ES - Eternal Sabbath
"Mars" per me è stato interessante, anche se non nella lista delle mie migliori letture. Quindi decisi di addentrarmi in un nuovo manga di questa interessante autrice: Fuyumi Soryo.
Il primo volume mi ha colpita tantissimo, perché viene mostrato il potere di Shuro (il protagonista) in maniera profonda e toccante, ma ahimè, dal volume 2 non viene replicato quell'aspetto e l'attenzione si sposta altrove.
Shuro è un ragazzo apparentemente semplice e generoso che è dotato di un potere incredibile: riesce con lo sguardo a entrare nella mente e i ricordi di chiunque e manovrarne il pensiero come desidera rendendo, di fatto, ogni possibile persona come suo burattino. Presto conoscerà la studiosa di fisiologia cerebrale Mine Kujo nella quale, guarda caso, non riesce a decifrarne la mente. Anche se poi ci saranno pochi personaggi su cui non riuscirà a fare lo stesso in quanto tale potere è efficace solo sulle menti deboli. Tra i due nasce da subito una tenera amicizia, destinata a diventare qualcosa di più. Strani avvenimenti e morti accadono in paese. Presto Mine scoprirà che Shuro è nato in provetta ed è frutto di un esperimento che ha come scopo rendere l'immortalità reale. Di fatto Shuro ha un gene miracoloso, l'ES del titolo, che gli dona immunità a qualsiasi virus allungandogli la vita a 200 anni. Lui è stato creato per questo, ma i suoi poteri paranormali sono un'anomalia non prevista. Visto il successo dell'esperimento lui viene ribattezzato come ES 00 Shuro. Ma non volendo danneggiarlo per fare ulteriori esperimenti, gli scienziati decidono di crearne un clone perfetto un paio di anni dopo, al solo scopo di avere una cavia per esperimenti. Questo individuo, che chiameranno ES 01 Izak, dovrà morire quasi subito in nome della scienza poiché i suoi organi dovranno essere asportati e studiati. Izak però, è uguale in tutto e per tutto a Shuro e, crescendo fino a raggiungere l'età adolescenziale, attraverso la sua teca di vetro, legge nella mente degli scienziati e capisce il suo destino non accettandolo, volendo vivere. Izak diventerà distruttivo e violento, uccidendo tutto ciò che incontra sulla sua strada pur di sopravvivere. Una volta nel mondo Izak, come Shuro, cerca di rifarsi una vita ma, a differenza di suo "fratello maggiore", uccidendo chi lo ostacola e seminando morte e distruzione. Il suo disprezzo per gli umani e la sua crudeltà e freddezza lo rendono insensibile quasi a tutto.
Temi piuttosto interessanti, la trama è anche solida e abbastanza scorrevole, ma non è avvincente. La dottoressa Kujo non l'ho trovata per nulla empatica fin dall'inizio. Ella si perde spesso in divagazioni filosofiche rendendo a volte pesante la lettura. Non mi è piaciuta particolarmente fin dall'inizio. La trama prosegue senza troppi slanci o colpi di scena particolari. Il finale poi mi è sembrato frettoloso e poco convincente. Il mio voto è 6,5 per la trama che poteva essere sfruttata meglio, avrei dato di meno se non fosse per gli splendidi disegni.
In sostanza un manga che consiglio comunque perché l'autrice sa ben calibrare i momenti dinamici con quelli riflessivi, il suo tratto è pulito, preciso e molto bello. Diverso dai classici stili manga con i visi dai grandi occhi e zero naso. Personalmente apprezzo moltissimo il suo stile. Come apprezzo anche la sua originalità nel scegliere le tematiche da trattare, mai banali. Tuttavia questa storia non mi ha convinto del tutto. Ne consiglio comunque la lettura a tutte le amanti dell'autrice e a coloro che amano i thriller psicologici/fantascientifici.
Il primo volume mi ha colpita tantissimo, perché viene mostrato il potere di Shuro (il protagonista) in maniera profonda e toccante, ma ahimè, dal volume 2 non viene replicato quell'aspetto e l'attenzione si sposta altrove.
Shuro è un ragazzo apparentemente semplice e generoso che è dotato di un potere incredibile: riesce con lo sguardo a entrare nella mente e i ricordi di chiunque e manovrarne il pensiero come desidera rendendo, di fatto, ogni possibile persona come suo burattino. Presto conoscerà la studiosa di fisiologia cerebrale Mine Kujo nella quale, guarda caso, non riesce a decifrarne la mente. Anche se poi ci saranno pochi personaggi su cui non riuscirà a fare lo stesso in quanto tale potere è efficace solo sulle menti deboli. Tra i due nasce da subito una tenera amicizia, destinata a diventare qualcosa di più. Strani avvenimenti e morti accadono in paese. Presto Mine scoprirà che Shuro è nato in provetta ed è frutto di un esperimento che ha come scopo rendere l'immortalità reale. Di fatto Shuro ha un gene miracoloso, l'ES del titolo, che gli dona immunità a qualsiasi virus allungandogli la vita a 200 anni. Lui è stato creato per questo, ma i suoi poteri paranormali sono un'anomalia non prevista. Visto il successo dell'esperimento lui viene ribattezzato come ES 00 Shuro. Ma non volendo danneggiarlo per fare ulteriori esperimenti, gli scienziati decidono di crearne un clone perfetto un paio di anni dopo, al solo scopo di avere una cavia per esperimenti. Questo individuo, che chiameranno ES 01 Izak, dovrà morire quasi subito in nome della scienza poiché i suoi organi dovranno essere asportati e studiati. Izak però, è uguale in tutto e per tutto a Shuro e, crescendo fino a raggiungere l'età adolescenziale, attraverso la sua teca di vetro, legge nella mente degli scienziati e capisce il suo destino non accettandolo, volendo vivere. Izak diventerà distruttivo e violento, uccidendo tutto ciò che incontra sulla sua strada pur di sopravvivere. Una volta nel mondo Izak, come Shuro, cerca di rifarsi una vita ma, a differenza di suo "fratello maggiore", uccidendo chi lo ostacola e seminando morte e distruzione. Il suo disprezzo per gli umani e la sua crudeltà e freddezza lo rendono insensibile quasi a tutto.
Temi piuttosto interessanti, la trama è anche solida e abbastanza scorrevole, ma non è avvincente. La dottoressa Kujo non l'ho trovata per nulla empatica fin dall'inizio. Ella si perde spesso in divagazioni filosofiche rendendo a volte pesante la lettura. Non mi è piaciuta particolarmente fin dall'inizio. La trama prosegue senza troppi slanci o colpi di scena particolari. Il finale poi mi è sembrato frettoloso e poco convincente. Il mio voto è 6,5 per la trama che poteva essere sfruttata meglio, avrei dato di meno se non fosse per gli splendidi disegni.
In sostanza un manga che consiglio comunque perché l'autrice sa ben calibrare i momenti dinamici con quelli riflessivi, il suo tratto è pulito, preciso e molto bello. Diverso dai classici stili manga con i visi dai grandi occhi e zero naso. Personalmente apprezzo moltissimo il suo stile. Come apprezzo anche la sua originalità nel scegliere le tematiche da trattare, mai banali. Tuttavia questa storia non mi ha convinto del tutto. Ne consiglio comunque la lettura a tutte le amanti dell'autrice e a coloro che amano i thriller psicologici/fantascientifici.
Ci sono autori dotati di enorme talento, cui basterebbe un piccolo aiuto per fare il salto di qualità. Una di questi è Fuyumi Soryo, mangaka davvero eccezionale, che affiancata da un bravo sceneggiatore sfornerebbe un capolavoro dietro l'altro. I suoi lavori sono sempre eccezionali, ma non arrivano mai alla perfezione.
"ES - Eternal Sabbath" non fa eccezione; un altro titolo di grande valore al quale manca però quel qualcosa, capace di renderlo indimenticabile.
L'autrice si cimenta in un thriller paranormale, che prende origine dalla innata e spregiudicata ricerca dell'eterna giovinezza da parte dell'uomo.
In un laboratorio vengono creati due esseri umani sintetici, dotati di geni con capacità di immunizzazione pressoché illimitate. I due individui, oltre alla longevità, sviluppano però una facoltà imprevista: sono in grado di leggere nel pensiero e manovrare la quasi totalità delle persone.
Un giorno, una delle due cavie fugge dal laboratorio ed inizia a vendicarsi, a suo modo, degli esseri umani e del loro egoismo. Il suo nome è Izak e il suo passaggio lascerà una scia di morti atroci e avvolte dal mistero.
Il caso vuole che la dottoressa Mine Kujo, studiosa di fisiologia cerebrale, finisca per essere una degli elementi chiave nella caccia al pericoloso assassino. La sua vita viene stravolta, ma il suo vero io può finalmente liberarsi. Ad aiutarla sarà Akiba, compagno di sventure di Izak quando entrambi vivevano rinchiusi nel laboratorio di ricerca.
La Soryo costruisce un intreccio narrativo solido e dinamico, ma non riesce a renderlo completamente avvincente. Le mancano i tempi giusti del thriller; quelli indispensabili a creare la suspense. Ne è un esempio il fatto che il lettore dovrebbe essere spiazzato e sgomento davanti allo spargimento di sangue perpetrato dall'assassino e alla sua crudeltà. È proprio questo, invece, il punto dove l'autrice ha in parte fallito, perdendo la possibilità di fare il salto di qualità. Le vittime avrebbero dovuto essere maggiormente approfondite in modo da creare un relazione emotiva con il lettore, che invece non riesce ad affezionarsi ai personaggi secondari.
Va detto che l'autrice ha l'enorme pregio di portare avanti la trama con grande determinazione, senza lasciarsi mai tentare da facili sentimentalismi e riesce a mantenere sempre vivace il ritmo narrativo.
I disegni sono estremamente curati ed il riconoscibile tratto della Soryo mostra la sua piena maturità. Forse manca l'attenzione al dettaglio o ai fondali, che risultano abbastanza spogli, ma l'impatto visivo è comunque assicurato. Grande risalto, invece, viene dato alla gamma espressiva, evidenziata non soltanto dai volti, ma anche attraverso un attento linguaggio del corpo.
L'edizione della Star Comics è imbarazzante. Mancano i suffissi onorifici e probabilmente le uniche note positive sono il senso di lettura originale e la qualità della carta che, per quanto non bianchissima, in alcuni numeri si attesta su buoni livelli.
Il mio voto è 7.5.
"ES - Eternal Sabbath" non fa eccezione; un altro titolo di grande valore al quale manca però quel qualcosa, capace di renderlo indimenticabile.
L'autrice si cimenta in un thriller paranormale, che prende origine dalla innata e spregiudicata ricerca dell'eterna giovinezza da parte dell'uomo.
In un laboratorio vengono creati due esseri umani sintetici, dotati di geni con capacità di immunizzazione pressoché illimitate. I due individui, oltre alla longevità, sviluppano però una facoltà imprevista: sono in grado di leggere nel pensiero e manovrare la quasi totalità delle persone.
Un giorno, una delle due cavie fugge dal laboratorio ed inizia a vendicarsi, a suo modo, degli esseri umani e del loro egoismo. Il suo nome è Izak e il suo passaggio lascerà una scia di morti atroci e avvolte dal mistero.
Il caso vuole che la dottoressa Mine Kujo, studiosa di fisiologia cerebrale, finisca per essere una degli elementi chiave nella caccia al pericoloso assassino. La sua vita viene stravolta, ma il suo vero io può finalmente liberarsi. Ad aiutarla sarà Akiba, compagno di sventure di Izak quando entrambi vivevano rinchiusi nel laboratorio di ricerca.
La Soryo costruisce un intreccio narrativo solido e dinamico, ma non riesce a renderlo completamente avvincente. Le mancano i tempi giusti del thriller; quelli indispensabili a creare la suspense. Ne è un esempio il fatto che il lettore dovrebbe essere spiazzato e sgomento davanti allo spargimento di sangue perpetrato dall'assassino e alla sua crudeltà. È proprio questo, invece, il punto dove l'autrice ha in parte fallito, perdendo la possibilità di fare il salto di qualità. Le vittime avrebbero dovuto essere maggiormente approfondite in modo da creare un relazione emotiva con il lettore, che invece non riesce ad affezionarsi ai personaggi secondari.
Va detto che l'autrice ha l'enorme pregio di portare avanti la trama con grande determinazione, senza lasciarsi mai tentare da facili sentimentalismi e riesce a mantenere sempre vivace il ritmo narrativo.
I disegni sono estremamente curati ed il riconoscibile tratto della Soryo mostra la sua piena maturità. Forse manca l'attenzione al dettaglio o ai fondali, che risultano abbastanza spogli, ma l'impatto visivo è comunque assicurato. Grande risalto, invece, viene dato alla gamma espressiva, evidenziata non soltanto dai volti, ma anche attraverso un attento linguaggio del corpo.
L'edizione della Star Comics è imbarazzante. Mancano i suffissi onorifici e probabilmente le uniche note positive sono il senso di lettura originale e la qualità della carta che, per quanto non bianchissima, in alcuni numeri si attesta su buoni livelli.
Il mio voto è 7.5.
"Eternal Sabbath, un gene creato dall'insaziabile desiderio di immortalità. È un gene miracoloso che dona immunità a qualsiasi virus e duecento anni di vita in più"
ES - Eternal Sabbath è un manga di genere seinen-psicologico del 2002 della mangaka Fuyumi Soryo.
In Italia è edito dalla Star Comics per un totale di 18 numeri a 3,10 € ciascuno*.
Sarà perché adoro i manga di genere seinen, ma mi sto appassionando davvero a questa opera.
Una cosa che mi lascia un po' perplessa sono i disegni, le facce dei personaggi in particolare, mi sembrano un po' tutte uguali. Inoltre mi è sembrato che molte vignette fossero simili tra loro, i personaggi hanno sempre le solite tre o quattro espressioni che si ripetono. L'autrice alterna vignette con bellissimi sfondi o ambienti disegnati alla perfezione con altre in cui ci sono i soliti primi piani a sfondo bianco o nero. C'è chi dice che questo aiuta il lettore a concentrarsi sui dialoghi, ma a me questo stile non piace.
Parlando della storia, mi sembra originale e la narrazione scorre fluida e diretta. Non ci sono dialoghi inutili, e c'è quel filo di romanticismo che rende il tutto molto realistico.
Anche la psicologia dei personaggi è molto curata; non solo quella dei personaggi principali, ma anche di quelli secondari.
Seppure la trama sia piuttosto complicata, i dialoghi risultano semplici e comprensibili.
L'edizione è piuttosto vecchia, quindi molto semplice. Le pagine sono sottili e spesso mi sono ritrovata con le dita sporche di nero.
Una cosa che ho notato è che la dottoressa viene chiamata a volte Kujo e a volte Kuju.
Questo manga mi sta appassionando molto e lo voglio continuare. Consigliatissimo a tutti gli amanti del genere e non.
*Sulla copertina c'è scritto che costa 3,10 €, ma io li ho pagati 3,90 €.
ES - Eternal Sabbath è un manga di genere seinen-psicologico del 2002 della mangaka Fuyumi Soryo.
In Italia è edito dalla Star Comics per un totale di 18 numeri a 3,10 € ciascuno*.
Sarà perché adoro i manga di genere seinen, ma mi sto appassionando davvero a questa opera.
Una cosa che mi lascia un po' perplessa sono i disegni, le facce dei personaggi in particolare, mi sembrano un po' tutte uguali. Inoltre mi è sembrato che molte vignette fossero simili tra loro, i personaggi hanno sempre le solite tre o quattro espressioni che si ripetono. L'autrice alterna vignette con bellissimi sfondi o ambienti disegnati alla perfezione con altre in cui ci sono i soliti primi piani a sfondo bianco o nero. C'è chi dice che questo aiuta il lettore a concentrarsi sui dialoghi, ma a me questo stile non piace.
Parlando della storia, mi sembra originale e la narrazione scorre fluida e diretta. Non ci sono dialoghi inutili, e c'è quel filo di romanticismo che rende il tutto molto realistico.
Anche la psicologia dei personaggi è molto curata; non solo quella dei personaggi principali, ma anche di quelli secondari.
Seppure la trama sia piuttosto complicata, i dialoghi risultano semplici e comprensibili.
L'edizione è piuttosto vecchia, quindi molto semplice. Le pagine sono sottili e spesso mi sono ritrovata con le dita sporche di nero.
Una cosa che ho notato è che la dottoressa viene chiamata a volte Kujo e a volte Kuju.
Questo manga mi sta appassionando molto e lo voglio continuare. Consigliatissimo a tutti gli amanti del genere e non.
*Sulla copertina c'è scritto che costa 3,10 €, ma io li ho pagati 3,90 €.
Può la scienza dell'uomo superare la natura? E se questo fosse possibile, non ci sarebbe poi il rischio che la gestione di una simile responsabilità ci si ritorca contro? Sono questi alcuni degli importanti interrogativi posti in questo interessante manga della Soryo.
La storia narra le vicende di Ryosuke Akiba, un ragazzo fuori dal comune. Il suo vero nome è ES00 o "Shuro" ed è nato dalle numerose sperimentazioni genetiche di un team di scienziati. L'obiettivo del team era quello di creare un essere "superiore", protetto dall'attacco di qualsiasi virus e con una vita media di 200 anni. Il risultato è appunto Shuro (prende il nome dalle foglie di palma menzionate nella Bibbia poiché, per la religione cattolica, l'applicare una croce sulla fronte con le ceneri di shuro lascia un segno di pentimento; in questo caso gli scienziati volevano rappresentare simbolicamente il loro pentimento per aver osato creare un essere umano, compito che solitamente spetta a Dio), l'unico essere umano geneticamente modificato ad essere sopravvissuto durante gli esperimenti realizzati dal Laboratorio Nazionale di Igiene. Ci sono, però, degli aspetti di Shuro che gli scienziati non avevano calcolato. Il ragazzo è in grado di leggere nella psicologia delle persone, di entrare direttamente dentro di loro, di percepire i sentimenti ed i pensieri più reconditi di ognuno e di manovrare i soggetti a suo piacimento. Dieci anni dopo la creazione di Shuro, gli scienziati, non ancora del tutto soddifatti, decisero di creare un suo clone, sviluppandolo in un utero artificiale. Il clone sarebbe stato utilizzato come cavia, per scoprire perché, su tutti gli embrioni, solo Shuro fosse riuscito a sopravvivere. Il clone ha il nome ES01 o Izak (come Isacco, figlio che Abramo voleva sacrificare a Dio, così come ES01 dovrebbe essere sacrificato per la scienza, per conoscere i punti di forza ed i punti deboli di Shuro). Tutto sembra procedere bene finché Shuro ed il suo clone Isak non decideranno di ribellarsi al volere degli uomini di scienza che li hanno creati. Entrambi reputano, infatti, le sperimentazioni degli uomini come un qualcosa di davvero insopportabile, come un comportamento troppo egoistico nei loro confronti. Decidono così di liberarsi dalle catene e di lasciare il laboratorio. Shuro e Izak sono, però, profondamente diversi caratterialmente: Shuro è vissuto in società con gli scienziati ed ha acquisito una minima percentuale di moralità e buon senso. Izak invece è totalmente slegato dai legami societari, è cresciuto in un utero artificiale isolato, avendo come unico canale di comunicazione telepatica il suo clone Shuro. È iracondo, potente e avventato e decide di distruggere sia il laboratorio sia gli scienziati aguzzini che volevano utilizzarlo semplicemente come "corpo di prova". I due ES entrano così a contatto con il mondo. Shuro si limiterà a vivere in società, sostituendosi con l'identità di una persona morta e vivendo all'interno della sua famiglia in maniera piuttosto pacifica. Avrà modo di incontrare Mine Kujo, ricercatrice di fisiologia cerebrale, con la quale riuscirà ad istaurare un rapporto diverso dal solito, non basato sull'azione manipolatoria. Mine, infatti, è una delle poche persone immuni al potere degli ES, in quanto la sua mente è difficilmente penetrabile. Sarà proprio lei che, insieme all'unico scienziato sopravvissuto dalla distruzione dell'Istituto di igiene da parte dei due ES, Shinichiro Sakaki, tenterà di fermare la furia omicida di Izak. Quest'ultimo, infatti, vive tra gli uomini covando un profondo rancore verso di loro, verso queste creature che hanno tentato solo di utilizzarlo come fosse un qualcosa di inanimato. Shuro, Mine e Sakaki riusciranno a salvare il genere umano dalla furia di Izak? Il prezzo da pagare sarà altissimo in ogni caso.
Ho apprezzato molto questo manga sia per la tematica trattata in modo complesso e innovativo, sia per la caratterizzazione davvero accurata dei personaggi. Shuro e Mine hanno più risalto rispetto ad altre figure, ma nel complesso tutti i personaggi sono analizzati nel profondo ed emergono i loro lati psicologici più nascosti e reconditi di ognuno. I disegni sono, come al solito, magnifici, molto geometrici e anatomicamente puliti. Le ambientazioni sono spesso oniriche, deliranti e particolari. In alcune parti del manga vengono addirittura raffigurati i pensieri di alcuni personaggi. La fantasia e l'originalità con cui la mangaka rappresenta e vivifica l'inconsistenza e la poca palpabilità dei pensieri umani mi è sembrato davvero un elemento apprezzabile ed innovativo. Come avrete capito, non è un manga da leggere per svago.
Questo manga tratta dei temi profondi, che dall'alba dei tempi smuovono le coscienze dell'animo umano. Perché veniamo alla luce? E perché dobbiamo morire? Non sarebbe possibile renderci immortali? Questa spasmodica ricerca di risposte in merito alla nostra esistenza porta spesso la scienza a tentare soluzioni azzardare. La manipolazione scientifica ha portato l'uomo a migliorare davvero tanto la qualità della propria vita, ma fin dove può spingersi questa sete di conoscenza? Qual è il limite che dobbiamo raggiungere oltre il quale è meglio non spingersi? I principi più basilari della bioetica possono essere del tutto ignorati? La morale è palese: non si può giocare con la vita delle persone a proprio piacimento; non si può manipolare una vita semplicemente perché siamo avidi di conoscenza o totalmente catturati dal nostro delirio di onnipotenza. La vita umana esige rispetto e superare il limite potrebbe essere rischioso. Il mio voto è 10.
La storia narra le vicende di Ryosuke Akiba, un ragazzo fuori dal comune. Il suo vero nome è ES00 o "Shuro" ed è nato dalle numerose sperimentazioni genetiche di un team di scienziati. L'obiettivo del team era quello di creare un essere "superiore", protetto dall'attacco di qualsiasi virus e con una vita media di 200 anni. Il risultato è appunto Shuro (prende il nome dalle foglie di palma menzionate nella Bibbia poiché, per la religione cattolica, l'applicare una croce sulla fronte con le ceneri di shuro lascia un segno di pentimento; in questo caso gli scienziati volevano rappresentare simbolicamente il loro pentimento per aver osato creare un essere umano, compito che solitamente spetta a Dio), l'unico essere umano geneticamente modificato ad essere sopravvissuto durante gli esperimenti realizzati dal Laboratorio Nazionale di Igiene. Ci sono, però, degli aspetti di Shuro che gli scienziati non avevano calcolato. Il ragazzo è in grado di leggere nella psicologia delle persone, di entrare direttamente dentro di loro, di percepire i sentimenti ed i pensieri più reconditi di ognuno e di manovrare i soggetti a suo piacimento. Dieci anni dopo la creazione di Shuro, gli scienziati, non ancora del tutto soddifatti, decisero di creare un suo clone, sviluppandolo in un utero artificiale. Il clone sarebbe stato utilizzato come cavia, per scoprire perché, su tutti gli embrioni, solo Shuro fosse riuscito a sopravvivere. Il clone ha il nome ES01 o Izak (come Isacco, figlio che Abramo voleva sacrificare a Dio, così come ES01 dovrebbe essere sacrificato per la scienza, per conoscere i punti di forza ed i punti deboli di Shuro). Tutto sembra procedere bene finché Shuro ed il suo clone Isak non decideranno di ribellarsi al volere degli uomini di scienza che li hanno creati. Entrambi reputano, infatti, le sperimentazioni degli uomini come un qualcosa di davvero insopportabile, come un comportamento troppo egoistico nei loro confronti. Decidono così di liberarsi dalle catene e di lasciare il laboratorio. Shuro e Izak sono, però, profondamente diversi caratterialmente: Shuro è vissuto in società con gli scienziati ed ha acquisito una minima percentuale di moralità e buon senso. Izak invece è totalmente slegato dai legami societari, è cresciuto in un utero artificiale isolato, avendo come unico canale di comunicazione telepatica il suo clone Shuro. È iracondo, potente e avventato e decide di distruggere sia il laboratorio sia gli scienziati aguzzini che volevano utilizzarlo semplicemente come "corpo di prova". I due ES entrano così a contatto con il mondo. Shuro si limiterà a vivere in società, sostituendosi con l'identità di una persona morta e vivendo all'interno della sua famiglia in maniera piuttosto pacifica. Avrà modo di incontrare Mine Kujo, ricercatrice di fisiologia cerebrale, con la quale riuscirà ad istaurare un rapporto diverso dal solito, non basato sull'azione manipolatoria. Mine, infatti, è una delle poche persone immuni al potere degli ES, in quanto la sua mente è difficilmente penetrabile. Sarà proprio lei che, insieme all'unico scienziato sopravvissuto dalla distruzione dell'Istituto di igiene da parte dei due ES, Shinichiro Sakaki, tenterà di fermare la furia omicida di Izak. Quest'ultimo, infatti, vive tra gli uomini covando un profondo rancore verso di loro, verso queste creature che hanno tentato solo di utilizzarlo come fosse un qualcosa di inanimato. Shuro, Mine e Sakaki riusciranno a salvare il genere umano dalla furia di Izak? Il prezzo da pagare sarà altissimo in ogni caso.
Ho apprezzato molto questo manga sia per la tematica trattata in modo complesso e innovativo, sia per la caratterizzazione davvero accurata dei personaggi. Shuro e Mine hanno più risalto rispetto ad altre figure, ma nel complesso tutti i personaggi sono analizzati nel profondo ed emergono i loro lati psicologici più nascosti e reconditi di ognuno. I disegni sono, come al solito, magnifici, molto geometrici e anatomicamente puliti. Le ambientazioni sono spesso oniriche, deliranti e particolari. In alcune parti del manga vengono addirittura raffigurati i pensieri di alcuni personaggi. La fantasia e l'originalità con cui la mangaka rappresenta e vivifica l'inconsistenza e la poca palpabilità dei pensieri umani mi è sembrato davvero un elemento apprezzabile ed innovativo. Come avrete capito, non è un manga da leggere per svago.
Questo manga tratta dei temi profondi, che dall'alba dei tempi smuovono le coscienze dell'animo umano. Perché veniamo alla luce? E perché dobbiamo morire? Non sarebbe possibile renderci immortali? Questa spasmodica ricerca di risposte in merito alla nostra esistenza porta spesso la scienza a tentare soluzioni azzardare. La manipolazione scientifica ha portato l'uomo a migliorare davvero tanto la qualità della propria vita, ma fin dove può spingersi questa sete di conoscenza? Qual è il limite che dobbiamo raggiungere oltre il quale è meglio non spingersi? I principi più basilari della bioetica possono essere del tutto ignorati? La morale è palese: non si può giocare con la vita delle persone a proprio piacimento; non si può manipolare una vita semplicemente perché siamo avidi di conoscenza o totalmente catturati dal nostro delirio di onnipotenza. La vita umana esige rispetto e superare il limite potrebbe essere rischioso. Il mio voto è 10.
Eternal Sabbath è un dramma psicologico/horror/fantascientifico. La protagonista è una neuropsicologa piuttosto nerd, che si trova ad investigare su dei delitti commessi da un essere umano artificiale dotato di forti poteri psichici che gli permettono di controllare quasi tutte le persone. L'interesse principale dell'opera non è tanto nella trama, che comunque è piuttosto avvincente, quanto nelle atmosfere, nei disegni, nelle atmosfere e soprattutto nei personaggi. In particolare la protagonista è assolutamente indovinata nel suo ruolo di scienziata un po' fuori dal mondo. Leggendo certi dialoghi mi sono parsi un po' esagerati, poi mi sono ricordato che io in passato ho fatto figure anche peggiori e mi sono zittito da solo. Il coprotagonista Shuro è un personaggio discreto, adatto nella sua parte di bel tenebroso. Notevole, forse il personaggio migliore, è quello della bambina Yuri, che si trova a diventare la migliore amica del mostro Isak.
I disegni li giudico eccellenti, specialmente i primi piani dei volti dei personaggi e le stupende copertine. La Soryo è un'ottima disegnatrice e i disegni, algidi e razionali, si accordano perfettamente al suo stile. Ho anche apprezzato i suoi sfondi, sia quando sono lasciati intenzionalmente bianchi, per dare maggior risalto ai personaggi, che quando sono dettagliatissimi, nelle scene ad alto impatto visivo. Per quanto ES sia una storia essenzialmente psicologica, non mancano scene d'azione, scene oniriche e mostri in stile Alien: anche in questi casi i disegni sono perfettamente adeguati alla bisogna e non mancano le tavole ad effetto.
Fuyumi Soryo in quest'opera si rivela un'erede spirituale di Moto Hagio, sia a livello di personaggi che di situazioni e atmosfere. Anche lo stile grafico e' estremamente simile a quello della Hagio. Dico questo avendo in mente opere fantascientifiche di Moto Hagio come "A, A'" e "Marginal". Come disegnatrice la Soryo è a mio avviso superiore, mentre la trovo meno ferrata sul versante prettamente fantascientifico. Come analisi dei personaggi siamo pari. Consigliato a chi vuole leggere un thriller intelligente.
I disegni li giudico eccellenti, specialmente i primi piani dei volti dei personaggi e le stupende copertine. La Soryo è un'ottima disegnatrice e i disegni, algidi e razionali, si accordano perfettamente al suo stile. Ho anche apprezzato i suoi sfondi, sia quando sono lasciati intenzionalmente bianchi, per dare maggior risalto ai personaggi, che quando sono dettagliatissimi, nelle scene ad alto impatto visivo. Per quanto ES sia una storia essenzialmente psicologica, non mancano scene d'azione, scene oniriche e mostri in stile Alien: anche in questi casi i disegni sono perfettamente adeguati alla bisogna e non mancano le tavole ad effetto.
Fuyumi Soryo in quest'opera si rivela un'erede spirituale di Moto Hagio, sia a livello di personaggi che di situazioni e atmosfere. Anche lo stile grafico e' estremamente simile a quello della Hagio. Dico questo avendo in mente opere fantascientifiche di Moto Hagio come "A, A'" e "Marginal". Come disegnatrice la Soryo è a mio avviso superiore, mentre la trovo meno ferrata sul versante prettamente fantascientifico. Come analisi dei personaggi siamo pari. Consigliato a chi vuole leggere un thriller intelligente.
Ho letto ES spinta dall'ottimo Mars. Cosa dire, se Mars fonda la sua qualità su originalità e introspezione, ES arranca proprio per questi due fattori.
L'originalità della trama è a mio parere molto dubbia; è un collage di tematiche affrontate molto meglio in altri lidi e di situazioni/personaggi già sfruttati troppo dall'autrice. L'approfondimento è irritante perché altalenante tra due estremi troppo distanti: in alcuni punti si va troppo sul filosofico, in altri regna la superficialità e l'approssimazione. Approssimazione che si nota soprattutto nel finale, affrettato e confuso.
Non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi, poco definiti e con caratteristiche già viste in altre opere dell'autrice. Il tratto, evoluto da Mars in uno stile forse troppo spogliato, non mi ha entusiasmata.
Insomma, un manga sufficiente, ma non entusiasmante.
L'originalità della trama è a mio parere molto dubbia; è un collage di tematiche affrontate molto meglio in altri lidi e di situazioni/personaggi già sfruttati troppo dall'autrice. L'approfondimento è irritante perché altalenante tra due estremi troppo distanti: in alcuni punti si va troppo sul filosofico, in altri regna la superficialità e l'approssimazione. Approssimazione che si nota soprattutto nel finale, affrettato e confuso.
Non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi, poco definiti e con caratteristiche già viste in altre opere dell'autrice. Il tratto, evoluto da Mars in uno stile forse troppo spogliato, non mi ha entusiasmata.
Insomma, un manga sufficiente, ma non entusiasmante.
ES - Eternal Sabbath è un manga di Fuyumi Soryo molto interessante.
La storia, in poche parole, si focalizza su gli ES, ovvero degli umani geneticamente modificati in laboratorio. Essi hanno un sistema immunitario particolarmente sviluppato, ma non solo quello. Gli ES sono in grado di entrare nelle menti della gente comune, di invaderne il pensiero e di capire chiunque con uno sguardo. Ma anche ciò ha le sue eccezioni.
L'opera si presenta in modo molto accattivante tanto che mi ha incuriosito dal primo volume. La narrazione non è mai fiacca e procede abbastanza celermente, ma senza dare nulla per scontato. Gli spunti, interessantissimi, vengono sempre più arricchiti in ogni volume.
Dalla trama si può ben percepire come sarà data grande importanza al fattore psicologico: l'intera opera gira intorno alla mente e pensieri dei suoi personaggi, anche quelli secondari. La caratterizzazione psicologica è molto studiata e quindi davvero ben riuscita. Ovviamente ad incredibili colpi di scena si alternano situazioni più prevedibili, senza però mai cadere nel banale.
I disegni sono inconfondibili e da me apprezzati: risultano essere realistici ed espressivi e per questo adatti ai temi dell'opera.
Il thriller della Soryo è davvero ben congegnato e l'edizione economica della Star Comics da 3.90 € al volume mi spinge ancor di più a consigliarlo visto il modico costo. Il voto che attribuisco dunque a questo manga è un bel 9. Buona lettura!
La storia, in poche parole, si focalizza su gli ES, ovvero degli umani geneticamente modificati in laboratorio. Essi hanno un sistema immunitario particolarmente sviluppato, ma non solo quello. Gli ES sono in grado di entrare nelle menti della gente comune, di invaderne il pensiero e di capire chiunque con uno sguardo. Ma anche ciò ha le sue eccezioni.
L'opera si presenta in modo molto accattivante tanto che mi ha incuriosito dal primo volume. La narrazione non è mai fiacca e procede abbastanza celermente, ma senza dare nulla per scontato. Gli spunti, interessantissimi, vengono sempre più arricchiti in ogni volume.
Dalla trama si può ben percepire come sarà data grande importanza al fattore psicologico: l'intera opera gira intorno alla mente e pensieri dei suoi personaggi, anche quelli secondari. La caratterizzazione psicologica è molto studiata e quindi davvero ben riuscita. Ovviamente ad incredibili colpi di scena si alternano situazioni più prevedibili, senza però mai cadere nel banale.
I disegni sono inconfondibili e da me apprezzati: risultano essere realistici ed espressivi e per questo adatti ai temi dell'opera.
Il thriller della Soryo è davvero ben congegnato e l'edizione economica della Star Comics da 3.90 € al volume mi spinge ancor di più a consigliarlo visto il modico costo. Il voto che attribuisco dunque a questo manga è un bel 9. Buona lettura!
Altro manga che nella libreria di un appassionato non può assolutamente mancare. È un manga che riesce a fondere perfettamente suspance, amore, crudeltà, psicologia. Il personaggio principale, Shuro/Kiba, è veramente affascinante con questa sorta di doppia personalità, dove queste due metà sono in continuo conflitto tra loro. La dottoressa Mine Kujo, una donna all'apparenza comune, carina e goffa, a sua volta nasconde dentro di sé una parte "oscura" che lei stessa sembra non voler accettare, così diversa dalla sua personalità. Isak, bambino creato come sacrificio, con il destino segnato e trattato come un oggetto, mostra l'infantilità di un bambino insieme ad una crudeltà senza freni.
Questo manga mi ha tenuta con il fiato sospeso fino all'ultimo, mi ha fatto riflettere su molte cose e in alcuni punti mi ha fatto venire la pelle d'oca per la crudeltà e la franchezza con cui vengono affrontate certe tematiche. Alla fine ho dato voto 9 perché il finale l'ho trovato un po' affrettato, anche se, messo a confronto con tutto il resto, non è che una piccolezza di fronte a questo capolavoro.
Che dire, consigliato a tutti coloro che come me amano la Soryo e a chi cerca una manga fuori dal comune.
Questo manga mi ha tenuta con il fiato sospeso fino all'ultimo, mi ha fatto riflettere su molte cose e in alcuni punti mi ha fatto venire la pelle d'oca per la crudeltà e la franchezza con cui vengono affrontate certe tematiche. Alla fine ho dato voto 9 perché il finale l'ho trovato un po' affrettato, anche se, messo a confronto con tutto il resto, non è che una piccolezza di fronte a questo capolavoro.
Che dire, consigliato a tutti coloro che come me amano la Soryo e a chi cerca una manga fuori dal comune.
Ho davvero apprezzato molto questo manga, che consiglio vivamente a tutti.
La storia è davvero interessante, e il finale un po' affrettato non sminuisce l'opera. I disegni sono semplici, ma a mio modesto parere molto belli.
Il motivo però per cui consiglio di leggere questo manga è la splendida caratterizzazione dei personaggi.
La trama è centrata sul dualismo tra Shuro/Akiba, nato in laboratorio ma capace di mimetizzarsi pacificamente tra gli umani, sviluppando anche nobili sentimenti, e Izak/Tomo, nato come cavia per studiare il primo, che disprezza l'uomo e uccide senza pietà, anche solo per divertimento, ma in fondo è solo il frutto della sete di immortalità degli scienziati che lo hanno creato e reso un mostro.
Il personaggio più bello è la dottoressa ricercatrice Mine Kujo, goffa e insicura all'inizio, dimostrerà nel corso dell'opera una forza d'animo e un coraggio fuori dal comune.
In sostanza la lettura è molto piacevole. Leggetelo!
La storia è davvero interessante, e il finale un po' affrettato non sminuisce l'opera. I disegni sono semplici, ma a mio modesto parere molto belli.
Il motivo però per cui consiglio di leggere questo manga è la splendida caratterizzazione dei personaggi.
La trama è centrata sul dualismo tra Shuro/Akiba, nato in laboratorio ma capace di mimetizzarsi pacificamente tra gli umani, sviluppando anche nobili sentimenti, e Izak/Tomo, nato come cavia per studiare il primo, che disprezza l'uomo e uccide senza pietà, anche solo per divertimento, ma in fondo è solo il frutto della sete di immortalità degli scienziati che lo hanno creato e reso un mostro.
Il personaggio più bello è la dottoressa ricercatrice Mine Kujo, goffa e insicura all'inizio, dimostrerà nel corso dell'opera una forza d'animo e un coraggio fuori dal comune.
In sostanza la lettura è molto piacevole. Leggetelo!
Altro capolavoro di Fuyumi Soryo. Come nelle altre sue opere, il tratto semplice la fa da padrone, sempre in netto contrasto con la storia forte e decisa. Anche qui la storia si adatta benissimo sia al genere femminile che a quello maschile, contenendo sia scene di azione sia sentimentali. I personaggi sono forse un po' forzati ma trovo che ben si adattino alla storia, che di semplice non ha proprio nulla; anche questa però è ben delineata e, a parte qualche punto un po' complicato, si lascia seguire senza difficoltà.
Personalmente trovo bellissimo il tratto dell'autrice, così distante dai tratti nervosi e confusionari di altri manga, di facile lettura senza immagini complicate nè troppo particolareggiate ma credo che la particolarità di questo manga sia proprio il contrasto tra il tratto e la storia: leggere per credere!
Personalmente trovo bellissimo il tratto dell'autrice, così distante dai tratti nervosi e confusionari di altri manga, di facile lettura senza immagini complicate nè troppo particolareggiate ma credo che la particolarità di questo manga sia proprio il contrasto tra il tratto e la storia: leggere per credere!
[recensione esente da spoiler]
Questo rappresenta, per il sottoscritto, uno dei primissimi seinen di genere thriller-psicologico che abbai mai letto, ed indubbiamente all’epoca mi coinvolse parecchio, anche se onestamente una recente rilettura me lo ha fatto lievemente ridimensionare… ma solo un pochettino.
<b>La storia</b>
La trama forse non è originalissima, visto che di cavie da laboratorio e clonazione umana si è spesso già parlato in diversi altri filoni fantascientifici. Ma non bisogna farsi trarre in inganno da ciò, visto che Fuyumi Soryo riesce comunque a rielaborare il concetto, apportando elementi decisamente personali, e partorendo infine un prodotto che presenta una propria forte identità, e caratterizzato da una forte ed intrigante componente psicologica… no, nulla di palloso non preoccupatevi.
L’incipit è indubbiamente accattivante: alcuni ricercatori, attuando esperimenti su esseri umani, riescono a dar vita ad un gene (l’ Eternal Sabbath) in grado di allungare la vita umana di duecento anni. Tale gene inoltre presenta, all’insaputa degli stessi ricercatori, un particolare “effetto collaterale”: lo sviluppo di particolari ed interessantissime facoltà psichiche.
Ovviamente la morale (assieme al manga in questione) ci insegna che non è possibile giocare con la vita umana così alla leggera, ed in molti saranno costretti a pagare, con la propria vita, per aver trasgredito a tale principio.
Si perché se da un lato c’è Shuro (il prototipo da laboratorio originale) che si accontenterà di mimetizzarsi pacificamente ed apaticamente nella società, accontentandosi di trarre piccoli e tutto sommato innocenti vantaggi dai propri poteri, dall’altro c’è Isak (il clone bambino di Shuro) che in un delirio di onnipotenza, dettato dalla propria giovane età (ma non solo), ne approfitterà per utilizzare le proprie facoltà in maniera tutt’altro che pacifica e costruttiva.
Con l’entrata in scena di Sasaki (ex membro del team di ricerca che ha dato vita all’ES) scatta la caccia al mostro, ovvero quella mina vagante costituita da Isak, che (tra alti e bassi) vi terrà incollati alle pagine fino alla fine della storia.
Figura molto importante è anche quella di Mine Kujo, protagonista femminile del manga, che col l’incalzare degli eventi vestirà un ruolo molto più importante di quanto si potrebbe inizialmente pensare.
La narrazione esordisce con delle fasi molto evocative, rappresentate dai primi episodi autoconclusivi in cui gli ES entrano nella mente della gente comune. In questa fase l’accento viene posto prepotentemente sul fattore intimo e psicologico dei comprimari, e sulle visioni scaturite dalle loro deviazioni. Nella parte centrale del manga tale fattore onirico-surreale cede gradualmente il passo all’approfondimento dei rapporti interpersonali tra i vari protagonisti, nonché “all’indagine” vera e propria. Ovviamente si approfitta di questo frangente anche per svelare segreti e retroscena del passato di Shuro e company.
Nei volumi finali (soprattutto gli ultimi due) l’autrice torna a far sfoggio di tutta la sua visionarietà ed il suo estro donandoci dei passaggi molto intelligenti, nonché un finale molto maturo, soddisfacente ed allo stesso tempo delicato che non lascia sicuramente l’amaro in bocca (ma un pò di sana nostalgia). In definitiva lo stile narrativo risulta quasi sempre molto accattivante, e non mancano dei graditissimi colpi di scena qua e là.
Resta però un dubbio: i versatili poteri dei personaggi potevano forse essere sfruttati maggiormente, magari per creare altre situazioni e scenari interessanti. Ma forse la mia è un’obiezione pretestuosa visto che questa sarà stata una scelta voluta e ponderata dall’autrice, al fine di non squilibrare inutilmente la storia.
<b>Il disegno</b>
Qui ci sono fattori dalla qualità molto altalenante a parer mio:
Innanzitutto le copertine, esse non sono fatte male… solo le ritengo notevolmente fuorvianti, dato che non rispecchiano assolutamente i contenuti trattati. Visti anche i trascorsi dell’autrice (tale Fuyumi “Mars” Soryo) fanno pensare, di primo acchito, ad un titolo soujo (ed effettivamente in molti casi viene erroneamente catalogato come tale).
Inoltre il contenuto delle vignette è molto ripetitivo, visto che nel 30% dei casi si vedono sempre riproporre i soliti primi piani dei personaggi, ripresi frontalmente di profilo o di tre quarti. Essi si differenziano poi espressivamente alternando le solite facce stupite, assorte od adirate… insomma sembra quasi che l’autrice si sia preparata in anticipo tali varianti, e che poi le abbia “fotocopiate” all’infinito nelle varie tavole, a seconda della necessità, spesso contornandole con dei semplici sfondi bianchi.
Gli scenari sono buoni e saltano inizialmente all’occhio per ricchezza dei dettagli e complessità. L’unica pecca è che sono davvero troppo “geometrici”: gli interni, gli esterni o gli elementi architettonici in genere, sono rigidi stilisticamente, in quanto disegnati con l’ausilio di righelli e squadre (non è una novità nel mondo del fumetto, ma in questo caso si vede troppo), togliendo sostanzialmente genuinità al risultato finale.
Le cose migliorano di molto nelle scene più forti del manga, ovvero quelle in cui gli ES entrano nella mente della gente. Qui si assiste a delle soluzioni stilistiche ed emotive davvero originali, mentre le prospettive e i giochi luce/ombra si fanno piacevolmente più arditi. È in questi frangenti che l’autrice dà indubbiamente il meglio, ed alcune tavole (soprattutto nell’ultimo volume) da sole risollevano le quotazioni dell’intero comparto grafico.
Per carità, alla fine il disegno assolve egregiamente ai suoi doveri, è ordinato, pulito e non ci sono poi chissà quali mancanze di sorta, solo che un po’ più di varietà e di estro avrebbero indubbiamente giovato, soprattutto visto che Fuyumi Soryo, quando vuole, dimostra di esserne capace di questo ed altro ancora.
<b>L’edizione</b>
Trattandosi di un vecchio titolo della Star Comics, possiamo notare le solite mancanze tipiche delle vecchie edizione economiche dell’epoca. Innanzitutto la carta sottilissima che, anche se presenta il pregio di essere bianca, è purtroppo caratterizzata da un certo grado di trasparenza. Inoltre sono tutt’altro che rare le lievi sbavature di inchiostro tra una pagina e l’altra.
La cosa comunque seppure un tempo giustificabile, oggi sicuramente non lo è più visto il recente adeguamento dei prezzi, interessante anche i titoli in magazzino di questa casa editrice. Ovviamente nessuna sovra coperta.
Per quel che riguarda l’adattamento non si riscontrano errori di traduzione, i dialoghi sono sempre chiari, e non ci sono significativi errori di lettering.
<b>Concludendo</b>
ES - Eternal Sabbath credo che sia un titolo tranquillamente annoverabile tra i migliori e più coinvolgenti del suo genere, certo non è esente da difetti, ma la cosa interessa essenzialmente un lieve calo di ritmo (a metà storia circa), nonché la componente grafica… anche se questa è più che altro una fissa del sottoscritto, che pone sempre troppa attenzione a questo aspetto.
Una lettura gradevole ed appassionante insomma, forse meno cruda ed angosciante della media rappresentata da altri titoli affini, ma che proprio per questo saprà regalare dei bei momenti anche a chi solitamente si tiene lontano da questo genere.
Voto 8/10
By Oberon.
Questo rappresenta, per il sottoscritto, uno dei primissimi seinen di genere thriller-psicologico che abbai mai letto, ed indubbiamente all’epoca mi coinvolse parecchio, anche se onestamente una recente rilettura me lo ha fatto lievemente ridimensionare… ma solo un pochettino.
<b>La storia</b>
La trama forse non è originalissima, visto che di cavie da laboratorio e clonazione umana si è spesso già parlato in diversi altri filoni fantascientifici. Ma non bisogna farsi trarre in inganno da ciò, visto che Fuyumi Soryo riesce comunque a rielaborare il concetto, apportando elementi decisamente personali, e partorendo infine un prodotto che presenta una propria forte identità, e caratterizzato da una forte ed intrigante componente psicologica… no, nulla di palloso non preoccupatevi.
L’incipit è indubbiamente accattivante: alcuni ricercatori, attuando esperimenti su esseri umani, riescono a dar vita ad un gene (l’ Eternal Sabbath) in grado di allungare la vita umana di duecento anni. Tale gene inoltre presenta, all’insaputa degli stessi ricercatori, un particolare “effetto collaterale”: lo sviluppo di particolari ed interessantissime facoltà psichiche.
Ovviamente la morale (assieme al manga in questione) ci insegna che non è possibile giocare con la vita umana così alla leggera, ed in molti saranno costretti a pagare, con la propria vita, per aver trasgredito a tale principio.
Si perché se da un lato c’è Shuro (il prototipo da laboratorio originale) che si accontenterà di mimetizzarsi pacificamente ed apaticamente nella società, accontentandosi di trarre piccoli e tutto sommato innocenti vantaggi dai propri poteri, dall’altro c’è Isak (il clone bambino di Shuro) che in un delirio di onnipotenza, dettato dalla propria giovane età (ma non solo), ne approfitterà per utilizzare le proprie facoltà in maniera tutt’altro che pacifica e costruttiva.
Con l’entrata in scena di Sasaki (ex membro del team di ricerca che ha dato vita all’ES) scatta la caccia al mostro, ovvero quella mina vagante costituita da Isak, che (tra alti e bassi) vi terrà incollati alle pagine fino alla fine della storia.
Figura molto importante è anche quella di Mine Kujo, protagonista femminile del manga, che col l’incalzare degli eventi vestirà un ruolo molto più importante di quanto si potrebbe inizialmente pensare.
La narrazione esordisce con delle fasi molto evocative, rappresentate dai primi episodi autoconclusivi in cui gli ES entrano nella mente della gente comune. In questa fase l’accento viene posto prepotentemente sul fattore intimo e psicologico dei comprimari, e sulle visioni scaturite dalle loro deviazioni. Nella parte centrale del manga tale fattore onirico-surreale cede gradualmente il passo all’approfondimento dei rapporti interpersonali tra i vari protagonisti, nonché “all’indagine” vera e propria. Ovviamente si approfitta di questo frangente anche per svelare segreti e retroscena del passato di Shuro e company.
Nei volumi finali (soprattutto gli ultimi due) l’autrice torna a far sfoggio di tutta la sua visionarietà ed il suo estro donandoci dei passaggi molto intelligenti, nonché un finale molto maturo, soddisfacente ed allo stesso tempo delicato che non lascia sicuramente l’amaro in bocca (ma un pò di sana nostalgia). In definitiva lo stile narrativo risulta quasi sempre molto accattivante, e non mancano dei graditissimi colpi di scena qua e là.
Resta però un dubbio: i versatili poteri dei personaggi potevano forse essere sfruttati maggiormente, magari per creare altre situazioni e scenari interessanti. Ma forse la mia è un’obiezione pretestuosa visto che questa sarà stata una scelta voluta e ponderata dall’autrice, al fine di non squilibrare inutilmente la storia.
<b>Il disegno</b>
Qui ci sono fattori dalla qualità molto altalenante a parer mio:
Innanzitutto le copertine, esse non sono fatte male… solo le ritengo notevolmente fuorvianti, dato che non rispecchiano assolutamente i contenuti trattati. Visti anche i trascorsi dell’autrice (tale Fuyumi “Mars” Soryo) fanno pensare, di primo acchito, ad un titolo soujo (ed effettivamente in molti casi viene erroneamente catalogato come tale).
Inoltre il contenuto delle vignette è molto ripetitivo, visto che nel 30% dei casi si vedono sempre riproporre i soliti primi piani dei personaggi, ripresi frontalmente di profilo o di tre quarti. Essi si differenziano poi espressivamente alternando le solite facce stupite, assorte od adirate… insomma sembra quasi che l’autrice si sia preparata in anticipo tali varianti, e che poi le abbia “fotocopiate” all’infinito nelle varie tavole, a seconda della necessità, spesso contornandole con dei semplici sfondi bianchi.
Gli scenari sono buoni e saltano inizialmente all’occhio per ricchezza dei dettagli e complessità. L’unica pecca è che sono davvero troppo “geometrici”: gli interni, gli esterni o gli elementi architettonici in genere, sono rigidi stilisticamente, in quanto disegnati con l’ausilio di righelli e squadre (non è una novità nel mondo del fumetto, ma in questo caso si vede troppo), togliendo sostanzialmente genuinità al risultato finale.
Le cose migliorano di molto nelle scene più forti del manga, ovvero quelle in cui gli ES entrano nella mente della gente. Qui si assiste a delle soluzioni stilistiche ed emotive davvero originali, mentre le prospettive e i giochi luce/ombra si fanno piacevolmente più arditi. È in questi frangenti che l’autrice dà indubbiamente il meglio, ed alcune tavole (soprattutto nell’ultimo volume) da sole risollevano le quotazioni dell’intero comparto grafico.
Per carità, alla fine il disegno assolve egregiamente ai suoi doveri, è ordinato, pulito e non ci sono poi chissà quali mancanze di sorta, solo che un po’ più di varietà e di estro avrebbero indubbiamente giovato, soprattutto visto che Fuyumi Soryo, quando vuole, dimostra di esserne capace di questo ed altro ancora.
<b>L’edizione</b>
Trattandosi di un vecchio titolo della Star Comics, possiamo notare le solite mancanze tipiche delle vecchie edizione economiche dell’epoca. Innanzitutto la carta sottilissima che, anche se presenta il pregio di essere bianca, è purtroppo caratterizzata da un certo grado di trasparenza. Inoltre sono tutt’altro che rare le lievi sbavature di inchiostro tra una pagina e l’altra.
La cosa comunque seppure un tempo giustificabile, oggi sicuramente non lo è più visto il recente adeguamento dei prezzi, interessante anche i titoli in magazzino di questa casa editrice. Ovviamente nessuna sovra coperta.
Per quel che riguarda l’adattamento non si riscontrano errori di traduzione, i dialoghi sono sempre chiari, e non ci sono significativi errori di lettering.
<b>Concludendo</b>
ES - Eternal Sabbath credo che sia un titolo tranquillamente annoverabile tra i migliori e più coinvolgenti del suo genere, certo non è esente da difetti, ma la cosa interessa essenzialmente un lieve calo di ritmo (a metà storia circa), nonché la componente grafica… anche se questa è più che altro una fissa del sottoscritto, che pone sempre troppa attenzione a questo aspetto.
Una lettura gradevole ed appassionante insomma, forse meno cruda ed angosciante della media rappresentata da altri titoli affini, ma che proprio per questo saprà regalare dei bei momenti anche a chi solitamente si tiene lontano da questo genere.
Voto 8/10
By Oberon.
Il mio manga preferito della Sensei Soryo. Bellissimo, ti tiene incollato fino all'ultima pagina. Qui si nota che la sensei sta maturando, sia come stile di disegno che come trama. Molto più maturo, molto più angoscioso, molto più psicologico. I protagonisti sono interessanti (a dir poco): Shuro è bellissimo, praticamente immortale e geneticamente perfetto. Mine è intelligente, imbranata, oscura (anche se lei stessa non se ne rende conto). Izak è un bambino che lasciato a se stesso può solo combinare guai (capriccioso, infantile, cattivo). Personaggi oserei dire monumentali, in una storia che proprio originalissima non è (nonostante un paio di colpi di scena inaspettati), ma che ti sa catturare, come succede sempre con le storie della sensei. Una piccola perla, lo consiglio forte e chiaro! :)
Attenzione si svela parte della trama. Trama discreta. Sviluppo della stessa discreto. Disegno buono. Strana la vicenda, e poco comprensibile: Shuro avrebbe anche potuto attendere la morte di Izak per precoce vecchiaia a causa della eccessiva reazione immunitaria. Forzato il corso dell'azione in questo senso. Poco credibile. Una pecca di un fumetto tutto sommato caratterizzato da una caratterizzazione dei personaggi poco meno che ottima. Per questo finale il voto cala a 7.
Grandissimo manga!
ES -il gene della vita eterna- è riuscito a sopravvivere all'interno del corpo di Shuro, l'unica cavia che non è morta durante gli esperimenti. Ma il gene ha donato a Shuro dei poteri eccezionali: può entrare nella mente delle persone, vedere i loro pensieri, e riprogrammare la lor mente (può ad esempio spacciarsi per un vecchio amico, oppure far credere a qualcuno di stare andando a fuoco). I ricercatori, tentando di scoprire il segreto della sopravvivenza di Shuro, lo clonano, e danno vita a Izak, nato per essere sacrificato. Ma Izak non è docile come Shuro, e sfrutta i suoi poteri per sterminare gli scienziati e fuggire dal laboratorio. Ora sono entrambi in fuga, ma mentre Shuro è un docile intruso che si diverte a giocare e studiare la mente delle persone, Izak è un infantile pericolo che vuole punire chiunque lui reputi "cattivo". E a tentare di fermare questo folle bambino saranno una ricercatrice universitaria, uno scienziato sopravvissuto alla strage perpetrata da Izak, e lo stesso Shuro.
Una storia che si snoda tra violenza, paura, amore e psicologia. Da non perdere!
ES -il gene della vita eterna- è riuscito a sopravvivere all'interno del corpo di Shuro, l'unica cavia che non è morta durante gli esperimenti. Ma il gene ha donato a Shuro dei poteri eccezionali: può entrare nella mente delle persone, vedere i loro pensieri, e riprogrammare la lor mente (può ad esempio spacciarsi per un vecchio amico, oppure far credere a qualcuno di stare andando a fuoco). I ricercatori, tentando di scoprire il segreto della sopravvivenza di Shuro, lo clonano, e danno vita a Izak, nato per essere sacrificato. Ma Izak non è docile come Shuro, e sfrutta i suoi poteri per sterminare gli scienziati e fuggire dal laboratorio. Ora sono entrambi in fuga, ma mentre Shuro è un docile intruso che si diverte a giocare e studiare la mente delle persone, Izak è un infantile pericolo che vuole punire chiunque lui reputi "cattivo". E a tentare di fermare questo folle bambino saranno una ricercatrice universitaria, uno scienziato sopravvissuto alla strage perpetrata da Izak, e lo stesso Shuro.
Una storia che si snoda tra violenza, paura, amore e psicologia. Da non perdere!
La cara Fuyumi Souryo non tradisce mai. Non arriva al livello di Mars che è il non plus ultra dei manga, ma di sicuro anche questo fumetto non annoia... tralasciando i disegni che ritengo bellissimi, la cosa che più colpisce è l'introspezione psicologica dei personaggi. Paura orrore amore, tutti sentimenti messi a nudo dall'autrice in modo eccezzzzzzionale anche se un pò malinconico e pessimista...
Se vi piacciono le storie dell'orrore, e le storie con una grande ricerca psiologica... bello bello davvero, lo stile algido e razionale della Soryou qua è all'ennesima potenza, non c'è che dire e si nota tutta l'originalità del suo talento.
Un manga davvero interessante che mi ha colpito molto anche se non mi ha coinvolto come mars(ma quello è un caso a parte visto che l'avrò riletto non so quante volte!). ES è un manga nel quale troverete come base una storia d'amore veramente bella ma anche molta suspence e naturalmente i disegni stupendi di Fuyumi Soryo. Insomma è un manga davvero completo sotto ogni punto di vista.PS Bellissimo anche il finale, davvero commuovente.