Beck - Mongolian Chop Squad
Manga incentrato sulla scena della musica rock in Giappone più o meno della fine degli anni '90.
Pur essendo un manga musicale in "Beck - Mongolian Chop Squad" si trova molto la crescita interiore del protagonista e di tutti i suoi amici. L'atmosfera del Giappone underground rock è molto presente. Anche se siamo in assenza di canzoni, giocoforza a causa del mezzo, il tratto grafico dinamico delle scene ti fa sentire molto coinvolto. La storia spiega molto bene le difficoltà di una band in tutte le sue avventure mostrando problemi interni ed esterni al gruppo.
Qualsiasi scelta fa risuonare le difficoltà sorte in quella situazione.
Manga su una crescita molto particolare.
Pur essendo un manga musicale in "Beck - Mongolian Chop Squad" si trova molto la crescita interiore del protagonista e di tutti i suoi amici. L'atmosfera del Giappone underground rock è molto presente. Anche se siamo in assenza di canzoni, giocoforza a causa del mezzo, il tratto grafico dinamico delle scene ti fa sentire molto coinvolto. La storia spiega molto bene le difficoltà di una band in tutte le sue avventure mostrando problemi interni ed esterni al gruppo.
Qualsiasi scelta fa risuonare le difficoltà sorte in quella situazione.
Manga su una crescita molto particolare.
Ho letto pochi manga a tema musicale, me ne vengono in mente solo due: "PPPPPP", sulla musica classica, e il molto bello "Detroit Metal City" che è però su tutt'altro registro essendo un opera che fa’ ridere.
"Beck - Mongolian Chop Squad" non mi ha fatto ridere affatto. Mi ha addirittura commosso. Ho usato "PPPPPP" per avere dei suggerimenti su pezzi di classica da ascoltare. "Beck" è riuscito a piacermi senza ascoltare ciò che proponeva (ho riascoltato solo "Piano Man" di Billy Joel), perché molti dei gruppi rock che propone come citazioni non mi piacciono. Altri (Beatles, Queen) mi piacciono ma non avevo voglia di ascoltarli. D’altronde un manga sulla musica essendo muto può essere ascoltato con la musica che si vuol sentire in quel momento: Pino d’Angiò, Rod Stewart, Whitney Houston, Mariah Carey…) oppure si può anche leggere senza ascoltare musica, in questo caso devo ammettere che sarei riuscito a sentire l’adrenalina dei concerti dei Beck anche senza sottofondo perché l’impatto delle pagine è veramente potente.
I primi nove volumi sono stati eccezionali (tanto da gridare al capolavoro) e tra il ventinovesimo e il trentunesimo ho pensato che sarebbe finito col botto. D’altronde il finale non è brutto, come non sono brutti i volumi in mezzo… però non mi convincono a pieno, nonostante il bel disegno di Harold Sakuishi che mi faceva avere i brividi all’inizio (un raro caso in cui i disegni non migliorano ma, forse, peggiorano leggermente). La trama poi sembrava fatta per piacermi: un gruppo di artisti bravissimi fa fatica ad emergere perché viene ostracizzata da persone importanti, che ne riconoscono il talento, ma per motivi loro hanno preso la band di questi ragazzi in antipatia. Detto così sembra una cavolata ma nel fumetto il concetto è messo meglio e poi per esperienza personale so che ciò può accadere anche in altri campi: puoi essere in Italia, in Giappone o negli Stati Uniti ma devi fare incredibili sforzi per emergere se parti svantaggiato. E i Beck fanno gavetta e per poter avere un posto per fare le prove, per poter incidere fanno mille lavori, accettano contratti con piccole case musicali indie che non hanno la forza di spingere sui loro artisti, di pubblicizzarli, di renderli famosi… ma Koyuki, Ran, Taira, Chiba, Saku hanno la forza dell’entusiasmo e un sound travolgente.
Ti viene voglia di tifare per loro.
Sei con loro nelle sconfitte, nei momenti bui, ma anche nelle vittorie perché loro reagiscono dandoti la forza di credere in loro.
Una storia che ti permette di immedesimarti.
Il mio voto tuttavia è un nove in quanto sebbene ben sceneggiato si sente che l’autore ha voluto sfruttare il successo che stava avendo il suo fumetto: trentaquattro volumi sono troppi e se avesse fatto scelte diverse l’autore avrebbe creato un masterpiece, un manga imprescindibile, ma la storia non si fa con i se...
"Beck - Mongolian Chop Squad" non mi ha fatto ridere affatto. Mi ha addirittura commosso. Ho usato "PPPPPP" per avere dei suggerimenti su pezzi di classica da ascoltare. "Beck" è riuscito a piacermi senza ascoltare ciò che proponeva (ho riascoltato solo "Piano Man" di Billy Joel), perché molti dei gruppi rock che propone come citazioni non mi piacciono. Altri (Beatles, Queen) mi piacciono ma non avevo voglia di ascoltarli. D’altronde un manga sulla musica essendo muto può essere ascoltato con la musica che si vuol sentire in quel momento: Pino d’Angiò, Rod Stewart, Whitney Houston, Mariah Carey…) oppure si può anche leggere senza ascoltare musica, in questo caso devo ammettere che sarei riuscito a sentire l’adrenalina dei concerti dei Beck anche senza sottofondo perché l’impatto delle pagine è veramente potente.
I primi nove volumi sono stati eccezionali (tanto da gridare al capolavoro) e tra il ventinovesimo e il trentunesimo ho pensato che sarebbe finito col botto. D’altronde il finale non è brutto, come non sono brutti i volumi in mezzo… però non mi convincono a pieno, nonostante il bel disegno di Harold Sakuishi che mi faceva avere i brividi all’inizio (un raro caso in cui i disegni non migliorano ma, forse, peggiorano leggermente). La trama poi sembrava fatta per piacermi: un gruppo di artisti bravissimi fa fatica ad emergere perché viene ostracizzata da persone importanti, che ne riconoscono il talento, ma per motivi loro hanno preso la band di questi ragazzi in antipatia. Detto così sembra una cavolata ma nel fumetto il concetto è messo meglio e poi per esperienza personale so che ciò può accadere anche in altri campi: puoi essere in Italia, in Giappone o negli Stati Uniti ma devi fare incredibili sforzi per emergere se parti svantaggiato. E i Beck fanno gavetta e per poter avere un posto per fare le prove, per poter incidere fanno mille lavori, accettano contratti con piccole case musicali indie che non hanno la forza di spingere sui loro artisti, di pubblicizzarli, di renderli famosi… ma Koyuki, Ran, Taira, Chiba, Saku hanno la forza dell’entusiasmo e un sound travolgente.
Ti viene voglia di tifare per loro.
Sei con loro nelle sconfitte, nei momenti bui, ma anche nelle vittorie perché loro reagiscono dandoti la forza di credere in loro.
Una storia che ti permette di immedesimarti.
Il mio voto tuttavia è un nove in quanto sebbene ben sceneggiato si sente che l’autore ha voluto sfruttare il successo che stava avendo il suo fumetto: trentaquattro volumi sono troppi e se avesse fatto scelte diverse l’autore avrebbe creato un masterpiece, un manga imprescindibile, ma la storia non si fa con i se...
Nonostante sia un manga del 2000, Beck, per i suoi contenuti, rimane sempre attuale, un Must da recuperare. Nei 34 volumetti che compongono quest'opera seguiremo le avventure (e le disavventure) dei Beck (o Mongolian Chop Squad): neoformata band underground giapponese. Le sfide che si troveranno ad affrontare i 5 componenti del gruppo sono proporzionati all'avanzamento della loro "carriera": dai problemi scolastici all'impossibilità di reperire denaro, dallo scontro con i teppistelli al confrontarsi con il mondo delle etichette discografiche.
E mentre i Beck cercheranno di raggiungere con le loro canzoni il cuore degli spettatori, noi seguiremo il processo di crescita di Koyuki, Ryusuke, Taira, Chiba e Saku in un manga in cui l'elemento fantascientifico non esiste e le vicende sono davvero realistiche, condite con riferimenti, non velati, ai grandi della musica rock e non. Non mancheranno le sottotrame comiche capaci di spezzare la tensione e degli improvvisi colpi di scena. I disegni riescono a trasmettere molto bene sentimenti ed emozioni specie nelle tavole dei vari concerti dal vivo, il che è fondamentale per comprendere a fondo il lavoro del maestro Sakuishi.
La lettura è consigliata a tutti, in particolare a chi ama la musica e a chi suona uno strumento, e a chi, banalmente, almeno una volta, anche se per poco, ha coltivato il sogno di voler suonare su un palco e goderne l'effetto che fa.
E mentre i Beck cercheranno di raggiungere con le loro canzoni il cuore degli spettatori, noi seguiremo il processo di crescita di Koyuki, Ryusuke, Taira, Chiba e Saku in un manga in cui l'elemento fantascientifico non esiste e le vicende sono davvero realistiche, condite con riferimenti, non velati, ai grandi della musica rock e non. Non mancheranno le sottotrame comiche capaci di spezzare la tensione e degli improvvisi colpi di scena. I disegni riescono a trasmettere molto bene sentimenti ed emozioni specie nelle tavole dei vari concerti dal vivo, il che è fondamentale per comprendere a fondo il lavoro del maestro Sakuishi.
La lettura è consigliata a tutti, in particolare a chi ama la musica e a chi suona uno strumento, e a chi, banalmente, almeno una volta, anche se per poco, ha coltivato il sogno di voler suonare su un palco e goderne l'effetto che fa.
Sarò di parte, essendo musicista, ma "Beck" ha saputo emozionarmi come poche altre opere.
Chi come me ha avuto una band sa cosa significa trovarsi in sala prove per comporre un pezzo, incidere un demo, oppure salire per la prima volta su di un palco per un live.
"Beck" descrive e racconta in maniera decisamente credibile (certo, qualche botta di fortuna e qualche evento assurdo di troppo, ma giusto per rendere più interessante la trama) la storia di una band rock immaginaria giapponese.
Si percepisce fin dai primi volumi, scritti e disegnati da Harold Sakuishi, che l'autore è particolarmente legato al mondo della musica. I riferimenti a band e artisti che hanno fatto la storia sono ovunque e ben incastrati nella trama degli eventi che accompagnano i Mongolian Chop Squad all'apice del successo.
Il manga è lungo, trentaquattro volumi in cui viene illustrata passo per passo l'evoluzione della band e dei singoli componenti, ognuno dei quali ha un carattere ed una storia ben precisa. Insomma, sembra proprio di leggere una biografia di una band che potrebbe aver fatto la storia del grunge/alternative rock degli anni '90. Ovviamente l'impronta tipica dei manga "slice of life" c'è e si vede, difatti e facile imbattersi con ragazze esageratamente dotate e inevitabilmente svestite oltre che scene un po' troppo fuori dalle righe. Ma la passione dell'autore messa in ogni baloon rende "Beck" un manga bello e appassionante.
Molti si sono chiesti se fosse meglio l'opera cartacea oppure quella animata. In effetti l'idea di "leggere" le canzoni senza poterle ascoltare potrebbe sembrare strana ai più. E invece è proprio il cercare di immaginarsi i pezzi, secondo i propri gusti e secondo le proprie esperienze, il punto di forza di quest'opera. E proseguendo con la lettura dei volumi di questo manga sembra quasi di riconoscerli, di sentirli, nonostante non siano altro che immagini, onomatopee e qualche stralcio di testo. Non ho visto la versione anime, ho ascoltato qualche canzone che però non mi fa impazzire. Dal canto mio vi consigliere comunque di buttarvi sul manga più che altro perché l'anime copre solamente un terzo dell'intera storia dei Beck. (e fermarsi a quel punto secondo me ha poco senso...)
Stento a credere che esistano altre serie manga sulla musica rock di questo calibro (e se ce ne dovessero essere ditemelo subito), con un simile amore per questo mondo e che non siano troppo irrealistiche o "fumettose". "Beck" affronta molte tematiche serie, come quella della music industry spesso corrotta dalla malavita e come quella della rivalità fra band, etichette e producers, e lo fa bene.
Certamente bisogna essere appassionati di musica per apprezzare appieno "Beck", ma è innegabile che a livello qualitativo parliamo di una delle serie più influenti e memorabili del manga del nuovo millennio.
Chi come me ha avuto una band sa cosa significa trovarsi in sala prove per comporre un pezzo, incidere un demo, oppure salire per la prima volta su di un palco per un live.
"Beck" descrive e racconta in maniera decisamente credibile (certo, qualche botta di fortuna e qualche evento assurdo di troppo, ma giusto per rendere più interessante la trama) la storia di una band rock immaginaria giapponese.
Si percepisce fin dai primi volumi, scritti e disegnati da Harold Sakuishi, che l'autore è particolarmente legato al mondo della musica. I riferimenti a band e artisti che hanno fatto la storia sono ovunque e ben incastrati nella trama degli eventi che accompagnano i Mongolian Chop Squad all'apice del successo.
Il manga è lungo, trentaquattro volumi in cui viene illustrata passo per passo l'evoluzione della band e dei singoli componenti, ognuno dei quali ha un carattere ed una storia ben precisa. Insomma, sembra proprio di leggere una biografia di una band che potrebbe aver fatto la storia del grunge/alternative rock degli anni '90. Ovviamente l'impronta tipica dei manga "slice of life" c'è e si vede, difatti e facile imbattersi con ragazze esageratamente dotate e inevitabilmente svestite oltre che scene un po' troppo fuori dalle righe. Ma la passione dell'autore messa in ogni baloon rende "Beck" un manga bello e appassionante.
Molti si sono chiesti se fosse meglio l'opera cartacea oppure quella animata. In effetti l'idea di "leggere" le canzoni senza poterle ascoltare potrebbe sembrare strana ai più. E invece è proprio il cercare di immaginarsi i pezzi, secondo i propri gusti e secondo le proprie esperienze, il punto di forza di quest'opera. E proseguendo con la lettura dei volumi di questo manga sembra quasi di riconoscerli, di sentirli, nonostante non siano altro che immagini, onomatopee e qualche stralcio di testo. Non ho visto la versione anime, ho ascoltato qualche canzone che però non mi fa impazzire. Dal canto mio vi consigliere comunque di buttarvi sul manga più che altro perché l'anime copre solamente un terzo dell'intera storia dei Beck. (e fermarsi a quel punto secondo me ha poco senso...)
Stento a credere che esistano altre serie manga sulla musica rock di questo calibro (e se ce ne dovessero essere ditemelo subito), con un simile amore per questo mondo e che non siano troppo irrealistiche o "fumettose". "Beck" affronta molte tematiche serie, come quella della music industry spesso corrotta dalla malavita e come quella della rivalità fra band, etichette e producers, e lo fa bene.
Certamente bisogna essere appassionati di musica per apprezzare appieno "Beck", ma è innegabile che a livello qualitativo parliamo di una delle serie più influenti e memorabili del manga del nuovo millennio.
È difficile dire di più delle belle analisi dette dai miei compagni di lettura. Il manga è divertente e affascinante e gioca sull'importante questione della musica in immagini. Probabilmente il vero intrigo in questo manga e di poter essere una volta tanto veramente letto affiancando la vicenda dell'anime... almeno finché dura!
La bellezza nel fare ciò però sta proprio nello scavare i temi musicali e comprenderne meglio i rapporti con il manga. A proposito di questo devo chiedervi se avete sentito tra le varie cover la" Moon on the water" di Roberto Bry. Io l'ho trovata nello store di google ieri per caso e forse vale la pena commentarla per dire qualcosa probabilmente di nuovo. Stiamo parlando di una cover molto particolare. Il cantante stesso ha una voce particolare. La canzona inizia come se fosse ascoltata dentro un vecchio giradischi, come fosse un ricordo, e pur mantenendo il ritmo della canzone che amiamo, ci sono delle parti all'interno, un coro, una sezione con l'orchestra e poi un esplosione con le chitarre elettriche da brividi. Il pezzo sembra un po' buttato lì. Mi chiedo se non sia una rivisitazione dal vivo o qualcosa di simile ma mi ha convinto parecchio. Eccolo lì, pubblicità progresso. Poi mi faccio pagare.
Ma no dai, queste sono le cose belle di un bel manga.
La bellezza nel fare ciò però sta proprio nello scavare i temi musicali e comprenderne meglio i rapporti con il manga. A proposito di questo devo chiedervi se avete sentito tra le varie cover la" Moon on the water" di Roberto Bry. Io l'ho trovata nello store di google ieri per caso e forse vale la pena commentarla per dire qualcosa probabilmente di nuovo. Stiamo parlando di una cover molto particolare. Il cantante stesso ha una voce particolare. La canzona inizia come se fosse ascoltata dentro un vecchio giradischi, come fosse un ricordo, e pur mantenendo il ritmo della canzone che amiamo, ci sono delle parti all'interno, un coro, una sezione con l'orchestra e poi un esplosione con le chitarre elettriche da brividi. Il pezzo sembra un po' buttato lì. Mi chiedo se non sia una rivisitazione dal vivo o qualcosa di simile ma mi ha convinto parecchio. Eccolo lì, pubblicità progresso. Poi mi faccio pagare.
Ma no dai, queste sono le cose belle di un bel manga.
Questa la definirei l'opera principe e obbligatoria per ogni amante della vera musica, ma direi soprattutto è dedicata a chi almeno una volta nella vita ha coltivato il sogno di avere una band a livello mondiale. 34 volumi che danno piena soddisfazione e riempiono così tanto di emozioni che al termine vi è un vuoto incolmabile, poiché manga di questo genere (musicale) non esistono.
La trama all'inizio è molto semplice, con un protagonista normalissimo, quasi anonimo, che giorno dopo giorno si rende conto di quanto sia insoddisfacente la sua vita fatta di casa-scuola, monotonia e zero ragazze, se non la sua amica d'infanzia per cui nutre dell'affetto. Il suo nome è Yukio Tanaka, e tutto cambierà nella sua vita piatta nel momento in cui incontrerà un cane rappezzato e il suo ambiguo padrone, con quest'ultimo che lo inizierà al mondo della musica e degli strumenti. Da qui in poi parte l'avventura di "Koyuki", che diverrà sempre più entusiasmante pagina dopo pagina, poiché tutta la sua storia avrà una crescita esponenziale.
I personaggi che faranno la loro comparsa avranno tutti un'importanza fondamentale, ognuno avrà il suo ruolo preciso nel destino del ragazzo, tanti tasselli che andranno a comporre un enorme puzzle intriso di fascino, adrenalina e sentimento. Il tutto risulta estremamente realistico, gioie e dolori saranno all'ordine del giorno, i rimpianti, le amicizie, gli amori. Quest'ultimo ad esempio è la ciliegina che il sensei Harold piazza su questa eccellente torta. Come in tutte le cose l'amore è estremamente potente, può distruggere, può salvare e può far fare l'impossibile. Koyuki lo sperimenterà sulla propria pelle e noi non possiamo fare altro che immedesimarci e soffrire o emozionarci per lui. Quasi mi sono innamorato anche io con lui.
La costruzione e lo sviluppo della band daranno modo di capire altri concetti e altri valori che sono alla base della nostra vita reale, tirando in ballo spesso l'importanza dell'alchimia tra le persone e di come la bilancia degli eventi cambi a seconda se questa è presente o no.
I capitoli che si susseguono hanno un ritmo incalzante, è incredibile e assurdo ma l'autore è stato capace di dare voce ai personaggi, li ha resi vivi, quasi da non sembrare di leggere bensì di star vedendo un anime. La stessa musica, è come se venisse trasmessa dall'inchiostro al cervello con immagini a volte mute o di scene cantate assolutamente espressive e immersive. Un qualcosa che mai mi è capitato di leggere. Nelle fasi concitate sentivo il cuore pulsare forte, non si smette di andare avanti, quindi ho passato notti felicemente insonni.
Mi ritengo soddisfatto anche sul profilo visivo, ovvero i disegni, oltre a ciò che ho detto poc'anzi sulle tavole che prendono vita, il tratto è perfetto per il tipo di storia. Semplice ma piacevole.
L'edizione Dynit è ottima con sovraccopertime che fanno un figurone nella mia libreria con i loro colori.
Manga quindi di altissimo livello tutto da godere, non sono voluto andare troppo nello specifico per quanto riguarda la trama per non incorrere nello spoiler ma avvengono situazioni fenomenali che ci trascineranno fino all'ultimo baloon.
La trama all'inizio è molto semplice, con un protagonista normalissimo, quasi anonimo, che giorno dopo giorno si rende conto di quanto sia insoddisfacente la sua vita fatta di casa-scuola, monotonia e zero ragazze, se non la sua amica d'infanzia per cui nutre dell'affetto. Il suo nome è Yukio Tanaka, e tutto cambierà nella sua vita piatta nel momento in cui incontrerà un cane rappezzato e il suo ambiguo padrone, con quest'ultimo che lo inizierà al mondo della musica e degli strumenti. Da qui in poi parte l'avventura di "Koyuki", che diverrà sempre più entusiasmante pagina dopo pagina, poiché tutta la sua storia avrà una crescita esponenziale.
I personaggi che faranno la loro comparsa avranno tutti un'importanza fondamentale, ognuno avrà il suo ruolo preciso nel destino del ragazzo, tanti tasselli che andranno a comporre un enorme puzzle intriso di fascino, adrenalina e sentimento. Il tutto risulta estremamente realistico, gioie e dolori saranno all'ordine del giorno, i rimpianti, le amicizie, gli amori. Quest'ultimo ad esempio è la ciliegina che il sensei Harold piazza su questa eccellente torta. Come in tutte le cose l'amore è estremamente potente, può distruggere, può salvare e può far fare l'impossibile. Koyuki lo sperimenterà sulla propria pelle e noi non possiamo fare altro che immedesimarci e soffrire o emozionarci per lui. Quasi mi sono innamorato anche io con lui.
La costruzione e lo sviluppo della band daranno modo di capire altri concetti e altri valori che sono alla base della nostra vita reale, tirando in ballo spesso l'importanza dell'alchimia tra le persone e di come la bilancia degli eventi cambi a seconda se questa è presente o no.
I capitoli che si susseguono hanno un ritmo incalzante, è incredibile e assurdo ma l'autore è stato capace di dare voce ai personaggi, li ha resi vivi, quasi da non sembrare di leggere bensì di star vedendo un anime. La stessa musica, è come se venisse trasmessa dall'inchiostro al cervello con immagini a volte mute o di scene cantate assolutamente espressive e immersive. Un qualcosa che mai mi è capitato di leggere. Nelle fasi concitate sentivo il cuore pulsare forte, non si smette di andare avanti, quindi ho passato notti felicemente insonni.
Mi ritengo soddisfatto anche sul profilo visivo, ovvero i disegni, oltre a ciò che ho detto poc'anzi sulle tavole che prendono vita, il tratto è perfetto per il tipo di storia. Semplice ma piacevole.
L'edizione Dynit è ottima con sovraccopertime che fanno un figurone nella mia libreria con i loro colori.
Manga quindi di altissimo livello tutto da godere, non sono voluto andare troppo nello specifico per quanto riguarda la trama per non incorrere nello spoiler ma avvengono situazioni fenomenali che ci trascineranno fino all'ultimo baloon.
Sarò breve. Questa è in assoluto la mia opera preferita. Non sono in grado di trovargli difetti. Bisogna leggerlo, trasmette delle emozioni fortissime, fa ridere, fa commuover, ma soprattutto è davvero un opera che segna e insegna tanto a chi la legge. Personaggi unici ottimamente caratterizzati, una storia meravigliosa, sentimenti veri, tangibili. Leggerlo, soprattutto se si è adolescenti, può aiutare veramente molto, è uno sprone a migliorarsi, a dare tutto di sè per migliorarsi e riscattarsi, e per realizzare ciò che riteniamo importante nella vita. La migliore lettura, non solo fumettistica, che mi sia mai capitata. Lo consigli davvero a tutti, con tutto il mio cuore. Lo amerete.
Beck MCS è un manga-fiume. Sono 34 volumi di capitoli lunghissimi, da una sessantina di pagine. Eppure, non una volta ho provato la sensazione della noia. Forse, a tratti, qualche moto di fastidio per alcune forzature che, all'interno di un racconto piuttosto realistico, stonano particolarmente, ma certo non noia.
Entusiasmante, direi, se dovessi usare una parola sola. Probabilmente una minima parte del mio gradimento deriva dal fatto che, nel mio piccolo, sono una can-tante pure io. Nel senso che sono tanta e canto da cani… Eppure, nel mio minuscolo universo di appartenente ad una band super amatoriale di cover rock, ho sperimentato molte delle dinamiche che vengono descritte qui, a livello di difficoltà di relazione nell'universo ristretto che è il gruppo musicale. Tenere insieme parecchie persone con uno scopo apparentemente comune ma con caratteri, esigenze, quotidianità e background diversi può rivelarsi quasi impossibile. Le forze centrifughe, a volte, hanno semplicemente la meglio, quando il bilancio costi-benefici pende più a favore dei primi. Forse per questo, fatti ovviamente i dovuti distinguo, mi sono particolarmente immedesimata in quest'opera.
Dopo un inizio un po' rude migliora progressivamente e i disegni ben presto diventano splendidi, una vera gioia per gli occhi, con tavole che raggiungono il sublime nella descrizione dei concerti, ma quello che veramente ho trovato appagante, più che la corsa dei nostri verso il successo, è il percorso di vita dei vari personaggi. Se lo sfigatello Koyuki, con impegno, sacrificio e dedizione, diventa uno degli assi portanti del gruppo musicale Beck, e non solo per le sue doti musicali, di Ryusuke, il chitarrista prodigio, veniamo a scoprire un passato ed un presente che definire particolari sarebbe un eufemismo. Anche gli altri membri della band hanno la loro puntata di gloria, e ben più d'una, sottolineando il fatto che, perché una band funzioni, è fondamentale l'apporto di tutti e che ciascuno, a modo suo, apporta qualcosa di unico e insostituibile alla chimica di un gruppo. Chiba docet. Ma l'accuratezza delle descrizioni dei personaggi non si ferma ai membri della band, dato che anche i comprimari e i secondari sono disegnati con pennellate indelebili. Dovessi dire quale personaggio mi è piaciuto di meno, punterei il dito sull'ex campione di nuoto/insegnante di chitarra, dipinto come un mezzo pervertito perennemente arrapato, per quanto di cuore d'oro: gli hanno fatto davvero un brutto servizio.
Ma le band musicali non agiscono nel vuoto, devono avere un pubblico per i loro concerti e degli acquirenti per i loro dischi e, prima ancora, delle case discografiche che investano su di loro per produrli. La dura legge del business dice che il mondo musicale è un sottobosco e, con rare e lodevoli eccezioni, pieno di loschi figuri che venderebbero la madre per un centesimo o di maneggioni rancorosi che metterebbero i bastoni fra le ruote a chiunque per vendicarsi di un torto subito. Chissà se è proprio così come ce lo descrivono, o magari peggio.
Quel che è certo è che, nella lettura del manga, non si sente la mancanza della musica. Ovvero: la musica non è necessaria per la riuscita della storia, tanto questa è ben raccontata e coinvolgente, ma si rimpiange di non sentirla per la curiosità che viene stuzzicata dalle descrizioni. Mi sa che l'unica soluzione è filare a cercare anche l'anime, non c'è storia!
Non sarebbe una recensione (perché, questo sproloquio lo è?) se non ci fossero anche lati negativi.
Diciamo allora che si notano, nel corso della storia, alcuni particolari piuttosto incongruenti, e a volte anche leggermente fastidiosi. Per esempio, c'è un periodo in cui Koyuki svolge talmente tanti compiti, nella giornata, che invece di ventiquattro ore ne servirebbero trentasei ad un adulto, e lui è solo un ragazzino. Il cane patchwork Beck che darà il nome alla band è un'impossibilità della natura, con o senza le spiegazioni che ad un certo punto ci danno. Punto. Ad un certo punto Ryusuke tenta di risolvere una questione spinosa con una scommessa. Benissimo, ma ripetere l'impresa alla fine del manga forse è un po' troppo. Anche la lotta continua contro Beck, portata avanti da Ran, alla fine diventa stucchevole e genera più di un moto di fastidio, tanto più che, alla fine, si tende a dimenticare perfino da cosa sia stata generata.
Si ha poi l'impressione, peraltro estendibile alla maggior parte delle opere, che dei ragazzini ampiamente minorenni abbiano un po' troppa libertà di movimento, sia che abbiano o che non abbiano i genitori… ma immagino che se non fosse così tre quarti dei manga non esisterebbero.
Sono, tutto sommato, peccati abbastanza veniali nella gestione di un'opera così magnifica e monumentale, facilmente perdonabili. Io li ho perdonati di buon cuore.
Per giungere finalmente a fine, sono rimasta catturata irrevocabilmente da quest'opera, che consiglio a tutti quanti non si lascino spaventare da una storia particolarmente lunga e senza colpi di scena sconvolgenti e battaglie epiche, ma che onestamente segue un percorso di crescita di una band nella sua scalata al successo, dove il successo non è necessariamente riferibile al solo consenso del pubblico.
Entusiasmante, direi, se dovessi usare una parola sola. Probabilmente una minima parte del mio gradimento deriva dal fatto che, nel mio piccolo, sono una can-tante pure io. Nel senso che sono tanta e canto da cani… Eppure, nel mio minuscolo universo di appartenente ad una band super amatoriale di cover rock, ho sperimentato molte delle dinamiche che vengono descritte qui, a livello di difficoltà di relazione nell'universo ristretto che è il gruppo musicale. Tenere insieme parecchie persone con uno scopo apparentemente comune ma con caratteri, esigenze, quotidianità e background diversi può rivelarsi quasi impossibile. Le forze centrifughe, a volte, hanno semplicemente la meglio, quando il bilancio costi-benefici pende più a favore dei primi. Forse per questo, fatti ovviamente i dovuti distinguo, mi sono particolarmente immedesimata in quest'opera.
Dopo un inizio un po' rude migliora progressivamente e i disegni ben presto diventano splendidi, una vera gioia per gli occhi, con tavole che raggiungono il sublime nella descrizione dei concerti, ma quello che veramente ho trovato appagante, più che la corsa dei nostri verso il successo, è il percorso di vita dei vari personaggi. Se lo sfigatello Koyuki, con impegno, sacrificio e dedizione, diventa uno degli assi portanti del gruppo musicale Beck, e non solo per le sue doti musicali, di Ryusuke, il chitarrista prodigio, veniamo a scoprire un passato ed un presente che definire particolari sarebbe un eufemismo. Anche gli altri membri della band hanno la loro puntata di gloria, e ben più d'una, sottolineando il fatto che, perché una band funzioni, è fondamentale l'apporto di tutti e che ciascuno, a modo suo, apporta qualcosa di unico e insostituibile alla chimica di un gruppo. Chiba docet. Ma l'accuratezza delle descrizioni dei personaggi non si ferma ai membri della band, dato che anche i comprimari e i secondari sono disegnati con pennellate indelebili. Dovessi dire quale personaggio mi è piaciuto di meno, punterei il dito sull'ex campione di nuoto/insegnante di chitarra, dipinto come un mezzo pervertito perennemente arrapato, per quanto di cuore d'oro: gli hanno fatto davvero un brutto servizio.
Ma le band musicali non agiscono nel vuoto, devono avere un pubblico per i loro concerti e degli acquirenti per i loro dischi e, prima ancora, delle case discografiche che investano su di loro per produrli. La dura legge del business dice che il mondo musicale è un sottobosco e, con rare e lodevoli eccezioni, pieno di loschi figuri che venderebbero la madre per un centesimo o di maneggioni rancorosi che metterebbero i bastoni fra le ruote a chiunque per vendicarsi di un torto subito. Chissà se è proprio così come ce lo descrivono, o magari peggio.
Quel che è certo è che, nella lettura del manga, non si sente la mancanza della musica. Ovvero: la musica non è necessaria per la riuscita della storia, tanto questa è ben raccontata e coinvolgente, ma si rimpiange di non sentirla per la curiosità che viene stuzzicata dalle descrizioni. Mi sa che l'unica soluzione è filare a cercare anche l'anime, non c'è storia!
Non sarebbe una recensione (perché, questo sproloquio lo è?) se non ci fossero anche lati negativi.
Diciamo allora che si notano, nel corso della storia, alcuni particolari piuttosto incongruenti, e a volte anche leggermente fastidiosi. Per esempio, c'è un periodo in cui Koyuki svolge talmente tanti compiti, nella giornata, che invece di ventiquattro ore ne servirebbero trentasei ad un adulto, e lui è solo un ragazzino. Il cane patchwork Beck che darà il nome alla band è un'impossibilità della natura, con o senza le spiegazioni che ad un certo punto ci danno. Punto. Ad un certo punto Ryusuke tenta di risolvere una questione spinosa con una scommessa. Benissimo, ma ripetere l'impresa alla fine del manga forse è un po' troppo. Anche la lotta continua contro Beck, portata avanti da Ran, alla fine diventa stucchevole e genera più di un moto di fastidio, tanto più che, alla fine, si tende a dimenticare perfino da cosa sia stata generata.
Si ha poi l'impressione, peraltro estendibile alla maggior parte delle opere, che dei ragazzini ampiamente minorenni abbiano un po' troppa libertà di movimento, sia che abbiano o che non abbiano i genitori… ma immagino che se non fosse così tre quarti dei manga non esisterebbero.
Sono, tutto sommato, peccati abbastanza veniali nella gestione di un'opera così magnifica e monumentale, facilmente perdonabili. Io li ho perdonati di buon cuore.
Per giungere finalmente a fine, sono rimasta catturata irrevocabilmente da quest'opera, che consiglio a tutti quanti non si lascino spaventare da una storia particolarmente lunga e senza colpi di scena sconvolgenti e battaglie epiche, ma che onestamente segue un percorso di crescita di una band nella sua scalata al successo, dove il successo non è necessariamente riferibile al solo consenso del pubblico.
Ho letto solo i primi 5 volumetti di Beck e per quanto ho visto reputo il manga nella media, non certo un opera eccellente. Sono stato spinto a comprarlo dal voto altissimo che aveva nel sito ( 9 ai tempi, uno dei primi cinque in classifica) e sono rimasto perciò molto deluso...
Sia chiaro, l'autore riesce sia a trattenerti nella lettura sia soprattutto, e questo è il suo punto forte, a farti ridere a crepapelle! Ma come altri ho trovato fallimentare incentrare un manga, qualcosa da leggere, sulla musica, qualcosa da percepire e udire...le tavole dei vari concerti sono ben realizzate ma di certo non danno il senso di cosa suonano i vari protagonisti e ti costringono in un vuoto sfogliare e sfogliare finché non ricominciano i dialoghi.
I personaggi richiamano i soliti stereotipi, anche troppo: la ragazza che piace a tutti, il protagonista impacciato che però riuscirà in tutto, amici pervertiti, ragazzi duri e sciupafemmine ecc ecc...
I disegni in ultima analisi sono più godibili, un tratto un po' diverso dal solito ma ben curato, che riesce a differenziare bene ogni personaggio e a caratterizzarlo al meglio.
In poche parole se cercate una lettura leggera per passare il tempo, immedesimarvi nei personaggi e, più che altro, ridere spensierati ( e avete anche da parte un bel po di soldi) Beck fa al caso vostro; altrimenti se come me preferite trame ingarbugliate ( qui vi trovete davanti il più classico degli shonen con un personaggio principale in piena evoluzione che dovrà crescere aiutato dagli amici, il tutto senza che vi troviate mai a sfasciarvi la testa), poteri assurdi, misteri, o quant'altro più tipico di shonen o di un seinen statene lontani e risparmiate i quattrini, siamo in tempo di crisi!
Sia chiaro, l'autore riesce sia a trattenerti nella lettura sia soprattutto, e questo è il suo punto forte, a farti ridere a crepapelle! Ma come altri ho trovato fallimentare incentrare un manga, qualcosa da leggere, sulla musica, qualcosa da percepire e udire...le tavole dei vari concerti sono ben realizzate ma di certo non danno il senso di cosa suonano i vari protagonisti e ti costringono in un vuoto sfogliare e sfogliare finché non ricominciano i dialoghi.
I personaggi richiamano i soliti stereotipi, anche troppo: la ragazza che piace a tutti, il protagonista impacciato che però riuscirà in tutto, amici pervertiti, ragazzi duri e sciupafemmine ecc ecc...
I disegni in ultima analisi sono più godibili, un tratto un po' diverso dal solito ma ben curato, che riesce a differenziare bene ogni personaggio e a caratterizzarlo al meglio.
In poche parole se cercate una lettura leggera per passare il tempo, immedesimarvi nei personaggi e, più che altro, ridere spensierati ( e avete anche da parte un bel po di soldi) Beck fa al caso vostro; altrimenti se come me preferite trame ingarbugliate ( qui vi trovete davanti il più classico degli shonen con un personaggio principale in piena evoluzione che dovrà crescere aiutato dagli amici, il tutto senza che vi troviate mai a sfasciarvi la testa), poteri assurdi, misteri, o quant'altro più tipico di shonen o di un seinen statene lontani e risparmiate i quattrini, siamo in tempo di crisi!
Probabilmente sarò una voce fuori dal coro (giudicando un manga sulla musica, mai termine fu più appropriato), ma "Beck" non mi è proprio andato giù. Ne avevo sempre sentito parlare bene su diversi siti, ma ho dovuto constatare con i miei occhi che l'opera non faceva proprio per me. Innanzitutto i personaggi sono tropo stereotipati, il protagonista è il tipico ragazzo timido con forti blocchi psicologici che man mano verranno abbatutti grazie all'amore per una ragazza e al talento per la musica
E parliamo appunto del fulcro dell'opera, la musica! Essendo il manga per la sua stessa struttura un fumetto, Sakuishi ha dovuto creare un 'opera in cui la musica non si sentisse, ma dove il lettore doveva immaginarla e ''viverla'' attraverso la gestualità dei cantanti e del pubblico. Sforzo ardito, lodevole...ma almeno per me non ha funzionato, mi sono ritrovato a leggere pagine e pagine di ''vuoto'' sentendomi estraniato dalla lettura.
I volumetti non solo costano tanto,ma molti di questi sono addirittura introvabili in fumetteria e su internet, motivo in più per non seguire quest'opera e puntare su altro.
E parliamo appunto del fulcro dell'opera, la musica! Essendo il manga per la sua stessa struttura un fumetto, Sakuishi ha dovuto creare un 'opera in cui la musica non si sentisse, ma dove il lettore doveva immaginarla e ''viverla'' attraverso la gestualità dei cantanti e del pubblico. Sforzo ardito, lodevole...ma almeno per me non ha funzionato, mi sono ritrovato a leggere pagine e pagine di ''vuoto'' sentendomi estraniato dalla lettura.
I volumetti non solo costano tanto,ma molti di questi sono addirittura introvabili in fumetteria e su internet, motivo in più per non seguire quest'opera e puntare su altro.
Che dire di quest'opera? Parliamo di un manga che non ha nulla a che vedere con combattimenti, spade, poteri o power-up vari ma di un manga che, nella sua semplicità, riesce a tenere incollato il lettore pagina dopo pagina. È una storia che racconta la vita quotidiana e le fatiche per tenere unito un gruppo musicale, i dissidi, le incomprensioni, ma anche le gioie e le soddisfazioni. Tutto questo è Beck!
Il maestro Sakuishi è consapevole che la musica, il fulcro dell'opera, per ovvi motivi sulla carta non può essere espressa; tuttavia in ogni sua tavola non traspare affatto questa lacuna, anzi. Lo vorrei suggerire caldamente a tutti coloro che vogliano provare un manga diverso dal solito, io mi ci sono immedesimato particolarmente in quanto suono in una band.
Non mi sento di consigliarlo però, a coloro i quali sono fossilizzati su un genere shonen classico; in questo caso Beck non fa per voi.
L'edizione Dynit si presenta tutto sommato sufficiente ed anche pressoché pregevole per qualità/prezzo (dei primi numeri). Presenta una sovracopertina classica, ma molto sottile, due pagine a colori all'interno, anche se solo di pubblicità, e carta giallastra semi trasparente (in molti casi); la copertina è abbastanza rigida ma non presenta nessuna illustrazione. In compenso l'inchiostro non sbava. Inizialmente non era stata preannunciata una conclusione in breve, ergo, la dicitura con il numero complessivo dei volumetti cambiava di volta in volta, nel risvolto della sovraccoperta. Successivamente alla pubblicazione del numero 10, inoltre, l'opera subisce un sovrapprezzo a causa delle scarse vendite.
Il tratto in questo manga è abbastanza scarno, quasi abbozzato; con il progredire degli albi è facile notare però un prevedibile e netto miglioramento, specialmente sulle figure umane. Gli sfondi e gli strumenti musicali, tuttavia, vengono realizzati molto bene e in modo molto realistico.
Il maestro Sakuishi è consapevole che la musica, il fulcro dell'opera, per ovvi motivi sulla carta non può essere espressa; tuttavia in ogni sua tavola non traspare affatto questa lacuna, anzi. Lo vorrei suggerire caldamente a tutti coloro che vogliano provare un manga diverso dal solito, io mi ci sono immedesimato particolarmente in quanto suono in una band.
Non mi sento di consigliarlo però, a coloro i quali sono fossilizzati su un genere shonen classico; in questo caso Beck non fa per voi.
L'edizione Dynit si presenta tutto sommato sufficiente ed anche pressoché pregevole per qualità/prezzo (dei primi numeri). Presenta una sovracopertina classica, ma molto sottile, due pagine a colori all'interno, anche se solo di pubblicità, e carta giallastra semi trasparente (in molti casi); la copertina è abbastanza rigida ma non presenta nessuna illustrazione. In compenso l'inchiostro non sbava. Inizialmente non era stata preannunciata una conclusione in breve, ergo, la dicitura con il numero complessivo dei volumetti cambiava di volta in volta, nel risvolto della sovraccoperta. Successivamente alla pubblicazione del numero 10, inoltre, l'opera subisce un sovrapprezzo a causa delle scarse vendite.
Il tratto in questo manga è abbastanza scarno, quasi abbozzato; con il progredire degli albi è facile notare però un prevedibile e netto miglioramento, specialmente sulle figure umane. Gli sfondi e gli strumenti musicali, tuttavia, vengono realizzati molto bene e in modo molto realistico.
So che sembra una inflazionatissima frase fatta, ma è davvero difficile restare imparziali quando l'oggetto della recensione che si sta scrivendo è un'opera che si ama incondizionatamente. Tuttavia, cercherò di fare del mio meglio, sperando nella vostra comprensione nel caso mi lanciassi in slanci d'eccessivo entusiasmo.
<b>La storia</b>
La vicenda di Beck parte come moltissimi altri manga, con un incipit che sa di già visto e rivisto: abbiamo il classico ragazzino senz'arte né parte, annoiato ed insoddisfatto della propria vita, ma privo dei mezzi per cambiarla, almeno finché un giorno incontrerà qualcuno o qualcosa che lo cambierà per sempre.
Nel caso di Beck, il ragazzino è Yukio Tanaka detto Koyuki, 14 anni passati a domandarsi cosa della sua piattissima vita sia degno di entrare nella sua autobiografia; il qualcuno sono Ryusuke Minami, un 16enne giapponese cresciuto negli USA e solo da poco tornato in patria che si rivelerà essere un chitarrista eccezionale, e Beck, un cane che Koyuki stesso indica come estremamente somigliante al Black Jack di Osamu Tezuka (ma secondo me anche al Frankenweenie di Tim Burton), mentre il qualcosa è ovviamente la musica.
Grazie ad una serie di fortunate circostanze, Koyuki, che fino a quel momento si era limitato ad ascoltare musica pop commerciale, riuscirà prima a stringere amicizia con Ryusuke, rimanendo incantato dalla sua abilità di musicista, poi ad incontrare un bizzarro ex-campione olimpico di nuoto, tale signor Saito, che diverrà, oltre che istruttore di nuoto e datore di lavoro, il primo insegnante di chitarra del ragazzo.
Da qui in poi, be', il come si svolgerà la storia lo immaginiamo tutti, visto che, come ho già detto, il plot è abbastanza comune: sciolto il suo precedente gruppo, Ryusuke metterà in piedi una nuova band, reclutando il bassista più funky del Giappone (Taira Yoshiyuki) ed un rapper davvero carismatico (Chiba Tsunemi); solo in un secondo tempo alla band (che ha intanto preso il nome di Beck, come il cane di Rey) si uniranno il batterista Yuji Sakurai, soprannominato Saku, e Koyuki stesso, che verrà scelto più per le sue indiscutibili doti di cantante che per l'abilità con la chitarra; dopodiché inizierà il lento cammino dei Beck verso il successo, una scalata lunga e difficile, non priva di ostacoli, cadute, risalite e colpi di scena, fino al raggiungimento della vetta.
Tuttavia, per quanto l'impostazione, soprattutto iniziale, della trama possa risultare scontata, l'abilità dell'autore sta proprio nel saper tenere sempre viva l'attenzione del lettore, riuscendo a coinvolgerlo al punto da sentirsi parte integrante della storia, di viverla in prima persona, e tutto questo grazie ai meravigliosi personaggi che ci ha saputo regalare.
<b>I personaggi</b>
I personaggi che popolano la vicenda di Beck sono ragazzi e ragazze assolutamente normali, ed è proprio nella loro normalità che risiede la loro forza più grande. Non hanno super poteri o capacità straordinarie, non sono dei maestri di bravura in tutto quello che fanno (lo stesso Ryusuke, per quanto possa essere abile con la chitarra, ha dei modi di fare spesso alquanto discutibili), hanno pregi e difetti come tutti noi. E soprattutto, crescono come noi.
Prendiamo Koyuki: all'inizio della storia è un ragazzetto timido e imbranato, ma grazie alla musica ed al supporto dei compagni, col tempo acquisirà sicurezza e maturità, al punto da riuscire a stregare intere folle con le sue canzoni. E tutto questo avviene in maniera del tutto naturale, senza stravolgimenti o improvvisi power-up come avviene in altri shonen, ma poco alla volta, tanto che noi stessi ci meravigliamo quando il nostro protagonista dimostra i suoi progressi.
Ma anche gli altri personaggi non sono da trascurare in questo senso, sebbene essi dimostrino quel che sono diventati più sporadicamente rispetto (e grazie, aggiungerei) a Koyuki, nel caso di Rey addirittura solo nel finale: si va dal continuo peregrinare di Taira da una band all'altra alla ricerca di quel sound, di quella "chimica" che lega in maniera indissolubile tutti i suoi componenti, alla ricerca di affermazione personale di Chiba, che sentendosi troppo "normale" in mezzo ai talenti del compagni, scatena conflitti e cerca in tutti i modi di dimostrare a se stesso ed agli altri di valere anche lui qualcosa, o al continuo desiderio di Saku di migliorarsi solo per riuscire ad accompagnare come meritano le canzoni di Koyuki <b>[Attenzione, possibili spoiler]</b> o, infine, alla tanto attesa dimostrazione d'umiltà di Ryusuke nell'ultimo volume, in cui finalmente ammette quanto poco servano il talento ed uno strumento eccezionale se si continuano ad inseguire i sogni degli altri.[Fine spoiler]</b>
In questo manga, però, i protagonisti non risaltano su un mare di personaggi secondari insignificanti e senza spessore: in Beck anche l'ultima delle comparse, magari uno dei componenti delle folle che si accalcano sotto il palco durante i concerti, ha qualcosa da dire: basta un cenno, un'espressione del viso, ed ecco che anch'essa acquisisce una sua umanità del tutto differente da quella degli altri.
<b>I disegni</b>
Nel primo volume, il tratto di Sakuishi è grezzo, ruvido e, in molti casi, volutamente approssimativo, uno stile che ben si presta alle espressioni esagerate dei personaggi durante i numerosi sketch comici che caratterizzano la primissima parte della storia; tuttavia, già a partire dal quinto-sesto volume, notiamo che qualcosa nel modo di disegnare dell'autore sta cambiando, e ne abbiamo la conferma più avanti: le tavole diventano più pulite, il tratto più netto e preciso, molti dettagli che prima sporcavano solo le immagini vengono progressivamente eliminati, mentre aumenta la voglia dell'autore di spettacolarizzare al massimo i momenti in cui i suoi protagonisti si esibiscono, quasi a voler con esse compensare la mancanza della musica, creando così delle tavole a parer mio tra le più coinvolgenti e comunicative che mi sia mai capitato di vedere.
Nel finale, poi, i disegni raggiungono livelli tali che sarebbe stato difficile immaginare all'inizio, tanto che, confrontando il primo e l'ultimo volume, a volte si fa fatica a credere che siano stati disegnati dallo stesso autore.
<b>Un manga sulla musica?</b>
Ok, finora abbiamo riso e scherzato, ma credo che a molti di coloro che ancora non hanno avuto modo di leggere questo manga, il dubbio sia ancora rimasto: come diamine si fa a parlare di musica in un manga?
Io rispondo: semplice, basta avere un autore che la musica l'ama davvero e che sia capace di trasmettere questo amore attraverso ogni singola pagina della sua opera, una storia che non scade mai nel banale, dei disegni da far invidia ai mangaka più blasonati e dei personaggi che più veri non si può.
Certo, spesso anche a me è capitato di crucciarmi all'inverosimile per la mancanza della musica in certi frangenti, ma solo perché le tavole che mi trovavo davanti erano talmente perfette che in quei momenti credevo dovesse essere del tutto naturale che si potesse sentire anche la musica (un po' come il leggendario "Perché non parli?" pronunciato da Michelangelo davanti al suo Mosè).
Un consiglio che posso dare ai lettori che si avvicinano per la prima volta a Beck è di ascoltare, durante la lettura, le proprie canzoni preferite, in modo da calarsi completamente nell'atmosfera che musica e disegno creano ed aggirare così l'ostacolo. Provare per credere.
E se ancora vi sentite scettici a riguardo, allora per il momento mettete da parte il manga e provate a guardare tutto l'anime: forse vi guasterete la trama dei primi 10-12 volumi, ma almeno, grazie all'incredibile colonna sonora, vi farete un'idea della musica che suonano i Beck, e dopo il disarmante ultimo episodio verrete assaliti dalla voglia di sapere come prosegue realmente la storia, cosicché riprenderete in mano il manga, ignorando stavolta il dettaglio dell'assenza del sonoro ed immergendovi completamente nella storia.
<b>L'edizione</b>
Il manga è composto di 34 volumi, editi in Italia da Dynit. L'edizione non sarà forse delle migliori, ma resta comunque nei canoni della casa editrice: sovraccoperta, pagine a colori, carta non troppo bianca che però trattiene bene l'inchiostro e non troppo trasparente, buona rilegatura.
Una nota a parte va al prezzo: all'inizio il manga costava 4,50€, passati però a 6,50€ verso il volume 12 a causa dello scarso successo riscosso (almeno da noi, in Giappone ha venduto milioni di copie) dalla serie, tuttavia pare che le vendite siano state sufficienti perché la casa editrice potesse pubblicare il manga fino alla fine, a differenza di altri manga, dallo stesso editore interrotti dopo pochi volumi e mai più ripresi.
<b>In conclusione</b>
Ritengo Beck un vero e proprio capolavoro, un piccolo gioiello da leggere, vivere e custodire con cura, come si fa con le cose più importanti della vita, perché, fidatevi, la lettura di questo manga vi segnerà e vi farà crescere come solo le grandi opere sanno fare.
<b>La storia</b>
La vicenda di Beck parte come moltissimi altri manga, con un incipit che sa di già visto e rivisto: abbiamo il classico ragazzino senz'arte né parte, annoiato ed insoddisfatto della propria vita, ma privo dei mezzi per cambiarla, almeno finché un giorno incontrerà qualcuno o qualcosa che lo cambierà per sempre.
Nel caso di Beck, il ragazzino è Yukio Tanaka detto Koyuki, 14 anni passati a domandarsi cosa della sua piattissima vita sia degno di entrare nella sua autobiografia; il qualcuno sono Ryusuke Minami, un 16enne giapponese cresciuto negli USA e solo da poco tornato in patria che si rivelerà essere un chitarrista eccezionale, e Beck, un cane che Koyuki stesso indica come estremamente somigliante al Black Jack di Osamu Tezuka (ma secondo me anche al Frankenweenie di Tim Burton), mentre il qualcosa è ovviamente la musica.
Grazie ad una serie di fortunate circostanze, Koyuki, che fino a quel momento si era limitato ad ascoltare musica pop commerciale, riuscirà prima a stringere amicizia con Ryusuke, rimanendo incantato dalla sua abilità di musicista, poi ad incontrare un bizzarro ex-campione olimpico di nuoto, tale signor Saito, che diverrà, oltre che istruttore di nuoto e datore di lavoro, il primo insegnante di chitarra del ragazzo.
Da qui in poi, be', il come si svolgerà la storia lo immaginiamo tutti, visto che, come ho già detto, il plot è abbastanza comune: sciolto il suo precedente gruppo, Ryusuke metterà in piedi una nuova band, reclutando il bassista più funky del Giappone (Taira Yoshiyuki) ed un rapper davvero carismatico (Chiba Tsunemi); solo in un secondo tempo alla band (che ha intanto preso il nome di Beck, come il cane di Rey) si uniranno il batterista Yuji Sakurai, soprannominato Saku, e Koyuki stesso, che verrà scelto più per le sue indiscutibili doti di cantante che per l'abilità con la chitarra; dopodiché inizierà il lento cammino dei Beck verso il successo, una scalata lunga e difficile, non priva di ostacoli, cadute, risalite e colpi di scena, fino al raggiungimento della vetta.
Tuttavia, per quanto l'impostazione, soprattutto iniziale, della trama possa risultare scontata, l'abilità dell'autore sta proprio nel saper tenere sempre viva l'attenzione del lettore, riuscendo a coinvolgerlo al punto da sentirsi parte integrante della storia, di viverla in prima persona, e tutto questo grazie ai meravigliosi personaggi che ci ha saputo regalare.
<b>I personaggi</b>
I personaggi che popolano la vicenda di Beck sono ragazzi e ragazze assolutamente normali, ed è proprio nella loro normalità che risiede la loro forza più grande. Non hanno super poteri o capacità straordinarie, non sono dei maestri di bravura in tutto quello che fanno (lo stesso Ryusuke, per quanto possa essere abile con la chitarra, ha dei modi di fare spesso alquanto discutibili), hanno pregi e difetti come tutti noi. E soprattutto, crescono come noi.
Prendiamo Koyuki: all'inizio della storia è un ragazzetto timido e imbranato, ma grazie alla musica ed al supporto dei compagni, col tempo acquisirà sicurezza e maturità, al punto da riuscire a stregare intere folle con le sue canzoni. E tutto questo avviene in maniera del tutto naturale, senza stravolgimenti o improvvisi power-up come avviene in altri shonen, ma poco alla volta, tanto che noi stessi ci meravigliamo quando il nostro protagonista dimostra i suoi progressi.
Ma anche gli altri personaggi non sono da trascurare in questo senso, sebbene essi dimostrino quel che sono diventati più sporadicamente rispetto (e grazie, aggiungerei) a Koyuki, nel caso di Rey addirittura solo nel finale: si va dal continuo peregrinare di Taira da una band all'altra alla ricerca di quel sound, di quella "chimica" che lega in maniera indissolubile tutti i suoi componenti, alla ricerca di affermazione personale di Chiba, che sentendosi troppo "normale" in mezzo ai talenti del compagni, scatena conflitti e cerca in tutti i modi di dimostrare a se stesso ed agli altri di valere anche lui qualcosa, o al continuo desiderio di Saku di migliorarsi solo per riuscire ad accompagnare come meritano le canzoni di Koyuki <b>[Attenzione, possibili spoiler]</b> o, infine, alla tanto attesa dimostrazione d'umiltà di Ryusuke nell'ultimo volume, in cui finalmente ammette quanto poco servano il talento ed uno strumento eccezionale se si continuano ad inseguire i sogni degli altri.[Fine spoiler]</b>
In questo manga, però, i protagonisti non risaltano su un mare di personaggi secondari insignificanti e senza spessore: in Beck anche l'ultima delle comparse, magari uno dei componenti delle folle che si accalcano sotto il palco durante i concerti, ha qualcosa da dire: basta un cenno, un'espressione del viso, ed ecco che anch'essa acquisisce una sua umanità del tutto differente da quella degli altri.
<b>I disegni</b>
Nel primo volume, il tratto di Sakuishi è grezzo, ruvido e, in molti casi, volutamente approssimativo, uno stile che ben si presta alle espressioni esagerate dei personaggi durante i numerosi sketch comici che caratterizzano la primissima parte della storia; tuttavia, già a partire dal quinto-sesto volume, notiamo che qualcosa nel modo di disegnare dell'autore sta cambiando, e ne abbiamo la conferma più avanti: le tavole diventano più pulite, il tratto più netto e preciso, molti dettagli che prima sporcavano solo le immagini vengono progressivamente eliminati, mentre aumenta la voglia dell'autore di spettacolarizzare al massimo i momenti in cui i suoi protagonisti si esibiscono, quasi a voler con esse compensare la mancanza della musica, creando così delle tavole a parer mio tra le più coinvolgenti e comunicative che mi sia mai capitato di vedere.
Nel finale, poi, i disegni raggiungono livelli tali che sarebbe stato difficile immaginare all'inizio, tanto che, confrontando il primo e l'ultimo volume, a volte si fa fatica a credere che siano stati disegnati dallo stesso autore.
<b>Un manga sulla musica?</b>
Ok, finora abbiamo riso e scherzato, ma credo che a molti di coloro che ancora non hanno avuto modo di leggere questo manga, il dubbio sia ancora rimasto: come diamine si fa a parlare di musica in un manga?
Io rispondo: semplice, basta avere un autore che la musica l'ama davvero e che sia capace di trasmettere questo amore attraverso ogni singola pagina della sua opera, una storia che non scade mai nel banale, dei disegni da far invidia ai mangaka più blasonati e dei personaggi che più veri non si può.
Certo, spesso anche a me è capitato di crucciarmi all'inverosimile per la mancanza della musica in certi frangenti, ma solo perché le tavole che mi trovavo davanti erano talmente perfette che in quei momenti credevo dovesse essere del tutto naturale che si potesse sentire anche la musica (un po' come il leggendario "Perché non parli?" pronunciato da Michelangelo davanti al suo Mosè).
Un consiglio che posso dare ai lettori che si avvicinano per la prima volta a Beck è di ascoltare, durante la lettura, le proprie canzoni preferite, in modo da calarsi completamente nell'atmosfera che musica e disegno creano ed aggirare così l'ostacolo. Provare per credere.
E se ancora vi sentite scettici a riguardo, allora per il momento mettete da parte il manga e provate a guardare tutto l'anime: forse vi guasterete la trama dei primi 10-12 volumi, ma almeno, grazie all'incredibile colonna sonora, vi farete un'idea della musica che suonano i Beck, e dopo il disarmante ultimo episodio verrete assaliti dalla voglia di sapere come prosegue realmente la storia, cosicché riprenderete in mano il manga, ignorando stavolta il dettaglio dell'assenza del sonoro ed immergendovi completamente nella storia.
<b>L'edizione</b>
Il manga è composto di 34 volumi, editi in Italia da Dynit. L'edizione non sarà forse delle migliori, ma resta comunque nei canoni della casa editrice: sovraccoperta, pagine a colori, carta non troppo bianca che però trattiene bene l'inchiostro e non troppo trasparente, buona rilegatura.
Una nota a parte va al prezzo: all'inizio il manga costava 4,50€, passati però a 6,50€ verso il volume 12 a causa dello scarso successo riscosso (almeno da noi, in Giappone ha venduto milioni di copie) dalla serie, tuttavia pare che le vendite siano state sufficienti perché la casa editrice potesse pubblicare il manga fino alla fine, a differenza di altri manga, dallo stesso editore interrotti dopo pochi volumi e mai più ripresi.
<b>In conclusione</b>
Ritengo Beck un vero e proprio capolavoro, un piccolo gioiello da leggere, vivere e custodire con cura, come si fa con le cose più importanti della vita, perché, fidatevi, la lettura di questo manga vi segnerà e vi farà crescere come solo le grandi opere sanno fare.
Se il primo manga non si scorda mai, il secondo non è da meno. Se Slam Dunk è stato il mio "primo amore", ed è il mio manga preferito, Beck viene subito dopo.
Prima di cominciare a recensire questo manga ci tengo a dire che qualche lacrima sincera alla fine della serie l'ho versata, e mi mancherà tantissimo. La storia parte con il protagonista, Yukio "Koyuki" Tanaka, che tornando sulla via di casa, dopo esser stato "pestato" da due truffatori, salva uno strano cane (tutto rattoppato) dagli scherzi di alcuni bambini. Il cane appartiene al musicista Ryusuke "Ray" Minami, ed è proprio grazie alla conoscenza di quest'ultimo che il nostro "Koyuki" entra in nuovo mondo. Il sogno di Ryusuke è quello di sfondare nel mondo della musica, cosi riesce a radunare un gruppo di ragazzi di qualità (tra cui anche l'acerbo Koyuki, poiché dotato di una gran bella voce) e da li parte la vera storia.
Da questo punto ogni volume è un susseguirsi di emozionanti eventi, e non mancano le difficoltà e le delusioni per la nostra band. Beck è un fumetto assolutamente da leggere, è un titolo che mostra le tristi e vere realtà dello show-buisness, di come major musicali illudono e usano, non solo musicalmente, giovani ed ingenui ragazzi come mode del momento, facendogli perdere la capacità di trasmettere qualcosa con la musica, ed esortartandoli invece a mostrare banalità ad uno stupido pubblico che le accetta passivamente; e cosi si arricchiscono tantissimo questi avidi produttori.
Beck evidenza però anche come tra la malavita abbia le mani in pasta in questo grande mercato musicale. Ma non solo, Beck ci mostra il fascino delle Live House, del mondo del rock indipendente, e l'importanza di emergere senza scendere a compromessi.
I disegni, all'inizio un po acerbi, migliorano di numero in numero, anche per far notare la crescita dei personaggi. Se siete appassionati della buona musica, Beck è il fumetto che fa per voi, senza alcun dubbio, e anche per i novellini in ambito musicale, questo manga può essere una buona guida. Infatti è lodevole come l' autore, Harold Sakuishi, sia un VERO cultore della musica, tanto che vengono frequentemente citati grandi nomi della musica di tanti generi: dal punk, al rock, all'adult rock e perfino alcuni bluesman come Robert Johnson. Palese è poi il paragone (nei brani cantati da Chiba) con i Rage Against The Machine, uno dei miei gruppi preferiti.
Beck rappresenta la vittoria della MUSICA VERA, DI QUELLA SPONTANEA CAPACE DI TRASMETTERE EMOZIONI, contro quella spazzatura commerciale che gira per le radio o su Mtv, e conferma anche quello che ho già detto in precedenza: con la bravura, la passione, la fiducia reciproca, con il SACRIFICIO e anche un pizzico di fortuna, si possono raggiungere comunque ottimi risultati, senza scendere a squallidi compromessi.
I personaggi sono ben caratterizzati e ognuno, chi per più tempo, chi per meno, ha un ruolo importante nelle vicende.
Consigliato VIVAMENTE a tutti.
E intanto scende un' altra lacrima...
Prima di cominciare a recensire questo manga ci tengo a dire che qualche lacrima sincera alla fine della serie l'ho versata, e mi mancherà tantissimo. La storia parte con il protagonista, Yukio "Koyuki" Tanaka, che tornando sulla via di casa, dopo esser stato "pestato" da due truffatori, salva uno strano cane (tutto rattoppato) dagli scherzi di alcuni bambini. Il cane appartiene al musicista Ryusuke "Ray" Minami, ed è proprio grazie alla conoscenza di quest'ultimo che il nostro "Koyuki" entra in nuovo mondo. Il sogno di Ryusuke è quello di sfondare nel mondo della musica, cosi riesce a radunare un gruppo di ragazzi di qualità (tra cui anche l'acerbo Koyuki, poiché dotato di una gran bella voce) e da li parte la vera storia.
Da questo punto ogni volume è un susseguirsi di emozionanti eventi, e non mancano le difficoltà e le delusioni per la nostra band. Beck è un fumetto assolutamente da leggere, è un titolo che mostra le tristi e vere realtà dello show-buisness, di come major musicali illudono e usano, non solo musicalmente, giovani ed ingenui ragazzi come mode del momento, facendogli perdere la capacità di trasmettere qualcosa con la musica, ed esortartandoli invece a mostrare banalità ad uno stupido pubblico che le accetta passivamente; e cosi si arricchiscono tantissimo questi avidi produttori.
Beck evidenza però anche come tra la malavita abbia le mani in pasta in questo grande mercato musicale. Ma non solo, Beck ci mostra il fascino delle Live House, del mondo del rock indipendente, e l'importanza di emergere senza scendere a compromessi.
I disegni, all'inizio un po acerbi, migliorano di numero in numero, anche per far notare la crescita dei personaggi. Se siete appassionati della buona musica, Beck è il fumetto che fa per voi, senza alcun dubbio, e anche per i novellini in ambito musicale, questo manga può essere una buona guida. Infatti è lodevole come l' autore, Harold Sakuishi, sia un VERO cultore della musica, tanto che vengono frequentemente citati grandi nomi della musica di tanti generi: dal punk, al rock, all'adult rock e perfino alcuni bluesman come Robert Johnson. Palese è poi il paragone (nei brani cantati da Chiba) con i Rage Against The Machine, uno dei miei gruppi preferiti.
Beck rappresenta la vittoria della MUSICA VERA, DI QUELLA SPONTANEA CAPACE DI TRASMETTERE EMOZIONI, contro quella spazzatura commerciale che gira per le radio o su Mtv, e conferma anche quello che ho già detto in precedenza: con la bravura, la passione, la fiducia reciproca, con il SACRIFICIO e anche un pizzico di fortuna, si possono raggiungere comunque ottimi risultati, senza scendere a squallidi compromessi.
I personaggi sono ben caratterizzati e ognuno, chi per più tempo, chi per meno, ha un ruolo importante nelle vicende.
Consigliato VIVAMENTE a tutti.
E intanto scende un' altra lacrima...
Se doveste immaginare musica infusa in un fumetto, non potrebbe che venirvi in mente BECK. Una splendida epopea manga che in poco più di una trentina di volumi vi farà venir voglia di cantare, suonare uno strumento, partecipare ad un concerto o fiondarvi nel negozio di cd più vicino.
Ho particolarmente apprezzato la serie, tant'è che ho scritto un trafiletto pubblicato proprio sul numero 1 dell'opera. Da esso vorrei riprendere una frase: <i>"BECK non è un manga, ma un'esperienza"</i>. Ed è vero: non esiste nessun'altra opera analoga nel nostro paese. Molti citeranno NANA, ma penso che vi siano sostanziose differenze. Una su tutte? Se in NANA vediamo la musica ruotare attorno a tante storie, in BECK vediamo tante storie ruotare attorno alla musica... e che musica!
Un tratto acerbo nei primi volumi va a trovarsi più definito, dettagliato e caratteristico (seppur non perdendo di semplicità ed immediatezza) nei volumi a venire, portando tematiche come sogni, solitudine, problemi di socializzazione, bisogno di sentirsi speciali e dunque d'emergere dalla massa ad amicizia, crescita, sesso e addirittura... scelte sbagliate e conseguenti conseguenze nefaste. I personaggi carismatici che sembrano uscire dalla sceneggiatura di una pseudo-quotidianità giapponese permettono di immedesimarsi nel proprio eroe preferito e di far sembrare il mondo della musica presente nella storia molto più universale che giapponese. Rasenta la perfezione essendo unico nel suo genere: leggetelo, maschietti e femminucce!
Ho particolarmente apprezzato la serie, tant'è che ho scritto un trafiletto pubblicato proprio sul numero 1 dell'opera. Da esso vorrei riprendere una frase: <i>"BECK non è un manga, ma un'esperienza"</i>. Ed è vero: non esiste nessun'altra opera analoga nel nostro paese. Molti citeranno NANA, ma penso che vi siano sostanziose differenze. Una su tutte? Se in NANA vediamo la musica ruotare attorno a tante storie, in BECK vediamo tante storie ruotare attorno alla musica... e che musica!
Un tratto acerbo nei primi volumi va a trovarsi più definito, dettagliato e caratteristico (seppur non perdendo di semplicità ed immediatezza) nei volumi a venire, portando tematiche come sogni, solitudine, problemi di socializzazione, bisogno di sentirsi speciali e dunque d'emergere dalla massa ad amicizia, crescita, sesso e addirittura... scelte sbagliate e conseguenti conseguenze nefaste. I personaggi carismatici che sembrano uscire dalla sceneggiatura di una pseudo-quotidianità giapponese permettono di immedesimarsi nel proprio eroe preferito e di far sembrare il mondo della musica presente nella storia molto più universale che giapponese. Rasenta la perfezione essendo unico nel suo genere: leggetelo, maschietti e femminucce!
[<b>Attenzione, contiene spoiler riguardanti i primi 10 numeri</b>]
Ho appena terminato di leggere Beck... naturalmente il mio voto non può che essere positivo. Non do un bel 10 perché i manga che affrontano tematiche musicali, a mio avviso, rendono meglio attraverso la trasposizione animata (cosa che in tal caso è riuscita in parte, visto che gli episodi dell'anime coprono solo un terzo del manga ) sicuramente perché possono vantare una colonna musicale, ottima nel caso di Beck, coi i Beat Crusaders che, se non erro, hanno curato le songs dell'anime.
Tornando al manga: innanzitutto c'è da riconoscere la pulizia del tratto utilizzato da Sakauishi, le tavole sono ben curate, con linee semplici.
Il tutto è condito da una bella storia che ha come cornice inizialmente la scuola, e poi si allarga sino ad includere i luoghi in cui le grandi star hanno mosso i primi passi.
D'altronde, la trama è in continua evoluzione: Koyuki, da povero sfigato qual era, apprende i rudimenti della chitarra (all'inizio con scarsi risultati, strimpellando) fino a diventare il leader carismatico della sua band, i Beck, nome questo derivante dallo strano cane che possiede Ryusuke, altro membro della band.
Focalizzando l'attenzione sulla band, c'è da sottolineare come i personaggi siano ben costruiti psicologicamente: ognuno ha un substrato culturale differente, ma nonostante questo sul palco diventano un tutt'uno, trasmettendo un'energia che coinvolge tutti gli spettatori (non a caso quando ad un certo punto Ryusuke si allontana dalla band, i concerti diventano davvero deludenti).
L'amicizia è quindi uno dei valori principali che viene trasmesso nel manga, ma si affronta anche il tema della corruzione nell'ambiente musicale: infatti i Beck si vedono spesso ostacolati da una band rivale, i Belle Ame, appoggiata da un potente produttore che ricorre a qualsiasi metodo, legale e non, dando parecchio filo da torcere ai nostri beniamini che, invece, possono contare solo sul loro talento e su alcuni colpi di fortuna.
I vari tasselli della band si uniranno poco alla volta. A trasmettere la passione per la musica al giovane Koyuki è Ryusuke (amico di uno dei componenti dei Dying Breed, una band di fama internazionale, che riconosce le abilità di Koyuki, tanto da invitare il ragazzo sul palco ad un loro concerto al posto di Eiji dei Belle Ame). Si uniranno alla band anche il cantante afro Chiba, nonché un batterista ed un bassista talentuoso.
Naturalmente l'elemento di disturbo non è solo rappresentato da manager rompiscatole o produttori venduti, ma anche da "pezzi grossi" che sono disposti anche ad uccidere pur di far soldi. Ryusuke rischia più volte la pelle proprio per questo... tuttavia, la musica dei Beck arriva al cuore, fa vibrare anche l'anima di coloro che prima mettevano loro i bastoni fra le ruote.
Dopo estenuanti tour e tanta gavetta, insieme alla leggendaria partecipazione al Greatful Sound, i Beck vedono accrescere la loro fama.
Oltre alla musica, c'è anche il tema amoroso, con varie storie arricchite dalle solite incomprensioni che incrinano i rapporti e gli equilibri della coppia. Mi riferisco naturalmente a Koyuki e a Maho, la sorella di Ryusuke (che personalmente sposerei!), e ad altre storie secondarie.
Risate, adrenalina, colpi di scena, sono la miscela esplosiva di questo manga. Se i Beck riusciranno a esplodere definitivamente, spetta a voi scoprirlo. Leggetelo, mi raccomando, ne vale la pena.
Ho appena terminato di leggere Beck... naturalmente il mio voto non può che essere positivo. Non do un bel 10 perché i manga che affrontano tematiche musicali, a mio avviso, rendono meglio attraverso la trasposizione animata (cosa che in tal caso è riuscita in parte, visto che gli episodi dell'anime coprono solo un terzo del manga ) sicuramente perché possono vantare una colonna musicale, ottima nel caso di Beck, coi i Beat Crusaders che, se non erro, hanno curato le songs dell'anime.
Tornando al manga: innanzitutto c'è da riconoscere la pulizia del tratto utilizzato da Sakauishi, le tavole sono ben curate, con linee semplici.
Il tutto è condito da una bella storia che ha come cornice inizialmente la scuola, e poi si allarga sino ad includere i luoghi in cui le grandi star hanno mosso i primi passi.
D'altronde, la trama è in continua evoluzione: Koyuki, da povero sfigato qual era, apprende i rudimenti della chitarra (all'inizio con scarsi risultati, strimpellando) fino a diventare il leader carismatico della sua band, i Beck, nome questo derivante dallo strano cane che possiede Ryusuke, altro membro della band.
Focalizzando l'attenzione sulla band, c'è da sottolineare come i personaggi siano ben costruiti psicologicamente: ognuno ha un substrato culturale differente, ma nonostante questo sul palco diventano un tutt'uno, trasmettendo un'energia che coinvolge tutti gli spettatori (non a caso quando ad un certo punto Ryusuke si allontana dalla band, i concerti diventano davvero deludenti).
L'amicizia è quindi uno dei valori principali che viene trasmesso nel manga, ma si affronta anche il tema della corruzione nell'ambiente musicale: infatti i Beck si vedono spesso ostacolati da una band rivale, i Belle Ame, appoggiata da un potente produttore che ricorre a qualsiasi metodo, legale e non, dando parecchio filo da torcere ai nostri beniamini che, invece, possono contare solo sul loro talento e su alcuni colpi di fortuna.
I vari tasselli della band si uniranno poco alla volta. A trasmettere la passione per la musica al giovane Koyuki è Ryusuke (amico di uno dei componenti dei Dying Breed, una band di fama internazionale, che riconosce le abilità di Koyuki, tanto da invitare il ragazzo sul palco ad un loro concerto al posto di Eiji dei Belle Ame). Si uniranno alla band anche il cantante afro Chiba, nonché un batterista ed un bassista talentuoso.
Naturalmente l'elemento di disturbo non è solo rappresentato da manager rompiscatole o produttori venduti, ma anche da "pezzi grossi" che sono disposti anche ad uccidere pur di far soldi. Ryusuke rischia più volte la pelle proprio per questo... tuttavia, la musica dei Beck arriva al cuore, fa vibrare anche l'anima di coloro che prima mettevano loro i bastoni fra le ruote.
Dopo estenuanti tour e tanta gavetta, insieme alla leggendaria partecipazione al Greatful Sound, i Beck vedono accrescere la loro fama.
Oltre alla musica, c'è anche il tema amoroso, con varie storie arricchite dalle solite incomprensioni che incrinano i rapporti e gli equilibri della coppia. Mi riferisco naturalmente a Koyuki e a Maho, la sorella di Ryusuke (che personalmente sposerei!), e ad altre storie secondarie.
Risate, adrenalina, colpi di scena, sono la miscela esplosiva di questo manga. Se i Beck riusciranno a esplodere definitivamente, spetta a voi scoprirlo. Leggetelo, mi raccomando, ne vale la pena.
Devo confessare che mi sono fiondato su questo manga dopo aver visto l’anime omonimo, che “termina” in corrispondenza del vol.12 circa. Devo dire che me ne sono letteralmente innamorato. È indubbiamente la più bella “scoperta” che ho fatto in vita mia (leggo manga da anni e spendo un piccolo patrimonio al mese presso la mia fumetteria di fiducia).
A descriverlo Beck sembra assolutamente anonimo, un manga come tanti altri, ma non è assolutamente così. Si tratta di un'opera ineccepibile che sa unire magnificamente momenti divertentissimi con altri più seri e profondi o sentimentali. È un manga avvincente nella sua semplicità, che ti tiene davvero incollato alle sue pagine, e le sue vicende appassionano in maniera viscerale. Gli altri manga che leggo ormai quasi non riesco a farmeli più piacere, perché nessun altro regge il confronto, e vi assicuro che non è un’esagerazione soprattutto se ad affermarlo è un tipo che prima leggeva tutt’altro.
Si perché c’è da sottolineare che Beck ti “educa” con la sua dolcezza e genuinità, e dopo averlo letto ti rendi conto quanto siano vuoti tanti altri manga, senza voler polemizzare ovviamente.
Intanto spendiamo due parole anche per lodare il comparto grafico, che è indubbiamente ben fatto: anche se all'inizio non sono nulla di eccezionale, i disegni si evolvono qualitativamente di numero in numero (e non di poco!). L'autore l’autore non disdegna poi l’utilizzo di un bel tratteggio, o di qualche scena di forte impatto luministico nei momenti cruciali della storia. I personaggi sono anatomicamente ben fatti (pur restando nei canoni di un manga) e le facce assurde e caricaturali che riempiono le vignette del manga sono divertentissime.
La storia ha qualcosa di miracoloso nella sua semplicità: non dimenticherò mai i guai di Koyuki coi teppisti a scuola, la sua sfiga leggendaria, i personaggi pazzi di questo manga, le vicende misteriose che girano attorno al passato di alcuni di loro, “Lucile” la chitarra coi fori di proiettile, il modo in cui Ryusuke ne entra in possesso, i guai con la malavita di NY, il rapporto tra Mao e Koyuki, la scommessa al festival, l’amicizia tra i membri del gruppo, la visione che anno avuto in sogno... eccezionale!
L’unico appunto che si potrebbe effettivamente fare a questo manga è l’atipicità di voler parlare di musica tramite un mezzo “muto” come il fumetto (a tal proposito ritengo la visione dell'anime complementare alla lettura del manga)... ma nonostante tutto la cosa secondo me funziona (nei limiti del possibile), anche grazie alle numerose e colte citazioni alla storia della musica che vengono fatte in questo manga.
Leggendo (e rileggendo) questa opera, tra una lacrima e un sorriso, mi convinco sempre più che non c’è giustizia a questo mondo, si perché Beck meriterebbe molto più successo di tante altre serie stra-famose e blasonate, che ormai campano di rendita.
Comprate ogni volume di questo manga e parlatene con chiunque conoscete e non ve ne pentirete perché Beck merita davvero tanto... già mi viene da piangere se penso a quando terminerò di leggere tutta la serie.
A descriverlo Beck sembra assolutamente anonimo, un manga come tanti altri, ma non è assolutamente così. Si tratta di un'opera ineccepibile che sa unire magnificamente momenti divertentissimi con altri più seri e profondi o sentimentali. È un manga avvincente nella sua semplicità, che ti tiene davvero incollato alle sue pagine, e le sue vicende appassionano in maniera viscerale. Gli altri manga che leggo ormai quasi non riesco a farmeli più piacere, perché nessun altro regge il confronto, e vi assicuro che non è un’esagerazione soprattutto se ad affermarlo è un tipo che prima leggeva tutt’altro.
Si perché c’è da sottolineare che Beck ti “educa” con la sua dolcezza e genuinità, e dopo averlo letto ti rendi conto quanto siano vuoti tanti altri manga, senza voler polemizzare ovviamente.
Intanto spendiamo due parole anche per lodare il comparto grafico, che è indubbiamente ben fatto: anche se all'inizio non sono nulla di eccezionale, i disegni si evolvono qualitativamente di numero in numero (e non di poco!). L'autore l’autore non disdegna poi l’utilizzo di un bel tratteggio, o di qualche scena di forte impatto luministico nei momenti cruciali della storia. I personaggi sono anatomicamente ben fatti (pur restando nei canoni di un manga) e le facce assurde e caricaturali che riempiono le vignette del manga sono divertentissime.
La storia ha qualcosa di miracoloso nella sua semplicità: non dimenticherò mai i guai di Koyuki coi teppisti a scuola, la sua sfiga leggendaria, i personaggi pazzi di questo manga, le vicende misteriose che girano attorno al passato di alcuni di loro, “Lucile” la chitarra coi fori di proiettile, il modo in cui Ryusuke ne entra in possesso, i guai con la malavita di NY, il rapporto tra Mao e Koyuki, la scommessa al festival, l’amicizia tra i membri del gruppo, la visione che anno avuto in sogno... eccezionale!
L’unico appunto che si potrebbe effettivamente fare a questo manga è l’atipicità di voler parlare di musica tramite un mezzo “muto” come il fumetto (a tal proposito ritengo la visione dell'anime complementare alla lettura del manga)... ma nonostante tutto la cosa secondo me funziona (nei limiti del possibile), anche grazie alle numerose e colte citazioni alla storia della musica che vengono fatte in questo manga.
Leggendo (e rileggendo) questa opera, tra una lacrima e un sorriso, mi convinco sempre più che non c’è giustizia a questo mondo, si perché Beck meriterebbe molto più successo di tante altre serie stra-famose e blasonate, che ormai campano di rendita.
Comprate ogni volume di questo manga e parlatene con chiunque conoscete e non ve ne pentirete perché Beck merita davvero tanto... già mi viene da piangere se penso a quando terminerò di leggere tutta la serie.
Sono pochi i fumetti che mi hanno appassionato così tanto, si contano su una mano (Slam Dunk è uno di questi), ma questo ha qualcosa che scuote le budella, ci sono dei pezzi che sono incredibili come quando Koyuki canta. Bè non ve lo dico se no rovino la sorpresa per qualcuno, ma devo dire che davvero un capolavoro, anche se molti non lo considerano perchè non c'è nemmeno mostro o un robottone.
Lo consiglio a chiunque ami la musica ma anche a chi ha voglia di leggere qualcosa di nuovo e interessante.
Lo consiglio a chiunque ami la musica ma anche a chi ha voglia di leggere qualcosa di nuovo e interessante.
Davvero stupendo. Non cè che dire, a tutti gli amanti della musica e anche a chi ancora non la conosce per intero, consiglio con tutta me stessa che è davvero strepitoso. Grazie a questo manga ho iniziato nuove esperienze nel mondo della musica, facendomi capire che anche chi è una schiappa, come me, con gli strumenti può impararli se ci si mette sotto e se si vuole davvero... tutto è possibile... leggetelo perchè è assurdo!
Questo fumetto è uno dei miei shonen preferiti. Per dire, se mi dessero da scegliere come regalo se la serie di Naruto e quella di Beck, io sceglierei quella di Beck ad occhi chiusi. Questo perchè propone un percorso che è comune a molta gente che si appassiona di musica (e l'autore è veramente maniacale in questo, vedere il capitolo a parte "Under The Bridge", citazione neanche troppo velata...). E la cosa bella del fumetto è quella che l'autore calca da morire la mano sulle emozioni dei personaggi, ma in egual modo sui colpi di scena. E la cosa bella è che la vicenda, una volta che si è entrati nell'ottica dei personaggi, è una storia veramente assurda, perchè rappresenta veramente il sogno di questi ragazzi, che va sempre prima ingigantendosi e esaudendosi, per poi ricadere e sgretolarsi, per poi riemergere nuovamente...
MAGISTRALE!
Questa è la l'unica definizione che mi viene in mente.
Harold, che in realtà si chiama Takahiro, non solo è uno strepitoso disegnatore, che è in grado di trasformare in disegno ogni forma di energia, ma anche un grandissimo scrittore, con reali competenze musicali!!!
Ma avete visto come suonano i suoi personaggi???
Leggendo questo fumetto li sentirete suonare realmente nella vostra testa e proverete quel brivido inconfondibile, che solo ai più grandi concerti avrete provato.
Beck racconta quanto sia difficile entrare nel mondo della musica, dove telento e buona volontà non bastano mai, perchè nella nostra società l'unica cosa che conta è il businnes... vi assicuro che molti gruppi indipendenti, affrontano veramente tutti questi problemi.
Quindi altri 10 punti per Harold, che affronta una tematica così delicata.
Non vi preoccupate, non è una cosa pallosa, perchè la bravura di Harold è stata proprio nel saper condire tutto questo con momenti di azione, suspance, comicità esilarante, sentimento, tenacia e tanto tanto altro ancora...
Se proprio non vi ho ancora convinti a leggerlo, sappiate che all'interno potrete trovare i ritratti dei più grandi musicisti della storia, come Hendrix, Cobain, Morrison e tanti altri che non stò a citarvi, ma vi assicuro che ne vale la pena...gli appassionati di disegno sbaveranno per così tanta maestria grafica e gli appassionati di musica, magari scopriranno piccole curiosità che non sapevano sui loro beniamini e sulle più belle chitarre del mondo.
Se ancora non vi siete decisi, sappiate che Harold appare nel volume 18 con il nome di Shingo, e vi assicuro che è proprio uguale all'originale, forse un tantino più giovane,ma un gran bel fanciullo.
Se invece vi turba di più il chitarrista bello e irraggiungibile, il vostro tipo è sicuramente Ray o Ryusuke Minami (che a dire il vero è pure il mio), che nel fumetto è il reale punto cardine della vicenda.
Vi assicuro che avendo bazzicato tra i musicisti, assomigliano molto a come ci vengono descritti in questo manga... Matteo Cosa, chitarrista dei CRUNCH di Torino, è Ray Minami...
Sicuramente saprete che è stato fatto anche l'anime, che personalmente ritengo carino, degno di essere guardato, ma lo svantaggio dell'anime e che tante cose sono state tolte, rispetto al manga, e la storia si alleggerisce, forse troppo...
Nella speranza che a qualcuno possano essere servite queste mie parole vi saluto e vi prometto che quando andrò in Giappone farò di tutto per incontrare Harold e dirgli quanto noi gli siamo grati per averci regalato BECK!
Questa è la l'unica definizione che mi viene in mente.
Harold, che in realtà si chiama Takahiro, non solo è uno strepitoso disegnatore, che è in grado di trasformare in disegno ogni forma di energia, ma anche un grandissimo scrittore, con reali competenze musicali!!!
Ma avete visto come suonano i suoi personaggi???
Leggendo questo fumetto li sentirete suonare realmente nella vostra testa e proverete quel brivido inconfondibile, che solo ai più grandi concerti avrete provato.
Beck racconta quanto sia difficile entrare nel mondo della musica, dove telento e buona volontà non bastano mai, perchè nella nostra società l'unica cosa che conta è il businnes... vi assicuro che molti gruppi indipendenti, affrontano veramente tutti questi problemi.
Quindi altri 10 punti per Harold, che affronta una tematica così delicata.
Non vi preoccupate, non è una cosa pallosa, perchè la bravura di Harold è stata proprio nel saper condire tutto questo con momenti di azione, suspance, comicità esilarante, sentimento, tenacia e tanto tanto altro ancora...
Se proprio non vi ho ancora convinti a leggerlo, sappiate che all'interno potrete trovare i ritratti dei più grandi musicisti della storia, come Hendrix, Cobain, Morrison e tanti altri che non stò a citarvi, ma vi assicuro che ne vale la pena...gli appassionati di disegno sbaveranno per così tanta maestria grafica e gli appassionati di musica, magari scopriranno piccole curiosità che non sapevano sui loro beniamini e sulle più belle chitarre del mondo.
Se ancora non vi siete decisi, sappiate che Harold appare nel volume 18 con il nome di Shingo, e vi assicuro che è proprio uguale all'originale, forse un tantino più giovane,ma un gran bel fanciullo.
Se invece vi turba di più il chitarrista bello e irraggiungibile, il vostro tipo è sicuramente Ray o Ryusuke Minami (che a dire il vero è pure il mio), che nel fumetto è il reale punto cardine della vicenda.
Vi assicuro che avendo bazzicato tra i musicisti, assomigliano molto a come ci vengono descritti in questo manga... Matteo Cosa, chitarrista dei CRUNCH di Torino, è Ray Minami...
Sicuramente saprete che è stato fatto anche l'anime, che personalmente ritengo carino, degno di essere guardato, ma lo svantaggio dell'anime e che tante cose sono state tolte, rispetto al manga, e la storia si alleggerisce, forse troppo...
Nella speranza che a qualcuno possano essere servite queste mie parole vi saluto e vi prometto che quando andrò in Giappone farò di tutto per incontrare Harold e dirgli quanto noi gli siamo grati per averci regalato BECK!
Ovviamente beck è uno dei miei preferiti (dopo Nana). Se non sapete niente di musica leggete Beck e andate a cercare tutti gli artisti citati nel manga, evidentemente Sakuishi è un grande appassionato di BUONA musica. Un esempio? Ho scoperto il blues grazie ai suoi "suggerimenti". Ma c'è da dire una cosa importantissima: il cane Beck è uguale (e quindi è anche questa una citazione) al cane del primo cortometraggio di Tim Burton "Frankenweenie": stesse cuciture, stessi rattoppi... inoltre troverete le copertine di album di artisti famosi rifatte con i personaggi di Beck, una per ogni capitolo. Niente male no? Non voglio ripetere i complimenti fatti dagli altri recensori e quindi non lo farò, ma mi associo ad ognuno di essi. Spero di esservi stata d'aiuto con le mie informazioni... (primizia-sicilia)
Beck è un bellissimo manga (ma pure l'anime non è da meno!). Mi è piaciuto soprattutto perchè Yukio ben rappresenta gli adolescenti di oggigiorno. Secondo me, infatti, dovrebbero realizzare più anime e manga che parlino della vita reale degli adolescenti, ed in cui i desideri di alcuni di loro si realizzano. Non ho potuto ovviamente leggere tutti i volumi perchè non sono ancora usciti, ma in compenso ho visto tutte le puntate dell'anime, e devo dire che mi è piaciuto da IMPAZZIRE!
Un parere da uno che Beck lo sta seguendo capitolo per capitolo, anche in giapponese: Non è un manga... E' un'opera d'arte.
E' un piccolo gioiello di trama e disegno (per quest'ultimo a partire dai volumi successivi, all'inizio resta abbastanza anonimo) racchiuso in un formato che gli rende pienamente giustizia.
Ottima infatti l'edizione Dynit, che propone anche le pagine a colori... Cosa da non sottovalutare.
Ma passando al manga vero e proprio, la storia è una delle più coinvolgenti che abbia mai letto, grazie alla spettacolare abilità di Sakuishi di impedirti di staccarti dalle pagine...
I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati, a volte rivelano sfaccettature di carattere decisamente inaspettate, ma non si può comunque non amarli, dal primo all'ultimo.
Così ci appassioneremo alla crescita musicale e fisica di Koyuki&Co, impareremo a conoscerli ed a pensare come loro, piangeremo quando loro saranno tristi e rideremo per la loro felicità. Sentiremo le emozioni di un vero concerto quando leggeremo dei loro live, e ci sembrerà di essere li.
Una storia impossibile da non leggere, il quale unico difetto è purtroppo la lenta accelerazione... Infatti nei primi 5 volumi la storia rimane abbastanza piatta, ma comunque godibile, prima dello sfociare nel cuore della trama, come un diamante grezzo in fase di raffinazione.
In chiusura, non lasciatevi ingannare dai primi numeri e dalle prime copertine, e perseverate un po' e vedrete che non ve ne pentirate.
Farete di Beck il vostro manga preferito, come io ho già fatto.
E' un piccolo gioiello di trama e disegno (per quest'ultimo a partire dai volumi successivi, all'inizio resta abbastanza anonimo) racchiuso in un formato che gli rende pienamente giustizia.
Ottima infatti l'edizione Dynit, che propone anche le pagine a colori... Cosa da non sottovalutare.
Ma passando al manga vero e proprio, la storia è una delle più coinvolgenti che abbia mai letto, grazie alla spettacolare abilità di Sakuishi di impedirti di staccarti dalle pagine...
I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati, a volte rivelano sfaccettature di carattere decisamente inaspettate, ma non si può comunque non amarli, dal primo all'ultimo.
Così ci appassioneremo alla crescita musicale e fisica di Koyuki&Co, impareremo a conoscerli ed a pensare come loro, piangeremo quando loro saranno tristi e rideremo per la loro felicità. Sentiremo le emozioni di un vero concerto quando leggeremo dei loro live, e ci sembrerà di essere li.
Una storia impossibile da non leggere, il quale unico difetto è purtroppo la lenta accelerazione... Infatti nei primi 5 volumi la storia rimane abbastanza piatta, ma comunque godibile, prima dello sfociare nel cuore della trama, come un diamante grezzo in fase di raffinazione.
In chiusura, non lasciatevi ingannare dai primi numeri e dalle prime copertine, e perseverate un po' e vedrete che non ve ne pentirate.
Farete di Beck il vostro manga preferito, come io ho già fatto.
La prima volta che ho visto beck in edicola, l'ho scartato per la sua copertina a dir poco orrenda. Yukio, come potete vedere dalle immagini sembra un emerito imbecille. Sorvolando dunque sulla discutibile edizione della Dynit (che peraltro propone il manga ad un prezzo piuttosto alto), sorvolando sul fatto che l'anime non è ai livelli del manga, sorvolando sul fatto che dovremo sputare sangue per vedere un nuovo volume di beck, beck è un grande manga.
Il tratto del disegno non è granchè ma, nonostante koyuki diciottenne sia uguale al koyuki quattordicenne, si nota come lo stile del disegno si evolve, matura, nel corso dei volumi.
Una serie da leggere, e magari potreste dare un'occhiata all'anime (meglio guardare prima l'anime e poi leggere il manga, altrimenti non vedrete mai l'anime)
Il tratto del disegno non è granchè ma, nonostante koyuki diciottenne sia uguale al koyuki quattordicenne, si nota come lo stile del disegno si evolve, matura, nel corso dei volumi.
Una serie da leggere, e magari potreste dare un'occhiata all'anime (meglio guardare prima l'anime e poi leggere il manga, altrimenti non vedrete mai l'anime)
Non ho mai visto l'anime ma ho letto solo i primi due numeri del manga... comunque mi e' sembrato molto scorrevole e di piacevole lettura, anche se sono rimasto perplesso in un paio di occasioni dato che non ho capito il senso dei dialoghi (per esempio lo scambio finale di battute tra maho e Tanaka che si incontrano davanti al bagno... mha... probabilmente sono io che sono stupido... vabbe'...). Comunque anche se come ha gia' detto mhao i disegni sono piuttosto semplici... credo che abbiano una carica emotiva non indifferente e l'espresivita' dei personaggi e' sempre resa molto bene (il personaggio piu' spettacolare a mio avviso rimane il signore di mezza eta' erotomane... troppo divertente!!!). Comunque per ora il manga promette davvero bene e sono ansioso di poter leggere anche i prossimi numeri...
Questo manga è molto diverso dagli altri, non ha disegni perfetti anzi a volte sembrano delle bozze... ma ti attrae perchè parla di un ragazzo normale che impegnandosi a lungo e molto duramente riesce a diventare qualcuno dopo aver superato molte difficoltà. A causa della sfortuna Koyuki è stato allontanato da Ryusuke, ma grazie alla sua tenacia entrerà a far parte della sua band, appunto BECK....
La serie TV di Beck ha avuto commenti molto entusiasti sul web, ma tutto è partito dal manga, che ora Dynit propone in Italia. Esso anticiperà l'anime, che sempre Dynit inizierà a serializzare a breve, offrendo tra l´atro il primo DVD a soli 10 EUR.<br>
Beck sarebbe perfetto per essere trasmesso su MTV viste sia le tematiche che lo stile scanzonato che propone.
Il manga, scritto e disegnato da Harold Sakuishi, sembra davvero promettente. Leggendo il primo numero capisco i motivi del suo successo. Piacevole, divertente, appassionante, con un gruppo di personaggi pieni di potenzialità, che sicuramente vedremo crescere nel corso della storia. La trama pur non essendo particolarmente originale è comunque appassionante: un ragazzo come tanti altri, timido e un po' impacciato, scopre grazie alla sua bella amica d'infanzia, per la quale ha un debole ma che ritiene irraggiungibile, un modo mondo, quello della musica rock/indipendente.
Grazie a lei conosce una serie di ragazzi un po' strani con il sogno di fondare un gruppo musicale ricco di talento, in grado di diventare famoso e girare il mondo. Questi notano la sua voce e le sue potenzialità, grazie alle quali verrà scelto come cantante. Ma come se la caverà in questo nuovo ruolo? E con il successo riuscirà anche a conquistare il cuore dell'amata?
Passione per la musica, amicizia e questioni di cuore... tutti elementi in grado di tenervi incollati a Beck dalla prima pagina all'ultima.<br>
Il disegno forse potrà sembrarvi non perfetto, ma migliora numero dopo numero e fa benissimo il suo dovere. L'edizione Dynit sarebbe buona, con tanto di qualche pagina a colori e segnalibro in regalo, se non fosse per la carta eccessivamente sottile... ma rimane un manga da acquistare e leggere.
Beck sarebbe perfetto per essere trasmesso su MTV viste sia le tematiche che lo stile scanzonato che propone.
Il manga, scritto e disegnato da Harold Sakuishi, sembra davvero promettente. Leggendo il primo numero capisco i motivi del suo successo. Piacevole, divertente, appassionante, con un gruppo di personaggi pieni di potenzialità, che sicuramente vedremo crescere nel corso della storia. La trama pur non essendo particolarmente originale è comunque appassionante: un ragazzo come tanti altri, timido e un po' impacciato, scopre grazie alla sua bella amica d'infanzia, per la quale ha un debole ma che ritiene irraggiungibile, un modo mondo, quello della musica rock/indipendente.
Grazie a lei conosce una serie di ragazzi un po' strani con il sogno di fondare un gruppo musicale ricco di talento, in grado di diventare famoso e girare il mondo. Questi notano la sua voce e le sue potenzialità, grazie alle quali verrà scelto come cantante. Ma come se la caverà in questo nuovo ruolo? E con il successo riuscirà anche a conquistare il cuore dell'amata?
Passione per la musica, amicizia e questioni di cuore... tutti elementi in grado di tenervi incollati a Beck dalla prima pagina all'ultima.<br>
Il disegno forse potrà sembrarvi non perfetto, ma migliora numero dopo numero e fa benissimo il suo dovere. L'edizione Dynit sarebbe buona, con tanto di qualche pagina a colori e segnalibro in regalo, se non fosse per la carta eccessivamente sottile... ma rimane un manga da acquistare e leggere.
Breve commento da me che son di sfuggita e che ho giusto comprato il primo numero per curiosità:
Guardatevi l'anime. Sinceramente.
Non lo dico con cattiveria, perchè devo ammettere che a suo modo il manga mi ha molto stimolato a continuare a seguire la vicenda (anche se sotto un altro formato), soprattutto grazie alla sua storia interessante e alla buona caratterizzazione dei personaggi.
E' solo che questa è una storia sulla musica e la musica a mio parere va sentita, non solo immaginata. Mi spiego meglio. A differenza di molti altri autori l'autore di Beck lascia veramente spazio alla musica nelle proprie vignette (tant'è che si possono trovare vignette interamente dedicate ad essa... ad esempio quando il protagonista ascolta la sua idol preferita o quando ascolta catturato la musica di qualche gruppo o ancora quando lui stesso si mette a canticchiare), il problema è che questo spazio in un manga è completamente devalorizzato perchè riduce il lettore al ruolo di mero osservatore, quando invece la musica va ascoltata e vissuta. E cosa c'è di più logico quindi se non rivolgersi alla controparte animata?
Io son un appasionato di colonne sonore e vi posso garantire al 120% che la musica contenuta nelle due OST di Beck è veramente qualcosa da nn perdere. Ed è questo il punto fondamentale per cui dovreste veramente dare un occhiata all'anime (sperando che nella sua versione in italiano venga adattato bene)... vedrete che la storia prenderà improvvisamente vita e che ogni situazione sarà a suo modo diversa da come presentata nel manga... provate e capirete.
Note finali riguardante il manga: il tratto dell'autore a mio parere è abbastanza particolare indi può piacere come non piacere, in questo caso però devo ammettere che quest'ultimo passa direttamente in secondo piano... seguite la storia e, se vi interessa, continuate a comprarlo: ci si può abituare a tutto.. anche ad un tratto poco "japanese-style" come questo. Buona lettura/ascolto.
Guardatevi l'anime. Sinceramente.
Non lo dico con cattiveria, perchè devo ammettere che a suo modo il manga mi ha molto stimolato a continuare a seguire la vicenda (anche se sotto un altro formato), soprattutto grazie alla sua storia interessante e alla buona caratterizzazione dei personaggi.
E' solo che questa è una storia sulla musica e la musica a mio parere va sentita, non solo immaginata. Mi spiego meglio. A differenza di molti altri autori l'autore di Beck lascia veramente spazio alla musica nelle proprie vignette (tant'è che si possono trovare vignette interamente dedicate ad essa... ad esempio quando il protagonista ascolta la sua idol preferita o quando ascolta catturato la musica di qualche gruppo o ancora quando lui stesso si mette a canticchiare), il problema è che questo spazio in un manga è completamente devalorizzato perchè riduce il lettore al ruolo di mero osservatore, quando invece la musica va ascoltata e vissuta. E cosa c'è di più logico quindi se non rivolgersi alla controparte animata?
Io son un appasionato di colonne sonore e vi posso garantire al 120% che la musica contenuta nelle due OST di Beck è veramente qualcosa da nn perdere. Ed è questo il punto fondamentale per cui dovreste veramente dare un occhiata all'anime (sperando che nella sua versione in italiano venga adattato bene)... vedrete che la storia prenderà improvvisamente vita e che ogni situazione sarà a suo modo diversa da come presentata nel manga... provate e capirete.
Note finali riguardante il manga: il tratto dell'autore a mio parere è abbastanza particolare indi può piacere come non piacere, in questo caso però devo ammettere che quest'ultimo passa direttamente in secondo piano... seguite la storia e, se vi interessa, continuate a comprarlo: ci si può abituare a tutto.. anche ad un tratto poco "japanese-style" come questo. Buona lettura/ascolto.
Yukio Tanaka, detto Koyuki, è il classico ragazzo senza arte né parte, impacciato con le ragazze e a disagio in compagnia. Insoddisfatto della propria vita, vorrebbe cambiare, diventare 'qualcuno'. Ma chi? E come?
Dopo un episodio a dir poco imbarazzante, Koyuki si abbandona su una panchina e si sta piangendo addosso quando scorge un gruppo di ragazzini accanirsi contro uno strano - e inquietante - cane rappezzato. E' l'assurdo cane patchwork di Ryusuke - affascinante musicista dal nebuloso passato - e difenderlo porterà Koyuki verso una svolta che cambierà drasticamente la sua vita...
il manga Beck è finalmente arrivato in Italia, l'ho comprato subito e l'ho letto tutto d'un fiato, è un manga incredibile una delle migliori uscite in Italia....era da un pò che non si leggeva qualcosa di così originale, una vera boccata d'aria, un manga che riesce a conciliare due tra le mie più forti passioni musica (rock!!!) e manga...
Imperdibile!!!!
Dopo un episodio a dir poco imbarazzante, Koyuki si abbandona su una panchina e si sta piangendo addosso quando scorge un gruppo di ragazzini accanirsi contro uno strano - e inquietante - cane rappezzato. E' l'assurdo cane patchwork di Ryusuke - affascinante musicista dal nebuloso passato - e difenderlo porterà Koyuki verso una svolta che cambierà drasticamente la sua vita...
il manga Beck è finalmente arrivato in Italia, l'ho comprato subito e l'ho letto tutto d'un fiato, è un manga incredibile una delle migliori uscite in Italia....era da un pò che non si leggeva qualcosa di così originale, una vera boccata d'aria, un manga che riesce a conciliare due tra le mie più forti passioni musica (rock!!!) e manga...
Imperdibile!!!!