Fullmetal Alchemist
Premetto che ho letto quest'opera per la prima volta con l'Ultimate Deluxe Edition.
Su consiglio della mia fumetteria, ho acquistato e iniziato al leggerla senza troppe pretese, essendo uno shounen non mi aspettavo chissà che profondità nei temi trattati. Di fatto è rimasto sulla mensola per diverso tempo; tanto che ho fatto in tempo a finire di raccogliere i volumi avendone letti soltanto tre. Poi l'ho ricominciato e ho letto un volume dopo l'altro. Qui faccio notare una lacuna secondo me di quest'edizione: stampando un volume al mese, a mio avviso, un micro riassunto del volume precedente ci stava tutto, per chi come me lo leggeva per la prima volta, ormai lo fanno quasi tutti, ma sorvoliamo. Qualche errore di ortografia e nel volume 16 ho trovato alcune pagine che in trasparenza avevano altre tavole. Per il resto i volumi sono belli e di buona qualità, tecnicamente parlando.
TRAMA: quest'opera racconta le avventure di due fratelli alchimisti Edward ed Alphonse.
In questo mondo dal periodo storico simile all'inizio del nostro XX secolo l'alchimia può essere usata da chiunque, dopo oppurtuni studi, ma nel paese di questi due fratelli è un potere che possono esercitare soltanto alcune persone, appartenenti all'esercito di stato. Questi ragazzi hanno infranto una regola fondamentale per l'alchimia ossia hanno tentato la trasmutazione di un essere umano, nel loro caso volevano resuscitare la madre morta di malattia. Da qui si sviluppa la loro storia: incontrando vari amici e nemici e scoprono addirittura un segreto che potrebbe cambiare l'idea che hanno sull'alchimia stessa.
La trama si sviluppa bene con vari colpi di scena, scene struggenti (tanto da commuovere) e momenti di comicità. Ogni personaggio (secondario e non) viene caratterizzato molto bene dall'autrice che con il suo stile di disegno molto semplice riesce a dare un'espressività spiazzante ai volti. Come ho detto all'inizio però il tutto viene gestito con un po' di leggerezza probabilmente per non sensibilizzare la fetta di lettori per il quale è concepita l'opera.
Detto questo è un'opera che mi è piaciuta molto anche se per ragazzi non troppo giovani ma neanche troppo in la con l'età. La consiglio a chi piace il genere e a chi cerca uno shounen un po' più strutturato.
Su consiglio della mia fumetteria, ho acquistato e iniziato al leggerla senza troppe pretese, essendo uno shounen non mi aspettavo chissà che profondità nei temi trattati. Di fatto è rimasto sulla mensola per diverso tempo; tanto che ho fatto in tempo a finire di raccogliere i volumi avendone letti soltanto tre. Poi l'ho ricominciato e ho letto un volume dopo l'altro. Qui faccio notare una lacuna secondo me di quest'edizione: stampando un volume al mese, a mio avviso, un micro riassunto del volume precedente ci stava tutto, per chi come me lo leggeva per la prima volta, ormai lo fanno quasi tutti, ma sorvoliamo. Qualche errore di ortografia e nel volume 16 ho trovato alcune pagine che in trasparenza avevano altre tavole. Per il resto i volumi sono belli e di buona qualità, tecnicamente parlando.
TRAMA: quest'opera racconta le avventure di due fratelli alchimisti Edward ed Alphonse.
In questo mondo dal periodo storico simile all'inizio del nostro XX secolo l'alchimia può essere usata da chiunque, dopo oppurtuni studi, ma nel paese di questi due fratelli è un potere che possono esercitare soltanto alcune persone, appartenenti all'esercito di stato. Questi ragazzi hanno infranto una regola fondamentale per l'alchimia ossia hanno tentato la trasmutazione di un essere umano, nel loro caso volevano resuscitare la madre morta di malattia. Da qui si sviluppa la loro storia: incontrando vari amici e nemici e scoprono addirittura un segreto che potrebbe cambiare l'idea che hanno sull'alchimia stessa.
La trama si sviluppa bene con vari colpi di scena, scene struggenti (tanto da commuovere) e momenti di comicità. Ogni personaggio (secondario e non) viene caratterizzato molto bene dall'autrice che con il suo stile di disegno molto semplice riesce a dare un'espressività spiazzante ai volti. Come ho detto all'inizio però il tutto viene gestito con un po' di leggerezza probabilmente per non sensibilizzare la fetta di lettori per il quale è concepita l'opera.
Detto questo è un'opera che mi è piaciuta molto anche se per ragazzi non troppo giovani ma neanche troppo in la con l'età. La consiglio a chi piace il genere e a chi cerca uno shounen un po' più strutturato.
I fratelli Edward e Alphonse Elric hanno trasgredito una delle regole fondamentali dell'alchimia e questo è costato loro molto: Ed ha perso un braccio e una gamba, mentre Al l'intero corpo. Per riottenere i loro corpi i due ragazzi girano per Amestris alla ricerca di una soluzione.
Sono passati tredici anni dalla conclusione della serializzazione di Fullmetal Alchemist, io credo di averlo letto proprio intorno al 2010 ed è rimasto nel mio cuore da allora. Scrivo questa recensione alla conclusione della mia terza rilettura, fatta in occasione della pubblicazione della Deluxe edition in Italia.
Il punto di forza di questo manga risiede nell'evoluzione che ogni cosa ha al suo interno. Il passare del tempo risulta infatti molto fluido e poco forzato, e viene percepito dal lettore come qualcosa di naturale. Anche leggendo tutto d'un fiato la storia, il passare degli anni sembra naturale grazie soprattutto ad una evoluzione esemplare dei personaggi. Con Edward in particolare è possibile notare come il suo maturare sia lento e in linea con gli eventi che accadono intorno a lui; man mano che si addentra nel mondo oscuro del suo Paese, cambia la sua visione del mondo e il suo approccio all'alchimia e agli altri, ma mantenendo sempre i suoi principi che includono il non uccidere e il fare di tutto per salvare più vite possibili. Le sue sfaccettature riescono a distinguerlo dal classico protagonista di shonen e lo rendono un personaggio a tutto tondo, in grado di evolversi, appunto, di sbagliare, di tornare sui suoi passi e di perdonare, come succede con Scar.
Da notare è anche l'approccio particolare che FMA riserva all'etica e alla scienza, portando in superficie in un'atmosfera fantasy i dilemmi che la modernità ci porta ad affrontare nel mondo reale. Ad esempio, è giusto che Ed e Al utilizzino la pietra filosofale creata sacrificando le vite di migliaia di persone solo per riavere i loro corpi? E inoltre, è giusto sacrificare qualcuno per l'avanzamento tecnologico e scientifico come fa Tucker con sua figlia?
FMA tocca anche altri tipi di tematiche come la discriminazione razziale con lo sterminio di Ishval, cosa sono Dio e la Verità, gli orrori della guerra e dei soldati costretti a combatterla, il vero prezzo per le azioni compiute, e soprattutto cosa significa essere umani. Con l'introduzione degli esseri artificiali chiamati homunculus e delle anime intrappolate nelle pietre filosofali, si approfondisce il dilemma del cosa sia un essere un umano, il fatto che un corpo possa essere creato artificialmente rende questo una creatura umana? Le anime che non hanno più un corpo possono essere considerate comunque umane? E alla fine, Al che non ha più un corpo, è ancora un essere umano?
C'è una profondità in questo manga che è davvero difficile trovare in altri dello stesso tipo e, nonostante questo, l'autrice riesce comunque ad includere momenti più leggeri e comici che rimangono in perfetto equilibrio con quelli più seri e riflessivi. Infatti, più di una volta ci si ritrova a leggere brevi scambi comici anche durante i momenti più seri e concitati, senza trovarli fuori luogo.
Interessante è anche l'alchimia presentata dall'autrice e in particolare il suo modo di spiegarla chiaro ed esaustivo, rendendo il suo funzionamento logico nel mondo in cui si muovono i personaggi.
FMA è un manga per cui mi è davvero difficile trovare dei difetti, riesce a toccare corde che altri shonen sfiorano appena, i personaggi sembrano reali e le vicende toccano nel profondo, dall'esperimento con Nina fino allo sterminio di Ishval.
https://chiamateminihil.wordpress.com/2023/06/03/fullmetal-alchemist/
Sono passati tredici anni dalla conclusione della serializzazione di Fullmetal Alchemist, io credo di averlo letto proprio intorno al 2010 ed è rimasto nel mio cuore da allora. Scrivo questa recensione alla conclusione della mia terza rilettura, fatta in occasione della pubblicazione della Deluxe edition in Italia.
Il punto di forza di questo manga risiede nell'evoluzione che ogni cosa ha al suo interno. Il passare del tempo risulta infatti molto fluido e poco forzato, e viene percepito dal lettore come qualcosa di naturale. Anche leggendo tutto d'un fiato la storia, il passare degli anni sembra naturale grazie soprattutto ad una evoluzione esemplare dei personaggi. Con Edward in particolare è possibile notare come il suo maturare sia lento e in linea con gli eventi che accadono intorno a lui; man mano che si addentra nel mondo oscuro del suo Paese, cambia la sua visione del mondo e il suo approccio all'alchimia e agli altri, ma mantenendo sempre i suoi principi che includono il non uccidere e il fare di tutto per salvare più vite possibili. Le sue sfaccettature riescono a distinguerlo dal classico protagonista di shonen e lo rendono un personaggio a tutto tondo, in grado di evolversi, appunto, di sbagliare, di tornare sui suoi passi e di perdonare, come succede con Scar.
Da notare è anche l'approccio particolare che FMA riserva all'etica e alla scienza, portando in superficie in un'atmosfera fantasy i dilemmi che la modernità ci porta ad affrontare nel mondo reale. Ad esempio, è giusto che Ed e Al utilizzino la pietra filosofale creata sacrificando le vite di migliaia di persone solo per riavere i loro corpi? E inoltre, è giusto sacrificare qualcuno per l'avanzamento tecnologico e scientifico come fa Tucker con sua figlia?
FMA tocca anche altri tipi di tematiche come la discriminazione razziale con lo sterminio di Ishval, cosa sono Dio e la Verità, gli orrori della guerra e dei soldati costretti a combatterla, il vero prezzo per le azioni compiute, e soprattutto cosa significa essere umani. Con l'introduzione degli esseri artificiali chiamati homunculus e delle anime intrappolate nelle pietre filosofali, si approfondisce il dilemma del cosa sia un essere un umano, il fatto che un corpo possa essere creato artificialmente rende questo una creatura umana? Le anime che non hanno più un corpo possono essere considerate comunque umane? E alla fine, Al che non ha più un corpo, è ancora un essere umano?
C'è una profondità in questo manga che è davvero difficile trovare in altri dello stesso tipo e, nonostante questo, l'autrice riesce comunque ad includere momenti più leggeri e comici che rimangono in perfetto equilibrio con quelli più seri e riflessivi. Infatti, più di una volta ci si ritrova a leggere brevi scambi comici anche durante i momenti più seri e concitati, senza trovarli fuori luogo.
Interessante è anche l'alchimia presentata dall'autrice e in particolare il suo modo di spiegarla chiaro ed esaustivo, rendendo il suo funzionamento logico nel mondo in cui si muovono i personaggi.
FMA è un manga per cui mi è davvero difficile trovare dei difetti, riesce a toccare corde che altri shonen sfiorano appena, i personaggi sembrano reali e le vicende toccano nel profondo, dall'esperimento con Nina fino allo sterminio di Ishval.
https://chiamateminihil.wordpress.com/2023/06/03/fullmetal-alchemist/
Parto col dire che non penso che "Fullmetal Alchemist" sia un capolavoro, ma sicuramente un'ottima opera in grado di intrattenere per tutta la lunghezza dell'opera senza annoiare mai, e in grado di farci conoscere tanti personaggi diversi tra loro, ognuno con le proprie caratteristiche e le sue motivazioni.
E proprio i personaggi secondo me sono la forza di quest'opera, visto che sia lato buoni che lato cattivi ce ne saranno diversi molto interessanti e con cui si entra subito in empatia, paradossalmente i personaggi un p0' più deboli sono proprio il protagonista e co-protagonista, ovvero i fratelli Edward e Alphonse Elric, e se il primo piano piano durante l'opera riesce a ritagliarsi il suo spazio, Alphonse è a mio parere uno dei personaggi più deboli e apatici dell'intero manga, anche quando è protagonista nell'azione ho fatto sempre molta fatica a seguirlo con particolare attenzione. Tralasciando loro due comunque vi troverete a conoscere tanti personaggi veramente interessanti come Winry, Roi, Riza, gli Armstrong, o cattivi come Lust, Greed o King Bradley.
La trama presenta alcuni spunti interessanti e tratta diversi temi anche importanti come la guerra e l'amicizia, che accompagneranno i due fratelli durante il loro percorso di crescita e maturazione. Trama che racconta di un mondo simile al nostro di qualche anno fa dove però ci sono persona in grado di usare l'alchimia, e sarà proprio dopo un tentativo di usare un tabù dell'alchimia, ovvero la trasmutazione umana, che i due fratelli pagheranno a caro prezzo con i loro corpi e partiranno così per la loro avventura nel tentativo di risistemare le cose.
Il tutto si svolge in un contesto anche politico in cui vedremo una rigida scala di potere dove appunto gli alchimisti più importanti godono di diversi privilegi e il potere e mantenuto tramite i militari.
L'azione non manca così come i colpi di scena, alcuni va detto meglio riusciti rispetto ad altri abbastanza scontati, ad un partenza che fatica un po' ad ingranare segue poi un buon ritmo che accompagnerà i lettori fino allo scontro finale.
Il disegno è abbastanza basico, ad un chara design particolarmente ispirato si contrappongono sfondi spesso bianchi e senza alcun dettaglio che tendono a far sembrare ancora più semplice e basico il tutto.
In definitiva non mi sento di consigliarlo a tutti perché è un'opera comunque abbastanza lunga e che a qualcuno potrebbe anche annoiare, se cercate però un classico shōnen con diversi spunti originali e bei personaggi allora "Fullmetal Alchemist" non vi deluderà, da qui il voto più che buono che mi sento di dare dopo aver completato la lettura.
E proprio i personaggi secondo me sono la forza di quest'opera, visto che sia lato buoni che lato cattivi ce ne saranno diversi molto interessanti e con cui si entra subito in empatia, paradossalmente i personaggi un p0' più deboli sono proprio il protagonista e co-protagonista, ovvero i fratelli Edward e Alphonse Elric, e se il primo piano piano durante l'opera riesce a ritagliarsi il suo spazio, Alphonse è a mio parere uno dei personaggi più deboli e apatici dell'intero manga, anche quando è protagonista nell'azione ho fatto sempre molta fatica a seguirlo con particolare attenzione. Tralasciando loro due comunque vi troverete a conoscere tanti personaggi veramente interessanti come Winry, Roi, Riza, gli Armstrong, o cattivi come Lust, Greed o King Bradley.
La trama presenta alcuni spunti interessanti e tratta diversi temi anche importanti come la guerra e l'amicizia, che accompagneranno i due fratelli durante il loro percorso di crescita e maturazione. Trama che racconta di un mondo simile al nostro di qualche anno fa dove però ci sono persona in grado di usare l'alchimia, e sarà proprio dopo un tentativo di usare un tabù dell'alchimia, ovvero la trasmutazione umana, che i due fratelli pagheranno a caro prezzo con i loro corpi e partiranno così per la loro avventura nel tentativo di risistemare le cose.
Il tutto si svolge in un contesto anche politico in cui vedremo una rigida scala di potere dove appunto gli alchimisti più importanti godono di diversi privilegi e il potere e mantenuto tramite i militari.
L'azione non manca così come i colpi di scena, alcuni va detto meglio riusciti rispetto ad altri abbastanza scontati, ad un partenza che fatica un po' ad ingranare segue poi un buon ritmo che accompagnerà i lettori fino allo scontro finale.
Il disegno è abbastanza basico, ad un chara design particolarmente ispirato si contrappongono sfondi spesso bianchi e senza alcun dettaglio che tendono a far sembrare ancora più semplice e basico il tutto.
In definitiva non mi sento di consigliarlo a tutti perché è un'opera comunque abbastanza lunga e che a qualcuno potrebbe anche annoiare, se cercate però un classico shōnen con diversi spunti originali e bei personaggi allora "Fullmetal Alchemist" non vi deluderà, da qui il voto più che buono che mi sento di dare dopo aver completato la lettura.
Come primo post di questa pagina non potevo non iniziare con uno dei manga più famosi, nonché uno dei miei preferiti.
“Fullmetal Alchemist”.
In un universo ambientato circa gli inizi del 1900, che diverge dal nostro per l'uso -da parte di alcuni individui- dell'alchimia, hanno luogo le avventure dei due fratelli Edward e Alphonse Elric che, dopo aver tentato di infrangere il più importante dei tabù ovvero la trasmutazione umana, tentano di poter rimediare ai loro peccati. Durante la loro avventura, i nostri protagonisti, avranno modo di assistere ad atti di estrema benevolenza ed in altri dell'estrema crudeltà umana.
La trama scorre in maniera molto lineare è concisa, senza dispersioni inutili. Ciò rende la lettura davvero molto scorrevole e leggera. Gli scontri sono ben strutturati e ricchi di azione, quasi sempre basati su tattica ed intelligenza.
Le tematiche affrontate riguardano temi molto cruenti come la guerra ed il genocidio (nonostante ciò il manga è ricco di gag e battute). Vorrei fare un particolare elogio a questo punto per la capacità dell'autrice di essere stata capace di comunicare delle tematiche cosi' tristi e profonde in maniera chiara ma mai eccessiva.
I personaggi sono realmente ben caratterizzati, infatti quasi tutti i personaggi secondari hanno uno scopo o comunque hanno delle caratteristiche e una propria identità. Lo stesso vale per gli antagonisti che in alcune parti dell'avventura ci faranno provare anche un senso di empatia nei loro confronti.
Artisticamente l'opera si fa apprezzare senza mai eccellere, la semplicità del disegno rispecchia la semplicità della lettura che l'autrice ha cercato di trasmettere.
Fatte queste premesse, “Fullmetal Alchemist” è un titolo che non dovrebbe mai mancare nella libreria di un appassionato. É un'opera capace di appassionare persone di tutte l'età, grazie soprattutto alla trama particolare e ben costruita.
Reputo quest'opera un livello più alta rispetto ai classici manga per ragazzi.
Esiste anche una serie animata molto fedele al fumetto di nome: “Full Metal Alchemist Brotherhood”.
“Fullmetal Alchemist”.
In un universo ambientato circa gli inizi del 1900, che diverge dal nostro per l'uso -da parte di alcuni individui- dell'alchimia, hanno luogo le avventure dei due fratelli Edward e Alphonse Elric che, dopo aver tentato di infrangere il più importante dei tabù ovvero la trasmutazione umana, tentano di poter rimediare ai loro peccati. Durante la loro avventura, i nostri protagonisti, avranno modo di assistere ad atti di estrema benevolenza ed in altri dell'estrema crudeltà umana.
La trama scorre in maniera molto lineare è concisa, senza dispersioni inutili. Ciò rende la lettura davvero molto scorrevole e leggera. Gli scontri sono ben strutturati e ricchi di azione, quasi sempre basati su tattica ed intelligenza.
Le tematiche affrontate riguardano temi molto cruenti come la guerra ed il genocidio (nonostante ciò il manga è ricco di gag e battute). Vorrei fare un particolare elogio a questo punto per la capacità dell'autrice di essere stata capace di comunicare delle tematiche cosi' tristi e profonde in maniera chiara ma mai eccessiva.
I personaggi sono realmente ben caratterizzati, infatti quasi tutti i personaggi secondari hanno uno scopo o comunque hanno delle caratteristiche e una propria identità. Lo stesso vale per gli antagonisti che in alcune parti dell'avventura ci faranno provare anche un senso di empatia nei loro confronti.
Artisticamente l'opera si fa apprezzare senza mai eccellere, la semplicità del disegno rispecchia la semplicità della lettura che l'autrice ha cercato di trasmettere.
Fatte queste premesse, “Fullmetal Alchemist” è un titolo che non dovrebbe mai mancare nella libreria di un appassionato. É un'opera capace di appassionare persone di tutte l'età, grazie soprattutto alla trama particolare e ben costruita.
Reputo quest'opera un livello più alta rispetto ai classici manga per ragazzi.
Esiste anche una serie animata molto fedele al fumetto di nome: “Full Metal Alchemist Brotherhood”.
"Fullmetal Alchemist" è uno shōnen leggero, ottimo per le letture disimpegnate. Non è un fumetto per adulti. Anche se a volte cerca di prendersi un po' più sul serio, fallisce nel trattare approfonditamente argomenti più maturi e psicologicamente impegnati. Dovrebbe essere un romanzo di formazione e difatti conterrebbe in linea di principio insegnamenti morali per giovani adolescenti. Purtroppo i personaggi non riescono a evolvere oltre alla personalità che è stata loro donata all'inizio dell'opera.
Il disegno è accettabile, nulla di particolarmente rivoluzionario o dettagliato. Anzi, (troppo) spesso fa uso di sfondi bianchi. Non aspettatevi tavole a piena pagina ricche di dettagli.
La storia parte da premesse interessanti, ma si perde a metà strada, in favore di combattimenti e gag che ho trovato poco ispirati. Questo è un grave problema, poiché anche nelle situazioni più serie vengono inserite gag adolescenziali totalmente fuori luogo, che vengono anche esagerate tramite il cambiamento dello stile di disegno.
Il concetto di scambio equivalente, che avrebbe portato l'opera a essere uno shōnen del tutto originale, viene preso in considerazione solo quando fa comodo alla narrazione, mentre viene ignorato a favore dell'epicità dei combattimenti. Epicità che comunque non brilla particolarmente. La trama nasce molto interessante, e il fascino viene mantenuto fino a circa metà della storia, poi si perde nella seconda metà. I colpi di scena sono fiacchi e spesso prevedibili.
Il world-building lascia a desiderare, vengono nominati diversi continenti e diverse culture nel mondo che in teoria dovrebbero essere diverse tra loro. Nei fatti, solo uno dei paesi alternativi viene mostrato, tramite flashback, e per il resto dobbiamo accontentarci di riferimenti indiretti (es. personaggi con accento cinese). I paesi stranieri sono direttamente presi dal mondo reale.
Il design dei personaggi è poco ispirato, soprattutto quello dei nemici principali che tendono a essere mostri informi e/o ombre ricoperte di occhi.
Ciononostante la lettura scorre rapida e la storia non annoia mai, al massimo rimane un po' stucchevole (es. la morale sull'amicizia alla fine, totalmente priva di contesto).
A chi consiglio l'opera: principalmente a giovani, non oltre l'adolescenza. Consiglio di leggere i primi 3-4 volumi per capire se continuare, visto che l'opera è lunghina. Se ai primi 4 volumi pensate che sia un'opera bellissima continuatela. Se pensate che sia un'opera carina, nulla di eccezionale, ma vi incuriosisce, allora interrompetela e cercate qualcosa di meglio.
Il disegno è accettabile, nulla di particolarmente rivoluzionario o dettagliato. Anzi, (troppo) spesso fa uso di sfondi bianchi. Non aspettatevi tavole a piena pagina ricche di dettagli.
La storia parte da premesse interessanti, ma si perde a metà strada, in favore di combattimenti e gag che ho trovato poco ispirati. Questo è un grave problema, poiché anche nelle situazioni più serie vengono inserite gag adolescenziali totalmente fuori luogo, che vengono anche esagerate tramite il cambiamento dello stile di disegno.
Il concetto di scambio equivalente, che avrebbe portato l'opera a essere uno shōnen del tutto originale, viene preso in considerazione solo quando fa comodo alla narrazione, mentre viene ignorato a favore dell'epicità dei combattimenti. Epicità che comunque non brilla particolarmente. La trama nasce molto interessante, e il fascino viene mantenuto fino a circa metà della storia, poi si perde nella seconda metà. I colpi di scena sono fiacchi e spesso prevedibili.
Il world-building lascia a desiderare, vengono nominati diversi continenti e diverse culture nel mondo che in teoria dovrebbero essere diverse tra loro. Nei fatti, solo uno dei paesi alternativi viene mostrato, tramite flashback, e per il resto dobbiamo accontentarci di riferimenti indiretti (es. personaggi con accento cinese). I paesi stranieri sono direttamente presi dal mondo reale.
Il design dei personaggi è poco ispirato, soprattutto quello dei nemici principali che tendono a essere mostri informi e/o ombre ricoperte di occhi.
Ciononostante la lettura scorre rapida e la storia non annoia mai, al massimo rimane un po' stucchevole (es. la morale sull'amicizia alla fine, totalmente priva di contesto).
A chi consiglio l'opera: principalmente a giovani, non oltre l'adolescenza. Consiglio di leggere i primi 3-4 volumi per capire se continuare, visto che l'opera è lunghina. Se ai primi 4 volumi pensate che sia un'opera bellissima continuatela. Se pensate che sia un'opera carina, nulla di eccezionale, ma vi incuriosisce, allora interrompetela e cercate qualcosa di meglio.
“Una lezione priva di dolore non ha valore. Perché senza sacrificio, l’uomo non può ottenere nulla”
Tra i manga più importanti del XXI secolo figura sicuramente “Fullmetal Alchemist”, di Hiromu Arakawa, pseudonimo utilizzato da Hiromi Harakawa, dato che, a detta della stessa autrice, un “battle-shōnen” disegnato da una donna avrebbe rischiato di non vendere.
Edward e Alphonse Elric sono due orfani fratelli alchimisti, rei di aver effettuato una pratica alchemica proibita, la trasmutazione umana, nel disperato tentativo di riportare in vita la madre.
Edward durante il rituale ha perso un braccio e una gamba, al posto dei quali si è fatto impiantare degli automail, avanguardistici arti meccanici, mentre Alphonse ha perso l’intero corpo, e ora la sua anima vive imprigionata all’interno di una gigantesca armatura di ferro. I due per riacquisire i propri corpi si metteranno in viaggio verso Amestris, alla ricerca della leggendaria pietra filosofale.
La Harakawa si destreggia con maestria tra le pieghe di una trama intrisa di mistery e fantapolitico, ponderando intelligentemente i plot twist, fornendoli a giuste dosi senza mai sovrabbondare. La storia gode di una certa fluidità narrativa, senza saghe da one time villain[(i] come vediamo sempre più spesso, riuscendo a proseguire senza grossi intoppi dall’inizio alla fine. L’ottima sceneggiatura è sostenuta da una moltitudine di personaggi di grande spessore, tutti approfonditi il giusto, tra cui spiccano il colonnello Roy Mustang, detto “l’alchimista di fuoco”, e il comandante supremo King Bradley, ispirato ad Adolf Hitler.
I temi affrontati sono molteplici, e neanche troppo inflazionati dal target, dal genocidio all’immortalità, dall’eugenetica al progresso involutivo, dall’orrore della guerra a un quasi zarathustriano concetto di Dio, attraversando anche le teorie del complotto, come il governo ombra e il controllo territoriale dal sottosuolo.
L’autrice gioca molto sulle contrapposizioni e i contrasti, a partire dallo scambio equivalente di cui necessità l’alchimia, fornendoci diversi spunti interessanti e senza mai cadere nel banale dualismo bene/male.
“Noi che abbiamo perso la famiglia per colpa della guerra, dobbiamo a quella stessa guerra il lavoro che ci da da mangiare, ironico, no?”.
Anche tra Al ed Edward il contrasto è evidente in termini di physique du rôle, tant’è che quando i due si presentano a nuove conoscenze tutti scambiano Al per “L’alchimista d’acciaio”, data la sua imponente armatura in ferro, ruolo che invece è del più minuto Edward, bersagliato spesso da vezzeggiativi quali “piccoletto” e simili, che lo fanno infuriare. La parte comica del manga si basa quasi esclusivamente sulla bassa statura del suo protagonista, e se all’inizio tali gag divertono, dopo un po’ risultano ridondanti e telefonate.
“Fullmetal Alchemist” è un battle atipico, dimenticatevi i classici power up alla Toriyama a cui ormai si rifanno tutti. I combattimenti mediante l’alchimia danno alla serie un imprinting piuttosto originale, pur non avvicinandosi mai alla spettacolarità dei massimi esponenti del genere, e anche in termini strettamente numerici appaiono piuttosto esigui rispetto ad opere come “Dragonball” o “Naruto”, non essendo mai, se non verso il finale, il focus principale dell’autrice. L’ambientazione dai tratti steampunk racchiude un melting pot ispirato e visionario, che dona all’opera una silhouette dannatamente intrigante, immergendoci in uno zeitgeist nippo/europeo che si rivela una delle chiavi principali del successo internazionale del manga.
Diverse le reference e le citazioni, da “La mosca” di Cronenberg a Jack lo squartatore, da Scar de “Il re leone” ripreso con il personaggio di Scar, appunto, anche lui “scuro” e con una cicatrice sul volto, a Xiaoyu di Tekken, omaggiata con il personaggio di May, con tanto di panda ad accompagnarla; il padre di Ed e Al, Van Hohenheim, prende il nome dal medico-alchimista von Hohenheim, una delle principali figure rinascimentali. Nel grande calderone referenziale che risulta essere FMA, troviamo anche evidenti tracce di “Berserk” del compianto Kentaro Miura, di cui la Harakawa è grande estimatrice. Seppur il capolavoro di Miura abbracci un altro target, apparendo decisamente più violento e crepuscolare, l’eclissi finale presente in “Fullmetal alchemist” è un richiamo lapalissiano al Magnum Opus di Kentaro. Se questo non bastasse, gli Homunculus, i principali villain di FMA incarnanti i 7 peccati capitali, ricordano in modo piuttosto evidente “La Mano di Dio”.
L’autrice ha dichiarato che il manga avrebbe dovuto vantare 21 tankōbon, realizzandone poi 27, sorte toccata a quasi tutti i best seller shōnen e non solo, ma purtroppo maggiori sono le vendite minore è il potere decisionale degli autori rispetto all’editoria, finendo con l’annacquare un po’ una sceneggiatura che comunque rimane piuttosto solida. L’allungamento del brodo si nota sopratutto nel pre-finale, come la sezione relativa alle terre del nord, in cui spesso i tempi risultano fin troppo dilatati per quanto poco accade nelle pagine. Anche le sottotrame riguardanti i personaggi provenienti da Xing non sempre si rivelano ispirate, apparendo talvolta incollate a una struttura preesistente.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Non mancano le ingenuità narrative, su tutte giganteggia l’abilità curativa di Van Hohenheim, che cura la maestra di combattimento dei figli in un battibaleno, inserendole semplicemente una mano nel ventre, ma non fa lo stesso con sua moglie (la madre di Ed e Al), che muore di malattia senza che ci venga spiegato il perché il marito non abbia quantomeno provato a guarirla. Il potere di Envy, uno dei 7 homunculus, incarnante l’invidia, non è sfruttato a pieno. Le sue abilità mistificatorie, potenzialmente devastanti, specie in termini di controllo e manipolazione di massa, ci vengono presentate come la causa dello scoppio della guerra. Envy assunse le sembianze di un soldato di Amestris per sparare ad un bambino di Ishval, sobillando la rivolta degli ishvaliani, e comportando l’inizio di un’efferata guerra civile. Peccato che con il proseguo della storia, sopratutto nelle fasi avanzate del racconto, tali capacità non vengano gestite come avrebbero meritato. Ad esempio vediamo Envy trasformarsi nel tenente Maria Ross, senza replicare però il neo che la donna ha sotto l’occhio, finendo con l’essere immediatamente smascherato da Roy Mustang.
Fine parte contenente spoiler
Il manga è stato publicato per la prima volta su rivista nel 2001, l’anno dell’attentato terroristico alle torri gemelle.
Interessante il sottotesto relativo alla guerra, dove Ishval rappresenta l’islam, e il governo di Amestris, nemico “travestito” da vittima, lo strapotere americano, che bombardava i paesi orientali depredandoli di ogni risorsa già da decadi prima di Ground Zero, mescolando le carte a proprio piacimento grazie al controllo dell’informazione tramite i mass media. D’altronde siamo abituati a vedere i giapponesi, ancora profondamente “feriti” dalla bomba atomica, elargire taglienti critiche alla sicumera americana. Lo stesso anno, Hayao Miyazaki si rifiutò di ritirare l’oscar vinto con “La città incantata”, proprio per protestare contro la guerra in Iraq.
Il tratto di Hiromi Harakawa è chiaro e pulito; la mangaka alterna tavole dettagliate (ma mai strabordanti) ad altre più arieggiate e scarne di particolari, dimostrando sempre una certa minuzia nell’espressione dei volti.
Il character design è accattivante, nonostante il gran numero di comprimari ogni personaggio è perfettamente riconoscibile, grazie a caratterizzazioni spesso semplici, ma estremamente efficaci. I combattimenti vantano una buona carica dinamica, sempre facilmente leggibili e mai confusionari.
Per quanto riguarda le gag, l’autrice adotta uno stile caricaturale deformed, inserendo i siparietti comici in lunghe e strette vignette rettangolari che si sviluppano in altezza.
“Fullmetal alchemist” vanta due serie televisive animate, la prima realizzata nel 2003 (quando il manga era ancora in piena serializzazione e lontano dal concludersi), conta diversi episodi filler, personaggi creati ex novo, e sopratutto un finale completamente diverso da quello realizzato poi dalla Harakawa, fattori che hanno generato un po’ di malcontento tra gli affezionati. La seconda invece, “Fullmetal Alchemist: Brotherood”, accolta più calorosamente da pubblico e critica, risulta fedele al manga riportando gli stessi avvicendamenti e sopratutto la stessa filosofia impressa su carta dall’autrice.
Un’avventura fantasy in cui troviamo dentro tutto quello che ha artisticamente formato la sua creatrice, ibridato a spaccati di vita reale, dai trascorsi in fattoria (da cui si evince un grande amore per i cani), alle letture in tenera età di Rumiko Takahashi, dalla quale la Harakawa ha appreso molto. Chiave in quest’opera il ruolo delle donne, incredibilmente determinate e volitive, spesso relegate a ruoli secondari dai capostipiti del target, specie nelle sezioni di combattimento, in cui qui invece risultano decisive. In tal senso emergono l’austera Milla Amstrong, sorella del maggiore Amstrong e comandante delle truppe del nord, e Izumi Curtis, la maestra d’alchimia di Edward e Al, dal temperamento incandescente.
“Fullmetal Alchemist” è la ricerca della verità chiusa in se stessi, la filosofia dell’ “uno è tutto… e tutto è uno”, che rievoca in parte gli scritti di Platone, trasmutata in una dimensione più adatta alla leggerezza dei ragazzi, in cui la speranza sopprime il nichilismo.
“Un insegnamento che non comporta dolore non serve a nulla. Perché non si può ottenere nulla senza sacrificare qualcosa in cambio. Tuttavia una volta che l’avrai superato e l’avrai fatto tuo… allora otterrai un insostituibile cuore d’acciaio”.
Tra i manga più importanti del XXI secolo figura sicuramente “Fullmetal Alchemist”, di Hiromu Arakawa, pseudonimo utilizzato da Hiromi Harakawa, dato che, a detta della stessa autrice, un “battle-shōnen” disegnato da una donna avrebbe rischiato di non vendere.
Edward e Alphonse Elric sono due orfani fratelli alchimisti, rei di aver effettuato una pratica alchemica proibita, la trasmutazione umana, nel disperato tentativo di riportare in vita la madre.
Edward durante il rituale ha perso un braccio e una gamba, al posto dei quali si è fatto impiantare degli automail, avanguardistici arti meccanici, mentre Alphonse ha perso l’intero corpo, e ora la sua anima vive imprigionata all’interno di una gigantesca armatura di ferro. I due per riacquisire i propri corpi si metteranno in viaggio verso Amestris, alla ricerca della leggendaria pietra filosofale.
La Harakawa si destreggia con maestria tra le pieghe di una trama intrisa di mistery e fantapolitico, ponderando intelligentemente i plot twist, fornendoli a giuste dosi senza mai sovrabbondare. La storia gode di una certa fluidità narrativa, senza saghe da one time villain[(i] come vediamo sempre più spesso, riuscendo a proseguire senza grossi intoppi dall’inizio alla fine. L’ottima sceneggiatura è sostenuta da una moltitudine di personaggi di grande spessore, tutti approfonditi il giusto, tra cui spiccano il colonnello Roy Mustang, detto “l’alchimista di fuoco”, e il comandante supremo King Bradley, ispirato ad Adolf Hitler.
I temi affrontati sono molteplici, e neanche troppo inflazionati dal target, dal genocidio all’immortalità, dall’eugenetica al progresso involutivo, dall’orrore della guerra a un quasi zarathustriano concetto di Dio, attraversando anche le teorie del complotto, come il governo ombra e il controllo territoriale dal sottosuolo.
L’autrice gioca molto sulle contrapposizioni e i contrasti, a partire dallo scambio equivalente di cui necessità l’alchimia, fornendoci diversi spunti interessanti e senza mai cadere nel banale dualismo bene/male.
“Noi che abbiamo perso la famiglia per colpa della guerra, dobbiamo a quella stessa guerra il lavoro che ci da da mangiare, ironico, no?”.
Anche tra Al ed Edward il contrasto è evidente in termini di physique du rôle, tant’è che quando i due si presentano a nuove conoscenze tutti scambiano Al per “L’alchimista d’acciaio”, data la sua imponente armatura in ferro, ruolo che invece è del più minuto Edward, bersagliato spesso da vezzeggiativi quali “piccoletto” e simili, che lo fanno infuriare. La parte comica del manga si basa quasi esclusivamente sulla bassa statura del suo protagonista, e se all’inizio tali gag divertono, dopo un po’ risultano ridondanti e telefonate.
“Fullmetal Alchemist” è un battle atipico, dimenticatevi i classici power up alla Toriyama a cui ormai si rifanno tutti. I combattimenti mediante l’alchimia danno alla serie un imprinting piuttosto originale, pur non avvicinandosi mai alla spettacolarità dei massimi esponenti del genere, e anche in termini strettamente numerici appaiono piuttosto esigui rispetto ad opere come “Dragonball” o “Naruto”, non essendo mai, se non verso il finale, il focus principale dell’autrice. L’ambientazione dai tratti steampunk racchiude un melting pot ispirato e visionario, che dona all’opera una silhouette dannatamente intrigante, immergendoci in uno zeitgeist nippo/europeo che si rivela una delle chiavi principali del successo internazionale del manga.
Diverse le reference e le citazioni, da “La mosca” di Cronenberg a Jack lo squartatore, da Scar de “Il re leone” ripreso con il personaggio di Scar, appunto, anche lui “scuro” e con una cicatrice sul volto, a Xiaoyu di Tekken, omaggiata con il personaggio di May, con tanto di panda ad accompagnarla; il padre di Ed e Al, Van Hohenheim, prende il nome dal medico-alchimista von Hohenheim, una delle principali figure rinascimentali. Nel grande calderone referenziale che risulta essere FMA, troviamo anche evidenti tracce di “Berserk” del compianto Kentaro Miura, di cui la Harakawa è grande estimatrice. Seppur il capolavoro di Miura abbracci un altro target, apparendo decisamente più violento e crepuscolare, l’eclissi finale presente in “Fullmetal alchemist” è un richiamo lapalissiano al Magnum Opus di Kentaro. Se questo non bastasse, gli Homunculus, i principali villain di FMA incarnanti i 7 peccati capitali, ricordano in modo piuttosto evidente “La Mano di Dio”.
L’autrice ha dichiarato che il manga avrebbe dovuto vantare 21 tankōbon, realizzandone poi 27, sorte toccata a quasi tutti i best seller shōnen e non solo, ma purtroppo maggiori sono le vendite minore è il potere decisionale degli autori rispetto all’editoria, finendo con l’annacquare un po’ una sceneggiatura che comunque rimane piuttosto solida. L’allungamento del brodo si nota sopratutto nel pre-finale, come la sezione relativa alle terre del nord, in cui spesso i tempi risultano fin troppo dilatati per quanto poco accade nelle pagine. Anche le sottotrame riguardanti i personaggi provenienti da Xing non sempre si rivelano ispirate, apparendo talvolta incollate a una struttura preesistente.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Non mancano le ingenuità narrative, su tutte giganteggia l’abilità curativa di Van Hohenheim, che cura la maestra di combattimento dei figli in un battibaleno, inserendole semplicemente una mano nel ventre, ma non fa lo stesso con sua moglie (la madre di Ed e Al), che muore di malattia senza che ci venga spiegato il perché il marito non abbia quantomeno provato a guarirla. Il potere di Envy, uno dei 7 homunculus, incarnante l’invidia, non è sfruttato a pieno. Le sue abilità mistificatorie, potenzialmente devastanti, specie in termini di controllo e manipolazione di massa, ci vengono presentate come la causa dello scoppio della guerra. Envy assunse le sembianze di un soldato di Amestris per sparare ad un bambino di Ishval, sobillando la rivolta degli ishvaliani, e comportando l’inizio di un’efferata guerra civile. Peccato che con il proseguo della storia, sopratutto nelle fasi avanzate del racconto, tali capacità non vengano gestite come avrebbero meritato. Ad esempio vediamo Envy trasformarsi nel tenente Maria Ross, senza replicare però il neo che la donna ha sotto l’occhio, finendo con l’essere immediatamente smascherato da Roy Mustang.
Fine parte contenente spoiler
Il manga è stato publicato per la prima volta su rivista nel 2001, l’anno dell’attentato terroristico alle torri gemelle.
Interessante il sottotesto relativo alla guerra, dove Ishval rappresenta l’islam, e il governo di Amestris, nemico “travestito” da vittima, lo strapotere americano, che bombardava i paesi orientali depredandoli di ogni risorsa già da decadi prima di Ground Zero, mescolando le carte a proprio piacimento grazie al controllo dell’informazione tramite i mass media. D’altronde siamo abituati a vedere i giapponesi, ancora profondamente “feriti” dalla bomba atomica, elargire taglienti critiche alla sicumera americana. Lo stesso anno, Hayao Miyazaki si rifiutò di ritirare l’oscar vinto con “La città incantata”, proprio per protestare contro la guerra in Iraq.
Il tratto di Hiromi Harakawa è chiaro e pulito; la mangaka alterna tavole dettagliate (ma mai strabordanti) ad altre più arieggiate e scarne di particolari, dimostrando sempre una certa minuzia nell’espressione dei volti.
Il character design è accattivante, nonostante il gran numero di comprimari ogni personaggio è perfettamente riconoscibile, grazie a caratterizzazioni spesso semplici, ma estremamente efficaci. I combattimenti vantano una buona carica dinamica, sempre facilmente leggibili e mai confusionari.
Per quanto riguarda le gag, l’autrice adotta uno stile caricaturale deformed, inserendo i siparietti comici in lunghe e strette vignette rettangolari che si sviluppano in altezza.
“Fullmetal alchemist” vanta due serie televisive animate, la prima realizzata nel 2003 (quando il manga era ancora in piena serializzazione e lontano dal concludersi), conta diversi episodi filler, personaggi creati ex novo, e sopratutto un finale completamente diverso da quello realizzato poi dalla Harakawa, fattori che hanno generato un po’ di malcontento tra gli affezionati. La seconda invece, “Fullmetal Alchemist: Brotherood”, accolta più calorosamente da pubblico e critica, risulta fedele al manga riportando gli stessi avvicendamenti e sopratutto la stessa filosofia impressa su carta dall’autrice.
Un’avventura fantasy in cui troviamo dentro tutto quello che ha artisticamente formato la sua creatrice, ibridato a spaccati di vita reale, dai trascorsi in fattoria (da cui si evince un grande amore per i cani), alle letture in tenera età di Rumiko Takahashi, dalla quale la Harakawa ha appreso molto. Chiave in quest’opera il ruolo delle donne, incredibilmente determinate e volitive, spesso relegate a ruoli secondari dai capostipiti del target, specie nelle sezioni di combattimento, in cui qui invece risultano decisive. In tal senso emergono l’austera Milla Amstrong, sorella del maggiore Amstrong e comandante delle truppe del nord, e Izumi Curtis, la maestra d’alchimia di Edward e Al, dal temperamento incandescente.
“Fullmetal Alchemist” è la ricerca della verità chiusa in se stessi, la filosofia dell’ “uno è tutto… e tutto è uno”, che rievoca in parte gli scritti di Platone, trasmutata in una dimensione più adatta alla leggerezza dei ragazzi, in cui la speranza sopprime il nichilismo.
“Un insegnamento che non comporta dolore non serve a nulla. Perché non si può ottenere nulla senza sacrificare qualcosa in cambio. Tuttavia una volta che l’avrai superato e l’avrai fatto tuo… allora otterrai un insostituibile cuore d’acciaio”.
Questa recensione non contiene spoiler e sarà abbastanza breve.
"Fullmetal Alchemist"...il mio shonen preferito.
C'è poco da dire questo manga lo reputo un vero e proprio capolavoro assoluto del suo target.
La storia è ambientata in un mondo alternativo simile all'Europa del 1900 dove insieme alla tecnologia si è sviluppata anche l'alchimia, la storia parla per l'appunto di due fratelli alchimisti, Edward ed Alphonse Elric, con il padre che ha abbandonato la famiglia anni fa per motivi inizialmente sconosciuti, e la madre morta successivamente per malattia. Allora i due fratelli seppur sapendo a cosa potessero andare incontro, tentano di riportare in vita la madre tramite l'alchimia, quindi compiendo la trasmutazione umana, il più proibito dei Tabù dell'alchimia. Ovviamente la trasmutazione fallisce, e i due fratelli pagano un duro prezzo. Da li, pochi anni più tardi inizia il loro viaggio alla ricerca della pietra filosofale, l'unico oggetto che serve per annullare la legge dello scambio equivalente e farli tornare come prima.
La storia che apparentemente sembra essere molto classica ovvero il classico "trova l'oggetto x" si trasforma in qualcosa di, a dir poco, eccelso.
La trama diventa estremamente articolata, si passa da tematiche leggere e classiche come il non arrendersi, a tematiche come il razzismo, o quanto vale veramente la vita umana, la storia e gli eventi sono tutti quanti collegati perfettamente. Il tutto è accompagnato da una storia semplice che però non annoia mai.
Passiamo ora ai personaggi, tutti tridimensionali e scritti estremamente bene, non c'è ne uno che sia brutto, nessuno è lasciato al caso, ogni personaggio ha il suo momento. Gli antagonisti poi sono su tutt'altro livello, sia al livello stilistico che caratteriale. In più le loro motivazioni sono molto più profonde di quello che inizialmente si pensa.
Riguardo il livello artistico non saremo ai livelli di Kentaro Miura (per citarne uno), però è molto bello e sia adatta egregiamente alla storia.
So che la recensione possa sembrare molto breve tuttavia reputo che questo fumetto debba essere scoperto dai lettori, una storia così ben scritta, dei personaggi così belli, un finale che poi è molto bello e coerente, merita di essere scoperta in prima persona. Quindi: vi consiglio caldamente di recuperare questo fumetto!
Grazie dell'attenzione.
"Fullmetal Alchemist"...il mio shonen preferito.
C'è poco da dire questo manga lo reputo un vero e proprio capolavoro assoluto del suo target.
La storia è ambientata in un mondo alternativo simile all'Europa del 1900 dove insieme alla tecnologia si è sviluppata anche l'alchimia, la storia parla per l'appunto di due fratelli alchimisti, Edward ed Alphonse Elric, con il padre che ha abbandonato la famiglia anni fa per motivi inizialmente sconosciuti, e la madre morta successivamente per malattia. Allora i due fratelli seppur sapendo a cosa potessero andare incontro, tentano di riportare in vita la madre tramite l'alchimia, quindi compiendo la trasmutazione umana, il più proibito dei Tabù dell'alchimia. Ovviamente la trasmutazione fallisce, e i due fratelli pagano un duro prezzo. Da li, pochi anni più tardi inizia il loro viaggio alla ricerca della pietra filosofale, l'unico oggetto che serve per annullare la legge dello scambio equivalente e farli tornare come prima.
La storia che apparentemente sembra essere molto classica ovvero il classico "trova l'oggetto x" si trasforma in qualcosa di, a dir poco, eccelso.
La trama diventa estremamente articolata, si passa da tematiche leggere e classiche come il non arrendersi, a tematiche come il razzismo, o quanto vale veramente la vita umana, la storia e gli eventi sono tutti quanti collegati perfettamente. Il tutto è accompagnato da una storia semplice che però non annoia mai.
Passiamo ora ai personaggi, tutti tridimensionali e scritti estremamente bene, non c'è ne uno che sia brutto, nessuno è lasciato al caso, ogni personaggio ha il suo momento. Gli antagonisti poi sono su tutt'altro livello, sia al livello stilistico che caratteriale. In più le loro motivazioni sono molto più profonde di quello che inizialmente si pensa.
Riguardo il livello artistico non saremo ai livelli di Kentaro Miura (per citarne uno), però è molto bello e sia adatta egregiamente alla storia.
So che la recensione possa sembrare molto breve tuttavia reputo che questo fumetto debba essere scoperto dai lettori, una storia così ben scritta, dei personaggi così belli, un finale che poi è molto bello e coerente, merita di essere scoperta in prima persona. Quindi: vi consiglio caldamente di recuperare questo fumetto!
Grazie dell'attenzione.
Un manga che riesce a miscelare bene temi maturi e leggerezza.
Si dice che per ottenere qualcosa, sia necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore", questa regola, definita "Il principio dello scambio equivalente" è la base su cui si fonda l'alchimia. In breve, non si crea niente dal nulla, piuttosto si modificano o ricombinano gli elementi esistenti, sia che si tratti di dover generare fiamme allo schioccare di dita guantate, o di una lancia di ferro fatta ergere da un lago di sangue o persino della creazione della pietra filosofale che dona l'immortalità.
Fullmetal Alchemist narra l'avventura dei due giovani fratelli Elric, intenti a ripristinare i loro corpi mutilati da un esperimento fallito in tenera età. A tutto ciò farà da sfondo un conflitto militare pieno di intrighi ed obbiettivi oscuri da parte di un burattinaio apparentemente molto vicino ai protagonisti. Per facilitare la ricerca di una soluzione, Edward, il maggiore dei due fratelli, quello che ha riportato danni minori, nonchè il più suscettibile e basso di statura, decide di diventare un alchimista di Stato, in modo da poter godere di utili privilegi. Questo però comporta anche dei doveri e porterà i ragazzi a vedere quanto in basso possa cadere l'umanità quando è disposta a sacrificare tutto, anche le vite altrui, anche quelle dei propri figli, per i propri desideri egoistici, ma anche quanto le colpe del passato possano gravare sull'animo umano, nonostante il passare degli anni e qualsivoglia attenuante dovuta a circostanze speciali.
A fare da principale sostegno alla storia dei due alchimisti avremo:
1) Winry, amica d'infanzia ed abile meccanica invaghita di Edward;
2) Roy Mustang, sagace ufficiale ed abile corteggiatore, che vuole scalare la gerarchia per ottenere il comando ed eliminare il marciume dall'esercito;
3) Scar, un temibile combattente di Ishbar sopravvissuto ad una immonda pulizia etnica e desideroso di vendicarsi con tutti gli alchimisti di Stato;
4) Riza Hawkeye, fedelissima sottoposta di Mustang, dal carattere serio e con grande abilità di cecchina;
5) King Bradley il supremo comandante della milizia, raramente in prima linea ma con una forza combattiva particolarmente letale;
6) Zolf Kimbly, una sorta di anarchico cultore del caos, il cui rispetto per la vita umana è paragonabile a quella degli Homunculus;
7) I fratelli Armstrong, un bonaccione baffuto e culturista, fiero del suo stile di lotta vistosamente elegante e la sorella di guardia a Briggs, una fortezza del nord, un tipino duro e aggressivo da far sembrare Lady Oscar una mammoletta, ma con un senso di lealtà e responsabilità innegabili;
8) Gli Homunculus, misteriosi esseri nati dall'alchimia, spietati e durissimi a morire, con nomi legati ai vizi capitali e con nessuna considerazione dell'umanità che vada oltre a pedine e fonte di energia;
9) Van Hohenheim, padre dei frateli Elric, uomo a tratti emotivo, dall'oscuro passato e dall'altrettanto confuso agire. Il suo ruolo sembra essere in qualche modo centrale.
La cosa buona di quest'opera di Hiromu Harakawa è il tentativo di dare a tutto una parvenza di credibilità. Benchè i fratelli Elric possano usare l'alchimia senza noiosi rituali preparatori, l'autrice sta bene attenta a dosare questo elemento magico alternandovi la lotta corpo a corpo e in entrambi i casi si tratta di brevi momenti che spesso verranno interrotti dall'irruzione di altri personaggi, che cambieranno le carte in tavola. Non di rado, si punterà più alla fuga o al depistaggio, persino all'uso di veicoli, insomma non ci troviamo di fronte ad un classico battle shonen dove si risolve sempre tutto a supertecniche, uno contro uno per interi capitoli. Edward benchè testardo e facilmente irritabile non è uno che agisce a testa bassa o che abitudinariamente fa come gli pare in barba a tutti e sebbene coriaceo non si rialza senza una goccia di sangue in corpo, sorretto solo dalla forza di volontà e con gli occhi spiritati alla Rufy. No! In Fullmetal Alchemist le ferite debilitanti contano ed il rischio di morte esiste, con le dovute, grosse indulgenze ovviamente. Già solo il fatto che i fratelli Elric abbiano una certa cultura e non siano il tipico imbecille tutto istinto e fortuna sfacciata, che nessuno nel mondo reale prenderebbe in considerazione come leader, solo perchè fa la voce grossa, la dice lunga sul manga, e ciò, insieme all'aspetto da armatura gigante di Alphonse Elric e al fatto che entrambi siano in contatto costante con gente adulta di varie età, etnia e personalità, aiuta (benchè vengano etichettati a più riprese come mocciosi) a dimenticarsi della loro risibile età di 14/15 anni, puntualmente giustificata dalle solite origini tristi dei protagonisti shonen, che devono crescere in fretta. Se ci aggiungiamo che personaggi all'apparenza secondari come i soldati-chimera, il tenente Yoki, o sottoufficiali comunissimi e di passaggio possono divenire rilevanti senza per questo diventare elementi principali... Beh, sicuramente siamo di fronte a una narrazione, nei suoi limiti, superiore alla media.
Un po' meno azzeccata a parer mio sono l'uso dei nomi per i cosiddetti Soldier-A generici, che non hanno una coerenza geografica particolare (e infatti la Arakawa ricordo avesse dichiarato di attingere da una mega enciclopedia), ed il tentativo di introdurre fino all'ultimo un elemento puccioso-buffo con la piccola, quanto abile, May Chang. Se già il gruppo ninja asiatico del Principe Ling Yao si avverte un pochino intruso nel contesto, la giovanissima e super agile dominatrice dell'arte Rentan, col mini-panda ad accompagnarla, non passa certo inosservata, pur avendo saggiamente i riflettori su di sé il minimo necessario.
Per quanto riguarda l'edizione Planet Manga, si tratta di una stampa di tipo economico, comoda da aprire e con carta che non lascia trasparire l'altra pagina, accettabile, per quanto sensibile all'ingiallimento, il problema è una colla sulla costina poco affidabile sul lungo periodo. A tal proposito il numero 23 di FMA mi si divise in tre parti prima ancora di finire la lettura, roba che non mi capitava dai tempi del Violinista di Hamelin con la defunta Comic Art. E ricontrollando di recente ho notato volumi in cui nelle estremità superiori della costina, il collante non pare aderito alla copertina al 100%, e anche la pressione laterale non è sempre marcata. Ciò si traduce in paura di riprenderli in mano. Che bellezza! L'edizione non brilla nemmeno per il lettering a dirla tutta. Tra riquadri non sfruttati e caratteri eccessivamente ridotti, in una minoranza dei volumi si sforza la vista per leggere alcuni dialoghi, peggio ancora quando usano il carattere grassettato Impact (o simile) per le trasmissioni radiofoniche. Ultima cosa, vi è una minuscola presenza di errori di battitura e di parole reiterate.
Riguardo alla storia, abbastanza intrigante di per sé, ci sono piccole forzature di trama, come passaggi di informazioni abbastanza difficili da attuare, alleanze improbabili, piccole botte di fortuna e qualche piagnisteo/voglia di rimediare di troppo. Verso la fine, nella sfida conclusiva contro gli Homunculus ed il loro "genitore", l'autrice si lascia un po' andare alla caciara shonen, con aumento resistenza/abilità dei personaggi buoni, che se la cavano un filo troppo bene a mio avviso, Scar ed Edward mostrano pure abilità nuove, Kimbly va fuori personaggio ed il cattivo principale, benchè forte, agisce in modo passivo e un po' deludente. Vi è anche qualche discorso eccessivamente buonista, tipo verso Mustang, il cui risentimento per l'assassinio dell'amico (avvenuto troppo presto per affezionarcisi), ad un certo punto pare più grottesco che commovente. Me li sarei risparmiati volentieri un paio di pistolotti e qualche perdita ulteriore tra i buoni, benchè io apprezzi i lieti fine, non avrebbe stonato.
Nel complesso vince di molto la benevolenza verso l'autrice per il suo cercare di far qualcosa di corale e dosato, che avesse una dignità invece di adagiarsi come molti colleghi più allunga-brodo, solo sui soliti mocciosi predestinati introdotti in tandem nei primi capitoli. In FMA quasi tutti fanno qulacosa ed è giusto che sia così. Altamente Consigliato.
Ps: King Bradley rimane il personaggio più figo.
Si dice che per ottenere qualcosa, sia necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore", questa regola, definita "Il principio dello scambio equivalente" è la base su cui si fonda l'alchimia. In breve, non si crea niente dal nulla, piuttosto si modificano o ricombinano gli elementi esistenti, sia che si tratti di dover generare fiamme allo schioccare di dita guantate, o di una lancia di ferro fatta ergere da un lago di sangue o persino della creazione della pietra filosofale che dona l'immortalità.
Fullmetal Alchemist narra l'avventura dei due giovani fratelli Elric, intenti a ripristinare i loro corpi mutilati da un esperimento fallito in tenera età. A tutto ciò farà da sfondo un conflitto militare pieno di intrighi ed obbiettivi oscuri da parte di un burattinaio apparentemente molto vicino ai protagonisti. Per facilitare la ricerca di una soluzione, Edward, il maggiore dei due fratelli, quello che ha riportato danni minori, nonchè il più suscettibile e basso di statura, decide di diventare un alchimista di Stato, in modo da poter godere di utili privilegi. Questo però comporta anche dei doveri e porterà i ragazzi a vedere quanto in basso possa cadere l'umanità quando è disposta a sacrificare tutto, anche le vite altrui, anche quelle dei propri figli, per i propri desideri egoistici, ma anche quanto le colpe del passato possano gravare sull'animo umano, nonostante il passare degli anni e qualsivoglia attenuante dovuta a circostanze speciali.
A fare da principale sostegno alla storia dei due alchimisti avremo:
1) Winry, amica d'infanzia ed abile meccanica invaghita di Edward;
2) Roy Mustang, sagace ufficiale ed abile corteggiatore, che vuole scalare la gerarchia per ottenere il comando ed eliminare il marciume dall'esercito;
3) Scar, un temibile combattente di Ishbar sopravvissuto ad una immonda pulizia etnica e desideroso di vendicarsi con tutti gli alchimisti di Stato;
4) Riza Hawkeye, fedelissima sottoposta di Mustang, dal carattere serio e con grande abilità di cecchina;
5) King Bradley il supremo comandante della milizia, raramente in prima linea ma con una forza combattiva particolarmente letale;
6) Zolf Kimbly, una sorta di anarchico cultore del caos, il cui rispetto per la vita umana è paragonabile a quella degli Homunculus;
7) I fratelli Armstrong, un bonaccione baffuto e culturista, fiero del suo stile di lotta vistosamente elegante e la sorella di guardia a Briggs, una fortezza del nord, un tipino duro e aggressivo da far sembrare Lady Oscar una mammoletta, ma con un senso di lealtà e responsabilità innegabili;
8) Gli Homunculus, misteriosi esseri nati dall'alchimia, spietati e durissimi a morire, con nomi legati ai vizi capitali e con nessuna considerazione dell'umanità che vada oltre a pedine e fonte di energia;
9) Van Hohenheim, padre dei frateli Elric, uomo a tratti emotivo, dall'oscuro passato e dall'altrettanto confuso agire. Il suo ruolo sembra essere in qualche modo centrale.
La cosa buona di quest'opera di Hiromu Harakawa è il tentativo di dare a tutto una parvenza di credibilità. Benchè i fratelli Elric possano usare l'alchimia senza noiosi rituali preparatori, l'autrice sta bene attenta a dosare questo elemento magico alternandovi la lotta corpo a corpo e in entrambi i casi si tratta di brevi momenti che spesso verranno interrotti dall'irruzione di altri personaggi, che cambieranno le carte in tavola. Non di rado, si punterà più alla fuga o al depistaggio, persino all'uso di veicoli, insomma non ci troviamo di fronte ad un classico battle shonen dove si risolve sempre tutto a supertecniche, uno contro uno per interi capitoli. Edward benchè testardo e facilmente irritabile non è uno che agisce a testa bassa o che abitudinariamente fa come gli pare in barba a tutti e sebbene coriaceo non si rialza senza una goccia di sangue in corpo, sorretto solo dalla forza di volontà e con gli occhi spiritati alla Rufy. No! In Fullmetal Alchemist le ferite debilitanti contano ed il rischio di morte esiste, con le dovute, grosse indulgenze ovviamente. Già solo il fatto che i fratelli Elric abbiano una certa cultura e non siano il tipico imbecille tutto istinto e fortuna sfacciata, che nessuno nel mondo reale prenderebbe in considerazione come leader, solo perchè fa la voce grossa, la dice lunga sul manga, e ciò, insieme all'aspetto da armatura gigante di Alphonse Elric e al fatto che entrambi siano in contatto costante con gente adulta di varie età, etnia e personalità, aiuta (benchè vengano etichettati a più riprese come mocciosi) a dimenticarsi della loro risibile età di 14/15 anni, puntualmente giustificata dalle solite origini tristi dei protagonisti shonen, che devono crescere in fretta. Se ci aggiungiamo che personaggi all'apparenza secondari come i soldati-chimera, il tenente Yoki, o sottoufficiali comunissimi e di passaggio possono divenire rilevanti senza per questo diventare elementi principali... Beh, sicuramente siamo di fronte a una narrazione, nei suoi limiti, superiore alla media.
Un po' meno azzeccata a parer mio sono l'uso dei nomi per i cosiddetti Soldier-A generici, che non hanno una coerenza geografica particolare (e infatti la Arakawa ricordo avesse dichiarato di attingere da una mega enciclopedia), ed il tentativo di introdurre fino all'ultimo un elemento puccioso-buffo con la piccola, quanto abile, May Chang. Se già il gruppo ninja asiatico del Principe Ling Yao si avverte un pochino intruso nel contesto, la giovanissima e super agile dominatrice dell'arte Rentan, col mini-panda ad accompagnarla, non passa certo inosservata, pur avendo saggiamente i riflettori su di sé il minimo necessario.
Per quanto riguarda l'edizione Planet Manga, si tratta di una stampa di tipo economico, comoda da aprire e con carta che non lascia trasparire l'altra pagina, accettabile, per quanto sensibile all'ingiallimento, il problema è una colla sulla costina poco affidabile sul lungo periodo. A tal proposito il numero 23 di FMA mi si divise in tre parti prima ancora di finire la lettura, roba che non mi capitava dai tempi del Violinista di Hamelin con la defunta Comic Art. E ricontrollando di recente ho notato volumi in cui nelle estremità superiori della costina, il collante non pare aderito alla copertina al 100%, e anche la pressione laterale non è sempre marcata. Ciò si traduce in paura di riprenderli in mano. Che bellezza! L'edizione non brilla nemmeno per il lettering a dirla tutta. Tra riquadri non sfruttati e caratteri eccessivamente ridotti, in una minoranza dei volumi si sforza la vista per leggere alcuni dialoghi, peggio ancora quando usano il carattere grassettato Impact (o simile) per le trasmissioni radiofoniche. Ultima cosa, vi è una minuscola presenza di errori di battitura e di parole reiterate.
Riguardo alla storia, abbastanza intrigante di per sé, ci sono piccole forzature di trama, come passaggi di informazioni abbastanza difficili da attuare, alleanze improbabili, piccole botte di fortuna e qualche piagnisteo/voglia di rimediare di troppo. Verso la fine, nella sfida conclusiva contro gli Homunculus ed il loro "genitore", l'autrice si lascia un po' andare alla caciara shonen, con aumento resistenza/abilità dei personaggi buoni, che se la cavano un filo troppo bene a mio avviso, Scar ed Edward mostrano pure abilità nuove, Kimbly va fuori personaggio ed il cattivo principale, benchè forte, agisce in modo passivo e un po' deludente. Vi è anche qualche discorso eccessivamente buonista, tipo verso Mustang, il cui risentimento per l'assassinio dell'amico (avvenuto troppo presto per affezionarcisi), ad un certo punto pare più grottesco che commovente. Me li sarei risparmiati volentieri un paio di pistolotti e qualche perdita ulteriore tra i buoni, benchè io apprezzi i lieti fine, non avrebbe stonato.
Nel complesso vince di molto la benevolenza verso l'autrice per il suo cercare di far qualcosa di corale e dosato, che avesse una dignità invece di adagiarsi come molti colleghi più allunga-brodo, solo sui soliti mocciosi predestinati introdotti in tandem nei primi capitoli. In FMA quasi tutti fanno qulacosa ed è giusto che sia così. Altamente Consigliato.
Ps: King Bradley rimane il personaggio più figo.
Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa è uno shonen ormai famosissimo in tutto il mondo e devo dire che questo successo è veramente meritato.
La storia è ambientata in un mondo in cui gli umani sono in grado di usare l'alchimia, la quale si basa sul concetto dello scambio equivalente, ovvero, per ottenere qualcosa si deve dare in cambio qualcos'altro dello stesso valore. Quest'arte viene usata in vari modi, anche a livello militare e medico. I protagonisti della nostra storia sono Edward e Alphonse Elric, due fratelli che hanno perso la madre a causa di una malattia.
Essi proveranno a riportarla in vita infrangendo un tabù dell'alchimia, ma nel farlo Ed perderà un braccio e Alphonse l'intero corpo. Ed, per far rimanere in vita il fratello, decide di sacrificare una propria gamba e legare l'anima di Alphonse a un'armatura. Da qui inizia il viaggio dei due fratelli per cercare di riprendersi il proprio corpo, una storia piena zeppa di misteri e complotti che manterrà il lettore attaccato a ogni singola pagina. I personaggi sono caratterizzati davvero ottimamente soprattutto i villan sono davvero ben fatti, ognuno con caratteristiche proprie. Il disegno della Arakawa è veramente ottimo e si adatta benissimo alla storia che è Fullmetal Alchemist. Se proprio devo trovare un difetto è che mi è sembrato che molti eventi siano stati un po' troppo forzati e dati al caso, ma nulla di che.
Fullmetal Alchemist è un ottimo manga che consiglio a tutti nel caso ancora non l'abbiate letto.
La storia è ambientata in un mondo in cui gli umani sono in grado di usare l'alchimia, la quale si basa sul concetto dello scambio equivalente, ovvero, per ottenere qualcosa si deve dare in cambio qualcos'altro dello stesso valore. Quest'arte viene usata in vari modi, anche a livello militare e medico. I protagonisti della nostra storia sono Edward e Alphonse Elric, due fratelli che hanno perso la madre a causa di una malattia.
Essi proveranno a riportarla in vita infrangendo un tabù dell'alchimia, ma nel farlo Ed perderà un braccio e Alphonse l'intero corpo. Ed, per far rimanere in vita il fratello, decide di sacrificare una propria gamba e legare l'anima di Alphonse a un'armatura. Da qui inizia il viaggio dei due fratelli per cercare di riprendersi il proprio corpo, una storia piena zeppa di misteri e complotti che manterrà il lettore attaccato a ogni singola pagina. I personaggi sono caratterizzati davvero ottimamente soprattutto i villan sono davvero ben fatti, ognuno con caratteristiche proprie. Il disegno della Arakawa è veramente ottimo e si adatta benissimo alla storia che è Fullmetal Alchemist. Se proprio devo trovare un difetto è che mi è sembrato che molti eventi siano stati un po' troppo forzati e dati al caso, ma nulla di che.
Fullmetal Alchemist è un ottimo manga che consiglio a tutti nel caso ancora non l'abbiate letto.
Full Metal Alchemist può sembrare a prima vista il classico shonen per ragazzi, in verità già dal primo volume si può notare come questo manga tratti argomenti delicati e importanti come la storia di due fratelli rimasti praticamente “orfani”. Certo non mancano i momenti comici e certe tavole sono, se così si può definire, divertenti. I colpi di scena sono incastrati alla perfezione dall’autrice e con il proseguire dei volumi vengono presentati benissimo molti personaggi sia principali, sia secondari. I disegni sono semplici, piacevoli e rendono la lettura scorrevole. La fine mi é sembrata purtroppo un po’ confusionaria. In conclusione uno degli shonen tra i migliori mai scritti che si colloca giustamente tra i “must have” di ogni appassionato. Un’opera consigliata a tutti, dalla facile reperibilità e dal numero abbastanza contenuto di volumi.
Inizio con giusto un breve cenno alla trama di Fullmetal Alchemist, che tanto si trova un po’ dappertutto.
Il manga di Hirumu Arakawa narra la storia di due fratelli che vivono in un mondo governato dall’alchimia, un misto tra scienza e magia che permette di creare qualcosa partendo da qualcos’altro; i due che, anche se ancora bambini, padroneggiano bene l’alchimia, la utilizzano però nel tentativo di far resuscitare (non riuscendoci) la madre morta per una malattia attraverso una trasmutazione umana. Il gesto tuttavia gli si ritorce contro ed Edward, il fratello maggiore, perde un braccio mentre il minore, Alphonse, tutto il corpo, e riesce a rimanere in vita grazie a Edward che ne lega l'anima a un’enorme armatura vuota. Partono così per un lungo viaggio per riavere i loro corpi attraverso la ricerca della famosa pietra filosofale, ma non sarà per nulla facile, anzi si troveranno a fronteggiare nemici molto più grandi di loro e scopriranno segreti dietro l’alchimia che non avrebbero mai potuto immaginare.
Prima di commentare l’opera volevo fare una premessa: fino a poco tempo fa il mondo di anime e manga mi interessava molto relativamente (conoscevo solo i più famosi classici shonen commerciali tipo Naruto, One Piece ecc.), poi su consiglio di amici e attratto dalle opinioni entusiaste di molti ho comprato il volumetto n°1 di Fullmetal Alchemist e da lì è stato amore a prima vista per questo piccolo ma grande capolavoro.
Il tema principale della storia è lo stretto legame tra i due fratelli, che li accompagna nello svolgersi delle vicende, nelle quali si troveranno ad affrontare un mondo oscuro pieno di insidie aiutati da altri personaggi davvero ben caratterizzati: la prima è Winry, una ragazza che costruisce automail, cioè arti meccanici tra i quali anche il braccio d’acciaio di Edward; è una sorta di sorella maggiore per i due fratelli, e cerca di guidarli e proteggerli nelle loro avventure ma avrà una parte molto importante nella storia attraverso un processo di maturazione caratteriale; c’è il colonnello Mustang, il fortissimo alchimista di fuoco, innamorato delle donne e del suo onore di soldato che lo porterà a proteggere a ogni costo i protagonisti e il mondo dalle minacce spietate dei malvagi senza scrupoli; infine ci sono gli altri personaggi dell’esercito come il tenente Hawkeye, Hughes, la maestra di alchimia dei fratelli, un principe orientale, e altri ancora, tutti con un carattere ben definito e mai troppo marginali nella storia.
Dall’altra parte ci sono gli antagonisti, personaggi che sfruttano le pieghe più oscure dell’alchimia per creare un mondo al loro servizio; l’aspetto interessante è che essi non sono i classici “cattivoni” tradizionali interessati a distruggere tutto senza alcun senso ma lo fanno per dei loro obiettivi che ritengono giusti, avendo una sorta di loro morale. Ciò si vede bene da un personaggio di nome Scar che all’inizio del manga sembra un pazzo furioso, poi però lo si conoscerà meglio e il lettore sarà indotto a riflettere sul fatto che anche i buoni hanno un lato malvagio e viceversa, e che c’è sempre un altro punto di vista nelle cose.
La cosa che ho veramente apprezzato dell’opera è l’evoluzione caratteriale, lenta e graduale, di tutti i personaggi, dal primo all’ultimo. I due protagonisti all’inizio sono poco più che bambini ma le vicende che li coinvolgeranno renderà ancora più saldo il loro già strettissimo legame, e avranno modo di capire davvero cosa conta nella vita; stessa cosa per Winry e gli altri personaggi. Sono tutti legati da un passato difficile e trovano la forza di andare avanti attraverso la voglia di combattere per qualcosa e, soprattutto, per qualcuno. L’amicizia, l’onore, l’amore sono i sentimenti che accompagnano i protagonisti senza però mai scendere nella eccessiva smielatezza e soprattutto i personaggi non sono perfetti, anzi, sbagliano, a volte sono impulsivi, egoisti, vendicativi e incorporano tutte le altre caratteristiche negative che appartengono a tutti noi.
Inoltre l’autrice affronta il tema del razzismo e della guerra attraverso dei flashback in cui vengono illustrati alcuni cruenti conflitti del passato con scene toccanti che ci fanno immedesimare in una realtà che, fortunatamente, non viviamo in prima persona. In mezzo a tutto ciò non mancano mai i momenti di ilarità e gag divertenti, come Winry che si infuria e picchia Ed ogni volta che rompe il suo braccio meccanico, o l’inserimento di alcuni personaggi comici e "sfigati".
Le continue sorprese e i capovolgimenti improvvisi mi hanno tenuto incollato al manga specialmente verso la conclusione: avevo iniziato comprando un volume alla volta poi dal 18 in poi li ho comprati tutti in blocco (povero portafoglio): non ce la facevo proprio ad aspettare!
Senza dilungarmi ulteriormente, Fullmetal Alchemist mi ha fatto scoprire il mondo dei manga, che fino a poco tempo fa pensavo fossero roba per bambini... Ma mi sbagliavo alla grande, ed è proprio grazie a quest’opera che sto riempiendo piano piano la mia libreria di volumetti, di qualunque genere. Quindi per questo e per tutti i motivi che vi ho elencato sopra do al racconto che almeno in piccolo mi ha cambiato, un bel 10.
Il manga di Hirumu Arakawa narra la storia di due fratelli che vivono in un mondo governato dall’alchimia, un misto tra scienza e magia che permette di creare qualcosa partendo da qualcos’altro; i due che, anche se ancora bambini, padroneggiano bene l’alchimia, la utilizzano però nel tentativo di far resuscitare (non riuscendoci) la madre morta per una malattia attraverso una trasmutazione umana. Il gesto tuttavia gli si ritorce contro ed Edward, il fratello maggiore, perde un braccio mentre il minore, Alphonse, tutto il corpo, e riesce a rimanere in vita grazie a Edward che ne lega l'anima a un’enorme armatura vuota. Partono così per un lungo viaggio per riavere i loro corpi attraverso la ricerca della famosa pietra filosofale, ma non sarà per nulla facile, anzi si troveranno a fronteggiare nemici molto più grandi di loro e scopriranno segreti dietro l’alchimia che non avrebbero mai potuto immaginare.
Prima di commentare l’opera volevo fare una premessa: fino a poco tempo fa il mondo di anime e manga mi interessava molto relativamente (conoscevo solo i più famosi classici shonen commerciali tipo Naruto, One Piece ecc.), poi su consiglio di amici e attratto dalle opinioni entusiaste di molti ho comprato il volumetto n°1 di Fullmetal Alchemist e da lì è stato amore a prima vista per questo piccolo ma grande capolavoro.
Il tema principale della storia è lo stretto legame tra i due fratelli, che li accompagna nello svolgersi delle vicende, nelle quali si troveranno ad affrontare un mondo oscuro pieno di insidie aiutati da altri personaggi davvero ben caratterizzati: la prima è Winry, una ragazza che costruisce automail, cioè arti meccanici tra i quali anche il braccio d’acciaio di Edward; è una sorta di sorella maggiore per i due fratelli, e cerca di guidarli e proteggerli nelle loro avventure ma avrà una parte molto importante nella storia attraverso un processo di maturazione caratteriale; c’è il colonnello Mustang, il fortissimo alchimista di fuoco, innamorato delle donne e del suo onore di soldato che lo porterà a proteggere a ogni costo i protagonisti e il mondo dalle minacce spietate dei malvagi senza scrupoli; infine ci sono gli altri personaggi dell’esercito come il tenente Hawkeye, Hughes, la maestra di alchimia dei fratelli, un principe orientale, e altri ancora, tutti con un carattere ben definito e mai troppo marginali nella storia.
Dall’altra parte ci sono gli antagonisti, personaggi che sfruttano le pieghe più oscure dell’alchimia per creare un mondo al loro servizio; l’aspetto interessante è che essi non sono i classici “cattivoni” tradizionali interessati a distruggere tutto senza alcun senso ma lo fanno per dei loro obiettivi che ritengono giusti, avendo una sorta di loro morale. Ciò si vede bene da un personaggio di nome Scar che all’inizio del manga sembra un pazzo furioso, poi però lo si conoscerà meglio e il lettore sarà indotto a riflettere sul fatto che anche i buoni hanno un lato malvagio e viceversa, e che c’è sempre un altro punto di vista nelle cose.
La cosa che ho veramente apprezzato dell’opera è l’evoluzione caratteriale, lenta e graduale, di tutti i personaggi, dal primo all’ultimo. I due protagonisti all’inizio sono poco più che bambini ma le vicende che li coinvolgeranno renderà ancora più saldo il loro già strettissimo legame, e avranno modo di capire davvero cosa conta nella vita; stessa cosa per Winry e gli altri personaggi. Sono tutti legati da un passato difficile e trovano la forza di andare avanti attraverso la voglia di combattere per qualcosa e, soprattutto, per qualcuno. L’amicizia, l’onore, l’amore sono i sentimenti che accompagnano i protagonisti senza però mai scendere nella eccessiva smielatezza e soprattutto i personaggi non sono perfetti, anzi, sbagliano, a volte sono impulsivi, egoisti, vendicativi e incorporano tutte le altre caratteristiche negative che appartengono a tutti noi.
Inoltre l’autrice affronta il tema del razzismo e della guerra attraverso dei flashback in cui vengono illustrati alcuni cruenti conflitti del passato con scene toccanti che ci fanno immedesimare in una realtà che, fortunatamente, non viviamo in prima persona. In mezzo a tutto ciò non mancano mai i momenti di ilarità e gag divertenti, come Winry che si infuria e picchia Ed ogni volta che rompe il suo braccio meccanico, o l’inserimento di alcuni personaggi comici e "sfigati".
Le continue sorprese e i capovolgimenti improvvisi mi hanno tenuto incollato al manga specialmente verso la conclusione: avevo iniziato comprando un volume alla volta poi dal 18 in poi li ho comprati tutti in blocco (povero portafoglio): non ce la facevo proprio ad aspettare!
Senza dilungarmi ulteriormente, Fullmetal Alchemist mi ha fatto scoprire il mondo dei manga, che fino a poco tempo fa pensavo fossero roba per bambini... Ma mi sbagliavo alla grande, ed è proprio grazie a quest’opera che sto riempiendo piano piano la mia libreria di volumetti, di qualunque genere. Quindi per questo e per tutti i motivi che vi ho elencato sopra do al racconto che almeno in piccolo mi ha cambiato, un bel 10.
"Fullmetal Alchemist" è sicuramente uno dei migliori manga creati durante la storia. Una bellissima storia, ambientata nei primi anni del '900, piena di colpi di scena e lacrime, che ruota attorno all'operato degli alchimisti.
La base di quest'opera è l'alchimia che si basa sul processo della trasmutazione che avviene mediante l'assorbimento dell'energia terrestre, tramite un cerchio alchemico. Vige una regola, ovvero quella che "se si desidera ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcos'altro che abbia lo stesso valore, perché è impossibile creare qualcosa dal nulla". Questo è chiamato scambio equivalente, la base dell'alchimia. La trasmutazione umana, inoltre, è vietata perché è un qualcosa di impossibile da ottenere, ma non solo, è vietato anche trasmutare l'oro.
Gli alchimisti sono come dei agli occhi delle persone comuni e per altri invece solo cani del governo che giocano a fare Dio. Il paese dove risiedono, o meglio la loro nazione, è Amestris, divisa in varie regioni con a capo il comandante supremo residente nel capoluogo, Central City. Come sempre esistono le guerre e quanto la nazione ne affronta una, mette sul campo di battaglia gli alchimisti; parlando di guerre, ce ne fu una devastante, per non chiamarla genocidio, che sterminò una popolazione intera per aver commesso un grave crimine contro la capitale.
La trama vede protagonisti due fratelli, Edward e Alphonse Elric, cresciuti dalla loro madre, Trisha Elric, dopo che il padre li abbandonò. I due bambini si dimostrarono degni figli del loro padre incominciando ad avere un buon approccio con l'alchimia, ma questo li portò a commettere un grande crimine. La loro madre incominciò a patire una malattia e senza un marito che la accudisse, morì in poco tempo sotto gli occhi dei due bambini, che presi dalla voglia di rivedere il sorriso della loro madre effettuarono una trasmutazione umana senza successo che portò solamente altro dolore nei loro cuori. Tuttavia una piccola fiamma ardeva ancora in loro e fu un alchimista di stato di alto rango ad avvertirsene, che alimentò quella fiamma convincendogli a intraprendere la strada di alchimista per correggere gli errori commessi nel passato e per riavere indietro ciò che hanno perduto durante la trasmutazione umana. Da qui incomincia l'avventura dei due fratelli che dovranno affrontare nemici potenti e ostinati.
Trovo incredibile come il passare della storia evidenzi l'importanza dell'amore tra fratelli, che si va pian piano sempre più rinforzando grazie al loro scopo di vita; appoggiati dalla loro amica d'infanzia Winry, essa si comporta per loro più come sorella maggiore in quanto più responsabile dei due fratelli. La ragazza è una riparatrice di "automail", arti meccanici creati al solo scopo di dare un arto mancante a chi non ne ha, come il giovane Edward, che dopo la trasmutazione umana ha perso un braccio e una gamba, mentre Alphonse ha perso il suo corpo, ma la sua anima è stata legata ad un'armatura.
Il punto forte di questo manga sono appunto i due fratelli, che non sempre hanno vita facile nel loro rapporto ma trovano sempre un modo per rimediare ed andare avanti, grazie alla loro promessa fatta per riavere i propri corpi e dal dolore comune patito. Per loro diventare alchimisti o cani del governo non ha importanza, per loro è solo un mezzo per raggruppare informazioni riguardante la pietra filosofale, una pietra creata da scienziati del passato che sia in grado di trasmutare senza cerchi alchemici e senza dare nulla in cambio così da beffeggiare la legge che vige l'alchimia. Per sottolineare il grande carattere che hanno i fratelli, evidenzio una frase citata da Alphonse Elric:
"Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato il principio dello scambio equivalente. A quel tempo noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita. Invece il mondo reale è imperfetto e non esiste davvero una legge che sia in grado di spiegare tutto quanto, nemmeno il principio stesso. Eppure noi continuavamo a credere che l'uomo non possa ottenere niente se non paga un prezzo. Sicuramente la sofferenza che abbiamo patito è stata il prezzo che abbiamo pagato per ottenere qualcos'altro e sono certo che chiunque si dia da fare, impegnandosi e faticando, in cambio può ottenere qualche cosa. Il principio dello scambio equivalente non è il principio che regola il mondo, è soltanto la promessa che ci siamo fatti io e il mio fratellone, fino al giorno in cui ci rivedremo!".
Anche il finale stesso del manga rispecchia la grande maturità dei fratelli che vi lascerà senza fiato sicuramente e strapperà qualche lacrima da vostri occhi, così come è successo a me.
Concludo col dire che i disegni non saranno dei migliori, ho letto da molte recensioni che molti sfondi nelle vignette sono bianchi e non danno percezione del luogo circostante. Concordo ma sottolineo che questo è presente nei primi volumi soltanto, perché poi a quanto pare la Arakawa si è data da fare nel correggere le critiche e quindi voglio premiare quello che un tempo ho penalizzato quindi affermo che i disegni non saranno dei migliori ma quali disegni sono migliori? Esiste la perfezione? No, quindi gli errori corretti, quelli sono da premiare. Grande manga di Hiromu Arakawa.
La base di quest'opera è l'alchimia che si basa sul processo della trasmutazione che avviene mediante l'assorbimento dell'energia terrestre, tramite un cerchio alchemico. Vige una regola, ovvero quella che "se si desidera ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcos'altro che abbia lo stesso valore, perché è impossibile creare qualcosa dal nulla". Questo è chiamato scambio equivalente, la base dell'alchimia. La trasmutazione umana, inoltre, è vietata perché è un qualcosa di impossibile da ottenere, ma non solo, è vietato anche trasmutare l'oro.
Gli alchimisti sono come dei agli occhi delle persone comuni e per altri invece solo cani del governo che giocano a fare Dio. Il paese dove risiedono, o meglio la loro nazione, è Amestris, divisa in varie regioni con a capo il comandante supremo residente nel capoluogo, Central City. Come sempre esistono le guerre e quanto la nazione ne affronta una, mette sul campo di battaglia gli alchimisti; parlando di guerre, ce ne fu una devastante, per non chiamarla genocidio, che sterminò una popolazione intera per aver commesso un grave crimine contro la capitale.
La trama vede protagonisti due fratelli, Edward e Alphonse Elric, cresciuti dalla loro madre, Trisha Elric, dopo che il padre li abbandonò. I due bambini si dimostrarono degni figli del loro padre incominciando ad avere un buon approccio con l'alchimia, ma questo li portò a commettere un grande crimine. La loro madre incominciò a patire una malattia e senza un marito che la accudisse, morì in poco tempo sotto gli occhi dei due bambini, che presi dalla voglia di rivedere il sorriso della loro madre effettuarono una trasmutazione umana senza successo che portò solamente altro dolore nei loro cuori. Tuttavia una piccola fiamma ardeva ancora in loro e fu un alchimista di stato di alto rango ad avvertirsene, che alimentò quella fiamma convincendogli a intraprendere la strada di alchimista per correggere gli errori commessi nel passato e per riavere indietro ciò che hanno perduto durante la trasmutazione umana. Da qui incomincia l'avventura dei due fratelli che dovranno affrontare nemici potenti e ostinati.
Trovo incredibile come il passare della storia evidenzi l'importanza dell'amore tra fratelli, che si va pian piano sempre più rinforzando grazie al loro scopo di vita; appoggiati dalla loro amica d'infanzia Winry, essa si comporta per loro più come sorella maggiore in quanto più responsabile dei due fratelli. La ragazza è una riparatrice di "automail", arti meccanici creati al solo scopo di dare un arto mancante a chi non ne ha, come il giovane Edward, che dopo la trasmutazione umana ha perso un braccio e una gamba, mentre Alphonse ha perso il suo corpo, ma la sua anima è stata legata ad un'armatura.
Il punto forte di questo manga sono appunto i due fratelli, che non sempre hanno vita facile nel loro rapporto ma trovano sempre un modo per rimediare ed andare avanti, grazie alla loro promessa fatta per riavere i propri corpi e dal dolore comune patito. Per loro diventare alchimisti o cani del governo non ha importanza, per loro è solo un mezzo per raggruppare informazioni riguardante la pietra filosofale, una pietra creata da scienziati del passato che sia in grado di trasmutare senza cerchi alchemici e senza dare nulla in cambio così da beffeggiare la legge che vige l'alchimia. Per sottolineare il grande carattere che hanno i fratelli, evidenzio una frase citata da Alphonse Elric:
"Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato il principio dello scambio equivalente. A quel tempo noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita. Invece il mondo reale è imperfetto e non esiste davvero una legge che sia in grado di spiegare tutto quanto, nemmeno il principio stesso. Eppure noi continuavamo a credere che l'uomo non possa ottenere niente se non paga un prezzo. Sicuramente la sofferenza che abbiamo patito è stata il prezzo che abbiamo pagato per ottenere qualcos'altro e sono certo che chiunque si dia da fare, impegnandosi e faticando, in cambio può ottenere qualche cosa. Il principio dello scambio equivalente non è il principio che regola il mondo, è soltanto la promessa che ci siamo fatti io e il mio fratellone, fino al giorno in cui ci rivedremo!".
Anche il finale stesso del manga rispecchia la grande maturità dei fratelli che vi lascerà senza fiato sicuramente e strapperà qualche lacrima da vostri occhi, così come è successo a me.
Concludo col dire che i disegni non saranno dei migliori, ho letto da molte recensioni che molti sfondi nelle vignette sono bianchi e non danno percezione del luogo circostante. Concordo ma sottolineo che questo è presente nei primi volumi soltanto, perché poi a quanto pare la Arakawa si è data da fare nel correggere le critiche e quindi voglio premiare quello che un tempo ho penalizzato quindi affermo che i disegni non saranno dei migliori ma quali disegni sono migliori? Esiste la perfezione? No, quindi gli errori corretti, quelli sono da premiare. Grande manga di Hiromu Arakawa.
Tra i più grandi successi di pubblico e critica degli ultimi anni, FullMetal Alchemist è la dimostrazione di come una storia già vista infinite volte sia ancora in grado dare enormi soddisfazioni se a narrarla c'è un autrice di talento. Perché in fondo FullMetal Alchemist è la più classica delle avventure, con una coppia di protagonisti dal triste passato in viaggio in un mondo sconosciuto che si disvela agli occhi della spettatore un pezzettino alla volta, di pari passo con l'aumentare d'esperienza dei protagonisti della storia. In questi casi, a far la differenza tra successo e fallimento sono i personaggi, e qui l'Arakawa ha dato il meglio di sè. Ogni singolo personaggio, comprese le varie comparse di secondaria importanza, è caratterizzato a tutto tondo ed evolve in modo coerente dal rapporto con gli altri personaggi e con l'ambiente circostante, senza mai una forzatura, un'incoerenza, ed anche quando l'autrice ricorre a stereotipi preconfezionati lo fa in modo sapiente e senza mai esagerare. La storia è inoltre ricca di spunti di riflessioni, dalla filosofia quasi shellingiana alla base delle teorie alchemiche agli spunti di stampo militare, politico e sociale che stanno a fondamento della struttura del continente stesso di Amestris. Il tutto senza dimenticare la semplice azione ed i combattimenti in classico stile shounen da combattimento.
Be', chi non conosce la storia di Edward e Alphonse Elric, narrata dalla prodigiosa Hiromu Arakawa?
È la storia del viaggio intrapreso dai due fratelli per rimediare agli effetti di un grosso errore compiuto da piccini, un viaggio che comunque non potrà mai lavare via una colpa capitale: avere cercato, tramite l'alchimia, di riportare vita la loro madre morta.
Ma quello che parte come un viaggio con fini che potremmo definire egoistici, si rivela essere la metafora di una crescita morale e individuale, che porta i due fratelli a visitate tanti luoghi, conoscere ed aiutare tanta gente ed arricchendosi interiormente ad ogni incontro.
Un viaggio di formazione che soprattutto li porterà a imbattersi in qualcosa di più grande di loro, delle macchinazioni portate avanti nell'ombra da anni e che mettono sul piatto della bilancia la vita di intere popolazioni.
Già solo elencando i pregi in superficie di questo manga, evidenzieremmo come di tratti di una lettura che regala tanti, ma tanti, colpi di scena, una trama molto articolata ma ben narrata, con una schiera di personaggi assai vari e tutti, dai principali a l'ultima delle comparse, perfettamente caratterizzati.
Assieme a tutti loro affronteremo tematiche come la follia della guerra, il razzismo, gli innati egoismi umani, la brama di potere. Ma il bello del viaggio di Edward e Alphonse è che si è continuamente posti dinnanzi a bivi morali dai risvolti tutt'altro che scontati e dove spesso la differenza tra giusto e sbagliato è solo una questione di punti di vista.
Un altro gigantesco pregio dell'autrice poi risiede in quella sua ormai arcinota capacità di saper dosare perfettamente ironia e serietà, alternare efficacemente momenti spassosissimi, ed altri di una drammaticità impietosa.
Non è dunque un manga che si limita a intrattenere e coinvolgere. Anche se, già solo questo, lo fa benissimo.
Fullmetal Alchemist è una di quelle letture che qualcosina te la lascia dentro, se si è in grado di andare oltre la superficie.
È la storia del viaggio intrapreso dai due fratelli per rimediare agli effetti di un grosso errore compiuto da piccini, un viaggio che comunque non potrà mai lavare via una colpa capitale: avere cercato, tramite l'alchimia, di riportare vita la loro madre morta.
Ma quello che parte come un viaggio con fini che potremmo definire egoistici, si rivela essere la metafora di una crescita morale e individuale, che porta i due fratelli a visitate tanti luoghi, conoscere ed aiutare tanta gente ed arricchendosi interiormente ad ogni incontro.
Un viaggio di formazione che soprattutto li porterà a imbattersi in qualcosa di più grande di loro, delle macchinazioni portate avanti nell'ombra da anni e che mettono sul piatto della bilancia la vita di intere popolazioni.
Già solo elencando i pregi in superficie di questo manga, evidenzieremmo come di tratti di una lettura che regala tanti, ma tanti, colpi di scena, una trama molto articolata ma ben narrata, con una schiera di personaggi assai vari e tutti, dai principali a l'ultima delle comparse, perfettamente caratterizzati.
Assieme a tutti loro affronteremo tematiche come la follia della guerra, il razzismo, gli innati egoismi umani, la brama di potere. Ma il bello del viaggio di Edward e Alphonse è che si è continuamente posti dinnanzi a bivi morali dai risvolti tutt'altro che scontati e dove spesso la differenza tra giusto e sbagliato è solo una questione di punti di vista.
Un altro gigantesco pregio dell'autrice poi risiede in quella sua ormai arcinota capacità di saper dosare perfettamente ironia e serietà, alternare efficacemente momenti spassosissimi, ed altri di una drammaticità impietosa.
Non è dunque un manga che si limita a intrattenere e coinvolgere. Anche se, già solo questo, lo fa benissimo.
Fullmetal Alchemist è una di quelle letture che qualcosina te la lascia dentro, se si è in grado di andare oltre la superficie.
La prima volta che lessi "Fullmetal Alchemist" rimasi davvero sbalordito; erano anni che non mi imbattevo in uno shōnen di tale livello. Rileggendolo ora non ho potuto fare a meno di confermare quella sensazione.
"FMA" narra il viaggio intrapreso dai due fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale, unica speranza per rimediare al peccato di cui si sono macchiati: il tentativo di resuscitare la propria madre.
La caratterizzazione della miriade di personaggi incontrati lungo il loro cammino è superba; anche quelli secondari vengono comunque delineati con sfumature caratteriali assai realistiche.
Questa qualità è senza dubbio uno dei punti di forza di "FMA". Hiromu Arakawa si prende tutto il tempo necessario per farci conoscere ogni personaggio e ce ne svela la psicologia con tempistiche perfette, passo dopo passo, pezzettino dopo pezzettino, componendo un puzzle che ci svelerà l'intrecciarsi di tutte le loro pulsioni.
La trama è semplicemente eccezionale, sia da un punto di vista prettamente narrativo, sia per la naturalezza con cui riesce ad affrontare certe tematiche. La Arakawa, da brava mamma coscienziosa, cerca di educare i propri lettori, non tanto fornendo loro delle soluzioni "preformattate", quanto aiutandoli a porsi degli interrogativi. Quando si affrontano argomentazioni di carattere etico è praticamente impossibile scindere con una linea netta ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, il bene dal male; a meno che non lo si faccia in modo approssimativo e superficiale. E' ovvio che l'autrice, in molti casi, ha le sue opinioni e di certo non le nasconde, ma si sforza comunque di analizzare una problematica da quante più angolazioni sia possibile.
In "FMA" aleggia costantemente il fantasma della guerra, come un'ombra inquietante, e l'autrice non perde mai l'occasione per mostrarci come un conflitto possa cambiare tanto profondamente un uomo. La guerra porta a due sole certezze, la morte e l'odio. Per quanto una recluta sia armata di buoni propositi, certa di combattere per un giusto ideale, nell'istante in cui comprende queste verità la sua passione lascia spazio all'amara consapevolezza della realtà.
D'altro canto, proprio la morte, e la sua accettazione come parte della vita stessa, è un altro tema ricorrente durante l'intero arco narrativo.
La cosa che colpisce maggiormente di quest'opera è senza dubbio il processo di maturazione di Edward ed Alphonse Elric. Le personalità di questi ragazzi, diametralmente opposte fra loro, sono meravigliosamente tratteggiate e si evolvono costantemente durante il corso degli eventi. I due devono trovare la forza per imparare a convivere con un senso di colpa che si portano dietro dall'infanzia. Poco importa se quando si macchiarono di quella colpa erano incapaci di comprendere appieno le proprie azioni. Il loro peccato non potrà mai essere cancellato. Trovo che sia un insegnamento di vita degno di nota su cui riflettere. I ragazzi ne sono consapevoli e non si nascondono dietro inutili giustificazioni, per questo li vedremo combattere contro chi cerca di ostacolarli, ma soprattutto li vedremo combattere contro se stessi.
La decisione che nel finale prenderà Edward (in realtà sono due, ma non voglio svelare altro) è degna di un uomo di considerevole levatura morale e merita un'attenta riflessione. E' la dimostrazione che il ragazzo ha terminato il suo processo di maturazione. E' la prova che non ha dimenticato il proprio errore e soprattutto non ha alcuna intenzione di dimenticarlo.
Il tratto di Hiromu Arakawa non è particolarmente curato, d'altro canto trovo che il suo stile sia estremamente originale, cosa che ritengo più che lodevole e assai rara.
Le emozioni dei personaggi si riflettono attraverso espressioni egregiamente rappresentate e ad un linguaggio del corpo estremamente elaborato. Basti pensare a come l'autrice riesce a far risaltare gli stati d'animo di un'armatura, apparentemente inespressiva. Le tavole sono inoltre molto pulite, incluse le scene più concitate, risultando chiare in ogni frangente. Per finire, i combattimenti sono ben coreografati, dimostrandosi sempre avvincenti.
"FMA" riesce a dosare perfettamente le molteplici anime che lo compongono, senza nemmeno un attimo di stanca. Alcuni lo apprezzeranno per le sue gag comiche a dir poco esilaranti, altri per i combattimenti, altri ancora per il suo lato fantasy e persino i romanticoni, come il sottoscritto, avranno pane per i loro denti. Capace di divertire, commuovere, riflettere, educare, in poche parole, è praticamente perfetto.
Insegna che se si desidera davvero qualcosa, bisogna essere in grado di lottare e sacrificarsi per ottenerla e che, se è vero che certe colpe non possono essere cancellate, è altresì vero che restare piegati nel proprio tormento non porta a nulla di positivo. L'unica cosa che resta è tentare di migliorarsi, cercando di espiare i propri peccati. Quasi tutti i personaggi di "FMA" sono divorati dal senso di colpa, ma non ce ne è nessuno che getti la spugna e, ove questo accada, c'è sempre qualcuno pronto a tendergli la mano per sostenerlo.
Trovo che quest'opera, oltre ad essere magnifica da un punto di vista squisitamente avventuroso, sia una lezione straordinaria che ogni ragazzo dovrebbe conoscere.
Il manga in mio possesso è nella versione "Gold Deluxe" edita da Planet Manga. Il formato maggiorato non salva un'edizione davvero scarsina, che utilizza carta grossolana e sovraccoperte nere che si graffiano con estrema facilità. Per lo meno il prezzo non è eccessivo.
Il mio voto è 9.5.
"FMA" narra il viaggio intrapreso dai due fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale, unica speranza per rimediare al peccato di cui si sono macchiati: il tentativo di resuscitare la propria madre.
La caratterizzazione della miriade di personaggi incontrati lungo il loro cammino è superba; anche quelli secondari vengono comunque delineati con sfumature caratteriali assai realistiche.
Questa qualità è senza dubbio uno dei punti di forza di "FMA". Hiromu Arakawa si prende tutto il tempo necessario per farci conoscere ogni personaggio e ce ne svela la psicologia con tempistiche perfette, passo dopo passo, pezzettino dopo pezzettino, componendo un puzzle che ci svelerà l'intrecciarsi di tutte le loro pulsioni.
La trama è semplicemente eccezionale, sia da un punto di vista prettamente narrativo, sia per la naturalezza con cui riesce ad affrontare certe tematiche. La Arakawa, da brava mamma coscienziosa, cerca di educare i propri lettori, non tanto fornendo loro delle soluzioni "preformattate", quanto aiutandoli a porsi degli interrogativi. Quando si affrontano argomentazioni di carattere etico è praticamente impossibile scindere con una linea netta ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, il bene dal male; a meno che non lo si faccia in modo approssimativo e superficiale. E' ovvio che l'autrice, in molti casi, ha le sue opinioni e di certo non le nasconde, ma si sforza comunque di analizzare una problematica da quante più angolazioni sia possibile.
In "FMA" aleggia costantemente il fantasma della guerra, come un'ombra inquietante, e l'autrice non perde mai l'occasione per mostrarci come un conflitto possa cambiare tanto profondamente un uomo. La guerra porta a due sole certezze, la morte e l'odio. Per quanto una recluta sia armata di buoni propositi, certa di combattere per un giusto ideale, nell'istante in cui comprende queste verità la sua passione lascia spazio all'amara consapevolezza della realtà.
D'altro canto, proprio la morte, e la sua accettazione come parte della vita stessa, è un altro tema ricorrente durante l'intero arco narrativo.
La cosa che colpisce maggiormente di quest'opera è senza dubbio il processo di maturazione di Edward ed Alphonse Elric. Le personalità di questi ragazzi, diametralmente opposte fra loro, sono meravigliosamente tratteggiate e si evolvono costantemente durante il corso degli eventi. I due devono trovare la forza per imparare a convivere con un senso di colpa che si portano dietro dall'infanzia. Poco importa se quando si macchiarono di quella colpa erano incapaci di comprendere appieno le proprie azioni. Il loro peccato non potrà mai essere cancellato. Trovo che sia un insegnamento di vita degno di nota su cui riflettere. I ragazzi ne sono consapevoli e non si nascondono dietro inutili giustificazioni, per questo li vedremo combattere contro chi cerca di ostacolarli, ma soprattutto li vedremo combattere contro se stessi.
La decisione che nel finale prenderà Edward (in realtà sono due, ma non voglio svelare altro) è degna di un uomo di considerevole levatura morale e merita un'attenta riflessione. E' la dimostrazione che il ragazzo ha terminato il suo processo di maturazione. E' la prova che non ha dimenticato il proprio errore e soprattutto non ha alcuna intenzione di dimenticarlo.
Il tratto di Hiromu Arakawa non è particolarmente curato, d'altro canto trovo che il suo stile sia estremamente originale, cosa che ritengo più che lodevole e assai rara.
Le emozioni dei personaggi si riflettono attraverso espressioni egregiamente rappresentate e ad un linguaggio del corpo estremamente elaborato. Basti pensare a come l'autrice riesce a far risaltare gli stati d'animo di un'armatura, apparentemente inespressiva. Le tavole sono inoltre molto pulite, incluse le scene più concitate, risultando chiare in ogni frangente. Per finire, i combattimenti sono ben coreografati, dimostrandosi sempre avvincenti.
"FMA" riesce a dosare perfettamente le molteplici anime che lo compongono, senza nemmeno un attimo di stanca. Alcuni lo apprezzeranno per le sue gag comiche a dir poco esilaranti, altri per i combattimenti, altri ancora per il suo lato fantasy e persino i romanticoni, come il sottoscritto, avranno pane per i loro denti. Capace di divertire, commuovere, riflettere, educare, in poche parole, è praticamente perfetto.
Insegna che se si desidera davvero qualcosa, bisogna essere in grado di lottare e sacrificarsi per ottenerla e che, se è vero che certe colpe non possono essere cancellate, è altresì vero che restare piegati nel proprio tormento non porta a nulla di positivo. L'unica cosa che resta è tentare di migliorarsi, cercando di espiare i propri peccati. Quasi tutti i personaggi di "FMA" sono divorati dal senso di colpa, ma non ce ne è nessuno che getti la spugna e, ove questo accada, c'è sempre qualcuno pronto a tendergli la mano per sostenerlo.
Trovo che quest'opera, oltre ad essere magnifica da un punto di vista squisitamente avventuroso, sia una lezione straordinaria che ogni ragazzo dovrebbe conoscere.
Il manga in mio possesso è nella versione "Gold Deluxe" edita da Planet Manga. Il formato maggiorato non salva un'edizione davvero scarsina, che utilizza carta grossolana e sovraccoperte nere che si graffiano con estrema facilità. Per lo meno il prezzo non è eccessivo.
Il mio voto è 9.5.
FullMetal Alchemist è, nonostante i voti degli utenti di questo sito, a mio parere un titolo estremamente sottovalutato e poco pubblicizzato. Non essere un mainstream come i "big three" e Dragon Ball è un'ingiustizia, anche e soprattutto perché è ben al di sopra di Bleach sotto molti (miei) punti di vista.
Tralasciando la trama, già presente nella scheda del fumetto, voglio partire dall'unica nota di demerito, se così si può definire: la parte finale, con annessa spiegazione del fulcro del manga.
Io penso che ci si sia arrampicati sugli specchi, ci si sia imbarcati in un discorso decisamente più grande di quello che doveva o poteva essere. Purtroppo senza spoilerare diventa difficile discuterne ed in ogni caso ogni persona trae le sue proprie conclusioni, le quali possono essere in totale disaccordo con le mie.
L'ultimo appunto, prima di parlare di tutto il bello presente, va fatto ai disegni, che non sono brutti, anzi sono molto caratteristici, ma nonostante ciò mi lasciano l'amaro in bocca.
Eccoci alla parte che deve obbligarvi a leggere FullMetal Alchemist.
Ci troviamo di fronte all'avventura di due ragazzi che attraverso mille peripezie raggiungono (o no?) il loro obiettivo, in pieno stile shounen: combattimenti contro un'organizzazione nemica, alleati, flashback, sentimenti, viaggi....
I protagonisti a mio parere sono essenzialmente due, i fratelli Elric, nonostante speravo che avesse più risalto il ruolo di Winry. Tra i personaggi secondari spiccano i due "fighi", Mustang e Scar, la super insegnante Izumi e tutta la banda dei nemici, ognuno con un potere particolare.
Caratterizzazione dei personaggi (anche quelli secondari) praticamente perfetta, trama e comicità sono i punti forti dell'opera e non sarei in grado di sceglierne solo uno se ne fossi obbligato. Conoscere profondamente ogni personaggio ci permette di prendere noi stessi parte alla storia, che seppur semplice alla base, è sviluppata in maniera impeccabile con una comicità in aggiunta che la ritroviamo quasi in ogni capitolo.
Non so se la scelta di leggere prima il fumetto sia stata corretta, forse l'anime rende al meglio i combattimenti e le scene comiche, ma finché non l'avrò visto non potrò esprimermi.
Consigliato a tutti gli amanti degli shounen!
Tralasciando la trama, già presente nella scheda del fumetto, voglio partire dall'unica nota di demerito, se così si può definire: la parte finale, con annessa spiegazione del fulcro del manga.
Io penso che ci si sia arrampicati sugli specchi, ci si sia imbarcati in un discorso decisamente più grande di quello che doveva o poteva essere. Purtroppo senza spoilerare diventa difficile discuterne ed in ogni caso ogni persona trae le sue proprie conclusioni, le quali possono essere in totale disaccordo con le mie.
L'ultimo appunto, prima di parlare di tutto il bello presente, va fatto ai disegni, che non sono brutti, anzi sono molto caratteristici, ma nonostante ciò mi lasciano l'amaro in bocca.
Eccoci alla parte che deve obbligarvi a leggere FullMetal Alchemist.
Ci troviamo di fronte all'avventura di due ragazzi che attraverso mille peripezie raggiungono (o no?) il loro obiettivo, in pieno stile shounen: combattimenti contro un'organizzazione nemica, alleati, flashback, sentimenti, viaggi....
I protagonisti a mio parere sono essenzialmente due, i fratelli Elric, nonostante speravo che avesse più risalto il ruolo di Winry. Tra i personaggi secondari spiccano i due "fighi", Mustang e Scar, la super insegnante Izumi e tutta la banda dei nemici, ognuno con un potere particolare.
Caratterizzazione dei personaggi (anche quelli secondari) praticamente perfetta, trama e comicità sono i punti forti dell'opera e non sarei in grado di sceglierne solo uno se ne fossi obbligato. Conoscere profondamente ogni personaggio ci permette di prendere noi stessi parte alla storia, che seppur semplice alla base, è sviluppata in maniera impeccabile con una comicità in aggiunta che la ritroviamo quasi in ogni capitolo.
Non so se la scelta di leggere prima il fumetto sia stata corretta, forse l'anime rende al meglio i combattimenti e le scene comiche, ma finché non l'avrò visto non potrò esprimermi.
Consigliato a tutti gli amanti degli shounen!
Voto basso per Fullmetal Alchemist. Sono rimasto molto deluso da questo manga soprattutto perché ne avevo sentito parlare molto bene. Dopo averlo letto tutto posso dire che l'opera gode di un'ingiustificata celebrazione. Un'opera che sconcerta sia per la storia che per l'aspetto grafico riesce ad estendersi in 27 volumi. Un numero sicuramente elevato.
Fullmetal Alchemist ha palesato subito il suo più grande limite: il non essere né seria né umoristica, né tragica né divertente, né carne né pesce. Dopo l'incipit drammatico che imposta la tragedia dei fratelli Elric, mi sono stupito del fatto che le vicende continuino in modo innegabilmente scanzonato.
Dopo la sciagura alchemica tragicomica che da sola non basta a muovere l'azione (come infatti lottare contro le leggi di natura? Gli Elric non sono mica due Newton. Li si potrebbe definire imbranati.) fanno la loro comparsa sette antagonisti, che incarnano i sette peccati capitali. Sembrano quelli della flotta dei sette taroccati. Una bruttissima copia. Qui la storia comincia ad andare seriamente in pezzi: i colpi di scena sono miseri, mancano svolte inaspettate e shockanti rivelazioni. Le gag non divertono e troppi personaggi non sono gradevoli. Sbadigli.
Infine i combattimenti: per niente dinamici e piùccheprevedibili. Si capisce come andrà a finire già alla comparsa dell'avversario. Era una cosa che non vedevo dai tempi dei Power Rangers. E' un errore infantile. Sui combattimenti aggiungo anche che sono colpevoli di non sfruttare le buone possibilità aperte dall'impostazione: i poteri nati dall'alchimia. L'alchimia, ovvero la benzina con cui l'Arakawa fa muovere la sua macchina, è un ottimo espediente sia per fare girare i destini del mondo creato, sia per dare ai vari personaggi attitudini diverse e originali. Ma l'autrice non è capace di tirare fuori il massimo da questa trovata. Tutto rimane al livello potenziale. C'è più alchimia in Berserk. Se guardo agli stregoni di Dorohedoro mi scende una lacrimuccia. Arakawa dovrebbe andare a lezione da Hayashida perché Full metal Alchemist è riuscito nell'impresa di parlare di un argomento pregno di mistery come l'alchimia senza creare un briciolo di atmosfera magica.
Se la trama è fin troppo lineare anche i personaggi non entusiasmano. Si mantengono negli stereotipi del genere senza incidere. I personaggi secondari sono molto trascurati e non al livello degli altri shounen più blasonati (One Piece, Naruto, Hunter x Hunter). Se in questi ultimi i personaggi marginali possono godere di maggiore celebrità dei protagonisti, in Fullmetal Alchemist si fa fatica a ricordarne i nomi.
Il disegno è tutt'altro che eccelso. Livellato al rango della storia. Il tocco steampunk non è dettagliato ne particolareggiato, il minimalismo senza sfondi non convince. Graficamente l'Arakawa dimostra i limiti maggiori. I volti hanno poco espressività. I personaggi sono legnosi.
Il manga prova a rifarsi toccando tematiche di valori morali attraverso piccole storie drammatiche, che non decollano. Questo perché Fullmetal Alchemist non riesce mai ad essere preso sul serio come ambirebbe. Lontanissimo dallo spirito tragico.
Di Fullmetal Alchemist sono salvabili la nobiltà d'animo, le intenzioni buone dei suoi messaggi e delle metafore. Adeguata per un pubblico molto giovane (Scuole medie), ma se pensata come seinen si commette un madornale errore: diventa melensa e inadeguata. Poco carica di verità. Le si preferisce la violenza di un Ichi The Killer. Chi deve scegliere nel maremagnum dei manga quale opere avere in libreria non può accontentarsi di Fullmetal Alchemist.
Per fortuna non l'ho comprato ma me lo hanno solo prestato.
Come spesa siamo oltre i 100 euro. Pensateci bene se è il caso di comprare questa serie.
Fullmetal Alchemist ha palesato subito il suo più grande limite: il non essere né seria né umoristica, né tragica né divertente, né carne né pesce. Dopo l'incipit drammatico che imposta la tragedia dei fratelli Elric, mi sono stupito del fatto che le vicende continuino in modo innegabilmente scanzonato.
Dopo la sciagura alchemica tragicomica che da sola non basta a muovere l'azione (come infatti lottare contro le leggi di natura? Gli Elric non sono mica due Newton. Li si potrebbe definire imbranati.) fanno la loro comparsa sette antagonisti, che incarnano i sette peccati capitali. Sembrano quelli della flotta dei sette taroccati. Una bruttissima copia. Qui la storia comincia ad andare seriamente in pezzi: i colpi di scena sono miseri, mancano svolte inaspettate e shockanti rivelazioni. Le gag non divertono e troppi personaggi non sono gradevoli. Sbadigli.
Infine i combattimenti: per niente dinamici e piùccheprevedibili. Si capisce come andrà a finire già alla comparsa dell'avversario. Era una cosa che non vedevo dai tempi dei Power Rangers. E' un errore infantile. Sui combattimenti aggiungo anche che sono colpevoli di non sfruttare le buone possibilità aperte dall'impostazione: i poteri nati dall'alchimia. L'alchimia, ovvero la benzina con cui l'Arakawa fa muovere la sua macchina, è un ottimo espediente sia per fare girare i destini del mondo creato, sia per dare ai vari personaggi attitudini diverse e originali. Ma l'autrice non è capace di tirare fuori il massimo da questa trovata. Tutto rimane al livello potenziale. C'è più alchimia in Berserk. Se guardo agli stregoni di Dorohedoro mi scende una lacrimuccia. Arakawa dovrebbe andare a lezione da Hayashida perché Full metal Alchemist è riuscito nell'impresa di parlare di un argomento pregno di mistery come l'alchimia senza creare un briciolo di atmosfera magica.
Se la trama è fin troppo lineare anche i personaggi non entusiasmano. Si mantengono negli stereotipi del genere senza incidere. I personaggi secondari sono molto trascurati e non al livello degli altri shounen più blasonati (One Piece, Naruto, Hunter x Hunter). Se in questi ultimi i personaggi marginali possono godere di maggiore celebrità dei protagonisti, in Fullmetal Alchemist si fa fatica a ricordarne i nomi.
Il disegno è tutt'altro che eccelso. Livellato al rango della storia. Il tocco steampunk non è dettagliato ne particolareggiato, il minimalismo senza sfondi non convince. Graficamente l'Arakawa dimostra i limiti maggiori. I volti hanno poco espressività. I personaggi sono legnosi.
Il manga prova a rifarsi toccando tematiche di valori morali attraverso piccole storie drammatiche, che non decollano. Questo perché Fullmetal Alchemist non riesce mai ad essere preso sul serio come ambirebbe. Lontanissimo dallo spirito tragico.
Di Fullmetal Alchemist sono salvabili la nobiltà d'animo, le intenzioni buone dei suoi messaggi e delle metafore. Adeguata per un pubblico molto giovane (Scuole medie), ma se pensata come seinen si commette un madornale errore: diventa melensa e inadeguata. Poco carica di verità. Le si preferisce la violenza di un Ichi The Killer. Chi deve scegliere nel maremagnum dei manga quale opere avere in libreria non può accontentarsi di Fullmetal Alchemist.
Per fortuna non l'ho comprato ma me lo hanno solo prestato.
Come spesa siamo oltre i 100 euro. Pensateci bene se è il caso di comprare questa serie.
Devo il primo contatto che abbia mai avuto con l'universo di FullMetal Alchemist alla prima serie animata, prodotta nel 2003 e andata in onda su MTV tra il 2006 e il 2007. Divorata la serie animata ma senza troppa soddisfazione (la seconda metà della storia e il finale mi lasciarono parecchio perplesso, tant'è che ho dovuto attendere il remake animato uscito nel 2009 per rifarmi gli occhi e la mente) ho deciso di acquistare poco a poco il manga originale. In breve tempo e dopo anni di approcci ad altri manga dello stesso genere, posso dire che FullMetal Alchemist sia diventato il mio shōnen preferito in assoluto. Scritto e disegnato nell'arco di dieci anni da Hiromu Arakawa, simpatica autrice che rappresenta se stessa come una mucca occhialuta, è un manga in ventisette volumi edito dalla Planet Manga.
Nell'Europa di un mondo alternativo in cui l'alchimia viene usata a scopi medici e militari, i due piccoli fratelli Elric compiono il tabù della trasmutazione umana, ma poiché in alchimia non si ottiene niente senza uno scambio del medesimo valore, Edward perde due arti e Alphonse, il più piccolo, l'intero corpo. La sua anima sarà legata da Ed a un'armatura. Se avessero avuto la Pietra Filosofale forse tutto questo non sarebbe successo... Iniziano così ad impegnarsi per migliorare nell'arte alchemica al fine di essere pronti a viaggiare alla ricerca della leggendaria pietra nel tentativo di riacquistare i loro corpi. Intanto, a complottare nell'ombra contro di loro e contro le forze militari capeggiate dal colonnello Mustang sono gli Homunculus, degli esseri sovrannaturali i cui nomi e caratteristiche ricalcano i sette vizi capitali. Nel loro straordinario viaggio di città in città, i fratelli Elric scopriranno che la ricerca della pietra filosofale potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, nonché di essere al centro di un progetto catastrofico che potrebbe compromettere l'intero paese...
FullMetal Alchemist è fondamentalmente un thriller d'insolita ambientazione coadiuvato da tematiche importanti come gli orrori della guerra (memorabili i dialoghi del freddo ma logico Kimbley con i suoi commilitoni sconvolti da tanta morte), la perdita di una persona cara, il coraggio di prendere la decisione giusta, lo spirito di sacrificio, il pericolo insito nel desiderio di vendetta, la condizione umana in tutti i suoi aspetti. A rendere speciale questa storia sono anche determinati personaggi (primo su tutti Scar, decisamente una figura a tutto tondo; ma anche Mustang, autoritario e ligio al dovere ma anche molto umani) e gli antagonisti, ognuno caratterizzato a puntino con il proprio punto di vista. La battaglia finale, della durata di diversi volumi, è efficace in ogni sua pagina e sebbene la conclusione della storia e delle vicende di alcuni personaggi potrebbero sembrare un po' troppo buoniste, in realtà tutto è perfettamente in linea con lo stile palesato dall'autrice fin dai primi volumi. Per quanto concerne il comparto puramente tecnico, il character design della Arakawa, fatto di visi morbidi e occhi grandi (ad eccezione di alcuni personaggi), all'inizio potrebbe fare storcere il naso, eppure è difficile non accorgersi della cura profusa dall'autrice ai dettagli e alle vignette sempre appropriate, che si tratti di scene di dialogo o emozionati sequenze d'azione (e di azione ce n'è davvero tanta, però mai a discapito della trama o dell'approfondimento dei personaggi). In definitiva, FullMetal Alchemist è un manga moderno, classico (l'epilogo ne è la prova) ma anche molto originale che merita davvero di essere letto.
Nell'Europa di un mondo alternativo in cui l'alchimia viene usata a scopi medici e militari, i due piccoli fratelli Elric compiono il tabù della trasmutazione umana, ma poiché in alchimia non si ottiene niente senza uno scambio del medesimo valore, Edward perde due arti e Alphonse, il più piccolo, l'intero corpo. La sua anima sarà legata da Ed a un'armatura. Se avessero avuto la Pietra Filosofale forse tutto questo non sarebbe successo... Iniziano così ad impegnarsi per migliorare nell'arte alchemica al fine di essere pronti a viaggiare alla ricerca della leggendaria pietra nel tentativo di riacquistare i loro corpi. Intanto, a complottare nell'ombra contro di loro e contro le forze militari capeggiate dal colonnello Mustang sono gli Homunculus, degli esseri sovrannaturali i cui nomi e caratteristiche ricalcano i sette vizi capitali. Nel loro straordinario viaggio di città in città, i fratelli Elric scopriranno che la ricerca della pietra filosofale potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, nonché di essere al centro di un progetto catastrofico che potrebbe compromettere l'intero paese...
FullMetal Alchemist è fondamentalmente un thriller d'insolita ambientazione coadiuvato da tematiche importanti come gli orrori della guerra (memorabili i dialoghi del freddo ma logico Kimbley con i suoi commilitoni sconvolti da tanta morte), la perdita di una persona cara, il coraggio di prendere la decisione giusta, lo spirito di sacrificio, il pericolo insito nel desiderio di vendetta, la condizione umana in tutti i suoi aspetti. A rendere speciale questa storia sono anche determinati personaggi (primo su tutti Scar, decisamente una figura a tutto tondo; ma anche Mustang, autoritario e ligio al dovere ma anche molto umani) e gli antagonisti, ognuno caratterizzato a puntino con il proprio punto di vista. La battaglia finale, della durata di diversi volumi, è efficace in ogni sua pagina e sebbene la conclusione della storia e delle vicende di alcuni personaggi potrebbero sembrare un po' troppo buoniste, in realtà tutto è perfettamente in linea con lo stile palesato dall'autrice fin dai primi volumi. Per quanto concerne il comparto puramente tecnico, il character design della Arakawa, fatto di visi morbidi e occhi grandi (ad eccezione di alcuni personaggi), all'inizio potrebbe fare storcere il naso, eppure è difficile non accorgersi della cura profusa dall'autrice ai dettagli e alle vignette sempre appropriate, che si tratti di scene di dialogo o emozionati sequenze d'azione (e di azione ce n'è davvero tanta, però mai a discapito della trama o dell'approfondimento dei personaggi). In definitiva, FullMetal Alchemist è un manga moderno, classico (l'epilogo ne è la prova) ma anche molto originale che merita davvero di essere letto.
La perfezione fatta manga.
Che dire di Fullmetal Alchemist che già non sia stato detto? Nato dalla matita della geniale mangaka Hiromu Arakawa, FMA (per abbreviare) è un tripudio di emozioni, un viaggio all'interno di un mondo estremamente simile al nostro, ma in cui al posto della scienza, si è sviluppata l'arte dell'alchimia, un potere in grado di aiutare gli uomini in diverse maniere, tante quante sono le complicazioni derivanti da esso.
"Ora che ci penso, c'era questo mito in cui un tale si avvicinò troppo al sole, le sue ali di cera si sciolsero, e precipitò al suolo" dice Edward nel primo volume, citando il famoso Icaro. Curioso che proprio lui qualche tempo prima abbia compiuto un atto simile, inoltrandosi nel territorio proibito della trasmutazione umana, cercando di riportare indietro la madre perduta, e perdendo per questo una gamba, un braccio, e il corpo del fratello minore. Segnati da quest'esperienza, i famosi fratelli Elric daranno fondo a tutte le loro forze per ritrovare i loro corpi, non importa se dovranno scontrarsi con dei nemici che minacciano il loro paese da secoli, grazie all'aiuto di tutti i loro conoscenti non si daranno per vinti.
I personaggi sono appunto uno dei punti forti dell'intera opera, razionali, realistici, divertenti, e soprattutto indispensabili ai fini della trama, e questa è una delle cose che più mi ha piacevolmente colpito: nessuno è lasciato al suo destino, tutti hanno un ruolo, e tutti quanti saranno indispensabili per lo svolgimento della trama. Aggiungiamoci una caratterizzazione a dir poco eccezionale, e avremo un cast in grado di trasformare qualsiasi opera in un capolavoro.
E che dire dei disegni? Certo, non perfetti, ma assolutamente adatti a questo tipo di storia, senza contare la continua ma impercettibile evoluzione del tratto della Arakawa. Il disegno si evolve, cosi come la trama a dir poco sublime, che pare per ragazzini all'inizio, ma che poi si rivela in tutto il suo misterioso splendore. Homunculus, alchimia proibita, guerre civili, killer spietati, cospirazioni secolari, e tantissimo altro.
Cos'altro c è da aggiungere? Nulla, non ho parlato dei difetti di quest'opera semplicemente perchè ne è esente, non ho notato assolutamente nulla che sfiguri anche minimamente la magnificenza di questa serie. Ventisette volumi e mai una sbavatura, un errore, un attimo di noia. E infatti ho assegnato un voto di conseguenza. Un meritatissimo 10. Fullmetal Alchemist è un must assoluto per gli amanti di qualsiasi genere, e consigliarlo a chiunque è un obbligo per chiunque l'abbia letto. Perfetto, non serve aggiungere altro.
Che dire di Fullmetal Alchemist che già non sia stato detto? Nato dalla matita della geniale mangaka Hiromu Arakawa, FMA (per abbreviare) è un tripudio di emozioni, un viaggio all'interno di un mondo estremamente simile al nostro, ma in cui al posto della scienza, si è sviluppata l'arte dell'alchimia, un potere in grado di aiutare gli uomini in diverse maniere, tante quante sono le complicazioni derivanti da esso.
"Ora che ci penso, c'era questo mito in cui un tale si avvicinò troppo al sole, le sue ali di cera si sciolsero, e precipitò al suolo" dice Edward nel primo volume, citando il famoso Icaro. Curioso che proprio lui qualche tempo prima abbia compiuto un atto simile, inoltrandosi nel territorio proibito della trasmutazione umana, cercando di riportare indietro la madre perduta, e perdendo per questo una gamba, un braccio, e il corpo del fratello minore. Segnati da quest'esperienza, i famosi fratelli Elric daranno fondo a tutte le loro forze per ritrovare i loro corpi, non importa se dovranno scontrarsi con dei nemici che minacciano il loro paese da secoli, grazie all'aiuto di tutti i loro conoscenti non si daranno per vinti.
I personaggi sono appunto uno dei punti forti dell'intera opera, razionali, realistici, divertenti, e soprattutto indispensabili ai fini della trama, e questa è una delle cose che più mi ha piacevolmente colpito: nessuno è lasciato al suo destino, tutti hanno un ruolo, e tutti quanti saranno indispensabili per lo svolgimento della trama. Aggiungiamoci una caratterizzazione a dir poco eccezionale, e avremo un cast in grado di trasformare qualsiasi opera in un capolavoro.
E che dire dei disegni? Certo, non perfetti, ma assolutamente adatti a questo tipo di storia, senza contare la continua ma impercettibile evoluzione del tratto della Arakawa. Il disegno si evolve, cosi come la trama a dir poco sublime, che pare per ragazzini all'inizio, ma che poi si rivela in tutto il suo misterioso splendore. Homunculus, alchimia proibita, guerre civili, killer spietati, cospirazioni secolari, e tantissimo altro.
Cos'altro c è da aggiungere? Nulla, non ho parlato dei difetti di quest'opera semplicemente perchè ne è esente, non ho notato assolutamente nulla che sfiguri anche minimamente la magnificenza di questa serie. Ventisette volumi e mai una sbavatura, un errore, un attimo di noia. E infatti ho assegnato un voto di conseguenza. Un meritatissimo 10. Fullmetal Alchemist è un must assoluto per gli amanti di qualsiasi genere, e consigliarlo a chiunque è un obbligo per chiunque l'abbia letto. Perfetto, non serve aggiungere altro.
Se a causa di un incidente dovessi perdere non solo il tuo corpo, ma anche quello di tuo fratello, cosa faresti per riottenerli entrambi?
Fullmetal alchemist parla di due fratelli, Edward e Alphone Elric, che in seguito alla morte della loro amata madre, decidono di riportarla in vita attraverso l'alchimia attuando una trasmutazione umana, una pratica però proibita per chiunque usa l'alchimia. In seguito al fallimento della pratica, Edward perde una gamba, mentre Alphonse perde l'intero corpo per poter pagare il prezzo dello scambio equivalente per riportare in vita la madre. Edward, però, non vuole che suo fratello se ne vada così, e decide di trasmutare l'anima di Alphonse dentro un'armatura in cambio di un suo braccio.
In seguito, trapiantando degli arti in acciaio al posto di quelli persi, Edward insieme ad Alphonse decidono di andare alla ricerca di una pietra miracolosa, in grado di andare oltre alla regola dello scambio equivalente per riottenere i loro corpi, dando così inizio alla grande avventura.
I personaggi sono indimenticabili, partendo dai protagonisti e arrivando anche a quelli secondari, tutti lasciano il segno durante il proseguire della storia.
Edward Elric vuole a tutti i costi riavere il suo corpo, ma soprattutto quello del suo amato fratello, che gli è stato portato via completamente. Edward è testardo, con un carattere forte, e vuole raggiungere il suo obiettivo anche se costretto a combattere contro dei propri e veri mostri come le chimere.
Il fratello, Alphonse, anche lui ha un carattere forte, ma è più tranquillo e dolce, e per suo fratello farebbe di tutto pur di salvarlo.
Un amore fraterno simile non si trova tanto facilmente, e dona al manga anche quei sentimenti che molte volte non si trova negli shounen.
I nemici, partendo da Scar e gli Homunculus, sono ben caratterizzati e ben delineati, con una propria personalità e obiettivo: non solo i buoni, ma anche i cattivi si fanno amare.
Il mondo in cui vivono è un mondo governato dall'alchimia, una particolare scienza in grado di scomporre e ricomporre la materia a proprio piacimento, senza però creare qualcosa dal nulla. L'esistenza dell'alchimia rende il manga speciale e avvincente, in cui i combattimenti sono ancora più emozionanti con l'aggiunta dell'elemento magico. La regola dello scambio equivalente, cioè che per ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcosa del medesimo valore, insegna che non tutto si può ottenere, se in cambio non siamo disposti a dare qualcosa di importante, una regola che vale anche nella vita di tutti i giorni.
I disegni sono troppo semplici, gli sfondi per quasi l'intera opera sono bianchi, senza alcuna profondità, danneggiando molto l'ambientazione e la storia. Non fosse stato per la trama avvincente e la sua grande popolarità, probabilmente vedendo i disegni non l'avrei mai comprato.
Ma alla fine, rimane pur sempre il mio manga preferito, quindi il voto non può che essere alto. Consigliato a chi ama gli shounen, i combattimenti e anche un po' di magia.
Fullmetal alchemist parla di due fratelli, Edward e Alphone Elric, che in seguito alla morte della loro amata madre, decidono di riportarla in vita attraverso l'alchimia attuando una trasmutazione umana, una pratica però proibita per chiunque usa l'alchimia. In seguito al fallimento della pratica, Edward perde una gamba, mentre Alphonse perde l'intero corpo per poter pagare il prezzo dello scambio equivalente per riportare in vita la madre. Edward, però, non vuole che suo fratello se ne vada così, e decide di trasmutare l'anima di Alphonse dentro un'armatura in cambio di un suo braccio.
In seguito, trapiantando degli arti in acciaio al posto di quelli persi, Edward insieme ad Alphonse decidono di andare alla ricerca di una pietra miracolosa, in grado di andare oltre alla regola dello scambio equivalente per riottenere i loro corpi, dando così inizio alla grande avventura.
I personaggi sono indimenticabili, partendo dai protagonisti e arrivando anche a quelli secondari, tutti lasciano il segno durante il proseguire della storia.
Edward Elric vuole a tutti i costi riavere il suo corpo, ma soprattutto quello del suo amato fratello, che gli è stato portato via completamente. Edward è testardo, con un carattere forte, e vuole raggiungere il suo obiettivo anche se costretto a combattere contro dei propri e veri mostri come le chimere.
Il fratello, Alphonse, anche lui ha un carattere forte, ma è più tranquillo e dolce, e per suo fratello farebbe di tutto pur di salvarlo.
Un amore fraterno simile non si trova tanto facilmente, e dona al manga anche quei sentimenti che molte volte non si trova negli shounen.
I nemici, partendo da Scar e gli Homunculus, sono ben caratterizzati e ben delineati, con una propria personalità e obiettivo: non solo i buoni, ma anche i cattivi si fanno amare.
Il mondo in cui vivono è un mondo governato dall'alchimia, una particolare scienza in grado di scomporre e ricomporre la materia a proprio piacimento, senza però creare qualcosa dal nulla. L'esistenza dell'alchimia rende il manga speciale e avvincente, in cui i combattimenti sono ancora più emozionanti con l'aggiunta dell'elemento magico. La regola dello scambio equivalente, cioè che per ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcosa del medesimo valore, insegna che non tutto si può ottenere, se in cambio non siamo disposti a dare qualcosa di importante, una regola che vale anche nella vita di tutti i giorni.
I disegni sono troppo semplici, gli sfondi per quasi l'intera opera sono bianchi, senza alcuna profondità, danneggiando molto l'ambientazione e la storia. Non fosse stato per la trama avvincente e la sua grande popolarità, probabilmente vedendo i disegni non l'avrei mai comprato.
Ma alla fine, rimane pur sempre il mio manga preferito, quindi il voto non può che essere alto. Consigliato a chi ama gli shounen, i combattimenti e anche un po' di magia.
Buone idee che non vengono sfruttate a dovere. Appellativi come "originale", "innovativo" o "complesso" non si addicono assolutamente a questo shonen privo di qualsiasi resa stilistica.
In 27 volumi l'autrice non migliora nel tratto e la storia diventa monotona tanto per la scarsità di personaggi (una trentina in tutto, quasi tutti nati nei primissimi volumi), quanto per i combattimenti praticamente inesistenti (le tecniche si contano sulle dita di una mano). I personaggi hanno un interessante profilo psicologico ma il disegno, purtroppo, non aiuta di certo ad apprezzarli.
A mio parere manca totalmente il tocco magico che fa sognare il lettore: non c'è l'epicità tipica degli shonen, né combattimenti degni di essere ricordati e nemmeno idee così originali da ispirare il pubblico.
Più che allontanarsi dal classico shonen mainstream, sembra più che altro che l'autrice non riesca a rendere quello che vorrebbe: un esempio sono i tanti duelli stroncati durante la storia.
La trama (composta di ben 27 volumi) non ha svolte intriganti e malgrado le buone intenzioni si evolve in maniera del tutto prevedibile.
"Innovativi" possono essere titoli quali: GON, Buonanotte Punpun, Berserk o, parlando di shonen, Death Note (non significa che siano migliori); di certo non un manga dalla trama del tutto ipotizzabile dopo i primi volumi e che può essere riassunta in poche righe.
STORIA: 6+
DISEGNI: 5
STILE: 4.5
STORYBOARD: 5
FATTORE SHONEN: 6
Per una discreta lettura senza troppe pretese.
Sopravvalutato.
In 27 volumi l'autrice non migliora nel tratto e la storia diventa monotona tanto per la scarsità di personaggi (una trentina in tutto, quasi tutti nati nei primissimi volumi), quanto per i combattimenti praticamente inesistenti (le tecniche si contano sulle dita di una mano). I personaggi hanno un interessante profilo psicologico ma il disegno, purtroppo, non aiuta di certo ad apprezzarli.
A mio parere manca totalmente il tocco magico che fa sognare il lettore: non c'è l'epicità tipica degli shonen, né combattimenti degni di essere ricordati e nemmeno idee così originali da ispirare il pubblico.
Più che allontanarsi dal classico shonen mainstream, sembra più che altro che l'autrice non riesca a rendere quello che vorrebbe: un esempio sono i tanti duelli stroncati durante la storia.
La trama (composta di ben 27 volumi) non ha svolte intriganti e malgrado le buone intenzioni si evolve in maniera del tutto prevedibile.
"Innovativi" possono essere titoli quali: GON, Buonanotte Punpun, Berserk o, parlando di shonen, Death Note (non significa che siano migliori); di certo non un manga dalla trama del tutto ipotizzabile dopo i primi volumi e che può essere riassunta in poche righe.
STORIA: 6+
DISEGNI: 5
STILE: 4.5
STORYBOARD: 5
FATTORE SHONEN: 6
Per una discreta lettura senza troppe pretese.
Sopravvalutato.
Finalmente posso togliere recensire ''Fullmetal Alchemist'' dalla lista delle cose da fare e non dico finalmente perchè questo comporta per me un peso, anzi...
considero infatti recensire questo manga una priorità e per me è un piacere immenso lodarlo per ricambiare nel mio piccolo tutto quello che la Arakawa sensei ha trasmesso a noi lettori di FMA.
Edward è un ragazzo che condivide un lutto prematuro, quello della madre, con suo fratello minore Alphonse. Oltre questa tragedia condividono anche un peccato commesso con il fine di portare di nuovo in vita la madre. Così facendo i due ragazzi hanno violato il più inviolabile dei tabù dell'alchimia perdendo uno un braccio e una gamba e l'altro l'intero corpo (Edward riuscì in qualche modo a legare l'anima di suo fratello a un'armatura durante il disastro).
Anche i due fratelli Elric come ogni personaggio (in questo caso coppia di personaggi) di un manga che ha i requisiti minimi per essere targato ''shounen'' hanno un obbiettivo, cioè trovare la pietra filosofale per riavere i loro corpi e lasciarsi tutto alle spalle, Davvero*.
<b>*SPOILER:</b> mi riferisco a quando i due fratelli hanno incendiato la loro casa per non avere un posto in cui tornare, mentre Hohenheim gli fa notare che il loro è stato un modo per dimenticare tutto cancellare i loro errori e appunto lasciarsi tutto alle spalle. Ovviamente considerando il tentativo vano.
Questo era l'incipit della trama e lascia intendere almeno metà dei temi che l'autrice potrebbe trattare per tutta la durata del manga, i quali sono spesso profondi e a volte di interpretazione filosofica. L'autrice riesce a far riflettere sull'inettitudine dell'uomo con una chiave che io ho trovato originale e mai stancante nel corso della storia. La vicenda di Shou Tucker, la guerra di Ishbar, il portale alchemico sono degli esempi corposi.
Più di cinquemila tavole piene di pura fantasia e allo stesso tempo frutto di un'accurata documentazione danno vita insieme ai disegni ben calcati e sempre puliti a un miscuglio sorprendentemente omogeneo e se consideriamo il significato di alchimia rispetto a quello di chimica, c'è anche un tocco ''magico''.
Questo perchè gli antichi alchimisti a differenza dei moderni chimici non necessitavano di spiegazioni scientifiche per godere dei risultati dei loro esperimenti, considerando mistiche e celesti le origini di quelle che sono oggi chiamate reazioni chimiche. Quindi dico che questo miscuglio omogeneo, o meglio manga, ha un tocco magico perchè non necessità di spiegazioni complicate per essere apprezzato e amato, ma (tocco ancor più magico) le fornisce comunque!
Ho cercato di essere più imparziale possibile, e con mia sorpresa proprio per questo mi sono dilungato più di quanto mi aspettassi analizzando FMA da lettore e non da fan sfegatato!
Concludo questa recensione consigliando con tutto me stesso a chiunque sia arrivato fin qui, di leggere questo manga e lasciarvi trasportare dalle tavole di Hiromu Arakawa per 27 volumi nel mondo di Amestris.
Ovviamente gli do un 10 e lode per tutte le argomentazioni che ho già esposto.
considero infatti recensire questo manga una priorità e per me è un piacere immenso lodarlo per ricambiare nel mio piccolo tutto quello che la Arakawa sensei ha trasmesso a noi lettori di FMA.
Edward è un ragazzo che condivide un lutto prematuro, quello della madre, con suo fratello minore Alphonse. Oltre questa tragedia condividono anche un peccato commesso con il fine di portare di nuovo in vita la madre. Così facendo i due ragazzi hanno violato il più inviolabile dei tabù dell'alchimia perdendo uno un braccio e una gamba e l'altro l'intero corpo (Edward riuscì in qualche modo a legare l'anima di suo fratello a un'armatura durante il disastro).
Anche i due fratelli Elric come ogni personaggio (in questo caso coppia di personaggi) di un manga che ha i requisiti minimi per essere targato ''shounen'' hanno un obbiettivo, cioè trovare la pietra filosofale per riavere i loro corpi e lasciarsi tutto alle spalle, Davvero*.
<b>*SPOILER:</b> mi riferisco a quando i due fratelli hanno incendiato la loro casa per non avere un posto in cui tornare, mentre Hohenheim gli fa notare che il loro è stato un modo per dimenticare tutto cancellare i loro errori e appunto lasciarsi tutto alle spalle. Ovviamente considerando il tentativo vano.
Questo era l'incipit della trama e lascia intendere almeno metà dei temi che l'autrice potrebbe trattare per tutta la durata del manga, i quali sono spesso profondi e a volte di interpretazione filosofica. L'autrice riesce a far riflettere sull'inettitudine dell'uomo con una chiave che io ho trovato originale e mai stancante nel corso della storia. La vicenda di Shou Tucker, la guerra di Ishbar, il portale alchemico sono degli esempi corposi.
Più di cinquemila tavole piene di pura fantasia e allo stesso tempo frutto di un'accurata documentazione danno vita insieme ai disegni ben calcati e sempre puliti a un miscuglio sorprendentemente omogeneo e se consideriamo il significato di alchimia rispetto a quello di chimica, c'è anche un tocco ''magico''.
Questo perchè gli antichi alchimisti a differenza dei moderni chimici non necessitavano di spiegazioni scientifiche per godere dei risultati dei loro esperimenti, considerando mistiche e celesti le origini di quelle che sono oggi chiamate reazioni chimiche. Quindi dico che questo miscuglio omogeneo, o meglio manga, ha un tocco magico perchè non necessità di spiegazioni complicate per essere apprezzato e amato, ma (tocco ancor più magico) le fornisce comunque!
Ho cercato di essere più imparziale possibile, e con mia sorpresa proprio per questo mi sono dilungato più di quanto mi aspettassi analizzando FMA da lettore e non da fan sfegatato!
Concludo questa recensione consigliando con tutto me stesso a chiunque sia arrivato fin qui, di leggere questo manga e lasciarvi trasportare dalle tavole di Hiromu Arakawa per 27 volumi nel mondo di Amestris.
Ovviamente gli do un 10 e lode per tutte le argomentazioni che ho già esposto.
Come cominciare a parlare del primo manga che ho letto, che mi è piaciuto talmente tanto da farmi diventare una lettrice accanita di manga? E' sicuramente difficile, ma partiamo dalla trama (anche se dubito che ci siano ancora persone che non la conoscano, anche se non nei dettagli). I protagonisti sono i due fratelli Elric, da piccoli abbandonati dal padre, un noto alchimista. Questo fa soffrire molto i piccoli Edward ed Alphonse che decidono così di studiare i libri del padre diventando discreti alchimisti, tanto che alla morte della madre hanno la presunzione di sfidare il più grande tabù dell'alchimia...ovvero effettuare una trasmutazione umana. L'esito è devastante, Al perde il corpo e Ed sacrificando una gamba e un braccio lega la sua anima ad un'armatura. Il resto della storia è il racconto del viaggio che i due fratelli compiranno per riappropriarsi dei loro corpi. Le loro vicende si intrecceranno a quelle di molti altri personaggi, e a quelle dell'intero paese da circa metà serie in poi.
La trama è molto bella, i personaggi vengono analizzati con molta cura. Il cammino interiore dei due fratelli è molto ben descritto: passano dai piccoli presuntuosi, che credono di aver tutto il mondo nelle loro mani solo perchè in grado di effettuare qualche "trucchetto" alchemico, a delle persone adulte che ammettono i loro sbagli e riconoscono i limiti della loro arte.
La storia è perfetta in tutte le sue parti: non ci sono "punti oscuri" che restano in sospeso, la narrazione non è mai troppo lenta. Nell'arco finale la Arakawa mostra la sua infinita bravura a gestire tutti i numerosi fili della storia senza tralasciare nessun particolare. Ci sono continui cambi di scena per mostrare come procede la storia nei vari fronti, ma niente viene lasciato a metà o "dimenticato" per troppi capitoli.
Se proprio devo trovarci un difetto invece è nel disegno: i tratti risultano molto semplici, non si sono sfumature ma solo linee d'ombra nette. Con questo non voglio dire che sia brutto sia mai, ma ci sono molti disegnatori ad un livello più alto tutto qui.
Questo quindi è una manga che consiglierei a tutti, è uno shonen ma le parti di combattimento non sono prevalenti nella storia. Anche gli amanti degli shojo troveranno interessante la lettura in quanto c'è un'analisi molto approfondita dell'interiorità di tutti i personaggi, oltre a vari episodi "sentimentali", anche se sono messi in secondo piano rispetto alle vicende principali.
La trama è molto bella, i personaggi vengono analizzati con molta cura. Il cammino interiore dei due fratelli è molto ben descritto: passano dai piccoli presuntuosi, che credono di aver tutto il mondo nelle loro mani solo perchè in grado di effettuare qualche "trucchetto" alchemico, a delle persone adulte che ammettono i loro sbagli e riconoscono i limiti della loro arte.
La storia è perfetta in tutte le sue parti: non ci sono "punti oscuri" che restano in sospeso, la narrazione non è mai troppo lenta. Nell'arco finale la Arakawa mostra la sua infinita bravura a gestire tutti i numerosi fili della storia senza tralasciare nessun particolare. Ci sono continui cambi di scena per mostrare come procede la storia nei vari fronti, ma niente viene lasciato a metà o "dimenticato" per troppi capitoli.
Se proprio devo trovarci un difetto invece è nel disegno: i tratti risultano molto semplici, non si sono sfumature ma solo linee d'ombra nette. Con questo non voglio dire che sia brutto sia mai, ma ci sono molti disegnatori ad un livello più alto tutto qui.
Questo quindi è una manga che consiglierei a tutti, è uno shonen ma le parti di combattimento non sono prevalenti nella storia. Anche gli amanti degli shojo troveranno interessante la lettura in quanto c'è un'analisi molto approfondita dell'interiorità di tutti i personaggi, oltre a vari episodi "sentimentali", anche se sono messi in secondo piano rispetto alle vicende principali.
Un manga che ho letto. Per me FullMetal Alchemist è questo, nulla di più. Pur avendolo letto volentieri, non mi ha lasciato niente. Nessuna emozione particolare, nessun personaggio a cui affezionarmi, nessun colpo di scena particolare. Niente di niente. Di solito, quando leggo un manga, mi metto a cercare informazioni in rete, di approfondimento o di svago, come immagini divertenti. FMA è l'unico manga che non mi ha spinto a fare ciò. Non mi ha suscitato nessun interesse. Non c'è un personaggio che si distingue dagli altri per particolari caratteristiche, ognuno è stato creato per fare una determinata cosa, e devo dire che è riuscita bene. Ma non basta.
Insomma, pur non disprezzandolo non riesco a dargli più di 6, e credo che non gli darò neanche una seconda possibilità.
Insomma, pur non disprezzandolo non riesco a dargli più di 6, e credo che non gli darò neanche una seconda possibilità.
L'ho ripreso tra le mani pochi giorni fa dopo molto tempo. Per me Fullmetal Alchemist è stato un grande punto d'inizio: il primo manga acquistato, il primo anime visto con una consapevolezza di "anime", la prima fissa, il primo amore per il protagonista.
E' sicuramente uno dei migliori shounen presenti in mercato. Un gran bel manga che colpisce al cuore per una trama unica nel suo genere e dal quale emergono sentimenti e valori veri.
Edward e Alphonse Elric sono due fratelli che vivono da soli con la madre (il padre, infatti, un misterioso alchimista, era andato via di casa per conseguire alcuni studi nel campo alchemico) e che fin da piccoli cominciano a nutrire un particolare interesse per la scienza, in particolare per l'alchimia.
Dopo la morte della madre decidono di farla tornare in vita con questa pratica, ma durante la trasmutazione Ed perde la gamba sinistra e Al l'intero corpo, così Ed riesce a legare l'anima del fratello ad un'armatura e a salvargli la vita, a discapito però, del suo braccio destro.
E' da qui che comincia l'avventura dei giovani alchimisti, un viaggio ricco di personaggi, colpi di scena, pericoli e nemici, alla ricerca della leggendaria Pietra Filosofale, l'unico strumento con il quale recuperare i loro corpi.
Con un disegno semplice ma calibrato, con linee scure e con un tratto ben definito, Himoru Arakawa ci fa innamorare delle vicende dei nostri protagonisti, strappandoci anche qualche buona risata.
E' un manga che più che un semplice shounen mi sembra un fumetto quasi "universale", dove c'è di tutto: fratellanza, amicizia, amore, comicità, dramma. Un manga adatto a tutti i gusti insomma!
Edito di Planet Manga, anche con una bella edizione gold deluxe al prezzo di 5,90 euro, lo consiglio vivamente a chi ancora non lo avesse letto.
Non aspettatevi il "solito manga", ma solo "un manga che merita davvero".
E' sicuramente uno dei migliori shounen presenti in mercato. Un gran bel manga che colpisce al cuore per una trama unica nel suo genere e dal quale emergono sentimenti e valori veri.
Edward e Alphonse Elric sono due fratelli che vivono da soli con la madre (il padre, infatti, un misterioso alchimista, era andato via di casa per conseguire alcuni studi nel campo alchemico) e che fin da piccoli cominciano a nutrire un particolare interesse per la scienza, in particolare per l'alchimia.
Dopo la morte della madre decidono di farla tornare in vita con questa pratica, ma durante la trasmutazione Ed perde la gamba sinistra e Al l'intero corpo, così Ed riesce a legare l'anima del fratello ad un'armatura e a salvargli la vita, a discapito però, del suo braccio destro.
E' da qui che comincia l'avventura dei giovani alchimisti, un viaggio ricco di personaggi, colpi di scena, pericoli e nemici, alla ricerca della leggendaria Pietra Filosofale, l'unico strumento con il quale recuperare i loro corpi.
Con un disegno semplice ma calibrato, con linee scure e con un tratto ben definito, Himoru Arakawa ci fa innamorare delle vicende dei nostri protagonisti, strappandoci anche qualche buona risata.
E' un manga che più che un semplice shounen mi sembra un fumetto quasi "universale", dove c'è di tutto: fratellanza, amicizia, amore, comicità, dramma. Un manga adatto a tutti i gusti insomma!
Edito di Planet Manga, anche con una bella edizione gold deluxe al prezzo di 5,90 euro, lo consiglio vivamente a chi ancora non lo avesse letto.
Non aspettatevi il "solito manga", ma solo "un manga che merita davvero".
Vorrei cominciare questa recensione partendo dalla tipologia di questo manga. Fullmetal Alchemist è catalogato, giustamente, come shonen e infatti condivide molte caratteristiche di questo tipo, in primis le tante scene d'azione e di combattimento (che però non rivestono un ruolo così centrale come in altre opere dello stesso genere), ma insieme a queste troviamo una trama solida e articolata, (cosa purtroppo rara in molte altre serie) molto interessante e ricca di misteri, e riflessioni su diverse tematiche che potremmo definire come "forti" (sulla guerra, sulla morte, sul valore della vita e delle cose importanti, sul sacrificio e sulla crescita). Il manga alterna questi momenti di riflessione con quelli d'azione, di comicità e con quelli drammatici, in modo che la lettura non sia mai troppo pesante e statica.
Accanto a questi due elementi, un'altra forza di FMA è rappresentata dai personaggi, molto variegati tra loro e ben caratterizzati. Di molti di questi viene messa in luce la storia e gli obbiettivi, nonché, in certi casi, i dubbi e i rimorsi che si portano dietro. In effetti, dire che i due fratelli Elric siano i protagonisti è quasi riduttivo, in quanto la storia risulta un intrecciarsi delle diverse azioni dei personaggi, risultando quasi policentrica (senza per questo essere caotica), anche se comunque tutto passa sempre per le azioni dei due fratelli.
Anche l'ambientazione, vicina allo steampunk, è molto bella e curata.
Per quanto riguarda il disegno, è molto pulito e ben curato, buono ma non eccelso; personalmente non è riuscito a emozionarmi come ha fatto la storia, l'ho trovato (ma forse è solo una mia impressione) poco "caratterizzato".
In conclusione Fullmetal Alchemist è un ottimo manga, capace di catturare il lettore con un'ottima trama, scorrevole e piacevole da leggere. Pur essendo uno shonen è anche un'opera che potrei definire adulta; lo so che sembra un ossimoro, ma è proprio di questo che si tratta.
Consigliato a tutti, ma soprattutto a chi, stanco dei soliti shonen, voglia leggere qualcosa di originale e più maturo senza rinunciare all'azione.
Accanto a questi due elementi, un'altra forza di FMA è rappresentata dai personaggi, molto variegati tra loro e ben caratterizzati. Di molti di questi viene messa in luce la storia e gli obbiettivi, nonché, in certi casi, i dubbi e i rimorsi che si portano dietro. In effetti, dire che i due fratelli Elric siano i protagonisti è quasi riduttivo, in quanto la storia risulta un intrecciarsi delle diverse azioni dei personaggi, risultando quasi policentrica (senza per questo essere caotica), anche se comunque tutto passa sempre per le azioni dei due fratelli.
Anche l'ambientazione, vicina allo steampunk, è molto bella e curata.
Per quanto riguarda il disegno, è molto pulito e ben curato, buono ma non eccelso; personalmente non è riuscito a emozionarmi come ha fatto la storia, l'ho trovato (ma forse è solo una mia impressione) poco "caratterizzato".
In conclusione Fullmetal Alchemist è un ottimo manga, capace di catturare il lettore con un'ottima trama, scorrevole e piacevole da leggere. Pur essendo uno shonen è anche un'opera che potrei definire adulta; lo so che sembra un ossimoro, ma è proprio di questo che si tratta.
Consigliato a tutti, ma soprattutto a chi, stanco dei soliti shonen, voglia leggere qualcosa di originale e più maturo senza rinunciare all'azione.
La mia seconda serie completa, FMA è sicuramente il manga (insieme ad HxH) più bello che abbia letto fino ad ora. Non lo consiglio a tutti i lettori: solo chi vuole una trama decisa, seria e impegnativa, può leggere questo capolavoro.
La trama, come dicevo prima, è sicuramente l'elemento che contraddistingue questo manga dagli altri, è veramente emozionante seguire le vicende dei fratelli Elric e toccante, ha una storia davvero piena di suspance e mai ripetitiva, infatti io non classificherei questo manga come il migliore shonen, perché non possiede tanti elementi shonen come Saint Seiya o One Piece, e i combattimenti sono davvero rari, ma piazzati con astuzia, l'Arakawa è sicuramente brava nell'aggiungere colpi di scena a momenti emozionanti, in particolare nelle scene dolorose che dovranno (e che hanno) subire i protagonisti. Io consiglio FMA anche solo per seguire la trama.
I disegni sono semplici, sicuramente studiati, e molto espressivi. I volti sono puliti e come tutto il corpo proporzionati e quasi perfetti. Ad alcuni il disegno può sembrare anche troppo perfetto, però secondo me l'autrice ha un bel segno. I chiari scuri e le parti meccaniche dei corpi sono invece sublimi: sono forse a volte eccessivi anche per dare un'atmosfera oscura alla situazione.In particolare gli auto-mail di Ed e l'armatura di Al sono veramente rappresentati nel migliore dei modi.
I combattimenti come ho detto prima non sono la parte principale o il punto forte di FMA, ma anche se pochi sono studiati, e particolari, mescolando l'arte dell'alchimia con le arti marziali.
I personaggi sono così caratterizzati, che dopo pochi volumi sembra di essere trasportati nel loro mondo e di dover patire le loro sofferenze sia fisiche che psicologiche.Sicuramente quindi i personaggi sono un altro punto di forza di FMA, che fa conoscere il passato e la psicologia di questi ultimi.
<b>#SPOILER#</b>Sono da menzionare Mustang, Alex Luis Armstrong e tutti gli homunculus che nonostante siano creature artificiali posseggono lati caratteriali degli umani.
<b>#FINE SPOILER#</b>
Le ambientazioni sono a volte molto tetre ed oscure, e sono quasi contemporanee ai nostri tempi.
Io ho dato un voto veramente basso (solo perché è il massimo), perché la bellezza di questo manga è veramente infinita.
La trama segue questioni politiche, razziste, scientifiche e soprattutto psicologiche.
Se cercate un capolavoro che non si vedeva da tanto tempo, con una storia eccezionale e piena di colpi di scena, con personaggi caratterizzati e disegnati egregiamente, FMA fa per voi.
La trama, come dicevo prima, è sicuramente l'elemento che contraddistingue questo manga dagli altri, è veramente emozionante seguire le vicende dei fratelli Elric e toccante, ha una storia davvero piena di suspance e mai ripetitiva, infatti io non classificherei questo manga come il migliore shonen, perché non possiede tanti elementi shonen come Saint Seiya o One Piece, e i combattimenti sono davvero rari, ma piazzati con astuzia, l'Arakawa è sicuramente brava nell'aggiungere colpi di scena a momenti emozionanti, in particolare nelle scene dolorose che dovranno (e che hanno) subire i protagonisti. Io consiglio FMA anche solo per seguire la trama.
I disegni sono semplici, sicuramente studiati, e molto espressivi. I volti sono puliti e come tutto il corpo proporzionati e quasi perfetti. Ad alcuni il disegno può sembrare anche troppo perfetto, però secondo me l'autrice ha un bel segno. I chiari scuri e le parti meccaniche dei corpi sono invece sublimi: sono forse a volte eccessivi anche per dare un'atmosfera oscura alla situazione.In particolare gli auto-mail di Ed e l'armatura di Al sono veramente rappresentati nel migliore dei modi.
I combattimenti come ho detto prima non sono la parte principale o il punto forte di FMA, ma anche se pochi sono studiati, e particolari, mescolando l'arte dell'alchimia con le arti marziali.
I personaggi sono così caratterizzati, che dopo pochi volumi sembra di essere trasportati nel loro mondo e di dover patire le loro sofferenze sia fisiche che psicologiche.Sicuramente quindi i personaggi sono un altro punto di forza di FMA, che fa conoscere il passato e la psicologia di questi ultimi.
<b>#SPOILER#</b>Sono da menzionare Mustang, Alex Luis Armstrong e tutti gli homunculus che nonostante siano creature artificiali posseggono lati caratteriali degli umani.
<b>#FINE SPOILER#</b>
Le ambientazioni sono a volte molto tetre ed oscure, e sono quasi contemporanee ai nostri tempi.
Io ho dato un voto veramente basso (solo perché è il massimo), perché la bellezza di questo manga è veramente infinita.
La trama segue questioni politiche, razziste, scientifiche e soprattutto psicologiche.
Se cercate un capolavoro che non si vedeva da tanto tempo, con una storia eccezionale e piena di colpi di scena, con personaggi caratterizzati e disegnati egregiamente, FMA fa per voi.
Ho conosciuto per la prima volta Fullmetal Alchemist grazie alla prima serie televisiva, che ho amato e apprezzato. Solo in seguito sono venuto in contato con il manga, che proseguiva ben oltre il punto dove si fermava la prima serie televisiva, che aveva optato per inventarsi un finale tutto suo che tra l'altro mi era molto piaciuto, forse persino di più di quello ufficiale di questa versione cartacea.
Credo sia superflua un'ennesima introduzione della trama, alla fine le vicende dei fratelli Elric e la loro determinazione nel recuperare quanto hanno perduto sono bene o male note a tutti, o comunque potrete trovare tutte le sinossi che volete nelle altre recensioni in questa pagina. L'opera si snoda in 27 volumetti, un numero sicuramente elevato, ma non eccessivo. Vi è abbastanza spazio per costruire una trama solida, introdurre molti personaggi e dare spessore alla vicenda. Inoltre vi è una fine: sapete che dopo il 27° volumetto potrete gustarvi il quadro completo, senza le serializzazioni infinite che affliggono altre produzioni di questo genere. Un numero come questo di volumetti poi garantisce che la trama non sia stata allungata, artificialmente e per motivi commerciali, in modo eccessivo.
Parte con un incipit drammatico davvero ben reso, che fa capire da subito che le vicende che ci attendono non saranno per nulla banali e superficiali. Continua poi in modo piuttosto scanzonato, alternando in modo saggio e ben bilanciato momenti divertenti ad altri più seri. Non manca ovviamente l'azione, si tratta in fondo di uno shonen, ma l'autrice non si dimostra, secondo la mia opinione, così magistrale in queste situazioni, visto che gli scontri più volte mi sono apparsi un po' troppo confusi, pur rimanendo sempre su livelli buoni. Quello che rende Fullmetal Alchemist un prodotto speciale, decisamente sopra la media, sono i personaggi e l'intreccio della trama. I primi formano un cast davvero folto e variegato. Ognuno riesce ad acquisire nel corso della storia un carisma e un ruolo che in qualche modo ve lo farà ricordare. Hanno in genere caratterizzazioni abbastanza articolate e peculiari, si ergono al di sopra dei soliti stereotipi riuscendo ad acquisire una personalità in qualche modo unica. Alcuni comprimari poi sono davvero splendidi, le avventure dei due fratelli lasciano infatti parecchio spazi a comprimari e antagonisti, ed alcuni hanno un'evoluzione davvero sorprendente.
La trama si dimostra ben articolata, complessa, ricca di spunti di interesse e mistero. La commistione tra scienza, magia e il tocco steampunk producono uno scenario affascinante, arricchito da una ambientazione azzeccata e complessa, che parte da quella che ricorda in qualche modo l'Europea pre bellica. Si tratta in realtà di un mondo piuttosto variegato e ampio, non mancano in effetti riferimenti alla cultura mediorientale, un pizzico di spiritualità tipica dell'estremo orienta e il cinismo di stati occidentali altamente militarizzati. La stessa alchimia viene resa in modo affascinante, grazie a quel "principio dello scambio equivalente", e si attesta come un giusto equilibrio tra misticismo e scienza. Alla fine per riuscire in una trasmutazione serve quella che potrebbe essere definita una sorta di ricetta, ma a volte l'equivalenza dello scambio prevede ingredienti e alchimie fuori dai normali canoni. Per esempio, qual è lo scambio equivalente necessario per riportare in vita una persona cara?
L'intreccio degli eventi è articolato e si tinge di tinte sempre più drammatiche man mano che ci si avvicina alla fine. Il peso sulle spalle dei protagonisti diventa sempre maggiore, il loro entusiasmo iniziale sembra spegnersi man mano che il puzzle diventa più chiaro e che perdono cari compagni di viaggio. Il manga riesce comunque a proporre momenti in grado di far sorridere. La fine vede coinvolti un po' tutti i principali personaggi della serie, o perlomeno quelli ancora rimasti in vita, e chiude in modo soddisfacente e definitivo gli eventi.
L'opera cresce nel corso degli anni, diventando più adulta, così come il suo pubblico. Fullmetal Alchemist è sicuramente un manga che rimarrà negli anni come uno dei migliori nel suo genere e, a differenza di altri, piacerà anche ad un pubblico più adulto.
Credo sia superflua un'ennesima introduzione della trama, alla fine le vicende dei fratelli Elric e la loro determinazione nel recuperare quanto hanno perduto sono bene o male note a tutti, o comunque potrete trovare tutte le sinossi che volete nelle altre recensioni in questa pagina. L'opera si snoda in 27 volumetti, un numero sicuramente elevato, ma non eccessivo. Vi è abbastanza spazio per costruire una trama solida, introdurre molti personaggi e dare spessore alla vicenda. Inoltre vi è una fine: sapete che dopo il 27° volumetto potrete gustarvi il quadro completo, senza le serializzazioni infinite che affliggono altre produzioni di questo genere. Un numero come questo di volumetti poi garantisce che la trama non sia stata allungata, artificialmente e per motivi commerciali, in modo eccessivo.
Parte con un incipit drammatico davvero ben reso, che fa capire da subito che le vicende che ci attendono non saranno per nulla banali e superficiali. Continua poi in modo piuttosto scanzonato, alternando in modo saggio e ben bilanciato momenti divertenti ad altri più seri. Non manca ovviamente l'azione, si tratta in fondo di uno shonen, ma l'autrice non si dimostra, secondo la mia opinione, così magistrale in queste situazioni, visto che gli scontri più volte mi sono apparsi un po' troppo confusi, pur rimanendo sempre su livelli buoni. Quello che rende Fullmetal Alchemist un prodotto speciale, decisamente sopra la media, sono i personaggi e l'intreccio della trama. I primi formano un cast davvero folto e variegato. Ognuno riesce ad acquisire nel corso della storia un carisma e un ruolo che in qualche modo ve lo farà ricordare. Hanno in genere caratterizzazioni abbastanza articolate e peculiari, si ergono al di sopra dei soliti stereotipi riuscendo ad acquisire una personalità in qualche modo unica. Alcuni comprimari poi sono davvero splendidi, le avventure dei due fratelli lasciano infatti parecchio spazi a comprimari e antagonisti, ed alcuni hanno un'evoluzione davvero sorprendente.
La trama si dimostra ben articolata, complessa, ricca di spunti di interesse e mistero. La commistione tra scienza, magia e il tocco steampunk producono uno scenario affascinante, arricchito da una ambientazione azzeccata e complessa, che parte da quella che ricorda in qualche modo l'Europea pre bellica. Si tratta in realtà di un mondo piuttosto variegato e ampio, non mancano in effetti riferimenti alla cultura mediorientale, un pizzico di spiritualità tipica dell'estremo orienta e il cinismo di stati occidentali altamente militarizzati. La stessa alchimia viene resa in modo affascinante, grazie a quel "principio dello scambio equivalente", e si attesta come un giusto equilibrio tra misticismo e scienza. Alla fine per riuscire in una trasmutazione serve quella che potrebbe essere definita una sorta di ricetta, ma a volte l'equivalenza dello scambio prevede ingredienti e alchimie fuori dai normali canoni. Per esempio, qual è lo scambio equivalente necessario per riportare in vita una persona cara?
L'intreccio degli eventi è articolato e si tinge di tinte sempre più drammatiche man mano che ci si avvicina alla fine. Il peso sulle spalle dei protagonisti diventa sempre maggiore, il loro entusiasmo iniziale sembra spegnersi man mano che il puzzle diventa più chiaro e che perdono cari compagni di viaggio. Il manga riesce comunque a proporre momenti in grado di far sorridere. La fine vede coinvolti un po' tutti i principali personaggi della serie, o perlomeno quelli ancora rimasti in vita, e chiude in modo soddisfacente e definitivo gli eventi.
L'opera cresce nel corso degli anni, diventando più adulta, così come il suo pubblico. Fullmetal Alchemist è sicuramente un manga che rimarrà negli anni come uno dei migliori nel suo genere e, a differenza di altri, piacerà anche ad un pubblico più adulto.
Stupendo. Questo è l'unico termine con cui si può descrivere l'opera di Hiromu Harakawa, che veramente ha dato vita ad un'opera che rimarrà nella storia del Manga.
La storia ruota attorno a due giovani alchimisti: Edward ed Alphonse Elrcic, che in seguito a una trasmutazione umana per riportare in vita la defunta madre, perdono l'uno (Ed) il braccio sinistro e la gamba destra, mentre l'altro (Al) l'intero corpo.
La trama è ben strutturata, nessuna pecca, tutto ha senso sin dai primi numeri e il procedere degli eventi invoglia il lettore ad andare avanti senza mai stancarlo. I personaggi sono tutti particolari ed interessanti, ognuno con caratteristiche che li rende unici, senza parlare poi delle esilaranti gag non sense che proprio per la loro semplicità e "stupidità" fanno molto ridere, spezzando così (quando necessario) scene drammatiche.
Il disegno è altrettanto bello, infatti sia le ambientazioni che i personaggi sono disegnati erfettamente. Volti puliti ed azioni chiare.
Quest'opera è assolutamente consigliata a tutti, qualunque sia il genere che si ama. Un altro bel 10 non glielo leva nessuno.
La storia ruota attorno a due giovani alchimisti: Edward ed Alphonse Elrcic, che in seguito a una trasmutazione umana per riportare in vita la defunta madre, perdono l'uno (Ed) il braccio sinistro e la gamba destra, mentre l'altro (Al) l'intero corpo.
La trama è ben strutturata, nessuna pecca, tutto ha senso sin dai primi numeri e il procedere degli eventi invoglia il lettore ad andare avanti senza mai stancarlo. I personaggi sono tutti particolari ed interessanti, ognuno con caratteristiche che li rende unici, senza parlare poi delle esilaranti gag non sense che proprio per la loro semplicità e "stupidità" fanno molto ridere, spezzando così (quando necessario) scene drammatiche.
Il disegno è altrettanto bello, infatti sia le ambientazioni che i personaggi sono disegnati erfettamente. Volti puliti ed azioni chiare.
Quest'opera è assolutamente consigliata a tutti, qualunque sia il genere che si ama. Un altro bel 10 non glielo leva nessuno.
Un fantastico giorno Hiromu Arakawa si è svegliata e ha avuto la fantastica idea di creare Fullmetal Alchemist.
Credo sia uno dei più bei shonen manga di sempre.
La trama è molto originale e varia ci sono un sacco di colpi di scena i quali non ti permettono di staccare gli occhi dal volume fino a quando non l'hai finito tutto.
Ora vi parlerò della trama:
Fullmetal Alchemist è un manga fantasy ambientato agli inizi del XX secolo in un paese chiamato Amestris. In questo mondo immaginario, l'alchimia è la scienza che permette di trasmutare una materia modificandone la struttura (secondo la legge dello scambio equivalente) attraverso l'uso di un cerchio alchemico. Questo permette all'alchimista, per esempio, di aggiustare un oggetto se si dispone di tutti i frammenti e se si conosce la struttura dell'oggetto, oppure deformarne altri (anche pavimenti o muri), o ancora, distruggerli o fonderli. I migliori alchimisti hanno la possibilità di partecipare ad un esame per poi entrare nell'esercito, con il titolo di alchimisti di Stato.
Edward ed Alphonse Elric erano dei bambini che vivevano in un villaggio di campagna chiamato Resembool. Il padre dei ragazzi Hohenheim (Hohenheim della Luce nell'anime e Van Hohenheim nel manga), un alchimista straordinario, se ne era andato di casa quando Edward era ancora molto piccolo ed Alphonse era praticamente un neonato. Anni dopo, la madre dei ragazzi, Trisha Elric, morì a causa di una grave malattia. Dopo la sua morte, Edward ed Alphonse vissero insieme a Winry e sua nonna fino a quando non trovarono un'insegnante di alchimia. Dopo avere completato il tirocinio impostogli da quest'ultima, tornarono a casa con l'intenzione di riportare in vita la defunta madre attraverso il cerchio alchemico che avevano trovato fra gli appunti del padre. Il loro tentativo fallisce e, al posto del redivivo corpo della madre, compare un mucchio informe di carne ed ossa, creato a costo della gamba sinistra di Edward e dell'intero corpo di Alphonse. Nel disperato tentativo di salvare suo fratello, Edward sacrificò il suo braccio destro per legare l'anima di Al ad un'armatura. Il braccio e la gamba di Edward furono sostituiti da due arti meccanici chiamati automail. Nella versione originale giapponese, il termine "Fullmetal" è usato per descrivere una persona tenace ed ostinata. Nel sesto volume del manga, come nell'ottavo episodio dell'anime del 2003, viene rivelato che quando un alchimista diviene un Alchimista di Stato gli viene conferito un titolo; ad Edward è stato assegnato il titolo di "Fullmetal" facendolo così diventare "Fullmetal Alchemist".
Un Alchimista di Stato chiamato Roy Mustang arrivò dopo la trasmutazione umana fallita di Ed ed Al. Avendo intuito la bravura di Edward, Mustang suggerì che il modo migliore per i due ragazzi di raggiungere il loro scopo era di diventare Alchimisti di Stato e lavorare per lui. Spronato dalla proposta dell'uomo, Edward si ripropose di diventare un Alchimista di Stato, così da poter sfruttare le risorse disponibili agli Alchimisti di Stato e trovare un modo di recuperare quello che lui ed Alphonse avevano perso. Alla fine, i due fratelli vennero a conoscenza della pietra filosofale ed incominciarono a cercarla sicuri che quella avrebbe potuto fargli recuperare i loro corpi. Continuando le loro ricerche vennero a sapere segreti sulla pietra filosofale che non avrebbero mai voluto scoprire; decisero, così, di cercare di riottenere i propri corpi senza dover ricorrere alla pietra.
Pur partendo da una base comune, la trama della prima serie dell'anime (2003) strada facendo si allontana molto da quella del manga. La seconda serie animata (2009) è pensata per seguire più fedelmente il manga ed, eccezion fatta per il primo episodio, presenta solo differenze marginali rispetto alla versione cartacea.
Per quanto riguarda i disegni devo dire che sono davvero fantastici e parecchio espressivi.
Ribadisco che questo manga è fantastico e quindi lo consiglio a tutti gli amanti dei manga.
Credo sia uno dei più bei shonen manga di sempre.
La trama è molto originale e varia ci sono un sacco di colpi di scena i quali non ti permettono di staccare gli occhi dal volume fino a quando non l'hai finito tutto.
Ora vi parlerò della trama:
Fullmetal Alchemist è un manga fantasy ambientato agli inizi del XX secolo in un paese chiamato Amestris. In questo mondo immaginario, l'alchimia è la scienza che permette di trasmutare una materia modificandone la struttura (secondo la legge dello scambio equivalente) attraverso l'uso di un cerchio alchemico. Questo permette all'alchimista, per esempio, di aggiustare un oggetto se si dispone di tutti i frammenti e se si conosce la struttura dell'oggetto, oppure deformarne altri (anche pavimenti o muri), o ancora, distruggerli o fonderli. I migliori alchimisti hanno la possibilità di partecipare ad un esame per poi entrare nell'esercito, con il titolo di alchimisti di Stato.
Edward ed Alphonse Elric erano dei bambini che vivevano in un villaggio di campagna chiamato Resembool. Il padre dei ragazzi Hohenheim (Hohenheim della Luce nell'anime e Van Hohenheim nel manga), un alchimista straordinario, se ne era andato di casa quando Edward era ancora molto piccolo ed Alphonse era praticamente un neonato. Anni dopo, la madre dei ragazzi, Trisha Elric, morì a causa di una grave malattia. Dopo la sua morte, Edward ed Alphonse vissero insieme a Winry e sua nonna fino a quando non trovarono un'insegnante di alchimia. Dopo avere completato il tirocinio impostogli da quest'ultima, tornarono a casa con l'intenzione di riportare in vita la defunta madre attraverso il cerchio alchemico che avevano trovato fra gli appunti del padre. Il loro tentativo fallisce e, al posto del redivivo corpo della madre, compare un mucchio informe di carne ed ossa, creato a costo della gamba sinistra di Edward e dell'intero corpo di Alphonse. Nel disperato tentativo di salvare suo fratello, Edward sacrificò il suo braccio destro per legare l'anima di Al ad un'armatura. Il braccio e la gamba di Edward furono sostituiti da due arti meccanici chiamati automail. Nella versione originale giapponese, il termine "Fullmetal" è usato per descrivere una persona tenace ed ostinata. Nel sesto volume del manga, come nell'ottavo episodio dell'anime del 2003, viene rivelato che quando un alchimista diviene un Alchimista di Stato gli viene conferito un titolo; ad Edward è stato assegnato il titolo di "Fullmetal" facendolo così diventare "Fullmetal Alchemist".
Un Alchimista di Stato chiamato Roy Mustang arrivò dopo la trasmutazione umana fallita di Ed ed Al. Avendo intuito la bravura di Edward, Mustang suggerì che il modo migliore per i due ragazzi di raggiungere il loro scopo era di diventare Alchimisti di Stato e lavorare per lui. Spronato dalla proposta dell'uomo, Edward si ripropose di diventare un Alchimista di Stato, così da poter sfruttare le risorse disponibili agli Alchimisti di Stato e trovare un modo di recuperare quello che lui ed Alphonse avevano perso. Alla fine, i due fratelli vennero a conoscenza della pietra filosofale ed incominciarono a cercarla sicuri che quella avrebbe potuto fargli recuperare i loro corpi. Continuando le loro ricerche vennero a sapere segreti sulla pietra filosofale che non avrebbero mai voluto scoprire; decisero, così, di cercare di riottenere i propri corpi senza dover ricorrere alla pietra.
Pur partendo da una base comune, la trama della prima serie dell'anime (2003) strada facendo si allontana molto da quella del manga. La seconda serie animata (2009) è pensata per seguire più fedelmente il manga ed, eccezion fatta per il primo episodio, presenta solo differenze marginali rispetto alla versione cartacea.
Per quanto riguarda i disegni devo dire che sono davvero fantastici e parecchio espressivi.
Ribadisco che questo manga è fantastico e quindi lo consiglio a tutti gli amanti dei manga.
Nato dalla penna di Hiromu Harakawa nel 2002 e sviluppato in 27 volumi, Fullmetal alchemist è sicuramente uno dei più grandi shonen manga mai ideati. Tutto nasce e si sviluppa da un grande principio: "Senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore". Parole, direte e invece nel mondo dei nostri protagonisti (che vedremo dopo) a questa regola fa capo una grande scienza del mondo in questione, l'alchimia, utilizzata spesso e volentieri per scopi legati a morte e a distruzione, specialmente dall'esercito altro protagonista della nostra vicenda.
I nostri personaggi principali sono Ed e Al (Elric) due fratelli che dopo la morte della madre, unica figura genitoriale per loro vista l'assenza del padre, decidono di studiare alchimia e provare ciò che nessun alchimista dovrebbe osar fare: una trasmutazione umana. Evidentemente ciò porterà a tragici eventi visto la legge sopra citata, eventi che porteranno alla perdita di una gamba e un braccio da parte di Ed e la scomparsa totale del corpo di Al, la cui anima viene legato in un momento di disperazione da Ed ad una armatura. E così nasce l'avventura alla ricerca della tanto misteriosa pietra filosafale che sarebbe in grado di riportare tutto alla normalità. Per questa ricerca Ed sarà costretto a diventate un cane dell'esercito ovvero un alchimista di stato e questa sua mansione lo porterà a conoscenza di grandi misteri, a cui è legato il suo stesso padre e ad altre creature chiamate Homunculus, e alla nascita di altri orribili eventi.
Che dire di questo manga? Sicuramente che non è scontato e che lega emozioni e suspense in ogni volume, come in ogni episodio dell'anime (grazie al quale ho conosciuto l'opera) che in totale conta due serie. Il tratto dell'autrice è perfetto e alcune illustrazione e copertine sono veramente spettacolari esse infatti racchiudono secondo me l'intera speranza e turbamento interiore dei nostri personaggi che tra un laboratorio dove vengono compiuti gli atti più atroci e scene comiche davvero incredibili riescono a regalarci enormi emozioni dal primo fino all'ultimo volume. L'edizione Planet non rende molto ma dovete sicuramente acquistarlo o almeno provare il primo numero per rendervi conto che pochi manga come questo riescono sia a regalarci una trama sensazionale quanto bei disegni e soprattutto per quanto mi riguarda a rendermi consapevole di alcuni lati nascosti delle persone. Leggetelo!
I nostri personaggi principali sono Ed e Al (Elric) due fratelli che dopo la morte della madre, unica figura genitoriale per loro vista l'assenza del padre, decidono di studiare alchimia e provare ciò che nessun alchimista dovrebbe osar fare: una trasmutazione umana. Evidentemente ciò porterà a tragici eventi visto la legge sopra citata, eventi che porteranno alla perdita di una gamba e un braccio da parte di Ed e la scomparsa totale del corpo di Al, la cui anima viene legato in un momento di disperazione da Ed ad una armatura. E così nasce l'avventura alla ricerca della tanto misteriosa pietra filosafale che sarebbe in grado di riportare tutto alla normalità. Per questa ricerca Ed sarà costretto a diventate un cane dell'esercito ovvero un alchimista di stato e questa sua mansione lo porterà a conoscenza di grandi misteri, a cui è legato il suo stesso padre e ad altre creature chiamate Homunculus, e alla nascita di altri orribili eventi.
Che dire di questo manga? Sicuramente che non è scontato e che lega emozioni e suspense in ogni volume, come in ogni episodio dell'anime (grazie al quale ho conosciuto l'opera) che in totale conta due serie. Il tratto dell'autrice è perfetto e alcune illustrazione e copertine sono veramente spettacolari esse infatti racchiudono secondo me l'intera speranza e turbamento interiore dei nostri personaggi che tra un laboratorio dove vengono compiuti gli atti più atroci e scene comiche davvero incredibili riescono a regalarci enormi emozioni dal primo fino all'ultimo volume. L'edizione Planet non rende molto ma dovete sicuramente acquistarlo o almeno provare il primo numero per rendervi conto che pochi manga come questo riescono sia a regalarci una trama sensazionale quanto bei disegni e soprattutto per quanto mi riguarda a rendermi consapevole di alcuni lati nascosti delle persone. Leggetelo!
"Fullmetal Alchemist" è un manga ideato da Hiromu Arakawa nel 2002 che conta in totale 27 volumi.
La storia è incentrata su Edward Elric, giovane alchimista, che dopo la morte di sua madre ha tentato insieme a suo fratello minore una "trasmutazione umana" (è una trasmutazione vietata a tutti gli alchimisti). Purtroppo, la trasmutazione non è andata a buon fine, difatti Edward ha perso un braccio ed una gamba, mentre suo fratello, Alphonse Elric, l'intero corpo; Edward è riuscito ha salvare l'entità di suo fratello legando la sua anime ad un'armatura. La storia proseguirà con molte avventure, in cui Ed e Al cercheranno in tutti i modi di recuperare i loro vecchi corpi, soprattutto andando alla ricerca di una particolare pietra, detta "pietra filosofale" che sarebbe in grado di riportare i corpi dei due fratelli come in origine.
"Fullmetal Alchemist" è uno di quei pochi manga che personalmente considero un vero e proprio capolavoro.
Ho iniziato a leggere i volumetti di questo manga perché avevo seguito la serie anime, trovandola anch'essa davvero molto bella, e quindi ho deciso di recuperare la serie fin dal primo volumetto.
Ho trovato la storia interessantissima e molto coinvolgente fin dalle prime pagine del primo volume, e difatti, ho terminato la serie in pochissimo tempo, spinto dalla tanta curiosità di vedere il finale, un finale davvero inaspettato, che mi ha veramente soddisfatto, bello e commovente.
La storia in sé per se dovrebbe essere alquanto triste, dato che la serie gira in torno alla tragica morte della madre dei due protagonisti e alla perdita dei veri corpi dei due ragazzi; nonostante questo però, la serie viene alleggerita con molte scene davvero molto divertenti, che alleggerisco la lettura e che mi hanno fatto apprezzare la storia molto di più di quando mi sarei aspettato, facendomi ridere molto in delle gag; per esempio quando sfottono il povero Edward sulla sua bassa statura, oppure quando Winry picchia Ed perché ha rotto i suoi "Auto-Mail" (ovvero le protesi d'acciaio che Ed indossava al posto dei suoi arti naturali).
Ho trovato il tratto del disegno decisamente nei miei gusti, dato che è particolare e delineato molto bene, caratterizzando i personaggi principali molto bene e quindi facendomi apprezzare ancora di più questa bellissima serie.
Le vignette in cui sono presenti scontri o combattimenti non risultano per nulla confusionarie e nessun particolare sfugge all'occhio del lettore, quindi rimangono semplici e gradevoli da seguire.
Quindi in generale, secondo il mio parere, questa è usa serie che gli appassionati di anime/manga non possono assolutamente perdersi, perciò consiglio questo fantastico manga a tutti coloro che sono ammiratori di questo genere di lettura: avventura, azione, combattimenti; ma anche a chi non ne va particolarmente pazzo, perché che siate o no amanti di questo genere, lo diventerete leggendo "Fullmetal Alchemist".
Voto globale: 10, a parere mio più che meritato.
La storia è incentrata su Edward Elric, giovane alchimista, che dopo la morte di sua madre ha tentato insieme a suo fratello minore una "trasmutazione umana" (è una trasmutazione vietata a tutti gli alchimisti). Purtroppo, la trasmutazione non è andata a buon fine, difatti Edward ha perso un braccio ed una gamba, mentre suo fratello, Alphonse Elric, l'intero corpo; Edward è riuscito ha salvare l'entità di suo fratello legando la sua anime ad un'armatura. La storia proseguirà con molte avventure, in cui Ed e Al cercheranno in tutti i modi di recuperare i loro vecchi corpi, soprattutto andando alla ricerca di una particolare pietra, detta "pietra filosofale" che sarebbe in grado di riportare i corpi dei due fratelli come in origine.
"Fullmetal Alchemist" è uno di quei pochi manga che personalmente considero un vero e proprio capolavoro.
Ho iniziato a leggere i volumetti di questo manga perché avevo seguito la serie anime, trovandola anch'essa davvero molto bella, e quindi ho deciso di recuperare la serie fin dal primo volumetto.
Ho trovato la storia interessantissima e molto coinvolgente fin dalle prime pagine del primo volume, e difatti, ho terminato la serie in pochissimo tempo, spinto dalla tanta curiosità di vedere il finale, un finale davvero inaspettato, che mi ha veramente soddisfatto, bello e commovente.
La storia in sé per se dovrebbe essere alquanto triste, dato che la serie gira in torno alla tragica morte della madre dei due protagonisti e alla perdita dei veri corpi dei due ragazzi; nonostante questo però, la serie viene alleggerita con molte scene davvero molto divertenti, che alleggerisco la lettura e che mi hanno fatto apprezzare la storia molto di più di quando mi sarei aspettato, facendomi ridere molto in delle gag; per esempio quando sfottono il povero Edward sulla sua bassa statura, oppure quando Winry picchia Ed perché ha rotto i suoi "Auto-Mail" (ovvero le protesi d'acciaio che Ed indossava al posto dei suoi arti naturali).
Ho trovato il tratto del disegno decisamente nei miei gusti, dato che è particolare e delineato molto bene, caratterizzando i personaggi principali molto bene e quindi facendomi apprezzare ancora di più questa bellissima serie.
Le vignette in cui sono presenti scontri o combattimenti non risultano per nulla confusionarie e nessun particolare sfugge all'occhio del lettore, quindi rimangono semplici e gradevoli da seguire.
Quindi in generale, secondo il mio parere, questa è usa serie che gli appassionati di anime/manga non possono assolutamente perdersi, perciò consiglio questo fantastico manga a tutti coloro che sono ammiratori di questo genere di lettura: avventura, azione, combattimenti; ma anche a chi non ne va particolarmente pazzo, perché che siate o no amanti di questo genere, lo diventerete leggendo "Fullmetal Alchemist".
Voto globale: 10, a parere mio più che meritato.
Ci tenevo molto a recensire Fullmetal Alchemist. E' la prima serie di cui ho completato il manga e ci sono veramente affezionata.
Non penso che ci sia bisogno di scrivere la trama per l'ennesima volta, perciò per farla breve: FMA è un capolavoro. La storia è ben costruita, interessante, ricca di colpi di scena e non stanca mai.
Ciò che mi ha colpito di più è stata la caratterizzazione di personaggi: senza dubbio originali, vedi Hughes, Greed, Hohenheim (!), soprattutto sono tutti utili ai fini del racconto e tutti hanno un ruolo importante. Sono proprio felice che per una volta le donne non sono rappresentate come delle povere cretine che stanno lì ad aspettare (cosa che mi ha sempre irritato parecchio), anzi: le donne di FMA sono forti, capaci di cavarsela da sole, di difendere ciò in cui credono e le persone che amano.
Sì, perché in questa storia c'è anche l'amore, che non occupa uno spazio enorme, ma che comunque non è trattato in maniera banale.
Volevo giusto menzionare un attimo Winry, un esempio di come non sia necessario combattere e spaccare tutto per dimostrare di essere forti.
Il finale: bello, soddisfacente, forse un po' scontato sotto certi aspetti, ma almeno non è il tipico "muoiono tutti" né il tipico "e vissero tutti felici e contenti", e soprattutto è meritato per i personaggi.
Non lasciate che tutte queste lodi vi facciano pensare che FMA sia il solito manga "tutto fumo e niente arrosto", perché non lo è! Io stessa ne ero convinta, ma per fortuna mi sono ricreduta. E per fortuna, perché altrimenti mi sarei persa una storia unica.
Bello, bello, bello. Peccato non potergli dare più di 10!
Non penso che ci sia bisogno di scrivere la trama per l'ennesima volta, perciò per farla breve: FMA è un capolavoro. La storia è ben costruita, interessante, ricca di colpi di scena e non stanca mai.
Ciò che mi ha colpito di più è stata la caratterizzazione di personaggi: senza dubbio originali, vedi Hughes, Greed, Hohenheim (!), soprattutto sono tutti utili ai fini del racconto e tutti hanno un ruolo importante. Sono proprio felice che per una volta le donne non sono rappresentate come delle povere cretine che stanno lì ad aspettare (cosa che mi ha sempre irritato parecchio), anzi: le donne di FMA sono forti, capaci di cavarsela da sole, di difendere ciò in cui credono e le persone che amano.
Sì, perché in questa storia c'è anche l'amore, che non occupa uno spazio enorme, ma che comunque non è trattato in maniera banale.
Volevo giusto menzionare un attimo Winry, un esempio di come non sia necessario combattere e spaccare tutto per dimostrare di essere forti.
Il finale: bello, soddisfacente, forse un po' scontato sotto certi aspetti, ma almeno non è il tipico "muoiono tutti" né il tipico "e vissero tutti felici e contenti", e soprattutto è meritato per i personaggi.
Non lasciate che tutte queste lodi vi facciano pensare che FMA sia il solito manga "tutto fumo e niente arrosto", perché non lo è! Io stessa ne ero convinta, ma per fortuna mi sono ricreduta. E per fortuna, perché altrimenti mi sarei persa una storia unica.
Bello, bello, bello. Peccato non potergli dare più di 10!
"Fullmetal Alchemist" è un buon titolo che merita di essere letto.
Trama: chi, ormai, non conosce la tragica storia dei fratelli Alphonse e Edward Elric che, dopo aver visto il padre partire e la madre morire di malattia, tentarono di riportare in vita la parente infrangendo quindi un grande tabù dell'alchimia (scienza che in questo mondo è la colonna portante di tutto). In conseguenza di questo atto si trovarono in condizioni pietose: Edward perse una gamba mentre Alphonse vide il suo intero corpo disintegrato, Edward riuscì poi con le sue ultime forze a sacrificare un braccio per legare l'anima del fratello ad un'enorme armatura. Inizierà quindi una serie di vicende che vedranno i due tentare di recuperare ciò che hanno perso.
La storia è ben fatta, piena di colpi di scena e mai scontata, i personaggi sono tutti interessanti e ben caratterizzati.
L'ambiente in cui tutto si svolge è creato in modo molto dettagliato.
Però questo manga non è privo di difetti. Gli scontri, a parte qualcuno, sono troppo frettolosi, mancano di suspance e perfino il combattimento finale risulta essere scialbo e senza quello sprint in più che lo dovrebbe far ergere rispetto a tutti gli altri combattimenti. Ed un'altra grande pecca sta nella conclusione: scontata, troppo sbrigativa e quasi noiosa.
Insomma ci troviamo davanti ad un manga che ha preservato una buona qualità per ventidue - ventitré volumi scadendo proprio negli ultimi albi.
Disegno: il tratto è particolarmente dinamico e semplice, le espressioni dei visi di tutti rendono particolarmente i sentimenti che ognuno prova il tutto è molto adatto per quest'opera. Ultimo punto né positivo né negativo è che nel corso di tutta l'opera non si nota una grande evoluzione nel disegno.
Conclusione: ci troviamo davanti a un manga disegnato bene, con una trama adatta e non scontata, personaggi veramente ben fatti ma l'azione tende ad essere sostituita troppo spesso da giochi psicologici o da riflessioni.
Voto
Trama: 9 1/2
Disegno: 7 1/2
Personaggi: 10
Qualità dell'azione: 6 1/2
Voto globale: 8
Trama: chi, ormai, non conosce la tragica storia dei fratelli Alphonse e Edward Elric che, dopo aver visto il padre partire e la madre morire di malattia, tentarono di riportare in vita la parente infrangendo quindi un grande tabù dell'alchimia (scienza che in questo mondo è la colonna portante di tutto). In conseguenza di questo atto si trovarono in condizioni pietose: Edward perse una gamba mentre Alphonse vide il suo intero corpo disintegrato, Edward riuscì poi con le sue ultime forze a sacrificare un braccio per legare l'anima del fratello ad un'enorme armatura. Inizierà quindi una serie di vicende che vedranno i due tentare di recuperare ciò che hanno perso.
La storia è ben fatta, piena di colpi di scena e mai scontata, i personaggi sono tutti interessanti e ben caratterizzati.
L'ambiente in cui tutto si svolge è creato in modo molto dettagliato.
Però questo manga non è privo di difetti. Gli scontri, a parte qualcuno, sono troppo frettolosi, mancano di suspance e perfino il combattimento finale risulta essere scialbo e senza quello sprint in più che lo dovrebbe far ergere rispetto a tutti gli altri combattimenti. Ed un'altra grande pecca sta nella conclusione: scontata, troppo sbrigativa e quasi noiosa.
Insomma ci troviamo davanti ad un manga che ha preservato una buona qualità per ventidue - ventitré volumi scadendo proprio negli ultimi albi.
Disegno: il tratto è particolarmente dinamico e semplice, le espressioni dei visi di tutti rendono particolarmente i sentimenti che ognuno prova il tutto è molto adatto per quest'opera. Ultimo punto né positivo né negativo è che nel corso di tutta l'opera non si nota una grande evoluzione nel disegno.
Conclusione: ci troviamo davanti a un manga disegnato bene, con una trama adatta e non scontata, personaggi veramente ben fatti ma l'azione tende ad essere sostituita troppo spesso da giochi psicologici o da riflessioni.
Voto
Trama: 9 1/2
Disegno: 7 1/2
Personaggi: 10
Qualità dell'azione: 6 1/2
Voto globale: 8
"Full Metal Alchemist" è la prova tangibile di come si possa creare un universo complesso, originale e affascinante senza tuttavia scaturire in una narrazione lenta e imbottita di inutili lungaggini.
Ci troviamo in un mondo dove l'alchimia è una realtà e non viene considerata una magia ma una vera e propria scienza composta da regole e leggi da rispettare. Edward e Alphonse Elric sono due fratelli che tramite questa alchimia cercano di riportare in vita la madre morta prematuramente, ma cosi facendo mettono in atto il più grande dei tabù di questa scienza ovvero il tentare di riportare in vita i defunti. Il tentativo fallisce miseramente e fa perdere l'intero corpo ad Alphonse e un braccio ed in seguito una gamba ad Edward, nel trasferire l'anima del fratello in un armatura, poiché non avevano eseguito lo "scambio equivalente". Per creare qualcosa bisogna dare in cambio qualcos'altro del medesimo valore o l'alchimia non avviene in modo corretto, a meno di non avere la pietra filosofale, un cristallo rosso sangue grazie al quale si può aggirare questa legge. I due fratelli decidono quindi di diventare alchimisti di stato e rientrare in possesso dei loro corpi.
Le particolarità dell'opera sono secondo me essenzialmente tre: innanzitutto la narrazione è fluida e coinvolgente, è quasi impossibile sentirsi annoiati dalle vicende poiché azione e riflessione sono caratteristiche bilanciate in modo maniacale e adatte a chiunque.
Ricordate gli stereotipi nei personaggi? Bene, ora dimenticateli perché, nonostante l'infinità di personaggi che incontreremo, non ve ne sarà nemmeno uno sul quale potremmo dire "ah questo è il solito svampito" o "questa è la classica passiva". Ogni personaggio è assolutamente unico e originale e capace di farsi affezionare dal lettore.
La lunghezza dell'intera storia non è tale da permettere di vederne la fine solo quando avremmo raggiunto il pensionamento. "FMA" ha un inizio e una fine certi, non ci sono cadute di stile o capitoli filler buttati giù tanto per fare numero, tutto è creato per un determinato scopo ed ogni dubbio o curiosità viene svelato durante la storia, anche se alcuni dettagli vengono chiariti solo nei capitoli finali (ma non è un difetto a mio parere).
Ho trovato i disegni assolutamente eccellenti, dettagliati, puliti e capaci di trasmettere, quasi allo stesso modo della versione animata Brotherhood, le emozioni di una storia unica nel suo genere. I combattimenti, cosi come le fasi riflessive, sono resi in maniera assai dinamica e mai confusionaria.
Ho posseduto l'edizione Planet Manga e pur non avendo mai acquistato molti manga a causa di finanze non esattamente permissive non l'ho trovata di grande valore qualitativamente parlando. La carta è di qualità decisamente scadente e dopo neanche un mese ingiallisce, inoltre l'inchiostro tende a sparire con l'ingiallimento e molte pagine sono tuttora illeggibili insieme ad alcuni disegni. Per concludere il lato qualitativo dell'edizione lo ritengo assolutamente indecente nei confronti di qualsiasi opera, sia questa "Full Metal Alchemist" o un'altra.
"Full Metal Alchemist" è stato l'unico manga che abbia mai posseduto in maniera completa ed anche se non sono un esperto nell'ambito delle opere giapponesi in forma cartacea ritengo che questa storia meriti di essere letta e riletta perché non v'è mai stato un universo cosi minuziosamente creato come quello dell'alchimista d'acciaio.
Consigliato a tutti coloro che sono in cerca di un avventura originale, piena di colpi di scena, di mistero, di divertimento e personaggi carismatici.
Ci troviamo in un mondo dove l'alchimia è una realtà e non viene considerata una magia ma una vera e propria scienza composta da regole e leggi da rispettare. Edward e Alphonse Elric sono due fratelli che tramite questa alchimia cercano di riportare in vita la madre morta prematuramente, ma cosi facendo mettono in atto il più grande dei tabù di questa scienza ovvero il tentare di riportare in vita i defunti. Il tentativo fallisce miseramente e fa perdere l'intero corpo ad Alphonse e un braccio ed in seguito una gamba ad Edward, nel trasferire l'anima del fratello in un armatura, poiché non avevano eseguito lo "scambio equivalente". Per creare qualcosa bisogna dare in cambio qualcos'altro del medesimo valore o l'alchimia non avviene in modo corretto, a meno di non avere la pietra filosofale, un cristallo rosso sangue grazie al quale si può aggirare questa legge. I due fratelli decidono quindi di diventare alchimisti di stato e rientrare in possesso dei loro corpi.
Le particolarità dell'opera sono secondo me essenzialmente tre: innanzitutto la narrazione è fluida e coinvolgente, è quasi impossibile sentirsi annoiati dalle vicende poiché azione e riflessione sono caratteristiche bilanciate in modo maniacale e adatte a chiunque.
Ricordate gli stereotipi nei personaggi? Bene, ora dimenticateli perché, nonostante l'infinità di personaggi che incontreremo, non ve ne sarà nemmeno uno sul quale potremmo dire "ah questo è il solito svampito" o "questa è la classica passiva". Ogni personaggio è assolutamente unico e originale e capace di farsi affezionare dal lettore.
La lunghezza dell'intera storia non è tale da permettere di vederne la fine solo quando avremmo raggiunto il pensionamento. "FMA" ha un inizio e una fine certi, non ci sono cadute di stile o capitoli filler buttati giù tanto per fare numero, tutto è creato per un determinato scopo ed ogni dubbio o curiosità viene svelato durante la storia, anche se alcuni dettagli vengono chiariti solo nei capitoli finali (ma non è un difetto a mio parere).
Ho trovato i disegni assolutamente eccellenti, dettagliati, puliti e capaci di trasmettere, quasi allo stesso modo della versione animata Brotherhood, le emozioni di una storia unica nel suo genere. I combattimenti, cosi come le fasi riflessive, sono resi in maniera assai dinamica e mai confusionaria.
Ho posseduto l'edizione Planet Manga e pur non avendo mai acquistato molti manga a causa di finanze non esattamente permissive non l'ho trovata di grande valore qualitativamente parlando. La carta è di qualità decisamente scadente e dopo neanche un mese ingiallisce, inoltre l'inchiostro tende a sparire con l'ingiallimento e molte pagine sono tuttora illeggibili insieme ad alcuni disegni. Per concludere il lato qualitativo dell'edizione lo ritengo assolutamente indecente nei confronti di qualsiasi opera, sia questa "Full Metal Alchemist" o un'altra.
"Full Metal Alchemist" è stato l'unico manga che abbia mai posseduto in maniera completa ed anche se non sono un esperto nell'ambito delle opere giapponesi in forma cartacea ritengo che questa storia meriti di essere letta e riletta perché non v'è mai stato un universo cosi minuziosamente creato come quello dell'alchimista d'acciaio.
Consigliato a tutti coloro che sono in cerca di un avventura originale, piena di colpi di scena, di mistero, di divertimento e personaggi carismatici.
"Full Metal Alchemist" può definirsi uno shonen atipico, iniziando dai due protagonisti, Edward ed Alphonse sono due alchimisti. E l' alchimia è una scienza con delle regole ben precise: per poter trasformare qualcosa devi dare qualcosa di uguale valore. Questa è la legge dello scambio equo: come impareranno ben presto i due fratelli, che nel tentativo di resuscitare con l'alchimia la loro defunta madre dovranno cedere parte dei loro corpi, per riaverli indietro dovranno mettersi in cerca della pietra filosofale, ma si ritroveranno immischiati in un qualcosa più grande di loro...
In FMA non ci sono saghe, la storia segue un disegno tracciato fin dall'inizio, la Arakawa ha ideato personaggi caratterizzati benissimo, e ognuno ha il suo ruolo specifico all'interno della trama, densa di momenti d'azione, ma anche di gag. I combattimenti ci sono eccome, ma non ci sono colpi o tecniche speciali o allenamenti super intensivi come in altri manga...
La storia in crescendo ha il pregio di saper catturare lo spettatore, soprattutto nella parte finale del manga. Io vi consiglio di leggere gli ultimi 10 o 11 volumi tutti d'un fiato come ho fatto io, in questo modo lo apprezzerete ancora di più.
In FMA non ci sono saghe, la storia segue un disegno tracciato fin dall'inizio, la Arakawa ha ideato personaggi caratterizzati benissimo, e ognuno ha il suo ruolo specifico all'interno della trama, densa di momenti d'azione, ma anche di gag. I combattimenti ci sono eccome, ma non ci sono colpi o tecniche speciali o allenamenti super intensivi come in altri manga...
La storia in crescendo ha il pregio di saper catturare lo spettatore, soprattutto nella parte finale del manga. Io vi consiglio di leggere gli ultimi 10 o 11 volumi tutti d'un fiato come ho fatto io, in questo modo lo apprezzerete ancora di più.
Stanchi di shonen senza più una trama, fatti solo di sangue e morte? Volete dei veri sentimenti in un manga per ragazzi?
Volete uno shonen, uno shojo, un seinen, uno shonen-ai e chissà quante altre tipologie tutte insieme?
Volete un Manga con la M maiuscola? Due parole, diciotto lettere: "Fullmetal Alchemist".
Fullmetal Alchemist è il celebre manga composto da ventisette volumi che ha reso tanto famosa la sensei Hiromu Arakawa. Fama meritatissima, dato che la mangaka è riuscita ad elaborare una storia così complessa che non stanca mai.
La storia comincia con due bambini... No, con mezzo bambino e un'anima.
Edward e Alphonse Elric l'hanno fatto: hanno infranto il tabù dell'alchimia, la scienza che studia composizione, scomposizione e ricomposizione della materia.
I due fratelli hanno tentato una trasmutazione umana per riportare in vita la madre, morta per malattia e "abbandonata" dal marito da tempo.
Ed e Al hanno studiato tanto e si sono impegnati per creare un mostro orribile e soffrire: Al ha perso l'intero corpo, mentre Ed ha perso la gamba sinistra e successivamente il braccio destro, donato per trasmutare l'anima del fratello in un'armatura.
I due fratelli vogliono però riconquistare i propri corpi e l'occasione per cominciare le ricerche sembra presentarsi con l'Alchimista di Stato Roy Mustang, che dopo aver ascoltato la storia dei fratelli gli propone di sostenere l'esame per acquisire il titolo di Alchimista di Stato.
Iniziano così le lotte tra il bene e il male, gli esseri umani e gli Homunculus, uomini artificiali.
Ed e Al riconquisteranno i loro corpi?
Come in pochi manga, tutti, tutti i personaggi sono caratterizzati in maniera eccellente e l'autrice riesce a trattare tematiche complesse quali la scienza, il senso della vita, l'abbandono dovuto a morte o non di genitori o amici e la religiosità, senza stancare o infastidire il lettore.
L'edizione italiana della Planet Manga però è davvero scarsa. Sia quella iniziale che le ristampe e le Gold ti si frantumano tra le mani. Sono tanti i volumi fallati e le pagine scollate.
Ho deciso di non tener conto di questa nel voto perché la qualità dell'edizione non è proporzionale alla storia, soprattutto quando si parla di questa casa editrice.
Nella collezione di un vero appassionato non può mancare "Fullmetal Alchemist", ciò non esclude che qualcuno si avvicini al manga solo dopo aver visionato le due serie animate e che magari vuol farsi un'idea del mondo di "Fullmetal Alchemist".
Volete uno shonen, uno shojo, un seinen, uno shonen-ai e chissà quante altre tipologie tutte insieme?
Volete un Manga con la M maiuscola? Due parole, diciotto lettere: "Fullmetal Alchemist".
Fullmetal Alchemist è il celebre manga composto da ventisette volumi che ha reso tanto famosa la sensei Hiromu Arakawa. Fama meritatissima, dato che la mangaka è riuscita ad elaborare una storia così complessa che non stanca mai.
La storia comincia con due bambini... No, con mezzo bambino e un'anima.
Edward e Alphonse Elric l'hanno fatto: hanno infranto il tabù dell'alchimia, la scienza che studia composizione, scomposizione e ricomposizione della materia.
I due fratelli hanno tentato una trasmutazione umana per riportare in vita la madre, morta per malattia e "abbandonata" dal marito da tempo.
Ed e Al hanno studiato tanto e si sono impegnati per creare un mostro orribile e soffrire: Al ha perso l'intero corpo, mentre Ed ha perso la gamba sinistra e successivamente il braccio destro, donato per trasmutare l'anima del fratello in un'armatura.
I due fratelli vogliono però riconquistare i propri corpi e l'occasione per cominciare le ricerche sembra presentarsi con l'Alchimista di Stato Roy Mustang, che dopo aver ascoltato la storia dei fratelli gli propone di sostenere l'esame per acquisire il titolo di Alchimista di Stato.
Iniziano così le lotte tra il bene e il male, gli esseri umani e gli Homunculus, uomini artificiali.
Ed e Al riconquisteranno i loro corpi?
Come in pochi manga, tutti, tutti i personaggi sono caratterizzati in maniera eccellente e l'autrice riesce a trattare tematiche complesse quali la scienza, il senso della vita, l'abbandono dovuto a morte o non di genitori o amici e la religiosità, senza stancare o infastidire il lettore.
L'edizione italiana della Planet Manga però è davvero scarsa. Sia quella iniziale che le ristampe e le Gold ti si frantumano tra le mani. Sono tanti i volumi fallati e le pagine scollate.
Ho deciso di non tener conto di questa nel voto perché la qualità dell'edizione non è proporzionale alla storia, soprattutto quando si parla di questa casa editrice.
Nella collezione di un vero appassionato non può mancare "Fullmetal Alchemist", ciò non esclude che qualcuno si avvicini al manga solo dopo aver visionato le due serie animate e che magari vuol farsi un'idea del mondo di "Fullmetal Alchemist".
Storia piuttosto lineare (ma nemmeno troppo) dalle pieghe molto intriganti e mai banali, personaggi in media molto caratterizzati. I flashback, non sempre brevi, sono appassionanti e contribuiscono in maniera notevole alla caratterizzazione dei protagonisti.
Dai conflitti interiori, alle battaglie all'ultimo sangue, alle gag (non molto frequenti) quasi demenziali, è un titolo che sa coinvolgere il lettore a 360°.
Stile dei disegni decisamente interessante, alcune tavole sono alla stregua di opere d'arte.
Senza dubbio il manga più bello che abbia mai letto. Nelle librerie di tutti gli amanti dei manga è un Must, fidatevi, ognuno dovrebbe leggerlo almeno una volta nella vita.
Un saluto a tutti!
Dai conflitti interiori, alle battaglie all'ultimo sangue, alle gag (non molto frequenti) quasi demenziali, è un titolo che sa coinvolgere il lettore a 360°.
Stile dei disegni decisamente interessante, alcune tavole sono alla stregua di opere d'arte.
Senza dubbio il manga più bello che abbia mai letto. Nelle librerie di tutti gli amanti dei manga è un Must, fidatevi, ognuno dovrebbe leggerlo almeno una volta nella vita.
Un saluto a tutti!
Non potrei che dare uno splendido 10 a Fullmetal Alchemist, forse il manga più bello che ho letto e, certamente, l'unico che non mi ha mai deluso. A mio parere si tratta di uno shounen che chiunque dovrebbe conoscere.
In un mondo immaginario, Amestris, governato dalle leggi dell'Alchimia, i due fratelli Elric tentano una trasmutazione umana, una pratica illegale, per riportare in vita la loro madre; peccato però che i risultati ottenuti siano disastrosi: Edward perde un braccio e una gamba, Alphonse l'intero corpo. Iniziano quindi un viaggio alla ricerca della Pietra Filosofale per riottenere i loro copri originari, un viaggio che li porterà a rimanere coinvolti in un grandioso quando crudele piano con protagonisti gli Homunculus: Lust, Pride, Wrath, Sloth, Greed, Gluttony ed Envy.
I personaggi sono tutti eccellentemente descritti: li trovo molto particolare e credibili, sia i protagonisti che le comparse, ed ognuno di loro presenta tratti interessanti e caratteristiche che lo differenzia dagli altri, soprattutto per quanto riguarda Homunculus ed Alchimisti.
La trama all'inizio pare alquanto semplice e leggera, ma diventa più complessa man mano che la verità su Amestris viene a galla, conservando comunque una scorrevolezza fuori dal comune e rimanendo un manga che non annoia mai.
Credo di aver amato moltissimo il fatto che, pur essendo l'idea base - l'alchimia - di natura fantastica, essa non manca di regole oggettive e di una razionalità di fondo davvero rara in un manga. Inoltre, è presente un'atmosfera di scientificità che ho adorato a livelli esponenziali.
In un primo momento il finale mi aveva lasciato perplessa, ma già alla seconda rilettura dell'ultimo volume ho cambiato idea: insomma, non ho nulla da ridire neanche sul modo in cui la storia si chiude.
Fullmetal Alchemist è un manga che sa affascinare per svariati motivi: è interessante, accattivante, divertente e, per le ragazze, spicca per essere uno dei pochissimi manga nel quale le figure femminili sono toste e forti - senza mancare di credibilità, ad ogni modo - quanto quelle maschili, caratteristica che ho apprezzato oltremodo forse dovuta al fatto che tale creazione sia dovuta a una mente femminile, la geniale mangaka Hiromu Arakawa.
Infine, MKA non manca nemmeno di dolcezza: alcune vignette commuovono senza provocare diabete, grazie a una tenerezza - che sia fraterna o amorosa - capace di stimolare al sorriso anche chi, come me, non apprezza tematiche da shojo.
I disegni colpiscono subito, sono belli, originali e curati, pur rimanendo semplici: caratteristiche le vignette in "stile caricatura" che descrivono una scena divertente, le ho gradite moltissimo. Le scene di lotta sono disegnate, a mio parere, molto bene, sanno rendere l'idea senza strafare.
Le copertine non sono troppo originali, ma posso dire - e si tratta di un'opinione puramente personale - che trovo meraviglioso lo stile delle illustrazioni: bello!
I volumi sono fatti di carta in qualità piuttosto buona e il prezzo è contenuto; sconsiglio invece l'edizione Gold, che non offre nulla in più rispetto all'edizione normale.
Consiglio assolutamente a chiunque questo shounen: non ve ne pentirete, ne sono certa!
Penso proprio che FMA rimarrà sempre impresso nella mia mente come uno dei manga più belli mai disegnati da mangaka umano, merita sicuramente di essere annoverato tra gli shounen che hanno fatto storia.
In un mondo immaginario, Amestris, governato dalle leggi dell'Alchimia, i due fratelli Elric tentano una trasmutazione umana, una pratica illegale, per riportare in vita la loro madre; peccato però che i risultati ottenuti siano disastrosi: Edward perde un braccio e una gamba, Alphonse l'intero corpo. Iniziano quindi un viaggio alla ricerca della Pietra Filosofale per riottenere i loro copri originari, un viaggio che li porterà a rimanere coinvolti in un grandioso quando crudele piano con protagonisti gli Homunculus: Lust, Pride, Wrath, Sloth, Greed, Gluttony ed Envy.
I personaggi sono tutti eccellentemente descritti: li trovo molto particolare e credibili, sia i protagonisti che le comparse, ed ognuno di loro presenta tratti interessanti e caratteristiche che lo differenzia dagli altri, soprattutto per quanto riguarda Homunculus ed Alchimisti.
La trama all'inizio pare alquanto semplice e leggera, ma diventa più complessa man mano che la verità su Amestris viene a galla, conservando comunque una scorrevolezza fuori dal comune e rimanendo un manga che non annoia mai.
Credo di aver amato moltissimo il fatto che, pur essendo l'idea base - l'alchimia - di natura fantastica, essa non manca di regole oggettive e di una razionalità di fondo davvero rara in un manga. Inoltre, è presente un'atmosfera di scientificità che ho adorato a livelli esponenziali.
In un primo momento il finale mi aveva lasciato perplessa, ma già alla seconda rilettura dell'ultimo volume ho cambiato idea: insomma, non ho nulla da ridire neanche sul modo in cui la storia si chiude.
Fullmetal Alchemist è un manga che sa affascinare per svariati motivi: è interessante, accattivante, divertente e, per le ragazze, spicca per essere uno dei pochissimi manga nel quale le figure femminili sono toste e forti - senza mancare di credibilità, ad ogni modo - quanto quelle maschili, caratteristica che ho apprezzato oltremodo forse dovuta al fatto che tale creazione sia dovuta a una mente femminile, la geniale mangaka Hiromu Arakawa.
Infine, MKA non manca nemmeno di dolcezza: alcune vignette commuovono senza provocare diabete, grazie a una tenerezza - che sia fraterna o amorosa - capace di stimolare al sorriso anche chi, come me, non apprezza tematiche da shojo.
I disegni colpiscono subito, sono belli, originali e curati, pur rimanendo semplici: caratteristiche le vignette in "stile caricatura" che descrivono una scena divertente, le ho gradite moltissimo. Le scene di lotta sono disegnate, a mio parere, molto bene, sanno rendere l'idea senza strafare.
Le copertine non sono troppo originali, ma posso dire - e si tratta di un'opinione puramente personale - che trovo meraviglioso lo stile delle illustrazioni: bello!
I volumi sono fatti di carta in qualità piuttosto buona e il prezzo è contenuto; sconsiglio invece l'edizione Gold, che non offre nulla in più rispetto all'edizione normale.
Consiglio assolutamente a chiunque questo shounen: non ve ne pentirete, ne sono certa!
Penso proprio che FMA rimarrà sempre impresso nella mia mente come uno dei manga più belli mai disegnati da mangaka umano, merita sicuramente di essere annoverato tra gli shounen che hanno fatto storia.
FMA è un manga con una trama abbastanza semplice ma sviluppata in maniera perfetta. I fratelli Elric vanno alla ricerca della pietra filosofale per resuscitare la madre defunta: fin qui pare poco coinvolgente e stimolante ma l'abilità della mangaka Arakawa fa sì che la storia sia piena di colpi di scena grazie all'introduzione di personaggi allìapparenza banali ma essenziali e di situazioni poco chiare per rendere il tutto più intrigante.
I personaggi sono tantissimi e questo può far pensare che siano stereotipati e privi di carisma, in realtà sono riusciti egregiamente, anche quelli di minor rilevanza, portando il lettore a divorarsi ogni singolo volume per sapere il proseguo della storia.
Il disegno è godibile anche se non eccelso, vengono comunque rappresentate molto bene le scene d'azione ma anche paesaggi e le espressione dei volti.
L'unica nota negativa che riesco a trovare (che non mi impedisce di mettere 10) è l'edizione della Panini di scarsa qualità, con pagine che si staccano e che ingialliscono dopo poco tempo.
Concludendo posso dire chem anche se non siete amanti degli shounen, FMA è un manga che va letto a prescindere, non ve ne pentirete.
I personaggi sono tantissimi e questo può far pensare che siano stereotipati e privi di carisma, in realtà sono riusciti egregiamente, anche quelli di minor rilevanza, portando il lettore a divorarsi ogni singolo volume per sapere il proseguo della storia.
Il disegno è godibile anche se non eccelso, vengono comunque rappresentate molto bene le scene d'azione ma anche paesaggi e le espressione dei volti.
L'unica nota negativa che riesco a trovare (che non mi impedisce di mettere 10) è l'edizione della Panini di scarsa qualità, con pagine che si staccano e che ingialliscono dopo poco tempo.
Concludendo posso dire chem anche se non siete amanti degli shounen, FMA è un manga che va letto a prescindere, non ve ne pentirete.
I fratelli Edward e Alphonse Elric, provetti alchimisti, furono abbandonati dal padre da piccoli, rimanendo con la madre. Alla morte di questa e ancora ragazzini, tenteranno un esperimento alchemico per resuscitarla, che però fallirà con risultati disastrosi. Il primo perderà un braccio e una gamba, il secondo vedrà il suo corpo perduto del tutto, sopravvivendo solo legando la propria anima ad un armatura. Intraprenderanno un viaggio alla ricerca dell'unico metodo per riottenere i loro corpi, ossia il segreto alchemico definitivo: la pietra filosofale.
Nell'ormai remotissimo Settembre 2006, recandomi a scuola, passai come sempre di fronte all'edicola, quando mi cade l'occhio sul reparto manga, e scorgo il terzo numero di Full Metal Alchemist. Memore della serie animata, all'epoca in onda su MTV, decisi di prenderlo, anche perché la messa in tv era in pausa, e quindi la trama era rimasta bloccata più o meno dov'era arrivata la pubblicazione del manga in Italia. Il fatto che ieri abbia comprato il 27° e ultimo tankobon testimonia decisamente quanto mi sia piaciuta la serie. Eh sì, quando finisce qualcosa che piace si rimane sempre male, ma quando si giunge al termine di una storia che ci ha accompagnati per cinque anni esatti ci si rende effettivamente conto di quanto tempo sia passato, di come fossimo quando la iniziammo, di come siamo ora. E di come anche i personaggi siano cambiati nel frattempo, una vera e propria crescita parallela.
Ma insomma, a esser sincero e a voler esser più terra terra alla fine quello che ti manca veramente cono i piccoli dettagli, quali il leggere le vignette di apertura dell'autrice, le strip finali, o quei piccoli dettagli nascosti nelle vignette. Insomma, il proprio rapporto con l'opera.
FMA rientra nel novero degli shonen manga più puri, è chiaro. Ma a dispetto alla media di questi, e soprattutto dei capisaldi del genere, quali One Piece e Naruto, qui abbiamo a che fare con una struttura in cui i combattimenti non sono la chiave di volta di tutta la storia, pur rimanendo momenti importanti della narrazione. Qui non ci sono combattimenti che durano interi volumi, per una progressione effettiva della trama lentissima, come anche non ci sono potenziamenti assurdi e ai limiti del ridicolo dei personaggi: la loro forza è quella, dall'inizio alla fine.
Non che i combattimenti manchino d'inventiva o intensità, ovvio. La questione dell'alchimia viene comunque sfruttata più per la realizzazione di effetti spettacolari nei combattimenti che altro, anche se, come sarà chiaro, non è un semplice mezzuccio estetico, ma il vero centro della storia.
I personaggi sono tanti, tantissimi! Il mondo di FMA è popolato da tanti attori che si muovono sul palcoscenico impegnati nella loro vita quotidiana, tutti umanissimi, chi avaro, chi generoso, chi caritatevole e chi spietato. In tutto questo a risaltare però sono i "cattivi", quali il gruppo degli Homunculus (e altri che non vi anticipo), che apriranno più volte la questione di cosa faccia veramente di un essere umano tale e quali siano i suoi pregi e difetti. Nulla di veramente originale, ma raccontato ottimamente.
Sul fronte disegni, l'opera è un piccolo capolavoro. Il design dei personaggi è fresco e originale, e il disegno degli ambienti e degli oggetti è sorprendentemente dettagliato e preciso. A ciò si aggiungono i combattimenti, delineati con chiarezza e chiara velocità d'azione.
A fronte del tempo che ho passato con questo mondo non posso essere del tutto oggettivo nella valutazione di questo manga. Ma mi sento di dire con assoluta certezza che nel panorama degli shonen è difficile trovare qualcosa di così particolare e fresco, privo di molti degli stereotipi narrativi del genere. Tra ristampe e versioni GOLD trovarlo non è assolutamente difficile, senza neanche spendere un patrimonio. E ricordate, secondo il principio dello scambio equivalente tanto date, tanto ricevete. O forse no?
Nell'ormai remotissimo Settembre 2006, recandomi a scuola, passai come sempre di fronte all'edicola, quando mi cade l'occhio sul reparto manga, e scorgo il terzo numero di Full Metal Alchemist. Memore della serie animata, all'epoca in onda su MTV, decisi di prenderlo, anche perché la messa in tv era in pausa, e quindi la trama era rimasta bloccata più o meno dov'era arrivata la pubblicazione del manga in Italia. Il fatto che ieri abbia comprato il 27° e ultimo tankobon testimonia decisamente quanto mi sia piaciuta la serie. Eh sì, quando finisce qualcosa che piace si rimane sempre male, ma quando si giunge al termine di una storia che ci ha accompagnati per cinque anni esatti ci si rende effettivamente conto di quanto tempo sia passato, di come fossimo quando la iniziammo, di come siamo ora. E di come anche i personaggi siano cambiati nel frattempo, una vera e propria crescita parallela.
Ma insomma, a esser sincero e a voler esser più terra terra alla fine quello che ti manca veramente cono i piccoli dettagli, quali il leggere le vignette di apertura dell'autrice, le strip finali, o quei piccoli dettagli nascosti nelle vignette. Insomma, il proprio rapporto con l'opera.
FMA rientra nel novero degli shonen manga più puri, è chiaro. Ma a dispetto alla media di questi, e soprattutto dei capisaldi del genere, quali One Piece e Naruto, qui abbiamo a che fare con una struttura in cui i combattimenti non sono la chiave di volta di tutta la storia, pur rimanendo momenti importanti della narrazione. Qui non ci sono combattimenti che durano interi volumi, per una progressione effettiva della trama lentissima, come anche non ci sono potenziamenti assurdi e ai limiti del ridicolo dei personaggi: la loro forza è quella, dall'inizio alla fine.
Non che i combattimenti manchino d'inventiva o intensità, ovvio. La questione dell'alchimia viene comunque sfruttata più per la realizzazione di effetti spettacolari nei combattimenti che altro, anche se, come sarà chiaro, non è un semplice mezzuccio estetico, ma il vero centro della storia.
I personaggi sono tanti, tantissimi! Il mondo di FMA è popolato da tanti attori che si muovono sul palcoscenico impegnati nella loro vita quotidiana, tutti umanissimi, chi avaro, chi generoso, chi caritatevole e chi spietato. In tutto questo a risaltare però sono i "cattivi", quali il gruppo degli Homunculus (e altri che non vi anticipo), che apriranno più volte la questione di cosa faccia veramente di un essere umano tale e quali siano i suoi pregi e difetti. Nulla di veramente originale, ma raccontato ottimamente.
Sul fronte disegni, l'opera è un piccolo capolavoro. Il design dei personaggi è fresco e originale, e il disegno degli ambienti e degli oggetti è sorprendentemente dettagliato e preciso. A ciò si aggiungono i combattimenti, delineati con chiarezza e chiara velocità d'azione.
A fronte del tempo che ho passato con questo mondo non posso essere del tutto oggettivo nella valutazione di questo manga. Ma mi sento di dire con assoluta certezza che nel panorama degli shonen è difficile trovare qualcosa di così particolare e fresco, privo di molti degli stereotipi narrativi del genere. Tra ristampe e versioni GOLD trovarlo non è assolutamente difficile, senza neanche spendere un patrimonio. E ricordate, secondo il principio dello scambio equivalente tanto date, tanto ricevete. O forse no?
L'incipit di FMA è ormai celebre: i fratelli Elric, orfani che portano sul loro corpo i segni di una trasmutazione alchemica pericolosa e proibita, vanno alla ricerca della mitica pietra filosofale, l'unico oggetto in grado di riportare i loro corpi alla normalità. Il famoso shounen della Arakawa parte da queste premesse per introdurci nel mondo di Amestris, fatto di alchimia, di segreti militari, basato su fondamenta oscure.
Dal classicissimo viaggio dell'eroe alla ricerca dell'oggetto magico si giunge ad una trama complessa, che vede due fronti impegnati con metodi e scopi diversi (da una parte i fratelli Elric e la loro banda di "emarginati" che contrastano dal basso lo strapotere della dittatura militare, dall'altra i fedelissimi del colonnello Mustang, che intraprendono una lotta strategica per minare il regime dall'interno) a combattere il temibile sodalizio fra i vertici dell'esercito di Amestris in combutta con gli Homunculus, esseri sovraumani - ma non troppo - la cui origine è strettamente legata alla nascita di Amestris stessa.
Una trama decisamente complessa, un mondo costruito nei minimi dettagli, la caratterizzazione della moltitudine di personaggi che compaiono nei volumi, uno studio intelligente della tradizione alchemica che fa sì che ben poco sia lasciato al caso, pur non sovraccaricando il tutto con un eccesso incontrollato di elementi mitici buttati a casaccio per fare scena, sono elementi che contribuiscono a rendere FMA un capolavoro.
A ben guardare, i personaggi si mantengono negli stereotipi del genere (il protagonista sbruffone, il nemico-amico donnaiolo, l'amica d'infanzia esuberante…) ma li rivoluziona, li approfondisce, dà loro un'identità, rendendo ciascuno di loro davvero vivo. Tra gli aspetti notevoli di FMA vi è l'abilità della Arakawa di riuscire a rendere quei personaggi inizialmente nati come comparse degli elementi importanti negli sviluppi della trama, specialmente nella costruzione delle vicende finali.
La mediazione intelligente fra combattimenti (ma anche battaglie campali), lotte politiche, momenti più rilassati e gag divertenti (non ridicole!) rende la narrazione affascinante, coinvolgente, solo leggermente sofferente nel finale un po' precipitoso. Nei volumi conclusivi, infatti, vengono introdotti nuovi elementi in maniera decisamente improvvisa, tentando di chiarire punti fino a quel momento rimasti oscuri in un modo che purtroppo li rende forse ancora meno chiari, e se ne introducono altri che avrebbero meritato un po' più d'attenzione. Inoltre, si vira pesantemente verso la componente "fantasy" del manga, in precedenza meglio diluita con elementi più "politici", o con combattimenti meno mirabolanti e a loro modo più realistici: insomma, se prima l'alchimia era qualcosa di meccanico e in un certo senso vincolata a limiti insuperabili, se umani ed armi potevano avere un ruolo decisivo anche in un mondo di "maghi", se i combattimenti non erano semplici scontri tra superuomini, nelle sue ultime battute la vicenda sfugge al controllo e si arriva proprio al punto di assistere ad una battaglia finale un po' troppo "appariscente".
La vicenda si conclude con un finale che, a mio parere, manca un po' di epicità: la "baruffa" conclusiva è semplicistica, lo scontro con il cattivo finale si risolve in poche scene che mancano di tensione; insomma, se il vol. 26 mi aveva confuso con il grande numero di scazzottate ed effetti speciale dell'ultimo minuto, il vol. 27 ritorna alla scorrevolezza propria della serie, guadagnando in chiarezza ma perdendo qualcosa a livello di tensione ed emozioni. Nonostante ciò, il finale è ben fatto, non è forzato né stride nel contesto della serie, riesce ad essere positivo evitando il patetico: ad esempio, ho apprezzato molto il coraggioso sacrificio finale (coraggioso anche per l'autrice, che si preclude una seconda serie), e le parole sul sentirsi umani; alla fine, l'autrice usa bene qualche pagina per regalarci un dopo-storia piacevole, ma grazie al cielo non stucchevole.
Il disegno è gradevole, non eccelso ma adatto ad uno shounen per il tratto semplice, ma efficace nelle scene d'azione. Le persone sono proporzionate e i tratti somatici piuttosto vari, gli ambienti curati, belle le armi e gli automail.
Per quel che riguarda l'edizione (Panini), per FMA è stata scelta un formato molto classico, senza particolari pregi né difetti. Sconsigliatissima, da parte mia, la riedizione in formato Gold, che non rende bene il disegno e non offre nulla di più rispetto alla prima edizione.
Voto 9, per la trama e perché ci sono molto affezionata. Consigliato a chi… beh, consigliato a tutti: a chi ama l'azione, a chi cerca il colpo di scena, a chi apprezza elementi "fantasy" ben dosati. A chi non ha mai letto manga e non sa da cosa cominciare, a chi ha già letto molto, perché FMA non può mancare nella vostra libreria.
Dal classicissimo viaggio dell'eroe alla ricerca dell'oggetto magico si giunge ad una trama complessa, che vede due fronti impegnati con metodi e scopi diversi (da una parte i fratelli Elric e la loro banda di "emarginati" che contrastano dal basso lo strapotere della dittatura militare, dall'altra i fedelissimi del colonnello Mustang, che intraprendono una lotta strategica per minare il regime dall'interno) a combattere il temibile sodalizio fra i vertici dell'esercito di Amestris in combutta con gli Homunculus, esseri sovraumani - ma non troppo - la cui origine è strettamente legata alla nascita di Amestris stessa.
Una trama decisamente complessa, un mondo costruito nei minimi dettagli, la caratterizzazione della moltitudine di personaggi che compaiono nei volumi, uno studio intelligente della tradizione alchemica che fa sì che ben poco sia lasciato al caso, pur non sovraccaricando il tutto con un eccesso incontrollato di elementi mitici buttati a casaccio per fare scena, sono elementi che contribuiscono a rendere FMA un capolavoro.
A ben guardare, i personaggi si mantengono negli stereotipi del genere (il protagonista sbruffone, il nemico-amico donnaiolo, l'amica d'infanzia esuberante…) ma li rivoluziona, li approfondisce, dà loro un'identità, rendendo ciascuno di loro davvero vivo. Tra gli aspetti notevoli di FMA vi è l'abilità della Arakawa di riuscire a rendere quei personaggi inizialmente nati come comparse degli elementi importanti negli sviluppi della trama, specialmente nella costruzione delle vicende finali.
La mediazione intelligente fra combattimenti (ma anche battaglie campali), lotte politiche, momenti più rilassati e gag divertenti (non ridicole!) rende la narrazione affascinante, coinvolgente, solo leggermente sofferente nel finale un po' precipitoso. Nei volumi conclusivi, infatti, vengono introdotti nuovi elementi in maniera decisamente improvvisa, tentando di chiarire punti fino a quel momento rimasti oscuri in un modo che purtroppo li rende forse ancora meno chiari, e se ne introducono altri che avrebbero meritato un po' più d'attenzione. Inoltre, si vira pesantemente verso la componente "fantasy" del manga, in precedenza meglio diluita con elementi più "politici", o con combattimenti meno mirabolanti e a loro modo più realistici: insomma, se prima l'alchimia era qualcosa di meccanico e in un certo senso vincolata a limiti insuperabili, se umani ed armi potevano avere un ruolo decisivo anche in un mondo di "maghi", se i combattimenti non erano semplici scontri tra superuomini, nelle sue ultime battute la vicenda sfugge al controllo e si arriva proprio al punto di assistere ad una battaglia finale un po' troppo "appariscente".
La vicenda si conclude con un finale che, a mio parere, manca un po' di epicità: la "baruffa" conclusiva è semplicistica, lo scontro con il cattivo finale si risolve in poche scene che mancano di tensione; insomma, se il vol. 26 mi aveva confuso con il grande numero di scazzottate ed effetti speciale dell'ultimo minuto, il vol. 27 ritorna alla scorrevolezza propria della serie, guadagnando in chiarezza ma perdendo qualcosa a livello di tensione ed emozioni. Nonostante ciò, il finale è ben fatto, non è forzato né stride nel contesto della serie, riesce ad essere positivo evitando il patetico: ad esempio, ho apprezzato molto il coraggioso sacrificio finale (coraggioso anche per l'autrice, che si preclude una seconda serie), e le parole sul sentirsi umani; alla fine, l'autrice usa bene qualche pagina per regalarci un dopo-storia piacevole, ma grazie al cielo non stucchevole.
Il disegno è gradevole, non eccelso ma adatto ad uno shounen per il tratto semplice, ma efficace nelle scene d'azione. Le persone sono proporzionate e i tratti somatici piuttosto vari, gli ambienti curati, belle le armi e gli automail.
Per quel che riguarda l'edizione (Panini), per FMA è stata scelta un formato molto classico, senza particolari pregi né difetti. Sconsigliatissima, da parte mia, la riedizione in formato Gold, che non rende bene il disegno e non offre nulla di più rispetto alla prima edizione.
Voto 9, per la trama e perché ci sono molto affezionata. Consigliato a chi… beh, consigliato a tutti: a chi ama l'azione, a chi cerca il colpo di scena, a chi apprezza elementi "fantasy" ben dosati. A chi non ha mai letto manga e non sa da cosa cominciare, a chi ha già letto molto, perché FMA non può mancare nella vostra libreria.
È il 2001 quando sulla rivista Shounen Gangan, della Square Enix, inizia la pubblicazione di un manga chiamato "Hagane no Renkinjutsushi" noto ai più come Fullmetal Alchemist, firmato da una mangaka semi-sconosciuta. Nessuno si sarebbe mai aspettato ciò che ne è scaturito, un capolavoro indiscusso idolatrato da critica e pubblico che è stato adattato in due serie di animazione e altrettanti film, senza contare i vari spin-off e le side-story nate come romanzi, videogame… Un successo epocale a livello mondiale che ha portato di diritto Fullmetal Alchemist nell'olimpo dei Manga Da Leggere che ogni buon appassionato dovrebbe seguire… e non solo loro.
Esiste un mondo dove la scienza ha lasciato spazio all'evoluzione delle tecniche alchemiche, un mondo dove tra gli alchimisti vige la dura legge dello "Scambio equivalente", un baratto che bilancia ciò che si dà e ciò che si ottiene. L'unica proibizione è quella di non entrare mai nel campo della trasmutazione umana, perché tutto ciò che andrà a modificare il corso naturale della vita e degli esseri umani sarà duramente punito. A scoprire questa dura Verità saranno proprio i due fratelli Alphonse ed Edward, che dopo essersi visti abbandonare dalla madre per mezzo di una morte prematura cercano di riportarla in vita, con conseguenze disastrose: Ed ha perso una gamba e sacrifica anche un braccio per legare l'anima di Al ad un'armatura, salvandolo così dalla morte. Parte così il viaggio dei due ragazzi alla ricerca della Pietra Filosofale, un misterioso manufatto che permette di ignorare la legge dello scambio, in modo di riavere indietro i loro corpi.
L'autrice riesce a giocare bene le sue carte, creando così un inizio grintoso e soprattutto intrigante che sfrutta piccoli salti temporali attraverso i flashback per rivelare il passato dei ragazzi con passi calibrati e ben distesi, mentre vengono lautamente spiegati anche gli aspetti principali dell'alchimia e del mondo nel quale vivono. Appena questo quadro è quasi completo faranno la loro comparsa i cosiddetti antagonisti che incarnano i sette peccati capitali, e da qui la storia inizia un nuovo percorso narrativo: si susseguono continuamente colpi di scena, entrate in scena di nuovi personaggi, svolte inaspettate negli eventi e shockanti rivelazioni, il tutto condito da gag divertenti (sfruttate con cura nei momenti più opportuni), numerosi ed eccellentemente caratterizzati personaggi e gradevoli combattimenti dinamici. Il tutto non solo risulta incredibilmente intrigante, lasciando il lettore incollato letteralmente alle pagine divorate voracemente, ma regala un'evoluzione continua e costante che non annoia mai, mentre vengono toccate tematiche gradevoli e messaggi ricchi di valori morali attraverso piccole storie drammatiche, compresa l'incredibile ed emozionante conclusione che dopo un lungo vortice di eventi giunge ad un finale prevedibile, sotto alcuni aspetti, ma non per questo meno toccante nella sua semplice naturalezza.
A rendere il tutto ancora più profondo ci pensa l'autrice, e probabilmente in modo inconsapevole. Molti messaggi e metafore vengono esaurientemente narrati durante la storia in modo comprensibile, dal viaggio formativo dei protagonisti al senso dello scambio ovvero che se qualcosa è ottenuto con dei sacrifici varrà sempre di più, oppure gli homunculus che rispecchiano i peccati dell'animo umano: tanti saranno combattuti ma altri verranno "accettati" o perlomeno conviveranno con i personaggi, mostrando esaurientemente come questi vizi siano sempre parte di noi, per quanto possiamo cacciarli o combatterli non rimarremo mai senza di loro. Da non dimenticare il motivo per cui combattono i due ragazzi, prima per loro stessi e per rimediare ad un errore, successivamente si uniranno agli amici per combattere un sistema politico corrotto e oppressore, mentre alla lotta si uniranno popoli vicini all'estinzione per colpa di persecuzioni ingiuste che vogliono salvare il loro futuro e il loro passato nato dalle religioni e dalla cultura. Ci sono anche messaggi e valori sull'amicizia, sull'orgoglio e sulla generosità che non fanno mai male ed è sempre un bene rinfrescare nella mente dei giovani (e non solo!).
Ma realmente Fullmetal Alchemist contiene tutte queste cose al suo interno? La risposta più adatta è un "Ni" (od un "So", quello che preferite) perché forse nemmeno la Arakawa si rendeva conto di cosa stava creando. Al di là della storia stessa FMA riesce a creare un mondo che rispecchia non solo quello in cui viviamo, ma anche il "nostro", quello che ogni persona ha dentro di sé, che nasce dalle esperienze vissute e dai desideri, ed è inutile dire come crescendo queste cose cambino. Proprio per questo FMA è un manga da rileggere dopo qualche anno, perché tiene fede allo scambio equivalente: il fumetto manderà al lettore emozioni sempre forti e significati sempre maggiori, in proporzione a quello che lo stesso immetterà di sé nella lettura.
L'abile Arakawa si distingue immediatamente con il suo tratto pulito e forte, ma soprattutto è con lo stile che emerge: una inclinazione moderna ma originale, contraddistinta dallo stile minimalista e luminoso, mentre i combattimenti risultano ben coreografati e vari, grazie ai diversi stili e poteri nati dall'alchimia, con risultati che fanno invidia a molti altri colleghi, ancora più indispettiti dal fatto che sia una delle poche mangaka in grado di risultare valide sotto tale aspetto. Ottimi anche i vari effetti grafici nati dall'uso dell'alchimia, come le "deframmentazioni" a strati dei corpi o le scariche elettriche, il tutto impreziosito dai retini usati il minimo indispensabile.
Il character design è incredibilmente vasto e soprattutto ben associato ai vari personaggi, mentre stupisce come dei volti così sobri e semplici riescano ad avere un'espressività degna di nota.
In Italia il fortunatissimo detentore dei diritti di tale serie è la Panini Comics, che ha donato vita a tre diverse edizioni. La prima, che ha goduto di numerose ristampe, è la classica degli shounen a basso prezzo, ovvero una copertina rigida con una rilegatura salda e resistente, mentre le pagine grigiastre e non proprio immacolate rendono impossibile quasi ogni trasparenza. Peccato solo per la stampa non sempre perfetta, alcune volte capitano scalettature fastidiose o effetti moirè, soprattutto negli ultimi volumi. L'altra edizione è la Gold e la Gold Deluxe, differenziate solamente dalla presenza di una (costosa oserei dire, visto il prezzo maggiorato di 1 €) sovraccoperta, mentre all'interno presentano entrambe pagine giallastre e fin troppo rigide, che saltuariamente risultano troppo leggere e lasciano intravedere i disegni dell'altra pagina.
Fullmetal Alchemist è quindi un manga che va letto con passione, oppure con un occhio più critico alla ricerca di messaggi e metafore, senza dimenticare tutto ciò che di positivo rappresenta. In qualunque modo riesce ad appassionare a lungo e rapisce il lettore per tutta la durata, risultando un'opera che catturerà chiunque nelle sue spire e si farà ricordare a lungo, forse per sempre.
Esiste un mondo dove la scienza ha lasciato spazio all'evoluzione delle tecniche alchemiche, un mondo dove tra gli alchimisti vige la dura legge dello "Scambio equivalente", un baratto che bilancia ciò che si dà e ciò che si ottiene. L'unica proibizione è quella di non entrare mai nel campo della trasmutazione umana, perché tutto ciò che andrà a modificare il corso naturale della vita e degli esseri umani sarà duramente punito. A scoprire questa dura Verità saranno proprio i due fratelli Alphonse ed Edward, che dopo essersi visti abbandonare dalla madre per mezzo di una morte prematura cercano di riportarla in vita, con conseguenze disastrose: Ed ha perso una gamba e sacrifica anche un braccio per legare l'anima di Al ad un'armatura, salvandolo così dalla morte. Parte così il viaggio dei due ragazzi alla ricerca della Pietra Filosofale, un misterioso manufatto che permette di ignorare la legge dello scambio, in modo di riavere indietro i loro corpi.
L'autrice riesce a giocare bene le sue carte, creando così un inizio grintoso e soprattutto intrigante che sfrutta piccoli salti temporali attraverso i flashback per rivelare il passato dei ragazzi con passi calibrati e ben distesi, mentre vengono lautamente spiegati anche gli aspetti principali dell'alchimia e del mondo nel quale vivono. Appena questo quadro è quasi completo faranno la loro comparsa i cosiddetti antagonisti che incarnano i sette peccati capitali, e da qui la storia inizia un nuovo percorso narrativo: si susseguono continuamente colpi di scena, entrate in scena di nuovi personaggi, svolte inaspettate negli eventi e shockanti rivelazioni, il tutto condito da gag divertenti (sfruttate con cura nei momenti più opportuni), numerosi ed eccellentemente caratterizzati personaggi e gradevoli combattimenti dinamici. Il tutto non solo risulta incredibilmente intrigante, lasciando il lettore incollato letteralmente alle pagine divorate voracemente, ma regala un'evoluzione continua e costante che non annoia mai, mentre vengono toccate tematiche gradevoli e messaggi ricchi di valori morali attraverso piccole storie drammatiche, compresa l'incredibile ed emozionante conclusione che dopo un lungo vortice di eventi giunge ad un finale prevedibile, sotto alcuni aspetti, ma non per questo meno toccante nella sua semplice naturalezza.
A rendere il tutto ancora più profondo ci pensa l'autrice, e probabilmente in modo inconsapevole. Molti messaggi e metafore vengono esaurientemente narrati durante la storia in modo comprensibile, dal viaggio formativo dei protagonisti al senso dello scambio ovvero che se qualcosa è ottenuto con dei sacrifici varrà sempre di più, oppure gli homunculus che rispecchiano i peccati dell'animo umano: tanti saranno combattuti ma altri verranno "accettati" o perlomeno conviveranno con i personaggi, mostrando esaurientemente come questi vizi siano sempre parte di noi, per quanto possiamo cacciarli o combatterli non rimarremo mai senza di loro. Da non dimenticare il motivo per cui combattono i due ragazzi, prima per loro stessi e per rimediare ad un errore, successivamente si uniranno agli amici per combattere un sistema politico corrotto e oppressore, mentre alla lotta si uniranno popoli vicini all'estinzione per colpa di persecuzioni ingiuste che vogliono salvare il loro futuro e il loro passato nato dalle religioni e dalla cultura. Ci sono anche messaggi e valori sull'amicizia, sull'orgoglio e sulla generosità che non fanno mai male ed è sempre un bene rinfrescare nella mente dei giovani (e non solo!).
Ma realmente Fullmetal Alchemist contiene tutte queste cose al suo interno? La risposta più adatta è un "Ni" (od un "So", quello che preferite) perché forse nemmeno la Arakawa si rendeva conto di cosa stava creando. Al di là della storia stessa FMA riesce a creare un mondo che rispecchia non solo quello in cui viviamo, ma anche il "nostro", quello che ogni persona ha dentro di sé, che nasce dalle esperienze vissute e dai desideri, ed è inutile dire come crescendo queste cose cambino. Proprio per questo FMA è un manga da rileggere dopo qualche anno, perché tiene fede allo scambio equivalente: il fumetto manderà al lettore emozioni sempre forti e significati sempre maggiori, in proporzione a quello che lo stesso immetterà di sé nella lettura.
L'abile Arakawa si distingue immediatamente con il suo tratto pulito e forte, ma soprattutto è con lo stile che emerge: una inclinazione moderna ma originale, contraddistinta dallo stile minimalista e luminoso, mentre i combattimenti risultano ben coreografati e vari, grazie ai diversi stili e poteri nati dall'alchimia, con risultati che fanno invidia a molti altri colleghi, ancora più indispettiti dal fatto che sia una delle poche mangaka in grado di risultare valide sotto tale aspetto. Ottimi anche i vari effetti grafici nati dall'uso dell'alchimia, come le "deframmentazioni" a strati dei corpi o le scariche elettriche, il tutto impreziosito dai retini usati il minimo indispensabile.
Il character design è incredibilmente vasto e soprattutto ben associato ai vari personaggi, mentre stupisce come dei volti così sobri e semplici riescano ad avere un'espressività degna di nota.
In Italia il fortunatissimo detentore dei diritti di tale serie è la Panini Comics, che ha donato vita a tre diverse edizioni. La prima, che ha goduto di numerose ristampe, è la classica degli shounen a basso prezzo, ovvero una copertina rigida con una rilegatura salda e resistente, mentre le pagine grigiastre e non proprio immacolate rendono impossibile quasi ogni trasparenza. Peccato solo per la stampa non sempre perfetta, alcune volte capitano scalettature fastidiose o effetti moirè, soprattutto negli ultimi volumi. L'altra edizione è la Gold e la Gold Deluxe, differenziate solamente dalla presenza di una (costosa oserei dire, visto il prezzo maggiorato di 1 €) sovraccoperta, mentre all'interno presentano entrambe pagine giallastre e fin troppo rigide, che saltuariamente risultano troppo leggere e lasciano intravedere i disegni dell'altra pagina.
Fullmetal Alchemist è quindi un manga che va letto con passione, oppure con un occhio più critico alla ricerca di messaggi e metafore, senza dimenticare tutto ciò che di positivo rappresenta. In qualunque modo riesce ad appassionare a lungo e rapisce il lettore per tutta la durata, risultando un'opera che catturerà chiunque nelle sue spire e si farà ricordare a lungo, forse per sempre.
Quando si parla di Fullmetal Alchemist, signori, occorre veramente inchinarsi. Siamo davanti ad uno di quei rari casi di manga che nel corso degli anni, volume dopo volume, ha saputo mettere d'accordo tutti: potete cercare quanto volete, ma difficilmente troverete una persona che odia il titolo della brava e umile Hiromu Arakawa.
Siamo davanti ad uno di quei manga che non riesce ad essere soffocato sotto nessuna delle etichette che convenzionalmente si usa attribuire ad un fumetto, siccome non è per ragazzi, non è per ragazze, non è per grandi, non è per piccoli, non è per chi vuole letture leggere e non è per chi vuole letture un po' più pesanti, ma è un manga che riesce ad essere diretto "semplicemente" a tutte queste persone assieme.
Siamo davanti ad un manga che va avanti per la sua strada fin dal primo capitolo, che pur essendo pubblicato su una rivista per ragazzi cerca di elevarsi toccando argomenti forti e maturi, che dura quanto deve durare e che finisce come e quando deve finire, ma che quasi come per atroce scherzo del destino riesce dove molti manga nati esclusivamente per riuscire non riescono, ovvero arrivare al successo. E, guardate bene, è un successo strepitoso, che porterà alla realizzazione di ben due serie animate e lo porterà ad essere conosciuto a livello planetario, senza però disturbare chi notoriamente non ama le serie mainstream, accusate di vendersi per il successo. Ma non qui.
Siamo davanti a Fullmetal Alchemist, signori, un titolo che, permettetemi, non è né da arroganti né da presuntuosi definire come uno dei migliori prodotti mai realizzati nella storia dei manga, e non è nemmeno da arroganti dire che lo è "oggettivamente", perché io signori non so cosa bisogna valutare in un manga, ma so solo che a tutte le voci questo titolo risponde con un sonoro 10.
I gusti poi sono gusti, ci mancherebbe, ma per quello c'è il bar.
L'Arakawa, come già accennato, ha il dono di non scendere a compromessi: il suo è un manga per ragazzi, certo, e per esserlo ha i suoi momenti divertenti, un tratto funzionale allo scopo e dei personaggi che sicuramente non fanno pensare ad un seinen, così come non è da seinen, in generale, l'aria che si respira.
Hiromu però non scherza, e nel suo manga non ci vende aria fritta: in questo manga si parla di vita, di morte, di errori, di rimpianti, di amore, di odio, di sacrificio e di dolore, e sono tutti sentimenti che arrivano al lettore in maniera diretta, forte, vera e matura, tanto che nemmeno per un momento arriveremo a scambiarli con i tanti "sentimenti di plastica" che spesso ci vengono venduti negli shonen, ma anche in quei seinen che con qualche scena di sesso e un po' di spargimenti di sangue pensano già di essere ascesi a letture superiori, senza fare effettivamente nulla per dimostrarcelo.
Forse è questo mix che rende il manga quello che è, e che lo rende un manga adatto a tutti, siccome tutti troveranno quello che solitamente cercano in un manga.
La sceneggiatura poi è un qualcosa che ci si aspetterebbe da un romanzo, non probabilmente da un manga: in 27 volumi intensi come pochi, l'autrice riesce a creare un intreccio senza eguali, che piano a piano si scioglierà portando a galla tutti quegli indizi che mano a mano si erano accumulati, facendo muovere ogni personaggio nel modo corretto e creando una rete di legami, movimenti e alleanze da rimanere strabiliati. L'equilibrio tra scene d'azione e parti parlate, tra scene pseudo romantiche e parti comiche poi, è calibrato alla perfezione, tanto da non arrivare mai ad annoiare il lettore.
Il tutto è suggellato da un finale che, pur arrivato dopo volumi molto densi, molto concitati e volendo anche un po caotici (cosa che mi aveva fatto pensare al peggio), risulta invece essere semplice, chiaro e fedele a se stesso.
Insomma, se si vuole proprio trovare un difetto, è che tutto sembra risultare quasi troppo perfetto!
L'alchimia, ovvero la benzina con cui l'Arakawa fa muovere la sua macchina, è un ottimo criterio sia per fare girare i destini del mondo, sia per dare ai vari personaggi attitudini diverse e allo stesso modo originali, sempre però con una base tecnica alle spalle. Ecco quindi che nascono personaggi con abilità interessantissime, capaci spesso di modellare fuoco, terra, ferro e chi più ne ha più ne metta, e capaci quindi di creare delle ottime scene d'azione senza mai renderle prolisse o esagerate.
Proprio questi stessi personaggi sono attori eccezionali per il ruolo che l'Arakawa ha in mente per loro: ognuno di essi o quasi, infatti, ha qualcosa da farsi perdonare, ha un qualcosa di tragico nella sua storia, nel suo passato, e ha bisogno di riscatto o di una seconda possibilità. Maturi e convincenti, questi personaggi sapranno interagire tra loro in maniera divina, instaurando dei legami veri che provocheranno quindi sofferenze vere (anche per il lettore), quando quegli stessi legami arriveranno poi a rompersi. E succederà.
Graficamente, l'Arakawa ha sicuramente un altro grandissimo merito, ovvero quello di aver creato uno stile grafico originalissimo. Di questi tempi, non è poco.
Capace di definire qualsiasi personaggio con pochi tratti decisi, l'autrice crea uno stile simpatico e accattivante, adatto in tutte le occasioni, capace di divertire, commuovere ed emozionare, ma anche di evolversi nel tempo.
Personalmente non adoro i disegni dell'Arakawa, né il chara design di alcuni personaggi, ma ciò non mi impedisce di apprezzarne comunque la pregevole fattura: il gusto personale, infatti, non può e non deve mai appannare il giudizio su quello che comunque risulta ottimo e inattaccabile.
In conclusione, Fullmetal Alchemist è un manga che ha fatto storia: non leggerlo sarebbe un peccato mortale per chiunque, sia perché qualsiasi appassionato che si rispetti deve avere nel proprio bagaglio culturale questo splendido capolavoro, sia perché le emozioni che saprà trasmettervi non le troverete così facilmente in molti altri manga.
Siamo davanti ad uno di quei manga che non riesce ad essere soffocato sotto nessuna delle etichette che convenzionalmente si usa attribuire ad un fumetto, siccome non è per ragazzi, non è per ragazze, non è per grandi, non è per piccoli, non è per chi vuole letture leggere e non è per chi vuole letture un po' più pesanti, ma è un manga che riesce ad essere diretto "semplicemente" a tutte queste persone assieme.
Siamo davanti ad un manga che va avanti per la sua strada fin dal primo capitolo, che pur essendo pubblicato su una rivista per ragazzi cerca di elevarsi toccando argomenti forti e maturi, che dura quanto deve durare e che finisce come e quando deve finire, ma che quasi come per atroce scherzo del destino riesce dove molti manga nati esclusivamente per riuscire non riescono, ovvero arrivare al successo. E, guardate bene, è un successo strepitoso, che porterà alla realizzazione di ben due serie animate e lo porterà ad essere conosciuto a livello planetario, senza però disturbare chi notoriamente non ama le serie mainstream, accusate di vendersi per il successo. Ma non qui.
Siamo davanti a Fullmetal Alchemist, signori, un titolo che, permettetemi, non è né da arroganti né da presuntuosi definire come uno dei migliori prodotti mai realizzati nella storia dei manga, e non è nemmeno da arroganti dire che lo è "oggettivamente", perché io signori non so cosa bisogna valutare in un manga, ma so solo che a tutte le voci questo titolo risponde con un sonoro 10.
I gusti poi sono gusti, ci mancherebbe, ma per quello c'è il bar.
L'Arakawa, come già accennato, ha il dono di non scendere a compromessi: il suo è un manga per ragazzi, certo, e per esserlo ha i suoi momenti divertenti, un tratto funzionale allo scopo e dei personaggi che sicuramente non fanno pensare ad un seinen, così come non è da seinen, in generale, l'aria che si respira.
Hiromu però non scherza, e nel suo manga non ci vende aria fritta: in questo manga si parla di vita, di morte, di errori, di rimpianti, di amore, di odio, di sacrificio e di dolore, e sono tutti sentimenti che arrivano al lettore in maniera diretta, forte, vera e matura, tanto che nemmeno per un momento arriveremo a scambiarli con i tanti "sentimenti di plastica" che spesso ci vengono venduti negli shonen, ma anche in quei seinen che con qualche scena di sesso e un po' di spargimenti di sangue pensano già di essere ascesi a letture superiori, senza fare effettivamente nulla per dimostrarcelo.
Forse è questo mix che rende il manga quello che è, e che lo rende un manga adatto a tutti, siccome tutti troveranno quello che solitamente cercano in un manga.
La sceneggiatura poi è un qualcosa che ci si aspetterebbe da un romanzo, non probabilmente da un manga: in 27 volumi intensi come pochi, l'autrice riesce a creare un intreccio senza eguali, che piano a piano si scioglierà portando a galla tutti quegli indizi che mano a mano si erano accumulati, facendo muovere ogni personaggio nel modo corretto e creando una rete di legami, movimenti e alleanze da rimanere strabiliati. L'equilibrio tra scene d'azione e parti parlate, tra scene pseudo romantiche e parti comiche poi, è calibrato alla perfezione, tanto da non arrivare mai ad annoiare il lettore.
Il tutto è suggellato da un finale che, pur arrivato dopo volumi molto densi, molto concitati e volendo anche un po caotici (cosa che mi aveva fatto pensare al peggio), risulta invece essere semplice, chiaro e fedele a se stesso.
Insomma, se si vuole proprio trovare un difetto, è che tutto sembra risultare quasi troppo perfetto!
L'alchimia, ovvero la benzina con cui l'Arakawa fa muovere la sua macchina, è un ottimo criterio sia per fare girare i destini del mondo, sia per dare ai vari personaggi attitudini diverse e allo stesso modo originali, sempre però con una base tecnica alle spalle. Ecco quindi che nascono personaggi con abilità interessantissime, capaci spesso di modellare fuoco, terra, ferro e chi più ne ha più ne metta, e capaci quindi di creare delle ottime scene d'azione senza mai renderle prolisse o esagerate.
Proprio questi stessi personaggi sono attori eccezionali per il ruolo che l'Arakawa ha in mente per loro: ognuno di essi o quasi, infatti, ha qualcosa da farsi perdonare, ha un qualcosa di tragico nella sua storia, nel suo passato, e ha bisogno di riscatto o di una seconda possibilità. Maturi e convincenti, questi personaggi sapranno interagire tra loro in maniera divina, instaurando dei legami veri che provocheranno quindi sofferenze vere (anche per il lettore), quando quegli stessi legami arriveranno poi a rompersi. E succederà.
Graficamente, l'Arakawa ha sicuramente un altro grandissimo merito, ovvero quello di aver creato uno stile grafico originalissimo. Di questi tempi, non è poco.
Capace di definire qualsiasi personaggio con pochi tratti decisi, l'autrice crea uno stile simpatico e accattivante, adatto in tutte le occasioni, capace di divertire, commuovere ed emozionare, ma anche di evolversi nel tempo.
Personalmente non adoro i disegni dell'Arakawa, né il chara design di alcuni personaggi, ma ciò non mi impedisce di apprezzarne comunque la pregevole fattura: il gusto personale, infatti, non può e non deve mai appannare il giudizio su quello che comunque risulta ottimo e inattaccabile.
In conclusione, Fullmetal Alchemist è un manga che ha fatto storia: non leggerlo sarebbe un peccato mortale per chiunque, sia perché qualsiasi appassionato che si rispetti deve avere nel proprio bagaglio culturale questo splendido capolavoro, sia perché le emozioni che saprà trasmettervi non le troverete così facilmente in molti altri manga.
Questo manga è sicuramente un grandissimo capolavoro, di cui inizialmente, non so bene il perché, guardando l'anime le prime puntate non mi presero molto. Decisi poi, di comprarmi il manga, per andare avanti con la trama, ma soprattutto per comprendere meglio quello che non avevo capito con le prime puntate dell'anime. Devo ammettere che come mi sono immerso nel fantastico mondo di Fullmetal Alchemist, non me ne sono più riuscito a staccare.
Passiamo ora a parlare brevemente della trama, abbiamo i fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale per riportare in vita una persona a loro molto cara e poi per un altro motivo ben preciso, che vi invito a seguirla e scoprirne il tutto leggendo il manga. Inizialmente la trama ci mette un po' a decollare, perché il tutto deve essere ben spiegato, dal motivo per cui gli Elric diventano Alchimisti di stato al loro viaggio alla ricerca della pietra filosofale e loro "arrivederci" da casa. Appena finita questa parte introduttiva, inizia la vera e stupenda trama che ha reso questo manga unico e capolavoro degli ultimi anni. Iniziamo pian piano, capitolo dopo capitolo a incontrare personaggi del calibro di Mustang, Winry, Ed, Al (questi sono solo alcuni dei tanti personaggi presenti in quest'opera) sono tutti diversi tra loro, mai ripetitivi, simili nei tratti e molto ben caratterizzati; anche i nemici sono unici e carismatici e contribuiscono molto all'innalzamento dell'opera in sé. In questo mondo non mancano ingiustizie, guerre non giustificate e razzismo (verso una popolazione in particolare). Poi in questo manga ci sono tantissimi colpi di scena, bei combattimenti a suon di alchimia, momenti commoventi e gag demenziali davvero stupende e che strappano più di una risata al lettore. Ieri ho finito di leggere questo capolavoro e devo dire che il finale è molto bello e commovente, leggermente diverso da quello che ci si può aspettare, ma la sensei Arakawa è molto brava a sorprendere il lettore e stupirlo.
Passiamo ora a parlare delle stupende tavole di Hiromu Arakawa, ha un tratto davvero stupendo a mio avviso, semi realistico, i fondali dei disegni sono molto belli. Tavole che davvero sembrano prendere vita! Sicuramente il disegno eleva di molto il valore generico dell'opera, con personaggi come detto in precedenza stupendamente caratterizzati e disegnati molto bene e con passione. Vale l'acquisto anche solo per poter dare un occhiata alle tavole, che davvero mi hanno impressionato parecchio, un punto di forza in più per FMA.
In conclusione, consiglio questo fantastico manga a chi non l'ha ancora letto o apprezzato, non fermatevi ai primi volumi (la trama inizia a decollare più piacevolmente dal 4 volume in poi) perché fidatevi, rischiate di perdere un manga unico e fantastico nel suo genere. Assolutamente da leggere almeno una volta e per i collezionisti una perla di rarità in libreria. Mi mancheranno molto le avventure dei mitici e ormai leggendari fratelli Elric. Grazie Arakawa-sensei, per averci regalato tante emozioni con FMA.
Passiamo ora a parlare brevemente della trama, abbiamo i fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale per riportare in vita una persona a loro molto cara e poi per un altro motivo ben preciso, che vi invito a seguirla e scoprirne il tutto leggendo il manga. Inizialmente la trama ci mette un po' a decollare, perché il tutto deve essere ben spiegato, dal motivo per cui gli Elric diventano Alchimisti di stato al loro viaggio alla ricerca della pietra filosofale e loro "arrivederci" da casa. Appena finita questa parte introduttiva, inizia la vera e stupenda trama che ha reso questo manga unico e capolavoro degli ultimi anni. Iniziamo pian piano, capitolo dopo capitolo a incontrare personaggi del calibro di Mustang, Winry, Ed, Al (questi sono solo alcuni dei tanti personaggi presenti in quest'opera) sono tutti diversi tra loro, mai ripetitivi, simili nei tratti e molto ben caratterizzati; anche i nemici sono unici e carismatici e contribuiscono molto all'innalzamento dell'opera in sé. In questo mondo non mancano ingiustizie, guerre non giustificate e razzismo (verso una popolazione in particolare). Poi in questo manga ci sono tantissimi colpi di scena, bei combattimenti a suon di alchimia, momenti commoventi e gag demenziali davvero stupende e che strappano più di una risata al lettore. Ieri ho finito di leggere questo capolavoro e devo dire che il finale è molto bello e commovente, leggermente diverso da quello che ci si può aspettare, ma la sensei Arakawa è molto brava a sorprendere il lettore e stupirlo.
Passiamo ora a parlare delle stupende tavole di Hiromu Arakawa, ha un tratto davvero stupendo a mio avviso, semi realistico, i fondali dei disegni sono molto belli. Tavole che davvero sembrano prendere vita! Sicuramente il disegno eleva di molto il valore generico dell'opera, con personaggi come detto in precedenza stupendamente caratterizzati e disegnati molto bene e con passione. Vale l'acquisto anche solo per poter dare un occhiata alle tavole, che davvero mi hanno impressionato parecchio, un punto di forza in più per FMA.
In conclusione, consiglio questo fantastico manga a chi non l'ha ancora letto o apprezzato, non fermatevi ai primi volumi (la trama inizia a decollare più piacevolmente dal 4 volume in poi) perché fidatevi, rischiate di perdere un manga unico e fantastico nel suo genere. Assolutamente da leggere almeno una volta e per i collezionisti una perla di rarità in libreria. Mi mancheranno molto le avventure dei mitici e ormai leggendari fratelli Elric. Grazie Arakawa-sensei, per averci regalato tante emozioni con FMA.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Ho acquistato il primo volume del manga in maniera distratta, quasi senza accorgermene perché ero concentrata sulla ricerca di serie per aumentare la mia collezione.
Nonostante questo inizio un po' particolare, il manga mi ha incuriosito da subito e pian piano ho cominciato ad apprezzare la storia e la comicità semplice dell'autrice.
Parlare per intero della storia di FullMetal Alchemist è alquanto complicato anche perché non riuscirei a rendere bene la bellezza della trama e gli innumerevoli avvenimenti che collegati tra di loro danno forma a questa storia. Posso iniziare con il dirvi che, a prescindere dai primi albi in cui in ci vengono presentati i protagonisti e le loro abilità, alcuni personaggi importanti come il Colonnello Munstung e altrettanti importanti nemici come Scar, l'uomo di Ishval con la cicatrice, la vera storia inizierà verso i volumi 5-6 in cui i nostri due giovani alchimisti incontreranno la loro maestra, Izumi Curtis, e prenderà avvio un flashback che ci dirà come in realtà tutto è iniziato.
Edward e Alphonse Elric, abbandonati dal padre Van Hohenheim ancora piccoli, sono nati e cresciuti nel piccolo paesino di Resembool insieme alla madre Trisha Elric che, improvvisamente, per una grave malattia viene a mancare. Dopo la sua morte, Edward e Alphonse vivono insieme a Winry e sua nonna finché non incontrano Izumi Curtis che diventerà la loro insegnante dopo averli sottoposti ad una prova in cui i due fratelli riescono a comprendere il significato dalla frase "Tutto e uno e uno e tutto", che la loro maestra aveva lasciato detto di spiegarle al suo ritorno. Accettandoli come suoi allievi, Izumi insegna loro oltre che il combattimento corpo a corpo anche l'alchimia.
Nel paese di Amestris l'alchimia è una scienza di utilizzo comune (tanto che anche lo stesso stato militare a i famosi Alchimisti di Stato). L'alchimia permette di costruire, modellare, distruggere la materia tramite l'utilizzo del cerchio alchemico. Il tutto si basa sul "Principio dello scambio Equivalente" (per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore) che i nostri protagonisti credono anche essere il principio regolatore del mondo intero, anche se poi questa convinzione cede il passo alla scoperta di una verità ancora superiore per la quale il mondo è troppo grande e vario per essere riassunto in questa unica legge.
L'alchimia ha inoltre 3 tabù e il più importante tra questi vieta la "trasmutazione umana", cioè riportare in vita i morti. Questo è il peccato di cui i nostri protagonisti si macchiano. Infatti, fin dal giorno della morte della madre, i due fratelli avevano promesso di tentare la trasmutazione, che fallirà portandoli a pagare un prezzo molto alto. Non solo non riportano in vita la madre, che anzi credono di aver ucciso una seconda volta per poi capire che la "cosa" informe resuscitata non era la loro madre, ma Ed si vedrà privato della gamba (che simboleggia il sostegno delle sue convinzioni, della sua alchimia) mentre Al perderà l'intero corpo (quindi la possibilità di sentire il calore umano). Inoltre Ed, disperato per la scomparsa del fratello, tornerà ancora una volta davanti all'essere che l'autrice ci definisce come "verità", "mondo", "Dio", "uomo", e cederà il proprio braccio per ottenere in cambio l'anima del fratello, che tramite un sigillo di sangue legherà all'armatura che sarà ora il suo corpo, mentre Ed sostituirà i suoi arti con due automail che gli varranno in seguito il titolo di FullMetal, cioè l'alchimista d'acciaio
Questo è il tragico inizio della storia, che ben presto si trasformerà in un'avvincente serie che vedrà l'entrata in scena degli Homunculus e del loro "padre", la rivelazione del passato di Van Hohenheim e una nuova battaglia per ribellarsi ad un destino di sangue già scritto che porterebbe l'intero paese a trasformarsi in una pietra filosofale finale alimentata dalle anime di tutti gli abitanti di Amestris.
La storia ovviamente è più ampia arricchita dall'universo dei personaggi che si incontrano, tutti, a mio parere, ben caratterizzati.
Nonostante la storia continui sempre più avvincente, ciò che mi preme sottolineare sono i temi affrontati dall'autrice e tra questi soprattutto quelli che maggiormente mi hanno colpito, primo tra tutti la trasmutazione umana che oggi fa pensare più propriamente alla clonazione o agli interventi degli scienziati sul DNA e di tutta la ricerca quasi ossessiva che da secoli l'uomo conduce per avvicinarsi a Dio. Quando ho letto la storia dei due fratelli Elric ho subito pensato quasi involontariamente alla storia di Frankenstein, a come l'autrice ci presentasse il tema della vita e della morte possibili da controllare tramite la scienza. Sconfinare nel sacro e arrogarsi i poteri del "fondatore", di "Dio" e tutte le conseguenze che da questa scelta deriva.
Un altro aspetto del manga che ho apprezzato è la figura femminile che ne esce in tutte le sfaccettature sempre molto forte. Ci vengono rappresentati diversi tipi di donna accomunate tutte dall'amore verso i proprio figli, verso i propri uomini o verso il paese. Da Trisha che aspetta fiduciosa il suo uomo e cresce da sola due figli, a Winry che si dimostra indipendente e forte, al Maggiore Amstrong che incarna le doti di una regina di ghiaccio incrollabile che ottiene il rispetto e l'obbedienza assoluta dei suoi uomini.
Un altro tema molto importante è la descrizione dell'odio e delle vendetta. Infatti,un gravissimo fatto di sangue (cioè lo sterminio di un intero popolo con pochissimi superstiti) fa sì che il primo nemico degli alchimisti di stato sia Scar, l'uomo con la cicatrice che è alla ricerca di tutti gli alchimisti di stato per ucciderli proprio guidato dalla sete di vendetta. Ma l'autrice non si ferma qui e ci mostra come l'odio e la disperazione e la vedetta siano sentimenti che si sviluppano facilmente nel cuore degli uomini.
Infatti Winry è orfana perché i genitori, due medici, avevano deciso, durante la guerra di Ishvar, di restare e curare i feriti anche mentre tutti fuggivano, ma proprio Scar, sotto shock e in preda alla sete di sangue, uccide i due dottori che l'avevano salvato. Toccante è la scena in cui Winry per caso viene a sapere la verità e punta l'arma contro Scar. Vediamo quindi come anche il cuore puro di una ragazza che si prodigava tramite il suo lavoro e le sue conoscenze mediche ad aiutare gli altri è in grado di essere sporcato da una macchia scura, che nel caso in questione non si espande a tutto il suo cuore proprio grazie all'intervento di Ed che le ricorda di come le sue mani non siano fatte per togliere la vita ma per aiutare gli altri a vivere.
Ancora, la storia si sviluppa nel classico tema del viaggio e della ricerca che porterà i due fratelli a scoprire una realtà che li farà maturare molto in fretta e che gli farà capire, come ci dirà Ed alla fine, che solo se si è pronti a superare il dolore, a farlo proprio e non temerlo si sarà in grado di ottenere un insostituibile cuore d'acciaio.
Infine la comicità che l'autrice è in grado di inserire all'interno della sua opera rende il tutto meno pesante e più gradevole, facendo di FMA un'opera assolutamente splendida e imperdibile.
Ho acquistato il primo volume del manga in maniera distratta, quasi senza accorgermene perché ero concentrata sulla ricerca di serie per aumentare la mia collezione.
Nonostante questo inizio un po' particolare, il manga mi ha incuriosito da subito e pian piano ho cominciato ad apprezzare la storia e la comicità semplice dell'autrice.
Parlare per intero della storia di FullMetal Alchemist è alquanto complicato anche perché non riuscirei a rendere bene la bellezza della trama e gli innumerevoli avvenimenti che collegati tra di loro danno forma a questa storia. Posso iniziare con il dirvi che, a prescindere dai primi albi in cui in ci vengono presentati i protagonisti e le loro abilità, alcuni personaggi importanti come il Colonnello Munstung e altrettanti importanti nemici come Scar, l'uomo di Ishval con la cicatrice, la vera storia inizierà verso i volumi 5-6 in cui i nostri due giovani alchimisti incontreranno la loro maestra, Izumi Curtis, e prenderà avvio un flashback che ci dirà come in realtà tutto è iniziato.
Edward e Alphonse Elric, abbandonati dal padre Van Hohenheim ancora piccoli, sono nati e cresciuti nel piccolo paesino di Resembool insieme alla madre Trisha Elric che, improvvisamente, per una grave malattia viene a mancare. Dopo la sua morte, Edward e Alphonse vivono insieme a Winry e sua nonna finché non incontrano Izumi Curtis che diventerà la loro insegnante dopo averli sottoposti ad una prova in cui i due fratelli riescono a comprendere il significato dalla frase "Tutto e uno e uno e tutto", che la loro maestra aveva lasciato detto di spiegarle al suo ritorno. Accettandoli come suoi allievi, Izumi insegna loro oltre che il combattimento corpo a corpo anche l'alchimia.
Nel paese di Amestris l'alchimia è una scienza di utilizzo comune (tanto che anche lo stesso stato militare a i famosi Alchimisti di Stato). L'alchimia permette di costruire, modellare, distruggere la materia tramite l'utilizzo del cerchio alchemico. Il tutto si basa sul "Principio dello scambio Equivalente" (per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore) che i nostri protagonisti credono anche essere il principio regolatore del mondo intero, anche se poi questa convinzione cede il passo alla scoperta di una verità ancora superiore per la quale il mondo è troppo grande e vario per essere riassunto in questa unica legge.
L'alchimia ha inoltre 3 tabù e il più importante tra questi vieta la "trasmutazione umana", cioè riportare in vita i morti. Questo è il peccato di cui i nostri protagonisti si macchiano. Infatti, fin dal giorno della morte della madre, i due fratelli avevano promesso di tentare la trasmutazione, che fallirà portandoli a pagare un prezzo molto alto. Non solo non riportano in vita la madre, che anzi credono di aver ucciso una seconda volta per poi capire che la "cosa" informe resuscitata non era la loro madre, ma Ed si vedrà privato della gamba (che simboleggia il sostegno delle sue convinzioni, della sua alchimia) mentre Al perderà l'intero corpo (quindi la possibilità di sentire il calore umano). Inoltre Ed, disperato per la scomparsa del fratello, tornerà ancora una volta davanti all'essere che l'autrice ci definisce come "verità", "mondo", "Dio", "uomo", e cederà il proprio braccio per ottenere in cambio l'anima del fratello, che tramite un sigillo di sangue legherà all'armatura che sarà ora il suo corpo, mentre Ed sostituirà i suoi arti con due automail che gli varranno in seguito il titolo di FullMetal, cioè l'alchimista d'acciaio
Questo è il tragico inizio della storia, che ben presto si trasformerà in un'avvincente serie che vedrà l'entrata in scena degli Homunculus e del loro "padre", la rivelazione del passato di Van Hohenheim e una nuova battaglia per ribellarsi ad un destino di sangue già scritto che porterebbe l'intero paese a trasformarsi in una pietra filosofale finale alimentata dalle anime di tutti gli abitanti di Amestris.
La storia ovviamente è più ampia arricchita dall'universo dei personaggi che si incontrano, tutti, a mio parere, ben caratterizzati.
Nonostante la storia continui sempre più avvincente, ciò che mi preme sottolineare sono i temi affrontati dall'autrice e tra questi soprattutto quelli che maggiormente mi hanno colpito, primo tra tutti la trasmutazione umana che oggi fa pensare più propriamente alla clonazione o agli interventi degli scienziati sul DNA e di tutta la ricerca quasi ossessiva che da secoli l'uomo conduce per avvicinarsi a Dio. Quando ho letto la storia dei due fratelli Elric ho subito pensato quasi involontariamente alla storia di Frankenstein, a come l'autrice ci presentasse il tema della vita e della morte possibili da controllare tramite la scienza. Sconfinare nel sacro e arrogarsi i poteri del "fondatore", di "Dio" e tutte le conseguenze che da questa scelta deriva.
Un altro aspetto del manga che ho apprezzato è la figura femminile che ne esce in tutte le sfaccettature sempre molto forte. Ci vengono rappresentati diversi tipi di donna accomunate tutte dall'amore verso i proprio figli, verso i propri uomini o verso il paese. Da Trisha che aspetta fiduciosa il suo uomo e cresce da sola due figli, a Winry che si dimostra indipendente e forte, al Maggiore Amstrong che incarna le doti di una regina di ghiaccio incrollabile che ottiene il rispetto e l'obbedienza assoluta dei suoi uomini.
Un altro tema molto importante è la descrizione dell'odio e delle vendetta. Infatti,un gravissimo fatto di sangue (cioè lo sterminio di un intero popolo con pochissimi superstiti) fa sì che il primo nemico degli alchimisti di stato sia Scar, l'uomo con la cicatrice che è alla ricerca di tutti gli alchimisti di stato per ucciderli proprio guidato dalla sete di vendetta. Ma l'autrice non si ferma qui e ci mostra come l'odio e la disperazione e la vedetta siano sentimenti che si sviluppano facilmente nel cuore degli uomini.
Infatti Winry è orfana perché i genitori, due medici, avevano deciso, durante la guerra di Ishvar, di restare e curare i feriti anche mentre tutti fuggivano, ma proprio Scar, sotto shock e in preda alla sete di sangue, uccide i due dottori che l'avevano salvato. Toccante è la scena in cui Winry per caso viene a sapere la verità e punta l'arma contro Scar. Vediamo quindi come anche il cuore puro di una ragazza che si prodigava tramite il suo lavoro e le sue conoscenze mediche ad aiutare gli altri è in grado di essere sporcato da una macchia scura, che nel caso in questione non si espande a tutto il suo cuore proprio grazie all'intervento di Ed che le ricorda di come le sue mani non siano fatte per togliere la vita ma per aiutare gli altri a vivere.
Ancora, la storia si sviluppa nel classico tema del viaggio e della ricerca che porterà i due fratelli a scoprire una realtà che li farà maturare molto in fretta e che gli farà capire, come ci dirà Ed alla fine, che solo se si è pronti a superare il dolore, a farlo proprio e non temerlo si sarà in grado di ottenere un insostituibile cuore d'acciaio.
Infine la comicità che l'autrice è in grado di inserire all'interno della sua opera rende il tutto meno pesante e più gradevole, facendo di FMA un'opera assolutamente splendida e imperdibile.
Di questo manga è già stato detto di tutto e di più, ormai lo conoscono anche i sassi ma questo è un bene? Devo dire che spesso la carica mediatica attorno ad un fumetto nasconde a volte un prodotto mediocre, di massa, che si rivela una mera bolla di sapone. Non è questo il caso.
FMA ha una solida struttura basata su una bella trama, con colpi di scena e intrecci narrativi davvero ottimi che ti fanno bramare il volumetto successivo. Ha dei personaggi davvero molto carismatici, di cui ti innamori subito e ne senti la mancanza quando per un po' di capitoli non appaiono.
Disegni unici che riconosci tra mille: per me è davvero un punto a favore quando un autore possiede un tratto caratteristico che viene riconosciuto subito anche da occhi poco esperti. I disegni della Arakawa sono davvero particolari: i personaggi sono ben disegnati e caratterizzati. Le scene d'azione sono davvero magnifiche, ben disegnate e mai confusionali. Un po' tralasciati i fondali che a volte rimangono bianchi, forse per esaltare il personaggio o la scena d'azione ma forse anche per il poco tempo dedicatogli.
Il fattore fantastico - in questo caso l'alchimia - è strutturato e ha le sue leggi, il lettore capisce subito come funziona "l'alchimia" e dunque non vi sono continui dubbi su cosa si può o non si può fare.
La storia è epica e non cade mai nel banale, nessuna scelta narrativa sembra poco azzeccata o messa lì solo per far accadere qualcosa. Tutto è ben congegnato e ogni filo narrativo si intreccia perfettamente per giungere ad un finale direi ottimo, né esagerato né banale.
Per concludere: un manga epico come pochi, da avere assolutamente nella propria collezione!
FMA ha una solida struttura basata su una bella trama, con colpi di scena e intrecci narrativi davvero ottimi che ti fanno bramare il volumetto successivo. Ha dei personaggi davvero molto carismatici, di cui ti innamori subito e ne senti la mancanza quando per un po' di capitoli non appaiono.
Disegni unici che riconosci tra mille: per me è davvero un punto a favore quando un autore possiede un tratto caratteristico che viene riconosciuto subito anche da occhi poco esperti. I disegni della Arakawa sono davvero particolari: i personaggi sono ben disegnati e caratterizzati. Le scene d'azione sono davvero magnifiche, ben disegnate e mai confusionali. Un po' tralasciati i fondali che a volte rimangono bianchi, forse per esaltare il personaggio o la scena d'azione ma forse anche per il poco tempo dedicatogli.
Il fattore fantastico - in questo caso l'alchimia - è strutturato e ha le sue leggi, il lettore capisce subito come funziona "l'alchimia" e dunque non vi sono continui dubbi su cosa si può o non si può fare.
La storia è epica e non cade mai nel banale, nessuna scelta narrativa sembra poco azzeccata o messa lì solo per far accadere qualcosa. Tutto è ben congegnato e ogni filo narrativo si intreccia perfettamente per giungere ad un finale direi ottimo, né esagerato né banale.
Per concludere: un manga epico come pochi, da avere assolutamente nella propria collezione!
Avvertenza: questa non sarà una recensione obiettiva. Non può esserlo, perché fma ha un peso insostituibile nel mio cuore, è stato il mio primo manga serializzato, ha occupato cinque anni della mia vita accompagnando il mio processo di maturazione come lettrice di fumetti e come donna. Non vuole esserlo perché continua a essere in cima alle mie preferenze e non lo sarà per precisa volontà dell'autrice.
Bene, se siete scampati al diabete che queste righe piene di miele vi avranno provocato e persistete nella volontà di leggere il mio giudizio, fate pure ma non lamentatevi degli effetti collaterali. Io vi ho avvisato.
Dunque, Fullmetal Alchemist: serie shounen di ambientazione steampunk, realizzato dall’esordiente Hiromu Arakawa, edito in Giappone da Square Enix e in Italia da Planet Manga dal 2006, invogliata dal successo che ai tempi riscuoteva l’omonimo quanto alieno anime trasmesso su Mtv. Entrambe le case editrici avevano fiutato l’affare in tempo, perché il manga che in passato passò in sordina tanto da essere scambiato per un mecha (!) o un fantasy di stampo medioevale(!!!) adesso è sulla bocca di tutti, otaku e non. Insomma, il manga merita o no un simile successo? Da parte mia, il “sì!” più gagliardo che orecchio umano possa captare.
Abbandono i panni della fangirl e medito seriamente su cosa renda popolare questa serie, la risposta è semplice: è uno shounen a tutti gli effetti ma al tempo stesso non lo è. Partiamo dal soggetto: due bambini, Edward e Alphonse Elric, fratelli di sangue quanto opposti di carattere, assistono impotenti alla morte dell’adorata madre per malattia; disperati, studiano sulle carte del padre, geniale alchimista, un modo per resuscitarla e godere di nuovo del loro affetto nel disprezzo che si tratti di un’azione proibita. La trasmutazione alchemica fallisce, tuttavia per pegno Ed deve sacrificare una gamba e in seguito un braccio per recuperare l’anima del fratello e sigillarla in un’armatura. Tempo dopo Ed decide di entrare nell’esercito nazionale in qualità di alchimista di stato per scoprire qualcosa sulla mitica Pietra Filosofale, l’unico oggetto che possa far loro recuperare dei corpi e una vita “normale”.
Effettivamente il proemio non è niente di speciale: una quest che occupi lo spazio della serie, qualcosa di semplice e non troppo pesante che giustifichi l’inserimento a go-go di vicende auto-conclusive e combattimenti. Pure il protagonista, Ed, è più shounen che si può: carino ma non figo, bambinesco nei tratti e nell’atteggiamento, spaccone, irascibile e molto portato per il combattimento, scaltro quanto basta. Però già qualcosa dovrebbe far sospettare il lettore: il protagonista non è solo. A suo fianco, di parimenti importanza, il fratello Al: non bello (il suo corpo è un'armatura inespressiva e vagamente inquietante), pacato, maturo per la sua età, sensibile, intelligente ma un po' ingenuo, talentuoso ma non genio, combatte solo quando costretto; lui sì che stona in un contesto shounen.
Diamo un occhio ai comprimari. L’eroina? Carina, ma mascolina e decisamente violenta quando si tratta di “portare” affetto al suo preferito, appassionata lavoratrice, dedica parole dolci solo alle sue “creature” meccaniche. Il rivale? Non esiste, i nemici e/o gli avversari raramente giungono a scontro diretto con i nostri eroi, e ne hanno tutte le ragioni. Il maestro? Debole fisicamente quanto forte e d’animo, spietato eppure materno nei confronti dei suoi allievi. Gli alleati? Numerosi, ben caratterizzati e di vera utilità dentro e fuori ogni combattimento. Nessuno, buono o cattivo che sia, viene lasciato indietro nel corso della trama, perfino le semplici comparse vengono astutamente ripescate. I badass della situazione sono credibili e convinti del loro operato e dispongono dello spazio necessario per evolversi, mettersi in discussione e perché no, a volte pure cambiare schieramento.
Veniamo alla materia fondante degli shounen, i combattimenti. Se in altri manga servono a mascherare per interi volumi il nulla dei contenuti, in FMA trovano ben poche pagine in relazione a quelle riservate a dialoghi rivelatori e gag. Complici le possibilità strategiche garantite dallo stratagemma dell’alchimia le botte vere e proprie sono più uniche che rare e tuttavia vengono rese di immediata comprensione dal segno “quadrato” e poco elegante ma chiaro e personalissimo della Arakawa. Nella maggior parte dei casi si combatte non per chissà quali ideali ma secondo la antica quanto valida condizione “mors tua, vita mea”, solo se costretti dagli eventi. In più pure i “comuni mortali” trovano la loro utilità in combattimento, anche se, va detto, spesso ne subiscono le conseguenze.
Infine, la trama. La ricerca della Pietra Filosofale, argomento trito e ritrito in ambito letterario, non occupa che i primi ingannevoli volumi per dare l’occasione di raccontare a una storia di più ampio respiro, pianificata e senza falle, volta a coinvolgere indirettamente ogni personaggio dello stato di Amestris, la sua politica estera e interna e le sue origini storiche. Non ho problemi a dire che in alcuni volumi, per i temi trattati e la cruenza presente in alcune tavole, la serie punti alla definizione di seinen (cito, a proposito, il bellissimo volume 15, crudo quanto verace reportage di una guerra); e quando l’atmosfera tende a farsi pesante, ecco che ci pensa la verve umoristica dell’autrice a strappare una risata e scacciare la malinconia. Tutto questo in meno di 30 volumi e senza uno straccio di capitolo filler, fatta esclusione dei primi di presentazione dei personaggi. Encomiabile.
Per convincere i più incalliti negazionisti della validità di Fullmetal Alchemist, non so cosa altro aggiungere. Concludo con un paio di note di demerito che impediscono di assegnare un tondo 10:
1)la prima, imputabile all’autrice, è la piega dozzinale che prende la storia verso la conclusione: tutti quegli elementi tipicamente shounen prima assenti e che l’Arakawa aveva abituato a non far rimpiangere compaiono in massa negli ultimi volumi, dai power-up alle onde energetiche agli improbabili attacchi di “gruppo” alle miracolose resurrezioni, si ripresentano a danno di una vicenda altrimenti perfetta, niente di insostenibile comunque;
2)la seconda è imputabile all’edizione della Panini, una delle peggiori che abbia avuto occasione di vedere (possiedo la prima): copertine fragili con ingombranti loghi di Mtv, pagine che si reggono con lo sputo e con il tempo perdono inchiostro ingiallendosi, tavole a colori stampate (male) in bianco e nero eccetera. Ho dovuto ricomprare 3 volumi perché ormai erano diventati illeggibili, e ciò è inammissibile, soprattutto per una serie che si meriterebbe almeno una stampa di qualità.
Bene, se siete scampati al diabete che queste righe piene di miele vi avranno provocato e persistete nella volontà di leggere il mio giudizio, fate pure ma non lamentatevi degli effetti collaterali. Io vi ho avvisato.
Dunque, Fullmetal Alchemist: serie shounen di ambientazione steampunk, realizzato dall’esordiente Hiromu Arakawa, edito in Giappone da Square Enix e in Italia da Planet Manga dal 2006, invogliata dal successo che ai tempi riscuoteva l’omonimo quanto alieno anime trasmesso su Mtv. Entrambe le case editrici avevano fiutato l’affare in tempo, perché il manga che in passato passò in sordina tanto da essere scambiato per un mecha (!) o un fantasy di stampo medioevale(!!!) adesso è sulla bocca di tutti, otaku e non. Insomma, il manga merita o no un simile successo? Da parte mia, il “sì!” più gagliardo che orecchio umano possa captare.
Abbandono i panni della fangirl e medito seriamente su cosa renda popolare questa serie, la risposta è semplice: è uno shounen a tutti gli effetti ma al tempo stesso non lo è. Partiamo dal soggetto: due bambini, Edward e Alphonse Elric, fratelli di sangue quanto opposti di carattere, assistono impotenti alla morte dell’adorata madre per malattia; disperati, studiano sulle carte del padre, geniale alchimista, un modo per resuscitarla e godere di nuovo del loro affetto nel disprezzo che si tratti di un’azione proibita. La trasmutazione alchemica fallisce, tuttavia per pegno Ed deve sacrificare una gamba e in seguito un braccio per recuperare l’anima del fratello e sigillarla in un’armatura. Tempo dopo Ed decide di entrare nell’esercito nazionale in qualità di alchimista di stato per scoprire qualcosa sulla mitica Pietra Filosofale, l’unico oggetto che possa far loro recuperare dei corpi e una vita “normale”.
Effettivamente il proemio non è niente di speciale: una quest che occupi lo spazio della serie, qualcosa di semplice e non troppo pesante che giustifichi l’inserimento a go-go di vicende auto-conclusive e combattimenti. Pure il protagonista, Ed, è più shounen che si può: carino ma non figo, bambinesco nei tratti e nell’atteggiamento, spaccone, irascibile e molto portato per il combattimento, scaltro quanto basta. Però già qualcosa dovrebbe far sospettare il lettore: il protagonista non è solo. A suo fianco, di parimenti importanza, il fratello Al: non bello (il suo corpo è un'armatura inespressiva e vagamente inquietante), pacato, maturo per la sua età, sensibile, intelligente ma un po' ingenuo, talentuoso ma non genio, combatte solo quando costretto; lui sì che stona in un contesto shounen.
Diamo un occhio ai comprimari. L’eroina? Carina, ma mascolina e decisamente violenta quando si tratta di “portare” affetto al suo preferito, appassionata lavoratrice, dedica parole dolci solo alle sue “creature” meccaniche. Il rivale? Non esiste, i nemici e/o gli avversari raramente giungono a scontro diretto con i nostri eroi, e ne hanno tutte le ragioni. Il maestro? Debole fisicamente quanto forte e d’animo, spietato eppure materno nei confronti dei suoi allievi. Gli alleati? Numerosi, ben caratterizzati e di vera utilità dentro e fuori ogni combattimento. Nessuno, buono o cattivo che sia, viene lasciato indietro nel corso della trama, perfino le semplici comparse vengono astutamente ripescate. I badass della situazione sono credibili e convinti del loro operato e dispongono dello spazio necessario per evolversi, mettersi in discussione e perché no, a volte pure cambiare schieramento.
Veniamo alla materia fondante degli shounen, i combattimenti. Se in altri manga servono a mascherare per interi volumi il nulla dei contenuti, in FMA trovano ben poche pagine in relazione a quelle riservate a dialoghi rivelatori e gag. Complici le possibilità strategiche garantite dallo stratagemma dell’alchimia le botte vere e proprie sono più uniche che rare e tuttavia vengono rese di immediata comprensione dal segno “quadrato” e poco elegante ma chiaro e personalissimo della Arakawa. Nella maggior parte dei casi si combatte non per chissà quali ideali ma secondo la antica quanto valida condizione “mors tua, vita mea”, solo se costretti dagli eventi. In più pure i “comuni mortali” trovano la loro utilità in combattimento, anche se, va detto, spesso ne subiscono le conseguenze.
Infine, la trama. La ricerca della Pietra Filosofale, argomento trito e ritrito in ambito letterario, non occupa che i primi ingannevoli volumi per dare l’occasione di raccontare a una storia di più ampio respiro, pianificata e senza falle, volta a coinvolgere indirettamente ogni personaggio dello stato di Amestris, la sua politica estera e interna e le sue origini storiche. Non ho problemi a dire che in alcuni volumi, per i temi trattati e la cruenza presente in alcune tavole, la serie punti alla definizione di seinen (cito, a proposito, il bellissimo volume 15, crudo quanto verace reportage di una guerra); e quando l’atmosfera tende a farsi pesante, ecco che ci pensa la verve umoristica dell’autrice a strappare una risata e scacciare la malinconia. Tutto questo in meno di 30 volumi e senza uno straccio di capitolo filler, fatta esclusione dei primi di presentazione dei personaggi. Encomiabile.
Per convincere i più incalliti negazionisti della validità di Fullmetal Alchemist, non so cosa altro aggiungere. Concludo con un paio di note di demerito che impediscono di assegnare un tondo 10:
1)la prima, imputabile all’autrice, è la piega dozzinale che prende la storia verso la conclusione: tutti quegli elementi tipicamente shounen prima assenti e che l’Arakawa aveva abituato a non far rimpiangere compaiono in massa negli ultimi volumi, dai power-up alle onde energetiche agli improbabili attacchi di “gruppo” alle miracolose resurrezioni, si ripresentano a danno di una vicenda altrimenti perfetta, niente di insostenibile comunque;
2)la seconda è imputabile all’edizione della Panini, una delle peggiori che abbia avuto occasione di vedere (possiedo la prima): copertine fragili con ingombranti loghi di Mtv, pagine che si reggono con lo sputo e con il tempo perdono inchiostro ingiallendosi, tavole a colori stampate (male) in bianco e nero eccetera. Ho dovuto ricomprare 3 volumi perché ormai erano diventati illeggibili, e ciò è inammissibile, soprattutto per una serie che si meriterebbe almeno una stampa di qualità.
Sinceramente non capisco tutto questo entusiasmo per quest'opera. Personalmente ho iniziato a leggerla illuso dalla media dei voti ed è proprio per questo che do il voto più basso, per tentare di riequilibrare un po' (ma il voto vero non si discosterebbe troppo).
Innanzitutto c'è un abnorme uso di sfondi vuoti (bianchi e/o neri) in stile Bleach, cosa utile a volte per esaltare un'espressione o una situazione ma assolutamente odiosa qui.
La storia dello "scambio equivalente" che sembra centrale all'inizio è confusa e viene accantonata quasi del tutto: non si capisce bene se per creare qualcosa si debba sacrificare una certa quantità di qualcos'altro (oro dal fango), oppure, come dicono spesso, qualcosa dello stesso valore (e la valuta chi la fa?), o ancora, qualcosa che contiene gli elementi chimici necessari a formare il prodotto finale (spada dal ferro contenuto nel sangue).
Le gag sono noiose e ripetitive, il 90% delle quali basate sulla stazza del protagonista, le altre (scatti d'ira, abbracci da energumeni, chiavi inglesi sulla zucca e momenti di imbarazzo vari...) sono tutte ampiamente ripetute e prevedibilissime, vi giuro che prima di girare pagina sapevo già cosa sarebbe accaduto.
Non sono un amante dei power-up eccessivi ma qui per metà storia il protagonista ha, si e no, 2 "poteri", come anche gli altri personaggi, ma almeno i loro sono UTILI in battaglia, vedi Mustang, Armstrong, Scar ecc.
Spreco di vignette: ogni volta che c'è un combattimento/inseguimento spaccano mezza città e poi i cittadini (giustamente) chiedono il conto dei danni e il protagonista ripara tutto con l'alchimia (almeno le altre gag erano utili al fine di capire il carattere/rapporto dei personaggi).
Il disegno a livello tecnico è molto pulito, forse troppo: non c'è un'ombra sui volti dei personaggi, anche quando sono in penombra sembrano tutti illuminati un faro, meglio il vestiario e gli oggetti.
Lo stile dei disegni, come anche la trama ed i personaggi, può piacere o meno, sono aspetti più soggettivi che non sto ad approfondire.
Avrei dovuto seguire il mio istinto e sbarazzarmene prima ma ormai credo che lo finirò perché so troppo e niente ancora di questa storia e rimarrei con troppi dubbi.
Innanzitutto c'è un abnorme uso di sfondi vuoti (bianchi e/o neri) in stile Bleach, cosa utile a volte per esaltare un'espressione o una situazione ma assolutamente odiosa qui.
La storia dello "scambio equivalente" che sembra centrale all'inizio è confusa e viene accantonata quasi del tutto: non si capisce bene se per creare qualcosa si debba sacrificare una certa quantità di qualcos'altro (oro dal fango), oppure, come dicono spesso, qualcosa dello stesso valore (e la valuta chi la fa?), o ancora, qualcosa che contiene gli elementi chimici necessari a formare il prodotto finale (spada dal ferro contenuto nel sangue).
Le gag sono noiose e ripetitive, il 90% delle quali basate sulla stazza del protagonista, le altre (scatti d'ira, abbracci da energumeni, chiavi inglesi sulla zucca e momenti di imbarazzo vari...) sono tutte ampiamente ripetute e prevedibilissime, vi giuro che prima di girare pagina sapevo già cosa sarebbe accaduto.
Non sono un amante dei power-up eccessivi ma qui per metà storia il protagonista ha, si e no, 2 "poteri", come anche gli altri personaggi, ma almeno i loro sono UTILI in battaglia, vedi Mustang, Armstrong, Scar ecc.
Spreco di vignette: ogni volta che c'è un combattimento/inseguimento spaccano mezza città e poi i cittadini (giustamente) chiedono il conto dei danni e il protagonista ripara tutto con l'alchimia (almeno le altre gag erano utili al fine di capire il carattere/rapporto dei personaggi).
Il disegno a livello tecnico è molto pulito, forse troppo: non c'è un'ombra sui volti dei personaggi, anche quando sono in penombra sembrano tutti illuminati un faro, meglio il vestiario e gli oggetti.
Lo stile dei disegni, come anche la trama ed i personaggi, può piacere o meno, sono aspetti più soggettivi che non sto ad approfondire.
Avrei dovuto seguire il mio istinto e sbarazzarmene prima ma ormai credo che lo finirò perché so troppo e niente ancora di questa storia e rimarrei con troppi dubbi.
Credo sia inutile dilungarsi in ulteriori commenti oltre a quelli già pubblicati su quest'opera: dopo aver letto anche solo i primi volumi ci si innamora perdutamente delle vicissitudini dei due fratelli Elric, consigliatissima.
I disegni sono piacevoli, la trama stupenda e articolata, per nulla scontata, assolutamente non dovrebbe mancare nella vostra collezione.
L'Arakawa è stata capace di creare un universo verosimile che ruota intorno all'alchimia. È riuscita a fondere momenti drammatici e scene spassose con abilità unica, degna di un'alchimista.
Da segnalare l'anime trasmesso da MTV qualche anno fa "Fullmetal Alchemyst" e "Fullmetal Alchemyst - Brotherhood" con quest'ultimo più simile al manga rispetto al primo.
Visto che non ho trovato niente vorrei spendere 2 parole a favore delle pagine bonus incluse alla fine di ogni volume: AWESOME! Solo quelle giustificherebbero l'acquisto dell'intera serie!
Concludo con una citazione della frase con cui si apre il fumetto: «Una lezione priva di dolore non ha valore. Perché, senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla.»
I disegni sono piacevoli, la trama stupenda e articolata, per nulla scontata, assolutamente non dovrebbe mancare nella vostra collezione.
L'Arakawa è stata capace di creare un universo verosimile che ruota intorno all'alchimia. È riuscita a fondere momenti drammatici e scene spassose con abilità unica, degna di un'alchimista.
Da segnalare l'anime trasmesso da MTV qualche anno fa "Fullmetal Alchemyst" e "Fullmetal Alchemyst - Brotherhood" con quest'ultimo più simile al manga rispetto al primo.
Visto che non ho trovato niente vorrei spendere 2 parole a favore delle pagine bonus incluse alla fine di ogni volume: AWESOME! Solo quelle giustificherebbero l'acquisto dell'intera serie!
Concludo con una citazione della frase con cui si apre il fumetto: «Una lezione priva di dolore non ha valore. Perché, senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla.»
Due parole: perfezione assoluta. Non so in che altro modo descrivere questo capolavoro. Fullmetal Alchemist oggi rappresenta forse il miglior shounen esistente, sia per livello di trama che per caratterizzazione dei personaggi. Ma procediamo con ordine.
La storia è ben costruita. Si parte con gli elementi classici dello shounen: due o tre avventure autoconclusive per presentare i protagonisti e poi via spediti verso un'evoluzione spaventosa dell'incipit. Ciò che cattura fin da subito è la presenza del mistero misto al soprannaturale (rappresentato dall'alchimia) che caratterizzerà la serie fino all'epica conclusione. Inoltre, apprezziamo finalmente dei combattimenti dove i personaggi non devono necessariamente gridare il nome della tecnica poco prima di eseguirla e, se qualcuno viene ferito mortalmente, ovviamente non sopravvive miracolosamente. Per quanto riguarda i personaggi, fin da subito non ci si può non affezionare al protagonista, Ed, e al suo modo di osservare il mondo grazie alle esperienze passate. I legami che in seguito instaurerà con altri personaggi o anche quelli che si formeranno tra gli altri personaggi renderanno quest'opera sempre più avvincente, invogliando il lettore al proseguimento della lettura.
Detto questo, non voglio svelare altri particolari per il semplice fatto che ogni singola vignetta di questo manga va gustata e ogni singolo particolare della trama è stupefacente. Buona lettura a chi vorrà intraprendere il viaggio insieme ai fratelli Elric!
La storia è ben costruita. Si parte con gli elementi classici dello shounen: due o tre avventure autoconclusive per presentare i protagonisti e poi via spediti verso un'evoluzione spaventosa dell'incipit. Ciò che cattura fin da subito è la presenza del mistero misto al soprannaturale (rappresentato dall'alchimia) che caratterizzerà la serie fino all'epica conclusione. Inoltre, apprezziamo finalmente dei combattimenti dove i personaggi non devono necessariamente gridare il nome della tecnica poco prima di eseguirla e, se qualcuno viene ferito mortalmente, ovviamente non sopravvive miracolosamente. Per quanto riguarda i personaggi, fin da subito non ci si può non affezionare al protagonista, Ed, e al suo modo di osservare il mondo grazie alle esperienze passate. I legami che in seguito instaurerà con altri personaggi o anche quelli che si formeranno tra gli altri personaggi renderanno quest'opera sempre più avvincente, invogliando il lettore al proseguimento della lettura.
Detto questo, non voglio svelare altri particolari per il semplice fatto che ogni singola vignetta di questo manga va gustata e ogni singolo particolare della trama è stupefacente. Buona lettura a chi vorrà intraprendere il viaggio insieme ai fratelli Elric!
La cosa che mi affascina di più in Fullmetal Alchemist è sicuramente il fatto che i personaggi crescono. Penso sia uno di quei pochi manga in cui, oltre alla storia, il tempo scorre, cosa che non si può dire di molti altri manga. In FMA è diverso, perché Ed & company hanno un'età, e non rimane sempre quella fino alla fine come se fosse tutto accaduto in un solo giorno. O, ancora peggio, il personaggio non rimane tale e quale per tutta la serie e poi, d'un botto, diventa grande.
Una piccola pecca che ho notato riguardo l'estetica è il fatto che penso che, soprattutto Edward, man mano che si va avanti nella storia è sempre meno particolareggiato. A parte questo, la trama molto interessante, scorrevole, da leggere tutta d'un fiato; i personaggi sono ben definiti, soprattutto nel carattere e nella storia della loro vita, e non mancano mai i colpi di scena.
Sono presenti anche momenti comici, soprattutto quando si parla della bassezza di Edward, ai quali si alternano molto bene momenti tragici che saranno, nella maggior parte dei casi, scene clou della storia <b>[Attenzione, spoiler!]</b> (vedi per esempio la morte di Hughes). Ben accurate le retinature, e non manca, alla fine, quando tutto ritorna alla normalità, un "chiarimento" tra Edward e Winry, per finire con comicità e un vero lieto fine.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Una piccola pecca che ho notato riguardo l'estetica è il fatto che penso che, soprattutto Edward, man mano che si va avanti nella storia è sempre meno particolareggiato. A parte questo, la trama molto interessante, scorrevole, da leggere tutta d'un fiato; i personaggi sono ben definiti, soprattutto nel carattere e nella storia della loro vita, e non mancano mai i colpi di scena.
Sono presenti anche momenti comici, soprattutto quando si parla della bassezza di Edward, ai quali si alternano molto bene momenti tragici che saranno, nella maggior parte dei casi, scene clou della storia <b>[Attenzione, spoiler!]</b> (vedi per esempio la morte di Hughes). Ben accurate le retinature, e non manca, alla fine, quando tutto ritorna alla normalità, un "chiarimento" tra Edward e Winry, per finire con comicità e un vero lieto fine.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Se dicessi che il manga mi abbia conquistato immediatamente, mentirei. Non appena mi ritrovai con in mano il primo volume (acquistato per sbaglio) quasi lo gettai via: la grafica non mi soddisfaceva assolutamente, i disegni erano alquanto sempliciotti e la trama non mi ispirava poi molto. Certo, la faccenda del 'sacrificio' dovuto affrontare dai due fratelli Elric, i protagonisti del manga, dopo aver cercato di riportare in vita la madre morta, era accattivante. Ma leggendo i primi capitoli temevo di incappare in un altro shonen extra-lungo e ripetitivo. Insomma, tutto lo faceva presagire: ero convinta che il manga si sarebbe dilungato all'infinito a narrare le vicende dei due fratelli impegnati nelle ricerche della pietra filosofale. In parole povere temevo che sarebbe diventato un'accozzaglia di episodi autoconclusivi, in stile Pokemon, dove i due fratelli arrivavano in una città, si imbattevano in una difficoltà, erano convinti di trovare la famosa pietra, combattevano contro il nemico di turno, si salvavano il fondoschiena per pura fortuna e alla fine scoprivano che la pietra era falsa. E le puntate seguenti con lo stesso medesimo schema. Ecco, questo era il mio timore, alla luce dei primissimi capitoli, e perciò abbandonai il manga, visto che ero già impegnata nella lettura (deludente) di un altro shonen lunghissimo e altrettanto noioso. Lo ripresi per fortuna in mano casualmente, e scoprii quanto mi ero sbagliata.
Fullmetal Alchemist è semplicemente un capolavoro. Non è un manga che trovi tutti i giorni, e posso affermarlo con cognizione di causa, visto che di manga ne leggo periodicamente tanti. Fullmetal Alchemist potrebbe anche essere scambiato per un seinen visto la complessità dei temi che affronta. e nonostante ciò è estremamente godibile. I personaggi sono caratterizzati e delineati molto bene, con un'eccellente introspezione psicologica. È quasi impossibile non innamorarsi di loro, poiché hanno difetti, debolezze, desideri, sogni proprio come le persone reali, e viene quasi spontaneo immedesimarsi. Crescono, maturano, cambiano opinioni e modi di agire, non sono personaggi statici che rimangono uguali dall'inizio alla fine. Poi la gamma dei personaggi è davvero vasta, nessuno viene dimenticato, e anche la componente femminile vanta elementi d'orgoglio quali il Generale Armstrong, Izumi Curtis, Lan Fan ecc., e non le solite donnicciole belle solo per il davanzale e dall'utilità pari a zero. I combattimenti non sono gettati lì a caso solo per riempire la trama, ma quelli presenti sono adatti al contesto.
Se cercate il classico shonen con botte a casaccio e combattimenti con super-trasformazioni eclatanti e inverosimili, allora non è certo FMA che cercate. Niente è lasciato al caso. E certo, non manca anche la componente sentimentale, ma per fortuna non vi sono mielosità, o sdolcinatezze che potrebbero rovinare l'opera. Quel po' di romanticismo che è presente non impregna l'opera, anzi l'arricchisce senza appesantirla. E certo, anche quel pizzico di comicità che stempera l'atmosfera altrimenti eccessivamente drammatica. Tutti i componenti della trama di agganciano a formare un puzzle, il che rende davvero Fullmetal Alchemist un'opera di pregio, completa e innovativa. Un manga non troppo lungo né eccessivamente stringato. Il pregio è che l'Arakawa ha concluso la storia quando doveva essere conclusa, a mio avviso, e non ha allungato l'opera a duemila puntate e oltre, come va tanto di moda tra gli autori attuali, e che nel 90% delle volte non fa che annacquare e rovinare le opere.
Fullmetal Alchemist è semplicemente un capolavoro. Non è un manga che trovi tutti i giorni, e posso affermarlo con cognizione di causa, visto che di manga ne leggo periodicamente tanti. Fullmetal Alchemist potrebbe anche essere scambiato per un seinen visto la complessità dei temi che affronta. e nonostante ciò è estremamente godibile. I personaggi sono caratterizzati e delineati molto bene, con un'eccellente introspezione psicologica. È quasi impossibile non innamorarsi di loro, poiché hanno difetti, debolezze, desideri, sogni proprio come le persone reali, e viene quasi spontaneo immedesimarsi. Crescono, maturano, cambiano opinioni e modi di agire, non sono personaggi statici che rimangono uguali dall'inizio alla fine. Poi la gamma dei personaggi è davvero vasta, nessuno viene dimenticato, e anche la componente femminile vanta elementi d'orgoglio quali il Generale Armstrong, Izumi Curtis, Lan Fan ecc., e non le solite donnicciole belle solo per il davanzale e dall'utilità pari a zero. I combattimenti non sono gettati lì a caso solo per riempire la trama, ma quelli presenti sono adatti al contesto.
Se cercate il classico shonen con botte a casaccio e combattimenti con super-trasformazioni eclatanti e inverosimili, allora non è certo FMA che cercate. Niente è lasciato al caso. E certo, non manca anche la componente sentimentale, ma per fortuna non vi sono mielosità, o sdolcinatezze che potrebbero rovinare l'opera. Quel po' di romanticismo che è presente non impregna l'opera, anzi l'arricchisce senza appesantirla. E certo, anche quel pizzico di comicità che stempera l'atmosfera altrimenti eccessivamente drammatica. Tutti i componenti della trama di agganciano a formare un puzzle, il che rende davvero Fullmetal Alchemist un'opera di pregio, completa e innovativa. Un manga non troppo lungo né eccessivamente stringato. Il pregio è che l'Arakawa ha concluso la storia quando doveva essere conclusa, a mio avviso, e non ha allungato l'opera a duemila puntate e oltre, come va tanto di moda tra gli autori attuali, e che nel 90% delle volte non fa che annacquare e rovinare le opere.
FMA è uno dei manga che mi ha più colpito. Molto profondo, i personaggi sono ottimi e molto ben caratterizzati. L'unico motivo per cui non do 10 a questo manga sono gli scontri. A volte banali e prevedibili, diversi scontri non mi hanno preso per niente, cosa che recluto molto importante in uno shonen. Anche il fatto che il manga in questione non sia molto lungo è una buona cosa. Appena 27 volumi contro i 50 passati delle altre serie rende il fumetto molto "leggero". Lo consiglio a tutti e per questo si merita un 8 pieno.
Non so perché, ma più le opere sono note più io divento diffidente. E quando le leggo finisco che le trovo brutte, scontate, aventi tutte le caratteristiche che non vorrei mai leggere. Con i manga la mia idiosincrasia per il mainstream non si è manifestata per parecchio tempo, ma qualche tempo fa, dopo essermi trascinata una vecchia serie famosa che non ingranava mai, che aveva a mio parere un sacco di difetti e che pure aveva un sacco di recensioni positive, la diffidenza è ritornata. Diffidenza che avevo anche all'inizio di Fullmetal Alchemist, e a dire il vero il primo volume sembrava dare ragione ai miei timori. Mi sembrava che l'autrice non avesse la più pallida idea di dove stesse portando i suoi protagonisti, i capitoli erano lunghi, la sceneggiatura quasi interamente costituita da inforigurgiti, lo stile di disegno non mi piaceva. Non un bel quadro. Ma, contrariamente alle mie aspettative, il manga è migliorato. Già dal secondo volume, chissà come, questi difetti erano quasi spariti, e nei successivi le cose andarono ancora meglio. Certo, continuo a trovarvi alcuni difetti, ma ciò nonostante trovo questa serie godibile e degna di essere letta. La storia, ad esempio, è a mio parere molto originale, anche considerando l'evidente documentazione dell'autrice. Trovo che verso la metà la Arakawa perda un po' di vista la ricerca dei fratelli Elric per concentrarsi troppo sugli Homunculus e vari intrighi politici, ma ciò nonostante si ha sempre la curiosità di sapere cosa succederà e la tensione non scema, anzi aumenta. Alcune trovate o singole scene mi hanno davvero colpita per il loro ardire; abituata ad alcuni shonen stucchevoli, in cui le tante mazzate non riuscivano ad esprimere affatto la violenza della situazione, sono rimasta davvero sorpresa. Ora capisco perché molti pensano che Fullmetal Alchemist sia seinen; forse lo è davvero.
Altra cosa che mi ha lasciata sorpresa e soddisfatta è che i vari combattimenti presenti, udite udite, avevano una ragione di essere. I protagonisti non combattono solo perché è un manga d'azione e la mangaka ha deciso così, ma perché i loro valori e gli avvenimenti lo richiedono. Non a caso anche i dialoghi hanno un ruolo importante nella vicenda, forse anche i più dei combattimenti. Grazie a questi i personaggi esprimono le loro idee, fanno capire al lettore e agli altri personaggi le ragioni dei loro gesti, si confrontano gli uni con gli altri senza necessariamente ricorrere alle "maniere cattive". A proposito dei personaggi: l'introspezione psicologica è molto buona, anche e soprattutto dei cattivi, ma alcune cose mi lasciano perplessa. Ad esempio, trovo che i personaggi buoni siano troppo buoni. La Arakawa getta sempre ombre sul loro passato, li fa torturare dal rimorso, gli fa fare le più disparate atrocità; ma loro rimangono buoni. Anzi, i loro scheletri nell'armadio li fanno sembrare ancora più buoni; cosicché mi risultano idealizzati ed inverosimili. Difficile decidere quali dei tanti protagonisti sia il più Gary Stu/Mary Sue (nel gergo delle fanfiction, i personaggi superipermega perfetti). Si accettano scommesse, ma onestamente darei il premio "Gary Stu del Manga" a Roy Mustang. Il suo sogno è diventare il Führer di Amestris, e fin qui tutto bene. Ma lui NON desidera diventarlo per mera ambizione personale: vuole farlo per evitare che si svolgano altre guerre sanguinose in cui perderebbero la vita tanti innocenti. Questa spiegazione a livello della storia è ben giustificata dalla sua precedente esperienza, ma rimane lo stesso un comportamento finto che difficilmente nella realtà troverebbe spazio. Per quanto riguarda il premio Mary Sue la scelta è dura; più o meno tutte se la giocano ai playoff, perché tra militari, alchimiste casalinghe e ragazzine che nel loro campo sono più brave di gente decisamente più vecchia di loro abbiamo l'imbarazzo della scelta. Non è un punto positivo; anzi, è un vero e proprio peccato, perché nonostante tutto l'introspezione psicologica è ottima.
Altra cosa che da un lato mi lascia contenta e da un lato non mi soddisfa è il tratto della Arakawa. Trovo, ad esempio, che questo sia il manga dove i combattimenti siano disegnati meglio tra quelli che ho letto; spesso sono soltanto un'accozzaglia di linee e macchie di inchiostro dove non si capisce nulla, ma in Fullmetal Alchemist è facilissimo seguire tutte le battaglie. Dall'altro lato, però, i personaggi mi danno un'impressione di pinguedine che trovo fastidiosa. I visi sono rotondissimi, i corpi mi sembrano sempre cicciottelli, anche se so che in realtà sono magri. Penso che siano meglio i corpi privi di spigoli di Hiromu Arakawa piuttosto che quelli tutti spigoli e nessuna rotondità di, ad esempio, Ai Yazawa, ma vederli mi dà fastidio. Per il resto ottima la capacità di disegnare le espressioni, anche con l'armatura di Al, e buone anche le inquadrature.
Alla fine dovrò rimangiarmi la mia opinione sui mainstream, almeno per una volta.
Altra cosa che mi ha lasciata sorpresa e soddisfatta è che i vari combattimenti presenti, udite udite, avevano una ragione di essere. I protagonisti non combattono solo perché è un manga d'azione e la mangaka ha deciso così, ma perché i loro valori e gli avvenimenti lo richiedono. Non a caso anche i dialoghi hanno un ruolo importante nella vicenda, forse anche i più dei combattimenti. Grazie a questi i personaggi esprimono le loro idee, fanno capire al lettore e agli altri personaggi le ragioni dei loro gesti, si confrontano gli uni con gli altri senza necessariamente ricorrere alle "maniere cattive". A proposito dei personaggi: l'introspezione psicologica è molto buona, anche e soprattutto dei cattivi, ma alcune cose mi lasciano perplessa. Ad esempio, trovo che i personaggi buoni siano troppo buoni. La Arakawa getta sempre ombre sul loro passato, li fa torturare dal rimorso, gli fa fare le più disparate atrocità; ma loro rimangono buoni. Anzi, i loro scheletri nell'armadio li fanno sembrare ancora più buoni; cosicché mi risultano idealizzati ed inverosimili. Difficile decidere quali dei tanti protagonisti sia il più Gary Stu/Mary Sue (nel gergo delle fanfiction, i personaggi superipermega perfetti). Si accettano scommesse, ma onestamente darei il premio "Gary Stu del Manga" a Roy Mustang. Il suo sogno è diventare il Führer di Amestris, e fin qui tutto bene. Ma lui NON desidera diventarlo per mera ambizione personale: vuole farlo per evitare che si svolgano altre guerre sanguinose in cui perderebbero la vita tanti innocenti. Questa spiegazione a livello della storia è ben giustificata dalla sua precedente esperienza, ma rimane lo stesso un comportamento finto che difficilmente nella realtà troverebbe spazio. Per quanto riguarda il premio Mary Sue la scelta è dura; più o meno tutte se la giocano ai playoff, perché tra militari, alchimiste casalinghe e ragazzine che nel loro campo sono più brave di gente decisamente più vecchia di loro abbiamo l'imbarazzo della scelta. Non è un punto positivo; anzi, è un vero e proprio peccato, perché nonostante tutto l'introspezione psicologica è ottima.
Altra cosa che da un lato mi lascia contenta e da un lato non mi soddisfa è il tratto della Arakawa. Trovo, ad esempio, che questo sia il manga dove i combattimenti siano disegnati meglio tra quelli che ho letto; spesso sono soltanto un'accozzaglia di linee e macchie di inchiostro dove non si capisce nulla, ma in Fullmetal Alchemist è facilissimo seguire tutte le battaglie. Dall'altro lato, però, i personaggi mi danno un'impressione di pinguedine che trovo fastidiosa. I visi sono rotondissimi, i corpi mi sembrano sempre cicciottelli, anche se so che in realtà sono magri. Penso che siano meglio i corpi privi di spigoli di Hiromu Arakawa piuttosto che quelli tutti spigoli e nessuna rotondità di, ad esempio, Ai Yazawa, ma vederli mi dà fastidio. Per il resto ottima la capacità di disegnare le espressioni, anche con l'armatura di Al, e buone anche le inquadrature.
Alla fine dovrò rimangiarmi la mia opinione sui mainstream, almeno per una volta.
Semplicemente straordinario! Forse la più bell'opera mai letta dal sottoscritto. Personalmente ho preferito l'anime, più breve e drammatico, ma la versione cartacea e quasi del tutto priva di punti deboli.
Il disegno è semplice, non straordinario, ma gradevole. La trama è fantastica, complessa, ricca di colpi di scena e coinvolgente. Tutti, o almeno il 90%dei personaggi, sono caratterizzati e profondi.
L'unica pecca è il finale, che sinceramente non mi ha convinto molto, e ,comunque, non vale neanche la metà di quello dell'anime.
Il voto sarebbe 9 e mezzo, ma non ci sono voti medi e non vorrei abbassare la media, quindi do volentieri il massimo.
Il disegno è semplice, non straordinario, ma gradevole. La trama è fantastica, complessa, ricca di colpi di scena e coinvolgente. Tutti, o almeno il 90%dei personaggi, sono caratterizzati e profondi.
L'unica pecca è il finale, che sinceramente non mi ha convinto molto, e ,comunque, non vale neanche la metà di quello dell'anime.
Il voto sarebbe 9 e mezzo, ma non ci sono voti medi e non vorrei abbassare la media, quindi do volentieri il massimo.
Bello, bello, bello. Il manga più originale che abbia letto negli ultimi anni.
La storia parla di Edward e Alphonse Elric, due fratelli che, cercando di resuscitare la madre morta, violano le leggi dell'Alchimia. Edward paga perdendo un braccio ed una gamba, Alphonse perde il suo intero corpo: la sua anima riesce però ad essere legata ad un'armatura grazie ad un sigillo di sangue. Ed decide così di diventare alchimista di Stato per trovare più facilmente la Pietra Filosofale e ridare un corpo al proprio fratellino.
La storia è veramente spettacolare, piena di colpi di scena, a tratti divertente e a tratti drammatica, senza mai essere banale o forzata. I personaggi più divertenti sono senza dubbio i fratelli Elric, Ed in particolare: il suo arrabbiarsi quando si fa riferimento alla sua altezza mi fa sempre morire dal ridere. Al, anche essendo il più piccolo dei due, è però il più ragionevole e buono e riesce (quasi) sempre a tenere a bada lo spericolato fratello. Altri personaggi sono la loro amica d'infanzia, Winry, costruttrice di automail, il colonnello Mustang, il comandante supremo dell'esercito, e molti altri che fanno da contorno alla vicenda.
Il disegno a mio parere è molto particolare, e le scene d'azione sono davvero stupefacenti. Ancora non ho letto tutti i volumetti, ma finora questo manga si merita un 9 pieno.
La storia parla di Edward e Alphonse Elric, due fratelli che, cercando di resuscitare la madre morta, violano le leggi dell'Alchimia. Edward paga perdendo un braccio ed una gamba, Alphonse perde il suo intero corpo: la sua anima riesce però ad essere legata ad un'armatura grazie ad un sigillo di sangue. Ed decide così di diventare alchimista di Stato per trovare più facilmente la Pietra Filosofale e ridare un corpo al proprio fratellino.
La storia è veramente spettacolare, piena di colpi di scena, a tratti divertente e a tratti drammatica, senza mai essere banale o forzata. I personaggi più divertenti sono senza dubbio i fratelli Elric, Ed in particolare: il suo arrabbiarsi quando si fa riferimento alla sua altezza mi fa sempre morire dal ridere. Al, anche essendo il più piccolo dei due, è però il più ragionevole e buono e riesce (quasi) sempre a tenere a bada lo spericolato fratello. Altri personaggi sono la loro amica d'infanzia, Winry, costruttrice di automail, il colonnello Mustang, il comandante supremo dell'esercito, e molti altri che fanno da contorno alla vicenda.
Il disegno a mio parere è molto particolare, e le scene d'azione sono davvero stupefacenti. Ancora non ho letto tutti i volumetti, ma finora questo manga si merita un 9 pieno.
Questo è davvero uno dei manga migliori degli ultimi tempi.
Mi piace molto per la sua ambientazione, i luoghi, le città e i costumi in particolare, oltre ovviamente per la bellissime quanto intricata e ben narrata storia.
Hiromu Arakawa, autrice di quest'opera, riesce a coinvolgere il lettore sin dal primo numero e riesce ancora meglio a tenerlo incollato al volume che sta leggendo, cosa secondo me molto più difficile.
Il particolare che più mi ha colpito, e ha fatto in modo che continuassi con la lettura e l'acquisto dei volumi successivi, è stato la scelta dell'autrice di far incendiare ai due protagonisti della storia, i fratelli inseparabili Edward e Alphonse Elric, la loro casa, quella in cui erano cresciuti, per "bruciare" letteralmente i ponti col passato. Mi è piaciuta molto inoltre, l'idea dell'autrice di impersonificare nei vari homunculus, i nemici principali e più ostici per i fratelli Erlic, i sette peccati capitali, dando vita così a Lust (lussuria), Gluttony (gola), Envy (invidia), Wrath (ira), Pride (superbia), Greed (avarizia) e Sloth (accidia).
Un'altra idea molto originale è quella degli automail, delle protesi di acciaio che Edward si fa installare dalla sua migliore amica, Winry.
Come detto la storia è davvero bella, ma anche i disegni non sono da meno, dai due protagonisti fino ai personaggi secondari e anche terziari, tutti caratterizzati alla perfezione e ben disegnati.
Nonostante la trama molto seria e profonda in alcuni tratti, Full Metal Alchemist, riesce a regalare anche ottimi sprazzi di comicità, molto belli sono quelli aventi protagonista Edward Elric. Da notare inoltre che nelle tante e sempre apprezzate strisce comiche presenti alla fine dei vari volumi, l'autrice Hiromu Arakawa decide di prendere parte alla sua opera raffigurandosi come una mucca!
Consiglio tantissimo e a tutti questo manga dunque, diventato in breve tempo uno dei maggiori successi in tutto il mondo, ma molto meritatamente, in particolare ai fan del genere shounen. Buona l'edizione italiana di Planet manga, così come il rapporto qualità/prezzo.
Mi piace molto per la sua ambientazione, i luoghi, le città e i costumi in particolare, oltre ovviamente per la bellissime quanto intricata e ben narrata storia.
Hiromu Arakawa, autrice di quest'opera, riesce a coinvolgere il lettore sin dal primo numero e riesce ancora meglio a tenerlo incollato al volume che sta leggendo, cosa secondo me molto più difficile.
Il particolare che più mi ha colpito, e ha fatto in modo che continuassi con la lettura e l'acquisto dei volumi successivi, è stato la scelta dell'autrice di far incendiare ai due protagonisti della storia, i fratelli inseparabili Edward e Alphonse Elric, la loro casa, quella in cui erano cresciuti, per "bruciare" letteralmente i ponti col passato. Mi è piaciuta molto inoltre, l'idea dell'autrice di impersonificare nei vari homunculus, i nemici principali e più ostici per i fratelli Erlic, i sette peccati capitali, dando vita così a Lust (lussuria), Gluttony (gola), Envy (invidia), Wrath (ira), Pride (superbia), Greed (avarizia) e Sloth (accidia).
Un'altra idea molto originale è quella degli automail, delle protesi di acciaio che Edward si fa installare dalla sua migliore amica, Winry.
Come detto la storia è davvero bella, ma anche i disegni non sono da meno, dai due protagonisti fino ai personaggi secondari e anche terziari, tutti caratterizzati alla perfezione e ben disegnati.
Nonostante la trama molto seria e profonda in alcuni tratti, Full Metal Alchemist, riesce a regalare anche ottimi sprazzi di comicità, molto belli sono quelli aventi protagonista Edward Elric. Da notare inoltre che nelle tante e sempre apprezzate strisce comiche presenti alla fine dei vari volumi, l'autrice Hiromu Arakawa decide di prendere parte alla sua opera raffigurandosi come una mucca!
Consiglio tantissimo e a tutti questo manga dunque, diventato in breve tempo uno dei maggiori successi in tutto il mondo, ma molto meritatamente, in particolare ai fan del genere shounen. Buona l'edizione italiana di Planet manga, così come il rapporto qualità/prezzo.
Fullmetal Alchemist è senza dubbio il miglior manga che io abbia mai letto.
I protagonisti sono Edward e Alphonse Elric, due giovani fratelli che, in seguito ad una trasmutazione fallita, hanno perso i loro corpi. Decidono così di partire per trovare la misteriosa Pietra Filosofale, un oggetto magico che dovrebbe restituire loro i corpi, tuttavia finiranno per scoprire delle verità che non avrebbero mai voluto conoscere.
I personaggi, sia i principali che i secondari, sono tutti ben delineati, con una caratterizzazione profonda che lascia estremamente stupiti: è raro vedere in un manga, soprattutto in uno shonen come questo, una tale introspezione psicologica. Al contrario di manga come Naruto, in cui abbiamo decine di personaggi che a volte vengono dimenticati, in FMA nessuno dei protagonisti e personaggi secondari sparisce senza un buon motivo.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
È quasi impossibile non supportare il desiderio di Mustang di diventare Comandante Supremo, non commuoversi di fronte alla morte di Hughes e alle lacrime di sua figlia Elycia, e via di seguito.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Ciascun personaggio ha difetti e pregi che lo rendono quasi indimenticabile. Quindi, solo per questo la Arakawa meriterebbe un 10.
FMA non è basato sugli scontri, tuttavia anche questi sono di ottimo livello: niente soliti power-up scontati e inutili, ma tanta strategia e intelligenza. Qui non si vedono le solite botte da orbi, con protagonisti sbatacchiati ovunque che si rialzano in mezzo secondo: se uno dei combattenti viene colpito con forza, è probabile che non si rialzi per un bel po'. Edward e Alphonse non combattono da soli, bensì con alleati che li aiutano a vincere, e senza questi ultimi i due perderebbero chiaramente. Quindi, anche per gli scontri un bel 10 pieno, perché sono presenti, ma non controllano completamente la trama come in un Naruto, Dragonball & Co.
Inoltre, se negli shonen la pecca talvolta è quella dei momenti sentimentali, la Arakawa ovvia anche a questo problema. I sentimenti dei protagonisti sono ben chiari, anche se vengono nascosti agli interessati; spesso sono le azioni a parlare per i personaggi, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> come la disperazione del Tenente Hawkeye durante la lotta contro Lust, o la decisione di Yao Ling. <b>[Fine spoiler.]</b>
Tuttavia, FMA non è uno shoujo, e benché i sentimenti (non solo d'amore, ma anche di amicizia) siano ben presenti, essi non sono preponderanti. 10 anche per questo, Arakawa.
La trama parte a rilento, ma via via i tasselli iniziano ad andare al proprio posto, in un crescendo di tensione che culmina con il fatidico Giorno della Promessa. Hiromu Arakawa è un genio del colpo di scena: spesso e volentieri accade ciò che meno ci aspettavamo, come con le morti nei primi volumi, la scoperta della natura della Pietra Filosofale e via di seguito. Gli avvenimenti non sono mai scontati e banali, e tutti i misteri iniziali vengono spiegati con accuratezza. Una trama così sarebbe da 11, a dirla tutta.
Un altro piccolo difetto degli shonen, ossia il ruolo femminile, viene ampiamente evitato dalla Arakawa, con figure come il Tenente Hawkeye, il Generale Armstrong, Lan Fan eccetera. Inoltre i personaggi non rimangono statici nelle loro convinzioni, ma crescono, cambiano e accettano il peso delle proprie azioni.
Il disegno è ottimo, con linee ben definite, ciascun personaggio è molto curato. Non c'è alcuna difficoltà a capire ciò che avviene negli scontri, il che rende molto semplice la lettura; unico difetto, talvolta i fondali vengono eliminati e lo sfondo è lasciato in bianco.
Le tematiche sono piuttosto serie (la perdita o l'abbandono da parte di un genitore, lo sterminio di un'intera popolazione durante una guerra, ecc), tuttavia la Arakawa è una maestra nell'inserire gag comiche meravigliose senza tuttavia eliminare la tensione della scena.
Insomma, un manga a cui do 10 semplicemente perché non c'è un voto più alto. Ogni appassionato di manga dovrebbe leggerlo: i volumi sono relativamente pochi, e i capitoli comunque sono "solo" 108, anche se più lunghi del normale. Fullmetal Alchemist è davvero imperdibile!
I protagonisti sono Edward e Alphonse Elric, due giovani fratelli che, in seguito ad una trasmutazione fallita, hanno perso i loro corpi. Decidono così di partire per trovare la misteriosa Pietra Filosofale, un oggetto magico che dovrebbe restituire loro i corpi, tuttavia finiranno per scoprire delle verità che non avrebbero mai voluto conoscere.
I personaggi, sia i principali che i secondari, sono tutti ben delineati, con una caratterizzazione profonda che lascia estremamente stupiti: è raro vedere in un manga, soprattutto in uno shonen come questo, una tale introspezione psicologica. Al contrario di manga come Naruto, in cui abbiamo decine di personaggi che a volte vengono dimenticati, in FMA nessuno dei protagonisti e personaggi secondari sparisce senza un buon motivo.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
È quasi impossibile non supportare il desiderio di Mustang di diventare Comandante Supremo, non commuoversi di fronte alla morte di Hughes e alle lacrime di sua figlia Elycia, e via di seguito.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Ciascun personaggio ha difetti e pregi che lo rendono quasi indimenticabile. Quindi, solo per questo la Arakawa meriterebbe un 10.
FMA non è basato sugli scontri, tuttavia anche questi sono di ottimo livello: niente soliti power-up scontati e inutili, ma tanta strategia e intelligenza. Qui non si vedono le solite botte da orbi, con protagonisti sbatacchiati ovunque che si rialzano in mezzo secondo: se uno dei combattenti viene colpito con forza, è probabile che non si rialzi per un bel po'. Edward e Alphonse non combattono da soli, bensì con alleati che li aiutano a vincere, e senza questi ultimi i due perderebbero chiaramente. Quindi, anche per gli scontri un bel 10 pieno, perché sono presenti, ma non controllano completamente la trama come in un Naruto, Dragonball & Co.
Inoltre, se negli shonen la pecca talvolta è quella dei momenti sentimentali, la Arakawa ovvia anche a questo problema. I sentimenti dei protagonisti sono ben chiari, anche se vengono nascosti agli interessati; spesso sono le azioni a parlare per i personaggi, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> come la disperazione del Tenente Hawkeye durante la lotta contro Lust, o la decisione di Yao Ling. <b>[Fine spoiler.]</b>
Tuttavia, FMA non è uno shoujo, e benché i sentimenti (non solo d'amore, ma anche di amicizia) siano ben presenti, essi non sono preponderanti. 10 anche per questo, Arakawa.
La trama parte a rilento, ma via via i tasselli iniziano ad andare al proprio posto, in un crescendo di tensione che culmina con il fatidico Giorno della Promessa. Hiromu Arakawa è un genio del colpo di scena: spesso e volentieri accade ciò che meno ci aspettavamo, come con le morti nei primi volumi, la scoperta della natura della Pietra Filosofale e via di seguito. Gli avvenimenti non sono mai scontati e banali, e tutti i misteri iniziali vengono spiegati con accuratezza. Una trama così sarebbe da 11, a dirla tutta.
Un altro piccolo difetto degli shonen, ossia il ruolo femminile, viene ampiamente evitato dalla Arakawa, con figure come il Tenente Hawkeye, il Generale Armstrong, Lan Fan eccetera. Inoltre i personaggi non rimangono statici nelle loro convinzioni, ma crescono, cambiano e accettano il peso delle proprie azioni.
Il disegno è ottimo, con linee ben definite, ciascun personaggio è molto curato. Non c'è alcuna difficoltà a capire ciò che avviene negli scontri, il che rende molto semplice la lettura; unico difetto, talvolta i fondali vengono eliminati e lo sfondo è lasciato in bianco.
Le tematiche sono piuttosto serie (la perdita o l'abbandono da parte di un genitore, lo sterminio di un'intera popolazione durante una guerra, ecc), tuttavia la Arakawa è una maestra nell'inserire gag comiche meravigliose senza tuttavia eliminare la tensione della scena.
Insomma, un manga a cui do 10 semplicemente perché non c'è un voto più alto. Ogni appassionato di manga dovrebbe leggerlo: i volumi sono relativamente pochi, e i capitoli comunque sono "solo" 108, anche se più lunghi del normale. Fullmetal Alchemist è davvero imperdibile!
Devo ammetterlo, per anni ho odiato questo manga con tutto il cuore, non per il manga in sé, ma per l'anime (il primo) trasmesso poco tempo prima del fumetto. Questo perché sebbene l'anime sia tratto dal fumetto, ne prende solamente alcuni pezzi e li massacra in maniera sconclusionata.
Dopo anni e dopo continue recensioni positive, dentro di me è cresciuta una forte curiosità di leggerlo e ne sono rimasto letteralmente folgorato: mi sono ritrovato a leggere uno dei migliori fumetti degli ultimi anni!
La storia è ben definita in tutti i 27 numeri senza mai cadere nell'ovvio e nella ripetitività. Parte come un qualunque shounen, ma pian piano cresce fino a sfiorare il livello di un seinen, diramandosi in una trama ricca di colpi di scena, violenza e demenza.
I personaggi sono la vera perla di questo manga: sono pochi (diciamo che i principali sono una trentina) e caratterizzati in maniera perfetta, crescono e non si contraddicono. Alcuni sono proprio geniali, soprattutto le donne hanno una marcia in più, Izumi e Olivier in primis, probabilmente perché è l'autrice è una signora.
Se proprio dobbiamo trovare una pecca in questa opera d'arte, la si può rilevare nel finale un po' troppo shounen, ma sinceramente questo non muta il mio giudizio.
Concludendo, posso senz'altro definire questo manga come geniale e originale, con un numero relativamente basso di volumi e che riesce a divertire e commuovere in maniera sorprendente. Un must per ogni collezionista!
Dopo anni e dopo continue recensioni positive, dentro di me è cresciuta una forte curiosità di leggerlo e ne sono rimasto letteralmente folgorato: mi sono ritrovato a leggere uno dei migliori fumetti degli ultimi anni!
La storia è ben definita in tutti i 27 numeri senza mai cadere nell'ovvio e nella ripetitività. Parte come un qualunque shounen, ma pian piano cresce fino a sfiorare il livello di un seinen, diramandosi in una trama ricca di colpi di scena, violenza e demenza.
I personaggi sono la vera perla di questo manga: sono pochi (diciamo che i principali sono una trentina) e caratterizzati in maniera perfetta, crescono e non si contraddicono. Alcuni sono proprio geniali, soprattutto le donne hanno una marcia in più, Izumi e Olivier in primis, probabilmente perché è l'autrice è una signora.
Se proprio dobbiamo trovare una pecca in questa opera d'arte, la si può rilevare nel finale un po' troppo shounen, ma sinceramente questo non muta il mio giudizio.
Concludendo, posso senz'altro definire questo manga come geniale e originale, con un numero relativamente basso di volumi e che riesce a divertire e commuovere in maniera sorprendente. Un must per ogni collezionista!
Manga davvero bello: trama innovativa che presenta un nuovo tipo di combattimento basato sull'alchimia appunto (che viene spiegata con regole ben precise), nonché protagonisti dalla forte personalità e spesso molto divertenti (Edward per la sua altezza e Alphonse per la sua "generosità"), i quali non devono conquistare il mondo come accade nella maggior parte degli shonen, ma cercare la pietra filosofale per riavere i loro corpi originari.
Il manga è davvero ben fatto: la storia mai vista, il disegno ben curato (anche se non amo particolarmente lo stile dell'autrice), i colpi di scena e l'introduzione di nuovi personaggi sempre al momento giusto in modo da tenere alta l'attenzione del lettore. Anche gli antagonisti hanno una forte personalità e tutti degli obbiettivi particolari, per esempio Scar che vuole distruggere tutti gli alchimisti, o gli Homunculus che restano nell'ombra per gran parte della storia in attesa dell'attuazione del loro piano.
Per concludere, un manga che consiglio vivamente in particolar modo per la storia e i personaggi.
Il manga è davvero ben fatto: la storia mai vista, il disegno ben curato (anche se non amo particolarmente lo stile dell'autrice), i colpi di scena e l'introduzione di nuovi personaggi sempre al momento giusto in modo da tenere alta l'attenzione del lettore. Anche gli antagonisti hanno una forte personalità e tutti degli obbiettivi particolari, per esempio Scar che vuole distruggere tutti gli alchimisti, o gli Homunculus che restano nell'ombra per gran parte della storia in attesa dell'attuazione del loro piano.
Per concludere, un manga che consiglio vivamente in particolar modo per la storia e i personaggi.
Fullmetal Alchemist rappresenta certamente uno dei titoli che ha ottenuto maggiormente successo nell’ultimo periodo, grazie veramente coinvolgente ed interessante.
Il manga è ambientato intorno al periodo del 1900 in una sorta di universo alternativo, dove la scienza che conosciamo è sostituita da un particolare disciplina chiamata alchimia, che permette di compiere tramutazioni della materia, modificarne la combinazione e composizione degli elementi, per poter ottenere oggetti di vario genere.
L’alchimia è praticata tramite l’uso di cerchi alchemici e seguendo la “legge dello scambio equivalete”, ovvero: «Senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore».
Protagonisti della storia sono due fratelli, Edward e Alphonse Elric, i quali praticano l’uso dell’alchimia. Figli di un famoso ed eccelso alchimista, erano però stati lasciati a vivere soli insieme alla madre quando Alphonse era solamente un neonato. Purtroppo la madre dei ragazzi morì, dopo una lunga malattia, quando erano ancora dei ragazzini. Dopo aver approfondito i loro studi sull’arte alchemica tentarono di riportare in vita la defunta madre attraverso un cerchio alchemico, che avevano trovato e imparato attraverso gli studi compiuti sugli appunti che il padre aveva lasciato in casa.
Il tentativo si rivela fallimentare e come se non bastasse Edward perde la propria gamba sinistra, mentre il povero Alphonse si vede privato dell’intero corpo, tuttavia Edward, in preda alla disperazione, riesce a legare l’anima del fratello ad un armatura sacrificando il suo braccio destro. Braccio e gamba di Edward verranno sostituite da automail, degli arti meccanici.
I due intraprenderanno così un lungo viaggio, per trovare informazioni e quant’altro in modo da poter riottenere un giorno i loro corpi normali.
L'opera oltre a contenere una trama ben articolata e sviluppata, presenta combattimenti di tutto rispetto che sono resi sempre diversi e innovativi dall'uso dell'alchimia. Inoltre nel corso della storia non mancano gli spezzoni comici ad alleggerirne il peso.
Pregevole è anche dal punto di vista grafico, con i notevoli disegni della Arakawa. Il mio voto finale è sicuramente un dieci.
Il manga è ambientato intorno al periodo del 1900 in una sorta di universo alternativo, dove la scienza che conosciamo è sostituita da un particolare disciplina chiamata alchimia, che permette di compiere tramutazioni della materia, modificarne la combinazione e composizione degli elementi, per poter ottenere oggetti di vario genere.
L’alchimia è praticata tramite l’uso di cerchi alchemici e seguendo la “legge dello scambio equivalete”, ovvero: «Senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore».
Protagonisti della storia sono due fratelli, Edward e Alphonse Elric, i quali praticano l’uso dell’alchimia. Figli di un famoso ed eccelso alchimista, erano però stati lasciati a vivere soli insieme alla madre quando Alphonse era solamente un neonato. Purtroppo la madre dei ragazzi morì, dopo una lunga malattia, quando erano ancora dei ragazzini. Dopo aver approfondito i loro studi sull’arte alchemica tentarono di riportare in vita la defunta madre attraverso un cerchio alchemico, che avevano trovato e imparato attraverso gli studi compiuti sugli appunti che il padre aveva lasciato in casa.
Il tentativo si rivela fallimentare e come se non bastasse Edward perde la propria gamba sinistra, mentre il povero Alphonse si vede privato dell’intero corpo, tuttavia Edward, in preda alla disperazione, riesce a legare l’anima del fratello ad un armatura sacrificando il suo braccio destro. Braccio e gamba di Edward verranno sostituite da automail, degli arti meccanici.
I due intraprenderanno così un lungo viaggio, per trovare informazioni e quant’altro in modo da poter riottenere un giorno i loro corpi normali.
L'opera oltre a contenere una trama ben articolata e sviluppata, presenta combattimenti di tutto rispetto che sono resi sempre diversi e innovativi dall'uso dell'alchimia. Inoltre nel corso della storia non mancano gli spezzoni comici ad alleggerirne il peso.
Pregevole è anche dal punto di vista grafico, con i notevoli disegni della Arakawa. Il mio voto finale è sicuramente un dieci.
Fullmetal Alchemist è sicuramente uno dei manga più belli che abbia mai avuto il piacere di leggere. È infatti impossibile non rimanere attratti dalla splendida trama costruita da Hiromu Arakawa nel narrare le vicende dei fratelli Elric, in viaggio per rimediare al proprio peccato e riottenere i loro corpi.
Mai scontato, mai capitoli inutili, suspance e livello di interesse portati al massimo in molti volumi. Tutte le situazioni sono ben curate, e i risultati si vedono dopo qualche volume; le vicende sempre originali e mai scontate.
I personaggi sono tutti ottimamente presentati e hanno un carattere molto complesso; ognuno di loro ha un obiettivo ben preciso da raggiungere. È difficile non "innamorasi" di ciascuno di loro. Si combatte solo per sopravvivere e per raggiungere il proprio obiettivo: non ci sono combattimenti inutili; gli scontri non sono sempre uguali, anzi, grazie all'uso dell'alchimia ognuno di essi risulta essere sempre innovativo e interessante e riesce a catturare l'attenzione del lettore.
Non mancano delle note divertenti durante la narrazione, e risultano anche carini e ironici i bonus a fine volume.
I disegni sono ben realizzati e i particolari sono curati con attenzione, apprezzo molto la tecnica dell'Arakawa.
Odio farlo, ma il mio voto è inevitabilmente 10: non si può concedere di meno ad un manga così. Consigliatissimo.
Mai scontato, mai capitoli inutili, suspance e livello di interesse portati al massimo in molti volumi. Tutte le situazioni sono ben curate, e i risultati si vedono dopo qualche volume; le vicende sempre originali e mai scontate.
I personaggi sono tutti ottimamente presentati e hanno un carattere molto complesso; ognuno di loro ha un obiettivo ben preciso da raggiungere. È difficile non "innamorasi" di ciascuno di loro. Si combatte solo per sopravvivere e per raggiungere il proprio obiettivo: non ci sono combattimenti inutili; gli scontri non sono sempre uguali, anzi, grazie all'uso dell'alchimia ognuno di essi risulta essere sempre innovativo e interessante e riesce a catturare l'attenzione del lettore.
Non mancano delle note divertenti durante la narrazione, e risultano anche carini e ironici i bonus a fine volume.
I disegni sono ben realizzati e i particolari sono curati con attenzione, apprezzo molto la tecnica dell'Arakawa.
Odio farlo, ma il mio voto è inevitabilmente 10: non si può concedere di meno ad un manga così. Consigliatissimo.
Manga bellissimo a mio parere... il tratto non è perfetto, ma la storia è veramente appassionante. Consiglio vivamente di leggere questo manga e non di guardare l'anime che è troppo breve, che salta una gran parte della storia scritta sul manga, anche se ora hanno prodotto una seconda serie anime che dovrebbe raccontare la parte di manga mancante.
La storia parla dei fratelli Elric che, dopo aver perso la madre, cercano di riportarla in vita con l'alchimia, ma pagano a caro prezzo questo gesto. La trasmutazione umana non è permessa, si deve pagare un tributo troppo alto (nell'alchimia esiste la legge dello scambio equivalente), infatti Edward, il più grande dei due, perde una gamba e un braccio, che poi verranno sostituiti da arti meccanici; mentre e Alfonse perde l'intero corpo, ma riesce a sopravvivere perché il fratello lega la sua anima ad un armatura. Da qui partono le loro avventure con lo scopo di riavere i loro corpi!
Durante il loro viaggio incontreranno il padre scomparso da anni, combatteranno contro gli homunculus, creature nate grazie alla pietra filosofale (obiettivo storico dell'alchimia), in questo manga c'è davvero tutto: azione, momenti comici, dramma ecc...
L'autrice ha dichiarato che il manga si è avviato nella fase conclusiva ma non si sa quando finirà e quanti volumi mancano alla fine!
La storia parla dei fratelli Elric che, dopo aver perso la madre, cercano di riportarla in vita con l'alchimia, ma pagano a caro prezzo questo gesto. La trasmutazione umana non è permessa, si deve pagare un tributo troppo alto (nell'alchimia esiste la legge dello scambio equivalente), infatti Edward, il più grande dei due, perde una gamba e un braccio, che poi verranno sostituiti da arti meccanici; mentre e Alfonse perde l'intero corpo, ma riesce a sopravvivere perché il fratello lega la sua anima ad un armatura. Da qui partono le loro avventure con lo scopo di riavere i loro corpi!
Durante il loro viaggio incontreranno il padre scomparso da anni, combatteranno contro gli homunculus, creature nate grazie alla pietra filosofale (obiettivo storico dell'alchimia), in questo manga c'è davvero tutto: azione, momenti comici, dramma ecc...
L'autrice ha dichiarato che il manga si è avviato nella fase conclusiva ma non si sa quando finirà e quanti volumi mancano alla fine!
Per adesso il miglior manga che io abbia mai letto.
Storia con momenti seri e momenti di ilarità molto belli.
La storia dopo il primo volumetto si delinea e lascia misteri dietro di se, spinge il lettore a "divorare" i volumetti per capire e svelare i punti interrogativi che la Hiromu Arakawa lascia nelle pagine di Fullmetal Alchemist.
Ambientazione rispettata benissimo che non appesantisce la storia ma anzi la fortifica. Trama in tremenda ascesa di numero in numero.
Non posso che dare dieci a questo capolavoro.
Detto tra noi... ero partito molto scettico col leggerle questo manga. Ma dopo 3 numeri me ne sono completamente innamorato.
Storia con momenti seri e momenti di ilarità molto belli.
La storia dopo il primo volumetto si delinea e lascia misteri dietro di se, spinge il lettore a "divorare" i volumetti per capire e svelare i punti interrogativi che la Hiromu Arakawa lascia nelle pagine di Fullmetal Alchemist.
Ambientazione rispettata benissimo che non appesantisce la storia ma anzi la fortifica. Trama in tremenda ascesa di numero in numero.
Non posso che dare dieci a questo capolavoro.
Detto tra noi... ero partito molto scettico col leggerle questo manga. Ma dopo 3 numeri me ne sono completamente innamorato.
I protagonisti di questa storia sono i fratelli Edward e Alphonse Elric, due intelligentissimi bambini che hanno praticamente vissuto solo con la madre, visto che il padre sembra essersi dileguato un bel giorno per non si sa (all'inizio) per quale motivo. Purtroppo la Madre dei due bimbi verrà a mancare, e questi passeranno alcuni anni immersi nello studio approfondito dell'alchimia (usufruendo della gran mole di testi del padre presenti nella villa di famiglia) col fine di cimentarsi in un'impresa che infrange il divieto più grande dell'alchimia, riportare in vita i morti, nella fattispecie la loro cara mamma.
A causa della loro inesperienza, i due ragazzi però si ritroveranno a pagare le conseguenze del loro gesto: Alphonse perderà il suo corpo, mentre Eric prima un braccio, e poi una gamba per richiamare l'anima del fratello che, da quel giorno, sarà vincolata ad una grossa armatura.
Comincia così il viaggio dei due fratelli alla ricerca della pietra filosofale, l'unico mezzo tramite il quale poter rientrare in possesso di ciò che è stato a loro tolto.
Tale ricerca li porterà ad imbattersi in oscure macchinazioni governative, ed in un'organizzazione che persegue dei fini abominevoli e letali per l'intera umanità.
Come si può ben intuire questo è un manga dalla forte drammaticità, con inoltre momenti dal ritmo serrato e coinvolgente, che non lesina passaggi emozionanti o clamorosi e ben studiati colpi di scena. Nonostante ciò la battuta, e le gags son sempre dietro l'angolo... e meno male perchè, altrimenti, il manga risulterebbe un po' troppo drammatico. Invece Fullmetal Alhemist fa proprio di questo equilibrio, secondo me, il suo punto di forza.
La storia poi col procedere dei volumi diventa sempre più avvincente, visto che porta avanti nel contempo le vicende di più protagonisti, ma che si incastrano egregiamente tra di loro tessendo una trama davvero ben strutturata.
Anche i combattimenti sono ben fatti, visto che non si basano su banali potenziamenti, ma su innumerevoli varianti strategiche basate sull'utilizzo dell'alchimia in tutte le sue forme. Insomma niente stupide botte da orbi senza senso, ed inoltre i combattimenti non ricoprono mai un ruolo preponderante risultando invasivi... insomma non vengono utilizzati come riempitivo di una trama lacunosa ed inconsistente, come accade in molti altri shonen odierni.
I personaggi inoltre son ben caratterizzati, sia i primari che i secondari.
I disegni sono ben realizzati, sempre ordinati e ricchi di particolari e dettagli quando serve. La regia delle tavole è chiara e spesso "cinematografica" visto che suggerisce delle carrellate tipiche di tale ambito.
C'è da specificare che l'anime segue una sua storia diversissima perchè da un certo punto (dopo pochi volumi in realtà) non vi erano nuovi capitoli del manga sui quali potersi basare.
Concludendo, non posso che consigliare quello che ritengo uno dei più bei manga in circolazione, leggetelo in qualche modo e non ve ne pentirete, inoltre da qual che si dice in giro, la serializzazione in Giappone dovrebbe essere prossima al termine... così siam sicuri di non ritrovarci di fronte al solito shonen di successo che non termina mai.
A causa della loro inesperienza, i due ragazzi però si ritroveranno a pagare le conseguenze del loro gesto: Alphonse perderà il suo corpo, mentre Eric prima un braccio, e poi una gamba per richiamare l'anima del fratello che, da quel giorno, sarà vincolata ad una grossa armatura.
Comincia così il viaggio dei due fratelli alla ricerca della pietra filosofale, l'unico mezzo tramite il quale poter rientrare in possesso di ciò che è stato a loro tolto.
Tale ricerca li porterà ad imbattersi in oscure macchinazioni governative, ed in un'organizzazione che persegue dei fini abominevoli e letali per l'intera umanità.
Come si può ben intuire questo è un manga dalla forte drammaticità, con inoltre momenti dal ritmo serrato e coinvolgente, che non lesina passaggi emozionanti o clamorosi e ben studiati colpi di scena. Nonostante ciò la battuta, e le gags son sempre dietro l'angolo... e meno male perchè, altrimenti, il manga risulterebbe un po' troppo drammatico. Invece Fullmetal Alhemist fa proprio di questo equilibrio, secondo me, il suo punto di forza.
La storia poi col procedere dei volumi diventa sempre più avvincente, visto che porta avanti nel contempo le vicende di più protagonisti, ma che si incastrano egregiamente tra di loro tessendo una trama davvero ben strutturata.
Anche i combattimenti sono ben fatti, visto che non si basano su banali potenziamenti, ma su innumerevoli varianti strategiche basate sull'utilizzo dell'alchimia in tutte le sue forme. Insomma niente stupide botte da orbi senza senso, ed inoltre i combattimenti non ricoprono mai un ruolo preponderante risultando invasivi... insomma non vengono utilizzati come riempitivo di una trama lacunosa ed inconsistente, come accade in molti altri shonen odierni.
I personaggi inoltre son ben caratterizzati, sia i primari che i secondari.
I disegni sono ben realizzati, sempre ordinati e ricchi di particolari e dettagli quando serve. La regia delle tavole è chiara e spesso "cinematografica" visto che suggerisce delle carrellate tipiche di tale ambito.
C'è da specificare che l'anime segue una sua storia diversissima perchè da un certo punto (dopo pochi volumi in realtà) non vi erano nuovi capitoli del manga sui quali potersi basare.
Concludendo, non posso che consigliare quello che ritengo uno dei più bei manga in circolazione, leggetelo in qualche modo e non ve ne pentirete, inoltre da qual che si dice in giro, la serializzazione in Giappone dovrebbe essere prossima al termine... così siam sicuri di non ritrovarci di fronte al solito shonen di successo che non termina mai.
Grande manga d'azione ma non troppo pesante, grazie ad alcuni intermezzi divertenti, sopratutto gli spassosissimi bonus alla fine di ogni volume! Mi aveva già appassionato l'anime, ma quando ho cominciato a leggere il manga me ne sono completamente innamorato. Comunque non gli metto 10 per la poca preponderanza dei combattimenti, anche se i pochi presenti sono bellissimi, e perchè ancora non ho finito di leggerlo. In definitiva lo consiglio con tutto il cuore!
Questa è la perfezione fatta manga, niente è lasciato al caso e la trama è molto coinvolgente. A dire la verità è stato anche il mio primo manga, infatti dopo aver visto l'anime, un giorno sono entrato in edicola e cosa ci trovo? Fullmetal Alchemist presentava personaggi che non avevo mai visto nell'anime! A quel punto mi sono comprato tutti i volumi.
La storia parla di due fratelli, Edward e Alphonse Elric, che tentano di riportare in vita la madre, tentando una trasmutazione vietata. Purtroppo qualcosa va male nella trasmutazione, e Alphonse perde tutto il corpo mentre Edward perde la gamba sinistra. Edward disperato cerca in tutti i modi di far tornare indietro suo fratello, anche sotto forma armatura. In questa trasmutazione perde il braccio e viene trovato dal fratello in un lago di sangue. Alphonse lo porta dalla loro zia, chiamata Pinako, esperta di medicina e auto-mail, cioè di protesi meccaniche. I due vengono contattati da un colonnello dell'esercito, Roy Mustang, che aveva ricevuto una lettera dai fratelli tempo prima. Il colonnello scopre ciò che hanno tentato di fare e si interessa ai fratelli, proponendo a Edward di diventare Alchimista di Stato. Qui hanno inizio le loro avventure, assolutamente da non perdere!
La storia parla di due fratelli, Edward e Alphonse Elric, che tentano di riportare in vita la madre, tentando una trasmutazione vietata. Purtroppo qualcosa va male nella trasmutazione, e Alphonse perde tutto il corpo mentre Edward perde la gamba sinistra. Edward disperato cerca in tutti i modi di far tornare indietro suo fratello, anche sotto forma armatura. In questa trasmutazione perde il braccio e viene trovato dal fratello in un lago di sangue. Alphonse lo porta dalla loro zia, chiamata Pinako, esperta di medicina e auto-mail, cioè di protesi meccaniche. I due vengono contattati da un colonnello dell'esercito, Roy Mustang, che aveva ricevuto una lettera dai fratelli tempo prima. Il colonnello scopre ciò che hanno tentato di fare e si interessa ai fratelli, proponendo a Edward di diventare Alchimista di Stato. Qui hanno inizio le loro avventure, assolutamente da non perdere!
Sicuramente non è il solito shonen (non so neanche se sia da considerare uno shonen...), vengono trattati argomenti abbastanza seri, come la vita e il dolore dei due fratelli, però non risulta mai pesante perché l'autrice è bravissima a dosare in ogni capitolo argomenti pesanti con delle gag che fanno veramente ridere (questo non me l'aspettavo proprio). La trama è bellissima e riesce a sopperire la mancanza di veri combattimenti; i personaggi sono pochi ma speciali. Anche il disegno è semplice, ma efficace e chiarissimo. Sicuramente è un manga che si legge volentieri e consiglio a tutti, anche perché è qualcosa di veramente diverso dal solito e cambiare ogni tanto non fa male...
I manga sanguinolenti all'inizio non mi entusiasmavano, ma poi ho dovuto abituarmi causa forza maggiore (gli shonen sono quasi tutti così ^^').
FMA è stato uno dei primi manga che ho acquistato... all'inizio solo per curiosità, perché avevo sentito parlare dell'anime (che avevo iniziato a vedere e poi subito abbandonato causa la scena dei primi minuti con una panoramica sul cuore aperto e palpitante della creatura trasmutata da Ed) ma è bastato quel solo volume (volume 7; la scena tra Greed ed Edward mi ha fatto morire dal ridere) ad appassionarmi e a farmi recuperare di fretta e furia i volumi precedenti.
In sostanza, FMA è un manga avvincente, accattivante e anche molto divertente, corredato di dialoghi seri che fanno riflettere o che comunque ti toccano nel profondo.
Per quanto mi sia piaciuto e mi piaccia, per quanto sia indubbiamente uno dei migliori shonen in circolazione, non mi ha però ispirato quel fascino fuggevole che mi fanno provare alcuni manga (e che mi spingono a comperare oltre al manga anche una quintalata di accessori ad esso dedicati... anche se ho acquistato l'orologio da alchimista di stato di Ed, a quello non si può dire di no!). Forse perché un po' manca il sentimento, non che non ci sia, soprattutto sul versante dell'amicizia, o dell'affetto in genere ma parlo di una specie di... "sensazione" di fondo, non so come spiegarmi... non mi riferisco solo al romanticismo, che pure pochino pochino c'è, anche se è indubbiamente sacrificato a favore dell'azione, come del resto accade in molti shonen.
Non mi è chiaro neppure perché Ed possa far tutto con la sua alchimia tranne riparare il suo automail. Forse perché non ne conosce il funzionamento e i particolari meccanici, ma visto è un genio potrebbe farselo spiegare, no?
FMA è stato uno dei primi manga che ho acquistato... all'inizio solo per curiosità, perché avevo sentito parlare dell'anime (che avevo iniziato a vedere e poi subito abbandonato causa la scena dei primi minuti con una panoramica sul cuore aperto e palpitante della creatura trasmutata da Ed) ma è bastato quel solo volume (volume 7; la scena tra Greed ed Edward mi ha fatto morire dal ridere) ad appassionarmi e a farmi recuperare di fretta e furia i volumi precedenti.
In sostanza, FMA è un manga avvincente, accattivante e anche molto divertente, corredato di dialoghi seri che fanno riflettere o che comunque ti toccano nel profondo.
Per quanto mi sia piaciuto e mi piaccia, per quanto sia indubbiamente uno dei migliori shonen in circolazione, non mi ha però ispirato quel fascino fuggevole che mi fanno provare alcuni manga (e che mi spingono a comperare oltre al manga anche una quintalata di accessori ad esso dedicati... anche se ho acquistato l'orologio da alchimista di stato di Ed, a quello non si può dire di no!). Forse perché un po' manca il sentimento, non che non ci sia, soprattutto sul versante dell'amicizia, o dell'affetto in genere ma parlo di una specie di... "sensazione" di fondo, non so come spiegarmi... non mi riferisco solo al romanticismo, che pure pochino pochino c'è, anche se è indubbiamente sacrificato a favore dell'azione, come del resto accade in molti shonen.
Non mi è chiaro neppure perché Ed possa far tutto con la sua alchimia tranne riparare il suo automail. Forse perché non ne conosce il funzionamento e i particolari meccanici, ma visto è un genio potrebbe farselo spiegare, no?
Fullmetal Alchemist è un manga dalla trama avvincente e complessa, che va a toccare tematiche serie senza risultare lezioso o sgradevole, come capita ad altri manga che intraprendono questa strada. Comunque nonostante le riflessioni sulla guerra, sulla psicologia umana e sulla crescita interiore, FMA è principalmente un manga d'azione, e l'azione vi è di sicuro, ma un'azione ponderata, ben abbinata ad una trama tanto intrigante e complessa, ben organizzata. La Arakawa possiede un talento più unico che raro nel combinare tematiche serie a situazioni comiche che fanno sì che l'atmosfera non risulti troppo "pesante"... ed il fatto che non lo risulti ha dell'incredibile, considerato che il manga proceda senza concedersi pause, un colpo di scena dietro l'altro. Non vi sono volumi di transizione, ogni scena e ogni episodio servono al loro scopo, ed ogni volume è pregno di nuovi elementi; in un solo volume l'autrice è in grado di far avvenire un sacco di cose, ed ogni capitolo è indispensabile.
Decine e decine di personaggi, ognuno dalla personalità formidabile, con un proprio modo di comportarsi, di parlare, di pensare, come se fossero persone reali...
Penso che l'autrice dovrà faticare per trovare un finale adatto ad una trama tanto eccezionale, ma penso proprio che ce la farà senza problemi, considerato che finora sembra aver dimostrato una perfetta padronanza della sua storia, senza che nulla sembri lasciato al caso o mostri incongruenze con quanto detto in precedenza. La storia nonostante la sua complessità e il costante scambio tra passato e presente, le cose svelate in seguito e quelle ancora da sapere, risulta talmente lineare e giustificata in ogni suo aspetto, senza alcuna forzatura, da fare quasi paura. Sono ben pochi anche gli autori di romanzi che riescono ad ottenere un risultato del genere). Di sicuro conosce già a perfezione il finale e come arrivarci, e sono certa che non ci deluderà.
Un altro grande pregio della Arakawa è che non ha allungato il brodo solo perché il suo manga ha avuto successo, come hanno fatto altri autori... o almeno se l'ha fatto non si vede, il che è comunque un merito XD
Decine e decine di personaggi, ognuno dalla personalità formidabile, con un proprio modo di comportarsi, di parlare, di pensare, come se fossero persone reali...
Penso che l'autrice dovrà faticare per trovare un finale adatto ad una trama tanto eccezionale, ma penso proprio che ce la farà senza problemi, considerato che finora sembra aver dimostrato una perfetta padronanza della sua storia, senza che nulla sembri lasciato al caso o mostri incongruenze con quanto detto in precedenza. La storia nonostante la sua complessità e il costante scambio tra passato e presente, le cose svelate in seguito e quelle ancora da sapere, risulta talmente lineare e giustificata in ogni suo aspetto, senza alcuna forzatura, da fare quasi paura. Sono ben pochi anche gli autori di romanzi che riescono ad ottenere un risultato del genere). Di sicuro conosce già a perfezione il finale e come arrivarci, e sono certa che non ci deluderà.
Un altro grande pregio della Arakawa è che non ha allungato il brodo solo perché il suo manga ha avuto successo, come hanno fatto altri autori... o almeno se l'ha fatto non si vede, il che è comunque un merito XD
Definirlo semplicemente shounen è troppo riduttivo per un opera del genere, grandi disegni per una storia incredibile che non stanca mai, grandi caratterizzazioni dei singoli personaggi e tanti, tanti colpi di scena, veramente tutti inaspettati. Anche la relativa durata è perfetta (tra i 20 ed i 30 volumi) così la storia si è potuta evolvere tantissimo, ma senza andare fuori dai binari per deragliare in una serie di volumi e sopra volumi inutile dove la storia è congelata... poco da eccepire, grandissima Urakawa.
Fullmetal Alchemist è senza alcun dubbio il miglior shounen degli ultimi anni. La storia si svolge in un mondo alternativo in cui, insieme alla tecnologia, si è sviluppata l'alchimia... addirittura usata come arma dall'esercito. Protagonisti sono due fratelli, Edward e Alfonse, colpevoli di aver infranto un grande tabù, ed ora in viaggio alla ricerca della pietra filosofale, l'unico elemento tramite il quale poter rimediare a tale errore.
La storia è ricchissima di colpi di scena, e ben presto ci si accorge che non tutto è oro quello che luccica, e che sono in moto cose ben più grandi dei due protagonisti.
L'Arakawa, oltre ad avere un buon stile di disegno, è molto brava nel gestire gli avvenimenti e i colpi di scena che si susseguono nella vicenda. Inoltre i personaggi, dai protagonisti alla più insignificante comparsa, sono tutti ottimamente caratterizzate, vi basterà un solo sguardo per inquadrarli. Aggiunta che non guasta, è una buona dose di umorismo sempre presente della trama, ma senza appesantirla né sminuirla. Un manga bellissimo che consiglio a tutti.
La storia è ricchissima di colpi di scena, e ben presto ci si accorge che non tutto è oro quello che luccica, e che sono in moto cose ben più grandi dei due protagonisti.
L'Arakawa, oltre ad avere un buon stile di disegno, è molto brava nel gestire gli avvenimenti e i colpi di scena che si susseguono nella vicenda. Inoltre i personaggi, dai protagonisti alla più insignificante comparsa, sono tutti ottimamente caratterizzate, vi basterà un solo sguardo per inquadrarli. Aggiunta che non guasta, è una buona dose di umorismo sempre presente della trama, ma senza appesantirla né sminuirla. Un manga bellissimo che consiglio a tutti.
Di norma non dò mai il 10, ma in questo caso sono costretta a fare un'eccezione. Full Metal Alchemist è, sotto tutti gli aspetti, un manga eccellente. Il disegno dell'autrice è tremendamente versatile: l'anatomia è studiata ed efficace, i volti sono caratterizzati nonostante le linee estremamente pulite ed essenziali, i paesaggi realistici e particolari. L'Arakawa ha un tratto distinguibilissimo e unico che, fin dal primo volume, cattura chiunque ne legga le pagine.
La trama è molto originale, soprattutto l'utilizzo di un campo inesplorato come l'alchimia, che è stata adattata ad un contesto estremamente azzeccato e intrigante. I personaggi sono molto indagati psicologicamente e i legami fra di essi, seppur minimi, sono trattati con estrema cura e umanità. La crescita di ciascun personaggio rispetto alle circostanze, fa di FMA uno dei pochi manga che sanno fondere alla perfezione indagine psicologica e azione, senza che l'una o l'altra prevalga.
In sostanza, un manga che rimarrà nella storia del fumetto giapponese, così come l'autrice che, si spera, continui la sua brillante carriera dopo la fine della sua opera principale. Un manga che consiglio senza problemi a tutti.
La trama è molto originale, soprattutto l'utilizzo di un campo inesplorato come l'alchimia, che è stata adattata ad un contesto estremamente azzeccato e intrigante. I personaggi sono molto indagati psicologicamente e i legami fra di essi, seppur minimi, sono trattati con estrema cura e umanità. La crescita di ciascun personaggio rispetto alle circostanze, fa di FMA uno dei pochi manga che sanno fondere alla perfezione indagine psicologica e azione, senza che l'una o l'altra prevalga.
In sostanza, un manga che rimarrà nella storia del fumetto giapponese, così come l'autrice che, si spera, continui la sua brillante carriera dopo la fine della sua opera principale. Un manga che consiglio senza problemi a tutti.
Questo manga è un CAPOLAVORO, non ci si può aspettare niente di più da questo manga. La storia è fantastica una delle migliori di sempre, i personaggi sono stupendi, il disegno semplice ma comunque bello, e a ogni numero ci si aspetta sempre qualche colpo di scena. La storia parla dei fratelli Elric, due alchimisti che dopo aver fatto una trasmutazione umana vengono privati dei loro corpi(Aalphonse tutto il corpo, mentre Edward un braccio e una gamba). Cosi partono alla ricerca della pietra filosofale, che permetterebbe loro di riavere indietro i loro corpi. Ma dietro alla pietra si celano dei pesanti verità. Secondo me è uno dei manga che insieme ad One Piece difficilmente si potrà dimenticare, anche fra molti anni.
Quando si parla di Fullmetal Alchemist, chi lo ha visto ti risponde: "L'Anime è stupendo!" peccato che la perla più preziosa in questo caso, venga rappresentata dal manga originale da cui la famosa serie animata è tratta.
Hiromu Arakawa ha un pregio immenso: riesce a trattare trame crude, storie serie e durissime, combattimenti mozzafiato e a lanciare messaggi e morali incredibilmente d'alto livello, il tutto facendo ricorso ad uno stile di disegno semplicistico ma dettagliato, rotondeggiante ma incisivo, gommoso ma all'occorrenza spigoloso. Quando si legge FMA, una storia che ruota attorno all'alchimia e ai suoi (disastrosi) effetti, non ci troviamo di fronte ad un fantasy immerso nella magia, bensì ad una storia fantascientifica in cui la scienza la fa da padrone, dando quasi sempre in maniera immediata una spiegazione logica a tutto e mostrando chiaramente dei personaggi ben definiti e in costante evoluzione dall'inizio della serie. E proprio per i personaggi conviene leggere FMA: tanti di essi nell'anime non compaiono poiché la serie ad un certo punto si discosta dall'originale prendendo una piega differente e trovando una sua ideale, soddisfacente e discutibile conclusione previo un lungometraggio cinematografico, quando il manga ancora in corso pare essere entrato nel rush finale, ma non s'è ancora concluso. Se volete lasciarvi catturare da una trama originale ed accurata, un disegno semplice ma molto gradevole e dei personaggi carismatici (Hughes ♥), FMA è la serie che fa per voi e non ha un 10 solo perché voglio prima vedere come finisce... tirate le vostre conclusioni!
Hiromu Arakawa ha un pregio immenso: riesce a trattare trame crude, storie serie e durissime, combattimenti mozzafiato e a lanciare messaggi e morali incredibilmente d'alto livello, il tutto facendo ricorso ad uno stile di disegno semplicistico ma dettagliato, rotondeggiante ma incisivo, gommoso ma all'occorrenza spigoloso. Quando si legge FMA, una storia che ruota attorno all'alchimia e ai suoi (disastrosi) effetti, non ci troviamo di fronte ad un fantasy immerso nella magia, bensì ad una storia fantascientifica in cui la scienza la fa da padrone, dando quasi sempre in maniera immediata una spiegazione logica a tutto e mostrando chiaramente dei personaggi ben definiti e in costante evoluzione dall'inizio della serie. E proprio per i personaggi conviene leggere FMA: tanti di essi nell'anime non compaiono poiché la serie ad un certo punto si discosta dall'originale prendendo una piega differente e trovando una sua ideale, soddisfacente e discutibile conclusione previo un lungometraggio cinematografico, quando il manga ancora in corso pare essere entrato nel rush finale, ma non s'è ancora concluso. Se volete lasciarvi catturare da una trama originale ed accurata, un disegno semplice ma molto gradevole e dei personaggi carismatici (Hughes ♥), FMA è la serie che fa per voi e non ha un 10 solo perché voglio prima vedere come finisce... tirate le vostre conclusioni!
Capolavoro!
La storia parla di due fratelli che avendo violato uno dei tabù più gravi dell'alchimia (la trasmutazione umana per cercare di resuscitare loro madre) perdono parti del loro corpo (Al ne viene privato completamente). Così partono per un viaggio alla ricerca della pietra filosofale che consentirebbe loro di ritornare alla loro condizione originaria. Ma c'è una verità dietro la pietra filosofale, e ciò fa capitare questi due giovani alchimisti in un gioco più grande di loro.
L'Arakawa è sicuramente una delle autrici più abili nell'intessere una storia interessante e mai banale, a creare dei personaggi ben caratterizzati. Riesce a dosare ogni indizio al momento giusto, ad incastrare magnificamente ogni tassello, unendo il tutto ad un disegno gradevole e funzionale.
Il mondo dell'Arakawa è vivo e palpitante, il manga più bello degli ultimi anni.
La storia parla di due fratelli che avendo violato uno dei tabù più gravi dell'alchimia (la trasmutazione umana per cercare di resuscitare loro madre) perdono parti del loro corpo (Al ne viene privato completamente). Così partono per un viaggio alla ricerca della pietra filosofale che consentirebbe loro di ritornare alla loro condizione originaria. Ma c'è una verità dietro la pietra filosofale, e ciò fa capitare questi due giovani alchimisti in un gioco più grande di loro.
L'Arakawa è sicuramente una delle autrici più abili nell'intessere una storia interessante e mai banale, a creare dei personaggi ben caratterizzati. Riesce a dosare ogni indizio al momento giusto, ad incastrare magnificamente ogni tassello, unendo il tutto ad un disegno gradevole e funzionale.
Il mondo dell'Arakawa è vivo e palpitante, il manga più bello degli ultimi anni.
Questa versione che Hiromu Harakawa lascia come concetto dell'alchimia e degli alchimisti è davvero perfetta! La scienza perfetta dell'alchimia, spiegata con la teoria del "tutto è uno, uno è tutto", è davvero affascinante! Rispetto a tante altre versioni, fullmetal alchemist è da considerare lo stereotipo perfetto dell'alchimista e dell'alchimia stessa, intesa come scienza, e non come magia.
L'ambientazione è davvero particolare e pittoresca, nella Germania degli inizi del 1900, e i personaggi sono davvero interessanti, dal protagonista per eccellenza, Edward Elric, agli altri alchimisti di stato e altri characters, come il fratello Alphonse.
Parlando di alchimisti di stato, è davvero geniale, affascinante e chiara la gerarchia del potere militare; dal semplice soldato all' alchimista di stato, fino al comandante supremo (il fuhrer). Questo, e la struttura della storia, attirano davvero il lettore sempre più negli eventi di FMA, facendolo sentire davvero vicino a Ed e compagnia.
Un ottimo shonen, con un perfetto mix di dramma, azione, spettacolo, divertimento e gag, e fantasia. Sì, fantasia, perché FMA sa davvero far fantasticare le persone, per un mondo speciale come l'universo di Ed e Al. Chi di noi non vorrebbe essere un alchimista di stato come Ed? O un colonnello come Roy?
Finora siamo a 22 volumi (anche se io sono al 15, dato che leggo la versione GOLD), ma il finale si prospetta davvero esplosivo, e sicuramente migliore rispetto al finale dell'anime. Un manga imperdibile, assolutamente immancabile per la vostra libreria!
L'ambientazione è davvero particolare e pittoresca, nella Germania degli inizi del 1900, e i personaggi sono davvero interessanti, dal protagonista per eccellenza, Edward Elric, agli altri alchimisti di stato e altri characters, come il fratello Alphonse.
Parlando di alchimisti di stato, è davvero geniale, affascinante e chiara la gerarchia del potere militare; dal semplice soldato all' alchimista di stato, fino al comandante supremo (il fuhrer). Questo, e la struttura della storia, attirano davvero il lettore sempre più negli eventi di FMA, facendolo sentire davvero vicino a Ed e compagnia.
Un ottimo shonen, con un perfetto mix di dramma, azione, spettacolo, divertimento e gag, e fantasia. Sì, fantasia, perché FMA sa davvero far fantasticare le persone, per un mondo speciale come l'universo di Ed e Al. Chi di noi non vorrebbe essere un alchimista di stato come Ed? O un colonnello come Roy?
Finora siamo a 22 volumi (anche se io sono al 15, dato che leggo la versione GOLD), ma il finale si prospetta davvero esplosivo, e sicuramente migliore rispetto al finale dell'anime. Un manga imperdibile, assolutamente immancabile per la vostra libreria!
Assolutamente un ottimo manga, qualcosa di originale che sappia spiccare sulla odierna scena del fumetto.
I disegni sono molto particolari, oserei dire unici, ed è anche per l'estrema personalità del tratto dell'Arakawa che mi piace FullMetal Alchemist. Inoltre le copertine diventano mano a mano più serie e d'impatto.
La trama è perfettamente studiata, a mio parere quella di trattare il tema dell'alchimia è stata un'ottima scelta perché non si discosta troppo dalla nostra realtà; quella che all'inizio sembra la storia triste di due fratelli legati dal peccato che anni prima hanno commesso diventa via via più intrigante; l'autrice ha saputo incastrare perfettamente i tasselli di ogni numero a formare una sorta di mosaico. Tutti i personaggi hanno un preciso ruolo, cosa che non ho visto spesso nei manga. Inoltre la trama prende pieghe inaspettate, i colpi di scena non scarseggiano, insomma, tant'è che non ho la minima idea di come potrà concludersi questo manga ma, conoscendo Hiromu Arakawa, ho il presentimento che non sarà un lieto fine per tutti...
Se all'inizio può sembrare nulla di che, col tempo sono sicura che ogni lettore potrebbe apprezzarlo. Consigliato!
I disegni sono molto particolari, oserei dire unici, ed è anche per l'estrema personalità del tratto dell'Arakawa che mi piace FullMetal Alchemist. Inoltre le copertine diventano mano a mano più serie e d'impatto.
La trama è perfettamente studiata, a mio parere quella di trattare il tema dell'alchimia è stata un'ottima scelta perché non si discosta troppo dalla nostra realtà; quella che all'inizio sembra la storia triste di due fratelli legati dal peccato che anni prima hanno commesso diventa via via più intrigante; l'autrice ha saputo incastrare perfettamente i tasselli di ogni numero a formare una sorta di mosaico. Tutti i personaggi hanno un preciso ruolo, cosa che non ho visto spesso nei manga. Inoltre la trama prende pieghe inaspettate, i colpi di scena non scarseggiano, insomma, tant'è che non ho la minima idea di come potrà concludersi questo manga ma, conoscendo Hiromu Arakawa, ho il presentimento che non sarà un lieto fine per tutti...
Se all'inizio può sembrare nulla di che, col tempo sono sicura che ogni lettore potrebbe apprezzarlo. Consigliato!
Ritengo che questo manga sia il migliore che abbia mai letto. I temi trattati sono profondi, la caratterizzazione dei personaggi è precisa, impeccabile e non banale (al contrario di molti altri manga).
I disegni sono molto dettagliati seppur non sempre costanti (Edward viene disegnato diverso a volte, con la faccia più da adulto).
La storia è eccezionale, nulla è lasciato al caso, strappa risate ogni capitolo, non annoia mai e non ha mai avuto un calo questo manga. Un applauso a questo capolavoro!
In pratica non ha difetti!
I disegni sono molto dettagliati seppur non sempre costanti (Edward viene disegnato diverso a volte, con la faccia più da adulto).
La storia è eccezionale, nulla è lasciato al caso, strappa risate ogni capitolo, non annoia mai e non ha mai avuto un calo questo manga. Un applauso a questo capolavoro!
In pratica non ha difetti!
Ricordo ancora il primo giorno che lo vidi (già avevo visto l'anime), lo aprii e vidi che i disegni erano spogli o "stupidi" (vedere le facce che fa Al!), così decisi di non comprarlo... ma lo comprò il mio amico. Poi me lo feci prestare, visto che ero indeciso se comprarlo o no... alla fine ho scelto di comprarlo ed è stata una delle scelte più azzeccate di tutta la mia vita. Poi l'ho continuato a comprare perché mi piaceva/piace troppo, i disegni sono sempre più belli e i fondali più ricchi, la storia sempre più avvincente e profonda, risate a non finire (specialmente il numero 5!), ma soprattutto uno studio dei temi e dei personaggi assolutamente perfetto, ai livelli del manga di Evangelion... ma avete capito con cosa lo sto confrontando? con Evangelion!
Tutto perfetto in questo manga, tranne forse rari elementi che mi risultano un po' incredibili (letteralmente): ad esempio [<b>Inizio Spoiler</b>] quando tracciano il cerchio alchemico sui manoscritti del fratello di Scar (cioè come facevano a sapere l'ordine in cui mettere i fogli per realizzare quel cerchio alchemico perfetto?), oppure qualche trasmutazione esagerata (Edward che ricrea la miniera...ma se non sa com'era fatta come fa a ricrearla così su 2 piedi? Mah... vabbe' che è un genio però...).[<b>Fine Spoiler</b>]
Ecco a parte questo nulla da segnalare, il voto finale non è un 10 pieno (voto che darei solo al manga di Eva).
Tutto perfetto in questo manga, tranne forse rari elementi che mi risultano un po' incredibili (letteralmente): ad esempio [<b>Inizio Spoiler</b>] quando tracciano il cerchio alchemico sui manoscritti del fratello di Scar (cioè come facevano a sapere l'ordine in cui mettere i fogli per realizzare quel cerchio alchemico perfetto?), oppure qualche trasmutazione esagerata (Edward che ricrea la miniera...ma se non sa com'era fatta come fa a ricrearla così su 2 piedi? Mah... vabbe' che è un genio però...).[<b>Fine Spoiler</b>]
Ecco a parte questo nulla da segnalare, il voto finale non è un 10 pieno (voto che darei solo al manga di Eva).
Questo shonen non ha nulla da invidiare ad altri "grandi" come Naruto o Bleach.
La storia ci porta in un mondo dove l'alchimia è all'ordine del giorno, dove i fratelli Edward e Alphonse Elric viaggiano con lo scopo di apprendere come riottenere i propri corpi persi a causa della trasmutazione alchemica (considerata pericolosa e vietata) con la quale tentarono di riportare in vita la loro mamma. Ma tutto si complica quando degli esseri artificiali quasi perfetti, gli homunculus, intralciano il cammino dei due. L'alchimista d'acciaio, Edward, si trova così coinvolto in un progetto più grande e pericoloso di quanto immaginasse visto che dietro agli homunculus si cela una verità terribile. Riuscirà "l'alchimista con il complesso della statura" a salvare addirittura il mondo?
Un mix di irresistibili gag, scontri emozionanti e rivelazioni sorprendenti fanno di questo shonen uno dei migliori sul mercato!
La storia ci porta in un mondo dove l'alchimia è all'ordine del giorno, dove i fratelli Edward e Alphonse Elric viaggiano con lo scopo di apprendere come riottenere i propri corpi persi a causa della trasmutazione alchemica (considerata pericolosa e vietata) con la quale tentarono di riportare in vita la loro mamma. Ma tutto si complica quando degli esseri artificiali quasi perfetti, gli homunculus, intralciano il cammino dei due. L'alchimista d'acciaio, Edward, si trova così coinvolto in un progetto più grande e pericoloso di quanto immaginasse visto che dietro agli homunculus si cela una verità terribile. Riuscirà "l'alchimista con il complesso della statura" a salvare addirittura il mondo?
Un mix di irresistibili gag, scontri emozionanti e rivelazioni sorprendenti fanno di questo shonen uno dei migliori sul mercato!
Fullmetal Alchemist, un manga che probabilmente entrerà nella storia del manga. Innanzitutto, è molto originale la scelta dell'autrice di dare nomi occidentali ai personaggi e di ambientare il tutto in Europa ottocentesca. Questo aspetto lo apprezzo molto, perchè rende quasi internazionale il manga. Potrà sembrare una sciocchezza, forse, ma apprezzo molto chi cerca di distaccarsi dal proprio paese, visto che il mondo è così vasto.
I disegni sono molto semplici, da un certo punto di vista, ma assolutamente completi, capaci di mostrare l'emozione dei personaggi in maniera efficace.
Un' altra cosa che apprezzo molto è come l'autrice ci mostri il dolore dei personaggi senza esagerare, mostrando il minimo indispensabile, quasi a portarci a rispettare il loro dolore.
La storia, poi, è originale e non ricalca manga che io ho mai visto, almeno nella mia cultura generale di manga: una storia non così scontata, intensa, coinvolgente. Solo negli ultimi volumi l'ho trovata un po' pesante: praticamente ci sono solo combattimenti. E, per quanto io apprezzi i combattimenti, alla lunga mi annoiano. Rimane comunque un manga da acquistare, o perlomeno conoscere.
I disegni sono molto semplici, da un certo punto di vista, ma assolutamente completi, capaci di mostrare l'emozione dei personaggi in maniera efficace.
Un' altra cosa che apprezzo molto è come l'autrice ci mostri il dolore dei personaggi senza esagerare, mostrando il minimo indispensabile, quasi a portarci a rispettare il loro dolore.
La storia, poi, è originale e non ricalca manga che io ho mai visto, almeno nella mia cultura generale di manga: una storia non così scontata, intensa, coinvolgente. Solo negli ultimi volumi l'ho trovata un po' pesante: praticamente ci sono solo combattimenti. E, per quanto io apprezzi i combattimenti, alla lunga mi annoiano. Rimane comunque un manga da acquistare, o perlomeno conoscere.
Ne ho sentito parare spesso ma non mi sono mai interessata a questo genere di manga, ma un giorno per caso o visto l'anime (che mi ha colpito particolarmente) e o deciso di comporare il manga.
La storia è un pò diversa anche se sono solo al terzo volume posso assicurare che (come sempre) il manga è migliore dell' anime.
Solitamente aspetto la fine della storia per valutare bene un manga, ma non ho avuto dubbi nel dare un 9 pieno a quest'opera.
La storia non è diversa da tante altre, ma ha un qualcosa di unico come ad esempio la narrazione della vita dei due protagonisti.
Per il momento credo che nove sia il voto piu adatto.
La storia è un pò diversa anche se sono solo al terzo volume posso assicurare che (come sempre) il manga è migliore dell' anime.
Solitamente aspetto la fine della storia per valutare bene un manga, ma non ho avuto dubbi nel dare un 9 pieno a quest'opera.
La storia non è diversa da tante altre, ma ha un qualcosa di unico come ad esempio la narrazione della vita dei due protagonisti.
Per il momento credo che nove sia il voto piu adatto.
Fullmetal Alchemist è stato un manga davvero eccelso sotto tutti i punti di vista. La trama era ben articolata, ed anche se a volte sembrava abbastanza confusa, col proseguire della storia si è potuto ridisporre ogni tassello al punto giusto; purtroppo un'altra pecca di questa trama è l'estremissima lentezza a tratti davvero eccessiva. I personaggi sono ben caratterizzati, anche se non ho visto da nessuno di essi un grande cambiamento caratteriale/psicologico, che contraddistingue i grandi manga. Il disegno non è eccelso, ma nemmeno così terribile: i disegni in primo piano sono abbastanza curate, per niente magnifiche, ma abbastanza gradevoli. Gli sfondi, invece, non sono mai stati curati: a tratti sono appena accennati e non gradevoli, a tratti addirittura assenti. La piega che sta rendendo questa storia negli ultimi periodi è davvero vuota, senza alcun vero significato. Avrei dovuto dare un voto inferiore per questo terribile sviluppo, ma sono davvero affezionato a questa serie voglio premiarla, e spero davvero che il finale di questa, oramai molto vicino, non mi deluda come questi ultimi volumi. Vai, Arakawa, non mi deludere!
Full Metal Alchemist è uno dei manga migliori che abbia mai letto. Una storia appassionante ed intrigante che veramente non annoia mai. Una trama che a tratti sembra strampalata con protagonisti che in altri manga risulterebbero ridicoli ma non in questo caso. I protagonisti infatti sono descritti in maniera eccellente con delle personalità individuali ottime. La storia in generale a me piace molto e la giudico anche abbastanza adulta e seria e che va compresa. Non risulta però difficoltoso capire e ricordarsi gli avvenimenti in quanto l'autore lo spiega in maniera quasi elementare. Venendo al disegno posso dire che non è eccellente ma comunque buono. I personaggi sono ben disegnati ma gli sfondi e le scenografie dove ci sono appaiono disegnate solo discretamente. In Giappone sta volgendo al termine e anche questo è un punto a suo vantaggio perché in questa maniera si chiude un ciclo senza essersi prolungati troppo e senza che l'autore cavalchi in infinito il successo meritato del suo manga. Speriamo nel finale adeguato ovviamente. In generale è da consigliare a tutti, non vedo il motivo per cui non leggerlo. Gran manga.
Ciao a tutti! Fullmetal Alchemist, a mio parere è un manga molto bello e pieno di colpi di scena. La trama è molto interessante ed ogni volta non vedo l'ora che esca il numero successivo! È disegnato molto bene e la storia, seria e triste, a volte è troncata da qualche battuta di ironia o qualche scena divertente il che diverte. Consiglio a tutti di leggerlo! Vi interesserà subito e non potrete farne a meno.
In realtà sarebbe un 7.5 ma non sentivo di dare 8 :) . Ho apprezzato questo manga per la particolarità della narrazione. Innanzitutto il protagonista non combatte quasi mai e se combatte perde o il combattimento viene interrotto, questa non è l'unica cosa da sottovalutare perché è difficile far durare così tanto una faccenda simile ed inventarsene ogni volta una. La grafica è simpatica, rende leggibile il manga e si sposa con l'atmosfera un po' macabra di alcuni punti. I colpi di scena non mancano e la storia degli alchimisti, anche se è abbastanza classica è narrata in una chiave che lo rende particolare comunque.
Fantastico! Uno dei migliori manga della storia! Trama intricata ed incredibilmente coinvolgente, non stanca mai ed è piena di colpi di scena sempre più disarmanti. L'Arakawa ha sfornato davvero qualcosa di incredibile. Disegni particolari e ben fatti, storia mai scontata e molto profonda a discapito delle apparenze, luoghi ben curati, cos'altro si può volere! Non mi dilungo sulla storia già ampiamente descritta da altri, l'unica cosa importante da sapere è che questo manga è <b>imperdibile</b>!
Davvero appassionante; solitamente gli shounen che hanno molto successo hanno la pecca di risultare ripetitivi, ma non è il caso di FMA. Le vicende dei fratelli Elric s'intrecciano con una trama ben più complessa e profonda di quanto l'inizio possa far pensare. La lettura non è mai noiosa, ma indubbiamente a causa dell'alto stato di suspense in cui ci lascia l'autrice ad ogni fine volume, il fatto di aver raggiunto l'uscita originale e dover aspettare mesi e mesi prima di un nuovo volume risulta logorante.
Consiglio di aspettare che la serie sia conclusa prima di recuperarlo.
Consiglio di aspettare che la serie sia conclusa prima di recuperarlo.
Dare 10 a questo manga è poco anzi pochissimo. Il modo in cui Hiromu Arakawa crea la storia dei 2 fratelli Elric è troppo bello e poi la personalizzazione dei personaggi. Questo è forse l'unico manga dove se ci si perde un numero si va in crisi, ma non per il numero in se, ma per tutti i ragionamenti e le scoperte fatte in quel numero. Hiromu in un numero mette tanta carne sul fuoco costruendo o distruggendo le idee che c'eravamo fatti di quel personaggio, come se l'autrice avesse già calcolato tutte le conclusioni che il lettore ne avrebbe tratto e lei le intuisce ribaltando completamente la situazione. Riesce a trasmettere i vari sentimenti al lettore, è un manga che va letto perché è e rimarrà una pietra miliare.
Semplicemente eccezionale, 1000 volte meglio rispetto ad un anime veramente scialbo che mi aveva reso dubbioso sull'effettivo valore della serie.
La trama è eccezionale, nulla è fatto a caso e tutto segue il filo logico dell'autrice, che sembra veramente avere in testa tutta la storia già dal 1° volume. Uniamo anche il fatto che comunque i temi trattati non sono mai troppo banali, che comunque si nota anche un lavoro dietro dell'autrice di informazione su tematiche non comuni a tutti e capirete il perchè del mio voto.
Il disegno poi, nonostante non mi esalti, è ben curato e mai troppo "bianco" e inoltre ci sono numerose gag veramente divertenti.
La trama è eccezionale, nulla è fatto a caso e tutto segue il filo logico dell'autrice, che sembra veramente avere in testa tutta la storia già dal 1° volume. Uniamo anche il fatto che comunque i temi trattati non sono mai troppo banali, che comunque si nota anche un lavoro dietro dell'autrice di informazione su tematiche non comuni a tutti e capirete il perchè del mio voto.
Il disegno poi, nonostante non mi esalti, è ben curato e mai troppo "bianco" e inoltre ci sono numerose gag veramente divertenti.
Gran bel manga! Che si discosta molto dall'anime, ottima trama con i protagonisti piacevoli, interessante soprattutto per il genere rappresentato: l'Achimia, La pietra Filosofale e molto aspetti della vita umana.
Grafica non eccellente, ma guardabile, ambientazione diversa dal solito, personaggi ben strutturati, insomma consiglio a chiunque ami questo genere (e non) di prenderlo! E' fantastico!
Grafica non eccellente, ma guardabile, ambientazione diversa dal solito, personaggi ben strutturati, insomma consiglio a chiunque ami questo genere (e non) di prenderlo! E' fantastico!
Il manga più bello che abbia mai letto. Molto meno cupo e con una trama diversa ma molto più avvincente rispetto alla serie animata.
Penso propio che l'autrice sia un genio, capace di mischiare la serietà con la comicità (senza rovinare il tutto) e di far scoprire le cose poco alla volta, facendo in modo che non ci si annoi mai... in una parola fantastico.
Ah, e comunque il manga non si ispira all'anime (come molti hanno detto) ma il contrario, ovvero che l'anime è tratto dal manga. Infatti il manga è uscito in giappolandia nel 2001 e l'anime nel 2003 (con un iniziale collaborazione di Arakawa ^^). Infatti la storia cambia così tanto perchè all'epoca non cerano abbastanza volumi, e quindi hanno creato unaltra trama ^^.
Penso propio che l'autrice sia un genio, capace di mischiare la serietà con la comicità (senza rovinare il tutto) e di far scoprire le cose poco alla volta, facendo in modo che non ci si annoi mai... in una parola fantastico.
Ah, e comunque il manga non si ispira all'anime (come molti hanno detto) ma il contrario, ovvero che l'anime è tratto dal manga. Infatti il manga è uscito in giappolandia nel 2001 e l'anime nel 2003 (con un iniziale collaborazione di Arakawa ^^). Infatti la storia cambia così tanto perchè all'epoca non cerano abbastanza volumi, e quindi hanno creato unaltra trama ^^.
Smentendo molti altri ritengo il manga superiore all'anime! A parte questo full Fullmetal Alchemist è un manga che ingegnoso che fa emozionare, riflettere, ma anche ridere ed è questo che lo rende diverso da tutti gli altri!
La storia è molto avvincente e stò aspettando con molta impazienza il volume 6 (della versione gold che uscirà ad agosto) che ha detta degli esperti è il più viscerale! In attesa comunque gli do un 8 perchè sono certo che mi riserverà ancora molte altre sorprese!
La storia è molto avvincente e stò aspettando con molta impazienza il volume 6 (della versione gold che uscirà ad agosto) che ha detta degli esperti è il più viscerale! In attesa comunque gli do un 8 perchè sono certo che mi riserverà ancora molte altre sorprese!
Senza dubbio è il mio manga preferito! La storia parla di due fratelli, Edward e Alphonse Elric, che hanno cercato di riportare in vita la loro mamma quando erano più piccoli, cosa assolutamente proibita, e sono stati puniti per questo. Non voglio dilungarmi sulla trama, quanto piuttosto preferirei dare un giudizio sul manga in se ^_^! I disegni a mio parere sono molto belli, e migliorano man mano col proseguire della serie (come è normale che succeda). L'espressività e la caratterizzazione dei personaggi è davvero ottima: anche i "cattivi" hanno aspetti umani e comprensibili, tanto che ci si sente vicini anche a loro! La storia è stupenda, man mano che prosegue lascia sempre più interrogativi ma al contempo spiega un sacco di cose dei numeri precedenti! Le scene di combattimento ci sono, ma per fortuna il manga non ne è farcito come in tutti gli shonen! La sceneggiatura sembra quella di un film e la comicità è veramente fantastica, certe scene ogni volta che le leggi ti fanno morire dal ridere, anche se le sai a memoria! Per quanto riguarda l'amore, anche quello c'è ma per fortuna non è la solita buffonata ^__^! Ve lo consiglio caldamente, non lasciatevi scoraggiare dai primi 2 numeri, la storia parte in sordina ma col proseguire diventa fantastica e riesce sempre a tenerti col fiato sospeso! Unico difetto? Purtroppo esce ogni morte di Papa, e ogni volta si finisce in pochissimo tempo, perchè troppo avvincente! ^__^! Leggetelo!
Il capolavoro della storia è arrivato ed è proprio questo manga!
La storia comincia in modo leggermente strano: chiunque si chiederà «Ma come è ridotto l'Alchimista di Ferro???», infatti comincia ad atto già cominciato e solo con rapidi flash-back si conoscerà l'origine di tutto...
Edward Elric (Ed o l'Alchimista di Ferro) e suo fratello Alfred Elric (Al) sono alchimisti erranti per il mondo in cerca di informazioni per la loro missione principale: trovare la Pietra Filosofale (che è circa la stessa di Harry Potter!). Alla ricerca di tale pietra ci sono però anche degli esseri dotati di strani e disumani poteri detti Omunculus che non si fermeranno di fronte a nulla...
La grafica è a dir poco fantastica (specie le parti meccaniche dell'Alchimista di Ferro) anche se i paesaggi sono molte volte appena accennati.
L'azione si alterna a lunghi dialoghi (lo stretto necessario per capirci qualcosa) e le parti lente e drammatiche vengono spezzate molte volte da battute fantastiche (specie per chi conosce il giapponese).
Lo consiglio a chiunque voglia farsi una cultura di manga...
La storia comincia in modo leggermente strano: chiunque si chiederà «Ma come è ridotto l'Alchimista di Ferro???», infatti comincia ad atto già cominciato e solo con rapidi flash-back si conoscerà l'origine di tutto...
Edward Elric (Ed o l'Alchimista di Ferro) e suo fratello Alfred Elric (Al) sono alchimisti erranti per il mondo in cerca di informazioni per la loro missione principale: trovare la Pietra Filosofale (che è circa la stessa di Harry Potter!). Alla ricerca di tale pietra ci sono però anche degli esseri dotati di strani e disumani poteri detti Omunculus che non si fermeranno di fronte a nulla...
La grafica è a dir poco fantastica (specie le parti meccaniche dell'Alchimista di Ferro) anche se i paesaggi sono molte volte appena accennati.
L'azione si alterna a lunghi dialoghi (lo stretto necessario per capirci qualcosa) e le parti lente e drammatiche vengono spezzate molte volte da battute fantastiche (specie per chi conosce il giapponese).
Lo consiglio a chiunque voglia farsi una cultura di manga...
Si tratta sicuramente di un ottimo manga: lastoria è ben impiantata nel contesto ed è veramente intrigante, proprio come quella dell'Anime. I disegni tuttavia mi sembrano piuttosto spogli: le vignette mostrano solo i personaggi interessati e gli sfondi in alcuni casi sono totalmente mancanti, inoltre qualche volta capita che non si riesce a capire a chi è riferito il ballon. Le copertine invece sono disegnate ottimamente e qualità della carta è piuttosto buona. Lo consiglio ma personalmente preferisco l'anime perchè se si inizia a leggere prima il manga, all'inizio non si capirà molto della storia... Infine posso solo dire che è allo stesso modo un OTTIMO LAVORO!
sicuramente FMA è il manga migliore che abbia mai letto, prima che hiromu arakawa non abbia dato il meglio di se stessa nei primi volumi, ma poi per ogni punto vuoto c' è stato un chiarimento e una spiegazione logica. i personaggi hanno tutti un carattere singolare, unico. però avrei preferito non rivedere greed e gluttony, perchè hiromu avrebbe dovuto (a mio parere) inserire nuovi personaggi e non riproporre gli stessi. purtoppo dall' ultimo numero il manga uscira ogni 4 mesi e l' attesa è snervanteXDXD. comunque il manga è sicuramente migliore dell' anime, anche se non è affatto brutto!
Devo dire che è COMPLETAMENTE diverso dall'anime e certamente è moooolto, ma molto migliore.
La trama è articolata e fa in modo di farti rimanere incollata al manga fino all'ultima pagina (si esatto, anche quella con scritto 'questo manga si legge al contrario...') e poi l'autrice è molto simpatica.
I personaggi infatti sono più umani che nell'anime (vedi al che se non altro non pensa solo a suo fratello -.-)
Poi capisco che è stato fatto assieme all'anime ma, lo dico e lo ripeto, il manga è più avvincente, più simpatico... insomma più tutto ^w^.
(sono anche felice che l'autrice sia riuscita a fare una storia shounen senza metterci troppe interferenze amorose che ti fanno addormentare a metà volume XP)
La trama è articolata e fa in modo di farti rimanere incollata al manga fino all'ultima pagina (si esatto, anche quella con scritto 'questo manga si legge al contrario...') e poi l'autrice è molto simpatica.
I personaggi infatti sono più umani che nell'anime (vedi al che se non altro non pensa solo a suo fratello -.-)
Poi capisco che è stato fatto assieme all'anime ma, lo dico e lo ripeto, il manga è più avvincente, più simpatico... insomma più tutto ^w^.
(sono anche felice che l'autrice sia riuscita a fare una storia shounen senza metterci troppe interferenze amorose che ti fanno addormentare a metà volume XP)
Questo è in assoluto un manga che dovrebbe stare nella top 5. La strada che ha preso la storia del manga è molto meglio di quella dell'anime. Inoltre l'umorismo da fumetto è veramente troppo forte inoltre i colpi di scena non mancano mai. E poi tutti gli avvenimenti potrebbero sembrare strani, ma se lo si legge bene tutto ha sempre un senso logico e viene spiegato con cura.. Altro da dire LEGGETELO, vi piacerà.
Beh... che dire, questo manga è indubbiamente il più bello che abbia mai letto. Inizialmente confuso (all'apparenza) si scopre poi che ogni singolo tassello della trama va poi ad incastrarsi ad altri ed altri ancora. Impedendo così REPENTORIAMENTE un possibile attacco di narcolessia da parte del lettore. I personaggi sono davvero ben caratterizzati, tanto che, ad un certo punto, hai addirittura l'impressione di voler loro bene, il che coinvolge ulteriormente nella storia. Il design grafico, a dispetto delle apparenze, non è da sottovalutare... è pensato meglio di quanto si creda il fatto che i personaggi siano delineati in modo essenziale fà si che non ci si perda nei meandri di particolari stupidi e irrilevanti, mettendo invece in luce quelli pertinenti al racconto. Gli sguardi sono semplici ma molto espressivi e particolari; gli sfondi sono ben delineati e complessi e caratterizzano a pieno l'ambientazione della storia... inoltre di tanto in tanto spuntano dettagli apparentemente irrilevanti e in secondo piano, ma che aiutano ad una maggior comprensione nel contesto generale. La trama non è per nulla banale non è incentrato su combattimenti o sfide, i protagonisti non hanno come priorità quella di salvare il mondo, non c'è il solito eroe senza macchia e senza paura, che tutto può e tutto risolve, difatti spesso l'autrice si sofferma nell'evidenziare le ansie, i timori, i complessi legami d'affetto (ho detto complessi, questo manga non è del genere love-love, grazie al cielo!!) e i rimpianti ed i risentimenti che affolano le menti dei protagonisti principali, ma anche quelle di antagonisti e personaggi secondari..il che rende il tutto davvero realistico ed umano!! Anche l'anime è stupendo, ma non paragonabile all'opera originaria scaturita dall'Arakawa, infatti alle volte capita che i personaggi escano dalle linee base del loro carattere... ed il film mi ha lasciata di merda, ma se non visto quest'ultimo, ripeto, l'anime di per sè è comunque bellissimo e da consigliare a tutti ^-^. Tornando al manga, è indubbiamente un'opera con i controcazzi, passatemi il termine, nonostante la complessità dei temi trattati l'autrice è riuscita a destreggiarsi divinamente mettendo a fuoco il fulcro di essi e farne facilmente comprendere il nesso e lo spessore con molta semplicità. NON E' COSA DA POCO! Per finire leggetevelo... anche se la copertina della Panini Comics ti si sgretola in mano ne vale davvero la pena!
Un manga stupendo che è d'obbligo leggere appena si finisce l'anime...le differenze tra le due versioni sono enormi. All'inizio pensavo fosse migliore l'anime, ma già a partire dal quarto volume mi sono resa conto di preferire il manga di gran lunga all'anime (anche se quest'ultimo è comunque bellissimo), proprio perchè la storia è più complessa, ci sono intrighi e misteri da svelare a non finire, non si sa bene cosa vogliono i nemici, e tutti, ma proprio tutti i personaggi sono caratterizzati ottimamente...le tematiche trattate sono interessanti e profonde, la storia è ben strutturata e adulta, le scene di combattimento sono chiarissime, alternate ad altre veramente commoventi e ad altre ancora piuttosto allegre, e a momenti di scioccanti rivelazioni e scoperte. Le gag comiche alla fine di ogni volumetto fanno ridere per davvero, e contribuiscono ad alleggerire in generale l'atmosfera del manga. L'autrice sta disseminando per tutta l'opera indizi e domande che alla fine si incastreranno perfettamente le une nelle altre e troveranno una risposta sicuramente originale e geniale. Mi chiedo solo se ci sarà un lieto fine per la storia di Ed e Al e di tutti quelli che li circondano (il mio timore è che muoiano altri personaggi, magari tra i principali, e questo dimostra il modo in cui questi personaggi riescono a fare affezionare il lettore, tanto sono ben fatti e reali). L'unica cosa che so, è che l'Arakawa non ci deluderà mai, imprevedibile com'è. Un manga che consiglio assolutamente, tra i migliori che abbia mai letto!
Ho comincia to a leggere il manga dal numero 1 e l'ho trovato veramente eccezzionale. Non si cade mai nella banalità delle solite storielle di buoni e cattivi. Ritengo che sia una dei migliori manga usciti negli ultimi tempi. Facendo un confronto con l'anime si riscontrano notevoli differenze. Ma essendo solo il manga a acura dell'autrice stessa si può capire come questo abbia sicuramnete una marcia in più della serie amnimata. Saluti. Ciao Pego.
Questo manga è forse il migliore che sia uscito in Italia nell'Ultimo anno ed il suo successo è più che meritato soprattutto per l'originalità e per il ben disegno dell'autrice. La storia non so perche ma non mi ha entusiasmato molto e non mi sta molto simpatico il protagonista, ma questi sono dettagli irrilevanti poichè questo è un manga che deve assolutamente essere conosciuto perchè si appresta ad essere forse il prossimo best seller e uno dei manga migliori di sempre.
il manga più bello che ho mai letto (adesso sale il boato che dice che sto dicendo una cavolata...) ma per me è così...la storia è strutturata stupendamente e alterna momenti di battaglia a momenti di riflessione...momenti tanto tristi a momenti troppo stupidi e allegri...storia nuova a mo parere (non avevo mai visto qualcosa che gli assomigliasse...come in altre serie...il torneo...ecc.)personaggi con una psicologia tanto complessa quanto salda e realistica...particolare e unico...consiglio di leggerlo
Sorprendentemente buono. Le avventure dei fratelli Elric non sono cominciate in maniera particolarmente convincente, ma lo stile di disegno e le gags aiutano ad aspettare il 2° volume in cui le vicende ed i personaggi cominciano a prendere una piega sempre più dinamica e familiare. Qual'è il punto forte di questo manga L'alchimia I combattimenti No, direi di no, è piuttosto la difficoltà di perseguire un obiettivo, il fascino contraddittorio che questo obiettivo consiste nel rimediare ad un proprio arrogante (ma umanamente comprensibile) errore e soprattutto la morte di personaggi a cui il lettore sicuramente si è affezionato nel corso della storia. Contrariamente ad altri titoli famosi non c'è immortalità negli scontri o nelle cospirazioni, le persone scompaiono, tristemente, lasciando un vuoto a volte incolmabile negli altri personaggi. Tutto questo contrastato da un ottimo uso di facce e situazioni buffe (per cercare di tirare avanti) lo rende un ottimo titolo, con una trama interessante. La questione poi della scienza alchemica contrariamente alle prime impressioni non vuole essere così pagana, visto i dubbi, le ammissioni e talvolta l'impotenza degli stessi alchimisti di stato. Inizialmente sottovalutavo questo manga, ma si è rivelato invece un'opera da consigliare.
Bella grafica nonchè traduzione ottima. Storia intrigante. Veracità rigguardanti ciò che concerne le regole dell'Alchimia. Ottima impostazione delle vignette nonchè della cronologia della storia! Inoltre, essendo stati inclusi episodi che nell'anime non è possibile vedere, lo rende ancor più stupefacente. Un vero capolavoro della fumettistica giapponese!
Stupendo, semplicemente stupendo... storia stupenda che non è priva di colpi di scena... all'apparenza noioso e monotono, ma in realtà avvincente. Oltre alla storia in se i personaggi percorrono un viaggio nel quale riescono a fare una crescita spirituale che alla fine... non voglio raccontarlo per non far perdere la voglia di leggerlo, comunque è stupedo e per quanto riguarda l'anime... parzialmente fedele.
FullMetal Alchemist è un manga coinvolgente e particolare. Ho un certo ribrezzo per l'anime - purtroppo il doppiaggio italiano non mi consente di ascoltare più di cinque minuti - ma ammetto che è molto bello anch'esso. FMA è uno di quei manga che, a partire da un certo punto, si differenzia dall'anime rendendo così la storia meno 'nota'. E' un manga piacevole e emozionante che lascia col fiato sospeso ma che fa spesso ridere (le scene in cui Ed va fuori di testa perchè viene chiamato tappo, sono stupende). E', ahimè, vero che il disegno non è molto caratterizzato, nonostante ciò non gli si può toglier credito più di tanto, la lieve mancanza nel disegno viene compensata dalla trama incredibilmente attraente. L'alchimia è una cosa particolare e curiosa, i fratelli Elric ci uniscono nel loro dolore, nella loro triste storia e nella loro determinazione. Amo particolarmente questo manga e me ne sono innamorata solo da un accenno di trama, senza neanche conoscere il nome del manga. E' una fortuna averlo in Italia.
Il mio voto totale è 9, attribuito maggiormente dalla trama, ma anche dai disegni, che trovo abbastanza adatti alla splendida storia.
Il mio voto totale è 9, attribuito maggiormente dalla trama, ma anche dai disegni, che trovo abbastanza adatti alla splendida storia.
Si può dare i più? Sinceramente non capisco chi da meno di 9 a questo manga, io a dire il vero ho letto molto oltre il volume 6, e bisogna dire che la storia cambia, diventa molto più profonda e sui toni dark... nonostante questo cambiamento, continua a piacere. I due protagonisti sono dei fenomeni, Ed ormai è diventato IL personaggio del secolo... la storia è una delle poche che mi riesce a tenere con il fiato sospeso ogni volta, e a chiedermi "cosa succederà?" E mille punti interrogativi svegliano la curiosità... nel frattempo, tante storie sono portate avanti contemporaneamente, e sono tutte intrecciate tra loro!! Una geniata! DA LEGGERE, obbligatorio più del Manzoni!
E' UN FUMETTO BELLISSIMO!
La storia dei due fratelli Elric è molto comica e divertente, ma anche molto profonda. Tratta argomenti difficili come la morte, senza renderli pesanti. Trovo però che l'anime sia notevolmente più bello, comunque tra questo e il manga c'è una notevole differenza tra le storie, soprattutto come tempistica.
Penso che i disegni siano abbastanza buoni, comunque il lettore viene più affascinato dalla storia che dai disegni.
La storia dei due fratelli Elric è molto comica e divertente, ma anche molto profonda. Tratta argomenti difficili come la morte, senza renderli pesanti. Trovo però che l'anime sia notevolmente più bello, comunque tra questo e il manga c'è una notevole differenza tra le storie, soprattutto come tempistica.
Penso che i disegni siano abbastanza buoni, comunque il lettore viene più affascinato dalla storia che dai disegni.
Questo manga inizia in maniera molto banale, effettivamente troppo banale, tanto che il primo ed il secondo volumetto sono solo dei semplici trampolini di lancio per una trama che comincia a coinvolgere dal volume 5 in poi. Attualmente uno dei migliori manga in circolazione che sta avendo largo seguito in giappone, paese in cui il manga è arrivato all quindicesimo volume.
La storia parla dei due fratelli Elric,giovani alchimisti pronti ad andare contro la regola base dell'alchimia pur di far tornare in vita loro madre,ma la loro incoscienza è pari alla condanna che gli viene inflitta per aver provato a trasmutare un essere umano,la perdita dell’intero corpo del fratello minore costretto a vivere rilegato ad un’armatura alla quale è stata rilegata la sua anima,e la perdita del braccio destro e della gamba sinistra per il fratello maggiore .........
E' così che inizia la storia che porterà i due fratelli Elric ad andare in cerca della pietra filosofale,la storia è ricca di suspense e di colpi di scena non mancano momenti drammatici e tristi ai quali si alternano divertentissimi siparietti comici,la caratterizzazione dei personaggi è molto approfondita rendendo i loro sentimenti complessi e reali,le ambientazioni urbane richiamano uno stile ottocentesco molto particolareggiato ai quali si alternano anche pianure desertiche,villaggi e foreste.E’ sicuramente un manga da non perdere.
E' così che inizia la storia che porterà i due fratelli Elric ad andare in cerca della pietra filosofale,la storia è ricca di suspense e di colpi di scena non mancano momenti drammatici e tristi ai quali si alternano divertentissimi siparietti comici,la caratterizzazione dei personaggi è molto approfondita rendendo i loro sentimenti complessi e reali,le ambientazioni urbane richiamano uno stile ottocentesco molto particolareggiato ai quali si alternano anche pianure desertiche,villaggi e foreste.E’ sicuramente un manga da non perdere.
Di solito tra il manga e l'anime di una stessa serie, il primo vince la sfida. In questo caso, mi sento di dire che ci troviamo di fronte alla classica eccezione che conferma la regola. La versione cartacea non sottolinea al meglio i sentimenti contrastanti del protagonista e in generale non approfondisce molto i personaggi, soprattutto gli Homunculus. Inoltre c'è da dire che ad un certo punto prende una strada totalmente differente che non ha niente a che vedere con l'anime, a mio avviso migliore. Giudizio sufficiente.
PS: Non fatevi ingannare dal fatto che ho letto un solo volumetto, degli altri ho letto i riassunti ;)
PS: Non fatevi ingannare dal fatto che ho letto un solo volumetto, degli altri ho letto i riassunti ;)