One Piece
Questo manga ha un world Building che penso sia uno dei migliori che abbia mai visto: ogni isola ha le sue caratteristiche ben precise, ed il mondo è strutturato in modo particolare ed interessante.
Una cosa che sorprende è il fatto che l'autore crea dei plot-twist che non ci si aspetta, e sembra come se la storia fosse stata programmata nei minimi dettagli fin dall'inizio.
I personaggi sono ben caratterizzati e tutti diversi da loro, con delle storie molto interessanti alle spalle. Qui, tuttavia, ho una lamentela riguardo al disegno di questi. Non è possibile che tutti sembrino saltare il leg day avendo una parte superiore del corpo enorme e delle gambe che sono degli stuzzicadenti, anche se penso sia questione di stile. Sempre riguardo i personaggi, non apprezzo come siano realizzati i personaggi femminili. La caratterizzazione non è niente male, ma l'estetica... Sono tutte uguali, cambiano solo i capelli e il colore degli occhi, hanno una vita decisamente troppo sottile ed hanno dei seni decisamente troppo imponenti. Questo mi dà parecchio fastidio e delle persone sproporzionate non è che siano così gradevoli da vedere.
Potrei anche criticare il fatto che la gente esplode, viene trafitta, presa a colpi di pistola e non muore, ma questo è un po' tipico dei Battle shonen, perciò posso anche tralasciarlo, nonostante mi dia molto fastidio, perché penso che l'autore dovrebbe uccidere più gente e smetterla di far credere che qualcuno sia morto per poi farlo ritornare più avanti. Così facendo si perde l'impatto emotivo di quando magari un personaggio morirà sul serio.
Gli scontri sono troppo lunghi, parlando di quelli post time skip. A lungo andare ci si stufa parecchio, soprattutto seguendo settimanalmente la guerra ad Onigashima... Veniva da spararsi.
Ultima critica. A volte dovrebbe rendere la storia più seria, e non riempire di alcune gag che sono molto imbarazzanti, come alcuni design.
ALLERTA PICCOLO SPOILER!!!
Il design di Vegapunk, ad esempio, l'ho odiato. È poco serio, e mi infastidisce parecchio.
Torniamo ai lati positivi.
Come ho già accennato a storia non ha buchi di trama(per ora) e pian piano tutti i misteri stanno venendo a galla. È progettata molto bene.
Una cosa carina è che la storia si vive dal punto di vista dei pirati, che dovrebbero essere i "cattivi", e faccia apparire la marina, che dovrebbe essere "buona", malvagia.
Ci sono un sacco di poteri dati dai frutti molto carini e tutti diversi tra loro, ed alcuni sono anche piuttosto originali, come quelli di Brook o Doflamingo.
Concludendo, One Piece, nonostante siano in corso da ormai più di 26 anni, incuriosisce ancora e non è peggiorato tantissimo, anche se si comincia a notare che sia un po' tirato per lunghe e dovrebbe finire.
Fino a poco tempo fa lo consideravo la perfezione, ma ho capito di dover lasciare il legame affettivo e valutarlo in maniera seria.
È un'opera che adoro e spero continui a sorprendermi.
P.S. Non riesco ad inserirlo, ma seguo il manga, perciò ho letto tutti capitoli.
Una cosa che sorprende è il fatto che l'autore crea dei plot-twist che non ci si aspetta, e sembra come se la storia fosse stata programmata nei minimi dettagli fin dall'inizio.
I personaggi sono ben caratterizzati e tutti diversi da loro, con delle storie molto interessanti alle spalle. Qui, tuttavia, ho una lamentela riguardo al disegno di questi. Non è possibile che tutti sembrino saltare il leg day avendo una parte superiore del corpo enorme e delle gambe che sono degli stuzzicadenti, anche se penso sia questione di stile. Sempre riguardo i personaggi, non apprezzo come siano realizzati i personaggi femminili. La caratterizzazione non è niente male, ma l'estetica... Sono tutte uguali, cambiano solo i capelli e il colore degli occhi, hanno una vita decisamente troppo sottile ed hanno dei seni decisamente troppo imponenti. Questo mi dà parecchio fastidio e delle persone sproporzionate non è che siano così gradevoli da vedere.
Potrei anche criticare il fatto che la gente esplode, viene trafitta, presa a colpi di pistola e non muore, ma questo è un po' tipico dei Battle shonen, perciò posso anche tralasciarlo, nonostante mi dia molto fastidio, perché penso che l'autore dovrebbe uccidere più gente e smetterla di far credere che qualcuno sia morto per poi farlo ritornare più avanti. Così facendo si perde l'impatto emotivo di quando magari un personaggio morirà sul serio.
Gli scontri sono troppo lunghi, parlando di quelli post time skip. A lungo andare ci si stufa parecchio, soprattutto seguendo settimanalmente la guerra ad Onigashima... Veniva da spararsi.
Ultima critica. A volte dovrebbe rendere la storia più seria, e non riempire di alcune gag che sono molto imbarazzanti, come alcuni design.
ALLERTA PICCOLO SPOILER!!!
Il design di Vegapunk, ad esempio, l'ho odiato. È poco serio, e mi infastidisce parecchio.
Torniamo ai lati positivi.
Come ho già accennato a storia non ha buchi di trama(per ora) e pian piano tutti i misteri stanno venendo a galla. È progettata molto bene.
Una cosa carina è che la storia si vive dal punto di vista dei pirati, che dovrebbero essere i "cattivi", e faccia apparire la marina, che dovrebbe essere "buona", malvagia.
Ci sono un sacco di poteri dati dai frutti molto carini e tutti diversi tra loro, ed alcuni sono anche piuttosto originali, come quelli di Brook o Doflamingo.
Concludendo, One Piece, nonostante siano in corso da ormai più di 26 anni, incuriosisce ancora e non è peggiorato tantissimo, anche se si comincia a notare che sia un po' tirato per lunghe e dovrebbe finire.
Fino a poco tempo fa lo consideravo la perfezione, ma ho capito di dover lasciare il legame affettivo e valutarlo in maniera seria.
È un'opera che adoro e spero continui a sorprendermi.
P.S. Non riesco ad inserirlo, ma seguo il manga, perciò ho letto tutti capitoli.
Ho letto 102 volumi di One Piece e, siccome ci stiamo avvicinando al gran finale, credo sia arrivato il momento di tirare un pò le somme. La trama è ben nota: il giovane Rufy salpa per mare con lo scopo trovare il mitico tesoro del pirata Gol D. Roger. A lui si uniranno vari personaggi, ognuno col proprio proposito e scopo, che lo aiuteranno nell'impresa.
Cosa rende speciale questo fumetto? La complessità del worldbuilding che Oda ha saputo creare in questi anni. Ogni isola che i nostri visitano è ricca di dettagli e storia, ha una propria cultura e leggende che man mano vengono raccontate al lettore. In questo, il manga di Oda ha pochi pari, riesce perfettamente a trasportarti in quei luoghi ispirati a storie, leggende ed architetture prese dal nostro mondo e trasformate dalla sua fantasia.
One Piece ha un buon cast di eroi, ognuno ben delineato, con la propria storia, le proprie motivazioni e set di mosse per combattere (è pur sempre un battle del resto) che lo rende unico e perfettamente distinguibile. E direi che i pregi finiscono qui.
Il problema principale del fumetto di Eiichiro Oda è l'estenuante lunghezza di ogni arco narrativo. Ad oggi abbiamo ben 102 volumi che non sono pochi da recuperare e che potrebbero scoraggiare un lettore novizio. Inoltre, questa lunghezza, è data dallo sfilacciamento eccessivo delle vicende. La cosa non migliora affatto se si tiene presente che i vari archi narrativi presentano tutti il medesimo schema collaudato più volte dall'autore. I nostri giungono su un'isola nuova, vengono a conoscenza di un problema (solitamente lo status quò precedente è stato alterato da un tiranno che governa l'isola, verso cui un piccolo gruppo di personaggi cospira per detronizzare e restaurare l'ordine precedente), lottano per moltissimi volumi contro la minaccia (tenete presente che Wano ha ben cinque volumi e passa di soli scontri, e non sono ancora finiti) e alla fine si abbandonano ad un lauto pasto. Questa cosa è presente nel 90% di tutti gli archi narrativi, una specie di loop che si ripete (tranne qualche piccola eccezione) da anni. Alcuni personaggi spariscono dalla storia e si vedono dopo molto tempo, anni di pubblicazioni addirittura. Questo porta a disaffezionarti a loro.
Altro problema sono i disegni. Le tavole risultano carichissime di dettagli, tanto da ingolfarsi e rendere poco chiaro cosa sta succedendo.
In conclusione: One Piece è un manga che ha sicuramente cambiato il mercato, ha venduto tantissimo anche qui da noi tanto da risultare primo nelle classifiche dei libri più venduti ed ha contribuito a far conoscere a moltissime persone i manga. Dal lato artistico ha il pregio di avere un fantastico worldbuilding e un cast di personaggi principali che funziona. Ma l'eccessiva ridondanza delle trame, la poca varietà delle situazioni in cui sono coinvolti i protagonisti, e alcune sviste clamorose dell'autore ed il poco coraggio (Sabo al posto di Ace), azzoppano la storia. La mia speranza è che l'autore possa concludere come si deve questa lunghissima epopea che ci ha regalato momenti leggeri e divertenti per quasi 30 anni
Voto 6,5
Cosa rende speciale questo fumetto? La complessità del worldbuilding che Oda ha saputo creare in questi anni. Ogni isola che i nostri visitano è ricca di dettagli e storia, ha una propria cultura e leggende che man mano vengono raccontate al lettore. In questo, il manga di Oda ha pochi pari, riesce perfettamente a trasportarti in quei luoghi ispirati a storie, leggende ed architetture prese dal nostro mondo e trasformate dalla sua fantasia.
One Piece ha un buon cast di eroi, ognuno ben delineato, con la propria storia, le proprie motivazioni e set di mosse per combattere (è pur sempre un battle del resto) che lo rende unico e perfettamente distinguibile. E direi che i pregi finiscono qui.
Il problema principale del fumetto di Eiichiro Oda è l'estenuante lunghezza di ogni arco narrativo. Ad oggi abbiamo ben 102 volumi che non sono pochi da recuperare e che potrebbero scoraggiare un lettore novizio. Inoltre, questa lunghezza, è data dallo sfilacciamento eccessivo delle vicende. La cosa non migliora affatto se si tiene presente che i vari archi narrativi presentano tutti il medesimo schema collaudato più volte dall'autore. I nostri giungono su un'isola nuova, vengono a conoscenza di un problema (solitamente lo status quò precedente è stato alterato da un tiranno che governa l'isola, verso cui un piccolo gruppo di personaggi cospira per detronizzare e restaurare l'ordine precedente), lottano per moltissimi volumi contro la minaccia (tenete presente che Wano ha ben cinque volumi e passa di soli scontri, e non sono ancora finiti) e alla fine si abbandonano ad un lauto pasto. Questa cosa è presente nel 90% di tutti gli archi narrativi, una specie di loop che si ripete (tranne qualche piccola eccezione) da anni. Alcuni personaggi spariscono dalla storia e si vedono dopo molto tempo, anni di pubblicazioni addirittura. Questo porta a disaffezionarti a loro.
Altro problema sono i disegni. Le tavole risultano carichissime di dettagli, tanto da ingolfarsi e rendere poco chiaro cosa sta succedendo.
In conclusione: One Piece è un manga che ha sicuramente cambiato il mercato, ha venduto tantissimo anche qui da noi tanto da risultare primo nelle classifiche dei libri più venduti ed ha contribuito a far conoscere a moltissime persone i manga. Dal lato artistico ha il pregio di avere un fantastico worldbuilding e un cast di personaggi principali che funziona. Ma l'eccessiva ridondanza delle trame, la poca varietà delle situazioni in cui sono coinvolti i protagonisti, e alcune sviste clamorose dell'autore ed il poco coraggio (Sabo al posto di Ace), azzoppano la storia. La mia speranza è che l'autore possa concludere come si deve questa lunghissima epopea che ci ha regalato momenti leggeri e divertenti per quasi 30 anni
Voto 6,5
(Attualmente in corso con 96 volumi) Nessuna opera è perfetta, One Piece ha i suoi difetti, eppure mi ha soddisfatto pienamente, mi è entrato nel cuore. Questo manga attira tanti fan ma anche tanti haters, è il manga più venduto del mondo ma è anche molto droppato. Questo perché è un'opera molto lunga e particolare. Ed essendo un'opera con grande tasso di drop, spesso la gente lo interrompe subito e non lo coglie a pieno, ed è un vero peccato, perché chi si si è fermato alle prime saghe avrà visto la punta dell'iceberg. Opera mastodontica, spettacolare, non adatta a chi cerca solo le mazzate, perchè One Piece non punta a questo, punta a ben altro: la macrotrama, che si nasconde sotto lo schema "da isola in isola" da classico battle shonen. Non è solo botte, è viaggio, esplorazione, e pullula di significati, argomenti che rispecchiano a pieno la realtà. Ne ho letti di manga, ma davvero, questo è una delle opere più complete (fatta eccezione per il romance che è quasi assente) ed è quello che più mi è entrato nel cuore in assoluto. One Piece non lascia nulla al caso, eventi e personaggi hanno scopi ben precisi, Oda cerca di non accantonare niente e nessuno, e questa non è una cosa da tutti. Offre un'ambientazione piratesca, un mondo governato dall'era della pirateria.... persone che sognano la libertà e la ricchezza, persone che vogliono impedirlo e persone che fungono da ruoli minori ma comunque importanti. Un mondo in cui ci sono poteri come i Frutti del Diavolo, che però fanno perdere la capacità di nuotare e ancora non sappiamo perchè, e l'haki, due poteri interessanti di cui ancora non abbiamo visto il limite. Inizialmente la trama sembra semplice, essendo che parla di un ragazzino che vuole diventare il Re dei pirati, ma ecco che con il passare dei capitoli ci stupisce... circa 1000 personaggi gestiti bene, molti dei quali caratterizzati e gestiti benissimo, backstory mostruose, temi che rispecchiano la realtà come la schiavitù, il razzismo, i tradimenti, i complotti, l'amicizia, "l'amore" tra persone consanguinee e non, per non parlare dei MISTERI e dei personaggi altrettanto misteriosi. Ottimo mix di comicità e drammaticità: fa sbellicare dalle risate, ma fa anche piangere. Dopo tutti questi capitoli, riesce ancora ad attirare l'attenzione e la curiosità dei fan...Ci siamo affezionati ai protagonisti e ai personaggi, e lasciarli sarà bruttissimo. OP non è un normale battle shonen, copre molti generi. Oda riesce a collegare eventi a distanza di molti capitoli e riesce a mantenere l'opera coerente anche dopo quasi 1000 capitoli. Unica pecca è l'assenza di romance che non penso verrà colmata essendo un'opera incentrata sull'avventura e sull'amicizia, e ha la particolarità di essere lentuccio, ma anche la lentezza è necessaria per mettere le basi per creare ottime saghe e portare avanti la macrotrama. Anche il fatto che non muoia quasi nessuno ammetto che mi fa storcere molto il naso, anche se ormai ci ho fatto l'abitudine. Per trovare incoerenze dovrei davvero sforzarmi. Lo stile di disegno di Oda, con il tempo, é diventato più complesso, così come la storia, e Oda inserisce numerosi dettagli nelle vignette e negli sfondi. Non spicca nei disegni e a volte disegna di m*rda, ma è naturale considerando quanto lavora. Personalmente preferivo lo stile più pulito che usava prima, lo stile dettagliato a volte impedisce di capire bene le scene.
VOTO 10, PER ORA. Spero che Oda non deluda le nostre aspettative come hanno fatto alcuni suoi colleghi, e che riesca a dare un degno finale ad una degna opera.
VOTO 10, PER ORA. Spero che Oda non deluda le nostre aspettative come hanno fatto alcuni suoi colleghi, e che riesca a dare un degno finale ad una degna opera.
Scrivere questa recensione non è facile, stiamo parlando di un manga che ha fatto la storia per l’enorme impatto che ha avuto in Giappone e non solo, infatti One Piece è ad oggi il manga più venduto in assoluto. È un’opera che, per via della sua lunghezza, è andata in contro ad innumerevoli mutazioni e cambi di stile. Se infatti partiamo da una lettura molto leggera e spensierata dei primi 10 volumi, progressivamente l’autore va ad alzare l’asticella della complessità della trama mano mano che la storia prosegue, rendendo la trama assai ingarbugliata ed intrigante, sorretta grazie alla formazione di un worldbuilding unico nel suo genere. Il manga parte dall’essere una storia di avventura spensierata, per poi diventare progressivamente fantapolitica ed epica. I personaggi non sono molto caratterizzati, nel senso che non hanno un grado di complessità psicologica che si può trovare in tanti altri shonen, ma questo no pregiudica la validità di essi, infatti l’autore sceglie di renderli poco profondi perché comunque stiamo parlando di un manga principalmente comico, e quindi bisogna giocare sulla semplicità e sul grottesco, puntando molto sullo stravagante character design dei personaggi, che infatti è uno dei punti forti di questa opera. La ricchezza di ambientazione è un’altra nota di merito che mette d’accordo tutti, infatti ogni location trasuda fantasia, miglior pregio dell’autore. Le tematiche non sono affrontate quasi mai in maniera matura, ma comunque sono presenti in gran numero. Adesso arriviamo ai punti dolenti della recessione, ossia i numerosi difetti di quest’opera: quando un autore ha a che fare con un’opra così tanto lunga e complessa, inevitabilmente incappa in problematiche di gestione della stessa, che vengono oltretutto accentuate maggiormente dalla difficoltà che l’autore ha nell’affrontare la serializzazione settimanale per tanti e tanti anni, senza prendersi lunghe pause per ristorarsi. Infatti il deterioramento fisico e psicologico dell’autore, nonché il poco tempo a disposizione per scrivere una buona sceneggiatura, hanno fatto si che negli ultimi 24 volumi ci sia stato un progressivo calo di qualità, sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista della sceneggiatura. Parliamoci chiaro, One Piece non è mai stato perfetto sotto il punto di vista della sceneggiatura, infatti gli archi narrativi presentano spesso forzature e buchi di trama più o meno gravi, ma negli ultimi 24 volumi questi difetti sono aumentati di numero, in maniera progressiva e spropositata, ed oltre a questi sono subentrati problemi inerenti la gestione dei personaggi e della regia. Pertanto nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, One Piece è in un periodo di forte calo. Tuttavia io lo consiglio caldamente perché comunque stiamo parlando di uno dei capisaldi del fumetto mondiale, nonché una storia godibilissima ed intrigante.
"Io sono colui che diventerà il re dei pirati!" è il leitmotiv che tutti gli appassionati di One Piece conoscono bene. Questa è la storia di Rufy dal cappello di paglia, che vive in un mondo praticamente sommerso dall'acqua e con la popolazione che vive in varie e numerosissime isole, di grandezza più o meno estesa. In questo mondo esiste un Governo Mondiale con la Marina e i Pirati. Soprattutto Gold Roger, il Re dei Pirati, giustiziato dalla Marina e che, prima di morire, aveva messo tutti suoi tesori in un posto segreto: un tesoro che si chiama One Piece, Pezzo Unico, quello che tutti vogliono e desiderano. Per trovarlo si dovrà andare alla Rotta Maggiore, il posto più pericoloso del mondo. Chi trova lo One Piece diventerà il Re dei Pirati. Rufy vuole diventare Re dei Pirati non tanto per la ricchezza, quanto per il gusto dell'avventura e per la promessa fatta a Shanks il Rosso, il pirata che ha aiutato Rufy da bambino e che lui ammira; lo stesso pirata che gli ha dato il suo cappello di paglia, che un giorno gli dovrà restituire. E Rufy vuole farlo il giorno che sarà diventato Re dei Pirati. Una caratteristica di One Piece sono i Frutti del Diavolo: chi li mangia assume poteri particolari, che però gli impediscono di nuotare in acqua. Rufy ha mangiato il frutto Gom Gom che lo fa allungare come l'uomo di gomma dei Fantastici Quattro: e in effetti ogni personaggio che mangia i frutti del diavolo ha dei poteri particolari da supereroe. Insieme con la sua ciurma affiatata, Rufy attraversa la Rotta Maggiore affrontando avversari sempre più forti.
La narrazione di Eichiro Oda è sempre coinvolgente e piena di dettagli, sia grafici che narrativi, che però non appesantiscono mai la trama. I personaggi, non solo i principali, ma anche i secondari fino alle ultime ruote del carro, hanno una psicologia ben delineata, e la narrazione tocca tutte le corde della narratività: umorismo, dramma, vittoria, tragedia, relazione, commedia, in un mondo pazzesco uscito da una fantasia sfrenata. Giganti, paesi della sabbia, foreste impenetrabili, cime innevate, mostri, isole del cielo, paesi delle sirene, castelli horror, prigioni infernali. Scontri epici, fortezze inespugnabili da assediare o da difendere, amici da salvare, nemici da affrontare, la marina da cui scappare. Con One Piece avviene di tutto: si ride e si piange.
La storia di Rufy è il simbolo dell'avventura della vita, in cui ognuno di noi cerca il suo tesoro, quello per cui vale la pena di vivere, combattere, gioire, piangere. Nella vita si fanno incontri, si conoscono tante persone diverse, si fanno esperienza diverse, il tuo stesso corpo cambia nel corso degli anni, sviluppandosi. Un pò come gli effetti del frutto Gom Gom o di qualsiasi altro frutto del diavolo. Il tesoro è la realizzazione di se stessi, diventare re di se stessi, attraverso le proprie azioni di amicizia, sacrificio, amore, donazione. Rufy non vive per se stesso, ma per i suoi compagni: per lui non avrebbe senso ottenere lo One Piece abbandonandoli. E lo stesso vale per gli altri membri della ciurma: Nami la navigatrice, Zoro lo spadaccino, Sanji il cuoco, Usop il cecchino, Robin l'archeologa, Franky il carpentiere, Chopper il medico, Brook il musicista. Ognuno cerca il proprio sogno, e lo realizza giorno per giorno, nel contatto con gli altri e con gli avvenimenti quotidiani e eccezionali della propria vita. Perchè la vita per tutti è una grande avventura, in cui, anche tra i pericoli della Rotta Maggiore, si punta sempre verso lo One Piece.
La narrazione di Eichiro Oda è sempre coinvolgente e piena di dettagli, sia grafici che narrativi, che però non appesantiscono mai la trama. I personaggi, non solo i principali, ma anche i secondari fino alle ultime ruote del carro, hanno una psicologia ben delineata, e la narrazione tocca tutte le corde della narratività: umorismo, dramma, vittoria, tragedia, relazione, commedia, in un mondo pazzesco uscito da una fantasia sfrenata. Giganti, paesi della sabbia, foreste impenetrabili, cime innevate, mostri, isole del cielo, paesi delle sirene, castelli horror, prigioni infernali. Scontri epici, fortezze inespugnabili da assediare o da difendere, amici da salvare, nemici da affrontare, la marina da cui scappare. Con One Piece avviene di tutto: si ride e si piange.
La storia di Rufy è il simbolo dell'avventura della vita, in cui ognuno di noi cerca il suo tesoro, quello per cui vale la pena di vivere, combattere, gioire, piangere. Nella vita si fanno incontri, si conoscono tante persone diverse, si fanno esperienza diverse, il tuo stesso corpo cambia nel corso degli anni, sviluppandosi. Un pò come gli effetti del frutto Gom Gom o di qualsiasi altro frutto del diavolo. Il tesoro è la realizzazione di se stessi, diventare re di se stessi, attraverso le proprie azioni di amicizia, sacrificio, amore, donazione. Rufy non vive per se stesso, ma per i suoi compagni: per lui non avrebbe senso ottenere lo One Piece abbandonandoli. E lo stesso vale per gli altri membri della ciurma: Nami la navigatrice, Zoro lo spadaccino, Sanji il cuoco, Usop il cecchino, Robin l'archeologa, Franky il carpentiere, Chopper il medico, Brook il musicista. Ognuno cerca il proprio sogno, e lo realizza giorno per giorno, nel contatto con gli altri e con gli avvenimenti quotidiani e eccezionali della propria vita. Perchè la vita per tutti è una grande avventura, in cui, anche tra i pericoli della Rotta Maggiore, si punta sempre verso lo One Piece.
One Piece, manga famosissimo che non ha certo bisogno di presentazioni.
Visto il suo successo ci si aspetta qualcosa di veramente fenomenale, ma devo dire che non è così. Parliamone.
Disegni
Uno dei più grandi difetti del manga. La verità è che Oda non è un asso in questo campo. Al di la dello stile, che è volutamente demenziale (in realtà a me non piace troppo neanche lo stile, ma questo è un'altro discorso), i disegni sono molto scarsi. La normalità è trovare mani e piedi disegnati male (anche sulle copertine), ma anche gli arti sproporzionati non sono rari. Le tavole sono scarse anche per quanto riguarda la loro formazione. Troppo spesso ci ritroviamo con troppo scene su una pagina, troppe onomatopee, troppi dialoghi. Il tempo di lettura di un capitolo è nettamente maggiore della media, ci si impiega più o meno il doppio. Questo perché c'è troppa roba. Per quanto riguarda i combattimenti (cuore pulsante per una manga di questo genere), il livello raggiunge i minimi. La normalità è NON capire cosa succede, credo non sia un caso che ogni personaggio pronunci il nome della tecnica che sta per fare, anche quanto sta per dare un semplice pugno.
Narrazione
Altro punto dolente. La narrazione è troppo lenta. Dopo una parte iniziale veloce e leggera, il manga rallenta terribilmente. La normalità diventano le saghe da 10 volumi, in cui per almeno metà di essi succede poco o niente. Spesso sento difenderlo con la frase "One Piece non è solo combattimenti". Si, non è solo quello, ma parliamo comunque di un manga di combattimenti, quindi aspettare 10 volumi per vederne uno serio direi che è troppo. Questo anche perché nel manga ci sono poche scene importanti a metà, e il tutto si concentra alla fine, con una serie di combattimenti paralleli, tra la ciurma e i cattivi, che avvengono nello stesso momento. Oltre a ciò all'inizio di ogni saga ci si perde nelle presentazione della zona, a livello geografico e ambientale. Ciò non fa altro che appesantire la narrazione. Aggiungiamo la pesantezza delle tavole, e viene fuori la formula vincente per annoiarsi a metà.
Storia
La storia è buona. Senza dilungarmi nella trama che tutti sanno, si può dire che la storia è formata da archi narrativi completamente scollegati da loro, che però aggiungono ogni volta un tassello al quadro generale, con l'obbiettivo che rimane lo stesso. Anche se ci sono vari tasselli che vanno a comporre il puzzle globale, rimane comunque composta di saghe autoconclusive completamente, o quasi, separate tra loro, quindi non è che sia la meraviglia che si dice. Ad ogni isola corrisponde un nuovo gruppo di nemici (c'è da dire che casualmente sono praticamente la versione opposta dei protagonisti, e c'è un cattivo per ogni buono). Tra l'altro questi archi narrativi sono tutti molto simili tra loro, e sono più o meno una trasposizione riveduta della saga di Alabasta. Si ripetono più o meno sempre gli stessi avvenimenti, ovvero: Nuova isola -> Si viene a conoscenza dei buoni -> Ci sono dei cattivi che opprimono i buoni -> Scaramuccia -> i protagonisti le prendono -> inseguono i cattivi -> Nuovo combattimento, mentre sta per succedere un disastro (bomba) -> I protagonisti stanno per perdere, ma grazie alla forza dell'amicizia alla fine vincono -> la catastrofe (bomba) viene sventata -> Festa. Tra l'altro i cattivi non muoiono mai, ma nella festa, che si protrae per giorni non vengono visti neanche una volta, anche se sono ancora li in giro.
Personaggi
Sui personaggi non c'è molto da dire. Li trovo stereotipati. I buoni sono buoni perché si. I cattivi sono cattivi perché si. Non hanno quasi mai un background di spessore, e quando ce l'hanno, alcune volte verrebbe da pensare che se si fossero comportati diversamente, la cosa avrebbe avuto più senso. Per esempio Rufy ha un infanzia abbastanza infelice, cresce senza genitori, vivendo di stenti in una famiglia che lo faceva lavorare nonostante la giovanissima età. Ciononostante lui è felice, gli va tutto bene, e gli interessa solo andare all'avventura in giro per il mondo. Un personaggio combattuto, che magari va in cerca dei genitori, avrebbe avuto più senso. Inoltre i personaggi non hanno sfumature caratteriali, sono buoni o sono cattivi, sono bianchi o sono neri (sempre a livello caratteriale). Stesso discorso è applicabile anche ai cattivi, che tra l'altro sono sempre molto simili tra loro. Sono sempre il cattivo perché si, malvagio fino al midollo, con tutti i cliché del caso, ovvero non si curano/maltrattano/uccidono i propri compagni, fanno del male agli altri senza un motivo, sono megalomani assetati di potere, senza un motivo preciso. Non ci sono molte differenze tra un Kuro, un Crocodile, un Ener o un Lucci. Come detto in precedenza, sono l'opposto dei protagonisti, quindi il discorso vale anche per i loro bracci destri. Qualche volta, ci sono delle eccezioni, però.
Combattimenti
Oltre alla confusione dei disegni di cui ho già parlato, i combattimenti non sono, a mio avviso, chissà cosa. Magari è anche un po' una questione di gusti personali, però c'è da dire che non hanno tattica. Sono solo un prendersi a pugni per più tempo possibile, fino a che uno dei due cede. Non ci sarebbe nessun problema, se non fosse che in questo manga vale la regola della forza dell'amicizia. Piccola parentesi sui livelli di combattimento. In quest'opera non ce ne sono. Come detto, si basa tutto sull'amicizia, questo significa che più hai amici e più sei forte. Questa scelta, unita al fatto che basta solo riempire il più possibile l'avversario di pugni per vincere, rende i combattimenti abbastanza brutti. Il tutto si svolge così, Rufy combatte con il suo avversario, ma solitamente è una spanna sotto. Quindi Rufy subisce molto più di quanto da. Alla fine, allo stremo delle forze, quando sembra tutto finito, Rufy trova sempre un altro po' di forza, perché ha i suoi amici da proteggere, e vince. L'avversario, che come detto è il classico malvagio che si venderebbe pure la mamma, e quindi non ha problemi ad uccidere i suoi stessi compagni, non ha questa forza, quindi perde. Piccola nota sui poteri, ognuno ne ha di diversi, e ce ne sono di tutti i tipi, abilità, arti marziali, magie e ipnosi, Frutti del diavolo (che danno dei poteri unici), armi. Solitamente ognuno ha qualcosa di diverso, però c'è anche da dire, che Usop, un bugiardo senza arte ne parte, riesce a costruire a Nami un bastone che le dona i poteri delle tempeste (insomma il potere di Thor)... WTF?
Visto il suo successo ci si aspetta qualcosa di veramente fenomenale, ma devo dire che non è così. Parliamone.
Disegni
Uno dei più grandi difetti del manga. La verità è che Oda non è un asso in questo campo. Al di la dello stile, che è volutamente demenziale (in realtà a me non piace troppo neanche lo stile, ma questo è un'altro discorso), i disegni sono molto scarsi. La normalità è trovare mani e piedi disegnati male (anche sulle copertine), ma anche gli arti sproporzionati non sono rari. Le tavole sono scarse anche per quanto riguarda la loro formazione. Troppo spesso ci ritroviamo con troppo scene su una pagina, troppe onomatopee, troppi dialoghi. Il tempo di lettura di un capitolo è nettamente maggiore della media, ci si impiega più o meno il doppio. Questo perché c'è troppa roba. Per quanto riguarda i combattimenti (cuore pulsante per una manga di questo genere), il livello raggiunge i minimi. La normalità è NON capire cosa succede, credo non sia un caso che ogni personaggio pronunci il nome della tecnica che sta per fare, anche quanto sta per dare un semplice pugno.
Narrazione
Altro punto dolente. La narrazione è troppo lenta. Dopo una parte iniziale veloce e leggera, il manga rallenta terribilmente. La normalità diventano le saghe da 10 volumi, in cui per almeno metà di essi succede poco o niente. Spesso sento difenderlo con la frase "One Piece non è solo combattimenti". Si, non è solo quello, ma parliamo comunque di un manga di combattimenti, quindi aspettare 10 volumi per vederne uno serio direi che è troppo. Questo anche perché nel manga ci sono poche scene importanti a metà, e il tutto si concentra alla fine, con una serie di combattimenti paralleli, tra la ciurma e i cattivi, che avvengono nello stesso momento. Oltre a ciò all'inizio di ogni saga ci si perde nelle presentazione della zona, a livello geografico e ambientale. Ciò non fa altro che appesantire la narrazione. Aggiungiamo la pesantezza delle tavole, e viene fuori la formula vincente per annoiarsi a metà.
Storia
La storia è buona. Senza dilungarmi nella trama che tutti sanno, si può dire che la storia è formata da archi narrativi completamente scollegati da loro, che però aggiungono ogni volta un tassello al quadro generale, con l'obbiettivo che rimane lo stesso. Anche se ci sono vari tasselli che vanno a comporre il puzzle globale, rimane comunque composta di saghe autoconclusive completamente, o quasi, separate tra loro, quindi non è che sia la meraviglia che si dice. Ad ogni isola corrisponde un nuovo gruppo di nemici (c'è da dire che casualmente sono praticamente la versione opposta dei protagonisti, e c'è un cattivo per ogni buono). Tra l'altro questi archi narrativi sono tutti molto simili tra loro, e sono più o meno una trasposizione riveduta della saga di Alabasta. Si ripetono più o meno sempre gli stessi avvenimenti, ovvero: Nuova isola -> Si viene a conoscenza dei buoni -> Ci sono dei cattivi che opprimono i buoni -> Scaramuccia -> i protagonisti le prendono -> inseguono i cattivi -> Nuovo combattimento, mentre sta per succedere un disastro (bomba) -> I protagonisti stanno per perdere, ma grazie alla forza dell'amicizia alla fine vincono -> la catastrofe (bomba) viene sventata -> Festa. Tra l'altro i cattivi non muoiono mai, ma nella festa, che si protrae per giorni non vengono visti neanche una volta, anche se sono ancora li in giro.
Personaggi
Sui personaggi non c'è molto da dire. Li trovo stereotipati. I buoni sono buoni perché si. I cattivi sono cattivi perché si. Non hanno quasi mai un background di spessore, e quando ce l'hanno, alcune volte verrebbe da pensare che se si fossero comportati diversamente, la cosa avrebbe avuto più senso. Per esempio Rufy ha un infanzia abbastanza infelice, cresce senza genitori, vivendo di stenti in una famiglia che lo faceva lavorare nonostante la giovanissima età. Ciononostante lui è felice, gli va tutto bene, e gli interessa solo andare all'avventura in giro per il mondo. Un personaggio combattuto, che magari va in cerca dei genitori, avrebbe avuto più senso. Inoltre i personaggi non hanno sfumature caratteriali, sono buoni o sono cattivi, sono bianchi o sono neri (sempre a livello caratteriale). Stesso discorso è applicabile anche ai cattivi, che tra l'altro sono sempre molto simili tra loro. Sono sempre il cattivo perché si, malvagio fino al midollo, con tutti i cliché del caso, ovvero non si curano/maltrattano/uccidono i propri compagni, fanno del male agli altri senza un motivo, sono megalomani assetati di potere, senza un motivo preciso. Non ci sono molte differenze tra un Kuro, un Crocodile, un Ener o un Lucci. Come detto in precedenza, sono l'opposto dei protagonisti, quindi il discorso vale anche per i loro bracci destri. Qualche volta, ci sono delle eccezioni, però.
Combattimenti
Oltre alla confusione dei disegni di cui ho già parlato, i combattimenti non sono, a mio avviso, chissà cosa. Magari è anche un po' una questione di gusti personali, però c'è da dire che non hanno tattica. Sono solo un prendersi a pugni per più tempo possibile, fino a che uno dei due cede. Non ci sarebbe nessun problema, se non fosse che in questo manga vale la regola della forza dell'amicizia. Piccola parentesi sui livelli di combattimento. In quest'opera non ce ne sono. Come detto, si basa tutto sull'amicizia, questo significa che più hai amici e più sei forte. Questa scelta, unita al fatto che basta solo riempire il più possibile l'avversario di pugni per vincere, rende i combattimenti abbastanza brutti. Il tutto si svolge così, Rufy combatte con il suo avversario, ma solitamente è una spanna sotto. Quindi Rufy subisce molto più di quanto da. Alla fine, allo stremo delle forze, quando sembra tutto finito, Rufy trova sempre un altro po' di forza, perché ha i suoi amici da proteggere, e vince. L'avversario, che come detto è il classico malvagio che si venderebbe pure la mamma, e quindi non ha problemi ad uccidere i suoi stessi compagni, non ha questa forza, quindi perde. Piccola nota sui poteri, ognuno ne ha di diversi, e ce ne sono di tutti i tipi, abilità, arti marziali, magie e ipnosi, Frutti del diavolo (che danno dei poteri unici), armi. Solitamente ognuno ha qualcosa di diverso, però c'è anche da dire, che Usop, un bugiardo senza arte ne parte, riesce a costruire a Nami un bastone che le dona i poteri delle tempeste (insomma il potere di Thor)... WTF?
"One Piece", uno dei manga più famosi della storia, nonché il più venduto in assoluto, che ha davvero ben poco bisogno di spiegazioni. Molto brevemente si tratta di uno shounen, scritto da Eiichiro Oda, ancora in corso d'opera e che attualmente conta ben 80 volumi usciti.
La storia narra le avventure di Monkey D. Rufy, un giovane pirata diventato di gomma dopo aver ingerito il Frutto del Diavolo Gom Gom, che con la sua ciurma sogna di diventare il re dei pirati, il più potente al mondo.
Uno dei punti più forti dell'opera è sicuramente la sua storia, ricca di avventure e misteri, che è riuscita ad appassionare molti lettori. A differenza di altri shonen manga infatti, col proseguire dei volumi, la vicenda diviene sempre più complessa ed interessante, ricca di colpi di scena ed enigmi.
I disegni sono ottimi, ed evolvono anche questi nel proseguo della storia, si passa dal tratto rotondo e semplicistico dei primi volumi, alla profondità, la minuziosità dei successivi, arrivando spesso e volentieri ad una cura maniacale nei piccoli dettagli impressionante.
Curata ed originale, è anche la caratterizzazione dei personaggi dell'opera. Lo stile strambo ed eccentrico è tratto tipico che contraddistingue i vari protagonisti, arrivando ad una ottima caratterizzazione dei personaggi secondari o persino marginali che si presentano nel corso dei capitoli. Come scontato sia in uno shounen manga, ci si ritrova anche spesso e volentieri davanti personaggi molto stereotipati, ma che non mancano comunque di consistenza, grazie anche e soprattutto ai magnifici "flashback" che Oda dedica a questi, altro grandissimo pregio del manga.
Per quanto l'umorismo sia una parte fondamentale ed onnipresente in "One Piece", ci sono anche molti eventi mozzafiato in grado di lasciare diverse emozioni: sia che si tratti di sentimenti di gioia, rabbia, tristezza o semplice suggestione.
Il manga non è certo esente da difetti, sicuramente è molto lento, ci mette molto ad ingranare, soprattutto nei primi volumi, inoltre la struttura può rivelarsi a volte fin troppo ciclica, e questo per lo meno avviene per tutta la prima metà del manga, finché i personaggi non arriveranno nel "Nuovo Mondo", dove invece le carte in tavola cambieranno completamente, così come lo stile in cui Oda gestirà la storia. I combattimenti inoltre, non sono di certo uno dei punti chiave del manga, risultando a volte molto confusionari seppur originali, grazie all'ottima capacità dell'autore di gestire al meglio il tutto grazie ai tratti tipici dei "Frutti del Diavolo" dei protagonisti.
Detto questo, non posso che dare il voto massimo a questo manga, non perché sia perfetto, anzi, ma perché è il manga simbolo di questa generazione: tolti i già evidenziati ottimi pregi dell'opera, l'autore ha avuto la capacità di creare una vera e propria gigantesca community attorno all'opera, gente che si appassiona ad ogni capitolo, discute dei vari numerosissimi misteri presentati nel manga, e si emoziona, e vive insieme un manga in fondo tanto semplice ma dall'enorme potenziale. E' questa uno delle forze principali, se non la più grande, di questa opera chiamata "One Piece".
La storia narra le avventure di Monkey D. Rufy, un giovane pirata diventato di gomma dopo aver ingerito il Frutto del Diavolo Gom Gom, che con la sua ciurma sogna di diventare il re dei pirati, il più potente al mondo.
Uno dei punti più forti dell'opera è sicuramente la sua storia, ricca di avventure e misteri, che è riuscita ad appassionare molti lettori. A differenza di altri shonen manga infatti, col proseguire dei volumi, la vicenda diviene sempre più complessa ed interessante, ricca di colpi di scena ed enigmi.
I disegni sono ottimi, ed evolvono anche questi nel proseguo della storia, si passa dal tratto rotondo e semplicistico dei primi volumi, alla profondità, la minuziosità dei successivi, arrivando spesso e volentieri ad una cura maniacale nei piccoli dettagli impressionante.
Curata ed originale, è anche la caratterizzazione dei personaggi dell'opera. Lo stile strambo ed eccentrico è tratto tipico che contraddistingue i vari protagonisti, arrivando ad una ottima caratterizzazione dei personaggi secondari o persino marginali che si presentano nel corso dei capitoli. Come scontato sia in uno shounen manga, ci si ritrova anche spesso e volentieri davanti personaggi molto stereotipati, ma che non mancano comunque di consistenza, grazie anche e soprattutto ai magnifici "flashback" che Oda dedica a questi, altro grandissimo pregio del manga.
Per quanto l'umorismo sia una parte fondamentale ed onnipresente in "One Piece", ci sono anche molti eventi mozzafiato in grado di lasciare diverse emozioni: sia che si tratti di sentimenti di gioia, rabbia, tristezza o semplice suggestione.
Il manga non è certo esente da difetti, sicuramente è molto lento, ci mette molto ad ingranare, soprattutto nei primi volumi, inoltre la struttura può rivelarsi a volte fin troppo ciclica, e questo per lo meno avviene per tutta la prima metà del manga, finché i personaggi non arriveranno nel "Nuovo Mondo", dove invece le carte in tavola cambieranno completamente, così come lo stile in cui Oda gestirà la storia. I combattimenti inoltre, non sono di certo uno dei punti chiave del manga, risultando a volte molto confusionari seppur originali, grazie all'ottima capacità dell'autore di gestire al meglio il tutto grazie ai tratti tipici dei "Frutti del Diavolo" dei protagonisti.
Detto questo, non posso che dare il voto massimo a questo manga, non perché sia perfetto, anzi, ma perché è il manga simbolo di questa generazione: tolti i già evidenziati ottimi pregi dell'opera, l'autore ha avuto la capacità di creare una vera e propria gigantesca community attorno all'opera, gente che si appassiona ad ogni capitolo, discute dei vari numerosissimi misteri presentati nel manga, e si emoziona, e vive insieme un manga in fondo tanto semplice ma dall'enorme potenziale. E' questa uno delle forze principali, se non la più grande, di questa opera chiamata "One Piece".
Non vi starò a tediare sulla trama, che trovate sopra o anche solo per sentito dire (d'altronde è una dei manga più famosi e letti del mondo, dubito che non ne abbiate mai sentito parlare), voglio solo scrivere che, nonostante alcuni cali di originalità, "One Piece" è un gigantesco universo alternativo al nostro, ricco di personaggi strambi, dotati o no di poteri particolari, a volte comici.
Sono tantissimi, ognuno con la propria personalità, i propri obiettivi, e questo porta il lettore a non annoiarsi mai (o difficilmente).
Succede sempre qualcosa di strano, misterioso o comico durante il viaggio della ciurma, ogni isola è completamente diversa dalle altre...
Certo, col tempo è calata un po' l'originalità, i combattimenti spesso prevedono che i componenti della ciurma si dividano per causa di forza maggiore, per poi scontrarsi individualmente con nemici di potenza simili.
Metto 8, e non un voto più alto, perché la fine sembra davvero lontana, e corre il rischio di abbassare le aspettative dei lettori (il One Piece cos'è? Non sarà mica solo il solito tesoro simbolico?).
Però... "One Piece" merita una lettura!
Sono tantissimi, ognuno con la propria personalità, i propri obiettivi, e questo porta il lettore a non annoiarsi mai (o difficilmente).
Succede sempre qualcosa di strano, misterioso o comico durante il viaggio della ciurma, ogni isola è completamente diversa dalle altre...
Certo, col tempo è calata un po' l'originalità, i combattimenti spesso prevedono che i componenti della ciurma si dividano per causa di forza maggiore, per poi scontrarsi individualmente con nemici di potenza simili.
Metto 8, e non un voto più alto, perché la fine sembra davvero lontana, e corre il rischio di abbassare le aspettative dei lettori (il One Piece cos'è? Non sarà mica solo il solito tesoro simbolico?).
Però... "One Piece" merita una lettura!
La storia infinita di Oda, uno shonen incredibilmente longevo che ha come protagonista Luffy, un ragazzo con l'ambizione di diventare Re dei pirati, che a poco a poco incontra amici che diventeranno poi membri della sua ciurma.
Si svolge in un mondo fantasy creato da zero, impossibile da collocare cronologicamente dato che in alcune isole sembrano essere rimasti all'età della pietra, in altre pare quasi un contesto futuristico.
Ci sono i frutti del diavolo, che donano diverse abilità, ma ti impediscono di nuotare, l'Haki, un potere ancora da definire nello specifico, e il mondo è controllato dal Governo Mondiale, che agisce attraverso il suo braccio armato, la Marina.
Il loro nemico sono i pirati, che hanno come punte di diamante i quattro Imperatori, mentre ci sono sette pirati, gli Shichibukai, che hanno stipulato un'alleanza con il Governo, che aiutano occasionalmente in cambio del ritiro delle loro taglie.
Trama voto, 7:
Non posso dare di più a causa dello schema ripetitivo che col tempo diventa scontata, ma neanche di meno per l'incredibile capacità di Oda nel gestire tutte le sottotrame, anche le più insignificanti.
Personaggi, voto 8:
Il punto forte del manga, sono tantissimi e ben caratterizzati, peccato che quasi tutti i villain manchino totalmente di spessore e siano semplicemente i soliti "sono cattivo perché sono cattivo".
Disegni, voto 7:
A me piace lo stile volutamente caricaturale di Oda, adattissimo al contesto, quello che non mi piace è l'eccessiva caoticità dei disegni che spesso rendono davvero poco chiari i duelli.
Combattimenti, voto 7:
Ricchi di emozioni, ma molto spesso forzati e dal risultato scontato, il che li priva di tantissimo pathos.
Voto finale 7, uno shonen davvero molto carino, decisamente superiore ai corrispettivi ex rivali del Jump Bleach e Naruto, ma che per una ragione o per un'altra non raggiunge l'eccellenza.
Si svolge in un mondo fantasy creato da zero, impossibile da collocare cronologicamente dato che in alcune isole sembrano essere rimasti all'età della pietra, in altre pare quasi un contesto futuristico.
Ci sono i frutti del diavolo, che donano diverse abilità, ma ti impediscono di nuotare, l'Haki, un potere ancora da definire nello specifico, e il mondo è controllato dal Governo Mondiale, che agisce attraverso il suo braccio armato, la Marina.
Il loro nemico sono i pirati, che hanno come punte di diamante i quattro Imperatori, mentre ci sono sette pirati, gli Shichibukai, che hanno stipulato un'alleanza con il Governo, che aiutano occasionalmente in cambio del ritiro delle loro taglie.
Trama voto, 7:
Non posso dare di più a causa dello schema ripetitivo che col tempo diventa scontata, ma neanche di meno per l'incredibile capacità di Oda nel gestire tutte le sottotrame, anche le più insignificanti.
Personaggi, voto 8:
Il punto forte del manga, sono tantissimi e ben caratterizzati, peccato che quasi tutti i villain manchino totalmente di spessore e siano semplicemente i soliti "sono cattivo perché sono cattivo".
Disegni, voto 7:
A me piace lo stile volutamente caricaturale di Oda, adattissimo al contesto, quello che non mi piace è l'eccessiva caoticità dei disegni che spesso rendono davvero poco chiari i duelli.
Combattimenti, voto 7:
Ricchi di emozioni, ma molto spesso forzati e dal risultato scontato, il che li priva di tantissimo pathos.
Voto finale 7, uno shonen davvero molto carino, decisamente superiore ai corrispettivi ex rivali del Jump Bleach e Naruto, ma che per una ragione o per un'altra non raggiunge l'eccellenza.
Noto con ben poco piacere che quest'opera attira le due peggiori categorie di persone che puoi trovare sul web: i fanboy che argomentano sul perché OP è un kapolavoroh fermandosi sempre sugli stessi punti, e i loro opposti diametrali, gli haters incalliti. Che però hanno una cosa in comune: l'assenza di obiettività, negando ogni possibile difetto/pregio che smonti la loro assolutistica recensione. Chiusa questa piccola parentesi, andiamo avanti.
Lo svolgimento di One Piece segue uno stile particolarmente lineare: è un viaggio, quindi prosegue a tappe, e queste tappe si svolgono più o meno sempre nella stessa maniera: la ciurma arriva, la ciurma si divide, la ciurma si fa consapevole della situazione nel luogo corrente, la ciurma combatte contro dei tizi e il protagonista (Luffy, una sorta di Goku un po' più deficiente) combatte col boss finale, ogni tanto alternando a ciò l'arrivo di un nuovo "nakama". I combattimenti sono discreti, spesso forse cadono troppo sulle shonenate tipo l'amicizia, la determinazione eccetera eccetera. I disegni non sono nulla di particolare, e con la saga di Enies lobby cercano di essere più dettagliati, ma risulta solo un tratto sporco e sgradevole. Inoltre, questo inghippo del viaggio e delle tappe consente all'autore una scusa per far durare la storia anni e anni, rendendo One Piece un'opera commerciale. E detto tutto ciò, voi direte "Perché gli hai messo nove se ha così tanti difetti?". Beh, perché sono un soggettivo del Caspio e i pregi che ha mi fanno spesso praticamente dimenticare i suoi innumerevoli difetti. Innanzitutto, il suo mondo. Il mondo di One Piece è enorme, pieno di luoghi tutti diversi tra loro, con le loro usanze, le loro tradizioni, le loro culture. Per svilupparle in tutte le loro sfaccettature, Oda prende a modello culture realmente esistenti, leggende popolari e simili. Di conseguenza, i famigerati misteri che questo mondo cela: i cento anni di grande vuoto, l'origine del governo mondiale, i poignee griffe, la figura di Gol D. Roger: sempre più domande e sempre meno risposte, le quali spesso vengono formate solo da piccoli dettagli sparsi qua e la, come un puzzle. E poi, i travagliati personaggi: l'influenza di DBZ (purtroppo) si sente, e ne risultano personaggi a tratti banali come il protagonista deficiente di cui abbiamo già parlato prima e quella dannata piattola di Zoro, i cui combattimenti sono spesso spettacolari, ma la cui caratterizzazione è praticamente assente (amichetta morta in circostanze stupide che gli lascia un vuoto dentro, attitudine da bel tenebroso di turno). Ma nonostante qualche falla qua e là, i personaggi, anche quelli secondari, sono spesso caratterizzati abbastanza bene, in particolar modo Robin, la cui infanzia travagliata è strutturata bene per davvero e ne definisce il carattere, che si evolve completamente con il suo stare nella ciurma. Stessa cosa per Nami, Chopper, Franky e altri personaggi che non vi sto a elencare per assenza di voglia. Infine, i famigerati messaggi di One Piece: la lotta al razzismo, la critica alla guerra (alabasta best saga), la consapevolezza del mondo in cui ci troviamo: messaggi mandati in modo molto sottile e non sbattuti praticamente in faccia (non dimenticate che siamo sempre in un battle shonen), ma che una volta capiti, almeno per quanto mi riguarda, hanno il loro impatto.
In poche parole: One Piece non è assolutamente esente da difetti, ma allo stesso modo non è affatto un disastro totale: è un'opera sì commerciale, ma ben sopra gli standard delle opere commerciali di oggi, e apprezzabilissima. Infine ripeto per l'ultima volta che io non credo nell'imparzialità assoluta e quindi tanto vale lasciarsi andare dalle emozioni e affibbiargli un bel nove, ergo il voto che gli ho affibbiato non prendetelo troppo sul serio perché è assolutamente soggettivo.
Lo svolgimento di One Piece segue uno stile particolarmente lineare: è un viaggio, quindi prosegue a tappe, e queste tappe si svolgono più o meno sempre nella stessa maniera: la ciurma arriva, la ciurma si divide, la ciurma si fa consapevole della situazione nel luogo corrente, la ciurma combatte contro dei tizi e il protagonista (Luffy, una sorta di Goku un po' più deficiente) combatte col boss finale, ogni tanto alternando a ciò l'arrivo di un nuovo "nakama". I combattimenti sono discreti, spesso forse cadono troppo sulle shonenate tipo l'amicizia, la determinazione eccetera eccetera. I disegni non sono nulla di particolare, e con la saga di Enies lobby cercano di essere più dettagliati, ma risulta solo un tratto sporco e sgradevole. Inoltre, questo inghippo del viaggio e delle tappe consente all'autore una scusa per far durare la storia anni e anni, rendendo One Piece un'opera commerciale. E detto tutto ciò, voi direte "Perché gli hai messo nove se ha così tanti difetti?". Beh, perché sono un soggettivo del Caspio e i pregi che ha mi fanno spesso praticamente dimenticare i suoi innumerevoli difetti. Innanzitutto, il suo mondo. Il mondo di One Piece è enorme, pieno di luoghi tutti diversi tra loro, con le loro usanze, le loro tradizioni, le loro culture. Per svilupparle in tutte le loro sfaccettature, Oda prende a modello culture realmente esistenti, leggende popolari e simili. Di conseguenza, i famigerati misteri che questo mondo cela: i cento anni di grande vuoto, l'origine del governo mondiale, i poignee griffe, la figura di Gol D. Roger: sempre più domande e sempre meno risposte, le quali spesso vengono formate solo da piccoli dettagli sparsi qua e la, come un puzzle. E poi, i travagliati personaggi: l'influenza di DBZ (purtroppo) si sente, e ne risultano personaggi a tratti banali come il protagonista deficiente di cui abbiamo già parlato prima e quella dannata piattola di Zoro, i cui combattimenti sono spesso spettacolari, ma la cui caratterizzazione è praticamente assente (amichetta morta in circostanze stupide che gli lascia un vuoto dentro, attitudine da bel tenebroso di turno). Ma nonostante qualche falla qua e là, i personaggi, anche quelli secondari, sono spesso caratterizzati abbastanza bene, in particolar modo Robin, la cui infanzia travagliata è strutturata bene per davvero e ne definisce il carattere, che si evolve completamente con il suo stare nella ciurma. Stessa cosa per Nami, Chopper, Franky e altri personaggi che non vi sto a elencare per assenza di voglia. Infine, i famigerati messaggi di One Piece: la lotta al razzismo, la critica alla guerra (alabasta best saga), la consapevolezza del mondo in cui ci troviamo: messaggi mandati in modo molto sottile e non sbattuti praticamente in faccia (non dimenticate che siamo sempre in un battle shonen), ma che una volta capiti, almeno per quanto mi riguarda, hanno il loro impatto.
In poche parole: One Piece non è assolutamente esente da difetti, ma allo stesso modo non è affatto un disastro totale: è un'opera sì commerciale, ma ben sopra gli standard delle opere commerciali di oggi, e apprezzabilissima. Infine ripeto per l'ultima volta che io non credo nell'imparzialità assoluta e quindi tanto vale lasciarsi andare dalle emozioni e affibbiargli un bel nove, ergo il voto che gli ho affibbiato non prendetelo troppo sul serio perché è assolutamente soggettivo.
Un tempo avrei fatto salire il voto anche a 8 o 9 di fiducia, ora mi limito a un 7. E credo che più di così non possa andare, perché in quest'ultimo voto è racchiuso tutto quel che di intrinsecamente positivo è proprio di One Piece, e ciò che di irrimediabilmente negativo resta e resterà.
Di quest'opera apprezzo, e ho apprezzato, il fatto che viaggiare con i protagonisti e scoprire il loro mondo fosse escapismo puro sia per noi lettori che - ora me ne rendo conto - per l'autore stesso. E il fatto che, in fin dei conti, non è vero che tragga spunti solo dalla fantasia; perciò, tra ambientazioni suggestive ma che richiamano la realtà, contesti ambientali e sociali riconducibili a luoghi e situazioni noti comunemente da tutti, è anche giustificato che il lettore percepisca i volumi come storia non troppo disimpegnata e si perda in divagazioni. Del resto, una serie di lunghissimo corso come One Piece deve necessariamente avere la capacità di intrattenere settimanalmente; e quindi, trarre spunto il più possibile dalla realtà (senza snaturare quello che è un fantasy), è un must.
Ci sono già diverse recensioni scritte dopo aver ponderato le parole, quindi non mi soffermo neanche troppo a fare l'elenco di cosa ha fatto crollare il mio hype per la serie. Invece, mi soffermo sulla caratteristica che fa di One Piece un'opera di vero intrattenimento: i personaggi secondari.
Quante volte capita di tifare per un personaggio che non sia il protagonista, ma che non sia neanche l'antagonista?
Ci sono diversi rivali o figure esterne che, lo sappiamo già, non avranno mai la gloria di Luffy. Però è grazie a ciò che Oda è capace di trascinare per anni, forse addirittura è corretto sbilanciarsi nel dire "trascurare" in alcuni casi, che possiamo tuttora appassionarci. Io sono un nostalgico della prima parte di One Piece, quella in cui l'eroe non è il Messia del proprio mondo, però quello lì non tornerà mai più; Luffy ha praticamente dato tutto quel che poteva dare quanto a margine di crescita e, se non lo prendiamo così com'è, non ci resta che detestarlo... Invece, il mondo di One Piece è (stra)pieno di personaggi che hanno tanto da dire e che possono comparire in qualunque momento, ricordandoci che insieme ai protagonisti che viaggiano di isola in isola c'è tutto un mondo intorno a loro che vive e che li risalta. Perché, intendiamoci, per apprezzare la vitalità di un Luffy che sovrasta ogni muro insormontabile, uno Zoro che fa il tamarro coraggioso, un Sanji che fondamentalmente è solo il terzo in comando, e così via, c'è bisogno che personaggi caratterialmente superiori vengano presi in controbalzo dalla voglia di emergere dei protagonisti e infine superati nell'importanza delle gesta. L'impresa di aver scavalcato Crocodile, per esempio, non è di per sé eccezionale perché Luffy ha sconfitto uno della Flotta dei Sette, quanto per l'aver fatto passare la disfatta di un uomo così influente e carismatico solo come un rito di passaggio, nonostante si sarebbe trattato di un evento di enorme prestigio per qualunque altro pirata. Invece no, per Luffy è solo una tappa a cui lui stesso non dà neanche poi tanto peso, perché non è ciò a cui puntava quando ha deciso di affrontare il nemico pirata.
Certo, alla lunga anche la meccanica del "vai a battere il nemico incredibbolo" stanca; perciò il timeskip è servito essenzialmente ad evitare che dei ragazzini sovrastassero, sia come combattenti che umanamente, gente che ha molta più esperienza di loro. Ed è inevitabile, per esigenze di copione, che i protagonisti siano destinati a diventare pirati leggendari, la cui grandezza verrà invidiata e/o riconosciuta anche dai loro detrattori, quindi è meglio andarci cauti a farli esplodere, e questo Oda l'ha capito.
Ma, a conti fatti, anche adesso sono i personaggi secondari, che siano rivali o nemici oppure figure neutrali, a darci quella proporzione di grandezza che hanno i pirati di Cappello di paglia nell'immaginario collettivo comune di quel mondo. Altrimenti non è che staremmo ad apprezzare più di tanto gli eroi di questo manga. Cioè, col timeskip abbiamo ritrovato dei protagonisti rafforzati anima e corpo, ma sostanzialmente non sono mai stati concepiti per avere una marcia in più su chiunque altro, e non ce l'avranno mai se presi singolarmente.
A fare la differenza non è "Zoro", non è "Luffy", non è "Chopper", è l'amalgama di un gruppo i cui membri all'apparenza tanto diversi hanno una matrice comune. Che ha facilitato tantissimo la coesione con i compagni, rendendoli in grado di compiere veri e propri miracoli.
Anche perché, insomma, Luffy come protagonista è simpatico ma non spicca neanche troppo. Né come protagonista e neanche in mezzo ai suoi compagni stessi. E quindi Oda ha dovuto inventarsi una serie di riferimenti a figure del passato onepieciano per valorizzarlo, rendendolo in qualche modo persino antipatico. Sostenevo già a inizio recensione, proprio per questo, che mi assale un po' la nostalgia; quando ripenso alla genuinità con cui Luffy faceva tutto in nome dell'avventura e di obiettivi molto meno pomposi, senza essere così pretenzioso (visto che poi tutti i suoi compagni lo seguono inspiegabilmente a ruota, senza fare domande, al massimo fanno qualche lamentela che dura un paio di vignette e che va avanti dal '97 e amen), inevitabilmente mi rendo conto di come il manga abbai perso di smalto.
In definitiva, personalmente ritengo One Piece un ottimo manga nei presupposti, che poi si perde per i motivi che sono già stati esposti da altri recensori. Continua a mantenere vivo l'entusiasmo del lettore grazie all'esuberanza che contraddistingue i protagonisti e suscita ammirazione/costernazione/invidia/emozioni varie nelle persone che li circondano, ed è un po' come se noi stessi fossimo il personaggio X che si imbatte in loro o il cittadino dell'isola random che li teme e li reputa incredibili. Di certo, come battle shonen c'è di meglio, ma anche in quel tratto non è male.
Di quest'opera apprezzo, e ho apprezzato, il fatto che viaggiare con i protagonisti e scoprire il loro mondo fosse escapismo puro sia per noi lettori che - ora me ne rendo conto - per l'autore stesso. E il fatto che, in fin dei conti, non è vero che tragga spunti solo dalla fantasia; perciò, tra ambientazioni suggestive ma che richiamano la realtà, contesti ambientali e sociali riconducibili a luoghi e situazioni noti comunemente da tutti, è anche giustificato che il lettore percepisca i volumi come storia non troppo disimpegnata e si perda in divagazioni. Del resto, una serie di lunghissimo corso come One Piece deve necessariamente avere la capacità di intrattenere settimanalmente; e quindi, trarre spunto il più possibile dalla realtà (senza snaturare quello che è un fantasy), è un must.
Ci sono già diverse recensioni scritte dopo aver ponderato le parole, quindi non mi soffermo neanche troppo a fare l'elenco di cosa ha fatto crollare il mio hype per la serie. Invece, mi soffermo sulla caratteristica che fa di One Piece un'opera di vero intrattenimento: i personaggi secondari.
Quante volte capita di tifare per un personaggio che non sia il protagonista, ma che non sia neanche l'antagonista?
Ci sono diversi rivali o figure esterne che, lo sappiamo già, non avranno mai la gloria di Luffy. Però è grazie a ciò che Oda è capace di trascinare per anni, forse addirittura è corretto sbilanciarsi nel dire "trascurare" in alcuni casi, che possiamo tuttora appassionarci. Io sono un nostalgico della prima parte di One Piece, quella in cui l'eroe non è il Messia del proprio mondo, però quello lì non tornerà mai più; Luffy ha praticamente dato tutto quel che poteva dare quanto a margine di crescita e, se non lo prendiamo così com'è, non ci resta che detestarlo... Invece, il mondo di One Piece è (stra)pieno di personaggi che hanno tanto da dire e che possono comparire in qualunque momento, ricordandoci che insieme ai protagonisti che viaggiano di isola in isola c'è tutto un mondo intorno a loro che vive e che li risalta. Perché, intendiamoci, per apprezzare la vitalità di un Luffy che sovrasta ogni muro insormontabile, uno Zoro che fa il tamarro coraggioso, un Sanji che fondamentalmente è solo il terzo in comando, e così via, c'è bisogno che personaggi caratterialmente superiori vengano presi in controbalzo dalla voglia di emergere dei protagonisti e infine superati nell'importanza delle gesta. L'impresa di aver scavalcato Crocodile, per esempio, non è di per sé eccezionale perché Luffy ha sconfitto uno della Flotta dei Sette, quanto per l'aver fatto passare la disfatta di un uomo così influente e carismatico solo come un rito di passaggio, nonostante si sarebbe trattato di un evento di enorme prestigio per qualunque altro pirata. Invece no, per Luffy è solo una tappa a cui lui stesso non dà neanche poi tanto peso, perché non è ciò a cui puntava quando ha deciso di affrontare il nemico pirata.
Certo, alla lunga anche la meccanica del "vai a battere il nemico incredibbolo" stanca; perciò il timeskip è servito essenzialmente ad evitare che dei ragazzini sovrastassero, sia come combattenti che umanamente, gente che ha molta più esperienza di loro. Ed è inevitabile, per esigenze di copione, che i protagonisti siano destinati a diventare pirati leggendari, la cui grandezza verrà invidiata e/o riconosciuta anche dai loro detrattori, quindi è meglio andarci cauti a farli esplodere, e questo Oda l'ha capito.
Ma, a conti fatti, anche adesso sono i personaggi secondari, che siano rivali o nemici oppure figure neutrali, a darci quella proporzione di grandezza che hanno i pirati di Cappello di paglia nell'immaginario collettivo comune di quel mondo. Altrimenti non è che staremmo ad apprezzare più di tanto gli eroi di questo manga. Cioè, col timeskip abbiamo ritrovato dei protagonisti rafforzati anima e corpo, ma sostanzialmente non sono mai stati concepiti per avere una marcia in più su chiunque altro, e non ce l'avranno mai se presi singolarmente.
A fare la differenza non è "Zoro", non è "Luffy", non è "Chopper", è l'amalgama di un gruppo i cui membri all'apparenza tanto diversi hanno una matrice comune. Che ha facilitato tantissimo la coesione con i compagni, rendendoli in grado di compiere veri e propri miracoli.
Anche perché, insomma, Luffy come protagonista è simpatico ma non spicca neanche troppo. Né come protagonista e neanche in mezzo ai suoi compagni stessi. E quindi Oda ha dovuto inventarsi una serie di riferimenti a figure del passato onepieciano per valorizzarlo, rendendolo in qualche modo persino antipatico. Sostenevo già a inizio recensione, proprio per questo, che mi assale un po' la nostalgia; quando ripenso alla genuinità con cui Luffy faceva tutto in nome dell'avventura e di obiettivi molto meno pomposi, senza essere così pretenzioso (visto che poi tutti i suoi compagni lo seguono inspiegabilmente a ruota, senza fare domande, al massimo fanno qualche lamentela che dura un paio di vignette e che va avanti dal '97 e amen), inevitabilmente mi rendo conto di come il manga abbai perso di smalto.
In definitiva, personalmente ritengo One Piece un ottimo manga nei presupposti, che poi si perde per i motivi che sono già stati esposti da altri recensori. Continua a mantenere vivo l'entusiasmo del lettore grazie all'esuberanza che contraddistingue i protagonisti e suscita ammirazione/costernazione/invidia/emozioni varie nelle persone che li circondano, ed è un po' come se noi stessi fossimo il personaggio X che si imbatte in loro o il cittadino dell'isola random che li teme e li reputa incredibili. Di certo, come battle shonen c'è di meglio, ma anche in quel tratto non è male.
One Piece è l'opera più amata e più odiata probabilmente di sempre nel panorama fumettistico nipponico. Da una parte c'è chi si schiera verso il capolavoro, lo shounen migliore di sempre dall'altra c'è a chi non piace, comprensibilmente per la sua piccata originalità che lo rende un po' "de gustibus", alcuni forse morsi dalla negatività a priori, dal troppo clamore che ha accerchiato questo prodotto in tutto il globo. Insomma One Piece continua a far parlare di sé da ormai più di dieci anni.
Quando uscì nel lontano 2001 in Italia per Star Comics ci si rese immediatamente conto che One Piece avrebbe certamente fatto strada. Un manga tipicamente "nuovo" e fresco, arrivato dopo qualche anno di apparente tranquillità sul piano dei "must-have". Sulla copertina il nome di un autore in pratica sconosciuto, Eiichiro Oda. Ciò che si recepiva maggiormente era l'immensità del suo ipotetico potenziale. Il protagonista Rufy ispirava simpatia e la caccia alla sua futura ciurma era un pretesto veramente molto interessante per continuare a seguirlo. Nel frattempo Eiichiro Oda, tassello dopo tassello costruiva un Mondo, il suo Mondo, quello composto da miriadi di strampalati personaggi, di villaggi con le loro caratteristiche, suddividendo il manga in svariate saghe alcune decisamente magnifiche altre solo godibili, riuscendo a collegare il tutto con estrema semplicità. Come prima di lui fece Akira Toriyama con il manga di "Dragon Ball", Eiichiro Oda lo ha fatto con "One Piece", ossia quello di creare un genere, ormai fin troppo ricalcato da diversi autori, quello di un fantasy simpatico e di grafica strampalata apparentemente disordinata. Io amo pensare che Oda abbia preso le due celebri opere di Toryiama, Dragon Ball e Dr.Slump & Arale, e dopo una shakerata abbia immaginato One Piece.
One Piece merita il successo che ha ottenuto per l'intuizione avuta dal suo autore e lo merita perché in fin dei conti arrivare a volumi numero 60/70 e comunque avere ancora tanto da dire non è affatto semplice. C'è riuscito perché intelligentemente non si è sparato le cartucce nell'immediato, non ha reso le sotto-trame irrimediabilmente compromesse, non ha evoluto i suoi personaggi a qualcosa di non più migliorabile, insomma ha spalmato il potenziale su tutto l'arco narrativo.
Forse annoia, più che per lunghezza che per contenuti, ma anche a manga molto inoltrato personalmente lo preferisco a tanti primissimi volumi moderni. Tutto sommato ha i suoi difetti ma considerata la longevità ci può stare il non essere sempre efficiente, godibile e corretto. Ha segnato un'era e lo ha fatto meritatamente.
Quando uscì nel lontano 2001 in Italia per Star Comics ci si rese immediatamente conto che One Piece avrebbe certamente fatto strada. Un manga tipicamente "nuovo" e fresco, arrivato dopo qualche anno di apparente tranquillità sul piano dei "must-have". Sulla copertina il nome di un autore in pratica sconosciuto, Eiichiro Oda. Ciò che si recepiva maggiormente era l'immensità del suo ipotetico potenziale. Il protagonista Rufy ispirava simpatia e la caccia alla sua futura ciurma era un pretesto veramente molto interessante per continuare a seguirlo. Nel frattempo Eiichiro Oda, tassello dopo tassello costruiva un Mondo, il suo Mondo, quello composto da miriadi di strampalati personaggi, di villaggi con le loro caratteristiche, suddividendo il manga in svariate saghe alcune decisamente magnifiche altre solo godibili, riuscendo a collegare il tutto con estrema semplicità. Come prima di lui fece Akira Toriyama con il manga di "Dragon Ball", Eiichiro Oda lo ha fatto con "One Piece", ossia quello di creare un genere, ormai fin troppo ricalcato da diversi autori, quello di un fantasy simpatico e di grafica strampalata apparentemente disordinata. Io amo pensare che Oda abbia preso le due celebri opere di Toryiama, Dragon Ball e Dr.Slump & Arale, e dopo una shakerata abbia immaginato One Piece.
One Piece merita il successo che ha ottenuto per l'intuizione avuta dal suo autore e lo merita perché in fin dei conti arrivare a volumi numero 60/70 e comunque avere ancora tanto da dire non è affatto semplice. C'è riuscito perché intelligentemente non si è sparato le cartucce nell'immediato, non ha reso le sotto-trame irrimediabilmente compromesse, non ha evoluto i suoi personaggi a qualcosa di non più migliorabile, insomma ha spalmato il potenziale su tutto l'arco narrativo.
Forse annoia, più che per lunghezza che per contenuti, ma anche a manga molto inoltrato personalmente lo preferisco a tanti primissimi volumi moderni. Tutto sommato ha i suoi difetti ma considerata la longevità ci può stare il non essere sempre efficiente, godibile e corretto. Ha segnato un'era e lo ha fatto meritatamente.
Sono sempre scettico davanti a un'opera che viene definita "geniale", "originale" o con aggettivi simili. Il rapporto con One Piece è sempre stato molto vario, una sorta di amore/odio. Poniamo una base: generalmente per me uno shonen dovrebbe fermarsi sui 30-35 numeri al massimo, pena una ripetitività da cui, sopratutto i prodotti più venduti non scappano (persino Soul Eater finito da poco col 25 stava cadendo in quella drammatica dimensione, e se non si fosse fermato sarebbe finito dritto dritto là).
Quello che per me ha caratterizzato maggiormente gli oltre sessanta volumetti che ho letto del manga di Oda, mi spiace dirlo, è stata la noia. Insomma sarà perché sono più diretto verso altri tipi di manga o perché starò invecchiando ma la formula, ben collaudata dai tempi di Dragon Ball, in cui i protagonisti viaggiano, incontrano i cattivoni di turno (qui ognuno becca il più adatto a lui oltretutto) e dopo un periodo dove gli sono inferiori nella battaglia lo sconfiggono ha stancato. E' una cosa che posso trovare in tutti i manga di questo genere e probabilmente è per questo che non rende la cosa originale secondo me, e nemmeno interessante. Poteva esserlo quando verso gli otto-nove anni mi apprestavo a vedere in tv Dragon Ball per la prima volta, poteva esserlo quando sui dodici anni mi prendevo i primi volumetti di Dragon Ball o poco più in la di Kenshin Samurai Vagabondo, ma ormai trovo la formula trita e ritrita e stancante. Poco importa se una cinquantina di numeri Oda ha la brillante idea di separare la ciurma di Rufy per permettergli di crescere con un percorso più individuale: ormai, dopo tutti quei numeri è tardi. Specie se dopo riprendi variando la scelta precedente, ma su questo non posso discutere perché ormai mi ero già stancato e ho letto con poco interesse i numeri dopo il 60-61. E sono stato pure generoso sperando che il manga potesse diventare un po' più vario e interessante e aspettando così tanto io che, generalmente, a uno shonen non do più di 20 numeri per migliorare (e sono tanti). Non trovo originali nemmeno i grotteschi e caricaturali nemici e vari personaggi che i nostri incontrano durante i viaggi; si cade a volte persino nell'esagerazione con gente con facce giganti e cose simili. Poi ripeto, magari sono io che esagero o che chiedo troppo ad un semplice Shonen essendo plasmato da letture di tutt'altro genere, ma quando sento termini come "originale" o il sopraccitato "geniale" mi aspetto che il manga sia proprio questo, non la solita avventura con personaggi simpatici (anche se a me divertivano sopratutto all'inizio e poi quasi più) racchiusa in una formula collaudata e tranquilla di avanzamento.
Non me ne vogliano i fan della saga e nemmeno lo zoccolo duro che comunque la seguirebbe pure se fosse fatta di volumi composti di pagine bianche. Sarebbe del tutto ingiusto dare un'insufficienza esagerata a questo prodotto che forse subisce nella visione negativa l'influsso di essere spaventosamente venduto (anche se l'essere venduto non è sempre sinonimo di qualità, anzi spesso è il contrario) che però lo sbilancia un sacco nelle votazioni positive (ma come criticare chi, ammaliato dall'opera che ama lo bombarda di 9 e 10?). Mi limito a dargli un ben ponderato, e spero abbastanza oggettivo 5, per il fattore noia e la mancata originalità dello svolgimento; fanno pendere in positivo l'ago della bilancia i disegni, che sono molto buoni e migliorati nel tempo, e il fatto che a livello di trama in sé potrebbe comunque rivelare sorprese in futuro. Chissà. Io dubito di ricredermi su un manga che ho seguito per un periodo anche con un certo affetto, ma che non ha saputo rinnovarsi né dare quel tocco di originalità e novità che, dal mio punto di vista, gli manca. Lo considero insomma un manga nella media, senza caratteristiche di particolare spicco.
Quello che per me ha caratterizzato maggiormente gli oltre sessanta volumetti che ho letto del manga di Oda, mi spiace dirlo, è stata la noia. Insomma sarà perché sono più diretto verso altri tipi di manga o perché starò invecchiando ma la formula, ben collaudata dai tempi di Dragon Ball, in cui i protagonisti viaggiano, incontrano i cattivoni di turno (qui ognuno becca il più adatto a lui oltretutto) e dopo un periodo dove gli sono inferiori nella battaglia lo sconfiggono ha stancato. E' una cosa che posso trovare in tutti i manga di questo genere e probabilmente è per questo che non rende la cosa originale secondo me, e nemmeno interessante. Poteva esserlo quando verso gli otto-nove anni mi apprestavo a vedere in tv Dragon Ball per la prima volta, poteva esserlo quando sui dodici anni mi prendevo i primi volumetti di Dragon Ball o poco più in la di Kenshin Samurai Vagabondo, ma ormai trovo la formula trita e ritrita e stancante. Poco importa se una cinquantina di numeri Oda ha la brillante idea di separare la ciurma di Rufy per permettergli di crescere con un percorso più individuale: ormai, dopo tutti quei numeri è tardi. Specie se dopo riprendi variando la scelta precedente, ma su questo non posso discutere perché ormai mi ero già stancato e ho letto con poco interesse i numeri dopo il 60-61. E sono stato pure generoso sperando che il manga potesse diventare un po' più vario e interessante e aspettando così tanto io che, generalmente, a uno shonen non do più di 20 numeri per migliorare (e sono tanti). Non trovo originali nemmeno i grotteschi e caricaturali nemici e vari personaggi che i nostri incontrano durante i viaggi; si cade a volte persino nell'esagerazione con gente con facce giganti e cose simili. Poi ripeto, magari sono io che esagero o che chiedo troppo ad un semplice Shonen essendo plasmato da letture di tutt'altro genere, ma quando sento termini come "originale" o il sopraccitato "geniale" mi aspetto che il manga sia proprio questo, non la solita avventura con personaggi simpatici (anche se a me divertivano sopratutto all'inizio e poi quasi più) racchiusa in una formula collaudata e tranquilla di avanzamento.
Non me ne vogliano i fan della saga e nemmeno lo zoccolo duro che comunque la seguirebbe pure se fosse fatta di volumi composti di pagine bianche. Sarebbe del tutto ingiusto dare un'insufficienza esagerata a questo prodotto che forse subisce nella visione negativa l'influsso di essere spaventosamente venduto (anche se l'essere venduto non è sempre sinonimo di qualità, anzi spesso è il contrario) che però lo sbilancia un sacco nelle votazioni positive (ma come criticare chi, ammaliato dall'opera che ama lo bombarda di 9 e 10?). Mi limito a dargli un ben ponderato, e spero abbastanza oggettivo 5, per il fattore noia e la mancata originalità dello svolgimento; fanno pendere in positivo l'ago della bilancia i disegni, che sono molto buoni e migliorati nel tempo, e il fatto che a livello di trama in sé potrebbe comunque rivelare sorprese in futuro. Chissà. Io dubito di ricredermi su un manga che ho seguito per un periodo anche con un certo affetto, ma che non ha saputo rinnovarsi né dare quel tocco di originalità e novità che, dal mio punto di vista, gli manca. Lo considero insomma un manga nella media, senza caratteristiche di particolare spicco.
Quando un manga effettua il "salto dello squalo" e decide di cambiare le carte in tavola (o almeno promette di farlo!) non si sa mai cosa ne può uscire fuori: magari una figata, la maggior parte delle volte è un rischio che non vale la candela. Mentre aspetto di scoprire qual è il destino che il 'salto' ha riservato ad "One Piece", faccio un bilancio di cos'è stato il manga fino ad ora, ben consapevole che i miei due centesimi ormai non valgono così tanto in un mondo dove il manga è così famoso. Che differenza rispetto a quando ho iniziato a leggerlo, quando al Lucca Comics i cosplayer di Rufy andavano in giro con il cartello "non sono Sanpei"!
La prima cosa che voglio dire per far capire qual è la mia maniera di approcciarmi a questo manga, è che "One Piece" è anche un manga demenziale. Non solo, ovviamente, ma anche. E in un certo senso soprattutto, almeno per quanto mi riguarda. Il motivo per cui ho deciso di iniziarlo a leggerlo, ormai secoli fa, è perché mi faceva ridere, mi divertiva. E non ha mai perso questo aspetto di demenzialità, di situazioni dove ci dev'essere sempre la gag in ogni momento. I momenti drammatici/impegnati non mancano, e spesso sono anche ben riusciti e apprezzati, ma il momento gag è sempre dietro l'angolo e, per quanto possa apprezzare anche le scene più impegnate, non è il motivo principale per cui leggo "One Piece", che è semplicemente quello di farmi quattro risate. Non è un tipo di umorismo impegnato, a me spesso ricorda le scene alla "Camera Café", però lo apprezzo lo stesso.
Per questo motivo, sinceramente passo sopra molte cose, molte forzature che in una storia seria o realistica magari considererei come un difetto. E lascio anche perdere quelle che io chiamo le "forzature da shonen", come le incredibili coincidenze che i fatti accadono solo quando i protagonisti sono nei paraggi; in fondo, come dice Yuuko di xxxHolic, è tutto inevitabile, e sarebbe una palla assurda se non succedesse nulla ai protagonisti! Non sto a farvi troppi esempi sulle forzature di cui sto parlando, potete andare su nonciclopedia a farvi due risate, c'è l'elenco aggiornato!
Tuttavia, ciò non significa che si possa passare proprio su qualsiasi cosa. Una gravidanza di venti mesi non la accetto nemmeno in una storia pseudo demenziale, soprattutto se si nota che è una pezza alla storyline ed è trattato con serietà. Il punto è che comunque, a me personalmente anche le forzature che mi danno fastidio, magari lo fanno sul momento, magari mi rovinano quel punto, ma non riescono a cancellare tutto il resto di buono che c'è stato. Frequentando per molto tempo il fandom, poi, mi sono resa conto che le forzature di trama di "One Piece" sono estremamente personali. A parte un paio di cose che sono quasi universalmente considerate idiote (la prima l'ho già citata, della seconda parlerò più diffusamente dopo) ognuno ha una diversa percezione delle cose. Situazioni che per me non sono assolutamente problematiche per altri sono delle tragedie, cose che mi fanno venire voglia di tirare qualcosa in giro per la stanza sono accettate come normali.
Non posso quindi fare un discorso generale su queste forzature, anche perché non sono ricorrenti, ogni volta c'è una situazione diversa per un punto di trama o un altro, e quindi si deve valutare caso per caso. E ognuno deve valutare quanto queste forzature possono rovinargli la lettura o quanto non hanno importanza perché le priorità sono altre, non è una cosa che riesco a stabilire aprioristicamente.
L'unica forzatura che costituisce una costante all'interno della trama, e che è la seconda cosa considerata universalmente, è che i personaggi non muoiono. Ora, in realtà per me questo non è del tutto esatto. Tralasciando la questione flashback, dove di morti ce ne sono eccome, il punto non è "il personaggio non muore" ma "il personaggio viene fatto credere morto e poi, spesso con forzature, in realtà non è morto". Se la gente non muore, io sono anche più contenta, che poi mi affeziono e ci rimango male (soprattutto quando gli autori sembrano avercela personalmente con me), ma se un autore mi fa una bella scena, una scena di sacrificio, mi mostra le reazioni dei personaggi a quella morte, il riportare la persona in vita poco dopo rovina tutte le sensazioni di tristezza che i capitoli precedenti ti avevano lasciato, e a rileggerli si prova solo il fastidio per il fatto che non c'è davvero più motivo di percepire questa tristezza. Inoltre, si perde molto anche il senso di pathos che permea una storia: la prima volta che i personaggi piangono una morte finta magari ci credi, alla seconda sei già più cauto, alla terza sbadigli e speri che qualcuno, prima o poi, faccia capire ai personaggi che si trovano in "One Piece" e che possono stare tranquilli, senza perdere tempo a piangere.
Come ho detto, "One Piece" non è però solo un manga demenziale, ma anche d'avventura. Quella che dovrebbe essere la trama la conosciamo tutti, ma a conti fatti è solo un pretesto dell'autore per narrare la storia di un viaggio, dei protagonisti che lo affrontano, dei luoghi e dei personaggi che si incontrano. Se la trama, al posto di essere "Rufy vuole diventare il re dei pirati" fosse "Rufy e i suoi amici cazzeggiano per la Rotta Maggiore", la storia narrata non sarebbe cambiata in maniera così sostanziale.
Nonostante la trama abbia assunto sfumature più interessanti rispetto ai primi dieci-dodici volumi, allargando la situazione dagli obiettivi del protagonista alla situazione generale, dove c'è un Governo Mondiale con qualche segreto dietro e un gruppo di gente che lo vuole abbattere, e misteri collegati a tutta questa situazione, il vero punto del manga sono le sotto trame che vengono affrontate ad ogni particolare saga. Ogni isola magari aggiunge un tassello alla trama generale, o al mistero che si sta affrontando, ma è un valore aggiunto, il fatto che la storia di Rufy e co. abbia un obiettivo e quindi un finale, senza essere potenzialmente infinita, ma non si può leggere "One Piece" solo interessati a quello. Si resterebbe delusi perché le informazioni vengono davvero date col contagocce. Essendo una storia d'avventura, tratta delle varie avventure che ad ogni isola vengono affrontate, è quello il fulcro della storia.
Tra l'altro, la divisione così netta in saghe ha anche, almeno per quanto mi riguarda, un vantaggio notevole, o una furbata, chiamatelo come volete: impedisce che una brutta decisione narrativa rovini l'intero manga. Se si trova una forzatura di trama che rovina la lettura, questa rimane confinata a quella saga, è quella che viene rovinata. Dopo, tabula rasa e si ricomincia con una nuova trama, con cui quella particolare forzatura probabilmente non avrà nulla a che fare. Sono davvero pochi i casi in cui qualcosa continua a ripercuotersi sulle saghe successive, e bisogna anche vedere se questa particolare cosa sia considerata una forzatura oppure no.
Ho spesso sentito dire che i vari archi narrativi di "One Piece" sono ripetitivi. Ed è assolutamente vero. Ogni saga ha più o meno gli stessi punti focali: arrivo, preparazione, combattimenti, flashback strappalacrime, Rufy in qualche modo sconfigge il nemico finale solo alla fine della saga, party, lacrime a profusioni, gag sparse. Per me non è mai stato un problema; per altro, vivendo di procedurali in cui ogni quaranta minuti si vede sempre la stessa cosa, le saghe di "One Piece" non appaiono nemmeno così ripetitive, se non altro durano di più! Però capisco che si possa preferire un tipo di narrazione più fluida, dove le cose ogni volta si differenziano e procedono dirette verso il proprio obiettivo.
Semplicemente, non è la narrazione che "One Piece" può offrire, per gli obiettivi che ha che sono quelli di raccontare le avventure di un gruppo di pirati (anche se più che pirati paiono affiliati della caritas, ma è pur sempre uno shonen). Sì, ho anche io curiosità di sapere le soluzioni dei misteri di One Piece, ma al momento di leggerlo voglio leggere le avventure sulle varie isole. So che alla fine di "One Piece" Rufy diventerà il re dei pirati, quindi, non m'interessa così tanto vedere ciò che già so accadrà, voglio concentrarmi sull'avventura presente. Come si dice? Non è importante la meta, ma il viaggio fatto per raggiungerla: questo è il modo in cui leggo e apprezzo "One Piece". Una trama lineare la vado a cercare da un'altra parte, non qui.
Per altro, penso che ridurre gli archi narrativi ad una ripetizione non tenga conto di quelli che secondo me sono due pregi di "One Piece": il setting e i personaggi.
Un setting preciso è alla base di qualsiasi buon fantasy, tuttavia qui si assiste ad una cosa in più: buttando al vento qualsiasi regola dell'infodump narrativo, il setting diventa spesso e volentieri il vero protagonista della storia, con capitoli che nulla aggiungono non solo alla trama in generale ma anche alla trama della saga, ma che semplicemente danno al lettore l'idea che il mondo in cui la storia è ambientata sia vivo, vero, distinto dai protagonisti che semplicemente ci sono in mezzo. Certo, resta sempre un'ambientazione demenziale (cosa ci si può aspettare da un manga che parte con la premessa che si possa avere un frigorifero su navi di legno?!), ma sempre nell'ottica di leggerlo come un lungo viaggio che il lettore compie assieme ai personaggi, be', la caratterizzazione delle varie isole è fondamentale. Sono quasi tutte, tra l'altro, riprese dalla realtà, e personalmente apprezzo vedere in che modo le città reali saranno traslate in "One Piece".
In questo senso di realtà (per modo di dire) che il manga offre sul setting, si inseriscono anche le cosiddette "mini-avventure", brevi storie autoconclusive per immagini che sostituiscono per certi periodi di tempo le cover dei vari capitoli. Sono per la maggior parte poco interessanti, a dire la verità, ma per quanto mi riguarda le apprezzo perché contribuiscono a dare l'idea che "One Piece" non si basi soltanto sulla storia dei protagonisti, ma sia davvero il racconto del mondo in cui la trama è ambientata. Soprattutto quando le mini-avventure si ricollegano poi alla trama principale.
Con i personaggi, ho un rapporto conflittuale. Per la maggior parte li adoro, a parte i due o tre che mi sono rimasti proprio sullo stomaco, ma è anche vero che molti di loro, se non la maggior parte, spesso e volentieri riprendono cliché o topos del genere, e possono sapere di già visto. La cosa si nota soprattutto tra i protagonisti, dove troviamo davvero gli esempi più eclatanti (la ragazza manesca, il farfallone, ecc). Ci sono a mio parere anche personaggi originali e ben riusciti (Usop su tutti, che tra l'altro penso sia un personaggio con cui è facilissimo empatizzare), ma a mio parere anche nei cliché più usati si riesce sempre a trovare quel non so che che comunque riesce a farti apprezzare il personaggio più che con le sue cose già viste. Ad esempio, apprezzo moltissimo che Sanji sia, da una parte, il classico dongiovanni da manga, e dall'altra assuma atteggiamenti del peggior scaricatore di porto, e che abbia la sua particolarità come cuoco e come combattente. E questo vale per tutti.
E poi sono tantissimi. Troppi, forse, a volte, dato che capitano saghe in cui certi paiono proprio inutili, però è incredibile vedere quanti ne saltano fuori dal cappello. Certo non tutti riescono col buco, e purtroppo ogni tanto saltano fuori caratterizzazioni inesistenti per personaggi che sinceramente ho dimenticato, ma per la maggior parte li ho sempre trovati ben riusciti. Si tenga anche presente che spesso la loro grafica è esagerata, fra gente alta sei metri, gente con la zip al posto della bocca o roba varia, e non tutti potrebbero apprezzare l'assurdità di certe caratterizzazioni. Io, personalmente, apprezzo molto se Oda mi mette un bel personaggio maschile a petto nudo, ma più la grafica è assurda più è divertente.
Tra l'altro, a proposito di assurdità... Ogni personaggio (o quasi ogni personaggio, ce ne sono alcuni che purtroppo devono rimanere seri, ma li aspetto al varco) ha una sua gag, o caratteristica ricorrente idiota, che può andare dall'essere capace di perdersi in una strada diritta all'essere semplicemente idiota e come tale reagire alle situazioni. Questo fa parte della demenzialità della storia a cui facevo accenno prima, per cui ogni personaggio deve in ogni caso aver qualcosa che fa ridere, qualcosa di comico.
Quando queste gag ce l'hanno i protagonisti, che si vedono sempre e che quindi le reiterano all'infinito, può diventare un po' noioso andando avanti con i capitoli, mentre di quelle che spuntano solo per quel personaggio che si vede poco si apprezza la novità. Dopo "Sensualità a corte" e Zelig, francamente non ci faccio più caso alla ripetitività, però anche a me piacciono di più le gag estemporanee dovute all'interazione fra più personaggi rispetto a quelle ricorrenti.
Una cosa che potrebbe infastidire molti lettori durante la lettura è che, in generale, i personaggi non maturano nel corso della storia. In realtà questa frase che ho appena detto non è del tutto corretta: i personaggi imparano dalle situazioni che affrontano e modificano il proprio comportamento, ma sono cambiamenti in generale davvero minimi, che spesso passano inosservati (come Robin che smette di usare i soprannomi per la ciurma dopo Enies Lobby, o il modo di Rufy di chinarsi come gli ha mostrato Bibi). In altri casi, l'evoluzione è talmente lenta che difficilmente si nota (vedi Usop). Per la maggior parte i personaggi sono considerati già maturi e consapevoli di loro stessi, quello che dovevano maturare lo affrontano nei flashback che servono per giustificare/spiegare i loro atteggiamenti, e proseguono per la strada che si sono scelti senza incertezze e le avventure che vivono sono semplicemente degli episodi che vivono e che non influenzano così tanto i loro atteggiamenti.
Per me non è un problema, in quanto "One Piece" è una storia che resta sempre fedele a se stessa, forse troppo, e quindi anche i personaggi rimangono gli stessi in saecula saeculorum, ma mi rendo conto che trattando del tema del "viaggio", che in moltissime storie è invece considerato la base per dei romanzi di formazione dove si vede, e si cerca, la maturazione dei personaggi, questo potrebbe essere considerato in maniera negativa.
Non sono d'accordo con chi dice che "One Piece" sia solamente un battle shonen, considerando che l'ammontare dei combattimenti è minimo rispetto al resto, ma è indubbio che sia anche un battle shonen e che mi faccia piacere vedere i combattimenti. I miei preferiti sono quelli che continuano a far ridere e a creare gag, perché sono originali e non si prendono sul serio; anche se alcuni forse risultano forzati dovendo abbassare il livello intellettivo degli antagonisti, trovo che mostrino davvero la creatività più degli altri combattimenti che sono più tradizionali.
Per di più, a livello grafico, quelli più tradizionali sono, per quanto mi riguarda, a volte confusi, tanto che mi sono dovuta appoggiare all'anime per capire esattamente la dinamica, soprattutto per via dello stile di disegno molto rozzo e dinamico, per cui decisamente non li considero la parte migliore di One Piece, anche se è sempre piacevole in questo genere di storie quando il cattivo di turno le prende. Per lo meno, è un momento che aspetto sempre in questo genere di storie.
Parlando appunto dell'aspetto grafico del manga, è molto difficile dare un'opinione sui disegni. Non li trovo belli, ma non li ho mai trovati nemmeno così brutti da scoraggiarmi durante la lettura. Penso anche che siano volutamente esagerati, personaggi che quando gridano hanno queste bocche gigantesche e ridicole, ma credo anche che si adattino bene alla storia che viene narrata, per cui non si devono avere disegni troppo seriosi.
Le uniche cose che considero davvero errori sono la tipologia dei corpi femminili, che non riesco a trovare sexy in nessuna maniera, e le proporzioni che cambiano da vignetta a vignetta. Questo è seriamente un problema, considerando che Oda si diverte a creare personaggi da altezze improponibili e poi non sa gestirli all'interno delle vignette o vicino ad altri, col risultato che questi personaggi sembrano più alti o più bassi a seconda di quello che sta succedendo, a volte anche tra due vignette consecutive, e non è un bellissimo effetto a vedersi.
Di norma termino le mie recensioni consigliando o non consigliando il manga, ma in questo caso mi trovo in difficoltà. Da una parte, tenderei a consigliarlo perché lo trovo un buonissimo shonen, l'ideale per una lettura leggera, divertente, con qualche spunto di riflessione e qualche combattimento figo, e che quindi può accontentare pubblici diversi; dall'altra però parliamo di un manga che ha superato i settanta volumi e che promette di durarne almeno altri cinquanta, tanto che più che un manga mi sembrerebbe di consigliare un mutuo. Anzi, peggio, perché il mutuo almeno si sa quando finisce e alla fine si ha un tetto sulla testa, con "One Piece" si potrebbe arrivare alla fine con un peggioramento notevole della storia (non me lo auguro, ovviamente, ma può succedere con le storie che durano troppo), e fra chissà quanti anni (però, alla fine, dato il numero dei volumi, magari viene fuori una capanna dove vivere).
Per questo motivo non prendo responsabilità, do solo un consiglio generale che ho spesso dato: se volete provarlo, arrivate almeno fino alla saga di Arlong Park, che è all'incirca fino al volume 11. Se a questo punto non siete ancora convinti, o la storia non vi ha preso così tanto, probabilmente fareste meglio a lasciar perdere senza troppi patemi, perché anche se la storia si complica e aumenta gli elementi, il nucleo di quello che è "One Piece" è già lì. Se invece vi ha convinto, allora potete proseguirlo. A vostro rischio e pericolo.
La prima cosa che voglio dire per far capire qual è la mia maniera di approcciarmi a questo manga, è che "One Piece" è anche un manga demenziale. Non solo, ovviamente, ma anche. E in un certo senso soprattutto, almeno per quanto mi riguarda. Il motivo per cui ho deciso di iniziarlo a leggerlo, ormai secoli fa, è perché mi faceva ridere, mi divertiva. E non ha mai perso questo aspetto di demenzialità, di situazioni dove ci dev'essere sempre la gag in ogni momento. I momenti drammatici/impegnati non mancano, e spesso sono anche ben riusciti e apprezzati, ma il momento gag è sempre dietro l'angolo e, per quanto possa apprezzare anche le scene più impegnate, non è il motivo principale per cui leggo "One Piece", che è semplicemente quello di farmi quattro risate. Non è un tipo di umorismo impegnato, a me spesso ricorda le scene alla "Camera Café", però lo apprezzo lo stesso.
Per questo motivo, sinceramente passo sopra molte cose, molte forzature che in una storia seria o realistica magari considererei come un difetto. E lascio anche perdere quelle che io chiamo le "forzature da shonen", come le incredibili coincidenze che i fatti accadono solo quando i protagonisti sono nei paraggi; in fondo, come dice Yuuko di xxxHolic, è tutto inevitabile, e sarebbe una palla assurda se non succedesse nulla ai protagonisti! Non sto a farvi troppi esempi sulle forzature di cui sto parlando, potete andare su nonciclopedia a farvi due risate, c'è l'elenco aggiornato!
Tuttavia, ciò non significa che si possa passare proprio su qualsiasi cosa. Una gravidanza di venti mesi non la accetto nemmeno in una storia pseudo demenziale, soprattutto se si nota che è una pezza alla storyline ed è trattato con serietà. Il punto è che comunque, a me personalmente anche le forzature che mi danno fastidio, magari lo fanno sul momento, magari mi rovinano quel punto, ma non riescono a cancellare tutto il resto di buono che c'è stato. Frequentando per molto tempo il fandom, poi, mi sono resa conto che le forzature di trama di "One Piece" sono estremamente personali. A parte un paio di cose che sono quasi universalmente considerate idiote (la prima l'ho già citata, della seconda parlerò più diffusamente dopo) ognuno ha una diversa percezione delle cose. Situazioni che per me non sono assolutamente problematiche per altri sono delle tragedie, cose che mi fanno venire voglia di tirare qualcosa in giro per la stanza sono accettate come normali.
Non posso quindi fare un discorso generale su queste forzature, anche perché non sono ricorrenti, ogni volta c'è una situazione diversa per un punto di trama o un altro, e quindi si deve valutare caso per caso. E ognuno deve valutare quanto queste forzature possono rovinargli la lettura o quanto non hanno importanza perché le priorità sono altre, non è una cosa che riesco a stabilire aprioristicamente.
L'unica forzatura che costituisce una costante all'interno della trama, e che è la seconda cosa considerata universalmente, è che i personaggi non muoiono. Ora, in realtà per me questo non è del tutto esatto. Tralasciando la questione flashback, dove di morti ce ne sono eccome, il punto non è "il personaggio non muore" ma "il personaggio viene fatto credere morto e poi, spesso con forzature, in realtà non è morto". Se la gente non muore, io sono anche più contenta, che poi mi affeziono e ci rimango male (soprattutto quando gli autori sembrano avercela personalmente con me), ma se un autore mi fa una bella scena, una scena di sacrificio, mi mostra le reazioni dei personaggi a quella morte, il riportare la persona in vita poco dopo rovina tutte le sensazioni di tristezza che i capitoli precedenti ti avevano lasciato, e a rileggerli si prova solo il fastidio per il fatto che non c'è davvero più motivo di percepire questa tristezza. Inoltre, si perde molto anche il senso di pathos che permea una storia: la prima volta che i personaggi piangono una morte finta magari ci credi, alla seconda sei già più cauto, alla terza sbadigli e speri che qualcuno, prima o poi, faccia capire ai personaggi che si trovano in "One Piece" e che possono stare tranquilli, senza perdere tempo a piangere.
Come ho detto, "One Piece" non è però solo un manga demenziale, ma anche d'avventura. Quella che dovrebbe essere la trama la conosciamo tutti, ma a conti fatti è solo un pretesto dell'autore per narrare la storia di un viaggio, dei protagonisti che lo affrontano, dei luoghi e dei personaggi che si incontrano. Se la trama, al posto di essere "Rufy vuole diventare il re dei pirati" fosse "Rufy e i suoi amici cazzeggiano per la Rotta Maggiore", la storia narrata non sarebbe cambiata in maniera così sostanziale.
Nonostante la trama abbia assunto sfumature più interessanti rispetto ai primi dieci-dodici volumi, allargando la situazione dagli obiettivi del protagonista alla situazione generale, dove c'è un Governo Mondiale con qualche segreto dietro e un gruppo di gente che lo vuole abbattere, e misteri collegati a tutta questa situazione, il vero punto del manga sono le sotto trame che vengono affrontate ad ogni particolare saga. Ogni isola magari aggiunge un tassello alla trama generale, o al mistero che si sta affrontando, ma è un valore aggiunto, il fatto che la storia di Rufy e co. abbia un obiettivo e quindi un finale, senza essere potenzialmente infinita, ma non si può leggere "One Piece" solo interessati a quello. Si resterebbe delusi perché le informazioni vengono davvero date col contagocce. Essendo una storia d'avventura, tratta delle varie avventure che ad ogni isola vengono affrontate, è quello il fulcro della storia.
Tra l'altro, la divisione così netta in saghe ha anche, almeno per quanto mi riguarda, un vantaggio notevole, o una furbata, chiamatelo come volete: impedisce che una brutta decisione narrativa rovini l'intero manga. Se si trova una forzatura di trama che rovina la lettura, questa rimane confinata a quella saga, è quella che viene rovinata. Dopo, tabula rasa e si ricomincia con una nuova trama, con cui quella particolare forzatura probabilmente non avrà nulla a che fare. Sono davvero pochi i casi in cui qualcosa continua a ripercuotersi sulle saghe successive, e bisogna anche vedere se questa particolare cosa sia considerata una forzatura oppure no.
Ho spesso sentito dire che i vari archi narrativi di "One Piece" sono ripetitivi. Ed è assolutamente vero. Ogni saga ha più o meno gli stessi punti focali: arrivo, preparazione, combattimenti, flashback strappalacrime, Rufy in qualche modo sconfigge il nemico finale solo alla fine della saga, party, lacrime a profusioni, gag sparse. Per me non è mai stato un problema; per altro, vivendo di procedurali in cui ogni quaranta minuti si vede sempre la stessa cosa, le saghe di "One Piece" non appaiono nemmeno così ripetitive, se non altro durano di più! Però capisco che si possa preferire un tipo di narrazione più fluida, dove le cose ogni volta si differenziano e procedono dirette verso il proprio obiettivo.
Semplicemente, non è la narrazione che "One Piece" può offrire, per gli obiettivi che ha che sono quelli di raccontare le avventure di un gruppo di pirati (anche se più che pirati paiono affiliati della caritas, ma è pur sempre uno shonen). Sì, ho anche io curiosità di sapere le soluzioni dei misteri di One Piece, ma al momento di leggerlo voglio leggere le avventure sulle varie isole. So che alla fine di "One Piece" Rufy diventerà il re dei pirati, quindi, non m'interessa così tanto vedere ciò che già so accadrà, voglio concentrarmi sull'avventura presente. Come si dice? Non è importante la meta, ma il viaggio fatto per raggiungerla: questo è il modo in cui leggo e apprezzo "One Piece". Una trama lineare la vado a cercare da un'altra parte, non qui.
Per altro, penso che ridurre gli archi narrativi ad una ripetizione non tenga conto di quelli che secondo me sono due pregi di "One Piece": il setting e i personaggi.
Un setting preciso è alla base di qualsiasi buon fantasy, tuttavia qui si assiste ad una cosa in più: buttando al vento qualsiasi regola dell'infodump narrativo, il setting diventa spesso e volentieri il vero protagonista della storia, con capitoli che nulla aggiungono non solo alla trama in generale ma anche alla trama della saga, ma che semplicemente danno al lettore l'idea che il mondo in cui la storia è ambientata sia vivo, vero, distinto dai protagonisti che semplicemente ci sono in mezzo. Certo, resta sempre un'ambientazione demenziale (cosa ci si può aspettare da un manga che parte con la premessa che si possa avere un frigorifero su navi di legno?!), ma sempre nell'ottica di leggerlo come un lungo viaggio che il lettore compie assieme ai personaggi, be', la caratterizzazione delle varie isole è fondamentale. Sono quasi tutte, tra l'altro, riprese dalla realtà, e personalmente apprezzo vedere in che modo le città reali saranno traslate in "One Piece".
In questo senso di realtà (per modo di dire) che il manga offre sul setting, si inseriscono anche le cosiddette "mini-avventure", brevi storie autoconclusive per immagini che sostituiscono per certi periodi di tempo le cover dei vari capitoli. Sono per la maggior parte poco interessanti, a dire la verità, ma per quanto mi riguarda le apprezzo perché contribuiscono a dare l'idea che "One Piece" non si basi soltanto sulla storia dei protagonisti, ma sia davvero il racconto del mondo in cui la trama è ambientata. Soprattutto quando le mini-avventure si ricollegano poi alla trama principale.
Con i personaggi, ho un rapporto conflittuale. Per la maggior parte li adoro, a parte i due o tre che mi sono rimasti proprio sullo stomaco, ma è anche vero che molti di loro, se non la maggior parte, spesso e volentieri riprendono cliché o topos del genere, e possono sapere di già visto. La cosa si nota soprattutto tra i protagonisti, dove troviamo davvero gli esempi più eclatanti (la ragazza manesca, il farfallone, ecc). Ci sono a mio parere anche personaggi originali e ben riusciti (Usop su tutti, che tra l'altro penso sia un personaggio con cui è facilissimo empatizzare), ma a mio parere anche nei cliché più usati si riesce sempre a trovare quel non so che che comunque riesce a farti apprezzare il personaggio più che con le sue cose già viste. Ad esempio, apprezzo moltissimo che Sanji sia, da una parte, il classico dongiovanni da manga, e dall'altra assuma atteggiamenti del peggior scaricatore di porto, e che abbia la sua particolarità come cuoco e come combattente. E questo vale per tutti.
E poi sono tantissimi. Troppi, forse, a volte, dato che capitano saghe in cui certi paiono proprio inutili, però è incredibile vedere quanti ne saltano fuori dal cappello. Certo non tutti riescono col buco, e purtroppo ogni tanto saltano fuori caratterizzazioni inesistenti per personaggi che sinceramente ho dimenticato, ma per la maggior parte li ho sempre trovati ben riusciti. Si tenga anche presente che spesso la loro grafica è esagerata, fra gente alta sei metri, gente con la zip al posto della bocca o roba varia, e non tutti potrebbero apprezzare l'assurdità di certe caratterizzazioni. Io, personalmente, apprezzo molto se Oda mi mette un bel personaggio maschile a petto nudo, ma più la grafica è assurda più è divertente.
Tra l'altro, a proposito di assurdità... Ogni personaggio (o quasi ogni personaggio, ce ne sono alcuni che purtroppo devono rimanere seri, ma li aspetto al varco) ha una sua gag, o caratteristica ricorrente idiota, che può andare dall'essere capace di perdersi in una strada diritta all'essere semplicemente idiota e come tale reagire alle situazioni. Questo fa parte della demenzialità della storia a cui facevo accenno prima, per cui ogni personaggio deve in ogni caso aver qualcosa che fa ridere, qualcosa di comico.
Quando queste gag ce l'hanno i protagonisti, che si vedono sempre e che quindi le reiterano all'infinito, può diventare un po' noioso andando avanti con i capitoli, mentre di quelle che spuntano solo per quel personaggio che si vede poco si apprezza la novità. Dopo "Sensualità a corte" e Zelig, francamente non ci faccio più caso alla ripetitività, però anche a me piacciono di più le gag estemporanee dovute all'interazione fra più personaggi rispetto a quelle ricorrenti.
Una cosa che potrebbe infastidire molti lettori durante la lettura è che, in generale, i personaggi non maturano nel corso della storia. In realtà questa frase che ho appena detto non è del tutto corretta: i personaggi imparano dalle situazioni che affrontano e modificano il proprio comportamento, ma sono cambiamenti in generale davvero minimi, che spesso passano inosservati (come Robin che smette di usare i soprannomi per la ciurma dopo Enies Lobby, o il modo di Rufy di chinarsi come gli ha mostrato Bibi). In altri casi, l'evoluzione è talmente lenta che difficilmente si nota (vedi Usop). Per la maggior parte i personaggi sono considerati già maturi e consapevoli di loro stessi, quello che dovevano maturare lo affrontano nei flashback che servono per giustificare/spiegare i loro atteggiamenti, e proseguono per la strada che si sono scelti senza incertezze e le avventure che vivono sono semplicemente degli episodi che vivono e che non influenzano così tanto i loro atteggiamenti.
Per me non è un problema, in quanto "One Piece" è una storia che resta sempre fedele a se stessa, forse troppo, e quindi anche i personaggi rimangono gli stessi in saecula saeculorum, ma mi rendo conto che trattando del tema del "viaggio", che in moltissime storie è invece considerato la base per dei romanzi di formazione dove si vede, e si cerca, la maturazione dei personaggi, questo potrebbe essere considerato in maniera negativa.
Non sono d'accordo con chi dice che "One Piece" sia solamente un battle shonen, considerando che l'ammontare dei combattimenti è minimo rispetto al resto, ma è indubbio che sia anche un battle shonen e che mi faccia piacere vedere i combattimenti. I miei preferiti sono quelli che continuano a far ridere e a creare gag, perché sono originali e non si prendono sul serio; anche se alcuni forse risultano forzati dovendo abbassare il livello intellettivo degli antagonisti, trovo che mostrino davvero la creatività più degli altri combattimenti che sono più tradizionali.
Per di più, a livello grafico, quelli più tradizionali sono, per quanto mi riguarda, a volte confusi, tanto che mi sono dovuta appoggiare all'anime per capire esattamente la dinamica, soprattutto per via dello stile di disegno molto rozzo e dinamico, per cui decisamente non li considero la parte migliore di One Piece, anche se è sempre piacevole in questo genere di storie quando il cattivo di turno le prende. Per lo meno, è un momento che aspetto sempre in questo genere di storie.
Parlando appunto dell'aspetto grafico del manga, è molto difficile dare un'opinione sui disegni. Non li trovo belli, ma non li ho mai trovati nemmeno così brutti da scoraggiarmi durante la lettura. Penso anche che siano volutamente esagerati, personaggi che quando gridano hanno queste bocche gigantesche e ridicole, ma credo anche che si adattino bene alla storia che viene narrata, per cui non si devono avere disegni troppo seriosi.
Le uniche cose che considero davvero errori sono la tipologia dei corpi femminili, che non riesco a trovare sexy in nessuna maniera, e le proporzioni che cambiano da vignetta a vignetta. Questo è seriamente un problema, considerando che Oda si diverte a creare personaggi da altezze improponibili e poi non sa gestirli all'interno delle vignette o vicino ad altri, col risultato che questi personaggi sembrano più alti o più bassi a seconda di quello che sta succedendo, a volte anche tra due vignette consecutive, e non è un bellissimo effetto a vedersi.
Di norma termino le mie recensioni consigliando o non consigliando il manga, ma in questo caso mi trovo in difficoltà. Da una parte, tenderei a consigliarlo perché lo trovo un buonissimo shonen, l'ideale per una lettura leggera, divertente, con qualche spunto di riflessione e qualche combattimento figo, e che quindi può accontentare pubblici diversi; dall'altra però parliamo di un manga che ha superato i settanta volumi e che promette di durarne almeno altri cinquanta, tanto che più che un manga mi sembrerebbe di consigliare un mutuo. Anzi, peggio, perché il mutuo almeno si sa quando finisce e alla fine si ha un tetto sulla testa, con "One Piece" si potrebbe arrivare alla fine con un peggioramento notevole della storia (non me lo auguro, ovviamente, ma può succedere con le storie che durano troppo), e fra chissà quanti anni (però, alla fine, dato il numero dei volumi, magari viene fuori una capanna dove vivere).
Per questo motivo non prendo responsabilità, do solo un consiglio generale che ho spesso dato: se volete provarlo, arrivate almeno fino alla saga di Arlong Park, che è all'incirca fino al volume 11. Se a questo punto non siete ancora convinti, o la storia non vi ha preso così tanto, probabilmente fareste meglio a lasciar perdere senza troppi patemi, perché anche se la storia si complica e aumenta gli elementi, il nucleo di quello che è "One Piece" è già lì. Se invece vi ha convinto, allora potete proseguirlo. A vostro rischio e pericolo.
Partiamo subito col fare un breve riassunto della trama che penso conosciate tutti: Un ragazzo di nome Rufy sogna di trovare il tesoro denominato One Piece e di diventare così il re dei Pirati. Intraprende quindi un lungo viaggio per crearsi la sua ciurma e per trovare il tesoro. Ovviamente troverà molti ostacoli e molti personaggi strani nel corso di questa avventura, oltre che parecchie persone simili a lui disposte a tutto pur di realizzare i propri sogni.
La trama ha una struttura a saghe, collegata da mini trame presenti in ogni isola, ma ognuna di queste ultime ha un piccolo legame a una macro trama che è quella che incuriosisce davvero il lettore. Analizzo adesso il manga vedendo questa struttura più nel dettaglio.
Attenzione: presenza di spoiler.
L'opera parte bene, da questo punto di vista, introducendo inizialmente i primi membri dell'equipaggio assoldati da Rufy da isola a isola e poi, successivamente, introducendo il viaggio vero e proprio. Le prime saghe sono bellissime e molto caratterizzate dalla morale di difendere i sogni e le promesse (che in One Piece hanno un valore particolare), oltre che presentare una seconda morale in base alla situazione che si viene a creare durante la saga (il tema dell'abuso di potere del capitano Morgan, il tema del bugiardo di Usopp, il tema dell'importanza di non sprecare il cibo con l'introduzione di Sanji, il tema del razzismo con l'introduzione della vera identità di Nami e del personaggio di Arlong) .
La parte iniziale culmina con la saga dell'Arlong Park che risulta non solo bella dal punto di vista della morale, ma anche molto sensata e seria, in grado di far riflettere il più acuto lettore, dopodiché cala un pochino con l'isola di Rouge Town che rappresenta la transizione tra la parte iniziale e la parte centrale. Arrivati a quest'ultima si aggiungono via via personaggi più bizzarri e cominciano a venir fuori sempre più gag comico-demenziali che inizialmente sono piacevoli da vedere.
Si arriva in seguito alla Baroque Works, una saga innovativa che copre più isole alla volta e varia leggermente lo schema di narrazione: se prima ad ogni isola c'era un nemico con una ciurma pari a quella di Rufy, adesso il gruppo nemico è più grande e verrà battuto dalla nostra simpatica ciurma man mano che andranno in altre isole. La saga non comprende quella dell'isola di Drum che si rivela essere un semplice intermezzo per introdurre un nuovo membro della ciurma (Chopper) e poi riprende finendo molto bene e introducendoci anche un nemico molto soddisfacente e il tema del malgoverno e delle sue conseguenze (ossia nella formazione dei rivoltosi).
La saga si conclude bene e introduce nella ciurma Nico Robin. Questa è la fine della parte migliore di One Piece, perché da adesso si avvia verso un inarrestabile declino di trama, almeno per me. In seguito si passa a Jaya e a Skypea che riprendono nuovamente il tema del bugiardo già affrontato con la saga del villaggio di Shirop in maniera diversa (il bugiardo stavolta ha detto la verità ma per sfortunate circostanze è preso per tale) e introducono un nemico che sembra onnipotente ma che viene sconfitto da Rufy per circostanze semi-fortuite.
Dopo di questa saga arriviamo alla saga più scandalosa del manga stesso che sarebbe il Davy Back Fight: presenta lo stesso schema delle saghe precedenti, e ha una struttura oscena non mi va neppure di parlarne. Alla fine della saga, dopo che Rufy ha sconfitto il nemico di turno, arriva l'ammiraglio Aokiji che sconfigge Rufy ma lo risparmia perché deve un favore a suo nonno, il vice ammiraglio Garp. Dopo questa saga si passa a un'altra che avrebbe potuto risollevare il manga stesso, ma non lo fa perché verso la parte conclusiva si rovina riutilizzando nuovamente lo stesso schema, oltre che a proporre qualcosa di davvero assurdo: la saga della CP9 (è suddivisibile in tre parti: Water Seven, Rocket Man e Puffing Tom e Enies Lobby).
La saga parte bene introducendo l'isola dei carpentieri e i primi problemi per la ciurma, che costretta ad abbandonare la loro Nave per gravi danni, devono costruirsene una nuova, ma Usopp non è d'accordo e si separa da loro. Tuttavia anche Nico Robin sparisce misteriosamente e in seguito si scopre il perché: sotto ricatto della CP9, una società di Agenti segreti del governo mondiale, era sparita e aveva sparato al sindaco dell'isola per farli fuggire e tenerli alla larga dalla forza governativa. Ma la ciurma usando un vecchio treno del mare prova a riprendersi il membro della ciurma, che sta per essere portato ad Enies Lobby, l'isola dove vengono giudicati i pirati prima di essere portati a Impel Down (la prigione dei pirati).
I nostri eroi aiutati da un Usopp travestito, e dal più forte carpentiere di Water 7, ossia il cyborg Franky, falliscono il salvataggio col treno del mare e decidono quindi di andare fino ad Enies Lobby per salvare la loro amica. Qui nonostante siano in sessanta contro circa diecimila uomini (la ciurma consta di sette persone, le altre sono semplici personaggi secondari). Alla fine avviene la classica struttura "ciurma di Rufy vs ciurma nemica", "numero di nemici uguali o quasi alla ciurma di Rufy". Della terza parte di questa saga, salvo gli scontri Zoro vs Kaku e Rufy vs Lucci, oltre che il flashback di Nico Robin, ma il resto non posso che dire che mi abbia fatto parecchia pena.
In primis è stato il modo in cui si sono salvati dal Buster Call, per mezzo di una nave parlante per giunta che salva gli ormai sfiniti Mugiwara e non posso salvare neanche l'impresa che per quanto possa risultare importante ai fini della trama è stata strutturata in modo assurdo: sessanta uomini contro circa tremila-diecimila mi sembra davvero assurdo, non siamo mica in Dragon Ball, eh? In seguito, lo schema ormai si ripete sempre anche con l'oscena saga di Moria (salvo il sacrificio di Zoro) che non mi va di raccontare per non ripetermi, ma tutto cambierà con la saga dell'arcipelago Sabaody dove la ciurma viene dispersa da un particolare membro della Flotta dei Sette e dove Rufy decide di interrompere il suo viaggio temporaneamente per salvare Ace prima a Impel Down e poi a Marineford (a Impel Down fallisce miseramente).
Finalmente ci troviamo una saga con i contro-cosiddetti con una guerra strutturata come si deve, dove ricalca la parte migliore del manga (cioè dall'inizio fino a Crocodile) e dove si ha l'inaspettata morte di Ace e di Barbabianca, due personaggi al di fuori dei Flashback una volta tanto. Inoltre, siamo finalmente in un punto in cui la trama è più centrale e non c'è una minitrama dell'isola di turno ad annoiarci. Rufy matura il fatto che non è forte e si ferma ad allenarsi con Silver Rayleigh (personaggio incontrato alle isole Sabaody) e decide di allenarsi. Dopo questa parte One Piece cade nuovamente nella situazione in cui si era messa con il Davy Back Fight e Moria, riciclando il tema del razzismo con Hody Jones (però stavolta i ruoli vengono invertiti), e riciclando una nuova Baroque Works con l'organizzazione di Joker/Donquijote Doflamingo.
Inoltre, lo schema ripetitivo è tornato nuovamente e sembra che ci sia poco da fare per eliminarlo. Poi, in ogni stramaledetta saga non solo le morti dei nemici sono assenti (non muore nessuno: ma che diavoleria è?) , si ripete sempre questa storia di difendere i sogni in ogni saga che dopo un po' ti scoccia per davvero, e poi Rufy che sconfigge sempre il nemico finale mi ha stancato: mi sembra più Seiya di Saint Seiya. Inoltre, man mano che si va avanti nella saga, compaiono nemici più forti e Rufy, senza allenamento, li batte (l'unico che si allena è Zoro), poi arrivano nemici uber che più uber non si può e i protagonisti si fermano ad allenarsi per una buona volta. Dico io, ma anziché mettere scene di mangiate demenziali (ce ne sono troppe), fare vedere che si allenano durante la storia no, eh? Cioè, sembra che prima senza allenamento Rufy scopre i Gear (altra forzatura immane per fargli sconfiggere un nemico potente) e poi mi metti nemici potenti e me lo fai allenare? È un errore di sceneggiatura questo, poco ma sicuro.
Inoltre, non capisco anche questo fatto della determinazione esagerata dei protagonisti: Rufy vince perché è determinato; si rialza sempre anche dopo che lo trapassi trecento volte (a nessuno gli viene in mente di tagliargli la testa), dopo essere disidratato si salva per forzatura enorme, ma basta, sembrano i Power Ranger! Ed è proprio da qui che adesso passo a descrivere i combattimenti: essi si basano sul numero di mosse strafighe dei protagonisti e pochissima strategia, chi ha la tecnica più forte vince! Però il protagonista si rialza sempre e vince con un colpo solo anche dopo averle prese di santa ragione! Come possono i lettori lodare certi combattimenti? Ma come puoi fare così sempre per altri 680 capitoli? Non me lo spiego!
Passiamo ora ai personaggi: questo manga è stato fatto per fare parecchi personaggi, e gradisco che alcuni di loro che sono secondari aiutino Rufy, anche se molti di essi solo durante la saga dove appaiono. Ma se c'è una cosa che non gradisco dei personaggi è la seguente cosa: ognuno fa delle gag stupide e uguali durante ogni saga. Va bene all'inizio, dove mi fanno sorridere, ma non è logico vedere Zoro che si perde per 680 capitoli, cavolo questo rende i personaggi meno maturi, e senza un evoluzione. Sono serissimi quando vengono introdotti e quando ci raccontano la loro storia, dimostrano carisma a non finire e poi scadono così nelle gag? (Sanji e Chopper sono esempi eclatanti) Non è un modo di fare un personaggio secondo me e soprattutto non è un modo di fare ridere. Per i poteri presenti nel manga non mi dilungo più di tanto: saranno un po' surreali o un po' strani, ma per un contesto come questo vanno benissimo, soprattutto ideare il punto debole comune del mare per questi poteri è stato geniale!
Non è però altrettanto geniale l'uso della fantasia in questo manga. Ad un certo punto della serie ci si renderà conto che in quest'opera sono presenti troppe cose insieme: uomini pesce (che per me possono andare benissimo), mostri marini, giganti, isole che volano (qua si inizia a scemare e ad andare fuori contesto), cyborg (qua si è già andati fuori contesto), zombie, navi parlanti animati da spiriti di foggia vichinga o roba simile (la cosa più orribile mai fatta per me), draghi ed esseri mutati da radiazioni o mutati dal frutto di un personaggio cazzuto e chi più ne ha più ne metta. Insomma, c'è troppa roba di fantasia, in questo universo è possibile di tutto e a me ciò non piace.
Un mondo fantastico non è un mondo dove tutto è possibile, ma deve avere dei limiti nelle creature introdotte e nelle possibilità di superare la fisica, cosa che One Piece non ha. Dopo essermi sbizzarrito con questa recensione, decido di dare il mio verdetto a questo manga: 6. Voi direte "ma come? Hai detto tutte queste cose negative e gli dai 6?" . Il motivo del mio voto è il seguente: One Piece è un manga sufficiente per intrattenere persone di una certa età, o vecchi lettori che vogliono vederne la fine, ma non è il capolavoro che tutti definiscono, perché ha parecchi difetti; ci sono molti manga che lo surclassano.
La trama ha una struttura a saghe, collegata da mini trame presenti in ogni isola, ma ognuna di queste ultime ha un piccolo legame a una macro trama che è quella che incuriosisce davvero il lettore. Analizzo adesso il manga vedendo questa struttura più nel dettaglio.
Attenzione: presenza di spoiler.
L'opera parte bene, da questo punto di vista, introducendo inizialmente i primi membri dell'equipaggio assoldati da Rufy da isola a isola e poi, successivamente, introducendo il viaggio vero e proprio. Le prime saghe sono bellissime e molto caratterizzate dalla morale di difendere i sogni e le promesse (che in One Piece hanno un valore particolare), oltre che presentare una seconda morale in base alla situazione che si viene a creare durante la saga (il tema dell'abuso di potere del capitano Morgan, il tema del bugiardo di Usopp, il tema dell'importanza di non sprecare il cibo con l'introduzione di Sanji, il tema del razzismo con l'introduzione della vera identità di Nami e del personaggio di Arlong) .
La parte iniziale culmina con la saga dell'Arlong Park che risulta non solo bella dal punto di vista della morale, ma anche molto sensata e seria, in grado di far riflettere il più acuto lettore, dopodiché cala un pochino con l'isola di Rouge Town che rappresenta la transizione tra la parte iniziale e la parte centrale. Arrivati a quest'ultima si aggiungono via via personaggi più bizzarri e cominciano a venir fuori sempre più gag comico-demenziali che inizialmente sono piacevoli da vedere.
Si arriva in seguito alla Baroque Works, una saga innovativa che copre più isole alla volta e varia leggermente lo schema di narrazione: se prima ad ogni isola c'era un nemico con una ciurma pari a quella di Rufy, adesso il gruppo nemico è più grande e verrà battuto dalla nostra simpatica ciurma man mano che andranno in altre isole. La saga non comprende quella dell'isola di Drum che si rivela essere un semplice intermezzo per introdurre un nuovo membro della ciurma (Chopper) e poi riprende finendo molto bene e introducendoci anche un nemico molto soddisfacente e il tema del malgoverno e delle sue conseguenze (ossia nella formazione dei rivoltosi).
La saga si conclude bene e introduce nella ciurma Nico Robin. Questa è la fine della parte migliore di One Piece, perché da adesso si avvia verso un inarrestabile declino di trama, almeno per me. In seguito si passa a Jaya e a Skypea che riprendono nuovamente il tema del bugiardo già affrontato con la saga del villaggio di Shirop in maniera diversa (il bugiardo stavolta ha detto la verità ma per sfortunate circostanze è preso per tale) e introducono un nemico che sembra onnipotente ma che viene sconfitto da Rufy per circostanze semi-fortuite.
Dopo di questa saga arriviamo alla saga più scandalosa del manga stesso che sarebbe il Davy Back Fight: presenta lo stesso schema delle saghe precedenti, e ha una struttura oscena non mi va neppure di parlarne. Alla fine della saga, dopo che Rufy ha sconfitto il nemico di turno, arriva l'ammiraglio Aokiji che sconfigge Rufy ma lo risparmia perché deve un favore a suo nonno, il vice ammiraglio Garp. Dopo questa saga si passa a un'altra che avrebbe potuto risollevare il manga stesso, ma non lo fa perché verso la parte conclusiva si rovina riutilizzando nuovamente lo stesso schema, oltre che a proporre qualcosa di davvero assurdo: la saga della CP9 (è suddivisibile in tre parti: Water Seven, Rocket Man e Puffing Tom e Enies Lobby).
La saga parte bene introducendo l'isola dei carpentieri e i primi problemi per la ciurma, che costretta ad abbandonare la loro Nave per gravi danni, devono costruirsene una nuova, ma Usopp non è d'accordo e si separa da loro. Tuttavia anche Nico Robin sparisce misteriosamente e in seguito si scopre il perché: sotto ricatto della CP9, una società di Agenti segreti del governo mondiale, era sparita e aveva sparato al sindaco dell'isola per farli fuggire e tenerli alla larga dalla forza governativa. Ma la ciurma usando un vecchio treno del mare prova a riprendersi il membro della ciurma, che sta per essere portato ad Enies Lobby, l'isola dove vengono giudicati i pirati prima di essere portati a Impel Down (la prigione dei pirati).
I nostri eroi aiutati da un Usopp travestito, e dal più forte carpentiere di Water 7, ossia il cyborg Franky, falliscono il salvataggio col treno del mare e decidono quindi di andare fino ad Enies Lobby per salvare la loro amica. Qui nonostante siano in sessanta contro circa diecimila uomini (la ciurma consta di sette persone, le altre sono semplici personaggi secondari). Alla fine avviene la classica struttura "ciurma di Rufy vs ciurma nemica", "numero di nemici uguali o quasi alla ciurma di Rufy". Della terza parte di questa saga, salvo gli scontri Zoro vs Kaku e Rufy vs Lucci, oltre che il flashback di Nico Robin, ma il resto non posso che dire che mi abbia fatto parecchia pena.
In primis è stato il modo in cui si sono salvati dal Buster Call, per mezzo di una nave parlante per giunta che salva gli ormai sfiniti Mugiwara e non posso salvare neanche l'impresa che per quanto possa risultare importante ai fini della trama è stata strutturata in modo assurdo: sessanta uomini contro circa tremila-diecimila mi sembra davvero assurdo, non siamo mica in Dragon Ball, eh? In seguito, lo schema ormai si ripete sempre anche con l'oscena saga di Moria (salvo il sacrificio di Zoro) che non mi va di raccontare per non ripetermi, ma tutto cambierà con la saga dell'arcipelago Sabaody dove la ciurma viene dispersa da un particolare membro della Flotta dei Sette e dove Rufy decide di interrompere il suo viaggio temporaneamente per salvare Ace prima a Impel Down e poi a Marineford (a Impel Down fallisce miseramente).
Finalmente ci troviamo una saga con i contro-cosiddetti con una guerra strutturata come si deve, dove ricalca la parte migliore del manga (cioè dall'inizio fino a Crocodile) e dove si ha l'inaspettata morte di Ace e di Barbabianca, due personaggi al di fuori dei Flashback una volta tanto. Inoltre, siamo finalmente in un punto in cui la trama è più centrale e non c'è una minitrama dell'isola di turno ad annoiarci. Rufy matura il fatto che non è forte e si ferma ad allenarsi con Silver Rayleigh (personaggio incontrato alle isole Sabaody) e decide di allenarsi. Dopo questa parte One Piece cade nuovamente nella situazione in cui si era messa con il Davy Back Fight e Moria, riciclando il tema del razzismo con Hody Jones (però stavolta i ruoli vengono invertiti), e riciclando una nuova Baroque Works con l'organizzazione di Joker/Donquijote Doflamingo.
Inoltre, lo schema ripetitivo è tornato nuovamente e sembra che ci sia poco da fare per eliminarlo. Poi, in ogni stramaledetta saga non solo le morti dei nemici sono assenti (non muore nessuno: ma che diavoleria è?) , si ripete sempre questa storia di difendere i sogni in ogni saga che dopo un po' ti scoccia per davvero, e poi Rufy che sconfigge sempre il nemico finale mi ha stancato: mi sembra più Seiya di Saint Seiya. Inoltre, man mano che si va avanti nella saga, compaiono nemici più forti e Rufy, senza allenamento, li batte (l'unico che si allena è Zoro), poi arrivano nemici uber che più uber non si può e i protagonisti si fermano ad allenarsi per una buona volta. Dico io, ma anziché mettere scene di mangiate demenziali (ce ne sono troppe), fare vedere che si allenano durante la storia no, eh? Cioè, sembra che prima senza allenamento Rufy scopre i Gear (altra forzatura immane per fargli sconfiggere un nemico potente) e poi mi metti nemici potenti e me lo fai allenare? È un errore di sceneggiatura questo, poco ma sicuro.
Inoltre, non capisco anche questo fatto della determinazione esagerata dei protagonisti: Rufy vince perché è determinato; si rialza sempre anche dopo che lo trapassi trecento volte (a nessuno gli viene in mente di tagliargli la testa), dopo essere disidratato si salva per forzatura enorme, ma basta, sembrano i Power Ranger! Ed è proprio da qui che adesso passo a descrivere i combattimenti: essi si basano sul numero di mosse strafighe dei protagonisti e pochissima strategia, chi ha la tecnica più forte vince! Però il protagonista si rialza sempre e vince con un colpo solo anche dopo averle prese di santa ragione! Come possono i lettori lodare certi combattimenti? Ma come puoi fare così sempre per altri 680 capitoli? Non me lo spiego!
Passiamo ora ai personaggi: questo manga è stato fatto per fare parecchi personaggi, e gradisco che alcuni di loro che sono secondari aiutino Rufy, anche se molti di essi solo durante la saga dove appaiono. Ma se c'è una cosa che non gradisco dei personaggi è la seguente cosa: ognuno fa delle gag stupide e uguali durante ogni saga. Va bene all'inizio, dove mi fanno sorridere, ma non è logico vedere Zoro che si perde per 680 capitoli, cavolo questo rende i personaggi meno maturi, e senza un evoluzione. Sono serissimi quando vengono introdotti e quando ci raccontano la loro storia, dimostrano carisma a non finire e poi scadono così nelle gag? (Sanji e Chopper sono esempi eclatanti) Non è un modo di fare un personaggio secondo me e soprattutto non è un modo di fare ridere. Per i poteri presenti nel manga non mi dilungo più di tanto: saranno un po' surreali o un po' strani, ma per un contesto come questo vanno benissimo, soprattutto ideare il punto debole comune del mare per questi poteri è stato geniale!
Non è però altrettanto geniale l'uso della fantasia in questo manga. Ad un certo punto della serie ci si renderà conto che in quest'opera sono presenti troppe cose insieme: uomini pesce (che per me possono andare benissimo), mostri marini, giganti, isole che volano (qua si inizia a scemare e ad andare fuori contesto), cyborg (qua si è già andati fuori contesto), zombie, navi parlanti animati da spiriti di foggia vichinga o roba simile (la cosa più orribile mai fatta per me), draghi ed esseri mutati da radiazioni o mutati dal frutto di un personaggio cazzuto e chi più ne ha più ne metta. Insomma, c'è troppa roba di fantasia, in questo universo è possibile di tutto e a me ciò non piace.
Un mondo fantastico non è un mondo dove tutto è possibile, ma deve avere dei limiti nelle creature introdotte e nelle possibilità di superare la fisica, cosa che One Piece non ha. Dopo essermi sbizzarrito con questa recensione, decido di dare il mio verdetto a questo manga: 6. Voi direte "ma come? Hai detto tutte queste cose negative e gli dai 6?" . Il motivo del mio voto è il seguente: One Piece è un manga sufficiente per intrattenere persone di una certa età, o vecchi lettori che vogliono vederne la fine, ma non è il capolavoro che tutti definiscono, perché ha parecchi difetti; ci sono molti manga che lo surclassano.
One piece nato dalla matita di Eiichiro Oda è edito in italia dalla Star Comics in due edizioni quasi parallele, la prima da 70 volumi è trimestrale e contiene volumi espansivi con schede di personaggi o spin off, mentre la seconda (ristampa) è bimestrale con 59 volumi.
Per quanto riguarda la trama avrei da aggiungere ben poco a quella già trattata dagli operatori di Animeclick o a ciò che già sapete, quindi preferisco continuare con la descrizione degli altri aspetti di questo manga.
Il punto di forza di questa serie è dato sicuramente dai personaggi, tutti caratterizzati al meglio nei flashback, nel loro carattere e ideali. in questi 70 volumi assistiamo all'evoluzione di ognuno di essi in un arco di circa 3-4 anni, notando con piacere che nulla è lasciato al caso: tutti i personaggi, non solo quelli della nostra amata ciurma, riescono a risultare decisivi per il conseguimento della storia e nessuno di essi svolge un ruolo marginale. La natura dinamica di alcuni di essi conferisce veridicità al detto "i nemici di oggi, saranno gli alleati di domani" (o qualcosa del genere).
A fare da contorno a tutto ciò, c'è un pizzico di comicità, nata principalmente dal carattere stravagante e un po' infantile del protagonista e dalle caratteristiche ironiche che l'autore attribuisce a ogni componente della ciurma.
Il disegno è molto semplice e umile, ovvero non è ricco di particolari, ma è molto pulito e dinamico: le tavole riguardanti i combattimenti infatti sembrano dar vita alle tecniche dei personaggi e rendono l'idea di movimento, coinvolgendo il lettore.
La stampa non è delle migliori, strofinando un po' il dito sulle tavole il foglio si macchia, questa pecca tuttavia è compensata dal costo, Star Comics rimane fedele ai suoi 3,90 euro rendendo accessibile questa serie, anche se lunga, a tutti gli appassionati.
Infine mi piace concludere le recensioni dandovi anche un mio parere personale e soggettivo (come sempre, proprio in quanto tale, siete liberi di non prenderlo in considerazione).
La stragrande maggioranza di queste serie abnormi, composte da 60 volumi e passa, spesso risulta ripetitiva e ci ritroviamo a pensare qualcosa del tipo: "ok, in questo punto l'autore non sapeva più cosa mettere, ma invece di concludere qui la serie, ha deciso di poter guadagnare un po' di più e andare avanti, allungando il brodo con qualcosa di scontato e prevedibile".
Beh, One piece è l'eccezione a questa "regola": Eiichiro Oda riesce a trovare sempre qualcosa di originale con l'inserimento di nuovi frutti, poteri e personaggi davvero fighi, rendendo il manga più avvincente con l'uscita di nuovi capitoli e volumi.
Concludo dicendo che una piccolissima nota di merito va anche alle risposte ai lettori, che l'autore concede tra un capitolo e un altro, su curiosità e indovinelli riguardanti i personaggi, intervallati da piacevoli giochini di logica.
Per quanto riguarda la trama avrei da aggiungere ben poco a quella già trattata dagli operatori di Animeclick o a ciò che già sapete, quindi preferisco continuare con la descrizione degli altri aspetti di questo manga.
Il punto di forza di questa serie è dato sicuramente dai personaggi, tutti caratterizzati al meglio nei flashback, nel loro carattere e ideali. in questi 70 volumi assistiamo all'evoluzione di ognuno di essi in un arco di circa 3-4 anni, notando con piacere che nulla è lasciato al caso: tutti i personaggi, non solo quelli della nostra amata ciurma, riescono a risultare decisivi per il conseguimento della storia e nessuno di essi svolge un ruolo marginale. La natura dinamica di alcuni di essi conferisce veridicità al detto "i nemici di oggi, saranno gli alleati di domani" (o qualcosa del genere).
A fare da contorno a tutto ciò, c'è un pizzico di comicità, nata principalmente dal carattere stravagante e un po' infantile del protagonista e dalle caratteristiche ironiche che l'autore attribuisce a ogni componente della ciurma.
Il disegno è molto semplice e umile, ovvero non è ricco di particolari, ma è molto pulito e dinamico: le tavole riguardanti i combattimenti infatti sembrano dar vita alle tecniche dei personaggi e rendono l'idea di movimento, coinvolgendo il lettore.
La stampa non è delle migliori, strofinando un po' il dito sulle tavole il foglio si macchia, questa pecca tuttavia è compensata dal costo, Star Comics rimane fedele ai suoi 3,90 euro rendendo accessibile questa serie, anche se lunga, a tutti gli appassionati.
Infine mi piace concludere le recensioni dandovi anche un mio parere personale e soggettivo (come sempre, proprio in quanto tale, siete liberi di non prenderlo in considerazione).
La stragrande maggioranza di queste serie abnormi, composte da 60 volumi e passa, spesso risulta ripetitiva e ci ritroviamo a pensare qualcosa del tipo: "ok, in questo punto l'autore non sapeva più cosa mettere, ma invece di concludere qui la serie, ha deciso di poter guadagnare un po' di più e andare avanti, allungando il brodo con qualcosa di scontato e prevedibile".
Beh, One piece è l'eccezione a questa "regola": Eiichiro Oda riesce a trovare sempre qualcosa di originale con l'inserimento di nuovi frutti, poteri e personaggi davvero fighi, rendendo il manga più avvincente con l'uscita di nuovi capitoli e volumi.
Concludo dicendo che una piccolissima nota di merito va anche alle risposte ai lettori, che l'autore concede tra un capitolo e un altro, su curiosità e indovinelli riguardanti i personaggi, intervallati da piacevoli giochini di logica.
PREMESSA - DA DRAGON BALL A ONE PIECE
Si capiva che Dragon Ball aveva aperto una strada molto allettante per tutti i mangaka e gli sceneggiatori, una strada molto fruttuosa e di sicuro successo perchè aveva individuato il prodotto perfetto, quello gradito ai lettori di ogni tipo. A Dragon Ball però mancava qualcosa, non solo un certo tipo di profondità psicologica, ma anche un tocco più attuale. In altre parole una tipologia di storia alla Dragon Ball andava riproposta e attualizzata per intercettare in modo vincente le esigenze del nostro tempo. Inutile dire che questo era chiaro a tutti. E in Tanti - tantissimi- ci hanno provato- ma solo EiIchiro Oda con il suo One Piece è riuscito a realizzare l'impresa. Non a caso One Piece è il manga più venduto nel mondo. E con Merito.
Inizio col dire che la serie è molto lunga (72 numeri stampati con la previsione di superare i 100) e dietro questa cifra si cela - non troppo velatamente- la volontà di cavalcare l'onda cercando di alzare il maggior numero di soldi possibili. Ma è bene riflettere che non si arriva a questi numeri così per caso. E' piuttosto il risultato di una partenza della serie che non ha precedenti, molto solida, bene pensata e di altissima qualità. I primi 25 numeri di One Piece sono infatti davvero di gran classe, farebbero affezionare alle avventure di Rufy chiunque. Una volta giunti fin lì si è già presa la decisione di completare la serie. E lì, in questo primo innamoramento, che si gettano le basi per poter proseguire per così tanti numeri.
Le vicende della ciurma di pirati procedono per grandi saghe e piccoli episodi sporadici rispetto alla linea principale degli eventi. Quest'ultima si sviluppa a piccoli passi attraverso una manciata di informazioni che Oda sparge quì e lì durante le grandi saghe e soprattutto a conclusione di esse. Quando Oda decide di far coincidere una grande saga con la storia principale allora finalmente da al lettore quello che aspetta da tanto tempo. Con questo voglio dire che la storia procede fra alti e bassi, con saghe meno riuscite e altre che sono dei veri capolavori (Water Seven su tutte). Anche nelle vicende più criticabili della sgangherata ciurma il livello complessivo rimane elevato, merito delle trovate sorprendenti di Oda, dei disegni, e dell'immancabile spirito da 'avventuriero esploratore' che pervade tutte le pagine di One Piece. Sotto questo aspetto One Piece sembra la realizzazione manga del viaggio del Beagle di Darwin fuso con l'universo visionario ed onirico pensato da Luciano nel suo Storia Vera. Diciamo così senza scomodare l'Odissea.
Data l'enorme mole dell'opera sarebbe sconveniente entrare troppo nei dettagli in una recensione. Vanno tuttavia notate alcune cose non proprio meritorie. Ne evidenzio due: la prima è che quasi sempre vige nel manga una semplicistica divisione tra buoni e cattivi. Poche volte Oda l'ha rimossa e quando l'ha fatto ne ha guadagnato in qualità. Anche lo scontro finale sembra profilarsi seguendo questo schema. La seconda è l'eccessivo -e fastidioso- utilizzo delle scene di massa. Rendono le vignette molto confusionarie e si vede benissimo che Oda non riesce a gestire in un mix armonioso il ritmo dell'azione, la caratterizzazione dei personaggi, il disegno della scena, e il rischio di ripetitività.
Sono situazioni dovute soprattutto dall'ambizione di produrre un così grande numero di volumetti. La Storia insomma poteva finire molto prima. Ma si può concedere questo peccato. Il mondo di One Piece e bello. e Meno male che siano disponibili tanti dettagli, spin-off, informazioni che arricchiscono e impreziosiscono l'Universo creato da Oda.
Meno male che c'è.
Si capiva che Dragon Ball aveva aperto una strada molto allettante per tutti i mangaka e gli sceneggiatori, una strada molto fruttuosa e di sicuro successo perchè aveva individuato il prodotto perfetto, quello gradito ai lettori di ogni tipo. A Dragon Ball però mancava qualcosa, non solo un certo tipo di profondità psicologica, ma anche un tocco più attuale. In altre parole una tipologia di storia alla Dragon Ball andava riproposta e attualizzata per intercettare in modo vincente le esigenze del nostro tempo. Inutile dire che questo era chiaro a tutti. E in Tanti - tantissimi- ci hanno provato- ma solo EiIchiro Oda con il suo One Piece è riuscito a realizzare l'impresa. Non a caso One Piece è il manga più venduto nel mondo. E con Merito.
Inizio col dire che la serie è molto lunga (72 numeri stampati con la previsione di superare i 100) e dietro questa cifra si cela - non troppo velatamente- la volontà di cavalcare l'onda cercando di alzare il maggior numero di soldi possibili. Ma è bene riflettere che non si arriva a questi numeri così per caso. E' piuttosto il risultato di una partenza della serie che non ha precedenti, molto solida, bene pensata e di altissima qualità. I primi 25 numeri di One Piece sono infatti davvero di gran classe, farebbero affezionare alle avventure di Rufy chiunque. Una volta giunti fin lì si è già presa la decisione di completare la serie. E lì, in questo primo innamoramento, che si gettano le basi per poter proseguire per così tanti numeri.
Le vicende della ciurma di pirati procedono per grandi saghe e piccoli episodi sporadici rispetto alla linea principale degli eventi. Quest'ultima si sviluppa a piccoli passi attraverso una manciata di informazioni che Oda sparge quì e lì durante le grandi saghe e soprattutto a conclusione di esse. Quando Oda decide di far coincidere una grande saga con la storia principale allora finalmente da al lettore quello che aspetta da tanto tempo. Con questo voglio dire che la storia procede fra alti e bassi, con saghe meno riuscite e altre che sono dei veri capolavori (Water Seven su tutte). Anche nelle vicende più criticabili della sgangherata ciurma il livello complessivo rimane elevato, merito delle trovate sorprendenti di Oda, dei disegni, e dell'immancabile spirito da 'avventuriero esploratore' che pervade tutte le pagine di One Piece. Sotto questo aspetto One Piece sembra la realizzazione manga del viaggio del Beagle di Darwin fuso con l'universo visionario ed onirico pensato da Luciano nel suo Storia Vera. Diciamo così senza scomodare l'Odissea.
Data l'enorme mole dell'opera sarebbe sconveniente entrare troppo nei dettagli in una recensione. Vanno tuttavia notate alcune cose non proprio meritorie. Ne evidenzio due: la prima è che quasi sempre vige nel manga una semplicistica divisione tra buoni e cattivi. Poche volte Oda l'ha rimossa e quando l'ha fatto ne ha guadagnato in qualità. Anche lo scontro finale sembra profilarsi seguendo questo schema. La seconda è l'eccessivo -e fastidioso- utilizzo delle scene di massa. Rendono le vignette molto confusionarie e si vede benissimo che Oda non riesce a gestire in un mix armonioso il ritmo dell'azione, la caratterizzazione dei personaggi, il disegno della scena, e il rischio di ripetitività.
Sono situazioni dovute soprattutto dall'ambizione di produrre un così grande numero di volumetti. La Storia insomma poteva finire molto prima. Ma si può concedere questo peccato. Il mondo di One Piece e bello. e Meno male che siano disponibili tanti dettagli, spin-off, informazioni che arricchiscono e impreziosiscono l'Universo creato da Oda.
Meno male che c'è.
Cosa si cerca solitamente in un buono shonen? Azione, avventura, combattimenti, bei personaggi, ambientazioni fantasiose, forti emozioni e, perché no, anche qualche tematica più profonda.
Ecco, One Piece è tutto questo: lo shonen più completo di tutti i tempi e, sotto molti aspetti, il migliore mai scritto.
One Piece parte da un'idea di fondo piuttosto semplice: Rufy è un bambino che, dopo aver ingerito il frutto gomu gomu che lo ha reso un uomo di gomma, decide di salpare per mare per trovare il leggendario tesoro (One Piece, appunto) e ottenere il titolo di Re dei Pirati, appartenuto in passato a Gold Roger. Dico subito che non bisogna farsi fuorviare dall'apparenza banale della trama: Eiichiro Oda è uno di quegli autori che, dopo un inizio mediocre, si sono saputi migliorare e rinnovare costantemente, portando la propria opera a livelli altissimi.
Parto col parlare dell'ambientazione, uno dei tanti punti forti di questo manga. Se deciderete di dedicarvi alla lettura della sua opera, scoprirete che è raro che Oda inventi qualcosa di sana pianta. Egli preferisce invece attingere da particolari del mondo e della cultura reali (e non solo orientali come fanno altri autori), riproponendoli in chiave fantasiosa e davvero originale. E le isole, vere protagoniste delle varie saghe del manga, sono in buona parte ispirate da stati o città del nostro mondo. Come non riconoscere in Water Seven una stupefacente reinterpretazione fantasy di Venezia? O nel Gray Terminal le grandi discariche delle Filippine? Così, One Piece assume, oltre al ruolo di intrattenere il lettore, anche un chiaro scopo di denuncia verso le realtà più crudeli del mondo. Vi troverete ad affrontare, insieme a Rufy e ai suoi compagni, un universo dominato in gran parte dalla discriminazione reciproca fra umani e uomini-pesce (che, vi assicuro, non è un tema facile di cui parlare in un manga per ragazzi), che Oda tratterà in maniera così personale, e allo stesso tempo così credibile, che nulla avrà da invidiare a seinen che trattano gli stessi gli argomenti. E le tematiche importanti non si fermano al razzismo: One Piece vi mostrerà l'emarginazione (tramite la figura apparentemente frivola di Chopper), i genocidi (Robin e gli studiosi di Ohara), la relatività della giustizia (attraverso le varie categorie etiche dei marines), la schiavitù (i Tenryuubito) e molto altro. Non solo: uno dei "vizi" di Oda è quello di dedicare a quasi tutte le isole un proprio flashback, per mostrarci come essa si è evoluta nel corso della storia. Tutto ciò porta il mondo e l'ambientazione di One Piece ad un livello superiore, più simile ad un universo a tutto tondo che a una sfera coperta d'acqua e d'isole. Insomma, quando si parla di ambientazioni, Eiichiro Oda è obiettivamente uno dei migliori sceneggiatori e costruttori che possiate trovare, non solo in ambito shonen.
La storia si basa su un modello che a molti potrà sembrare sorpassato o poco originale, ma che Eiichiro Oda riesce a rendere sempre innovativa e avvincente: sto parlando della struttura basata su saghe separate, slegate l'una dall'altra. Bene, quella che ho appena scritto è ciò che potrete leggere in molte altre recensioni. Tuttavia, guardando alla trama con occhio più attento, ci si può facilmente render conto che non è così. La storyline di One Pice si costruisce sull'arrivo dei protagonisti in una nuova isola, la presentazione del problema che essa presenta e l'eroica risoluzione da parte di Rufy e compagni. Sembra banale, ma Oda riesce a collegare tutte le saghe tramite due collanti molto potenti: i misteri e le sottotrame.
Apro una piccola parentesi: i misteri sono una delle cose che più amerete di questo manga. Oda è solito inserire dei particolari apparentemente insignificanti, che tornano come elementi fondamentali diversi volumi dopo. Man mano che l'opera procede, i misteri non vengono svelati come ci si potrebbe aspettare, anzi, ne vengono aggiunti altri e infittiti quelli già esistenti, fino a costruire un mondo quasi totalmente avvolto dall'ignoto. Allo stesso modo, le sottotrame sapientemente tessute dall'autore vanno a collegare fra loro le isole e a delineare il "mondo sotterraneo" di One Piece, ovvero l'insieme di tutti quegli elementi che, pur non rappresentando degli elementi fondamentali per la prosecuzione del manga, arricchiscono e rendono più vario e originale questo immenso universo.
Riprendendo il discorso della storia, penso di aver spiegato come la linearità della trama sia solo un'apparenza, un'illusione che può essere dissolta guardando attraverso ciò che Oda disegna. Uno degli aspetti migliori della storia è il fatto che, contrariamente a moltissimi altri manga che partono bene per poi cadere nello sfacelo, One Piece va migliorando di volume in volume. E una volta raggiunta la vetta (che, personalmente, vedo dal volume venti in poi) la qualità non ha particolari ricadute, anzi, riesce sempre a mantenersi fresca e avvincente.
Parliamo ora dei personaggi. L'autore si distingue per il bizzarro chara-design che ha adottato e sviluppato nel corso degli anni: a dir poco strambo, una particolare caratterizzazione grafica che va ad arricchire l'originalità di quest'opera. Tutti vengono esteticamente curati nel dettaglio (sebbene, a volte, possano risultare quantomeno sgradevoli alla vista), in modo da rendere immediatamente comprensibile il suo carattere e la sua personalità. Ma la cosa migliore dei personaggi di One Piece sono senza dubbio le caratterizzazioni: quando si tratta di delineare la psicologia e il carattere di un individuo, Oda non lascia nulla al caso. Non solo i protagonisti, ma anche ogni antagonista, e persino ogni personaggio secondario viene studiato attentamente prima di essere disegnato. E se non ne troverete due esteticamente simili, tantomeno ne troverete due con un carattere vagamente somigliante. E anche al più insignificante dei personaggi secondari viene dato lo spazio che merita, tanto che, talvolta, avrete l'impressione che Oda si dilunghi troppo su dettagli insignificanti. Così, ogni protagonista diventa un piccolo capolavoro, con un background perfettamente delineato, una caratterizzazione particolareggiata, un proprio ideale e un proprio sogno. In tutto questo, One Piece rientra comunque negli standard degli shonen classici, quindi non aspettatevi introspezione ad alti livelli. Nonostante ciò, Oda resta, nell'ambito shonen, indiscutibilmente uno dei migliori creatori di personaggi.
Uno di quelli che solitamente viene indicato come maggior pecca di One Piece è la grafica. Nonostante questa venga molto spesso criticata, Oda è oggettivamente un disegnatore molto bravo (anche se non eccezionale): prendete una tavola del primo volume e una del settantesimo. Vi sembrerà che siano state disegnate da due mangaka diversi. E, sebbene non a tutti possa piacere il suo stile grafico, vi troverete ad osservare la crescita e la formazione artistica dell'autore, che matura a passo con l'opera stessa. Man mano che si va avanti, il tratto diventa più pulito, più particolareggiato, più personale. In particolare, ciò che il disegno di Oda ha di più apprezzabile, è la definizione grafica dei paesaggi. Osservate la panoramica su Water Seven, o il Palazzo Ryugu dell'Isola degli Uomini Pesce, e capirete di cosa sto parlando: tavole quasi eccessivamente particolareggiate, ma senza perdere quel senso di pulizia che il tratto dell'autore sempre trasmette.
Passiamo ai combattimenti: onestamente, bisogna dire che non sono niente di eccezionale. Assolutamente spettacolari graficamente e dinamicamente, ma non al livello di altri shonen, almeno per chi, come me, preferisce i combattimenti basati sulla strategia (alla Hunter x Hunter o Jojo, per intenderci). Oda punta soprattutto sull'azione, a discapito troppo spesso della tattica. Altro punto a sfavore delle lotte sono i power up, che a volte vi sembreranno troppo improvvisi o campati in aria: sotto questo aspetto, purtroppo, One Piece non si discosta troppo dagli shonen classici, ma questo non vi rovinerà comunque il gusto di vedere uomini dalle caratteristiche strambe impegnati in scontri ai limiti dell'assurdo.
Una nota positiva dei combattimenti sono, invece, i poteri. Essi sono incredibilmente variegati e (con alcune eccezioni) del tutto originali. Si passa dai Frutti del Diavolo, misteriosi oggetti che donano a chi li ingerisce facoltà sovraumane, ai classici spadaccini e combattenti corporali, a chi controlla il clima o dà fuoco alle proprie gambe. Dovendo trovare una pecca, bisogna dire che l'haki, un misterioso potere che viene introdotto decisamente troppo tardi nel manga, fa un apparizione troppo improvvisa e inspiegabile, sebbene, probabilmente, Oda lo avesse in mente già dall'inizio dell'opera.
Ma se mi chiedessero cosa amo di più di Oda, risponderei senza dubbio che è la sua incredibile capacità di unire divertimento e drammaticità. Egli riesce a bilanciare magistralmente questi due aspetti, rendendo One Piece un manga adatto sia a chi crca qualcosa di comico che a chi preferisce provare forti emozioni.
Partendo dai momenti di "drama", cosa si può dire? Tempistica, reazione, coinvolgimento. Oda riesce a inserire al momento giusto scene molto toccanti, ma che non risultano mai pretenziose, frivole o scontate. Quanti di quelli che hanno già letto quest'opera si sono trovati in lacrime al termine della saga di Enies Lobby, o alla fine del flashback dedicato a Skypiea? Insomma, se siete prevenuti contro questo genere e pensate che uno shonen non possa commuovere un pubblico adulto, leggete One Piece e vi ricrederete.
Altrettanto godibili sono le gag comiche. Semplicemente geniali, piazzate quando l'autore ha bisogno di alleggerire la situazione, sempre divertenti e mai scontate, sebbene, comunque, a volte alcune di esse possano risultare quasi ripetitive. Non si può certo non riconoscere in Oda un innato talento comico: egli riesce ad immedesimarsi perfettamente nei lettori, capendo quando è il momento di rompere la tensione e far spiccare quello che è uno dei principali aspetti di One Piece, quello di intrattenere.
Concludendo, penso di aver fatto capire che ritengo One Piece un assoluto capolavoro, uno shonen in grado di parlare di tematiche attuali e complicate senza mai cadere nella banalità, in grado di divertire e commuovere allo stesso tempo, che contiene tutto ciò che si potrebbe cercare in un manga per ragazzi e molto di più. La versione nipponica dell'epopea, che mostra ambientazione sempre diverse e fantasiose, con personaggi caratterizzati divinamente, e un disegno più che buono, oltre che perfettamente azzeccato per il tipo di fumetto che rappresenta. Non ho dubbi sul fatto che Eiichiro Oda si possa definire un genio; egli è riuscito, con una sola opera, a raccogliere milioni e milioni di lettori e fan in tutto il mondo (ne è una prova l'incredibile livello di vendite raggiunto) e ha creato quello che rappresenterà (e, in parte, già lo fa) un modello da seguire per le generazioni successive, come altri autori hanno fatto prima di lui.
Ecco, One Piece è tutto questo: lo shonen più completo di tutti i tempi e, sotto molti aspetti, il migliore mai scritto.
One Piece parte da un'idea di fondo piuttosto semplice: Rufy è un bambino che, dopo aver ingerito il frutto gomu gomu che lo ha reso un uomo di gomma, decide di salpare per mare per trovare il leggendario tesoro (One Piece, appunto) e ottenere il titolo di Re dei Pirati, appartenuto in passato a Gold Roger. Dico subito che non bisogna farsi fuorviare dall'apparenza banale della trama: Eiichiro Oda è uno di quegli autori che, dopo un inizio mediocre, si sono saputi migliorare e rinnovare costantemente, portando la propria opera a livelli altissimi.
Parto col parlare dell'ambientazione, uno dei tanti punti forti di questo manga. Se deciderete di dedicarvi alla lettura della sua opera, scoprirete che è raro che Oda inventi qualcosa di sana pianta. Egli preferisce invece attingere da particolari del mondo e della cultura reali (e non solo orientali come fanno altri autori), riproponendoli in chiave fantasiosa e davvero originale. E le isole, vere protagoniste delle varie saghe del manga, sono in buona parte ispirate da stati o città del nostro mondo. Come non riconoscere in Water Seven una stupefacente reinterpretazione fantasy di Venezia? O nel Gray Terminal le grandi discariche delle Filippine? Così, One Piece assume, oltre al ruolo di intrattenere il lettore, anche un chiaro scopo di denuncia verso le realtà più crudeli del mondo. Vi troverete ad affrontare, insieme a Rufy e ai suoi compagni, un universo dominato in gran parte dalla discriminazione reciproca fra umani e uomini-pesce (che, vi assicuro, non è un tema facile di cui parlare in un manga per ragazzi), che Oda tratterà in maniera così personale, e allo stesso tempo così credibile, che nulla avrà da invidiare a seinen che trattano gli stessi gli argomenti. E le tematiche importanti non si fermano al razzismo: One Piece vi mostrerà l'emarginazione (tramite la figura apparentemente frivola di Chopper), i genocidi (Robin e gli studiosi di Ohara), la relatività della giustizia (attraverso le varie categorie etiche dei marines), la schiavitù (i Tenryuubito) e molto altro. Non solo: uno dei "vizi" di Oda è quello di dedicare a quasi tutte le isole un proprio flashback, per mostrarci come essa si è evoluta nel corso della storia. Tutto ciò porta il mondo e l'ambientazione di One Piece ad un livello superiore, più simile ad un universo a tutto tondo che a una sfera coperta d'acqua e d'isole. Insomma, quando si parla di ambientazioni, Eiichiro Oda è obiettivamente uno dei migliori sceneggiatori e costruttori che possiate trovare, non solo in ambito shonen.
La storia si basa su un modello che a molti potrà sembrare sorpassato o poco originale, ma che Eiichiro Oda riesce a rendere sempre innovativa e avvincente: sto parlando della struttura basata su saghe separate, slegate l'una dall'altra. Bene, quella che ho appena scritto è ciò che potrete leggere in molte altre recensioni. Tuttavia, guardando alla trama con occhio più attento, ci si può facilmente render conto che non è così. La storyline di One Pice si costruisce sull'arrivo dei protagonisti in una nuova isola, la presentazione del problema che essa presenta e l'eroica risoluzione da parte di Rufy e compagni. Sembra banale, ma Oda riesce a collegare tutte le saghe tramite due collanti molto potenti: i misteri e le sottotrame.
Apro una piccola parentesi: i misteri sono una delle cose che più amerete di questo manga. Oda è solito inserire dei particolari apparentemente insignificanti, che tornano come elementi fondamentali diversi volumi dopo. Man mano che l'opera procede, i misteri non vengono svelati come ci si potrebbe aspettare, anzi, ne vengono aggiunti altri e infittiti quelli già esistenti, fino a costruire un mondo quasi totalmente avvolto dall'ignoto. Allo stesso modo, le sottotrame sapientemente tessute dall'autore vanno a collegare fra loro le isole e a delineare il "mondo sotterraneo" di One Piece, ovvero l'insieme di tutti quegli elementi che, pur non rappresentando degli elementi fondamentali per la prosecuzione del manga, arricchiscono e rendono più vario e originale questo immenso universo.
Riprendendo il discorso della storia, penso di aver spiegato come la linearità della trama sia solo un'apparenza, un'illusione che può essere dissolta guardando attraverso ciò che Oda disegna. Uno degli aspetti migliori della storia è il fatto che, contrariamente a moltissimi altri manga che partono bene per poi cadere nello sfacelo, One Piece va migliorando di volume in volume. E una volta raggiunta la vetta (che, personalmente, vedo dal volume venti in poi) la qualità non ha particolari ricadute, anzi, riesce sempre a mantenersi fresca e avvincente.
Parliamo ora dei personaggi. L'autore si distingue per il bizzarro chara-design che ha adottato e sviluppato nel corso degli anni: a dir poco strambo, una particolare caratterizzazione grafica che va ad arricchire l'originalità di quest'opera. Tutti vengono esteticamente curati nel dettaglio (sebbene, a volte, possano risultare quantomeno sgradevoli alla vista), in modo da rendere immediatamente comprensibile il suo carattere e la sua personalità. Ma la cosa migliore dei personaggi di One Piece sono senza dubbio le caratterizzazioni: quando si tratta di delineare la psicologia e il carattere di un individuo, Oda non lascia nulla al caso. Non solo i protagonisti, ma anche ogni antagonista, e persino ogni personaggio secondario viene studiato attentamente prima di essere disegnato. E se non ne troverete due esteticamente simili, tantomeno ne troverete due con un carattere vagamente somigliante. E anche al più insignificante dei personaggi secondari viene dato lo spazio che merita, tanto che, talvolta, avrete l'impressione che Oda si dilunghi troppo su dettagli insignificanti. Così, ogni protagonista diventa un piccolo capolavoro, con un background perfettamente delineato, una caratterizzazione particolareggiata, un proprio ideale e un proprio sogno. In tutto questo, One Piece rientra comunque negli standard degli shonen classici, quindi non aspettatevi introspezione ad alti livelli. Nonostante ciò, Oda resta, nell'ambito shonen, indiscutibilmente uno dei migliori creatori di personaggi.
Uno di quelli che solitamente viene indicato come maggior pecca di One Piece è la grafica. Nonostante questa venga molto spesso criticata, Oda è oggettivamente un disegnatore molto bravo (anche se non eccezionale): prendete una tavola del primo volume e una del settantesimo. Vi sembrerà che siano state disegnate da due mangaka diversi. E, sebbene non a tutti possa piacere il suo stile grafico, vi troverete ad osservare la crescita e la formazione artistica dell'autore, che matura a passo con l'opera stessa. Man mano che si va avanti, il tratto diventa più pulito, più particolareggiato, più personale. In particolare, ciò che il disegno di Oda ha di più apprezzabile, è la definizione grafica dei paesaggi. Osservate la panoramica su Water Seven, o il Palazzo Ryugu dell'Isola degli Uomini Pesce, e capirete di cosa sto parlando: tavole quasi eccessivamente particolareggiate, ma senza perdere quel senso di pulizia che il tratto dell'autore sempre trasmette.
Passiamo ai combattimenti: onestamente, bisogna dire che non sono niente di eccezionale. Assolutamente spettacolari graficamente e dinamicamente, ma non al livello di altri shonen, almeno per chi, come me, preferisce i combattimenti basati sulla strategia (alla Hunter x Hunter o Jojo, per intenderci). Oda punta soprattutto sull'azione, a discapito troppo spesso della tattica. Altro punto a sfavore delle lotte sono i power up, che a volte vi sembreranno troppo improvvisi o campati in aria: sotto questo aspetto, purtroppo, One Piece non si discosta troppo dagli shonen classici, ma questo non vi rovinerà comunque il gusto di vedere uomini dalle caratteristiche strambe impegnati in scontri ai limiti dell'assurdo.
Una nota positiva dei combattimenti sono, invece, i poteri. Essi sono incredibilmente variegati e (con alcune eccezioni) del tutto originali. Si passa dai Frutti del Diavolo, misteriosi oggetti che donano a chi li ingerisce facoltà sovraumane, ai classici spadaccini e combattenti corporali, a chi controlla il clima o dà fuoco alle proprie gambe. Dovendo trovare una pecca, bisogna dire che l'haki, un misterioso potere che viene introdotto decisamente troppo tardi nel manga, fa un apparizione troppo improvvisa e inspiegabile, sebbene, probabilmente, Oda lo avesse in mente già dall'inizio dell'opera.
Ma se mi chiedessero cosa amo di più di Oda, risponderei senza dubbio che è la sua incredibile capacità di unire divertimento e drammaticità. Egli riesce a bilanciare magistralmente questi due aspetti, rendendo One Piece un manga adatto sia a chi crca qualcosa di comico che a chi preferisce provare forti emozioni.
Partendo dai momenti di "drama", cosa si può dire? Tempistica, reazione, coinvolgimento. Oda riesce a inserire al momento giusto scene molto toccanti, ma che non risultano mai pretenziose, frivole o scontate. Quanti di quelli che hanno già letto quest'opera si sono trovati in lacrime al termine della saga di Enies Lobby, o alla fine del flashback dedicato a Skypiea? Insomma, se siete prevenuti contro questo genere e pensate che uno shonen non possa commuovere un pubblico adulto, leggete One Piece e vi ricrederete.
Altrettanto godibili sono le gag comiche. Semplicemente geniali, piazzate quando l'autore ha bisogno di alleggerire la situazione, sempre divertenti e mai scontate, sebbene, comunque, a volte alcune di esse possano risultare quasi ripetitive. Non si può certo non riconoscere in Oda un innato talento comico: egli riesce ad immedesimarsi perfettamente nei lettori, capendo quando è il momento di rompere la tensione e far spiccare quello che è uno dei principali aspetti di One Piece, quello di intrattenere.
Concludendo, penso di aver fatto capire che ritengo One Piece un assoluto capolavoro, uno shonen in grado di parlare di tematiche attuali e complicate senza mai cadere nella banalità, in grado di divertire e commuovere allo stesso tempo, che contiene tutto ciò che si potrebbe cercare in un manga per ragazzi e molto di più. La versione nipponica dell'epopea, che mostra ambientazione sempre diverse e fantasiose, con personaggi caratterizzati divinamente, e un disegno più che buono, oltre che perfettamente azzeccato per il tipo di fumetto che rappresenta. Non ho dubbi sul fatto che Eiichiro Oda si possa definire un genio; egli è riuscito, con una sola opera, a raccogliere milioni e milioni di lettori e fan in tutto il mondo (ne è una prova l'incredibile livello di vendite raggiunto) e ha creato quello che rappresenterà (e, in parte, già lo fa) un modello da seguire per le generazioni successive, come altri autori hanno fatto prima di lui.
One Piece è lo Shonen per eccellenza, come lo era Dragon ball nel quarto di secolo scorso. Su One Piece ci sarebbero davvero molti papiri da scrivere ma sarò breve e dettagliato. L'autore dell'opera in questione è Eiichiro Oda, un vero artista che ogni volta riserba davvero molti misteri. Infatti in One Piece che significa letteralmente "Un Pezzo", ruota tutto su un mistero principale: Trovare lo One Piece tesoro lasciato da Gol D. Roger, Re dei Pirati prima di essere essere giustiziato. Il protagonista dell'opera e Rufy un ragazzo che ha mangiato un frutto del diavolo che lo ha reso gommoso, vuole diventare Re dei Pirati e nel corso dell'opera si è fatto un bel po' di amici e una ciurma davvero esilarante composta dalle personalità più varie dal fifone al coraggioso pronto a sacrificarsi per il Capitano.
Quello che colpisce a prima vista in One Piece è l'umorismo, perché quasi in ogni capitolo sono presenti gag davvero divertenti da leggere e vedere. Poi una cosa davvero fondamentale sono i personaggi presenti all'interno dell'opera stessa, infatti solitamente quando vengano presentati ritornano sempre nel corso dell'opera stessa magari sotto forma di personaggi chiave, che aiuteranno il protagonista a proseguire la sua avventura e a realizzare il suo sogno.
Comunque la storia è strutturata a saghe, infatti è un manga che non ha una trama ben strutturata, ma il bello è proprio questo il non avere trama, l'autore può fare proprio di tutto dal far uscire i protagonisti sani e salvi in una situazione critica, al far uccidere dalla Marina due colossi della Pirateria rispettivamente un Imperatore e il fratello del Protagonista. In poche parole in One Piece può succedere di tutto e proprio per questo che riesce ad attirare un gran numero di lettori in tutto il mondo.
Quello che colpisce a prima vista in One Piece è l'umorismo, perché quasi in ogni capitolo sono presenti gag davvero divertenti da leggere e vedere. Poi una cosa davvero fondamentale sono i personaggi presenti all'interno dell'opera stessa, infatti solitamente quando vengano presentati ritornano sempre nel corso dell'opera stessa magari sotto forma di personaggi chiave, che aiuteranno il protagonista a proseguire la sua avventura e a realizzare il suo sogno.
Comunque la storia è strutturata a saghe, infatti è un manga che non ha una trama ben strutturata, ma il bello è proprio questo il non avere trama, l'autore può fare proprio di tutto dal far uscire i protagonisti sani e salvi in una situazione critica, al far uccidere dalla Marina due colossi della Pirateria rispettivamente un Imperatore e il fratello del Protagonista. In poche parole in One Piece può succedere di tutto e proprio per questo che riesce ad attirare un gran numero di lettori in tutto il mondo.
Davvero un signor manga, di quelli con la M maiuscola. Nonostante i 722 capitoli (ancora in corso d'opera) per ora pubblicati One Piece ha il merito di non scendere mai nel banale o nella ripetitività, offrendo sempre e comunque un motivo per cui leggere avidamente il proseguo della saga.
Il tema di fondo della storia è di per sè molto semplice, col ragazzo protagonista che decide di inseguire il suo sogno, covato fin da bambino, in questo caso quello di diventare il Re dei Pirati. A lui si uniranno via via altri personaggi, animati da sogni in qualche modo collegati a quello di Rufy, incontrati durante il viaggio. Quello che si viene a formare è un nucleo di personaggi ottimamente caratterizzati, di cui conosciamo praticamente tutto: la "Ciurma di Cappello di Paglia", che annovera, tra gli altri, un cyborg facilmente emozionabile, uno scheletro pervertito e quello che a prima vista potrebbe sembrare un peluches a forma di renna.
Ciò che affascina di One Piece però non è tanto la trama di per sè o delle singole saghe, comunque ottimamente fatte e sempre "fresche", quanto piuttosto l'accumularsi di misteri che, si spera, saranno svelati al termine del viaggio, sull'ultima isola della "grand line". Il primo è il titolo stesso: esiste lo "One Piece", il tesoro che muove quasi tutti i personaggi del fumetto, tra cui Ruffy? Che cos'è "il potere della D." che spesso viene nominato e che è presente nei nomi di molti personaggi, tra cui ruffy? Cosa è scritto nell'ultimo Poignee Griffe? Questi sono solo alcuni che Oda ci propone, oltre alla presenza, sullo sfondo, di alcune figure soltanto accennate ma che parrebbero avere un enorme rilievo all'interno della storia, come il personaggio che appare al capitolo 100 (di cui ometterò il nome per evitare spoiler) e di cui ci viene rivelata la sua identità soltanto 200 capitoli più tardi, lasciandolo comunque avvolto nel mistero per quanto riguarda le sue azioni, o sulla reale identità del quarto imperatore dei pirati.
Insomma, più il fumetto prosegue più le nostre conoscenze sembrano, paradossalmente, diminuire, perchè appena scoperto qualcosa ne viene messo in luce un aspetto ancora più oscuro (emblematico il caso del succitato personaggio).
Altro aspetto che fa di One Piece un vero capolavoro è che mai nulla cade nel dimenticatoio o è comunque trascurabile. Moltissimi personaggi, dal più insignificante vicecapitano dei cattivi al misterioso spadaccino, hanno risvolti successivi nella storia, ritornando in scena a sorpresa, o comunque agendo sullo sfondo alle vicende.
L'unico difetto, se così si può dire, è l'incredibile lunghezza, dato che il fumetto, nonostante la presenza di già 700 capitoli abbondanti (in giappone) non accenna minimamente alla fine, tutt'altro (stando a quello che si è visto sembrerebbe che si sia superata la metà di poco) e che scoraggia molti dall'iniziarlo.
Personalmente lo consiglio, bello, accattivante e coinvolgente. Senza considerare la comicità di cui è permeato, mai banale, e la spettacolarità degli scontri: ingredienti sempre fondamentali per la riuscita di un manga di tale genere.
Record di vendite in Giappone (e non solo) piuttosto meritato direi.
Il tema di fondo della storia è di per sè molto semplice, col ragazzo protagonista che decide di inseguire il suo sogno, covato fin da bambino, in questo caso quello di diventare il Re dei Pirati. A lui si uniranno via via altri personaggi, animati da sogni in qualche modo collegati a quello di Rufy, incontrati durante il viaggio. Quello che si viene a formare è un nucleo di personaggi ottimamente caratterizzati, di cui conosciamo praticamente tutto: la "Ciurma di Cappello di Paglia", che annovera, tra gli altri, un cyborg facilmente emozionabile, uno scheletro pervertito e quello che a prima vista potrebbe sembrare un peluches a forma di renna.
Ciò che affascina di One Piece però non è tanto la trama di per sè o delle singole saghe, comunque ottimamente fatte e sempre "fresche", quanto piuttosto l'accumularsi di misteri che, si spera, saranno svelati al termine del viaggio, sull'ultima isola della "grand line". Il primo è il titolo stesso: esiste lo "One Piece", il tesoro che muove quasi tutti i personaggi del fumetto, tra cui Ruffy? Che cos'è "il potere della D." che spesso viene nominato e che è presente nei nomi di molti personaggi, tra cui ruffy? Cosa è scritto nell'ultimo Poignee Griffe? Questi sono solo alcuni che Oda ci propone, oltre alla presenza, sullo sfondo, di alcune figure soltanto accennate ma che parrebbero avere un enorme rilievo all'interno della storia, come il personaggio che appare al capitolo 100 (di cui ometterò il nome per evitare spoiler) e di cui ci viene rivelata la sua identità soltanto 200 capitoli più tardi, lasciandolo comunque avvolto nel mistero per quanto riguarda le sue azioni, o sulla reale identità del quarto imperatore dei pirati.
Insomma, più il fumetto prosegue più le nostre conoscenze sembrano, paradossalmente, diminuire, perchè appena scoperto qualcosa ne viene messo in luce un aspetto ancora più oscuro (emblematico il caso del succitato personaggio).
Altro aspetto che fa di One Piece un vero capolavoro è che mai nulla cade nel dimenticatoio o è comunque trascurabile. Moltissimi personaggi, dal più insignificante vicecapitano dei cattivi al misterioso spadaccino, hanno risvolti successivi nella storia, ritornando in scena a sorpresa, o comunque agendo sullo sfondo alle vicende.
L'unico difetto, se così si può dire, è l'incredibile lunghezza, dato che il fumetto, nonostante la presenza di già 700 capitoli abbondanti (in giappone) non accenna minimamente alla fine, tutt'altro (stando a quello che si è visto sembrerebbe che si sia superata la metà di poco) e che scoraggia molti dall'iniziarlo.
Personalmente lo consiglio, bello, accattivante e coinvolgente. Senza considerare la comicità di cui è permeato, mai banale, e la spettacolarità degli scontri: ingredienti sempre fondamentali per la riuscita di un manga di tale genere.
Record di vendite in Giappone (e non solo) piuttosto meritato direi.
Come deve essere uno shonen di avventura e combattimenti? One piece è il perfetto esempio...un contenitore di tutti gli elementi che un'opera del genere dovrebbe avere, esaltati ed elevati alla massima potenza. Tralasciando la trama che ovviamente potete leggere ovunque, spiego quelli che per me sono i punti di forza di One Piece e i motivi per cui va assolutamente letto. Per i personaggi: i protagonisti, tutti con il loro sogno da realizzare, il loro background, carattere, ruolo e stile di combattimento, tutti con caratteristiche diverse, che si bilanciano e si completano tra loro; i personaggi secondari e anche terziari...non sono mai banali, tutti caratterizzati magnificamente, a volte sembrano inutili e li getteremo nel dimenticatoio, ma spesso e volentieri alcuni di loro si riveleranno fondamentali in momenti successivi e anche molto in là nel tempo. Questa è un'altra cosa che adoro: come Oda riprenda fatti e personaggi che avevamo lasciato alle spalle e li riporti in auge con colpi di scena e rivelazioni che cambiano totalmente la considerazione che avevamo di loro. Poi, l'ambientazione: qui la fantasia di Oda non ha confini...ha creato un mondo vastissimo, in cui puoi trovare di tutto: creature immaginarie, popoli ispirati alle civiltà precolombiane, isole sommerse, o che fanno pensare all'antico Egitto, a Venezia, alla Spagna. I riferimenti al nostro mondo, alla sua storia, al folklore, mi fanno impazzire. Parliamo poi dei combattimenti: tutti diversi, grazie anche ai poteri bizzarri di cui sono spesso dotati i personaggi, ogni scontro è avvincente e imprevedibile, e spesso oltre alla sana forza bruta, saranno necessarie astuzia e un pizzico di fortuna per spuntarla. Adoro poi l'atmosfera spensierata che si respira leggendo One Piece, merito delle caratteristiche sopra elencate, di questa ciurma che non cerca altro se non avventure, viaggi, tesori leggendari...tutto condito poi da una comicità davvero esilarante e molte volte demenziale, che non annoia mai. Non credete però che One piece sia solo riste, avventura e mazzate. Spesso vi commuoverete durante il percorso, soprattutto durante i flashback, ma non solo(memorabili il VOGLIO VIVERE di Nico Robin, o il funerale vichingo della Going Merry). Inoltre Oda arriva a trattare temi maturi, che possono scuotere e far riflettere l'adolescente che legge l'opera, e non solo lui, temi come la discriminazione del diverso, dettata spesso dalla paura ma anche da un malriposto senso di superiorità, la tratta degli schiavi, la dicotomia tra etica e scienza, la creazione di armi di distruzione di massa, la guerra, la pace, il senso della giustizia, il labile confine tra bene e male, i soprusi dei potenti, il sacrificio, l'unione di persone totalmente diverse in nome di un ideale comune, le colpe dei padri che ricadono sui figli; e si potrebbe continuare ancora). Ma la cosa che davvero tiene incollati alla lettura, anche dopo parecchi anni, sono i misteri di cui la trama è fitta. Riporto da Wikipedia:Il One Piece, dal quale deriva anche il titolo, è il mistero più evidente. Il concetto di "tesoro" in One Piece è molto relativo. In tutta la storia, le cose più preziose sembrano essere quelle a cui si è fortemente legati. Grande importanza hanno anche le promesse, sia verso gli altri che a sé stessi: il cappello di paglia di Rufy ne è il più tipico esempio. I cento anni del grande vuoto: (空白の歴史, Kūhaku no Rekishi; letteralmente "storia bianca") vengono definiti come un secolo del quale non sono rimaste informazioni, se non quelle contenute sul Real Poignee Griffe e ad oggi sconosciute; il Governo mondiale (nato alla fine del secolo di buio) ha proibito di parlarne o di studiarli reprimendo con grande ferocia gli storici che tentavano di farlo, probabilmente per evitare che divulgassero informazioni scomode. Come detto da Silvers Rayleigh, la ciurma di Gol D. Roger era venuta a conoscenza dei fatti, ma invita Robin a continuare nella sua ricerca individuale.
Poignee Griffe (歴史の本文 let. testi della storia?): non si sa ancora cosa si potrà leggere sul Real Poignee Griffe riguardo ai Cento anni bui e sul regno di cui ha parlato Clover.
Gol D. Roger: sono sconosciuti i suoi poteri e la sua capacità di "sentire la voce delle cose".
Armi Ancestrali: sono antiche armi i cui segreti sono scolpiti sui Poignee Griffe. Si conoscono i nomi delle tre armi: Pluton, Poseidon ed Uranus. A parte il fatto che Poseidon sia stata svelata dopo l'avventura nell'isola degli uomini-pesce, si hanno pochissime notizie sul loro conto, ma si dice che siano in grado di distruggere il mondo intero.
Frutti del diavolo: non si sa quale sia la loro origine. Inoltre, la procedura che consente ad un oggetto di acquisire il potere di un frutto del diavolo è sconosciuta.
Dr. Vegapunk: il più grande scienziato del mondo al servizio del Governo mondiale. A detta di Orso Bartholomew, le sue conoscenze sono così avanzate che il resto dell'umanità le raggiungerà solo tra 500 anni. Nelle SBS del volume 48, Oda ha affermato che apparirà presto, rivelando alcuni dei misteri sui frutti del diavolo.
Kaido: finora, non è mai apparso fisicamente e di lui si sa solo che è uno dei 4 imperatori, che è il principale nemico di Gekko Moria e che è in affari con Doflamingo per le forniture di Smiles (frutti del diavolo artificiali).
La lettera "D" nel nome di alcuni personaggi: non si sa né l'origine né cosa voglia dire o nascondere. Barbabianca sostiene che coloro i quali presentano questa caratteristica abbiano uno spirito affine a quello di Gol D. Roger e contribuiranno ad apportare grandi cambiamenti alla storia del mondo.
Monkey D. Dragon: personaggio enigmatico comparso in rarissime occasioni. È un rivoluzionario, nonché l'uomo più temuto dal Governo mondiale. Ha dei segni sul viso che ricordano i caratteri incisi sui Poignee Griffe. È il padre di Rufy ed è figlio di Garp. Non è completamente nota, inoltre, la natura dei rapporti fra lui ed Emporio Ivankov.
È sconosciuta l'identità della ciurma che annientò i pirati Rumba.
La Nuova Era: molti personaggi, compresi Shanks il rosso, Silvers Rayleigh e Donquijote Doflamingo, dicono che sia alle porte ma non è stato spiegato chiaramente in cosa consista. Prima di essere colpito dall'Ammiraglio Akainu, Portuguese D. Ace ha affermato che il nome dell'era corrente è "Barbabianca".
Non si sa cosa siano le colossali ombre comparse nel Triangolo Florian dopo la sconfitta di Gekko Moria a Thriller Bark.
Orso Bartholomew: non si sa molto di lui e non si conoscono né le sue intenzioni né il suo rapporto con Dragon. Sembra che sia in qualche modo collegato al rivoluzionario Emporio Ivankov ed al suo esercito[36]. Nel flashback seguente la fine della guerra lo si vede tra gli uomini di Dragon.
Molte taglie di personaggi sono tuttora ignote, come quelle di Gol D. Roger, dei 4 imperatori, di Drakul Mihawk, di Monkey D. Dragon ed altri.
Ancora ignoto è il favore fatto da Garp ad Aokiji.
Crocodile, prima degli eventi narrati, ebbe a che fare con Barbabianca, dal quale fu pesantemente sconfitto, e con Emporio Ivankov, che quando era un novellino scoprì un suo segreto; ciononostante non si conoscono i particolari di queste vicende.
È sconosciuto il metodo grazie al quale Barbanera ha sottratto i poteri del frutto del diavolo a Barbabianca, come anche la natura della sua struttura corporea anomala che gli permette di possedere più di un frutto del diavolo.
Big Mom: finora, è apparsa in una sola occasione rimanendo in gran parte nascosta nell'ombra; è l'unica donna dei 4 imperatori e si sa pochissimo sul suo conto, tranne per il fatto che, fino all'arrivo di Rufy, pretendeva una tassa in dolciumi dall'isola degli uomini-pesce.
Sconosciuta la tecnica con la quale i tre Ammiragli Akainu, Aokiji e Kizaru siano riusciti a conservare il potere dei loro Rogia nel momento in cui subivano attacchi da parte di nemici che sfruttavano l'Ambizione.
Robin ed i regnanti dell'isola degli uomini-pesce hanno citato, a più riprese, un fantomatico Joy Boy; a parte il fatto che fosse in qualche modo legato all'immensa arca Noah, non si sa nulla di questo personaggio. Tuttu ciò rende la lettura avvincente e appassionante, non a caso intorno a tutto ciò si è creata una vasta community che si diverte a elaborare teorie e supposizione e a raccogliere tutti gli indizi che Oda lascia lungo il percorso. Il bello di One piece è proprio questo: oltre a sviluppare la storia della ciurma protagonista, che prosegue lineare di isola in isola, arricchisce il tutto con misteri e sottotrame che sviluppano il mondo e l'epoca in cui le avventure della ciurma di Rufy sono ambientate, creando un universo vivo e pulsante di cui il lettore avrà voglia di sapere quanto più possibile. One Piece è come un mosaico, da vicino seguiamo le avventure della ciurma di Cappello di Paglia, ma solo allontanandoci con lo sguardo potremo avere una visione completa del tutto, raccogliendo i vari tasselli che l'autore sta disseminando da 16 anni a questa parte, senza mai lasciare niente al caso, un vero genio. Non capirò mai quelli che non apprezzano questo manga, dal canto mio, lo straconsiglio a tutti, mi sembra ovvio
Poignee Griffe (歴史の本文 let. testi della storia?): non si sa ancora cosa si potrà leggere sul Real Poignee Griffe riguardo ai Cento anni bui e sul regno di cui ha parlato Clover.
Gol D. Roger: sono sconosciuti i suoi poteri e la sua capacità di "sentire la voce delle cose".
Armi Ancestrali: sono antiche armi i cui segreti sono scolpiti sui Poignee Griffe. Si conoscono i nomi delle tre armi: Pluton, Poseidon ed Uranus. A parte il fatto che Poseidon sia stata svelata dopo l'avventura nell'isola degli uomini-pesce, si hanno pochissime notizie sul loro conto, ma si dice che siano in grado di distruggere il mondo intero.
Frutti del diavolo: non si sa quale sia la loro origine. Inoltre, la procedura che consente ad un oggetto di acquisire il potere di un frutto del diavolo è sconosciuta.
Dr. Vegapunk: il più grande scienziato del mondo al servizio del Governo mondiale. A detta di Orso Bartholomew, le sue conoscenze sono così avanzate che il resto dell'umanità le raggiungerà solo tra 500 anni. Nelle SBS del volume 48, Oda ha affermato che apparirà presto, rivelando alcuni dei misteri sui frutti del diavolo.
Kaido: finora, non è mai apparso fisicamente e di lui si sa solo che è uno dei 4 imperatori, che è il principale nemico di Gekko Moria e che è in affari con Doflamingo per le forniture di Smiles (frutti del diavolo artificiali).
La lettera "D" nel nome di alcuni personaggi: non si sa né l'origine né cosa voglia dire o nascondere. Barbabianca sostiene che coloro i quali presentano questa caratteristica abbiano uno spirito affine a quello di Gol D. Roger e contribuiranno ad apportare grandi cambiamenti alla storia del mondo.
Monkey D. Dragon: personaggio enigmatico comparso in rarissime occasioni. È un rivoluzionario, nonché l'uomo più temuto dal Governo mondiale. Ha dei segni sul viso che ricordano i caratteri incisi sui Poignee Griffe. È il padre di Rufy ed è figlio di Garp. Non è completamente nota, inoltre, la natura dei rapporti fra lui ed Emporio Ivankov.
È sconosciuta l'identità della ciurma che annientò i pirati Rumba.
La Nuova Era: molti personaggi, compresi Shanks il rosso, Silvers Rayleigh e Donquijote Doflamingo, dicono che sia alle porte ma non è stato spiegato chiaramente in cosa consista. Prima di essere colpito dall'Ammiraglio Akainu, Portuguese D. Ace ha affermato che il nome dell'era corrente è "Barbabianca".
Non si sa cosa siano le colossali ombre comparse nel Triangolo Florian dopo la sconfitta di Gekko Moria a Thriller Bark.
Orso Bartholomew: non si sa molto di lui e non si conoscono né le sue intenzioni né il suo rapporto con Dragon. Sembra che sia in qualche modo collegato al rivoluzionario Emporio Ivankov ed al suo esercito[36]. Nel flashback seguente la fine della guerra lo si vede tra gli uomini di Dragon.
Molte taglie di personaggi sono tuttora ignote, come quelle di Gol D. Roger, dei 4 imperatori, di Drakul Mihawk, di Monkey D. Dragon ed altri.
Ancora ignoto è il favore fatto da Garp ad Aokiji.
Crocodile, prima degli eventi narrati, ebbe a che fare con Barbabianca, dal quale fu pesantemente sconfitto, e con Emporio Ivankov, che quando era un novellino scoprì un suo segreto; ciononostante non si conoscono i particolari di queste vicende.
È sconosciuto il metodo grazie al quale Barbanera ha sottratto i poteri del frutto del diavolo a Barbabianca, come anche la natura della sua struttura corporea anomala che gli permette di possedere più di un frutto del diavolo.
Big Mom: finora, è apparsa in una sola occasione rimanendo in gran parte nascosta nell'ombra; è l'unica donna dei 4 imperatori e si sa pochissimo sul suo conto, tranne per il fatto che, fino all'arrivo di Rufy, pretendeva una tassa in dolciumi dall'isola degli uomini-pesce.
Sconosciuta la tecnica con la quale i tre Ammiragli Akainu, Aokiji e Kizaru siano riusciti a conservare il potere dei loro Rogia nel momento in cui subivano attacchi da parte di nemici che sfruttavano l'Ambizione.
Robin ed i regnanti dell'isola degli uomini-pesce hanno citato, a più riprese, un fantomatico Joy Boy; a parte il fatto che fosse in qualche modo legato all'immensa arca Noah, non si sa nulla di questo personaggio. Tuttu ciò rende la lettura avvincente e appassionante, non a caso intorno a tutto ciò si è creata una vasta community che si diverte a elaborare teorie e supposizione e a raccogliere tutti gli indizi che Oda lascia lungo il percorso. Il bello di One piece è proprio questo: oltre a sviluppare la storia della ciurma protagonista, che prosegue lineare di isola in isola, arricchisce il tutto con misteri e sottotrame che sviluppano il mondo e l'epoca in cui le avventure della ciurma di Rufy sono ambientate, creando un universo vivo e pulsante di cui il lettore avrà voglia di sapere quanto più possibile. One Piece è come un mosaico, da vicino seguiamo le avventure della ciurma di Cappello di Paglia, ma solo allontanandoci con lo sguardo potremo avere una visione completa del tutto, raccogliendo i vari tasselli che l'autore sta disseminando da 16 anni a questa parte, senza mai lasciare niente al caso, un vero genio. Non capirò mai quelli che non apprezzano questo manga, dal canto mio, lo straconsiglio a tutti, mi sembra ovvio
One Piece ha tutto ciò che si può desiderare da un manga: Avventura, divertimento e tristezza (e anche belle ragazze), il tutto alternato perfettamente.
Premetto che questo è uno dei miei manga preferiti, ne ho le palle piene di quelli che mi dicono che One Piece è una merda basandosi sul nulla, e non mi piacciono nemmeno le persone che dicono che è un manga "scontato", si, va beh, lo conosco tutti, ma dopo aver letto 56 volumi del manga mi rendo conto che dietro One Piece c'è molto di più del solito Shonen cazzotti e power up, mi spiego meglio, le speranze dei personaggi, il loro passato, i loro sogni, e soprattutto la loro amicizia sono cose che mi hanno fatto (e mi fanno tuttora) rimare estasiato da questo manga.
Dopo questa parte iniziale, per chi non la conosce, andiamo ad analizzare la trama di One Piece.
Monkey D. Rufy, è un bambino comune, che vive in una piccola isola, un giorno incontra un uomo che segnerà per sempre la sua vita: Shanks, il rosso, un pirata, che dopo varie vicende dona a Rufy un cappello di paglia, dicendogli testuali parole: "Questo cappello, te lo presto volentieri. E' il mio cappello delle grandi occasioni. Un giorno verrai a restituirmelo, quando sarai diventato un bravo pirata".
Ah già, quasi dimenticavo, mentre Shanks e il suo equipaggio erano distratti, Rufy mangia accidentalmente il frutto del diavolo Gom Gom credendo sia un dessert, che lo trasforma in un uomo di gomma, e gli impedisce di nuotare, questo però non lo fermerà, perchè infatti il nostro Rufy è determinato a diventare non solo un grande pirata, ma addirittura il re dei pirati, quindi anche cercare lo One Piece, il misterioso tesoro che ha lasciato il precedente re dei pirati, Gold D. Roger, dando inizio all'era della pirateria.
10 Anni Dopo Rufy, dopo essersi allenato, parte dal suo villaggio con una piccola barchetta in cerca di avventure, da lì in avanti inizierà a raccogliere membri del suo equipaggio, a partire dallo spadaccino zoro, per poi incontrare Nami, il navigatore, Usop, il cecchino fifone e Sanji, il cuoco (che per la cronaca è anche il mio personaggio preferito) dopo aver raccolto questi membri, Rufy si avventura nell'insidiosa Rotta Maggiore.
Poi dai qui Rufy e gli altri andranno sempre più avanti con le isole, trovando mammano nuovi membri della ciurma, come Chopper, il medico, Nico Robin, l'archeologa, Franky, il carpentiere e infine quel depravato di Brook, lo scheletro musicista.
Ogni saga è emozionante, avventurosa e anche strappalacrime.
Ci sono delle scene che mi hanno fatto seriamente piangere di One Piece, tra cui il passato di Nami, che è quello che tra tutti mi è piaciuto di più, oppure l'addio a Bibi, la principessa...
Ma in assoluto uno dei momenti più belli di One Piece è stato quando Robin urla: "Voglio vivere! Portatemi con voi attraverso gli oceani!" Cioè, Robin, che fino a un attimo prima era disposta a morire, è talmente colpita dai suoi compagni, che accetta di essere salvata! Assolutamente fantastico!
Poi abbiamo la going merry, che alla fine si rivela essere un vero e proprio compagno della ciurma, e quindi non solo un oggetto per la navigazione, peccato che però, proprio quando lo si capisce la going merry cola a picco...
Oramai, come ho già detto all'inizio, sono arrivato al volume 56 (della New Edition) e vi dico che non appena leggo un volumetto vorrei avere tra le mani anche quello dopo.
Un'altro punto importante di questa serie sono i misteri, tra i più importanti abbiamo lo stesso titolo, One Piece, non si sa cosa sia e se esista, poi la "D." nel nome di alcuni personaggi (tra cui Rufy stesso) e i Poignee Griffe, che cerca Nico Robin, sarebbero Cubi giganti di pietra dove ci sarebbe scritto ciò che accadde nei 100 anni di vuoto che precedono la nascita dell' attuale governo mondiale, questi misteri rendono ancora più interessante questo manga.
Beh, potrei dire molte altre cose e analizzarvi tutte le saghe di One Piece ma verrebbe una recensione chilometrica, tipo la vecchia pubblicità della carta igienica, non so se avete presente.
Ok, vi starete chiedendo, visto che ho elencato solo pregi di One Piece, perchè solo 8?
Beh, nonostante amo One Piece, devo ammettere che qualche difetto lo ha, alcune cose che succedono non sembrano avere senso, come lo stesso personaggio di Brook, va bene il frutto del diavolo, ma razionalmente come fa a vedere se non ha gli occhi? a parlare bene senza lingua? a mangiare? a cagare? (lol) E poi c'è anche il fatto che uno come Usop sia resisto a un fulmine lanciato addosso da Ener, non ha molto senso. Io tendo a chiudere un occhio ma per essere coerente è giusto dirlo.
Nonostante i difetti io adoro One Piece, è piacevole da leggere, come ho già detto ha tutto ciò che potete desiderare, quindi non fermatevi a ciò che dicono gli altri, guardate o leggete.
Ok, dopo tutto ciò che ho scritto ho terminato 'sta recensione.
TU! Grazie per essere arrivato fin qui a leggere, lo apprezzo molto!
CIAO!
Premetto che questo è uno dei miei manga preferiti, ne ho le palle piene di quelli che mi dicono che One Piece è una merda basandosi sul nulla, e non mi piacciono nemmeno le persone che dicono che è un manga "scontato", si, va beh, lo conosco tutti, ma dopo aver letto 56 volumi del manga mi rendo conto che dietro One Piece c'è molto di più del solito Shonen cazzotti e power up, mi spiego meglio, le speranze dei personaggi, il loro passato, i loro sogni, e soprattutto la loro amicizia sono cose che mi hanno fatto (e mi fanno tuttora) rimare estasiato da questo manga.
Dopo questa parte iniziale, per chi non la conosce, andiamo ad analizzare la trama di One Piece.
Monkey D. Rufy, è un bambino comune, che vive in una piccola isola, un giorno incontra un uomo che segnerà per sempre la sua vita: Shanks, il rosso, un pirata, che dopo varie vicende dona a Rufy un cappello di paglia, dicendogli testuali parole: "Questo cappello, te lo presto volentieri. E' il mio cappello delle grandi occasioni. Un giorno verrai a restituirmelo, quando sarai diventato un bravo pirata".
Ah già, quasi dimenticavo, mentre Shanks e il suo equipaggio erano distratti, Rufy mangia accidentalmente il frutto del diavolo Gom Gom credendo sia un dessert, che lo trasforma in un uomo di gomma, e gli impedisce di nuotare, questo però non lo fermerà, perchè infatti il nostro Rufy è determinato a diventare non solo un grande pirata, ma addirittura il re dei pirati, quindi anche cercare lo One Piece, il misterioso tesoro che ha lasciato il precedente re dei pirati, Gold D. Roger, dando inizio all'era della pirateria.
10 Anni Dopo Rufy, dopo essersi allenato, parte dal suo villaggio con una piccola barchetta in cerca di avventure, da lì in avanti inizierà a raccogliere membri del suo equipaggio, a partire dallo spadaccino zoro, per poi incontrare Nami, il navigatore, Usop, il cecchino fifone e Sanji, il cuoco (che per la cronaca è anche il mio personaggio preferito) dopo aver raccolto questi membri, Rufy si avventura nell'insidiosa Rotta Maggiore.
Poi dai qui Rufy e gli altri andranno sempre più avanti con le isole, trovando mammano nuovi membri della ciurma, come Chopper, il medico, Nico Robin, l'archeologa, Franky, il carpentiere e infine quel depravato di Brook, lo scheletro musicista.
Ogni saga è emozionante, avventurosa e anche strappalacrime.
Ci sono delle scene che mi hanno fatto seriamente piangere di One Piece, tra cui il passato di Nami, che è quello che tra tutti mi è piaciuto di più, oppure l'addio a Bibi, la principessa...
Ma in assoluto uno dei momenti più belli di One Piece è stato quando Robin urla: "Voglio vivere! Portatemi con voi attraverso gli oceani!" Cioè, Robin, che fino a un attimo prima era disposta a morire, è talmente colpita dai suoi compagni, che accetta di essere salvata! Assolutamente fantastico!
Poi abbiamo la going merry, che alla fine si rivela essere un vero e proprio compagno della ciurma, e quindi non solo un oggetto per la navigazione, peccato che però, proprio quando lo si capisce la going merry cola a picco...
Oramai, come ho già detto all'inizio, sono arrivato al volume 56 (della New Edition) e vi dico che non appena leggo un volumetto vorrei avere tra le mani anche quello dopo.
Un'altro punto importante di questa serie sono i misteri, tra i più importanti abbiamo lo stesso titolo, One Piece, non si sa cosa sia e se esista, poi la "D." nel nome di alcuni personaggi (tra cui Rufy stesso) e i Poignee Griffe, che cerca Nico Robin, sarebbero Cubi giganti di pietra dove ci sarebbe scritto ciò che accadde nei 100 anni di vuoto che precedono la nascita dell' attuale governo mondiale, questi misteri rendono ancora più interessante questo manga.
Beh, potrei dire molte altre cose e analizzarvi tutte le saghe di One Piece ma verrebbe una recensione chilometrica, tipo la vecchia pubblicità della carta igienica, non so se avete presente.
Ok, vi starete chiedendo, visto che ho elencato solo pregi di One Piece, perchè solo 8?
Beh, nonostante amo One Piece, devo ammettere che qualche difetto lo ha, alcune cose che succedono non sembrano avere senso, come lo stesso personaggio di Brook, va bene il frutto del diavolo, ma razionalmente come fa a vedere se non ha gli occhi? a parlare bene senza lingua? a mangiare? a cagare? (lol) E poi c'è anche il fatto che uno come Usop sia resisto a un fulmine lanciato addosso da Ener, non ha molto senso. Io tendo a chiudere un occhio ma per essere coerente è giusto dirlo.
Nonostante i difetti io adoro One Piece, è piacevole da leggere, come ho già detto ha tutto ciò che potete desiderare, quindi non fermatevi a ciò che dicono gli altri, guardate o leggete.
Ok, dopo tutto ciò che ho scritto ho terminato 'sta recensione.
TU! Grazie per essere arrivato fin qui a leggere, lo apprezzo molto!
CIAO!
"One Piece" è un manga di Eichiro Oda ed edito in italia da Star Comics. Il manga è sicuramente noto in tutto il mondo da molti anni ormai, infatti sono stati pubblicati circa 70 volumi a partire dal 1997 in Giappone.
L'opera racconta le avventure del giovane pirata di nome Monkey D. Luffy, chiamato anche Rufy, che vivrà tantissime emozioni insieme alla sua ciurma. Inizialmente si presenta come un manga spensierato, divertante e anche carico di adrenalina, infatti ciò che vedremo nei primi capitoli di questa lunga storia sarà l'incontro di Rufy con alcuni membri del suo equipaggio. Se ci si fermasse alla prima saga del manga di Oda, si potrebbe limiare "One Piece" ad un grazioso manga senza alcuna pretesa. Tuttavia, dopo la lettura dei primi volumi, comincierà ad articolarsi una narrazione articolata così bene che può prendere facilmente qualsiasi tipo di pubblico (bambini, ragazzi e ragazze, adulti); la costante presenza di personaggi carismatici e di ambientazioni fantastiche fanno in modo che il manga si posizioni tra i migliori manga shonen in assoluto. Ciò che più caratterizza "One Piece" è la spensiaratezza che la storia ti trasmette durante la lettura.
Un punto a sfavore del manga potrebbe essere la lunghezza, però fino ad oggi "One Piece" non ha mostrato una trama incoerente o soporifera, anzi man mano che si procede con la storia ci si rende conto di come Eichiro Oda abbia architettato davvero bene un impasto che piace davvero tanto. Oggi risulta essere il manga più comprato in Giappone (e in molte nazioni nel mondo), ed io ritengo che sia uno shonen che meriti il suo successo. Spesso lo si critica per ripetività, ma credo proprio che sia una critica non condivisibile per chi come me ha letto più di 60 volumi. Riperto, lunghezza non è sinonimo di ripetività! Lo consiglio per chi vuole un miscuglio di avventura, azione, divertimento, emozioni! One Piece non vi lascerà certamente delusi.
L'opera racconta le avventure del giovane pirata di nome Monkey D. Luffy, chiamato anche Rufy, che vivrà tantissime emozioni insieme alla sua ciurma. Inizialmente si presenta come un manga spensierato, divertante e anche carico di adrenalina, infatti ciò che vedremo nei primi capitoli di questa lunga storia sarà l'incontro di Rufy con alcuni membri del suo equipaggio. Se ci si fermasse alla prima saga del manga di Oda, si potrebbe limiare "One Piece" ad un grazioso manga senza alcuna pretesa. Tuttavia, dopo la lettura dei primi volumi, comincierà ad articolarsi una narrazione articolata così bene che può prendere facilmente qualsiasi tipo di pubblico (bambini, ragazzi e ragazze, adulti); la costante presenza di personaggi carismatici e di ambientazioni fantastiche fanno in modo che il manga si posizioni tra i migliori manga shonen in assoluto. Ciò che più caratterizza "One Piece" è la spensiaratezza che la storia ti trasmette durante la lettura.
Un punto a sfavore del manga potrebbe essere la lunghezza, però fino ad oggi "One Piece" non ha mostrato una trama incoerente o soporifera, anzi man mano che si procede con la storia ci si rende conto di come Eichiro Oda abbia architettato davvero bene un impasto che piace davvero tanto. Oggi risulta essere il manga più comprato in Giappone (e in molte nazioni nel mondo), ed io ritengo che sia uno shonen che meriti il suo successo. Spesso lo si critica per ripetività, ma credo proprio che sia una critica non condivisibile per chi come me ha letto più di 60 volumi. Riperto, lunghezza non è sinonimo di ripetività! Lo consiglio per chi vuole un miscuglio di avventura, azione, divertimento, emozioni! One Piece non vi lascerà certamente delusi.
Manga vuoto, sterile, in sintesi: brutto. Il simbolo di una generazione decadente del fumetto giapponese (coadiuvato da Naruto, Bleach e Fairy Tail). Se il genio di Monkey Punch (giusto per citare un vero Maestro con la "M" maiuscola) che già negli anni '70 propose il mix comico-drammatico (quindi la conferma che Oda non ha innovato assolutamente nulla), insegnò che per realizzare un grande manga con una storia appassionante e coinvolgente non serve proporre miliardi di personaggi senza carisma ed effettiva importanza, l'autore di One Piece ha fatto invece l'esatto contrario, ma ovviamente peccando nella qualità del prodotto. La trama ha perso tantissimo in scorrevolezza e consistenza, diventando una brodaglia stucchevole da leggere, anche a causa degli altri enormi difetti evidenti del mangaka. Senza considerare il disegno (tecnicamente il più scarso e meno curato mai visto), combattimenti fatti male e poco coinvolgenti, un protagonista privo di carisma, le varie scene di pianti isterici ed un buonismo e umorismo da quattro soldi, confermano il fatto che "One Piece" è un manga di qualità mediocre, principalmente basato su di un pubblico infantile/adolescenziale. Sconsigliato.
Due parole per descrivere questo manga: fantasia pura.
I manga si dividono in manga commerciali e manga di nicchia; a volte però i manga più popolari sono ottime opere, e i manga d'autore non sono degni di essere chiamati tali. "One Piece" è sicuramente un manga commerciale ed il merchandising in Giappone ha certamente aiutato ad decretarne il successo. Detto questo a mio parere bisogna giudicare un prodotto più obbiettivamente possibile. "One Piece" è un mix perfetto di tutti gli elementi shōnen (comicità, drammaticità, ambientazioni fantastiche, poteri sovrannaturali, combattimenti bizzarri e colpi di scena) in un mondo in cui l'autore ha saputo integrare leggende, miti, personaggi e città reali reinventando il tutto.
È originale malgrado la ripetitività della struttura narrativa, tipica però degli shōnen manga e frutto di un aspetto socio-culturale esclusivamente giapponese: il pubblico vuole qualcosa di apparentemente nuovo, ma che rimembra inconsciamente cose passate (esempi frequenti anche in leggende antiche e letteratura).
Chi avrà letto i primi volumi potrà trovare alcune somiglianze con il famigerato "Dragon Ball", ma con il tempo si ricrederà; la storia prende totalmente un'altra piega e matura nel tempo. Diventa un'opera di ampio respiro in cui il lettore può sempre assaporare il gusto dell'avventura.
Lo stile è del tutto personale, all'inizio forse difficile da apprezzare, ma i personaggi sono più caratterizzati che in qualsiasi altro manga (capelli, occhi, naso, fisico, personalità, modo di parlare, poteri, dove si sono visti personaggi così diversi?!). Raramente lo stesso personaggio è visto in una posizione simile o dal medesimo punto di vista. Ogni tavola è a sè, unica, particolareggiata fino all'estremo (c'è chi dice che "HXH" sia disegnato meglio... forse non notano i ricorrenti sfondi bianchi ed i continui zoom/copia-incolla al computer).
È un'opera in continua trasformazione, sempre dinamica, che ci regala spesso saghe indimenticabili. Dopo ognuna di queste, "One Piece" si annulla, ricomincia da capo con lo sbarco in una nuova isola: una realtà con le proprie regole e i propri costumi totalmente differente da ciò che è stato visto prima. Il fatto che alcuni la considerino sopravvalutata implica che non riescono a scindere il marchio (cioè tutto quello che gravita attorno al suo successo) con l'opera vera e propria. Citando invece altri che reputano un'"oscenità" "One Piece" (e anche chi affibia lo stesso appellativo a: "Naruto", "Bleach", "Dragon Ball", "Hokuto no Ken", "HXH", etc ...) significa che forse non apprezzano il buon manga mainstream. A chi invece dice che è "il manga peggiore di sempre" non trovo altro motivo se non che abbiano letto una decina di manga nella loro vita. Da amante del genere dico, infine, che non è detto che chi è amante di One Piece, non debba piacergli, per esempio, una delle serie citate sopra o viceversa.
Oda è un autore che sa stupire e sognare, e continua a farlo da anni grazie al mondo fantastico più originale che ci sia.
STORIA: 10
DISEGNI: 9
STILE: 10
STORYBOARD: 9
FATTORE SHONEN: 10
Lo shōnen per eccellenza, che consiglio sullo scaffale di tutti gli amanti del genere.
I manga si dividono in manga commerciali e manga di nicchia; a volte però i manga più popolari sono ottime opere, e i manga d'autore non sono degni di essere chiamati tali. "One Piece" è sicuramente un manga commerciale ed il merchandising in Giappone ha certamente aiutato ad decretarne il successo. Detto questo a mio parere bisogna giudicare un prodotto più obbiettivamente possibile. "One Piece" è un mix perfetto di tutti gli elementi shōnen (comicità, drammaticità, ambientazioni fantastiche, poteri sovrannaturali, combattimenti bizzarri e colpi di scena) in un mondo in cui l'autore ha saputo integrare leggende, miti, personaggi e città reali reinventando il tutto.
È originale malgrado la ripetitività della struttura narrativa, tipica però degli shōnen manga e frutto di un aspetto socio-culturale esclusivamente giapponese: il pubblico vuole qualcosa di apparentemente nuovo, ma che rimembra inconsciamente cose passate (esempi frequenti anche in leggende antiche e letteratura).
Chi avrà letto i primi volumi potrà trovare alcune somiglianze con il famigerato "Dragon Ball", ma con il tempo si ricrederà; la storia prende totalmente un'altra piega e matura nel tempo. Diventa un'opera di ampio respiro in cui il lettore può sempre assaporare il gusto dell'avventura.
Lo stile è del tutto personale, all'inizio forse difficile da apprezzare, ma i personaggi sono più caratterizzati che in qualsiasi altro manga (capelli, occhi, naso, fisico, personalità, modo di parlare, poteri, dove si sono visti personaggi così diversi?!). Raramente lo stesso personaggio è visto in una posizione simile o dal medesimo punto di vista. Ogni tavola è a sè, unica, particolareggiata fino all'estremo (c'è chi dice che "HXH" sia disegnato meglio... forse non notano i ricorrenti sfondi bianchi ed i continui zoom/copia-incolla al computer).
È un'opera in continua trasformazione, sempre dinamica, che ci regala spesso saghe indimenticabili. Dopo ognuna di queste, "One Piece" si annulla, ricomincia da capo con lo sbarco in una nuova isola: una realtà con le proprie regole e i propri costumi totalmente differente da ciò che è stato visto prima. Il fatto che alcuni la considerino sopravvalutata implica che non riescono a scindere il marchio (cioè tutto quello che gravita attorno al suo successo) con l'opera vera e propria. Citando invece altri che reputano un'"oscenità" "One Piece" (e anche chi affibia lo stesso appellativo a: "Naruto", "Bleach", "Dragon Ball", "Hokuto no Ken", "HXH", etc ...) significa che forse non apprezzano il buon manga mainstream. A chi invece dice che è "il manga peggiore di sempre" non trovo altro motivo se non che abbiano letto una decina di manga nella loro vita. Da amante del genere dico, infine, che non è detto che chi è amante di One Piece, non debba piacergli, per esempio, una delle serie citate sopra o viceversa.
Oda è un autore che sa stupire e sognare, e continua a farlo da anni grazie al mondo fantastico più originale che ci sia.
STORIA: 10
DISEGNI: 9
STILE: 10
STORYBOARD: 9
FATTORE SHONEN: 10
Lo shōnen per eccellenza, che consiglio sullo scaffale di tutti gli amanti del genere.
La mia prima recensione su questo sito come potevo non dedicarla al mio manga preferito! "One Piece" è per me sin dal 2002, quando iniziai a leggerlo, qualcosa che riesce a farmi ridere ed emozionare allo stesso tempo; un fumetto che contiene in sè sia una grande comicità, sia profonde lezioni di vita.
Ma andiamo con ordine: "One Piece" è l'opera di debutto del mangaka Eiichiro Oda, pubblicata sin dall'ormai lontano 1997 sulle pagine del magazine Shonen Jump.
La storia di base penso sia conosciuta da tutti: Rufy è un giovane ragazzo allegro e sognatore che vuole diventare il nuovo re dei Pirati e, per poter realizzare questo sogno, parte per un lungo viaggio alla ricerca del leggendario One Piece, il tesoro del precedente Re dei Pirati Gold Roger. Lungo il suo cammino incontrerà dei compagni, con i quali darà vita ad una delle ciurme più pazze mai viste, ma anche temibili nemici (molti dei quali aspirano come lui al mitico tesoro).
Certo come idea di partenza può sapere già di visto e rivisto, ma il manga ti riesce a catturare sin dai primi capitoli per la schietta comicità dei personaggi, un mondo fatto quasi solo di isole che non manca di affascinare, le varie ciurme di pirati quasi tutte molto interessanti e soprattutto per lo spirito di avventura con la A maiuscola che trasuda da ogni pagina.
Tutti i nove membri della ciurma a parer mio sono ben caratterizzati: ognuno di loro ha il proprio sogno e una motivazione che deriva dal loro passato (molto spesso tragico) che li spinge a lottare con tutte le loro forze per realizzarlo.
Nonostante sia un'opera con una fortissima vena comica, ci sono state tantissime scene che mi hanno fatto emozionare come pochi libri o film occidentali hanno saputo fare (es. Enies Lobby, Morte dei Rumbar e di Ace, Separazione a Sabaody), e penso che il più grande pregio del sensei Oda sia saper dosare bene risate e lacrime, misteri e colpi di scena, il tutto condito da una fantastica atmosfera avventurosa.
I disegni all'inizio sono molto semplici, ma poi l'autore prende la mano e ci regala un tratto morbido e tondeggiante unito ad una grande attenzione per i dettagli. I protagonisti non sono tutti di bell'aspetto (Per Oda o sei un gran figo o sei orrendo, conosce poco le vie di mezzo..) e i nemici molto spesso risultano disegnati grottescamente, ma hanno un tale carisma che è impossibile non rimanerne affascinati.
Certo come tutte le opere non è esente da difetti, primo su tutti il fatto che un personaggio può morire solo in un FB o in qualche rarissima eccezzione (vedasi Ace.. ). Poi lo schema ripetitivo ed inverosimile dei combattimenti (Boss contro Boss, spadaccino vs spadaccino etc..) ed infine qualche capitolo, o saga, che sembra essere messo lì solo per allungare la storia senza un motivo preciso (es. Skypea), ma questi bene o male si possono sopportare, dopotutto anche il più bravo degli autori può commettere qualche pecca).
Per concludere "One Piece" è un manga che consiglio sia a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei fumetti nipponici, sia ai più adulti perchè è una lettura che riesce a coinvolgere tutte le età (ho amici di 40 anni che lo seguono appassionatamente e questo dice tutto!). E' sicuramente uno shonen che farà storia, e in una società che si fa sempre più cinica e disincantata, c'è bisogno di un Rufy che ci insegni di nuovo a credere nei propri sogni.
Spero che come prima recensione non sia stata noiosa e se così fosse vi prego di non volermene (per citare Manzoni..)
Ma andiamo con ordine: "One Piece" è l'opera di debutto del mangaka Eiichiro Oda, pubblicata sin dall'ormai lontano 1997 sulle pagine del magazine Shonen Jump.
La storia di base penso sia conosciuta da tutti: Rufy è un giovane ragazzo allegro e sognatore che vuole diventare il nuovo re dei Pirati e, per poter realizzare questo sogno, parte per un lungo viaggio alla ricerca del leggendario One Piece, il tesoro del precedente Re dei Pirati Gold Roger. Lungo il suo cammino incontrerà dei compagni, con i quali darà vita ad una delle ciurme più pazze mai viste, ma anche temibili nemici (molti dei quali aspirano come lui al mitico tesoro).
Certo come idea di partenza può sapere già di visto e rivisto, ma il manga ti riesce a catturare sin dai primi capitoli per la schietta comicità dei personaggi, un mondo fatto quasi solo di isole che non manca di affascinare, le varie ciurme di pirati quasi tutte molto interessanti e soprattutto per lo spirito di avventura con la A maiuscola che trasuda da ogni pagina.
Tutti i nove membri della ciurma a parer mio sono ben caratterizzati: ognuno di loro ha il proprio sogno e una motivazione che deriva dal loro passato (molto spesso tragico) che li spinge a lottare con tutte le loro forze per realizzarlo.
Nonostante sia un'opera con una fortissima vena comica, ci sono state tantissime scene che mi hanno fatto emozionare come pochi libri o film occidentali hanno saputo fare (es. Enies Lobby, Morte dei Rumbar e di Ace, Separazione a Sabaody), e penso che il più grande pregio del sensei Oda sia saper dosare bene risate e lacrime, misteri e colpi di scena, il tutto condito da una fantastica atmosfera avventurosa.
I disegni all'inizio sono molto semplici, ma poi l'autore prende la mano e ci regala un tratto morbido e tondeggiante unito ad una grande attenzione per i dettagli. I protagonisti non sono tutti di bell'aspetto (Per Oda o sei un gran figo o sei orrendo, conosce poco le vie di mezzo..) e i nemici molto spesso risultano disegnati grottescamente, ma hanno un tale carisma che è impossibile non rimanerne affascinati.
Certo come tutte le opere non è esente da difetti, primo su tutti il fatto che un personaggio può morire solo in un FB o in qualche rarissima eccezzione (vedasi Ace.. ). Poi lo schema ripetitivo ed inverosimile dei combattimenti (Boss contro Boss, spadaccino vs spadaccino etc..) ed infine qualche capitolo, o saga, che sembra essere messo lì solo per allungare la storia senza un motivo preciso (es. Skypea), ma questi bene o male si possono sopportare, dopotutto anche il più bravo degli autori può commettere qualche pecca).
Per concludere "One Piece" è un manga che consiglio sia a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei fumetti nipponici, sia ai più adulti perchè è una lettura che riesce a coinvolgere tutte le età (ho amici di 40 anni che lo seguono appassionatamente e questo dice tutto!). E' sicuramente uno shonen che farà storia, e in una società che si fa sempre più cinica e disincantata, c'è bisogno di un Rufy che ci insegni di nuovo a credere nei propri sogni.
Spero che come prima recensione non sia stata noiosa e se così fosse vi prego di non volermene (per citare Manzoni..)
Premetto una cosa: è interessante come la maggior parte delle persone dia a questo manga o voti eccellenti come 9 e 10, o voti pessimi come 1 o 2. Non fraintendetemi: non credo affatto che "One Piece" sia un capolavoro. Mi rendo conto che non è e non sarà mai un manga di spessore, però lo leggo sin da quando avevo otto anni circa ed in un certo senso, lo ammetto, mi ci sono affezionata pur con i suoi difetti. Purtroppo per tanti versi è ripetitivo e infantile, e rientra perfettamente nella categoria degli shounen mainstream, che non apprezzo granché; bisogna ammettere però che Oda è migliorato molto nel corso degli anni. Per esempio il suo stile di disegno all'inizio era piuttosto acerbo, adesso invece a mio parere è abbastanza godibile. Mi piace che non usi quasi mai i retini, e fa molti sforzi per caratterizzare fisicamente i personaggi. Apprezzo anche il fatto che i protagonisti non siano tutti di bell'aspetto, basti pensare a Usopp(mi sono stancata dei tipi di manga in cui sembra che siano tutti bellissimi o quasi, e ce ne sono tanti - non è granché realistico, vi pare?).
Alcuni dei suoi personaggi sono ridicoli, altri a dir poco grotteschi, ma la maggior parte risultano simpatici invece di apparire come delle macchiette. Inoltre, nonostante sia passato molto tempo e nonostante a Oda piaccia ripresentare sempre gli stessi schemi (purtroppo!), risulta ancora una storia appassionante, che non annoia il lettore, per quanto possa sembrar strano. Ci sono moltissimi misteri, a cominciare dal fatto che nessuno sa davvero cosa sia il cosiddetto "one piece"...
Certo, la trama si basa su un po' troppi casi fortuiti per i miei gusti. Questo è uno dei motivi per cui in coscienza non potrei dare a questo manga un voto superiore a 7. La caratterizzazione psicologica dei personaggi è di qualità un po' altalenante. A parte il fatto che le loro "background stories" si assomigliano molto (stesso schema: trauma infantile, sogno da realizzare ecc.), alcuni tutto sommato sono ben curati, come Robin e Zoro, altri, come Chopper, sono quasi lasciati a sé stessi. Le gag a volte fanno ridere, a volte invece sono troppo infantili per far ridere un lettore adulto (parlo per me, ovvio). I dialoghi? Fanno il loro lavoro, tutto sommato. Le battaglia a volte, come quella di Alabasta, sono davvero entusiasmanti, altre invece, purtroppo, sono prevedibili e noiose, inoltre, i nemici non muoiono quasi mai.
Ho cercato davvero di essere il più obiettiva possibile con questo manga.
Spero che questa recensione vi sia utile!
Alcuni dei suoi personaggi sono ridicoli, altri a dir poco grotteschi, ma la maggior parte risultano simpatici invece di apparire come delle macchiette. Inoltre, nonostante sia passato molto tempo e nonostante a Oda piaccia ripresentare sempre gli stessi schemi (purtroppo!), risulta ancora una storia appassionante, che non annoia il lettore, per quanto possa sembrar strano. Ci sono moltissimi misteri, a cominciare dal fatto che nessuno sa davvero cosa sia il cosiddetto "one piece"...
Certo, la trama si basa su un po' troppi casi fortuiti per i miei gusti. Questo è uno dei motivi per cui in coscienza non potrei dare a questo manga un voto superiore a 7. La caratterizzazione psicologica dei personaggi è di qualità un po' altalenante. A parte il fatto che le loro "background stories" si assomigliano molto (stesso schema: trauma infantile, sogno da realizzare ecc.), alcuni tutto sommato sono ben curati, come Robin e Zoro, altri, come Chopper, sono quasi lasciati a sé stessi. Le gag a volte fanno ridere, a volte invece sono troppo infantili per far ridere un lettore adulto (parlo per me, ovvio). I dialoghi? Fanno il loro lavoro, tutto sommato. Le battaglia a volte, come quella di Alabasta, sono davvero entusiasmanti, altre invece, purtroppo, sono prevedibili e noiose, inoltre, i nemici non muoiono quasi mai.
Ho cercato davvero di essere il più obiettiva possibile con questo manga.
Spero che questa recensione vi sia utile!
<b>ATTENZIONE: SPOILER</b>
Facciamo un po' il punto su questo manga. Possono i fan accaniti, farti notare dei difetti? Si purtroppo e One Piece (d'ora in poi OP) ne è la prova.
Ammetto che questo manga sia stato, fino alla saga di Alabasta, molto buono. Certo, è vero che ci fossero dei piccoli clichè, ma la cosa era abbondantemente sopportabile; poi siamo entrati in un circolo vizioso fatto di totali repliche. Voi mi direte, "qualcosa del tipo: isola nuova - situazione strana - nemico - combattimento - prossima isola?". Si la risposta è questa, ma purtroppo non solo.
Il clichè, se ben gestito, può diventare un qualcosa di sopportabile, ma quando si sfiora l'assurdo diventa un qualcosa di non solo poco gradito, diventa stomachevole. Purtroppo molte cose che già avevo notato (ma che sopportavo) non mi davano fastidio, ma i grandi adoratori di OP sono riusciti a farmi notare, grazie alla pochezza delle loro disquisizioni e giustificazioni, che molte situazioni non potevano essere più accettate dai miei standard. Fra le tante cose risulta impensabile e poco elaborato lo scontro uno contro uno, è inaccettabile che ogni qualvolta ci sia un match ci debba essere il naturale nemico dei protagonisti. Un esempio può essere lo spadaccino che combatte contro lo spadaccino nemico, l'intelligente che combatte contro l'intelligente e così via. Purtroppo nulla può salvare una storia del genere, il fatto che Oda inserisca i misteri sul mondo di OP non è sufficiente a far digerire un manga basato per il 90% sui combattimenti.
Si dice spesso "eh ma Oda è un grande, ha fatto morire Ace e Barbabianca!". No, mi spiace ma non lo è, non lo è perché cosa hanno fatto Ace e Barbabianca nella storia di OP? Nulla! Se prendiamo Ace, appare ad Alabasta, sparisce per molti numeri, lo rivediamo mentre combatte con Barbanera e al primo combattimento visto (il quale dura una manciata di pagine) sparisce per circa venti numeri e più nulla si sa di lui. Viene sconfitto e catturato (e questo lo sappiamo appunto numeri e numeri dopo), e poi muore nel tentativo di liberarlo. No, ma dico, è questo sarebbe un gran colpo di scena? Beh, si, è il fratello/amico del protagonista! Idem per Barbabianca… Ma per piacere.
Siamo arrivati al volume sessantacinque e abbiamo scoperto solo inezie, di certo non riempie pancia sapere che Rufy è figlio di Tizio invece che di Caio, ma per gli altri invece sono cose da strapparsi i capelli, cose le quali si nota facilmente che lo stesso Oda le abbia inventate sul momento e non programmate fin dal principio.
Insomma, un manga che era discreto sfiorando il buono, caduto nell'oscurità della pochezza, ma che verrà ricordato per sempre a causa di fan che ben poco capiscono di narrazione.
Facciamo un po' il punto su questo manga. Possono i fan accaniti, farti notare dei difetti? Si purtroppo e One Piece (d'ora in poi OP) ne è la prova.
Ammetto che questo manga sia stato, fino alla saga di Alabasta, molto buono. Certo, è vero che ci fossero dei piccoli clichè, ma la cosa era abbondantemente sopportabile; poi siamo entrati in un circolo vizioso fatto di totali repliche. Voi mi direte, "qualcosa del tipo: isola nuova - situazione strana - nemico - combattimento - prossima isola?". Si la risposta è questa, ma purtroppo non solo.
Il clichè, se ben gestito, può diventare un qualcosa di sopportabile, ma quando si sfiora l'assurdo diventa un qualcosa di non solo poco gradito, diventa stomachevole. Purtroppo molte cose che già avevo notato (ma che sopportavo) non mi davano fastidio, ma i grandi adoratori di OP sono riusciti a farmi notare, grazie alla pochezza delle loro disquisizioni e giustificazioni, che molte situazioni non potevano essere più accettate dai miei standard. Fra le tante cose risulta impensabile e poco elaborato lo scontro uno contro uno, è inaccettabile che ogni qualvolta ci sia un match ci debba essere il naturale nemico dei protagonisti. Un esempio può essere lo spadaccino che combatte contro lo spadaccino nemico, l'intelligente che combatte contro l'intelligente e così via. Purtroppo nulla può salvare una storia del genere, il fatto che Oda inserisca i misteri sul mondo di OP non è sufficiente a far digerire un manga basato per il 90% sui combattimenti.
Si dice spesso "eh ma Oda è un grande, ha fatto morire Ace e Barbabianca!". No, mi spiace ma non lo è, non lo è perché cosa hanno fatto Ace e Barbabianca nella storia di OP? Nulla! Se prendiamo Ace, appare ad Alabasta, sparisce per molti numeri, lo rivediamo mentre combatte con Barbanera e al primo combattimento visto (il quale dura una manciata di pagine) sparisce per circa venti numeri e più nulla si sa di lui. Viene sconfitto e catturato (e questo lo sappiamo appunto numeri e numeri dopo), e poi muore nel tentativo di liberarlo. No, ma dico, è questo sarebbe un gran colpo di scena? Beh, si, è il fratello/amico del protagonista! Idem per Barbabianca… Ma per piacere.
Siamo arrivati al volume sessantacinque e abbiamo scoperto solo inezie, di certo non riempie pancia sapere che Rufy è figlio di Tizio invece che di Caio, ma per gli altri invece sono cose da strapparsi i capelli, cose le quali si nota facilmente che lo stesso Oda le abbia inventate sul momento e non programmate fin dal principio.
Insomma, un manga che era discreto sfiorando il buono, caduto nell'oscurità della pochezza, ma che verrà ricordato per sempre a causa di fan che ben poco capiscono di narrazione.
"One Piece": il manga più sopravvalutato della Storia, un dei più banali e scarsi manga che sia mai esistito, scarsa imitazione di "Dragon Ball" e altro ancora, ma andiamo con ordine.
Protagonista: il solito ragazzo mezzo idiota mezzo sognatore (una combinazione irresistibile, eh?!) che ama mangiare e rimangiare quintali di cosce di pollo, che sconfigge il cattivo di turno, che vuole diventare qualcosa di importante quando non sa svitare nemmeno un tappo di un bicchiere di sottaceti ed è preso costantemente per il cu*o dagli altri. Affascinante, no?! E ora metteteci una trama che non sta in piedi, dove si deve raggiungere un obbiettivo che manco a farlo apposta non si segue nel punto giusto, solo un pretesto per far andare la ciurma nell'isola di turno, con la persona con problemi psicologici di turno, che è minacciata dai cattivoni di turno. E ovviamente la ciurma di pirati si farà in quattro per aiutare questa persona e la popolazione dell'isola di turno. I membri della ciurma si dividono, per poi incontrarsi dove si svolge la battaglia con il cattivone-mostro di turno, puntualmente sconfitto (non dopo lacrimuccie a non finire, combattimenti in cui i buoni uccidono l'esercito tranne il capitano/generale o quello che è di turno, l'unico con un potere al limite dell'assurdità che malmena a morte il buono che si rialza, pensa a perchè è li, ai suoi sogni e bla bla bla... e poi viene sconfitto).
E tutto questo per più d 60 volumi.
Grafica: Orribile. Sotto qualunque punto di vista la si voglia guardare. A parte l'indecenza si intende. Disegni in cui non si capisce una beneamata mazza, nel modo più assoluto. Senza alcun chiaroscuro (quattro linee d'ombra messe a caso), confusionario al massimo, dove devo veramente far fatica a capire la scena. Personaggi esteticamente orribili, con un character design orribile al massimo che più massimo non si può, caricature mal fatte (figuratevi un po...) e con paesaggi assurdi (va bene, passabile, alcuni sono affascinanti). Oda è il peggior mangaka della storia sotto tutti i punti di vista.
Personaggi: la solita brodaglia. Il pervertito di turno, la tettona di turno utile un po' alla trama, l'altra tettona di turno inutile (brutte anche le tette, sproporzionate!), il protagonista sfigatello che vuole raggiungere un traguardo impossibile, il nasone inutile, l'animale parlante bipede di turno (effetto "kawaaaaaaiiiii ^_^" e "ah, commovente! *.*"), l'unico decente è Zoro. Per non parlare dei nemici, tutti assurdi, banali, stereotipati.
Non riesco a capire come questo manga da 0 possa avere avuto tanto successo. Gli do un 3 (si merita uno 0 spaccato) solo per via del fatto che l'evoluzione della storia in fondo è piacevole, a volte fa sorridere e... Ace! *.*
Detto questo 3. E non pensiate che non l'ho letto. Ho seguito i primi 49 volumi per curiosità. Sconsigliato a chiunque, solo ai ragazzini ingenui facilmente impressionabili.
Protagonista: il solito ragazzo mezzo idiota mezzo sognatore (una combinazione irresistibile, eh?!) che ama mangiare e rimangiare quintali di cosce di pollo, che sconfigge il cattivo di turno, che vuole diventare qualcosa di importante quando non sa svitare nemmeno un tappo di un bicchiere di sottaceti ed è preso costantemente per il cu*o dagli altri. Affascinante, no?! E ora metteteci una trama che non sta in piedi, dove si deve raggiungere un obbiettivo che manco a farlo apposta non si segue nel punto giusto, solo un pretesto per far andare la ciurma nell'isola di turno, con la persona con problemi psicologici di turno, che è minacciata dai cattivoni di turno. E ovviamente la ciurma di pirati si farà in quattro per aiutare questa persona e la popolazione dell'isola di turno. I membri della ciurma si dividono, per poi incontrarsi dove si svolge la battaglia con il cattivone-mostro di turno, puntualmente sconfitto (non dopo lacrimuccie a non finire, combattimenti in cui i buoni uccidono l'esercito tranne il capitano/generale o quello che è di turno, l'unico con un potere al limite dell'assurdità che malmena a morte il buono che si rialza, pensa a perchè è li, ai suoi sogni e bla bla bla... e poi viene sconfitto).
E tutto questo per più d 60 volumi.
Grafica: Orribile. Sotto qualunque punto di vista la si voglia guardare. A parte l'indecenza si intende. Disegni in cui non si capisce una beneamata mazza, nel modo più assoluto. Senza alcun chiaroscuro (quattro linee d'ombra messe a caso), confusionario al massimo, dove devo veramente far fatica a capire la scena. Personaggi esteticamente orribili, con un character design orribile al massimo che più massimo non si può, caricature mal fatte (figuratevi un po...) e con paesaggi assurdi (va bene, passabile, alcuni sono affascinanti). Oda è il peggior mangaka della storia sotto tutti i punti di vista.
Personaggi: la solita brodaglia. Il pervertito di turno, la tettona di turno utile un po' alla trama, l'altra tettona di turno inutile (brutte anche le tette, sproporzionate!), il protagonista sfigatello che vuole raggiungere un traguardo impossibile, il nasone inutile, l'animale parlante bipede di turno (effetto "kawaaaaaaiiiii ^_^" e "ah, commovente! *.*"), l'unico decente è Zoro. Per non parlare dei nemici, tutti assurdi, banali, stereotipati.
Non riesco a capire come questo manga da 0 possa avere avuto tanto successo. Gli do un 3 (si merita uno 0 spaccato) solo per via del fatto che l'evoluzione della storia in fondo è piacevole, a volte fa sorridere e... Ace! *.*
Detto questo 3. E non pensiate che non l'ho letto. Ho seguito i primi 49 volumi per curiosità. Sconsigliato a chiunque, solo ai ragazzini ingenui facilmente impressionabili.
Questo manga è assolutamente una perdita di tempo e denaro, infatti non capisco tutti questi voti alti. Partendo dal presupposto che i disegni sono orrendi, la trama è lineare e banalissima, i personaggi sono privi di carisma e i soliti clichè del genere, tipo il protagonista che è il classico beota mangione e ridanciano che poi però per qualche strana ragione in combattimento è un mostro, non è forse un tipo di character già visto milioni e milioni di volte? Vale lo stesso ovviamente per i comprimari, i secondari e i malvagi, tutta paccottiglia. Insomma potete capire che già di base questo manga non offre nulla di interessante, eppure per i primi 15 volumetti qualcosina di divertente tutto sommato si intravedeva, nonostante la piattezza totale di tutto il contesto. Dopo di questo comunque il nulla assoluto, non succede assolutamente più nulla, tutto è la ripetizione dei 15 tankobon precedenti infarcito da lacrimoni e lacrimucce degne dei film di Muccino. Non parliamo poi dei combattimenti... no dai ma che razza di duelli sono questi? Pessimi sotto ogni punto di vista: nessuna regola, ogni personaggio si inventa le proprie mosse quando gli pare e piace, tutti possono avere il potere che vogliono e nel momento che gli fa più comodo... Cioè tipo "Yu-Gi-Oh!", capite? Ognuno ha le proprie carte... anzi quest'ultimo aveva più coerenza. Dopo sessanta volumi non so perché continuo a leggerlo, più che altro per la curiosità di come cade in basso, ma anche spinto da alcuni commenti che mi capita di leggere in alcuni siti dove si millantano intrecci narrativi e elementi degni de "Il signore degli anelli". Mi spiace ma io dopo 60 volumi questi intrecci non li ho proprio visti, ma anzi ho visto solo un fumetto che cala sempre di più nel ridicolo. Ormai i personaggi, che già sono banali di partenza, sono diventati la parodia di loro stessi. Non capisco quindi perchè certi fanboy debbano inventarsi certe scemenze per alzare il prestigio della loro serie preferita, quando poi un poveraccio attirato da tali commenti rimarrà certamente deluso, e difatti tutti quelli che conosco ripetono le stesse cose che dico io. Ascoltate un mio consiglio, non vale la pena sprecare tempo per "One Piece", neanche gratis, ci sono manga dello stesso genere decisamente più meritevoli, "Dragon Ball" e "Naruto" citandone alcuni.
"One Piece" è uno dei pochissimi fumetti ai quali mi sento di poter dare un 10.
La motivazione è semplice: è un gran bel manga.
I personaggi sono molti ma Oda non è mai caduto nella banalità nella rappresentazione di ognuno di essi: hanno caratteri differenti e caratteristiche originali.
La storia che spesso viene criticata con l'accusa di essere noiosa a mio parere se si cerca di leggerla con attenzione si rivela tutt'altro che tediosa. Ogni saga racchiude emozionanti combattimenti che sono sempre motivati da vicende differenti che spesso celano riferimenti impliciti agli errori dell'umanità. Per citarne qualcuna ricordo le saghe di Arlong Park e dell'isola degli uomini pesce che fanno riferimento alla brutalità dei pregiudizi razziali, e la saga di Skypiea, l'isola nel cielo, che racconta di come un invasore superbo in una nuova terra può essere la causa di grandi sofferenze per la popolazione autoctona.
Amo molto i valori che trasmette quest'opera come la grande amicizia (che come succede nella realtà è anche soggetta a litigi come quello fra Usop e Rufy all'inizio della saga di Water Seven), la famiglia (anche per chi in realtà non ce l'ha, come Barbabianca, ma si è impegnato per ottenerne una), i sogni (che anche se richiedono molta fatica e molto tempo per essere realizzati vale la pena averne almeno uno).
Non si può certo dire però che sia un opera per moralisti, anzi!
Poi è un manga che ti fa ridere sinceramente e piangere lacrime vere, non sono molti quei manga che ti cullano così tanto a livello emotivo.
Per chi dice che è una storia troppo lunga e che vi sono tante saghe inutili, non finalizzate alla ricerca del grande tesoro allora io rispondo: la strada per realizzare i nostri sogni è breve e semplice oppure è costellata di eventi che magari ci deviano dal suo perseguimento e che ci rubano tempo? La vita non è una storia semplice e lineare, come non lo è sono quelle di Rufy, Zoro, Nami, Usopp, Sanji, Chopper, Robin, Franky, Brook e di tutti gli altri.
Nella vita si fanno incontri, si litiga, ci si aiuta e si combatte, si sogna, si ride, si può subire delle grandi perdite perché la morte non risparmia chi vigliamo bene, si cade e spesso le cadute fanno molto male e poi si ha l'impressione di aver perso tutto, ma bisogna rialzarsi.... Tutto questo e molto altro è presente in "One Piece".
È un manga stupendo, lo consiglio a tutti. :D
La motivazione è semplice: è un gran bel manga.
I personaggi sono molti ma Oda non è mai caduto nella banalità nella rappresentazione di ognuno di essi: hanno caratteri differenti e caratteristiche originali.
La storia che spesso viene criticata con l'accusa di essere noiosa a mio parere se si cerca di leggerla con attenzione si rivela tutt'altro che tediosa. Ogni saga racchiude emozionanti combattimenti che sono sempre motivati da vicende differenti che spesso celano riferimenti impliciti agli errori dell'umanità. Per citarne qualcuna ricordo le saghe di Arlong Park e dell'isola degli uomini pesce che fanno riferimento alla brutalità dei pregiudizi razziali, e la saga di Skypiea, l'isola nel cielo, che racconta di come un invasore superbo in una nuova terra può essere la causa di grandi sofferenze per la popolazione autoctona.
Amo molto i valori che trasmette quest'opera come la grande amicizia (che come succede nella realtà è anche soggetta a litigi come quello fra Usop e Rufy all'inizio della saga di Water Seven), la famiglia (anche per chi in realtà non ce l'ha, come Barbabianca, ma si è impegnato per ottenerne una), i sogni (che anche se richiedono molta fatica e molto tempo per essere realizzati vale la pena averne almeno uno).
Non si può certo dire però che sia un opera per moralisti, anzi!
Poi è un manga che ti fa ridere sinceramente e piangere lacrime vere, non sono molti quei manga che ti cullano così tanto a livello emotivo.
Per chi dice che è una storia troppo lunga e che vi sono tante saghe inutili, non finalizzate alla ricerca del grande tesoro allora io rispondo: la strada per realizzare i nostri sogni è breve e semplice oppure è costellata di eventi che magari ci deviano dal suo perseguimento e che ci rubano tempo? La vita non è una storia semplice e lineare, come non lo è sono quelle di Rufy, Zoro, Nami, Usopp, Sanji, Chopper, Robin, Franky, Brook e di tutti gli altri.
Nella vita si fanno incontri, si litiga, ci si aiuta e si combatte, si sogna, si ride, si può subire delle grandi perdite perché la morte non risparmia chi vigliamo bene, si cade e spesso le cadute fanno molto male e poi si ha l'impressione di aver perso tutto, ma bisogna rialzarsi.... Tutto questo e molto altro è presente in "One Piece".
È un manga stupendo, lo consiglio a tutti. :D
Come mi è già capitato per "Dragon Ball", mi chiedo a cosa serva una recensione di "One Piece", perché l'impressione è che tutti sappiano di cosa parla questo incredibile manga. In realtà le mie recensioni non sono mai un riassunto della storia, ma più un tentativo di trasmettere l'entusiasmo o le perplessità con cui leggo o ho letto un manga...anche perché con tutti i volumi che riempiono la mia mangoteca, devo dire onestamente che spesso non ricordo in dettaglio nè le trame, nè a volte i nomi dei personaggi dei fumetti letti tempo fa e che mi trovo a recensire solo ora che ho scoperto Animeclick. Nonostante la memoria dopo 2300 volumetti possa fare qualche scherzo, però, rimane vivido in me il ricordo circa la validità o meno della storie, dei disegni e delle trame e mi piace trasmettere queste sensazioni a chi ancora non avesse letto il manga di turno, senza tediare con chilometrici riassunti della trama o con analisi al microscopio dei dettagli tecnici con cui viene sviluppata la storia.
Ecco, "One Piece" è, insieme a "Dragon Ball", il manga che più mi sentirei di consigliare in ambito shonen e che più fa cavalcare la mia fantasia nell'immergermi nella Rotta Maggiore con la ciurma di Rufy. Adoro l'ambientazione piratesca (che mi ricorda il più bel videogame della mia adolescenza, il mitico "Monkey Island", e la meravigliosa saga dei "Pirati dei Caraibi"), impazzisco per la caratterizzazione grafica dei personaggi, mi avvinco nel vedere crescere in numero e in forza la ciurma di Rufy e mi commuovo nel vedere come Oda riesca a trasmettere l'importanza di valori come amicizia, lealtà, capacità di perseguire i propri sogni ad ogni costo, all'interno di un manga ricco, ricchissimo di azione e risate.
Proprio queste ultime sono un elemento in cui "One Piece" eccelle: i personaggi della ciurma, Rufy in particolare, fanno proprio sbellicare dalle risate, anche se diventano sensazionali quando si trovano in combattimento. Ma è la fantasia con cui il sensei Oda continua a dipingere ambientazioni fantastiche che mi lascia assorto nella lettura di ogni volumetto e mi stupisce a ogni nuova saga. Certo, qualche difetto potrei trovarlo nell'edizione Star Comics, che è troppo piccola per far apprezzare le vignette ricolme di particolari di "One Piece" e che finisce per essere un po' faticosa e lenta da leggere. Certi momenti della storia, poi, sono piuttosto interlocutori per presentare il nuovo mondo in cui arrivano Rufy e compagni e per far conoscere e approfondire le storie dei nuovi attori che Oda inserisce in ogni nuova saga. Il numero dei personaggi disegnati e che si vengono a conoscere nel corso della lettura ha dell'incredibile, ma la sensazione, arrivati al numero 67, è che si sia solamente a metà della storia senza essersi ancora stufati, cosa che invece mi è accaduta con "Berserk".
Per "One Piece" non posso sbilanciarmi con un 10 come per "Dragon Ball", anche se sarei tentato, perchè non so cosa accadrà nel prosieguo. Del resto, se Oda chiudesse senza preavviso la serie al numero 68, senza sviluppare gli eventi lasciati in sospeso o promessi ai lettori, il voto perfetto non sarebbe del tutto meritato. Come ogni fumetto eccellente ma non ancora concluso mi fermo, pertanto, al 9, in attesa dello sviluppo della storia.
Non lasciate le vostre raccolte di manga orfane di questo capolavoro, a meno che non proviate una profonda repellenza per il mainstream!
Ecco, "One Piece" è, insieme a "Dragon Ball", il manga che più mi sentirei di consigliare in ambito shonen e che più fa cavalcare la mia fantasia nell'immergermi nella Rotta Maggiore con la ciurma di Rufy. Adoro l'ambientazione piratesca (che mi ricorda il più bel videogame della mia adolescenza, il mitico "Monkey Island", e la meravigliosa saga dei "Pirati dei Caraibi"), impazzisco per la caratterizzazione grafica dei personaggi, mi avvinco nel vedere crescere in numero e in forza la ciurma di Rufy e mi commuovo nel vedere come Oda riesca a trasmettere l'importanza di valori come amicizia, lealtà, capacità di perseguire i propri sogni ad ogni costo, all'interno di un manga ricco, ricchissimo di azione e risate.
Proprio queste ultime sono un elemento in cui "One Piece" eccelle: i personaggi della ciurma, Rufy in particolare, fanno proprio sbellicare dalle risate, anche se diventano sensazionali quando si trovano in combattimento. Ma è la fantasia con cui il sensei Oda continua a dipingere ambientazioni fantastiche che mi lascia assorto nella lettura di ogni volumetto e mi stupisce a ogni nuova saga. Certo, qualche difetto potrei trovarlo nell'edizione Star Comics, che è troppo piccola per far apprezzare le vignette ricolme di particolari di "One Piece" e che finisce per essere un po' faticosa e lenta da leggere. Certi momenti della storia, poi, sono piuttosto interlocutori per presentare il nuovo mondo in cui arrivano Rufy e compagni e per far conoscere e approfondire le storie dei nuovi attori che Oda inserisce in ogni nuova saga. Il numero dei personaggi disegnati e che si vengono a conoscere nel corso della lettura ha dell'incredibile, ma la sensazione, arrivati al numero 67, è che si sia solamente a metà della storia senza essersi ancora stufati, cosa che invece mi è accaduta con "Berserk".
Per "One Piece" non posso sbilanciarmi con un 10 come per "Dragon Ball", anche se sarei tentato, perchè non so cosa accadrà nel prosieguo. Del resto, se Oda chiudesse senza preavviso la serie al numero 68, senza sviluppare gli eventi lasciati in sospeso o promessi ai lettori, il voto perfetto non sarebbe del tutto meritato. Come ogni fumetto eccellente ma non ancora concluso mi fermo, pertanto, al 9, in attesa dello sviluppo della storia.
Non lasciate le vostre raccolte di manga orfane di questo capolavoro, a meno che non proviate una profonda repellenza per il mainstream!
Il primo numero del manga One Piece dell'autore EIICHIRO ODA, edito per l'Italia da STAR COMICS, comincia così:
C'era una volta un uomo che conquistò ricchezza, fama e potere, insomma tutto ciò che si può desiderare in questo mondo. Si chiamava Gold Roger, il re pirata. Le sue parole in punto di morte spinsero la gente verso il mare: "I miei tesori? Se li volete, sono vostri... Cercateli. Ho lasciato tutto in un certo posto." E così in tutto il mondo iniziò l'era dei pirati.
La trama ha inizio con l'esecuzione di Gol D. Roger, conosciuto come Gold Roger, il Re dei Pirati. Alla sua morte, in molti scelgono di calcare le sue orme e solcare i mari alla ricerca delle sue ricchezze tra cui il misterioso e non meglio specificato "One Piece".
Anche il piccolo Monkey D. Rufy, vivacissimo bambino cresciuto in uno sperduto villaggio di mare, coltiva il sogno di diventare un pirata, anzi, di divenire il re dei pirati. Desiderio alimentato dalla presenza, sull'isola in cui vive, di una vera ciurma di bucanieri che lì ha ormeggiato la propria nave.
Inutile dire che Rufy tenta in ogni modo di farsi "arruolare", ma inutilmente. Il misterioso capitano Shanks il Rosso, pur avendo a cuore il piccolo - tanto da perdere addirittura un braccio per difenderlo da un enorme mostro marino -, lo invita ad aspettare d'essere cresciuto prima di cercarsi una propria strada e una propria ciurma con la quale, magari, sfidarlo sulla Rotta Maggiore dove stazionano i pirati più feroci e potenti del mondo.
Trascorrono gli anni... Rufy "Cappello di Paglia", chiamato così per via dell'inseparabile copricapo donatogli da Shanks il Rosso in persona, è ormai diciassettenne. Spavaldo, e forte dei poteri del frutto del diavolo Gom Gom che conferisce al suo corpo l'elasticità della gomma, il giovane "s'imbarca" su una zattera e salpa per il mare aperto, con tutto l'entusiasmo di chi rincorre il proprio sogno.
Durante il viaggio, incontrerà numerosi nemici, via via più forti e, come lui, dotati di straordinari poteri derivati dall'ingestione di frutti del diavolo; ma, soprattutto, radunerà attorno a sé un manipolo di fedeli compagni, anch'essi all'inseguimento di un loro desiderio personale.
Sembra infatti che la forza delle nuove generazioni di pirati nate dopo la morte di Gold Roger risieda nella grande motivazione, nell'avere un obiettivo da perseguire per il quale lottare e sacrificare ogni cosa: l'abile spadaccino Roronoa Zoro, capace di utilizzare tre spade contemporaneamente, sogna di diventare il più forte combattente del mondo; Nami, tanto scaltra come ladra quanto capace come navigatrice, mira a tracciare la carta nautica più completa che sia mai stata concepita; l'ottimo cuoco Sanji, inguaribile cascamorto con le ragazze, desidera raggiungere il "cuore dei mari", il luogo in cui poter pescare e cucinare ogni specie di pesce.
A questo gruppetto si aggiungeranno poi altri membri: Usop, bugiardo e pavido ma al contempo ingegnoso inventore, carpentiere competente e infallibile cecchino; Tony Tony Chopper, la renna medico che ha ingerito il frutto del diavolo Homo Homo acquisendo la capacità di tramutarsi in un essere antropomorfo; Nico Robin, bella e misteriosa archeologa che sogna di riscoprire la storia antica, dotata dei poteri del frutto del diavolo Fleur Fleur, che le consente di far "fiorire" arti su qualsiasi superficie; il cyborg Frankie, un tempo discepolo del grande carpentiere Tom - costruttore della nave di Gold Roger e non solo quella - che punta a realizzare un vascello in grado di solcare ogni mare; a questo scopo fabbrica la Thousand Sunny, il brigantino che la ciurma di Rufy utilizzerà dopo aver perduto la nave precedente, la Going Merry; e per ultimo viene arruolato Brook che mangiato il frutto del diavolo Yomi Yomi ed il suo corpo consiste in sole ossa, ad eccezione dei capelli afro che si sono conservati dato che, a suo dire, possedevano "solide radici", è vestito da perfetto gentleman inglese e ha la capacità di suonare il piano e il violino per rallegrare o spaventare i propri compagni di viaggio.
Con questo equipaggio, Rufy non esiterà a gettarsi sulla Rotta Maggiore, travolgendo letteralmente chiunque incrocerà la sua strada: giganti, schiere di pirati, ammiragli della marina, membri della Flotta dei Sette o del CP9, i servizi segreti del governo mondiale... nessuno verrà risparmiato in un crescendo tanto di azione quanto di "berry" sulla taglia, sua e dei suoi amici (i berry sono la moneta del manga)!
La storia si articola in "saghe". Ogni tappa del lungo viaggio di Rufy e della sua ciurma tocca un'isola sulla quale si svolgono una serie di eventi, per lo più incontri e scontri, narrati in uno o più numeri del manga. Questo modo di procedere si accorda con l'uso dei Log Pose, misteriosi marchingegni simili a bussole, necessari per seguire la Rotta Maggiore ma continuamente bisognosi di "stabilizzarsi" attraverso appunto un certo periodo di sosta sulle isole .
Ogni isola su cui Rufy e la sua ciurma approdano possiede un'ambientazione particolare, e ospita una cultura con usanze e tecnologie differenti. A Water Seven, di fatto una Venezia in versione manga, la popolazione indossa maschere e si sposta su agili imbarcazioni lungo i canali che attraversano la città, o sul Puffing Tom, il treno in grado di muoversi su rotaie a pelo d'acqua; ad Alabasta, città del deserto, i trasporti sono affidati a granchi giganti e struzzi; a Skypiea, città aerea nella quale convivono etnie differenti in lotta tra loro, i mezzi di locomozione sono progettati per sfruttare la "consistenza" di nuvole e vento.
Ma, più che alla caratterizzazione delle isole, è l'approfondimento e le dinamiche degli innumerevoli personaggi ciò a cui l'autore presta maggior attenzione. Ricorrono personaggi di indubbio fascino, secondari ma necessari, che l'autore recupera di tanto in tanto orchestrando sapientemente la storia. Ecco allora apparire Portoguese D. Ace, fratello di Rufy e capitano di una delle flotte del grande Barbabianca; Drakul Mihawk, straordinario spadaccino appartenente alla Flotta dei Sette, capace di sconfiggere Roronoa Zoro col solo uso di un pugnale; l'ammiraglio Aokiji, intenzionato a eliminare Nico Robin; lo stesso Shanks il Rosso, che in realtà è uno dei "4 imperatori", ossia un pirata di immani capacità incaricato di vegliare sul comportamento degli altri pirati... L'elenco potrebbe proseguire all'infinito, o quasi.
Gli eterogenei elementi della trama, la varietà di locazioni e il numero considerevole di personaggi contribuiscono al successo di One Piece, ma la sua forza risiede principalmente nella dinamicità dell'azione, nella "epicità" di scontri sovrumani e di situazioni al limite del possibile, emozioni immediate da sperimentare. Tutte caratteristiche che ben si sposano con lo stile di disegno di Oda, semplice, pulito e vivace; non troppo elaborato e artistico come ad esempio quello di Takehiko Inoue in Vagabond, né semplicistico o approssimativo come quello di Go Nagai (Devilman) o di Masami Kurumada (I Cavalieri dello Zodiaco): una giusta via di mezzo, che ricorda Akira Toriyama (Dragon Ball), tuttavia molto più movimentato, vario e particolareggiato.
Anche il taglio delle vignette, con scene dirompenti che si sviluppano su più pagine, contribuisce al dinamismo della narrazione, rendendo la lettura più coinvolgente e immediata, mai piatta o noiosa, anche grazie a siparietti comici inseriti qua e là, non solo nei momenti di pausa tra uno scontro e l'altro ma spesso anche nei duelli all'ultimo sangue.
Altra particolarità che brilla in One Piece è il sorriso dei personaggi: illumina il loro volto nei momenti topici, siano questi la liberazione di un amico, la partenza per una nuova tappa del viaggio o uno scontro all'ultimo sangue. È il sorriso di chi affronta la vita con entusiasmo, di chi lotta sempre e comunque per raggiungere quegli obbiettivi verso cui naviga. Un sorriso nato dal dolore che tutti i personaggi, senza esclusioni, hanno conosciuto in un modo o nell'altro nel loro passato; sembra comparire anche nei momenti di angoscia, con i volti stravolti dall'emozione, gli occhi gonfi di lacrime e la bocca spalancata con i denti bene in vista.
È quel piccolo dettaglio che rende i personaggi forti, indistruttibili, capaci di rialzarsi sempre, proprio come Oda immagina dovessero essere i veri pirati: uomini indomiti e coraggiosi, in grado di affrontare il mare aperto e i suoi pericoli, ma cantando e bevendo come se ogni giorno fosse di festa. Non importa quanto potenti possano essere gli avversari, disperate le situazioni o profonde le ferite: i veri pirati sanno dare il meglio di sé e sorridere alla vita.
Forse, chi può dirlo, il vero tesoro di Gol D. Roger - il quale, poco prima di venir giustiziato, stava proprio sorridendo - consiste in questo. Forse lo One Piece tanto cercato non è un bene materiale o un tesoro dorato, nemmeno un frutto del diavolo dai poteri misteriosi. Magari è semplicemente il raggiungimento di un obbiettivo, un viaggio al di là di sé stessi e dei propri limiti, alla ricerca dello spirito del vero pirata.
La ricerca dello One Piece rimanda addirittura a un cambio generazionale, come appare evidente in più punti del manga, quando Rufy e la sua ciurma devono vedersela con pirati "vecchia maniera", arroganti criminali bramosi solamente di potere e ricchezze.
Eiichiro Oda evita invece di fornirci unicamente quest'aspetto della vita dei bucanieri: anzi, proprio grazie a Rufy e compagni riesce a farci percepire il pirata non come una figura "criminale" ma come qualcosa di più nobile e positivo.
Certo, anche Cappello di Paglia e la sua ciurma non esitano a "prendere a prestito a tempo indeterminato" ricchezze altrui, tuttavia ciò che muove le loro azioni è la volontà di assaporare la vita mettendosi alla prova, godendosi la promessa di totale libertà che il mare mantiene, senza vincoli. Di isola in isola, i pirati di One Piece scoprono il mondo e affrontano sé stessi.
C'era una volta un uomo che conquistò ricchezza, fama e potere, insomma tutto ciò che si può desiderare in questo mondo. Si chiamava Gold Roger, il re pirata. Le sue parole in punto di morte spinsero la gente verso il mare: "I miei tesori? Se li volete, sono vostri... Cercateli. Ho lasciato tutto in un certo posto." E così in tutto il mondo iniziò l'era dei pirati.
La trama ha inizio con l'esecuzione di Gol D. Roger, conosciuto come Gold Roger, il Re dei Pirati. Alla sua morte, in molti scelgono di calcare le sue orme e solcare i mari alla ricerca delle sue ricchezze tra cui il misterioso e non meglio specificato "One Piece".
Anche il piccolo Monkey D. Rufy, vivacissimo bambino cresciuto in uno sperduto villaggio di mare, coltiva il sogno di diventare un pirata, anzi, di divenire il re dei pirati. Desiderio alimentato dalla presenza, sull'isola in cui vive, di una vera ciurma di bucanieri che lì ha ormeggiato la propria nave.
Inutile dire che Rufy tenta in ogni modo di farsi "arruolare", ma inutilmente. Il misterioso capitano Shanks il Rosso, pur avendo a cuore il piccolo - tanto da perdere addirittura un braccio per difenderlo da un enorme mostro marino -, lo invita ad aspettare d'essere cresciuto prima di cercarsi una propria strada e una propria ciurma con la quale, magari, sfidarlo sulla Rotta Maggiore dove stazionano i pirati più feroci e potenti del mondo.
Trascorrono gli anni... Rufy "Cappello di Paglia", chiamato così per via dell'inseparabile copricapo donatogli da Shanks il Rosso in persona, è ormai diciassettenne. Spavaldo, e forte dei poteri del frutto del diavolo Gom Gom che conferisce al suo corpo l'elasticità della gomma, il giovane "s'imbarca" su una zattera e salpa per il mare aperto, con tutto l'entusiasmo di chi rincorre il proprio sogno.
Durante il viaggio, incontrerà numerosi nemici, via via più forti e, come lui, dotati di straordinari poteri derivati dall'ingestione di frutti del diavolo; ma, soprattutto, radunerà attorno a sé un manipolo di fedeli compagni, anch'essi all'inseguimento di un loro desiderio personale.
Sembra infatti che la forza delle nuove generazioni di pirati nate dopo la morte di Gold Roger risieda nella grande motivazione, nell'avere un obiettivo da perseguire per il quale lottare e sacrificare ogni cosa: l'abile spadaccino Roronoa Zoro, capace di utilizzare tre spade contemporaneamente, sogna di diventare il più forte combattente del mondo; Nami, tanto scaltra come ladra quanto capace come navigatrice, mira a tracciare la carta nautica più completa che sia mai stata concepita; l'ottimo cuoco Sanji, inguaribile cascamorto con le ragazze, desidera raggiungere il "cuore dei mari", il luogo in cui poter pescare e cucinare ogni specie di pesce.
A questo gruppetto si aggiungeranno poi altri membri: Usop, bugiardo e pavido ma al contempo ingegnoso inventore, carpentiere competente e infallibile cecchino; Tony Tony Chopper, la renna medico che ha ingerito il frutto del diavolo Homo Homo acquisendo la capacità di tramutarsi in un essere antropomorfo; Nico Robin, bella e misteriosa archeologa che sogna di riscoprire la storia antica, dotata dei poteri del frutto del diavolo Fleur Fleur, che le consente di far "fiorire" arti su qualsiasi superficie; il cyborg Frankie, un tempo discepolo del grande carpentiere Tom - costruttore della nave di Gold Roger e non solo quella - che punta a realizzare un vascello in grado di solcare ogni mare; a questo scopo fabbrica la Thousand Sunny, il brigantino che la ciurma di Rufy utilizzerà dopo aver perduto la nave precedente, la Going Merry; e per ultimo viene arruolato Brook che mangiato il frutto del diavolo Yomi Yomi ed il suo corpo consiste in sole ossa, ad eccezione dei capelli afro che si sono conservati dato che, a suo dire, possedevano "solide radici", è vestito da perfetto gentleman inglese e ha la capacità di suonare il piano e il violino per rallegrare o spaventare i propri compagni di viaggio.
Con questo equipaggio, Rufy non esiterà a gettarsi sulla Rotta Maggiore, travolgendo letteralmente chiunque incrocerà la sua strada: giganti, schiere di pirati, ammiragli della marina, membri della Flotta dei Sette o del CP9, i servizi segreti del governo mondiale... nessuno verrà risparmiato in un crescendo tanto di azione quanto di "berry" sulla taglia, sua e dei suoi amici (i berry sono la moneta del manga)!
La storia si articola in "saghe". Ogni tappa del lungo viaggio di Rufy e della sua ciurma tocca un'isola sulla quale si svolgono una serie di eventi, per lo più incontri e scontri, narrati in uno o più numeri del manga. Questo modo di procedere si accorda con l'uso dei Log Pose, misteriosi marchingegni simili a bussole, necessari per seguire la Rotta Maggiore ma continuamente bisognosi di "stabilizzarsi" attraverso appunto un certo periodo di sosta sulle isole .
Ogni isola su cui Rufy e la sua ciurma approdano possiede un'ambientazione particolare, e ospita una cultura con usanze e tecnologie differenti. A Water Seven, di fatto una Venezia in versione manga, la popolazione indossa maschere e si sposta su agili imbarcazioni lungo i canali che attraversano la città, o sul Puffing Tom, il treno in grado di muoversi su rotaie a pelo d'acqua; ad Alabasta, città del deserto, i trasporti sono affidati a granchi giganti e struzzi; a Skypiea, città aerea nella quale convivono etnie differenti in lotta tra loro, i mezzi di locomozione sono progettati per sfruttare la "consistenza" di nuvole e vento.
Ma, più che alla caratterizzazione delle isole, è l'approfondimento e le dinamiche degli innumerevoli personaggi ciò a cui l'autore presta maggior attenzione. Ricorrono personaggi di indubbio fascino, secondari ma necessari, che l'autore recupera di tanto in tanto orchestrando sapientemente la storia. Ecco allora apparire Portoguese D. Ace, fratello di Rufy e capitano di una delle flotte del grande Barbabianca; Drakul Mihawk, straordinario spadaccino appartenente alla Flotta dei Sette, capace di sconfiggere Roronoa Zoro col solo uso di un pugnale; l'ammiraglio Aokiji, intenzionato a eliminare Nico Robin; lo stesso Shanks il Rosso, che in realtà è uno dei "4 imperatori", ossia un pirata di immani capacità incaricato di vegliare sul comportamento degli altri pirati... L'elenco potrebbe proseguire all'infinito, o quasi.
Gli eterogenei elementi della trama, la varietà di locazioni e il numero considerevole di personaggi contribuiscono al successo di One Piece, ma la sua forza risiede principalmente nella dinamicità dell'azione, nella "epicità" di scontri sovrumani e di situazioni al limite del possibile, emozioni immediate da sperimentare. Tutte caratteristiche che ben si sposano con lo stile di disegno di Oda, semplice, pulito e vivace; non troppo elaborato e artistico come ad esempio quello di Takehiko Inoue in Vagabond, né semplicistico o approssimativo come quello di Go Nagai (Devilman) o di Masami Kurumada (I Cavalieri dello Zodiaco): una giusta via di mezzo, che ricorda Akira Toriyama (Dragon Ball), tuttavia molto più movimentato, vario e particolareggiato.
Anche il taglio delle vignette, con scene dirompenti che si sviluppano su più pagine, contribuisce al dinamismo della narrazione, rendendo la lettura più coinvolgente e immediata, mai piatta o noiosa, anche grazie a siparietti comici inseriti qua e là, non solo nei momenti di pausa tra uno scontro e l'altro ma spesso anche nei duelli all'ultimo sangue.
Altra particolarità che brilla in One Piece è il sorriso dei personaggi: illumina il loro volto nei momenti topici, siano questi la liberazione di un amico, la partenza per una nuova tappa del viaggio o uno scontro all'ultimo sangue. È il sorriso di chi affronta la vita con entusiasmo, di chi lotta sempre e comunque per raggiungere quegli obbiettivi verso cui naviga. Un sorriso nato dal dolore che tutti i personaggi, senza esclusioni, hanno conosciuto in un modo o nell'altro nel loro passato; sembra comparire anche nei momenti di angoscia, con i volti stravolti dall'emozione, gli occhi gonfi di lacrime e la bocca spalancata con i denti bene in vista.
È quel piccolo dettaglio che rende i personaggi forti, indistruttibili, capaci di rialzarsi sempre, proprio come Oda immagina dovessero essere i veri pirati: uomini indomiti e coraggiosi, in grado di affrontare il mare aperto e i suoi pericoli, ma cantando e bevendo come se ogni giorno fosse di festa. Non importa quanto potenti possano essere gli avversari, disperate le situazioni o profonde le ferite: i veri pirati sanno dare il meglio di sé e sorridere alla vita.
Forse, chi può dirlo, il vero tesoro di Gol D. Roger - il quale, poco prima di venir giustiziato, stava proprio sorridendo - consiste in questo. Forse lo One Piece tanto cercato non è un bene materiale o un tesoro dorato, nemmeno un frutto del diavolo dai poteri misteriosi. Magari è semplicemente il raggiungimento di un obbiettivo, un viaggio al di là di sé stessi e dei propri limiti, alla ricerca dello spirito del vero pirata.
La ricerca dello One Piece rimanda addirittura a un cambio generazionale, come appare evidente in più punti del manga, quando Rufy e la sua ciurma devono vedersela con pirati "vecchia maniera", arroganti criminali bramosi solamente di potere e ricchezze.
Eiichiro Oda evita invece di fornirci unicamente quest'aspetto della vita dei bucanieri: anzi, proprio grazie a Rufy e compagni riesce a farci percepire il pirata non come una figura "criminale" ma come qualcosa di più nobile e positivo.
Certo, anche Cappello di Paglia e la sua ciurma non esitano a "prendere a prestito a tempo indeterminato" ricchezze altrui, tuttavia ciò che muove le loro azioni è la volontà di assaporare la vita mettendosi alla prova, godendosi la promessa di totale libertà che il mare mantiene, senza vincoli. Di isola in isola, i pirati di One Piece scoprono il mondo e affrontano sé stessi.
Non è possibile condensare in un'unico aggettivo One Piece. E' stato uno dei primi manga che ho letto e in assoluto quello a cui sono più affezionata. Non è tanto la trama a tenere il lettore incollato alle pagine ( lo sviluppo e l'intreccio sono quelli standard di un manga shonen) quanto le saghe che lo compongono e l'incredibile numero di personaggi strani, demenziali e contorti che popolano questa straordinaria vicenda. Mi sembra inutile soffermarsi più di tanto su di essa: tutto ruota intorno alle vicessitudini che una ciurma di pirati affronta per raggiungere i loro obiettivi. I protagonisti si raccontano da soli, risulta quasi impossibile non affezionarsi a questa ciurma strampalata e atipica. Chiaramente One Piece non è una normale storia di pirati ma un universo a sè stante. Alterna momenti di irrefrenabile comicità a situazioni particolarmente drammatiche. I personaggi principali sono molto ben caratterizzati e non risultano quasi mai stereotipati: Oda ha dato vita a delle meteore indimenticabili e ad un sole senza il quale One Piece forse perderebbe molto. Ovviamente mi riferisco a Rufy: senza togliere assolutamente nulla agli altri membri della ciurma che personalmente ritengo tra i migliori personaggi di tutti i manga che ho letto, il capitano della Thousand Sunny è una inarrestabile forza della natura, un uragano a piede libero. Non può fare a meno della ciurma, ha bisogno di loro come loro hanno bisogno di lui. La particolarità di questo manga risiede nel fatto che, pur essendo concepito come un'opera leggera, in fin dei conti fa venire voglia di credere ancora in qualcosa.
One Piece è un viaggio, un sogno. Un'avventura indimenticabile.
One Piece è un viaggio, un sogno. Un'avventura indimenticabile.
Un manga di tutto rispetto, tra i miei preferiti letti fino ad ora. Credo che a One Piece non manchi proprio niente: una miriade di personaggi (molto originali), una storia emozionante ricca di avventura, mistero, leggenda e dolore, combattimenti avvincenti ecc... Insomma un mix completo che fa di One Piece un "Capolavoro". Mi hanno colpito veramente tanto i vari flashback dei personaggi principali dove ognuno a qualcosa di triste da raccontare. La storia inizia con Rufy, un ragazzo divenuto di gomma dopo aver mangiato un frutto del diavolo, che decide di partire all'avventura intraprendendo la "Rotta Maggiore", deciso a diventare il Re dei pirati nonchè a trovare il leggendario tesoro che solo Gold Roger (un tempo Re dei pirati) è riuscito nell'impresa.
Sono ancora in fase di lettura e come voto vorrei dare un sette e mezzo, ma dato che i mezzi voti non ci sono, vado al rialzo e assegno un otto.
È eccessivamente lungo. Per me che ho cominciato a leggerlo ora (dopo che l'avevo abbandonato anni fa) risulta comunque "veloce". Potersi leggere tutti i millemila volumi di seguito senza dover aspettare il mese successivo è un vantaggio. L'eccessiva lunghezza e l'impazienza di dover aspettare fu il motivo che me lo fece abbandonare.
La serie animata perde un po' rispetto al manga e il motivo è semplice: troppi episodi. Come se non bastasse poi aggiungono pure i filler.
Dopo questa premessa che ritenevo doverosa devo dire che Oda è veramente un genio. La trama è appassionante e l'idea di dividerla per "saghe" spezza un po' il problema dell'eccessiva lunghezza. Almeno assistiamo ad un'inizio e ad una fine di qualcosa, anche se poi il grande obbiettivo non verrà raggiunto per altri dieci anni probabilmente :)
I disegni mi piacciono molto, alcuni dicono che sono un po' bambineschi, ma in realtà sono molto particolari. La cosa che non mi piace del disegno sono le dimensioni eccessive delle tette di qualsiasi personaggio femminile presente nell'opera.
Comunque nel complesso è decisamente un bel manga, di gran lunga superiore a Dragon Ball, per storia, caratterizzazione dei personaggi e originalità (DB è molto più ripetitivo).
Insomma se Oda non tira avanti altri 10 anni One Piece diventerà uno dei migliori manga della storia.
È eccessivamente lungo. Per me che ho cominciato a leggerlo ora (dopo che l'avevo abbandonato anni fa) risulta comunque "veloce". Potersi leggere tutti i millemila volumi di seguito senza dover aspettare il mese successivo è un vantaggio. L'eccessiva lunghezza e l'impazienza di dover aspettare fu il motivo che me lo fece abbandonare.
La serie animata perde un po' rispetto al manga e il motivo è semplice: troppi episodi. Come se non bastasse poi aggiungono pure i filler.
Dopo questa premessa che ritenevo doverosa devo dire che Oda è veramente un genio. La trama è appassionante e l'idea di dividerla per "saghe" spezza un po' il problema dell'eccessiva lunghezza. Almeno assistiamo ad un'inizio e ad una fine di qualcosa, anche se poi il grande obbiettivo non verrà raggiunto per altri dieci anni probabilmente :)
I disegni mi piacciono molto, alcuni dicono che sono un po' bambineschi, ma in realtà sono molto particolari. La cosa che non mi piace del disegno sono le dimensioni eccessive delle tette di qualsiasi personaggio femminile presente nell'opera.
Comunque nel complesso è decisamente un bel manga, di gran lunga superiore a Dragon Ball, per storia, caratterizzazione dei personaggi e originalità (DB è molto più ripetitivo).
Insomma se Oda non tira avanti altri 10 anni One Piece diventerà uno dei migliori manga della storia.
"One Piece"m il nome di un tesoro leggendario appartenuto al pirata più grande che il mondo abbia mai visto: Gold Roger. Dopo la morte di quest'ultimo si apre la grande era dei pirati. Monkey D. Rufy, un ragazzino di gomma, decide di partire per la rotta maggiore per trovare quel tesoro leggendario, deciso a diventare il re dei pirati. Così hanno inizio le stravaganti avventure di cappello di paglia (soprannome affidatogli dalla marina militare) e la sua ciurma.
La trama e semplice ma a mio parere carina, specialmente per le storie dei personaggi, che sono emozionanti e coinvolgenti, anche se a volte i flashback, a mio parere, risultano troppo lunghi e ripetitivi.
I personaggi sono disegnati in modo semplice ma sono abbastanza caratterizzati, ad esempio il protagonista, che a prima vista può sembrare tonto, in realtà è un ragazzo molto generoso e intelligente, quando vuole. Gli altri protagonisti sono molto diversi tra loro, i membri della ciurma di Rufy sono di caratteri completamente diversi fra loro e questo è indispensabile per creare un buon manga.
Gli sfondi sono puliti, un po' da bambino nei primi volumi, dopo qualche volume trama, storia e disegni migliorano molto.
Che dire, il tratto di Eiichiro inizialmente mi appariva un pò sbavato e da bambini, poi però ho iniziato ad apprezzarlo per la sua semplicità.
Poi rimane il fatto che One Piece rimane uno dei manga più letti al mondo, degno di diventare l' erede di Dragon Ball.
Infine lo propongo a coloro che apprezzano gli shounen che mischiano un po di comicità, forti emozioni e momenti di pianto esagerato, che io personalmente apprezzo molto.
La trama e semplice ma a mio parere carina, specialmente per le storie dei personaggi, che sono emozionanti e coinvolgenti, anche se a volte i flashback, a mio parere, risultano troppo lunghi e ripetitivi.
I personaggi sono disegnati in modo semplice ma sono abbastanza caratterizzati, ad esempio il protagonista, che a prima vista può sembrare tonto, in realtà è un ragazzo molto generoso e intelligente, quando vuole. Gli altri protagonisti sono molto diversi tra loro, i membri della ciurma di Rufy sono di caratteri completamente diversi fra loro e questo è indispensabile per creare un buon manga.
Gli sfondi sono puliti, un po' da bambino nei primi volumi, dopo qualche volume trama, storia e disegni migliorano molto.
Che dire, il tratto di Eiichiro inizialmente mi appariva un pò sbavato e da bambini, poi però ho iniziato ad apprezzarlo per la sua semplicità.
Poi rimane il fatto che One Piece rimane uno dei manga più letti al mondo, degno di diventare l' erede di Dragon Ball.
Infine lo propongo a coloro che apprezzano gli shounen che mischiano un po di comicità, forti emozioni e momenti di pianto esagerato, che io personalmente apprezzo molto.
Un manga inizialmente amato, ma nonostante questo messo da parte. Come accennato da molti il tallone d'achille di OP è un misto di resistenza, ripetività e longevità eccessive. Tuttavia, fino ad Alabasta, nonostante i tanti punti contestabili sulla presentazione della principessa, sulle sue amicizie dimenticate e su alcuni colpi mortali, il divertimento si mantiene alto. Successivamente si avvertono i primi accenni di fatica. Se già in passato arrivare ad un confronto diretto con Wapol veniva avvertito come un operazione rallentata, da Skypie qualcosa si guasta definitivamente. Dall'isola nel cielo comincia a sopraggiungere la noia vera, pesante ed Ener (come Kuro) è tutto tranne che interessante come boss da attendere al varco, oltre che telefonatissimo per il suo elemento apparentemente over power contrapposto a quello del protagonista. In quel caso sarebbe stato meglio limitarsi alla discreta e gradevole parentesi del passato di Noland e tirare dritto con il log-pose. Purtroppo dopo le cose non migliorano particolarmente, se la ciurma di Foxy è un chiaro tappabuchi, noioso ma leggero, l'ambientazione di Water Seven aveva invece il giusto fascino per qualcosa di coinvolgente ma viene appesantita dall'evitabile approfondimento di Robin, i cui legami passati appaiono come una ridicola carenza di idee, senza contare che lo schema della damigella in difficoltà le sta stretto. Fondamentalmente questa fermata veneziana per raccattare il carpentiere ormai non stupisce più nessuno, eccetto in qualche insana demolizione e pestaggio, con cui tre membri della ciurma puntualmente sottolineano i loro graduali miglioramenti.
Il resto, successivo alla CP9, l'ho seguito solo in versione animata, ma devo dire che Thriller Bark suscita nuovamente un po di divertimento con la sua aria tenebrosa, mentre la femme fatale Boa Hancock, le sorti di Ace, le prigioni, Barbanera, la flotta dei sette ecc inaspettatamente mi hanno lasciato indifferente, non facendomi approfondire.
Non so se definirla sfiducia o stanchezza, ma credo onestamente che nonostante la meravigliosa follia che permea il mondo di Oda, di cui apprezzo anche i disegni, la saga abbia ormai consumato l'entusiasmo vivo che gli si poteva dedicare. Personalmente proseguire per inerzia senza intravedere una fine non avrebbe senso. L'autore poteva e doveva almeno evitare alcune fermate-personaggi ed abbreviarne altri, dando parzialmente gli sviluppi personali a lungo attesi e (ma non sono adeguatamente aggiornato) probabilmente ancora lontani.
Il resto, successivo alla CP9, l'ho seguito solo in versione animata, ma devo dire che Thriller Bark suscita nuovamente un po di divertimento con la sua aria tenebrosa, mentre la femme fatale Boa Hancock, le sorti di Ace, le prigioni, Barbanera, la flotta dei sette ecc inaspettatamente mi hanno lasciato indifferente, non facendomi approfondire.
Non so se definirla sfiducia o stanchezza, ma credo onestamente che nonostante la meravigliosa follia che permea il mondo di Oda, di cui apprezzo anche i disegni, la saga abbia ormai consumato l'entusiasmo vivo che gli si poteva dedicare. Personalmente proseguire per inerzia senza intravedere una fine non avrebbe senso. L'autore poteva e doveva almeno evitare alcune fermate-personaggi ed abbreviarne altri, dando parzialmente gli sviluppi personali a lungo attesi e (ma non sono adeguatamente aggiornato) probabilmente ancora lontani.
Mi limiterò all'essenziale.
Storia: la storia di fondo la trovo molto bella e accattivante, mentre le storie sulle varie isole sono spesso ripetitive di conseguenza a volte telefonate e un po' noiose. Ma attenzione! solo a volte, perché di solito sanno comunque convincere.
Combattimenti: essendo in primo luogo un manga di combattimenti, questi hanno una grande importanza. Io li trovo ben fatti e non monotoni, ma ammetto che qualcuno la può pensare diversamente, soprattutto perché le coppie sono sempre le stesse (Rufy contro il capo nemico, Zoro contro il secondo avversario più forte,..)
Disegni: lo stile dei disegni dei capitoli iniziali a quelli attuali è cambiato: dato di fatto. Per alcuni è un progresso, per altri regresso. Secondo me si adegua abbastanza bene al manga, anche le proporzioni caricaturali di certi personaggi (che alcuni trovano esagerate) enfatizzano bene la loro forza. Pensando agli ultimi 30-40 capitoli letti con le scan online, mi sembra che i disegni siano diventati più confusionari, ma non voglio giudicare niente finché non sono usciti nei volumetti.
La fama di One Piece: manga che batte tutti i record e conosciuto da quasi tutti. Una volta raggiunta una certa importanza un manga può vivere anche solo dalla propria reputazione. Il motivo della mia recensione sono certi post visti qua che danno a questo manga solo voto 1 o 2. One Piece è, diciamo, leggermente sopravvalutato ma resta comunque un manga molto bello e riuscito. Se si da' un valutazione di 2 a questo manga c'è qualcosa che non va.. perché un manga che vale 2 sono capace di disegnarlo anch'io. Non penso che bisogna aggiungere altro... haters gonna hate!
Storia: la storia di fondo la trovo molto bella e accattivante, mentre le storie sulle varie isole sono spesso ripetitive di conseguenza a volte telefonate e un po' noiose. Ma attenzione! solo a volte, perché di solito sanno comunque convincere.
Combattimenti: essendo in primo luogo un manga di combattimenti, questi hanno una grande importanza. Io li trovo ben fatti e non monotoni, ma ammetto che qualcuno la può pensare diversamente, soprattutto perché le coppie sono sempre le stesse (Rufy contro il capo nemico, Zoro contro il secondo avversario più forte,..)
Disegni: lo stile dei disegni dei capitoli iniziali a quelli attuali è cambiato: dato di fatto. Per alcuni è un progresso, per altri regresso. Secondo me si adegua abbastanza bene al manga, anche le proporzioni caricaturali di certi personaggi (che alcuni trovano esagerate) enfatizzano bene la loro forza. Pensando agli ultimi 30-40 capitoli letti con le scan online, mi sembra che i disegni siano diventati più confusionari, ma non voglio giudicare niente finché non sono usciti nei volumetti.
La fama di One Piece: manga che batte tutti i record e conosciuto da quasi tutti. Una volta raggiunta una certa importanza un manga può vivere anche solo dalla propria reputazione. Il motivo della mia recensione sono certi post visti qua che danno a questo manga solo voto 1 o 2. One Piece è, diciamo, leggermente sopravvalutato ma resta comunque un manga molto bello e riuscito. Se si da' un valutazione di 2 a questo manga c'è qualcosa che non va.. perché un manga che vale 2 sono capace di disegnarlo anch'io. Non penso che bisogna aggiungere altro... haters gonna hate!
"One Piece" è un manga ideato e disegnato da Eiichiro Oda nel 1997 che è arrivato a contare 65 volumi ed è tutt'ora in corso.
La trama è molto conosciuta, anche da chi ha seguito di sfuggita qualche episodio sulla Mediaset, perciò non la approfondirò ulteriormente.
Che dire, "One Piece" è stato una delle prime serie manga che ho seguito con l'occhio di un appassionato, e devo dire che ne sono abbastanza affezionato. La storia è ottima, ed è anche curata abbastanza bene nelle varie saghe che il protagonista Monkey D. Rufy deve affrontare insieme alla sua ciurma di pirati molti simpatici e particolari; la ciurma è formata da membri che hanno un ruolo preciso per lo sviluppo della storia; l'immancabile fifone e codardo, il donnaiolo, l'intrepido e coraggioso, la fissata con il denaro e con i tesori preziosi, e naturalmente il capitano simpatico e generoso con tutti, in questo caso Rufy.
Quindi in generale la storia risulta ai miei occhi alquanto gradevole, senza inutili ripetizioni e quindi sempre in un certo senso "scorrevole" e piacevole da leggere.
Ora arriviamo ad analizzare il punto che meno ho gradito, ovvero il tratto "particolare" ma alquanto sgradevole del disegno; questo mio riferimento in effetti non va ad ogni singolo volume, ma come capita nella maggior parte delle storie che contano un così elevato numero di volumi, solamente ai volumi iniziali, caratterizzati da un tratto a mio parere "rozzo" e con molte imprecisioni che potrebbero influire sull'esito generale del manga; difatti i volumi che caratterizzano la serie dalla sua metà in poi, vengono accompagnati da un tratto più preciso, che risulta sicuramente più piacevole agli occhi del lettore.
Un'altro aspetto alquanto fastidioso, è quello delle vignette molto confusionarie in cui sono presenti battaglie o scontri, che risultano davvero impossibili da seguire, difatti a volte bisogna affidarsi ad un certo intuito.
Questo manga di Eiichiro Oda ha due edizioni, quella regolare e la "New Edition", io personalmente sto seguendo la seconda che ho citato, che trovo di ottima qualità, e quindi con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Quindi per concludere come detto anche in precedenza, "One Piece" è un prodotto molto popolare tra il genere anime/manga, conosciuto anche da chi non segue altre serie manga all'infuori di questa; quindi credo che sia quasi inutile consigliare questo manga, dato che se volevate seguirlo, lo stavate già seguendo.
Voto globale dell'opera: 7 condizionato dallo sgradevole "rapporto" che ho con il disegno.
La trama è molto conosciuta, anche da chi ha seguito di sfuggita qualche episodio sulla Mediaset, perciò non la approfondirò ulteriormente.
Che dire, "One Piece" è stato una delle prime serie manga che ho seguito con l'occhio di un appassionato, e devo dire che ne sono abbastanza affezionato. La storia è ottima, ed è anche curata abbastanza bene nelle varie saghe che il protagonista Monkey D. Rufy deve affrontare insieme alla sua ciurma di pirati molti simpatici e particolari; la ciurma è formata da membri che hanno un ruolo preciso per lo sviluppo della storia; l'immancabile fifone e codardo, il donnaiolo, l'intrepido e coraggioso, la fissata con il denaro e con i tesori preziosi, e naturalmente il capitano simpatico e generoso con tutti, in questo caso Rufy.
Quindi in generale la storia risulta ai miei occhi alquanto gradevole, senza inutili ripetizioni e quindi sempre in un certo senso "scorrevole" e piacevole da leggere.
Ora arriviamo ad analizzare il punto che meno ho gradito, ovvero il tratto "particolare" ma alquanto sgradevole del disegno; questo mio riferimento in effetti non va ad ogni singolo volume, ma come capita nella maggior parte delle storie che contano un così elevato numero di volumi, solamente ai volumi iniziali, caratterizzati da un tratto a mio parere "rozzo" e con molte imprecisioni che potrebbero influire sull'esito generale del manga; difatti i volumi che caratterizzano la serie dalla sua metà in poi, vengono accompagnati da un tratto più preciso, che risulta sicuramente più piacevole agli occhi del lettore.
Un'altro aspetto alquanto fastidioso, è quello delle vignette molto confusionarie in cui sono presenti battaglie o scontri, che risultano davvero impossibili da seguire, difatti a volte bisogna affidarsi ad un certo intuito.
Questo manga di Eiichiro Oda ha due edizioni, quella regolare e la "New Edition", io personalmente sto seguendo la seconda che ho citato, che trovo di ottima qualità, e quindi con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Quindi per concludere come detto anche in precedenza, "One Piece" è un prodotto molto popolare tra il genere anime/manga, conosciuto anche da chi non segue altre serie manga all'infuori di questa; quindi credo che sia quasi inutile consigliare questo manga, dato che se volevate seguirlo, lo stavate già seguendo.
Voto globale dell'opera: 7 condizionato dallo sgradevole "rapporto" che ho con il disegno.
One Piece... il mio manga preferito in assoluto.
La trama è semplice: un bambino proveniente dal villaggio Foosha sogna di navigare per mare divenendo un temibile e potente pirata. 10 anni dopo ecco che l' ormai ragazzo Monkey D. Rufy si incammina nella sua avventura per la conquista del titolo di Re dei Pirati, nel tentativo di trovare il leggendario tesoro del primo vero Re, ovvero Gol D. Roger. Quel tesoro si chiama per l' appunto One Piece.
La trama, o per lo meno, la fase iniziale, è piuttosto basilare.. ma funziona, perchè il protagonista è interessante e il fatto che non vi sia una "dimora fissa" nella quale ritornare ma che invece questa ciurma di pirati viva un avventura sempre in luoghi e isole nuove sarà una trovata in grado (parlo per esperienza personale) di catturare davvero il lettore.
Ed è proprio il mondo di One Piece a dominare incontrastato... la fantasia dell' autore è fuori dal normale. Oda inserisce elementi e aspetti provenienti dalla cultura nipponica e occidentale, citazioni da film, dalla musica e da altri manga; condendo il tutto con una notevole dose di invettiva. Ciò che ne vien fuori è un mix stupefacente nella quale viene dipinto un mondo variegato, multiforme e mutevole, che presenta una propria cultura, delle proprie regole e delle proprie caratteristiche sostanziali. One Piece in pratica è un universo a parte: esistono associazioni mafiose a delinquere, agenzie segrete, prigioni governative, isole nel cielo, isole nel profondo del mare, popoli con proprie culture e tradizioni, misteri riguardanti la storia, un gruppo di rivoluzionari, l' organizzazione della Marina, e ovviamente tantissimi pirati. Ogni cosa.
A rincarare ancora la dose ci pensa una quasi spropositata dose di mistero e di ignoto, che spinge inevitabilmente chi legge a voler continuare questo capolavoro. Difficilmente ho incontrato storie nella quale la cura per i particolari riguardanti la trama e la sceneggiatura della stessa siano tanto meticolose e precise.. cosa che fa pensare che il primo fan, il primo vero amante di One Piece, non è che il suo stesso autore.
Parlando dei personaggi, anche in questo caso, tanto di cappello al genio di Oda, capace di sfornare personalità profonde e intensissime, comiche e divertenti, tamarre ed epiche come non mai. Come non innamorarsi di personaggi titanici come Edward Newgate "Barbabianca", o di maestri del tragicomico come Usopp "Sogeking"? E soprattutto come non apprezzare i flashback, che sapientemente espongono le storie sia dei personaggi principali (e non), sia delle vicende che accaddero prima che la trama generale avesse inizio. I flashback di alcune delle figure protagoniste all' interno della storia sono fra le più memorabili pietre miliari di tutto il manga e dimostrano che One Piece sa manifestare enorme serietà e comunicare grandi e forti emozioni.
Essendo uno shonen poi non mancano nemmeno gli scontri... e anche in questo caso essi posseggono una caratura e un livello di resa perfetti, almeno da un punto di vista narrativo. Certo, artisticamente non sempre negli scontri Oda da il suo massimo (e neanche nelle proporzioni se è per questo), ma a livello scenografico risultano comunque ben resi la maggior parte delle volte. Rufy contro Lucci; Zoro contro Das Bornes; Sanji contro Jabura; Usopp e Chopper contro Mr.4 e Miss Merry Christmas... meritano tutti.
Passando al disegno infine, ho già detto che non sempre Oda riesce a dare il meglio di se quando si tratta dei combattimenti (ma questo era un difetto solamente presente agli albori del manga...) e neanche le proporzioni gli riescono perfettamente, anzi, a volte certi personaggi prima disegnati solamente "mediamente" alti, diventano dopo diversi capitoli dei veri e propri colossi. Altro elemento peculiare e' un tratto molto sporco che sebbene possa funzionare in un manga d' azione come questo, non a tutti potrebbe apparire come un fattore positivo. Nonostante questi necessarie precisazioni, si rimane comunque basiti dalla quantità di particolari, di attenzione e di esagerazione che viene raggiunta. Vi sono alcune tavole veramente magnifiche e i soggetti sono i più vari: da interi eserciti di pirati, alla sola ciurma dei Mugiwara, fino alla rappresentazione sbalorditiva di paesaggi e ambienti naturali. Ultima caratteristica da sottolineare è la stravaganza e l'assurdità del disegno di Oda, che si diverte nel dare forma a scheletri parlanti, renne antropomorfe, cyborg pervertiti e tanti altri personaggi dal look geniale e folle al tempo stesso.
Per concludere dunque consiglio a tutti la lettura di questo manga: vi si aprirà davanti un mondo nuovo e variegato che riuscirà, seppur con qualche incertezza nei primissimi capitoli, ad appassionarvi sempre di più.
La trama è semplice: un bambino proveniente dal villaggio Foosha sogna di navigare per mare divenendo un temibile e potente pirata. 10 anni dopo ecco che l' ormai ragazzo Monkey D. Rufy si incammina nella sua avventura per la conquista del titolo di Re dei Pirati, nel tentativo di trovare il leggendario tesoro del primo vero Re, ovvero Gol D. Roger. Quel tesoro si chiama per l' appunto One Piece.
La trama, o per lo meno, la fase iniziale, è piuttosto basilare.. ma funziona, perchè il protagonista è interessante e il fatto che non vi sia una "dimora fissa" nella quale ritornare ma che invece questa ciurma di pirati viva un avventura sempre in luoghi e isole nuove sarà una trovata in grado (parlo per esperienza personale) di catturare davvero il lettore.
Ed è proprio il mondo di One Piece a dominare incontrastato... la fantasia dell' autore è fuori dal normale. Oda inserisce elementi e aspetti provenienti dalla cultura nipponica e occidentale, citazioni da film, dalla musica e da altri manga; condendo il tutto con una notevole dose di invettiva. Ciò che ne vien fuori è un mix stupefacente nella quale viene dipinto un mondo variegato, multiforme e mutevole, che presenta una propria cultura, delle proprie regole e delle proprie caratteristiche sostanziali. One Piece in pratica è un universo a parte: esistono associazioni mafiose a delinquere, agenzie segrete, prigioni governative, isole nel cielo, isole nel profondo del mare, popoli con proprie culture e tradizioni, misteri riguardanti la storia, un gruppo di rivoluzionari, l' organizzazione della Marina, e ovviamente tantissimi pirati. Ogni cosa.
A rincarare ancora la dose ci pensa una quasi spropositata dose di mistero e di ignoto, che spinge inevitabilmente chi legge a voler continuare questo capolavoro. Difficilmente ho incontrato storie nella quale la cura per i particolari riguardanti la trama e la sceneggiatura della stessa siano tanto meticolose e precise.. cosa che fa pensare che il primo fan, il primo vero amante di One Piece, non è che il suo stesso autore.
Parlando dei personaggi, anche in questo caso, tanto di cappello al genio di Oda, capace di sfornare personalità profonde e intensissime, comiche e divertenti, tamarre ed epiche come non mai. Come non innamorarsi di personaggi titanici come Edward Newgate "Barbabianca", o di maestri del tragicomico come Usopp "Sogeking"? E soprattutto come non apprezzare i flashback, che sapientemente espongono le storie sia dei personaggi principali (e non), sia delle vicende che accaddero prima che la trama generale avesse inizio. I flashback di alcune delle figure protagoniste all' interno della storia sono fra le più memorabili pietre miliari di tutto il manga e dimostrano che One Piece sa manifestare enorme serietà e comunicare grandi e forti emozioni.
Essendo uno shonen poi non mancano nemmeno gli scontri... e anche in questo caso essi posseggono una caratura e un livello di resa perfetti, almeno da un punto di vista narrativo. Certo, artisticamente non sempre negli scontri Oda da il suo massimo (e neanche nelle proporzioni se è per questo), ma a livello scenografico risultano comunque ben resi la maggior parte delle volte. Rufy contro Lucci; Zoro contro Das Bornes; Sanji contro Jabura; Usopp e Chopper contro Mr.4 e Miss Merry Christmas... meritano tutti.
Passando al disegno infine, ho già detto che non sempre Oda riesce a dare il meglio di se quando si tratta dei combattimenti (ma questo era un difetto solamente presente agli albori del manga...) e neanche le proporzioni gli riescono perfettamente, anzi, a volte certi personaggi prima disegnati solamente "mediamente" alti, diventano dopo diversi capitoli dei veri e propri colossi. Altro elemento peculiare e' un tratto molto sporco che sebbene possa funzionare in un manga d' azione come questo, non a tutti potrebbe apparire come un fattore positivo. Nonostante questi necessarie precisazioni, si rimane comunque basiti dalla quantità di particolari, di attenzione e di esagerazione che viene raggiunta. Vi sono alcune tavole veramente magnifiche e i soggetti sono i più vari: da interi eserciti di pirati, alla sola ciurma dei Mugiwara, fino alla rappresentazione sbalorditiva di paesaggi e ambienti naturali. Ultima caratteristica da sottolineare è la stravaganza e l'assurdità del disegno di Oda, che si diverte nel dare forma a scheletri parlanti, renne antropomorfe, cyborg pervertiti e tanti altri personaggi dal look geniale e folle al tempo stesso.
Per concludere dunque consiglio a tutti la lettura di questo manga: vi si aprirà davanti un mondo nuovo e variegato che riuscirà, seppur con qualche incertezza nei primissimi capitoli, ad appassionarvi sempre di più.
Secondo il mio modesto parere One Piece è un manga che ha tutte le carte in regola per intrattenere piacevolmente lettori di ogni età e sesso. Le tre caratteristiche principali che lo rendono un ottimo manga sono: una trama non banale che, anche se a prima vista potrebbe sembrare ripetitiva, non annoia mai ed è arricchita da una notevole dose di misteri che tengono sempre viva l'attenzione capitolo dopo capitolo, volume dopo volume; la presenza di un'infinità di personaggi tutti magnificamente rappresentati e caratterizzati, ognuno con una storia particolare alle spalle e, in varia misura, essenziale ai fini della prosecuzione della trama generale; un'ambientazione spettacolare e mai ripetitiva o scontata (ogni isola/regno/città è diverso/a dall'altro/a ed ognuno di questi/e è sempre delineato/a in ogni dettaglio).
Non avendo letto tantissimi manga non credo di poter esprimere un parere "informato" riguardo la qualità del tratto di Oda ma ritengo che, nella sua particolarità, sia abbastanza piacevole, non appesantisca la lettura (salvo rarissime eccezioni) e riesca a rendere sempre al meglio emozioni e carattere dei personaggi nonché le varie scene d'azione e di combattimento.
Molti criticano questo titolo ritenendolo un mero prodotto commerciale scontato, banale e adatto più che altro ad un pubblico infantile. Personalmente penso che non avrebbe tutto il successo che ha se al suo interno non avesse elementi in grado di catturare l'attenzione di innumerevoli lettori in tutto il mondo (come quelli precedentemente elencati).
In conclusione mi sento di consigliare questo manga a tutti quelli che cercano una storia appassionante con un'ambientazione diversa dal solito e a tutti quelli che non hanno mai letto manga e vogliono avvicinarsi a questo mondo.
Non avendo letto tantissimi manga non credo di poter esprimere un parere "informato" riguardo la qualità del tratto di Oda ma ritengo che, nella sua particolarità, sia abbastanza piacevole, non appesantisca la lettura (salvo rarissime eccezioni) e riesca a rendere sempre al meglio emozioni e carattere dei personaggi nonché le varie scene d'azione e di combattimento.
Molti criticano questo titolo ritenendolo un mero prodotto commerciale scontato, banale e adatto più che altro ad un pubblico infantile. Personalmente penso che non avrebbe tutto il successo che ha se al suo interno non avesse elementi in grado di catturare l'attenzione di innumerevoli lettori in tutto il mondo (come quelli precedentemente elencati).
In conclusione mi sento di consigliare questo manga a tutti quelli che cercano una storia appassionante con un'ambientazione diversa dal solito e a tutti quelli che non hanno mai letto manga e vogliono avvicinarsi a questo mondo.
One Piece è davvero un manga eccezionale, pieno di colpi di scena, suspence, amicizia, momenti tristi. È l'unico che riesce ad emozionarmi davvero, è riuscito dove altri manga non hanno potuto. Insomma, non per fare paragoni, ma io ho visto Dragon Ball e non ho mai pianto e i combattimenti mi annoiavano, ho visto Naruto (lo devo finire di vedere, ma è eccezionale, si sa) e mi ha fatto piangere una volta quando ero piccola, guardo Fairy Tail e non mi ha emozionata per nulla. One Piece riesco a metterlo tranquillamente al primo posto.
La trama di OP: è fantastica, davvero stupenda, complessa e sono contenta che sia ancora a metà circa.
I disegni del manga: confesso che i primi volumi non li ho graditi particolarmente per la grafica, ma devo dire che man mano Oda ha migliorato il suo stile di disegno e ne sono soddisfatta. Magari non sono da dieci pieno, ma sono davvero stupendi e più chiari (soprattutto i paesaggi).
I personaggi: si ha una vasta scelta e ognuno è diverso dall'altro, tutti con diverse caratteristiche e obiettivi. Ci sono naturalmente quelli più simpatici e altri odiosi (Oda sa creare i cattivi in maniera fantastica e realistica).
I poteri: il fatto che questi derivino dai Frutti del Diavolo da originalità a One Piece (è curioso anche il fatto dell'haki, argomento di cui non sappiamo ancora abbastanza).
Le emozioni: l'ho già detto, è incredibile come riesca a far piangere e ridere questo manga.
Le saghe: sono tutte avvincenti, alcune di più, altre di meno (personalmente credo che Marineford sia quella più epica per via degli scontri, seguita da Enies Lobby, Impel Down, Arlong Park e Sabaody - che ci ha permesso di conoscere le supernove - e tante altre).
Gli enigmi: non stancano mai, è sempre bello vedere come Oda crei queste domande a cui non sappiamo rispondere e poi man mano ci viene rivelato tutto a suo tempo.
Ciò che solitamente detesto nei manga sono i combattimenti, ma in OP è diverso, perché non mi stanco mai di guardarli (potrei vedere gli scontri di MF mille volte) invece in altre opere mi passa proprio la voglia di guardare l'azione. Credo che ci sia gente che sottovaluta One Piece e alcuni dovrebbero anche conoscerlo fino in fondo, perché di certo non è un manga che non vale nulla, anzi, merita tantissimo. OP è consigliato, uno dei migliori in assoluto, perciò se cercate una storia originale, emozionante, divertente e che narra vicende sui pirati, è ciò che fa per voi. Un bellissimo 10 per questa splendida opera ; )
La trama di OP: è fantastica, davvero stupenda, complessa e sono contenta che sia ancora a metà circa.
I disegni del manga: confesso che i primi volumi non li ho graditi particolarmente per la grafica, ma devo dire che man mano Oda ha migliorato il suo stile di disegno e ne sono soddisfatta. Magari non sono da dieci pieno, ma sono davvero stupendi e più chiari (soprattutto i paesaggi).
I personaggi: si ha una vasta scelta e ognuno è diverso dall'altro, tutti con diverse caratteristiche e obiettivi. Ci sono naturalmente quelli più simpatici e altri odiosi (Oda sa creare i cattivi in maniera fantastica e realistica).
I poteri: il fatto che questi derivino dai Frutti del Diavolo da originalità a One Piece (è curioso anche il fatto dell'haki, argomento di cui non sappiamo ancora abbastanza).
Le emozioni: l'ho già detto, è incredibile come riesca a far piangere e ridere questo manga.
Le saghe: sono tutte avvincenti, alcune di più, altre di meno (personalmente credo che Marineford sia quella più epica per via degli scontri, seguita da Enies Lobby, Impel Down, Arlong Park e Sabaody - che ci ha permesso di conoscere le supernove - e tante altre).
Gli enigmi: non stancano mai, è sempre bello vedere come Oda crei queste domande a cui non sappiamo rispondere e poi man mano ci viene rivelato tutto a suo tempo.
Ciò che solitamente detesto nei manga sono i combattimenti, ma in OP è diverso, perché non mi stanco mai di guardarli (potrei vedere gli scontri di MF mille volte) invece in altre opere mi passa proprio la voglia di guardare l'azione. Credo che ci sia gente che sottovaluta One Piece e alcuni dovrebbero anche conoscerlo fino in fondo, perché di certo non è un manga che non vale nulla, anzi, merita tantissimo. OP è consigliato, uno dei migliori in assoluto, perciò se cercate una storia originale, emozionante, divertente e che narra vicende sui pirati, è ciò che fa per voi. Un bellissimo 10 per questa splendida opera ; )
Che dire su "One Piece"? La diatriba potrebbe richiedere ore, parlando di tempo e pagine su pagine se si parla di scritto.
La trama è tutto sommato originale, con un mondo quasi totalmente ricoperto d'acqua dove la fanno da padroni i pirati. La marina è l'antagonista principale, anche se i ruoli non sono mai bene definiti, visto che tra pirati e marines i buoni e cattivi si mescolano ben volentieri.
La ciurma dei protagonisti è atipica, non solo per le varie strane figure quali uno scheletro, un cyborg, un mezzo animale e due donne, ma per il fatto che sono bravi, fin troppo, verrebbe da dire, vista la nota fama dei pirati. Tutto ciò però fa sì che si formino forti legami con tutte le persone che essi incontrano e la storia non può che giovarne, visto che spesso tornano in ballo personaggi spariti dalla circolazione da tempo.
La caratterizzazione dei protagonisti è pressoché perfetta, sappiamo tutto della loro infanzia e dei loro obiettivi futuri, mentre la caratterizzazione degli altri personaggi, pur non essendo così accurata, è comunque ottima.
I disegni si mantengono secondo me ottimi quasi fino al punto in cui sono arrivato ora, ma gli ultimi, anche se sono peggiorati notevolmente rispetto all'inizio, restano ben oltre la sufficienza.
I punti di forza di questo manga sono sicuramente la trama, che risulta molto coinvolgente, e le gag, sempre presenti e molto simpatiche, anche se c'è chi le ritiene ripetitive, cosa con cui non mi trovo d'accordo.
Non reputo "One Piece" un capolavoro, perché nelle grandi opere facilmente si può parlare di alti e bassi, fasi presenti anche qua, però nel complesso è, a mio avviso, il meglio che un manga di questi genere e durata offre dopo "Dragon Ball", con tutto il rispetto per "Naruto" (un gradino sotto) e "Bleach" (anni luce distante), che sono comunque rispettivamente un ottimo e un discreto manga.
Dategli una possibilità, ma se arrivate alla saga di Water Seven/Enies Lobby e non vi commuovete nemmeno un po', allora potete anche lasciarlo cadere nel dimenticatoio.
La trama è tutto sommato originale, con un mondo quasi totalmente ricoperto d'acqua dove la fanno da padroni i pirati. La marina è l'antagonista principale, anche se i ruoli non sono mai bene definiti, visto che tra pirati e marines i buoni e cattivi si mescolano ben volentieri.
La ciurma dei protagonisti è atipica, non solo per le varie strane figure quali uno scheletro, un cyborg, un mezzo animale e due donne, ma per il fatto che sono bravi, fin troppo, verrebbe da dire, vista la nota fama dei pirati. Tutto ciò però fa sì che si formino forti legami con tutte le persone che essi incontrano e la storia non può che giovarne, visto che spesso tornano in ballo personaggi spariti dalla circolazione da tempo.
La caratterizzazione dei protagonisti è pressoché perfetta, sappiamo tutto della loro infanzia e dei loro obiettivi futuri, mentre la caratterizzazione degli altri personaggi, pur non essendo così accurata, è comunque ottima.
I disegni si mantengono secondo me ottimi quasi fino al punto in cui sono arrivato ora, ma gli ultimi, anche se sono peggiorati notevolmente rispetto all'inizio, restano ben oltre la sufficienza.
I punti di forza di questo manga sono sicuramente la trama, che risulta molto coinvolgente, e le gag, sempre presenti e molto simpatiche, anche se c'è chi le ritiene ripetitive, cosa con cui non mi trovo d'accordo.
Non reputo "One Piece" un capolavoro, perché nelle grandi opere facilmente si può parlare di alti e bassi, fasi presenti anche qua, però nel complesso è, a mio avviso, il meglio che un manga di questi genere e durata offre dopo "Dragon Ball", con tutto il rispetto per "Naruto" (un gradino sotto) e "Bleach" (anni luce distante), che sono comunque rispettivamente un ottimo e un discreto manga.
Dategli una possibilità, ma se arrivate alla saga di Water Seven/Enies Lobby e non vi commuovete nemmeno un po', allora potete anche lasciarlo cadere nel dimenticatoio.
Il manga scritto da Eiichiro Oda tratta la storia di Monkey D. Rufy che sogna sin da piccolo di poter diventare un giorno il re dei pirati. Fattosi ragazzo, egli decide di partire per potersi creare la sua ciurma e realizzare, così, il suo sogno.
La trama è, a parere mio, davvero originale; i disegni sono ben curati, mentre per quanto riguarda lo stile, decisamente caricaturale, può piacere e non a seconda dei gusti.
Questo shounen è il mio preferito perché riesce a mettere in risalto alla perfezione i sentimenti messi in gioco da tutti i personaggi, sia protagonisti sia antagonisti.
Inoltre, la grandezza di Oda nello sviluppare con il tempo la forza e la consapevolezza di tutta la ciurma che di numero in numero dovrà sostenere prove sempre più difficili, senza introdurre power up senza motivo, è una cosa che mi fa impazzire.
Quello che apprezzo è anche il fatto che il 99% dei personaggi non muore, ma (per quanto riguarda gli antagonisti) a tutti vengono distrutte le proprie convinzioni e i propri sogni, cosa ben peggiore della morte in sé e per sé.
Niente di tutta la storia è banale, né lo si può ritenere tale. I sogni si raggiungono tramite enormi sacrifici, e "One Piece" disegna questa grande verità in maniera a mio avviso eccelsa. Inoltre, anche se non è un qualcosa di espressamente diretto, in quanto tutti sembrano persone di pari livello nella ciurma, c'è un grande rispetto per il proprio capitano.
Questo a dimostrare come Oda sia riuscito a mettere in risalto che un buon "capo", in questo caso Rufy, non deve essere autoritario, ma autorevole tanto da far riconoscere la propria forza e il proprio volere senza dover comandare qualcosa ad alcuno. La ciurma gli è fedele, vicina fino alla morte e allo stesso tempo non c'è timore del proprio punto di riferimento. Questo è un carattere della storia che potrebbe sembrare banale, ma mi sembra molto importante marcare per far capire lo spirito del manga che sto recensendo.
Il possibile difetto è dovuto alla lunghezza. Dico possibile difetto perché entrano in gioco i gusti; alcuni potrebbero stufarsi a leggere una "storia infinita". A me personalmente non dispiace affatto, anzi mi piace che tutta la storia sia ben sviluppata e dettagliata quanto più possibile.
Personalmente "One Piece" è uno dei miei manga preferiti.
La trama è, a parere mio, davvero originale; i disegni sono ben curati, mentre per quanto riguarda lo stile, decisamente caricaturale, può piacere e non a seconda dei gusti.
Questo shounen è il mio preferito perché riesce a mettere in risalto alla perfezione i sentimenti messi in gioco da tutti i personaggi, sia protagonisti sia antagonisti.
Inoltre, la grandezza di Oda nello sviluppare con il tempo la forza e la consapevolezza di tutta la ciurma che di numero in numero dovrà sostenere prove sempre più difficili, senza introdurre power up senza motivo, è una cosa che mi fa impazzire.
Quello che apprezzo è anche il fatto che il 99% dei personaggi non muore, ma (per quanto riguarda gli antagonisti) a tutti vengono distrutte le proprie convinzioni e i propri sogni, cosa ben peggiore della morte in sé e per sé.
Niente di tutta la storia è banale, né lo si può ritenere tale. I sogni si raggiungono tramite enormi sacrifici, e "One Piece" disegna questa grande verità in maniera a mio avviso eccelsa. Inoltre, anche se non è un qualcosa di espressamente diretto, in quanto tutti sembrano persone di pari livello nella ciurma, c'è un grande rispetto per il proprio capitano.
Questo a dimostrare come Oda sia riuscito a mettere in risalto che un buon "capo", in questo caso Rufy, non deve essere autoritario, ma autorevole tanto da far riconoscere la propria forza e il proprio volere senza dover comandare qualcosa ad alcuno. La ciurma gli è fedele, vicina fino alla morte e allo stesso tempo non c'è timore del proprio punto di riferimento. Questo è un carattere della storia che potrebbe sembrare banale, ma mi sembra molto importante marcare per far capire lo spirito del manga che sto recensendo.
Il possibile difetto è dovuto alla lunghezza. Dico possibile difetto perché entrano in gioco i gusti; alcuni potrebbero stufarsi a leggere una "storia infinita". A me personalmente non dispiace affatto, anzi mi piace che tutta la storia sia ben sviluppata e dettagliata quanto più possibile.
Personalmente "One Piece" è uno dei miei manga preferiti.
Eccomi qui a recensire quello che a mio avviso è il peggior manga di tutti i tempi, nonché il più sopravvalutato ed il più commerciale. One Piece fondamentalmente si può risolvere in una frase: Dragonball con i pirati. Se però Dragon Ball ha rivoluzionato l'intero genere di anime e manga, al contrario OP è soltanto un'involuzione del genere e di se stesso. Parte con un incipit stravisto e poco innovativo (se escludiamo l'epoca dei pirati) con personaggi che più stereotipati di così non si può, a partire dal protagonista che è praticamente la brutta copia di Son Goku modificata al photoshop con l'aggiunta di un cappello di paglia e orrendamente sproporzionato.
Parlando dei disegni viene da piangere a leggere un manga disegnato così male. I corpi tutti sproporzionati e caotici, con quelle gambe chilometriche e quei dentoni orripilanti. Le ombreggiature ci stanno come i cavoli a colazione. Le capigliature hanno dei colori che variano peggio del frutteto di mio nonno. Ma magari fossero solo i disegni a stroncare questo manga, ci sono anche i combattimenti, totalmente assurdi e privi di senso, con power-up senza alcuna logica, molto confusi, si fa fatica a capire i passaggi.
E se tutto questo rende già mediocre il manga, pensiamo al fatto che la storia si ripete da oltre 14 anni di serializzazione, e di oltre 63 volumi, a ripetersi, a ripetersi e a ripetersi: tutto quello che accade è la ripetizione di quanto già avvenuto 40 volumi prima, nessuna novità, nessun colpo di scena, si riesce facilmente a comprendere gli avvenimenti prima che accadono, mamma mia le tabelline sono più originali! E tutti i misteri irrisolti dove sarebbero? Gold Roger, il famoso tesoro dei pirati e tutte quelle altre cose che i lettori attendono da anni e anni? Sapete perché l'autore indugia tanto? Semplice perché sta allungando il brodo il più possibile per mettersi più soldi nelle tasche. Questa serie si doveva concludere con Crocodile o comunque nel giro di 5 anni, ma l'autore ha venduto la sua serie a Shonen Jump e questo è il risultato. Il successo del fumetto di Oda in Giappone (perché solo lì lo amano tanto) è assolutamente ingiustificato, ma l'idea che mi sono fatto è che sia un fenomeno per ragazzini, e in effetti l'anime viene trasmesso di domenica mattina. Non so se devo piangere o ridere quando leggo che One Piece è ritenuto l'erede di Dragonball. Per favore cerchiamo di non rovinare il buon nome di DB accostandolo a questa sbrodolata commerciale senza né arte né parte.
Parlando dei disegni viene da piangere a leggere un manga disegnato così male. I corpi tutti sproporzionati e caotici, con quelle gambe chilometriche e quei dentoni orripilanti. Le ombreggiature ci stanno come i cavoli a colazione. Le capigliature hanno dei colori che variano peggio del frutteto di mio nonno. Ma magari fossero solo i disegni a stroncare questo manga, ci sono anche i combattimenti, totalmente assurdi e privi di senso, con power-up senza alcuna logica, molto confusi, si fa fatica a capire i passaggi.
E se tutto questo rende già mediocre il manga, pensiamo al fatto che la storia si ripete da oltre 14 anni di serializzazione, e di oltre 63 volumi, a ripetersi, a ripetersi e a ripetersi: tutto quello che accade è la ripetizione di quanto già avvenuto 40 volumi prima, nessuna novità, nessun colpo di scena, si riesce facilmente a comprendere gli avvenimenti prima che accadono, mamma mia le tabelline sono più originali! E tutti i misteri irrisolti dove sarebbero? Gold Roger, il famoso tesoro dei pirati e tutte quelle altre cose che i lettori attendono da anni e anni? Sapete perché l'autore indugia tanto? Semplice perché sta allungando il brodo il più possibile per mettersi più soldi nelle tasche. Questa serie si doveva concludere con Crocodile o comunque nel giro di 5 anni, ma l'autore ha venduto la sua serie a Shonen Jump e questo è il risultato. Il successo del fumetto di Oda in Giappone (perché solo lì lo amano tanto) è assolutamente ingiustificato, ma l'idea che mi sono fatto è che sia un fenomeno per ragazzini, e in effetti l'anime viene trasmesso di domenica mattina. Non so se devo piangere o ridere quando leggo che One Piece è ritenuto l'erede di Dragonball. Per favore cerchiamo di non rovinare il buon nome di DB accostandolo a questa sbrodolata commerciale senza né arte né parte.
One Piece è un manga pazzesco, l'unico al momento al quale io intenda dare 10. Non perché sia perfetto, ma perché quasi sempre spinge ad andare avanti nella lettura offrendo cose sempre fresche e nuove.
TRAMA
L'ambientazione piratesca ha un fascino tutto particolare ed offre all'autore la possibilità di cambiare continuamente setting per ogni saga. Ma la cosa che, dopo oltre 60 numeri, stupisce in maniera incredibile è lo "studio" che c'è stato sulla trama sin dall'inizio. Oda è riuscito a creare una storia centrale ricca ed affascinante, narrata poco per volta e saga per saga, tanto che il risultato è un crescendo senza alcuna fase di stanca. Personaggi apparentemente secondari tornano più avanti e acquistano un senso nei continui intrecci creati dall'autore. I personaggi principali sono invece semplicemente eccezionali, tutti diversi e caratterizzati al meglio.
DISEGNO
Il tratto di Oda parte molto semplice e grezzo nei primi numeri, migliorando però continuamente nel tempo. Oggi One Piece offre tavole ricchissime di dettagli in ogni angolo, eppure la chiarezza di ciò che succede non si perde mai di vista. Lo stile è caricaturale e molto distinguibile; può non piacere o può essere adorato.
EDIZIONE STAR COMICS
Star Comics, nella prima edizione (quella a bordo blu), offre un'edizione "standard" del tutto adeguata ad una soddisfacente lettura, con un buon rapporto qualità-prezzo. E con la graditissima possibilità di essere integralmente recuperata ancora oggi.
TRAMA
L'ambientazione piratesca ha un fascino tutto particolare ed offre all'autore la possibilità di cambiare continuamente setting per ogni saga. Ma la cosa che, dopo oltre 60 numeri, stupisce in maniera incredibile è lo "studio" che c'è stato sulla trama sin dall'inizio. Oda è riuscito a creare una storia centrale ricca ed affascinante, narrata poco per volta e saga per saga, tanto che il risultato è un crescendo senza alcuna fase di stanca. Personaggi apparentemente secondari tornano più avanti e acquistano un senso nei continui intrecci creati dall'autore. I personaggi principali sono invece semplicemente eccezionali, tutti diversi e caratterizzati al meglio.
DISEGNO
Il tratto di Oda parte molto semplice e grezzo nei primi numeri, migliorando però continuamente nel tempo. Oggi One Piece offre tavole ricchissime di dettagli in ogni angolo, eppure la chiarezza di ciò che succede non si perde mai di vista. Lo stile è caricaturale e molto distinguibile; può non piacere o può essere adorato.
EDIZIONE STAR COMICS
Star Comics, nella prima edizione (quella a bordo blu), offre un'edizione "standard" del tutto adeguata ad una soddisfacente lettura, con un buon rapporto qualità-prezzo. E con la graditissima possibilità di essere integralmente recuperata ancora oggi.
One Piece è un manga ambientato in un mondo diviso in due grandi potenze contrastanti, da una parte si espande il fenomeno della pirateria, ovvero uomini che prendono il mare alla ricerca di denaro e potere, dall'altra parte vi è la marina, ovvero quella forza militare che dovrebbe ostacolare principalmente i pirati e difendere i civili dai loro attacchi o scorribande. Il fenomeno della pirateria è aiutato soprattutto dalla meravigliosa geografia creata da Oda, infatti in un mondo principalmente diviso in 4 grandi mari cosa potevano esserci se non loro?
La storia parte con un ragazzo, chiamato Rufy che prende il mare su una barchetta, con il sogno di diventare il Re dei Pirati, ovvero l'uomo che ha maggior potere di tutti. Per poterlo diventare bisognerà attraversare la pericolosissima rotta maggiore, una striscia di oceano che attraversa tutto il mondo fino ad arrivare all'ultima isola denominata Raftel, dove si pensa ci sia nascosto il tesoro del leggendario pirata Gol D. Roger.
Vedremo che nella sua avventura Rufy riuscirà a coinvolegere molte persone, che convincerà ad unirsi alla sua ciurma diventando tanto pericolosa da riuscire a mettersi contro addirittura la marina.
One Piece non è secondo me il classico shounen che pensa solo ai combattimenti, vediamo nei personaggi delle crescite interiori,delle storie dal passato molte volte crudeli e strappalacrime, lo sviluppo dei sogni che li porterà a navigare per i mari con il solo scopo di realizzarli. I personaggi infatti si uniscono alla ciurma di Rufy perché hanno tutti un sogno (che potrebbe sembrare folle per altri) da realizzare, c'è chi vuole diventare il più grande spadaccino, chi essere coraggioso, chi vuole realizzare una mappa completa del mondo, scoprire il mistero dei 100 anni bui ecc.
A dare un tocco di classe a quella che potrebbe sembrare la classica avventura di pirati, sono i Frutti del Diavolo, denominati cosi perché danno uno strano potere a chiunque ne mangi uno togliendo però la capacità di nuotare (cosa essenziale per un pirata); il protagonista stesso ne ha mangiato uno quando era ancora piccolo, ricevendo cosi un corpo formato da gomma che può allungare a suo piacimento riuscendo a creare delle mosse spettacolari, e saranno proprio i frutti a dare quel tocco di epicità ai combattimenti, che grazie ai vari poteri non saranno mai uno uguale all'altro.
La bellezza del manga sta anche nella capacità dell'autore di portare avanti un sacco di personaggi, ognuno con una caratterizzazione eccellente, senza farli perdere nei meandri dell'oblio o toglierli di mezzo in modi assurdi. Infatti possiamo dire che fino alla prima parte del manga non ci sono stati morti (se non nei flashback) che hanno tolto di mezzo i personaggi, ma ognuno è uscito di scena perché umiliato dalla sconfitta.
Come con i personaggi, Oda riesce a portare avanti nella storia un sacco di sottotrame utili alla storia stessa e che riesce a svelare poco a poco senza dare mai né troppe né poche informazioni, ed è anche grazie a questo che riesce a tenerti incollato al manga, nella speranza di trovare sempre qualche indizio.
Un'altra cosa bella della storia è il fatto che si mescolano perfettamente momenti di drammaticità a momenti di comicità, che possono strapparti una lacrima cosi come una risata, e questa è una cosa molto essenziale in un manga.
Per quanto riguarda i disegni vediamo una netta evoluzione, infatti dai disegni un po' rozzi con sfondi quasi bianchi dei primi volumi siamo passati a dei disegni precisi con sfondi dettagliatissimi, e soprattutto una cosa che contraddistingue questo manga è lo stile di disegno dei personaggi, che può piacere come lo si può odiare, infatti alcuni possono sembrare quasi caricature, dei personaggi eccentrici esteriormente come interiormente.
La lunghezza dell'opera (63 volumi ed ancora in corso) potrebbe scoraggiare molti, ma se seguito per bene sarà difficile riuscire a perdere il filo della trama.
Passando sul personale, do un 10 all'opera anche se non è ancora conclusa perché la trovo fantastica, è stato OP che mi ha iniziato al mondo dell'animazione e dei manga essendo anche il primo che abbia mai letto, e quindi ha sempre un qualcosa di speciale per me, poi non è da tutti riuscire ad arrivare a 650 capitoli facendo emozionare ancora come il primo.
La storia parte con un ragazzo, chiamato Rufy che prende il mare su una barchetta, con il sogno di diventare il Re dei Pirati, ovvero l'uomo che ha maggior potere di tutti. Per poterlo diventare bisognerà attraversare la pericolosissima rotta maggiore, una striscia di oceano che attraversa tutto il mondo fino ad arrivare all'ultima isola denominata Raftel, dove si pensa ci sia nascosto il tesoro del leggendario pirata Gol D. Roger.
Vedremo che nella sua avventura Rufy riuscirà a coinvolegere molte persone, che convincerà ad unirsi alla sua ciurma diventando tanto pericolosa da riuscire a mettersi contro addirittura la marina.
One Piece non è secondo me il classico shounen che pensa solo ai combattimenti, vediamo nei personaggi delle crescite interiori,delle storie dal passato molte volte crudeli e strappalacrime, lo sviluppo dei sogni che li porterà a navigare per i mari con il solo scopo di realizzarli. I personaggi infatti si uniscono alla ciurma di Rufy perché hanno tutti un sogno (che potrebbe sembrare folle per altri) da realizzare, c'è chi vuole diventare il più grande spadaccino, chi essere coraggioso, chi vuole realizzare una mappa completa del mondo, scoprire il mistero dei 100 anni bui ecc.
A dare un tocco di classe a quella che potrebbe sembrare la classica avventura di pirati, sono i Frutti del Diavolo, denominati cosi perché danno uno strano potere a chiunque ne mangi uno togliendo però la capacità di nuotare (cosa essenziale per un pirata); il protagonista stesso ne ha mangiato uno quando era ancora piccolo, ricevendo cosi un corpo formato da gomma che può allungare a suo piacimento riuscendo a creare delle mosse spettacolari, e saranno proprio i frutti a dare quel tocco di epicità ai combattimenti, che grazie ai vari poteri non saranno mai uno uguale all'altro.
La bellezza del manga sta anche nella capacità dell'autore di portare avanti un sacco di personaggi, ognuno con una caratterizzazione eccellente, senza farli perdere nei meandri dell'oblio o toglierli di mezzo in modi assurdi. Infatti possiamo dire che fino alla prima parte del manga non ci sono stati morti (se non nei flashback) che hanno tolto di mezzo i personaggi, ma ognuno è uscito di scena perché umiliato dalla sconfitta.
Come con i personaggi, Oda riesce a portare avanti nella storia un sacco di sottotrame utili alla storia stessa e che riesce a svelare poco a poco senza dare mai né troppe né poche informazioni, ed è anche grazie a questo che riesce a tenerti incollato al manga, nella speranza di trovare sempre qualche indizio.
Un'altra cosa bella della storia è il fatto che si mescolano perfettamente momenti di drammaticità a momenti di comicità, che possono strapparti una lacrima cosi come una risata, e questa è una cosa molto essenziale in un manga.
Per quanto riguarda i disegni vediamo una netta evoluzione, infatti dai disegni un po' rozzi con sfondi quasi bianchi dei primi volumi siamo passati a dei disegni precisi con sfondi dettagliatissimi, e soprattutto una cosa che contraddistingue questo manga è lo stile di disegno dei personaggi, che può piacere come lo si può odiare, infatti alcuni possono sembrare quasi caricature, dei personaggi eccentrici esteriormente come interiormente.
La lunghezza dell'opera (63 volumi ed ancora in corso) potrebbe scoraggiare molti, ma se seguito per bene sarà difficile riuscire a perdere il filo della trama.
Passando sul personale, do un 10 all'opera anche se non è ancora conclusa perché la trovo fantastica, è stato OP che mi ha iniziato al mondo dell'animazione e dei manga essendo anche il primo che abbia mai letto, e quindi ha sempre un qualcosa di speciale per me, poi non è da tutti riuscire ad arrivare a 650 capitoli facendo emozionare ancora come il primo.
One Piece è un vero capolavoro a mio parere.
La storia è incredibile, magica, fantastica, Eiichiro Oda è stato in grado di creare un mondo e dei personaggi stupendi allo stesso tempo fantastici ma credibili. La storia è molto lunga e divisa in saghe non credo che finirà molto presto visto l'enorme successo che riscuote in tutto il mondo. I disegni all'inizio sono molto semplici e poco curati ma man mano che si va avanti nella storia migliorano molto. I combattimenti sono bellissimi da vedere anche se molto scontati, alle volte e forse ripetitivi ma nonostante ciò ben curati. Mi piace molto la crescita psicologica che i personaggi hanno durante tutta la storia; è un manga che ti insegna a non arrendersi mai, a credere nei sogni e nell'amicizia. L'edizione della Star Comics è ben fatta con prezzo ragionevole, l'unico difetto forse la carta è un po' ruvida. Una lettura divertentissima con battute e scene esilaranti in molti momenti ma che ti fa anche riflettere.
Non vedo l'ora di vedere come finirà, anche se credo dovrò aspettare parecchio, comunque One Piece rimarrà nella storia dei manga.
La storia è incredibile, magica, fantastica, Eiichiro Oda è stato in grado di creare un mondo e dei personaggi stupendi allo stesso tempo fantastici ma credibili. La storia è molto lunga e divisa in saghe non credo che finirà molto presto visto l'enorme successo che riscuote in tutto il mondo. I disegni all'inizio sono molto semplici e poco curati ma man mano che si va avanti nella storia migliorano molto. I combattimenti sono bellissimi da vedere anche se molto scontati, alle volte e forse ripetitivi ma nonostante ciò ben curati. Mi piace molto la crescita psicologica che i personaggi hanno durante tutta la storia; è un manga che ti insegna a non arrendersi mai, a credere nei sogni e nell'amicizia. L'edizione della Star Comics è ben fatta con prezzo ragionevole, l'unico difetto forse la carta è un po' ruvida. Una lettura divertentissima con battute e scene esilaranti in molti momenti ma che ti fa anche riflettere.
Non vedo l'ora di vedere come finirà, anche se credo dovrò aspettare parecchio, comunque One Piece rimarrà nella storia dei manga.
One Piece probabilmente potremmo definirlo IL manga, dato che in più di dieci anni mantiene l'onda del successo senza molte difficoltà.
Ricordo da piccola quando ammiravo le colorate copertine dalla stanza di mio fratello che li collezionava con gelosia, è stato One Piece a farmi scoprire che i volgarmente detti cartoni animati venivano estrapolati da una parte cartacea.
OP è il classico shonen che mixa combattimenti a scene divertenti, e ultimamente toccanti. I disegni si evolvono al contrario della trama, ovvero più i disegni col tempo migliorano, più la trama sembra far spazio al solito schema che non fa spesso ingranare la saga del momento.
Dopo un buon inizio fino ad Alabasta, con personaggi interessanti e analizzati e cattivi che iniziano a far capire al protagonista Rufy che non è tutto così facile, si arriva ad una Skypiea noiosa, piatta in personaggi e colpi di scena.
One Piece è un manga nella norma, con i suoi alti e bassi che vanno a ripetersi per tutto il suo seguito che per detta dell'autore, è ancora a metà.
Lode gli va fatta per aver creato senz'altro un mondo tutto nuovo con regole nuove e geografie del tutto particolari. Un mondo diviso in soli quattro mari delineati da una rotta maggiore, personaggi bizzarri e strani frutti di cui ancora non si sa bene l'origine, One Piece è uno shonen dove il potere è molto più fisico che magico.
Dal lato tecnico è leggibilissimo, dal prezzo accessibile e con disegni alla media.
I personaggi saranno sì bizzarri, con sproporzioni ad occhi, fronti, decolté, teste o altro, ma forse è anche questo che fa saltare l'occhio sui personaggi, tutti caratterizzati bene, sia psicologicamente che fisicamente e in poteri.
La pecca più grande risiede nei dialoghi a volte inutili, nella testardaggine di Oda di allungare il brodo quando non ce n'è bisogno, perciò non credo sia un manga da 10, ma neanche da 5.
Dato che appena potrò darò un 7 all'anime per via della grafica e altri dettagli, trovo giusto dare un poco più a quello che è un buon manga, che tra detrattori e ammiratori va avanti alla grande.
Ricordo da piccola quando ammiravo le colorate copertine dalla stanza di mio fratello che li collezionava con gelosia, è stato One Piece a farmi scoprire che i volgarmente detti cartoni animati venivano estrapolati da una parte cartacea.
OP è il classico shonen che mixa combattimenti a scene divertenti, e ultimamente toccanti. I disegni si evolvono al contrario della trama, ovvero più i disegni col tempo migliorano, più la trama sembra far spazio al solito schema che non fa spesso ingranare la saga del momento.
Dopo un buon inizio fino ad Alabasta, con personaggi interessanti e analizzati e cattivi che iniziano a far capire al protagonista Rufy che non è tutto così facile, si arriva ad una Skypiea noiosa, piatta in personaggi e colpi di scena.
One Piece è un manga nella norma, con i suoi alti e bassi che vanno a ripetersi per tutto il suo seguito che per detta dell'autore, è ancora a metà.
Lode gli va fatta per aver creato senz'altro un mondo tutto nuovo con regole nuove e geografie del tutto particolari. Un mondo diviso in soli quattro mari delineati da una rotta maggiore, personaggi bizzarri e strani frutti di cui ancora non si sa bene l'origine, One Piece è uno shonen dove il potere è molto più fisico che magico.
Dal lato tecnico è leggibilissimo, dal prezzo accessibile e con disegni alla media.
I personaggi saranno sì bizzarri, con sproporzioni ad occhi, fronti, decolté, teste o altro, ma forse è anche questo che fa saltare l'occhio sui personaggi, tutti caratterizzati bene, sia psicologicamente che fisicamente e in poteri.
La pecca più grande risiede nei dialoghi a volte inutili, nella testardaggine di Oda di allungare il brodo quando non ce n'è bisogno, perciò non credo sia un manga da 10, ma neanche da 5.
Dato che appena potrò darò un 7 all'anime per via della grafica e altri dettagli, trovo giusto dare un poco più a quello che è un buon manga, che tra detrattori e ammiratori va avanti alla grande.
Un vero e proprio capolavoro, secondo me one piece è e resterà per sempre la migliore icona del mondo dei manga con dragonball.L'autore spicca di una splendida originalità nelle ambientazioni che sono stranissime e nei poteri che i vari personaggi acquisiscono dopo aver mangiato il frutto del diavolo,il disegno è semplice ma subito riconoscibile e molto pulito,la trama di sfondo è quasi inesistente visto che esistono varie saghe all' interno del manga accomunate pero dall' obbiettivo finale che è quello di trovare il leggendario tesoro one piece. Il fumetto presenta inoltre una grande vena comica e folle che accompagna i nostri eroi in ogni avventura,i combattimenti sono frequentissimi in one piece ,praticamente se ne trova uno in ogni numero ed anke se a volte non sono svolti dai personaggi principali rimangono comunque molto avvincenti ed originali.One piece è dunque un misto d'avventura, azione, humor,combattimenti,passati dolorosi,sogni e speranze e soprattutto poteri speciali e pirati.L' unica pecca è forse il fatto che i nemici ed i personaggi non muoiono quasi mai tranne in alcuni rari casi e forse la longevità della storia che arrivati a 63 volumi non sembra minimamente accennare ad un possibile finale.
One Piece è un manga che si legge molto volentieri, dalla trama banalotta e abbastanza lineare (che credo conoscano tutti), dal tratto inizialmente semplice, ma che poi si arricchisce di grandi dettagli, sopratutto negli sfondi.
Un grande problema secondo molte persone sta nella ripetitività che caratterizza in modo incalzante quest'opera. Anche i più accaniti fan come me non possono dire che One Piece non è ripetitivo. Lo schema infatti è sempre il solito: nuova isola; mistero e cattivo ecc. Ma personalmente non me ne frega niente di questa ripetitività.
Ci può anche essere il solito cattivo di turno, i soliti problemi ma secondo me la vera originalità non si trova raccattando schemi di fondo imprevedibili e sempre nuovi, la vera maestria è di saper ben caratterizzare queste situazioni e rendere la loro essenza, quindi la trama di ciascuna situazione ed in questo non posso che levarmi il capello di fronte al genio di Oda che, trama dopo trama, continua a rendere One Piece sempre più appassionante.
I personaggi sono i tipici personaggi shonen: protagonisti piacevoli, legati all'amicizia, simpatici, carismatici. L'atmosfera di questo manga è surreale, molto fantastica, a volte ai limiti dell'immaginario, e ciò dona a quest'opera un'"aria" divertente. Gli scontri sono molto belli, innovativi e semplici.
One Piece, a mio parere, si è ampiamente meritato di essere considerato il manga erede di Dragonball e non posso che dargli un dieci.
Un grande problema secondo molte persone sta nella ripetitività che caratterizza in modo incalzante quest'opera. Anche i più accaniti fan come me non possono dire che One Piece non è ripetitivo. Lo schema infatti è sempre il solito: nuova isola; mistero e cattivo ecc. Ma personalmente non me ne frega niente di questa ripetitività.
Ci può anche essere il solito cattivo di turno, i soliti problemi ma secondo me la vera originalità non si trova raccattando schemi di fondo imprevedibili e sempre nuovi, la vera maestria è di saper ben caratterizzare queste situazioni e rendere la loro essenza, quindi la trama di ciascuna situazione ed in questo non posso che levarmi il capello di fronte al genio di Oda che, trama dopo trama, continua a rendere One Piece sempre più appassionante.
I personaggi sono i tipici personaggi shonen: protagonisti piacevoli, legati all'amicizia, simpatici, carismatici. L'atmosfera di questo manga è surreale, molto fantastica, a volte ai limiti dell'immaginario, e ciò dona a quest'opera un'"aria" divertente. Gli scontri sono molto belli, innovativi e semplici.
One Piece, a mio parere, si è ampiamente meritato di essere considerato il manga erede di Dragonball e non posso che dargli un dieci.
Il mio approccio a One Piece è stato particolare. Prima ho conosciuto l'anime, poi incuriosito dai molti commenti sul manga ho deciso di leggerlo. La trama è molto conosciuta, è inutile che la riassuma, pero' una mia considerazione su di essa è doverosa: per quanto piacevole non riesco a capire tutti i fans che è riuscita a conquistare. È una trama che fa della demenzialità (intesa non in senso dispregiativo) il suo cardine, con un continuo susseguirsi di battute e scenette comiche. I momenti più profondi non mancano, ma restano in secondo piano di fronte al taglio forse eccessivamente "leggero" che caratterizza il manga.
Il disegno è buono, niente di miracoloso, però più che sufficiente per uno shonen. Quasi tutti i personaggi sono volutamente caricaturali, scelta che può piacere o meno, comunque coerente con l'impostazione dell'opera voluta da Oda.
L'edizione della Star Comics non è tra le migliori in commercio, sia per quanto riguarda la qualità della carta che per colpa di una traduzione a dir poco "approssimativa".
One Piece è un manga che può piacere ai più, strappa molti sorrisi e a volte riesce anche ad emozionare. Però a mio avviso in giro ci sono manga dello stesso genere decisamente migliori, per me non va oltre la sufficienza.
Il disegno è buono, niente di miracoloso, però più che sufficiente per uno shonen. Quasi tutti i personaggi sono volutamente caricaturali, scelta che può piacere o meno, comunque coerente con l'impostazione dell'opera voluta da Oda.
L'edizione della Star Comics non è tra le migliori in commercio, sia per quanto riguarda la qualità della carta che per colpa di una traduzione a dir poco "approssimativa".
One Piece è un manga che può piacere ai più, strappa molti sorrisi e a volte riesce anche ad emozionare. Però a mio avviso in giro ci sono manga dello stesso genere decisamente migliori, per me non va oltre la sufficienza.
Presi questo manga dopo aver letto la trama, e poi mi piacevano le storie sui pirati. Non me ne pentii: già da subito mi piacque il protagonista, molto strano con poteri strani. Il personaggio è molto allegro, divertente e scherzoso, molto simile a Naruto, ma questo non conta molto perché a lui poi si uniscono molti altri personaggi bizzarri con poteri o armi strani. Ci sono anche approfondimenti sulla storia dei personaggi e del loro passato. Un'altra cosa bella è che ci sono vari personaggi, nemici o amici, con poteri incredibili. Il peggior nemico è la Marina - cosa che mi ha molto interessato - che è ordinata gerarchicamente: guidata dai 5 astri della saggezza, scendendo si arriva al grado di grandammiraglio, poi ci sono generali, soldati semplici e reclute.
Un aspetto negativo è che il protagonista intraprende un viaggio per diventare il re dei pirati ma non conosce la forza degli suoi avversari; a un certo punto il protagonista sembra essere fortissimo, ma dopo l'arcipelago Sabaody e Marinford sembra debolissimo perché non riesce a sconfiggere nemmeno un robot o a colpire un ammiraglio.
Il disegno è ben fatto e si addice perfettamente al manga; la trama è lunghissima, con posti però molto fantasiosi, è un manga abbastanza facile e lo consiglio a lettori alle prime armi.
Un aspetto negativo è che il protagonista intraprende un viaggio per diventare il re dei pirati ma non conosce la forza degli suoi avversari; a un certo punto il protagonista sembra essere fortissimo, ma dopo l'arcipelago Sabaody e Marinford sembra debolissimo perché non riesce a sconfiggere nemmeno un robot o a colpire un ammiraglio.
Il disegno è ben fatto e si addice perfettamente al manga; la trama è lunghissima, con posti però molto fantasiosi, è un manga abbastanza facile e lo consiglio a lettori alle prime armi.
È il mio manga preferito, ma cercherò di essere obiettivo!
One Piece, essendo uno dei manga di punta della Jump, ha una pubblicazione lunga, questo è un fattore positivo o negativo a seconda dei vostri gusti di lunghezza che deve avere una storia.
Personaggi originali, storia semplice che diventa intrigante e sempre più avvincente, ha tutto quello che si può desiderare di avere in un fantasy/avventura. Scene carismatiche, commoventi, comiche, lotte avvincenti, e non mancano capitoli sulla spiegazione anche di vari ambienti.
I flashback possono a prima vista sembrare noiosi ma approfondiscono il manga in modo molto coinvolgente per i capitoli successivi della storia. Interessanti anche come Oda nella storia fa riapparire personaggi di saghe precedenti.
Un difetto è che la trama base per una saga (tipo quelle dove appare un nuovo personaggio che farà parte della ciurma) è quasi sempre la stessa; ripeto ho detto BASE, lo svolgimento che avviene per fortuna è diverso.
I disegni si adattano bene a una manga shonen, ma anche il gradimento del disegno è un fattore personale.
A mio parere One Piece è un manga che merita di essere letto da tutti gli appassionati di manga fantasy/avventura/combattimento.
One Piece, essendo uno dei manga di punta della Jump, ha una pubblicazione lunga, questo è un fattore positivo o negativo a seconda dei vostri gusti di lunghezza che deve avere una storia.
Personaggi originali, storia semplice che diventa intrigante e sempre più avvincente, ha tutto quello che si può desiderare di avere in un fantasy/avventura. Scene carismatiche, commoventi, comiche, lotte avvincenti, e non mancano capitoli sulla spiegazione anche di vari ambienti.
I flashback possono a prima vista sembrare noiosi ma approfondiscono il manga in modo molto coinvolgente per i capitoli successivi della storia. Interessanti anche come Oda nella storia fa riapparire personaggi di saghe precedenti.
Un difetto è che la trama base per una saga (tipo quelle dove appare un nuovo personaggio che farà parte della ciurma) è quasi sempre la stessa; ripeto ho detto BASE, lo svolgimento che avviene per fortuna è diverso.
I disegni si adattano bene a una manga shonen, ma anche il gradimento del disegno è un fattore personale.
A mio parere One Piece è un manga che merita di essere letto da tutti gli appassionati di manga fantasy/avventura/combattimento.
Non si sa come, non si sa perché, un giorno da una botte di vino esce un idiota, che insulta una piratessa (oltretutto capitano della nave) che poco dopo ammazza di botte, e grida: "Io diventerò il re dei pirati". C'è poi un altro babbeo, cadetto Marines, che invece di arrestare i pirati viene catturato da loro, come un idiota. Questo è solo il primo episodio del manga.
A poco a poco la storia procede, l'idiota, che per far entrare membri nella sua ciurma, fa cavolate più grandi di lui: entra in una base nemica per recuperare delle spade e prende a mazzate a tutti, combatte contro camerieri identici a Xman, contro mostri marini col naso a forma di seghetto, picchia un uomo-riccio di mare ecc.
Dopo tutte questi fatti (sono solo alcuni) secondo voi c'è qualcuno che segue uno scemo del genere? Sì! Ovviamente sceglie persone potentissime e deficienti contemporaneamente, tra cui: spadaccini teste d'alga, avidi, bugiardi, pervertiti, renne, archeologi, cyborg e scheletri parlanti con poco senso dell'umorismo.
E a tutto questo aggiungiamo situazioni impossibili come spiriti che aggiustano navi di notte, navi che parlano, persone che con un grido svengono, frutti che ti fanno diventare più forte di 100 superman. Questo mix crea il manga più famoso di questo periodo One Piece, creato da un uomo che oramai è più ricco di Bill Gates: Eiichiro Oda.
I disegni molte volte sono sproporzionati (dita più grandi dei visi ecc.) però rimangono molto gradevoli e originali. One Piece presenta anche qualche piccola caratteristica che lo differenzia da altri manga del genere shonen antecedenti al 1997. Oda infatti ha lasciato i classici occhi enormi solo ai personaggi femminili e non ai maschi, che ha disegnato con occhi più piccoli.
A poco a poco la storia procede, l'idiota, che per far entrare membri nella sua ciurma, fa cavolate più grandi di lui: entra in una base nemica per recuperare delle spade e prende a mazzate a tutti, combatte contro camerieri identici a Xman, contro mostri marini col naso a forma di seghetto, picchia un uomo-riccio di mare ecc.
Dopo tutte questi fatti (sono solo alcuni) secondo voi c'è qualcuno che segue uno scemo del genere? Sì! Ovviamente sceglie persone potentissime e deficienti contemporaneamente, tra cui: spadaccini teste d'alga, avidi, bugiardi, pervertiti, renne, archeologi, cyborg e scheletri parlanti con poco senso dell'umorismo.
E a tutto questo aggiungiamo situazioni impossibili come spiriti che aggiustano navi di notte, navi che parlano, persone che con un grido svengono, frutti che ti fanno diventare più forte di 100 superman. Questo mix crea il manga più famoso di questo periodo One Piece, creato da un uomo che oramai è più ricco di Bill Gates: Eiichiro Oda.
I disegni molte volte sono sproporzionati (dita più grandi dei visi ecc.) però rimangono molto gradevoli e originali. One Piece presenta anche qualche piccola caratteristica che lo differenzia da altri manga del genere shonen antecedenti al 1997. Oda infatti ha lasciato i classici occhi enormi solo ai personaggi femminili e non ai maschi, che ha disegnato con occhi più piccoli.
Considero One Piece lo shonen più bello di sempre, un capolavoro assoluto, superiore a tutti gli altri shonen, l'unico manga che dopo ben 62 volumi riesce a stupire ancora i suoi lettori; non ha periodi di calo, anzi, la storia migliora volume dopo volume. Oda, l'autore di questo capolavoro, è secondo me un genio: riesce a non far annoiare mai i suoi lettori, ha creato un mondo fantastico e una storia che fa sperare ai lettori che One Piece non finisca mai. La storia inizia come tanti altri manga: Monkey D. Rufy ha un sogno: diventare il re dei pirati. La trama sembra inizialmente molto semplice, ma con il passare dei volumi diventa qualcosa di straordinario, con segreti, sogni, poteri, misteri che lasciano a bocca aperta tutti i lettori. I personaggi sono originali e ben caratterizzati, il disegno, inizialmente semplice, diventa con il passare dei volumi sempre più curato e dettagliato. One Piece è il manga più bello che abbia mai letto e spero con tutto il cuore che la sua fine sia molto lontana, perché non riuscirei a resistere senza le avventure di cappello di paglia e la sua ciurma.
<b>[Attenzione Spoiler!]</b>
One Piece, chi non ne ha mai sentito parlare?
È il manga che ultimamente in Giappone macina record su record in fatto di vendite, ma non si è mai detto che quantità sia sinonimo di qualità.
Andiamo comunque ad analizzare l'opera che inizia con Rufy, che partito dal suo villaggio natale vuole diventare il re dei pirati e ritrovare il tesoro di Gold Roger. Le vicende prendono il via sulla nave della piratessa Alvida, e lì Rufy incontra il primo personaggio del manga, Koby. In seguito incontra Zoro, E qua iniziano i difetti.
Per la bellezza di 50 numeri Oda ci propina il suo bello schemino studiato a tavolino.
1. Nuova Isola
2. Vedono il compagno nuovo tra TUTTI gli abitanti dell'isola qualcuno che fa lo stupido e si fa notare ci sarà SEMPRE, anche sulle isole con 3 capanne in croce
3. Il passato del compagno è sempre e per forza di cosa tragico, che gli sia morto qualcuno o che il suo "mentore" sia stato quasi ucciso.
4. Arrivano i cattivi che hanno SEMPRE qualcosa a che fare col compagno in questione (ma come è piccolo il mare eh?)
5. Scontro coi cattivi e si fanno le coppie( Rufy vs il capitano dei cattivi, Zoro vs il secondo, Sanji vs il terzo, e gli altri a seguire).
5. A volte però i nostri perdono! Si allenano in 2 millisecondi, tornano agguerriti e vincono, seguendo ovviamente lo schemino di cui sopra.
6. Cattivi che non verranno mai e poi mai uccisi, tagliagli la testa e loro torneranno peggio di un'idra.
7. Membro nuovo che ammira Rufy senza apparente motivo e lo segue, e si troveranno sempre tutti d'accordo col suo pensiero mai nessuno che dica altro.
Dopo questi numeretti schematici si decide finalmente di introdurre un barlume di trama, riproponendo i vecchi personaggi di 40 numeri prima che nessuno si ricordava neanche esistessero - hai capito il furbone! Non li uccide ma li fa riapparire all'improvviso, almeno non deve usare le sfere del drago, anche se come trovino sempre Rufy e la ciurma sia un mistero, neanche avessero il gps addosso!
Poi un'altra cosa che alcuni trovano di "buono" nel manga è il fatto che sia un mondo fedele ed in movimento [cit.], peccato che in tutto il mondo le ciurme che incontrano siano sempre quelle che poi ritrovano per tutto il resto del manga, non è che trovano qualcuno che viaggia da solo per mare, no mai, sempre tutto bello tranquillo, e qui mi sorge il dubbio, o i mostri marini hanno una fame da lupi o vanno così veloce che non vedono mai nessuno, se non, come accennato prima, quelli che hanno a che fare col personaggio di turno, tra tutte le navi proprio la loro trovano, che casualità.
Ma le casualità non si fermano qui, difatti il padre di Usop è un membro della ciurma di Shanks, "idolo" di Rufy, e guarda caso Mihawk della flotta dei 7 conosce Shanks.
Passiamo poi ai personaggi comprimari, tutti stereotipati, le storie di infanzia di Usop e Sanji sono quella di Rufy divisa in 2. La storia di Nami e lo sviluppo oltretutto è identica a quella di Robin, infatti l'arco con Arlong e quello di Water 7/Enies Lobby sono praticamente la stessa cosa, rimontata ad-hoc per Robin e per rifilarci altri personaggi da far ricomparire in seguito.
Ulteriori difetti del manga sono la Flotta dei 7 (i pirati più forti di tutti, che non appena vengono incontrati da Rufy & co vengono distrutti come se fossero dei pirati comuni, ma non erano i più forti?), le Supernove (i pirati con la taglia più alta, ok, fin qui nulla di strano, ma dato che la metà di loro è più forte della Flotta dei 7 che senso ha l'esistenza di quest'ultima? Dovrebbero cambiarne le descrizione), i 4 imperatori e gli ammiragli della marina, rispettivamente coi poteri del fuoco, del ghiaccio e della luce, che potrebbe essere ricondotto al fulmine comunque, ma Oda non voleva palesare così tanto la sua ispirazione da Zapdos, Moltres e Articuno dei tanto amati Pokemon.
L'introspezione psicologica (oltre che la crescita psicologica dei personaggi) è nulla, le motivazioni che spingono i pirati con Rufy sono flebili e quasi inesistenti. Non parliamo poi dei cattivi che dovrebbero essere la cremè de la cremè della pirateria mondiale si fanno battere (ma mai uccidere!) come dei novellini, e per quanto mi riguarda ricalcherei il fatto che i cattivi saranno sempre una ciurma di persone uguale al numero dei membri del gruppo, non una volta che siano 2-3, non una volta che siano una ciurma di personaggi fatti come dio comanda.
Torniamo un secondo ai combattimenti, i personaggi saranno sempre così fortunati da trovare un avversario coi loro stessi poteri/armi e vinceranno sempre di un pelo.
E i nemici non moriranno mai, ma non solo loro, pure i buoni, che siano affondati insieme ad un barca esplosa, sia che siano feriti a morte o senza la testa (ok, non proprio senza testa ma ho reso l'idea), l'unica morte che si vedrà nel manga sarà quella di due personaggi secondari intorno al 56°-57° volume, giusto per fare scalpore, e per mantenere un minimo di dignità. Non sono mica tutti immortali no?
Altra furbata di Oda è il non mostrare mai l'allenamento dei personaggi, sono su una barca, che allenamento possono fare? Boh, non lo so, non lo faccio vedere ma dico che si sono allenati, altri autori perlomeno si sforzano di trovare cose che sono sì assurde, ma qualcosa fanno, lui neanche questo, ma tanto ai fanboy poco importa.
Per quanto riguarda i disegni sono mediocri, il peggiore dell'ex trio Bleach - Naruto - One Piece, e sotto di molto a manga come Gintama, Reborn (della stessa rivista), o a shonen come Defense Devil.
In definitiva è un manga creato dalla rivista esclusivamente per macinare soldi, ed esclusivamente per attirare frotte di fanboy che pure se leggessero un volume con pagine bianche direbbero che racconta vita morte e miracoli e lo bollerebbero come capolavoro assoluto.
Chiunque sia appassionato di manga rivolga la sua attenzione altrove.
Se cercate degli shonen, degni d'esser chiamati capolavori rivolgetevi a Video Girl Ai, Saint Seiya (dal quale Op copia spudoratamente, specialmente lo schemino dei combattimenti), Hunter x Hunter (Togashi permettendo), Kenshin, Hokuto no Ken, FullMetal Alchemist o Rocky Joe, quelli che al momento mi sovvengono.
Dimenticavo che One Piece vuole essere, anche, un manga comico, facendo della demenzialità di Rufy e dei protagonisti il suo punto forte nei momenti meno concitati, peccato che porti alla noia dopo 60° numeri vedere un personaggio principale continuare a fare sempre le stesse stupide battute e gli altri che hanno sempre la stessa identica reazione.
Il manga più sopravvalutato della storia. Voto 2.
One Piece, chi non ne ha mai sentito parlare?
È il manga che ultimamente in Giappone macina record su record in fatto di vendite, ma non si è mai detto che quantità sia sinonimo di qualità.
Andiamo comunque ad analizzare l'opera che inizia con Rufy, che partito dal suo villaggio natale vuole diventare il re dei pirati e ritrovare il tesoro di Gold Roger. Le vicende prendono il via sulla nave della piratessa Alvida, e lì Rufy incontra il primo personaggio del manga, Koby. In seguito incontra Zoro, E qua iniziano i difetti.
Per la bellezza di 50 numeri Oda ci propina il suo bello schemino studiato a tavolino.
1. Nuova Isola
2. Vedono il compagno nuovo tra TUTTI gli abitanti dell'isola qualcuno che fa lo stupido e si fa notare ci sarà SEMPRE, anche sulle isole con 3 capanne in croce
3. Il passato del compagno è sempre e per forza di cosa tragico, che gli sia morto qualcuno o che il suo "mentore" sia stato quasi ucciso.
4. Arrivano i cattivi che hanno SEMPRE qualcosa a che fare col compagno in questione (ma come è piccolo il mare eh?)
5. Scontro coi cattivi e si fanno le coppie( Rufy vs il capitano dei cattivi, Zoro vs il secondo, Sanji vs il terzo, e gli altri a seguire).
5. A volte però i nostri perdono! Si allenano in 2 millisecondi, tornano agguerriti e vincono, seguendo ovviamente lo schemino di cui sopra.
6. Cattivi che non verranno mai e poi mai uccisi, tagliagli la testa e loro torneranno peggio di un'idra.
7. Membro nuovo che ammira Rufy senza apparente motivo e lo segue, e si troveranno sempre tutti d'accordo col suo pensiero mai nessuno che dica altro.
Dopo questi numeretti schematici si decide finalmente di introdurre un barlume di trama, riproponendo i vecchi personaggi di 40 numeri prima che nessuno si ricordava neanche esistessero - hai capito il furbone! Non li uccide ma li fa riapparire all'improvviso, almeno non deve usare le sfere del drago, anche se come trovino sempre Rufy e la ciurma sia un mistero, neanche avessero il gps addosso!
Poi un'altra cosa che alcuni trovano di "buono" nel manga è il fatto che sia un mondo fedele ed in movimento [cit.], peccato che in tutto il mondo le ciurme che incontrano siano sempre quelle che poi ritrovano per tutto il resto del manga, non è che trovano qualcuno che viaggia da solo per mare, no mai, sempre tutto bello tranquillo, e qui mi sorge il dubbio, o i mostri marini hanno una fame da lupi o vanno così veloce che non vedono mai nessuno, se non, come accennato prima, quelli che hanno a che fare col personaggio di turno, tra tutte le navi proprio la loro trovano, che casualità.
Ma le casualità non si fermano qui, difatti il padre di Usop è un membro della ciurma di Shanks, "idolo" di Rufy, e guarda caso Mihawk della flotta dei 7 conosce Shanks.
Passiamo poi ai personaggi comprimari, tutti stereotipati, le storie di infanzia di Usop e Sanji sono quella di Rufy divisa in 2. La storia di Nami e lo sviluppo oltretutto è identica a quella di Robin, infatti l'arco con Arlong e quello di Water 7/Enies Lobby sono praticamente la stessa cosa, rimontata ad-hoc per Robin e per rifilarci altri personaggi da far ricomparire in seguito.
Ulteriori difetti del manga sono la Flotta dei 7 (i pirati più forti di tutti, che non appena vengono incontrati da Rufy & co vengono distrutti come se fossero dei pirati comuni, ma non erano i più forti?), le Supernove (i pirati con la taglia più alta, ok, fin qui nulla di strano, ma dato che la metà di loro è più forte della Flotta dei 7 che senso ha l'esistenza di quest'ultima? Dovrebbero cambiarne le descrizione), i 4 imperatori e gli ammiragli della marina, rispettivamente coi poteri del fuoco, del ghiaccio e della luce, che potrebbe essere ricondotto al fulmine comunque, ma Oda non voleva palesare così tanto la sua ispirazione da Zapdos, Moltres e Articuno dei tanto amati Pokemon.
L'introspezione psicologica (oltre che la crescita psicologica dei personaggi) è nulla, le motivazioni che spingono i pirati con Rufy sono flebili e quasi inesistenti. Non parliamo poi dei cattivi che dovrebbero essere la cremè de la cremè della pirateria mondiale si fanno battere (ma mai uccidere!) come dei novellini, e per quanto mi riguarda ricalcherei il fatto che i cattivi saranno sempre una ciurma di persone uguale al numero dei membri del gruppo, non una volta che siano 2-3, non una volta che siano una ciurma di personaggi fatti come dio comanda.
Torniamo un secondo ai combattimenti, i personaggi saranno sempre così fortunati da trovare un avversario coi loro stessi poteri/armi e vinceranno sempre di un pelo.
E i nemici non moriranno mai, ma non solo loro, pure i buoni, che siano affondati insieme ad un barca esplosa, sia che siano feriti a morte o senza la testa (ok, non proprio senza testa ma ho reso l'idea), l'unica morte che si vedrà nel manga sarà quella di due personaggi secondari intorno al 56°-57° volume, giusto per fare scalpore, e per mantenere un minimo di dignità. Non sono mica tutti immortali no?
Altra furbata di Oda è il non mostrare mai l'allenamento dei personaggi, sono su una barca, che allenamento possono fare? Boh, non lo so, non lo faccio vedere ma dico che si sono allenati, altri autori perlomeno si sforzano di trovare cose che sono sì assurde, ma qualcosa fanno, lui neanche questo, ma tanto ai fanboy poco importa.
Per quanto riguarda i disegni sono mediocri, il peggiore dell'ex trio Bleach - Naruto - One Piece, e sotto di molto a manga come Gintama, Reborn (della stessa rivista), o a shonen come Defense Devil.
In definitiva è un manga creato dalla rivista esclusivamente per macinare soldi, ed esclusivamente per attirare frotte di fanboy che pure se leggessero un volume con pagine bianche direbbero che racconta vita morte e miracoli e lo bollerebbero come capolavoro assoluto.
Chiunque sia appassionato di manga rivolga la sua attenzione altrove.
Se cercate degli shonen, degni d'esser chiamati capolavori rivolgetevi a Video Girl Ai, Saint Seiya (dal quale Op copia spudoratamente, specialmente lo schemino dei combattimenti), Hunter x Hunter (Togashi permettendo), Kenshin, Hokuto no Ken, FullMetal Alchemist o Rocky Joe, quelli che al momento mi sovvengono.
Dimenticavo che One Piece vuole essere, anche, un manga comico, facendo della demenzialità di Rufy e dei protagonisti il suo punto forte nei momenti meno concitati, peccato che porti alla noia dopo 60° numeri vedere un personaggio principale continuare a fare sempre le stesse stupide battute e gli altri che hanno sempre la stessa identica reazione.
Il manga più sopravvalutato della storia. Voto 2.
Non credo che aggiungerò molto in questa recensione di quanto non abbia già sottolineato sulla recensione che feci per l'anime. Soggettivamente può non piacere, oggettivamente è un grande manga. Oda, come dissi più volte, è il "Tolkien" del manga, un numero impressionante di storie, eventi, personaggi, luoghi, un mondo creato da zero. Questa è bravura, che lo vogliate o meno. Do un bel 10, e vi invito a leggere la recensione che ho fatto sull'anime, ben più ricca di particolari. Qui posso solamente dire che il disegno pur essendo semplice, rappresenta l'anima stessa di Oda, nella passione che mette in quello che fa.
A mio parere il più grande shonen esistente dopo Dragonball.
Eiichiro Oda Sama/Sensei ha semplicemente venduto l'anima al diavolo per essere riuscito a disegnare un manga, o meglio, una grande opera del genere, poiché non è umanamente possibile.
Ma passiamo alla critica. La trama, inizialmente, è quella di un tipico shonen ma poi si evolve fino a diventare sempre più straordinaria, fino a creare un vero e proprio mondo con la sua storia. Nessun personaggio è inutile, prima o poi tutti riappaiono sconvolgendo in modo significativo l'intera trama. Ogni cosa ha un motivo insomma, c'è dietro una storia, e niente rimane senza risposta - almeno per ora poiché non è ancora finito.
Molto importanti sono i dettagli all'apparenza insignificanti: il lettore fa l'errore di considerarli inutili per poi sconvolgersi quando si rilevano fondamentali per una la svolta significativa all'interno della storia.
Altro aspetto importante è il valore che l'autore dà alle cose, tra i momenti demenziali ci sono insegnamenti davvero profondi, insomma, tutti noi possiamo riscontrarli nella realtà del mondo. Anche i sogni sono visti da un punto di vista eccezionale, ad esempio viene detto che la gente non smetterà mai di sognare e se non lo fa e come se fosse morta.
In conclusione non potete assolutamente perdere questo manga, dopo tutti i suoi numerosi volumi non fa stancare ancora di essere riletto.
Eiichiro Oda Sama/Sensei ha semplicemente venduto l'anima al diavolo per essere riuscito a disegnare un manga, o meglio, una grande opera del genere, poiché non è umanamente possibile.
Ma passiamo alla critica. La trama, inizialmente, è quella di un tipico shonen ma poi si evolve fino a diventare sempre più straordinaria, fino a creare un vero e proprio mondo con la sua storia. Nessun personaggio è inutile, prima o poi tutti riappaiono sconvolgendo in modo significativo l'intera trama. Ogni cosa ha un motivo insomma, c'è dietro una storia, e niente rimane senza risposta - almeno per ora poiché non è ancora finito.
Molto importanti sono i dettagli all'apparenza insignificanti: il lettore fa l'errore di considerarli inutili per poi sconvolgersi quando si rilevano fondamentali per una la svolta significativa all'interno della storia.
Altro aspetto importante è il valore che l'autore dà alle cose, tra i momenti demenziali ci sono insegnamenti davvero profondi, insomma, tutti noi possiamo riscontrarli nella realtà del mondo. Anche i sogni sono visti da un punto di vista eccezionale, ad esempio viene detto che la gente non smetterà mai di sognare e se non lo fa e come se fosse morta.
In conclusione non potete assolutamente perdere questo manga, dopo tutti i suoi numerosi volumi non fa stancare ancora di essere riletto.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
One Piece racconta la storia di un ragazzo, Monkey D. Rufy, che ha mangiato il frutto Gom Gom ottenendo la capacità di allungarsi come un elastico, che decide di partire per appropriarsi del tesoro lasciato sull'isola di Raftel dal Re dei Pirati, Gol D. Roger.
Rufy incontra bizzarri personaggi che recluta nella sua ciurma, come Zoro, lo spadaccino che si perde sempre; Nami, la ladra; Usop, il cecchino bugiardo; Sanji, il cuoco con un devastante potere nelle gambe; Chopper, il tenero dottore; Nico Robin, l'archeologa; Franky, il robot-carpentiere e Brook, lo scheletro musicista.
La storia sembra piuttosto semplice, ma non lo è affatto. I personaggi secondari di One Piece spariscono, poi ricompaiono, poi spariscono e poi ritornano con qualche altro potere. Oda crea così un magnifico intreccio.
Per esempio, Crocodile e altri membri della Baroque Works rientrano in scena dopo una trentina di volumi: essi si trovano nella prigione di Impel Down, ed aiutano Rufy a liberare Ace, suo fratello, rinchiuso nel sesto livello.
Inoltre One Piece ha una marea di antagonisti. La principale forza nemica è la Marina, della quale fanno parte terribili personaggi come il Grandammiraglio Sengoku, gli Ammiragli Aokiji, Kizaru e Akainu e il Commodoro Smoker. Altri "cattivi" sono i pirati di Barbanera, i 5 Astri di Saggezza (a capo del governo) e la Flotta dei Sette (di cui fanno parte però anche personaggi alleati con la ciurma di Rufy).
Oda è un maestro nel caratterizzare i personaggi: Barbanera, per esempio, è il classico pirata cattivo a cui interessa solo la gloria e che non si fa scrupoli ad uccidere il nemico.
A rendere One Piece uno dei migliori manga di sempre però non è solo questo: ci sono anche le scene comiche e i combattimenti.
Il disegno di Eiichiro Oda è piuttosto semplice, e i personaggi veramente fighi (come Ace, Mihawk e Crocodile) sono pochi. Ma il disegno non per questo è brutto, infatti ogni personaggio è come se avesse un cuore, come se vivesse realmente. Le ambientazioni sono il punto forte della grafica di One Piece: sfondi come quelli di questo manga sono davvero rari negli shonen moderni.
Il manga raggiunge l'apice del successo nelle saghe di Impel Down e Marineford. Lo "standard" che aveva caratterizzato le saghe precedenti (nell'isola c'è un problema, Rufy affronta il cattivo più forte, Zoro il secondo e Sanji il terzo) viene meno e i capitoli sono pieni di avvenimenti.
Nella prima saga vediamo infatti Rufy che, aiutato dai vecchi nemici Bugy, Mr.3, Mr.2, Mr.1 e Crocodile e dai nuovi amici, Jimbe e Ivankov, cerca di salvare Ace (capitano della seconda divisione dei pirati di Barbabianca, l'uomo più forte al mondo), catturato da Barbanera e condannato alla pena di morte. La Marina però porta Ace sulla nave che lo condurrà al patibolo e così Rufy, inseguito dal direttore Magellan, dal vice-direttore Hannyabal e dalle guardie demoniache è costretto a scappare dalla prigione, a rubare una nave e a raggiungere Marineford, sede della guerra fra i pirati di Barbabianca e la Marina.
Eiichiro Oda mette la propria anima nelle tavole: anche capitoli di stallo sono incredibilmente belli e ogni settimana aspetto con ansia il capitolo successivo. Consiglio a tutti di leggere questo manga, che, secondo me, è uno dei migliori di sempre.
One Piece racconta la storia di un ragazzo, Monkey D. Rufy, che ha mangiato il frutto Gom Gom ottenendo la capacità di allungarsi come un elastico, che decide di partire per appropriarsi del tesoro lasciato sull'isola di Raftel dal Re dei Pirati, Gol D. Roger.
Rufy incontra bizzarri personaggi che recluta nella sua ciurma, come Zoro, lo spadaccino che si perde sempre; Nami, la ladra; Usop, il cecchino bugiardo; Sanji, il cuoco con un devastante potere nelle gambe; Chopper, il tenero dottore; Nico Robin, l'archeologa; Franky, il robot-carpentiere e Brook, lo scheletro musicista.
La storia sembra piuttosto semplice, ma non lo è affatto. I personaggi secondari di One Piece spariscono, poi ricompaiono, poi spariscono e poi ritornano con qualche altro potere. Oda crea così un magnifico intreccio.
Per esempio, Crocodile e altri membri della Baroque Works rientrano in scena dopo una trentina di volumi: essi si trovano nella prigione di Impel Down, ed aiutano Rufy a liberare Ace, suo fratello, rinchiuso nel sesto livello.
Inoltre One Piece ha una marea di antagonisti. La principale forza nemica è la Marina, della quale fanno parte terribili personaggi come il Grandammiraglio Sengoku, gli Ammiragli Aokiji, Kizaru e Akainu e il Commodoro Smoker. Altri "cattivi" sono i pirati di Barbanera, i 5 Astri di Saggezza (a capo del governo) e la Flotta dei Sette (di cui fanno parte però anche personaggi alleati con la ciurma di Rufy).
Oda è un maestro nel caratterizzare i personaggi: Barbanera, per esempio, è il classico pirata cattivo a cui interessa solo la gloria e che non si fa scrupoli ad uccidere il nemico.
A rendere One Piece uno dei migliori manga di sempre però non è solo questo: ci sono anche le scene comiche e i combattimenti.
Il disegno di Eiichiro Oda è piuttosto semplice, e i personaggi veramente fighi (come Ace, Mihawk e Crocodile) sono pochi. Ma il disegno non per questo è brutto, infatti ogni personaggio è come se avesse un cuore, come se vivesse realmente. Le ambientazioni sono il punto forte della grafica di One Piece: sfondi come quelli di questo manga sono davvero rari negli shonen moderni.
Il manga raggiunge l'apice del successo nelle saghe di Impel Down e Marineford. Lo "standard" che aveva caratterizzato le saghe precedenti (nell'isola c'è un problema, Rufy affronta il cattivo più forte, Zoro il secondo e Sanji il terzo) viene meno e i capitoli sono pieni di avvenimenti.
Nella prima saga vediamo infatti Rufy che, aiutato dai vecchi nemici Bugy, Mr.3, Mr.2, Mr.1 e Crocodile e dai nuovi amici, Jimbe e Ivankov, cerca di salvare Ace (capitano della seconda divisione dei pirati di Barbabianca, l'uomo più forte al mondo), catturato da Barbanera e condannato alla pena di morte. La Marina però porta Ace sulla nave che lo condurrà al patibolo e così Rufy, inseguito dal direttore Magellan, dal vice-direttore Hannyabal e dalle guardie demoniache è costretto a scappare dalla prigione, a rubare una nave e a raggiungere Marineford, sede della guerra fra i pirati di Barbabianca e la Marina.
Eiichiro Oda mette la propria anima nelle tavole: anche capitoli di stallo sono incredibilmente belli e ogni settimana aspetto con ansia il capitolo successivo. Consiglio a tutti di leggere questo manga, che, secondo me, è uno dei migliori di sempre.
Che One Piece sia l'opera più gonfiata e sopravvalutata della storia è chiaro a molti, quello che non è chiaro è come faccia un'opera tanto mediocre a vendere comunque così tanto.
One Piece è la storia di Rufy, che dopo aver mangiato il frutto gom gom è diventato di gomma, blablabla, la storia la conosciamo un po' tutti ed è a mio parere l'unico punto appena sufficiente, Oda infatti crea un mondo tutto suo con le sue regole e i suo strambi personaggi abbastanza caratterizzati, ma questo non basta minimamente a far guadagnare neanche la sufficienza.
I disegni infatti per me sono una parte importantissima per un'opera a fumetti, Oda però a mio parere ha un modo orrendo di disegnare: non vi è un personaggio e dico uno che sia esteticamente bello, persino le donne che dovrebbero essere i "sex simbol" mi sembrano bruttissime considerando il design, per non parlare dell'anatomia e delle proporzione del corpo che Oda non sa neanche dove stiano di casa, totalmente bocciato.
One Piece è la storia di Rufy, che dopo aver mangiato il frutto gom gom è diventato di gomma, blablabla, la storia la conosciamo un po' tutti ed è a mio parere l'unico punto appena sufficiente, Oda infatti crea un mondo tutto suo con le sue regole e i suo strambi personaggi abbastanza caratterizzati, ma questo non basta minimamente a far guadagnare neanche la sufficienza.
I disegni infatti per me sono una parte importantissima per un'opera a fumetti, Oda però a mio parere ha un modo orrendo di disegnare: non vi è un personaggio e dico uno che sia esteticamente bello, persino le donne che dovrebbero essere i "sex simbol" mi sembrano bruttissime considerando il design, per non parlare dell'anatomia e delle proporzione del corpo che Oda non sa neanche dove stiano di casa, totalmente bocciato.
La storia di base (o perlomeno quella di partenza) è molto semplice: Monkey D. Rufy è un bambino con una passione fortissima per l'avventura e per i pirati e con l'insistente sogno di partire per mari e creare una ciurma tutta sua che lo porterà a diventare il re dei pirati una volta trovato lo One Piece, tesoro lasciato in eredità a chiunque lo trovi da Gold D.Roger, il precedente re dei pirati. Senza volerlo, da bambino, mangia il Frutto del Diavolo Gom Gom, un frutto particolare che permette di ottenere dei poteri straordinari, nel suo caso la capacità di allungarsi a piacimento. Una volta che Rufy diventa un ragazzo decide di intraprendere quel viaggio avventuroso che sognava da bambino, parte allora per mare per riuscire ad ottenere la più alta onorificenza dei pirati, un viaggio che lo porterà a incontrare dei compagni straordinari e dei rivali temibili.
Il manga è bellissimo, avvincente, avventuroso, originale però a lungo andare secondo me sta perdendo quello smalto che lo contraddistingueva nei primi volumi. Se prima le storie nelle varie isole toccate dai protagonisti erano originali e avvincenti, a lungo andare iniziano a diventare monotone e in alcuni casi davvero lunghe a causa dei molti, moltissimi dialoghi presenti; dialoghi talvolta privi di senso. Ecco che allora il lettore non riesce più a leggere TUTTO il volume, ma si ritrova a sfogliare alcune pagine (quelle dove sparano stupidate che non hanno senso e sono quasi sempre tutte uguali) fino a trovare i momenti salienti per il proseguo della storia.
Come detto in precedenza la storia di base è di per sé semplice, tuttavia più i numeri aumentano più i personaggi e le sotto-storie in sospeso aumentano quasi in maniera esponenziale, arrivando a livelli mostruosi. Questo può essere visto come un pregio in quanto il maestro Oda ha creato praticamente un mondo intero abitato dai più svariati personaggi, ognuno con le proprie uniche caratteristiche e con la propria vita, però alcuni lettori potrebbero trovare questa cosa forse troppo pesante e complicata siccome succede che talvolta viene rinominato un personaggio o una situazione incontrato 20 volumi precedenti e di cui si era dimenticata l'esistenza a causa della massa infinita di informazioni presenti nell'opera.
Il disegno parte maluccio ma a un livello accettabile, tuttavia con il passare dei volumi il tratto dell'autore migliora notevolmente: gli sfondi diventano sempre più accurati e dettagliati, i personaggi vengono rappresentati meglio e le azioni dinamiche (che riempiono la maggior parte dell'opera) migliorano sempre di più rendendole molto più chiare e comprensibili.
Indiscutibilmente è un'opera straordinaria e monumentale che ha ormai fatto la storia dei manga giapponesi, arrivando a livelli di vendita a dir poco spaventosi. L'unico consiglio è quello che secondo me conviene leggerlo tutto d'un fiato per immergersi meglio con la mente in questo mondo fantastico creato da Oda e per avere la mente "fresca" ogni qualvolta viene ripresa una situazione o un personaggio passato. Per cui quando finirà (se finirà!) io personalmente me lo rileggerò tutto con calma e allora il voto da 8 potrebbe arrivare a 10.
Il manga è bellissimo, avvincente, avventuroso, originale però a lungo andare secondo me sta perdendo quello smalto che lo contraddistingueva nei primi volumi. Se prima le storie nelle varie isole toccate dai protagonisti erano originali e avvincenti, a lungo andare iniziano a diventare monotone e in alcuni casi davvero lunghe a causa dei molti, moltissimi dialoghi presenti; dialoghi talvolta privi di senso. Ecco che allora il lettore non riesce più a leggere TUTTO il volume, ma si ritrova a sfogliare alcune pagine (quelle dove sparano stupidate che non hanno senso e sono quasi sempre tutte uguali) fino a trovare i momenti salienti per il proseguo della storia.
Come detto in precedenza la storia di base è di per sé semplice, tuttavia più i numeri aumentano più i personaggi e le sotto-storie in sospeso aumentano quasi in maniera esponenziale, arrivando a livelli mostruosi. Questo può essere visto come un pregio in quanto il maestro Oda ha creato praticamente un mondo intero abitato dai più svariati personaggi, ognuno con le proprie uniche caratteristiche e con la propria vita, però alcuni lettori potrebbero trovare questa cosa forse troppo pesante e complicata siccome succede che talvolta viene rinominato un personaggio o una situazione incontrato 20 volumi precedenti e di cui si era dimenticata l'esistenza a causa della massa infinita di informazioni presenti nell'opera.
Il disegno parte maluccio ma a un livello accettabile, tuttavia con il passare dei volumi il tratto dell'autore migliora notevolmente: gli sfondi diventano sempre più accurati e dettagliati, i personaggi vengono rappresentati meglio e le azioni dinamiche (che riempiono la maggior parte dell'opera) migliorano sempre di più rendendole molto più chiare e comprensibili.
Indiscutibilmente è un'opera straordinaria e monumentale che ha ormai fatto la storia dei manga giapponesi, arrivando a livelli di vendita a dir poco spaventosi. L'unico consiglio è quello che secondo me conviene leggerlo tutto d'un fiato per immergersi meglio con la mente in questo mondo fantastico creato da Oda e per avere la mente "fresca" ogni qualvolta viene ripresa una situazione o un personaggio passato. Per cui quando finirà (se finirà!) io personalmente me lo rileggerò tutto con calma e allora il voto da 8 potrebbe arrivare a 10.
One Piece, è davvero un capolavoro di manga, uno dei miei preferiti, che ho scoperto in questi ultimi due anni grazie ad un mio amico che mi ha letteralmente spinto a vedere l'anime, e ne sono rimasto talmente affascinato da recuperarmi tutti i manga usciti finora più i 4 speciali da meno di un anno, tra la mia fumetteria ed ebay.
Il manga, secondo me, rispetto all'anime ha anche più fascino, perché riesce ad immergerti nel fantastico mondo piratesco di One Piece, pieno di avventure, combattimenti mozzafiato e personaggi uno diverso dall'altro , anche se alcuni simili ci sono, infatti Oda è stato uno degli staffer di Toriyama se non erro - e che sprizzano carisma da tutte le parti. I disegni di Oda-sensei, come hanno già detto in altre recensioni, sono migliorati tantissimo dal primo volume, Rufy per esempio sembra davvero un altra persona se confrontate con le ultime tavole del volume 59 per esempio; adoro il fatto che in manga lunghi come questo i personaggi crescano in potenza, maturino e cambiano anche fisicamente, per fare un esempio, basta vedere quanto Nami sia diventata moooolto più bella dei primi albi della serie - non che prima fosse brutta eh, anzi! Il mio personaggio preferito è Zoro-San!
La trama è davvero fantastica, come tutti ben sanno Monkey D. Rufy, è partito dal villaggio di Fusha alla ricerca del ambito e famigerato One Piece, che non aspetta altro che essere trovato nascosto dal miglior pirata di sempre Gold D. Roger. <b>[INIZIO SPOILER]</b> Attualmente la ciurma dei Mugiwara è stata dispersa dopo la battaglia contro la Marine e i cyborg Orso Bartholomew, andando tutti in destinazioni diverse adatte a loro, sia in base al loro stile combattivo, ma anche alle loro capacità individuali. Non vedo l'ora che si ricongiungano perché si vede che i personaggi della ciurma di Rufy mancano molto anche a livello di trama. <b>[FINE SPOILER]</b>
Come tutti sapranno, One Piece sta spaccando record su record in dati vendite ed è uno dei manga più seguiti e conosciuto in tutto il mondo. Sperando che continui a questi livelli finché l'intera opera durerà, il mio voto è un 9, ma lo considero un 9,5, per vedere come si concluderà il tutto nel lontano albo finale. Sperando vivamente che Oda continui a stupirci come ha fatto fino ad oggi! Manga che non può assolutamente mancare se possibile nella propria collezione, perché è assolutamente unico e spettacolare, irrinunciabile per i fan delle avventure piratesche.
Il manga, secondo me, rispetto all'anime ha anche più fascino, perché riesce ad immergerti nel fantastico mondo piratesco di One Piece, pieno di avventure, combattimenti mozzafiato e personaggi uno diverso dall'altro , anche se alcuni simili ci sono, infatti Oda è stato uno degli staffer di Toriyama se non erro - e che sprizzano carisma da tutte le parti. I disegni di Oda-sensei, come hanno già detto in altre recensioni, sono migliorati tantissimo dal primo volume, Rufy per esempio sembra davvero un altra persona se confrontate con le ultime tavole del volume 59 per esempio; adoro il fatto che in manga lunghi come questo i personaggi crescano in potenza, maturino e cambiano anche fisicamente, per fare un esempio, basta vedere quanto Nami sia diventata moooolto più bella dei primi albi della serie - non che prima fosse brutta eh, anzi! Il mio personaggio preferito è Zoro-San!
La trama è davvero fantastica, come tutti ben sanno Monkey D. Rufy, è partito dal villaggio di Fusha alla ricerca del ambito e famigerato One Piece, che non aspetta altro che essere trovato nascosto dal miglior pirata di sempre Gold D. Roger. <b>[INIZIO SPOILER]</b> Attualmente la ciurma dei Mugiwara è stata dispersa dopo la battaglia contro la Marine e i cyborg Orso Bartholomew, andando tutti in destinazioni diverse adatte a loro, sia in base al loro stile combattivo, ma anche alle loro capacità individuali. Non vedo l'ora che si ricongiungano perché si vede che i personaggi della ciurma di Rufy mancano molto anche a livello di trama. <b>[FINE SPOILER]</b>
Come tutti sapranno, One Piece sta spaccando record su record in dati vendite ed è uno dei manga più seguiti e conosciuto in tutto il mondo. Sperando che continui a questi livelli finché l'intera opera durerà, il mio voto è un 9, ma lo considero un 9,5, per vedere come si concluderà il tutto nel lontano albo finale. Sperando vivamente che Oda continui a stupirci come ha fatto fino ad oggi! Manga che non può assolutamente mancare se possibile nella propria collezione, perché è assolutamente unico e spettacolare, irrinunciabile per i fan delle avventure piratesche.
Premetto che è stato con One Piece che ho iniziato a leggere manga e perciò occupa un posto d'onore nel mio cuore; inoltre quando ero più piccolo seguivo l'anime su Italia 1 costantemente.
One Piece è uno di quei manga dei quali è inutile spiegare la trama, poiché tutti per forza di cose conoscono anche in minima parte le rocambolesche avventure di Rufy Cappello di Paglia e della sua ciurma sgangherata.
Questo è un manga che nella vita si deve leggere. Punto. Io lo considero il capostipite della mia generazione dei manga (anche Narutolo è, ma in maniera leggermente inferiore).
Il manga è esilarante quanto basta, serio quanto basta, misterioso quanto basta e a volte anche strappalacrime quanto basta. Insomma, il maestro Oda è riuscito in questi anni a mescolare sapientemente tutti questi "generi" in modo tale da essere riuscito a guadagnarsi - e meritarsi - il titolo di manga più venduto e letto di sempre.
A mio parere però (perché c'è sempre un però) ultimamente la trama ha perso quel "qualcosa" che aveva fino a qualche numero fa. Oramai è diventato un brodo un po' troppo annacquato. Anche se Oda riesce a far sì che il suo manga sia sempre diverso dagli altri mi sembra che ora stia continuando ad inventarsi nuove saghe solo per la pecunia.
Insomma, il mondo che ha creato è unico, meraviglioso; però avrebbe potuto tranquillamente finirlo entro i 50 numeri, proprio quando lui ha dichiarato di essere a metà (!!).
Io ovviamente lo seguirò fino alla fine perché dopo aver 59 numeri sicuramente non mi fermo.
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>
Inoltre non approvo minimamente la scelta che ha fatto, durante la saga alle Isole Sabaody, di dividere tutta la ciurma e di non farli più comparire, anche perché, essendo Franky e Brook i miei personaggi preferiti, mi mancano parecchio. Oramai sono 7 numeri che tutta la storia è incentrata su Rufy e onestamente non ce la faccio più. Spero che adesso che la guerra è finita e Ace è morto che la storia si sposti altrove.
<b>FINE SPOILER</b>
In sintesi:
TRAMA: 8, bella e avvincente sempre e comunque. Solo ultimamente è scesa un po' sottotono. Spero si riprenda.
DISEGNI: 10+++, le tavole del Maestro, nel corso degli anni, sono migliorate in maniera vertiginosa, con tavole sempre piene di dettagli, personaggi perfetti e sfondi davvero degni di questo nome. Ineccepibili.
PERSONAGGI: 9, uno più unico dell'altro, non ce ne sono due che si assomigliano e sono a centinaia; e forse proprio per questo ogni tanto non ho la minima idea di chi si stia parlando in quel momento.
COMBATTIMENTI E UMORISMO: 9, combattimenti a iosa in ogni numero, ben disegnati e mai caotici. Alcuni ti tengono letteralmente col fiato sospeso. L'umorismo di sicuro non manca, anche se rispetto agli inizi è diminuito parecchio.
IN SINTESI: 9, anche se negli ultimi numeri mi sembra sceso un attimo dai suoi standard One Piece è un manga che dev'essere letto da tutti. Sono fiducioso che Oda riesca a riportare il manga al suo splendore reintroducendo i personaggi che tanto mi (e immagino CI) mancano.
One Piece è uno di quei manga dei quali è inutile spiegare la trama, poiché tutti per forza di cose conoscono anche in minima parte le rocambolesche avventure di Rufy Cappello di Paglia e della sua ciurma sgangherata.
Questo è un manga che nella vita si deve leggere. Punto. Io lo considero il capostipite della mia generazione dei manga (anche Narutolo è, ma in maniera leggermente inferiore).
Il manga è esilarante quanto basta, serio quanto basta, misterioso quanto basta e a volte anche strappalacrime quanto basta. Insomma, il maestro Oda è riuscito in questi anni a mescolare sapientemente tutti questi "generi" in modo tale da essere riuscito a guadagnarsi - e meritarsi - il titolo di manga più venduto e letto di sempre.
A mio parere però (perché c'è sempre un però) ultimamente la trama ha perso quel "qualcosa" che aveva fino a qualche numero fa. Oramai è diventato un brodo un po' troppo annacquato. Anche se Oda riesce a far sì che il suo manga sia sempre diverso dagli altri mi sembra che ora stia continuando ad inventarsi nuove saghe solo per la pecunia.
Insomma, il mondo che ha creato è unico, meraviglioso; però avrebbe potuto tranquillamente finirlo entro i 50 numeri, proprio quando lui ha dichiarato di essere a metà (!!).
Io ovviamente lo seguirò fino alla fine perché dopo aver 59 numeri sicuramente non mi fermo.
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>
Inoltre non approvo minimamente la scelta che ha fatto, durante la saga alle Isole Sabaody, di dividere tutta la ciurma e di non farli più comparire, anche perché, essendo Franky e Brook i miei personaggi preferiti, mi mancano parecchio. Oramai sono 7 numeri che tutta la storia è incentrata su Rufy e onestamente non ce la faccio più. Spero che adesso che la guerra è finita e Ace è morto che la storia si sposti altrove.
<b>FINE SPOILER</b>
In sintesi:
TRAMA: 8, bella e avvincente sempre e comunque. Solo ultimamente è scesa un po' sottotono. Spero si riprenda.
DISEGNI: 10+++, le tavole del Maestro, nel corso degli anni, sono migliorate in maniera vertiginosa, con tavole sempre piene di dettagli, personaggi perfetti e sfondi davvero degni di questo nome. Ineccepibili.
PERSONAGGI: 9, uno più unico dell'altro, non ce ne sono due che si assomigliano e sono a centinaia; e forse proprio per questo ogni tanto non ho la minima idea di chi si stia parlando in quel momento.
COMBATTIMENTI E UMORISMO: 9, combattimenti a iosa in ogni numero, ben disegnati e mai caotici. Alcuni ti tengono letteralmente col fiato sospeso. L'umorismo di sicuro non manca, anche se rispetto agli inizi è diminuito parecchio.
IN SINTESI: 9, anche se negli ultimi numeri mi sembra sceso un attimo dai suoi standard One Piece è un manga che dev'essere letto da tutti. Sono fiducioso che Oda riesca a riportare il manga al suo splendore reintroducendo i personaggi che tanto mi (e immagino CI) mancano.
One Piece è un ottimo manga, secondo me riuscitissimo e in costante miglioramento. La storia è semplice, il classico ragazzo con un sogno si mette in viaggio e inizia a scoprire il mondo che lo circonda, conoscere nuove persone e incontrare nemici. In questo caso il ragazzo ha il sogno di diventare re dei pirati, un titolo molto ambizioso per appena un sedicenne, infatti verrà deriso e preso alla leggera per questa sua decisione.
Rufy si sposterà di isola in isola alla ricerca di nuovi compagni e quando ne avrà raggruppati un po' sarà pronto per partire per il nuovo mondo, striscia di mare in cui si crede sia conservato il fantomatico one piece, il tesoro lasciato dal re dei pirati in persona prima di morire.
I disegni a inizio opera sono discreti, buoni ma niente di che, ma questo è il classico manga dove lo stile dell'autore migliora a vista d'occhio di volume in volume, arrivando al numero 59 con una grafica perfetta.
Ma se i disegni nei primi volumi non sono il massimo, la storia invece è da subito intrigante e molto godibile. E per tutto il manga resterà sempre ad alto livello senza saghe inutili - alcune non sono bellissime ma indispensabili per la continuazione del racconto.
Durante il viaggio appariranno molti personaggi - forse troppi secondo me, spesso infatti Oda si dimentica di loro o li lascia parecchio in disparte - che all'inizio sembreranno impareggiabili ma il nostro Rufy riuscirà quasi sempre a scamparla.
Vorrei spendere qualche parola anche sui poteri e sulle abilità di questi personaggi. Per me l'idea dei frutti del diavolo, frutti che se mangiati donano poteri, è davvero ben riuscita, non è come in Naruto o altri shonen in cui il personaggio ha un'abilità innata o qualche capacità dalla nascita, no qui (a parte qualche eccezione) la fonte del potere è ben precisa. E questi frutti, insieme ai bellissimi disegni durante le battaglie, rendono questo manga secondo me quello con gli scontri più spettacolari di tutti. Perciò se siete tipi da combattimenti ve lo consiglio vivamente.
Questo manga secondo me è anche fantastico per le frasi memorabili. Alcune sarebbero da appendere in camera per quanto sono profonde.
Forse ecco l'unico difetto potrebbero essere le figure di alcuni personaggi: troppo troppo demenziali, assurde, qualche volta persino ridicole. Fra queste ricordo Wapol, Kokoro, Dadan, Iva (non ho ancora capito se è maschio o femmina), Scratchman, le sorelle di Boa eccetera, insomma sono parecchi quelli che con un minimo di realismo in più renderebbero a mio parere il manga lo shonen più bello di sempre.
Rufy si sposterà di isola in isola alla ricerca di nuovi compagni e quando ne avrà raggruppati un po' sarà pronto per partire per il nuovo mondo, striscia di mare in cui si crede sia conservato il fantomatico one piece, il tesoro lasciato dal re dei pirati in persona prima di morire.
I disegni a inizio opera sono discreti, buoni ma niente di che, ma questo è il classico manga dove lo stile dell'autore migliora a vista d'occhio di volume in volume, arrivando al numero 59 con una grafica perfetta.
Ma se i disegni nei primi volumi non sono il massimo, la storia invece è da subito intrigante e molto godibile. E per tutto il manga resterà sempre ad alto livello senza saghe inutili - alcune non sono bellissime ma indispensabili per la continuazione del racconto.
Durante il viaggio appariranno molti personaggi - forse troppi secondo me, spesso infatti Oda si dimentica di loro o li lascia parecchio in disparte - che all'inizio sembreranno impareggiabili ma il nostro Rufy riuscirà quasi sempre a scamparla.
Vorrei spendere qualche parola anche sui poteri e sulle abilità di questi personaggi. Per me l'idea dei frutti del diavolo, frutti che se mangiati donano poteri, è davvero ben riuscita, non è come in Naruto o altri shonen in cui il personaggio ha un'abilità innata o qualche capacità dalla nascita, no qui (a parte qualche eccezione) la fonte del potere è ben precisa. E questi frutti, insieme ai bellissimi disegni durante le battaglie, rendono questo manga secondo me quello con gli scontri più spettacolari di tutti. Perciò se siete tipi da combattimenti ve lo consiglio vivamente.
Questo manga secondo me è anche fantastico per le frasi memorabili. Alcune sarebbero da appendere in camera per quanto sono profonde.
Forse ecco l'unico difetto potrebbero essere le figure di alcuni personaggi: troppo troppo demenziali, assurde, qualche volta persino ridicole. Fra queste ricordo Wapol, Kokoro, Dadan, Iva (non ho ancora capito se è maschio o femmina), Scratchman, le sorelle di Boa eccetera, insomma sono parecchi quelli che con un minimo di realismo in più renderebbero a mio parere il manga lo shonen più bello di sempre.
<b>ATTENZIONE CONTIENE SPOILER</b>
Innanzitutto per cominciare la recensione c'è da osservare che esiste un divario enorme fra il manga e la realizzazione anime di One Piece.
La trasposizione animata, cui dedico giusto due paroline ora, non è da considerarsi di buona fattura (anche se ammetto di essere arrivato fino alla fine della saga della CP9) per diversi motivi: primo, è abbastanza piena di saghe filler, secondo, l'inizio dell'anime è leggermente diverso dall'inizio del manga.
A questo punto iniziamo a parlare della versione cartacea.
I disegni sono di ottima fattura e superiori alla maggior parte degli shonen presenti sul mercato, e le due edizioni Star Comics sono entrambe buone; la prima presenta una grafica di copertina particolare (onestamente a me non piace più di tanto) diversa da quella originale giapponese e con una vistosa scritta "All'arrembaggio!" che fa da richiamo alla versione italiana della trasposizione animata, la seconda presenta la grafica originale di copertina.
Ora veniamo al bello, c'è un motivo per cui One Piece ha un totale di più di 200 milioni di volumi venduti in patria, vende 2 milioni di copie nella prima settimana d'uscita ed ha polverizzato ogni record di vendita esistente: dopo aver letto 61 volumi ti rendi conto della grandezza di Eiichiro Oda, ho letto alcune recensioni degli utenti ed è stato ciò che mi ha spinto a farne una mia perché non condivido alcune delle cose che sono state scritte.
La trama del manga all'inizio può apparire abbastanza semplice e scontata, ma più si va avanti più inizia ad arricchirsi ed ovviamente a complicarsi facendo osservare che tutte le scelte dell'autore anche le più assurde sono sensate e rientrano della "logica" del manga. Tanto per intenderci, c'è un motivo per cui il mostro della scogliera del villaggio natale di Rufy scappa quando Shanks gli dice di andarsene, oppure non era per abilità trascendenti che Ener era in grado di prevedere le mosse avversarie ma per capirlo appieno bisogna aspettare il volume 60.
Sostanzialmente per il momento essa si più dividere in tre grandi momenti:
1)EAST BLUE;
2)Prima metà della rotta maggiore;
3)Ingresso nel "nuovo mondo", nome con cui viene indicata la seconda metà della rotta maggiore.
La parte iniziale serve molto per introdurre i primi membri dell'equipaggio, il sogno di Rufy di diventare il re dei pirati e il/lo One Piece su cui apparentemente sembra che ruoti la trama, che inizia a complicarsi con l'arrivo nella rotta maggiore, dove nella prima metà vengono presentati i restanti membri attuali dell'equipaggio (ed io personalmente credo che è abbastanza probabile che non aumenteranno).
In questa parte vengono introdotti nuovi elementi chiave nella trama: i cento anni del grande vuoto di cui non è rimasto nulla che possa raccontare cosa accadde, a parte i Poignee Griffe che però sono scritti in una lingua che pochi sono in grado di leggere oltre al fatto che lo studio è vietato dal Governo Mondiale.
Oltre al secolo vuoto viene approfondito il ruolo che ha la flotta dei 7 di cui si vedono tutti i membri in azione.
Momento fondamentale di questa parte della trama sono gli ultimi dieci volumi (dal 51 al 61 circa) dove la ciurma di cappello di paglia inizia a trovare pesanti difficoltà nell'avanzare nella rotta maggiore fino a subire una pesantissima e totale sconfitta all'arcipelago Sabaody, questa unita ad un evento, che non posso raccontare perché sarebbe uno spoiler troppo clamoroso, che accade nel volume 59 spinge Rufy a cambiare ed a maturare poiché si rende conto lui stesso di essere immaturo e troppo debole per affrontare la rotta maggiore. Questo porta ad un salto temporale di due anni dal quale inizia questa terza grande parte della trama, che è praticamente iniziata da un annetto circa in patria, nella quale dovremmo trovare tutte le risposte a tutti i misteri presenti nel manga: cosa vuol dire la D. presente nel nome di alcuni personaggi, tra cui lo stesso Rufy, cosa è successo durante i 100 anni del grande vuoti, che cosa è il/lo One Piece...
Caratteristica molto importante del manga e cosa che lo rende un manga fuori dal comune è che rispuntano molti dei personaggi presenti nei primi volumi e vengono richiamati molti avvenimenti passati che rendono chiaro l'insieme della trama.
Detto questo spero di avervi fatto venire un po' di curiosità e che vi abbia spronato a leggere quello che è un capolavoro che secondo me non ha eguali nel suo genere.
Innanzitutto per cominciare la recensione c'è da osservare che esiste un divario enorme fra il manga e la realizzazione anime di One Piece.
La trasposizione animata, cui dedico giusto due paroline ora, non è da considerarsi di buona fattura (anche se ammetto di essere arrivato fino alla fine della saga della CP9) per diversi motivi: primo, è abbastanza piena di saghe filler, secondo, l'inizio dell'anime è leggermente diverso dall'inizio del manga.
A questo punto iniziamo a parlare della versione cartacea.
I disegni sono di ottima fattura e superiori alla maggior parte degli shonen presenti sul mercato, e le due edizioni Star Comics sono entrambe buone; la prima presenta una grafica di copertina particolare (onestamente a me non piace più di tanto) diversa da quella originale giapponese e con una vistosa scritta "All'arrembaggio!" che fa da richiamo alla versione italiana della trasposizione animata, la seconda presenta la grafica originale di copertina.
Ora veniamo al bello, c'è un motivo per cui One Piece ha un totale di più di 200 milioni di volumi venduti in patria, vende 2 milioni di copie nella prima settimana d'uscita ed ha polverizzato ogni record di vendita esistente: dopo aver letto 61 volumi ti rendi conto della grandezza di Eiichiro Oda, ho letto alcune recensioni degli utenti ed è stato ciò che mi ha spinto a farne una mia perché non condivido alcune delle cose che sono state scritte.
La trama del manga all'inizio può apparire abbastanza semplice e scontata, ma più si va avanti più inizia ad arricchirsi ed ovviamente a complicarsi facendo osservare che tutte le scelte dell'autore anche le più assurde sono sensate e rientrano della "logica" del manga. Tanto per intenderci, c'è un motivo per cui il mostro della scogliera del villaggio natale di Rufy scappa quando Shanks gli dice di andarsene, oppure non era per abilità trascendenti che Ener era in grado di prevedere le mosse avversarie ma per capirlo appieno bisogna aspettare il volume 60.
Sostanzialmente per il momento essa si più dividere in tre grandi momenti:
1)EAST BLUE;
2)Prima metà della rotta maggiore;
3)Ingresso nel "nuovo mondo", nome con cui viene indicata la seconda metà della rotta maggiore.
La parte iniziale serve molto per introdurre i primi membri dell'equipaggio, il sogno di Rufy di diventare il re dei pirati e il/lo One Piece su cui apparentemente sembra che ruoti la trama, che inizia a complicarsi con l'arrivo nella rotta maggiore, dove nella prima metà vengono presentati i restanti membri attuali dell'equipaggio (ed io personalmente credo che è abbastanza probabile che non aumenteranno).
In questa parte vengono introdotti nuovi elementi chiave nella trama: i cento anni del grande vuoto di cui non è rimasto nulla che possa raccontare cosa accadde, a parte i Poignee Griffe che però sono scritti in una lingua che pochi sono in grado di leggere oltre al fatto che lo studio è vietato dal Governo Mondiale.
Oltre al secolo vuoto viene approfondito il ruolo che ha la flotta dei 7 di cui si vedono tutti i membri in azione.
Momento fondamentale di questa parte della trama sono gli ultimi dieci volumi (dal 51 al 61 circa) dove la ciurma di cappello di paglia inizia a trovare pesanti difficoltà nell'avanzare nella rotta maggiore fino a subire una pesantissima e totale sconfitta all'arcipelago Sabaody, questa unita ad un evento, che non posso raccontare perché sarebbe uno spoiler troppo clamoroso, che accade nel volume 59 spinge Rufy a cambiare ed a maturare poiché si rende conto lui stesso di essere immaturo e troppo debole per affrontare la rotta maggiore. Questo porta ad un salto temporale di due anni dal quale inizia questa terza grande parte della trama, che è praticamente iniziata da un annetto circa in patria, nella quale dovremmo trovare tutte le risposte a tutti i misteri presenti nel manga: cosa vuol dire la D. presente nel nome di alcuni personaggi, tra cui lo stesso Rufy, cosa è successo durante i 100 anni del grande vuoti, che cosa è il/lo One Piece...
Caratteristica molto importante del manga e cosa che lo rende un manga fuori dal comune è che rispuntano molti dei personaggi presenti nei primi volumi e vengono richiamati molti avvenimenti passati che rendono chiaro l'insieme della trama.
Detto questo spero di avervi fatto venire un po' di curiosità e che vi abbia spronato a leggere quello che è un capolavoro che secondo me non ha eguali nel suo genere.
"Diventerò il re dei Pirati" - Mokey D. Rufy
One Piece è un manga di Eiichiro Oda, che conta attualmente 61 volumi, in Giappone edito dalla Shueisha su Weekly Shonen Jump, mentre in Italia è pubblicato dalla Star Comics e attualmente conta 58 volumi (nella prima edizione), mentre la New Edition conta attualmente 39 volumi.
Prima di tutto bisogna menzionare One Piece come il "manga dei Record", in quanto solo il sessantesimo volume ha oltrepassato il traguardo con oltre tre milioni di copie vendute, il volume più venduto in Giappone della storia, questi sono numeri che fanno paura e sanciscono ufficialmente Eiichiro Oda come vero e proprio genio, originariamente il manga doveva concludersi entro 5 anni, tuttavia grazie alla fama ottenuta Oda decise di stra-allungare l'opera. Ma passiamo ad una vera e relativa recensione dell'opera.
Il tutto vede come protagonista Monkey D. Rufy (per chi conoscesse solo l'anime Rubber) il quale è un giovane pirata sognatore, che mira a diventare il re dei pirati e quindi mira al leggendario tesoro "One Piece" di Gol D. Roger (il re dei pirati). Nella sua avventura, Rufy riunirà intorno a lui una ciurma e si troverà in mezzo a situazioni bizzarre e stravaganti, tanto almeno quanto lo sono i personaggi, amici o nemici, presenti nell'universo che lo circonda, che raggiungono spesso livelli assurdi e grotteschi e che donano all'opera un'atmosfera surreale e divertente.
Effettivamente One Piece ha delle buone carte da giocare, ma la sua grande pecca è la ripetitività, le saghe iniziano e finiscono allo stesso modo, però è innegabile che alcune saghe sono veramente molto belle, la mia preferita quella di Water Seven e Enies Lobby; se il manga fosse stato composto da questa ed altre poche saghe il mio voto sarebbe stato totalmente diverso, probabilmente 9. Un'altra pecca secondo il sottoscritto è il tratto, troppo semplice, infantile, il tratto non migliora con l'andare avanti nella storia. Mi dispiace dare un voto non alto al manga, ma ormai per me è solo una palla al piede, si merita al massimo un buon 7.
One Piece è un manga di Eiichiro Oda, che conta attualmente 61 volumi, in Giappone edito dalla Shueisha su Weekly Shonen Jump, mentre in Italia è pubblicato dalla Star Comics e attualmente conta 58 volumi (nella prima edizione), mentre la New Edition conta attualmente 39 volumi.
Prima di tutto bisogna menzionare One Piece come il "manga dei Record", in quanto solo il sessantesimo volume ha oltrepassato il traguardo con oltre tre milioni di copie vendute, il volume più venduto in Giappone della storia, questi sono numeri che fanno paura e sanciscono ufficialmente Eiichiro Oda come vero e proprio genio, originariamente il manga doveva concludersi entro 5 anni, tuttavia grazie alla fama ottenuta Oda decise di stra-allungare l'opera. Ma passiamo ad una vera e relativa recensione dell'opera.
Il tutto vede come protagonista Monkey D. Rufy (per chi conoscesse solo l'anime Rubber) il quale è un giovane pirata sognatore, che mira a diventare il re dei pirati e quindi mira al leggendario tesoro "One Piece" di Gol D. Roger (il re dei pirati). Nella sua avventura, Rufy riunirà intorno a lui una ciurma e si troverà in mezzo a situazioni bizzarre e stravaganti, tanto almeno quanto lo sono i personaggi, amici o nemici, presenti nell'universo che lo circonda, che raggiungono spesso livelli assurdi e grotteschi e che donano all'opera un'atmosfera surreale e divertente.
Effettivamente One Piece ha delle buone carte da giocare, ma la sua grande pecca è la ripetitività, le saghe iniziano e finiscono allo stesso modo, però è innegabile che alcune saghe sono veramente molto belle, la mia preferita quella di Water Seven e Enies Lobby; se il manga fosse stato composto da questa ed altre poche saghe il mio voto sarebbe stato totalmente diverso, probabilmente 9. Un'altra pecca secondo il sottoscritto è il tratto, troppo semplice, infantile, il tratto non migliora con l'andare avanti nella storia. Mi dispiace dare un voto non alto al manga, ma ormai per me è solo una palla al piede, si merita al massimo un buon 7.
One Piece probabilmente è il manga che mi ha più appassionato, sia per il magistrale stile di disegno che negli anni si è sempre più evoluto, sia per l'incredibile storia.
One Piece può essere lodato per moltissimi aspetti, ma senza dubbio la cosa di questo manga che è meglio riuscita è la caratterizzazione dei personaggi, dai protagonisti principali della ciurma che negli anni ho amato sempre più, ai personaggi minori come Kobi, Sauro, Dalton. Infatti la maggior capacità di Oda è quella di far capire fin dal primo istante i sogni, le intenzioni e i rimpianti dei suoi personaggi; la seconda è quella di stupirci con continui colpi di scena e di riuscire a farci leggere con spensieratezza anche le situazioni di maggior tensione con gag spiritoso, ma mai fuori luogo come in molti altri manga, e soprattutto di costruire un vero e proprio mondo sfruttando ogni elemento a sua disposizione.
Io personalmente ho amato alla follia questo manga, mi ha fatto ridere e piangere in moltissime occasioni.
One Piece può essere lodato per moltissimi aspetti, ma senza dubbio la cosa di questo manga che è meglio riuscita è la caratterizzazione dei personaggi, dai protagonisti principali della ciurma che negli anni ho amato sempre più, ai personaggi minori come Kobi, Sauro, Dalton. Infatti la maggior capacità di Oda è quella di far capire fin dal primo istante i sogni, le intenzioni e i rimpianti dei suoi personaggi; la seconda è quella di stupirci con continui colpi di scena e di riuscire a farci leggere con spensieratezza anche le situazioni di maggior tensione con gag spiritoso, ma mai fuori luogo come in molti altri manga, e soprattutto di costruire un vero e proprio mondo sfruttando ogni elemento a sua disposizione.
Io personalmente ho amato alla follia questo manga, mi ha fatto ridere e piangere in moltissime occasioni.
Penso che One Piece sia uno dei manga più belli in assoluto, non a caso il volume 58 ha stabilito un nuovo record nelle vendite su un singolo volume, un'opera immensa che Oda ha saputo architettare alla perfezione, all'inizio forse un po' banale ma che dopo diventa un manga di assoluto spessore.
I personaggi sono creati con una cura eccezionale, dal disegno al carattere, ognuno con un carattere ben definito e un tratto tutto loro.
Chi critica questo manga probabilmente è soggettivamente orientato verso generi di altri tipi che si differenziano dallo shonen o dal contesto che questo manga propone, perché per quanto riguarda l'originalità e il costante mantenimento di un alto livello di popolarità One Piece è assolutamente uno dei migliori, molto di più di altri capolavori come Bleach e Naruto che hanno avuto moltissimi alti e bassi.
I personaggi sono creati con una cura eccezionale, dal disegno al carattere, ognuno con un carattere ben definito e un tratto tutto loro.
Chi critica questo manga probabilmente è soggettivamente orientato verso generi di altri tipi che si differenziano dallo shonen o dal contesto che questo manga propone, perché per quanto riguarda l'originalità e il costante mantenimento di un alto livello di popolarità One Piece è assolutamente uno dei migliori, molto di più di altri capolavori come Bleach e Naruto che hanno avuto moltissimi alti e bassi.
One Piece - come Naruto e molti altri manga - è ritenuto da me troppo banale e noioso. Ma come si fa ad arrivare al numero 61 svegli? La trama è di una monotonia che fa ormai solo sbadigliare, i dialoghi poi! C'è un copia-incolla pazzesco a partire dal primo volume. Ma, andando con ordine.
Trama: iniziamo bene... punto dolente. Non la ricordo più. Per ora mi sembra che sia solo questa: sbarco su una nuova isola, affronto nemici (che non mancano mai), vittoria dei protagonisti (che chissà come mai vincono sempre), partenza alla ricerca di una nuova isola.
I discorsi fra i personaggi sono sempre uguali. Nel manga si vede piangere sempre per i soliti ideali (che a lungo andare hanno stancato) e i personaggi, sia buoni che cattivi, sono troppo stereotipati.
Aspetti negativi: inutile elencarli tutti, ne basta solo uno. Quello che proprio non digerisco: la concezione della morte. Odio tutti i manga dove si piange, si ha paura, si teme la morte quando poi questa non si intravede nemmeno dietro l'angolo, cioè dove è più che mai scontato che i protagonisti rimangano illesi, conseguendo vittorie una dopo l'altra. Se mai un solo personaggio della ciurma di Rufy dovesse scomparire, me ne rallegrerei!
Aspetti positivi: Oda sa rendere la trama simpatica grazie ad alcune gag comiche, e solo per questo accordo la sufficienza a questo manga.
Voto: secondo il mio personale giudizio questo manga meriterebbe 4. Ma siccome so che fa molta presa sui giovani, mi rendo conto che semplicemente non rispecchia i miei gusti. Si tratta però di un manga apprezzato dalla stragrande maggioranza del pubblico di lettori odierni, per questo la sufficienza la merita.
Consiglio: se qualcuno ama storie con trame più serie, eviti questo manga, adatto a un pubblico più adolescenziale. Secondo me, dovrebbe leggere One Piece chi vive giornate buie e ha bisogno di una pausa di piacere, dato che l'unico motivo per il quale continuo a comprare questo manga è che a volte mi fa sorridere.
Trama: iniziamo bene... punto dolente. Non la ricordo più. Per ora mi sembra che sia solo questa: sbarco su una nuova isola, affronto nemici (che non mancano mai), vittoria dei protagonisti (che chissà come mai vincono sempre), partenza alla ricerca di una nuova isola.
I discorsi fra i personaggi sono sempre uguali. Nel manga si vede piangere sempre per i soliti ideali (che a lungo andare hanno stancato) e i personaggi, sia buoni che cattivi, sono troppo stereotipati.
Aspetti negativi: inutile elencarli tutti, ne basta solo uno. Quello che proprio non digerisco: la concezione della morte. Odio tutti i manga dove si piange, si ha paura, si teme la morte quando poi questa non si intravede nemmeno dietro l'angolo, cioè dove è più che mai scontato che i protagonisti rimangano illesi, conseguendo vittorie una dopo l'altra. Se mai un solo personaggio della ciurma di Rufy dovesse scomparire, me ne rallegrerei!
Aspetti positivi: Oda sa rendere la trama simpatica grazie ad alcune gag comiche, e solo per questo accordo la sufficienza a questo manga.
Voto: secondo il mio personale giudizio questo manga meriterebbe 4. Ma siccome so che fa molta presa sui giovani, mi rendo conto che semplicemente non rispecchia i miei gusti. Si tratta però di un manga apprezzato dalla stragrande maggioranza del pubblico di lettori odierni, per questo la sufficienza la merita.
Consiglio: se qualcuno ama storie con trame più serie, eviti questo manga, adatto a un pubblico più adolescenziale. Secondo me, dovrebbe leggere One Piece chi vive giornate buie e ha bisogno di una pausa di piacere, dato che l'unico motivo per il quale continuo a comprare questo manga è che a volte mi fa sorridere.
One Piece è il titolo dell’opera manga che ha saputo stupire ed appassionare milioni di lettori, grazie anche all’eccezionale ed innegabile talento del suo autore, Eiichiro Oda.
Il protagonista della storia è Monkey D. Rufy, un giovane ragazzo sognatore dalle abilità fisiche particolari, che parte alla ricerca del leggendario tesoro chiamato One Piece per diventare il" Re dei pirati". Nel corso della storia, Rufy riuscirà a conquistare la fiducia e la stima di chi gli sta intorno, ma soprattutto quella dei suoi preziosi e amati compagni: Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Robin, Franky e Brook; ognuno dei quali, a sua volta, ha uno scopo da raggiungere, un sogno da realizzare, che rappresenta il motivo stesso che lo ha spinto ad intraprendere questo lungo viaggio per mare, con la determinazione e lo spirito di avventura di chi vuole arrivare fino alla fine, nonostante le mille difficoltà.
Un viaggio di cui i lettori sono spettatori, ma anche partecipi, visto l’enorme coinvolgimento emotivo di cui è capace questa storia.
L’universo di One Piece costituisce una realtà molto diversa dalla nostra, nella quale anche il fenomeno più assurdo e improbabile trova una collocazione razionale nell’enorme puzzle costruito da Oda. Un mondo così vasto e variegato, del quale conosciamo pian piano gli equilibri politici, le particolarità geografiche, i personaggi che lo popolano, molto spesso in possesso di strani poteri,come il protagonista, derivati da uno dei misteri più grandi del manga: i frutti del diavolo.
Le ambientazioni hanno sempre un tocco di originalità e di follia.
Lo stile grafico, ad inizio manga, appare molto semplice ed essenziale, ma con gli anni è riuscito a perfezionarsi e a particolarizzarsi sempre di più, trovando la sua forma definitiva. Molte tavole disegnate dal maestro Oda hanno davvero la capacità di affascinare e di incantare il lettore, spingendolo ad individuare minuziosamente ogni dettaglio del disegno, in cui nulla viene lasciato al caso.
Tutti i personaggi hanno una caratterizzazione psicologica impeccabile, che si riflette spesso anche nel loro aspetto, talvolta volutamente grottesco e sproporzionato, che denota l’incredibile fantasia dell’autore, che non pone limiti all’assurdo.
Ciò che si può apprezzare particolarmente di One Piece è anche il vastissimo repertorio culturale da cui Oda attinge e trae spunto per rielaborare, attraverso numerose citazioni, opere letterarie più o meno note, luoghi conosciuti come ispirazione di alcune ambientazioni del manga, nomi di personaggi importanti e realmente esistiti. Come tutte le opere più complesse, anche questa andrebbe analizzata a fondo, evitando di soffermarsi alla prima e più superficiale interpretazione, che ne pregiudica il giudizio complessivo.
Seppur ambientato in un mondo immaginario, sono molte le sfumature realistiche e i riferimenti a situazioni storiche, politiche e sociali umanamente vissute, che sarebbe importante e interessante cogliere.
L’opera di Eiichiro Oda è un compendio di emozioni, comicità, suspance, drammaticità e fantasia pura. Un manga completo sotto qualsiasi punto di vista lo si analizzi. Dopo molti anni di pubblicazione, questo manga riesce ancora a catalizzare un grandissimo interesse su di sé, alzando sempre di più i numeri di vendite. Ormai quest’opera è entrata di diritto tra le più importanti e belle del panorama fumettistico giapponese, e come tale difficilmente, in futuro, si riuscirà a parlare di uno shonen, senza che il pensiero voli per un attimo a quel giovane pirata dal cappello di paglia, la cui avventura ha fatto sognare milioni di persone in tutto il mondo, e tutt’ora continua a farlo.
Consiglio vivamente la lettura di questo manga, allo stesso tempo semplice e complesso. Un’opera pienamente meritevole del successo ottenuto nel tempo.
Il protagonista della storia è Monkey D. Rufy, un giovane ragazzo sognatore dalle abilità fisiche particolari, che parte alla ricerca del leggendario tesoro chiamato One Piece per diventare il" Re dei pirati". Nel corso della storia, Rufy riuscirà a conquistare la fiducia e la stima di chi gli sta intorno, ma soprattutto quella dei suoi preziosi e amati compagni: Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Robin, Franky e Brook; ognuno dei quali, a sua volta, ha uno scopo da raggiungere, un sogno da realizzare, che rappresenta il motivo stesso che lo ha spinto ad intraprendere questo lungo viaggio per mare, con la determinazione e lo spirito di avventura di chi vuole arrivare fino alla fine, nonostante le mille difficoltà.
Un viaggio di cui i lettori sono spettatori, ma anche partecipi, visto l’enorme coinvolgimento emotivo di cui è capace questa storia.
L’universo di One Piece costituisce una realtà molto diversa dalla nostra, nella quale anche il fenomeno più assurdo e improbabile trova una collocazione razionale nell’enorme puzzle costruito da Oda. Un mondo così vasto e variegato, del quale conosciamo pian piano gli equilibri politici, le particolarità geografiche, i personaggi che lo popolano, molto spesso in possesso di strani poteri,come il protagonista, derivati da uno dei misteri più grandi del manga: i frutti del diavolo.
Le ambientazioni hanno sempre un tocco di originalità e di follia.
Lo stile grafico, ad inizio manga, appare molto semplice ed essenziale, ma con gli anni è riuscito a perfezionarsi e a particolarizzarsi sempre di più, trovando la sua forma definitiva. Molte tavole disegnate dal maestro Oda hanno davvero la capacità di affascinare e di incantare il lettore, spingendolo ad individuare minuziosamente ogni dettaglio del disegno, in cui nulla viene lasciato al caso.
Tutti i personaggi hanno una caratterizzazione psicologica impeccabile, che si riflette spesso anche nel loro aspetto, talvolta volutamente grottesco e sproporzionato, che denota l’incredibile fantasia dell’autore, che non pone limiti all’assurdo.
Ciò che si può apprezzare particolarmente di One Piece è anche il vastissimo repertorio culturale da cui Oda attinge e trae spunto per rielaborare, attraverso numerose citazioni, opere letterarie più o meno note, luoghi conosciuti come ispirazione di alcune ambientazioni del manga, nomi di personaggi importanti e realmente esistiti. Come tutte le opere più complesse, anche questa andrebbe analizzata a fondo, evitando di soffermarsi alla prima e più superficiale interpretazione, che ne pregiudica il giudizio complessivo.
Seppur ambientato in un mondo immaginario, sono molte le sfumature realistiche e i riferimenti a situazioni storiche, politiche e sociali umanamente vissute, che sarebbe importante e interessante cogliere.
L’opera di Eiichiro Oda è un compendio di emozioni, comicità, suspance, drammaticità e fantasia pura. Un manga completo sotto qualsiasi punto di vista lo si analizzi. Dopo molti anni di pubblicazione, questo manga riesce ancora a catalizzare un grandissimo interesse su di sé, alzando sempre di più i numeri di vendite. Ormai quest’opera è entrata di diritto tra le più importanti e belle del panorama fumettistico giapponese, e come tale difficilmente, in futuro, si riuscirà a parlare di uno shonen, senza che il pensiero voli per un attimo a quel giovane pirata dal cappello di paglia, la cui avventura ha fatto sognare milioni di persone in tutto il mondo, e tutt’ora continua a farlo.
Consiglio vivamente la lettura di questo manga, allo stesso tempo semplice e complesso. Un’opera pienamente meritevole del successo ottenuto nel tempo.
Il miglior shonen, di questa generazione, One Piece è divertente, con una bella trama, e con dei personaggi unici. La cosa bella di One Piece è che è uno shonen ma anche di più. L'abilità con cui Kishimoto tocca temi molto profondi come razzismo, schiavitù, la guerra, la solitudine, i sogni ecc. è davvero notevole. Difatti in molti punti One Piece è anche commovente oltre che divertente. I vari personaggi che si incontrano leggendo il manga sono tutti caratterizzati benissimo, e sono veramente originali. I combattimenti sono pure ben fatti ed originali, visto che spesso sono fra possessori dei più strampalati frutti del diavolo. Il successo di One Piece è assolutamente meritato è tutti gli altri shonen sono un gradino sotto, o anche di più.
Sto per recensire uno dei big della storia dei fumetti degli ultimi 20 anni a questa parte: One Piece è assolutamente un icona per gli amanti del genere, ma secondo me, ormai, anche per gli amanti dei manga, raggiungendo addirittura Dragon Ball. Credo che il suo pregio principale sia quello di essere arrivato a un punto tale che è difficile stancare, appassiona e incuriosisce ad ogni numero come se fosse sempre una estrema novità.
Le saghe sono lunghe, complesse, ma devo dire, nonostante qualcuna mi sia piaciuta meno e più di altre, sempre estremamente complesse e articolate, ben strutturate; e la cosa più importante, lasciano sempre un'impronta fondamentale al crescere della storia (niente è inutile in One Piece). Ma è l'ambientazione che per me è spettacolare: siamo nell'era dei pirati, quindi si richiama qualcosa di vecchio realmente accaduto, ma è solo un vago richiamo alla realtà: tutto è mescolato ai nostri giorni in qualche contesto, e a un mondo fantastico/surreale in qualche altro. Un mix che comunque funziona splendidamente!
In tutto questo la storia narra le avventure di Rufy, un ragazzo che aspira a diventare il re dei pirati conquistando il one piece, tesoro del precedente re Gold Roger. Rufy, nelle sue avventure, comporrà una ciurma (che a tutt'ora non è ancora completa) assolutamente fantastica. Personaggi epici, che rimangono necessariamente nella mente e nel cuore del lettore, per carattere, personalità e perché no, anche aspetto.
Altro importante dettaglio nel successo di One Piece, è la presenza di questi famigerati "frutti del diavolo", frutti magici che sono sparsi per tutto il mondo: chi ne mangia uno, acquisisce un poter speciale oltre all'incapacità di nuotare. Rufy ha mangiato uno di questi frutti ed è divenuto un ragazzo di gomma. Ma altri pirati sono in possesso di questi magici poteri, e non solo loro: anche in One Piece esiste la marina militare, antagonista per eccellenza dei pirati, con ammiragli e soldati che presentano i poteri dei frutti. Tutto questo renderà a Rufy veramente difficoltoso raggiungere il suo sogno, chissà se ci riuscirà.
Ennesimo punto a favore è il disegno, veramente bello a mio parere, e il potere di essere un manga tragico e comico da un tomo all'altro ne fanno veramente un opera stupenda.
Il 9 non è un 10 per due motivi: primo, in alcune saghe ci sono dei punti un po' pesanti (soprattutto i ricordi passati di personaggi secondari), e il secondo è perché non si è ancora concluso! Da una parte non vedo l'ora, ma dall'altra credo che mi mancherebbe veramente troppo questo fumetto. Consigliatissimo. A tutti coloro che non abbiamo idea di cosa sia One Piece dico: Non aspettate più! Leggetelo!
Le saghe sono lunghe, complesse, ma devo dire, nonostante qualcuna mi sia piaciuta meno e più di altre, sempre estremamente complesse e articolate, ben strutturate; e la cosa più importante, lasciano sempre un'impronta fondamentale al crescere della storia (niente è inutile in One Piece). Ma è l'ambientazione che per me è spettacolare: siamo nell'era dei pirati, quindi si richiama qualcosa di vecchio realmente accaduto, ma è solo un vago richiamo alla realtà: tutto è mescolato ai nostri giorni in qualche contesto, e a un mondo fantastico/surreale in qualche altro. Un mix che comunque funziona splendidamente!
In tutto questo la storia narra le avventure di Rufy, un ragazzo che aspira a diventare il re dei pirati conquistando il one piece, tesoro del precedente re Gold Roger. Rufy, nelle sue avventure, comporrà una ciurma (che a tutt'ora non è ancora completa) assolutamente fantastica. Personaggi epici, che rimangono necessariamente nella mente e nel cuore del lettore, per carattere, personalità e perché no, anche aspetto.
Altro importante dettaglio nel successo di One Piece, è la presenza di questi famigerati "frutti del diavolo", frutti magici che sono sparsi per tutto il mondo: chi ne mangia uno, acquisisce un poter speciale oltre all'incapacità di nuotare. Rufy ha mangiato uno di questi frutti ed è divenuto un ragazzo di gomma. Ma altri pirati sono in possesso di questi magici poteri, e non solo loro: anche in One Piece esiste la marina militare, antagonista per eccellenza dei pirati, con ammiragli e soldati che presentano i poteri dei frutti. Tutto questo renderà a Rufy veramente difficoltoso raggiungere il suo sogno, chissà se ci riuscirà.
Ennesimo punto a favore è il disegno, veramente bello a mio parere, e il potere di essere un manga tragico e comico da un tomo all'altro ne fanno veramente un opera stupenda.
Il 9 non è un 10 per due motivi: primo, in alcune saghe ci sono dei punti un po' pesanti (soprattutto i ricordi passati di personaggi secondari), e il secondo è perché non si è ancora concluso! Da una parte non vedo l'ora, ma dall'altra credo che mi mancherebbe veramente troppo questo fumetto. Consigliatissimo. A tutti coloro che non abbiamo idea di cosa sia One Piece dico: Non aspettate più! Leggetelo!
Perché leggere One Piece?
Perché il disegno è accattivante. E ancora meglio, negli anni l'autore è cresciuto e si vede, tavole sempre migliori.
Perché ha un intreccio estremamente curato, cosa rarissima per il genere e non attesa per opere rivolte a ragazzi. È molto piacevole trovare dopo 20 volumi la risposta agli enigmi apparsi in precedenza. La pecca del manga è la ripetitività di certi punti, il combattimento finale, gli accoppiamenti nella lotta etc. ma ritengo ciò sia dovuto al genere, lo shonen. La lunghezza non è adatta ad un pubblico desideroso di avere un prodotto veloce, ma è una lettura d'obbligo per ogni otaku che si rispetti. Inoltre, tra una decina d'anni ad opera - si spera - conclusa, molti, oggi giovani domani maturi, potrebbero trovare il tempo di leggerselo. Ricordando che, ancora una volta, il mondo dei manga ha preceduto i correnti hollywoodiane, vedi Pirati dei Caraibi. E pensare che era dagli anni '80 che i pirati non vendevano!
Perché il disegno è accattivante. E ancora meglio, negli anni l'autore è cresciuto e si vede, tavole sempre migliori.
Perché ha un intreccio estremamente curato, cosa rarissima per il genere e non attesa per opere rivolte a ragazzi. È molto piacevole trovare dopo 20 volumi la risposta agli enigmi apparsi in precedenza. La pecca del manga è la ripetitività di certi punti, il combattimento finale, gli accoppiamenti nella lotta etc. ma ritengo ciò sia dovuto al genere, lo shonen. La lunghezza non è adatta ad un pubblico desideroso di avere un prodotto veloce, ma è una lettura d'obbligo per ogni otaku che si rispetti. Inoltre, tra una decina d'anni ad opera - si spera - conclusa, molti, oggi giovani domani maturi, potrebbero trovare il tempo di leggerselo. Ricordando che, ancora una volta, il mondo dei manga ha preceduto i correnti hollywoodiane, vedi Pirati dei Caraibi. E pensare che era dagli anni '80 che i pirati non vendevano!
One Piece è il manga che, insieme a Dragon Ball, secondo me è qualcosa di eccezionale. One Piece mi già colpì la prima volta che lo vidi in TV, capii subito che era qualcosa di speciale. Io posseggo la New Edition di One Piece di cui vado molto fiero, non mi stanco mai di leggerlo e seguo anche l'anime. One Piece a me piace tantissimo, c'è adrenalina, divertimento assicurato, lotte spettacolari, in pratica di tutto di più, un vero capolavoro. Di One Piece mi colpisce sopratutto il carattere dei personaggi perché ogni personaggio ha una storia e un personalità tutta sua, ma sopratutto sono originali perché nel manga ci sono tipi davvero buffi e proprio questo che rende One Piece bello. I disegni sono per me molto originali, la storia molto appassionante, è un manga che ti sa dare tutto, è speciale. Per me One Piece merita davvero la lettura e un voto alto.
Il mio manga preferito. One Piece, il manga più venduto degli ultimi tempi, e forse il più venduto in assoluto, è sicuramente un capolavoro del suo genere che resterà insieme a pochi altri come una pietra miliare nel grandissimo universo dei manga. Eiichiro Oda, creatore di quest’opera d’arte, riesce a raggiungere delle vette finora mai neppure intraviste da nessuno dei suoi colleghi, per la storia, i personaggi, le ambientazioni e i disegni, il tutto fuso alla perfezione, creando IL manga. Oda è riuscito, già dai primi venti volumi, a scrollarsi di dosso lo scomodo paragone che in molti avevano dato alla sua opera, quello di erede di Dragonball, e lo ha fatto nel migliore dei modi, superando notevolmente in tutti i campi il suo predecessore, e colui che Oda stesso ha definito come suo maestro e fonte d’ispirazione in tanti momenti: Akira Toriyama. Ora non starò qui a fare paragoni tra queste bellissime serie, perché sono note a tutti, vorrei concentrarmi invece sui vari punti e caratteristiche che rendono One Piece un vero e proprio capolavoro.
Partiamo dalla storia. La trama, che sembra avere una semplice origine, in realtà si articola e si complica di capitolo in capitolo, per non dire pagina dopo pagina. Un bambino di nome Rufy vuole diventare un pirata, ed ha il sogno di trovare One Piece, il leggendario tesoro nascosto chissà dove dal re dei pirati Gold Roger, fin qui sembrerebbe la classica storia di pirati, ma poi si scopre che il piccolo Rufy mangia uno strano frutto che lo rende totalmente di gomma, e in seguito, dopo essere cresciuto, parte per la sua avventura, un viaggio lunghissimo che lo porterà a creare una ciurma potentissima, e che lo metterà contro tutto e tutti, addirittura contro il governo mondiale, oltre che a portarlo in giro per il mondo, davvero molto vasto.
Un altro punto di forza sono i personaggi: Rufy è il classico protagonista di uno shounen, mangia tantissimo, è spensierato, ma quando c’è da combattere e fare sul serio non si tira mai indietro. Zoro è uno spadaccino, ed è tra i più forti e temerari membri della ciurma, e nonostante sia solo un ragazzo, si comporta da vero uomo. Nami è una ragazza carina, simpatica ma a tratti scorbutica, è la navigatrice di bordo e vice capitano della nave. Usopp è un ragazzo molto simpatico, ma anche bugiardo e fifone, cosa però che aiuterà in molte occasioni, è grazie a lui che la ciurma ottiene la prima vera nave, la Going Merry, che può essere definita anche come membro effettivo dell’equipaggio. Sanji è un ragazzo molto gentile con le donne e ha un debole non ricambiato per Nami, le sue doti nel combattimento aiuteranno molto i suoi compagni di viaggio. Chopper è il medico di bordo, ed ha l’aspetto di una renna. Nico Robin è un’archeologa che aiuterà molto i suoi compagni con la sua esperienza, acquisirà totale fiducia in Rufy e gli altri solo dopo essere stata salvata da una critica situazione. Franky è uno dei personaggi più buffi della ciurma, essendo per metà cyborg, e per il suo modo di fare. Usa la cola per “alimentarsi” e va in giro sempre in mutande. Brooke è invece un musicista, ma dall’inquietante aspetto di scheletro.
Ci sarebbero poi da elencare tutti i vari nemici, da Buggy ad Arlong, da Ener a Foxy, passando per la Baroque Works, la CP9 e la flotta dei sette.
Altra caratteristica da non sottovalutare sono le splendide ambientazioni. Tutti i villaggi, città e paesi visitati da Rufy e gli altri sono molto completi e disegnati benissimo. Inoltre la ciurma viaggerà oltre che per mare anche attraverso deserti, isole nel cielo e città d’acqua.
Una storia davvero completa dunque, sotto qualsiasi aspetto, punto o sfaccettatura sia analizzata, un capolavoro che consiglio davvero a tutti. Questo manga DEVE essere letto. Buona anche l’edizione italiana, io ho acquistato la prima, ma la New Edition è senza dubbio migliore, buono comunque in entrambi i casi, il rapporto qualità/prezzo.
Partiamo dalla storia. La trama, che sembra avere una semplice origine, in realtà si articola e si complica di capitolo in capitolo, per non dire pagina dopo pagina. Un bambino di nome Rufy vuole diventare un pirata, ed ha il sogno di trovare One Piece, il leggendario tesoro nascosto chissà dove dal re dei pirati Gold Roger, fin qui sembrerebbe la classica storia di pirati, ma poi si scopre che il piccolo Rufy mangia uno strano frutto che lo rende totalmente di gomma, e in seguito, dopo essere cresciuto, parte per la sua avventura, un viaggio lunghissimo che lo porterà a creare una ciurma potentissima, e che lo metterà contro tutto e tutti, addirittura contro il governo mondiale, oltre che a portarlo in giro per il mondo, davvero molto vasto.
Un altro punto di forza sono i personaggi: Rufy è il classico protagonista di uno shounen, mangia tantissimo, è spensierato, ma quando c’è da combattere e fare sul serio non si tira mai indietro. Zoro è uno spadaccino, ed è tra i più forti e temerari membri della ciurma, e nonostante sia solo un ragazzo, si comporta da vero uomo. Nami è una ragazza carina, simpatica ma a tratti scorbutica, è la navigatrice di bordo e vice capitano della nave. Usopp è un ragazzo molto simpatico, ma anche bugiardo e fifone, cosa però che aiuterà in molte occasioni, è grazie a lui che la ciurma ottiene la prima vera nave, la Going Merry, che può essere definita anche come membro effettivo dell’equipaggio. Sanji è un ragazzo molto gentile con le donne e ha un debole non ricambiato per Nami, le sue doti nel combattimento aiuteranno molto i suoi compagni di viaggio. Chopper è il medico di bordo, ed ha l’aspetto di una renna. Nico Robin è un’archeologa che aiuterà molto i suoi compagni con la sua esperienza, acquisirà totale fiducia in Rufy e gli altri solo dopo essere stata salvata da una critica situazione. Franky è uno dei personaggi più buffi della ciurma, essendo per metà cyborg, e per il suo modo di fare. Usa la cola per “alimentarsi” e va in giro sempre in mutande. Brooke è invece un musicista, ma dall’inquietante aspetto di scheletro.
Ci sarebbero poi da elencare tutti i vari nemici, da Buggy ad Arlong, da Ener a Foxy, passando per la Baroque Works, la CP9 e la flotta dei sette.
Altra caratteristica da non sottovalutare sono le splendide ambientazioni. Tutti i villaggi, città e paesi visitati da Rufy e gli altri sono molto completi e disegnati benissimo. Inoltre la ciurma viaggerà oltre che per mare anche attraverso deserti, isole nel cielo e città d’acqua.
Una storia davvero completa dunque, sotto qualsiasi aspetto, punto o sfaccettatura sia analizzata, un capolavoro che consiglio davvero a tutti. Questo manga DEVE essere letto. Buona anche l’edizione italiana, io ho acquistato la prima, ma la New Edition è senza dubbio migliore, buono comunque in entrambi i casi, il rapporto qualità/prezzo.
Botte, tettone, amicizia, power-up, nemici sempre più forti... questo manga ha le stesse identiche caratteristiche di tutti gli altri shonen, e nel disegno, a prima vista, può sembrare inferiore. Ma One Piece ha qualcosa in più: sembra quasi che Oda metta l'anima nelle sue tavole, dandogli una "densità" impressionante anche nelle scenette comiche, come se ci mettesse tutto se stesso. I disegni, anche se sembrano campati per aria, sono in realtà molto più particolareggiati e curati di molti altri. La storia continua in modo omogeneo, sorprendendo spesso il lettore. È uno shonen, non pretendeva di essere un capolavoro, ma lo è diventato. Imperdibile
One Piece è il miglior shounen che sto leggendo in questo momento.
La storia parte molto bene è si sviluppa sempre meglio, con qualche alto e basso ma comunque gli avvenimenti non sono mai scontati e Oda riesce sempre a stupirmi con grandi colpi di scena e grandi misteri.
I disegni, anche se a primo impatto possono sembrare grezzi, sono in realtà molto curati e lo stile di Oda si è evoluto molto migliorando sempre in questi 12 (più o meno) anni di pubblicazione.
I personaggi sono fantastici e sono uno meglio dell'altro, pieni di personalità e carisma. Molti personaggi sono stravaganti e questo è un grande punto a favore, mi piace molto questa stravaganza che si ritrova in personaggi, combattimenti e anche nelle scene comiche che mi fanno sempre piegare in due dalle risate.
Una delle cose che mi piace di più di questo manga è che non esistono buoni e cattivi (come in molti shounen), ma solo persone che con scopi e azioni diverse cercano di raggiungere il proprio obbiettivo, e questo a permesso a Oda di riutilizzare tutti i personaggi (amici e vecchi nemici) che man mano tornano fuori per ravvivare la storia (in fondo che saga sarebbe Impel Down senza Baggy, mr.2 e Crocodile?)
Per ora il mio voto è 10, avrei dovuto dare 9 visto che è ancora in corso ma visto che mi sta piacendo troppo e per il fatto che in questi anni Oda non mi ha mai deluso ho dato 10, e naturalmente spero che continuerà così e che il voto non calerà.
Mi sono appassionato a One Piece guardando l'anime in TV. Girando per internet ho trovato gente che consigliava di leggere il manga perché l'anime non era all'altezza, comprai il manga è scoprii subito che avevano ragione.
Senza One Piece e Oda non mi sarei mai appassionato al mondo dei manga, quindi devo tantissimo a quest'opera che mi ha avvicinato a un mondo fantastico che neanche conoscevo, quindi grazie!
La storia parte molto bene è si sviluppa sempre meglio, con qualche alto e basso ma comunque gli avvenimenti non sono mai scontati e Oda riesce sempre a stupirmi con grandi colpi di scena e grandi misteri.
I disegni, anche se a primo impatto possono sembrare grezzi, sono in realtà molto curati e lo stile di Oda si è evoluto molto migliorando sempre in questi 12 (più o meno) anni di pubblicazione.
I personaggi sono fantastici e sono uno meglio dell'altro, pieni di personalità e carisma. Molti personaggi sono stravaganti e questo è un grande punto a favore, mi piace molto questa stravaganza che si ritrova in personaggi, combattimenti e anche nelle scene comiche che mi fanno sempre piegare in due dalle risate.
Una delle cose che mi piace di più di questo manga è che non esistono buoni e cattivi (come in molti shounen), ma solo persone che con scopi e azioni diverse cercano di raggiungere il proprio obbiettivo, e questo a permesso a Oda di riutilizzare tutti i personaggi (amici e vecchi nemici) che man mano tornano fuori per ravvivare la storia (in fondo che saga sarebbe Impel Down senza Baggy, mr.2 e Crocodile?)
Per ora il mio voto è 10, avrei dovuto dare 9 visto che è ancora in corso ma visto che mi sta piacendo troppo e per il fatto che in questi anni Oda non mi ha mai deluso ho dato 10, e naturalmente spero che continuerà così e che il voto non calerà.
Mi sono appassionato a One Piece guardando l'anime in TV. Girando per internet ho trovato gente che consigliava di leggere il manga perché l'anime non era all'altezza, comprai il manga è scoprii subito che avevano ragione.
Senza One Piece e Oda non mi sarei mai appassionato al mondo dei manga, quindi devo tantissimo a quest'opera che mi ha avvicinato a un mondo fantastico che neanche conoscevo, quindi grazie!
Non sono d'accordo sul fatto che One Piece sia una "commercialata", certo per quel che arriva in Italia, ovvero l'anime tagliuzzato, censurato e privato dei significati più profondi in modo da farlo comprendere anche ai bambini di 6 anni, e l'edizione italiana del manga della Star Comics, su cui trovo ancora banalissimi errori di traduzione o comunque lievi censure, a primo impatto One Piece può sembrare banale e commerciale, infatti ha tutto ciò che assicura le vendite (combattimenti, personaggi carismatici, power-up, ragazze tettone, almeno qui sono intelligenti e non un semplice contorno, ecc), però oltre a questo c'è molto altro.
Prima di tutto mi piacciono i temi "principali" diciamo, dato che grazie alla geografia così particolare è possibile trovarsi in ogni tipo di contesto e riscontrare svariati temi, il primo dei quali è la <b>libertà</b>: quante volte Rufy dice di non voler conquistare niente, ma pensa solo che il re dei pirati sia la persona più libera di tutti i mari? La possibilità di essere liberi, di poter decidere del proprio destino, di mollare tutto e partire all'avventura, è una delle cose più ambite dai giapponesi, dato che la loro società raramente lo permette. Quindi questo aspetto mi ha sempre affascinata, e legato a questo c'è il desiderio di <b>avverare i propri sogni</b>. Avere un obbiettivo, un sogno da realizzare può essere una cosa scontata, ma il modo in cui Oda analizza l'animo dei propri personaggi, ti rende in grado di fonderti con loro e di auspicare alla realizzazione dei sogni di ognuno.
L'<b>amicizia</b>. Un tema banale certo, ma in nessun altro manga viene affrontato così bene, Oda infatti riesce ad orchestrare perfettamente le vicende, il passato, i segreti di ben nove persone, principalmente, senza dimenticare NESSUNO dei suoi personaggi.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Chi non si è sorpreso di vedere ricomparire Koby cresciuto? Albida e Baggy ricomparire sempre? Rivedere Mr.3 e 2 ad Impel Down? Crocodile dalla parte dei buoni? O anche scoprire l'importanza di Lovoon? Oda riesce in modo sorprendente ad armonizzare centinaia di sottotrame tra loro e con la trama principale.
I colpi di scena ci sono eccome, ma sono più sottili, Oda lascia sempre un indizio, dimostrando di aver già pianificato da anni certi svolgimenti. Ad esempio nel volume 3 si può già distinguere Silvers Railegh da giovane, ritrovato poi 500 capitoli dopo!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Un altro punto a favore di One Piece è il <b>setting</b>, l'ambientazione, in cui secondo me è superiore a QUALSIASI manga. Infatti è riuscito a dare al suo mondo un sistema governativo e un equilibrio di poteri che conosciamo alla perfezione, un mondo la cui geografia è dettagliatissima e ricca di mille particolari, il suo è un mondo VIVO, fantastico perché vi sono luoghi straordinari, ma realistico, per la quantità di particolari e la cura con cui ce lo fa conoscere.
Inoltre vi è un elemento fondamentale, il pathos (ciò che rese grandi le tragedie greche), che non in tutti i manga è presente.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Oda riesce a farmi commuovere semplicemente con l'addio ad una nave, o l'addio a Bibi, mentre ad esempio in Naruto vedendo morire uno dopo l'altro centinaia di ninja non provo niente di che e in Bleach manca quasi completamente.
Se non si leggono gli spoiler sembra un manga per bambini perché "non muore mai nessuno" e può essere prevedibile, ma chi sinceramente non si sarebbe aspettato il salvataggio del fratello! Io lo davo ormai scontato e ci sono rimasta malissimo! Il capitolo di Ace (un po' sono di parte) è il più straziante che abbia mai letto in qualsiasi manga.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Oda riesce quindi a muovere le emozioni di chi lo legge a suo piacimento, e per questo One Piece è il mio manga preferito (shonen).
Prima di tutto mi piacciono i temi "principali" diciamo, dato che grazie alla geografia così particolare è possibile trovarsi in ogni tipo di contesto e riscontrare svariati temi, il primo dei quali è la <b>libertà</b>: quante volte Rufy dice di non voler conquistare niente, ma pensa solo che il re dei pirati sia la persona più libera di tutti i mari? La possibilità di essere liberi, di poter decidere del proprio destino, di mollare tutto e partire all'avventura, è una delle cose più ambite dai giapponesi, dato che la loro società raramente lo permette. Quindi questo aspetto mi ha sempre affascinata, e legato a questo c'è il desiderio di <b>avverare i propri sogni</b>. Avere un obbiettivo, un sogno da realizzare può essere una cosa scontata, ma il modo in cui Oda analizza l'animo dei propri personaggi, ti rende in grado di fonderti con loro e di auspicare alla realizzazione dei sogni di ognuno.
L'<b>amicizia</b>. Un tema banale certo, ma in nessun altro manga viene affrontato così bene, Oda infatti riesce ad orchestrare perfettamente le vicende, il passato, i segreti di ben nove persone, principalmente, senza dimenticare NESSUNO dei suoi personaggi.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Chi non si è sorpreso di vedere ricomparire Koby cresciuto? Albida e Baggy ricomparire sempre? Rivedere Mr.3 e 2 ad Impel Down? Crocodile dalla parte dei buoni? O anche scoprire l'importanza di Lovoon? Oda riesce in modo sorprendente ad armonizzare centinaia di sottotrame tra loro e con la trama principale.
I colpi di scena ci sono eccome, ma sono più sottili, Oda lascia sempre un indizio, dimostrando di aver già pianificato da anni certi svolgimenti. Ad esempio nel volume 3 si può già distinguere Silvers Railegh da giovane, ritrovato poi 500 capitoli dopo!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Un altro punto a favore di One Piece è il <b>setting</b>, l'ambientazione, in cui secondo me è superiore a QUALSIASI manga. Infatti è riuscito a dare al suo mondo un sistema governativo e un equilibrio di poteri che conosciamo alla perfezione, un mondo la cui geografia è dettagliatissima e ricca di mille particolari, il suo è un mondo VIVO, fantastico perché vi sono luoghi straordinari, ma realistico, per la quantità di particolari e la cura con cui ce lo fa conoscere.
Inoltre vi è un elemento fondamentale, il pathos (ciò che rese grandi le tragedie greche), che non in tutti i manga è presente.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Oda riesce a farmi commuovere semplicemente con l'addio ad una nave, o l'addio a Bibi, mentre ad esempio in Naruto vedendo morire uno dopo l'altro centinaia di ninja non provo niente di che e in Bleach manca quasi completamente.
Se non si leggono gli spoiler sembra un manga per bambini perché "non muore mai nessuno" e può essere prevedibile, ma chi sinceramente non si sarebbe aspettato il salvataggio del fratello! Io lo davo ormai scontato e ci sono rimasta malissimo! Il capitolo di Ace (un po' sono di parte) è il più straziante che abbia mai letto in qualsiasi manga.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Oda riesce quindi a muovere le emozioni di chi lo legge a suo piacimento, e per questo One Piece è il mio manga preferito (shonen).
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Se avessi valutato One Piece pochi mesi fa gli avrei dato un 10, ma ora ho notato alcuni particolari degni di critica.
L'opera è curatissima sia per disegni che per trama. I protagonisti di One Piece non sono i soliti pirati che depredano isole e villaggi per arricchirsi, ogni membro della ciurma è infatti molto particolare (include una ex nemica del gruppo, un cyborg, una renna e uno scheletro) e ha un proprio sogno da realizzare, e lo fa agendo in nome dell'amicizia e della speranza, il tutto condito da una velata di ironia e comicità che caratterizza tutta l'opera, anche se non mancano momenti profondamente drammatici (ad esempio il funerale vichingo della Going Merry).
Le saghe sono gestite in modo divino (forse tranne Skypea, che personalmente non mi è piaciuta tanto, il Poignee Griffe e l'oro potevano essere trovati in altri modi) ed è evidente che Oda ha fatto ricerche molto approfondite: Alabasta ricorda l'antico Egitto, mentre la Baroque Works assomiglia alla mafia, Water Seven sarebbe Venezia, infine Impel Down ricorda l'inferno dantesco.
Tuttavia, pur essendo così ben gestita, l'opera presenta alcuni difetti: prima di tutto il buonismo di Oda, che prima di Marineford non ha fatto morire nessun personaggio, tranne che nei flashback (il caso più famoso è stato quello di Pell il falcone, guardiano di Bibi, che ha trasportato una bomba che doveva distruggere l'intera città, ma è sopravvissuto).
Poi l'autore si contraddice da solo: a Enies Lobby Lucci e Blueno hanno detto chiaramente che è impossibile mangiare due frutti del diavolo senza esplodere, invece a Marineford Barbanera assorbe i poteri del frutto Gura Gura di Barbabianca tranquillamente. Un altro difetto è la lunghezza del manga, che dovrebbe finire al volume 100.
Tuttavia One Piece è un'opera gradevolissima, che consiglio ai fan degli shonen.
Se avessi valutato One Piece pochi mesi fa gli avrei dato un 10, ma ora ho notato alcuni particolari degni di critica.
L'opera è curatissima sia per disegni che per trama. I protagonisti di One Piece non sono i soliti pirati che depredano isole e villaggi per arricchirsi, ogni membro della ciurma è infatti molto particolare (include una ex nemica del gruppo, un cyborg, una renna e uno scheletro) e ha un proprio sogno da realizzare, e lo fa agendo in nome dell'amicizia e della speranza, il tutto condito da una velata di ironia e comicità che caratterizza tutta l'opera, anche se non mancano momenti profondamente drammatici (ad esempio il funerale vichingo della Going Merry).
Le saghe sono gestite in modo divino (forse tranne Skypea, che personalmente non mi è piaciuta tanto, il Poignee Griffe e l'oro potevano essere trovati in altri modi) ed è evidente che Oda ha fatto ricerche molto approfondite: Alabasta ricorda l'antico Egitto, mentre la Baroque Works assomiglia alla mafia, Water Seven sarebbe Venezia, infine Impel Down ricorda l'inferno dantesco.
Tuttavia, pur essendo così ben gestita, l'opera presenta alcuni difetti: prima di tutto il buonismo di Oda, che prima di Marineford non ha fatto morire nessun personaggio, tranne che nei flashback (il caso più famoso è stato quello di Pell il falcone, guardiano di Bibi, che ha trasportato una bomba che doveva distruggere l'intera città, ma è sopravvissuto).
Poi l'autore si contraddice da solo: a Enies Lobby Lucci e Blueno hanno detto chiaramente che è impossibile mangiare due frutti del diavolo senza esplodere, invece a Marineford Barbanera assorbe i poteri del frutto Gura Gura di Barbabianca tranquillamente. Un altro difetto è la lunghezza del manga, che dovrebbe finire al volume 100.
Tuttavia One Piece è un'opera gradevolissima, che consiglio ai fan degli shonen.
C'è davvero poco da dire su questo capolavoro del fumetto nipponico, è eccezionale, magnifico, straordinario, probabilmente il meglio sulla piazza al giorno d'oggi. Tutto è messo dove serve e quando serve, i disegni sono l'ideale per il tema trattato, lo stile del sensei Oda è molto caratteristico, i combattimenti sono fantastici, le scenette divertenti sono spassosissime e la trama è una delle più appassionanti, intriganti e fluide che io abbia mai letto. Non c'è nemmeno un capitolo noioso, tutte le saghe ti catturano e ti portano a desiderare intensamente di leggere il volume successivo. E poi i personaggi sono caratterizzati in un modo straordinario, si distaccano molto dagli stereotipi degli shounen e sono cuciti sul ruolo che hanno nella trama.
Insomma, Oda è un genio e One Piece è un capolavoro, 10 pienissimo!
Insomma, Oda è un genio e One Piece è un capolavoro, 10 pienissimo!
Partendo dal presupposto che il "10" non lo si dà ad un manga ancora in svolgimento, One Piece si sta dimostrando col passare degli anni l'unico shounen in grado di raccogliere per davvero l'eredità di Dragon Ball, anzi, portando su tutt'altro livello il suddetto genere.
La storia, in realtà fondamentalmente lineare e caratterizzata dalla crescita dei personaggi principali, si sviluppa nel più complesso mondo immaginario che si sia mai visto nella storia dei manga, un mondo parallelo in cui un'infinità di personaggi molto complessi e caratteristici vivono, si affrontano, spesso collaborano e complottano fra di loro. La cosa "incredibile" è che nonostante siano quasi più interessanti gli sviluppi del mondo in cui vivono, le vicende dei "Mugiwara" non solo sono avvincenti, ma si fanno di capitolo in capitolo sempre più interessanti, in un'escalation di colpi di scena snocciolati ad altissima frequenza di capitolo in capitolo.
Altro particolare di spicco dell'opera è l'evidentissima premeditazione dell'intera storia, il maestro Oda pare avere le idee chiarissime riguardo lo sviluppo della sua opera, nessun personaggio è messo per caso, tutti quanti prima o poi ritorneranno e faranno la loro parte.
Semplicemente eccezionale.
La storia, in realtà fondamentalmente lineare e caratterizzata dalla crescita dei personaggi principali, si sviluppa nel più complesso mondo immaginario che si sia mai visto nella storia dei manga, un mondo parallelo in cui un'infinità di personaggi molto complessi e caratteristici vivono, si affrontano, spesso collaborano e complottano fra di loro. La cosa "incredibile" è che nonostante siano quasi più interessanti gli sviluppi del mondo in cui vivono, le vicende dei "Mugiwara" non solo sono avvincenti, ma si fanno di capitolo in capitolo sempre più interessanti, in un'escalation di colpi di scena snocciolati ad altissima frequenza di capitolo in capitolo.
Altro particolare di spicco dell'opera è l'evidentissima premeditazione dell'intera storia, il maestro Oda pare avere le idee chiarissime riguardo lo sviluppo della sua opera, nessun personaggio è messo per caso, tutti quanti prima o poi ritorneranno e faranno la loro parte.
Semplicemente eccezionale.
Incomincia ad interessarmi al Mondo di One Piece qualche anno fa, quando vidi per la prima volta l'anime. Fu amore a prima vista, carisma, disegni e personalità di tutti i personaggi che man mano venivano fuori mi spinsero ad andare oltre, e così incominciai a leggere il manga e per iniziare comperai i primi 20 volumi, che neanche a farlo apposta divorai uno dopo l'altro.
La cosa che apprezzo veramente di più di questo manga, e di riflesso del suo autore, è la continua voglia di avventura, una voglia che lo porta ad esplorare continuamente nuovi orizzonti e fare in modo che ogni volume non sia mai minimamente monotono.
Secondo il mio personale parere, una persona che da tredici anni porta avanti una storia di tale portata non risultando mai banale, può essere definito solo un GENIO.
Che dire spero che la storia di One Piece non abbia mai fine, certo non sarà così, ma continuare a vivere le avventure di Rufy e Co. per molto tempo non ha prezzo!
La cosa che apprezzo veramente di più di questo manga, e di riflesso del suo autore, è la continua voglia di avventura, una voglia che lo porta ad esplorare continuamente nuovi orizzonti e fare in modo che ogni volume non sia mai minimamente monotono.
Secondo il mio personale parere, una persona che da tredici anni porta avanti una storia di tale portata non risultando mai banale, può essere definito solo un GENIO.
Che dire spero che la storia di One Piece non abbia mai fine, certo non sarà così, ma continuare a vivere le avventure di Rufy e Co. per molto tempo non ha prezzo!
One piece in 10 anni di pubblicazione non ha deluso mai, mantenendo sempre alta l'attenzione del lettore non annoiandolo mai. E non è facile riuscirci. Oda però riesce a gestire storia e personaggi magistralmente sfruttando la possibilità di cambiare le ambientazioni passando da un'isola a l'altra. Proprio questo è uno dei punti di forza di quest'opera insieme alla moltitudine di personaggi creati.
La storia parla del giovane Rufy che si imbarca in un avventuroso viaggio per diventare il Re dei Pirati, e durante il suo percorso incontrerà amici e compagni che entreranno a far parte della sua ciurma e affronterà i più disparati ostacoli per poter proseguire il cammino verso il traguardo prefissato.
Al momento l'opera ha raggiunto quasi i sessanta volumi e il Sensei Oda sembra averne in serbo ancora per molto, probabilmente l'opera completa raggiungerà/supererà i 100 volumi. Tuttavia per quello che ci ha mostrato fino a questo momento il materiale su cui lavorare nella trama c'è e la capacità di Oda nel gestire le cose anche.
Nella tipologia di manga che rappresenta One Piece non ha rivali, infatti non per niente in tutti questi anni ha accatastato record su record. Se i volumi che escono permangono per settimane in cima alle classifiche registrando picchi di vendita sempre più alti, un motivo ci sarà. Inoltre, ulteriore nota positiva è la componente grafica, i personaggi sono tutti ottimamente realizzati e la tecnica di Oda è cresciuta in maniera esponenziale nel tempo, raggiungendo livelli davvero elevatissimi, senza abbandonare il suo stile particolare.
Insomma One Piece è consigliatissimo a tutti, leggendolo non si rimane di certo delusi.
La storia parla del giovane Rufy che si imbarca in un avventuroso viaggio per diventare il Re dei Pirati, e durante il suo percorso incontrerà amici e compagni che entreranno a far parte della sua ciurma e affronterà i più disparati ostacoli per poter proseguire il cammino verso il traguardo prefissato.
Al momento l'opera ha raggiunto quasi i sessanta volumi e il Sensei Oda sembra averne in serbo ancora per molto, probabilmente l'opera completa raggiungerà/supererà i 100 volumi. Tuttavia per quello che ci ha mostrato fino a questo momento il materiale su cui lavorare nella trama c'è e la capacità di Oda nel gestire le cose anche.
Nella tipologia di manga che rappresenta One Piece non ha rivali, infatti non per niente in tutti questi anni ha accatastato record su record. Se i volumi che escono permangono per settimane in cima alle classifiche registrando picchi di vendita sempre più alti, un motivo ci sarà. Inoltre, ulteriore nota positiva è la componente grafica, i personaggi sono tutti ottimamente realizzati e la tecnica di Oda è cresciuta in maniera esponenziale nel tempo, raggiungendo livelli davvero elevatissimi, senza abbandonare il suo stile particolare.
Insomma One Piece è consigliatissimo a tutti, leggendolo non si rimane di certo delusi.
One Piece è un capolavoro, il miglior manga di sempre nel suo genere, superiore anche a Dragon Ball. La storia di One Piece ha un inizio molto semplice, il protagonista Monkey D. Rufy vuole diventare il re dei pirati, ma con il passare del tempo si arricchisce di colpi di scena e di innumerevoli segreti, come gli anni bui della storia, la lettera "D" nel nome di Rufy e di Roger, il tesoro "One Piece", ecc...
Il maestro Oda ha creato un mondo che è fantasia allo stato puro, personaggi strani ben caratterizzati e una storia incredibile, che anche dopo 55 numeri ti appassiona come nessun altro manga riesce a fare, ed è anche divertentissimo, ogni sua pagina vi farà morire delle risate. In Giappone è il manga più seguito e ogni numero rimane in testa alla classifica delle vendite minimo per 2 settimane, sembra che sia l'unico manga a non soffrire la crisi. Consiglio questo capolavoro a tutti bambini, ragazzi e adulti, perché questo è l'unico manga che ti fa sognare insieme ai suoi personaggi e sperare che non finisca mai.
Il maestro Oda ha creato un mondo che è fantasia allo stato puro, personaggi strani ben caratterizzati e una storia incredibile, che anche dopo 55 numeri ti appassiona come nessun altro manga riesce a fare, ed è anche divertentissimo, ogni sua pagina vi farà morire delle risate. In Giappone è il manga più seguito e ogni numero rimane in testa alla classifica delle vendite minimo per 2 settimane, sembra che sia l'unico manga a non soffrire la crisi. Consiglio questo capolavoro a tutti bambini, ragazzi e adulti, perché questo è l'unico manga che ti fa sognare insieme ai suoi personaggi e sperare che non finisca mai.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler.]</b>
Lo shonen i cui volumi quando escono rimangono in cima alla classifica per almeno tre settimane ha moltissimi pregi, ma, siccome nessuno è perfetto, ha anche dei difetti, primo fra tutti la lunghezza: se da un lato fa molto piacere che l’autore non abbia concluso l’avvincente avventura della ciurma pirata più bizzarra della storia in cinque anni come aveva pianificato all’inizio, dall’altro c’è la paura che raggiunga e addirittura superi i 100 volumi, che insomma, sarà una storia bella quanto si vuole, ma sono davvero tanti, sia per lo spazio fisico che per il portafoglio! L’incredibile fantasia del maestro Oda è, da questo punto di vista, il suo maggior difetto, perché potrebbe continuare a sfornare personaggi e situazioni comicissime e tragicissime, che poi è quello che ha fatto fin ora.Questo è infatti anche il maggior pregio di One Piece: la capacità di mischiare momenti buffissimi (a volte anche demenziali) a episodi di una tristezza e tragicità davvero struggenti.
Lo stesso gruppo dei protagonisti vive di questo binomio: ognuno di loro ha un lato bizzarro e spassoso, e unito a quello degli altri crea situazioni che fanno piegare in due dal ridere; ma tutti loro hanno avuto nel loro passato un evento più o meno triste/tragico, ed è proprio il forte trauma che hanno subito che dà loro la forza di andare avanti, sempre e comunque, per raggiungere un obiettivo o mantenere vecchie promesse. Le loro grandi ambizioni sono il motore che li muove: tutti loro puntano in alto che più in alto non si può, tanto da essere considerati dei folli, ma loro continuano imperterriti nella loro strada, e andando avanti con la storia si intuisce che probabilmente i loro sogni convergono verso uno solo: il ritrovamento del misteriosissimo One Piece, il tesoro più grande del mondo (non si sa nemmeno se esista); di certo un grande tesoro ce l’hanno già, e sono le mille avventure che hanno vissuto, le persone che hanno incontrato, i luoghi esotici che hanno visitato… chissà che alla fine il tesoro non sia davvero questo! In fondo i nostri eroi stanno evolvendo in continuazione, e sconfiggeranno tra mille fatiche tutti gli avversari che gli sbarreranno la strada, siano la marina, altre ciurme di pirati, o semplicemente dei megalomani che vogliono dominare il mondo.
Un grosso difetto che ho riscontrato è la quasi totale assenza della morte: infatti non muore proprio nessuno, né i buoni né i cattivi (salvo qualche raro caso accaduto nella saga di Marineford); secondo me il sacrificio di un buono è di grande impatto, ma se poi questo ritorna mi perde molti punti (ad esempio Pell ad Alabasta: ma come fa ad essere ancora vivo? Per me non ha alcun senso!); poi per carità, va bene anche così, ma in fondo dove ci sono le mazzate più o meno violente, ci possono anche scappare dei morti ogni tanto.
Altro difetto è lo schema narrativo ripetuto quasi in tutte le saghe: isola di gente afflitta da un gruppo di malvagi, arrivo dei nostri, numerosi scontri, Rufy che per una cosa o per l’altra non può combattere subito, ma quando arriva lui (sempre all’ultimo momento) non ci sono cavoli per nessuno (essendo il protagonista è anche giusto così). Comunque, dalla saga delle isole Sabaody lui non è più superpotente, anzi le prende di santa ragione più volte, e questa è una cosa giusta e realistica (anche perché se fosse sempre fortissimo non ci sarebbe gusto).
Il disegno, apparentemente molto semplice, è in realtà molto curato e dettagliato, soprattutto nelle affollatissime tavole a doppia pagina: le espressioni, i luoghi, gli oggetti assurdi vengono resi perfettamente. Ho apprezzato il fatto che i personaggi maschili abbiano la pupilla piccola; non mi piace invece il continuo crescere dei seni di Nami e dei personaggi femminili, i cui vitini da vespa fanno risultare sproporzionato tutto il corpo. Una nota di grande merito va alle coloratissime e curatissime copertine, una più bella dell’altra.
In definitiva è un titolo che merita senza dubbio tutto il successo che ha, però forse è tirato un po’ troppo per le lunghe, e conoscendo l’autore, ne avremo ancora per un beeeeeeeel po’…
Lo shonen i cui volumi quando escono rimangono in cima alla classifica per almeno tre settimane ha moltissimi pregi, ma, siccome nessuno è perfetto, ha anche dei difetti, primo fra tutti la lunghezza: se da un lato fa molto piacere che l’autore non abbia concluso l’avvincente avventura della ciurma pirata più bizzarra della storia in cinque anni come aveva pianificato all’inizio, dall’altro c’è la paura che raggiunga e addirittura superi i 100 volumi, che insomma, sarà una storia bella quanto si vuole, ma sono davvero tanti, sia per lo spazio fisico che per il portafoglio! L’incredibile fantasia del maestro Oda è, da questo punto di vista, il suo maggior difetto, perché potrebbe continuare a sfornare personaggi e situazioni comicissime e tragicissime, che poi è quello che ha fatto fin ora.Questo è infatti anche il maggior pregio di One Piece: la capacità di mischiare momenti buffissimi (a volte anche demenziali) a episodi di una tristezza e tragicità davvero struggenti.
Lo stesso gruppo dei protagonisti vive di questo binomio: ognuno di loro ha un lato bizzarro e spassoso, e unito a quello degli altri crea situazioni che fanno piegare in due dal ridere; ma tutti loro hanno avuto nel loro passato un evento più o meno triste/tragico, ed è proprio il forte trauma che hanno subito che dà loro la forza di andare avanti, sempre e comunque, per raggiungere un obiettivo o mantenere vecchie promesse. Le loro grandi ambizioni sono il motore che li muove: tutti loro puntano in alto che più in alto non si può, tanto da essere considerati dei folli, ma loro continuano imperterriti nella loro strada, e andando avanti con la storia si intuisce che probabilmente i loro sogni convergono verso uno solo: il ritrovamento del misteriosissimo One Piece, il tesoro più grande del mondo (non si sa nemmeno se esista); di certo un grande tesoro ce l’hanno già, e sono le mille avventure che hanno vissuto, le persone che hanno incontrato, i luoghi esotici che hanno visitato… chissà che alla fine il tesoro non sia davvero questo! In fondo i nostri eroi stanno evolvendo in continuazione, e sconfiggeranno tra mille fatiche tutti gli avversari che gli sbarreranno la strada, siano la marina, altre ciurme di pirati, o semplicemente dei megalomani che vogliono dominare il mondo.
Un grosso difetto che ho riscontrato è la quasi totale assenza della morte: infatti non muore proprio nessuno, né i buoni né i cattivi (salvo qualche raro caso accaduto nella saga di Marineford); secondo me il sacrificio di un buono è di grande impatto, ma se poi questo ritorna mi perde molti punti (ad esempio Pell ad Alabasta: ma come fa ad essere ancora vivo? Per me non ha alcun senso!); poi per carità, va bene anche così, ma in fondo dove ci sono le mazzate più o meno violente, ci possono anche scappare dei morti ogni tanto.
Altro difetto è lo schema narrativo ripetuto quasi in tutte le saghe: isola di gente afflitta da un gruppo di malvagi, arrivo dei nostri, numerosi scontri, Rufy che per una cosa o per l’altra non può combattere subito, ma quando arriva lui (sempre all’ultimo momento) non ci sono cavoli per nessuno (essendo il protagonista è anche giusto così). Comunque, dalla saga delle isole Sabaody lui non è più superpotente, anzi le prende di santa ragione più volte, e questa è una cosa giusta e realistica (anche perché se fosse sempre fortissimo non ci sarebbe gusto).
Il disegno, apparentemente molto semplice, è in realtà molto curato e dettagliato, soprattutto nelle affollatissime tavole a doppia pagina: le espressioni, i luoghi, gli oggetti assurdi vengono resi perfettamente. Ho apprezzato il fatto che i personaggi maschili abbiano la pupilla piccola; non mi piace invece il continuo crescere dei seni di Nami e dei personaggi femminili, i cui vitini da vespa fanno risultare sproporzionato tutto il corpo. Una nota di grande merito va alle coloratissime e curatissime copertine, una più bella dell’altra.
In definitiva è un titolo che merita senza dubbio tutto il successo che ha, però forse è tirato un po’ troppo per le lunghe, e conoscendo l’autore, ne avremo ancora per un beeeeeeeel po’…
Questo manga può essere definito primo nel suo genere, comprende tutto ciò che si cerca in un fumetto, e anche se ambientato su un periodo fantastico segue molto la realtà, ogni personaggio ha dei difetti, ma anche i suoi pregi, e si completano l'uno con l'altro. Da soli riuscirebbero a combinare poco, ma insieme riescono a superare tutto ciò che si para loro davanti.
Inoltre è forse uno dei pochi manga in circolo che non si auto-contraddice, la storia inoltre ad ogni numero ti va sempre più appassionare, e non c'è mai una pagina in cui non ci sia un colpo di scena che sconvolge tutte le possibili strade che si possano immaginare.
E come ultima ma non da meno importante considerazione, ti dà una filosofia di vita utilizzata nella storia da molti leader: “Il nemico di oggi può essere l'amico di domani”
Inoltre è forse uno dei pochi manga in circolo che non si auto-contraddice, la storia inoltre ad ogni numero ti va sempre più appassionare, e non c'è mai una pagina in cui non ci sia un colpo di scena che sconvolge tutte le possibili strade che si possano immaginare.
E come ultima ma non da meno importante considerazione, ti dà una filosofia di vita utilizzata nella storia da molti leader: “Il nemico di oggi può essere l'amico di domani”
Il primo manga che ho letto, ed è stato subito amore a prima vista.
Amo profondamente One Piece, lo amo perché mi rallegra le giornate, mi distrae, mi commuove, mi fa piangere, mi appassiona, mi fa venir voglia di prendere il primo aereo per il Giappone per andare a trovare il sommo Eiichiro Oda per stringergli la mano e complimentarmi con lui per questo capolavoro assoluto.
A me i pirati non interessavano particolarmente, ma leggendo le pagine di questo manga favoloso mi sono avvicinato ad un mondo fatto di potenti corsari, renne parlanti, ragazze bellissime, scheletri spassosi, cyborg carpentieri, spadaccini valorosi, bugiardi nasuti, cuochi con sopracciglia ricciolute e un ragazzo col cappello di paglia: Monkey D. Rufy, che a prima vista non sembrerebbe affatto il capitano perché è distratto, sciocco e mangione, ma al momento giusto tira fuori una forza enorme e sfruttando i poteri del frutto Gom Gom dà tutto per la sua ciurma e la sua famiglia.
I disegni sono molto ben fatti e articolati, Eiichiro usa al meglio i chiaroscuri, le ombreggiature, le retine, e i paesaggi sono realizzati minuziosamente, niente è lasciato al caso in One Piece: ogni particolare viene tenuto in considerazione e personaggi che avevamo lasciato per strada ritornano alla ribalta e occupano ruoli decisivi per il prosieguo della storia, per non parlare dell'originalità dei Frutti del Diavolo, che conferiscono poteri a chi se ne ciba, o agli innumerevoli misteri che devono essere ancora svelati. Non mi ha mai annoiato One Piece e mai lo farà, il ritmo è costante e ti trascina sempre di più, fino a che uno non si ritrova come me: ad aspettare ogni settimana con trepidazione che esca il nuovo capitolo in Giappone.
Diventerò il Re dei pirati!
Amo profondamente One Piece, lo amo perché mi rallegra le giornate, mi distrae, mi commuove, mi fa piangere, mi appassiona, mi fa venir voglia di prendere il primo aereo per il Giappone per andare a trovare il sommo Eiichiro Oda per stringergli la mano e complimentarmi con lui per questo capolavoro assoluto.
A me i pirati non interessavano particolarmente, ma leggendo le pagine di questo manga favoloso mi sono avvicinato ad un mondo fatto di potenti corsari, renne parlanti, ragazze bellissime, scheletri spassosi, cyborg carpentieri, spadaccini valorosi, bugiardi nasuti, cuochi con sopracciglia ricciolute e un ragazzo col cappello di paglia: Monkey D. Rufy, che a prima vista non sembrerebbe affatto il capitano perché è distratto, sciocco e mangione, ma al momento giusto tira fuori una forza enorme e sfruttando i poteri del frutto Gom Gom dà tutto per la sua ciurma e la sua famiglia.
I disegni sono molto ben fatti e articolati, Eiichiro usa al meglio i chiaroscuri, le ombreggiature, le retine, e i paesaggi sono realizzati minuziosamente, niente è lasciato al caso in One Piece: ogni particolare viene tenuto in considerazione e personaggi che avevamo lasciato per strada ritornano alla ribalta e occupano ruoli decisivi per il prosieguo della storia, per non parlare dell'originalità dei Frutti del Diavolo, che conferiscono poteri a chi se ne ciba, o agli innumerevoli misteri che devono essere ancora svelati. Non mi ha mai annoiato One Piece e mai lo farà, il ritmo è costante e ti trascina sempre di più, fino a che uno non si ritrova come me: ad aspettare ogni settimana con trepidazione che esca il nuovo capitolo in Giappone.
Diventerò il Re dei pirati!
Il primo dei "grandi shounen".
TRAMA
Un ragazzo vuole diventare il "re dei pirati" e per questo parte per un avventura (a blocchi) intorno al mondo.
La trama come ho anticipato è veramente a blocchi: il gruppo di eroi arriva a una nuova isola, si "prepara il campo" con qualche avvenimento e poi partono i combattimenti con Rufy contro il capo, Zoro contro il secondo più forte, Sanji contro il terzo più forte e gli altri contro i restanti. Inizialmente le prendono, poi dopo stratagemmi/allenamenti/power-up combattono di nuovo e questa volta vincono.
Ripartono per la prossima isola e il ciclo si ripete.
DISEGNI
Il tratto che più colpisce di questo manga.
Sia gli ambienti che i personaggi sembrano quasi delle caricature, tutta l'opera infatti è caratterizzata da un humor dirompente e continuo.
PERSONAGGI
Strani e al tempo stesso carismatici, un'accoppiata che può far storcere il naso, ma che si rivela invece vincente.
CARISMA
È il manga più venduto del mondo, di certo non gli manca!
CONCLUSIONI
One Piece è un manga incredibilmente trascinante, nonostante la trama scontata e il sistema a blocchi, che è riuscito a diventare quello che è grazie alla simpatia e all'originalità dei personaggi e del disegno.
A mio parere non merita l'enorme successo (io odio Dragon Ball e i suoi cloni ancora di più!), ma resta comunque un'opera discreta.
Molto bella la morale di fondo, quasi anarchica, di seguire ad ogni costo i propri sogni, molto strana per un manga, dato che i giapponesi sono famosi per la loro morale e il loro onore ferreo.
TRAMA
Un ragazzo vuole diventare il "re dei pirati" e per questo parte per un avventura (a blocchi) intorno al mondo.
La trama come ho anticipato è veramente a blocchi: il gruppo di eroi arriva a una nuova isola, si "prepara il campo" con qualche avvenimento e poi partono i combattimenti con Rufy contro il capo, Zoro contro il secondo più forte, Sanji contro il terzo più forte e gli altri contro i restanti. Inizialmente le prendono, poi dopo stratagemmi/allenamenti/power-up combattono di nuovo e questa volta vincono.
Ripartono per la prossima isola e il ciclo si ripete.
DISEGNI
Il tratto che più colpisce di questo manga.
Sia gli ambienti che i personaggi sembrano quasi delle caricature, tutta l'opera infatti è caratterizzata da un humor dirompente e continuo.
PERSONAGGI
Strani e al tempo stesso carismatici, un'accoppiata che può far storcere il naso, ma che si rivela invece vincente.
CARISMA
È il manga più venduto del mondo, di certo non gli manca!
CONCLUSIONI
One Piece è un manga incredibilmente trascinante, nonostante la trama scontata e il sistema a blocchi, che è riuscito a diventare quello che è grazie alla simpatia e all'originalità dei personaggi e del disegno.
A mio parere non merita l'enorme successo (io odio Dragon Ball e i suoi cloni ancora di più!), ma resta comunque un'opera discreta.
Molto bella la morale di fondo, quasi anarchica, di seguire ad ogni costo i propri sogni, molto strana per un manga, dato che i giapponesi sono famosi per la loro morale e il loro onore ferreo.
<b>[Attenzione, lievi spoiler]</b>
Chi non conosce One Piece o non ne ha mai sentito parlare sicuramente non può definirsi appassionato di manga: parliamo infatti del manga indicato da tutti come l’erede di Dragon Ball e del manga che attualmente vende di più in Giappone (non in Europa e nel mondo però, dove la superiorità su Naruto non è schiacciante come in patria).
Nonostante da queste prime righe possa sembrare un grande estimatore della serie, il mio pensiero in realtà è diametralmente opposto: considero infatti One Piece il manga più sopravvalutato di sempre.
Attenzione però, dico questo non perché One Piece non sia bello o perché non si legga volentieri, ma semplicemente perché è stato scambiato dalle masse come qualcosa che non è, ovvero un capolavoro: l’autore Eichiro Oda è secondo me partito con l’idea di creare un manga molto leggero ma allo stesso tempo appassionante, simpatico e che facesse un po’ la parodia di se stesso senza caricare troppo la sua serie di elementi che la facessero eleggere a manga dalla qualità cristallina. Il fulcro di One Piece è appassionare divertendo, non è certo una lettura intensa o impegnativa, e direi che ormai all’interno del mondo shonen odierno sia rimasto uno dei pochi manga (se non l’unico) senza uno straccio di contenuti, senza uno straccio di crescita interna psicologica dei personaggi, senza uno straccio di trama “vera” (approfondirò il concetto più avanti) e senza uno straccio di logica. Tutto ciò non sarebbe necessariamente un difetto se si leggesse One Piece per quello che è, il discorso cambia se si usano parole come "capolavoro" o se ci mettiamo a recensirlo: al mondo d’oggi ci sono infatti shonen molto più maturi e completi, molti dei quali vantano contenuti molto più importanti, puntando spesso e volentieri sulla psicologia dei personaggi e sulla loro crescita interna.
Al cospetto di questi manga, se di qualità si vuole parlare (e qualità non è sinonimo di “oh quanto è bello e divertente questo manga“), One Piece appare certamente in difficoltà.
Ma vediamo di analizzarlo in dettaglio.
Parliamo di trama: One Piece viene ideato con la precisa idea di creare un manga a saghe. Questa scelta abbastanza arcaica (ormai nessun manga ha un concetto di saga così drastico, senza nessun collegamento fra una e l‘altra) si è rivelata commercialmente parlando azzeccatissima, perché permette all’autore di non dare una reale trama di base al manga (se non che il protagonista vuole arrivare in fondo al suo viaggio per diventare il Re dei pirati) e di creare una trama per ogni isola su cui la ciurma approda. In questo senso un manga sui pirati, affiancato al ragionamento 1 isola = 1 mini trama è sicuramente stata un’ottima scelta, degna di quel volpone dell’autore.
Ogni saga ha una mini trama che si attesta attorno ai 10/15 volumi, finita una ne inizia un’altra. Ogni tanto poi, l’autore piazza all’interno di un’isola qualche indizio palesemente fine a se stesso che servirebbe a creare un’ipotetica maxi trama a questo manga, in relazione circa 5 pagine ogni 15 volumi per non rischiare di dover concludere la serie in tempi troppo brevi, visto che si va avanti così “solo“ da 13 anni.
La cosa che fa più innervosire di questi “indizi” è che Oda ce li da rimanendo sempre abbottonato, senza mai rischiare nulla che possa compromettere poi la libertà futura del manga: l‘autore infatti non vuole imbrigliarsi a trame antipatiche a cui dar retta e dar un filo logico, ma vuole continuare a vivere di mini trame e alla giornata, in modo tale da poter rigirare la situazione a suo favore appena possibile.
La cosa più assurda sta però nel sentire dire a Oda stesso, quando lo intervistano, di aver avuto già in testa tutto dall’inizio, e nel vedere che c’è anche qualcuno che ci crede.
E’ solamente la sua parola, senza nessuna prova tangibile.
Un autore che ha già ideato tutto a tavolino, non si fa certo pregare nel rimpinzare i primissimi volumi della sua serie di particolari dettagliatissimi, che ritirerà fuori verso la fine del manga per chiudere il cerchio e dimostrare di aver avuto in testa tutto dall’inizio. Ma soprattutto, un autore che ha già in mente tutto dall’inizio, fa muovere i vari personaggi grazie ad avvenimenti logici conseguenti, non a casaccio. In One Piece si gode chiaramente di ideazioni momentanee, non certo decise a tavolino dall’autore prima dell’inizio della serie perchè tutto quello che ci viene svelato e ci viene fatto passare per trama, in realtà non affonda le proprie radici nel passato del manga, visto che non esistono cose a cui all’inizio non fai caso o non dai un senso, che poi grazie a spiegazioni future acquistano significato e ti fanno capire la genialità dell’autore.
Questo furbacchione ogni tanto salta su e dice cose sconvolgenti legate a Gold Roger, alle origini del mondo ecc ecc, ma se ci si pensa, potrebbe averci anche pensato il giorno prima: non è che il manga si è mosso in funzione di quello che ti ha appena detto (senza fartelo capire) in tutti questi anni di pubblicazione.
Smascherata quindi l’idea furba dell’autore per faticare poco, non imbrigliarsi in trame da “mantenere” e ottenere comunque ottimi riscontri da parte dei lettori, si potrebbe però comunque pensare che in fin dei conti anche unire tanti mini trame può essere gradevole: è un modo per resettare situazioni, personaggi, mondi, cattivi a ogni “x” volumi, cosa che rende il manga sempre fresco e non annoia mai. Insomma, Oda sembrerebbe aver trovato il modo per rendere un manga eterno, e il nostro genio usa proprio il suddetto metodo per gettare fumo negli occhi dei fans. La nota dolente è però che tutte queste saghe sono identiche fra loro:
- i nostri arrivano su un isola;
- su quest’isola c'è di solito un mistero (o un problema) e un personaggio cattivo molto forte, che si riconosce facilmente perché è colui che Rufy inizia a maledire e ad offendere già dopo 3 pagine anche se questo ancora non gli ha fatto nulla;
- Rufy è impossibilitato a combattere (perchè sviene, perchè si perde, perchè "ha una palla di metallo fusa col braccio" ecc ecc);
- mancando il capitano, è compito degli altri iniziare a combattere. Ci si potrebbe a questo punto chiedere il motivo che li sta spingendo a combattere, siccome nessuno li ha chiamati e nessuno gli ha chiesto niente, ma si finirebbe col non trovare nessuna risposta degna di nota;
- Zoro le prende;
- Sanji le prende;
- Usop e Chopper urlano;
- Robin sparisce per tutto il tempo;
- Nami piange;
- Rufy si libera del precedente intoppo, arriva sul campo di battaglia e ne prende anche lui a tal punto che una persona normale dovrebbe morire (trapassato da un uncino e abbandonato nel deserto di solito succede);
- i nostri si caricano, d'altronde ognuno di loro ha un sogno da difendere, e non mancheranno di ricordarcelo urlando disperatamente le solite 3 o 4 frasi;
- spunta fuori un gruppo/associazione che dipende dal boss cattivo;
- Rufy combatte contro il capo;
- Zoro combatte contro il secondo più forte;
- Sanji combatte contro il terzo più forte;
- Usopp-Chopper-Nami combattono contro i restanti avversari (di solito questi combattimenti sono veramente assurdi e finiscono con una incredibile quanto improbabile vittoria per i nostri) o vanno in aiuto a compagni più forti, spesso solo a rompere le scatole;
- passano un paio di volumi di rissa;
- i buoni vincono anche se sono nelle stesse identiche condizioni che solo qualche volume prima li aveva costretti alla resa;
- Robin riappare dal nulla con una storia assurda;
- Nami è già sulla nave pronta a salpare;
- liberano l'isola dal cattivo, senza guadagnarci nulla;
- partono per un altra isola.
n.b.
La trama potrebbe subire una variazione nel caso in cui su quest' isola incontrassero un personaggio che all'inizio bisticcia con loro e che proprio odia i pirati. Ma anche lui sicuramente avrà un sogno, e alla fine è una brava persona. Quindi si unirà alla ciurma. Logico no? Anche perché casualmente questo personaggio, che senza motivazione alcuna è fortissimo in combattimento, è proprio il personaggio che mancava all’occorrenza nell’economia della nave (un cuoco, un carpentiere, un musicista ecc ecc). Certo, insomma forte e utile, proprio una bella “fortuna”… li trovano proprio tutti loro! Che coincidenze fortuite, questo Rufy è proprio amato da Dio!
Ora molti di voi staranno pensando che ho esagerato, che ho fatto una parodia assurda e roba simile, ma guardate bene che non sto scherzando né esagerando, chi non ci crede può controllare. Se si sintetizzano le varie trame delle isole di questo manga, ne verrà fuori sempre il medesimo schema: pur variando le situazioni, tutte le isole godono della medesima trama, soprattutto nei primi 40/45 volumi, visto che da Thriller Bark in poi qualcosa sembra che stia iniziando a cambiare.
Insomma, Oda trova il modo di allungare il brodo in maniera indegna, ma i fans che lo seguono purtroppo si fanno accecare dalla sua furbizia con cui li frega perennemente. Altro esempio? Eccovi serviti: dopo 50 volumi, decide bene di far scomparire tutti i membri della ciurma, e di affiancare al protagonista nuovi compagni. Per farlo, lo fa andare in prigione, dove incontrerà vecchi nemici che si uniranno a lui. Ed ecco che il fan pensa: “cavolo ha collegato fatti e cose accadute 10 anni fa, ha fatto venir fuori personaggi che sembravano dispersi, è proprio un genio”.
Peccato che la genialità non stia da nessuna parte: quei personaggi arrivati a quel punto si trovano li per caso, si alleano per caso e agiscono per caso. Non c’è un incrocio di trama che effettivamente e logicamente dia un senso al fatto che questi personaggi tornino fuori “perché servono”, ne ci sono collegamenti col ruolo che questi vecchi volti ebbero un tempo in relazione alla saga circostante, semplicemente l’autore butta fumo negli occhi con un altro mezzuccio dei suoi. Se al posto dei personaggi vecchi avesse affiancato a Rufy dei galeotti nuovi, sarebbe cambiato qualcosa? No, of course, perché il personaggio, pur essendo un volto vecchio, non è utile a Rufy “perché è vecchio”, ma “perché è forte“… il discorso però è che con personaggi nuovi, il lettore non avrebbe avuto la sua dose di fumo negli occhi quotidiana. E questo no, non va bene. Dopo il lettore medio non poteva dire “Wooooow, ha collegato la trama vecchia, che genio!”.
Ho finito, dite voi? No, assolutamente. Vi è un altro difetto enorme che questo autore ha nel raccontare ogni situazione (che sia maxi trama o mini saga): Oda ha infatti il viziaccio di fomentare le storie al massimo per attirare l'attenzione e aumentare il pathos del lettore che si chiede “cavolo che situazione disperata, e ora come faranno a venirne fuori?”, solo che poi una volta su due queste cose gli sfuggono di mano e non sa più come controllarle. Decide così di crearsi “con la forza” una soluzione di ripiego, l’importante è che sia originale in modo tale che poi il lettore non valuti la logica di tale scelta, ma solo il contenuto “artistico” che in molti spacciano col falso nome di “originalità”. Per fare un esempio, Rufy e i suoi non sarebbero mai usciti vivi da Enies Lobby senza quella storia assurda della nave che prende coscienza, si mette a parlare e di sua iniziativa va a salvarli proprio nel momento in cui sono circondati da navi della marina su un pezzo di cemento galleggiante, feriti quasi a morte, senza possibilità di muoversi e di scappare. Oda era con le spalle al muro e si è inventato quella storia patetica.
Questa è chiaramente una soluzione assurda, ma proprio come spiegavo prima il lettore si sofferma nel dire “wow che poesia la nave che parla, che originalità… e poi comunque non è assurdo, siamo in un mondo di fantasia e tutto è lecito”.
Ma qui vi frego di nuovo: un mondo fantastico non significa un mondo dove tutto è lecito, ma significa che all’inizio del manga l’autore deve gettare le basi per creare un universo non realistico, che deve comunque avere determinate leggi. E allora ecco che in un manga le persone volano, in un altro no. In un manga le persone esplodono onde energetiche, in un altro uccidono la gente scrivendo su un quaderno.
Sono tutti mondi di fantasia, ma ovviamente hanno un criterio e seguono la logica delle regole che l’autore ha inserito in quel determinato mondo: la genialità dell’autore sta nel creare mondi di fantasia che siano verosimili, e giostrare i vari eventi senza mai sforare da “quello che si può in quel mondo” a quello che “non si può”, perché anche in un mondo di fantasia dove magari ci sono i draghi non è detto poi che le persone possano volare (per fare un esempio stupido).
Ecco, altra rogna per l’autore che dopo essersi schivato il problema del “dare retta” ad una trama col metodo descritto in precedenza, decide di eliminarsi un altro problema alla radice: ed è così che quindi nel mondo di One Piece… si può tutto! Spuntano quindi uomini incastrati in un forziere, isole nel cielo, zombie, navi che parlano, cyborg, scheletri coi capelli che mangiano e bevono, uomini comuni mortali che cadono da altezze inaudite e non si incrinano nemmeno una costola, poteri che vanno dall’allungamento delle braccia (cosa che rimane nel campo dell’immaginabile) al divenire luce o ombra (fenomeni che, come tali, non hanno relazione con la fisicità del primo potere iniziale).
Insomma, nulla di queste cose che prese di per se sono certamente trovate geniali, ha un collegamento logico con le altre, vivono tutte di luce propria e sono possibili solo in un mondo senza regole, perché in un mondo o ci sono gli zombie o ci sono isole nel cielo, o ci sono cyborg o navi che parlano, perché siccome tutte queste cose sono supportate da “fisiche” indipendenti, non ci può essere una cosa che le giustifica tutte.
Ma anche qui il fan non va oltre, si ferma nel dire “cavolo, guarda che trovate geniali che ha Oda, è proprio un manga originale”… altro fumo negli occhi.
Ma, direte voi, anche con questi difetti (che ci sono, non mi sto inventando nulla, ne sto dando il mio giudizio, sto parlando in maniera oggettiva) un manga non si basa solo sulla trama. Va bene, parliamo ora dei personaggi: in teoria questo nasce come punto forte dell’opera, sono tutti simpaticissimi, pazzi e ben caratterizzati. Il modo di interagire fra loro è unico e realistico, insomma ti immedesimi e ti sembra di stare in mezzo a loro quando scherzano. All'inizio era bello vedere Usopp fare la figura dell’idiota, Chopper fare l‘isterico, Sanji fare gli occhi dolci a tutte le donne, Zoro perdersi ovunque, Nami fare la super donna assatanata di soldi, Rufy agire d’istinto sempre e ovunque e Robin osservare con attenzione senza dire assolutamente nulla, ma alla lunga queste situazioni sempre identiche non fanno più ridere! Basta! Insomma, quello che c’era di buono sotto questo aspetto viene deturpato da una monotonia dilagante, mentre quello che già non funzionava prima continua a non funzionare nemmeno col passare dei volumi: è assurdo infatti che tutti i buoni abbiano il background totalmente uguale, fotocopiato direi con lo stesso metodo con cui vengono fotocopiate le saghe delle isole. Insomma, c’è solo un copione originale che ci dice che questo personaggio in un’età individuabile (per tutti) attorno ai 10 anni o meno, ha avuto un forte trauma dovuto al fatto che una persona a lui molto vicina è morta o in tutti i casi si è sacrificata per lui (morte che tra l’altro può avvenire solo in questi flash back, perché secondo Oda nel presente non si può morire, chiedere a Pen di Alabasta per maggiori conferme). Proprio questo episodio farà nascere nel nostro personaggio la voglia di realizzare un sogno (alcuni veramente assurdi e privi di logica), che lo porterà a diventare un pirata e a rischiare la vita per vederlo realizzato.
Insomma, cambiano solo i nomi dei personaggi, le persone che li traumatizzarono e il tipo di sogno (che parte sempre col “voglio fare o diventare x”).
Ovviamente poi, questi personaggi vivono mille esperienze ma dopo 50 volumi nessuno sembra aver avuto nessun tipo di maturazione interna, tanto è vero che sono identici alla loro prima apparizione.
Da questo punto di vista, non pretendo in un shonen chissà quali caratterizzazioni o spunti psicologici, ma vorrei almeno veder abbozzata una crescita e qualche cambiamento, frutto delle esperienze vissute. Qui invece, queste esperienze non hanno insegnato proprio nulla, ed è un peccato.
Be', direte, questo manga l’hai massacrato abbastanza… be' signori, il bello deve ancora venire. Perché se su tutto questo si può chiudere un occhio, i picchi di ridicolo più alti questo manga li tocca nei combattimenti: non esiste il concetto di crescita, il Rufy del volume 1 è forte come il Rufy del volume 50 ma non ci viene spiegato mai perché è così forte, siccome già da subito si chiarisce il fatto che con il solo frutto del diavolo non si può diventare così forti. Avrà fatto qualche allenamento? Bho! non è dato a sapersi. Ma se per lui si può anche soprassedere, siccome comunque ha mangiato un frutto del diavolo, non si può fare il medesimo discorso sugli altri: Sanji, Zoro e Usopp, per esempio, sono 3 comuni mortali. I primi 2 molto forti (anche loro si saranno allenati, come non è dato sapersi, siccome uno girando su se stesso provoca scintille tali da incendiarsi la gamba e uno simula di avere 6 braccia) ma pur sempre umani. Un umano col solo allenamento (per quanto assurdo e disumano sia stato) non può cadere da una altezza come quella dell’upper yard, assimilabile all’altezza dell’Everest o del K2, e atterrare senza nemmeno incrinarsi una costola. Ah, ma già, è vero, questo è un mondo di fantasia vero? So che voi fan di One Piece che state leggendo questa recensione lo avrete pensato… ma come vi ho già spiegato, la fantasia va contestualizzata, altrimenti i manga li può fare anche Muchacha di Art Attack, che di fantasia ne ha da vendere…
C’è poi Usopp (o Sogeking che dir si voglia), preso per i fondelli fin dal primo capitolo per la sua totale inutilità in combattimento, che si vede però una volta fracassare il cranio (con tanto di disegnino di Oda atto a farci vedere l’ossatura interna del naso che si sbriciola) per poi rialzarsi e vincere ovviamente con una botta di fortuna mista a casualità, sconfiggendo il nemico al primo colpo dopo che quello l’aveva malmenato per interi volumi (questo succede però in tutti i combattimenti, non solo nei suoi), mentre un’altra volta lo si vede fulminato assumendo per questo un colorito simile al nero abbrustolito di una salsiccia tenuta troppo sul barbecue, e mettendo gli occhi in posizione simile a quella dei deceduti, ma pronto però a rialzarsi dopo circa 7 o 8 ore (nel manga passano un po’ di volumi, ma se si tiene il conto del tempo in realtà è vicinissimo) dopo utilissima bendatura (eh beh, si sa che le bende cicatrizzano le ustioni), andando ad arrampicarsi in modi impossibili insieme al compagno Sanji (ma lui è forte, per lui è lecita una cosa del genere…).
Nami però è sicuramente la migliore: all’inizio sta sulla nave, poi però Oda si accorge che facendo combattere solo gli uomini le saghe finivano in fretta, e decide così di farla entrare in azione con un bastone magico (?) che richiama le nuvole e connessi lampi, pioggia, tifoni ecc ecc. E, sapete… funziona sul serio! Anche lei poi quindi diventa forte un sacco e batte i nemici… ah appunto, i nemici, il vero bello di tutto il discorso: all’arrivo sull’isola, la ciurma ha sempre un primo meeting col gruppo dei cattivi (che casualmente numericamente è sempre pari con quello dei buoni) e ne esce devastata: Oda ci da come margine d’esempio per aumentare il dramma, il fatto che Rufy (il buono più forte) è si e no all’altezza di uno dei tirapiedi del boss finale, che con la forza attuale non riuscirebbe nemmeno a sfiorare con un dito. Situazione drammatica, ma voi direte “eh ma in tutti i manga e così, poi si allenano o comunque migliorano e alla fine vincono”. Ecco appunto “si allenano” o “succede qualcosa”, ma non è che il solo fatto che siano passati 15 volumi giustifichi il fatto che solo con le motivazioni tutti i personaggi siano diventati improvvisamente più forti di tutti gli stessi nemici che prima non riuscivano nemmeno ad avvicinare!
A dire il vero, ogni tanto succede qualcosa di simile al power up, ma forse era meglio non vederlo: sto parlando del piede incandescente di Sanji o del gear (second o third, decidete voi) di Rufy, entrambe buttate li senza nessuna logica e senza nessun senso, insomma completamente improvvisate sul momento (magari ci ha pensato anni prima, ma senza mai lasciare un indizio e senza mai darsi delle regole, un lettore non può imporsi di pensare che l’autore ci abbia pensato tempo prima, non ci sono prove o tracce nel manga).
E comunque in linea di massima non capisco perché i nemici pestano i buoni per 6 volumi, poi il buono con un solo e ultimo colpo vince e l’avversario non è in grado più di rialzarsi…ah, già, le motivazioni dite voi… cavolo Oda, che geniaccio!
Rimanendo ancora in tema combattimenti, c’è da dire che comunque ci va di lusso quando abbiamo il combattimento 1 vs 1: spesso infatti Oda si diverte a piazzare 2 persone contro un intero esercito, facendo comunque uscire vincitrici le 2 persone. La cosa, oltre ad essere palesemente assurda, non è nemmeno bella da vedere, perchè combattimenti di questo tipo non possono non risultare caotici alla lettura. Non contento però, da un po’ di tempo a questa parte il nostro eccentrico autore si diverte a mettere nella mischia anche giganti e bestie enormi, che aumentano ancor di più la confusione.
Ok, basta, è ora del voto: 7.
Ma come, direte voi, dopo tutta queste critiche dai 7 (anche se io considero 10 come voto massimo, e in questo contesto 7 è un voto discreto ma nella norma)?
Certo, perché io non dico che One Piece non sia bello: le avventure sono appassionanti ed emozionanti nonostante la ripetitività, i personaggi comunque gradevoli e spesso geniali anche nella loro monotonia, quel senso di avventura, di esplorazione e di sogno che trasuda dalle pagine è unico e l’originalità nel design dei personaggi di Oda ma anche delle isole o delle situazioni è spesso sorprendente, anche se magari priva di una ferrea logica. A tutto si aggiunge poi un disegno, quello si, originale e innovativo, dettagliato e curato, in netta evoluzione rispetto ai primi volumi. Incredibili alcune tavole che riescono a raffigurare anche il più piccolo dettaglio, sempre con l’Oda-Style, che ci permettono di vivere veramente un viaggio con Rufy & Co.
Il messaggio che voglio dare con questa recensione è che questo è si un bel manga, che va preso però per quello che è. Il fatto che piaccia per via delle furbate di Oda, molto bravo ad aver creato un prodotto che si legge volentieri sempre, non significa che il manga sia qualitativamente ottimo: ha, come elencato, lacune enormi tecnicamente parlando.
Anche se quelli che ho elencato possono non essere difetti per i fan più accaniti, perché a loro il manga piace così, non è comunque negabile che esistano e a partire da questo concetto la qualità di questo manga non può essere nemmeno paragonata alla qualità di altri shonen, sia vecchi che nuovi.
One Piece e il suo autore si sono avventurati nella strada dell’alternativo, realizzando un prodotto che piace e interessa magari anche più di altri manga qualitativamente migliori, proprio grazie alla sua semplicità, ma il giudizio non deve MAI sforare questa labile contraddizione.
In parole povere, un conto è il piacere che si prova a leggere qualcosa, un conto è darne un giudizio tecnico e qualitativo, possibilmente oggettivo e neutrale.
Chi non conosce One Piece o non ne ha mai sentito parlare sicuramente non può definirsi appassionato di manga: parliamo infatti del manga indicato da tutti come l’erede di Dragon Ball e del manga che attualmente vende di più in Giappone (non in Europa e nel mondo però, dove la superiorità su Naruto non è schiacciante come in patria).
Nonostante da queste prime righe possa sembrare un grande estimatore della serie, il mio pensiero in realtà è diametralmente opposto: considero infatti One Piece il manga più sopravvalutato di sempre.
Attenzione però, dico questo non perché One Piece non sia bello o perché non si legga volentieri, ma semplicemente perché è stato scambiato dalle masse come qualcosa che non è, ovvero un capolavoro: l’autore Eichiro Oda è secondo me partito con l’idea di creare un manga molto leggero ma allo stesso tempo appassionante, simpatico e che facesse un po’ la parodia di se stesso senza caricare troppo la sua serie di elementi che la facessero eleggere a manga dalla qualità cristallina. Il fulcro di One Piece è appassionare divertendo, non è certo una lettura intensa o impegnativa, e direi che ormai all’interno del mondo shonen odierno sia rimasto uno dei pochi manga (se non l’unico) senza uno straccio di contenuti, senza uno straccio di crescita interna psicologica dei personaggi, senza uno straccio di trama “vera” (approfondirò il concetto più avanti) e senza uno straccio di logica. Tutto ciò non sarebbe necessariamente un difetto se si leggesse One Piece per quello che è, il discorso cambia se si usano parole come "capolavoro" o se ci mettiamo a recensirlo: al mondo d’oggi ci sono infatti shonen molto più maturi e completi, molti dei quali vantano contenuti molto più importanti, puntando spesso e volentieri sulla psicologia dei personaggi e sulla loro crescita interna.
Al cospetto di questi manga, se di qualità si vuole parlare (e qualità non è sinonimo di “oh quanto è bello e divertente questo manga“), One Piece appare certamente in difficoltà.
Ma vediamo di analizzarlo in dettaglio.
Parliamo di trama: One Piece viene ideato con la precisa idea di creare un manga a saghe. Questa scelta abbastanza arcaica (ormai nessun manga ha un concetto di saga così drastico, senza nessun collegamento fra una e l‘altra) si è rivelata commercialmente parlando azzeccatissima, perché permette all’autore di non dare una reale trama di base al manga (se non che il protagonista vuole arrivare in fondo al suo viaggio per diventare il Re dei pirati) e di creare una trama per ogni isola su cui la ciurma approda. In questo senso un manga sui pirati, affiancato al ragionamento 1 isola = 1 mini trama è sicuramente stata un’ottima scelta, degna di quel volpone dell’autore.
Ogni saga ha una mini trama che si attesta attorno ai 10/15 volumi, finita una ne inizia un’altra. Ogni tanto poi, l’autore piazza all’interno di un’isola qualche indizio palesemente fine a se stesso che servirebbe a creare un’ipotetica maxi trama a questo manga, in relazione circa 5 pagine ogni 15 volumi per non rischiare di dover concludere la serie in tempi troppo brevi, visto che si va avanti così “solo“ da 13 anni.
La cosa che fa più innervosire di questi “indizi” è che Oda ce li da rimanendo sempre abbottonato, senza mai rischiare nulla che possa compromettere poi la libertà futura del manga: l‘autore infatti non vuole imbrigliarsi a trame antipatiche a cui dar retta e dar un filo logico, ma vuole continuare a vivere di mini trame e alla giornata, in modo tale da poter rigirare la situazione a suo favore appena possibile.
La cosa più assurda sta però nel sentire dire a Oda stesso, quando lo intervistano, di aver avuto già in testa tutto dall’inizio, e nel vedere che c’è anche qualcuno che ci crede.
E’ solamente la sua parola, senza nessuna prova tangibile.
Un autore che ha già ideato tutto a tavolino, non si fa certo pregare nel rimpinzare i primissimi volumi della sua serie di particolari dettagliatissimi, che ritirerà fuori verso la fine del manga per chiudere il cerchio e dimostrare di aver avuto in testa tutto dall’inizio. Ma soprattutto, un autore che ha già in mente tutto dall’inizio, fa muovere i vari personaggi grazie ad avvenimenti logici conseguenti, non a casaccio. In One Piece si gode chiaramente di ideazioni momentanee, non certo decise a tavolino dall’autore prima dell’inizio della serie perchè tutto quello che ci viene svelato e ci viene fatto passare per trama, in realtà non affonda le proprie radici nel passato del manga, visto che non esistono cose a cui all’inizio non fai caso o non dai un senso, che poi grazie a spiegazioni future acquistano significato e ti fanno capire la genialità dell’autore.
Questo furbacchione ogni tanto salta su e dice cose sconvolgenti legate a Gold Roger, alle origini del mondo ecc ecc, ma se ci si pensa, potrebbe averci anche pensato il giorno prima: non è che il manga si è mosso in funzione di quello che ti ha appena detto (senza fartelo capire) in tutti questi anni di pubblicazione.
Smascherata quindi l’idea furba dell’autore per faticare poco, non imbrigliarsi in trame da “mantenere” e ottenere comunque ottimi riscontri da parte dei lettori, si potrebbe però comunque pensare che in fin dei conti anche unire tanti mini trame può essere gradevole: è un modo per resettare situazioni, personaggi, mondi, cattivi a ogni “x” volumi, cosa che rende il manga sempre fresco e non annoia mai. Insomma, Oda sembrerebbe aver trovato il modo per rendere un manga eterno, e il nostro genio usa proprio il suddetto metodo per gettare fumo negli occhi dei fans. La nota dolente è però che tutte queste saghe sono identiche fra loro:
- i nostri arrivano su un isola;
- su quest’isola c'è di solito un mistero (o un problema) e un personaggio cattivo molto forte, che si riconosce facilmente perché è colui che Rufy inizia a maledire e ad offendere già dopo 3 pagine anche se questo ancora non gli ha fatto nulla;
- Rufy è impossibilitato a combattere (perchè sviene, perchè si perde, perchè "ha una palla di metallo fusa col braccio" ecc ecc);
- mancando il capitano, è compito degli altri iniziare a combattere. Ci si potrebbe a questo punto chiedere il motivo che li sta spingendo a combattere, siccome nessuno li ha chiamati e nessuno gli ha chiesto niente, ma si finirebbe col non trovare nessuna risposta degna di nota;
- Zoro le prende;
- Sanji le prende;
- Usop e Chopper urlano;
- Robin sparisce per tutto il tempo;
- Nami piange;
- Rufy si libera del precedente intoppo, arriva sul campo di battaglia e ne prende anche lui a tal punto che una persona normale dovrebbe morire (trapassato da un uncino e abbandonato nel deserto di solito succede);
- i nostri si caricano, d'altronde ognuno di loro ha un sogno da difendere, e non mancheranno di ricordarcelo urlando disperatamente le solite 3 o 4 frasi;
- spunta fuori un gruppo/associazione che dipende dal boss cattivo;
- Rufy combatte contro il capo;
- Zoro combatte contro il secondo più forte;
- Sanji combatte contro il terzo più forte;
- Usopp-Chopper-Nami combattono contro i restanti avversari (di solito questi combattimenti sono veramente assurdi e finiscono con una incredibile quanto improbabile vittoria per i nostri) o vanno in aiuto a compagni più forti, spesso solo a rompere le scatole;
- passano un paio di volumi di rissa;
- i buoni vincono anche se sono nelle stesse identiche condizioni che solo qualche volume prima li aveva costretti alla resa;
- Robin riappare dal nulla con una storia assurda;
- Nami è già sulla nave pronta a salpare;
- liberano l'isola dal cattivo, senza guadagnarci nulla;
- partono per un altra isola.
n.b.
La trama potrebbe subire una variazione nel caso in cui su quest' isola incontrassero un personaggio che all'inizio bisticcia con loro e che proprio odia i pirati. Ma anche lui sicuramente avrà un sogno, e alla fine è una brava persona. Quindi si unirà alla ciurma. Logico no? Anche perché casualmente questo personaggio, che senza motivazione alcuna è fortissimo in combattimento, è proprio il personaggio che mancava all’occorrenza nell’economia della nave (un cuoco, un carpentiere, un musicista ecc ecc). Certo, insomma forte e utile, proprio una bella “fortuna”… li trovano proprio tutti loro! Che coincidenze fortuite, questo Rufy è proprio amato da Dio!
Ora molti di voi staranno pensando che ho esagerato, che ho fatto una parodia assurda e roba simile, ma guardate bene che non sto scherzando né esagerando, chi non ci crede può controllare. Se si sintetizzano le varie trame delle isole di questo manga, ne verrà fuori sempre il medesimo schema: pur variando le situazioni, tutte le isole godono della medesima trama, soprattutto nei primi 40/45 volumi, visto che da Thriller Bark in poi qualcosa sembra che stia iniziando a cambiare.
Insomma, Oda trova il modo di allungare il brodo in maniera indegna, ma i fans che lo seguono purtroppo si fanno accecare dalla sua furbizia con cui li frega perennemente. Altro esempio? Eccovi serviti: dopo 50 volumi, decide bene di far scomparire tutti i membri della ciurma, e di affiancare al protagonista nuovi compagni. Per farlo, lo fa andare in prigione, dove incontrerà vecchi nemici che si uniranno a lui. Ed ecco che il fan pensa: “cavolo ha collegato fatti e cose accadute 10 anni fa, ha fatto venir fuori personaggi che sembravano dispersi, è proprio un genio”.
Peccato che la genialità non stia da nessuna parte: quei personaggi arrivati a quel punto si trovano li per caso, si alleano per caso e agiscono per caso. Non c’è un incrocio di trama che effettivamente e logicamente dia un senso al fatto che questi personaggi tornino fuori “perché servono”, ne ci sono collegamenti col ruolo che questi vecchi volti ebbero un tempo in relazione alla saga circostante, semplicemente l’autore butta fumo negli occhi con un altro mezzuccio dei suoi. Se al posto dei personaggi vecchi avesse affiancato a Rufy dei galeotti nuovi, sarebbe cambiato qualcosa? No, of course, perché il personaggio, pur essendo un volto vecchio, non è utile a Rufy “perché è vecchio”, ma “perché è forte“… il discorso però è che con personaggi nuovi, il lettore non avrebbe avuto la sua dose di fumo negli occhi quotidiana. E questo no, non va bene. Dopo il lettore medio non poteva dire “Wooooow, ha collegato la trama vecchia, che genio!”.
Ho finito, dite voi? No, assolutamente. Vi è un altro difetto enorme che questo autore ha nel raccontare ogni situazione (che sia maxi trama o mini saga): Oda ha infatti il viziaccio di fomentare le storie al massimo per attirare l'attenzione e aumentare il pathos del lettore che si chiede “cavolo che situazione disperata, e ora come faranno a venirne fuori?”, solo che poi una volta su due queste cose gli sfuggono di mano e non sa più come controllarle. Decide così di crearsi “con la forza” una soluzione di ripiego, l’importante è che sia originale in modo tale che poi il lettore non valuti la logica di tale scelta, ma solo il contenuto “artistico” che in molti spacciano col falso nome di “originalità”. Per fare un esempio, Rufy e i suoi non sarebbero mai usciti vivi da Enies Lobby senza quella storia assurda della nave che prende coscienza, si mette a parlare e di sua iniziativa va a salvarli proprio nel momento in cui sono circondati da navi della marina su un pezzo di cemento galleggiante, feriti quasi a morte, senza possibilità di muoversi e di scappare. Oda era con le spalle al muro e si è inventato quella storia patetica.
Questa è chiaramente una soluzione assurda, ma proprio come spiegavo prima il lettore si sofferma nel dire “wow che poesia la nave che parla, che originalità… e poi comunque non è assurdo, siamo in un mondo di fantasia e tutto è lecito”.
Ma qui vi frego di nuovo: un mondo fantastico non significa un mondo dove tutto è lecito, ma significa che all’inizio del manga l’autore deve gettare le basi per creare un universo non realistico, che deve comunque avere determinate leggi. E allora ecco che in un manga le persone volano, in un altro no. In un manga le persone esplodono onde energetiche, in un altro uccidono la gente scrivendo su un quaderno.
Sono tutti mondi di fantasia, ma ovviamente hanno un criterio e seguono la logica delle regole che l’autore ha inserito in quel determinato mondo: la genialità dell’autore sta nel creare mondi di fantasia che siano verosimili, e giostrare i vari eventi senza mai sforare da “quello che si può in quel mondo” a quello che “non si può”, perché anche in un mondo di fantasia dove magari ci sono i draghi non è detto poi che le persone possano volare (per fare un esempio stupido).
Ecco, altra rogna per l’autore che dopo essersi schivato il problema del “dare retta” ad una trama col metodo descritto in precedenza, decide di eliminarsi un altro problema alla radice: ed è così che quindi nel mondo di One Piece… si può tutto! Spuntano quindi uomini incastrati in un forziere, isole nel cielo, zombie, navi che parlano, cyborg, scheletri coi capelli che mangiano e bevono, uomini comuni mortali che cadono da altezze inaudite e non si incrinano nemmeno una costola, poteri che vanno dall’allungamento delle braccia (cosa che rimane nel campo dell’immaginabile) al divenire luce o ombra (fenomeni che, come tali, non hanno relazione con la fisicità del primo potere iniziale).
Insomma, nulla di queste cose che prese di per se sono certamente trovate geniali, ha un collegamento logico con le altre, vivono tutte di luce propria e sono possibili solo in un mondo senza regole, perché in un mondo o ci sono gli zombie o ci sono isole nel cielo, o ci sono cyborg o navi che parlano, perché siccome tutte queste cose sono supportate da “fisiche” indipendenti, non ci può essere una cosa che le giustifica tutte.
Ma anche qui il fan non va oltre, si ferma nel dire “cavolo, guarda che trovate geniali che ha Oda, è proprio un manga originale”… altro fumo negli occhi.
Ma, direte voi, anche con questi difetti (che ci sono, non mi sto inventando nulla, ne sto dando il mio giudizio, sto parlando in maniera oggettiva) un manga non si basa solo sulla trama. Va bene, parliamo ora dei personaggi: in teoria questo nasce come punto forte dell’opera, sono tutti simpaticissimi, pazzi e ben caratterizzati. Il modo di interagire fra loro è unico e realistico, insomma ti immedesimi e ti sembra di stare in mezzo a loro quando scherzano. All'inizio era bello vedere Usopp fare la figura dell’idiota, Chopper fare l‘isterico, Sanji fare gli occhi dolci a tutte le donne, Zoro perdersi ovunque, Nami fare la super donna assatanata di soldi, Rufy agire d’istinto sempre e ovunque e Robin osservare con attenzione senza dire assolutamente nulla, ma alla lunga queste situazioni sempre identiche non fanno più ridere! Basta! Insomma, quello che c’era di buono sotto questo aspetto viene deturpato da una monotonia dilagante, mentre quello che già non funzionava prima continua a non funzionare nemmeno col passare dei volumi: è assurdo infatti che tutti i buoni abbiano il background totalmente uguale, fotocopiato direi con lo stesso metodo con cui vengono fotocopiate le saghe delle isole. Insomma, c’è solo un copione originale che ci dice che questo personaggio in un’età individuabile (per tutti) attorno ai 10 anni o meno, ha avuto un forte trauma dovuto al fatto che una persona a lui molto vicina è morta o in tutti i casi si è sacrificata per lui (morte che tra l’altro può avvenire solo in questi flash back, perché secondo Oda nel presente non si può morire, chiedere a Pen di Alabasta per maggiori conferme). Proprio questo episodio farà nascere nel nostro personaggio la voglia di realizzare un sogno (alcuni veramente assurdi e privi di logica), che lo porterà a diventare un pirata e a rischiare la vita per vederlo realizzato.
Insomma, cambiano solo i nomi dei personaggi, le persone che li traumatizzarono e il tipo di sogno (che parte sempre col “voglio fare o diventare x”).
Ovviamente poi, questi personaggi vivono mille esperienze ma dopo 50 volumi nessuno sembra aver avuto nessun tipo di maturazione interna, tanto è vero che sono identici alla loro prima apparizione.
Da questo punto di vista, non pretendo in un shonen chissà quali caratterizzazioni o spunti psicologici, ma vorrei almeno veder abbozzata una crescita e qualche cambiamento, frutto delle esperienze vissute. Qui invece, queste esperienze non hanno insegnato proprio nulla, ed è un peccato.
Be', direte, questo manga l’hai massacrato abbastanza… be' signori, il bello deve ancora venire. Perché se su tutto questo si può chiudere un occhio, i picchi di ridicolo più alti questo manga li tocca nei combattimenti: non esiste il concetto di crescita, il Rufy del volume 1 è forte come il Rufy del volume 50 ma non ci viene spiegato mai perché è così forte, siccome già da subito si chiarisce il fatto che con il solo frutto del diavolo non si può diventare così forti. Avrà fatto qualche allenamento? Bho! non è dato a sapersi. Ma se per lui si può anche soprassedere, siccome comunque ha mangiato un frutto del diavolo, non si può fare il medesimo discorso sugli altri: Sanji, Zoro e Usopp, per esempio, sono 3 comuni mortali. I primi 2 molto forti (anche loro si saranno allenati, come non è dato sapersi, siccome uno girando su se stesso provoca scintille tali da incendiarsi la gamba e uno simula di avere 6 braccia) ma pur sempre umani. Un umano col solo allenamento (per quanto assurdo e disumano sia stato) non può cadere da una altezza come quella dell’upper yard, assimilabile all’altezza dell’Everest o del K2, e atterrare senza nemmeno incrinarsi una costola. Ah, ma già, è vero, questo è un mondo di fantasia vero? So che voi fan di One Piece che state leggendo questa recensione lo avrete pensato… ma come vi ho già spiegato, la fantasia va contestualizzata, altrimenti i manga li può fare anche Muchacha di Art Attack, che di fantasia ne ha da vendere…
C’è poi Usopp (o Sogeking che dir si voglia), preso per i fondelli fin dal primo capitolo per la sua totale inutilità in combattimento, che si vede però una volta fracassare il cranio (con tanto di disegnino di Oda atto a farci vedere l’ossatura interna del naso che si sbriciola) per poi rialzarsi e vincere ovviamente con una botta di fortuna mista a casualità, sconfiggendo il nemico al primo colpo dopo che quello l’aveva malmenato per interi volumi (questo succede però in tutti i combattimenti, non solo nei suoi), mentre un’altra volta lo si vede fulminato assumendo per questo un colorito simile al nero abbrustolito di una salsiccia tenuta troppo sul barbecue, e mettendo gli occhi in posizione simile a quella dei deceduti, ma pronto però a rialzarsi dopo circa 7 o 8 ore (nel manga passano un po’ di volumi, ma se si tiene il conto del tempo in realtà è vicinissimo) dopo utilissima bendatura (eh beh, si sa che le bende cicatrizzano le ustioni), andando ad arrampicarsi in modi impossibili insieme al compagno Sanji (ma lui è forte, per lui è lecita una cosa del genere…).
Nami però è sicuramente la migliore: all’inizio sta sulla nave, poi però Oda si accorge che facendo combattere solo gli uomini le saghe finivano in fretta, e decide così di farla entrare in azione con un bastone magico (?) che richiama le nuvole e connessi lampi, pioggia, tifoni ecc ecc. E, sapete… funziona sul serio! Anche lei poi quindi diventa forte un sacco e batte i nemici… ah appunto, i nemici, il vero bello di tutto il discorso: all’arrivo sull’isola, la ciurma ha sempre un primo meeting col gruppo dei cattivi (che casualmente numericamente è sempre pari con quello dei buoni) e ne esce devastata: Oda ci da come margine d’esempio per aumentare il dramma, il fatto che Rufy (il buono più forte) è si e no all’altezza di uno dei tirapiedi del boss finale, che con la forza attuale non riuscirebbe nemmeno a sfiorare con un dito. Situazione drammatica, ma voi direte “eh ma in tutti i manga e così, poi si allenano o comunque migliorano e alla fine vincono”. Ecco appunto “si allenano” o “succede qualcosa”, ma non è che il solo fatto che siano passati 15 volumi giustifichi il fatto che solo con le motivazioni tutti i personaggi siano diventati improvvisamente più forti di tutti gli stessi nemici che prima non riuscivano nemmeno ad avvicinare!
A dire il vero, ogni tanto succede qualcosa di simile al power up, ma forse era meglio non vederlo: sto parlando del piede incandescente di Sanji o del gear (second o third, decidete voi) di Rufy, entrambe buttate li senza nessuna logica e senza nessun senso, insomma completamente improvvisate sul momento (magari ci ha pensato anni prima, ma senza mai lasciare un indizio e senza mai darsi delle regole, un lettore non può imporsi di pensare che l’autore ci abbia pensato tempo prima, non ci sono prove o tracce nel manga).
E comunque in linea di massima non capisco perché i nemici pestano i buoni per 6 volumi, poi il buono con un solo e ultimo colpo vince e l’avversario non è in grado più di rialzarsi…ah, già, le motivazioni dite voi… cavolo Oda, che geniaccio!
Rimanendo ancora in tema combattimenti, c’è da dire che comunque ci va di lusso quando abbiamo il combattimento 1 vs 1: spesso infatti Oda si diverte a piazzare 2 persone contro un intero esercito, facendo comunque uscire vincitrici le 2 persone. La cosa, oltre ad essere palesemente assurda, non è nemmeno bella da vedere, perchè combattimenti di questo tipo non possono non risultare caotici alla lettura. Non contento però, da un po’ di tempo a questa parte il nostro eccentrico autore si diverte a mettere nella mischia anche giganti e bestie enormi, che aumentano ancor di più la confusione.
Ok, basta, è ora del voto: 7.
Ma come, direte voi, dopo tutta queste critiche dai 7 (anche se io considero 10 come voto massimo, e in questo contesto 7 è un voto discreto ma nella norma)?
Certo, perché io non dico che One Piece non sia bello: le avventure sono appassionanti ed emozionanti nonostante la ripetitività, i personaggi comunque gradevoli e spesso geniali anche nella loro monotonia, quel senso di avventura, di esplorazione e di sogno che trasuda dalle pagine è unico e l’originalità nel design dei personaggi di Oda ma anche delle isole o delle situazioni è spesso sorprendente, anche se magari priva di una ferrea logica. A tutto si aggiunge poi un disegno, quello si, originale e innovativo, dettagliato e curato, in netta evoluzione rispetto ai primi volumi. Incredibili alcune tavole che riescono a raffigurare anche il più piccolo dettaglio, sempre con l’Oda-Style, che ci permettono di vivere veramente un viaggio con Rufy & Co.
Il messaggio che voglio dare con questa recensione è che questo è si un bel manga, che va preso però per quello che è. Il fatto che piaccia per via delle furbate di Oda, molto bravo ad aver creato un prodotto che si legge volentieri sempre, non significa che il manga sia qualitativamente ottimo: ha, come elencato, lacune enormi tecnicamente parlando.
Anche se quelli che ho elencato possono non essere difetti per i fan più accaniti, perché a loro il manga piace così, non è comunque negabile che esistano e a partire da questo concetto la qualità di questo manga non può essere nemmeno paragonata alla qualità di altri shonen, sia vecchi che nuovi.
One Piece e il suo autore si sono avventurati nella strada dell’alternativo, realizzando un prodotto che piace e interessa magari anche più di altri manga qualitativamente migliori, proprio grazie alla sua semplicità, ma il giudizio non deve MAI sforare questa labile contraddizione.
In parole povere, un conto è il piacere che si prova a leggere qualcosa, un conto è darne un giudizio tecnico e qualitativo, possibilmente oggettivo e neutrale.
<b>[Attenzione, possibili spoiler]</b>
<i>"Ore no zaihō ga? Hoshikerya kureteyaru ze... Sagashite miro. Kono yo no subete o sono ni oitekita!"</i>
Così inizia la più grande avventura mai narrata negli ultimi 15 anni. Fare riferimenti alla trama lo trovo alquanto inutile, pochi ormai non conoscono questo "fenomeno di massa" che ha prodotto un anime (con relativi OAV e Movies), tanti gadget, due romanzi e più di una serie di videogiochi. One Piece non è semplicemente un manga, bensì un romanzo disegnato (concedetemi questa licenza). La storia inizialmente sembra banale, alquanto ciclica, ma è solo l'inizio; superata Rogue Town la storia inizia a carburare, e diviene difficile uscirne. Ogni volta che si termina un capitolo (dire un volume sarebbe un'eresia!) subito si vuole sapere cosa accadrà nel successivo.
Inoltre la storia non consiste solo nel classico combattimento dove vince il più forte, ma c'è ben altro. C'è amicizia, coraggio, affetto; One Piece è intriso di sentimenti. Sarà difficile dimenticare questa storia quando un giorno (speriamo il più lontano possibile) terminerà.
Al livello grafico Oda è diventato il maestro del nuovo millennio, sono in tanti ad ispirarsi a lui ormai. Un tratto semplice, curvilineo, mai troppo spigoloso; personaggi sempre dettagliati e... ragazze belle formose! Il chara design insomma è fenomenale, da personaggi che sembrano normalissimi si riesce a passare con armonia a personaggi strambissimi (qualcuno ha detto Gecko Moria?). Inoltre i personaggi sono quasi tutti caratterizzati perfettamente (speriamo che la ciurma si fermi a Brook altrimenti il tutto diventa ingestibile anche per Oda), si riesce a capire perfettamente ciò che provano in ogni circostanza. Il bello di questo manga inoltre è che NESSUNO muore, il che lo rende alla portata di tutti (anche dei più piccoli)... peccato forse per una piccola eccezione riguardante l'ultimo capitolo che ho letto...
Che dire, chi ancora non l'ha letto ormai non ha scuse, la Star Comics sta anche pubblicando una New Edition! Il prezzo non è poi così elevato per una storia di tale valore. ACQUISTATELO! O almeno leggetelo a scrocco!
<i>"Ore no zaihō ga? Hoshikerya kureteyaru ze... Sagashite miro. Kono yo no subete o sono ni oitekita!"</i>
Così inizia la più grande avventura mai narrata negli ultimi 15 anni. Fare riferimenti alla trama lo trovo alquanto inutile, pochi ormai non conoscono questo "fenomeno di massa" che ha prodotto un anime (con relativi OAV e Movies), tanti gadget, due romanzi e più di una serie di videogiochi. One Piece non è semplicemente un manga, bensì un romanzo disegnato (concedetemi questa licenza). La storia inizialmente sembra banale, alquanto ciclica, ma è solo l'inizio; superata Rogue Town la storia inizia a carburare, e diviene difficile uscirne. Ogni volta che si termina un capitolo (dire un volume sarebbe un'eresia!) subito si vuole sapere cosa accadrà nel successivo.
Inoltre la storia non consiste solo nel classico combattimento dove vince il più forte, ma c'è ben altro. C'è amicizia, coraggio, affetto; One Piece è intriso di sentimenti. Sarà difficile dimenticare questa storia quando un giorno (speriamo il più lontano possibile) terminerà.
Al livello grafico Oda è diventato il maestro del nuovo millennio, sono in tanti ad ispirarsi a lui ormai. Un tratto semplice, curvilineo, mai troppo spigoloso; personaggi sempre dettagliati e... ragazze belle formose! Il chara design insomma è fenomenale, da personaggi che sembrano normalissimi si riesce a passare con armonia a personaggi strambissimi (qualcuno ha detto Gecko Moria?). Inoltre i personaggi sono quasi tutti caratterizzati perfettamente (speriamo che la ciurma si fermi a Brook altrimenti il tutto diventa ingestibile anche per Oda), si riesce a capire perfettamente ciò che provano in ogni circostanza. Il bello di questo manga inoltre è che NESSUNO muore, il che lo rende alla portata di tutti (anche dei più piccoli)... peccato forse per una piccola eccezione riguardante l'ultimo capitolo che ho letto...
Che dire, chi ancora non l'ha letto ormai non ha scuse, la Star Comics sta anche pubblicando una New Edition! Il prezzo non è poi così elevato per una storia di tale valore. ACQUISTATELO! O almeno leggetelo a scrocco!
<b>[Attenzione, lievi spoiler]</b>
One piece è uno dei manga più belli al mondo, nato dal genio inesauribile di Eiichiro Oda.
La storia parla di Monkey D. Rufy che vuole diventare “re dei pirati”. Nel suo viaggio incontrerà nuovi amici che s’imbarcheranno con lui. Ognuno dei membri della sua ciurma è guidato da un rapporto di amicizia e rispetto verso il capitano, nonché da un sogno da realizzare:
Roronoa Zoro detto "il cacciatore di pirati", è il vice capitano della ciurma. Il suo sogno è di divenire il "miglior spadaccino del mondo”.
Nami detta "la gatta ladra", è una navigatrice fenomenale. Il suo sogno è di riuscire a disegnare la mappa del mondo intero.
Usop, alias "Sogeking, il re dei cecchini", è un formidabile cecchino. Il suo sogno è di diventare un coraggioso guerriero del mare.
Sanji detto "gamba nera" un eccellente cuoco-combattente e Il suo sogno è di trovare l'All Blue.
TonyTony Chopper detto "il tenero peluche" è una renna. Il suo sogno è di guarire tutte le malattie ancora senza cura.
Nico Robin detta "la bambina demoniaca", è una archeologa. Il suo sogno è di trovare il Real Poignee Griffe.
Franky detto "il cyborg", è un abilissimo carpentiere. Il suo sogno è quello di costruire una nave che possa giungere alla fine della Rotta Maggiore.
Brook detto "il canterino", un abile spadaccino. Il suo sogno di percorrere tutta la Rotta Maggiore e tornare da Lovoon dalla parte opposta della Linea Rossa.
Le avventure sono fantastiche, forse la più bella è la saga dell’isola del cielo. I misteri di quest’opera fa si che non diventi noioso. La mano di Oda è molto leggera sempre semplice. I duelli sono disegnati alla perfezione, incredibile! One piece è editato dalla Star Comics con il prezzo di 3.90€ in due versioni: la replica, che si chiama New edition, e quella normale. Lo consiglio chi vuole leggere un bel shonen, questo manga è stupendo.
One piece è uno dei manga più belli al mondo, nato dal genio inesauribile di Eiichiro Oda.
La storia parla di Monkey D. Rufy che vuole diventare “re dei pirati”. Nel suo viaggio incontrerà nuovi amici che s’imbarcheranno con lui. Ognuno dei membri della sua ciurma è guidato da un rapporto di amicizia e rispetto verso il capitano, nonché da un sogno da realizzare:
Roronoa Zoro detto "il cacciatore di pirati", è il vice capitano della ciurma. Il suo sogno è di divenire il "miglior spadaccino del mondo”.
Nami detta "la gatta ladra", è una navigatrice fenomenale. Il suo sogno è di riuscire a disegnare la mappa del mondo intero.
Usop, alias "Sogeking, il re dei cecchini", è un formidabile cecchino. Il suo sogno è di diventare un coraggioso guerriero del mare.
Sanji detto "gamba nera" un eccellente cuoco-combattente e Il suo sogno è di trovare l'All Blue.
TonyTony Chopper detto "il tenero peluche" è una renna. Il suo sogno è di guarire tutte le malattie ancora senza cura.
Nico Robin detta "la bambina demoniaca", è una archeologa. Il suo sogno è di trovare il Real Poignee Griffe.
Franky detto "il cyborg", è un abilissimo carpentiere. Il suo sogno è quello di costruire una nave che possa giungere alla fine della Rotta Maggiore.
Brook detto "il canterino", un abile spadaccino. Il suo sogno di percorrere tutta la Rotta Maggiore e tornare da Lovoon dalla parte opposta della Linea Rossa.
Le avventure sono fantastiche, forse la più bella è la saga dell’isola del cielo. I misteri di quest’opera fa si che non diventi noioso. La mano di Oda è molto leggera sempre semplice. I duelli sono disegnati alla perfezione, incredibile! One piece è editato dalla Star Comics con il prezzo di 3.90€ in due versioni: la replica, che si chiama New edition, e quella normale. Lo consiglio chi vuole leggere un bel shonen, questo manga è stupendo.
Ok, voto massimo. Perchè? Semplice: One Piece si può permettere di mantenere un livello narrativo talmente elevato che ad ogni numero mi viene da dire: <i>"vabbe' ora DEVE calare!"</i>, e invece non cala. Oda invece rilancia di continuo, aggiunge una marea di nuovi personaggi, li gestisce tutti magnificamente permettendo ad ognuno di essi di possedere il giusto spazio. Lode a Rufy, uno dei pochi protagonisti che non "ruba" sempre e comunque la scena agli altri; un protagonista che riesce ad essere leader e complice senza sbavature. Sono impaziente di vedere come prosegue!
Eiichiro Oda, l'autore, è un genio!
La serie che più mi appassiona, che più seguo, che vorrei non finisse mai (non finirà mai), che più mi fa ridere, che mi rilassa, che mi rende impaziente tra un uscita e l'altra... potrei continuare all'infinito a scrivere come mi sento quando leggo One Piece. La seguo da sempre, seguo l'anime e seguo il manga... è uno spettacolo!!!
Non poteva essere più azzeccata di questa come serie. Una ciurma di pirati che va in giro per i mari, ognuno di loro ha un sogno; il capitano poi, che tutto sembra tranne che il capitano, vuole diventare il re dei pirati, è un grande testardo, curioso, deficiente al punto giusto. Ogni nuova avventura è imperdibile, è un'impresa epica.
Sto leggendo le scan su internet, e compro anche il manga (non bisogna leggere a scrocco ma dare una mano all'editoria altrimenti non avremo più la fortuna di leggere di questi capolavori, le scan servono solo per farsi un'idea di quello che si compra, servono come anteprima) e la storia più va avanti e più mi rendo conto di quanto sia geniale l'autore, di quanto sia bello questo manga!
Qualcuno quando leggerà questa recensione penserà che mi hanno pagato per le cose che scrivo, ma non è così: potrei smettere di leggere tutte le serie che seguo, ma questa no! Imperdibile! Stupenda! Epica!
La serie che più mi appassiona, che più seguo, che vorrei non finisse mai (non finirà mai), che più mi fa ridere, che mi rilassa, che mi rende impaziente tra un uscita e l'altra... potrei continuare all'infinito a scrivere come mi sento quando leggo One Piece. La seguo da sempre, seguo l'anime e seguo il manga... è uno spettacolo!!!
Non poteva essere più azzeccata di questa come serie. Una ciurma di pirati che va in giro per i mari, ognuno di loro ha un sogno; il capitano poi, che tutto sembra tranne che il capitano, vuole diventare il re dei pirati, è un grande testardo, curioso, deficiente al punto giusto. Ogni nuova avventura è imperdibile, è un'impresa epica.
Sto leggendo le scan su internet, e compro anche il manga (non bisogna leggere a scrocco ma dare una mano all'editoria altrimenti non avremo più la fortuna di leggere di questi capolavori, le scan servono solo per farsi un'idea di quello che si compra, servono come anteprima) e la storia più va avanti e più mi rendo conto di quanto sia geniale l'autore, di quanto sia bello questo manga!
Qualcuno quando leggerà questa recensione penserà che mi hanno pagato per le cose che scrivo, ma non è così: potrei smettere di leggere tutte le serie che seguo, ma questa no! Imperdibile! Stupenda! Epica!
Ho iniziato a leggere One Piece quando comprai anni fa il primo numero del manga in edicola. Ricordo che mi incuriosì quel ragazzo che aveva il cappello di paglia. Mi dissi: "Ma è Sampei?" Ovviamente, con Sampei non aveva nulla a che fare. Ma quel volumetto mi conquistò. Ero reduce dalla conclusione di Dragon Ball ed ero fermamente convinto che nessuno shounen lo avrebbe mai e poi mai superato, però questo One Piece mi incuriosiva. Più passavano i mesi e più ero preso dalle avventure di Rufy & co. finché arrivò la saga che ambiò le carte in tavola: Alabasta. In questa saga, Oda costruì su una storia davvero epica... esperienza che poi venne ripetuta con Skypea (come non citare il flashback dell'isola del cielo). Dopo queste saghe, superate Water 7 e Thriller Bark, ho finalmente capito quanto io sia stato sciocco. In seguito agli ultimissimi volumi letti, One Piece è diventato pura arte e Dragon Ball ormai può solo lustrargli le scarpe. Complimenti vivissimi a Oda per il capolavoro che ci ha regalato, che io giudico secondo solamente a Fullmetal Alchemist.
Decisamente uno dei manga più avvincenti che seguo; sostanzialmente direi che merita la fama ed il successo che sta riscuotendo da anni.
I personaggi son quasi tutti amabilissimi e non si fatica ad affezionarsi ad essi. Ogni volta che mi ritrovo a leggere One Piece mi sembra di trovarmi tra un ideale e caro gruppo di amici, Chopper poi è così tenero!
La narrazione parte in sordina ed è tutto sommato poco originale, e ripropone temi onestamente ordinari; ma gradualmente One Piece finisce per conquistarti, le meccaniche si rodano ed il tutto comincia a funzionare alla grande. Peccato però per la linearità e la ripetitività che ad un certo punto viene adottata, anche se poi non è che dia così fastidio, infatti i colpi di scena non mancano, così come le variazioni sul tema. Poi il bello di OP è l'esplorazione, l'avventura, il visitare posti sempre nuovi ed assurdi, anche se magari ispirati vagamente a luoghi esistenti.
Il disegno di molti personaggi secondari proprio non mi piace, lo trovo molto stupido, anche se mi rendo conto che la cosa è voluta, solo mi chiedo... ma cosa ha il maestro Oda contro i nasi? Si avete letto bene, i nasi! E' un un'impresa trovare un personaggio con un naso normale! XD
Le tavole son spesso confusionarie, e l'autore sembra quasi si scocci ad esser più rifinito. Il livello di ricchezza dei disegni è però alto, visto che si fatica a trovare uno sfondo vuoto, e questa è un'ottima cosa ovviamente.
Se devo dire la verità, un po' mi spaventa il fatto che il manga sia ancora così lontano dalla conclusione (o almeno così sembrerebbe) e di carne sul fuoco ce n'è tanta ormai, spero che il maestro Oda sappia quel che fa... anche se fino ad ora non mi ha dato ragione di credere il contrario. Promosso!
ps: lo so che forse è un po' presto, ma a quando una bella riedizione definitiva?
I personaggi son quasi tutti amabilissimi e non si fatica ad affezionarsi ad essi. Ogni volta che mi ritrovo a leggere One Piece mi sembra di trovarmi tra un ideale e caro gruppo di amici, Chopper poi è così tenero!
La narrazione parte in sordina ed è tutto sommato poco originale, e ripropone temi onestamente ordinari; ma gradualmente One Piece finisce per conquistarti, le meccaniche si rodano ed il tutto comincia a funzionare alla grande. Peccato però per la linearità e la ripetitività che ad un certo punto viene adottata, anche se poi non è che dia così fastidio, infatti i colpi di scena non mancano, così come le variazioni sul tema. Poi il bello di OP è l'esplorazione, l'avventura, il visitare posti sempre nuovi ed assurdi, anche se magari ispirati vagamente a luoghi esistenti.
Il disegno di molti personaggi secondari proprio non mi piace, lo trovo molto stupido, anche se mi rendo conto che la cosa è voluta, solo mi chiedo... ma cosa ha il maestro Oda contro i nasi? Si avete letto bene, i nasi! E' un un'impresa trovare un personaggio con un naso normale! XD
Le tavole son spesso confusionarie, e l'autore sembra quasi si scocci ad esser più rifinito. Il livello di ricchezza dei disegni è però alto, visto che si fatica a trovare uno sfondo vuoto, e questa è un'ottima cosa ovviamente.
Se devo dire la verità, un po' mi spaventa il fatto che il manga sia ancora così lontano dalla conclusione (o almeno così sembrerebbe) e di carne sul fuoco ce n'è tanta ormai, spero che il maestro Oda sappia quel che fa... anche se fino ad ora non mi ha dato ragione di credere il contrario. Promosso!
ps: lo so che forse è un po' presto, ma a quando una bella riedizione definitiva?
One Piece è indubbiamente un ottimo shonen, ma non lo reputo il migliore! Esatto, proprio così: nonostante le grandi vendite di questo manga e i continui elogi che riceve capitolo dopo capitolo, io vado controcorrente.
I motivi di questa mia valutazione dipendono dall'eccessiva lunghezza e "stravaganza" dell'opera. Ho detto stravaganza ma avrei potuto benissimo dire "demenza". Difatti per tutto il manga non fanno che apparire i personaggi più strani e bislacchi di sempre che a ma personalmente non fanno affatto ridere ma, anzi, dato l'eccessiva ricorrenza di tali personaggi, mi lasciano un senso di disgusto. Vero è che in ogni shonen che si rispetti la comicità è sempre presente, ma qui si esagera!
Altra nota negativa è la lunghezza; saghe come quella nell'isola del cielo si sarebbero potute benissimo evitare!
Infine un piccolo accorgimento sui combattimenti: non che questi siano brutti o noiosi, ma trovo assurdo che dopo 50 volumi, Rufy vinca solo perchè picchia più forte menando pugni a caso! Non c'è un minimo di strategia ne di variazione!
Concludo dicendo che, comunque, questo è un ottimo shonen che di sicuro merita su tanti altri e gli assegno un bel 8!
I motivi di questa mia valutazione dipendono dall'eccessiva lunghezza e "stravaganza" dell'opera. Ho detto stravaganza ma avrei potuto benissimo dire "demenza". Difatti per tutto il manga non fanno che apparire i personaggi più strani e bislacchi di sempre che a ma personalmente non fanno affatto ridere ma, anzi, dato l'eccessiva ricorrenza di tali personaggi, mi lasciano un senso di disgusto. Vero è che in ogni shonen che si rispetti la comicità è sempre presente, ma qui si esagera!
Altra nota negativa è la lunghezza; saghe come quella nell'isola del cielo si sarebbero potute benissimo evitare!
Infine un piccolo accorgimento sui combattimenti: non che questi siano brutti o noiosi, ma trovo assurdo che dopo 50 volumi, Rufy vinca solo perchè picchia più forte menando pugni a caso! Non c'è un minimo di strategia ne di variazione!
Concludo dicendo che, comunque, questo è un ottimo shonen che di sicuro merita su tanti altri e gli assegno un bel 8!
Allora un ottimo manga impostato alla grande come pochi autori di grosso calibro sanno fare. La storia segue un ritmo ben preciso e con i suoi ritmi non stanca mai, il lettore è invogliato sempre più a leggere l'opera.
I personaggi son ben definiti il loro vissuto è narrato alla perfezione. Come lettore accanito di manga posso osare dicendo che questa opera merita pienamente il successo che ha, e che non è ripetitiva come dicono alcune persone in quanto la nascita di nuove situazione imprime all'opera una freschezza straordinaria, che non stanca mai... molto meglio di alcune opere la cui pubblicazione doveva essere davvero impedita.
I personaggi son ben definiti il loro vissuto è narrato alla perfezione. Come lettore accanito di manga posso osare dicendo che questa opera merita pienamente il successo che ha, e che non è ripetitiva come dicono alcune persone in quanto la nascita di nuove situazione imprime all'opera una freschezza straordinaria, che non stanca mai... molto meglio di alcune opere la cui pubblicazione doveva essere davvero impedita.
One Piece per me è il miglior manga (e anime) fatto fino ad ora! Certo che ci sono diversi manga molto belli, ma tutta la storia che gira intorno ha One Piece, non la trovi in nessun altro. Rufy e gli altri sono personaggi stupendi, e Sandy e Chopper sono i miei preferiti!
Molti dicono che le storie si ripetono, ma non e così, ogni storia parla di una cosa diversa, e piano piano capisci molte cose sul misterioso tesoro del pirata Gold Roger... e anche dei frutti del diavolo. Io l'ho sempre seguito questo manga e lo seguirò anche in futuro, e consiglio a tutti di fare lo stesso perchè è un genere che piace a tutti!
Molti dicono che le storie si ripetono, ma non e così, ogni storia parla di una cosa diversa, e piano piano capisci molte cose sul misterioso tesoro del pirata Gold Roger... e anche dei frutti del diavolo. Io l'ho sempre seguito questo manga e lo seguirò anche in futuro, e consiglio a tutti di fare lo stesso perchè è un genere che piace a tutti!
One Piece ha una trama che è tutt'altro che banale e monotona, ha saghe stupende, la storia è formata da tante sottotrame (il viaggio, i parenti di Rufy, il tesoro che dà il nome al manga, il "poignee griffe"... anche solo la lettera "D." di Monkey D. Rufy, di Portuguese D. Ace e di Gold D. Roger, e tanto altro...
I personaggi son perfettamente caratterizzati, ambientazioni e paesaggi da togliere il fiato, buoni e cattivi, sentimenti, emozioni, combattimenti, mille tematiche affrontate (in primis l amicizia e la determinazione), SOGNI... c'è tutto!
Non bisogna ritenere One Piece è una manga da ragazzini... di certo se si è ventenni o trentenni non si sente il bisogno esclusivo di leggere solo storie di sangue, omicidi, guerra e disperazione! Io ho 20 anni, e AMO One Piece, tanto quanto amo Monster, Slam Dunk e Venus Wars; ed amo i sogni e i desideri dei protagonisti.
Non muore mai nessuno in questo manga? Tanto meglio! Non è che un manga per essere bello debba per forza avere delle morti nella storia.
I disegni, secondo il mio modesto parere sono SPETTACOLARI... non troppo puliti, non troppo sporchi, non troppo perfetti (per fortuna!), visi espressivi, ambientazioni realizzate alla perfezione. Oda è un genio del disegno.
In una parola ONE PIECE è FANTASIA, consigliatissimo a chiunque, anche se avete 20-30-40 o 50 anni!
Mark D. Ace
I personaggi son perfettamente caratterizzati, ambientazioni e paesaggi da togliere il fiato, buoni e cattivi, sentimenti, emozioni, combattimenti, mille tematiche affrontate (in primis l amicizia e la determinazione), SOGNI... c'è tutto!
Non bisogna ritenere One Piece è una manga da ragazzini... di certo se si è ventenni o trentenni non si sente il bisogno esclusivo di leggere solo storie di sangue, omicidi, guerra e disperazione! Io ho 20 anni, e AMO One Piece, tanto quanto amo Monster, Slam Dunk e Venus Wars; ed amo i sogni e i desideri dei protagonisti.
Non muore mai nessuno in questo manga? Tanto meglio! Non è che un manga per essere bello debba per forza avere delle morti nella storia.
I disegni, secondo il mio modesto parere sono SPETTACOLARI... non troppo puliti, non troppo sporchi, non troppo perfetti (per fortuna!), visi espressivi, ambientazioni realizzate alla perfezione. Oda è un genio del disegno.
In una parola ONE PIECE è FANTASIA, consigliatissimo a chiunque, anche se avete 20-30-40 o 50 anni!
Mark D. Ace
One Piece negli ultimi dieci anni si è ritagliato un posto fra i più grandi manga della storia. La trama principale è piuttosto originale, non sono poi molti i manga dedicati alla pirateria, ed Oda è riuscito a creare un vero e proprio universo. I personaggi hanno tutti una personalità spiccata e lo humor è a mille, difficile che non vi scappi almeno una risata nel leggere anche solo le prime dieci pagine. Anche lo stile grafico è prettamente umoristico, con personaggi simili a pupazzi, tuttavia è molto curato e adatto alla trama.
L'unico vero difetto è l'eccessiva lunghezza dell'opera, giunta ormai al 55° volumetto in patria, non accenna ancora a finire... lo stesso autore ha dichiarato di voler raggiungere il centesimo numero, e questo rischia di far diventare il manga la fiera della ripetitività. Infatti alcune saghe potevano essere tranquillamente evitate, in quanto rischiano di appesantire la storia. In generale però è un manga bellissimo ottimamente costruito; lo consiglio soprattutto a chi vuole farsi due risate in allegria.
L'unico vero difetto è l'eccessiva lunghezza dell'opera, giunta ormai al 55° volumetto in patria, non accenna ancora a finire... lo stesso autore ha dichiarato di voler raggiungere il centesimo numero, e questo rischia di far diventare il manga la fiera della ripetitività. Infatti alcune saghe potevano essere tranquillamente evitate, in quanto rischiano di appesantire la storia. In generale però è un manga bellissimo ottimamente costruito; lo consiglio soprattutto a chi vuole farsi due risate in allegria.
Ho provato a leggerlo spinto dalla scia del successo che in tanti anni si è portato dietro... Orribile, sia la grafica ed il chara design (che non mi è mai piaciuto) e la storia, che piano piano si assottiglia e perde notevolmente consistenza. Le situazioni iniziali erano carine e la storia di Nami era bella (nella sua tristezza), ma ora è diventato solo un manga ripetitivo. Senza parlare del fatto che con la pubblicità ed il fattore commerciale si sta inflazionando sempre più. Una occasione persa...
Il termine shonen ormai si riassume con sole 8 lettere: One Piece. In un mondo in cui il mare la fa da padrone, troviamo una ciurma strampalata di 9 membri (per il momento poi non si sa quello che potrà apportare di nuovo il maestro Oda) come meta un solo luogo: la mitica isola Raftel, ultimo baluardo da superare per arrivare al mitico tesoro di Gol d. Roger che 22 anni prima, mentre stava per essere giustiziato, con una sola frase diede inizio all'Era della Pirateria.
Per la maggior parte dei volumi Oda ci racconta la composizione della ciurma e la formazione e il nome che essa si è fatta affrontando le varie avventure che le si sono poste dinanzi. Ma ora, seguendo anche i capitoli spoiler, la storia assume veramente un aspetto "apocalittico", con eventi che cambieranno il mondo di One Piece. Il disegno in questi ben 12 anni è aumentato di valore notevolmente, i caratteri dei personaggi sono ottimamente delineati e i misteri che fa affiorare il sensei Oda sono veramente da thriller! Da consigliare a chi non cerca l'erede di Dragon Ball, ma per chi cerca qualcosa al di fuori del comune, perchè One Piece, come dice il nome stesso, è UNICO!!!
Per la maggior parte dei volumi Oda ci racconta la composizione della ciurma e la formazione e il nome che essa si è fatta affrontando le varie avventure che le si sono poste dinanzi. Ma ora, seguendo anche i capitoli spoiler, la storia assume veramente un aspetto "apocalittico", con eventi che cambieranno il mondo di One Piece. Il disegno in questi ben 12 anni è aumentato di valore notevolmente, i caratteri dei personaggi sono ottimamente delineati e i misteri che fa affiorare il sensei Oda sono veramente da thriller! Da consigliare a chi non cerca l'erede di Dragon Ball, ma per chi cerca qualcosa al di fuori del comune, perchè One Piece, come dice il nome stesso, è UNICO!!!
Voto 10! E' un manga molto ma molto consigliato a tutti! La storia narra le avventure di Rufy che vuole diventare il Re dei Pirati.
One Piece presenta un mondo nuovo pieno di avventure per mari e straordinari poteri dovuti ai Frutti del Diavolo (chi li mangia ottiene grandi poteri ma non può nuotare). I personaggi sono ben curati, come anche i disegni. Molto belle le battaglie e gli scontri in mare e sulla terra ferma. Questo è uno di quei pochi manga che, grazie al suo schema narrativo, potrebbe andare avanti oltre i 100 volumi!
One Piece presenta un mondo nuovo pieno di avventure per mari e straordinari poteri dovuti ai Frutti del Diavolo (chi li mangia ottiene grandi poteri ma non può nuotare). I personaggi sono ben curati, come anche i disegni. Molto belle le battaglie e gli scontri in mare e sulla terra ferma. Questo è uno di quei pochi manga che, grazie al suo schema narrativo, potrebbe andare avanti oltre i 100 volumi!
Trama in breve: il giovane Rufy sogna di diventare il nuovo re dei pirati e trovare il mitico One Piece, il tesoro di Gol d. Roger. Parte cosi per un lungo viaggio, insieme ad una ciurma di personaggi strampalati, che lo porterà in luoghi fantastici e isole da fiaba.
Nonostante cinquanta e passa volumi, One Piece riesce ancora a tenermi incollato sulle sue pagine, facendomi sempre gioire e divertire con la sua carica e leggerezza. A mio modesto parere, è uno di quei pochi shonen che sfugge ad una certa omologazione, risultando per certi versi anche "fuori moda", distinguendosi benissimo dalla massa. Presenta una trama di fondo ben articolata ed intrecciata che riesce, nonostante la mole di dettagli ed informazioni che l'autore vi getta dentro, ad essere sempre coerente con se stessa. Il punto di forza del manga non è però la trama, ma la scoppiettante fantasia che Oda usa per descrivere luoghi, situazioni e personaggi, degni di un romanzo d'avventura. Assisteremo a isole nel cielo, isole sottomarine, giganti, isole preistoriche, strampalati animali degni del miglior Jrpg, poteri assurdi, personaggi bislacchi e via dicendo. Le varie saghe che compongono il manga, potranno anche avere strutture narrative simili (arrivo sull'isola di turno --> conoscenza degli abitanti del luogo, spesso vittime di pirati o tiranni del posto --> scontro tra i protagonisti e i cattivi) ma è proprio la grande creatività dell'autore a differenziarle sostanzialmente, tanto da non far assolutamente pesare la cosa, e a non inficiare l'opera.
Veniamo poi ai duelli: anche qui One Piece sa essere originale. Gli scontri non sono mai uguali, ma riescono sempre a diversificarsi, grazie all'utilizzo dei frutti del diavolo, che conferiscono poteri diversi a seconda della tipologia ingerita. Vi sono i paramisha, che modificano il corpo a seconda del potere che donano (Rufy, il protagonista, è di fatto un uomo di gomma), gli Zoo Zoo che donano la facoltà di trasformarsi in animali, e i Rogia, i più rari e potenti, che donano poteri legati alle forze della natura (fuoco, ghiaccio ecc.) ed una intangibilità, che rende il corpo del soggetto immune ai colpi ricevuti. Ovviamente non tutti i personaggi hanno poteri legati ai frutti, ma ci sono anche personaggi che usano tecniche di lotta "più tradizionali" come arti marziali, spade ecc. Il tutto è sempre permeato da una certa originalità, ne è un esempio lo spadaccino Zoro, membro della ciurma di Rufy, che usa tre spade, di queste una è tenuta tra i denti.
Ne conseguono quindi duelli sempre diversi e spettacolari, che non annoiano quasi mai (il sottoscritto ha trovato solo un paio di duelli migliorabili e noiosetti, ma ci può stare, dai).
Metteteci pure l' ironia e le situazioni al limite del demenziale et voilà, il gioco è fatto! Forse ai cultori del "duello duro e puro" potranno infastidire gag che spezzano la tensione durante gli scontri, ma ci si fa l'abitudine tranquillamente.
La caratterizzazione dei personaggi principali è ben riuscita. Non presentano personalità complesse ma, grazie ai flashback che ne raccontano le esperienze, ci si affeziona facilmente a loro. Cosa non da poco, Oda riesce a dare giusto spazio e visibilità a tutti i membri della ciurma di Rufy, ognuno col proprio campo specifico, i sogni e le motivazioni che li hanno spinti a partire per l'avventura, tic e nevrosi che li rendono unici e facilmente distinguibili l'un l'altro. Senza contare la simpatia ed il carisma che emanano.
Il tratto del maestro è nelle prime fasi pulitissimo e lineare, per poi evolvere e migliorare, sfociando in tavole dettagliate e chiarissime. Le scene d'azione risultano sempre facili da seguire.
È tutto oro ciò che luccica? Certamente no. A mio avviso Oda pecca, a volte, in un fastidioso buonismo (non muore quasi mai nessuno, tranne che nei flashback). Ciò porta a una certa mancanza di pathos in alcuni momenti chiave o ad alcune situazioni degne del libro cuore, con personaggi dalla lacrima facile e a bocche spalancate come forni. Al sottoscritto piacerebbe anche uno sviluppo amoroso, che sembra latitare (sono un tipo romantico, eh eh eh) ma ci si passa sopra su questo.
In breve: consiglio One Piece a chi cerca uno shonen ben orchestrato nello sviluppo degli eventi, fantasioso, originale ed in grado di intrattenere con garbo.
Nonostante cinquanta e passa volumi, One Piece riesce ancora a tenermi incollato sulle sue pagine, facendomi sempre gioire e divertire con la sua carica e leggerezza. A mio modesto parere, è uno di quei pochi shonen che sfugge ad una certa omologazione, risultando per certi versi anche "fuori moda", distinguendosi benissimo dalla massa. Presenta una trama di fondo ben articolata ed intrecciata che riesce, nonostante la mole di dettagli ed informazioni che l'autore vi getta dentro, ad essere sempre coerente con se stessa. Il punto di forza del manga non è però la trama, ma la scoppiettante fantasia che Oda usa per descrivere luoghi, situazioni e personaggi, degni di un romanzo d'avventura. Assisteremo a isole nel cielo, isole sottomarine, giganti, isole preistoriche, strampalati animali degni del miglior Jrpg, poteri assurdi, personaggi bislacchi e via dicendo. Le varie saghe che compongono il manga, potranno anche avere strutture narrative simili (arrivo sull'isola di turno --> conoscenza degli abitanti del luogo, spesso vittime di pirati o tiranni del posto --> scontro tra i protagonisti e i cattivi) ma è proprio la grande creatività dell'autore a differenziarle sostanzialmente, tanto da non far assolutamente pesare la cosa, e a non inficiare l'opera.
Veniamo poi ai duelli: anche qui One Piece sa essere originale. Gli scontri non sono mai uguali, ma riescono sempre a diversificarsi, grazie all'utilizzo dei frutti del diavolo, che conferiscono poteri diversi a seconda della tipologia ingerita. Vi sono i paramisha, che modificano il corpo a seconda del potere che donano (Rufy, il protagonista, è di fatto un uomo di gomma), gli Zoo Zoo che donano la facoltà di trasformarsi in animali, e i Rogia, i più rari e potenti, che donano poteri legati alle forze della natura (fuoco, ghiaccio ecc.) ed una intangibilità, che rende il corpo del soggetto immune ai colpi ricevuti. Ovviamente non tutti i personaggi hanno poteri legati ai frutti, ma ci sono anche personaggi che usano tecniche di lotta "più tradizionali" come arti marziali, spade ecc. Il tutto è sempre permeato da una certa originalità, ne è un esempio lo spadaccino Zoro, membro della ciurma di Rufy, che usa tre spade, di queste una è tenuta tra i denti.
Ne conseguono quindi duelli sempre diversi e spettacolari, che non annoiano quasi mai (il sottoscritto ha trovato solo un paio di duelli migliorabili e noiosetti, ma ci può stare, dai).
Metteteci pure l' ironia e le situazioni al limite del demenziale et voilà, il gioco è fatto! Forse ai cultori del "duello duro e puro" potranno infastidire gag che spezzano la tensione durante gli scontri, ma ci si fa l'abitudine tranquillamente.
La caratterizzazione dei personaggi principali è ben riuscita. Non presentano personalità complesse ma, grazie ai flashback che ne raccontano le esperienze, ci si affeziona facilmente a loro. Cosa non da poco, Oda riesce a dare giusto spazio e visibilità a tutti i membri della ciurma di Rufy, ognuno col proprio campo specifico, i sogni e le motivazioni che li hanno spinti a partire per l'avventura, tic e nevrosi che li rendono unici e facilmente distinguibili l'un l'altro. Senza contare la simpatia ed il carisma che emanano.
Il tratto del maestro è nelle prime fasi pulitissimo e lineare, per poi evolvere e migliorare, sfociando in tavole dettagliate e chiarissime. Le scene d'azione risultano sempre facili da seguire.
È tutto oro ciò che luccica? Certamente no. A mio avviso Oda pecca, a volte, in un fastidioso buonismo (non muore quasi mai nessuno, tranne che nei flashback). Ciò porta a una certa mancanza di pathos in alcuni momenti chiave o ad alcune situazioni degne del libro cuore, con personaggi dalla lacrima facile e a bocche spalancate come forni. Al sottoscritto piacerebbe anche uno sviluppo amoroso, che sembra latitare (sono un tipo romantico, eh eh eh) ma ci si passa sopra su questo.
In breve: consiglio One Piece a chi cerca uno shonen ben orchestrato nello sviluppo degli eventi, fantasioso, originale ed in grado di intrattenere con garbo.
One Piece è uno shounen fantastico, pochi possono competere con esso. Storia e personaggi fantastici: narra le avventure di un ragazzo, Rufy D. Monkey, che riunisce una ciurma e con essa aspira a giungere nell'ultima isola, Raftel, in cui solo la ciurma del re dei pirati riuscì ad arrivare, quindi probabile nascondiglio del tesoro One Piece. Dell'esistenza del tesoro nessuno è certo, ma tutti mettono a repentaglio le loro vite seguendo i loro ideali, provano lo stesso a cercarlo. Questo Manga inoltre fa molto ridere. Assolutamente un manga fantastico.
One Piece è senza dubbio il manga shounen per eccellenza, superiore anche a Dragon Ball che è anche il manga più venduto in Giappone [<b>Moderatore</b>: in realtà, prima di Dragon Ball, ci sono Slam Dunk e Touch tra i manga più venduti in Giappone.] quindi per me non può che maritarsi un 10. IL mondo di One Piece è semplicemente fantastico con personaggi altrettanto stupendi. La storia parla di Monkey D.Rufy, un ragazzo che sogna di di diventare il re dei pirati e intraprende un lunghissimo viaggio, insieme alla sua ciurma, alla ricerca del "one piece". Questo manga è un capolavoro che passerà alla storia, quindi non potete non leggerlo.
Lo shonen di combattimenti più lungo che abbia mai letto.
Oda è dotato di una fervida fantasia, e riesce a creare un universo pieno di combattenti abilissimi e dotati di poteri e tecniche decisamente assurdi (ed è un complimento).
Tutto questo grazie all'idea di base: nel mondo esistono dei frutti che danno dei particolari poteri a chi li mangia.
Così i personaggi più potenti possono avere questi poteri e sviluppare delle tecniche sempre nuove e sorprendenti, a differenza di un Dragonball (di cui One Piece è l'erede, ma secondo me l'ha anche superato) in cui le tecniche alla fine finivano per somigliarsi un po' tutte.
Da ogni saga quindi ci sono sorprese, rendendo sempre nuovo e mai noioso questo magnifico manga.
Il tutto unito da un tratto particolare, originale e molto funzionale e divertente.
Tutto questo mi fa dire che One Piece è il top degli shonen di combattimento.
Oda è dotato di una fervida fantasia, e riesce a creare un universo pieno di combattenti abilissimi e dotati di poteri e tecniche decisamente assurdi (ed è un complimento).
Tutto questo grazie all'idea di base: nel mondo esistono dei frutti che danno dei particolari poteri a chi li mangia.
Così i personaggi più potenti possono avere questi poteri e sviluppare delle tecniche sempre nuove e sorprendenti, a differenza di un Dragonball (di cui One Piece è l'erede, ma secondo me l'ha anche superato) in cui le tecniche alla fine finivano per somigliarsi un po' tutte.
Da ogni saga quindi ci sono sorprese, rendendo sempre nuovo e mai noioso questo magnifico manga.
Il tutto unito da un tratto particolare, originale e molto funzionale e divertente.
Tutto questo mi fa dire che One Piece è il top degli shonen di combattimento.
One Piece è un manga che parla di pirati straordinari ed è pieno di azione, avventura, comicità... è bellissimo, soprattutto a me piace la saga di Enies Lobby ed è bello che ogni pirata della ciurma di Rufy abbia un desiderio: quello di Rufy è di diventare il re dei pirati e è alla ricerca del tesoro di Gold Roger l'ex re dei pirati (deceduto). Ultimamente, quando si sente di pirati, i ragazzi pensano subito a One Piece, il viaggio è stupendo ed i membri della ciurma amano la loro nave; poi ci sono sempre dei nuovi membri in arrivo dal più buffo al più; serio ma in fondo anche un membro serio ha una parte di carattere buffa poi tecniche straordinarie e ci sono anche delle bellissime rivalità come Sanji-Zoro.
Be' che dire, One Piece è un capolavoro ma non gli do 10 perché per il carattere di qualche personaggio Eiichiro Oda si è ispirato troppo a Dragon Ball.
Be' che dire, One Piece è un capolavoro ma non gli do 10 perché per il carattere di qualche personaggio Eiichiro Oda si è ispirato troppo a Dragon Ball.
One Piece viene considerato da molti il fumetto migliore di quest'ultima decade, hanno ragione? Nì!
Partiamo dal 2001, anno di pubblicazione in Italia di questo manga: la storia del classico ragazzo che parte all'avventura, trova compagni, sconfigge nemici, bla bla bla... eppure come mai ha questo successo? Ebbene, One Piece è uno dei pochi fumetti con una definizione perfetta di ogni minimo personaggio che si incontra nella storia; ha una vicenda godibile e appassionante, e seppur la ripetizione è un brutto difetto degli shonen, in One Piece diventa abbastanza piacevole visto che ogni saga viene ripetuta ma arricchita di particolari che la rendono unica.
Definirei One Piece come una favola che si basa sull'amicizia e, per quanto chiunque si lamenti del fatto che il sangue sgorga a litri ma non muore mai nessuno (eccetto nei flashback, oh cari bei flashback con tanto di lacrimoni), se pensiamo che questo fattore venga stravolto, probabilmente tutta la favola svanisce lasciandoci solamente un ordinario shonen facilmente dimenticabile.
Il tratto ha un'evoluzione esplosiva, qualche esempio?:
- Nami, nei primi volumi è una ragazzina piatta e giovane, man mano che i numeri passano diventa una donna sensuale e intelligente;
- Leggete i primi volumi e confrontateli con il primo piano di Ener nel volume 30;
- dopo un paio di battaglie perfino Usop sviluppa degli addominali assurdi (son particolari che a me colpiscono molto).
In conclusione, lo consiglio a chiunque non cerchi storie troppo complicate, si vuole fare 4 sane risate e ama la caratterizzazione dei personaggi.
P.S.: avrei dato 8 come voto, ma la saga di Arlong è la saga più bella di tutti gli shonen manga che abbia mai letto!
Partiamo dal 2001, anno di pubblicazione in Italia di questo manga: la storia del classico ragazzo che parte all'avventura, trova compagni, sconfigge nemici, bla bla bla... eppure come mai ha questo successo? Ebbene, One Piece è uno dei pochi fumetti con una definizione perfetta di ogni minimo personaggio che si incontra nella storia; ha una vicenda godibile e appassionante, e seppur la ripetizione è un brutto difetto degli shonen, in One Piece diventa abbastanza piacevole visto che ogni saga viene ripetuta ma arricchita di particolari che la rendono unica.
Definirei One Piece come una favola che si basa sull'amicizia e, per quanto chiunque si lamenti del fatto che il sangue sgorga a litri ma non muore mai nessuno (eccetto nei flashback, oh cari bei flashback con tanto di lacrimoni), se pensiamo che questo fattore venga stravolto, probabilmente tutta la favola svanisce lasciandoci solamente un ordinario shonen facilmente dimenticabile.
Il tratto ha un'evoluzione esplosiva, qualche esempio?:
- Nami, nei primi volumi è una ragazzina piatta e giovane, man mano che i numeri passano diventa una donna sensuale e intelligente;
- Leggete i primi volumi e confrontateli con il primo piano di Ener nel volume 30;
- dopo un paio di battaglie perfino Usop sviluppa degli addominali assurdi (son particolari che a me colpiscono molto).
In conclusione, lo consiglio a chiunque non cerchi storie troppo complicate, si vuole fare 4 sane risate e ama la caratterizzazione dei personaggi.
P.S.: avrei dato 8 come voto, ma la saga di Arlong è la saga più bella di tutti gli shonen manga che abbia mai letto!
Premetto di aver letto molti volumi in fumetteria e seguito l'anime (i primi anni) in tv. Con ciò, voglio dire che non conosco vita, morte e miracoli del manga, ma ne so quel tanto che basta a condannarlo nella categoria dei puramente commerciali, cioè i peggiori.
Dopo un inizio promettente, una trama delineata e i personaggi principali caratterizzati, l'autore è "approdato" nella monotonia totale. Rufy e la sua ciurma perdono di vista la rotta principale del One Piece; passano di regno, in regno, di città, in città, di rotta, in rotta, di isola in isola, per aiutare il bisognoso/a in difficoltà che cerca disperatamente di salvare la città o il regno in questione dai cattivi di turno. Questa è a grandi linee la piega che ha preso il manga dal volume 15 in poi. Tutto ciò contornato da combattimenti parecchio ripetevi e noiosi: i buoni (solitamente Rufy) iniziano con lo sconfiggere i sottoposti con estrema facilità, arrivati però al boss finale, vengo trafitti, persi a pugni e letteralmente quasi ridotti in poltiglia. A un certo punto si ricordano perché sono lì, tutte le persone che amano e che credono in loro... il solito buonismo da quattro soldi. A questo punto viene tirata fuori la "tecnica segreta", mai vista fino a quel momento (da notare che i buoni non si allenano mai), che stende subito il boss.
Inoltre i cattivi muoiono sempre (forse si salva la CP9), le ragazze spesso piangono(con le loro lacrime si riempirebbero dieci piscine), e tutti i buoni sono felici e contenti.
E via per un'altra (la stessa) avventura.
A volte ricompaiono personaggi che manco ti ricordavi, visto quanti ce ne sono (spesso poco caratterizzati), e le battute "umoristiche" diventano dopo un po' banali e scontate, e son accompagnate sempre dalle solite faccine stupide.
E la trama principale? E il One Piece? E le novità? Bho!.
E questa è One Piece di Eiichiro Oda... uno dei manga più letti al mondo.
Dopo un inizio promettente, una trama delineata e i personaggi principali caratterizzati, l'autore è "approdato" nella monotonia totale. Rufy e la sua ciurma perdono di vista la rotta principale del One Piece; passano di regno, in regno, di città, in città, di rotta, in rotta, di isola in isola, per aiutare il bisognoso/a in difficoltà che cerca disperatamente di salvare la città o il regno in questione dai cattivi di turno. Questa è a grandi linee la piega che ha preso il manga dal volume 15 in poi. Tutto ciò contornato da combattimenti parecchio ripetevi e noiosi: i buoni (solitamente Rufy) iniziano con lo sconfiggere i sottoposti con estrema facilità, arrivati però al boss finale, vengo trafitti, persi a pugni e letteralmente quasi ridotti in poltiglia. A un certo punto si ricordano perché sono lì, tutte le persone che amano e che credono in loro... il solito buonismo da quattro soldi. A questo punto viene tirata fuori la "tecnica segreta", mai vista fino a quel momento (da notare che i buoni non si allenano mai), che stende subito il boss.
Inoltre i cattivi muoiono sempre (forse si salva la CP9), le ragazze spesso piangono(con le loro lacrime si riempirebbero dieci piscine), e tutti i buoni sono felici e contenti.
E via per un'altra (la stessa) avventura.
A volte ricompaiono personaggi che manco ti ricordavi, visto quanti ce ne sono (spesso poco caratterizzati), e le battute "umoristiche" diventano dopo un po' banali e scontate, e son accompagnate sempre dalle solite faccine stupide.
E la trama principale? E il One Piece? E le novità? Bho!.
E questa è One Piece di Eiichiro Oda... uno dei manga più letti al mondo.
Uno dei peggiori manga della storia del panorama fumettistico mondiale.
Nato con buone intenzioni, e con un costante sviluppo, si è poi arenato in una costante ripetitività senza mai più disincagliarsi.
Trama piatta e monotona, con lacrime buttate a caso e a profusione, scelte sconclusionate e pessima gestione dei combattimenti.
Un manga per chi vuole farsi male.
Ma soprattutto, un manga da citare nel manuale del perfetto fanboy.
Nato con buone intenzioni, e con un costante sviluppo, si è poi arenato in una costante ripetitività senza mai più disincagliarsi.
Trama piatta e monotona, con lacrime buttate a caso e a profusione, scelte sconclusionate e pessima gestione dei combattimenti.
Un manga per chi vuole farsi male.
Ma soprattutto, un manga da citare nel manuale del perfetto fanboy.
<i>"Se c’è un pirata poi c’è un’avventura
Fa parte della personalità
E’ veramente un tipo a “testa dura”
E niente al mondo gliela cambierà!
Su e giù per il mare blu
Vanno i pirati si sa.
Se sei un pirata anche tu
Dai vieni qua.
Perché pirati si nasce,
ogni pirata lo sa.
Oh, oh, oh….
Tra galeoni e tesori
Nei mari navigherà.
Così pirati si nasce
E all’arrembaggio si va,
Oh, oh, oh….
Con la bandiera che sventola
Per dire che siamo qua!"
Cristina D'Avena & Pietro Ubaldi, "Pirati si nasce" (2001)</i>
E' dal 1883, anno d'uscita di "L'isola del tesoro" di Robert Louis Stevenson, che i bambini e i ragazzi di tutto il mondo sognano di solcare i mari e di impersonare i pirati.
Come dite? I pirati erano dei fuorilegge che abbordavano le navi trucidandone l'equipaggio e ripulendone la stiva di vettovaglie e tesori?
Ma questo ai bambini non è mai importato granché, perché la visione dei pirati che "L'isola del tesoro" e le migliaia di film e romanzi successivi ci hanno mostrato è qualcosa di diverso, sicuramente più romanzato ma decisamente più affascinante.
Sapevamo che i pirati erano fuorilegge violenti e truffaldini, ma questo a noi non importava. Per noi "pirata" significava qualcosa di immensamente più romantico, un uomo che viveva all'insegna della libertà, a contatto con l'immensità di un enorme mare blu, attraversando posti esotici e vivendo appassionanti avventure e rocamboleschi arrembaggi. Un uomo che nascondeva una grandissima sensibilità e dei saldi valori dietro una durissima scorza da criminale. Un uomo da ammirare, tutto sommato, a cui guardare con grande entusiasmo nel cuore.
Di vivere emozionanti avventure assieme a questi grandi uomini di mare l'ho sognato io, l'abbiam sognato un po' tutti noi, e lo ha sognato anche Eiichiro Oda, che ha trasposto questo sogno in un'opera a fumetti, che continua a regalare sogni ai suoi lettori da più di dieci anni, One Piece.
I pirati di Eiichiro Oda sono giovani, vestono con abiti moderni, sono strampalati fisicamente e per le loro azioni, viaggiano su navi appariscenti e bizzarre e, soprattutto, non depredano nessuna nave e non attaccano nessun civile, ma lo spirito romantico amante del mare e dell'avventura che circondava i pirati classici è rimasto.
I criminali che depredavano le navi vengono interpretati come un gruppo di ragazzi alla ricerca di un tesoro, tesoro che si fa utopia e metafora di un sogno, quello di vivere un'infinita avventura e di trovare dei compagni fidati con cui condividerla.
A separarli dal traguardo, un mondo immenso, vasto, sconfinato e sfaccettato, un'infinità di isole e di terre tutte diverse l'una dall'altra, di cui l'autore si diverte a narrarci conformazione geografica, storia, cultura, flora e fauna, usi e costumi, rendendo ogni saga differente e appassionante.
Gli ostacoli che si porranno sul cammino dei nostri eroi saranno variegati. Si va dalla marina che vuole sterminare i pirati (ma che in realtà si scoprirà non essere poi così cattiva, almeno nella maggior parte dei casi) ai pirati rivali, da losche organizzazioni criminali a perfidi dittatori e abilissimi demagogi. L'azione e i combattimenti non mancheranno, in puro stile shonen d'azione (del resto, l'autore si è formato leggendo i classici di Shonen Jump), e più di una volta assisteremo ad eventi drammatici e incontreremo personaggi complessi e sfaccettati che ci entreranno subito nel cuore.
I personaggi saranno innumerevoli, tra protagonisti, avversari, comprimari e comparse, ma ognuno di loro avrà una sua caratterizzazione, il suo momento di gloria e il suo giusto spazio. Alcuni di loro, poi, godranno di spettacolari e spesso altamente drammatici flashback che ci aiuteranno a capire il loro comportamento attuale e ci daranno spesso e volentieri indizi per ricomporre il grande ed enigmatico puzzle della storia del mondo in cui Rufy e i suoi si muovono, una storia sfaccettata e ricca di misteri che daranno pepe alla storia.
Perfettamente bilanciato tra scene veramente drammatiche e gags veramente esilaranti, One Piece non tralascerà nessuno dei suoi personaggi e nessun elemento della sua storia, come un mosaico perfetto.
E' un manga lungo, dallo stile di disegno molto particolare ma azzeccatissimo e accattivante, che riesce a dare qualcosa a chiunque lo legga, e che è permeato di quella stessa atmosfera sognante e di quel sense of wonder che avevamo da bambini, quando sognavamo di andare a cercar tesori con Long John Silver o in giro per gli oceani col capitano Nemo.
Assieme a Dragon Ball di Akira Toriyama, il gran maestro a cui Oda si è ispirato, One Piece si prospetta essere l'ultima, grande, favola dei tempi moderni.
E' un manga che sarà sicuramente molto lungo e anche un po' impegnativo da seguire, ma riesce a far innamorare di sé chiunque lo prenda in mano, e si dimostra essere uno dei pochi shonen del genere avventura validi attualmente, proprio perché One Piece l'avventura non la dimentica mai, e non si limita ad una sequela di sciocchi combattimenti ma ci offre un mondo pulsante di vita propria, descritto nei minimi dettagli e in cui potremo rispecchiarci, riuscendo chiaramente a viverlo, quasi sentendo la brezza marina scompigliarci i capelli mentre siamo sul ponte della nostra nave pirata e meravigliandoci anche noi, come i protagonisti, dei mille e più personaggi, animali, oggetti e mondi meravigliosi che incontreremo.
Il capolavoro dello shonen manga contemporaneo, da tenere sicuramente d'occhio e da non farsi mancare per gli amanti del buon fumetto e soprattutto quello d'avventura. E anche per quelli che ai propri sogni avventurosi di bambini non hanno ancora rinunciato, anche se sono cresciuti.
Consigliato senza remore e promosso a pieni voti.
Fa parte della personalità
E’ veramente un tipo a “testa dura”
E niente al mondo gliela cambierà!
Su e giù per il mare blu
Vanno i pirati si sa.
Se sei un pirata anche tu
Dai vieni qua.
Perché pirati si nasce,
ogni pirata lo sa.
Oh, oh, oh….
Tra galeoni e tesori
Nei mari navigherà.
Così pirati si nasce
E all’arrembaggio si va,
Oh, oh, oh….
Con la bandiera che sventola
Per dire che siamo qua!"
Cristina D'Avena & Pietro Ubaldi, "Pirati si nasce" (2001)</i>
E' dal 1883, anno d'uscita di "L'isola del tesoro" di Robert Louis Stevenson, che i bambini e i ragazzi di tutto il mondo sognano di solcare i mari e di impersonare i pirati.
Come dite? I pirati erano dei fuorilegge che abbordavano le navi trucidandone l'equipaggio e ripulendone la stiva di vettovaglie e tesori?
Ma questo ai bambini non è mai importato granché, perché la visione dei pirati che "L'isola del tesoro" e le migliaia di film e romanzi successivi ci hanno mostrato è qualcosa di diverso, sicuramente più romanzato ma decisamente più affascinante.
Sapevamo che i pirati erano fuorilegge violenti e truffaldini, ma questo a noi non importava. Per noi "pirata" significava qualcosa di immensamente più romantico, un uomo che viveva all'insegna della libertà, a contatto con l'immensità di un enorme mare blu, attraversando posti esotici e vivendo appassionanti avventure e rocamboleschi arrembaggi. Un uomo che nascondeva una grandissima sensibilità e dei saldi valori dietro una durissima scorza da criminale. Un uomo da ammirare, tutto sommato, a cui guardare con grande entusiasmo nel cuore.
Di vivere emozionanti avventure assieme a questi grandi uomini di mare l'ho sognato io, l'abbiam sognato un po' tutti noi, e lo ha sognato anche Eiichiro Oda, che ha trasposto questo sogno in un'opera a fumetti, che continua a regalare sogni ai suoi lettori da più di dieci anni, One Piece.
I pirati di Eiichiro Oda sono giovani, vestono con abiti moderni, sono strampalati fisicamente e per le loro azioni, viaggiano su navi appariscenti e bizzarre e, soprattutto, non depredano nessuna nave e non attaccano nessun civile, ma lo spirito romantico amante del mare e dell'avventura che circondava i pirati classici è rimasto.
I criminali che depredavano le navi vengono interpretati come un gruppo di ragazzi alla ricerca di un tesoro, tesoro che si fa utopia e metafora di un sogno, quello di vivere un'infinita avventura e di trovare dei compagni fidati con cui condividerla.
A separarli dal traguardo, un mondo immenso, vasto, sconfinato e sfaccettato, un'infinità di isole e di terre tutte diverse l'una dall'altra, di cui l'autore si diverte a narrarci conformazione geografica, storia, cultura, flora e fauna, usi e costumi, rendendo ogni saga differente e appassionante.
Gli ostacoli che si porranno sul cammino dei nostri eroi saranno variegati. Si va dalla marina che vuole sterminare i pirati (ma che in realtà si scoprirà non essere poi così cattiva, almeno nella maggior parte dei casi) ai pirati rivali, da losche organizzazioni criminali a perfidi dittatori e abilissimi demagogi. L'azione e i combattimenti non mancheranno, in puro stile shonen d'azione (del resto, l'autore si è formato leggendo i classici di Shonen Jump), e più di una volta assisteremo ad eventi drammatici e incontreremo personaggi complessi e sfaccettati che ci entreranno subito nel cuore.
I personaggi saranno innumerevoli, tra protagonisti, avversari, comprimari e comparse, ma ognuno di loro avrà una sua caratterizzazione, il suo momento di gloria e il suo giusto spazio. Alcuni di loro, poi, godranno di spettacolari e spesso altamente drammatici flashback che ci aiuteranno a capire il loro comportamento attuale e ci daranno spesso e volentieri indizi per ricomporre il grande ed enigmatico puzzle della storia del mondo in cui Rufy e i suoi si muovono, una storia sfaccettata e ricca di misteri che daranno pepe alla storia.
Perfettamente bilanciato tra scene veramente drammatiche e gags veramente esilaranti, One Piece non tralascerà nessuno dei suoi personaggi e nessun elemento della sua storia, come un mosaico perfetto.
E' un manga lungo, dallo stile di disegno molto particolare ma azzeccatissimo e accattivante, che riesce a dare qualcosa a chiunque lo legga, e che è permeato di quella stessa atmosfera sognante e di quel sense of wonder che avevamo da bambini, quando sognavamo di andare a cercar tesori con Long John Silver o in giro per gli oceani col capitano Nemo.
Assieme a Dragon Ball di Akira Toriyama, il gran maestro a cui Oda si è ispirato, One Piece si prospetta essere l'ultima, grande, favola dei tempi moderni.
E' un manga che sarà sicuramente molto lungo e anche un po' impegnativo da seguire, ma riesce a far innamorare di sé chiunque lo prenda in mano, e si dimostra essere uno dei pochi shonen del genere avventura validi attualmente, proprio perché One Piece l'avventura non la dimentica mai, e non si limita ad una sequela di sciocchi combattimenti ma ci offre un mondo pulsante di vita propria, descritto nei minimi dettagli e in cui potremo rispecchiarci, riuscendo chiaramente a viverlo, quasi sentendo la brezza marina scompigliarci i capelli mentre siamo sul ponte della nostra nave pirata e meravigliandoci anche noi, come i protagonisti, dei mille e più personaggi, animali, oggetti e mondi meravigliosi che incontreremo.
Il capolavoro dello shonen manga contemporaneo, da tenere sicuramente d'occhio e da non farsi mancare per gli amanti del buon fumetto e soprattutto quello d'avventura. E anche per quelli che ai propri sogni avventurosi di bambini non hanno ancora rinunciato, anche se sono cresciuti.
Consigliato senza remore e promosso a pieni voti.
Un'opera devo dire che mi ha ormai rotto le scatole! Le prime puntate erano adorabili, ma adesso sta diventando molto, ma molto pesante.
Un manga dove non muore nessuno, nè tra i cattivi, nè tra i buoni.
La spunta sempre il protagonista, anche se all'inizio è sempre in difficoltà. Non so ma mi ricorda molto Dragonball! Gli dò comunque la sufficienza.
Un manga dove non muore nessuno, nè tra i cattivi, nè tra i buoni.
La spunta sempre il protagonista, anche se all'inizio è sempre in difficoltà. Non so ma mi ricorda molto Dragonball! Gli dò comunque la sufficienza.
Nonostante questo sia uno dei manga più letti in Giappone, non posso darli un 10. I personaggi saranno ben caratterizzati e gli scontri molto belli e ben realizzati, ma quasi in ogni saga si ripete sempre lo stesso:
- arrivano su un'isola e conoscono il futuro nuovo membro della ciurma
- succede qualcosa a questa persona
- mille peripezie per sistemare una faccenda o l'altra
- scontro tra i pirati di Rufy vs un'organizzazione (Rufy vs il più forte, Zoro con il secondo, ecc...) sempre seguendo questo schema.
Non si merita un 10 a mio parere, ma è comunque un manga molto bello da leggere. Consigliato.
- arrivano su un'isola e conoscono il futuro nuovo membro della ciurma
- succede qualcosa a questa persona
- mille peripezie per sistemare una faccenda o l'altra
- scontro tra i pirati di Rufy vs un'organizzazione (Rufy vs il più forte, Zoro con il secondo, ecc...) sempre seguendo questo schema.
Non si merita un 10 a mio parere, ma è comunque un manga molto bello da leggere. Consigliato.
Ho trovato questo manga bellissimo perché possiede una trama che ti rapisce e ci sono poteri molto singolari.
Le idee ci sono sempre ed i personaggi sono tutti molto caratterizzati sia nell'aspetto che nel carattere che nel modo di combattere.
Le varie saghe non sono ripetitive ma originali. Il disegno raggiunge livelli altissimi superiori a molti altri.
Le idee ci sono sempre ed i personaggi sono tutti molto caratterizzati sia nell'aspetto che nel carattere che nel modo di combattere.
Le varie saghe non sono ripetitive ma originali. Il disegno raggiunge livelli altissimi superiori a molti altri.
Reputo One Piece un manga riuscitissimo in quanto una volta iniziato ti coinvolge completamente in quest'avventura ideata da Oda; è una lettura spensierata e piacevole e non per questo è da considerarsi infantile.
Qualche punto di debolezza lo mostra, ma è lecito data la lunghezza del manga.
A parte la saga nell'East Blue che fa da preludio alla grande avventura, le saghe seguenti sono dei capolavori: Albasta (con BW e il primo della flotta dei 7), Skypiea (Eneru e l'eccelso flashback di Norland), Water7 (fondamentale per lo sviluppo della trama) ed Enies Lobby (un colossal, dove le cose iniziano a farsi davvero serie), la più recente Thriller Bark (che seppur non parta col piede giusto) si rivelerà davvero interessante,originale, e quella con gli scontri più riusciti. Si arriva dunque al punto dove mi sono fermato a leggere, dove il Nuovo Mondo e la nuova era dei pirati sono alle porte, le 3 grandi forze stanno per rompere l'equilibrio ed insomma non si aspetta altro che vedere cosa succederà.
Elogio il modo in cui l'autore in tutti questi volumi ha fatto si che a sfondo della storia e dell'avventura di turno si delineasse la vera trama del manga.
Personaggi ben caratterizzati, fantasia eccezionale, colpi di scena ammirevoli.
Do 9 perché voglio vedere se Oda sarà in grado di mantenere ad alti livelli il manga ora che si è giunti in un punto importantissimo della storia.
Qualche punto di debolezza lo mostra, ma è lecito data la lunghezza del manga.
A parte la saga nell'East Blue che fa da preludio alla grande avventura, le saghe seguenti sono dei capolavori: Albasta (con BW e il primo della flotta dei 7), Skypiea (Eneru e l'eccelso flashback di Norland), Water7 (fondamentale per lo sviluppo della trama) ed Enies Lobby (un colossal, dove le cose iniziano a farsi davvero serie), la più recente Thriller Bark (che seppur non parta col piede giusto) si rivelerà davvero interessante,originale, e quella con gli scontri più riusciti. Si arriva dunque al punto dove mi sono fermato a leggere, dove il Nuovo Mondo e la nuova era dei pirati sono alle porte, le 3 grandi forze stanno per rompere l'equilibrio ed insomma non si aspetta altro che vedere cosa succederà.
Elogio il modo in cui l'autore in tutti questi volumi ha fatto si che a sfondo della storia e dell'avventura di turno si delineasse la vera trama del manga.
Personaggi ben caratterizzati, fantasia eccezionale, colpi di scena ammirevoli.
Do 9 perché voglio vedere se Oda sarà in grado di mantenere ad alti livelli il manga ora che si è giunti in un punto importantissimo della storia.
Amici questo non è un manga, è un super manga e diciamo anche unico nel suo genere. Come si può capire questo "manga" è il mio preferito, lo seguo da quando è iniziato. Una cosa che piace è come si può passare dalle scene di azione a quelle drammatiche i personaggi sono unici: ognuno ha le proprie caratteristiche, le ambientazioni fantastiche ed ogni saga è differente l'una dall'altra. A questo capolavoro non manca nulla ed non ha nulla da invidiare ai altri manga.
PS: continua così Eiichiro Oda
PS: continua così Eiichiro Oda
Il migliore! Non c'è che dire, persino il personaggio più insignificante ha una caratterizzazione ben fatta! Le contraddizioni come la rana che nuota a stile libero sono delle gag assolutamente geniali e non manca certo la parte seria delle vicende. Un manga completo a mio parere, non manca di nulla, è <i>LO</i> shonen.
Ebbene si signori, nonostante abbia letto solamente i primi 23 albi di questo capolavoro (definirlo solamente "opera" sarebbe troppo riduttivo) posso senza ombra di dubbio dare a One Piece un meritattissimo 10!
Si tratta assolutamente di un voto meritato, perchè Oda è riuscito in questo suo primo (e vorrei evidenziare PRIMO!) grande capolavoro a condensare il meglio del meglio. Capiamoci si dice che One Piece sia il degno sostituto di Dragonball, per me non è così, perchè nonostante questo paragone non sia sostanzialmente da mettere in atto, One Piece si dimostra superiore all'opera di Toriyama. Senza nulla togliere a Dragonball, bisogna dire che comunque l'opera di Toriyama ha una trama piuttosto lineare che prevede la sequenza nemico-allenamento-battaglia-pace momentanea-nuovo nemico e la storia si limita a questo. One Piece no, OP dà molto di più al suo lettore, i combattimenti che pur rappresentano un elemento essenziale dell'opera sono assai più concentrati e ridotti per dare maggiore spazio all'avventura e al dipanarsi della trama. Diciamo che se in Dragonball i combattimenti rappresentano la metà della storia, in One Piece ne rappresentano solo 1/5. Ma a parte questo OP si differenzia per molti altri fattori da Dragonball, la trama riesce a rapire il lettore e a introdurlo nel mondo, scusate il neologismo, Odiano, finchè la lettura non cessa. Oda riesce poi ad aggiungere sempre del nuovo, non appena si conclude una strada se ne aprono altre tre, tutte da percorrere, tanto da farmi venire il dubbio se Oda riuscirà mai, continuando così, a portare a termine tutte queste strade. Il disegno se parte nei primi volumi come un pò acerbo (in fondo è la prima grande opera di Oda) non ci mette molto a diventare sempre più caratterizzante, fino a giungere a livelli straordinari negli ultimi volumi. Io ho letto solamente i primi 23 volumetti, fino alla fine della saga di Alabasta, e mi sono bastati per capire, al di là di come potrà finire quest'opera, che essa entrerà nell'Olimpo del Manga. C'è chi dice che si tratta di una commercialata, perchè vende tanto. Beh..per me l'equazione vende=commercialata=non degna di essere letta, non esiste, OP vende perchè piace, le opere di spessore non sono solo titoli di nicchia, e OP ne è la prova vivente. Certo non conterrà temi introspettivi-filosofici degni di altre opere, ma nel suo insieme è un opera che ha tutto e che non deve inviadire nessun'altra opera. OP ti sa dare tutto quello che vuoi, una risata, una lacrima, un sorriso, ed è proprio questo quello che bisognerebbe aspettarsi da una lettura, OP appassiona e se cominci a leggerlo stai sicuro che difficilmente potrai smettere, OP è una droga su cui andare in overdose.
Ad oggi siamo al 53° volume, in Italia è in procinto di uscire il cinquantunesimo, e a detta di Oda abbiamo appena superato la boa, e questo mi rende triste e felice insieme, perchè so che potrò leggere OP ancora per molto ma anche che prima o poi si concluderà, ma spero di poter arrivare a vedere: ONE PIECE 100, cap. 1000 THE END!
P.S. Tanto per chi non lo avesse ancora capito, se non avete OP nella vostra collezione, è meglio che cambiate passione!
Si tratta assolutamente di un voto meritato, perchè Oda è riuscito in questo suo primo (e vorrei evidenziare PRIMO!) grande capolavoro a condensare il meglio del meglio. Capiamoci si dice che One Piece sia il degno sostituto di Dragonball, per me non è così, perchè nonostante questo paragone non sia sostanzialmente da mettere in atto, One Piece si dimostra superiore all'opera di Toriyama. Senza nulla togliere a Dragonball, bisogna dire che comunque l'opera di Toriyama ha una trama piuttosto lineare che prevede la sequenza nemico-allenamento-battaglia-pace momentanea-nuovo nemico e la storia si limita a questo. One Piece no, OP dà molto di più al suo lettore, i combattimenti che pur rappresentano un elemento essenziale dell'opera sono assai più concentrati e ridotti per dare maggiore spazio all'avventura e al dipanarsi della trama. Diciamo che se in Dragonball i combattimenti rappresentano la metà della storia, in One Piece ne rappresentano solo 1/5. Ma a parte questo OP si differenzia per molti altri fattori da Dragonball, la trama riesce a rapire il lettore e a introdurlo nel mondo, scusate il neologismo, Odiano, finchè la lettura non cessa. Oda riesce poi ad aggiungere sempre del nuovo, non appena si conclude una strada se ne aprono altre tre, tutte da percorrere, tanto da farmi venire il dubbio se Oda riuscirà mai, continuando così, a portare a termine tutte queste strade. Il disegno se parte nei primi volumi come un pò acerbo (in fondo è la prima grande opera di Oda) non ci mette molto a diventare sempre più caratterizzante, fino a giungere a livelli straordinari negli ultimi volumi. Io ho letto solamente i primi 23 volumetti, fino alla fine della saga di Alabasta, e mi sono bastati per capire, al di là di come potrà finire quest'opera, che essa entrerà nell'Olimpo del Manga. C'è chi dice che si tratta di una commercialata, perchè vende tanto. Beh..per me l'equazione vende=commercialata=non degna di essere letta, non esiste, OP vende perchè piace, le opere di spessore non sono solo titoli di nicchia, e OP ne è la prova vivente. Certo non conterrà temi introspettivi-filosofici degni di altre opere, ma nel suo insieme è un opera che ha tutto e che non deve inviadire nessun'altra opera. OP ti sa dare tutto quello che vuoi, una risata, una lacrima, un sorriso, ed è proprio questo quello che bisognerebbe aspettarsi da una lettura, OP appassiona e se cominci a leggerlo stai sicuro che difficilmente potrai smettere, OP è una droga su cui andare in overdose.
Ad oggi siamo al 53° volume, in Italia è in procinto di uscire il cinquantunesimo, e a detta di Oda abbiamo appena superato la boa, e questo mi rende triste e felice insieme, perchè so che potrò leggere OP ancora per molto ma anche che prima o poi si concluderà, ma spero di poter arrivare a vedere: ONE PIECE 100, cap. 1000 THE END!
P.S. Tanto per chi non lo avesse ancora capito, se non avete OP nella vostra collezione, è meglio che cambiate passione!
Grande manga in tutto e per tutto. Coinvolgente e simpatico il disegno, piena di imprevisti la storia, non è affatto monotono, tutt'altro, è spassoso ed appassionante. Il sensei Oda va elogiato per la fantasia che dimostra nel progredire la storia e per l'abilità nell'alimentare misteri e svelarli in modo graduale. I personaggi sono a mio modo di vedere fantastici nel loro modo di essere e nella loro originalità, infatti nessuno di primo acchito potrebbe dire che sulla testa dell'incredibile Rufy ci sia addirittura la taglia di ben 300 milioni di Berry( cifra esorbitante per il mondo di One Piece). Insomma leggetelo e non vene pentirete.
Il voto sarebbe 10 e lode, perché sia il manga che la storia sono strepitosi. Oda personalizza ogni singolo personaggio presente nel manga, arrivato a 50 volumi, e ci fa capire che ci troviamo a metà storia, il che vuol dire che ci accompagnerà ancora per una 50ina di numeri stupendoci con nuove agguerrite ciurme, nuovi mondi e nuovi colpi. Io francamente spero arrivi a 100 perché lo merita per la velocità con cui lavora, esistono autori che pubblicano un volume ogni 3 mesi od addirittura uno all'anno, lui pubblica un capitolo a settimana, che poi la casa editrice italiana aspetti a diffonderli, l'autore non ne ha colpa. Chi vuole iniziare a leggere i manga questo è uno da cui iniziare.
Dopo il solito inizio da shonen, Oda mostra di voler raccontare una storia.
C'è un crescendo di situazioni, che porteranno alle due saghe di sicuro più importanti a livello di trama: Alabasta e Water Seven.
Alcuni pezzi sono molto divertenti, tuttavia alcune scelte di Oda lasciano desiderare.
Ci sono fin troppe lacrime nel manga, a volte eccessive (direi anche spesso). Poi la lunghezza è un altro deterrente, in quanto la storia a lungo andare ne risente.
C'è di peggio come manga.. ma c'è anche di meglio.
C'è un crescendo di situazioni, che porteranno alle due saghe di sicuro più importanti a livello di trama: Alabasta e Water Seven.
Alcuni pezzi sono molto divertenti, tuttavia alcune scelte di Oda lasciano desiderare.
Ci sono fin troppe lacrime nel manga, a volte eccessive (direi anche spesso). Poi la lunghezza è un altro deterrente, in quanto la storia a lungo andare ne risente.
C'è di peggio come manga.. ma c'è anche di meglio.
Un <u>capolavoro</u> assoluto! Tra la mia collezione che supera i 1600 albi One Piece è sicuramente una delle serie più belle. La storia ha un intreccio pazzesco, i personaggi (tutti) sono geniali, originali e fuori di testa. Forse i disegni non hanno la tecnica di quelli di altri grandi maestri ma sono originali, e qui mi viene in mente un certo Hiro Mashima coi suoi disegni "ispirati" a quelli di Oda... ma lasciamo stare; sono gradevoli e non possono sicuramente essere considerati un punto debole della serie.
E' un manga bellissimo, ma è inutile giudicarlo un capolavoro, perchè non lo è.
E' bello, è vero, i personaggi sono tutti diversi e stupendi, è vero, la trama è originale, è vero, i disegni passano (pur non essendo il massimo, anzi, le facce sono troppo strane e i corpi spesso ridicoli... Fairy Tail, che ha una grafica similissima, lo batte di un miliardo di volte, senza esagerare!)... Ammettiamolo, non è quel che si può definire CAPOLAVORO.
La trama si allunga troppo, spesso sembra che One Piece sia stato creato solo per passare il tempo, sembra che non abbia ne capo ne coda ed a volte sembra che per arrivare al finale ci vogliano ancora anni ed anni ed anni!
One Piece era stupendo all'inizio, ma ora sta cominciando a dare sui nervi con tutto questo allungamento di trama esasperante!
Eiichiro deve farsi venire in mente qualche buona idea e cercare di non allungare ulteriormente la storia ma farla andare verso il finale... perchè sennò diventa davvero una roba pallosa. Se comincerà a farsi venire qualcosa di bello in testa, allora magari, potrà davvero concludere un capolavoro.
8 è un voto che gli va bene.... ma cala e sale, non è stabile. Diciamo che varia tra 7-8-9, e con picchi che a volte scendono a 6 e mezzo e che salgono a 10 (soprattutto nella parte della storia di Nico Robin).
Bye!!!!
E' bello, è vero, i personaggi sono tutti diversi e stupendi, è vero, la trama è originale, è vero, i disegni passano (pur non essendo il massimo, anzi, le facce sono troppo strane e i corpi spesso ridicoli... Fairy Tail, che ha una grafica similissima, lo batte di un miliardo di volte, senza esagerare!)... Ammettiamolo, non è quel che si può definire CAPOLAVORO.
La trama si allunga troppo, spesso sembra che One Piece sia stato creato solo per passare il tempo, sembra che non abbia ne capo ne coda ed a volte sembra che per arrivare al finale ci vogliano ancora anni ed anni ed anni!
One Piece era stupendo all'inizio, ma ora sta cominciando a dare sui nervi con tutto questo allungamento di trama esasperante!
Eiichiro deve farsi venire in mente qualche buona idea e cercare di non allungare ulteriormente la storia ma farla andare verso il finale... perchè sennò diventa davvero una roba pallosa. Se comincerà a farsi venire qualcosa di bello in testa, allora magari, potrà davvero concludere un capolavoro.
8 è un voto che gli va bene.... ma cala e sale, non è stabile. Diciamo che varia tra 7-8-9, e con picchi che a volte scendono a 6 e mezzo e che salgono a 10 (soprattutto nella parte della storia di Nico Robin).
Bye!!!!
Peccato non ci sia voto più alto di 10 perchè One Piece sarebbe uno dei pochi manga a meritarne.
Ho letto da poco il capitolo 527 (sono a pari con il Weekly Shonen Jump) e non ho parole per definire il genio di Oda sensei;
ditemi il mankaga che dopo 12 anni di pubblicazione riesce a collegare dettagli ritenuti quasi insignificanti dopo 10 anni;
volevo rispondere a quegli utenti che lo ritengono ripetitivo e scontato:
Naruto mica è ripetitivo no... lol:
-Naruto le prende;
-Naruto si allena;
-Naruto impara tecnica assurda;
-Naruto sconfigge il cattivo di turno;
-Naruto si ripiglia dopo il combattimento;
Mi rivolgo a tutti gli utenti che hanno bocciato One Piece, aspettate a giudicare una stroncatura così netta è giustificabile solo alla fine di un manga
Ho letto da poco il capitolo 527 (sono a pari con il Weekly Shonen Jump) e non ho parole per definire il genio di Oda sensei;
ditemi il mankaga che dopo 12 anni di pubblicazione riesce a collegare dettagli ritenuti quasi insignificanti dopo 10 anni;
volevo rispondere a quegli utenti che lo ritengono ripetitivo e scontato:
Naruto mica è ripetitivo no... lol:
-Naruto le prende;
-Naruto si allena;
-Naruto impara tecnica assurda;
-Naruto sconfigge il cattivo di turno;
-Naruto si ripiglia dopo il combattimento;
Mi rivolgo a tutti gli utenti che hanno bocciato One Piece, aspettate a giudicare una stroncatura così netta è giustificabile solo alla fine di un manga
Io odio One Piece, secondo me è un manga straordinariamente vuoto e privo di qualsiasi contenuto, è inimmaginabile che sia osannato in questo modo quando l'unica cosa che ci è proposta sono degli assurdi pirati che si menano in continuazione senza nessun motivo valido. Infatti passati i primi volumi dove sembrava promettere bene, si finisce per arrivare in una saga dove i nostri personaggi decidono di cambiare rotta e andare a farsi menare a sangue su un isola in decadimento solo per aiutare una principessa (?) che si era messa a fare l'assassina (?) solo per scoprire informazioni su questi furfanti, che nel frattempo aveva cercato di uccidere uno della ciurma... beh e mi sembra logico che poi questi vadano ad aiutarla! Ma dai... poi durante questi combattimenti il protagonista viene infilzato a ripetizione ma poi si alza, mangia un po' di carne e torna a combattere! E nessuno si stupisce? Assurdo, poi può esserci quello che volete ma rimane un manga di basso livello.
Un manga che non stanca mai. Mi ero pentito di non averlo conosciuto subito, ma ho rimediato comprando tutti i volumi arretrati. Questo manga se lo merita proprio. Molto bello sotto ogni punto di vista: tanti personaggi stupendi, trama longeva che non stanca mai. Gli eventi sono sempre collegati tra loro e ciò porta a una trama ricca di colpi di scena. Eiichiro Oda ha lasciato in sospeso molte questioni, avvolte nel mistero che spingono il lettore a continuare e non smettere di leggere questo fantastico manga. Realizzazione grafica che va sempre migliorando. Tutti i personaggi, protagonisti o nemici, sono stupendi, ognuno con una mentalità propria, studiata e ben delineata dall'autore. Non mi stuferei mai di leggerlo. E' il più bello che abbia mai visto. Non mi capacito proprio che ci sia gente che non lo apprezza, è stupendo.
E' il più bel manga che io abbia mai letto, lo definirei persino superiore a Dragon Ball!
Anche se all'apparenza può sembrare una storia semplice, dopo aver letto qualche volume ci si rende conto di aver tra le mani un capolavoro.
Da premiare è la fantasia e l'originalità dell'autore che lo distinguono da tutti gli altri: Oda è un genio!
La storia non è mai ripetitiva anzi è ricca di colpi di scena e alterna perfettamente momenti esilaranti a momenti seri, ma penso che chi la ritiene monotona o ha visto solo l'anime di Mediaset oppure non ha letto il manga o si è fermato ai primi volumi...
I personaggi sono tutti diversi e ciascuno ha un suo modo di fare e di vedere le cose, oltre che un sogno da realizzare per il quale non si dà mai per vinto.
I disegni, anche se all'inizio appaiono semplici (ma dopotutto tutti gli autori hanno iniziato così!) via via diventano sempre più belli e migliorano insieme allo stile man mano che la storia prosegue.
One Piece è sicuramente l'erede di Dragon Ball e non Naruto come molti sostengono (probabilmente non conoscono a fondo questi manga).
Non possiamo dire che è un manga banale per bambini solo perché non ci sono le scene drammatiche di Naruto, sono due generi diversi: uno è un manga di avventura (che illustra il realizzarsi dei sogni e la riceca di un tesoro), mentre l'altro è di azione (che deve far vedere quanto è dura la vita di un ninja) quindi è ovvio che uno faccia in prevalenza ridere e l'altro no e per ciò si accosta di più all'opera di Toriyama.
E' sicuramente uno dei manga più longevi ma questo perché nonostante i 52 volumi la trama resta sempre imprevedibile e i disegni migliorano sempre di più al contrario di molti manga della stessa Shonen Jump che hanno iniziato bene ma stanno continuando male.
Si merita il massimo dei voti e spero davvero che non finisca mai!
Anche se all'apparenza può sembrare una storia semplice, dopo aver letto qualche volume ci si rende conto di aver tra le mani un capolavoro.
Da premiare è la fantasia e l'originalità dell'autore che lo distinguono da tutti gli altri: Oda è un genio!
La storia non è mai ripetitiva anzi è ricca di colpi di scena e alterna perfettamente momenti esilaranti a momenti seri, ma penso che chi la ritiene monotona o ha visto solo l'anime di Mediaset oppure non ha letto il manga o si è fermato ai primi volumi...
I personaggi sono tutti diversi e ciascuno ha un suo modo di fare e di vedere le cose, oltre che un sogno da realizzare per il quale non si dà mai per vinto.
I disegni, anche se all'inizio appaiono semplici (ma dopotutto tutti gli autori hanno iniziato così!) via via diventano sempre più belli e migliorano insieme allo stile man mano che la storia prosegue.
One Piece è sicuramente l'erede di Dragon Ball e non Naruto come molti sostengono (probabilmente non conoscono a fondo questi manga).
Non possiamo dire che è un manga banale per bambini solo perché non ci sono le scene drammatiche di Naruto, sono due generi diversi: uno è un manga di avventura (che illustra il realizzarsi dei sogni e la riceca di un tesoro), mentre l'altro è di azione (che deve far vedere quanto è dura la vita di un ninja) quindi è ovvio che uno faccia in prevalenza ridere e l'altro no e per ciò si accosta di più all'opera di Toriyama.
E' sicuramente uno dei manga più longevi ma questo perché nonostante i 52 volumi la trama resta sempre imprevedibile e i disegni migliorano sempre di più al contrario di molti manga della stessa Shonen Jump che hanno iniziato bene ma stanno continuando male.
Si merita il massimo dei voti e spero davvero che non finisca mai!
Uno dei tanti manga sopravvalutati del momento, lo trovo appassionante e divertente ma non certo un capolavoro. Non c'è alcuna traccia di intreccio narrativo, questo provocato dal fatto che su questa serie pesa ancora il grande difetto di avere un'arcaica divisione in saghe (tipo dragon ball) ognuna indipendente dall'altra. Ogni isola ha il suo cattivo e la propria trama fatta esclusivamente di combattimenti dove nonostante i buoni vengano picchiati in maniera sovrumana, alla fine si rialzano sempre manco fossero delle macchine da guerra e vincono. Il succo è questo. Alla lunga è ripetitivo, comunque è sempre piacevole leggerlo.
One Piece è un ottimo manga, il manga più seguito del momento in Giappone, ma non nel mondo (è Naruto il più seguito nel mondo).
La cosa più bella che ha One Piece di altri manga è l'ironia (fa ridere), l'altra che i personaggi hanno tutti un sogno. Quindi già ti aspetti la fine del manga che tutti quanti compieranno il loro sogno.
E' un ottimo manga però è ripetitivo, per ogni personaggio che entra nella ciurma c'è la solita saga: c'è il solito cattivone che viene sconfitto da Rubber e la storia drammatica del personaggio che vuole entrare a far parte nella ciurma.
La cosa più bella che ha One Piece di altri manga è l'ironia (fa ridere), l'altra che i personaggi hanno tutti un sogno. Quindi già ti aspetti la fine del manga che tutti quanti compieranno il loro sogno.
E' un ottimo manga però è ripetitivo, per ogni personaggio che entra nella ciurma c'è la solita saga: c'è il solito cattivone che viene sconfitto da Rubber e la storia drammatica del personaggio che vuole entrare a far parte nella ciurma.
In manga di questo genere e di tale lunghezza può capitare di divenire ripetitivi o di sfociare nel ridicolo, ma davanti a One Piece mi tolgo tanto di cappello e mi complimento con Oda che non solo riesce a far divertire il lettore ma anche di emozionarlo. Inoltre un'altra chicca di One Piece è la definizione psicologica dei personaggi che ci viene raccontata da flashback che non sono mai noiosi, ma volte molto profondi e seri. In più io lo trovo anche molto affascinante a causa dei suoi continui misteri del suo ritmo e di quel non so chè che mi tiene incollato al manga.
Il manga è ammirevole, molto superiore a Dragon Ball per storia e caratterizzazione dei personaggi. Rufy è proprio... pazzo! Già dalla prima pagina la storia ti porta,già ti chiedi(dove diamine si trova questo tesoro?). Il villaggio di Rufy è pieno di gente strabiliante e l'ironia del protagonista davanti a tutti i pericoli è davvero originalissima. Io sono arrivato al volume 7 (seguo la ristampa)e, anche se la storia sta iniziando ora ad intrecciarsi, il manga mi ha colpito in maniera esagerata. A mio parere la saga più irriverente è quella di Baratie. Casino da strapazzo! Non so se esiste un manga come questo nel suo genere. L'unico difetto è il disegno, che non fa capire lineamente i movimenti, lo stile di Oda è un pò casinista, e gli ambienti nei duelli diventano subito sciatti (pregio). Oda è uno sceneggiatore bravissimo, infatti la storia, nonostante sia molto lenta e si inizia ad intrecciare verso il volumetto 5, questo non pesa, per la comicità di svariate situazioni e l'entrare a far parte della storia non-stop. Esempio: nella saga del Mare Orientale, Sottosaga del capitan Kuro, nello scontro nel giardino della villa di Kaya tra Krahador (capitan Kuro) e Usop, mi sentivo come qualcuno che era nascosto sotto un cespuglio e guardava la faccenda.
Un manga stupendo, magnifico.
Se potessi gli darei un bell'INFINITO!
Un manga stupendo, magnifico.
Se potessi gli darei un bell'INFINITO!
E' il primo shounen che si mantiene ad alto livello nonostante i numerosi numeri. La storia più va avanti e più diventa bella, tutti i personaggi sono caratterizzati in modo eccezionale e nessuno finisce nel dimenticatorio e i combattimenti sono sempre originali e divertenti!
E' incredibile come Oda riesce a mischiare l'avventura con l'azione, comicità e sentimento... inoltre ha sviluppato una capacità di rimettere i vari pezzi della trama in un modo sorpredente! Tutti i membri della ciurma sono legati da un forte rapporto di amicizia e ognuno combatte per realizzare i propri sogni.
In conclusine è un vero capolavoro da leggere a tutti coloro che si definiscono veri otaku!
E' incredibile come Oda riesce a mischiare l'avventura con l'azione, comicità e sentimento... inoltre ha sviluppato una capacità di rimettere i vari pezzi della trama in un modo sorpredente! Tutti i membri della ciurma sono legati da un forte rapporto di amicizia e ognuno combatte per realizzare i propri sogni.
In conclusine è un vero capolavoro da leggere a tutti coloro che si definiscono veri otaku!
Si potrebbe descrivere con una sola parola: stupendo.
Il manga prende moltissimo,grazie ad un ritmo abbastanza incalzante, fin dai primi volumetti. Le varie saghe sono completamente distaccate tra loro, in questo modo non si viene a creare troppa confusione, ma lascia comunque spazio a diversi misteri, gestiti alla perfezione. Gli scontri anche se non sono magari spettacolari come quelli di Bleach o altri manga,sono comunque stupendi,e non sempre chi vince è il più forte,ma quello con più forza di volontà,cosa che in questo manga viene esatata moltissimo. I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, e danno spesso vita a stupende gag.
I disegni, malgrado non siano stupendi come quelli Berserk, sono comunque belli per essere di un manga ad uscita settimanale.
Insomma uno dei miei manga preferiti, nonchè per me il miglior shonen mai fatto e attualmente in pubblicazione.
In sintes un manga veramente stupendo, grazie alla perfetta mescolanza di scene epiche, drammatiche, gag, combattimenti, misteri, colpi di scena.
Il manga prende moltissimo,grazie ad un ritmo abbastanza incalzante, fin dai primi volumetti. Le varie saghe sono completamente distaccate tra loro, in questo modo non si viene a creare troppa confusione, ma lascia comunque spazio a diversi misteri, gestiti alla perfezione. Gli scontri anche se non sono magari spettacolari come quelli di Bleach o altri manga,sono comunque stupendi,e non sempre chi vince è il più forte,ma quello con più forza di volontà,cosa che in questo manga viene esatata moltissimo. I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, e danno spesso vita a stupende gag.
I disegni, malgrado non siano stupendi come quelli Berserk, sono comunque belli per essere di un manga ad uscita settimanale.
Insomma uno dei miei manga preferiti, nonchè per me il miglior shonen mai fatto e attualmente in pubblicazione.
In sintes un manga veramente stupendo, grazie alla perfetta mescolanza di scene epiche, drammatiche, gag, combattimenti, misteri, colpi di scena.
Mah... bello, certo, ma non degno di essere l'erede di DragonBall, quello è Naruto, c'è poco da fare. Fa ridere e c'è molta amicizia, solo che è troppo lungo. L'anime per ogni parte dove vanno, dopo 15 puntate, stanno per andarsene, ma si ricordano sempre di qualcosa e altre 20 puntate per farla. Il manga è certamente meglio, anche se di poco. In certi casi è ridicolo (scusate, ma è mai possibile che Zoro, un samurai cacciatore di pirati, si unisca con questi ultimi!?!), però l'unica cosa che non si tocca è Rubber, il più simpatico e "stupido" del gruppo. Consigliato da leggere. Ciao.
Non c'è più nemmeno il bisogno di commentare, One Piece ha una reputazione che precede il fumetto. Il manga shonen per eccellenza, l'apoteosi del fumetto giapponese per ragazzi. One piece ha la trama meglio sviluppata di tutti gli shonen che ho avuto il piacere di leggere, con colpi di scena inaspettati e personaggi che ritornano a distanza anche di decine di volumetti. Fantastico.
Ogni storia ha il diritto di essere raccontata, ma sono davvero poco quelle storie che ti donano emozioni così forti. One Piece si presenta come un semplice fumetto, ma le situazioni, i personaggi e i sentimenti sono unici. La trama è semplice, ma una storia non vive solo della sua struttura principale. Sono le caratterizzazioni dei personaggi a rendere grande questo manga. Così longevo, eppure così avvincente numero dopo numero. Non ci si stanca mai di leggerlo per motivi semplici.
Combattimenti pazzeschi, locazioni ai limiti della fantasia e intrecci assurdi che collegano i primi numeri con gli ultimi reperibili in edicola. Ma la cosa più importante di questo fumetto è che rappresenta ciò che da senso alla vita. La passione e i sogni. Storie che ti danno sensazioni di sicurezza e di grandezza. Qualcosa di molto di più di quanto sembra, in quanto mascherato da banale teen shonen.
Ma il luogo comune viene spazzato via da chiunque legga dell'amicizia tra Noland e Calgare, dalle vicende di Chopper o di tutti gli altri personaggi.
La passione e il coraggio di continuare a sognare, celata nella fantasia di poteri pazzeschi e nemici mai banali che ti fanno strabuzzare gli occhi ad ogni pagina.
Insomma un fumetto unico.
Forse non il migliore, perchè per dirlo bisognerebbe leggerli tutti.
Ma sicuramente un opere che spedisce il suo geniale ideatore nell' olimpo dei manga.
E considerando l' ancora ingente longevità, pare che Odacchi siederà lassù ancora per molto tempo.
Se continua così, naturalmente.
Aspettiamo il gran finale, sperando in qualcosa di più profondo di un semplice lieto fine (questo potrebbe essere l' unico difetto).
Le emozioni dureranno per tanto tempo ancora e forse per sempre... perchè i sogni delle persone non svaniscono mai!
[email protected] (fan d One Piece aggiungetemi)
Combattimenti pazzeschi, locazioni ai limiti della fantasia e intrecci assurdi che collegano i primi numeri con gli ultimi reperibili in edicola. Ma la cosa più importante di questo fumetto è che rappresenta ciò che da senso alla vita. La passione e i sogni. Storie che ti danno sensazioni di sicurezza e di grandezza. Qualcosa di molto di più di quanto sembra, in quanto mascherato da banale teen shonen.
Ma il luogo comune viene spazzato via da chiunque legga dell'amicizia tra Noland e Calgare, dalle vicende di Chopper o di tutti gli altri personaggi.
La passione e il coraggio di continuare a sognare, celata nella fantasia di poteri pazzeschi e nemici mai banali che ti fanno strabuzzare gli occhi ad ogni pagina.
Insomma un fumetto unico.
Forse non il migliore, perchè per dirlo bisognerebbe leggerli tutti.
Ma sicuramente un opere che spedisce il suo geniale ideatore nell' olimpo dei manga.
E considerando l' ancora ingente longevità, pare che Odacchi siederà lassù ancora per molto tempo.
Se continua così, naturalmente.
Aspettiamo il gran finale, sperando in qualcosa di più profondo di un semplice lieto fine (questo potrebbe essere l' unico difetto).
Le emozioni dureranno per tanto tempo ancora e forse per sempre... perchè i sogni delle persone non svaniscono mai!
[email protected] (fan d One Piece aggiungetemi)
Secondo me è il miglior shonen mai scritto, non è per niente commerciale e andando avanti con la storia (nonostante sia iniziato nel 97) diventa solo che migliore! Non è mai banale o ripetitivo ed è sempre divertente ed imprevedibile. I personaggi sono tantissimi e tutti diversi e ognuno ha la sua particolarità. Il disegno è geniale e anche quando è volutamente esagerato è sempre piacevole.
Certo, guardando la versione Mediaset potrebbe anche sembrare quasi stupido, ma per questo esiste il manga [...]!
Certo, guardando la versione Mediaset potrebbe anche sembrare quasi stupido, ma per questo esiste il manga [...]!
E' un bel manga si snoda bene nella storia, è molto lungo, ma non ripetitivo le vignette sono ben curate pulite e molto scenografiche. Angolature da cinema d'azione permettono all'autore ulteriori miglioramenti alla scene di combattimento che non sono mai fuori luogo e troppo violente. La storia è intrisa di mistero e molto ben curata. Si può riassumere che questo fumetto sia cresciuto molto in tutti gli aspetti da quando nel lontano agosto 1997 prese il via e ad occhio e croce nel 2014...
Premetto che ho conosciuto One Piece su Italia 1, guardando gli episodi, e mi aveva abbastanza interessato. Finita la serie in italia, me ne ricordavo, ma non mi interessava granché. Finché un mio amico non mi ha passato le scans del manga, e da lì mi sono ricreduto. E' totalmente un'altra cosa. Sarà per le censure, per i filler, non lo so. Fattosta che il manga è incredibile, divertente, interessante. Il ritmo non scende mai, i personaggi sono tanti e ben caratterizzati, le situazioni comiche sono da urlo. Ho pensato a più riprese che Oda fosse il più grande genio mai esistito. Da ricordare sono i tentativi di Usop e Sanji di salire sull'arca Maxim di Ener, la saga di Foxy (che è comica dall'inizio alla fine) e il più recente Duval, che per me è già un mito. Nessun manga mi strappa delle risate come questo. Un capolavoro sotto tutti i punti di vista. Oda ci stupirà sempre di più, visto che ha in serbo altri 50 volumi. Speriamo in una fine adeguata. Grazie Oda-sensei!!!
DUVAL RULEZ
DUVAL RULEZ
IL CAPOLAVORO! All'inizio ammetto che non mi aspettavo molto da questo manga, dato che gli episodi su Italia 1 non mi avevano appassionato in maniera eclatante, piu' o meno due anni fa' comprai per divertimanto il numero 35 di One Piece, lo lessi e rimasi stordito dalla drammaticita' e al tempo stesso delle risate che ti stappava questo manga. Non ha niente a che vedere con manga che vogliono farti piangere a tutti i costi come Naruto (che poi non riesce) e poi il divertimento e' puro (chi non ha mai riso quando Rufy dice la solita idiozia e qualcuno lo colpisce in testa cacciando gli occhi fuori e affilando i denti?)
Insomma lo consiglio a tutti, il manga dei manga!
Insomma lo consiglio a tutti, il manga dei manga!
One Piece è uno dei più longevi manga presenti nelle edicole e nelle librerie specializzate della nostra penisola. Il manga di Eiichiro Oda conta ben 47 volumetti arrivati in Italia e il finale sembra essere ancor lontano, anche in Giappone. La storia parte nella maniera più semplice, ma l' entusiasmo dell'autore ci trascina subito in un avventura dove si fanno vivi personaggi sempre più stravaganti. Difatti la caratterizzazione dei personaggi è l' unica cosa insieme al comparto grafico a rimanere a livelli sempre alti. La storia invece procede con alti e bassi. Fino a Alabasta il manga è andato in crescendo e dopo si arrenato in qualche avventura inutile (vedi Skypiea), con qualche comparsa di qualche personaggio che sembra stato messo per allungare la broda (Foxy), anche in momenti in cui il manga sta tornando a livelli di qualità (ovvero la saga di Water Seven dove finalmente ritorna a livelli che superano la sufficienza, ma che presenta qualche combattimento inutile come lo scontro fra Sanji e un cuoco della marina sul treno). Comunque visto il numero di volumetti usciti è una cosa più che normale avere qualche momento di crisi e non metterò di certo in croce Eiichiro Oda alla sua prima opera di largo respiro. Aspetterò il finale per un voto complessivo, ma per ora...
Ecco un esempio pratico di buone intenzioni mal praticate.
One Piece inizia bene, con una ambientazione abbastanza inusuale per il mondo dei manga (tematiche come quelle dei pirati sono più consone alla cultura occidentale) ed alcuni personaggi abbastanza accattivanti. Il tutto regge fino all'entrata in squadra di Chopper, da lì il declino più totale.
A partire dai disegni, esagerati e fastidiosi nel loro tentativo di essere caricaturali (perdonatemi, ma da quanto si sono visti in quel periodo personaggi con i capelli afro?!??!), storicamente inattendibile (è vero che si tratta di un mondo "fantastico", ma se si parla di qualcosa di realmente esistito, i pirati nella fattispecie, una coerenza anche minima sarebbe stata più che opportuna). stilisticamente ridicolo (un pirata con delle spade da samurai?!?! Ma per favore...) oltre che narrativamente esasperato (non ho mai visto tanti personaggi piangere così tanto in un solo fumetto).
One Piece è la summa di tutti gli stereotipi del fumetto adolescenziale giapponese, nonchè la rappresentazione pratica dell'infantilismo cronico dell'autore, uno dei più scarsi che abbia mai messo mano ad una matita.
One Piece inizia bene, con una ambientazione abbastanza inusuale per il mondo dei manga (tematiche come quelle dei pirati sono più consone alla cultura occidentale) ed alcuni personaggi abbastanza accattivanti. Il tutto regge fino all'entrata in squadra di Chopper, da lì il declino più totale.
A partire dai disegni, esagerati e fastidiosi nel loro tentativo di essere caricaturali (perdonatemi, ma da quanto si sono visti in quel periodo personaggi con i capelli afro?!??!), storicamente inattendibile (è vero che si tratta di un mondo "fantastico", ma se si parla di qualcosa di realmente esistito, i pirati nella fattispecie, una coerenza anche minima sarebbe stata più che opportuna). stilisticamente ridicolo (un pirata con delle spade da samurai?!?! Ma per favore...) oltre che narrativamente esasperato (non ho mai visto tanti personaggi piangere così tanto in un solo fumetto).
One Piece è la summa di tutti gli stereotipi del fumetto adolescenziale giapponese, nonchè la rappresentazione pratica dell'infantilismo cronico dell'autore, uno dei più scarsi che abbia mai messo mano ad una matita.
One piece: dopo 7 lunghi anni e 47 splendidi volumi questo nome mi fa sentire a casa, ricordo che quando ero più piccola correvo in edicola, compravo questo manga e poi dritta a casa dove mi immergevo nel mondo fantastico uscito dalla mente del Maestro Eiichiro Oda... che dire? Un capolavoro. Qualcuno lo proclama "l'erede di Dragon Ball", non sono d'accordo. One piece va oltre, molto oltre, non credo che esista attualmente al mondo un manga del genere. One Piece è unico per la storia, gli intrecci, i disegni, la profondità e la qualità delle emozioni che trasmette. Non poche le volte che mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi (chiamatemi sentimentale, ma è così) nel leggere le incredibili storie della ciurma del Cappello di Paglia; non meno le volte in cui mi sono venute le lacrime agli occhi (stavolta dal ridere) per le strampalate trovate di Oda-sensei. Sono d'accordo con chi dice che One Piece ti fa sentire a casa... perchè non troverò mai un manga che ti coinvolge così... che mentre leggi, rimani a bocca aperta nel riscoprire personaggi che avevi conosiuto 6 anni prima e dei quali ti ricordi, come se fossero vecchi amici... sono felice di sapre che la serie è a metà strada perchè così potrà accompagnarmi ancora per altri splendidi anni e perchè significa che stiamo per arrivare alla conclusione (degna, ne sono certissima) di questa magnifica avventura.
Oda-sensei... Domo arigato!
Oda-sensei... Domo arigato!
E' ora il manga per eccellenza. One piece mette sul piatto una storia che mai si era vista nei manga...i pirati. L'autore riesce con gran cura, grazie anche all'enorme quantità di volumi, a spiegarci tutto ciò che noi lettori abbiamo letto nei numeri precedenti e che ci avevano lasciato un pò perplessi in passato (vedi Lovoon la balena, oppure la vera identità del padre di Rufy), nulla è lasciato al caso, infatti, in un'intervista rilasciata da Eiichiro Oda, c'è un segreto che riguarda il titolo di quest'opera, One piece appunto, di cui sono all'oscuro tutti, anche i suoi assistenti. Di storie che superano i 30, 40 volumi ce ne sono a bizzeffe di questi tempi, però tutti questi tipi di manga lunghissimi, arrivati ad un certo punto, tendono a replicare le stesse saghe, riproponendo sempre le stesse cose, diventando ripetitivi e monotoni (vedi Inuyasha o Dragon ball dove accadono sempre le stesse cose volume dopo volume); in One piece questo non avviene mai, certo i buoni vincono sempre, ma tutto è sempre innovativo e mai stancante. Per quanto riguarda i disegni, posso dire che sono molto semplici, ma davvero ben particolareggianti, soprattutto i fondali e gli edifici (vedi Water Seven) e le ragazze poi...Posso dire di aver fatto un buon acquisto con One piece, anche se spero che non si superi l'ottantesimo volume, perchè non vedo l'ora di sapere molte cose, tra cui il segreto della "D" del nome di Rufy e cosa c'è scritto sul biglietto che Ace ha dato al fratello.
Questo è uno dei manga secondo me migliori che Elichiro Oda e che il Giappone abbia mai fatto. One piece ha delle caratteristiche speciali.A lcuni manga come Dragonball combattono solo per la protezione della Terra, mentre Rufy combatte per le proprie ambizioni, per salvare altre persone come ad esempio Brook (lo scheletro simpaticone citato nei manga 46-47). Ed una cosa eccezionale è che Rufy, un ragazzo normale, abbia avuto sotto il suo comando personaggi mitici. One Piece lo consiglio agli appassionati di manga che sicuramente non rimarranno delusi.
One Piece è uno dei fumetti meglio realizzati nella storia dei fumetti. All'inizio può sembrare commerciare, il solito polpettone alla Dragon Ball, il classico Shonen monocorde e ripetitivo. Ma poi quando si capisce la mentalità di chi c'è dietro ci si rende conto che questo fumetto non potrà mai diventare monotono. Eichiiro Oda partorisce le idee più strambe, assurde ed improbabili rendendole coerenti non sono con se stesse, ma con tutto il mondo circostante. One Piece ha qualcosa che pochi fumetti possono vantare e che lo rende un capolavoro dove altri, a mio avviso hanno a stento raggiunto la mediocrità. Un mondo "Pulsante". Un universo fatto di personaggi e di vita che non riesce a lasciare indifferente. Eichiiro Oda riesce a rendere idee davvero banali in qualcosa di unico e sempre diverso. Lo trovo superiore come trama, disegni e maturità a tutti gli altri shonen (eccetto Berserk, troppo diversi per essere paragonati). Un fumetto che consiglio a tutti gli amanti dei veri manga.
Sicuramente il manga più bello che io abbia mai letto, pieno di colpi di scena e di personaggi con differenti caratteri, anche le ambientazioni sono molto varie e ricche di particolari.
Impressionante anche la fantasia di Eichiro Oda il quale all'uscita del n° 49 in Giappone ha annunciato che One Piece non intende ritirarsi dal mondo dei manga, bensì siamo ancora a metà serie...
Leggerlo mi ricorda i tempi in cui ero bambino e vedevo l'anime in tv, bhe che dire... davvero un capolavoro.
Impressionante anche la fantasia di Eichiro Oda il quale all'uscita del n° 49 in Giappone ha annunciato che One Piece non intende ritirarsi dal mondo dei manga, bensì siamo ancora a metà serie...
Leggerlo mi ricorda i tempi in cui ero bambino e vedevo l'anime in tv, bhe che dire... davvero un capolavoro.
Bè non cè che dire su one piece, ehm, direi spaziale... una kikka assoluta... una perla... a mio parere il miglior manga in assoluto in questione di intrecci di storia, umorismo e personaggi di ogni tipo. Partendo da Rufy, il capitano, anche se secondo me se ha quel ruolo affascinante è grazie al mistero che si cela dietro il suo nome e la sua famiglia, che piano piano si sta affiorando, a partire da Ace (il mio preferito) al padre e al nonno, e fin qua ok.... ma chissà cosa vuole intendere il sindaco di Fusha che dice: chi sa cosa dirà Dadan... che mi incuriosisce da morire.... per non dire della sua ciurma, azzeccata al massimo, un compagno per ogni mansione o gradevolezza del gruppo: Zoro, Nami, Usopp, Sanji, Chopper, Robin, Franky e infine l'ultimo Brook. E poi Shanks e Barbabianca, la Marina, La flotta dei Sette, il nuovo Mondo, i 4 Imperatori, L'armata rivoluzionaria, e chi ne ha e più ne metta. Insomma storie intrecciate a non finire, frutti del diavolo a non finire, una ciurma incredibile. Anche se come già qualcuno ha già detto il vero tesoro sarà l'avventura stessa di ognuno di loro... e non so voi ma cerco di immaginare come sarà la fine di questo manga, con un finale drammatico, ma con speranza per la prossima generazione, o che tutti ce la fanno fino alla fine e che loro costituiranno gran parte della flotta dei 7 e dei 4 imperatori. Mmaahh... io spero che entro 4 o massimo 5 anni ci sia una fine perchè sono ansioso e non fa bene alla mia salute... uomo di grande forza fisica, ma tutti hanno un punto debole no? Infine vorrei fare la classifica:
1: Portuguese D. Ace
2: Monkey D. Rufy
3: Monkey D. Dragon
OK fine... alla grande One Piece.
A chi dice che è mediocre o troppo prevedibile ok perchè è una supposizione da accettare anche se non condivido ,ma chi dice manga per under 15 non mi va, io ne ho ventuno, e oltre a questo leggo altri fumetti, ma non vuol dire niente l'età... io avevo un prof ai tempi che leggeva topolino, non per giudicare, ma per puntualizzare che non c'è età consigliata... ok ho finito veramente...
1: Portuguese D. Ace
2: Monkey D. Rufy
3: Monkey D. Dragon
OK fine... alla grande One Piece.
A chi dice che è mediocre o troppo prevedibile ok perchè è una supposizione da accettare anche se non condivido ,ma chi dice manga per under 15 non mi va, io ne ho ventuno, e oltre a questo leggo altri fumetti, ma non vuol dire niente l'età... io avevo un prof ai tempi che leggeva topolino, non per giudicare, ma per puntualizzare che non c'è età consigliata... ok ho finito veramente...
Il mio preferito in assoluto, poco ma sicuro. Rufy è adorabile con quel suo cappello di paglia e tutta la ciurma ti fa davvero sentire a casa anche se non fai parte fisicamente del manga. Tutti i protagonisti sono mossi dall'ambizione e dai loro sogni che pian pian li porterà verso lo One Piece questo formidabile e leggendario tesoro. Dopo anni (ben sette!) che leggo le avventure di questa strampalata ciurma mi convinco sempre più che il vero tesoro non è altro che l'avventura stessa. Spero comunque che Oda non lo faccia finire in modo banale e scontato come succede spesso con le serie così complesse e lunghe.
Forza Oda sei tutti noi!
Forza Oda sei tutti noi!
One Piece é perfetto, una di quelle storie che non possono essere spiegate con parole, pieno di dettagli e particolari, uno dei pochi manga ad avere una VERA STORIA, per dare una idea, nel volume 50 c'é un collegamento col volume 12, tutto é collegato, il mistero dietro lo One Piece é tutto da scoprire, ci vorranno ancora anni per scoprire il finale, ma vorrei che questo sogno che sto vivendo con One Piece non finisse mai! PS Attualmente ho 17, quindi dire che é per 15 under é una cazzata, scusate la parola, questo manga é per tutte le etá! Fidatevi!
Il sogno di un ragazzo speciale, una ciurma di scatenati pirati, le avventure piu` pazze che i mari abbiano mai visto. Questo e’ One Piece. Ideato e realizzato dallo sconosciuto Eichiro Oda, edito da Yung in Giappone e distribuito dalla Star Comics, One Piece e’ divenuto in poco tempo un vero e proprio mito, tradotto in mezzo mondo, ormai ogni nuova uscita rimane per settimane in cima alle top liste dei piu` venduti. La trama: Nella stupenda era della pirateria, nello sperduto villaggio di Foosha vive il giovanissimo Monkey D. Rufy. Il ragazzo cresce nella totale ammirazione di un simpatico pirata che sta passando alcuni anni di vita li, Shanks Il Rosso. Tutto scorre abbastanza tranquillo fino a quando Rufy mangia per sbaglio uno dei leggendari frutti del diavolo. Questi frutti conferiscono a chi li mangia poteri straordinari ( diventare animali, fuoco, elettricita`, duri come la roccia, ecc.) tuttavia condannano la stessa persona a non poter nuotare. Rufy diventa un ragazzo di gomma. Dopo la partenza dall’isola di Shanks, che regala il suo cappello al bambino chiedendogli di restituiglierlo in futuro quando sara` divenuto un grande pirata, Rufy si allena e raggiunti i 17 anni si imbarca da solo verso la Linea Rossa, la zona di confine tra il mare orientale e occidentale, al di la della quale si estende il mare piu` terribile e avventuroso esistente e alla fine del quale si troverebbe il leggendario one piece, il grande tesoro nascosto dal re dei pirati Gold D. Roger. Obbiettivo iniziale del pirata e’ trovare dei degni compagni, non vuole semplici persone, cerca degli amici veri, che come lui abbiano un sogno, un sogno che solo questo viaggio potra` realizzare. Ecco allora l’incontro con il famoso cacciatore di taglie Roronoa Zoro, colui che padroneggia la tecnica delle 3 spade, il suo sogno e’ scontrarsi con il piu` forte spadaccino del mondo, il terribile Mihawack. E poi Nami la ladra, che vuole disegnare la mappa di tutti gli oceani, Usop che vorrebbe diventare un valoroso guerriero dei mari, Sanji il cuoco, che sogna di trovare l’All Blue il punto dove confluiscono tutti i mari e poi Chopper e… e… e basta anticipare tutto. Avventura, comicita` superba, e anche sentimento si mescolano per dare vita a questa serie che ormai e’ divenuta leggenda. Nemici fortissimi, il governo, la Marina e la terribile Flotta dei 7, poteri fantastici, personaggi buffissimi, qualche piccola lacrima. Un vero tesoro da rubare ^^
[MODERATORE niente riferimenti a altre recensioni] Vorrei trovre un solo lettore che avendo letto tutta la storia non si è commosso davanti alla fine della Merry, alla litigata tra Usop e Rufy, all'addio di Sanji dal ristorante, quando Nami e Robin chiedono a Rufy di aiutarle oppure che non aspetta altro che Zoro e Sanji facciano una delle loro litigate o che Rufy combatta col cattivo di turno. Parliamoci chiaro questo è un manga che ti coinvolge al massimo. L'unica pecca per me è la saga di Water Seven, troppo lunga; secondo me qualche passo potevano abbreviarlo; e comunque Rave è la brutta copia di one piece basti vedere i combattimenti che vengono vinti con poteri che sembrano apparsi all improvviso e dalla storia, con qualche mistero, si', ma per un lettore esperto troppo prevedibile.
Assolutamente fantastico, qualcosa al di là di ogni immaginazione l'abuso portato all'eccesso sotto ogni aspetto il riflesso della vita alla ricerca di qualcosa di cui non si ha nemmeno la più pallida idea il one piece il pezzo unico quello che per gli uomini veri non è altro che la giustizia da raggiungere ad ogni costo; la pazzia intesa come unica verità comprensibile dall'uomo. Un manga che va bene sia per i bambini in fascie che per i più anziani perchè non bisogna smettere di sperare in un mondo migliore. MAIrn---rnIn ogni caso ultimemente il fumetto sta prendendo una piega molto intrigante adesso che Rubber inizia ad essere uno dei pesci più grossi tra i pirati e che i fans non fanno altro che chiedersi chi siano gli altri membri della flotta dei sette, chi sia Drake e se è vero che barbabianca è il padre di Rubber e molto altro ancora... se qualcuno tra i veri appassionati di one piece sa qualcosa lo prego di aggiungermi [email protected]
Noiaaa, mi piaceva molto ma dopo Alabasta sto manga nonostante il consueto cambio radicale di locazione è diventato ripetitivo, la comicità e la stramberia non fanno più effetto ed alcuni del gruppo hanno continuato ad avere aumenti di potenza fino ad arrivare all' inaccetabile persino per una storia di fantasia. Di Skypea si salva solo la storia passata di Calgara e Noland, mentre Water Seven nonstante la bella città ispirata a Venezia, la simpatica Galley La e la storia di Nico, alla fine non riesce a salvarsi nemmeno. Ormai si è scaduti troppo nel commerciale.
I fumetti giappo si dividono in due categorie: commerciali e d'autore, questo rientra perfettamente nella prima categoria.
Ormai il classoco genere alla dragonball è una carta vincente, cambia il cast e l'ambientazione ma la zolfa è la stessa: umorismo ce n'è, botte e pupe pure, superpoteri e nemici sempre più forti e l'eroe buono e scanzonato....
Insomma val bene per ragazzetti under 15, se si è più grandicelli e lo si legge, bè l'infanzia è finita ragazzi, andate in fumetteria e comprate qualcosa di più adulto....
Ormai il classoco genere alla dragonball è una carta vincente, cambia il cast e l'ambientazione ma la zolfa è la stessa: umorismo ce n'è, botte e pupe pure, superpoteri e nemici sempre più forti e l'eroe buono e scanzonato....
Insomma val bene per ragazzetti under 15, se si è più grandicelli e lo si legge, bè l'infanzia è finita ragazzi, andate in fumetteria e comprate qualcosa di più adulto....
Il più bel fumetto che io abbia letto dopo Dragon Ball. Un fumetto avvincente che vi farà crepare dalle risate, unico lato negativo è che prima o poi finisce.
La storia parla di un giovane pirata che vuole diventare il re dei pirati, ma per realizzare questo suo sogno ha bisogno di compagni forti e coraggiosi ma soprattutto anche loro devono avere sei sogni. Il viaggio prosegue verso tanti mondi dall'isola delle nevi Drum a volare alto nel cielo sull'isola volante di Skypea o dalla "Venezia" dei mari fino alla lugubre nave degli zombie la Triller Bark. Tutto ciò sarà accompagnato da spettacolari combattimenti a gli immancabili colpi di scena. Immergetevi in questa stupenda avventura nel fumetto più comico di tutti i tempi. Fidatevi non ne rimarrete delusi e poi non per nulla è l'erede di Dragon Ball!!
La storia parla di un giovane pirata che vuole diventare il re dei pirati, ma per realizzare questo suo sogno ha bisogno di compagni forti e coraggiosi ma soprattutto anche loro devono avere sei sogni. Il viaggio prosegue verso tanti mondi dall'isola delle nevi Drum a volare alto nel cielo sull'isola volante di Skypea o dalla "Venezia" dei mari fino alla lugubre nave degli zombie la Triller Bark. Tutto ciò sarà accompagnato da spettacolari combattimenti a gli immancabili colpi di scena. Immergetevi in questa stupenda avventura nel fumetto più comico di tutti i tempi. Fidatevi non ne rimarrete delusi e poi non per nulla è l'erede di Dragon Ball!!
Incredibilmente affascinante, significativo, pazzo e commovente! I personaggi sono carismatici come pochi altri, ogni scenario è fantasioso ed ispirato (più o meno), ma soprattutto la trama è qualcosa di meraviglioso: tutte le isole hanno una loro storia che si intreccia in un crescendo sempre più ricco di particolari ed ampio di orizzonti; ogni avventura è coinvolgente a modo suo e ha dietro anche una morale non d poco per quelli che la sanno vedere!One Piece è un manga che parla con i fatti, come i suoi personaggi...anche la scelta di non mettere una storia d'amore(neanche una, nemmeno allusiva o tra personaggi secondari!) ha un particolare significato...
Eiichiro Oda mi sta facendo amare per intero questa fantastica saga, l'unico problema è che devo aspettare ogni volta più di tre mesi, per poi finire il manga in un giorno... ti prego Oda,sbrigatiiiiiiii! (anzi fai come vuoi, basta che continui a partorire capolavori :) )
Eiichiro Oda mi sta facendo amare per intero questa fantastica saga, l'unico problema è che devo aspettare ogni volta più di tre mesi, per poi finire il manga in un giorno... ti prego Oda,sbrigatiiiiiiii! (anzi fai come vuoi, basta che continui a partorire capolavori :) )
Dire che è un capolavoro è riduttivo. One piece è l'unico manga/anime che ho letto/visto(apparte la saga di skypea, che è comunque bella) che più va avanti piu diventa bello. Una storia che ha quasi dell'immenso, sembra non finire mai, ogni capitolo ti spinge a leggere il successivo, i fumetti si leggono tutti di botto e mentre leggi le interferenze esterne ti innervosiscono. Anche quando rileggi da capo non ti fermi fino a quando non sei obbligato da cause esterne. Lo stile è originale e impeccabile. Le navi sono fatte benissimo, alcune fanno impazzire. I personaggi!!! La genialità di oda spicca nello spessore di centinaia di personaggi che si affacciano in questo immenso e meraviglioso mondo. Non esiste niente meglio di one piece in nessun campo, a mio parere. Risate, stupore, lacrime e adrenalina a mai finire.
Leggete one piece è un vero capolavoro
Leggete one piece è un vero capolavoro
Volevo semplicemente aggiungere il mio voto, perchè quest'opera (non parlo solo del manga in se, vogliamo mettere che la SBS è qualcosa di grandioso?) meriterebbe anche più di 10, è la perfezione, il tratto nell'ultima parte della storia è diventato eccelso, non mancano mai momenti divertenti mixati ad azione al fulmicotone, Oda è pazzia, Oda è maestria, fin dal primo volume quando il tratto era ancora impreciso e la storia non ancora ben delineata, traspira però l'aria del capovaloro. Un must per chiunque.
[MODERATORE: niente riferimenti alle altre recensioni] E <b>non è la "BRUTTA COPIA" di Rave</b>... prima di tutto gli autori sono amici (se non erro ex collaboratori) ma è Rave ad essere la brutta copia di One Piece! Perchè come dice il titolo, è un pezzo unico della storia del fumetto!
[MODERATORE: niente riferimenti alle altre recensioni] E <b>non è la "BRUTTA COPIA" di Rave</b>... prima di tutto gli autori sono amici (se non erro ex collaboratori) ma è Rave ad essere la brutta copia di One Piece! Perchè come dice il titolo, è un pezzo unico della storia del fumetto!
Un vero capolavoro.
Trama avvincente, piena sin dall'inizio di misteri che soltanto dopo vari numeri vengono risolti, personaggi stupendi, tutti con un tristissimo passato alle spalle e con sogni da realizzare.
Scene comiche divertentissime e i combattimenti avvincenti, mai monotoni.
La storia dei protagonisti, ma anche dei vari personaggi che i pirati incontreranno danno una vera lezione di vita.
Non fatevi ingannare dai pregiudizi o dal fatto che la serie TV è davvero commerciale, è un opera che merita tutto il successo che sta ottenendo, se non di più.
Leggetelo!
Trama avvincente, piena sin dall'inizio di misteri che soltanto dopo vari numeri vengono risolti, personaggi stupendi, tutti con un tristissimo passato alle spalle e con sogni da realizzare.
Scene comiche divertentissime e i combattimenti avvincenti, mai monotoni.
La storia dei protagonisti, ma anche dei vari personaggi che i pirati incontreranno danno una vera lezione di vita.
Non fatevi ingannare dai pregiudizi o dal fatto che la serie TV è davvero commerciale, è un opera che merita tutto il successo che sta ottenendo, se non di più.
Leggetelo!