Sogno e Illusione
"Sogno e Illusione" è una serie di cinque volumi di Natsuki Takaya, autrice soprattutto nota in Italia per "Fruit Basket" e "Il Canto delle stelle". Ho acquistato questa serie spronata dalla curiosità di conoscere gli esordi dell'autrice, trattandosi della sua prima opera pubblicata in Italia. Suggerisco questa serie a chi è attirato dalle tematiche esoteriche o a chi è interessato a collezionare le opere della stessa autrice.
Essendo stata la trama già condivisa in altre recensioni, mi limito ad inserire degli elementi che potrebbero essere utili a chi è interessato alla lettura di questa serie:
- "Sogno e Illusione" non racconta il modo in cui il protagonista scopre il suo potere, ma è la storia di un uomo che ha già ricevuto dal destino un incarico definito. Già dal primo volumo Tamaki Otoya è impegnato nella lotta quotidiana contro i demoni, sente il peso di questa responsabilità e lo proietta verso i suoi cari con atteggiamenti prevedibili.
- La storia d'amore tra Tamaki e la fidanzata Asahi è avviata: sono una coppia solida che ha esplorato tutti i livelli di intimità e l'autrice non teme di mostrarlo con tavole esplicite. Se siete lettrici shoujo amanti dei primi batticuori, non aspettatevi di leggere la fase dell'innamoramento o la scoperta del sentimento reciproco. In questa storia la coppia è collaudata, anche se sventurata. Il loro fidanzamento è funzionale ad una narrazione principale dove ad essere protagonista è il destino di Tamaki.
- Si tratta di un fantasy dove l'elemento preponderante, più che il misticismo, è l'azione. A metà serie inizia ad introdursi un elemento di mistero, che offre un pizzico di spinta in più alla lettura e può allo stesso tempo confondere. Alcune scene possono richiedere la doppia lettura, ho faticato a comprendere alcuni passaggi e - a quel punto - piuttosto che rileggere più volte mi sono rassegnata e sono andata avanti, disposta a perdermi dei pezzi.
Durante la lettura di questa serie ho faticato a mantenere l'attenzione. Il tema non mi ha catturata, forse perché mi è mancato un punto di vista solido dal quale raccontarlo. Un protagonista così ombroso come Tamaki, non essendo naturalmente portato a sbilanciarsi con monologhi, avrebbe meritato di essere approfondito in qualche modo. Il personaggio femminile - Asahi - mi ha soddisfatta in parte. All'inizio della storia mi sembrava di leggere una ragazzina troppo fedele e incantata dal suo uomo bello e dannato. Alla fine c'è stato un piccolo riscatto, ma ho avuto la sensazione che fino all'ultimo ricoprisse il ruolo di un accessorio senza uno spessore proprio. A questi aspetti, aggiungo uno stile grafico che di base non mi entusiasma per via degli sfondi inesistenti, delle figure molto magre e degli occhi ampi in rapporto al volto. Normalmente quando la storia mi coinvolge riesco ad andare oltre il disegno, come è accaduto con altre opere della stessa autrice. La mia valutazione è quella che attribuirei a un'opera di esordio: leggibile, graziosa, e con tante potenzialità... espresse fortunatamente nelle pubblicazioni successive.
Essendo stata la trama già condivisa in altre recensioni, mi limito ad inserire degli elementi che potrebbero essere utili a chi è interessato alla lettura di questa serie:
- "Sogno e Illusione" non racconta il modo in cui il protagonista scopre il suo potere, ma è la storia di un uomo che ha già ricevuto dal destino un incarico definito. Già dal primo volumo Tamaki Otoya è impegnato nella lotta quotidiana contro i demoni, sente il peso di questa responsabilità e lo proietta verso i suoi cari con atteggiamenti prevedibili.
- La storia d'amore tra Tamaki e la fidanzata Asahi è avviata: sono una coppia solida che ha esplorato tutti i livelli di intimità e l'autrice non teme di mostrarlo con tavole esplicite. Se siete lettrici shoujo amanti dei primi batticuori, non aspettatevi di leggere la fase dell'innamoramento o la scoperta del sentimento reciproco. In questa storia la coppia è collaudata, anche se sventurata. Il loro fidanzamento è funzionale ad una narrazione principale dove ad essere protagonista è il destino di Tamaki.
- Si tratta di un fantasy dove l'elemento preponderante, più che il misticismo, è l'azione. A metà serie inizia ad introdursi un elemento di mistero, che offre un pizzico di spinta in più alla lettura e può allo stesso tempo confondere. Alcune scene possono richiedere la doppia lettura, ho faticato a comprendere alcuni passaggi e - a quel punto - piuttosto che rileggere più volte mi sono rassegnata e sono andata avanti, disposta a perdermi dei pezzi.
Durante la lettura di questa serie ho faticato a mantenere l'attenzione. Il tema non mi ha catturata, forse perché mi è mancato un punto di vista solido dal quale raccontarlo. Un protagonista così ombroso come Tamaki, non essendo naturalmente portato a sbilanciarsi con monologhi, avrebbe meritato di essere approfondito in qualche modo. Il personaggio femminile - Asahi - mi ha soddisfatta in parte. All'inizio della storia mi sembrava di leggere una ragazzina troppo fedele e incantata dal suo uomo bello e dannato. Alla fine c'è stato un piccolo riscatto, ma ho avuto la sensazione che fino all'ultimo ricoprisse il ruolo di un accessorio senza uno spessore proprio. A questi aspetti, aggiungo uno stile grafico che di base non mi entusiasma per via degli sfondi inesistenti, delle figure molto magre e degli occhi ampi in rapporto al volto. Normalmente quando la storia mi coinvolge riesco ad andare oltre il disegno, come è accaduto con altre opere della stessa autrice. La mia valutazione è quella che attribuirei a un'opera di esordio: leggibile, graziosa, e con tante potenzialità... espresse fortunatamente nelle pubblicazioni successive.
Tamaki è una sorta di esorcista buddista che tramanda discipline millenarie appartenenti alla sua famiglia (Otoya), necessarie per sconfiggere demoni e creature maligne. È fidanzato con Asahi, ragazza dolce e allegra con un passato triste. La ragazza ama profondamente Tamaki che è però destinato a sposarsi e a tramandare il suo sangue unendosi in matrimonio con una donna che sia alla sua altezza. In seguito scopriremo che Asahi non è la figura insignificante che appare inizialmente e che la famiglia Otoya dovrà confrontarsi con la storica famiglia nemica (Gekkai) per salvare l'umanità. La storia avrà dei risvolti e dei colpi di scena interessanti.
Premetto che, dopo aver letto il primo volume, volevo abbandonare la lettura. Ma visto che ormai avevo acquistato tutta la serie, riponendo fiducia e speranza nell'arte della grande Takaya (autrice del capolavoro Fruits basket), ho proseguito più per sforzo che per passione. Ma col passare dei volumi mi sono dovuta ricredere: inizialmente la storia appare confusa, senza senso, banale, un po' la fotocopia di Ghostbusters; dal secondo volume comincia però a delinearsi una storia ben più articolata che suscita interesse e mistero.
Inizialmente anche i disegni non mi entusiasmavano per niente, anzi nei primi 2 volumi ero quasi schifata dai tratti poco nitidi, tirati via e veramente poco attraenti. Dal terzo volume si avverte un'evoluzione e un notevole miglioramento del tratto (che avrà modo poi di maturare al meglio con Furuba e Il canto delle stelle). La storia, come ho anticipato, migliora e appassiona soprattutto dopo i primi due volumi, ci sono continui colpi di scena ed i molti retroscena saltano fuori strada facendo evitando al lettore di annoiarsi. Oltre alla storia mi hanno molto colpito alcuni dialoghi e alcune riflessioni dei personaggi: come al solito la Takaya riesce a toccare nel profondo trasmettendo messaggi mai scontati e molto attuali. La morale di questo shoujo a metà tra il fantastico, il folkloristico ed il sentimentale, è davvero apprezzabile: l'uomo è un essere duplice, che nasconde lati malvagi quanto positivi e anche se spesso la malvagità prende il sopravvento non bisogna mai smettere di sperare che il buon cuore e il ravvedimento illuminino la sua anima.
Premetto che, dopo aver letto il primo volume, volevo abbandonare la lettura. Ma visto che ormai avevo acquistato tutta la serie, riponendo fiducia e speranza nell'arte della grande Takaya (autrice del capolavoro Fruits basket), ho proseguito più per sforzo che per passione. Ma col passare dei volumi mi sono dovuta ricredere: inizialmente la storia appare confusa, senza senso, banale, un po' la fotocopia di Ghostbusters; dal secondo volume comincia però a delinearsi una storia ben più articolata che suscita interesse e mistero.
Inizialmente anche i disegni non mi entusiasmavano per niente, anzi nei primi 2 volumi ero quasi schifata dai tratti poco nitidi, tirati via e veramente poco attraenti. Dal terzo volume si avverte un'evoluzione e un notevole miglioramento del tratto (che avrà modo poi di maturare al meglio con Furuba e Il canto delle stelle). La storia, come ho anticipato, migliora e appassiona soprattutto dopo i primi due volumi, ci sono continui colpi di scena ed i molti retroscena saltano fuori strada facendo evitando al lettore di annoiarsi. Oltre alla storia mi hanno molto colpito alcuni dialoghi e alcune riflessioni dei personaggi: come al solito la Takaya riesce a toccare nel profondo trasmettendo messaggi mai scontati e molto attuali. La morale di questo shoujo a metà tra il fantastico, il folkloristico ed il sentimentale, è davvero apprezzabile: l'uomo è un essere duplice, che nasconde lati malvagi quanto positivi e anche se spesso la malvagità prende il sopravvento non bisogna mai smettere di sperare che il buon cuore e il ravvedimento illuminino la sua anima.
E' un manga particolare, di genere tanto shojo quanto fantastico. All'inizio mi è sembrato confusionario: a causa del tratto ripetitivo facevo difficoltà a riconoscere un personaggio dall'altro e a distinguere gli uomini dalle donne. Inoltre confondevo e mischiavo le molte parole giapponesi e poiché la protagonista parla di se stessa in terza persona avevo difficoltà a capire chi fosse chi, e chi si rivolgesse a chi. Insomma, il primo impatto è stato terribile e mi sono preparata a leggere una storia un po' superficiale di amori tormentati e impossibili conditi da varie fantasie al limite dell'accettabile.
Eppure già dal secondo volumetto mi sono dovuta ricredere. Innanzitutto nell'arco della storia il disegno dell'autrice ha subito un'evoluzione positiva fino a regalare tavole di una bellezza piuttosto raffinata (non per questo i volti diventano più distinguibili, ma ad un certo punto ci si abitua e si impara ad individuare i personaggi). Ma anche la storia si è evoluta in un modo piuttosto articolato e ricco di colpi di scena fino alla fine, con personaggi ambigui e risvolti non intuibili che tengono con il fiato sospeso. Cosa che dalle prime due storie piuttosto frettolose e un po' semplicistiche non mi sarei aspettata.
Certo, le ingenuità sono tante, alcuni punti della trama risultano oscuri o almeno discutibili. A volte la iper-abusata mitizzazione dei personaggi protagonisti (le loro qualità, la loro umanità o non umanità portati alla perfezione estrema) fa quanto meno sorridere: è una favola dopotutto, siamo in un fumetto che certo non pretende di essere realistico. Tuttavia c'è una ricerca psicologica dei personaggi che lascia intravedere lo sforzo dell'autrice verso una dimensione più profonda e veritiera. Che questo con alcuni personaggi non sia stato possibile, che con altri sia stato esasperato, che con altri ancora abbia rasentato il luogo comune, questo non toglie che l'autrice ci abbia provato. Le vanno due meriti: primo, quello di non aver ceduto alla tentazione di offrirci una visione solo manichea delle vicende, ma di aver rimescolato di continuo le carte in tavola facendoci trovare di fronte a situazioni in cui neanche il lettore avrebbe saputo scegliere cose fosse giusto e cosa no. Secondo, che è riuscita a recuperare bene tutti i fili e i personaggi della storia intrecciandoli fra loro in un modo che non avrei pensato possibile a giudicare dai primi capitoli letti in cui tutti questi elementi creavano confusione e basta. Infatti riesce a far agire molti personaggi contemporaneamente (anche per questo non può approfondire le storie e la psicologia di tutti) e a ciascuno riesce a trovare una precisa collocazione.
Giudizio finale: una riflessione matura dietro a una storia non semplice e che stimola pensieri tutt'altro che leggeri, ma piacevole a leggersi e anche coinvolgente se si è disposti a soprassedere alle ingenuità che di tanto in tanto ne spezzano il ritmo. Alla fine, se non altro, lascia la soddisfazione di aver partecipato a certe riflessioni e certe emozioni.
Eppure già dal secondo volumetto mi sono dovuta ricredere. Innanzitutto nell'arco della storia il disegno dell'autrice ha subito un'evoluzione positiva fino a regalare tavole di una bellezza piuttosto raffinata (non per questo i volti diventano più distinguibili, ma ad un certo punto ci si abitua e si impara ad individuare i personaggi). Ma anche la storia si è evoluta in un modo piuttosto articolato e ricco di colpi di scena fino alla fine, con personaggi ambigui e risvolti non intuibili che tengono con il fiato sospeso. Cosa che dalle prime due storie piuttosto frettolose e un po' semplicistiche non mi sarei aspettata.
Certo, le ingenuità sono tante, alcuni punti della trama risultano oscuri o almeno discutibili. A volte la iper-abusata mitizzazione dei personaggi protagonisti (le loro qualità, la loro umanità o non umanità portati alla perfezione estrema) fa quanto meno sorridere: è una favola dopotutto, siamo in un fumetto che certo non pretende di essere realistico. Tuttavia c'è una ricerca psicologica dei personaggi che lascia intravedere lo sforzo dell'autrice verso una dimensione più profonda e veritiera. Che questo con alcuni personaggi non sia stato possibile, che con altri sia stato esasperato, che con altri ancora abbia rasentato il luogo comune, questo non toglie che l'autrice ci abbia provato. Le vanno due meriti: primo, quello di non aver ceduto alla tentazione di offrirci una visione solo manichea delle vicende, ma di aver rimescolato di continuo le carte in tavola facendoci trovare di fronte a situazioni in cui neanche il lettore avrebbe saputo scegliere cose fosse giusto e cosa no. Secondo, che è riuscita a recuperare bene tutti i fili e i personaggi della storia intrecciandoli fra loro in un modo che non avrei pensato possibile a giudicare dai primi capitoli letti in cui tutti questi elementi creavano confusione e basta. Infatti riesce a far agire molti personaggi contemporaneamente (anche per questo non può approfondire le storie e la psicologia di tutti) e a ciascuno riesce a trovare una precisa collocazione.
Giudizio finale: una riflessione matura dietro a una storia non semplice e che stimola pensieri tutt'altro che leggeri, ma piacevole a leggersi e anche coinvolgente se si è disposti a soprassedere alle ingenuità che di tanto in tanto ne spezzano il ritmo. Alla fine, se non altro, lascia la soddisfazione di aver partecipato a certe riflessioni e certe emozioni.
Trama carina con alcuni punti nebulosi (anche a causa della traduzione by Dynit che lascia un po' a desiderare), parti che sarebbero state interessanti se sviluppate meglio e un colpo di scena finale che almeno io ho trovato alquanto improbabile (ed inutile ai fini della storia).
Finale molto toccante e dolce.
Finale molto toccante e dolce.
STUPENDO!
La storia d'amore tra Tamaki e Asahi, e di tutti gli altri personaggi, sono entrati dentro di me e non posso fare altro che ringraziare Takaya per questo splendido lavoro (che a mio parere è anche meglio della sua opera più famosa, "Fruit Basket"), che mi ha commosso fino all'ultima pagina.
Il mio voto? 10 e oltre!
La storia d'amore tra Tamaki e Asahi, e di tutti gli altri personaggi, sono entrati dentro di me e non posso fare altro che ringraziare Takaya per questo splendido lavoro (che a mio parere è anche meglio della sua opera più famosa, "Fruit Basket"), che mi ha commosso fino all'ultima pagina.
Il mio voto? 10 e oltre!
Dolore, paure, rabbia, malizia. Tutti i difetti più neri che un uomo può avere, sono sempre presenti in ognuno di noi...magari in piccola misura ma comunque ci sono. E sono molto potenti. Molto. A volte riescono a prendere il sopravvento su noi stessi e non ci fanno più capire chi siamo. Come si può fare allora?? Il compito di Tamaki è proprio questo, sconfiggere ed eliminare i Jaki, i demoni che si impossessano di noi. Ma il suo non è di certo un compito semplice e per diventare bravo e forte Tamaki dovrà impegnarsi al massimo ed allenarsi duramente. Per fortuna che al suo fianco ha la scatenata Asahi, sua amica d'infanzia...
Bello. Devo dire che è un bel fumetto, che non tratta i soliti temi ma che va a toccare qualcosa di più profondo, che parla dei difetti degli uomini e li esalta in modo da farne comprendere veramente l'importanza.
Incisivo e intrigante, che lascia con il fiato sospeso e che non da niente per scontato.
Bello. Devo dire che è un bel fumetto, che non tratta i soliti temi ma che va a toccare qualcosa di più profondo, che parla dei difetti degli uomini e li esalta in modo da farne comprendere veramente l'importanza.
Incisivo e intrigante, che lascia con il fiato sospeso e che non da niente per scontato.
Un buon manga. Disegni belli e storia interessante, però i personaggi li vorrei più caratterizzati... sinceramente non mi ha preso molto. Solo verso gli ultimi due numeri c'è un miglioramento. Comunque è sicuramente un buon prodotto.