Fantaman
Trama: Fantaman ("Ogon Bat", che letteralmente vuol dire "Pipistrello Dorato"), paladino della giustizia, viene risvegliato in quel di Atlantide dai giovani figli del Dottor Yamatone per contrastare le forze del male incombenti, impersonate dal Dottor Zero, avido di potere dopo esser stato esiliato per 10.000 anni e pronto a sfoderare la sua tecnologia all'avanguardia per impadronirsi della Terra con ogni mezzo.
Ambientazione: la storia evolve per lo più in Giappone, la riproduzione dello stesso, soprattutto di Tokyo, è grossolana e povera di dettagli. Buone le "sterzate" dovute ai cambi di scenario (Atlantide, Tokyo, ecc...) anche se fin troppo accentuate, nel senso che si passa dai palazzi a stampo delle città, ai fondali marini comunque sempre poco caratterizzati e poveri di particolari (salvo alcune tavole). Lodevoli invece sono i nemici in quanto a mio avviso ben proposti e con personalità.
Disegno: lo stile è pulito, azzardo a dire "classico" dell'epoca, con personaggi mostranti espressioni volutamente accentuate e con cambi repentini delle stesse in base alle situazioni. Pochi, spogli e spesso monotoni i fondali. Alcune tavole però sono meritevoli di menzione e lode.
Cenno Storico: Parliamo di un manga disegnato nel 1964-65, con tutte le qualità e le limitazioni dell'epoca, basato su un romanzo di Takeo Nagamatsu (Ōgon Batto) di ancor prima. Caratterizzato come altri da "ritornelli" o meglio dire frasi celebri che fanno ricordare il proprio paladino (in questo caso Fantaman era ed è riconoscibile dalla sua famosa risata "Ah ah ah ah ah ah!" mentre il suo alter ego ovvero il Dottor Zero rispondeva a tono con "Il mondo è mio!" a gran voce e rimuginando il suo "Lombroso… Lombroso…").
Edizione: due volumi abbastanza spessi proposti da Star Comics, di buona qualità. Copertina rigida nella loro media, carta di medio-buona qualità ed assenza di sbavature da quel che ho potuto vedere. Prezzo a mio avviso eccessivo anche se in proporzione al numero maggiorato di pagine rispetto alla norma.
Parere Personale: E' stato un tuffo nel passato, passato ancor più remoto della norma perchè difficilmente molti lettori giovani vanno a recuperare materiale simile, un po' per disinteresse (in parte giusto viste le caratteristiche delle epoche passate), un po' per ignoranza intesa come assenza di conoscenza di vecchie opere. Sinceramente confesso che anche per me è stato relativamente faticoso leggerlo, gli anni si fanno sentire ed anche se la cosa migliore è quella di immedesimarsi in un bambino dell'epoca, risulta comunque difficile non bofonchiare ogni tanto durante la lettura. Rimane comunque una lacrimuccia sul viso una volta finito, per cui non dimenticarti di noi... Fantaman!
Ambientazione: la storia evolve per lo più in Giappone, la riproduzione dello stesso, soprattutto di Tokyo, è grossolana e povera di dettagli. Buone le "sterzate" dovute ai cambi di scenario (Atlantide, Tokyo, ecc...) anche se fin troppo accentuate, nel senso che si passa dai palazzi a stampo delle città, ai fondali marini comunque sempre poco caratterizzati e poveri di particolari (salvo alcune tavole). Lodevoli invece sono i nemici in quanto a mio avviso ben proposti e con personalità.
Disegno: lo stile è pulito, azzardo a dire "classico" dell'epoca, con personaggi mostranti espressioni volutamente accentuate e con cambi repentini delle stesse in base alle situazioni. Pochi, spogli e spesso monotoni i fondali. Alcune tavole però sono meritevoli di menzione e lode.
Cenno Storico: Parliamo di un manga disegnato nel 1964-65, con tutte le qualità e le limitazioni dell'epoca, basato su un romanzo di Takeo Nagamatsu (Ōgon Batto) di ancor prima. Caratterizzato come altri da "ritornelli" o meglio dire frasi celebri che fanno ricordare il proprio paladino (in questo caso Fantaman era ed è riconoscibile dalla sua famosa risata "Ah ah ah ah ah ah!" mentre il suo alter ego ovvero il Dottor Zero rispondeva a tono con "Il mondo è mio!" a gran voce e rimuginando il suo "Lombroso… Lombroso…").
Edizione: due volumi abbastanza spessi proposti da Star Comics, di buona qualità. Copertina rigida nella loro media, carta di medio-buona qualità ed assenza di sbavature da quel che ho potuto vedere. Prezzo a mio avviso eccessivo anche se in proporzione al numero maggiorato di pagine rispetto alla norma.
Parere Personale: E' stato un tuffo nel passato, passato ancor più remoto della norma perchè difficilmente molti lettori giovani vanno a recuperare materiale simile, un po' per disinteresse (in parte giusto viste le caratteristiche delle epoche passate), un po' per ignoranza intesa come assenza di conoscenza di vecchie opere. Sinceramente confesso che anche per me è stato relativamente faticoso leggerlo, gli anni si fanno sentire ed anche se la cosa migliore è quella di immedesimarsi in un bambino dell'epoca, risulta comunque difficile non bofonchiare ogni tanto durante la lettura. Rimane comunque una lacrimuccia sul viso una volta finito, per cui non dimenticarti di noi... Fantaman!
Come suggerisce il buon Andrea Baricordi nella prefazione, per leggere questo manga bisogna sapersi calare nel ruolo del bambino dei primi anni '60; spolverare livelli di purezza e ingenuità oramai persi da tanto tempo è necessario per farsi coinvolgere dalle avventure di Fantaman. Personalmente ho trovato sufficientemente divertente la lettura di questi 2 volumi e penso che il lettore moderno possa ridere delle ingenuità di trama senza disprezzare per questo l'opera.
Iniziando dal protagonista, ci si chiede come potesse essere scambiato per un eroe un tipo dall'aspetto così assurdo, con quei mutandoni e stivali sembra pronto a salire sul ring come avversario dell'Uomo Tigre. Il cattivo non è meno ridicolo con quel cappuccio da... suino? pipistrello? capra senza corna? e le tenaglie a razzo al posto delle mani. Basterebbe quindi il singolare aspetto dei 2 nemici per predisporre il lettore al buon umore, tuttavia, personaggi strambi a parte, sono rimasta colpita negativamente dai personaggi umani, quelli con cui dovremmo identificarci.
Il dottor Yamatone penso rappresenti il più grosso idiota che si possa incontrare in un fumetto: nonostante svolga un lavoro pericoloso non esita a portarsi appresso i figli, in situazioni critiche cerca di deprimerli col suo cupo pessimismo (in realtà il compito primario di un adulto in simili situazioni dovrebbe essere tranquillizzare i bambini, lui invece cerca di demolire le loro umane speranze di salvezza), combina danni pensando di essere chissà quale mente illuminata, è così pavido da abbandonare i figli a morte certa pur di mettere la pellaccia in salvo e poi piagnucola alla ragazzina, l'unica che può invocare con successo Fantaman (un gentiluomo il nostro eroe!), di chiamare colui che li salverà. La cosa triste è che questo Yamatone risulta un personaggio fastidioso e divertente nella sua inettitudine, un effetto che dubito fosse voluto.
Consiglio Fantaman a chi ne seguiva l'anime (io non l'ho mai visto quindi non ho potuto usufruire del magico effetto nostalgia) e a chi ha una passione per i manga di vecchia, quasi archeologica, data. Preparatevi a vedere i personaggi buoni chiedersi "Ma chi può averci attaccati?" non sospettando minimamente che il colpevole sia l'unico nemico giurato presente nelle loro vite e vi ritroverete a pensare che il Dottor Zero meriterebbe veramente di conquistare il mondo se questa è la gente che lo popola.
Iniziando dal protagonista, ci si chiede come potesse essere scambiato per un eroe un tipo dall'aspetto così assurdo, con quei mutandoni e stivali sembra pronto a salire sul ring come avversario dell'Uomo Tigre. Il cattivo non è meno ridicolo con quel cappuccio da... suino? pipistrello? capra senza corna? e le tenaglie a razzo al posto delle mani. Basterebbe quindi il singolare aspetto dei 2 nemici per predisporre il lettore al buon umore, tuttavia, personaggi strambi a parte, sono rimasta colpita negativamente dai personaggi umani, quelli con cui dovremmo identificarci.
Il dottor Yamatone penso rappresenti il più grosso idiota che si possa incontrare in un fumetto: nonostante svolga un lavoro pericoloso non esita a portarsi appresso i figli, in situazioni critiche cerca di deprimerli col suo cupo pessimismo (in realtà il compito primario di un adulto in simili situazioni dovrebbe essere tranquillizzare i bambini, lui invece cerca di demolire le loro umane speranze di salvezza), combina danni pensando di essere chissà quale mente illuminata, è così pavido da abbandonare i figli a morte certa pur di mettere la pellaccia in salvo e poi piagnucola alla ragazzina, l'unica che può invocare con successo Fantaman (un gentiluomo il nostro eroe!), di chiamare colui che li salverà. La cosa triste è che questo Yamatone risulta un personaggio fastidioso e divertente nella sua inettitudine, un effetto che dubito fosse voluto.
Consiglio Fantaman a chi ne seguiva l'anime (io non l'ho mai visto quindi non ho potuto usufruire del magico effetto nostalgia) e a chi ha una passione per i manga di vecchia, quasi archeologica, data. Preparatevi a vedere i personaggi buoni chiedersi "Ma chi può averci attaccati?" non sospettando minimamente che il colpevole sia l'unico nemico giurato presente nelle loro vite e vi ritroverete a pensare che il Dottor Zero meriterebbe veramente di conquistare il mondo se questa è la gente che lo popola.
Il cartone a vederlo ora è ridicolo e anche il fumetto mostra i suoi anni e le sue ingenuita!
Tratto abozzato, trama molto descritta e didascalica. Se non fosse per il carisma di Fantaman (che sempra un wrestler con gli stivaloni alti e il mantello) e del Dottor Male ora come ora non meriterebbe la sufficenza. Poi però mentre lo leggi ti risuonano le note della vecchia sigla e la nostalgia ti assale, ma mai abbastanza!
Tratto abozzato, trama molto descritta e didascalica. Se non fosse per il carisma di Fantaman (che sempra un wrestler con gli stivaloni alti e il mantello) e del Dottor Male ora come ora non meriterebbe la sufficenza. Poi però mentre lo leggi ti risuonano le note della vecchia sigla e la nostalgia ti assale, ma mai abbastanza!