Hanayori Dango
Devo dire subito che questo è il mio manga preferito. Lo amo e lo devo leggere almeno una volta l'anno.
Ora, voglio cercare di essere obiettiva, per cui parlerò prima dei difetti, e ce ne sono.
Innanzitutto è lungo, lunghissimo, a tratti una soap opera. La sensei Kamio ha decisamente allungato il brodo in molti punti, pure troppo. Certe storyline poteva tranquillamente evitarle, così come l'inserimento di alcuni personaggi, abbastanza inutili nel complesso della storia.
Altro punto dolente, i disegni: possiamo distinguere tre fasi. La prima, in cui sono decisamente brutti, oltre ad avere tutti gli stilemi degli anni 90 (profili che galleggiano su patchwork di fiori, sfondi con oggetti vari disposti tipo tappezzeria, che a volte sono anche comici, altre solo leziosi); quella centrale, in cui il tratto è molto più bello, pulito, riusciamo a identificare bene ogni singolo personaggio non solo per i capelli o i vestiti ma per le caratteristiche del volto (il viso più allungato di Domyioji, i tratti più dolci di Rui, lo sguardo più acuto di Nishikado); la terza e ultima, in cui, mi spiace dirlo, spesso si ha la sensazione che siano tirati via e fatti di fretta.
Ora, passiamo alle caratteristiche che me lo fanno amare. La storia inizia con un tema molto attuale, quello del bullismo. Il coraggio della protagonista è un valore estremamente positivo, e questo è un messaggio che non invecchia. Il successivo sviluppo della trama appare, oggi, molto banale e un po' da telenovela: la vittima conquista il bullo, che, per amore, cambia, il tutto condito da un iniziale (ma ricorrente e mai del tutto chiuso) triangolo amoroso, e mille ostacoli dovuti alla diversa classe sociale dei due protagonisti. Banalissimo, certo, ma, all'epoca in cui uscì questo manga, una protagonista come Makino era più unica che rara, tanto quanto i personaggi maschili come gli F4. Rammento che era l'epoca di "Itazura na kiss" e simili, storie in cui la protagonista era una ragazza normalissima che stalkerava il bello, ricco e perfetto in tutto di turno fino a farlo capitolare, oppure, al contrario, era bella, meravigliosa, tutti cadevano ai suoi piedi e, immancabilmente, questi tutti erano ...perfetti. Belli, ricchi, campioni in tutto, studenti straordinari, spesso anche moralmente integerrimi. Ebbene, Makino non è bella, è molto povera, non è particolarmente intelligente o brava in qualcosa, ma ha grinta da vendere. Ci mette mezzo manga (e data la lunghezza complessiva, è comunque un'eternità) a capire di amare quel testone di Domyioji, ma nel contempo non la vediamo molto struggersi fra mille dubbi, se non quando vi è costretta per un ultimatum di Tsukasa. La sua occupazione principale è trovare soldi, per salvare la sua disastrata famiglia perennemente in guai finanziari, ha i piedi per terra e non si arrende mai. Mantiene la dignità al primo posto in ogni momento, e nel frattempo scappa come una lepre dal bello di turno, che la insegue. E passiamo agli F4. Sono belli e ricchi, come da schema classico. E basta. Non fanno sport, non perché non siano bravi ma perché "sudare non è cool"; non frequentano le lezioni e non studiano mai, probabilmente hanno ottimi voti solo per la posizione dei genitori; non dimostrano nessuna dote di particolare intelligenza, capacità sportiva o artistica o qualsiasi altra cosa che, di solito, rende così speciale ogni personaggio principale dei manga (giusto Nishikado è maestro del tè, vediamo una sola volta Rui suonare il violino, ma nulla di che). Anzi, sono dei bulli, dei delinquenti, temuti dagli altri ragazzi dentro e fuori la scuola perché picchiano, e pesantemente. La loro storia, lo dicono malinconicamente loro stessi, è già segnata, compresa la donna che dovranno sposare, indipendentemente da ciò che faranno o non faranno, se studieranno o meno.
Da questo punto di partenza, se la "trasformazione" di Domyioji è abbastanza scontata, data la trama, è straordinario lo sviluppo di un personaggio secondario come Rui Hanazawa, uno dei migliori di tutto il manga. Rui, il terzo estremo del triangolo amoroso, a differenza dello schema classico, che vede il terzo sparire o essere ridimensionato a mera comparsa, amico della coppia, ha una maturazione personale bellissima. Anche gli altri personaggi, diversamente da molti shojo, vengono approfonditi, e in diversi punti, più che comprimari, sono coprotagonisti o anche protagonisti (l'ultima parte dedica ampio spazio a Nishikado). Un approfondimento così curato di tanti comprimari non è per nulla scontato negli shojo, non lo era affatto quando è uscita l'opera e io, in generale, lo trovo estremamente apprezzabile.
Una parola su Domyoji; si può discutere sul fatto che rappresenti un modello di amore tossico, opprimente, geloso. Indubbiamente lo è, all'inizio, anzi, rappresenta l'esempio negativo per eccellenza, ma la sua maturazione lo porta a un cambiamento profondo, che possiamo seguire passo dopo passo. Spesso, nei manga e nella recente letteratura rivolta ai più giovani, ci sono modelli tossici, personaggi maschili possessivi ed ossessivi, che ripetono i propri errori e vengono anzi idolatrati e amati dalle eroine di turno proprio in virtù di queste autentiche violenze psicologiche. Ebbene, il cambiamento di Domyioji lo rende un personaggio positivo e che andrebbe rivalutato, oggi più di ieri. Un personaggio che capisce di aver sbagliato e trova il modo di riempire, in modo onesto e sincero, il vuoto che porta dentro, pronto anche a pagare il male che ha fatto ad altri, a tornare indietro e scusarsi. Va poi detto che Makino non gli cade ai piedi come una pera, anzi; è dopo il suo cambiamento che si innamora di lui, fino a quel momento, pur riconoscendo, in alcuni momenti, dei lati positivi, lo disprezza e lo affronta senza remore né timore. Insomma, non è certo una che subisce passiva la fascinazione del suo aguzzino, anzi.
Spendo due parole sull'ambientazione: la scuola Eitoku è solo uno dei teatri della storia. In questo manga i personaggi girano, viaggiano, la scena cambia di continuo (ed anche questo, all'epoca, era un grosso elemento di rottura con lo shojo classico, di ambientazione prettamente scolastica e casalinga); anche Makino cambia diverse case, ognuna delle quali accompagna una fase diversa della trama. E finalmente, ci sono risparmiate le varie scenette su festival scolastici e sportivi, feste in kimono a vedere fuochi, gite scolastiche con la classe, con annesse le gag di rito ormai trite, ritrite e ripetute ogni volta, in ogni manga.
Arriviamo al finale. Molto, moltissimo criticato all'epoca, personalmente lo adoro perché, in linea con la modernità di Makino, è molto diverso dal finale classico. Entrambi i protagonisti hanno davanti a loro molta strada da fare, ma in primo luogo per loro stessi, e ne sono consapevoli, e pronti ad affrontare questa crescita prima di tutto individuale e personale.
Ultimissima cosa, a me questo manga fa ridere tantissimo. Le scenette di Domyioji e i suoi problemi con il giapponese, e le gags di Nishikado e Mimasaka mi fanno ridere ogni volta, dopo anni che le rileggo. Mi sono commossa, ho riso e a questi personaggi mi sono affezionata moltissimo, per cui consiglio a tutti una lettura, senza pregiudizi e senza fretta. Dopotutto, se dopo anni, ancora continuano a farci sopra live action (ne sono stati fatti tanti, l'ultimo è dell'anno scorso, thailandese) un po' di modernità, quest'opera, deve pur averla ancora.
Ora, voglio cercare di essere obiettiva, per cui parlerò prima dei difetti, e ce ne sono.
Innanzitutto è lungo, lunghissimo, a tratti una soap opera. La sensei Kamio ha decisamente allungato il brodo in molti punti, pure troppo. Certe storyline poteva tranquillamente evitarle, così come l'inserimento di alcuni personaggi, abbastanza inutili nel complesso della storia.
Altro punto dolente, i disegni: possiamo distinguere tre fasi. La prima, in cui sono decisamente brutti, oltre ad avere tutti gli stilemi degli anni 90 (profili che galleggiano su patchwork di fiori, sfondi con oggetti vari disposti tipo tappezzeria, che a volte sono anche comici, altre solo leziosi); quella centrale, in cui il tratto è molto più bello, pulito, riusciamo a identificare bene ogni singolo personaggio non solo per i capelli o i vestiti ma per le caratteristiche del volto (il viso più allungato di Domyioji, i tratti più dolci di Rui, lo sguardo più acuto di Nishikado); la terza e ultima, in cui, mi spiace dirlo, spesso si ha la sensazione che siano tirati via e fatti di fretta.
Ora, passiamo alle caratteristiche che me lo fanno amare. La storia inizia con un tema molto attuale, quello del bullismo. Il coraggio della protagonista è un valore estremamente positivo, e questo è un messaggio che non invecchia. Il successivo sviluppo della trama appare, oggi, molto banale e un po' da telenovela: la vittima conquista il bullo, che, per amore, cambia, il tutto condito da un iniziale (ma ricorrente e mai del tutto chiuso) triangolo amoroso, e mille ostacoli dovuti alla diversa classe sociale dei due protagonisti. Banalissimo, certo, ma, all'epoca in cui uscì questo manga, una protagonista come Makino era più unica che rara, tanto quanto i personaggi maschili come gli F4. Rammento che era l'epoca di "Itazura na kiss" e simili, storie in cui la protagonista era una ragazza normalissima che stalkerava il bello, ricco e perfetto in tutto di turno fino a farlo capitolare, oppure, al contrario, era bella, meravigliosa, tutti cadevano ai suoi piedi e, immancabilmente, questi tutti erano ...perfetti. Belli, ricchi, campioni in tutto, studenti straordinari, spesso anche moralmente integerrimi. Ebbene, Makino non è bella, è molto povera, non è particolarmente intelligente o brava in qualcosa, ma ha grinta da vendere. Ci mette mezzo manga (e data la lunghezza complessiva, è comunque un'eternità) a capire di amare quel testone di Domyioji, ma nel contempo non la vediamo molto struggersi fra mille dubbi, se non quando vi è costretta per un ultimatum di Tsukasa. La sua occupazione principale è trovare soldi, per salvare la sua disastrata famiglia perennemente in guai finanziari, ha i piedi per terra e non si arrende mai. Mantiene la dignità al primo posto in ogni momento, e nel frattempo scappa come una lepre dal bello di turno, che la insegue. E passiamo agli F4. Sono belli e ricchi, come da schema classico. E basta. Non fanno sport, non perché non siano bravi ma perché "sudare non è cool"; non frequentano le lezioni e non studiano mai, probabilmente hanno ottimi voti solo per la posizione dei genitori; non dimostrano nessuna dote di particolare intelligenza, capacità sportiva o artistica o qualsiasi altra cosa che, di solito, rende così speciale ogni personaggio principale dei manga (giusto Nishikado è maestro del tè, vediamo una sola volta Rui suonare il violino, ma nulla di che). Anzi, sono dei bulli, dei delinquenti, temuti dagli altri ragazzi dentro e fuori la scuola perché picchiano, e pesantemente. La loro storia, lo dicono malinconicamente loro stessi, è già segnata, compresa la donna che dovranno sposare, indipendentemente da ciò che faranno o non faranno, se studieranno o meno.
Da questo punto di partenza, se la "trasformazione" di Domyioji è abbastanza scontata, data la trama, è straordinario lo sviluppo di un personaggio secondario come Rui Hanazawa, uno dei migliori di tutto il manga. Rui, il terzo estremo del triangolo amoroso, a differenza dello schema classico, che vede il terzo sparire o essere ridimensionato a mera comparsa, amico della coppia, ha una maturazione personale bellissima. Anche gli altri personaggi, diversamente da molti shojo, vengono approfonditi, e in diversi punti, più che comprimari, sono coprotagonisti o anche protagonisti (l'ultima parte dedica ampio spazio a Nishikado). Un approfondimento così curato di tanti comprimari non è per nulla scontato negli shojo, non lo era affatto quando è uscita l'opera e io, in generale, lo trovo estremamente apprezzabile.
Una parola su Domyoji; si può discutere sul fatto che rappresenti un modello di amore tossico, opprimente, geloso. Indubbiamente lo è, all'inizio, anzi, rappresenta l'esempio negativo per eccellenza, ma la sua maturazione lo porta a un cambiamento profondo, che possiamo seguire passo dopo passo. Spesso, nei manga e nella recente letteratura rivolta ai più giovani, ci sono modelli tossici, personaggi maschili possessivi ed ossessivi, che ripetono i propri errori e vengono anzi idolatrati e amati dalle eroine di turno proprio in virtù di queste autentiche violenze psicologiche. Ebbene, il cambiamento di Domyioji lo rende un personaggio positivo e che andrebbe rivalutato, oggi più di ieri. Un personaggio che capisce di aver sbagliato e trova il modo di riempire, in modo onesto e sincero, il vuoto che porta dentro, pronto anche a pagare il male che ha fatto ad altri, a tornare indietro e scusarsi. Va poi detto che Makino non gli cade ai piedi come una pera, anzi; è dopo il suo cambiamento che si innamora di lui, fino a quel momento, pur riconoscendo, in alcuni momenti, dei lati positivi, lo disprezza e lo affronta senza remore né timore. Insomma, non è certo una che subisce passiva la fascinazione del suo aguzzino, anzi.
Spendo due parole sull'ambientazione: la scuola Eitoku è solo uno dei teatri della storia. In questo manga i personaggi girano, viaggiano, la scena cambia di continuo (ed anche questo, all'epoca, era un grosso elemento di rottura con lo shojo classico, di ambientazione prettamente scolastica e casalinga); anche Makino cambia diverse case, ognuna delle quali accompagna una fase diversa della trama. E finalmente, ci sono risparmiate le varie scenette su festival scolastici e sportivi, feste in kimono a vedere fuochi, gite scolastiche con la classe, con annesse le gag di rito ormai trite, ritrite e ripetute ogni volta, in ogni manga.
Arriviamo al finale. Molto, moltissimo criticato all'epoca, personalmente lo adoro perché, in linea con la modernità di Makino, è molto diverso dal finale classico. Entrambi i protagonisti hanno davanti a loro molta strada da fare, ma in primo luogo per loro stessi, e ne sono consapevoli, e pronti ad affrontare questa crescita prima di tutto individuale e personale.
Ultimissima cosa, a me questo manga fa ridere tantissimo. Le scenette di Domyioji e i suoi problemi con il giapponese, e le gags di Nishikado e Mimasaka mi fanno ridere ogni volta, dopo anni che le rileggo. Mi sono commossa, ho riso e a questi personaggi mi sono affezionata moltissimo, per cui consiglio a tutti una lettura, senza pregiudizi e senza fretta. Dopotutto, se dopo anni, ancora continuano a farci sopra live action (ne sono stati fatti tanti, l'ultimo è dell'anno scorso, thailandese) un po' di modernità, quest'opera, deve pur averla ancora.
Respiro. Devo respirare.
Non capisco perché mi ostini a riprendere la letteratura di manga che ho interrotto: sono maledettamente masochista.
Ho ripreso a leggere "Hanayori Dango" spinta da una story IG che verteva su un live action (cinese? coreano?) che non ho ben capito dove adesso sia disponibile in streaming e ho una sola parola per esprimere il mio giudizio: orribile.
Non ho mai letto (riletto, in effetti) un manga così brutto: non solo la storia è allucinante ma la protagonista, anzi tutti i personaggi, sono pessimi.
La storia non sta in piedi, è non solo noiosissima ma è ridicolo come viene portato avanti l'intreccio: è un susseguirsi di sempre i medesimi espedienti narrativi, di situazioni avverse al limite del paradossale e di cliché del genere shojo.
Il voto è 1 perché non posso dare zero. Meriterebbe zero per coerenza con altri voti che ho dato: perché non solo la trama, la story line è terrificante ma anche graficamente è un orrore.
Ritengo che questo manga potesse andare bene 20/25 anni fa, poiché c'era una minore consapevolezza sociale e etica su certi temi, ma adesso leggere di una tizia (la protagonista) che va in brodo di giuggiole per il proprio carnefice che poi, quando si innamora della protagonista, diventa in pratica uno stalker, aggredendo fisicamente ogni ragazzo che le si avvicina, è aberrante. L'amore non è così e raccontarlo così è profondamente sbagliato: è sbagliato per diverse ragioni tra cui la più importante, a mio avviso, è il target al quale il manga si rivolge.
Infatti, gli shojo si rivolgono principalmente ad un pubblico (quello di riferimento) di età scolare: dagli 11 ai 18? Un manga come questo fornisce un modello sbagliato a chi ancora si sta formando. Perché chi ti bullizza, ti vessa ed è capace di atti di odio non può trasformarsi nel tuo principe azzurro; perché l'amore è rispetto. Il rispetto delle persone, di ciò che sono, provano e pensano, manca completamente in questo manga: i personaggi non rispettano mai i sentimenti, le attitudini o l'essere nella propria completezza.
Per non parlare della prospettiva sulla ricchezza e il denaro che diventano la soluzione di tutto: una descrizione che dà il voltastomaco per quanto sia indegna e fuorviante.
Non leggetelo: merita l'oblio.
Non capisco perché mi ostini a riprendere la letteratura di manga che ho interrotto: sono maledettamente masochista.
Ho ripreso a leggere "Hanayori Dango" spinta da una story IG che verteva su un live action (cinese? coreano?) che non ho ben capito dove adesso sia disponibile in streaming e ho una sola parola per esprimere il mio giudizio: orribile.
Non ho mai letto (riletto, in effetti) un manga così brutto: non solo la storia è allucinante ma la protagonista, anzi tutti i personaggi, sono pessimi.
La storia non sta in piedi, è non solo noiosissima ma è ridicolo come viene portato avanti l'intreccio: è un susseguirsi di sempre i medesimi espedienti narrativi, di situazioni avverse al limite del paradossale e di cliché del genere shojo.
Il voto è 1 perché non posso dare zero. Meriterebbe zero per coerenza con altri voti che ho dato: perché non solo la trama, la story line è terrificante ma anche graficamente è un orrore.
Ritengo che questo manga potesse andare bene 20/25 anni fa, poiché c'era una minore consapevolezza sociale e etica su certi temi, ma adesso leggere di una tizia (la protagonista) che va in brodo di giuggiole per il proprio carnefice che poi, quando si innamora della protagonista, diventa in pratica uno stalker, aggredendo fisicamente ogni ragazzo che le si avvicina, è aberrante. L'amore non è così e raccontarlo così è profondamente sbagliato: è sbagliato per diverse ragioni tra cui la più importante, a mio avviso, è il target al quale il manga si rivolge.
Infatti, gli shojo si rivolgono principalmente ad un pubblico (quello di riferimento) di età scolare: dagli 11 ai 18? Un manga come questo fornisce un modello sbagliato a chi ancora si sta formando. Perché chi ti bullizza, ti vessa ed è capace di atti di odio non può trasformarsi nel tuo principe azzurro; perché l'amore è rispetto. Il rispetto delle persone, di ciò che sono, provano e pensano, manca completamente in questo manga: i personaggi non rispettano mai i sentimenti, le attitudini o l'essere nella propria completezza.
Per non parlare della prospettiva sulla ricchezza e il denaro che diventano la soluzione di tutto: una descrizione che dà il voltastomaco per quanto sia indegna e fuorviante.
Non leggetelo: merita l'oblio.
"Hanayori Dango" è una commedia scolastica proposta in Italia dalla Planet manga in 48 volumi e uno special. La sua autrice, Yoko Kamio, è nota in Italia anche per altre opere come "Cat Street", "Toora&Okami" e "Matsuri Special". Tuttavia, è proprio "Hanayori Dango" l'opera che ha conquistato i lettori shoujo e che meglio di altri ha messo in luce tematiche scomode come il conflitto di classe, il bullismo e il rapporto con l'estetica del proprio corpo.
"Hanayori Dango" narra le disavventure di Tsukushi Makino, una liceale che ha la possibilità di accedere ad una scuola estremamente prestigiosa frequentata quasi interamente dai figli dell'alta società. Makino proviene da una famiglia più povera che modesta, dove l'idea che misurarsi con persone dell'alta società potrebbe giovare al futuro e i genitori nutrono delle aspettative verso di lei. Tsukushi Makino, dall'altra parte, è una persona intenzionata a costruirsi un futuro con le sue sole forze. La protagonista scopre molto presto che i compagni della scuola che frequenta non la accettano e subirà da loro delle angherie che generano in lei una rabbia e un senso di riscatto sempre più profondi. La resistenza diventa il suo mantra e il significato del suo nome sarà la forza che la spingerà a non abbattersi nei momenti difficili, perché puoi calpestare finché vuoi ma "l'erbaccia" non morirà mai. Il capofila degli studenti dai quali subirà queste molestie è Tsukasa Domyoji, il più ricco, bello e influente tra gli studenti della scuola. Con lui si creeranno tre filoni di antagonismo: quello di chi lo appoggia per il suo peso sociale, quello delle studentesse insofferenti alle attenzioni di Domyoji verso Makino e, infine, quello di una finta compassionevole amica. Riuscirà Makino a resistere?
"Hanayori Dango" ha una trama scorrevole, non sarà un mistero che la protagonista nel corso della storia conquisterà con la forza della sua determinazione il rispetto di una parte dei personaggi principali. Ciò che inizia come un vero e proprio conflitto di classe evolverà in una faticosa integrazione e raggiungerà il suo apice a livelli inaspettati, soprattutto da chi - come me - ha seguito la serializzazione del fumetto sin dal primo numero. Nonostante il manga non si discosti molto da altri shoujo romance tipici, le situazioni vissute dalla protagonista sono amplificate da una costante sfortuna dalla quale è colpita la famiglia di Makino, nonché dal contrasto con l'opulenza dalla quale è circondata. Trattandosi di una commedia romantica anche il sentimento presenta le sue luci e le sue ombre: sentimenti non ricambiati, sentimenti che faticano a decollare, sentimenti insistenti e, talvolta, ben distinguibili tra amore e possesso.
Quando fu conclusa la serializzazione dell'opera in Italia, mi convinsi che avevo bisogno di leggerla ancora per aiutarmi a cambiare opinione prima di venderla definitivamente. Così l'ho conservata per un decennio e l'ho riletta altre tre volte, fino alla fine, prima di valutare che avevo tra le mani un'opera dove la protagonista evolve nel peggiore dei modi che avrei sperato per una donna orgogliosa delle sue origini e determinata a non farsi inglobare da un protagonista maschile capriccioso, maleducato e possessivo. Il quadro complessivo dell'opera per me è appena sufficiente, carino sì, ma a mio avviso con un un eco positivo spropositato in rapporto al tipo di messaggio che ha portato. Questa a mio avviso non solo non può essere definita una storia d'amore, ma educa le ragazze in forma sottile - trasvestita da amore - a tollerare dei comportamenti inaccettabili. Allo stesso tempo, dà una fotografia della classe dirigente e dei suoi figli senza spessore, denunciandone i comportamenti nel senso peggiore.
Senza intenzione demolitiva, se interessa il tema suggerisco piuttosto un'opera come "Imadoki" di Yu Watase, che affronta le stesse dinamiche in modo più contenuto e meno agghiacciante. Ad "Hanayori Dango" attribuisco il merito di avermi offerto delle emozioni mai tiepide: mi ha stupita, mi ha commossa, mi ha emozionata, mi ha turbata. Ancora oggi per motivi affettivi riesco ad attribuire appena meno della sufficienza. Nonostante io abbia apprezzato la proposta di temi scomodi, il modo in cui è stata narrata la componente romance - trattandosi di uno shoujo sentimentale - ha avuto un peso superiore nella mia valutazione globale. Per questi motivi descritti non posso annoverarla tra le mie opere preferite di questa autrice, o del panorama shoujo in generale.
"Hanayori Dango" narra le disavventure di Tsukushi Makino, una liceale che ha la possibilità di accedere ad una scuola estremamente prestigiosa frequentata quasi interamente dai figli dell'alta società. Makino proviene da una famiglia più povera che modesta, dove l'idea che misurarsi con persone dell'alta società potrebbe giovare al futuro e i genitori nutrono delle aspettative verso di lei. Tsukushi Makino, dall'altra parte, è una persona intenzionata a costruirsi un futuro con le sue sole forze. La protagonista scopre molto presto che i compagni della scuola che frequenta non la accettano e subirà da loro delle angherie che generano in lei una rabbia e un senso di riscatto sempre più profondi. La resistenza diventa il suo mantra e il significato del suo nome sarà la forza che la spingerà a non abbattersi nei momenti difficili, perché puoi calpestare finché vuoi ma "l'erbaccia" non morirà mai. Il capofila degli studenti dai quali subirà queste molestie è Tsukasa Domyoji, il più ricco, bello e influente tra gli studenti della scuola. Con lui si creeranno tre filoni di antagonismo: quello di chi lo appoggia per il suo peso sociale, quello delle studentesse insofferenti alle attenzioni di Domyoji verso Makino e, infine, quello di una finta compassionevole amica. Riuscirà Makino a resistere?
"Hanayori Dango" ha una trama scorrevole, non sarà un mistero che la protagonista nel corso della storia conquisterà con la forza della sua determinazione il rispetto di una parte dei personaggi principali. Ciò che inizia come un vero e proprio conflitto di classe evolverà in una faticosa integrazione e raggiungerà il suo apice a livelli inaspettati, soprattutto da chi - come me - ha seguito la serializzazione del fumetto sin dal primo numero. Nonostante il manga non si discosti molto da altri shoujo romance tipici, le situazioni vissute dalla protagonista sono amplificate da una costante sfortuna dalla quale è colpita la famiglia di Makino, nonché dal contrasto con l'opulenza dalla quale è circondata. Trattandosi di una commedia romantica anche il sentimento presenta le sue luci e le sue ombre: sentimenti non ricambiati, sentimenti che faticano a decollare, sentimenti insistenti e, talvolta, ben distinguibili tra amore e possesso.
Quando fu conclusa la serializzazione dell'opera in Italia, mi convinsi che avevo bisogno di leggerla ancora per aiutarmi a cambiare opinione prima di venderla definitivamente. Così l'ho conservata per un decennio e l'ho riletta altre tre volte, fino alla fine, prima di valutare che avevo tra le mani un'opera dove la protagonista evolve nel peggiore dei modi che avrei sperato per una donna orgogliosa delle sue origini e determinata a non farsi inglobare da un protagonista maschile capriccioso, maleducato e possessivo. Il quadro complessivo dell'opera per me è appena sufficiente, carino sì, ma a mio avviso con un un eco positivo spropositato in rapporto al tipo di messaggio che ha portato. Questa a mio avviso non solo non può essere definita una storia d'amore, ma educa le ragazze in forma sottile - trasvestita da amore - a tollerare dei comportamenti inaccettabili. Allo stesso tempo, dà una fotografia della classe dirigente e dei suoi figli senza spessore, denunciandone i comportamenti nel senso peggiore.
Senza intenzione demolitiva, se interessa il tema suggerisco piuttosto un'opera come "Imadoki" di Yu Watase, che affronta le stesse dinamiche in modo più contenuto e meno agghiacciante. Ad "Hanayori Dango" attribuisco il merito di avermi offerto delle emozioni mai tiepide: mi ha stupita, mi ha commossa, mi ha emozionata, mi ha turbata. Ancora oggi per motivi affettivi riesco ad attribuire appena meno della sufficienza. Nonostante io abbia apprezzato la proposta di temi scomodi, il modo in cui è stata narrata la componente romance - trattandosi di uno shoujo sentimentale - ha avuto un peso superiore nella mia valutazione globale. Per questi motivi descritti non posso annoverarla tra le mie opere preferite di questa autrice, o del panorama shoujo in generale.
Tsukushi Makino viene da una famiglia povera, ma è appena entrata in una scuola molto esclusiva, in cui un gruppo di quattro ragazzi, soprannominati F4, ricchissimi e viziatissimi appendono un cartellino rosso nell'armadietto di chi ha fatto loro un torto e diventerà quindi la loro prossima vittima. Ben preso Tsukushi attira le ire del leader degli F4, Tsukasa Domyoji, che immediatamente le fa trovare il cartellino rosso nell'armadietto e inizia a tormentarla in ogni modo possibile e immaginabile.
Nonostante i soprusi e le umiliazioni però, Tsukushi non si tira mai indietro e mostra il suo carattere deciso e coraggioso. Colpito da tanta audacia, piano piano Tsukasa inizia a sviluppare dei sentimenti verso la povera ragazza, sentimenti che mostrerà in maniera arrogante e contorta, al punto che Tsukushi non riuscirà a rendersene conto fin da subito. Oltre al carattere di Tsukasa l'altro problema è che in realtà Tsukushi ha dei sentimenti per Rui, altro membro degli F4 e migliore amico di Tsukasa, che è sempre stato l'unico a mostrarsi gentile con lei. Riuscirà Tsukushi a sopravvivere in questa scuola di snob alle angherie e agli assalti di Tsukasa? E il suo amore per Rui ha qualche speranza?
Questo è a grandi linee l'inizio di "Hanayori Dango", strepitosa commedia di Yoko Kamio, che si è importa come lo shoujo, ridefinendo i canoni di un genere.
"Hanayori Dango" sarà sempre considerato lo shoujo per antonomasia, probabilmente proprio per la sua caratteristica di rompere gli schemi di quello che era stato fino ad allora il manga per ragazze. Cerchiamo di vedere i punti fondamentali che hanno reso unica questa commedia.
1) L'ambientazione non strettamente scolastica.
La Kamio ci porta in un sacco di posti diversi, non limitandosi alla scuola frequentata dai protagonisti: che sia una barca di lusso, una discoteca, una villa in un'isola esotica, l'ambientazione di "Hanayori Dango" non è mai la stessa, rendendolo uno shoujo manga dal sapore più maturo e di più ampio respiro rispetto alle solite e stereotipatissime commedie scolastiche.
La vita di Tsukushi e degli F4 è esaminata in ogni aspetto e niente è lasciato al caso.
2) L'elemento probabilmente più importante del manga: Tsukasa Domyoji.
Tsukasa è un personaggio unico: è l'antagonista e al tempo stesso il protagonista del manga.
Si presenta come stupido, cattivo, arrogante, eccessivamente viziato e nel corso del manga... non si smentisce. Effettivamente è viziato e troppo spesso crudele, ma piano piano i suoi sentimenti per Tsukushi crescono sempre di più, al punto che in più di un'occasione si dimostra disposto a dare qualunque cosa per Tsukushi, e per lei è disposto a mettere anche da parte il suo smisurato orgoglio.
3) Makino non è la solita protagonista, ha un carattere forte e indipendente. All'inizio è disperatamente innamorata di Rui, e niente sarà in grado di farle cambiare idea, né le lusinghe né le minaccie di Tsukasa.
I disegni migliorano sempre di più andando avanti nei volumi, ma il tratto della Kamio risulta sempre piacevole e unico, fin dai primi volumi. La retinatura è essenziale, ma le tavole non risultano mai vuote.
Unico punto debole di "Hanayori Dango"? A volte la Kamio ha usato dei riempitivi, soprattutto nell'arco narrativo finale: rivali senza alcuna possibilità che comparivano solo per infastidire i protagonisti e allungare il brodo.
Poi ci sono degli archi narrativi non proprio chiarissimi, in cui il carattere dei personaggi usciva un po' deviato e il loro modo di comportarsi diverso dal solito, senza molte spiegazioni.
Ad ogni modo è qualcosa che nel complesso penso si possa perdonare.
Da "Hanayori Dango" sono state tratte tantissime versioni, tra le quali un anime disgraziatamente mai andato in onda su emittenti nazionali, di cui è rimasta leggendaria l'enorme censura (il titolo era "Mille emozioni per Marie Yvonne" e già lasciava intendere lo scoinvolgimento della trama originale); un dorama giapponese composto da due stagioni (in cui Tsukasa era interpretato da Jun Matsumoto degli Arashi) e un film- che probabilmente è la trasposizione migliore del manga, leggermente in chiave più moderna, considerando che il manga è del 1992; un drama coreano "Boys before flowers" e un drama cinese in due stagioni initolato "Meteor Garden".
Questo fa intuire l'impatto e il grande successo di "Hanayori Dango", anche molti anni dopo la sua conclusione.
L'edizione italiana del manga fu a cura della Planet Manga e venne pubblicato in parte in volumetti "sottiletta" da circa cento pagine l'uno, e in parte in volumetti "standard" da circa duecento pagine. Insomma, un' edizione non proprio fantastica, ma possiamo accontentarci.
Nonostante i soprusi e le umiliazioni però, Tsukushi non si tira mai indietro e mostra il suo carattere deciso e coraggioso. Colpito da tanta audacia, piano piano Tsukasa inizia a sviluppare dei sentimenti verso la povera ragazza, sentimenti che mostrerà in maniera arrogante e contorta, al punto che Tsukushi non riuscirà a rendersene conto fin da subito. Oltre al carattere di Tsukasa l'altro problema è che in realtà Tsukushi ha dei sentimenti per Rui, altro membro degli F4 e migliore amico di Tsukasa, che è sempre stato l'unico a mostrarsi gentile con lei. Riuscirà Tsukushi a sopravvivere in questa scuola di snob alle angherie e agli assalti di Tsukasa? E il suo amore per Rui ha qualche speranza?
Questo è a grandi linee l'inizio di "Hanayori Dango", strepitosa commedia di Yoko Kamio, che si è importa come lo shoujo, ridefinendo i canoni di un genere.
"Hanayori Dango" sarà sempre considerato lo shoujo per antonomasia, probabilmente proprio per la sua caratteristica di rompere gli schemi di quello che era stato fino ad allora il manga per ragazze. Cerchiamo di vedere i punti fondamentali che hanno reso unica questa commedia.
1) L'ambientazione non strettamente scolastica.
La Kamio ci porta in un sacco di posti diversi, non limitandosi alla scuola frequentata dai protagonisti: che sia una barca di lusso, una discoteca, una villa in un'isola esotica, l'ambientazione di "Hanayori Dango" non è mai la stessa, rendendolo uno shoujo manga dal sapore più maturo e di più ampio respiro rispetto alle solite e stereotipatissime commedie scolastiche.
La vita di Tsukushi e degli F4 è esaminata in ogni aspetto e niente è lasciato al caso.
2) L'elemento probabilmente più importante del manga: Tsukasa Domyoji.
Tsukasa è un personaggio unico: è l'antagonista e al tempo stesso il protagonista del manga.
Si presenta come stupido, cattivo, arrogante, eccessivamente viziato e nel corso del manga... non si smentisce. Effettivamente è viziato e troppo spesso crudele, ma piano piano i suoi sentimenti per Tsukushi crescono sempre di più, al punto che in più di un'occasione si dimostra disposto a dare qualunque cosa per Tsukushi, e per lei è disposto a mettere anche da parte il suo smisurato orgoglio.
3) Makino non è la solita protagonista, ha un carattere forte e indipendente. All'inizio è disperatamente innamorata di Rui, e niente sarà in grado di farle cambiare idea, né le lusinghe né le minaccie di Tsukasa.
I disegni migliorano sempre di più andando avanti nei volumi, ma il tratto della Kamio risulta sempre piacevole e unico, fin dai primi volumi. La retinatura è essenziale, ma le tavole non risultano mai vuote.
Unico punto debole di "Hanayori Dango"? A volte la Kamio ha usato dei riempitivi, soprattutto nell'arco narrativo finale: rivali senza alcuna possibilità che comparivano solo per infastidire i protagonisti e allungare il brodo.
Poi ci sono degli archi narrativi non proprio chiarissimi, in cui il carattere dei personaggi usciva un po' deviato e il loro modo di comportarsi diverso dal solito, senza molte spiegazioni.
Ad ogni modo è qualcosa che nel complesso penso si possa perdonare.
Da "Hanayori Dango" sono state tratte tantissime versioni, tra le quali un anime disgraziatamente mai andato in onda su emittenti nazionali, di cui è rimasta leggendaria l'enorme censura (il titolo era "Mille emozioni per Marie Yvonne" e già lasciava intendere lo scoinvolgimento della trama originale); un dorama giapponese composto da due stagioni (in cui Tsukasa era interpretato da Jun Matsumoto degli Arashi) e un film- che probabilmente è la trasposizione migliore del manga, leggermente in chiave più moderna, considerando che il manga è del 1992; un drama coreano "Boys before flowers" e un drama cinese in due stagioni initolato "Meteor Garden".
Questo fa intuire l'impatto e il grande successo di "Hanayori Dango", anche molti anni dopo la sua conclusione.
L'edizione italiana del manga fu a cura della Planet Manga e venne pubblicato in parte in volumetti "sottiletta" da circa cento pagine l'uno, e in parte in volumetti "standard" da circa duecento pagine. Insomma, un' edizione non proprio fantastica, ma possiamo accontentarci.
Quando un/a mangaka decide di realizzare un'opera molto lunga (o per ragioni strettamente commerciali o per questioni legate alla trama che riesce ad ingranare per bene), il rischio che si corre è proprio quello di dar vita a un manga lungo, magari complesso, ma con degli alti e bassi tanto evidenti da far invidia alle montagne russe. Purtroppo questo è il caso di "Hana Yori Dango", al quale avrei voluto assegnare più di un 8 (che ad essere sincera non è neanche pieno), ma alcune stonature in corso d'opera mi hanno costretto a ridimensionare l'iniziale valutazione. Questo non vuol dire che non sia stato un manga di mio gradimento, anzi! Procediamo con ordine.
Disegni: lo stile della mangaka migliora tantissimo. Nei primi volumetti il tratto è davvero acerbo, le posture dei personaggi sono innaturali, i volti poco curati, ambientazioni quasi assenti. A partire dal volume 24 fino alla fne però il tratto migliora in maniera evidente, tanto che negli ultimi dieci volumi è davvero molto caldo e piacevole. Se all'inizio della lettura avrei voluto abbandonarlo per i disegni, dopo mi sono affezionata al tratto più maturo e sicuro.
Trama: classica trama da shojo, classici triangoli, classico meccanismo dei pretendenti che sbucano come funghi per tutta la trama (o comunque in maniera evidente almeno fino al volume 30). A cosa si deve allora il successo di qeusto manga di difficile reperibilità? Sicuramente alla protagonista: Makino è un'adolescente di estrazione umile che si ritrova per capriccio dei genitori (che vorrebbero "accasarla" con qualche partito benestante) a frequenatre una scuola di elite dove un grppo di 4 giovani rampolli, chiamati gli F4, la fanno da padroni. Makino è apparentemente poco femminile: visto che il padre viene perennemente licenziato, indossa abiti molto semplici, non si trucca e lega spesso i capelli. Ma caratterialmente è una leonessa che si ribella ai sorprusi e alle convenzioni, tanto da finire a litigare con gli F4 che ben presto iniziano a farle subire numerose angherie, soprattutto il loro capo, l'iracondo Domioji. Makino è una protagonista frizzante, spesso indecisa (e abbastanza lenta) nelle questioni di cuore; le lusinghe non bastano a ottenerne l'approvazione; è un'instancabile lavoratrice e il suo rapporto con Domioji (che finirà per innamorarsi di una ragazza tutta pepe e tanto indifferente al fascino e al denaro di lui), tanto litigarello, si evolve pian piano in qualcosa di più profondo.
Indubbiamente i personaggi vedono una buona evoluzione, ma la nota dolente sta nella trama: purtroppo la storia finisce per ripresentare situazioni trite e ritrite (senza considerare che tutti i pretendenti di Makino sono belli e ricchissimi malgrado lei non sia nè bella nè attraente nè sensuale, ma solo un po' maschiaccio nel suo comportamento). Nonostante tutto la storia mantiene un buon ritmo narrativo e ogni volume in genere finisce in maniera aperta, tanto da costringerti a legegre subito il volume successivo. In generale ci troviamo di fronte ad una commedia amorosa, quindi non ci si può aspettare dele situazioni del tutto realistiche né un'introspezione psicologica curata.
ATTENZIONE: questo paragrafo contiene SPOILER
Ma l'elemento che mi ha davvero deluso è stato l'arco narrativo degli ultimi 5 volumi: viene ripresentato un triangolo amoroso che era stato sciolto già nei primi 8-10 volumi; un espediente (la perdita di memoria di uno dei personaggi) rallenta il ritmo narrativo per tre volumi senza una necessità effettiva e poi il finale. Il finale spesso decreta la buona o la cattiva riuscita dell'opera. In questo caso il finale è stato abbastanza deludente o comunque non all'altezza degli sviluppi della trama.
In conclusione: consiglio di recuperare l'opera? Se la trovate ad un prezzo umano (è del tutto esaurita e non sono previste ristampe), sì, certamente! È uno shojo leggero, con buoni sentimenti e con un ritmo narrativo incalzante e divertente. Se siete fan del genere, leggetelo: riassume in sè praticamente tutti gli espedienti degli shojo moderni, ma senza cadere in un clima eccessivamente zuccheroso.
Disegni: lo stile della mangaka migliora tantissimo. Nei primi volumetti il tratto è davvero acerbo, le posture dei personaggi sono innaturali, i volti poco curati, ambientazioni quasi assenti. A partire dal volume 24 fino alla fne però il tratto migliora in maniera evidente, tanto che negli ultimi dieci volumi è davvero molto caldo e piacevole. Se all'inizio della lettura avrei voluto abbandonarlo per i disegni, dopo mi sono affezionata al tratto più maturo e sicuro.
Trama: classica trama da shojo, classici triangoli, classico meccanismo dei pretendenti che sbucano come funghi per tutta la trama (o comunque in maniera evidente almeno fino al volume 30). A cosa si deve allora il successo di qeusto manga di difficile reperibilità? Sicuramente alla protagonista: Makino è un'adolescente di estrazione umile che si ritrova per capriccio dei genitori (che vorrebbero "accasarla" con qualche partito benestante) a frequenatre una scuola di elite dove un grppo di 4 giovani rampolli, chiamati gli F4, la fanno da padroni. Makino è apparentemente poco femminile: visto che il padre viene perennemente licenziato, indossa abiti molto semplici, non si trucca e lega spesso i capelli. Ma caratterialmente è una leonessa che si ribella ai sorprusi e alle convenzioni, tanto da finire a litigare con gli F4 che ben presto iniziano a farle subire numerose angherie, soprattutto il loro capo, l'iracondo Domioji. Makino è una protagonista frizzante, spesso indecisa (e abbastanza lenta) nelle questioni di cuore; le lusinghe non bastano a ottenerne l'approvazione; è un'instancabile lavoratrice e il suo rapporto con Domioji (che finirà per innamorarsi di una ragazza tutta pepe e tanto indifferente al fascino e al denaro di lui), tanto litigarello, si evolve pian piano in qualcosa di più profondo.
Indubbiamente i personaggi vedono una buona evoluzione, ma la nota dolente sta nella trama: purtroppo la storia finisce per ripresentare situazioni trite e ritrite (senza considerare che tutti i pretendenti di Makino sono belli e ricchissimi malgrado lei non sia nè bella nè attraente nè sensuale, ma solo un po' maschiaccio nel suo comportamento). Nonostante tutto la storia mantiene un buon ritmo narrativo e ogni volume in genere finisce in maniera aperta, tanto da costringerti a legegre subito il volume successivo. In generale ci troviamo di fronte ad una commedia amorosa, quindi non ci si può aspettare dele situazioni del tutto realistiche né un'introspezione psicologica curata.
ATTENZIONE: questo paragrafo contiene SPOILER
Ma l'elemento che mi ha davvero deluso è stato l'arco narrativo degli ultimi 5 volumi: viene ripresentato un triangolo amoroso che era stato sciolto già nei primi 8-10 volumi; un espediente (la perdita di memoria di uno dei personaggi) rallenta il ritmo narrativo per tre volumi senza una necessità effettiva e poi il finale. Il finale spesso decreta la buona o la cattiva riuscita dell'opera. In questo caso il finale è stato abbastanza deludente o comunque non all'altezza degli sviluppi della trama.
In conclusione: consiglio di recuperare l'opera? Se la trovate ad un prezzo umano (è del tutto esaurita e non sono previste ristampe), sì, certamente! È uno shojo leggero, con buoni sentimenti e con un ritmo narrativo incalzante e divertente. Se siete fan del genere, leggetelo: riassume in sè praticamente tutti gli espedienti degli shojo moderni, ma senza cadere in un clima eccessivamente zuccheroso.
Hanayori Dango non è assolutamente uno shoujo mieloso, pieno di smancerie o di frivolezze. Questa storia racconta di una ragazza che riesce ad affrontare le avversità sempre a testa alta, nonostante sia più volte calpestata psicologicamente e fisicamente da bulli e da gente che presta attenzione solo allo status sociale di una persona. Perciò non risulta difficile lasciarsi letteralmente travolgere dalle avventure che coinvolgeranno la protagonista, riuscendo molte volte ad immedesimarvisi. Questa è la grande forza di questo manga: il poter confrontare la propria vita con quella di Tsukushi, soffrendo con lei per gli insuccessi e ridendo delle piccole conquiste che poco a poco lei sarà in grado di ottenere. Tutto ciò permette al lettore di tuffarsi in una lettura assennata ed incessante dell' opera, appassionandosi sempre più alla storia con l'avanzare dei volumi.
Alla storia frizzante e travolgente viene contrapposta, soprattutto nei primi volumi, uno stile imperfetto di disegno. Più volte, infatti, i personaggi vengono disegnati come dei brutti anatroccoli recitando, però, la parte dei ' belli ed impossibili'. Ecco perchè, inizialmente, risulta leggermente sgradevole l'associazione appena illustrata. Questa situazione, però, viene subito a cessare a partire dal volume 6, in cui l'autrice inizia un lento miglioramento e perfezionamento dei personaggi. Questo aspetto, comunque, non mina assolutamente la trama. Anzi, sembra come il perfezionamento grafico rappresenti ed aiuti a descrivere il percorso di vita che i personaggi effettuano accanto alla protagonista (Tsukushi).
Insomma, Hanayori Dango è un'opera per chi adora leggere manga dinamici, divertenti e soprattutto reali.
Alla storia frizzante e travolgente viene contrapposta, soprattutto nei primi volumi, uno stile imperfetto di disegno. Più volte, infatti, i personaggi vengono disegnati come dei brutti anatroccoli recitando, però, la parte dei ' belli ed impossibili'. Ecco perchè, inizialmente, risulta leggermente sgradevole l'associazione appena illustrata. Questa situazione, però, viene subito a cessare a partire dal volume 6, in cui l'autrice inizia un lento miglioramento e perfezionamento dei personaggi. Questo aspetto, comunque, non mina assolutamente la trama. Anzi, sembra come il perfezionamento grafico rappresenti ed aiuti a descrivere il percorso di vita che i personaggi effettuano accanto alla protagonista (Tsukushi).
Insomma, Hanayori Dango è un'opera per chi adora leggere manga dinamici, divertenti e soprattutto reali.
Hana Yori Dango tratta di una ragazza proveniente da una famiglia povera che viene mandata dai genitori in una scuola prestigiosa. La retta scolastica incide molto sulla rendita familiare, ma la famiglia è disposta a sopportare questo sacrificio pur di permettere a Tsukushi (la figlia) di frequentare lo stesso ambiente dei figli delle famiglie abbienti, sperando che riesca così a trovare un marito ricco che li salvi dalla povertà.
La ragazza invece trova quattro bulli (gli F4) che fanno tutto quello che vogliono grazie alla posizione sociale dei genitori. Tsukushi cerca di non farsi notare, ma quando una sua amica viene presa di mira dagli F4, lei reagisce con determinazione dichiarando loro guerra ma soprattutto al leader Domyoji; un vero riccone viziato che ancora non ha ben capito come gira il mondo perché schiacciato dalla sua gabbia d'oro...Lui si innamorerà di lei e cercherà di conquistarla maldestramente...Ci riuscirà?
Beh, lui è molto tenero anche se all'inizio non mi era molto simpatico, però dopo si rivela un ragazzo che non sa come dimostrare il proprio affetto e nel tentativo di corteggiare Tsukushi la indispone con le sue eccessive attenzioni.
Lei è molto forte e determinata, affronta la sua povertà con dignità e non si sente assolutamente intimidita dalla differenza sociale che la separa dal resto della scuola, al contrario non riesce proprio a capire lo sperpero di denaro dei suoi compagni.
I personaggi sono ben caratterizzati e la storia è piuttosto delineata, non ha degli sviluppi repentini ma procede in modo graduale e permette di conoscere ed affezionarsi ai personaggi.
Quello che io ritengo essere la debolezza di questo manga è la sua ripetitività; durante l'evoluzione della storia ogni volta che Tsukushi si avvicina a Domyoji succede qualcosa che li allontana nuovamente, alcuni dei problemi che i personaggi incontrano diventano banali, scontati o inverosimili; verso la fine soprattutto questo continuo susseguirsi di liti e riconciliazioni mi ha annoiata e mi ha dato l'impressione che l'autrice stesse cercando un modo per prolungare l'opera a discapito della qualità stessa del suo lavoro.
Ritengo che se fosse stato più conciso lo avrei apprezzato di più.
I disegni non mi sono piaciuti molto, soprattutto nei primi volumi, poi migliorano, ma anche verso la fine certe scene che potevano essere veramente belle sono state rovinate da un disegno che dà l'impressione di essere affrettato, quasi come se fosse uno schizzo.
Nel complesso però la storia merita anche se il finale mi ha delusa, perché paragonato alla lunghezza del manga lascia la storia troppo in sospeso, tuttavia lo special da al manga un finale più soddisfacente.
La ragazza invece trova quattro bulli (gli F4) che fanno tutto quello che vogliono grazie alla posizione sociale dei genitori. Tsukushi cerca di non farsi notare, ma quando una sua amica viene presa di mira dagli F4, lei reagisce con determinazione dichiarando loro guerra ma soprattutto al leader Domyoji; un vero riccone viziato che ancora non ha ben capito come gira il mondo perché schiacciato dalla sua gabbia d'oro...Lui si innamorerà di lei e cercherà di conquistarla maldestramente...Ci riuscirà?
Beh, lui è molto tenero anche se all'inizio non mi era molto simpatico, però dopo si rivela un ragazzo che non sa come dimostrare il proprio affetto e nel tentativo di corteggiare Tsukushi la indispone con le sue eccessive attenzioni.
Lei è molto forte e determinata, affronta la sua povertà con dignità e non si sente assolutamente intimidita dalla differenza sociale che la separa dal resto della scuola, al contrario non riesce proprio a capire lo sperpero di denaro dei suoi compagni.
I personaggi sono ben caratterizzati e la storia è piuttosto delineata, non ha degli sviluppi repentini ma procede in modo graduale e permette di conoscere ed affezionarsi ai personaggi.
Quello che io ritengo essere la debolezza di questo manga è la sua ripetitività; durante l'evoluzione della storia ogni volta che Tsukushi si avvicina a Domyoji succede qualcosa che li allontana nuovamente, alcuni dei problemi che i personaggi incontrano diventano banali, scontati o inverosimili; verso la fine soprattutto questo continuo susseguirsi di liti e riconciliazioni mi ha annoiata e mi ha dato l'impressione che l'autrice stesse cercando un modo per prolungare l'opera a discapito della qualità stessa del suo lavoro.
Ritengo che se fosse stato più conciso lo avrei apprezzato di più.
I disegni non mi sono piaciuti molto, soprattutto nei primi volumi, poi migliorano, ma anche verso la fine certe scene che potevano essere veramente belle sono state rovinate da un disegno che dà l'impressione di essere affrettato, quasi come se fosse uno schizzo.
Nel complesso però la storia merita anche se il finale mi ha delusa, perché paragonato alla lunghezza del manga lascia la storia troppo in sospeso, tuttavia lo special da al manga un finale più soddisfacente.
Intendiamoci: avrei potuto dare a questo manga un voto altissimo. È uno dei manga che mi ha fatto avvicinare a questo mondo, per il quale ho passato parecchie notti insonni, del quale ho visto sia la serie televisiva che il drama giapponese. E sia anche chiaro che per alcuni personaggi il mio voto è 11: Tsukasa, innanzitutto, tanto bello, tenero e ricco da poterlo trovare solo in un manga. Un vero personaggio da fiaba. Poi c'è Sojiro, che indossa una maschera perenne per non soffrire (chi di noi non lo fa?); Shigeru, che dopo essere stata rifiutata dal ragazzo che ama lotta come una disperata per far sì che lui possa essere felice con un'altra, pur continuando ad amarlo.
I motivi che mi spingono a dare un voto appena sufficiente sono essenzialmente due: la lunghezza e la ripetitività della storia, che si trascina veramente troppo anche per il fan più fedele, e la totale inettitudine e stupidità della protagonista. È così: io non sopporto Tsukushi Makino! Gioca a fare la figa, la dura, ma in realtà non riesce mai a concludere nulla senza l'aiuto degli altri (leggi: Tsukasa o Rui), come si muove qualcuno soffre (rileggi: Tsukasa e Rui, a seconda dei momenti), continua a dire che non sa se ama Tsukasa però si fa baciare, abbracciare e regalare un pendente di Bulgari che costa un botto. Davvero non la reggo. È meschina ed opportunista per buona parte della storia. <b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Certo, alla fine quando si rende conto di amare Tsukasa (chissà, magari ha preso una botta in testa e non ce ne siamo accorti) si impegna molto per tenerselo stretto e si dimostra fedele e combattiva. Però ci ha messo troppo!
Io penso che la fine sia quella giusta: con tutto quello che quel povero ragazzo (si capisce che lo adoro?) ha dovuto subire per lei (umiliazioni, botte da orbi e chi più ne ha più ne metta), è giusto che per un po' pensi al suo futuro professionale e ai suoi affari. D'altronde, lui l'ha riverita, aspettata, curata e servita per un sacco di tempo. Lei ora non può aspettarlo per quattro anni? Da non crederci.
I motivi che mi spingono a dare un voto appena sufficiente sono essenzialmente due: la lunghezza e la ripetitività della storia, che si trascina veramente troppo anche per il fan più fedele, e la totale inettitudine e stupidità della protagonista. È così: io non sopporto Tsukushi Makino! Gioca a fare la figa, la dura, ma in realtà non riesce mai a concludere nulla senza l'aiuto degli altri (leggi: Tsukasa o Rui), come si muove qualcuno soffre (rileggi: Tsukasa e Rui, a seconda dei momenti), continua a dire che non sa se ama Tsukasa però si fa baciare, abbracciare e regalare un pendente di Bulgari che costa un botto. Davvero non la reggo. È meschina ed opportunista per buona parte della storia. <b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Certo, alla fine quando si rende conto di amare Tsukasa (chissà, magari ha preso una botta in testa e non ce ne siamo accorti) si impegna molto per tenerselo stretto e si dimostra fedele e combattiva. Però ci ha messo troppo!
Io penso che la fine sia quella giusta: con tutto quello che quel povero ragazzo (si capisce che lo adoro?) ha dovuto subire per lei (umiliazioni, botte da orbi e chi più ne ha più ne metta), è giusto che per un po' pensi al suo futuro professionale e ai suoi affari. D'altronde, lui l'ha riverita, aspettata, curata e servita per un sacco di tempo. Lei ora non può aspettarlo per quattro anni? Da non crederci.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Hana Yori Dango parte in quarta. La storia ti coinvolge sin dall'inizio e non esita a intensificarsi senza alcun abbellimento iniziale che ne rallenti il proseguimento.
I disegni non sono tra i miei preferiti. I volti delle figure sono un po troppo simili fra loro, i tratti di nuovi personaggi si confondono a quelli vecchi, e spesso i disegni sono dispersivi. In una pagina troviamo una sola vignetta, se invece avesse giocato di più sugli spazi le scene non sarebbero sembrate in sospeso, vuote e un po' scarne.
Al di là del tratto della mangaka, il mio voto non spicca molto in quanto la trama ci mette molto ad ingranare. Infatti è composta da molti volumi e inevitabilmente la trama è tortuosa, con troppi nuovi personaggi che danno un tono dispersivo. L'iniziale simpatia nei confronti di Makino, la protagonista dal carattere forte, sembra avere una leggera inversione di rotta quando con pretesti a dir poco vacui tiene in attesa per oltre 20 volumi la relazione con il co-protagonista ed ex-bulletto Domyoji. Quest'ultimo fa tanta tenerezza per i suoi modi buffi, che gli creano un ingenuo rossore, e le sue romantiche dichiarazioni accompagnate da uno sguardo intenso, insomma è un buon elemento. Il problema è che Makino, nell'asserire che "non conosce i suoi sentimenti" - fatto discutibile in quanto ha potuto provare gelosia nei confronti di altre donne e ha potuto commuoversi nell'allontanarsi più volte da lui - si diverte a sperimentare altri ragazzi. O per sbaglio, o per antichi sentimenti o per ragazzi che tentano di violentarla, i baci volano a destra e a manca, e tra l'altro ci scappano anche ripetutamente momenti con Domyoji, nei quali si chiede perché non l'ha fermato... Diciamo quindi, che se l'è spassata mentre lui assiste, soffre e perdona!
Quando finalmente lei fa questa bella dichiarazione pubblica, la storia riparte. La seconda parte è ricca di ostacoli e di caratterizzazioni di personaggi che stanno attorno a loro, e che giustamente narrano le loro vicissitudini. Quindi l'autrice dà una maggiore visuale degli eventi in cui la nostra protagonista si muove tenendosi aggrappata al suo amore.
Il finale è molto carino. Forse ad alcuni non piacerà perché nonostante le buone premesse, la sicurezza dei sentimenti e delle intenzioni, i personaggi si muovono indipendenti e lontani pur essendo ancora legati. Ma per la loro età è giusto che subentri anche la sfera del lavoro, della famiglia e della realizzazione in generale. Insomma non è il classico The End tutto rose e fiori senza difficoltà, soprattutto se sei la fidanzata dell'erede della Domyoji Company!
Hana Yori Dango parte in quarta. La storia ti coinvolge sin dall'inizio e non esita a intensificarsi senza alcun abbellimento iniziale che ne rallenti il proseguimento.
I disegni non sono tra i miei preferiti. I volti delle figure sono un po troppo simili fra loro, i tratti di nuovi personaggi si confondono a quelli vecchi, e spesso i disegni sono dispersivi. In una pagina troviamo una sola vignetta, se invece avesse giocato di più sugli spazi le scene non sarebbero sembrate in sospeso, vuote e un po' scarne.
Al di là del tratto della mangaka, il mio voto non spicca molto in quanto la trama ci mette molto ad ingranare. Infatti è composta da molti volumi e inevitabilmente la trama è tortuosa, con troppi nuovi personaggi che danno un tono dispersivo. L'iniziale simpatia nei confronti di Makino, la protagonista dal carattere forte, sembra avere una leggera inversione di rotta quando con pretesti a dir poco vacui tiene in attesa per oltre 20 volumi la relazione con il co-protagonista ed ex-bulletto Domyoji. Quest'ultimo fa tanta tenerezza per i suoi modi buffi, che gli creano un ingenuo rossore, e le sue romantiche dichiarazioni accompagnate da uno sguardo intenso, insomma è un buon elemento. Il problema è che Makino, nell'asserire che "non conosce i suoi sentimenti" - fatto discutibile in quanto ha potuto provare gelosia nei confronti di altre donne e ha potuto commuoversi nell'allontanarsi più volte da lui - si diverte a sperimentare altri ragazzi. O per sbaglio, o per antichi sentimenti o per ragazzi che tentano di violentarla, i baci volano a destra e a manca, e tra l'altro ci scappano anche ripetutamente momenti con Domyoji, nei quali si chiede perché non l'ha fermato... Diciamo quindi, che se l'è spassata mentre lui assiste, soffre e perdona!
Quando finalmente lei fa questa bella dichiarazione pubblica, la storia riparte. La seconda parte è ricca di ostacoli e di caratterizzazioni di personaggi che stanno attorno a loro, e che giustamente narrano le loro vicissitudini. Quindi l'autrice dà una maggiore visuale degli eventi in cui la nostra protagonista si muove tenendosi aggrappata al suo amore.
Il finale è molto carino. Forse ad alcuni non piacerà perché nonostante le buone premesse, la sicurezza dei sentimenti e delle intenzioni, i personaggi si muovono indipendenti e lontani pur essendo ancora legati. Ma per la loro età è giusto che subentri anche la sfera del lavoro, della famiglia e della realizzazione in generale. Insomma non è il classico The End tutto rose e fiori senza difficoltà, soprattutto se sei la fidanzata dell'erede della Domyoji Company!
Manga che sarebbe potuto essere molto, ma molto più bello se l'autrice non avesse allungato talmente il brodo da trasformare una piccante minestra in acqua calda.
Il livello tecnico dell'opera è decisamente medio-alto, i disegni acerbi dei primi numeri migliorano molto con il progredire della storia, non vi preoccupate, anche le lumache in testa a Tsukasa migliorano.
La vicenda, pur attingendo a piene mani dagli stereotipi Shoujo, è movimentata da una protagonista forte, attiva, lontana mille miglia dalle eroine passive e remissive di tante altre storie.
Makino è forte e determinata nel opporsi ai soprusi perpetuati nella sua scuola dai quattro belloni di turno, e per buona parte della storia proverà sincero odio nei confronti del leader maschile.
Premetto che non ho molto amore per gli "innamorati prepotenti", ma Tsukasa si è avvinto le mie simpatie grazie all'eccellente sviluppo del personaggio che attraversa, e perché il suo pessimo carattere ha radici profonde nella sua storia personale, non viene buttato nella storia giusto per fare di lui il bel tenebroso.
L'incontro/scontro fra questo ragazzo viziato e prepotente e la determinata Makino davvero farà scintille, e se ad un certo punto non venissero usati plot-device degni della peggiore soap opera, avrei dato un bell'otto alla loro storia.
Il livello tecnico dell'opera è decisamente medio-alto, i disegni acerbi dei primi numeri migliorano molto con il progredire della storia, non vi preoccupate, anche le lumache in testa a Tsukasa migliorano.
La vicenda, pur attingendo a piene mani dagli stereotipi Shoujo, è movimentata da una protagonista forte, attiva, lontana mille miglia dalle eroine passive e remissive di tante altre storie.
Makino è forte e determinata nel opporsi ai soprusi perpetuati nella sua scuola dai quattro belloni di turno, e per buona parte della storia proverà sincero odio nei confronti del leader maschile.
Premetto che non ho molto amore per gli "innamorati prepotenti", ma Tsukasa si è avvinto le mie simpatie grazie all'eccellente sviluppo del personaggio che attraversa, e perché il suo pessimo carattere ha radici profonde nella sua storia personale, non viene buttato nella storia giusto per fare di lui il bel tenebroso.
L'incontro/scontro fra questo ragazzo viziato e prepotente e la determinata Makino davvero farà scintille, e se ad un certo punto non venissero usati plot-device degni della peggiore soap opera, avrei dato un bell'otto alla loro storia.
Uno può pensare al solito polpettone romantico, ma non è così. Per cominciare la protagonista è una ragazza forte e ostinata e non molto bella (secondo il manga), una ragazza abbastanza povera ma indipendente. Vi è inoltre in questa scuola un gruppo di ragazzi molto belli (Domyoji), ma anche molto viziati e prepotenti, che si divertono ad infliggere terribili angherie ai compagni che fanno loro uno sgarro. Ma quando Makino (la ragazza) dà un calcio in faccia a Domyoji, per difendere un amica, tutto cambia. Innanzitutto lei si innamora del ragazzo biondo (mi sfugge il nome perché non lo sopporto) che fa parte di questo gruppo, gli F4, ma nello stesso momento Domyoji, il ragazzo che Makino ha preso a calci, si accorge di essere attratto da lei e questa attrazione si trasformerà presto in amore. Anche Makino noterà di provare anche qualcosa per questi, ma non ne è del tutto sicura...
Non ho letto tutti i volumi, perché non li compri all'epoca della pubblicazione, ma li ho semplicemente trovati.
Il manga è scorrevole e piacevole. L'amore di Domyoji per Makino mi ha davvero commossa e spesso mi ha anche fatta divertire. Un manga semplice, che trasmette tanto, merita un 10.
Non ho letto tutti i volumi, perché non li compri all'epoca della pubblicazione, ma li ho semplicemente trovati.
Il manga è scorrevole e piacevole. L'amore di Domyoji per Makino mi ha davvero commossa e spesso mi ha anche fatta divertire. Un manga semplice, che trasmette tanto, merita un 10.
Entro nella mia fumetteria di fiducia... vedo il numero 38 esposto, lo guardo, mi incuriosisce. Torno a casa, non ci penso più, leggo nelle ultime pagine di di Streghe per amore (nelle pagine della posta) una pubblicità vecchia, risalente al numero 25, quando Domyoji gli salvò la vita in canada, la mia curisità cresce, una mia amica mi presta una rivista, leggo un articolo, bella storia, ma i disegni non si possono guardare, poi mi decido, compro i primi 5, il mio cuore batte, non si ferma più, i disegni migliorano di continuo, la storia segue un ritmo velocissimo, ti catapulta in un altro mondo, è mi ritrovo quasi in uno stato di trance, si proprio così, io sn lì, a ridere, scherzare e a piangere con loro, ci sono sempre, è quello il mio mondo, nessuno tra i 500 e passa manga che ho, mi ha mai saputo coinvolgere così, è in assoluto il mio manga preferito, e spero in una ristampa qualitativamente migliore, come sta uscendo adesso in Giappone, perchè è un manga che un domani voglio poter far leggere ai miei figli, oltre al fatto che l'ho fatto leggere ad un sacco di mie amiche per nulla interessate ai manga, che non hanno trovato altre parole che: "bellissimo"; ma per me questo è poco, YOKO KAMIO GRAZIE D'ESISTERE. Grazie alla tua opera che ho comprato in fretta e furia, grazie per i momenti che mi hai regalato, grazie per avermi fatto battere il cuore insieme ai personaggi. GRAZIE. Il mio voto non è certo 10 solo che son o ignorante a livello di computer e non so mettere... INFINITO
Manga che mi ha deluso tantissimo! Il finale è osceno... se non fosse per questo il mio voto sarebbe di gran lunga maggiore... ok, il finale non è tutto, ma dopo anni di serializzazione, in Giappone per poco non andavano a tirare i sassi a casa della Kamio! Per quanto si sia evoluta, il finale non riesco proprio a mandarlo giù, perciò non me la sento di consigliarlo a tutti.
Commento: Hanayori Dango è stato per eccellenza il miglior shojo manga che abbia mai letto... la storia parte lenta ma riesce ad entrare nel cuore dei lettori che aspettano con ansia il volume sucessivo. Avrei dato il massimo ma Peccato per il finale che lascia un pò a desiderare... l'autrice poteva fare un ulteriore volume conclusivo per far vedere ai lettori il futuro della storia tra Makino e Tsukasa. Questo fumetto ha l'ulteriore specialità di essere scorrevole e a volte molto comico e i disegni dell'autrice si caratterizzano man mano che si evolve la storia... i personaggi hanno delle caratteristiche ben specifiche e son ben delineati fin dall'inizio
Lo consiglio a tutti quelli che non sono riusciti a leggerlo e a tutti gli amanti del genere shojo manga
Lo consiglio a tutti quelli che non sono riusciti a leggerlo e a tutti gli amanti del genere shojo manga
TRAMA: Hana Yori Dango è un manga che racconta la storia di Tsukushi Makino, una ragazza di sedici anni, che una volta finite le medie si trasferisce in una scuola molto prestigiosa frequentata praticamente solo da gente molto ricca e snob: l'Eitoku. In questa scuola ci sono quattro ragazzi detti gli F4 (Flower Four) che si divertono a spaventare e a malmenare chi gli si oppone grazie al potere che hanno derivato dal fatto che appartengono alle famiglie più ricche del Giappone.
Makino si troverà costretta dagli eventi a scontrarsi con loro, anche se lei aveva sempre e solo desiderato uscire il prima possibile da quella scuola senza farsi notare. Non subirà però passiva le angherie di tali ragazzi e... questo suo atteggiamento colpirà al cuore Domyoji, il leader del gruppo. Iniziano quindi storie di amicizie e di amori non corrisposti e tante riflessioni da parte della ragazza che piano piano riuscirà a cambiare il carattere di Domyoji e si accorgerà di provare anche lei un sentimento per qualcuno...
COMMENTO: A mio parere questo manga è molto carino da leggere spenseriatamente nella sua semplicità, ma risulta estremamente ripetitivo e per lo più ovvio. Ci si potrà sempre più o meno immaginare come andranno a finire le cose e troppo spesso si vede nella prima metà dei volumi ripetersi la medesima situazione solo con personaggi diversi che spesso spuntano fuori.
E' anche vero che però nella seconda metà c'è un notevole miglioramento della storia, per non dire del tratto grafico! A riguardare i primi volumi non mi sembra nemmeno lo stesso manga O_o I personaggi crescono e le storie un po' cambiano... anche se l'autrice ha comunque sempre il vizio di allungare troppo ogni singola situazione con viaggi e simili. Devo dire che il manga l'ho apprezzato maggiormente dopo la visione del telefilm con gli attori prodotta in Giappone, fatta molto bene e che riassume in 9 episodi la bellezza di 36 volumi. Questo riassunto giova parecchio in quanto vengono eliminate tutte le scene troppo esagerate e l'esagerato ripetersi di viaggi.
Diciamo quindi che di base la storia è carina... ma se si fosse dilungata meno l'autrice sarebbe certamente venuto fuori un manga molto più bello ;)
In definitiva il mio 6 trovo sia un giusto mix tra la prima parte più scadente e la seconda più interessante ;) Forse ora come ora gli darei anche 7, ma solo per l'influenza del telefilm, quindi considero più giusto dare una valutazione precedente a tale visione :)
Makino si troverà costretta dagli eventi a scontrarsi con loro, anche se lei aveva sempre e solo desiderato uscire il prima possibile da quella scuola senza farsi notare. Non subirà però passiva le angherie di tali ragazzi e... questo suo atteggiamento colpirà al cuore Domyoji, il leader del gruppo. Iniziano quindi storie di amicizie e di amori non corrisposti e tante riflessioni da parte della ragazza che piano piano riuscirà a cambiare il carattere di Domyoji e si accorgerà di provare anche lei un sentimento per qualcuno...
COMMENTO: A mio parere questo manga è molto carino da leggere spenseriatamente nella sua semplicità, ma risulta estremamente ripetitivo e per lo più ovvio. Ci si potrà sempre più o meno immaginare come andranno a finire le cose e troppo spesso si vede nella prima metà dei volumi ripetersi la medesima situazione solo con personaggi diversi che spesso spuntano fuori.
E' anche vero che però nella seconda metà c'è un notevole miglioramento della storia, per non dire del tratto grafico! A riguardare i primi volumi non mi sembra nemmeno lo stesso manga O_o I personaggi crescono e le storie un po' cambiano... anche se l'autrice ha comunque sempre il vizio di allungare troppo ogni singola situazione con viaggi e simili. Devo dire che il manga l'ho apprezzato maggiormente dopo la visione del telefilm con gli attori prodotta in Giappone, fatta molto bene e che riassume in 9 episodi la bellezza di 36 volumi. Questo riassunto giova parecchio in quanto vengono eliminate tutte le scene troppo esagerate e l'esagerato ripetersi di viaggi.
Diciamo quindi che di base la storia è carina... ma se si fosse dilungata meno l'autrice sarebbe certamente venuto fuori un manga molto più bello ;)
In definitiva il mio 6 trovo sia un giusto mix tra la prima parte più scadente e la seconda più interessante ;) Forse ora come ora gli darei anche 7, ma solo per l'influenza del telefilm, quindi considero più giusto dare una valutazione precedente a tale visione :)
Hanayoridango è un manga che merita veramente di essere letto, la trama è divertente e tiene incollati al manga con colpi di scena nei momenti giusti... sebbene l'inizio sia un pò troppo lento per i miei gusti devo dire che dal 14 o 15° volumetto in poi diventa veramente avvincente...
E' un tipoco shojo con triangoli amorosi e amori non corrisposti ma l'entrata in scena dei vari e nuovi personaggi durante lo svolgimento della storia ha un tempismo veramente ottimo che tiene alto il ritmo della storia.
Per quanto riguarda la leggibilità, il manga è abbastanza fluido e non risulta pesante sebbene i tankobon siano abbastanza grandi.
Buona Lettura! ^_^
E' un tipoco shojo con triangoli amorosi e amori non corrisposti ma l'entrata in scena dei vari e nuovi personaggi durante lo svolgimento della storia ha un tempismo veramente ottimo che tiene alto il ritmo della storia.
Per quanto riguarda la leggibilità, il manga è abbastanza fluido e non risulta pesante sebbene i tankobon siano abbastanza grandi.
Buona Lettura! ^_^