Il castello invisibile
Avevo visto il film omonimo al cinema l'anno scorso e mi piacque molto, ricordo che piansi nella parte finale.
Il film l'ho poi rivisto a casa un pò di tempo dopo, e ancora continua a farmi piangere negli stessi punti, simbolo che quando un film è ben fatto, continuerà ad emozionarti anche se sai già perfettamente come va a finire.
Preciso subito che non ho letto il libro omonimo dell'autrice Mizuki Tsujimura, da cui è stato tratto manga e film, comunque reperibile in italia per chi fosse interessato.
Questo manga parla di bullismo scolastico, un tema molto frequente, da sempre esistito, e per fortuna negli ultimi anni ha goduto e gode di più attenzione e visibilità, poiché si tratta di una tematica da non sottovalutare mai!
Mi sento di dire che è molto più emozionante e intenso per le persone che hanno sofferto molto o soffrono come vittime di bullismo scolastico nella propria vita; si riesce in questo caso a vedere i piccoli dettagli che però racchiudono una certa importanza, una persona che non ci è passata difficilmente potrà coglierli.
Un tema delicato, dunque, molti adolescenti soffrono psicologicamente e affettivamente a causa di atteggiamenti violenti, umiliazioni, aggressioni all'interno dell'ambiente sociale scolastico, infatti i protagonisti sono sette adolescenti che, a causa del bullismo e maltrattamenti, finiscono tutti inevitabilmente per non riuscire più a indossare la divisa e varcare la porta di casa tutte le mattine.
Il peso e la sofferenza dei maltrattamenti quotidiani dai compagni grava sull'equilibrio psicologico di questi ragazzi, un peso che si riversa anche a livello fisico, bloccando il corpo al sol pensiero di andare in quel luogo di torture: la scuola. Questi sette giovani, ognuno con una sofferenza diversa sulle spalle, vengono scelti per entrare in un castello magico totalmente isolato e a cui si può accedere attraverso uno specchio.
Qui i ragazzi possono esprimersi liberamente, mostrarsi per come sono senza suggestioni o condizionamenti, fare amicizia tra loro, girare per il castello, ma con alcune scadenze: fino al 30 marzo, e quotidianamente entro e non oltre le ore 17:00, dovranno rientrare o verranno divorati e uccisi da un lupo gigantesco, chiara metafora che indica il non poter adagiarsi in eterno in un mondo sicuro, evitando per sempre le proprie paure. Molti misteri circondano questo castello e la Bambina Lupo che appare e scompare all'improvviso. L'atmosfera e il calore di questo luogo incantato sembrano trasportarti dentro a una fiaba.
Qui ognuno trova conforto, ascolto, comprensione, tutte cose che si fa fatica a trovare nel mondo esterno, il lettore viene preso per mano e portato in un castello dove il clima è distensivo, salvifico, rilassante.... ma nulla dura per sempre. E presto ognuno dei 7 prescelti dovrà affrontare le proprie paure.
Facendo un paragone col film, il manga scava più profondamente nel vissuto dei protagonisti, nei loro problemi familiari e scolastici, oltre che a molte riflessioni della protagonista Kokoro, tutti appena accennati nel film che sembra un pò più compresso dovendo far star tutto in due ore, io li ho trovati molto utili e importanti per capire meglio i protagonisti.
A favore del film di sicuro c'è la bellissima, intensa colonna sonora , indispensabile per creare emozioni davvero forti nei punti giusti.
La lettura di questo manga è scorrevole ma profonda allo stesso tempo, i ritmi narrativi sono ben bilanciati.
I disegni sono davvero molto belli, espressivi, il tratto curato di Tomo Taketomi è delicato , preciso e piacevole, oltre alle copertine, alcune davvero evocative e intense.
L'edizione della Dynit è bellissima, formato un pò più grande, ottima qualità.
Mi sono sentita di consigliarlo come acquisto alle biblioteche, poteva essere una bella lettura per molti studenti, mi è andata bene e lo hanno comprato e catalogato, quindi appena è stato reso disponibile al prestito l'ho preso e letto, in questo caso gratuitamente, come per tutti gli altri utenti.
Colgo l'occasione per consigliare a tutti di consultare i titoli manga presenti nelle vostre biblioteche comunali e provinciali; Molti comuni investono nell'acquisto di manga, ciò significa poter leggere titoli gratuitamente prendendoli a prestito: spazio in libreria e meno soldi spesi! Poi se a una persona piace quella lettura, la può sempre acquistare sul mercato.
** ATTENZONE: SPOILER SUL FINALE **
A differenza del film, la disegnatrice Taketomi crea nel manga un'atmosfera inquietante e da incubo nella scena finale, con un castello a brandelli circondato da molti lupi neri dagli occhi di ghiaccio, sempre pronti a stanare ogni umano, bramosi di carne, giganteschi e dominanti tra cui Kokoro intimidita cerca di camminare accanto, con la costante allerta inconscia di una preda in fuga, alla ricerca degli indizi per trovare la chiave dei desideri.
E' una atmosfera interessante, che avrei preferito veder anche trasposta in animazione, questo tocco ha reso il manga davvero emozionante e intenso.
** FINE SPOILER**
Consigliato a chi vuole leggere una storia che parla di bullismo scolastico, ma con toni delicati e suggestivi, che trasmette tanta speranza, con un clima quasi fiabesco e allo stesso tempo molto maturo e riflessivo.
Consigliato assolutamente anche il film omonimo.
Il film l'ho poi rivisto a casa un pò di tempo dopo, e ancora continua a farmi piangere negli stessi punti, simbolo che quando un film è ben fatto, continuerà ad emozionarti anche se sai già perfettamente come va a finire.
Preciso subito che non ho letto il libro omonimo dell'autrice Mizuki Tsujimura, da cui è stato tratto manga e film, comunque reperibile in italia per chi fosse interessato.
Questo manga parla di bullismo scolastico, un tema molto frequente, da sempre esistito, e per fortuna negli ultimi anni ha goduto e gode di più attenzione e visibilità, poiché si tratta di una tematica da non sottovalutare mai!
Mi sento di dire che è molto più emozionante e intenso per le persone che hanno sofferto molto o soffrono come vittime di bullismo scolastico nella propria vita; si riesce in questo caso a vedere i piccoli dettagli che però racchiudono una certa importanza, una persona che non ci è passata difficilmente potrà coglierli.
Un tema delicato, dunque, molti adolescenti soffrono psicologicamente e affettivamente a causa di atteggiamenti violenti, umiliazioni, aggressioni all'interno dell'ambiente sociale scolastico, infatti i protagonisti sono sette adolescenti che, a causa del bullismo e maltrattamenti, finiscono tutti inevitabilmente per non riuscire più a indossare la divisa e varcare la porta di casa tutte le mattine.
Il peso e la sofferenza dei maltrattamenti quotidiani dai compagni grava sull'equilibrio psicologico di questi ragazzi, un peso che si riversa anche a livello fisico, bloccando il corpo al sol pensiero di andare in quel luogo di torture: la scuola. Questi sette giovani, ognuno con una sofferenza diversa sulle spalle, vengono scelti per entrare in un castello magico totalmente isolato e a cui si può accedere attraverso uno specchio.
Qui i ragazzi possono esprimersi liberamente, mostrarsi per come sono senza suggestioni o condizionamenti, fare amicizia tra loro, girare per il castello, ma con alcune scadenze: fino al 30 marzo, e quotidianamente entro e non oltre le ore 17:00, dovranno rientrare o verranno divorati e uccisi da un lupo gigantesco, chiara metafora che indica il non poter adagiarsi in eterno in un mondo sicuro, evitando per sempre le proprie paure. Molti misteri circondano questo castello e la Bambina Lupo che appare e scompare all'improvviso. L'atmosfera e il calore di questo luogo incantato sembrano trasportarti dentro a una fiaba.
Qui ognuno trova conforto, ascolto, comprensione, tutte cose che si fa fatica a trovare nel mondo esterno, il lettore viene preso per mano e portato in un castello dove il clima è distensivo, salvifico, rilassante.... ma nulla dura per sempre. E presto ognuno dei 7 prescelti dovrà affrontare le proprie paure.
Facendo un paragone col film, il manga scava più profondamente nel vissuto dei protagonisti, nei loro problemi familiari e scolastici, oltre che a molte riflessioni della protagonista Kokoro, tutti appena accennati nel film che sembra un pò più compresso dovendo far star tutto in due ore, io li ho trovati molto utili e importanti per capire meglio i protagonisti.
A favore del film di sicuro c'è la bellissima, intensa colonna sonora , indispensabile per creare emozioni davvero forti nei punti giusti.
La lettura di questo manga è scorrevole ma profonda allo stesso tempo, i ritmi narrativi sono ben bilanciati.
I disegni sono davvero molto belli, espressivi, il tratto curato di Tomo Taketomi è delicato , preciso e piacevole, oltre alle copertine, alcune davvero evocative e intense.
L'edizione della Dynit è bellissima, formato un pò più grande, ottima qualità.
Mi sono sentita di consigliarlo come acquisto alle biblioteche, poteva essere una bella lettura per molti studenti, mi è andata bene e lo hanno comprato e catalogato, quindi appena è stato reso disponibile al prestito l'ho preso e letto, in questo caso gratuitamente, come per tutti gli altri utenti.
Colgo l'occasione per consigliare a tutti di consultare i titoli manga presenti nelle vostre biblioteche comunali e provinciali; Molti comuni investono nell'acquisto di manga, ciò significa poter leggere titoli gratuitamente prendendoli a prestito: spazio in libreria e meno soldi spesi! Poi se a una persona piace quella lettura, la può sempre acquistare sul mercato.
** ATTENZONE: SPOILER SUL FINALE **
A differenza del film, la disegnatrice Taketomi crea nel manga un'atmosfera inquietante e da incubo nella scena finale, con un castello a brandelli circondato da molti lupi neri dagli occhi di ghiaccio, sempre pronti a stanare ogni umano, bramosi di carne, giganteschi e dominanti tra cui Kokoro intimidita cerca di camminare accanto, con la costante allerta inconscia di una preda in fuga, alla ricerca degli indizi per trovare la chiave dei desideri.
E' una atmosfera interessante, che avrei preferito veder anche trasposta in animazione, questo tocco ha reso il manga davvero emozionante e intenso.
** FINE SPOILER**
Consigliato a chi vuole leggere una storia che parla di bullismo scolastico, ma con toni delicati e suggestivi, che trasmette tanta speranza, con un clima quasi fiabesco e allo stesso tempo molto maturo e riflessivo.
Consigliato assolutamente anche il film omonimo.
«Il castello invisibile» (originalmente “Kagami no Kojou”) è un manga, ideato da Mizuki Tsujimura e disegnato da Tomo Taketomi, tratto dal romanzo omonimo disponibile anche in Italia. Racconta una storia semplice ed elegante, raccontata con garbo e dall’incantevole atmosfera.
“Mamma mi fa male la pancia.”
La tredicenne Kokoro Anzai improvvisamente ha smesso di frequentare la scuola. Sua madre non ne comprende il motivo, non riesce a trovare il giusto dialogo per quanto si impegni con la figlia ritrovandosi costretta a rivolgersi a un centro di sostegno. Nessuno indaga, nessuno cerca realmente di comprendere il motivo dell'agire della ragazzina. Il dolore aumenta, la paura aumenta.
Un giorno uno strano personaggio dal volto coperto da una maschera da lupo e dall'aspetto fanciullesco la invita in un castello. Un ambiente situato dall’altra parte del grande specchio della sua stanza da letto.
Kokoro è una dei sette piccoli ospiti di quella strana padrona di casa. In questo luogo magico possono trascorrere il tempo come meglio credono, fino al 30 marzo. All’interno della struttura è nascosta una chiave, a chi la dovesse trovare un desiderio verrà esaudito. La signora lupo è chiara nel dettare le regole, avvisandoli: non possono pernottare in quel luogo, in quanto alle 17 un lupo divorerebbe chiunque sia rimasto nel mondo dello specchio. Devono tornare nel loro ambiente, non importa quanto spaventoso, non possono fare affidamento in eterno a qualcosa di magico.
“Se potessi esprimere un desiderio, vorrei che ogni giorno fosse così. Vorrei trascorrere giornate spensierate insieme a tutti gli altri avvolti da un profumo dolce.”
Cosa hanno in comune quei sette ragazzi? Perché sono stati scelti loro, cosa li unisce? Una prima risposta a cui giungono loro stessi è il non frequentare la scuola. Ognuno, per un motivo diverso, frutto delle proprie sofferenze, ha smesso di frequentare l’istituto scolastico. Racchiusi nella loro solitudine, nel loro mondo, trovano in questo ambiente magico una loro realtà, dove è possibile il sano confronto con gli altri e con sé stessi e insieme crescere e maturare, fino a convincersi di uscire dalla loro prigione, quella chiave tanto cercato cosa apre realmente alla fine?
La sensazione del lettore nel leggere i vari capitoli è quella di trovarsi di fronte a una favola, senza comprendere effettivamente quale essa sia. Si lascia stregare dall’innocenza dei protagonisti, sorride e piange insieme a loro delle piccole e grandi cose. A tratti malinconica spesso dolce come una carezza data da una persona di cui abbiamo solo un fievole e piacevole ricordo. Tutto è una metafora, un chiaro rimando a situazioni lontane e vicine, spesso troppo reali spingendo al dialogo e alla comprensione reciproca. Del resto ogni favola ha una morale.
“E se noi fossimo delle marionette in mano alla signora lupo?”
Eppure questa favola non sembrerebbe destinata a un lieto fine, la minaccia del lupo non è una metafora e realizzare un desiderio spesso porta a conseguenze nefaste e questa storia non sembra esimersi da tale regola. Tentare di sfuggire dalle conseguenze è come fuggire dalla realtà e quei sette piccoli e coraggiosi ospiti sono stanchi di farlo.
La situazione di Kokoro è subito chiara al lettore, ma quella degli altri lo sarà soltanto alla fine grazie a opportuni e lunghi flashback. Prima di quel momento avremo solo piccoli approfondimenti o veloci scambi di battute dove in realtà si potrebbe capire molto più di quanto si crede. Tutti i vari protagonisti godono di un'ottima caratterizzazione, lo stesso dicasi per i personaggi secondari come la madre di Kokoro, la sua frustrazione è chiara anche con poche battute, a volte basta uno sguardo intenso.
I disegni sono delicati, tenui, chiari. I volti espressivi. Si nota come l'autrice abbia volutamente omesso nel rappresentare ogni genere esplicito di violenza, viene accennata fermandosi al momento giusto, riuscendo a impressionare ugualmente il lettore.
“Da sola non sono riuscita ad arrivare fin qui. Non ce l’avevo fatta… era troppo lontano.”
Aki, Fuka Lyon, Subaru, Masamune e Ureshino, ognuno di loro nasconde un passato interessante, ognuno di loro ha sofferto in un modo diverso, provando una sofferenza diversa reagendo in maniera diversa.
Non esiste una scala del dolore, non esiste una classifica di quanto si soffra, per quanto l‘autrice nel finale sembra abbia voluto raccontarci le loro storie a partire dal dolore minore, con un continuo crescendo nella parte più profonda e spaventosa dell’opera, il tutto a partire dal finale del quarto volume.
L’epilogo sembra invece incompiuto. Il lettore riceve una risposta a tutti i suoi dubbi, ritenendosi quindi pienamente soddisfatto dalla lettura eppure qualcosa manca, lasciata a quel punto alla sua fantasia, del resto proprio di quello si lamentava la signora lupo all'inizio: “ma insomma, non hai un briciolo di fantasia.” Si, vero, rileggendo la prima parte della storia dopo averla terminata il tutto acquista un significato completamente diverso.
Consigliato a chi cerca una favola moderna.
“Mamma mi fa male la pancia.”
La tredicenne Kokoro Anzai improvvisamente ha smesso di frequentare la scuola. Sua madre non ne comprende il motivo, non riesce a trovare il giusto dialogo per quanto si impegni con la figlia ritrovandosi costretta a rivolgersi a un centro di sostegno. Nessuno indaga, nessuno cerca realmente di comprendere il motivo dell'agire della ragazzina. Il dolore aumenta, la paura aumenta.
Un giorno uno strano personaggio dal volto coperto da una maschera da lupo e dall'aspetto fanciullesco la invita in un castello. Un ambiente situato dall’altra parte del grande specchio della sua stanza da letto.
Kokoro è una dei sette piccoli ospiti di quella strana padrona di casa. In questo luogo magico possono trascorrere il tempo come meglio credono, fino al 30 marzo. All’interno della struttura è nascosta una chiave, a chi la dovesse trovare un desiderio verrà esaudito. La signora lupo è chiara nel dettare le regole, avvisandoli: non possono pernottare in quel luogo, in quanto alle 17 un lupo divorerebbe chiunque sia rimasto nel mondo dello specchio. Devono tornare nel loro ambiente, non importa quanto spaventoso, non possono fare affidamento in eterno a qualcosa di magico.
“Se potessi esprimere un desiderio, vorrei che ogni giorno fosse così. Vorrei trascorrere giornate spensierate insieme a tutti gli altri avvolti da un profumo dolce.”
Cosa hanno in comune quei sette ragazzi? Perché sono stati scelti loro, cosa li unisce? Una prima risposta a cui giungono loro stessi è il non frequentare la scuola. Ognuno, per un motivo diverso, frutto delle proprie sofferenze, ha smesso di frequentare l’istituto scolastico. Racchiusi nella loro solitudine, nel loro mondo, trovano in questo ambiente magico una loro realtà, dove è possibile il sano confronto con gli altri e con sé stessi e insieme crescere e maturare, fino a convincersi di uscire dalla loro prigione, quella chiave tanto cercato cosa apre realmente alla fine?
La sensazione del lettore nel leggere i vari capitoli è quella di trovarsi di fronte a una favola, senza comprendere effettivamente quale essa sia. Si lascia stregare dall’innocenza dei protagonisti, sorride e piange insieme a loro delle piccole e grandi cose. A tratti malinconica spesso dolce come una carezza data da una persona di cui abbiamo solo un fievole e piacevole ricordo. Tutto è una metafora, un chiaro rimando a situazioni lontane e vicine, spesso troppo reali spingendo al dialogo e alla comprensione reciproca. Del resto ogni favola ha una morale.
“E se noi fossimo delle marionette in mano alla signora lupo?”
Eppure questa favola non sembrerebbe destinata a un lieto fine, la minaccia del lupo non è una metafora e realizzare un desiderio spesso porta a conseguenze nefaste e questa storia non sembra esimersi da tale regola. Tentare di sfuggire dalle conseguenze è come fuggire dalla realtà e quei sette piccoli e coraggiosi ospiti sono stanchi di farlo.
La situazione di Kokoro è subito chiara al lettore, ma quella degli altri lo sarà soltanto alla fine grazie a opportuni e lunghi flashback. Prima di quel momento avremo solo piccoli approfondimenti o veloci scambi di battute dove in realtà si potrebbe capire molto più di quanto si crede. Tutti i vari protagonisti godono di un'ottima caratterizzazione, lo stesso dicasi per i personaggi secondari come la madre di Kokoro, la sua frustrazione è chiara anche con poche battute, a volte basta uno sguardo intenso.
I disegni sono delicati, tenui, chiari. I volti espressivi. Si nota come l'autrice abbia volutamente omesso nel rappresentare ogni genere esplicito di violenza, viene accennata fermandosi al momento giusto, riuscendo a impressionare ugualmente il lettore.
“Da sola non sono riuscita ad arrivare fin qui. Non ce l’avevo fatta… era troppo lontano.”
Aki, Fuka Lyon, Subaru, Masamune e Ureshino, ognuno di loro nasconde un passato interessante, ognuno di loro ha sofferto in un modo diverso, provando una sofferenza diversa reagendo in maniera diversa.
Non esiste una scala del dolore, non esiste una classifica di quanto si soffra, per quanto l‘autrice nel finale sembra abbia voluto raccontarci le loro storie a partire dal dolore minore, con un continuo crescendo nella parte più profonda e spaventosa dell’opera, il tutto a partire dal finale del quarto volume.
L’epilogo sembra invece incompiuto. Il lettore riceve una risposta a tutti i suoi dubbi, ritenendosi quindi pienamente soddisfatto dalla lettura eppure qualcosa manca, lasciata a quel punto alla sua fantasia, del resto proprio di quello si lamentava la signora lupo all'inizio: “ma insomma, non hai un briciolo di fantasia.” Si, vero, rileggendo la prima parte della storia dopo averla terminata il tutto acquista un significato completamente diverso.
Consigliato a chi cerca una favola moderna.