsi con il migliore amico Toma?
Tra l'altro questa parte, per come era stata scritta, mi piaceva anche poiché imprevedibile ed emozionante (mostra l'epilogo dal punto di vista di una persona che inizialmente si firma come Ichinose, ma si scopre pian piano che è in realtà il coniuge di Taichi e senza mostrare il volto rivelarne piano piano l'identità in un gioco di dettagli davvero bellissimo) ma nel contesto creato dall'autrice risulta solo incoerente con l'inequivocabile eterosessualità mostrata da Taichi in tutto il manga e quindi infine poco realistico.
Fine parte contenente spoiler
La Planet manga ne ha fatto un'edizione semplice, senza infamia né lode, qualità media, niente sovraccopertina.
Letto grazie alle biblioteche e quindi gratuitamente, colgo l'occasione per consigliare a tutti di consultare i manga presenti nella propria biblioteca comunale e a livello provinciale: stanno acquistando molti manga negli ultimi anni. Il prestito è gratuito, si risparmiano molti soldi e spazio in libreria!
Nonostante tutto, io lo consiglio, soprattutto agli amanti degli shounen romantici con la giusta dose di leggerezza e drammaticità.
Inizialmente la trama parte in modo molto divertente e leggero, per poi virare ad un'atmosfera più seria, senza però mai perdere quel tocco di leggerezza di base.
La trama ruota attorno a tre liceali e al loro triangolo amoroso, con i classici problemi scolastici e i classici dubbi che caratterizzano l'adolescenza, ma mai in modo sdolcinato o esagerato.
Ciò che contraddistingue questo manga da molti altri per qualità è il modo di scrivere dell'autrice KAITO: vere e proprie pagine di tematiche semplici e allo stesso modo narrate in modo da far riflettere, la bravura dell'autrice sta nel creare le basi perfette per empatizzare coi protagonisti; tutti nella vita ci siamo sentiti un po' come loro, ad affrontare almeno qualcuna delle loro riflessioni sulla nostra pelle.
Taichi Ichinose è al centro di questo triangolo amoroso: basso, apparentemente banale, riservato, tranquillo, gentile, la timidissima e impacciata Futaba Kuze che nel corso della trama cercherà di fare chiarezza sui suoi sentimenti e vivere con coraggio il suo primo amore, e infine Toma Mita, alto, bello, amatissimo da tutti a scuola, socievole e cordiale con tutti, segretamente innamorato di Taichi; la tematica omosessuale è rappresentata con delicatezza e non metterà a disagio chi magari non è abituato a queste dinamiche, poiché questo manga non è né un boys love, né uno yaoi, né uno yuri, quindi lettura godibilissima da chiunque.
Le tematiche sono diverse e tipiche del genere shounen sentimentale: i sentimenti amorosi che sbocciano e cercano di emergere, la scoperta di sé stessi, i dubbi sul futuro, l'amicizia che si rafforza fino a diventare un punto esistenziale fondamentale, la nascita di un amore corrisposto, i tormenti di un amore non corrisposto, ma soprattutto ciò che infonde il manga è la bellezza che si instaura in una amicizia sincera, pulita, dolce con tanto altruismo.
I disegni per me sono bellissimi, mi sono piaciuti tantissimo! uno stile grafico dettagliato, a tratti realistico, a tratti (quando serve) stilizzato e caricaturale per trasmettere il giusto senso di divertimento.
Certe inquadrature e pause parlano più delle parole, anche a livello grafico quindi KAITO è stata bravissima.
Avrei dato un voto più alto ma ahimè l'ultimo volume è stato sorprendente per certi versi, ma anche un po' deludente.
E sono felice di aver trovato riscontro nelle recensioni di questo sito e aver constatato che altri lettori come me hanno avuto la stessa identica impressione che vado a delineare nel dettaglio.
Attenzione: questa parte contiene spoiler sul volume finale
Taichi per tutto il manga è stato rappresentato, senza ombra di dubbio, come il classico ragazzo eterosessuale e quindi i sentimenti che il suo migliore amico Toma provava per lui di certo non avrebbero avuto un riscontro positivo, dopo la sua dichiarazione era palese al lettore ormai che sarebbero rimasti ottimi amici nella migliore delle ipotesi, come poi effettivamente successe. Quindi fin qui nulla di più prevedibile.
L'epilogo, invece, stravolge tutte le dinamiche poste fino ad allora: Taichi dopo alcuni anni lascerà Futaba e..... si sposerà con Toba! Ma come? Non vi era mai e poi mai stato alcun segno in tutto il manga che fosse, neanche lontanamente, stato attratto fisicamente dal suo stesso sesso... e infatti dopo che Toma si dichiarò Taichi gli disse "nel mio futuro mi vedo con la mia ragazza, e ci sei anche tu, come mio migliore amico!" più chiaro di così!
Quindi questo epilogo dà una sensazione di forzatura innaturale, se si voleva dare questo colpo di scena allora bastava inserire anche un singolo momento nel manga dove Taichi scopriva dentro di sé di essere in parte attratto anche dai ragazzi, se ciò fosse avvenuto secondo me si sarebbe creato un clima molto più imprevedibile e interessante per il lettore nella scelta finale di Taichi: continuare con la dolce fidanzatina Futaba o fidanzarsi con il migliore amico Toma?
Tra l'altro questa parte, per come era stata scritta, mi piaceva anche poiché imprevedibile ed emozionante (mostra l'epilogo dal punto di vista di una persona che inizialmente si firma come Ichinose, ma si scopre pian piano che è in realtà il coniuge di Taichi e senza mostrare il volto rivelarne piano piano l'identità in un gioco di dettagli davvero bellissimo) ma nel contesto creato dall'autrice risulta solo incoerente con l'inequivocabile eterosessualità mostrata da Taichi in tutto il manga e quindi infine poco realistico.
Fine parte contenente spoiler
La Planet manga ne ha fatto un'edizione semplice, senza infamia né lode, qualità media, niente sovraccopertina.
Letto grazie alle biblioteche e quindi gratuitamente, colgo l'occasione per consigliare a tutti di consultare i manga presenti nella propria biblioteca comunale e a livello provinciale: stanno acquistando molti manga negli ultimi anni. Il prestito è gratuito, si risparmiano molti soldi e spazio in libreria!
Nonostante tutto, io lo consiglio, soprattutto agli amanti degli shounen romantici con la giusta dose di leggerezza e drammaticità.
“La tua ragazza. Il tuo miglior amico. Se potessi salvare solo uno di loro... La classica domanda trita e ritrita. Chi sceglieresti?”
Questa frase apre le pagine di “Blue Flag”, shounen edito dalla Planet Manga e proposto in dieci volumi dalle copertine una più aggraziata dell’altra. L’autore, Kaito, dichiara nel suo spazio di confronto con i lettori che si tratta di una storia che racconta una scelta. Si auspica che i suoi lettori trovino in questa sua opera un amico in tutti quei giorni in cui percepiscono un ostacolo nella capacità di determinare la traiettoria delle loro vite.
“Blue Flag” racconta la storia di Taichi, un ragazzo nella media che non ha mai avuto una relazione d’amore e non ha un vero amico su cui contare. Questo non gli impedisce di osservare il contesto e di farsi un’idea delle persone che lo circondano. Il primo giorno di scuola scoprirà che dovrà separarsi dal suo solito gruppetto di amici (un gigante, uno con la testa a funghetto e un tappetto occhialuto pieno di brufoli) perché ciascuno è stato destinato ad una sezione differente. Quando…
“Oh! Siamo in classe insieme? Che figata è dalla terza media che non succede!”.
E’ la voce di Toma Mita, un vecchio compagno di classe di Taichi e che a differenza di lui è “luminoso” come il sole. Considerato virtuoso nei rapporti umani e nello sport, Mita si approccia fanciullescamente alla vita di Taichi. Le luci che lo circondano, però, gli impediscono di vedere nell'ombra la timida e imbranata Futaba Kuze. La ragazza, nella sua stessa classe, lo osserva da lontano e cerca con discrezione di accorciare le distanze. Questo sentimento non sfugge però a Taichi, acuto osservatore e poi compassionevole verso la causa della compagna di classe, inizialmente considerata da lui sgradevole. Taichi diventa così, forse inconsapevolmente, l’anello di congiunzione tra le vite di Toma e Futaba. Quello che inizia, quasi come un gioco, evolve in un triangolo straziante.
La lettura di “Blue Flag” è scorrevole, i dialoghi son brevi e puliti, ma soffermarsi sulle tavole è un obbligo per cogliere tutti i passaggi. Alcune pagine sono dominate soltanto dal gioco di sguardi e non coglierli sarebbe veramente un peccato. Gli occhietti a “pallina” di Taichi, apparentemente minimalisti per una commedia sentimentale dai contorni drammatici, regalano delle espressioni intense e sorprendenti. Futaba dietro i suoi occhioni da piagnucolona cela una guerriera e Toma con il suo sorriso è portatore di un approccio alla vita semplice e allo stesso tempo profondo.
Il tema della maschera sociale si propone in più momenti e stringe inconsciamente un’alleanza con chi sta leggendo. Almeno una volta nella vita siamo stati tutti Taichi, Futaba o Toma. E forse siamo stati anche loro amici e compagni. Non si tratta solo della storia di qualcun altro, ma abbiamo camminato con le loro scarpe, indossato i loro sentimenti e preso in prestito le loro maschere. Tutti noi almeno una volta abbiamo fatto qualcosa per l'altro e poi pensato “No. Non è vero. Non l’ho fatto per lei/lui”. È quando si prende consapevolezza dell'impatto che l'ipocrisia ha su sé stessi, prima ancora che sull'altro, che le regole del gioco cambiano. Avviene quando si sposta l'asse dall' io-che-osserva-l'altro all'io-sono-quell'altro. Il modo in cui l'autore propone questo cambio di punto di vista è magistrale, unico. Non ho mai colto questa finezza prima di quest'opera e di commedie scolastiche sentimentali, anche drammatiche, non ne ho lette poche. Quando finalmente la maschera dei personaggi cade, i sentimenti fanno un rumore talmente altisonante che persino in quella fase di lettura i dialoghi cambiano. Ma a quel punto il lettore è stato preparato a vignette più generose, profonde, autentiche.
Esistono commedie sentimentali scolastiche ed esistono storie che meritano di essere raccontate dal punto di vista di chi le vive. “Blue Flag” per me non è stato solo un piacevole diversivo, ma un richiamo a rileggere cosa si nasconde nella parte più oscura di noi quando viviamo una dinamica sociale inaspettata. Taichi potrebbe essere ciascuno di noi, con il proprio fardello di paure e insicurezze. Quelle di chi ha sempre pensato di essere solo al mondo e si trova all’improvviso strabordante di sentimenti, talmente intensi da essere scomodi. Una ricchezza inattesa seguita da un timore di tornare improvvisamente povero, vuoto. L’epilogo formidabile non rappresenta che il paradosso di una vita che ci vuole pieni, padroni delle nostre scelte e “sincroni” a sufficienza per determinare la nostra felicità.
Non sono in grado di fare un elenco della spesa che raccoglie ciò che ho apprezzato di questa lettura. Mi ha lasciato un carico di sorpresa, dolcezza e valore a distanza di tempo. Alcune opere racchiudono la capacità di creare dei legami naturali con i loro lettori e con me è accaduto. Non sono presenti ghirigori grafici, dialoghi complessi o scene d’azione che spingono i protagonisti nel vortice di avventure fantasiose. E’ una storia d’amicizia semplice, che racconta un triangolo complicato e offre uno spaccato delle sfide sociali di una generazione che può finalmente manifestare il diritto di scegliere.
Questa frase apre le pagine di “Blue Flag”, shounen edito dalla Planet Manga e proposto in dieci volumi dalle copertine una più aggraziata dell’altra. L’autore, Kaito, dichiara nel suo spazio di confronto con i lettori che si tratta di una storia che racconta una scelta. Si auspica che i suoi lettori trovino in questa sua opera un amico in tutti quei giorni in cui percepiscono un ostacolo nella capacità di determinare la traiettoria delle loro vite.
“Blue Flag” racconta la storia di Taichi, un ragazzo nella media che non ha mai avuto una relazione d’amore e non ha un vero amico su cui contare. Questo non gli impedisce di osservare il contesto e di farsi un’idea delle persone che lo circondano. Il primo giorno di scuola scoprirà che dovrà separarsi dal suo solito gruppetto di amici (un gigante, uno con la testa a funghetto e un tappetto occhialuto pieno di brufoli) perché ciascuno è stato destinato ad una sezione differente. Quando…
“Oh! Siamo in classe insieme? Che figata è dalla terza media che non succede!”.
E’ la voce di Toma Mita, un vecchio compagno di classe di Taichi e che a differenza di lui è “luminoso” come il sole. Considerato virtuoso nei rapporti umani e nello sport, Mita si approccia fanciullescamente alla vita di Taichi. Le luci che lo circondano, però, gli impediscono di vedere nell'ombra la timida e imbranata Futaba Kuze. La ragazza, nella sua stessa classe, lo osserva da lontano e cerca con discrezione di accorciare le distanze. Questo sentimento non sfugge però a Taichi, acuto osservatore e poi compassionevole verso la causa della compagna di classe, inizialmente considerata da lui sgradevole. Taichi diventa così, forse inconsapevolmente, l’anello di congiunzione tra le vite di Toma e Futaba. Quello che inizia, quasi come un gioco, evolve in un triangolo straziante.
La lettura di “Blue Flag” è scorrevole, i dialoghi son brevi e puliti, ma soffermarsi sulle tavole è un obbligo per cogliere tutti i passaggi. Alcune pagine sono dominate soltanto dal gioco di sguardi e non coglierli sarebbe veramente un peccato. Gli occhietti a “pallina” di Taichi, apparentemente minimalisti per una commedia sentimentale dai contorni drammatici, regalano delle espressioni intense e sorprendenti. Futaba dietro i suoi occhioni da piagnucolona cela una guerriera e Toma con il suo sorriso è portatore di un approccio alla vita semplice e allo stesso tempo profondo.
Il tema della maschera sociale si propone in più momenti e stringe inconsciamente un’alleanza con chi sta leggendo. Almeno una volta nella vita siamo stati tutti Taichi, Futaba o Toma. E forse siamo stati anche loro amici e compagni. Non si tratta solo della storia di qualcun altro, ma abbiamo camminato con le loro scarpe, indossato i loro sentimenti e preso in prestito le loro maschere. Tutti noi almeno una volta abbiamo fatto qualcosa per l'altro e poi pensato “No. Non è vero. Non l’ho fatto per lei/lui”. È quando si prende consapevolezza dell'impatto che l'ipocrisia ha su sé stessi, prima ancora che sull'altro, che le regole del gioco cambiano. Avviene quando si sposta l'asse dall' io-che-osserva-l'altro all'io-sono-quell'altro. Il modo in cui l'autore propone questo cambio di punto di vista è magistrale, unico. Non ho mai colto questa finezza prima di quest'opera e di commedie scolastiche sentimentali, anche drammatiche, non ne ho lette poche. Quando finalmente la maschera dei personaggi cade, i sentimenti fanno un rumore talmente altisonante che persino in quella fase di lettura i dialoghi cambiano. Ma a quel punto il lettore è stato preparato a vignette più generose, profonde, autentiche.
Esistono commedie sentimentali scolastiche ed esistono storie che meritano di essere raccontate dal punto di vista di chi le vive. “Blue Flag” per me non è stato solo un piacevole diversivo, ma un richiamo a rileggere cosa si nasconde nella parte più oscura di noi quando viviamo una dinamica sociale inaspettata. Taichi potrebbe essere ciascuno di noi, con il proprio fardello di paure e insicurezze. Quelle di chi ha sempre pensato di essere solo al mondo e si trova all’improvviso strabordante di sentimenti, talmente intensi da essere scomodi. Una ricchezza inattesa seguita da un timore di tornare improvvisamente povero, vuoto. L’epilogo formidabile non rappresenta che il paradosso di una vita che ci vuole pieni, padroni delle nostre scelte e “sincroni” a sufficienza per determinare la nostra felicità.
Non sono in grado di fare un elenco della spesa che raccoglie ciò che ho apprezzato di questa lettura. Mi ha lasciato un carico di sorpresa, dolcezza e valore a distanza di tempo. Alcune opere racchiudono la capacità di creare dei legami naturali con i loro lettori e con me è accaduto. Non sono presenti ghirigori grafici, dialoghi complessi o scene d’azione che spingono i protagonisti nel vortice di avventure fantasiose. E’ una storia d’amicizia semplice, che racconta un triangolo complicato e offre uno spaccato delle sfide sociali di una generazione che può finalmente manifestare il diritto di scegliere.
Miglior manga che io abbia mai letto.
Ogni singolo personaggio appassiona e fa legare a sé stesso il lettore.
Una storia dolcissima che riesce a strappare le lacrime e i sorrisi allo stesso tempo.
Amicizia, amore, dubbi si intersecano in una storia adolescenziale dai caratteri dolci e che potrebbe benissimo svolgersi in qualsiasi contesto di comunità.
Finale aperto che lascia al lettore l'interpretazione di ciò che è accaduto, forse la scelta migliore che il magaka poteva fare! Per una storia così unica è giusto che il finale ce lo si immagini come più ci piace.
Promosso a pienissimi voti!
Ogni singolo personaggio appassiona e fa legare a sé stesso il lettore.
Una storia dolcissima che riesce a strappare le lacrime e i sorrisi allo stesso tempo.
Amicizia, amore, dubbi si intersecano in una storia adolescenziale dai caratteri dolci e che potrebbe benissimo svolgersi in qualsiasi contesto di comunità.
Finale aperto che lascia al lettore l'interpretazione di ciò che è accaduto, forse la scelta migliore che il magaka poteva fare! Per una storia così unica è giusto che il finale ce lo si immagini come più ci piace.
Promosso a pienissimi voti!
Questo è il primo manga di Kaito (che non so se sia un lui o una lei) che arriva in Italia ed è stato pubblicato in Giappone da Shueisha su Jump+, una rivista seinen anche se -per gli argomenti e per come vengono trattati all’inizio- poteva finire se una rivista shojo.
Ma di cosa tratta? Per i primi cinque volumi non lo sappiamo (o meglio io avevo letto già delle recensioni quindi mi sono perso il gusto della sorpresa), sembra una normale storia di amicizia fra ragazzi e amore (eterosessuale)… poi di colpo esplode con un cambiamento sul modo di narrare la storia, alle piccole cose su cui fino ad quel momento si era tutto concentrato si inizia a parlare… e parlare tanto… di amicizia… di amore… di omosessualità… e l’importanza dei dialoghi aumenta moltissimo… il problema è che quei dialoghi dovrebbero far pensare, ma sono (devo ammettere) un insieme di luoghi comuni… però anche il luogo comune mi direte voi fa riflettere quando una persona è digiuna di idee a riguardo di un argomento.
Il tratto dell’autore/autrice non è entusiasmante anche se non è brutto, il finale è un po’ deludente; non voglio spoilerare ma da come si erano messe le cose un paio di capitoli prima tutti ritornano amici, alla fine c’è invece un colpo di scena che non ho potuto gustare bene in quanto mal preparato. Ho anche avuto il sospetto che l’autore sia stato costretto a creare gli ultimi due capitoli in modo veloce per chiudere un’opera che non stava più piacendo al pubblico, ma questo è solo un mio sospetto.
Se vi piacciono le romcom questa fa al caso vostro, il mio voto è 7 ½ e per me è alto per uno slice of life dove non ci sono combattimenti, ma solo buoni sentimenti.
Ma di cosa tratta? Per i primi cinque volumi non lo sappiamo (o meglio io avevo letto già delle recensioni quindi mi sono perso il gusto della sorpresa), sembra una normale storia di amicizia fra ragazzi e amore (eterosessuale)… poi di colpo esplode con un cambiamento sul modo di narrare la storia, alle piccole cose su cui fino ad quel momento si era tutto concentrato si inizia a parlare… e parlare tanto… di amicizia… di amore… di omosessualità… e l’importanza dei dialoghi aumenta moltissimo… il problema è che quei dialoghi dovrebbero far pensare, ma sono (devo ammettere) un insieme di luoghi comuni… però anche il luogo comune mi direte voi fa riflettere quando una persona è digiuna di idee a riguardo di un argomento.
Il tratto dell’autore/autrice non è entusiasmante anche se non è brutto, il finale è un po’ deludente; non voglio spoilerare ma da come si erano messe le cose un paio di capitoli prima tutti ritornano amici, alla fine c’è invece un colpo di scena che non ho potuto gustare bene in quanto mal preparato. Ho anche avuto il sospetto che l’autore sia stato costretto a creare gli ultimi due capitoli in modo veloce per chiudere un’opera che non stava più piacendo al pubblico, ma questo è solo un mio sospetto.
Se vi piacciono le romcom questa fa al caso vostro, il mio voto è 7 ½ e per me è alto per uno slice of life dove non ci sono combattimenti, ma solo buoni sentimenti.
Attenzione: le recensione contiene lievi spoiler
Avete bisogno di un manga romantico, lineare e leggero? Bene: "Blue Flag" non fa per voi.
La trama di questo manga risulta abbastanza semplice a primo impatto perché basata sul tipico triangolo amoroso,caratteristica che verrà meno pressoché verso la fine del terzo volume. Nota estremamente positiva dell'opera è lo sviluppo dei personaggi, resi unici grazie all'utilizzo di numerosi dialoghi talmente profondi da diventare veri e propri spunti di riflessione capaci di farmi alzare lo sguardo e soffermarmi a pensare. Non ci sarà nessun personaggio che odierete, semplicemente perché il vero antagonista della storia è la situazione, colpevole per non poter donare a tutti l'emozione di felicità che qualsiasi essere umano meriterebbe.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, infatti tutto il lato comico, visto nei primi volumi che tanto mi aveva divertito, sparisce completamente, lasciando spazio ad un finale a sorpresa decisamente poco creativo causato dalla scelta del protagonista, decisamente contrastante con quanto affermato precedentemente da lui stesso. Nonostante tutto, mi sentirei comunque di consigliare questo manga perché sono sicuro che tutti i lettori riusciranno ad immedesimarsi in un qualunque personaggio della storia, afflitto dai comuni problemi dell'adolescenza che riuscirà ad affrontare in modo a dir poco singolare.
Avete bisogno di un manga romantico, lineare e leggero? Bene: "Blue Flag" non fa per voi.
La trama di questo manga risulta abbastanza semplice a primo impatto perché basata sul tipico triangolo amoroso,caratteristica che verrà meno pressoché verso la fine del terzo volume. Nota estremamente positiva dell'opera è lo sviluppo dei personaggi, resi unici grazie all'utilizzo di numerosi dialoghi talmente profondi da diventare veri e propri spunti di riflessione capaci di farmi alzare lo sguardo e soffermarmi a pensare. Non ci sarà nessun personaggio che odierete, semplicemente perché il vero antagonista della storia è la situazione, colpevole per non poter donare a tutti l'emozione di felicità che qualsiasi essere umano meriterebbe.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, infatti tutto il lato comico, visto nei primi volumi che tanto mi aveva divertito, sparisce completamente, lasciando spazio ad un finale a sorpresa decisamente poco creativo causato dalla scelta del protagonista, decisamente contrastante con quanto affermato precedentemente da lui stesso. Nonostante tutto, mi sentirei comunque di consigliare questo manga perché sono sicuro che tutti i lettori riusciranno ad immedesimarsi in un qualunque personaggio della storia, afflitto dai comuni problemi dell'adolescenza che riuscirà ad affrontare in modo a dir poco singolare.
Durante la mia ricerca di un manga sentimentale che trattasse l’argomento "adolescenza e primi amori" in modo realistico e profondo, mi sono imbattuta in questo manga dalla trama che rappresenta il solito shoujo con il classico triangolo trito e ritrito. In questo manga però, ci vengono subito proposte delle differenze da quest’ultimi, come per esempio il punto di vista maschile da cui vengono narrate le vicende, che trovo essere uno dei maggiori punti di forza dell’opera. Non mi sono mai identificata nelle ragazze di questi racconti sentimentali, eppure con il protagonista Taichi sono entrata subito in sintonia, soprattutto con i suoi pensieri e innumerevoli difetti, mi sembrava di conoscerlo da sempre. I personaggi che lo circondano non sono da meno, sono tutti molto riconoscibili e realistici. L’autore pur introducendo molti personaggi riesce a portare avanti e dare un degno finale a tutti quanti. In breve la trama vede Taichi che all’inizio del terzo anno di liceo, si ritrova ad aiutare la sua compagna di classe Futaba, alla conquista del suo vecchio amico d’infanzia Toma, con cui non ha più molta confidenza, anche se per quest’ultimo, Taichi è rimasto un caro amico. Ma le cose non saranno così semplici perché nel cuore di Toma c’è da sempre qualcun altro.
Questa serie tocca molti argomenti molto importanti, sicuramente il primo manga che leggo, ad essere riuscito a parlare degnamente di omosessualità. Ma non si può definire questo manga solo su quest’argomento, c’è praticamente tutto: i primi amori impacciati, il lutto e i difficili rapporti famigliari, l’essere coerenti con se stessi e i propri sentimenti, il tutto affacciato al più spaventoso periodo della nostra vita, l’ultimo anno di liceo.
Sono rimasta incollata alle pagine di questa serie dall’inizio alla fine, col batticuore per tutti i personaggi anche quelli che all’inizio fanno di tutto per farsi odiare, eppure quando sono arrivata alla fine dell’ottavo volume provavo pareri molto contrastanti sul’epilogo che l’autore a voluto dare. Perché questo finale? Niente di quello che è successo fino a quel momento poteva giustificare quel finale. Però l’autore si è impegnato così tanto nel farci capire che le scelte che compiamo tutti i giorni, sono solo nostre e non dobbiamo giustificarci con nessuno, che alla fine non me la sono sentita di condannare questo finale.
Il tratto mi è piaciuto moltissimo, mischia disegni realistici per le situazioni più serie, ad un tratto più stilizzato e coccoloso per i momenti divertenti e spensierati. L’edizione della Planet Manga è ok, i volumi non presentano sovra copertina e sono abbondanti di pagine con un prezzo giusto. Infine il mio voto complessivo è 8 e un po’ mi dispiace, perché avrei voluto dare a quest’opera un voto più alto, dato il modo in cui è riuscita a emozionarmi, per lo stesso motivo non me la sento neanche di dare un voto più basso. Consiglio questo manga ad un pubblico molto vasto, agli amanti degli shoujo per le scene romantiche (anche agli amanti degli yaoi e yuri, anche se questo manga non presenta nessuna scena spinta e fan service molto ridotto) e dei seinen per le innumerevoli parti riflessive e mature.
Questa serie tocca molti argomenti molto importanti, sicuramente il primo manga che leggo, ad essere riuscito a parlare degnamente di omosessualità. Ma non si può definire questo manga solo su quest’argomento, c’è praticamente tutto: i primi amori impacciati, il lutto e i difficili rapporti famigliari, l’essere coerenti con se stessi e i propri sentimenti, il tutto affacciato al più spaventoso periodo della nostra vita, l’ultimo anno di liceo.
Sono rimasta incollata alle pagine di questa serie dall’inizio alla fine, col batticuore per tutti i personaggi anche quelli che all’inizio fanno di tutto per farsi odiare, eppure quando sono arrivata alla fine dell’ottavo volume provavo pareri molto contrastanti sul’epilogo che l’autore a voluto dare. Perché questo finale? Niente di quello che è successo fino a quel momento poteva giustificare quel finale. Però l’autore si è impegnato così tanto nel farci capire che le scelte che compiamo tutti i giorni, sono solo nostre e non dobbiamo giustificarci con nessuno, che alla fine non me la sono sentita di condannare questo finale.
Il tratto mi è piaciuto moltissimo, mischia disegni realistici per le situazioni più serie, ad un tratto più stilizzato e coccoloso per i momenti divertenti e spensierati. L’edizione della Planet Manga è ok, i volumi non presentano sovra copertina e sono abbondanti di pagine con un prezzo giusto. Infine il mio voto complessivo è 8 e un po’ mi dispiace, perché avrei voluto dare a quest’opera un voto più alto, dato il modo in cui è riuscita a emozionarmi, per lo stesso motivo non me la sento neanche di dare un voto più basso. Consiglio questo manga ad un pubblico molto vasto, agli amanti degli shoujo per le scene romantiche (anche agli amanti degli yaoi e yuri, anche se questo manga non presenta nessuna scena spinta e fan service molto ridotto) e dei seinen per le innumerevoli parti riflessive e mature.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Mi sono avvicinata a questo manga per caso, trovandomi a sfogliare un numero in fumetteria. Mi sono ritrovata a leggere i primi sette volumi in blocco, totalmente immersa e coinvolta nelle vicende romantico/sentimentali dei protagonisti, nei loro tormenti, nelle loro paure e nei loro dubbi. Mi sono fatta coinvolgere completamente dalla profondità di questa storia che parla in maniera inedita e direi inusuale, per quanto ne so, di amicizia, amore, scoperta di sè e dei propri sentimenti e di quelli altrui.
La storia, quella che si sviluppa nei primi sette volumi è davvero bellissima, intensa ed emozionante, retta da un' impostazione grafica e disegni meravigliosi che spesso parlano più delle parole, ed è questo che dovrebbe fare un manga, esprimere sentimenti ed emozioni attraverso le immagini. Questo, 'Blue Flag' lo fa benissimo; meriterebbe un otto abbondante, solo per il tratto dell'autore, per l'impostazione delle tavole e certe inquadrature.
Ma non ha solo questo elemento a suo favore; 'Blue Flag' un'opera davvero notevole, per storia, dialoghi superbi, personaggi stupendi e mai banali, tratteggiati con cura, tre amici alle prese con i sogni e le paure dell'adolescenza, con i turbamenti legati all'amore, all'amicizia messa in discussione che rischia di finire, la scoperta di se stessi e degli altri, e le incognite sul futuro.
Viene affrontata anche la tematica omosessuale, che non infastidisce affatto chi come me, non è abituata a questo tipo di lettura, perché non è un boys love, né uno yuri, generi che non leggo.
'Blue Flag' è classificato come shounen sentimentale, drammatico. E il lato drammatico della vicenda si paleserà sul finale, quando si dovranno rivelare e affrontare le verità nascoste, sempre taciute, ma nell'insieme il manga ha la sua parte divertente e sa trasmettere una dolcezza che non diventa mai stucchevole, nè sdolcinata.
Oltre ai tre personaggi principali, due ragazzi, amici d'infanzia e una ragazza, c'è una bella serie di personaggi secondari ottimamente costruiti che hanno la loro importanza per nulla scontata e si relazionano ai tre amici; il fratello maggiore di Toma, la moglie di lui che attende un figlio, i compagni di scuola che si troveranno a confrontarsi con loro. La storia si dipana attorno al classico triangolo che coinvolge Toma, Taichi e Futaba, un triangolo che ha un lato originale. C'è l'amore nascosto di Toma, sensibile omosessuale non dichiarato, per l'amico di sempre Taichi, eterosessuale insicuro che dopo una serie di circostanze che avevano altre premesse, si fidanzerà con Futaba.
Per me l'innovazione stava proprio qui, nella maniera realistica e verosimile in cui Kaito analizza le dinamiche in cui si sviluppano i sentimenti dei personaggi interessati, l'amore nascosto (e non corrisposto per forza di cose) di un omosessuale che s'innamora di qualcuno che è diverso da lui, con tutto quello che consegue. E Toma non è l'unico esempio, perché la stessa problematica è affrontata anche dal punto di vista femminile, e allora troviamo la bellissima amica di Futaba, Masumi, segretamente innamorata della sua amica. E vedremo che le reazioni maschili e femminili, hanno alla fine esiti e risultati diversi.
Nonostante tutti questi punti a favore di quest'opera, che merita senza dubbio di essere letta e apprezzata, ho delle riserve, e sono tutte per quell'ultimo volume finale che mi ha colto un po' impreparata, imprevedibile e a suo modo, emozionante, che stravolge tutta la direzione che il manga aveva tracciato fino a quel momento. Mi sono chiesta se sono io a non aver colto certi segnali prima, una rilettura andrà fatta per togliermi il dubbio.
A mio parere, nell'ultima parte del volume, il manga perde coerenza e realismo, quello coraggioso e originale che l'autore aveva impostato per gran parte della storia, e 'scivola', seppur in maniera elegante, su una china più accomodante, 'accontentando' il lettore con un finale che non chiarisce come alcuni personaggi, - Taichi in particolare, ma non solo lui - abbiano fatto scelte opposte a tutto quello venuto prima.
Alcune cose sono logiche e verosimili - il legame con una persona diversa, anni dopo - altre sembrano forzate. Un peccato, per un racconto che era stato pieno di emozioni vere fino al momento prima.
Per questo, non me la sento di dargli l'otto pieno (pure qualcosa in più) che avrebbe meritato, se il manga avesse mantenuto fino alla fine la sua coerenza.
Resta una bellissima lettura, che consiglio.
Mi sono avvicinata a questo manga per caso, trovandomi a sfogliare un numero in fumetteria. Mi sono ritrovata a leggere i primi sette volumi in blocco, totalmente immersa e coinvolta nelle vicende romantico/sentimentali dei protagonisti, nei loro tormenti, nelle loro paure e nei loro dubbi. Mi sono fatta coinvolgere completamente dalla profondità di questa storia che parla in maniera inedita e direi inusuale, per quanto ne so, di amicizia, amore, scoperta di sè e dei propri sentimenti e di quelli altrui.
La storia, quella che si sviluppa nei primi sette volumi è davvero bellissima, intensa ed emozionante, retta da un' impostazione grafica e disegni meravigliosi che spesso parlano più delle parole, ed è questo che dovrebbe fare un manga, esprimere sentimenti ed emozioni attraverso le immagini. Questo, 'Blue Flag' lo fa benissimo; meriterebbe un otto abbondante, solo per il tratto dell'autore, per l'impostazione delle tavole e certe inquadrature.
Ma non ha solo questo elemento a suo favore; 'Blue Flag' un'opera davvero notevole, per storia, dialoghi superbi, personaggi stupendi e mai banali, tratteggiati con cura, tre amici alle prese con i sogni e le paure dell'adolescenza, con i turbamenti legati all'amore, all'amicizia messa in discussione che rischia di finire, la scoperta di se stessi e degli altri, e le incognite sul futuro.
Viene affrontata anche la tematica omosessuale, che non infastidisce affatto chi come me, non è abituata a questo tipo di lettura, perché non è un boys love, né uno yuri, generi che non leggo.
'Blue Flag' è classificato come shounen sentimentale, drammatico. E il lato drammatico della vicenda si paleserà sul finale, quando si dovranno rivelare e affrontare le verità nascoste, sempre taciute, ma nell'insieme il manga ha la sua parte divertente e sa trasmettere una dolcezza che non diventa mai stucchevole, nè sdolcinata.
Oltre ai tre personaggi principali, due ragazzi, amici d'infanzia e una ragazza, c'è una bella serie di personaggi secondari ottimamente costruiti che hanno la loro importanza per nulla scontata e si relazionano ai tre amici; il fratello maggiore di Toma, la moglie di lui che attende un figlio, i compagni di scuola che si troveranno a confrontarsi con loro. La storia si dipana attorno al classico triangolo che coinvolge Toma, Taichi e Futaba, un triangolo che ha un lato originale. C'è l'amore nascosto di Toma, sensibile omosessuale non dichiarato, per l'amico di sempre Taichi, eterosessuale insicuro che dopo una serie di circostanze che avevano altre premesse, si fidanzerà con Futaba.
Per me l'innovazione stava proprio qui, nella maniera realistica e verosimile in cui Kaito analizza le dinamiche in cui si sviluppano i sentimenti dei personaggi interessati, l'amore nascosto (e non corrisposto per forza di cose) di un omosessuale che s'innamora di qualcuno che è diverso da lui, con tutto quello che consegue. E Toma non è l'unico esempio, perché la stessa problematica è affrontata anche dal punto di vista femminile, e allora troviamo la bellissima amica di Futaba, Masumi, segretamente innamorata della sua amica. E vedremo che le reazioni maschili e femminili, hanno alla fine esiti e risultati diversi.
Nonostante tutti questi punti a favore di quest'opera, che merita senza dubbio di essere letta e apprezzata, ho delle riserve, e sono tutte per quell'ultimo volume finale che mi ha colto un po' impreparata, imprevedibile e a suo modo, emozionante, che stravolge tutta la direzione che il manga aveva tracciato fino a quel momento. Mi sono chiesta se sono io a non aver colto certi segnali prima, una rilettura andrà fatta per togliermi il dubbio.
A mio parere, nell'ultima parte del volume, il manga perde coerenza e realismo, quello coraggioso e originale che l'autore aveva impostato per gran parte della storia, e 'scivola', seppur in maniera elegante, su una china più accomodante, 'accontentando' il lettore con un finale che non chiarisce come alcuni personaggi, - Taichi in particolare, ma non solo lui - abbiano fatto scelte opposte a tutto quello venuto prima.
Alcune cose sono logiche e verosimili - il legame con una persona diversa, anni dopo - altre sembrano forzate. Un peccato, per un racconto che era stato pieno di emozioni vere fino al momento prima.
Per questo, non me la sento di dargli l'otto pieno (pure qualcosa in più) che avrebbe meritato, se il manga avesse mantenuto fino alla fine la sua coerenza.
Resta una bellissima lettura, che consiglio.
"Bandiera Blu": un ottimo slice of life e commedia amorosa ad ambientazione scolastica. Elementi che potrebbero far pensare a qualcosa di banale e già letto.
Ma sin dalle prime pagine si possono scorgere i semi di un'opera non scontata, che se pure prende il via da situazioni narrative classiche, vi innesta novità che (e questo è un mio parere) catturano bene lo spirito nuovo che spira in alcune narrazioni romantiche e intimiste degli ultimi decenni. Primo seme di novità è infatti la decisione da parte dell'autore KAITO di inserire, all'interno di un comune triangolo amoroso, un elemento dissociativo rispetto la norma mainstream incarnata da Shounen Jump, che non solo ha funzione chiaramente accattivante per un certo tipo si pubblico che gradisce il batticuore shonen-ai, ma decisamente problematico ed interessante nella forma proposta da Ao no Flag: l'amore omosessuale verso un amico eterosessuale in un contesto scolastico shounen ordinario.
Se il nostro protagonista Taichi aiuta la nuova amica Futaba ad avvicinare Touma, questi si scoprirà essere attratto poprio da Taichi, che è pure suo grande amico d'infanzia. Ma non dovete temere sbavature Yaoi, cioè rappresentazioni smielose e femminizzate del rapporto e dei sentimenti dei due amanti: Ao no Flag si fa forte di un'armatura di realismo, ed è questo proprio un punto di attrazione alla lettura. Quantomeno, se siete in cerca di situazioni ben dosate, dialoghi intelligenti, emozioni sincere e coerenti con i fatti.
Nei 24 capitoli editi sino ad oggi, l'autore si è soffermato ad affrontare la tematica dell'amicizia, della crecita, dell'acquisizione di consapevolezza di sé e delle proprie capacità, della difficoltà di integrazione nel micro-cosmo della società scolastica, le aspettative verso il proprio futuro, ed infine la lenta conoscenza dei propri e altrui sentimenti.
Indagini svolte mediante personaggi fortemente empatici e veri, a partire dal protagonista, mediamente felice, mediamente solo, grandemente insicuro di sé, goffo, ma ricco di doti (in)sospettabili. E ancora una volta: cliché innegabili, rimanipolazione di situazioni, immagini, caratteri e psicologie già incontrate nelle innumerevoli produzioni manga ed anine.
Eppure ciò che mi porta a consigliarvi la lettura è fondamentalmente l'intelligenza e la sensibilità della mano dell'autore che maneggia con capacità e nervi saldi la crescita e le interazioni dei suo personaggi, finendo per dire qualcosa di nuovo, qualcosa di caldo (impossibile non emozionarsi), qualcosa che rimarrà impresso nella mente - come in Great Teacher Onizuka, o i migliori momenti di Sket Dance, che ha molto in comune con Ao no Flag, a partire dal protagonsita simil-Bossun, fino allo stile di disegno.
Intelligenza che permette a KAITO di trattare una tematica come quella dell'attrazione omosessuale ancora non risolta, in via di elaborazione nei singoli come nella società, soprattutto ad un'età molto giovane, e delle problematiche (anche morali) che sorgono quando si incontra o si scontra con un sentimento forse non molto distante, l'amicizia.
Non voglio addentrarmi ulteriormente in questo aspetto, voglio lasciare ai lettori il piacere di ripensare a sguardi e parole soppesandoli come fosse un detective intento all'analisi di indizi sfumati, dubbi...
L'arte è pregevole e piacevole, tutti i personaggi sono esteticamente caratterizzati e riconoscibili senza fare ricorso a soluzioni strampalate, eccetto per alcuni personaggi secondari-macchietta che aggiungono valore all'opera conferendole un tono scanzonato. L'autore padroneggia stili diferenti e li impiega per la costruzione del design dei personaggi: così Touma, solare e amichevole, avrà spesso dipinto in volto un grande sorriso carico di affetto ed occhi pastellosi, senza apparente profondità; mentre Taichi, con la tipica zazzera di capelli neri e tratti fini alla giapponese, ha una figura umbratile e spesso giù di tono, che si modellerà in espressioni divertenti (e determinate) più il suo cuore riuscirà ad aprirsi.
B/N nella media, efficace nei momenti di maggior enfasi, qualche eccesso di retinatura.
Ma sin dalle prime pagine si possono scorgere i semi di un'opera non scontata, che se pure prende il via da situazioni narrative classiche, vi innesta novità che (e questo è un mio parere) catturano bene lo spirito nuovo che spira in alcune narrazioni romantiche e intimiste degli ultimi decenni. Primo seme di novità è infatti la decisione da parte dell'autore KAITO di inserire, all'interno di un comune triangolo amoroso, un elemento dissociativo rispetto la norma mainstream incarnata da Shounen Jump, che non solo ha funzione chiaramente accattivante per un certo tipo si pubblico che gradisce il batticuore shonen-ai, ma decisamente problematico ed interessante nella forma proposta da Ao no Flag: l'amore omosessuale verso un amico eterosessuale in un contesto scolastico shounen ordinario.
Se il nostro protagonista Taichi aiuta la nuova amica Futaba ad avvicinare Touma, questi si scoprirà essere attratto poprio da Taichi, che è pure suo grande amico d'infanzia. Ma non dovete temere sbavature Yaoi, cioè rappresentazioni smielose e femminizzate del rapporto e dei sentimenti dei due amanti: Ao no Flag si fa forte di un'armatura di realismo, ed è questo proprio un punto di attrazione alla lettura. Quantomeno, se siete in cerca di situazioni ben dosate, dialoghi intelligenti, emozioni sincere e coerenti con i fatti.
Nei 24 capitoli editi sino ad oggi, l'autore si è soffermato ad affrontare la tematica dell'amicizia, della crecita, dell'acquisizione di consapevolezza di sé e delle proprie capacità, della difficoltà di integrazione nel micro-cosmo della società scolastica, le aspettative verso il proprio futuro, ed infine la lenta conoscenza dei propri e altrui sentimenti.
Indagini svolte mediante personaggi fortemente empatici e veri, a partire dal protagonista, mediamente felice, mediamente solo, grandemente insicuro di sé, goffo, ma ricco di doti (in)sospettabili. E ancora una volta: cliché innegabili, rimanipolazione di situazioni, immagini, caratteri e psicologie già incontrate nelle innumerevoli produzioni manga ed anine.
Eppure ciò che mi porta a consigliarvi la lettura è fondamentalmente l'intelligenza e la sensibilità della mano dell'autore che maneggia con capacità e nervi saldi la crescita e le interazioni dei suo personaggi, finendo per dire qualcosa di nuovo, qualcosa di caldo (impossibile non emozionarsi), qualcosa che rimarrà impresso nella mente - come in Great Teacher Onizuka, o i migliori momenti di Sket Dance, che ha molto in comune con Ao no Flag, a partire dal protagonsita simil-Bossun, fino allo stile di disegno.
Intelligenza che permette a KAITO di trattare una tematica come quella dell'attrazione omosessuale ancora non risolta, in via di elaborazione nei singoli come nella società, soprattutto ad un'età molto giovane, e delle problematiche (anche morali) che sorgono quando si incontra o si scontra con un sentimento forse non molto distante, l'amicizia.
Non voglio addentrarmi ulteriormente in questo aspetto, voglio lasciare ai lettori il piacere di ripensare a sguardi e parole soppesandoli come fosse un detective intento all'analisi di indizi sfumati, dubbi...
L'arte è pregevole e piacevole, tutti i personaggi sono esteticamente caratterizzati e riconoscibili senza fare ricorso a soluzioni strampalate, eccetto per alcuni personaggi secondari-macchietta che aggiungono valore all'opera conferendole un tono scanzonato. L'autore padroneggia stili diferenti e li impiega per la costruzione del design dei personaggi: così Touma, solare e amichevole, avrà spesso dipinto in volto un grande sorriso carico di affetto ed occhi pastellosi, senza apparente profondità; mentre Taichi, con la tipica zazzera di capelli neri e tratti fini alla giapponese, ha una figura umbratile e spesso giù di tono, che si modellerà in espressioni divertenti (e determinate) più il suo cuore riuscirà ad aprirsi.
B/N nella media, efficace nei momenti di maggior enfasi, qualche eccesso di retinatura.