Lei, l'arma finale
Mi sono avvicinata a quest'opera spinta dalle molteplici recensioni positive ed entusiaste.
Ahimè, non mi ha colpito particolarmente.
Certo, devo dire che è una storia molto intensa e originale, difficilmente si trovano storie così, tuttavia, questa serie riporta molte pecche.
Partiamo dalla trama: Siamo in un periodo di guerra cruenta e, in un paese tranquillo, Shu è un ragazzo come tanti che frequenta la scuola e si è appena fidanzato con Chise, una ragazza timida e goffa, ma dolcissima.
Presto scoprirà che Chise non è una ragazza come tante, il suo corpo è stato modificato dalle forze armate giapponesi in un'arma distruttiva.
La storia ruota principalmente sulla loro storia d'amore, altamente drammatica visto il clima di guerra e le conseguenze che comporta, e il dover amare una donna il cui corpo non è più umano del tutto.
I personaggi sono ben caratterizzati ed evolvono col proseguo della serie.
E' senza dubbio una storia d'amore struggente, altamente drammatica, e passionale, intensa, straziante.
La scelta dell'autore di puntare l'attenzione sulla loro storia d'amore e sulla psiche di Chise, omettendo dettagli come le motivazioni che hanno portato allo scoppio della guerra, l'entità delle nazioni coinvolte, e chi abbia modificato il corpo di Chise, devo dire che non mi ha pesato (anche se avrebbero reso la trama più ricca). Non è un difetto secondo me in quest'opera.
Tuttavia lo sono i disegni: spesso sembrano abbozzati, spesso l'autore non disegna del dettaglio ed è approssimativo, alcune tavole appaiono confuse, non l'ho trovato gradevole.
La planet manga ha pubblicato 7 volumi corposi, ma la qualità della stampa l'ho trovata scarsina.
I fascicoli sono privi di sovracopertina. Comunque un'edizione discreta.
Nonostante le tante recensioni positive, devo dire che si, la storia si legge bene, è ben strutturata e anche i personaggi, tuttavia non mi ha convinto.
Dopo il 5 volume ho cominciato a perdere entusiasmo e a proseguire solo per vedere come finiva, ma senza particolare interesse.
Per questo metto 6,5, oltre allo stile di disegno che non mi piace.
Peccato.
Ahimè, non mi ha colpito particolarmente.
Certo, devo dire che è una storia molto intensa e originale, difficilmente si trovano storie così, tuttavia, questa serie riporta molte pecche.
Partiamo dalla trama: Siamo in un periodo di guerra cruenta e, in un paese tranquillo, Shu è un ragazzo come tanti che frequenta la scuola e si è appena fidanzato con Chise, una ragazza timida e goffa, ma dolcissima.
Presto scoprirà che Chise non è una ragazza come tante, il suo corpo è stato modificato dalle forze armate giapponesi in un'arma distruttiva.
La storia ruota principalmente sulla loro storia d'amore, altamente drammatica visto il clima di guerra e le conseguenze che comporta, e il dover amare una donna il cui corpo non è più umano del tutto.
I personaggi sono ben caratterizzati ed evolvono col proseguo della serie.
E' senza dubbio una storia d'amore struggente, altamente drammatica, e passionale, intensa, straziante.
La scelta dell'autore di puntare l'attenzione sulla loro storia d'amore e sulla psiche di Chise, omettendo dettagli come le motivazioni che hanno portato allo scoppio della guerra, l'entità delle nazioni coinvolte, e chi abbia modificato il corpo di Chise, devo dire che non mi ha pesato (anche se avrebbero reso la trama più ricca). Non è un difetto secondo me in quest'opera.
Tuttavia lo sono i disegni: spesso sembrano abbozzati, spesso l'autore non disegna del dettaglio ed è approssimativo, alcune tavole appaiono confuse, non l'ho trovato gradevole.
La planet manga ha pubblicato 7 volumi corposi, ma la qualità della stampa l'ho trovata scarsina.
I fascicoli sono privi di sovracopertina. Comunque un'edizione discreta.
Nonostante le tante recensioni positive, devo dire che si, la storia si legge bene, è ben strutturata e anche i personaggi, tuttavia non mi ha convinto.
Dopo il 5 volume ho cominciato a perdere entusiasmo e a proseguire solo per vedere come finiva, ma senza particolare interesse.
Per questo metto 6,5, oltre allo stile di disegno che non mi piace.
Peccato.
Non sono molte le opere che siano state in grado di impressionarmi, e non parlo tanto della lettura in sé, ma di quel che a essa segue; passare ore intere a rimuginare, sdraiati sul letto, increduli e inquieti, incapaci anche solo di concepire quel che si è letto e quel che la lettura ha messo in moto nella propria mente. Questo stato d’animo inconsueto mi ha riportato indietro di un paio d’anni, alla lettura di Proiettili di Zucchero, un’opera che, per quanto dissimile da Saikano in termini di tematiche ed intreccio, ha suscitato in me reazioni equiparabili. All’epoca avevo parlato di orrore, inteso come senso profondo di inquietudine e claustrofobia dell’animo, ebbene, credo che la definizione calzi a pennello anche in questo caso. Se dovessi descrivere Saikano in una parola, penso sarebbe proprio “inquieto”, nel senso più esteso del termine. Talvolta irrefrenabile, talvolta lugubre, talvolta inesorabilmente mesto, tanto che è difficile comunicare il connubio di emozioni contrastanti che investe l’animo dei personaggi e di riflesso anche del lettore.
Partiamo dal presupposto che Saikano è essenzialmente una storia d’amore. Non una melensa commedia romantica, non un melodramma a tinte rosa, ma il tentativo di rappresentare l’amore nella sua forma più pura e idealizzata e quindi, in modo quasi naturale, Saikano è anche la storia di un amore maledetto.
Shouji e Chise sono due liceali di un anonimo paesino di provincia nell’Hokkaido, ai tempi della guerra tra il Giappone e un’ignota nazione. Fidanzati quasi per caso, apparentemente dissimili, imbarazzati e pure un po’ impacciati, i due protagonisti sembrano trascinati nella loro relazione quasi nel tentativo di straniarsi da una routine piatta e quanto mai monotona. La rottura della quotidianità avviene durante una gita di classe a Sapporo, quando un raid aereo mette a ferro e fuoco la città, finché gli aeroplani non cadono, uno dopo l’altro, colpiti da un minuto “qualcosa” che volteggia solitario nell’area intrisa di morte. Quando anche questo precipita, Shouji accorre sul luogo dell’impatto e, incredulo, vede emergere dalle fiamme dell’esplosione l’esile figura della sua fidanzata, Chise, l’arma finale.
Quel senso di tranquillità e sicurezza intrinseche che la vita quotidiana reca con sé, ora inizia a mutare, prima lentamente, poi in modo più netto e marcato, delineando scenari e situazioni via via più cupi e melancolici, fino ad affogare la mente del lettore nella tragedia e nella disperazione. Questo si esplica nell’incremento sensibile delle scene di guerra, nella cronaca delle innocenti e quasi inconsapevoli stragi che Chise realizza, una dopo l’altra, apparentemente incapace di discernere bene e male, alla stregua di un burattino nelle mani delle forze di autodifesa. Tutta l’insicurezza che la ragazza manifesta nella propria vita scolastica sembra scomparire una volta che, spuntate dal suo corpo ali meccaniche, missili e cannoni, essa si erge solitaria sul campo di battaglia per seminare morte e terrore nei cieli. Battaglia dopo battaglia l’anima di Chise, lontana dal ragazzo che ama, si affievolisce sempre più, lasciando il posto alla macchina da guerra chiamata “arma finale” che risiede dentro di lei. L’amore per Shuji diventa l’ultima goccia di umanità e motivo di attaccamento alla vita che essa si ostina a custodire gelosamente e morbosamente, ma a causa di ciò, inevitabilmente soffre, riversando le insicurezze e le paure che non può portare e non fa trasparire nel campo di battaglia all’interno delle pagine dei suoi diari per Shuji.
In questo, il manga si rivela uno dei tanti figli della corrente cyberpunk post-moderna, che prima con Akira, poi con i contemporanei Lain e Eden, esprime tutto lo spaesamento e, ancora una volta, la diffidenza di un popolo verso una tecnologia sempre più alienante, nonché il terrore e l’orrore di chi ha sperimentato sulla propria pelle le atrocità della bomba atomica.
In sostanza il manga, pur seguendo più da vicino le vicende di Shuji, converge sulla psicologia di Chise, diventandone quasi uno specchio. La de-umanizzazione e atomizzazione della ragazza trova corrispondenza nel cieco affidamento alla tecnica da parte dell’uomo moderno, il quale è divenuto inetto e totalmente alienato a causa di essa, pervenendo inesorabilmente alla rovina propria e altrui; nessuno sa come Chise sia stata creata, nessuno sa cosa potrebbe fare e come il suo corpo e il suo carattere potranno evolvere se sottoposti a continui shock psicologici e fisici; tuttavia gli scienziati si ostinano a riparare ogni volta il suo corpo e a rimandarla sul campo di battaglia nella cieca speranza di vincere la guerra.
Anche l’amore sotto questa nuova luce diventa un sentimento intrinsecamente contraddittorio e dicotomico: morboso e malato, espressione parossistica della passione carnale, del sesso privo di sentimento, dell’annegamento dell’animo nell’oblio del richiamo della carne e, tuttavia, nuovamente ancora di salvezza, uno sfogo disperato per mantenere il contatto con la realtà e ottenere di fatto la salvezza del proprio io. L’amore diventa un po’ come Chise, odiato e invocato allo stesso tempo, ultimo illusorio pilastro nella lotta per la sopravvivenza; ma quando anche questo crollerà dinnanzi all’uomo, che ne sarà di lui?
Più che “l’ultima canzone d’amore su questo piccolo pianeta”, quello di Saikano è un grido strozzato, atroce, dilaniante; è una richiesta d’aiuto, il desiderio che tutto finisca, il rimpianto e la consapevolezza di non poter tornare a passeggiare spensierati tra le vasche dell’acquario, mano nella mano con la propria metà, o a visitare i propri luoghi dell’anima; non poter più godere delle piccole gioie della vita quotidiana, giacché la vita stessa ora viene meno. E per quanto le persone mettano tutta la loro volontà nel tentativo di rimanervi attaccate, una domanda piomba come un macigno nella mente del lettore: c’è davvero un senso nel continuare a vivere in questo modo? L’essere umano anela alla vita, anche laddove essa non ha più nulla di positivo in serbo per lui, lo fa per natura, e per paura; ma librandosi in alto, sopra la Terra, tanto in alto da poter avere una vista chiara e completa dell’insieme, non sorge forse l’idea che sarebbe meglio se tutto finisse? Non sarebbe più conveniente metterci una pietra sopra, rassegnarsi, rinnegare le proprie speranze escapiste e illusorie e abbandonarsi a una cara e dolce morte? La culminazione di questo climax lascia spiazzati, il finale investe il lettore con una potenza espressiva sì travolgente, ma altresì terrificante.
La nostra memoria non è fatta per durare in eterno, presto o tardi dimenticherò i nomi dei personaggi, poi dell’autore; le vicende diventeranno offuscate e i dettagli andranno persi, ma una cosa che sono sicuro di non dimenticare è il messaggio che questo manga mi ha lasciato. Quello perdurerà, ne sono sicuro. E non è forse questa la massima aspirazione di qualunque artista? Shin Takahashi, pur con un disegno funzionale e povero di dettagli, è riuscito in questo grazie alla potenza della sua storia e delle proprie idee. Il mio consiglio per questo manga è rivolto essenzialmente agli amanti dell’amore, e a chiunque sia disposto a mettere in gioco le proprie certezze – assieme a qualche lacrima – durante la lettura, e a chi sappia guardare oltre la facciata di un prodotto e non fermarsi alla forma; leggetelo, e magari, come Chise e Shuji, nonché come il sottoscritto, “you’re going to fall in love”.
Partiamo dal presupposto che Saikano è essenzialmente una storia d’amore. Non una melensa commedia romantica, non un melodramma a tinte rosa, ma il tentativo di rappresentare l’amore nella sua forma più pura e idealizzata e quindi, in modo quasi naturale, Saikano è anche la storia di un amore maledetto.
Shouji e Chise sono due liceali di un anonimo paesino di provincia nell’Hokkaido, ai tempi della guerra tra il Giappone e un’ignota nazione. Fidanzati quasi per caso, apparentemente dissimili, imbarazzati e pure un po’ impacciati, i due protagonisti sembrano trascinati nella loro relazione quasi nel tentativo di straniarsi da una routine piatta e quanto mai monotona. La rottura della quotidianità avviene durante una gita di classe a Sapporo, quando un raid aereo mette a ferro e fuoco la città, finché gli aeroplani non cadono, uno dopo l’altro, colpiti da un minuto “qualcosa” che volteggia solitario nell’area intrisa di morte. Quando anche questo precipita, Shouji accorre sul luogo dell’impatto e, incredulo, vede emergere dalle fiamme dell’esplosione l’esile figura della sua fidanzata, Chise, l’arma finale.
Quel senso di tranquillità e sicurezza intrinseche che la vita quotidiana reca con sé, ora inizia a mutare, prima lentamente, poi in modo più netto e marcato, delineando scenari e situazioni via via più cupi e melancolici, fino ad affogare la mente del lettore nella tragedia e nella disperazione. Questo si esplica nell’incremento sensibile delle scene di guerra, nella cronaca delle innocenti e quasi inconsapevoli stragi che Chise realizza, una dopo l’altra, apparentemente incapace di discernere bene e male, alla stregua di un burattino nelle mani delle forze di autodifesa. Tutta l’insicurezza che la ragazza manifesta nella propria vita scolastica sembra scomparire una volta che, spuntate dal suo corpo ali meccaniche, missili e cannoni, essa si erge solitaria sul campo di battaglia per seminare morte e terrore nei cieli. Battaglia dopo battaglia l’anima di Chise, lontana dal ragazzo che ama, si affievolisce sempre più, lasciando il posto alla macchina da guerra chiamata “arma finale” che risiede dentro di lei. L’amore per Shuji diventa l’ultima goccia di umanità e motivo di attaccamento alla vita che essa si ostina a custodire gelosamente e morbosamente, ma a causa di ciò, inevitabilmente soffre, riversando le insicurezze e le paure che non può portare e non fa trasparire nel campo di battaglia all’interno delle pagine dei suoi diari per Shuji.
In questo, il manga si rivela uno dei tanti figli della corrente cyberpunk post-moderna, che prima con Akira, poi con i contemporanei Lain e Eden, esprime tutto lo spaesamento e, ancora una volta, la diffidenza di un popolo verso una tecnologia sempre più alienante, nonché il terrore e l’orrore di chi ha sperimentato sulla propria pelle le atrocità della bomba atomica.
In sostanza il manga, pur seguendo più da vicino le vicende di Shuji, converge sulla psicologia di Chise, diventandone quasi uno specchio. La de-umanizzazione e atomizzazione della ragazza trova corrispondenza nel cieco affidamento alla tecnica da parte dell’uomo moderno, il quale è divenuto inetto e totalmente alienato a causa di essa, pervenendo inesorabilmente alla rovina propria e altrui; nessuno sa come Chise sia stata creata, nessuno sa cosa potrebbe fare e come il suo corpo e il suo carattere potranno evolvere se sottoposti a continui shock psicologici e fisici; tuttavia gli scienziati si ostinano a riparare ogni volta il suo corpo e a rimandarla sul campo di battaglia nella cieca speranza di vincere la guerra.
Anche l’amore sotto questa nuova luce diventa un sentimento intrinsecamente contraddittorio e dicotomico: morboso e malato, espressione parossistica della passione carnale, del sesso privo di sentimento, dell’annegamento dell’animo nell’oblio del richiamo della carne e, tuttavia, nuovamente ancora di salvezza, uno sfogo disperato per mantenere il contatto con la realtà e ottenere di fatto la salvezza del proprio io. L’amore diventa un po’ come Chise, odiato e invocato allo stesso tempo, ultimo illusorio pilastro nella lotta per la sopravvivenza; ma quando anche questo crollerà dinnanzi all’uomo, che ne sarà di lui?
Più che “l’ultima canzone d’amore su questo piccolo pianeta”, quello di Saikano è un grido strozzato, atroce, dilaniante; è una richiesta d’aiuto, il desiderio che tutto finisca, il rimpianto e la consapevolezza di non poter tornare a passeggiare spensierati tra le vasche dell’acquario, mano nella mano con la propria metà, o a visitare i propri luoghi dell’anima; non poter più godere delle piccole gioie della vita quotidiana, giacché la vita stessa ora viene meno. E per quanto le persone mettano tutta la loro volontà nel tentativo di rimanervi attaccate, una domanda piomba come un macigno nella mente del lettore: c’è davvero un senso nel continuare a vivere in questo modo? L’essere umano anela alla vita, anche laddove essa non ha più nulla di positivo in serbo per lui, lo fa per natura, e per paura; ma librandosi in alto, sopra la Terra, tanto in alto da poter avere una vista chiara e completa dell’insieme, non sorge forse l’idea che sarebbe meglio se tutto finisse? Non sarebbe più conveniente metterci una pietra sopra, rassegnarsi, rinnegare le proprie speranze escapiste e illusorie e abbandonarsi a una cara e dolce morte? La culminazione di questo climax lascia spiazzati, il finale investe il lettore con una potenza espressiva sì travolgente, ma altresì terrificante.
La nostra memoria non è fatta per durare in eterno, presto o tardi dimenticherò i nomi dei personaggi, poi dell’autore; le vicende diventeranno offuscate e i dettagli andranno persi, ma una cosa che sono sicuro di non dimenticare è il messaggio che questo manga mi ha lasciato. Quello perdurerà, ne sono sicuro. E non è forse questa la massima aspirazione di qualunque artista? Shin Takahashi, pur con un disegno funzionale e povero di dettagli, è riuscito in questo grazie alla potenza della sua storia e delle proprie idee. Il mio consiglio per questo manga è rivolto essenzialmente agli amanti dell’amore, e a chiunque sia disposto a mettere in gioco le proprie certezze – assieme a qualche lacrima – durante la lettura, e a chi sappia guardare oltre la facciata di un prodotto e non fermarsi alla forma; leggetelo, e magari, come Chise e Shuji, nonché come il sottoscritto, “you’re going to fall in love”.
"Saikano" è a metà tra un seinen ed uno josei ed i temi trattati sono l'amore e la voglia di vivere degli esseri umani, di tutti e nessuno escluso, descritti nelle loro tinte più scure, profonde e graffianti.
Anche se fin dall'inizio la storia d'amore dei protagonisti è costantemente presente, non né è mai il fulcro. La trama non scivola mai nella casualità della fantascienza o del solito concetto di guerra o della scontata storia d'amore impossibile.
Chise infatti non è pilota di un robot super tecnologico, anzi è lei stessa l'arma, in continua evoluzione. Ma il suo essere ingenua e "debole" la rende più... vera. Chise compie crimini inauditi, distruggendo intere città, distruggendo la vita sua e quella di Shuji, il quale cerca in ogni modo di strapparla al suo destino di morte e distruzione, anche se sa che non ha nessuno mezzo per salvarla dal suo destino.
La guerra riesce a diventare un contorno perennemente presente. Verso gli ultimi numeri vediamo solo alcune scene grazie al punto di vista del tenente Tetsu ma comunque mai in modo completo, è tutto lasciato all'immaginazione del lettore eppure Shin Takahashi rende tutto così vivido.
I pensieri e i dialoghi sono stupendi, i disegni, anche se non colmi di particolari e molto abbozzati (sopratutto con gli sfondi e in alcune scene) portano il lettore a concentrarsi di più su quello che si dicono che su quello che effettivamente accade, e fanno comprendere meglio l'ingenuità e la delicatezza dell'amore dei protagonisti.
Questo manga lascia, ad ogni pagina, ogni capitolo e ogni numero, il continuo amaro in bocca ed un velo di tristezza!
Io lo consiglio a tutti coloro che vogliono leggere una storia d'amore e di morte non classica.
Anche se fin dall'inizio la storia d'amore dei protagonisti è costantemente presente, non né è mai il fulcro. La trama non scivola mai nella casualità della fantascienza o del solito concetto di guerra o della scontata storia d'amore impossibile.
Chise infatti non è pilota di un robot super tecnologico, anzi è lei stessa l'arma, in continua evoluzione. Ma il suo essere ingenua e "debole" la rende più... vera. Chise compie crimini inauditi, distruggendo intere città, distruggendo la vita sua e quella di Shuji, il quale cerca in ogni modo di strapparla al suo destino di morte e distruzione, anche se sa che non ha nessuno mezzo per salvarla dal suo destino.
La guerra riesce a diventare un contorno perennemente presente. Verso gli ultimi numeri vediamo solo alcune scene grazie al punto di vista del tenente Tetsu ma comunque mai in modo completo, è tutto lasciato all'immaginazione del lettore eppure Shin Takahashi rende tutto così vivido.
I pensieri e i dialoghi sono stupendi, i disegni, anche se non colmi di particolari e molto abbozzati (sopratutto con gli sfondi e in alcune scene) portano il lettore a concentrarsi di più su quello che si dicono che su quello che effettivamente accade, e fanno comprendere meglio l'ingenuità e la delicatezza dell'amore dei protagonisti.
Questo manga lascia, ad ogni pagina, ogni capitolo e ogni numero, il continuo amaro in bocca ed un velo di tristezza!
Io lo consiglio a tutti coloro che vogliono leggere una storia d'amore e di morte non classica.
"Lei, l'arma finale", meglio conosciuto come "Saikano" è un manga composto da sette volumi portato in Italia da Planet manga, ideato e disegnato da Shin Takahashi.
Chise è una liceale impacciata, timida ed estremamente dolce, che un giorno dichiara il proprio amore a Shuji, il ragazzo che le piace. Quest'ultimo non troppo convinto decide comunque di mettersi con lei per conoscerla meglio. Ovviamente i due finiscono per approfondire il loro rapporto, ed è proprio quando tutto sembra andare a gonfie vele che viene a galla il segreto della ragazza: lei non è una normale studentessa, bensì un'arma dal potenziale illimitato, utilizzata dal Giappone per combattere una misteriosa guerra.
Inizio col dire che "Lei, l'arma finale" è un'opera unica nel suo genere, originale, particolare, drammatica ed emozionante. Una storia d'amore vero, non solo amore fra due adolescenti, ma amore verso il pianeta terra e verso l'essere umano. La trama si sviluppa decisamente bene, sempre con i tempi giusti, e gode di una narrazione fluida, in grado di accelerare e decelerare a seconda della situazione, e di catturare letteralmente il lettore. I personaggi sono ottimi, ben caratterizzati, analizzati egregiamente sin nel profondo del loro animo. Vengono mostrate le loro paure ed incertezze, le loro debolezze, i sentimenti, le gioie, le vittorie, insomma vengono completamente denudati e spogliati di ogni maschera, mostrati per quello che realmente sono, per ciò che provano e pensano, senza eccezioni.
Estremamente curata è anche la loro crescita personale, che si rivela essere metaforicamente il fulcro dell'intera opera. L'essere umano nasce innocente, ma poi si sviluppa, si evolve e matura. Alla fine è lui stesso ad essere artefice della propria distruzione, in questo per via di un conflitto insensato e non curante delle condizioni del pianeta. Il cambiamento arriva, ma sarà mai quello sperato?
Un'opera che vuole raccontare molte cose, e che allo stesso tempo omette volontariamente di fornire determinate informazioni che all'apparenza sembrerebbero importanti. Non verrà fornita alcuna spiegazione su come Chise sia diventata un'arma, né sul perché, fra tutti, proprio a lei sia toccato questo triste destino. Della guerra, tanto sentita e onnipresente all'interno del racconto, non si sa nulla: chi sta combattendo? Per quale motivo?
Questa tematica viene affrontata splendidamente attraverso gli occhi della gente comune, attraverso coloro che in quel momento la stanno vivendo in prima persona e sono estremamente spaventati. In questo modo la sensazione di paura e drammaticità viene ulteriormente ingigantita.
All'interno di questo spaventoso scenario, l'amore riesce tuttavia a trovare il suo spazio in maniera naturale. Chise è in primo luogo un essere umano o un'arma? inizialmente la risposta corretta sembra essere la prima, ma col proseguire delle vicende i dubbi in merito non faranno altro che aumentare. Durante la sua crescita, la giovane protagonista combatte con tutta sé stessa per mantenere intatta la propria umanità, sforzandosi di amare, di soffrire e di pentirsi dei propri peccati. Nonostante l'età, essa porta sulle spalle la morte di un'infinità di persone, le più delle quali innocenti. Ma data la situazione, la morte può essere vista come un'ancora di salvezza? In un mondo sull'orlo del baratro e dove la fine è ormai prossima, è davvero meglio sopravvivere in preda alle sofferenze? Distruggere il genere umano non diventa forse un atto d'amore?
Dal punto di vista tecnico non siamo certamente di fronte ad un capolavoro, per lo meno per quanto riguarda il tratto del disegno, però tutto sommato a un lavoro discreto, si. Il design è semplice ma allo stesso tempo in grado di esaltare i pensieri dei personaggi, e i fondali solo talvolta dettagliati. Personalmente ho trovato geniali le tavole nelle quali si è lasciato spazio solamente alle parole, accompagnate da un fondale bianco che spesso ha assunto un 'aria piuttosto inquietante. La desolazione portata dalla guerra è resa perfettamente, lo scenario distrutto genera nel lettore delle sensazioni forti e difficili da dimenticare.
In conclusione "Lei, l'arma finale" è un'opera profonda ed estremamente riflessiva, in grado di suscitare forti emozioni. Ne consiglio vivamente la lettura a tutti, non ve ne pentirete.
Chise è una liceale impacciata, timida ed estremamente dolce, che un giorno dichiara il proprio amore a Shuji, il ragazzo che le piace. Quest'ultimo non troppo convinto decide comunque di mettersi con lei per conoscerla meglio. Ovviamente i due finiscono per approfondire il loro rapporto, ed è proprio quando tutto sembra andare a gonfie vele che viene a galla il segreto della ragazza: lei non è una normale studentessa, bensì un'arma dal potenziale illimitato, utilizzata dal Giappone per combattere una misteriosa guerra.
Inizio col dire che "Lei, l'arma finale" è un'opera unica nel suo genere, originale, particolare, drammatica ed emozionante. Una storia d'amore vero, non solo amore fra due adolescenti, ma amore verso il pianeta terra e verso l'essere umano. La trama si sviluppa decisamente bene, sempre con i tempi giusti, e gode di una narrazione fluida, in grado di accelerare e decelerare a seconda della situazione, e di catturare letteralmente il lettore. I personaggi sono ottimi, ben caratterizzati, analizzati egregiamente sin nel profondo del loro animo. Vengono mostrate le loro paure ed incertezze, le loro debolezze, i sentimenti, le gioie, le vittorie, insomma vengono completamente denudati e spogliati di ogni maschera, mostrati per quello che realmente sono, per ciò che provano e pensano, senza eccezioni.
Estremamente curata è anche la loro crescita personale, che si rivela essere metaforicamente il fulcro dell'intera opera. L'essere umano nasce innocente, ma poi si sviluppa, si evolve e matura. Alla fine è lui stesso ad essere artefice della propria distruzione, in questo per via di un conflitto insensato e non curante delle condizioni del pianeta. Il cambiamento arriva, ma sarà mai quello sperato?
Un'opera che vuole raccontare molte cose, e che allo stesso tempo omette volontariamente di fornire determinate informazioni che all'apparenza sembrerebbero importanti. Non verrà fornita alcuna spiegazione su come Chise sia diventata un'arma, né sul perché, fra tutti, proprio a lei sia toccato questo triste destino. Della guerra, tanto sentita e onnipresente all'interno del racconto, non si sa nulla: chi sta combattendo? Per quale motivo?
Questa tematica viene affrontata splendidamente attraverso gli occhi della gente comune, attraverso coloro che in quel momento la stanno vivendo in prima persona e sono estremamente spaventati. In questo modo la sensazione di paura e drammaticità viene ulteriormente ingigantita.
All'interno di questo spaventoso scenario, l'amore riesce tuttavia a trovare il suo spazio in maniera naturale. Chise è in primo luogo un essere umano o un'arma? inizialmente la risposta corretta sembra essere la prima, ma col proseguire delle vicende i dubbi in merito non faranno altro che aumentare. Durante la sua crescita, la giovane protagonista combatte con tutta sé stessa per mantenere intatta la propria umanità, sforzandosi di amare, di soffrire e di pentirsi dei propri peccati. Nonostante l'età, essa porta sulle spalle la morte di un'infinità di persone, le più delle quali innocenti. Ma data la situazione, la morte può essere vista come un'ancora di salvezza? In un mondo sull'orlo del baratro e dove la fine è ormai prossima, è davvero meglio sopravvivere in preda alle sofferenze? Distruggere il genere umano non diventa forse un atto d'amore?
Dal punto di vista tecnico non siamo certamente di fronte ad un capolavoro, per lo meno per quanto riguarda il tratto del disegno, però tutto sommato a un lavoro discreto, si. Il design è semplice ma allo stesso tempo in grado di esaltare i pensieri dei personaggi, e i fondali solo talvolta dettagliati. Personalmente ho trovato geniali le tavole nelle quali si è lasciato spazio solamente alle parole, accompagnate da un fondale bianco che spesso ha assunto un 'aria piuttosto inquietante. La desolazione portata dalla guerra è resa perfettamente, lo scenario distrutto genera nel lettore delle sensazioni forti e difficili da dimenticare.
In conclusione "Lei, l'arma finale" è un'opera profonda ed estremamente riflessiva, in grado di suscitare forti emozioni. Ne consiglio vivamente la lettura a tutti, non ve ne pentirete.
"Lei, l'arma finale" è un manga che narra l'amore tra due liceali, Chise e Shuji, e la guerra che irrompe spietata nelle loro vite.
Per rendere più straniante il contesto, l'autore, Shin Takahashi, omette dalla narrazione sia le ragioni del conflitto, sia la nazionalità del nemico, evidenziando l'assoluta insensatezza della guerra. Inoltre lo scorrere del tempo, ad esclusione dei flash-back, non viene praticamente mai preso in considerazione.
Mi piace pensare che non sia una mancanza, ma un espediente narrativo atto a sottolineare quel senso di alienazione e quell'atmosfera da incubo, che si respirano costantemente durante la lettura. Stessa cosa dicasi per la condizione di Chise (non voglio dire altro) che può sicuramente apparire forzata e della quale non ci viene fornita alcuna spiegazione.
L'autore inoltre utilizza Shuji come 'voce narrante', il quale ci racconta gli eventi come se leggesse il proprio diario, riuscendo così a procurare un maggiore coinvolgimento emotivo al lettore.
Con il dipanarsi della trama, la guerra da semplice sfondo diviene il terzo protagonista, incrementando sempre più la drammaticità degli eventi. Stride come unghie sulla lavagna la contrapposizione tra la delicatezza dei sentimenti dei due ragazzi, che tentano di comprendersi e completarsi, e la spietatezza con la quale assistiamo al lento ed inesorabile coinvolgimento di Chise nel conflitto.
Il tratto dell'autore non è certamente tra i miei favoriti, mi è parso però funzionale alla storia. Volti solamente abbozzati, con rossori estremamente pronunciati. Anche i corpi sono per lo più srilizzati. Un character design sicuramente più vicino a quello di uno shōjo, che in un simile contesto si dimostra assai efficace, finendo per enfatizzare ancor più ferocemente l'adolescenza negata ai due protagonisti. Le città, e tutto ciò che di inanimato compare nel manga, come edifici strade, moto, paesaggi, sono invece estremamente curate.
Veniamo alle note dolenti. Uno dei problemi che affligge questo manga è la durata. In considerazione degli eventi descritti, sarebbero stati sufficienti non più di quattro volumetti. La storia ne avrebbe guadagnato in ritmo e coerenza, anche alla luce del fatto che Takahashi, in più di un'occasione, è sul punto di scrivere la parola fine per poi ricominciare come se nulla fosse. Un comportamento, tra l'altro, profondamente scorretto nei confronti del lettore. In tal modo, si finisce per sopportare a stento i dubbi esistenziali che affliggono Chise e Shoji ed è un vero peccato perché, dispensati con maggior accortezza, sarebbero stati assai più digeribili.
Una menzione particolare merita poi l'argomento sesso. Chi è fruitore abituale di manga è di certo vaccinato alla presenza più o meno sensata, a volte per nulla funzionale alla trama, di questa componente. Qui però ci troviamo dinanzi a qualcosa di mai sperimentato prima, almeno per quanto mi riguarda, tanto da diventare un vero morbo che serpeggia nella trama. Assistiamo a situazioni paradossali, grevi, malate. Si ha davvero il dubbio che l'autore abbia qualche problemino irrisolto. Per quale oscuro motivo un moribondo dovrebbe avere un'irrefrenabile voglia di sesso? In questo fumetto sembra sia una verità scientifica. Potrebbe apparire superabile ma, vista l'invasività di tale argomento, diventa un problema serio, che limita la fruibilità della storia. Altra cosa che ho trovato fastidiosa è il ricorso a gag e faccine super-deformed nei momenti più strazianti: davvero fuori luogo.
Detto questo, "Lei, l'arma finale" è un manga che spinge sicuramente a una profonda riflessione, capace di emozionare e commuovere e che, grazie a vari accorgimenti narrativi, riesce ad instillare una profonda angoscia nell'animo del lettore. Che la guerra sia qualcosa di negativo è scontato, ma qui Takahashi riuscirà davvero a farvelo metabolizzare e risuonare fin nel midollo. Resta il rammarico per un manga che, con maggiore sapienza e un po' di attenzione, sarebbe potuto diventare una piccola perla.
Il mio voto reale sarebbe 6.5.
Per rendere più straniante il contesto, l'autore, Shin Takahashi, omette dalla narrazione sia le ragioni del conflitto, sia la nazionalità del nemico, evidenziando l'assoluta insensatezza della guerra. Inoltre lo scorrere del tempo, ad esclusione dei flash-back, non viene praticamente mai preso in considerazione.
Mi piace pensare che non sia una mancanza, ma un espediente narrativo atto a sottolineare quel senso di alienazione e quell'atmosfera da incubo, che si respirano costantemente durante la lettura. Stessa cosa dicasi per la condizione di Chise (non voglio dire altro) che può sicuramente apparire forzata e della quale non ci viene fornita alcuna spiegazione.
L'autore inoltre utilizza Shuji come 'voce narrante', il quale ci racconta gli eventi come se leggesse il proprio diario, riuscendo così a procurare un maggiore coinvolgimento emotivo al lettore.
Con il dipanarsi della trama, la guerra da semplice sfondo diviene il terzo protagonista, incrementando sempre più la drammaticità degli eventi. Stride come unghie sulla lavagna la contrapposizione tra la delicatezza dei sentimenti dei due ragazzi, che tentano di comprendersi e completarsi, e la spietatezza con la quale assistiamo al lento ed inesorabile coinvolgimento di Chise nel conflitto.
Il tratto dell'autore non è certamente tra i miei favoriti, mi è parso però funzionale alla storia. Volti solamente abbozzati, con rossori estremamente pronunciati. Anche i corpi sono per lo più srilizzati. Un character design sicuramente più vicino a quello di uno shōjo, che in un simile contesto si dimostra assai efficace, finendo per enfatizzare ancor più ferocemente l'adolescenza negata ai due protagonisti. Le città, e tutto ciò che di inanimato compare nel manga, come edifici strade, moto, paesaggi, sono invece estremamente curate.
Veniamo alle note dolenti. Uno dei problemi che affligge questo manga è la durata. In considerazione degli eventi descritti, sarebbero stati sufficienti non più di quattro volumetti. La storia ne avrebbe guadagnato in ritmo e coerenza, anche alla luce del fatto che Takahashi, in più di un'occasione, è sul punto di scrivere la parola fine per poi ricominciare come se nulla fosse. Un comportamento, tra l'altro, profondamente scorretto nei confronti del lettore. In tal modo, si finisce per sopportare a stento i dubbi esistenziali che affliggono Chise e Shoji ed è un vero peccato perché, dispensati con maggior accortezza, sarebbero stati assai più digeribili.
Una menzione particolare merita poi l'argomento sesso. Chi è fruitore abituale di manga è di certo vaccinato alla presenza più o meno sensata, a volte per nulla funzionale alla trama, di questa componente. Qui però ci troviamo dinanzi a qualcosa di mai sperimentato prima, almeno per quanto mi riguarda, tanto da diventare un vero morbo che serpeggia nella trama. Assistiamo a situazioni paradossali, grevi, malate. Si ha davvero il dubbio che l'autore abbia qualche problemino irrisolto. Per quale oscuro motivo un moribondo dovrebbe avere un'irrefrenabile voglia di sesso? In questo fumetto sembra sia una verità scientifica. Potrebbe apparire superabile ma, vista l'invasività di tale argomento, diventa un problema serio, che limita la fruibilità della storia. Altra cosa che ho trovato fastidiosa è il ricorso a gag e faccine super-deformed nei momenti più strazianti: davvero fuori luogo.
Detto questo, "Lei, l'arma finale" è un manga che spinge sicuramente a una profonda riflessione, capace di emozionare e commuovere e che, grazie a vari accorgimenti narrativi, riesce ad instillare una profonda angoscia nell'animo del lettore. Che la guerra sia qualcosa di negativo è scontato, ma qui Takahashi riuscirà davvero a farvelo metabolizzare e risuonare fin nel midollo. Resta il rammarico per un manga che, con maggiore sapienza e un po' di attenzione, sarebbe potuto diventare una piccola perla.
Il mio voto reale sarebbe 6.5.
Amore e morte. È questa la dicotomia che regola "Lei l'arma finale", aka "Saikano", oppure "The Last Love Song on this Little Planet". Si tratta di un manga nicchia, ormai fuori catalogo e ignorato dai più a causa della sua forte carica anomala. Un titolo molto riflessivo, deprimente, pessimista, tragico. Una lettura pesante, in grado di colpire profondamente i lettori più sensibili. Una vera e propria storia d'amore maledetta, con tanto di climax apocalittico e finale annichilente.
Dopo la rivoluzione portata da "Evangelion", molti anime e manga a lui successivi mettevano in primo piano l'introspezione psicologica e il flusso di coscienza dei personaggi, spesso e volentieri decostruendo un determinato genere di partenza. Infatti, sebbene sia catalogato come un seinen, "Saikano" è a tutti gli effetti una decostruzione del genere shojo: inizia come un manga per ragazze qualsiasi, con turbe amorose adolescenziali, spaccacoppia, e altri cliché del genere; tuttavia, fin dal primo numero, un alone inquietante di mistero, unito a una raffigurazione realistica e brutale della guerra, ne rompono gli stereotipi: la ragazza di Shu, Chise, è l'arma finale, una vera e propria bomba ad orologeria la cui potenza cresce a dismisura nel corso della storia; ella diventa via via sempre più meccanica, spietata, crudele, tant'è che verrà addirittura ribattezzata "dea della morte" dai soldati. Tuttavia Shu la ama, vuole fare sesso con lei, vuole avere una relazione normale - e questo genererà sofferenze su sofferenze, incomprensioni, eventi raccapriccianti, tragedie di vario tipo.
Il design scelto da Shin Takahashi per la sua opera è volutamente minimalista, essenziale. Questo fatto contribuisce a mettere in primo piano il flusso di coscienza dei protagonisti, le loro riflessioni, i loro lancinanti turbamenti esistenziali: addirittura molte pagine saranno completamente bianche o completamente nere, in modo da lasciare tutto lo spazio alle riflessioni dei personaggi poste al centro di esse. Uno dei temi chiave del manga è proprio l'inganno della memoria, la reminescenza di qualche evento del passato che si cancella con lo scorrere del tempo, con il cambiamento delle persone - e qui non posso non citare la vicenda della sempai Fuyumi, il primo amore di Shu, che sembra, più che un evento accaduto realmente, un vago ricordo, un archetipo perso nei meandri oscuri dell'inconscio del protagonista.
Come succedeva in "Evangelion", anche in "Saikano" la trama viene accantonata per lasciar spazio alla psicologia dei personaggi: non conosceremo mai la vera natura del corpo di Chise, oppure come le forze di autodifesa abbiano fatto a trasformarlo nell'arma finale in grado di distruggere intere città con la sola forza del pensiero. Indubbiamente gli echi della tragedia nucleare di Hiroshima e Nagasaki sono ancora ben impressi nella mente dei giapponesi, così come il timore e l'ambivalenza nei confronti della scienza, che qui, come in molti altri anime e manga, viene rappresentata come una forza oscura e imprevedibile, ignota e spaventevole, allo stesso modo di una sorta di divinità impersonale che non si cura delle sorti dell'umanità (e qui non posso non citare "Ideon").
Ritornando a parlare del corpo di Chise, esso, nelle sue continue e raccapriccianti mutazioni, genera nella protagonista un forte rigetto psicologico; ella non accetta se stessa, in quanto si sente mostruosa, brutta, incapace, stupida; l'introversione di Shu inoltre non aiuta la poveretta, dilaniata brutalmente sia dall'interno che dall'esterno. Ci vorranno tante sofferenze e tante incomprensioni per riuscire a comunicare, a superare quei problemi di mancanza di comunicazione che una società troppo complessa e in perenne conflitto va a creare. Quando la comunicazione tra i due incomincerà a nascere, non sarà ormai troppo tardi? Il destino di un'umanità schiava dei propri errori non sarà ormai segnato?
Tutto cambia, tutto scorre. Cosa rimarrà di noi stessi, una volta terminato il nostro cambiamento? Questa è la grande metafora del manga, che offre molteplici spunti di riflessione su tematiche molto attuali. Il cambiamento di Shu, oppure quello ancora più evidente di Chise, sono delle metafore della nostra crescita: in fondo anche noi, che nasciamo innocenti, puri, con quell'idealità tipica dell'infanzia, crescendo non diventiamo che delle grige armi finali senza emozioni, che distruggono tutto quello che trovano, incurananti della purezza dei tempi che furono? Forse è la nostra società, con le sue istituzioni, i suoi eserciti, i suoi giochi di potere e il suo folle mito dell'immortalità che ci trasforma, esattamente come le forze di autodifesa hanno trasformato Chise? Il messaggio dell'autore di "Saikano" è molto chiaro, e non posso che condividerlo.
In conclusione, spero di aver reso l'idea del tipo di lettura che è "Saikano". Indubbiamente il manga non è esente da difetti: il più marcato è un generale sbilanciamento nella gestione delle gag comiche nei primi due/tre volumi, che spesso stonano con le riflessioni dei protagonisti e con il climax serioso dell'opera. Tuttavia, una volta rotto definitivamente il camuffamento shojo, anche le gag spariscono e lasciano spazio al dramma. Questo succedeva anche in "Evangelion", seppure in modo meglio gestito, in quanto la prima parte era molto più lenta e leggera della seconda, quella in cui il genere veniva decostruito completamente e la psicologia dei personaggi, l'esistenzialismo e la tragedia finivano in primo piano a discapito di tutto il resto. Sconsiglio fortemente la visione dell'omonimo anime e del film, che ritengo trascurabili e nettamente inferiori al manga originale.
Dopo la rivoluzione portata da "Evangelion", molti anime e manga a lui successivi mettevano in primo piano l'introspezione psicologica e il flusso di coscienza dei personaggi, spesso e volentieri decostruendo un determinato genere di partenza. Infatti, sebbene sia catalogato come un seinen, "Saikano" è a tutti gli effetti una decostruzione del genere shojo: inizia come un manga per ragazze qualsiasi, con turbe amorose adolescenziali, spaccacoppia, e altri cliché del genere; tuttavia, fin dal primo numero, un alone inquietante di mistero, unito a una raffigurazione realistica e brutale della guerra, ne rompono gli stereotipi: la ragazza di Shu, Chise, è l'arma finale, una vera e propria bomba ad orologeria la cui potenza cresce a dismisura nel corso della storia; ella diventa via via sempre più meccanica, spietata, crudele, tant'è che verrà addirittura ribattezzata "dea della morte" dai soldati. Tuttavia Shu la ama, vuole fare sesso con lei, vuole avere una relazione normale - e questo genererà sofferenze su sofferenze, incomprensioni, eventi raccapriccianti, tragedie di vario tipo.
Il design scelto da Shin Takahashi per la sua opera è volutamente minimalista, essenziale. Questo fatto contribuisce a mettere in primo piano il flusso di coscienza dei protagonisti, le loro riflessioni, i loro lancinanti turbamenti esistenziali: addirittura molte pagine saranno completamente bianche o completamente nere, in modo da lasciare tutto lo spazio alle riflessioni dei personaggi poste al centro di esse. Uno dei temi chiave del manga è proprio l'inganno della memoria, la reminescenza di qualche evento del passato che si cancella con lo scorrere del tempo, con il cambiamento delle persone - e qui non posso non citare la vicenda della sempai Fuyumi, il primo amore di Shu, che sembra, più che un evento accaduto realmente, un vago ricordo, un archetipo perso nei meandri oscuri dell'inconscio del protagonista.
Come succedeva in "Evangelion", anche in "Saikano" la trama viene accantonata per lasciar spazio alla psicologia dei personaggi: non conosceremo mai la vera natura del corpo di Chise, oppure come le forze di autodifesa abbiano fatto a trasformarlo nell'arma finale in grado di distruggere intere città con la sola forza del pensiero. Indubbiamente gli echi della tragedia nucleare di Hiroshima e Nagasaki sono ancora ben impressi nella mente dei giapponesi, così come il timore e l'ambivalenza nei confronti della scienza, che qui, come in molti altri anime e manga, viene rappresentata come una forza oscura e imprevedibile, ignota e spaventevole, allo stesso modo di una sorta di divinità impersonale che non si cura delle sorti dell'umanità (e qui non posso non citare "Ideon").
Ritornando a parlare del corpo di Chise, esso, nelle sue continue e raccapriccianti mutazioni, genera nella protagonista un forte rigetto psicologico; ella non accetta se stessa, in quanto si sente mostruosa, brutta, incapace, stupida; l'introversione di Shu inoltre non aiuta la poveretta, dilaniata brutalmente sia dall'interno che dall'esterno. Ci vorranno tante sofferenze e tante incomprensioni per riuscire a comunicare, a superare quei problemi di mancanza di comunicazione che una società troppo complessa e in perenne conflitto va a creare. Quando la comunicazione tra i due incomincerà a nascere, non sarà ormai troppo tardi? Il destino di un'umanità schiava dei propri errori non sarà ormai segnato?
Tutto cambia, tutto scorre. Cosa rimarrà di noi stessi, una volta terminato il nostro cambiamento? Questa è la grande metafora del manga, che offre molteplici spunti di riflessione su tematiche molto attuali. Il cambiamento di Shu, oppure quello ancora più evidente di Chise, sono delle metafore della nostra crescita: in fondo anche noi, che nasciamo innocenti, puri, con quell'idealità tipica dell'infanzia, crescendo non diventiamo che delle grige armi finali senza emozioni, che distruggono tutto quello che trovano, incurananti della purezza dei tempi che furono? Forse è la nostra società, con le sue istituzioni, i suoi eserciti, i suoi giochi di potere e il suo folle mito dell'immortalità che ci trasforma, esattamente come le forze di autodifesa hanno trasformato Chise? Il messaggio dell'autore di "Saikano" è molto chiaro, e non posso che condividerlo.
In conclusione, spero di aver reso l'idea del tipo di lettura che è "Saikano". Indubbiamente il manga non è esente da difetti: il più marcato è un generale sbilanciamento nella gestione delle gag comiche nei primi due/tre volumi, che spesso stonano con le riflessioni dei protagonisti e con il climax serioso dell'opera. Tuttavia, una volta rotto definitivamente il camuffamento shojo, anche le gag spariscono e lasciano spazio al dramma. Questo succedeva anche in "Evangelion", seppure in modo meglio gestito, in quanto la prima parte era molto più lenta e leggera della seconda, quella in cui il genere veniva decostruito completamente e la psicologia dei personaggi, l'esistenzialismo e la tragedia finivano in primo piano a discapito di tutto il resto. Sconsiglio fortemente la visione dell'omonimo anime e del film, che ritengo trascurabili e nettamente inferiori al manga originale.
Mi è stato consigliato questo manga da un amico con l'avvertimento sulla crudeltà della storia, non volevo crederci, anche perché dalla copertina non sembrava nulla di chè, ma mi sono sbagliata: è una delle storie più tristi che io abbia mai letto. La trama è di una crudeltà senza pari ma al contempo evidenzia i sentimenti puri di due giovani adolescenti che perdono l'innocenza prima ancora di poter vivere appieno il sentimento dell'amore che provano l'uno per l'altro. Perché, malgrado tutto, lo scrittore vuole raccontare una meravigliosa storia d'Amore che niente e nessuno potrà ostacolare, nè la guerra, né la morte né tanto meno la fine del mondo.
I personaggi sono stupendi, e subiscono un'evoluzione nell'arco della storia straordianaria, diventando dei giovani adulti a causa della dura realtà che li circonda. Sognano un futuro insieme, semplice e normale, quanto più possibile, una famiglia, un lavoro, dei figli, ma tra questi pensieri i frequenti addii sono veramente drammatici. La lettura è scorrevole e non richiede un livello d'attenzione molto elevato al lettore.
Il disegno di Takahashi è approssimativo ma profondo, riesce a trasmettere i sentimenti dei personaggi, non si può fare a meno di commuoversi principalmente perché quando la piccola Chise piange le sue lacrime sembrano bagnare realmente le pagine del racconto. Vi consiglio di leggere questa storia d'amore, ma vi avverto, come il mio amico ha avvertito me, preparate i clinex perché si sprecheranno lacrime e sarete colpiti da un tonfo al cuore che non dimenticherete. Anche voi, come Shuji, vi innamorerete di Chise
I personaggi sono stupendi, e subiscono un'evoluzione nell'arco della storia straordianaria, diventando dei giovani adulti a causa della dura realtà che li circonda. Sognano un futuro insieme, semplice e normale, quanto più possibile, una famiglia, un lavoro, dei figli, ma tra questi pensieri i frequenti addii sono veramente drammatici. La lettura è scorrevole e non richiede un livello d'attenzione molto elevato al lettore.
Il disegno di Takahashi è approssimativo ma profondo, riesce a trasmettere i sentimenti dei personaggi, non si può fare a meno di commuoversi principalmente perché quando la piccola Chise piange le sue lacrime sembrano bagnare realmente le pagine del racconto. Vi consiglio di leggere questa storia d'amore, ma vi avverto, come il mio amico ha avvertito me, preparate i clinex perché si sprecheranno lacrime e sarete colpiti da un tonfo al cuore che non dimenticherete. Anche voi, come Shuji, vi innamorerete di Chise
Quella narrata in questo manga è una storia d'amore molto ma molto particolare. Una storia d'amore che sboccia lentamente e tra mille piccoli ostacoli, una storia d'amore che farà il possibile per sopravvivere ad un ostacolo enorme e apparentemente insormontabile.
Shuji e Chise (questi i nomi dei due protagonisti) sono compagni di scuola, lui chiuso e scontroso, ma in finale si tratta di un atteggiamento "involontario" dettato più che altro da un istinto di autodifesa dalla timidezza e lei, beh...lei una ragazzina minuta, goffa e tremendamente impacciata che trova il coraggio di dichiararsi non si sa neanche grazie a quale "miracolo". La storia inizia con loro due che si sono appena messi insieme e proseguirà andando ad affrontare un contesto di guerra nel quale Chise incredibilmente svolgerà un ruolo fondamentale. Chise dunque non è quel che sembra e ben presto Shuji se ne accorgerà.
Fermandosi qui nella descrizione della trama, onde evitare spiacevoli spoiler, ci si potrebbe tranquillamente fare un'idea sbagliata sull'opera in questione. Su ragazze apparentemente quiete e miti che poi si rivelano tremende "armi di morte" sono state create già un numero imprecisato di opere ma Saikano (questo il nome originale del manga) tratta l'argomento in modo molto diverso da ciò che potremmo aver letto altrove. L'opera è essenzialmente una storia d'amore assai complessa, raccontata perlopiù in modo dolce e romanzato, anche se non mancheranno scene di un certo impatto, scene un po' crude ed altre persin troppo "esplicite".
Il tratto del manga è molto affascinante, si passa da disegni talvolta appena accennati, quasi come se fossero degli schizzi, ad altri decisamente più complessi e curatissimi di dettagli.
L'edizione è composta da 7 volumetti editi dalla Planet Manga, ha un formato particolarmente corposo e può contare su una rilegatura piuttosto robusta che difficilmente creerà problemi di spaginazione, è capace di resistere bene al peso degli anni e a più letture. Costava 4 euro, eccezion fatta per le ultime due uscite che passarono a 5. Un rapporto qualità prezzo davvero invidiabile.
Lei l'arma Finale è una bella storia d'amore che difficilmente vi potrà deludere... a condizione di saper scendere a patti con alcuni potenziali difetti quali: una storia di base con delle sfaccettature talvolta sin troppo assurde, alcune fasi lente e tediose, qualche scena un po' troppo "esplicita" che risulta quasi forzata inserita in un contesto dolce e, beh... la morale principale della storia sarà ben chiara a tutti a fine lettura ma il finale mi ha soddisfatto solo a metà soprattutto per le scelte dei protagonisti e per la mancanza di una certa "coerenza logica" che ho stentato a trovare. E' un finale che in qualche modo ti colpisce ma altresì mi ha lasciato un mezzo senso di "vuoto".
Il voto è un 7.5 che porterò ad 8
Shuji e Chise (questi i nomi dei due protagonisti) sono compagni di scuola, lui chiuso e scontroso, ma in finale si tratta di un atteggiamento "involontario" dettato più che altro da un istinto di autodifesa dalla timidezza e lei, beh...lei una ragazzina minuta, goffa e tremendamente impacciata che trova il coraggio di dichiararsi non si sa neanche grazie a quale "miracolo". La storia inizia con loro due che si sono appena messi insieme e proseguirà andando ad affrontare un contesto di guerra nel quale Chise incredibilmente svolgerà un ruolo fondamentale. Chise dunque non è quel che sembra e ben presto Shuji se ne accorgerà.
Fermandosi qui nella descrizione della trama, onde evitare spiacevoli spoiler, ci si potrebbe tranquillamente fare un'idea sbagliata sull'opera in questione. Su ragazze apparentemente quiete e miti che poi si rivelano tremende "armi di morte" sono state create già un numero imprecisato di opere ma Saikano (questo il nome originale del manga) tratta l'argomento in modo molto diverso da ciò che potremmo aver letto altrove. L'opera è essenzialmente una storia d'amore assai complessa, raccontata perlopiù in modo dolce e romanzato, anche se non mancheranno scene di un certo impatto, scene un po' crude ed altre persin troppo "esplicite".
Il tratto del manga è molto affascinante, si passa da disegni talvolta appena accennati, quasi come se fossero degli schizzi, ad altri decisamente più complessi e curatissimi di dettagli.
L'edizione è composta da 7 volumetti editi dalla Planet Manga, ha un formato particolarmente corposo e può contare su una rilegatura piuttosto robusta che difficilmente creerà problemi di spaginazione, è capace di resistere bene al peso degli anni e a più letture. Costava 4 euro, eccezion fatta per le ultime due uscite che passarono a 5. Un rapporto qualità prezzo davvero invidiabile.
Lei l'arma Finale è una bella storia d'amore che difficilmente vi potrà deludere... a condizione di saper scendere a patti con alcuni potenziali difetti quali: una storia di base con delle sfaccettature talvolta sin troppo assurde, alcune fasi lente e tediose, qualche scena un po' troppo "esplicita" che risulta quasi forzata inserita in un contesto dolce e, beh... la morale principale della storia sarà ben chiara a tutti a fine lettura ma il finale mi ha soddisfatto solo a metà soprattutto per le scelte dei protagonisti e per la mancanza di una certa "coerenza logica" che ho stentato a trovare. E' un finale che in qualche modo ti colpisce ma altresì mi ha lasciato un mezzo senso di "vuoto".
Il voto è un 7.5 che porterò ad 8
Devo ammettere di essere stato molto combattuto nell'assegnare il voto finale a quest'opera. Saikano infatti è a mio avviso un manga dai due volti, uno romantico e l'altro, ahimè, del tutto senza senso.
Se analizziamo il rapporto prettamente sentimentale che lega i due protagonisti siamo di fronte ad un'opera dolcemente triste, l'amore che li unisce è forte, capace di superare qualunque avversità, anche la morte stessa. Ottimi i dialoghi che raggiungono vette di assoluto romanticismo trasmettendo al lettore quella sensazione di conforto e paura che allo stesso tempo pervadono l'animo dei due ragazzi, travolti dalla loro storia d'amore, tanto vera quanto impossibile. Perchè dunque un voto tanto basso? Il motivo è presto detto, personalmente di Saikano quel che salvo è soltanto quel che ho scritto fino ad ora, tutto il resto non ha il minimo senso.
Tralasciando il tratto dell'autore che risulta spesso e volentieri irritante, tanto per cominciare vorrei capire per quale motivo viene combattuta questa guerra e perchè una ragazza come Chise (introversa, timida, debole e poco intelligente) viene presa di punto in bianco dai militari e trasformata nell'arma finale... arma che, come se non bastasse, racchiusa in un corpicino esile e piccolo contiene un armamento praticamente infinito e perfino delle ali manco fosse la tasca di Doreamon. Tra l'altro il tutto è avvolto da un'aura di pessimismo totale che dà veramente sui nervi, tutti sanno che presto moriranno e gli sta bene così. Non viene spiegato nulla, il lettore è catapultato all'improvviso in tutto questo senza capirci niente. La storia è incentrata dunque nella relazione tra Shouji e Chise e non ci sarebbe nemmeno niente di male in questo se non fosse che:
A) tutto il resto è raccontato, come dicevo, in maniera troppo superficiale
B) per qualche strana perversione dell'autore, nel pieno di una guerra, tra dialoghi di una dolcezza unica e perfino in punto di morte i personaggi pensano sempre al sesso, anche e soprattutto lì dove il sesso davvero non c'entra nulla. Allucinante la scena in cui <b>
Se analizziamo il rapporto prettamente sentimentale che lega i due protagonisti siamo di fronte ad un'opera dolcemente triste, l'amore che li unisce è forte, capace di superare qualunque avversità, anche la morte stessa. Ottimi i dialoghi che raggiungono vette di assoluto romanticismo trasmettendo al lettore quella sensazione di conforto e paura che allo stesso tempo pervadono l'animo dei due ragazzi, travolti dalla loro storia d'amore, tanto vera quanto impossibile. Perchè dunque un voto tanto basso? Il motivo è presto detto, personalmente di Saikano quel che salvo è soltanto quel che ho scritto fino ad ora, tutto il resto non ha il minimo senso.
Tralasciando il tratto dell'autore che risulta spesso e volentieri irritante, tanto per cominciare vorrei capire per quale motivo viene combattuta questa guerra e perchè una ragazza come Chise (introversa, timida, debole e poco intelligente) viene presa di punto in bianco dai militari e trasformata nell'arma finale... arma che, come se non bastasse, racchiusa in un corpicino esile e piccolo contiene un armamento praticamente infinito e perfino delle ali manco fosse la tasca di Doreamon. Tra l'altro il tutto è avvolto da un'aura di pessimismo totale che dà veramente sui nervi, tutti sanno che presto moriranno e gli sta bene così. Non viene spiegato nulla, il lettore è catapultato all'improvviso in tutto questo senza capirci niente. La storia è incentrata dunque nella relazione tra Shouji e Chise e non ci sarebbe nemmeno niente di male in questo se non fosse che:
A) tutto il resto è raccontato, come dicevo, in maniera troppo superficiale
B) per qualche strana perversione dell'autore, nel pieno di una guerra, tra dialoghi di una dolcezza unica e perfino in punto di morte i personaggi pensano sempre al sesso, anche e soprattutto lì dove il sesso davvero non c'entra nulla. Allucinante la scena in cui <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> Shuji si ritrova tra le braccia la sua amica in fin di vita col corpo lacerato da una bomba e non vi dico cosa succede, rasenta quasi lo schifo <b>[fine spoiler]</b>. Ebbene in quel momento mi sono fermato pensando tra me e me "questo qui è malato" (riferendomi naturalmente all'autore).
"Lei, l'arma finale", altrimenti conosciuto come "Saikano" tra i fan, è a mio avviso uno di quei pochi fumetti per i quali vale davvero l'espressione "o si ama o si odia". Non penso che vi possano essere mezze misure per apprezzare un'opera tanto particolare, chi non riesce ad entrare nella sua prospettiva e poetica rimarrà probabilmente disgustato dal profondo pessimismo che grava sulle vicende e sommamente insoddisfatto dalla quasi totale mancanza di spiegazioni circa retroscena, anche peculiari, inerenti alla trama che rimangono avvolti nel mistero. Inoltre il regime spesso romantico e alle volte quasi melenso e strappalacrime potrebbe far storcere il naso a più di qualcuno; così come il disegno impreciso e "grossolano" che tuttavia si adatta alla perfezione per narrare queste amare vicende. Andiamo però con ordine e accingiamoci alla nostra disamina di questo titolo così unico.
"The last love song on this little planet" è un sottotitolo quantomai calzante, e altresì costituisce un buon elemento per inquadrare l'opera: quella descritta in questi sette volumi infatti non si configura come una semplice storia d'amore uguale a tante altre, ciò che si fa oggetto della narrazione è La storia d'amore, ovvero l'idealizzazione estrema di questo topos portato alle sue più profonde conseguenze e considerazioni, con l'aggiunta di una profumata goccia di esistenzialismo. Ad onor del vero le vicende che riguardano Shu e Chise esordiscono in modo non molto diverso da altre possibili esperienze sentimentali comuni ai giovani, salvo poi svilupparsi in modo del tutto inaspettato.
Con un certo realismo si palesa, attraverso gli occhi del protagonista, la banalità e fiacchezza di una noiosa esistenza sempre uguale a se stessa, la vita semplice e ripetitiva di due studenti come tanti altri in un paese di periferia, priva di stimoli e prospettive. Si percepisce il desiderio che qualche evento increspi questa mortificante monotonia portando un salutare brio, una ventata d'aria fresca, la speranza della felicità e di un futuro. Da tali premesse si evolve ben presto, in modo del tutto inaspettato, una narrazione sempre più crudele e dai risvolti tragici, che via via estromette senza mezzi termini il realismo fattuale per dedicarsi ad una trattazione poetica ed emotiva, in particolare attraverso intimi, lunghi e alquanto sofferti monologhi. Saikano è equiparabile ad un fulmine a ciel sereno: può scuotere e sorprendere anche la più robusta delle querce. La sua peculiarità è quella di denudare i pensieri dei personaggi, le loro aspettative e desideri più intimi, ponendoli inanzi alla loro piccolezza ed impotenza, descrivendo le loro continue fughe dai problemi, narrandone i dolori e le incertezze, ma non dimenticando le piccole soddisfazioni e vittorie. Si arriva così a dipingere un affresco eterogeneo e coinvolgente, ricco di sfumature e di vicende.
Torniamo però al discorso che precipuamente ci interessa: il desiderio di un mutamento, dicevamo, questo però, quando infine giunge, non è mai ciò cui si è tanto anelato, l'introduzione della guerra serve proprio a rimarcare questa profonda disillusione. Dei suoi retroscena e degli aspetti diplomatici non si sa nulla, essa è narrata dal punto di vista di chi vi è dentro e ciò la rende ancora più terrificante e realistica. Il dramma del conflitto armato viene vissuto concretamente, direttamente, attraverso l'incertezza di essere in un posto sicuro, la distruzione della propria quotidianità, il terrore di scorgere degli aerei che si avvicinano, la morte delle persone a noi care, la povertà, il diffondersi incontrollato delle voci che narrano di terribili tragedie consumatesi non molto distante, e che preannunciano un infausto destino. Ponendo ostacoli insormontabili alla realizzazione della felicità il fato si fa beffe dell'umana condizione, che si palesa come un qualcosa di estremamente fragile e contraddittorio; confinati in questo piccolo ed insignificante "pianeta" gli esseri umani non possono fare altro che combattersi per vivere.
Shu, dopo il suo tergiversare ed infine accettare l'amore per Chise (e di Chise), rimane disperatamente aggrappato alla propria ostinazione e al proprio sentimento, in modo esasperato, in balia degli eventi, così come l'umanità rimane aggrappata ad un esile ciuffo d'erba mentre sta precipitando da una scogliera che si erge sul mare in tempesta. Non si può rinunciare ai propri sentimenti ed emozioni, ci si rifiuta, fino all'ultimo, di accettare l'insensatezza dell'esistenza, combattendo per sopravvivere di fronte ad un mondo ormai in rovina, si resiste amando, soffrendo, piangendo, urlando, esistendo con tutto se stessi, ma invano, questa è la crudele realtà. Nonostante si sappia che quel ciuffo d'erba non sarà sufficiente per evitare la caduta, si cerca di afferrarlo lo stesso, perché non si può fare altrimenti. Si evince così una sfiducia pressoché totale nelle potenzialità dell'uomo, incapace di redimersi e destinato a distruggersi con le proprie mani.
All'interno di questo contesto si fa strada la progressiva de-umanizzazione di Chise. Si tace sulle premesse che l'hanno portata a diventare un'arma, e si tace anche riguardo alla sua vera natura e potenzialità, non è questo ciò che importa. Ciò che ha rilevanza invece è il suo essere, che viene sempre più spersonalizzato e meccanizzato, il suo diventare uno strumento (di morte) cosciente di essere tale, e del suo fine. Ah! che dannazione questa coscienza! Fa si che l'uomo sia al corrente della propria condizione e del proprio peccato, e della sofferenza che porta tanto a se stesso quanto agli altri, tanto che si potrebbe arrivare a voler fare a meno di tale coscienza, ma non si può: i sentimenti gridano allo spasimo dell'autoaffermazione, l'anima anela all'esistenza e alla vita. Così l'amore è l'unico appiglio che rimane a Chise per ricordare se stessa, e Shu di conseguenza diventa il suo custode, i loro momenti assieme attimi di peritura felicità nel mezzo della tempesta. Alla fine, tuttavia, nemmeno l'amore è abbastanza, lei non può portarne in grembo il frutto e ciò che rimane è solo disperazione e sconfitta. Chise diventa quasi l'araldo di questa sofferenza, di questo dolore, e si fa carico di portare la distruzione nel mondo, per amore, per poter permettere agli uomini di smettere, finalmente, di soffrire. Una Dea che conduce all'oblio di tutte le cose, per imporre una conclusione a questa dolorosa ed insensata follia che chiamiamo vita, per rimanere poi come ultima testimone di ciò che l'uomo fu. Lei, un'arma creata dall'uomo, ma un'arma che è stata in grado di amare, resa un'epigrafe eterna per non dimenticare quell'amore così dolce che le forniva speranza, quel ciuffo d'erba che vuole imporre un senso alle cose e cui disperatamente aggrapparsi invano.
"The last love song on this little planet" è un sottotitolo quantomai calzante, e altresì costituisce un buon elemento per inquadrare l'opera: quella descritta in questi sette volumi infatti non si configura come una semplice storia d'amore uguale a tante altre, ciò che si fa oggetto della narrazione è La storia d'amore, ovvero l'idealizzazione estrema di questo topos portato alle sue più profonde conseguenze e considerazioni, con l'aggiunta di una profumata goccia di esistenzialismo. Ad onor del vero le vicende che riguardano Shu e Chise esordiscono in modo non molto diverso da altre possibili esperienze sentimentali comuni ai giovani, salvo poi svilupparsi in modo del tutto inaspettato.
Con un certo realismo si palesa, attraverso gli occhi del protagonista, la banalità e fiacchezza di una noiosa esistenza sempre uguale a se stessa, la vita semplice e ripetitiva di due studenti come tanti altri in un paese di periferia, priva di stimoli e prospettive. Si percepisce il desiderio che qualche evento increspi questa mortificante monotonia portando un salutare brio, una ventata d'aria fresca, la speranza della felicità e di un futuro. Da tali premesse si evolve ben presto, in modo del tutto inaspettato, una narrazione sempre più crudele e dai risvolti tragici, che via via estromette senza mezzi termini il realismo fattuale per dedicarsi ad una trattazione poetica ed emotiva, in particolare attraverso intimi, lunghi e alquanto sofferti monologhi. Saikano è equiparabile ad un fulmine a ciel sereno: può scuotere e sorprendere anche la più robusta delle querce. La sua peculiarità è quella di denudare i pensieri dei personaggi, le loro aspettative e desideri più intimi, ponendoli inanzi alla loro piccolezza ed impotenza, descrivendo le loro continue fughe dai problemi, narrandone i dolori e le incertezze, ma non dimenticando le piccole soddisfazioni e vittorie. Si arriva così a dipingere un affresco eterogeneo e coinvolgente, ricco di sfumature e di vicende.
Torniamo però al discorso che precipuamente ci interessa: il desiderio di un mutamento, dicevamo, questo però, quando infine giunge, non è mai ciò cui si è tanto anelato, l'introduzione della guerra serve proprio a rimarcare questa profonda disillusione. Dei suoi retroscena e degli aspetti diplomatici non si sa nulla, essa è narrata dal punto di vista di chi vi è dentro e ciò la rende ancora più terrificante e realistica. Il dramma del conflitto armato viene vissuto concretamente, direttamente, attraverso l'incertezza di essere in un posto sicuro, la distruzione della propria quotidianità, il terrore di scorgere degli aerei che si avvicinano, la morte delle persone a noi care, la povertà, il diffondersi incontrollato delle voci che narrano di terribili tragedie consumatesi non molto distante, e che preannunciano un infausto destino. Ponendo ostacoli insormontabili alla realizzazione della felicità il fato si fa beffe dell'umana condizione, che si palesa come un qualcosa di estremamente fragile e contraddittorio; confinati in questo piccolo ed insignificante "pianeta" gli esseri umani non possono fare altro che combattersi per vivere.
Shu, dopo il suo tergiversare ed infine accettare l'amore per Chise (e di Chise), rimane disperatamente aggrappato alla propria ostinazione e al proprio sentimento, in modo esasperato, in balia degli eventi, così come l'umanità rimane aggrappata ad un esile ciuffo d'erba mentre sta precipitando da una scogliera che si erge sul mare in tempesta. Non si può rinunciare ai propri sentimenti ed emozioni, ci si rifiuta, fino all'ultimo, di accettare l'insensatezza dell'esistenza, combattendo per sopravvivere di fronte ad un mondo ormai in rovina, si resiste amando, soffrendo, piangendo, urlando, esistendo con tutto se stessi, ma invano, questa è la crudele realtà. Nonostante si sappia che quel ciuffo d'erba non sarà sufficiente per evitare la caduta, si cerca di afferrarlo lo stesso, perché non si può fare altrimenti. Si evince così una sfiducia pressoché totale nelle potenzialità dell'uomo, incapace di redimersi e destinato a distruggersi con le proprie mani.
All'interno di questo contesto si fa strada la progressiva de-umanizzazione di Chise. Si tace sulle premesse che l'hanno portata a diventare un'arma, e si tace anche riguardo alla sua vera natura e potenzialità, non è questo ciò che importa. Ciò che ha rilevanza invece è il suo essere, che viene sempre più spersonalizzato e meccanizzato, il suo diventare uno strumento (di morte) cosciente di essere tale, e del suo fine. Ah! che dannazione questa coscienza! Fa si che l'uomo sia al corrente della propria condizione e del proprio peccato, e della sofferenza che porta tanto a se stesso quanto agli altri, tanto che si potrebbe arrivare a voler fare a meno di tale coscienza, ma non si può: i sentimenti gridano allo spasimo dell'autoaffermazione, l'anima anela all'esistenza e alla vita. Così l'amore è l'unico appiglio che rimane a Chise per ricordare se stessa, e Shu di conseguenza diventa il suo custode, i loro momenti assieme attimi di peritura felicità nel mezzo della tempesta. Alla fine, tuttavia, nemmeno l'amore è abbastanza, lei non può portarne in grembo il frutto e ciò che rimane è solo disperazione e sconfitta. Chise diventa quasi l'araldo di questa sofferenza, di questo dolore, e si fa carico di portare la distruzione nel mondo, per amore, per poter permettere agli uomini di smettere, finalmente, di soffrire. Una Dea che conduce all'oblio di tutte le cose, per imporre una conclusione a questa dolorosa ed insensata follia che chiamiamo vita, per rimanere poi come ultima testimone di ciò che l'uomo fu. Lei, un'arma creata dall'uomo, ma un'arma che è stata in grado di amare, resa un'epigrafe eterna per non dimenticare quell'amore così dolce che le forniva speranza, quel ciuffo d'erba che vuole imporre un senso alle cose e cui disperatamente aggrapparsi invano.
"Quando finirà questa stupida guerra! A causa di questa guerra non sto andando a scuola, non sto vivendo la vita che farebbe una semplice liceale come me. Non posso rivedere il mio Shu…". Ci sono opere che toccano la parte più profonda della sfera emozionale, qualunque esse siano, anche ciò che viene giudicato troppo sbrigativamente come" di intrattenimento", ed è per questo che non si può rimanere indifferenti davanti ad un titolo come "Lei, l'arma finale" o come viene chiamato universalmente dal popolo dei lettori di manga: "Saikano". Non bisogna farsi ingannare dalle prime pagine, simili ad un qualsiasi shojo di ambientazione scolastica, la storia dei due protagonisti, la timida e impacciata Chise e lo scorbutico e distaccato Shuji, non è la classica storia d'amore tra i banchi di scuola ma bensì il soggetto ben distinto di un quadro molto più ampio, dalle sfumature tragiche.
L'immane sciagura atomica ha lasciato una cicatrice insanabile ancora oggi, a sessant'anni di distanza, nell'animo dei giapponesi, non concedendo spazi a futili propositi di rivalsa bensì alla volontà di divenire testimoni viventi di quale assurda impresa umana sia la guerra; non contano le ragioni addotte per giustificarla, né l'uso di armi sempre più sofisticate per cercare di ridurre il numero delle vittime, l'uomo non può commettere l'enorme sciocchezza di autodistruggere se stesso e il pianeta che occupa! Questo è il monito che si manifesta quasi disperato nella lettura di quest'opera, facendo trasparire tutto lo scetticismo che l'autore, Shin Takahashi, prova verso l'umanità e le sue azioni. La piccola e apparentemente fragile Chise è l'Arma Finale, quanto di più potente la bioingegneria sia in grado di impiantare su un corpo umano, ma è anche una studentessa del liceo con i desideri e le aspettative di una qualsiasi ragazza della sua età.
La guerra arriva di sorpresa, inaspettata, nonostante se ne fosse parlato, perché, come si fa anche oggi con quanto avviene nel Mondo, essa viene considerata come una bruttura lontana,incapace di sconvolgere la vita ordinaria: ed invece con un disastroso bombardamento di Sapporo Shu farà l'amara conoscenza di questa disgrazia insieme a quella ancora più sorprendente riguardo la vera natura della sua fidanzata. In un crescendo emozionale senza pari si seguiranno così le gesta dei due ragazzi nel loro improbo tentativo di vivere il loro amore nonostante tutto intorno a loro vada in disgregazione e che la ragazza sia l'ultima speranza del suo paese per fermare un conflitto di cui non vengono mai citati né i nemici né tanto meno le motivazioni, dato che il focus è incentrato prettamente sul personale punto di vista della coppia.
L'autore attua la scelta coraggiosa di un disegno minimalista, quasi a schizzo, di non facile lettura, dando totale risalto ad una sceneggiatura dai toni molto forti accompagnata da scene delicate e altre divertenti che riescono a creare la giusta empatia non solo con i personaggi principali e al loro climax, ma anche sulle non meno importanti figure secondarie di persone che, scaraventate da una vita normale al catastrofico teatro della guerra, reagiscono ognuno alla propria maniera, cercando comunque di sentirsi sempre vivi, non cedendo alla triste realtà della morte fino alla fine. Cos'è che può salvare l'uomo da se stesso? L'amore sarà in grado di vincere l'eterna battaglia contro i sentimenti più cupi o esso non è che un'illusione, un'ultima bella canzone, prima dell'inevitabile? Pur non essendo una trama molto originale sia per la protagonista (Battle Angel Alita) che per le ambientazioni apocalittiche, Saikano ha lo stesso effetto di un pugno nello stomaco, quindi lo consiglio a chi, anche se cinico e distaccato, si trova nello stato d'animo adatto per affrontare una lettura che potrebbe lasciare non pochi turbamenti durante il suo percorso.
L'immane sciagura atomica ha lasciato una cicatrice insanabile ancora oggi, a sessant'anni di distanza, nell'animo dei giapponesi, non concedendo spazi a futili propositi di rivalsa bensì alla volontà di divenire testimoni viventi di quale assurda impresa umana sia la guerra; non contano le ragioni addotte per giustificarla, né l'uso di armi sempre più sofisticate per cercare di ridurre il numero delle vittime, l'uomo non può commettere l'enorme sciocchezza di autodistruggere se stesso e il pianeta che occupa! Questo è il monito che si manifesta quasi disperato nella lettura di quest'opera, facendo trasparire tutto lo scetticismo che l'autore, Shin Takahashi, prova verso l'umanità e le sue azioni. La piccola e apparentemente fragile Chise è l'Arma Finale, quanto di più potente la bioingegneria sia in grado di impiantare su un corpo umano, ma è anche una studentessa del liceo con i desideri e le aspettative di una qualsiasi ragazza della sua età.
La guerra arriva di sorpresa, inaspettata, nonostante se ne fosse parlato, perché, come si fa anche oggi con quanto avviene nel Mondo, essa viene considerata come una bruttura lontana,incapace di sconvolgere la vita ordinaria: ed invece con un disastroso bombardamento di Sapporo Shu farà l'amara conoscenza di questa disgrazia insieme a quella ancora più sorprendente riguardo la vera natura della sua fidanzata. In un crescendo emozionale senza pari si seguiranno così le gesta dei due ragazzi nel loro improbo tentativo di vivere il loro amore nonostante tutto intorno a loro vada in disgregazione e che la ragazza sia l'ultima speranza del suo paese per fermare un conflitto di cui non vengono mai citati né i nemici né tanto meno le motivazioni, dato che il focus è incentrato prettamente sul personale punto di vista della coppia.
L'autore attua la scelta coraggiosa di un disegno minimalista, quasi a schizzo, di non facile lettura, dando totale risalto ad una sceneggiatura dai toni molto forti accompagnata da scene delicate e altre divertenti che riescono a creare la giusta empatia non solo con i personaggi principali e al loro climax, ma anche sulle non meno importanti figure secondarie di persone che, scaraventate da una vita normale al catastrofico teatro della guerra, reagiscono ognuno alla propria maniera, cercando comunque di sentirsi sempre vivi, non cedendo alla triste realtà della morte fino alla fine. Cos'è che può salvare l'uomo da se stesso? L'amore sarà in grado di vincere l'eterna battaglia contro i sentimenti più cupi o esso non è che un'illusione, un'ultima bella canzone, prima dell'inevitabile? Pur non essendo una trama molto originale sia per la protagonista (Battle Angel Alita) che per le ambientazioni apocalittiche, Saikano ha lo stesso effetto di un pugno nello stomaco, quindi lo consiglio a chi, anche se cinico e distaccato, si trova nello stato d'animo adatto per affrontare una lettura che potrebbe lasciare non pochi turbamenti durante il suo percorso.
Era parecchio tempo che avevo in programma di leggere questo manga di cui avevo sempre sentito dire un gran bene. Però a differenza di altri titoli del recente passato, che sto cercando con grande fatica di recuperare, di questo ignoravo anche le sole linee generali della trama, e ciò ha contribuito ad accrescere la mia voglia di recuperarlo con una certa premura e di scoprire se fosse davvero quel grande capolavoro di cui tanto si favoleggiava in giro. Dopo la lettura dei primi episodi, purtroppo, ho invece provato una grande disillusione: seppure la trama presenta molti punti in suo favore, "Lei, l'arma finale" è intriso di una buona dose di fatalismo che è risultata, per me, davvero insopportabile.
Solito accenno alla trama: Shuji, uno studente liceale, accetta senza troppa convinzione la dichiarazione di Chise, una sua compagna di scuola dai tratti gradevoli ma di piccola statura e goffa nei modi. Nonostante i dubbi iniziali, però, il ragazzo finisce pian piano per innamorarsi di lei e la loro storia sembra poter proseguire senza troppi problemi. Purtroppo lo scoppio di una guerra su scala mondiale porrà fine a qualsiasi speranza di una vita normale, anche perché Chise si dimostrerà essere non una semplice studentessa, ma addirittura una potentissima arma da guerra, capace di vincere da sola qualsiasi battaglia e radere al suolo intere città.
Quando ho visto per la prima volta Chise in versione "arma letale" sono stato assalito da una sensazione di sgomento. Che spiegazione poteva mai esserci dietro una cosa così? Assolutamente nessuna. La stessa Chise, infatti, confessava che era stata opera dei militari, ma veniva inspiegabilmente taciuto come mai avessero deciso di utilizzare una ragazza qualsiasi e senza alcuna qualità, se il tutto fosse avvenuto con il consenso della ragazza stessa oppure no, e come mai nessuno si sia mai accorto di niente, genitori di lei inclusi. Insomma, era così e basta.
Superata questa macroscopica assurdità, la trama tende ad acquistare un certo spessore, affrontando tematiche importanti come la tragedia della guerra o il destino del nostro pianeta. In particolare ho trovato apprezzabile il fatto che nessun accenno venisse fatto su quali fazioni fossero in lotta fra loro, in quanto assolutamente irrilevante secondo la condivisibile concezione per cui "nessuna guerra può definirsi giusta". In più la narrazione si basa su personaggi che si perdono in continue riflessioni, domande, dubbi: moltissime pagine sono prive di disegni, ma contengono solo i pensieri dei diversi protagonisti.
Anche questo manga, inoltre, sembra seguire un principio che personalmente ho visto per la prima volta leggendo "City Hunter": quanto più gli uomini sono vicini alla morte tanto più sono sensibili agli appetiti sessuali e al cosiddetto "istinto di conservazione della specie". La portata di tale principio sarà decisamente più ampia rispetto a quella delineata dal suo illustre predecessore: in quei momenti non si cerca necessariamente la compagna o il compagno di una vita, ma sono ben accetti anche eventuali sostituti. Tutto ciò, inscritto in un'ambientazione del genere, mi è parso abbastanza realistico e credibile.
Ciò che però ho trovato davvero insopportabile, così come anticipato in precedenza, è quest'aura fatalista che avvolge i personaggi e il loro modo di pensare e comportarsi. L'uomo si è rivelato un essere incapace di salvaguardare il suo stesso pianeta e in virtù di questo il suo destino è inevitabilmente quello di perire con esso. Il fatto che l'uomo non sia stato tenero con la Terra è indubbio; ma ritengo che la sua distruzione eventuale non sarà il frutto di un "destino", semmai di una scellerata scelta consapevole fatta dell'uomo stesso. E' un concetto ben diverso, che presuppone l'esistenza di una strada alternativa all'annichilimento globale e starà all'uomo scegliere se seguirla o meno. Molti esempi nella storia dimostrano che, anche se solo all'ultimo secondo, l'uomo ha spesso deciso di seguire questa strada, sfuggendo, di fatto a questo "presunto" destino.
Concludendo, assegno solo la sufficienza a questo manga, che alterna momenti di grande riflessione a momenti di grande frustrazione. Mi aspettavo, però, molto di meglio.
Solito accenno alla trama: Shuji, uno studente liceale, accetta senza troppa convinzione la dichiarazione di Chise, una sua compagna di scuola dai tratti gradevoli ma di piccola statura e goffa nei modi. Nonostante i dubbi iniziali, però, il ragazzo finisce pian piano per innamorarsi di lei e la loro storia sembra poter proseguire senza troppi problemi. Purtroppo lo scoppio di una guerra su scala mondiale porrà fine a qualsiasi speranza di una vita normale, anche perché Chise si dimostrerà essere non una semplice studentessa, ma addirittura una potentissima arma da guerra, capace di vincere da sola qualsiasi battaglia e radere al suolo intere città.
Quando ho visto per la prima volta Chise in versione "arma letale" sono stato assalito da una sensazione di sgomento. Che spiegazione poteva mai esserci dietro una cosa così? Assolutamente nessuna. La stessa Chise, infatti, confessava che era stata opera dei militari, ma veniva inspiegabilmente taciuto come mai avessero deciso di utilizzare una ragazza qualsiasi e senza alcuna qualità, se il tutto fosse avvenuto con il consenso della ragazza stessa oppure no, e come mai nessuno si sia mai accorto di niente, genitori di lei inclusi. Insomma, era così e basta.
Superata questa macroscopica assurdità, la trama tende ad acquistare un certo spessore, affrontando tematiche importanti come la tragedia della guerra o il destino del nostro pianeta. In particolare ho trovato apprezzabile il fatto che nessun accenno venisse fatto su quali fazioni fossero in lotta fra loro, in quanto assolutamente irrilevante secondo la condivisibile concezione per cui "nessuna guerra può definirsi giusta". In più la narrazione si basa su personaggi che si perdono in continue riflessioni, domande, dubbi: moltissime pagine sono prive di disegni, ma contengono solo i pensieri dei diversi protagonisti.
Anche questo manga, inoltre, sembra seguire un principio che personalmente ho visto per la prima volta leggendo "City Hunter": quanto più gli uomini sono vicini alla morte tanto più sono sensibili agli appetiti sessuali e al cosiddetto "istinto di conservazione della specie". La portata di tale principio sarà decisamente più ampia rispetto a quella delineata dal suo illustre predecessore: in quei momenti non si cerca necessariamente la compagna o il compagno di una vita, ma sono ben accetti anche eventuali sostituti. Tutto ciò, inscritto in un'ambientazione del genere, mi è parso abbastanza realistico e credibile.
Ciò che però ho trovato davvero insopportabile, così come anticipato in precedenza, è quest'aura fatalista che avvolge i personaggi e il loro modo di pensare e comportarsi. L'uomo si è rivelato un essere incapace di salvaguardare il suo stesso pianeta e in virtù di questo il suo destino è inevitabilmente quello di perire con esso. Il fatto che l'uomo non sia stato tenero con la Terra è indubbio; ma ritengo che la sua distruzione eventuale non sarà il frutto di un "destino", semmai di una scellerata scelta consapevole fatta dell'uomo stesso. E' un concetto ben diverso, che presuppone l'esistenza di una strada alternativa all'annichilimento globale e starà all'uomo scegliere se seguirla o meno. Molti esempi nella storia dimostrano che, anche se solo all'ultimo secondo, l'uomo ha spesso deciso di seguire questa strada, sfuggendo, di fatto a questo "presunto" destino.
Concludendo, assegno solo la sufficienza a questo manga, che alterna momenti di grande riflessione a momenti di grande frustrazione. Mi aspettavo, però, molto di meglio.
Una storia non semplicemente drammatica, ma struggente, talmente tanto da far male. Questa è la sensazione che ho avuto leggendo Lei l'arma finale: fitte al cuore che toglievano il respiro e che a volte impedivano il proseguimento della lettura. Un manga che non parla di guerra con lo sfondo di una storia d'amore, ma abbiamo di fronte una storia d'amore, una delle più commoventi mai lette, e come sfondo una guerra globale, dove Chise, all'apparenza una semplice ragazza delle superiori, è stata trasformata dalle forze forze di autodifesa in una potente arma da guerra, in grado di sconfiggere ed uccidere qualsiasi nemico.
Dicevo, il manga parla di questo amore sofferto tra Shuji e Chise, tanto sofferto quanto inevitabile. I due nonostante tutto - e quando dico tutto parlo della natura di Chise - si amano. Shuji volente o nolente se ne innamora, un amore incondizionato non esente però da resistenze e tormenti da parte sua. Shuji infatti inizialmente non nasconde di avere paura di lei, e soffre terribilmente nel dover accettare che Chise, la sua ragazza, è un'arma assassina. Chise invece ci viene presentata come una ragazzina fragile, sia nell'aspetto che nei modi, che pur essendo diventata ormai un'arma,conserva ancora la sua natura umana, e soprattutto ci tiene a conservare la sua capacità d'amare. Chise, che è stata progettata per combattere, presenta dunque una duplice natura. Lei stessa per sopravvivere ha bisogno di combattere, e soffre terribilmente per la sua condizione e per i molti crimini che si ritrova a commettere. Infatti la frase più frequente di Chise è "Mi dispiace", denotando quindi il dolore e il senso di colpa di Chise nei confronti dell'umanità, e nei confronti di Shuji.
Nel manga non troverete alcun dettaglio sulla guerra in sé, chi sono i partecipanti, quali sono le motivazioni. Così come non troverete alcuna spiegazione sul come e quando Chise sia stata trasformata in un'arma. Questa è una scelta consapevole dell'autore, in quanto riteneva questi dettagli irrilevanti, volendo fare in modo che il lettore prestasse attenzione alla storia di Chise e Shuji. La guerra quindi è soltanto lo sfondo di tutto, e non la protagonista. Questa è una scelta che si può condividere o meno. All'inizio provavo un po' di fastidio nel dover leggere una storia che mi lasciava con delle domande senza risposta, poi mano a mano non ci ho potuto fare niente, la storia mi ha preso talmente tanto che tutto ciò è caduto in secondo piano.
La cosa che ho apprezzato di più di questo manga è stata che nonostante a volte la storia possa sembrare assurda per via della sua drammaticità, non si può fare a meno di restare totalmente coinvolti da questo amore assoluto, puro e sofferto. Sono stata male io con loro. Non è un semplice dramma che vuole puntare soltanto a commuovere il lettore, ma è un manga connotato da un significato profondo, in quanto ci vuole mostrare la drammaticità della guerra, di come questa sia soltanto una potente arma di distruzione, che può portare alla fine dell'umanità.
Vivamente consigliato in generale. Sconsigliato invece a chi magari non è in grado di reggere tanta drammaticità.
Dicevo, il manga parla di questo amore sofferto tra Shuji e Chise, tanto sofferto quanto inevitabile. I due nonostante tutto - e quando dico tutto parlo della natura di Chise - si amano. Shuji volente o nolente se ne innamora, un amore incondizionato non esente però da resistenze e tormenti da parte sua. Shuji infatti inizialmente non nasconde di avere paura di lei, e soffre terribilmente nel dover accettare che Chise, la sua ragazza, è un'arma assassina. Chise invece ci viene presentata come una ragazzina fragile, sia nell'aspetto che nei modi, che pur essendo diventata ormai un'arma,conserva ancora la sua natura umana, e soprattutto ci tiene a conservare la sua capacità d'amare. Chise, che è stata progettata per combattere, presenta dunque una duplice natura. Lei stessa per sopravvivere ha bisogno di combattere, e soffre terribilmente per la sua condizione e per i molti crimini che si ritrova a commettere. Infatti la frase più frequente di Chise è "Mi dispiace", denotando quindi il dolore e il senso di colpa di Chise nei confronti dell'umanità, e nei confronti di Shuji.
Nel manga non troverete alcun dettaglio sulla guerra in sé, chi sono i partecipanti, quali sono le motivazioni. Così come non troverete alcuna spiegazione sul come e quando Chise sia stata trasformata in un'arma. Questa è una scelta consapevole dell'autore, in quanto riteneva questi dettagli irrilevanti, volendo fare in modo che il lettore prestasse attenzione alla storia di Chise e Shuji. La guerra quindi è soltanto lo sfondo di tutto, e non la protagonista. Questa è una scelta che si può condividere o meno. All'inizio provavo un po' di fastidio nel dover leggere una storia che mi lasciava con delle domande senza risposta, poi mano a mano non ci ho potuto fare niente, la storia mi ha preso talmente tanto che tutto ciò è caduto in secondo piano.
La cosa che ho apprezzato di più di questo manga è stata che nonostante a volte la storia possa sembrare assurda per via della sua drammaticità, non si può fare a meno di restare totalmente coinvolti da questo amore assoluto, puro e sofferto. Sono stata male io con loro. Non è un semplice dramma che vuole puntare soltanto a commuovere il lettore, ma è un manga connotato da un significato profondo, in quanto ci vuole mostrare la drammaticità della guerra, di come questa sia soltanto una potente arma di distruzione, che può portare alla fine dell'umanità.
Vivamente consigliato in generale. Sconsigliato invece a chi magari non è in grado di reggere tanta drammaticità.
Che dire di questo manga.? Di una drammaticità unica, che però funge come punto forte della storia, in quanto se fosse stata narrata diversamente sarebbe scaduto nella banalità più totale.
La storia narra di Chise e Shuji, due fidanzatini che vivono la loro quotidianità come due normali adolescenti, se non fosse per un particolare: Chise è l'arma finale che farà vincere la guerra al Giappone.
I temi trattati sono maturi, non a caso è catalogato come seinen e per questo è consigliabile che fosse letto da un pubblico maturo, sia per le scene di sesso ma anche per la storia in sé, molto più complessa di quello che può sembrare all'inizio.
La guerra, che fa da sfondo al manga, non viene descritta nei minimi particolari, come ad esempio il periodo o il perché si è scatenata, ma ci viene mostrato come a poco a poco le vite di tutti subiscano un tremendo cambiamento.
Il disegno non è curatissimo, infatti alcuni personaggi sembrano abbozzati, però devo dire che gli sfondi sono fantastici, in certi momenti sembra quasi di avere in mano una fotografia.
In conclusione posso dire che questo manga andrebbe letto da tutti coloro che amano il fumetto in generale, a prescindere dai gusti.
La storia narra di Chise e Shuji, due fidanzatini che vivono la loro quotidianità come due normali adolescenti, se non fosse per un particolare: Chise è l'arma finale che farà vincere la guerra al Giappone.
I temi trattati sono maturi, non a caso è catalogato come seinen e per questo è consigliabile che fosse letto da un pubblico maturo, sia per le scene di sesso ma anche per la storia in sé, molto più complessa di quello che può sembrare all'inizio.
La guerra, che fa da sfondo al manga, non viene descritta nei minimi particolari, come ad esempio il periodo o il perché si è scatenata, ma ci viene mostrato come a poco a poco le vite di tutti subiscano un tremendo cambiamento.
Il disegno non è curatissimo, infatti alcuni personaggi sembrano abbozzati, però devo dire che gli sfondi sono fantastici, in certi momenti sembra quasi di avere in mano una fotografia.
In conclusione posso dire che questo manga andrebbe letto da tutti coloro che amano il fumetto in generale, a prescindere dai gusti.
Quando ho letto questo manga per la prima volta sono stato male e non sapevo cosa pensare. Non riuscivo neanche a capire se mi fosse piaciuto o meno. Sicuramente mi era rimasto impresso, ma non in senso positivo. Successivamente, a distanza di sei mesi o più, per cercare di capire ho visto anche il live action corrispondente (che sconsiglio) e l'anime (che consiglio) dopodiché ho riletto l'ultimo volume. Alla fine non posso ancora dire che mi sia piaciuto, perché mi ha fatto stare troppo male, ma ho deciso lo stesso di dare dieci come valutazione finale, perché non posso non riconoscere la potenza della storia che viene raccontata.
Questo è un manga fuori scala, di cui è difficile dare una valutazione e che non ha omologhi. Costituisce un genere di per sé stesso, quello della storia d'amore apocalittica. Si possono trovare assonanze in opere come Narutaru oppure Elfen Lied, ma Saikano è più coinvolgente, più romantico, più triste e più crudele di queste opere, che pure sono durissime. C'è una forte introspezione psicologica dei personaggi, che hanno personalità complesse e reazioni che posso risultare sorprendenti ad una prima lettura (soprattutto Shuji) ma che in realtà hanno un loro perché. Saikano fa stare veramente male perché è una storia d'amore che si svolge in un contesto realmente assurdo eppure risulta assurdamente realistica. Vince il premio di manga più crudele che abbia mai letto.
Questo è un manga fuori scala, di cui è difficile dare una valutazione e che non ha omologhi. Costituisce un genere di per sé stesso, quello della storia d'amore apocalittica. Si possono trovare assonanze in opere come Narutaru oppure Elfen Lied, ma Saikano è più coinvolgente, più romantico, più triste e più crudele di queste opere, che pure sono durissime. C'è una forte introspezione psicologica dei personaggi, che hanno personalità complesse e reazioni che posso risultare sorprendenti ad una prima lettura (soprattutto Shuji) ma che in realtà hanno un loro perché. Saikano fa stare veramente male perché è una storia d'amore che si svolge in un contesto realmente assurdo eppure risulta assurdamente realistica. Vince il premio di manga più crudele che abbia mai letto.
Saikano (il nome originale dell'opera) ci narra la storia di Shuji e Chise, due compagni di classe delle superiori.
Lui riservato, un po' scontroso ed un filo paranoico, lei molto goffa, timida e sempre insicura. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, almeno come incipit.
Sullo sfondo troviamo una guerra violentissima tra due fazioni capace di mettere a rischio l'intero pianeta, una guerra che ha già sconvolto l'esistenza e fatto perdere senso a numerose attività umane, come ad esempio andare a scuola o al lavoro.
Il punto focale della vicenda è legato proprio al conflitto in corso ed è il terribile segreto celato dalla dolce Chise. Il suo corpo è stato infatti trasformato in un'arma potentissima, l'arma finale, un'arma dal potere distruttivo quasi divino. Un'arma che è viva ed in costante evoluzione.
La storia si incentra sul dramma vissuto dai ragazzi che vorrebbero vivere una storia d'amore "normale" ma che si trovano a fronteggiare delle situazioni obiettivamente troppo grandi per degli adolescenti e forse per qualunque essere umano. Inizialmente Chise nasconderà a Shuji la sua natura, ma non ci riuscirà ovviamente a lungo vista la situazione al limite dell'immaginabile.
Il tratto è molto particolare. Disegni spesso abbozzati, tali da sembrare schizzi, con guance rosse sempre in evidenza e complessivamente molto particolare e raffinato.
Alcune tavole vi sembreranno veramente emettere "calore umano" per l'intensità con cui riescono a comunicare il loro messaggio. Devo dire che lo stile si adatta alla perfezione al tipo di manga, drammatico, riflessivo e molto introspettivo.
Per quanto riguarda la storia devo dire che, sebbene parta in maniera banale, si evolve verso spunti interessanti con un finale che mi ha sorpreso.
L'opera però non è esente da pecche, ravvisabili sostanzialmente in tre aspetti.
Innanzitutto la trama di fondo è soltanto abbozzata, troppe cose vengono tralasciate, troppe situazioni risultano essere incongruenti (intere città vengono rase al suolo in un lampo e ci sono zone in cui si va ancora a scuola sapendo che la guerra è a due passi? Maddai!).
Il secondo elemento che penalizza l'opera sono i protagonisti. Rappresentano due degli stereotipi più diffusi nel settore anime/manga.
Lui, a volte rude, col fascino del bel tenebroso complessato. Non siamo ai livelli di Shinji Ikari ma insomma, anche il nostro Shuji non scherza.
Lei invece è un'inetta di prima categoria, goffa, timida ma anche molto dolce e sensibile. Li ho trovati piuttosto piatti e finti.
Tutto un altro paio di maniche invece lo spessore dei personaggi secondari, da Atsuki, un compagno di classe che pensa di andare in guerra per proteggere chi ama, a Fuyumi, ex di Shuji che ricomparirà per caso nella sua vita, ad Akemi, compagna di classe e prima ancora d'infanzia del protagonista. Tutti questi personaggi sono ricreati con una coerenza, un carisma ed una personalità eccezionale. Le loro scelte e le loro azioni, irrazionali o razionali che siano, sono assolutamente credibili e questo non fa altro che coinvolgere il lettore nelle loro storie. Non vi nascondo che ho letto il manga fino alla fine più per le vicende dei gregari che per la storia principale.
Ulteriore prova della qualità del cast di comprimari è data dal fatto che la lettura dell'opera comincia ad essere appassionante (per culminare con i numeri 4 e 5) proprio quando entrano in gioco i nuovi personaggi.
Il difetto più grosso resta comunque la assoluta incoerenza ed insensatezza dei comportamenti dei protagonisti, di Shuji in particolare. Molte situazioni vengono estremizzate per creare il momento drammatico per forza, per cercare di colpire e commuovere il lettore con la tragedia che vivono i due ragazzi e con il loro tormento interiore. I comportamenti e le reazioni sono così assurde che alle volte sembra proprio ci si trovi davanti a bimbi di sei anni o a persone di ottanta anziché a degli adolescenti.
L'autore ha voluto creare qualcosa di "forte" dal punto di vista emozionale, ma ha messo su un polpettone a cui manca solo da colonna sonora un qualche cantante neomelodico con la sua voce sgraziata, lamentosa e afflitta.
Peccato perché le potenzialità c'erano tutte.
E l'amarezza è ancora maggiore se si pensa al gran lavoro fatto coi personaggi secondari su cui, forse proprio a causa del minore tempo dedicatovi, si è ottenuta una caratterizzazione meno artefatta e costruita a tavolino, ma proprio per questo più spontanea, naturale e coinvolgente.
Dal punto di vista dell'edizione siamo difronte ad una edizione nella media, senza sovraccoperta ma senza particolari problemi e dal prezzo equo soprattutto se rapportato al numero di pagine ed agli standard di prezzo odierni. Il manga è esaurito presso l'editore (come troppo spesso accade nel caso della Planet) ma si recupera abbastanza agevolmente nel mercato dell'usato.
Lui riservato, un po' scontroso ed un filo paranoico, lei molto goffa, timida e sempre insicura. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, almeno come incipit.
Sullo sfondo troviamo una guerra violentissima tra due fazioni capace di mettere a rischio l'intero pianeta, una guerra che ha già sconvolto l'esistenza e fatto perdere senso a numerose attività umane, come ad esempio andare a scuola o al lavoro.
Il punto focale della vicenda è legato proprio al conflitto in corso ed è il terribile segreto celato dalla dolce Chise. Il suo corpo è stato infatti trasformato in un'arma potentissima, l'arma finale, un'arma dal potere distruttivo quasi divino. Un'arma che è viva ed in costante evoluzione.
La storia si incentra sul dramma vissuto dai ragazzi che vorrebbero vivere una storia d'amore "normale" ma che si trovano a fronteggiare delle situazioni obiettivamente troppo grandi per degli adolescenti e forse per qualunque essere umano. Inizialmente Chise nasconderà a Shuji la sua natura, ma non ci riuscirà ovviamente a lungo vista la situazione al limite dell'immaginabile.
Il tratto è molto particolare. Disegni spesso abbozzati, tali da sembrare schizzi, con guance rosse sempre in evidenza e complessivamente molto particolare e raffinato.
Alcune tavole vi sembreranno veramente emettere "calore umano" per l'intensità con cui riescono a comunicare il loro messaggio. Devo dire che lo stile si adatta alla perfezione al tipo di manga, drammatico, riflessivo e molto introspettivo.
Per quanto riguarda la storia devo dire che, sebbene parta in maniera banale, si evolve verso spunti interessanti con un finale che mi ha sorpreso.
L'opera però non è esente da pecche, ravvisabili sostanzialmente in tre aspetti.
Innanzitutto la trama di fondo è soltanto abbozzata, troppe cose vengono tralasciate, troppe situazioni risultano essere incongruenti (intere città vengono rase al suolo in un lampo e ci sono zone in cui si va ancora a scuola sapendo che la guerra è a due passi? Maddai!).
Il secondo elemento che penalizza l'opera sono i protagonisti. Rappresentano due degli stereotipi più diffusi nel settore anime/manga.
Lui, a volte rude, col fascino del bel tenebroso complessato. Non siamo ai livelli di Shinji Ikari ma insomma, anche il nostro Shuji non scherza.
Lei invece è un'inetta di prima categoria, goffa, timida ma anche molto dolce e sensibile. Li ho trovati piuttosto piatti e finti.
Tutto un altro paio di maniche invece lo spessore dei personaggi secondari, da Atsuki, un compagno di classe che pensa di andare in guerra per proteggere chi ama, a Fuyumi, ex di Shuji che ricomparirà per caso nella sua vita, ad Akemi, compagna di classe e prima ancora d'infanzia del protagonista. Tutti questi personaggi sono ricreati con una coerenza, un carisma ed una personalità eccezionale. Le loro scelte e le loro azioni, irrazionali o razionali che siano, sono assolutamente credibili e questo non fa altro che coinvolgere il lettore nelle loro storie. Non vi nascondo che ho letto il manga fino alla fine più per le vicende dei gregari che per la storia principale.
Ulteriore prova della qualità del cast di comprimari è data dal fatto che la lettura dell'opera comincia ad essere appassionante (per culminare con i numeri 4 e 5) proprio quando entrano in gioco i nuovi personaggi.
Il difetto più grosso resta comunque la assoluta incoerenza ed insensatezza dei comportamenti dei protagonisti, di Shuji in particolare. Molte situazioni vengono estremizzate per creare il momento drammatico per forza, per cercare di colpire e commuovere il lettore con la tragedia che vivono i due ragazzi e con il loro tormento interiore. I comportamenti e le reazioni sono così assurde che alle volte sembra proprio ci si trovi davanti a bimbi di sei anni o a persone di ottanta anziché a degli adolescenti.
L'autore ha voluto creare qualcosa di "forte" dal punto di vista emozionale, ma ha messo su un polpettone a cui manca solo da colonna sonora un qualche cantante neomelodico con la sua voce sgraziata, lamentosa e afflitta.
Peccato perché le potenzialità c'erano tutte.
E l'amarezza è ancora maggiore se si pensa al gran lavoro fatto coi personaggi secondari su cui, forse proprio a causa del minore tempo dedicatovi, si è ottenuta una caratterizzazione meno artefatta e costruita a tavolino, ma proprio per questo più spontanea, naturale e coinvolgente.
Dal punto di vista dell'edizione siamo difronte ad una edizione nella media, senza sovraccoperta ma senza particolari problemi e dal prezzo equo soprattutto se rapportato al numero di pagine ed agli standard di prezzo odierni. Il manga è esaurito presso l'editore (come troppo spesso accade nel caso della Planet) ma si recupera abbastanza agevolmente nel mercato dell'usato.
Questa è una storia che poteva facilmente scadere nel patetico e nel ridicolo, senza contare il fatto che a prima vista il character design può dare veramente ai nervi. Tuttavia, fin dal primo numero si capisce che Shin Takahashi ha meritatamente agganciato il treno che porta al successo con questo manga. La trama, come accennavo prima, è molto melodrammatica. Ambientato in un ipotetico conflitto mondiale, di cui durante il manga non si hanno cenni né sulle origini dello stesso né sulla sua storia, narra delle vicende di due ragazzi che abitano nella fredda regione dell'Hokkaido. Shuji, il ragazzo, è un adolescente come tanti altri con una vita apparentemente normale, completamente disinteressato a ciò che accade al di là della sua quotidianità; Chise è la sua fidanzatina, una ragazza piccola e goffa con cui Shuji inizia una storia un po' come direbbe Luigi Tenco "perché non aveva nulla da fare". Il problema però è che Chise non è una ragazza come tante altre, nonostante le apparenze: lei infatti è l'Arma Finale che permetterà al Giappone di vincere la guerra.
Nonostante le premesse la trama non scivola mai nei topoi tipici della letteratura fantascientifica o di guerra. Chise non pilota robot, anzi, lei è l'arma. Però è qui che risiede la tragedia: nel fatto che Chise, senza che nemmeno lei lo voglia, si stia trasformando in una macchina di morte infernale che compie crimini inauditi, distruggendo la vita sua e quella di Shuji, il quale cerca in ogni modo di strapparla al suo destino di morte e distruzione, anche se sa che non ha nessuno mezzo per salvare la sua ragazza.
La guerra, non fa mai capolino nella storia come entità: rimane sullo sfondo, è come una malattia che a poco a poco fa capolino nella vita di tutti. Se all'inizio è una realtà facile da eludere, con il proseguire della trama (questo è uno dei punti di forza principali del manga) si palesa la lenta ed inesorabile devastazione psicologica e materiale delle vite di tutti. La guerra viene descritta puramente dalla parte dei civili, raffigurata magistralmente come una disgrazia calata dall'alto senza che le persone sappiano perché o possano contrastarla.
Il tratto, dicevo prima, di primo acchito non è bello, certe volte i personaggi sembrano quasi abbozzati. Leggendo però la storia, ci si accorge che è perfetto per la realizzazione della trama. Serve infatti a sottolineare la delicatezza e l'ingenuità dei sentimenti che Shuji e Chise provano l'una per l'altro e a dare quel tocco di dolcezza e romanticismo che ben si bilancia con la durezza e la drammaticità degli eventi narrati.
La regia delle vignette è perfetta, riesce a dare il lirismo necessario ad una storia dalla trama così particolare e dai toni così tristi, senza che si scada mai nel melodramma da soap opera.
Sinceramente lo reputo uno dei più fumetti più belli e toccanti dello scorso decennio, spero che prima o poi qualche editore decida anche di portare l'anime in Italia.
Armatevi di Nutella prima di leggerlo.
Nonostante le premesse la trama non scivola mai nei topoi tipici della letteratura fantascientifica o di guerra. Chise non pilota robot, anzi, lei è l'arma. Però è qui che risiede la tragedia: nel fatto che Chise, senza che nemmeno lei lo voglia, si stia trasformando in una macchina di morte infernale che compie crimini inauditi, distruggendo la vita sua e quella di Shuji, il quale cerca in ogni modo di strapparla al suo destino di morte e distruzione, anche se sa che non ha nessuno mezzo per salvare la sua ragazza.
La guerra, non fa mai capolino nella storia come entità: rimane sullo sfondo, è come una malattia che a poco a poco fa capolino nella vita di tutti. Se all'inizio è una realtà facile da eludere, con il proseguire della trama (questo è uno dei punti di forza principali del manga) si palesa la lenta ed inesorabile devastazione psicologica e materiale delle vite di tutti. La guerra viene descritta puramente dalla parte dei civili, raffigurata magistralmente come una disgrazia calata dall'alto senza che le persone sappiano perché o possano contrastarla.
Il tratto, dicevo prima, di primo acchito non è bello, certe volte i personaggi sembrano quasi abbozzati. Leggendo però la storia, ci si accorge che è perfetto per la realizzazione della trama. Serve infatti a sottolineare la delicatezza e l'ingenuità dei sentimenti che Shuji e Chise provano l'una per l'altro e a dare quel tocco di dolcezza e romanticismo che ben si bilancia con la durezza e la drammaticità degli eventi narrati.
La regia delle vignette è perfetta, riesce a dare il lirismo necessario ad una storia dalla trama così particolare e dai toni così tristi, senza che si scada mai nel melodramma da soap opera.
Sinceramente lo reputo uno dei più fumetti più belli e toccanti dello scorso decennio, spero che prima o poi qualche editore decida anche di portare l'anime in Italia.
Armatevi di Nutella prima di leggerlo.
L'ho appena finito di leggere, veramente una bellissima opera.
I disegni sono ben fatti, anche se il tratto non è dei miei preferiti con alcuni disegni quasi approssimati, ci sono anche moltissime tavole di puro disegno in cui, con solo le immagini, l'autore riesce benissimo a spiegare alcune vicende o emozioni, questo per me è un grande pregio.
Anche se il manga è molto triste e drammatico in molte occasioni la drammaticità viene spezzata da alcune scene divertenti, e in queste occasioni i personaggi vengono disegnati super deformed, ed è una cosa molta carina.
La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta anche se alcune volte avrei preso a sberle Shuji, capisco che sia timido, impacciato, e che non riesce a esprimere appieno le proprie emozioni verso la ragazza che ama, ma cavolo, in alcuni momenti viene d'istinto fare determinate azioni, come ad esempio abbracciare una determinata persona perché non la si vede da tantissimo tempo, cosa che succede solo una volta sola.
La storia è molto bella e molto ben raccontata, anche se la lettura non è affatto leggera.
Questo è il manga più triste che abbia mai letto, inoltre speravo in un finale diverso anche se avrebbe rovinato completamente l'opera, non dico altro se no sarebbe spoiler. Non riesco a darci più di 9 per la tristezza e il senso di solitudine che trasmette. Molto consigliato.
I disegni sono ben fatti, anche se il tratto non è dei miei preferiti con alcuni disegni quasi approssimati, ci sono anche moltissime tavole di puro disegno in cui, con solo le immagini, l'autore riesce benissimo a spiegare alcune vicende o emozioni, questo per me è un grande pregio.
Anche se il manga è molto triste e drammatico in molte occasioni la drammaticità viene spezzata da alcune scene divertenti, e in queste occasioni i personaggi vengono disegnati super deformed, ed è una cosa molta carina.
La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta anche se alcune volte avrei preso a sberle Shuji, capisco che sia timido, impacciato, e che non riesce a esprimere appieno le proprie emozioni verso la ragazza che ama, ma cavolo, in alcuni momenti viene d'istinto fare determinate azioni, come ad esempio abbracciare una determinata persona perché non la si vede da tantissimo tempo, cosa che succede solo una volta sola.
La storia è molto bella e molto ben raccontata, anche se la lettura non è affatto leggera.
Questo è il manga più triste che abbia mai letto, inoltre speravo in un finale diverso anche se avrebbe rovinato completamente l'opera, non dico altro se no sarebbe spoiler. Non riesco a darci più di 9 per la tristezza e il senso di solitudine che trasmette. Molto consigliato.
Lei, l'arma finale... Se non è un capolavoro, è sicuramente qualcosa che ci si avvicina molto. Tematiche profonde affrontate magistralmente dal maestro Takahashi; non si parla di guerra, o meglio, non è quello il tema fondamentale del manga, ed è sbagliato pensare che la trama abbia delle lacune solo per il fatto che l'origine dell'arma finale stessa e le cause della guerra non vengono approfondite. Dicevamo, tematica fondamentale può essere considerata la storia d'amore di due studenti liceali, Shuji e Chise, messa a dura prova dalla loro stessa inesperienza, dagli antagonisti, e dalla guerra mondiale, in cui Chise ha il triste ruolo di Arma Finale. Ma la trama è ben più complessa ed interessante, colma di ripetuti addii, amore, gioia e grandi dolori. I personaggi subiscono una strepitosa crescita psicologica lungo l'intera opera. Consiglio assolutamente di leggere il manga per capirne la grandezza. Il tratto del maestro è a tratti spigoloso, a tratti appena accennato, ma sempre estremamente piacevole, e si adegua perfettamente alla storia. I dialoghi sono poi qualcosa di eccezionale. Consigliatissimo!
L'ho appena finito di leggere tutto, è un CAPOLAVORO, forse in Italia non ha avuto il successo che merita ma dovrebbe essere letto da chiunque ama i manga o il fumetto in generale.
Intenso, tragico, con momenti di pura passione, a tratti i personaggi principali sembrano goffi ma hanno quel po' di realismo che serve a prendere il lettore dalla prima tavola fino all'ultima.
Ho letto questo manga per caso, dopo aver letto Tom Sawyer dello stesso autore e ho cercato le sue opere, sia per il tratto, che a volte sembra abbozzi solo qualche disegno (ma rende il tutto ancora più bello) sia per l'intensità e la bellezza con cui l'autore racconta le sue storie. Alcuni lo classificano come shonen, non penso lo sia perchè ha contenuti adulti, direi più un seinen visto che ci sono scene un po' spinte, che rendono la storia ancora più intensa!
Racconta la storia di due adolescenti innamorati, Shuji e Chise, che frequentano le scuole "superiori", che non hanno molta esperienza in amore, con i loro problemi personali, i problemi di coppia, le cotte ecc. e... lei, Chise, è un arma, L'ARMA FINALE modificata dal governo, che deve proteggere il Giappone dalla guerra che si sta sviluppando nel mondo... all'inizio ho pensato come si possono mischiare le 2 cose in un manga; be' il maestro Takahashi l'ha fatto nel migliore dei modi, non poteva riuscire meglio quest'opera. Buona lettura!
Intenso, tragico, con momenti di pura passione, a tratti i personaggi principali sembrano goffi ma hanno quel po' di realismo che serve a prendere il lettore dalla prima tavola fino all'ultima.
Ho letto questo manga per caso, dopo aver letto Tom Sawyer dello stesso autore e ho cercato le sue opere, sia per il tratto, che a volte sembra abbozzi solo qualche disegno (ma rende il tutto ancora più bello) sia per l'intensità e la bellezza con cui l'autore racconta le sue storie. Alcuni lo classificano come shonen, non penso lo sia perchè ha contenuti adulti, direi più un seinen visto che ci sono scene un po' spinte, che rendono la storia ancora più intensa!
Racconta la storia di due adolescenti innamorati, Shuji e Chise, che frequentano le scuole "superiori", che non hanno molta esperienza in amore, con i loro problemi personali, i problemi di coppia, le cotte ecc. e... lei, Chise, è un arma, L'ARMA FINALE modificata dal governo, che deve proteggere il Giappone dalla guerra che si sta sviluppando nel mondo... all'inizio ho pensato come si possono mischiare le 2 cose in un manga; be' il maestro Takahashi l'ha fatto nel migliore dei modi, non poteva riuscire meglio quest'opera. Buona lettura!
Se volessi descriverlo con un aggettivo potrebbe essere soltanto: struggente. Un manga drammatico e dolce, violento e delicato assieme. Una concatenazione di emozioni esasperate, sviscerate in ogni particella, dalla più ingenua alla più crudele, dalla più generosa alla più distruttiva. Una raffica di coltelli che colpiscono direttamente l’animo senza preavviso, in maniera fitta da non riuscire a respirare, come una mitraglia inarrestabile. Non è il sangue di una guerra apocalittica quello che scorre in questo manga, è il sangue di sentimenti nella loro forma autentica, di cuori umani messi completamente a nudo in tutti i loro aspetti piacevoli e aberranti. I nostri occhi di spettatori attoniti li accompagnano, nel loro incessante battere per la sopravvivenza, per l’amore, per un senso che non riescono a trovare. Che non c’è?
Saikano non è un manga di guerra, non è un manga di fantascienza, non è uno shojo e non è uno shonen. I combattimenti rimangono sullo sfondo, protagonisti fondamentali ed invisibili di tutta la trama, scomode presenze inafferrabili dalle quali non si può prescindere, che non si può sconfiggere, perché sono lì e basta, più grandi e forti di qualsiasi altra cosa importante. I retroscena politici e i contesti da atmosfera thriller o splatter per fortuna ci sono del tutto risparmiati. La fantascienza-cyberpunk-ambientazione apocalittica è la componente evidente e superficiale di un’indagine che si muove in tutt’altra direzione, solo l’espediente narrativo trovato per rendere ogni piccolo gesto, pensiero, sentimento amplificato al limite della sua essenza affinché si possa osservare meglio, affinché si esplichi al massimo della sua intensità. Le scene più cruente non sono mai gratuite finalizzate al vittimismo, al sadismo o all’autocompiacimento, ma diventano parte essenziale di un contesto terribilmente evocativo.
Allora il tema conduttore e il fulcro di tutta la storia è il legame amoroso, percepibile anche come “essere umani in quanto in grado di provare sensazioni”. Provare gioia incommensurabile e provare dolore inconsolabile. L’amore di Saikano non è quello idealizzato e platonico dei fumetti per ragazze, ma neanche quello dissacrante dei fumetti in cui il sesso è vissuto in maniera vuota e fine a se stessa. E’ un amore tormentato, dubbioso e doloroso in cui il corpo costituisce parte inscindibile dell’animo: per questo ne fanno parte anche una certa carnalità e sessualità. Il tema del sesso, un tema maturo che diventa sempre più presente e dirompente nella storia parallelamente al modificarsi tragico (e drammaticamente presentato proprio dai disegni) del corpo della protagonista, è trattato con una sensibilità incredibile, con una profondità stupefacente, con un trasporto di amorevolezza nei confronti della vita che raggiunge livelli senza pari. Innanzitutto i disegni e la sequenza di vignette, di luci e ombre con cui è ripresa l’intimità di certe scene: le ho trovate di una bravura magistrale, di una bellezza da lasciare senza fiato, di una discrezione che manifesta grande rispetto per la vita. E poi: l’immensità pervadente del modo in cui viene affrontato il tema dell’unione in quanto componente fondamentale generatrice di questa vita, e la tragicità del contesto in cui questo accade, raggiunge apici di una poesia impossibile da commentare, ai quali ci si può solo abbandonare, dai quali si può solo lasciarsi trasportare spegnendo qualsiasi ragione.
I dialoghi accompagnano i disegni senza strepiti e senza sbavature: si adattano a chi li pronuncia o a chi li scrive, sempre perfettamente a misura, sempre calibrati con attenzione per non strafare, ma mai troppo palesi da non lasciare un altro piano di interpretazione intuibile. Sono la colonna portante di tutto il manga, con i momenti che a parole riescono ad accompagnare. Anche il silenzio di questi stessi dialoghi, allora, diventa a sua volta significativamente narrativo, in sequenze che rimangono sospese nei soli disegni. O, viceversa, le parole in pagine di sole parole, che fanno anche da occhio, da vista, da colore. Sublime.
L’opera intera appare come una metafora di qualcosa di molto più tangibile per chiunque, per ogni abitante del mondo contemporaneo. Non è affatto la storia di un’ “arma finale” fantascientifica: Chise presenta la normalità, la fragilità e la forza sovrumana di una qualsiasi ragazza alle prese con i cambiamenti del proprio corpo. Non è un problema di crescita, è un problema che va ben oltre nella società contemporanea: nel riuscire a riconoscersi e accettarsi in quanto insieme inscindibile di corpo e sentimento, senza darsi in pasto all’uno o all’altro esclusivamente, alla ricerca di un’identità perduta a causa di tutti quegli altri corpi freddi ed estranei che nel mondo odierno ci sono entrati dentro a forza. Ma anche come qualsiasi donna che ad un certo punto acquisti consapevolezza delle proprie responsabilità e si faccia protettrice materna di ciò che ama a qualunque costo e a discapito di qualsiasi altra cosa. E ancora, il senso di colpa per queste responsabilità sopraggiunte e non volute, delle quali bisogna prendere atto per forza senza nessuna possibilità di ribellione anche se non ci si sente all’altezza. Per non parlare del senso di inesorabilità verso un futuro catastrofico che aspetta l’umanità che non voglia rendersi conto di ciò che di sbagliato sta costruendo, anzi, distruggendo.
Leggetelo. Ne potrei parlare ancora per pagine e pagine, ma questo manga deve solo essere letto per essere apprezzato. La magia che regala nel suo equilibrio perfetto di parole, immagini e contenuti è un incanto che non può essere spiegato e tantomeno trasmesso con nessuna recensione. Un godimento misto a tormento che rare volte mi è capitato (e sono sicura che rare volte mi capiterà) di provare leggendo un fumetto.
Saikano non è un manga di guerra, non è un manga di fantascienza, non è uno shojo e non è uno shonen. I combattimenti rimangono sullo sfondo, protagonisti fondamentali ed invisibili di tutta la trama, scomode presenze inafferrabili dalle quali non si può prescindere, che non si può sconfiggere, perché sono lì e basta, più grandi e forti di qualsiasi altra cosa importante. I retroscena politici e i contesti da atmosfera thriller o splatter per fortuna ci sono del tutto risparmiati. La fantascienza-cyberpunk-ambientazione apocalittica è la componente evidente e superficiale di un’indagine che si muove in tutt’altra direzione, solo l’espediente narrativo trovato per rendere ogni piccolo gesto, pensiero, sentimento amplificato al limite della sua essenza affinché si possa osservare meglio, affinché si esplichi al massimo della sua intensità. Le scene più cruente non sono mai gratuite finalizzate al vittimismo, al sadismo o all’autocompiacimento, ma diventano parte essenziale di un contesto terribilmente evocativo.
Allora il tema conduttore e il fulcro di tutta la storia è il legame amoroso, percepibile anche come “essere umani in quanto in grado di provare sensazioni”. Provare gioia incommensurabile e provare dolore inconsolabile. L’amore di Saikano non è quello idealizzato e platonico dei fumetti per ragazze, ma neanche quello dissacrante dei fumetti in cui il sesso è vissuto in maniera vuota e fine a se stessa. E’ un amore tormentato, dubbioso e doloroso in cui il corpo costituisce parte inscindibile dell’animo: per questo ne fanno parte anche una certa carnalità e sessualità. Il tema del sesso, un tema maturo che diventa sempre più presente e dirompente nella storia parallelamente al modificarsi tragico (e drammaticamente presentato proprio dai disegni) del corpo della protagonista, è trattato con una sensibilità incredibile, con una profondità stupefacente, con un trasporto di amorevolezza nei confronti della vita che raggiunge livelli senza pari. Innanzitutto i disegni e la sequenza di vignette, di luci e ombre con cui è ripresa l’intimità di certe scene: le ho trovate di una bravura magistrale, di una bellezza da lasciare senza fiato, di una discrezione che manifesta grande rispetto per la vita. E poi: l’immensità pervadente del modo in cui viene affrontato il tema dell’unione in quanto componente fondamentale generatrice di questa vita, e la tragicità del contesto in cui questo accade, raggiunge apici di una poesia impossibile da commentare, ai quali ci si può solo abbandonare, dai quali si può solo lasciarsi trasportare spegnendo qualsiasi ragione.
I dialoghi accompagnano i disegni senza strepiti e senza sbavature: si adattano a chi li pronuncia o a chi li scrive, sempre perfettamente a misura, sempre calibrati con attenzione per non strafare, ma mai troppo palesi da non lasciare un altro piano di interpretazione intuibile. Sono la colonna portante di tutto il manga, con i momenti che a parole riescono ad accompagnare. Anche il silenzio di questi stessi dialoghi, allora, diventa a sua volta significativamente narrativo, in sequenze che rimangono sospese nei soli disegni. O, viceversa, le parole in pagine di sole parole, che fanno anche da occhio, da vista, da colore. Sublime.
L’opera intera appare come una metafora di qualcosa di molto più tangibile per chiunque, per ogni abitante del mondo contemporaneo. Non è affatto la storia di un’ “arma finale” fantascientifica: Chise presenta la normalità, la fragilità e la forza sovrumana di una qualsiasi ragazza alle prese con i cambiamenti del proprio corpo. Non è un problema di crescita, è un problema che va ben oltre nella società contemporanea: nel riuscire a riconoscersi e accettarsi in quanto insieme inscindibile di corpo e sentimento, senza darsi in pasto all’uno o all’altro esclusivamente, alla ricerca di un’identità perduta a causa di tutti quegli altri corpi freddi ed estranei che nel mondo odierno ci sono entrati dentro a forza. Ma anche come qualsiasi donna che ad un certo punto acquisti consapevolezza delle proprie responsabilità e si faccia protettrice materna di ciò che ama a qualunque costo e a discapito di qualsiasi altra cosa. E ancora, il senso di colpa per queste responsabilità sopraggiunte e non volute, delle quali bisogna prendere atto per forza senza nessuna possibilità di ribellione anche se non ci si sente all’altezza. Per non parlare del senso di inesorabilità verso un futuro catastrofico che aspetta l’umanità che non voglia rendersi conto di ciò che di sbagliato sta costruendo, anzi, distruggendo.
Leggetelo. Ne potrei parlare ancora per pagine e pagine, ma questo manga deve solo essere letto per essere apprezzato. La magia che regala nel suo equilibrio perfetto di parole, immagini e contenuti è un incanto che non può essere spiegato e tantomeno trasmesso con nessuna recensione. Un godimento misto a tormento che rare volte mi è capitato (e sono sicura che rare volte mi capiterà) di provare leggendo un fumetto.
In molti hanno definito questo manga "shojo", altri me lo hanno esposto come una "commovente storia d'amore" e alcuni invece lo hanno apostrofato come "una novità veramente incredibile". Si questo manga è tutto questo, ma io non lo definirei in nessuno di questi modi. Questi volumetti raccolgono un'Opera con la "O" maiuscola, che vale la pena di letta riletta e collezionata.
I due protagonisti sono due giovani qualsiasi come noi, che osservano e vivono la guerra da vicino. Lei L'Arma Finale è un insieme di punti di vista fatti di aspettative e coraggio, di paure e doveri, espressi magistralmente attraverso un tratto dolce e marcato, ma che si trasforma con rapidità nei momenti più crudi. Tutta l'opera è invasa di domande, domande comuni a cui nessuno di noi sa o può rispondere, e questo mi porta al motivo per cui questo manga merita un 10 pieno: i dialoghi.
I discorsi tra i due protagonisti non sono parole lontane che mai sentirete, anzi, a molti che hanno raggiunto la mia età sembreranno discorsi già sentiti e "vissuti"; soprattutto la dolcezza, la timidezza e l'impazienza che avvolgono il protagonista, appartengono ai ragazzi della sua età, giapponesi o meno che siano. Mentre la timidezza, l'insicurezza, il senso di protezione sono propri delle ragazzine innamorate e non di una certa età.
Un plauso va alla parte finale del manga, alla sua scena di chiusura (che certamente non vi svelo) in cui la metafore dell'amore giovane e forte è perfettamente esplicata.
L'opera è geniale, per la metodologia usata nei temi trattati e nella sceneggiatura svolta dall'autore.
Se proprio devo trovare una pecca, direi che alcune tavole sono confusionarie, eppure mi è sembrato che si trattasse di un elemento più voluto che casuale.
A chi lo consiglio? A tutti coloro che sognano.
I due protagonisti sono due giovani qualsiasi come noi, che osservano e vivono la guerra da vicino. Lei L'Arma Finale è un insieme di punti di vista fatti di aspettative e coraggio, di paure e doveri, espressi magistralmente attraverso un tratto dolce e marcato, ma che si trasforma con rapidità nei momenti più crudi. Tutta l'opera è invasa di domande, domande comuni a cui nessuno di noi sa o può rispondere, e questo mi porta al motivo per cui questo manga merita un 10 pieno: i dialoghi.
I discorsi tra i due protagonisti non sono parole lontane che mai sentirete, anzi, a molti che hanno raggiunto la mia età sembreranno discorsi già sentiti e "vissuti"; soprattutto la dolcezza, la timidezza e l'impazienza che avvolgono il protagonista, appartengono ai ragazzi della sua età, giapponesi o meno che siano. Mentre la timidezza, l'insicurezza, il senso di protezione sono propri delle ragazzine innamorate e non di una certa età.
Un plauso va alla parte finale del manga, alla sua scena di chiusura (che certamente non vi svelo) in cui la metafore dell'amore giovane e forte è perfettamente esplicata.
L'opera è geniale, per la metodologia usata nei temi trattati e nella sceneggiatura svolta dall'autore.
Se proprio devo trovare una pecca, direi che alcune tavole sono confusionarie, eppure mi è sembrato che si trattasse di un elemento più voluto che casuale.
A chi lo consiglio? A tutti coloro che sognano.
<I>"Io e Chise ci stiamo innamorando".</I>
Da questa frase un tumulto d'emozioni senza fine. Probabilmente è stato l'ultimo titolo per cui abbia pianto e lo dico tranquillamente: all'alba dei miei 23 anni ho pianto leggendo questo bellissimo titolo che porto ancora nel cuore e custodisco gelosamente. La trama è di una crudeltà senza pari ed al contempo mantiene inalterati sentimenti ingenui (e genuini) che perdono l'innocenza troppo in fretta forse proprio per via del background apocalittico che raggiunge il suo climax nell'ultimo volume finendo in maniera epica quanto più strappalacrime. Perché, malgrado tutto, Saikano rimane una meravigliosa storia d'Amore che come il finale insegnerà, in un modo o nell'altro, niente e nessuno potrà ostacolare: neppure la fine del mondo.
Se la storia è estremamente quanto violentemente bella, i personaggi non sono da meno, e subiscono un'evoluzione estremamente umana quanto verosimile nell'arco della storia: passato e presente si mescolano per dare vita al futuro che i lettori s'aspettano e sperano (e che in parte troverà il suo naturale svolgimento e conseguente concretizzazione), con frequenti addii veramente drammatici. La lettura è scorrevole e magnetica e per quanto impegnato sia il titolo, non richiede un livello d'attenzione così esasperato a dispetto del coinvolgimento emotivo che il titolo offrirà/richiederà al lettore.
Il disegno di Takahashi è spigoloso, approssimativo e vivido: il tipo di tratto adatto a raccontare questa storia d'amore, che non posso che consigliarvi spassionatamente.
Da questa frase un tumulto d'emozioni senza fine. Probabilmente è stato l'ultimo titolo per cui abbia pianto e lo dico tranquillamente: all'alba dei miei 23 anni ho pianto leggendo questo bellissimo titolo che porto ancora nel cuore e custodisco gelosamente. La trama è di una crudeltà senza pari ed al contempo mantiene inalterati sentimenti ingenui (e genuini) che perdono l'innocenza troppo in fretta forse proprio per via del background apocalittico che raggiunge il suo climax nell'ultimo volume finendo in maniera epica quanto più strappalacrime. Perché, malgrado tutto, Saikano rimane una meravigliosa storia d'Amore che come il finale insegnerà, in un modo o nell'altro, niente e nessuno potrà ostacolare: neppure la fine del mondo.
Se la storia è estremamente quanto violentemente bella, i personaggi non sono da meno, e subiscono un'evoluzione estremamente umana quanto verosimile nell'arco della storia: passato e presente si mescolano per dare vita al futuro che i lettori s'aspettano e sperano (e che in parte troverà il suo naturale svolgimento e conseguente concretizzazione), con frequenti addii veramente drammatici. La lettura è scorrevole e magnetica e per quanto impegnato sia il titolo, non richiede un livello d'attenzione così esasperato a dispetto del coinvolgimento emotivo che il titolo offrirà/richiederà al lettore.
Il disegno di Takahashi è spigoloso, approssimativo e vivido: il tipo di tratto adatto a raccontare questa storia d'amore, che non posso che consigliarvi spassionatamente.
Questo manga è apprezzabile solo se siete molto sensibile.
La storia parla dell'amore fra due liceali... ma lei non è una comune ragazza, infatti tiene in se un segreto molto grande. I disegni sono molto puliti.
Da avere assolutamente anche se devo dire che i volumi sono difficilmente trovabili quindi se volete iniziare questa serie dovrete penare un po'. Il mio voto sarebbe stato un 10 stra pieno ma a causa della tristezza del finale non riesco a dargli di più di nove che sarebbe più un nove e mezzo. <b>Da avere!</b>
-----------------------------------------------------------------------
<b>Attenzione possibili Spoiler</b>
E' un capolavoro in assoluto. Mi ha talmente preso che sono riuscito a leggere tutti e 7 i volumi in un'unica giornata. Purtroppo non sono riuscito a trattenermi, poiché in realtà me lo volevo gustare per bene in questi giorni di ferie di Pasqua... <i>Sigh</i> (è il mio record personale). La trama riesce a coinvolgerti fino alla fine e ti sembra che il tempo intorno a te si sia bloccato.
A prima vista sembra una normale storia d'amore tra due adolescenti, Shu e Chise " l'arma finale", ma tratta anche moltissimi altri temi come, l'odio, l'amicizia, la paura...
Questo loro amore nasce in un mondo dove la guerra regna senza pietà, riuscirà a sopravvivere fino alla fine?
Il tema non è proprio l'amore ma è quello del sentimento d'amore che ogni essere umano ha in se.
Dopo aver letto le ultime pagine dell'ultimo volume con la vista annebbiata, sono stato travolto da una stranissima sensazione di vuoto, di malinconia, non sapevo se dovevo essere felice oppure triste per quello strana e improvvisa conclusione. Allora dentro di me è sparito la certezza di un futuro, proprio come nel manga. Rispetto a moltissime altre serie che ho letto e visto come: Ef a Tale of Memories, Myself Yourself, La voce delle stelle, Byousoku 5 Centimeter ed Air che sono tutte serie che trattano il tema dell'amore visto da vari punti di vista, Lei, l'arma finale, è quello che mi ha coinvolto ed emozionato maggiormente. Sarà il tema di cui tratta ed il tipo di finale ma so solo che non ho mai sofferto così tanto insieme ai personaggi della storia.
Quindi raccomando <b>assolutamente</b> questo manga solo alle persone forti d'animo e mature a causa di varie scene molto crude. In più vorrei dire che il mio voto va oltre il dieci che sono stato costretto a dare come soglia massima.
<b>-S-P-O-I-L-E-R-</b>
Il finale l'ho trovato bellissimo, finalmente Shu e Chise riusciranno ad amarsi senza che nessuno li disturbi e li intralci. Bellissima è l'ultima immagine, dove loro due sospesi nello spazio sopra la Terra devastata, si scambiano un bacio e si abbracciano senza curarsi del fatto che il modo è morto, poichè ora esiste solo il loro immenso amore; <i>troppo teneri</i>, li non sono più riuscito a trattenere le lacrime e ho pianto felicemente per il loro amore vero e puro come l'acqua.
Scusatemi se ho dilungato così tanto, ma almeno così avrete capito quanto questa serie mi sia piaciuto, quindi dove assolutamente leggervelo.
La storia parla dell'amore fra due liceali... ma lei non è una comune ragazza, infatti tiene in se un segreto molto grande. I disegni sono molto puliti.
Da avere assolutamente anche se devo dire che i volumi sono difficilmente trovabili quindi se volete iniziare questa serie dovrete penare un po'. Il mio voto sarebbe stato un 10 stra pieno ma a causa della tristezza del finale non riesco a dargli di più di nove che sarebbe più un nove e mezzo. <b>Da avere!</b>
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<b>Attenzione possibili Spoiler</b>
E' un capolavoro in assoluto. Mi ha talmente preso che sono riuscito a leggere tutti e 7 i volumi in un'unica giornata. Purtroppo non sono riuscito a trattenermi, poiché in realtà me lo volevo gustare per bene in questi giorni di ferie di Pasqua... <i>Sigh</i> (è il mio record personale). La trama riesce a coinvolgerti fino alla fine e ti sembra che il tempo intorno a te si sia bloccato.
A prima vista sembra una normale storia d'amore tra due adolescenti, Shu e Chise " l'arma finale", ma tratta anche moltissimi altri temi come, l'odio, l'amicizia, la paura...
Questo loro amore nasce in un mondo dove la guerra regna senza pietà, riuscirà a sopravvivere fino alla fine?
Il tema non è proprio l'amore ma è quello del sentimento d'amore che ogni essere umano ha in se.
Dopo aver letto le ultime pagine dell'ultimo volume con la vista annebbiata, sono stato travolto da una stranissima sensazione di vuoto, di malinconia, non sapevo se dovevo essere felice oppure triste per quello strana e improvvisa conclusione. Allora dentro di me è sparito la certezza di un futuro, proprio come nel manga. Rispetto a moltissime altre serie che ho letto e visto come: Ef a Tale of Memories, Myself Yourself, La voce delle stelle, Byousoku 5 Centimeter ed Air che sono tutte serie che trattano il tema dell'amore visto da vari punti di vista, Lei, l'arma finale, è quello che mi ha coinvolto ed emozionato maggiormente. Sarà il tema di cui tratta ed il tipo di finale ma so solo che non ho mai sofferto così tanto insieme ai personaggi della storia.
Quindi raccomando <b>assolutamente</b> questo manga solo alle persone forti d'animo e mature a causa di varie scene molto crude. In più vorrei dire che il mio voto va oltre il dieci che sono stato costretto a dare come soglia massima.
<b>-S-P-O-I-L-E-R-</b>
Il finale l'ho trovato bellissimo, finalmente Shu e Chise riusciranno ad amarsi senza che nessuno li disturbi e li intralci. Bellissima è l'ultima immagine, dove loro due sospesi nello spazio sopra la Terra devastata, si scambiano un bacio e si abbracciano senza curarsi del fatto che il modo è morto, poichè ora esiste solo il loro immenso amore; <i>troppo teneri</i>, li non sono più riuscito a trattenere le lacrime e ho pianto felicemente per il loro amore vero e puro come l'acqua.
Scusatemi se ho dilungato così tanto, ma almeno così avrete capito quanto questa serie mi sia piaciuto, quindi dove assolutamente leggervelo.
Questo manga è sicuramente molto bello ed avvincente, davvero molto particolare sia nel disegno (molto essenziale e grezzo) sia per quanto concerne l'aspetto introspettivo dei personaggi che trovo davvero ben approfonditi e caratterizzati.
La trama è prevalentemente incentrata sulla storia d'amore di due ragazzi e sulle diverse difficoltà ed ostacoli che sopraggiungono a minacciare questo loro rapporto: in primo luogo la guerra, le cui conseguenze ed effetti sono descritti e narrati in maniera davvero toccante, e la trasformazione della protagonista in "arma finale" che sicuramente complica notevolmente la situazione. Non vengono però chiariti i motivi del perché debba essere proprio lei l'arma finale ne le cause della guerra. Ritengo però che specificazioni di questo tipo non siano poi così importanti poiché quello che è interessante di questo fumetto è la storia di emozioni e sentimenti che animano i personaggi ed il loro modo di interagire con la realtà che li circonda (non nego però che sarebbero stati alquanto graditi).
Voto 9 e ben meritato!
Insomma Lei, l'arma finale è un manga davvero bellissimo che consiglio vivamente a tutti!
La trama è prevalentemente incentrata sulla storia d'amore di due ragazzi e sulle diverse difficoltà ed ostacoli che sopraggiungono a minacciare questo loro rapporto: in primo luogo la guerra, le cui conseguenze ed effetti sono descritti e narrati in maniera davvero toccante, e la trasformazione della protagonista in "arma finale" che sicuramente complica notevolmente la situazione. Non vengono però chiariti i motivi del perché debba essere proprio lei l'arma finale ne le cause della guerra. Ritengo però che specificazioni di questo tipo non siano poi così importanti poiché quello che è interessante di questo fumetto è la storia di emozioni e sentimenti che animano i personaggi ed il loro modo di interagire con la realtà che li circonda (non nego però che sarebbero stati alquanto graditi).
Voto 9 e ben meritato!
Insomma Lei, l'arma finale è un manga davvero bellissimo che consiglio vivamente a tutti!
Questo manga è in assoluto una delle più belle opere che mi sia mai capitato di leggere. La storia è molto cruda ma i sentimenti dei protagonisti e delle persone che li circondano sono raccontati con delicatezza e dolcezza infinita. Le critiche che spesso sento attribuire a questa opera penso che siano dovute ad un unico fraintendimento: questa non è la storia di una guerra o della distruzione dell'umanità, è la storia di un amore, che cresce in un mondo alla sua conclusione. Non ci sono carenze di trama perché non vengono spiegati i motivi della guerra o come hanno fatto a trasformare Chise nell'arma finale, perché la storia non è quella. Devo dire che molto spesso le immagini riportate sono estremamente scioccanti e violente ma lo sono per mostrare quanto, anche in mezzo all'assoluta devastazione e disgrazia, possano sbocciare sentimenti puri come la neve più bianca.
E' un opera che consiglio a un pubblico maturo e comunque a chiunque ne voglia essere segnato.
E' un opera che consiglio a un pubblico maturo e comunque a chiunque ne voglia essere segnato.
Quando ho cominciato a leggere questo manga non credevo che potesse esistere una persona in grado di raccontare in modo così dolce e commovente una storia d'amore così assurda e impossibile. Più andavo avanti e più mi accorgevo di quanto fossero reali e tangibili, nella loro semplicità, i sentimenti di questi due ragazzi. Ho visto un idea di AMORE che nessun altro riuscirà mai a rappresentare così intensamente. E' uno shojo a tutti gli effetti, il migliore che abbia letto. Nulla mi ha commosso quanto questo manga.
Allora, premetto che l'ho voluto leggere perchè mi piacevano le copertine dei volumetti, non sapevo assolutamente niente di Saikano e nemmeno del suo autore, ma solo che mi piace il suo stile ed ero in qualche modo attratto anche dal titolo. Non penso che riuscirò a trasmettervi quello che ho passato leggendo questo fumetto. Il fatto di averlo ordinato in una fummetteria e di aver avuto l'opere tra le mani incompleta (il numero 6 ci ha messo un bel po ad arrivare) mi ha portato alla decisione di prelevare dallo scaffale del negozio un volume per settima aspettando che quello mancante arrivasse e per evitare di divorarlo fino al 5 in una sola sera. E' stato tremendo!! La prima settimana ho resistito, la seconda ho preso i 4 volumentti e li ho letti di botto!!! E' un'opera non adatta a chi soffre di ansia o depressione e soprattutto a chi pensa che sia un fumetto splatter di guerra. Saikano è uno Shoujo a differenza di quello che viene qui riportato (tanto è vero che l'autore scrivendo Un frammento di te, dichiara che è il suo primo Shounen), è un fumetto poetico, romantico, tragico, crudo, passionale, adulto e sopprattutto maledettamente vicino a chi legge. Leggendolo ti ritrovi a provare i sentimenti dei protagonisti tanto profondamente da commuoverti e da sentirti stringere la gola dall'apprensione!! Come tutte le storie belle, nel finale, ho qualche riserva... se non fosse che mi piacciono le copertine, quando ho chiuso l'ultimo volumetto avrei voluto dare fuoco all'intera collezione e volare in Giappone per far conoscere qualche ragazza al povero Shin Takahashi.
Togliendo la seconda metá dell'ultimo numero e dando un po' di senso in piú all'inizio della treama, quello che si ottiene é un ottimo fumetto. La parte centrale della storia mi é piaciuta molto, diciamo da quando chise parte in guerra e sembra non tornare piú. Purtroppo peró gravi difetti uccidono letteralmente l'opera, ovvero tutta la parte inerente i motivi della guerra e il fatto che Chise sia diventata questa strana cosa inconcepibile é trattata con leggerezza disarmante, anche se credo che trovare delle spiegazioni plausibili sia oltremodo difficile. Il finale facciamo finta che non ci sia, é orribile. Il fan service c'é e non é fastidioso quando é accompagnato da situazioni plausibili, tranne nell'ultimo volume dove diventa forzato e volgare. Ho letto questo manga perché affascinato dal titolo originale (l'ultima canzone d'amore su questo piccolo pianeta) e non mi aspettavo molto, ma alla fine mi sono sentito deluso perché aveva cominciato a piacermi.
Tragicamente bello: il disegno sembra quasi abbozzato (e io la prima volta l'ho aperto perchè mi ricordava le faccine comiche di luie lei), ma la trama e la storia mostra l'intensità di una vita vissuta su due piani diversi, la trasformazione di una semplice ottusa ragazza (nel senso buono) in qualcosa che di umano non ha più niente. Parallelamente c'è il sentimento che si crea con questo ragazzo che impara a conoscere la nostra stupidotta fino ad arrivare ad innamorarsene, e a prendere con se sia lei che i suoi problemi per portarla per mano fino al suo destino condividendolo con lei. Intorno a loro e certamente non meno importante, cè la guerra. Morte e sofferenza sono intrinsi nell'aria che respirano i nostri due personaggi, che vedranno cose che nessuno spera mai di vedere nella propria vita: la morte delle personeche amiano e con cui abbiamo vissuto.
Consigliato a che ama storie tristi, ma piene di quel qualcosa che le rende uniche.
Consigliato a che ama storie tristi, ma piene di quel qualcosa che le rende uniche.
uno dei più bei fumetti che abbia mai letto!!!
la storia parla di shu, un ragazzo serio, e di chise, una ragazza timida, buffa e impacciata.
nonostante i due si amino, sono costretti ad avere paura di perdersi perchè la ragazza è in realtà un arma e perciò può ferire le persone, e nonostante tutto i due cercano di stare insieme sapendo che prima o poi chise distruggerà chi è caro ai due assieme al mondo intero. ma resteranno sempre insieme, anche se le difficoltà saranno molte, se non troppe. è bello vedere due persone che si amano e che lottano per poter stare insieme. in tutti i manga che leggo riesco a immedesimarmi perfettamente ed a sentire le voci e le melodie, i profumi ed i sapori, ma questo mi ha fatto immedesimare molto più degli altri. io vi consiglio vivamente di leggerlo ( nonostante ci siano 2 o 3 scene un pò "spinte"). spero appassioni voi come ha fatto con me! bye bye again!
la storia parla di shu, un ragazzo serio, e di chise, una ragazza timida, buffa e impacciata.
nonostante i due si amino, sono costretti ad avere paura di perdersi perchè la ragazza è in realtà un arma e perciò può ferire le persone, e nonostante tutto i due cercano di stare insieme sapendo che prima o poi chise distruggerà chi è caro ai due assieme al mondo intero. ma resteranno sempre insieme, anche se le difficoltà saranno molte, se non troppe. è bello vedere due persone che si amano e che lottano per poter stare insieme. in tutti i manga che leggo riesco a immedesimarmi perfettamente ed a sentire le voci e le melodie, i profumi ed i sapori, ma questo mi ha fatto immedesimare molto più degli altri. io vi consiglio vivamente di leggerlo ( nonostante ci siano 2 o 3 scene un pò "spinte"). spero appassioni voi come ha fatto con me! bye bye again!
Un manga crudo e commovente; tragico e impietoso nella descrizione delle vicende, quanto dolce e delicato nel descrivere le emozioni dei due protagonisti....
Due studenti, il giovane Shuji e la timida Chise, vivono i loro giorni scolastici felicemente finché la guerra che sembra sconvolgere il mondo che li circonda, arriva a turbare anche la quiete della loro cittadina. Nel mezzo di un attacco aereo, un misterioso oggetto volante sconosciuto appare nel cielo. Senza riflettere Shuji lo segue e vede apparire davanti a sé Chise completamente trasformata in un'arma. Chise, una fragile ragazzina, è l'Arma Finale temuta dal mondo intero, una forza inarrestabile che si contrappone alla sua debolezza come essere umano; ma più la sua forza come arma si accresce, più la sua umanità viene meno, nonostante il disperato tentativo dei due di non lasciarsi separare dagli orrori del conflitto...
La struttura narrativa è solida ed avvincente, le psicologie dei personaggi approfondite con grande cura; unica pecca il tratto grafico, piuttosto grezzo....
Due studenti, il giovane Shuji e la timida Chise, vivono i loro giorni scolastici felicemente finché la guerra che sembra sconvolgere il mondo che li circonda, arriva a turbare anche la quiete della loro cittadina. Nel mezzo di un attacco aereo, un misterioso oggetto volante sconosciuto appare nel cielo. Senza riflettere Shuji lo segue e vede apparire davanti a sé Chise completamente trasformata in un'arma. Chise, una fragile ragazzina, è l'Arma Finale temuta dal mondo intero, una forza inarrestabile che si contrappone alla sua debolezza come essere umano; ma più la sua forza come arma si accresce, più la sua umanità viene meno, nonostante il disperato tentativo dei due di non lasciarsi separare dagli orrori del conflitto...
La struttura narrativa è solida ed avvincente, le psicologie dei personaggi approfondite con grande cura; unica pecca il tratto grafico, piuttosto grezzo....
Un bel manga tragico dal tratto molto delicato, mostra l'orrore della guerra e cerca di dargli un tocco di speranza non facendosi mancar qualche espressione buffa. Purtroppo tali espressioni sembrano fuori posto, perchè è la guerra in realtà ad imperversare eccessivamente, la protagonista ha un backround incompleto e il finale almeno a me non ha convinto.
Stupendo, cruento e spettacolare. Se sapete leggerlo con un pizzico di voglia in più, vi trasmette ciò che nessun fumetto, forse, può. Dolce e violento allo stesso tempo. Uno dei migliori che ho mai letto...