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kirk

Volumi letti: 4/15 --- Voto 9
Questa che recensisco è settima opera di Mitsuteru Yokoyama che recensisco e per quel che vedo è la migliore a livello di intreccio. Partiamo però da un assioma ne ho letto solo quattro volumi su un totale di quindici pubblicati a partire dal 1992 dalla Shogakukan uno dei tanti editori con cui questo autore lavorava. Lo abbiamo visto all’opera con opere fantascientifiche come Mars o Babil nisei, lo abbiamo apprezzato per i lavori sulla storia giapponese (Date Masamune e Takeda Shingen) o asiatica (Genghis Khan), alla riduzione in fumetti di classici della letteratura cinese (Sangokushi, altrimenti noto come il romanzo dei Tre Regni), lo troviamo ora all’opera con dei ritratti di personaggi storici della lunga storia cinese. Il primo ritratto mi fa pensare che la storia andrà non oltre il I° secolo avanti Cristo in quanto è quello dell’autore che ispira a Mitsuteru Yokoyama i primi quattro volumi (i soli che ho letto). Si tratta dello sfortunato Sima Qian autore di annali che riprendono la storia cinese dall’origine (il mitico imperatore giallo) fino al suo padrone l’imperatore Wu. I racconti per ora si concentrano sul periodo delle Primavere e Autunni e sugli Stati combattenti avvicinandosi sempre nel tempo e prendendo alcuni episodi da più punti di vista. Troveremo concubine, sovrani, politici e generali che sono quelli che fanno la storia: alcuni, i protagonisti dell’episodio (che cambiano in genere da episodio ad episodio ma che a volte restano sullo sfondo mentre la scena gira attorno ad altri personaggi), sono spesso virtuosi confuciani i quali si sentono in dovere di lasciar qualcosa ai posteri: in genere le loro grandi azioni a vantaggio degli stati che servono. I sovrani sono in lotta per acquisire questi talenti o sono biasimati per non averlo fatto. I grandi re sono sempre circondati da grandi ministri o generali i quali con le loro azioni immortalano sia loro stessi che il loro patroni, purtroppo la successione ereditaria porta spesso re inetti che preferiscono i piaceri delle cortigiane e che non amano avere uomini troppo schietti e potenti al proprio fianco e credono dunque alle cattive voci e alla diffamazione usate dai rivali politici meno scrupolosi per far cadere personaggi scomodi in quanto troppo virtuosi e potenti.
Quando ciò accade i regni vanno allo sfacelo e passano dalla fioritura della primavera all’autunno che preannuncia la fine di un regno.
Alcuni nomi li conoscevo già ma è interessante il fatto che ci siano anche degli aneddoti che narrano la nascita di certi modi di dire come “frustare il cadavere”.
Il punto debole di questa storia sono i volti e la caratteristiche dei personaggi che nell’opera (essendo a natura episodica) sono tantissimi: a parziale perdono c’è da dire che essendo che appunto ogni episodio segna la fine di una scena e il passaggio ad un’altra scena in cui ci sono altri personaggi che sappiamo essere simili ai precedenti ma diversi per nome e comportamento.
Mi sento di dover dare un nove a quanto ho letto aspettando nuovi capitoli o anche un edizione italiana