An Invitation from a Crab
Non tutto deve necessariamente avere un finale o un senso, è questo che Panpanya, l'autrice dell'opera "An Invitation from a Crab" ha voluto esprimere con le sue molteplici brevi storie. Nel complesso l'opera è una raccolta di piccole storie che vedono come protagonista sempre la stessa ragazza, accompagnata da altri personaggi che entrano in ruoli diversi. Le storie che racconta Panpanya sono tra l'assurdo e il comico, non presentano quasi mai una morale, o, addirittura, un finale. Spesso giocano con l'aspettative del lettore creando, il più delle volte, piccole riflessioni simpatiche. Infatti più che storie quelle di Panpanya potrebbero essere chiamate intuizioni non costruite. Pensieri che ci attraversano la mente per pochi istanti e dopo ci abbandonano; l'originalità dell'artista sta nella rappresentazione di questi pensieri passeggeri, come fece Joyce nell'Ulisse. Pensieri liberi dove la logica, il tempo e la ragione lasciano lo spazio alla fantasia, all'illusione e all'originale; per darci ancora più l'idea del diario di pensieri, Panpanya, aggiunge, raramente, tra storia e storia ragionamenti e bislacchi pensieri, che riflettono sulla stessa idea di riflettere, ricordandomi a volte i fumetti del nostro Labadessa. Un altro aspetto interessante è la scelta dei personaggi. Panpanya disegna letteralmente 4 figuri che sono quasi sempre inseriti nelle storie che assumono comportamenti e ruoli sempre diversi. Questo, oltre a creare una linea che ci aiuta a leggere l'opera in maniera più uniforme, arriva anche a farci affezionare a quelle figure così particolari che ci accompagnano per tutto il viaggio. L'altro aspetto interessante dell'opera è la grafica e il disegno. Panpanya utilizza un tratto, per i personaggi e i luoghi, espressivo. A volte gli sfondi si deformano, i palazzi si piegano o le persone sono poco abbozzate. Questo stile si riflette anche nelle campiture, spesso lasciate a macchie di una scala di grigi data con acquerello che descrive le ambientazioni con un gusto quasi astratto. A volte invece la china fa miracoli, con un rigatino eccezionale, che, a volte, prende talmente tanto il sopravvento che copre l'intera vignetta, come in un'opera di Mondrian. Questa espressività nel tratto, il più delle volte, arriva ad attaccare anche il classico balloon o il contorno della vignetta. L'opera di Panpanya quindi, è un perfetto esempio di manga sperimentale, che cerca nuovi livelli di espressività.
“Una volta mi è capitato che un granchio attirasse la mia attenzione. I granchi usano abilmente zampe e chele per spostarsi sul terreno a una velocità sorprendente. Questo rende difficile catturarli ma…”
"An invitation from a Crab" è una meravigliosa raccolta di storie brevi e autoconclusive di Panpanya, autore misterioso. E’ un'opera a tratti onirica-fantastica e a tratti didascalica-descrittiva, che mescola abilmente la quotidianità della vita di una giovane ragazza giapponese a momenti fantastici e sognanti. Capita spesso che in una scena totalmente realistica spunti fuori un animale (spesso antropomorfo) o più in generale un elemento di fantasia che spesso sorprende e incuriosisce il lettore.
La protagonista di tutte le storie è una giovane ragazza, a volte adolescente, a volte giovane adulta, a seconda della storia. Questo alternarsi di "età" contribuisce a dare quel senso di fantastico, di onirico e di non ben definito poiché, passando da una storia ad un’altra, ad un certo punto, si tende ad attribuire alla protagonista un’identità ibrida, un mix tra studentessa adolescente e giovane adulta.
Come dicevo all’inizio, vengono descritti molti aspetti del Giappone e della vita quotidiana giapponese aumentando notevolmente l’immersione del lettore nelle atmosfere disegnate. Le storie narrate hanno possono essere di varie tipologie, si possono avere storie molto brevi che si concludono rubandoci un sorriso oppure storie più lunghe che, a ben pensarci, rappresentano uno spaccato preciso della nostra società e del nostro stile di vita, facendone emergere anche le contraddizioni e le paure. Ciò attribuisce all’opera una doppia chiave di lettura: una più superficiale e veloce, che colpisce il lettore per l’ambientazione ibrida tra fantastico e realtà, e un’altra più profonda e didascalica, che suscita importanti riflessioni. Segnalo per esempio le storie “Innovation”, “Disorientata e confusa”, “Una giornata inquietante” e “The perfect sunday”.
Tutto quanto detto sopra è meravigliosamente rappresentato grazie ad un tratto e uno stile di disegno davvero particolare. La protagonista è solo abbozzata, così come molti personaggi incontrati. Gli sfondi sono rappresentati in maniera a volte più dettagliata e a volte con un tratto più sfumato e meno descrittivo, con varie intensità di nero, trasmettendo forti sensazioni ed esaltando l’atmosfera onirica delle storie narrate. Personalmente ho poi ritrovato un uso degli inchiostri molto delicato che ricorda quasi l’uso degli acquerelli, il che attribuisce alle tavole un aspetto molto gradevole ed intimo.
Inoltre, al termine di alcune storie, sono presenti delle pagine contenenti varie riflessioni personali dell’autore riguardanti varie tematiche. Queste riflessioni presentano una data e sono scritte con tono molto confidenziale, facendo pensare ad una sorta di diario personale. Ciò si adatta molto bene al tono dell’opera e ne aumenta la capacità di instaurare un legame con il lettore.
Non posso quindi che promuovere pienamente questo volume e consigliarne la lettura a tutti quei lettori che amano leggere qualcosa di più particolare e di diverso, capace anche di portarci a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita e della nostra società. Secondo me, infatti, ci troviamo dinanzi a quelle opere capaci di trasmettere più di quanto l’autore volesse -forse- esprimere.
"An invitation from a Crab" è una meravigliosa raccolta di storie brevi e autoconclusive di Panpanya, autore misterioso. E’ un'opera a tratti onirica-fantastica e a tratti didascalica-descrittiva, che mescola abilmente la quotidianità della vita di una giovane ragazza giapponese a momenti fantastici e sognanti. Capita spesso che in una scena totalmente realistica spunti fuori un animale (spesso antropomorfo) o più in generale un elemento di fantasia che spesso sorprende e incuriosisce il lettore.
La protagonista di tutte le storie è una giovane ragazza, a volte adolescente, a volte giovane adulta, a seconda della storia. Questo alternarsi di "età" contribuisce a dare quel senso di fantastico, di onirico e di non ben definito poiché, passando da una storia ad un’altra, ad un certo punto, si tende ad attribuire alla protagonista un’identità ibrida, un mix tra studentessa adolescente e giovane adulta.
Come dicevo all’inizio, vengono descritti molti aspetti del Giappone e della vita quotidiana giapponese aumentando notevolmente l’immersione del lettore nelle atmosfere disegnate. Le storie narrate hanno possono essere di varie tipologie, si possono avere storie molto brevi che si concludono rubandoci un sorriso oppure storie più lunghe che, a ben pensarci, rappresentano uno spaccato preciso della nostra società e del nostro stile di vita, facendone emergere anche le contraddizioni e le paure. Ciò attribuisce all’opera una doppia chiave di lettura: una più superficiale e veloce, che colpisce il lettore per l’ambientazione ibrida tra fantastico e realtà, e un’altra più profonda e didascalica, che suscita importanti riflessioni. Segnalo per esempio le storie “Innovation”, “Disorientata e confusa”, “Una giornata inquietante” e “The perfect sunday”.
Tutto quanto detto sopra è meravigliosamente rappresentato grazie ad un tratto e uno stile di disegno davvero particolare. La protagonista è solo abbozzata, così come molti personaggi incontrati. Gli sfondi sono rappresentati in maniera a volte più dettagliata e a volte con un tratto più sfumato e meno descrittivo, con varie intensità di nero, trasmettendo forti sensazioni ed esaltando l’atmosfera onirica delle storie narrate. Personalmente ho poi ritrovato un uso degli inchiostri molto delicato che ricorda quasi l’uso degli acquerelli, il che attribuisce alle tavole un aspetto molto gradevole ed intimo.
Inoltre, al termine di alcune storie, sono presenti delle pagine contenenti varie riflessioni personali dell’autore riguardanti varie tematiche. Queste riflessioni presentano una data e sono scritte con tono molto confidenziale, facendo pensare ad una sorta di diario personale. Ciò si adatta molto bene al tono dell’opera e ne aumenta la capacità di instaurare un legame con il lettore.
Non posso quindi che promuovere pienamente questo volume e consigliarne la lettura a tutti quei lettori che amano leggere qualcosa di più particolare e di diverso, capace anche di portarci a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita e della nostra società. Secondo me, infatti, ci troviamo dinanzi a quelle opere capaci di trasmettere più di quanto l’autore volesse -forse- esprimere.