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Irene Tempesta

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
Ecco un altro bel manga di Kazuo Kamimura, ma a differenza di molte sue opere precedenti dove la donna, nella sua bellezza e sensualità, aveva un ruolo centrale ne "La Pianura del Kanto" la scena è occupata da un cast tutto al maschile: Kinta il protagonista, suo nonno e successivamente il suo amico illustratore, il maestro Yanagawa che gli farà da figura paterna.

Edito nel 1976 e considerato da molti come il capolavoro di Kamimura e del genere Gekiga, la trama si incentra sulla vita di Kinta, bimbo rimasto orfano durante la seconda guerra Mondiale e le sue esperienze fino all'età adulta.

Riedito postumo nel 1989 con il sottotitolo "Ricordi fluttuanti della mia giovinezza", il manga vuole rimarcare la relazione tra il vissuto dell'autore e le vicende postbelliche narrate: Kinta infatti è il nomignolo con cui veniva chiamato Kamimura da giovane, oltre a una somiglianza tra i due: un carattere romantico e malinconico, l'adorazione per l'universo femminile...

ATTENZIONE SPOILER
La trama è scorrevole e leggera, impregnata di malinconia ; Kinta ha solo 7 anni nel primo volume di questa trilogia, ma ha fatto esperienze precoci per la sua età vivendo solo con il caro nonno scrittore in questa terra rurale a cui diventa molto affezionato e che considererà "come il suo primo amore" : vedere un aereo caduto dal cielo con un pilota americano, un omicidio, il sesso tra adulti, la sconfitta negli occhi dei giapponesi che cercano a pezzi di ricostruire un futuro dopo una guerra mostruosa, la scuola, i coetanei in particolar modo la vicina Ginko, un bambino trans che si sente fortemente ragazza e che lega subito col nostro protagonista creando un'amicizia duratura e forte che trascende il tempo.
Nel secondo volume si passa agli anni dell'adolescenza, gli anni 50 dove Kinta, rimasto solo, viene "adottato" dall'amico del nonno, l'illustratore di riviste erotiche Yanagawa; un uomo gentile ma anche orgoglioso, una seconda e fondamentale figura paterna per lui, accompagnata stavolta da una figura materna: Junko, legatissima a Yanagawa e che successivamente e felicemente sposerà; prime esperienze sentimentali ed erotiche arricchiranno la vita di Kinta in questa grande Tokyo che diventerà la sua nuova casa, dove sentirà il calore di una nuova famiglia allargata ma molto unita .
Kamimura non manca di inserire abilmente nella trama eventi del dopoguerra senza mai appesantire la lettura: nel primo volume del Giappone postbellico c'è il discordo radiofonico con cui l'imperatore Hirohito annunciava la resa degli alleati, l'occupazione americana, il mercato nero dove acquistare cibo, l'avvento del cinema... nel secondo volume incentrato su Tokyo, la fama di Marylin Monroe in Giappone, il tonno radioattivo legato alle esplosioni atomiche nell'atollo di Bikini....
Nell'ultimo volume troviamo un Kinta ventenne che si affaccia all'età adulta lavorando in una agenzia pubblicitaria ma desideroso di fare l'illustratore, l'importanza e l'affetto di una famiglia nonostante non vi siano vincoli di sangue, il tormentato rapporto con l'emotiva coetanea Kyoko, l'affetto per il suo amico ritrovato Ginko che ora lavora a Tokyo per un gay bar....
FINE SPOILER

La maturità dei temi, la gestione dei tempi narrativi, i paesaggi soprattutto quelli rurali che si estendono sconfinati, la creazione dei personaggi, donano vita a una lettura fantastica, delicata, a tratti malinconica, in pieno stile Kamimura che non lascerà delusi .

La Coconino Press ne ha fatto 3 volumi cartonati di ottima qualità, come sempre.
Il tratto caratteristico, unico, delicato di Kamimura impregna le tavole di nostalglia e poesia.

Ringrazierò sempre le biblioteche che mi hanno permesso di leggere questa trilogia gratuitamente (come altre opere di Kamimura), e approfitto per consigliare a tutti di chiedere alle biblioteche del proprio comune/provincia: Loro investono nei manga oggigiorno, ciò permette di risparmiare molti soldi e spazio in libreria perchè una volta letti vanno restituiti, poi se la lettura piace la si può sempre acquistare per conto proprio.

Lo consiglio a tutti, a chi vuole conoscere Kazuo Kamimura, ma soprattutto a chi già lo segue con affetto.