Green Green Greens
Shonen Jump è il magazine che ha ospitato manga sportivi come Capitan Tsubasa (calcio) e Slam Dunk (basket) ma sono anni che nessun titolo spokon riesce a sfondare.
Certo mi citerete "Blue Box", ma secondo me va considerato una commedia sentimentale con meno spazio per lo sport di quanto di solito mette (ad esempio) un autore come Mitsuru Adachi.
"Blue Box" ha un’infarinatura di sport ma il suo autore punta su altro per conquistare i lettori.
Kento Terasaka invece ha tentato di far innamorare il pubblico con il golf.
Recentemente un altro autore, Elck Itsumo di "Two on Ice", aveva tentato qualcosa di simile con il pattinaggio artistico ma con poca fortuna. I titoli sportivi attirano meno di qualche anno fa si vede. Il pubblico forse vuole trasformazioni, poteri strani e narrare uno sport in modo realistico senza creare mosse strane non funziona. In "Green Green Greens" non c’è qualcosa di simile alla catapulta infernale, al calcio della tigre, al tiro tutti insieme. La narrazione è realistica ma per chi non ama lo sport può essere spoglia di attrattiva. Per me è stato così.
Forse anch’io ho sperato che si puntasse un po’ sul sentimentale essendoci vari personaggi maschili e femminili ma l’autore e l’editore non hanno voluto battere la strada di Kouji Miura.
Volavano fare un manga sportivo e io gli do cinque, perché i disegni erano pure carini ma la storia non era granché e soprattutto non sono riusciti a sfoderare il colpo che ti fa innamorare.
Per colpo non intendo chiaramente le trovate sceme Yoichi Takahashi che ho citato poco innanzi ma ciò che ti attira ad andare avanti e che si deve sfoderare ormai subito per non finire in zona bassa dove ben pochi ti leggono. Io non so cosa c’era nel primo volume di "Ashita no Joe" per piacermi ma so che in GGG la narrazione è stata piuttosto piatta e l’autore non era alla prima opera. Aveva fatto gli stessi sbagli in "Beast Children" opera sul rugby del 2019.
Non è da tutti arrivare a Shonen Jump ma bisogna arrivarci preparati per non perdere il treno del successo, Terasaka questo treno non è riuscito a prenderlo per ben due volte.
Certo mi citerete "Blue Box", ma secondo me va considerato una commedia sentimentale con meno spazio per lo sport di quanto di solito mette (ad esempio) un autore come Mitsuru Adachi.
"Blue Box" ha un’infarinatura di sport ma il suo autore punta su altro per conquistare i lettori.
Kento Terasaka invece ha tentato di far innamorare il pubblico con il golf.
Recentemente un altro autore, Elck Itsumo di "Two on Ice", aveva tentato qualcosa di simile con il pattinaggio artistico ma con poca fortuna. I titoli sportivi attirano meno di qualche anno fa si vede. Il pubblico forse vuole trasformazioni, poteri strani e narrare uno sport in modo realistico senza creare mosse strane non funziona. In "Green Green Greens" non c’è qualcosa di simile alla catapulta infernale, al calcio della tigre, al tiro tutti insieme. La narrazione è realistica ma per chi non ama lo sport può essere spoglia di attrattiva. Per me è stato così.
Forse anch’io ho sperato che si puntasse un po’ sul sentimentale essendoci vari personaggi maschili e femminili ma l’autore e l’editore non hanno voluto battere la strada di Kouji Miura.
Volavano fare un manga sportivo e io gli do cinque, perché i disegni erano pure carini ma la storia non era granché e soprattutto non sono riusciti a sfoderare il colpo che ti fa innamorare.
Per colpo non intendo chiaramente le trovate sceme Yoichi Takahashi che ho citato poco innanzi ma ciò che ti attira ad andare avanti e che si deve sfoderare ormai subito per non finire in zona bassa dove ben pochi ti leggono. Io non so cosa c’era nel primo volume di "Ashita no Joe" per piacermi ma so che in GGG la narrazione è stata piuttosto piatta e l’autore non era alla prima opera. Aveva fatto gli stessi sbagli in "Beast Children" opera sul rugby del 2019.
Non è da tutti arrivare a Shonen Jump ma bisogna arrivarci preparati per non perdere il treno del successo, Terasaka questo treno non è riuscito a prenderlo per ben due volte.