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CrocifissionePop

Volumi letti: 11/11 --- Voto 8
''Happy mania'' è un'opera della famosa Moyoko Anno, edita in Italia dalla Star Comics nel 2006.

Trama:
''-Noi cerchiamo e cerchiamo. Senza mai arrenderci, continuiamo a sperare di trovarne almeno uno. Ma quando crediamo di averlo incontrato, a casa sua, c'è già un'altra. E quando finalmente lo troviamo.. improvvisamente non ci piace più. Ma perché?!
- Perché eravamo più felici quando stavamo cercando. E' ovvio. Lo sanno tutti. Questa è la nostra happy mania!''

Kayoko Shigeta ha ormai passato i venticinque anni ed è alla ricerca di ''quella felicità che ti fa tremare'', si dedica costantemente a rapporti sentimentali brevi, carnali, d'illusione. La felicità per Kayoko è trovare un fidanzato che l'ami, che le dia attenzioni, che sia fedele. Spinta da questa regola quando incontra un uomo che le piace, s'illude costantemente di esserne innamorata. Uomini sposati, uomini troppo giovani, troppo spensierati, uomini egoisti, superficiali.
I personaggi secondari sono Fukunaga Hiromi e Takahashi Shuichi. La prima è la sua coinquilina- amica dai tempi del liceo, ha il tipico aspetto della donna fredda e indifferente dedita anche lei a quei rapporti così sparsi, il suo personaggio è di vitale importanza per Kayoko in quanto rappresenta la sua coscienza e la sua mancanza di riflessione, nonostante sia anche lei piuttosto perduta, affronta in modo più serio le sue storie arrivando infine a trovare l'uomo della sua vita. Il secondo è il collega di lavoro nella libreria dove anche lei lavorava, innamorato di lei, dal carattere debole e remissivo, che pur di piacere alla protagonista si fa trattare male e l'asseconda in modo ossessivo, da attirare il disgusto e l'attrazione di Kayoko.
La vicenda si sviluppa raccontando le vicende sentimentali di Kayoko, le continue delusioni,le riflessioni dementi.
Il personaggio di Kayoko è uno dei meglio descritti, disegnati, raccontati. L'intera vicenda è Kayoko Shigeta, tutto è lei, tutta la storia è un bel pretesto per mostrarci questa donna, questa donna che è poi un bel pezzo di donne reali. L'ossessiva ricerca di un ragazzo, di qualcuno che faccia compagnia, per Kayoko dura molto poco, il tempo di trovare qualcuno e scoprire cos'ha questo che non va. Non riesce a superare i problemi che questi uomini le pongono, non riesce ad accettare che la situazione in cui è venuta a trovarsi sia spinosa, e capisce (quando viene ferita) che ''era l'uomo sbagliato''. Molti, dai commenti, dalle recensioni, dal leggere le caratteristiche del personaggio di Takahashi hanno detto essere il tipico zerbino innamorato che alla fine verrà ricambiato. La Anno è una di quelle autrice la cui fantasia e capacità narrativa stupiscono sempre, i suoi temi se non piacciono non devono essere accusati di questo o di quell'altro. La Anno tratta certe tematiche, certe situazione nel suo modo personale e buio, l'altra faccia della medaglia. Non quella rosa e fiori ma quella quotidiana, normale, anche un pò malinconica. Quella stanza che può essere definita ''squallida''. Non è proprio questa la più appropriata definizione della ricerca dell'uomo della propria vita? La ricerca di Kayoko è carnale non sentimentale. Dopotutto dov'è che lei finisce sempre? In un letto, su una panchina, in un auto e mai all'interno.
La frase sopracitata è la domanda che la Anno pone e a cui risponde. Quando dicono che Shuichi è l'unico uomo normale nella vita di Kayoko è perché lui è l'unico ad essere innamorato di Kayoko, è l'unico che corrisponde alla descrizione del principe perfetto della protagonista eppure, come lei stessa dice, perché poi non ci piace più? La fonte di felicità è la ricerca, la continua ferita, il tornare a guardare gli altri. Anche quando la protagonista deciderà qualcosa di ''normale'', di fare qualcosa che la sua età, il suo cuore, il suo futuro pretendono, il matrimonio, lei sarà la solita svampita e insicura. Lasciandoci così con un finale aperto che permettere di scegliere al lettore quale passo farà la protagonista, se verso la felicità che ha sempre sognato o la felicità che l'ha sempre resa viva.
Ovviamente tutto da leggere nella tipica chiave ironica dell'autrice. La sua accusa leggera quanto una presa in giro.

Disegno:
Nonostante lo stile di disegno della Anno continui costantemente a mutare, ad evolversi rimanendo comunque sul suo stile, quest'autrice adatta il suo modo di disegnare alla storia che vuol raccontare. Come si è visto in ''Questo non è il mio corpo'', dove il suo stile era aspro e secco, in ''Sugar sugar rune'' vispo, particolareggiato e luccicante, in ''Tokyo Style'' (forse la maggior punta di stile della Anno) pieno di dettagli, personalità e capacità, nelle opere giovanili dove non c''era molto stile ma la grande influenza della Okazaki, oppure opere di passaggio caratterizzate dal forte utilizzo del nero netto e particolari grafici che si adeguavano ai frequenti temi di moda. Questo per dire come, la Anno faccia tutto un quadro delle componenti della propria opere. Per dare un maggior senso di squallido e triste utilizza la mancanza di particolari, di sfondi, di luce. Predilige la linea sola e macchie grigie. Nonostante questo, rispetto ad altre opere con tematiche attuali, questa non manca d'attenzione. Tutto quel che vi è disegnato è ben pensato e perché no, piacevole. Moyoko Anno fa parte della fetta di autrici che ha rivoluzionato le tematiche e lo stile di disegno degli shoujo manga, portandosi ad un target di lettrici più adulte nonostante i temi siano gli stessi, per questo, lo stile grafico è tanto aspro quanto la storia e a molti può essere davvero illeggibile.

Edizione italiana: l'opera è stata pubblicata dalla Star Comics nel 2006, gli albi sono di grande formato, sia per misure che di pagine. La copertina è spessa e ruvida, le pagine ben leggibili e pesanti, la compostezza del volume duratura. Il prezzo è quello di 3,90 i primi volumi e successivamente il tipico prezzo di 4,20. Un'edizione adeguata in quanto la sua completezza manifesta anche una certa solennità.

Impressioni personali: Il mio avvicinamento alla Anno è dovuta proprio al modo sarcastico, demenziale e un po' amaramente cinico con cui racconta le sue storie, al modo personale di adeguare il tratto alla parola, di quel suo stile così acerbo eppure musicale. Quel che voglio lodare di quest'opera è proprio l'originalità della protagonista, o meglio, l'originalità della Anno nell'inventarsela. Nonostante lo stereotipo di Shigeta sia piuttosto comune, l'averlo raccontato in modo così comico, triste, spensierato le dona la sua unicità.
Ho finito i volumi desiderosa di leggere il successivo, di vedere quant'altro l'idiota di Kayoko potesse combinare, desiderando ogni volta che le sue strambe avventure potessero cadere nel buono, senza trovare mai la soddisfazione di poter aver preceduto la Anno, immaginato bene quel che sarebbe accaduto successivamente.
Quel che apprezzo molto è l'amore e l'odio che si può provare per quest'opera, il completo disprezzo o la piena partecipazione. A questo punto non la consiglio, si può unicamente far presente che quest'opera esiste, raccomandando di farne buon uso.


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imedith

Volumi letti: 11/11 --- Voto 7
Manga moderno e senz’altro particolare, non si può dire che questo fumetto attiri per i suoi disegni: autori degli anni ’80 ne facevano senza dubbio di più belli nonostante il loro tratto retrò. Di certo lo stile è particolare e abbastanza personale, ma i corpi sproporzionati, il tratto sporco, le bocche enormi dalle labbra carnose non sono proprio un bel vedere. Lo sprint in più di questa storia, tuttavia, è nel modo frizzante di affrontare l’argomento amoroso in maniera antagonista rispetto ai classici “shojo”. Con un modo di fare pasticcione e superficiale (con buona pace dei sentimentalismi contorti dell’animo femminile di molte autrici ben più note) la protagonista affronta il tema importante dell’amore in un’età non più adolescenziale (niente primo amore, niente grande amore per tutto il resto della vita) ma, in fondo, con un approccio tutt’altro che adulto e maturo! Sesso, sesso, sesso sembra essere il suo modo di concepire l’amore… Ma il batticuore? La dolce mancanza e voglia di rivedere i suoi amati? La sente, la prova, eppure nessun uomo sembra ricambiarla con altrettanto sentimento, sono tutti mossi da altre ragioni nei suoi confronti. E lei, in questo modo, fatica a capire la verità di cosa sia, questo amore.

Non è un manga erotico, sia chiaro, c’è qualche scena, il concetto, i discorsi che si ripetono sul sesso, ma nulla di spinto, nessuna compiacenza voyeristica (niente di diverso da quello che si potrebbe sentire o vedere in TV, alla fine). Solo la realtà di dialoghi “comuni” spiattellati su un manga a discapito degli occhi sbrilluccicosi e le vignette piene di petali di fiori. Le questioni di sesso e amore sono affrontate così, proprio come per una donna ormai venticinquenne, che l’ha fatto tante volte, con tanti uomini, e per la quale andare a letto con un uomo non dà più un batticuore diverso da quello di prendersi un bel caffè con altrettanto piacere.

Allora le emozioni, quando arrivano, perché ovviamente arrivano altrimenti non sarebbe un manga per donne, non sono quelle ansiose e smarrite delle studentesse inesperte degli shojo alle prese con la loro prima esperienza e imbarazzo, ma sono timidezze e coinvolgimenti che fanno riflettere: se piace così tanto c’è un sentimento in più? O è solo illusione e l’amore non esiste?

Una commedia del pasticcio, della vita di una ragazza moderna qualunque (un po’ imbranata e capricciosa per la verità) in cerca dell’amore. Una ragazza che cerca lavoro, che parla di trucchi, che non è bellissima ma neanche bruttissima, non è intelligente ma, anzi, semmai troppo ingenua e rompiscatole e poco indipendente per la sua età. Un po’ viziata, un po’ eroina, un po’ disperata, un po’ esaltata, un po’ altruista, un po’ egocentrica: una ragazza qualsiasi, al centro di vicende che qualunque altra ragazza come lei potrebbe trovarsi a vivere.

Una frase memorabile che voglio citare, nel manga, dice più o meno così: “Perché la mia bocca di sopra e la mia bocca di sotto dicono cose diverse?”. Anche il finale, ovviamente, non è affatto scontato!


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hawk

Volumi letti: 11/11 --- Voto 1
Se dicessi che lo trovo orribile? Capisco che il parere è soggettivo, ma vedere assegnati voti così alti mi lascia dubbioso. I disegni non mi piacciono per nulla e la storia è alquanto deprimente. La protagonista non mi piace, il primo volume sembrava divertente, una comicità che poi si è persa. Non lo consiglio perchè mi ha deluso davvero tanto. Ho votato solo per giudicare questo manga.


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shigeta

Volumi letti: 11/11 --- Voto 10
Questo è un manga che ho amato da subito, e mi ha fatto conoscere Moyoco Anno, ormai una delle mie autrici preferite. Forse a causa della mia età, ma finalmente ho trovato in questo manga un titolo maturo, adatto ad un pubblico adulto.
La storia è estremamente divertente, la protagonista, Shigeta è alla ricerca dell'amore vero ma si imbatte sempre in uomini assurdi. Ho trovato la storia molto realistica (forse perché mi ritrovo molto nella protagonista e nella sue vicende con gli uomini), sicuramente migliore di altri manga troppo melensi, e quasi "finti".
Il disegno può non piacere, ma io in realtà lo trovo innovativo, di grande impatto.

giazu

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giazu

Volumi letti: 6/11 --- Voto 9
Io adoro Shigeta, insomma è un mito, se fosse reale credo che me la sposerei! Comunque il fumetto non sarà dei migliori, ma è originale e divertente, non si parla delle solite storielle è realtà allo stato puro, poi io mi faccio delle risate lo consiglio alla gente poco seria e che si vuole divertire! Un urrà per Shigeta.

e-ehm

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e-ehm

Volumi letti: 11/11 --- Voto 10
<b>[ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER]</b> O lo si ama, o lo si odia, o lascia completamente indifferenti.
la storia è quel susseguirsi di avvenimenti tanto verosimili che trascina a destra e a manca senza una meta, le comparse sono così veloci quanto importanti e il risultato un po' caotico... ma arrivi al centro di un volume, leggi i pensieri e i discorsi di alcuni personaggi e sembra di ricevere l'illuminazione, ti viene esposto un concetto sull'amore che hai pensato più volte. La fine puo' lasciare basiti, ma è in perfetto stile con il resto, con tutto quello che c'è stato prima. D'altronde... potrebbe esserci una fine "corretta" per una storia tenuta interamente in piedi dalla protagonista Shigeta? Visto che non l'ha ammazzata (che è una fine che va bene con tutto), sinceramente credo di no, quindi quella fine così aperta è un ottimo spunto.

Graficamente è uno dei pochi manga che mi è piaciuto parecchio. Sarà che mi piace la sintesi nelle figure umane, ma i personaggi sono caratterizzati a vista molto bene. Il sintetismo puo' lasciare freddi lo so, ma favorisce una lettura della storia in sé, del tutto insieme; inoltre potrebbe sembrare "ingenuo", ma non lo è affatto, chi ha un minimo di cultura grafica se ne accorge. La cura invece per i vestiti, la moda e i retini è quella che avevo sentito tanto osannare nella critica. Le fantasie dei vestiti di Shigeta sono un must. Le copertine hanno un impatto immediato, di forte impostazione foto-moda-pubblicità.

Per chi l'ha letto, riguardatevi la prima vignetta in cui appare Tamekichi (lo scrittore) pagina 150 volume n.7.

MakeD

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MakeD

Volumi letti: 11/11 --- Voto 9
Io lo trovo a dir poco fantastico!
Ok lo ammetto, la grafica non è il massimo, però man mano che si legge poi ci si prende l'occhio..
La protagonista mi fa morire dal ridere, è troppo forte! Nonstante la sua continua iella con i ragazzi, rimane sempre divertente all'occhio del lettore...
Devo dire che forse è la fine nell'undicesimo volumetto che mi ha leggermente lasciata basita... per in resto lo consiglio vivamente per chi vuole leggere un shojo manga un po' fuori dal normale!

yunlin

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yunlin

Volumi letti: 7/11 --- Voto 9
Lo trovo molto carino, divertente e d'impatto. E' un fumetto fatto bene, molto fresco, l'autrice ha avuto un grand talento a tirare fuori i personaggi, molto caratteristici e in fondo anche simili alla reata' perche in qualche modo rispecchiano persone reali, con sindromi, manie, ossessioni e paure, il tutto raccontato con moltissima ironia. Non penso che i personaggi sarebbero potuti essere diversi, e' il bello del fumetto quello di vedere le cose con un punto di vista diverso e poi la trama non e' la solita storiella romantica adolescenziale di sempre, questa e' analitica e piu' realistica, forse in italia viene accolta con meno entusiasmo perche' qui la vita e' piu' stereotipata e normale se non bella e perfetta?

valentina

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valentina

Volumi letti: 5/11 --- Voto 8
Devo dire che secondo me le recensioni che si leggono in giro non rendono veramente l'idea di Happy Mania, che personalmente ho trovato molto più divertente e interessante di quanto mi aspettassi. Trovo che i disegni non siano malissimo, bisogna solo farci un pò l'occhio ;) . Per quanto riguarda i personaggi, in realtà penso che la figura di Takahashi risulti molto più noiosa e deludente di quella della protagonista...all'inizio sembrava tanto innamorato...poi le chiede di sposarlo mentre si sta strusciando in corridoio con un'altra...poi parte, ritorna, ha una mezza in America con un'altra ancora....ma che vuole?? Non mi sembra così scontato che lui abbia un obbiettivo in mente (conquistarla...??) Mi sembra che lei, per quanti casini abbia in mente e messe da parte le sue infinite contraddizioni, tutto sommato abbia le idee un pò più chiare. E personalmente tifo, non dico per un suo cambiamento, ma per un suo miglioramento. Forse basterebbe che maturasse un pochino... ci spererò leggendo i prossimi volumi ;)

Rika_chan

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Rika_chan

Volumi letti: 5/11 --- Voto 5
Happy mania è una delle prime opere dell'autrice. lo stile grafico della Anno lascia a desiderare anche per chi ama uno stile pulito senza troppi fronzoli.
La trama non è molto ben strutturata, la protagonsita risulta frivola, eccessiva in ogni suo atteggiamento e molto leggera. Ai più potrebbe risultare antipatica proprio per il suo modo assurdo di vivere.
La storia si reggeva abbastanza nei primi due o tre numeri, ma proseguendo nelal lettura non si nota nessun evoluzione nel carattere della protagonista (se non in rarissimi momenti in cui riflette sulle sue azioni).
La speranza che migliori da qui all'undicesimo volume rimane.
Non mi sento di consigliarlo a qualcuno, questo però non significa che necessariamente bisogni abbandonare la Anno in un angolino, infatti credo che sia solo happy mania ad avere queste caratteristiche

Rina_Inverse

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Rina_Inverse

Volumi letti: 3/11 --- Voto 7
Come descrivere Happy Mania? in una parola... forse MANIACALE... perchè è questo l'aggettivo che meglio descrive, tra tutti, la figura della protagonista, Shigeta Kayoko, donna in DICIAMO carriera, che però non perde un attimo per passare da un lavoro all'altro, con la stessa velocità con cui passa da un letto all'altro, in cerca del vero amore, che però puntualmente le sfugge di mano, senza accorgersi del profondo affetto che l'amico Takahashi nutre verso di lei...anche se già dal secondo numero la nostra protagonista inizia a interessarsi a lui, pur di avere qualcuno accanto...(e non disdegna, al contempo, di guardarsi attorno)...i disegni, almeno personalmente, non mi soddisfano, li trovo essenziali, e anche la resa grafica della copertina, se pure nel primo numero aveva lasciato sperare (se i fate caso, nella prima copertina la figura della protagonista non viene "mozzata" dal logo, cosa che poi viene fatta nelle altre), è risultata non essere niente di eccezionale...e non nutro una particolare stima nemmeno per la protagonista, troppo volubile, e la trama, sebbene ne succedano 100 e 1, in verità mi appare molto lenta e pesante... in sintesi, consigliato solo a chi se ne è innamorato a prima vista, magari seguendolo già sul web... mentre difficilmente potrebbe piacere a chi, come me, ne aveva solo sentito parlare, e decide di provarlo per curiosità (senza conoscere trama nè disegni) (PER INCISO IO CONTINUERO' A PRENDERLO, PERCHE' ODIO LE SERIE LASCIATE A META', e con la speranza che migliori tutto, a partire dalla trama, a finire al carattere di Shigeta, che spero cambi)