Lo squalificato (Junji Ito)
"Lo squalificato" è un'opera originariamente nata come un romanzo, ad opera del celeberrimo Osamu Dazai, qui trasposta sotto forma di manga dal maestro Junji Ito, ben conosciuto per la sua moltitudine di opere, inerenti al tema horror e drammatico, l'edizione è curata da star comics per l'Italia.
La storia ci presenta dall'infanzia, fino all'età adulta, la vita di Yozo Oba, attraverso tutte le sue peripezie, turbe psichiche e sfortunati eventi.
Una biografia, in cui si andranno a toccare moltissimi temi, un trattato sull'inettitudine, su quanto molti sentimenti e emozioni, possano essere considerate ripugnanti e inumane, ma al contrario saranno proprie del genere umano e questo racconto, permette al lettore di confrontarsi e prendere coscienza di tutte quelle debolezze e sentimenti oscuri, che fa comodo considerare mostruose e estranee, ma al contrario caratterizzano il nostro essere deboli, fragili, bisognosi di aiuto e comprensione.
La storia in se è tremendamente drammatica, cosi piena di rimandi alla morte e all'autodistruzione di se stessi, che non sono altro che un grido alla vita, da un'egoista, abbietto, egocentrico e debole umano.
Sarà facile farsi coinvolgere dai sentimenti di odio e condanna, rispetto ai comportamenti del nostro protagonista, ma si viene coinvolti da un profondo rammarico, da una ricerca costante di rivalsa e di riscatto, come immedesimandosi, giustificandolo che sia solo un pover uomo, sciagurato e perseguitato dagli eventi.
Credo che ci siano molte chiavi di lettura e un ancora più infinità di possibili spiegazioni, che questo racconto instilla nella mente del lettore, ma la primaria e univoca spiegazione, che fa da chiave di volta per l'intera storia è l'inspiegabile malia, il coinvolgimento che trasuderà da ogni pagina, che per quanto siano intrise di odio e atteggiamenti ributtanti, per quanto siano piene di avvenimenti tetri, tristi e desolanti, colpiranno per la loro sfacciata sincerità, una sfrenata limpidezza con cui tali fatti vengono alla luce, senza nascondere o indorare la pillola, con scuse quali, era destino, non se ne poteva far nulla, ma un vero e proprio fiume di funesti avvenimenti che non sono altro che la conseguenza delle azioni del nostro protagonista.
L'autore non lesinerà nel dare sfoggio delle sue grandi doti artistiche, mostrando senza indugio reali mostruosità, quali cadaveri, scene di sesso animalesco e quanto ogni avvenimento, si carica di significato, in base agli occhi di chi li sta guardando, quindi mostrerà di come la società potrà rimanere stregata dal fare fascinoso del nostro protagonista, quando invece sotto tali mentite spoglie, si nasconde solamente un'imbroglione della vita, che si considera al contrario un mostro raccapricciante.
Ito riuscirà a giocare con tale miriade di facce, della stessa medaglia, quali cosa si aspetta la società, cosa invece vede l'altro, inteso come singolo, cosa in realtà siamo e infine come ci vediamo noi stessi; riuscendo spesso a fare incredibili giochi di prestigio, rimanendo sempre ben ancorato con una solidissima base sul reale e trasfigurare volti e eventi, dandoli connotazioni bestiali, creando tavole chimeriche, fusioni tra realtà e onirico, un viaggio all'interno della psiche umana e dei più reconditi pensieri, spesso tra i più disperati e infimi, che si possano pensare.
Nonostante non si approfondisca particolarmente ogni singolo personaggio, il racconto mostrerà come l'intero cast, verrà come centrifugato, imbrigliato in un gorgo, con al centro Yozo, un mulinello che caratterizza e a volte deforma la realtà dei fatti, dando uno sguardo non onnisciente dei fatti, quindi con delle definizioni date dall'autore per ogni membro del cast, ma saranno figli della visione del nostro protagonista, che intravede solo la personalità delle persone, attraverso la maglia venutasi a creare dalla sua visione della vita, che spesso si dimostrerà distorta e deleteria; quindi il non prestare una cura meticolosa, alla psiche degli altri comprimari, serve solo ad aumentare considerevolmente l'immersione del lettore, che come in qualsiasi vita, ci sono fugaci incontri e sporadiche relazioni, che per forza di cose, non permettono di conoscere e rivelare chi in verità siano le persone che incontriamo, ma solo labili sfaccettature della loro psiche, che carpiamo da tali passeggeri incontri, che la vita ci permette.
L'edizione è molto ben curata, corredata da una sovracoperta, ma senza pagine a colori, i volumi si dimostreranno molto leggeri ma non per questo fragili; la sfogliazione sarà molto fluida e permetterà una buona e tranquilla lettura, uniche pecche sono delle sporadiche trasparenze e una concreta e rapida possibilità all'ingiallimento della carta, infine sulle sovracoperte, ho apprezzato le tonalità scure ma con tre colori forti quali il rosso, il blu e il giallo, con un'ispirata rappresentazione del dualismo tra il nostro protagonista e le sue rivelatrici opere d'arte.
In definitiva "Lo squalificato" è un'opera umana, che entra nei meandri più profondi della psiche di un povero, quanto comune uomo, che risulta tanto orribile quanto magnetica, il continuo perdurare di un tono ambivalente tra il decadente e l'euforico, per infine giungere alla crudele constatazione dell'importanza e difficoltà dei rapporti con gli altri, che per quanto difficili, sono sempre necessari e che porteranno sempre a un guadagno o a una perdita, ma tale risultato dipenderà da noi, dal nostro atteggiamento, dalla nostra storia e da quanta fiducia o diffidenza abbiamo nei confronti della vita, questa è la storia dell'essere che ha cercato di squalificarsi, dal titolo di essere umano.
La storia ci presenta dall'infanzia, fino all'età adulta, la vita di Yozo Oba, attraverso tutte le sue peripezie, turbe psichiche e sfortunati eventi.
Una biografia, in cui si andranno a toccare moltissimi temi, un trattato sull'inettitudine, su quanto molti sentimenti e emozioni, possano essere considerate ripugnanti e inumane, ma al contrario saranno proprie del genere umano e questo racconto, permette al lettore di confrontarsi e prendere coscienza di tutte quelle debolezze e sentimenti oscuri, che fa comodo considerare mostruose e estranee, ma al contrario caratterizzano il nostro essere deboli, fragili, bisognosi di aiuto e comprensione.
La storia in se è tremendamente drammatica, cosi piena di rimandi alla morte e all'autodistruzione di se stessi, che non sono altro che un grido alla vita, da un'egoista, abbietto, egocentrico e debole umano.
Sarà facile farsi coinvolgere dai sentimenti di odio e condanna, rispetto ai comportamenti del nostro protagonista, ma si viene coinvolti da un profondo rammarico, da una ricerca costante di rivalsa e di riscatto, come immedesimandosi, giustificandolo che sia solo un pover uomo, sciagurato e perseguitato dagli eventi.
Credo che ci siano molte chiavi di lettura e un ancora più infinità di possibili spiegazioni, che questo racconto instilla nella mente del lettore, ma la primaria e univoca spiegazione, che fa da chiave di volta per l'intera storia è l'inspiegabile malia, il coinvolgimento che trasuderà da ogni pagina, che per quanto siano intrise di odio e atteggiamenti ributtanti, per quanto siano piene di avvenimenti tetri, tristi e desolanti, colpiranno per la loro sfacciata sincerità, una sfrenata limpidezza con cui tali fatti vengono alla luce, senza nascondere o indorare la pillola, con scuse quali, era destino, non se ne poteva far nulla, ma un vero e proprio fiume di funesti avvenimenti che non sono altro che la conseguenza delle azioni del nostro protagonista.
L'autore non lesinerà nel dare sfoggio delle sue grandi doti artistiche, mostrando senza indugio reali mostruosità, quali cadaveri, scene di sesso animalesco e quanto ogni avvenimento, si carica di significato, in base agli occhi di chi li sta guardando, quindi mostrerà di come la società potrà rimanere stregata dal fare fascinoso del nostro protagonista, quando invece sotto tali mentite spoglie, si nasconde solamente un'imbroglione della vita, che si considera al contrario un mostro raccapricciante.
Ito riuscirà a giocare con tale miriade di facce, della stessa medaglia, quali cosa si aspetta la società, cosa invece vede l'altro, inteso come singolo, cosa in realtà siamo e infine come ci vediamo noi stessi; riuscendo spesso a fare incredibili giochi di prestigio, rimanendo sempre ben ancorato con una solidissima base sul reale e trasfigurare volti e eventi, dandoli connotazioni bestiali, creando tavole chimeriche, fusioni tra realtà e onirico, un viaggio all'interno della psiche umana e dei più reconditi pensieri, spesso tra i più disperati e infimi, che si possano pensare.
Nonostante non si approfondisca particolarmente ogni singolo personaggio, il racconto mostrerà come l'intero cast, verrà come centrifugato, imbrigliato in un gorgo, con al centro Yozo, un mulinello che caratterizza e a volte deforma la realtà dei fatti, dando uno sguardo non onnisciente dei fatti, quindi con delle definizioni date dall'autore per ogni membro del cast, ma saranno figli della visione del nostro protagonista, che intravede solo la personalità delle persone, attraverso la maglia venutasi a creare dalla sua visione della vita, che spesso si dimostrerà distorta e deleteria; quindi il non prestare una cura meticolosa, alla psiche degli altri comprimari, serve solo ad aumentare considerevolmente l'immersione del lettore, che come in qualsiasi vita, ci sono fugaci incontri e sporadiche relazioni, che per forza di cose, non permettono di conoscere e rivelare chi in verità siano le persone che incontriamo, ma solo labili sfaccettature della loro psiche, che carpiamo da tali passeggeri incontri, che la vita ci permette.
L'edizione è molto ben curata, corredata da una sovracoperta, ma senza pagine a colori, i volumi si dimostreranno molto leggeri ma non per questo fragili; la sfogliazione sarà molto fluida e permetterà una buona e tranquilla lettura, uniche pecche sono delle sporadiche trasparenze e una concreta e rapida possibilità all'ingiallimento della carta, infine sulle sovracoperte, ho apprezzato le tonalità scure ma con tre colori forti quali il rosso, il blu e il giallo, con un'ispirata rappresentazione del dualismo tra il nostro protagonista e le sue rivelatrici opere d'arte.
In definitiva "Lo squalificato" è un'opera umana, che entra nei meandri più profondi della psiche di un povero, quanto comune uomo, che risulta tanto orribile quanto magnetica, il continuo perdurare di un tono ambivalente tra il decadente e l'euforico, per infine giungere alla crudele constatazione dell'importanza e difficoltà dei rapporti con gli altri, che per quanto difficili, sono sempre necessari e che porteranno sempre a un guadagno o a una perdita, ma tale risultato dipenderà da noi, dal nostro atteggiamento, dalla nostra storia e da quanta fiducia o diffidenza abbiamo nei confronti della vita, questa è la storia dell'essere che ha cercato di squalificarsi, dal titolo di essere umano.
Il disegno del sensei Ito calza a pennello per rappresentare questo straordinario romanzo di Osamu Dazai.
Trovo il manga di una potenza indescrivibile, tanto quanto il romanzo in se, che vi consiglio di prendere a parte.
C'è veramente pochissimo da dire, i disegni sono bellissimi. Ito ha questo tratto delicato che nell'insieme riesce a formare delle tavole inquietantissime, dei quadri veri e propri, con l'intento di rappresentare al meglio una storia così cupa e pesante per l'anima (e ci riesce in maniera sublime). Consigliato a tutti nonostante la pesantezza dei contenuti, è un'opera che bisogna affrontare almeno una volta nella vita, che sia il manga o il romanzo.
Trovo il manga di una potenza indescrivibile, tanto quanto il romanzo in se, che vi consiglio di prendere a parte.
C'è veramente pochissimo da dire, i disegni sono bellissimi. Ito ha questo tratto delicato che nell'insieme riesce a formare delle tavole inquietantissime, dei quadri veri e propri, con l'intento di rappresentare al meglio una storia così cupa e pesante per l'anima (e ci riesce in maniera sublime). Consigliato a tutti nonostante la pesantezza dei contenuti, è un'opera che bisogna affrontare almeno una volta nella vita, che sia il manga o il romanzo.
Questa mini serie di 3 volumi è un adattamento del romanzo "Lo Squalificato" di Osamu Dazai molto famoso in Giappone, trasposto in manga anche da Usamaru Furuya, che ha dato prova magistrale e non potevo lasciarmi sfuggire l'adattamento di un maestro come Junji Ito.
Lo stile grafico è fenomenale, tipico del maestro, e le vicende sono fedeli al romanzo, la trama scorre senza momenti morti. Ogni vignetta o dialogo è ben calibrato.
Le vicende narrano la vita di Yozo Oba, un ragazzo dotato di straordinaria bellezza, ma da sempre tormentato e terrorizzato dalla società. Un continuo senso di smarrimento, di disadattamento, depressione e angoscia, saranno i compagni del protagonista, che sfrutta la sua bellezza per togliersi da numerosi guai.
Numerose le tematiche trattate: il rapporto tormentato e freddo col padre; l'influenza sulle donne e il desiderio di sfruttarle, anche cinicamente; l'infanzia passata a fare il burlone, tenere una maschera ironica per farsi accettare, quando invece la vera personalità è l'esatto opposto; l'apatia, la disperazione, la fuga, l'egoismo, l'autodistruzione, l'alcolismo, la dipendenza da droghe, il sesso, il tentato suicidio, l'amore.
Parliamo di una personalità sfaccettata e intensa dove non si può non trovare punti empatici.
La vita del protagonista è tremendamente travagliata, si sente tutta la frustazione, il senso di disadattamento, e di disperazione.
Una nota non troppo dolente è l'edizione della Star Comics. A mio parere meritava un formato più grande, con qualità della carta migliore e l'inserimento delle pagine a colori. Resta comunque una buona edizione.
Ne consiglio assolutamente la lettura agli amanti del romanzo e immancabile per gli appassionati del maestro.
Lo stile grafico è fenomenale, tipico del maestro, e le vicende sono fedeli al romanzo, la trama scorre senza momenti morti. Ogni vignetta o dialogo è ben calibrato.
Le vicende narrano la vita di Yozo Oba, un ragazzo dotato di straordinaria bellezza, ma da sempre tormentato e terrorizzato dalla società. Un continuo senso di smarrimento, di disadattamento, depressione e angoscia, saranno i compagni del protagonista, che sfrutta la sua bellezza per togliersi da numerosi guai.
Numerose le tematiche trattate: il rapporto tormentato e freddo col padre; l'influenza sulle donne e il desiderio di sfruttarle, anche cinicamente; l'infanzia passata a fare il burlone, tenere una maschera ironica per farsi accettare, quando invece la vera personalità è l'esatto opposto; l'apatia, la disperazione, la fuga, l'egoismo, l'autodistruzione, l'alcolismo, la dipendenza da droghe, il sesso, il tentato suicidio, l'amore.
Parliamo di una personalità sfaccettata e intensa dove non si può non trovare punti empatici.
La vita del protagonista è tremendamente travagliata, si sente tutta la frustazione, il senso di disadattamento, e di disperazione.
Una nota non troppo dolente è l'edizione della Star Comics. A mio parere meritava un formato più grande, con qualità della carta migliore e l'inserimento delle pagine a colori. Resta comunque una buona edizione.
Ne consiglio assolutamente la lettura agli amanti del romanzo e immancabile per gli appassionati del maestro.
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Osamu Dazai, uno dei romanzi più famosi della letteratura giapponese del del primo Novecento, Lo squalificato di Junji Ito narra di Yozo Oba e della sua vita tragica derivata da un'ansia esistenziale esasperante e dalla sociopatia che si manifesta attraverso la sua incapacità di provare empatia per i propri simili. Vittima di tendenze autodistruttive, Oba finisce per rovinare la sua stessa vita e quella di molti altri intorno a lui, attratti come falene dalla luce affascinante e perversa del suo personaggio. Con un tipo di narrazione "confessionale" dove spesso i fatti narrati corrispondono agli eventi reali della vita di Dazai (a cui Ito aggiunge le allucinazioni mostruose), e uno stile di disegno iper dettagliato che rende magnificamente gli stessi toni inquietanti e le stesse atmosfere cupe del romanzo. Ci presenta il ritratto tridimensionale di un uomo disilluso, consapevole di aver perso tutto il suo senso di umanità, mentre i fantasmi di tutti coloro a cui ha rovinato la vita, a loro volta lo perseguitano con tetre visioni che lo spingono verso un abisso di disperazione. Conosciuto dai più come un maestro del body horror e dell'orrore cosmico/metafisico (attraverso la rappresentazione di creature ultraterrene da incubo), Junji Ito non è nuovo ad adattamenti di opere letterarie e Lo squalificato è senz’altro uno dei più riusciti, un mix di horror e psicodramma per una delle storie più interessanti al di fuori del suo repertorio canonico.
'Lo Squalificato' di Osamu Dazai è uno dei romanzi più importanti della letteratura giapponese del 20esimo secolo. Il tentativo di riproporla in un manga dopo 70 anni dalla sua uscita è una scelta coraggiosa che va inevitabilmente incontro a delle enormi aspettative da parte degli estimatori dell'opera originale. Junji Ito è senza dubbio riuscito perfettamente nell'impresa, pur mantenendo il suo stile riesce a trattare i temi cardine del romanzo. Cosa definisce un essere umano? Cos'è la società?
Il protagonista, Yozo Oba, non riesce a trovare queste risposte, nella sua vita sono presenti solo eccessi di ogni tipo: sesso, alcol, droghe. Non c'è nessuna redenzione, è un condannato, la sua vita è già scritta. Si troverà a vivere situazioni surreali e ad avere delle vere e proprie visioni (aggiunte da Ito rispetto al romanzo) in cui affronterà tutti i suoi mali, i dieci mali che vivono dentro di lui e che desidera cacciare fuori.
I disegni rendono perfette le atmosfere cupe che ci fanno addentrare nell'animo di Yozo, vediamo il mondo che lo circonda con i suoi occhi.
Sono tre volumi ipnotizzanti, da leggere consecutivamente per immergersi completamente e provare tutte le emozioni che riesce a trasmettere.
Una storia che rimarrà impressa a chiunque la leggerà.
Il protagonista, Yozo Oba, non riesce a trovare queste risposte, nella sua vita sono presenti solo eccessi di ogni tipo: sesso, alcol, droghe. Non c'è nessuna redenzione, è un condannato, la sua vita è già scritta. Si troverà a vivere situazioni surreali e ad avere delle vere e proprie visioni (aggiunte da Ito rispetto al romanzo) in cui affronterà tutti i suoi mali, i dieci mali che vivono dentro di lui e che desidera cacciare fuori.
I disegni rendono perfette le atmosfere cupe che ci fanno addentrare nell'animo di Yozo, vediamo il mondo che lo circonda con i suoi occhi.
Sono tre volumi ipnotizzanti, da leggere consecutivamente per immergersi completamente e provare tutte le emozioni che riesce a trasmettere.
Una storia che rimarrà impressa a chiunque la leggerà.