Caro, Chibi è scomparsa
'Caro, Chibi è scomparsa' è un volume unico di Keiko Nishi, autrice amante dei gatti, che avevo già avuto modo di conoscere leggendo 'Shiro. Una vita insieme a un gatto.'
Il volume si apre in maniera simpatica, presentando una serie di foto con i gatti dell'autrice, e una piccola galleria di immagini a colori.
Il manga presenta più o meno le stesse tematiche dell'altro, rapporti familiari e coniugali, vita di coppia con relativi fraintendimenti e incomprensioni, dovute ad atteggiamenti di chiusura e incapacità di comunicare con l'altra persona.
L'evoluzione della storia, il suo sviluppo e il relativo finale si muove però in direzioni diverse, quasi opposte; Caro, Chibi è scomparsa, risulta meno malinconico, più conciliante e in buona misura più consolatorio, con un finale che chiude la storia con delicatezza e senza rimpianti, privo di quel vago senso di amarezza che mi aveva lasciato l'altro manga.
Al centro della storia è la convivenza di due anziani coniugi, che vivono da soli con la lora gattina nera Chibi, dolcissima e deliziosa sagoma nera rappresentata sulla copertina del volume.
Hanno tre figli, ciascuno con la loro vita, ma l'autrice sceglie di puntare maggiormente la sua attenzione sulla figlia minore, non sposata, indipendente, in apparenza non interessata alle relazioni sentimentali.
Si ritroveranno tutti riuniti in famiglia in seguito ad una particolare situazione, la misteriosa scomparsa della dolce Chibi, che si allontana da casa per settimane, e scatena preoccupazioni, turbamenti e scombussola quello che pareva un delicato equilibrio, tra due persone avanti negli anni, mentre costringe i figli a porsi domande sugli anziani genitori.
L'autrice con pochi efficaci tratti, ci presenta Yukiko, moglie premurosa e disponibile verso un marito in apparenza scontroso, chiuso, incapace di capire la compagna di una vita, che in un momento di fragilità e disagio, si mette a pensare al divorzio, mentre lui sembra avere una sorta di 'doppia vita' in verità assai innocente.
Questo vecchietto scorbutico inizialmente non ispira troppa simpatia nel lettore; l'autrice ci inganna presentando questo ometto dai tratti imbronciati sotto una luce ambigua, mentre tutto felice si incontra in un locale con un'altra donna, forse una vecchia fiamma, forse un'amica; piccoli flashback sul passato dei personaggi portano lentamente alla verità, mentre piano si svela il vero animo di quell'uomo.
Le cose non sono come sembrano, e l'autrice è stata bravissima a sviarci per riportarci poi sulla strada giusta, mostrandoci un uomo capace di preoccuparsi per la moglie, insicuro, quasi timoroso di mostrare i suoi veri sentimenti, elemento che alla fine suscita una gran tenerezza.
Questa tenerezza finale stempera la vaga malinconia suggerita dalla scomparsa delle gattina all'inizio del racconto, evento che farebbe temere qualcosa di tragico e ineluttabile, mentre Yukiko si prodiga per cercare Chibi.
Lo stile dell'autrice è molto accattivante, il tratto è caratteristico e riconoscibile, molto pulito ed elegante, essenziale e stilizzato, ma quando serve le tavole risultano ricche di dettagli, con sfondi accurati di interni ed esterni con pochi chiaroscuri, piuttosto si gioca su contrasti di bianchi e neri, ma mai pesanti.
L'edizione Dynit è buona, per un volume di grande formato che valorizza le tavole, purtroppo sempre molto cara per una storia che potrebbe essere alla portata di un pubblico più vasto, se il prezzo fosse più accessibile.
Resta una valida lettura, che consiglio a chiunque.
Il volume si apre in maniera simpatica, presentando una serie di foto con i gatti dell'autrice, e una piccola galleria di immagini a colori.
Il manga presenta più o meno le stesse tematiche dell'altro, rapporti familiari e coniugali, vita di coppia con relativi fraintendimenti e incomprensioni, dovute ad atteggiamenti di chiusura e incapacità di comunicare con l'altra persona.
L'evoluzione della storia, il suo sviluppo e il relativo finale si muove però in direzioni diverse, quasi opposte; Caro, Chibi è scomparsa, risulta meno malinconico, più conciliante e in buona misura più consolatorio, con un finale che chiude la storia con delicatezza e senza rimpianti, privo di quel vago senso di amarezza che mi aveva lasciato l'altro manga.
Al centro della storia è la convivenza di due anziani coniugi, che vivono da soli con la lora gattina nera Chibi, dolcissima e deliziosa sagoma nera rappresentata sulla copertina del volume.
Hanno tre figli, ciascuno con la loro vita, ma l'autrice sceglie di puntare maggiormente la sua attenzione sulla figlia minore, non sposata, indipendente, in apparenza non interessata alle relazioni sentimentali.
Si ritroveranno tutti riuniti in famiglia in seguito ad una particolare situazione, la misteriosa scomparsa della dolce Chibi, che si allontana da casa per settimane, e scatena preoccupazioni, turbamenti e scombussola quello che pareva un delicato equilibrio, tra due persone avanti negli anni, mentre costringe i figli a porsi domande sugli anziani genitori.
L'autrice con pochi efficaci tratti, ci presenta Yukiko, moglie premurosa e disponibile verso un marito in apparenza scontroso, chiuso, incapace di capire la compagna di una vita, che in un momento di fragilità e disagio, si mette a pensare al divorzio, mentre lui sembra avere una sorta di 'doppia vita' in verità assai innocente.
Questo vecchietto scorbutico inizialmente non ispira troppa simpatia nel lettore; l'autrice ci inganna presentando questo ometto dai tratti imbronciati sotto una luce ambigua, mentre tutto felice si incontra in un locale con un'altra donna, forse una vecchia fiamma, forse un'amica; piccoli flashback sul passato dei personaggi portano lentamente alla verità, mentre piano si svela il vero animo di quell'uomo.
Le cose non sono come sembrano, e l'autrice è stata bravissima a sviarci per riportarci poi sulla strada giusta, mostrandoci un uomo capace di preoccuparsi per la moglie, insicuro, quasi timoroso di mostrare i suoi veri sentimenti, elemento che alla fine suscita una gran tenerezza.
Questa tenerezza finale stempera la vaga malinconia suggerita dalla scomparsa delle gattina all'inizio del racconto, evento che farebbe temere qualcosa di tragico e ineluttabile, mentre Yukiko si prodiga per cercare Chibi.
Lo stile dell'autrice è molto accattivante, il tratto è caratteristico e riconoscibile, molto pulito ed elegante, essenziale e stilizzato, ma quando serve le tavole risultano ricche di dettagli, con sfondi accurati di interni ed esterni con pochi chiaroscuri, piuttosto si gioca su contrasti di bianchi e neri, ma mai pesanti.
L'edizione Dynit è buona, per un volume di grande formato che valorizza le tavole, purtroppo sempre molto cara per una storia che potrebbe essere alla portata di un pubblico più vasto, se il prezzo fosse più accessibile.
Resta una valida lettura, che consiglio a chiunque.
"Caro, Chibi è scomparsa" è un'opera a fumetti dell'autrice Keiko Nishi e proposta in Italia dalla Dynit. Si tratta di un titolo imperdibile se si è amanti dell'universo felino e si è curiosi di affondare il naso nell'intimità di una coppia adulta dove un piccolo amico peloso ha preso il posto dei figli ormai grandi. L'edizione della Dynit è elegante, maneggevole e leggibile. Prima di addentrarsi nella storia, è proposto un simpatico dossier fotografico e a colori sui "Gatti di casa Nishi" e una piccola Galleria di Illustrazioni. La collocazione iniziale degli inserti speciali cattura l'attenzione e prepara il lettore alla tematica pelosa affrontata. A questo aspetto, si aggiunge un interesse personale di Keiko Nishi per il mondo dei gatti, che ricerca la sintonia con il lettore aprendo le porte della sua casa e presentandoci i suoi amici.
"Caro, Chibi è scomparsa" è uno slice of life che racconta la quotidianità di una coppia prossima ai settant'anni e che vive da più di trent'anni nello stesso quartiere. La coppia vive sola con il suo gatto, un pelosetto nero, che segue con occhio attento i ritmi dei suoi "genitori" Masaru e Yukiko. Se le giornate di Yukiko sono piene di commissioni e attività legate alla gestione domestica, quelle del marito Masaru si trascinano davanti alla televisione o al circolo di ritrovo dei pensionati. Se la prima ha dedicato i suoi anni migliori alla cura dei figli e del marito, il secondo ha sempre dato la priorità all'economia familiare mantenendosi distante dalle dinamiche "affettive". Quando i tre figli lasciano il nido e i coniugi si ritrovano soli con il gatto, la convivenza porterà dei nodi al pettine che inducono la signora Yukiko a maturare la scelta del divorzio. Nel momento forse meno opportuno, il gatto Chibi scompare e fa perdere le sue tracce. Questa assenza smuoverà gli equilibri dei due coniugi, soprattutto quello della sensibile e premurosa Yukiko assai determinata a ritrovarlo con qualunque mezzo.
Le vicende dei coniugi Takei, si intrecciano con quelle della loro figlia più giovane, quella tra tutte ancora vicina ai genitori. Prossima ad una promozione al lavoro e dalla vita sentimentale in definizione, la figlia rende bene l'idea di uno stacco generazionale importante. In confronto ai suoi genitori, le sue sfide quotidiane sono diverse ma legate in modo indissolubile ai valori familiari che ha interiorizzato. Sono stati altrettanto pertinenti ed emozionanti gli affondi nelle vicende passate dei coniugi, che - in parallelo alla storia principale - accompagnano il lettore a scoprire il passato dei giovani Masaru e Yukiko. In questo modo l'autrice risponde alla curiosità di chi - osservando la coppia oggi - gli chiederebbe con innocenza "Come vi siete conosciuti e innamorati?".
"Caro, Chibi è scomparsa" è un bel racconto, che mi ha catturata grazie alla dolcezza di mamma Yukiko e ai goffi tentativi del marito di appoggiare la ricerca di Chibi. Non avendo mai letto dei racconti aventi come protagonisti una coppia di coniugi anziani, nonché le loro situazioni sentimentali, per me entrare nella loro vita è stata una progressiva scoperta. E' una storia che celebra senza dubbio l'amore per il proprio gatto e per il mondo felino in generale. In questo caso, la scomparsa di Chibi crea un ponte con i suoi genitori umani e diventa il pretesto per non trattenersi nell'anticamera del soggiorno, proseguendo l'esplorazione di una relazione d'amore impolverata dalla routine. Tra i fumi dei cibi in cottura in cucina e la televisione sempre accesa in sala, il messaggio che sembra trasparire è che non bisogna Mai sottovalutare il contributo che una piccola pallotta di pelo può offrire nell'armonia delle nostre esistenze.
"Caro, Chibi è scomparsa" è uno slice of life che racconta la quotidianità di una coppia prossima ai settant'anni e che vive da più di trent'anni nello stesso quartiere. La coppia vive sola con il suo gatto, un pelosetto nero, che segue con occhio attento i ritmi dei suoi "genitori" Masaru e Yukiko. Se le giornate di Yukiko sono piene di commissioni e attività legate alla gestione domestica, quelle del marito Masaru si trascinano davanti alla televisione o al circolo di ritrovo dei pensionati. Se la prima ha dedicato i suoi anni migliori alla cura dei figli e del marito, il secondo ha sempre dato la priorità all'economia familiare mantenendosi distante dalle dinamiche "affettive". Quando i tre figli lasciano il nido e i coniugi si ritrovano soli con il gatto, la convivenza porterà dei nodi al pettine che inducono la signora Yukiko a maturare la scelta del divorzio. Nel momento forse meno opportuno, il gatto Chibi scompare e fa perdere le sue tracce. Questa assenza smuoverà gli equilibri dei due coniugi, soprattutto quello della sensibile e premurosa Yukiko assai determinata a ritrovarlo con qualunque mezzo.
Le vicende dei coniugi Takei, si intrecciano con quelle della loro figlia più giovane, quella tra tutte ancora vicina ai genitori. Prossima ad una promozione al lavoro e dalla vita sentimentale in definizione, la figlia rende bene l'idea di uno stacco generazionale importante. In confronto ai suoi genitori, le sue sfide quotidiane sono diverse ma legate in modo indissolubile ai valori familiari che ha interiorizzato. Sono stati altrettanto pertinenti ed emozionanti gli affondi nelle vicende passate dei coniugi, che - in parallelo alla storia principale - accompagnano il lettore a scoprire il passato dei giovani Masaru e Yukiko. In questo modo l'autrice risponde alla curiosità di chi - osservando la coppia oggi - gli chiederebbe con innocenza "Come vi siete conosciuti e innamorati?".
"Caro, Chibi è scomparsa" è un bel racconto, che mi ha catturata grazie alla dolcezza di mamma Yukiko e ai goffi tentativi del marito di appoggiare la ricerca di Chibi. Non avendo mai letto dei racconti aventi come protagonisti una coppia di coniugi anziani, nonché le loro situazioni sentimentali, per me entrare nella loro vita è stata una progressiva scoperta. E' una storia che celebra senza dubbio l'amore per il proprio gatto e per il mondo felino in generale. In questo caso, la scomparsa di Chibi crea un ponte con i suoi genitori umani e diventa il pretesto per non trattenersi nell'anticamera del soggiorno, proseguendo l'esplorazione di una relazione d'amore impolverata dalla routine. Tra i fumi dei cibi in cottura in cucina e la televisione sempre accesa in sala, il messaggio che sembra trasparire è che non bisogna Mai sottovalutare il contributo che una piccola pallotta di pelo può offrire nell'armonia delle nostre esistenze.