Note dall'appartamento 107
«Però c'erano, io me lo ricordo.»
Quando voglio provare a leggere qualcosa di diverso dal solito, che si allontana dai miei gusti almeno sulla carta, o di un autore che non conosco, tendo a scegliere raccolte di racconti. Il fatto che le storie siano brevi, magari racchiuse in un volume unico è rassicurante: fra tanti, ce ne sarà qualcuna di mio gradimento. Ed è così che ci si può ritrovare per le mani opere insolite, poco conosciute ma che meriterebbero maggior attenzione. Come nel caso di Note dall'appartamento 107, scritto e disegnato dalla mangaka Kashiwai ed edito dalla Star Comics nella sua nuova collana Wasabi. Diciotto storie brevissime (alcune non superano le 4/5 pagine) raccolte in quattro filoni: Piante, Collezioni, Memorie e Spazio.
Protagonista è una ragazza: senza nome e senza età (a volte sembra un'adolescente, altre una donna più adulta), vive piccole e grandi avventure, quasi tutte arricchite da una componente surreale. Alcune hanno pochissime battute, in altre si parla un po' di più, in altre ancora compaiono dei compagni di viaggio. Per tutte però vale una dimensione onirica che le rende simili a fiabe, complice una sorta di morale che spesso chiude la storia. Centrale è il tema della memoria e del ricordo, che lega in maniera indissolubile le persone, travalicando spazio e tempo.
«Quante volte si è già ripetuto questo susseguirsi di strati come sottili fogli di memoria della terra.»
I racconti a mio avviso più riusciti sono proprio quelli che descrivono i sentimenti per qualcosa che non c'è più, qualcosa che abbiamo perduto e che vorremmo ritrovare, persone che vorremmo reincontrare per poter dire loro quello che non siamo riusciti a comunicare in un altro tempo e in un altro luogo. Ma non c'è mai tristezza o angoscia: al massimo un velo di malinconia permea le storie avvolgendole in un'atmosfera sospesa, carica di dolcezza e speranza.
Contribuisce molto anche lo stile dell'autrice: le tavole sono semplici, colorate principalmente nei toni pastello del verde e dell'azzurro, ottenendo così una luminosità soffusa ma che trasmette un senso di freschezza e pace. Se da un lato le persone sono appena abbozzate, dall'altro alcuni oggetti invece sono ritratti minuziosamente alternando così vignette quasi vuote ad altre cariche di cose. Non stupisce leggere fra le note biografiche della Kashiwai che sta lavorando come cover designer di riviste e antologie e come illustratrice di romanzi: alcuni disegni infatti sono stupendi presi anche a se stanti, svincolati dal racconto, grazie alla loro capacità di trasmettere emozioni anche senza parole (si nota soprattutto in Associazione di idee, una delle ultime storie).
«Era proprio come se stessero aspettando che tornasse il loro momento.»
Quindi un manga perfetto? Non proprio. Ad una prima lettura, può lasciare spiazzati: se alcuni brani (e non uso a caso questo termine, perché la struttura ricorda quella di un album musicale) conquistano subito il lettore per la loro poesia e le emozioni che suscitano, altri possono lasciare perplessi. Non nascondo che di alcuni mi sono chiesta il significato: il famoso Ma che avrà voluto dire?. Serve perciò una seconda lettura per apprezzare appieno la poesia di certe illustrazioni e il gusto molto surreale di alcune situazioni. L'edizione Star Comics è ben curata, con una copertina un po' più spessa e un formato più grande rispetto ai manga classici, il che aiuta a gustare meglio i disegni.
Note dall'appartamento 107 è un'opera insolita e coraggiosa, che merita una lettura soprattutto se state cercando qualcosa di diverso dal solito, che possa instillare un po' di poesia durante un viaggio magari o in una calda serata estiva. Malinconico senza essere triste, romantico ma non sdolcinato, surreale e a tratti un po' criptico, si è rivelato una piacevole lettura, perfetta anche per essere consumata un po' per volta, come una scatola di cioccolatini, scegliendo qua e là quello che ci sembra essere più di nostro gradimento.
Quando voglio provare a leggere qualcosa di diverso dal solito, che si allontana dai miei gusti almeno sulla carta, o di un autore che non conosco, tendo a scegliere raccolte di racconti. Il fatto che le storie siano brevi, magari racchiuse in un volume unico è rassicurante: fra tanti, ce ne sarà qualcuna di mio gradimento. Ed è così che ci si può ritrovare per le mani opere insolite, poco conosciute ma che meriterebbero maggior attenzione. Come nel caso di Note dall'appartamento 107, scritto e disegnato dalla mangaka Kashiwai ed edito dalla Star Comics nella sua nuova collana Wasabi. Diciotto storie brevissime (alcune non superano le 4/5 pagine) raccolte in quattro filoni: Piante, Collezioni, Memorie e Spazio.
Protagonista è una ragazza: senza nome e senza età (a volte sembra un'adolescente, altre una donna più adulta), vive piccole e grandi avventure, quasi tutte arricchite da una componente surreale. Alcune hanno pochissime battute, in altre si parla un po' di più, in altre ancora compaiono dei compagni di viaggio. Per tutte però vale una dimensione onirica che le rende simili a fiabe, complice una sorta di morale che spesso chiude la storia. Centrale è il tema della memoria e del ricordo, che lega in maniera indissolubile le persone, travalicando spazio e tempo.
«Quante volte si è già ripetuto questo susseguirsi di strati come sottili fogli di memoria della terra.»
I racconti a mio avviso più riusciti sono proprio quelli che descrivono i sentimenti per qualcosa che non c'è più, qualcosa che abbiamo perduto e che vorremmo ritrovare, persone che vorremmo reincontrare per poter dire loro quello che non siamo riusciti a comunicare in un altro tempo e in un altro luogo. Ma non c'è mai tristezza o angoscia: al massimo un velo di malinconia permea le storie avvolgendole in un'atmosfera sospesa, carica di dolcezza e speranza.
Contribuisce molto anche lo stile dell'autrice: le tavole sono semplici, colorate principalmente nei toni pastello del verde e dell'azzurro, ottenendo così una luminosità soffusa ma che trasmette un senso di freschezza e pace. Se da un lato le persone sono appena abbozzate, dall'altro alcuni oggetti invece sono ritratti minuziosamente alternando così vignette quasi vuote ad altre cariche di cose. Non stupisce leggere fra le note biografiche della Kashiwai che sta lavorando come cover designer di riviste e antologie e come illustratrice di romanzi: alcuni disegni infatti sono stupendi presi anche a se stanti, svincolati dal racconto, grazie alla loro capacità di trasmettere emozioni anche senza parole (si nota soprattutto in Associazione di idee, una delle ultime storie).
«Era proprio come se stessero aspettando che tornasse il loro momento.»
Quindi un manga perfetto? Non proprio. Ad una prima lettura, può lasciare spiazzati: se alcuni brani (e non uso a caso questo termine, perché la struttura ricorda quella di un album musicale) conquistano subito il lettore per la loro poesia e le emozioni che suscitano, altri possono lasciare perplessi. Non nascondo che di alcuni mi sono chiesta il significato: il famoso Ma che avrà voluto dire?. Serve perciò una seconda lettura per apprezzare appieno la poesia di certe illustrazioni e il gusto molto surreale di alcune situazioni. L'edizione Star Comics è ben curata, con una copertina un po' più spessa e un formato più grande rispetto ai manga classici, il che aiuta a gustare meglio i disegni.
Note dall'appartamento 107 è un'opera insolita e coraggiosa, che merita una lettura soprattutto se state cercando qualcosa di diverso dal solito, che possa instillare un po' di poesia durante un viaggio magari o in una calda serata estiva. Malinconico senza essere triste, romantico ma non sdolcinato, surreale e a tratti un po' criptico, si è rivelato una piacevole lettura, perfetta anche per essere consumata un po' per volta, come una scatola di cioccolatini, scegliendo qua e là quello che ci sembra essere più di nostro gradimento.