Priest
L'eterna lotta contro il male assume in Priest delle forme davvero singolari. C'è un pò di Western, un pò di splatter, un pò di blasfemia, e molte trovate macabre. Non male davvero.
Ivan Isaac mischia bene l'azione e il cattivo gusto. E' un personaggio carismatico il cui unico difetto, a mio avviso, è il suo nome. Mi piace Isaac. Molto meno Ivan.
Molto meglio invece il nome dell'antagonista: Temosare. Sembra un demone egiziano.
La storia non si limita alla mera azione e le azioni dei singoli personaggi trovano spesso ragioni profonde. Il manga trova lo spazio per riflettere sul rapporto tra religione e male ed è così che scopriamo che il nostro Prete/Killer è anche un teologo. Nonosatante ciò il punto forte di Priest rimane l'azione, coniugata in modalità davvero inusuali.
A creare un clima non convenzionale contribuisce molto anche il disegno, squadrato e pesante quanto espressivo e sui generis.
Vi sono però anche dei punti deboli. L'opera da l'impressione di non aver trovato la quadratura del cerchio, procede per alti e bassi e produce degli strani movimenti nell'immedesimazione (forse questa è una cosa che succede solo a me, boh). Voglio dire che se con alte opere sono completamente assorto, quì invece ho sempre chiara consapevolezza di star leggendo un manga - pardon- un Manhwa.
Buona, la consiglio per gli ottimi spunti che è in grado di produrre.
Ivan Isaac mischia bene l'azione e il cattivo gusto. E' un personaggio carismatico il cui unico difetto, a mio avviso, è il suo nome. Mi piace Isaac. Molto meno Ivan.
Molto meglio invece il nome dell'antagonista: Temosare. Sembra un demone egiziano.
La storia non si limita alla mera azione e le azioni dei singoli personaggi trovano spesso ragioni profonde. Il manga trova lo spazio per riflettere sul rapporto tra religione e male ed è così che scopriamo che il nostro Prete/Killer è anche un teologo. Nonosatante ciò il punto forte di Priest rimane l'azione, coniugata in modalità davvero inusuali.
A creare un clima non convenzionale contribuisce molto anche il disegno, squadrato e pesante quanto espressivo e sui generis.
Vi sono però anche dei punti deboli. L'opera da l'impressione di non aver trovato la quadratura del cerchio, procede per alti e bassi e produce degli strani movimenti nell'immedesimazione (forse questa è una cosa che succede solo a me, boh). Voglio dire che se con alte opere sono completamente assorto, quì invece ho sempre chiara consapevolezza di star leggendo un manga - pardon- un Manhwa.
Buona, la consiglio per gli ottimi spunti che è in grado di produrre.
Vi è un'idea nella mente di ogni autore, un pensiero fisso capace di portare le persone a percorrere vie alquanto rischiose, che in pochi hanno il coraggio e le capacità di portare avanti: creare un'opera d'arte. Indubbiamente il giovane Hyung Min-Woo, timido quanto talentuoso autore coreano, a pensieri del genere neanche ci passava vicino, eppure a tale traguardo in qualche modo c'è arrivato. Nel 2002, attraverso Daiwon, pubblica la sua prima, e a tutt'ora migliore, opera: "Priest".
Ambientato in un Far West cupo e violento, Hyung Min-Woo utilizza la tecnica del viaggio della memoria per raccontare le drammatiche vicende di Ivan Isaak, giovane prete che suo malgrado si ritrova coinvolto in una guerra secolare fra bene e male. Figlio adottivo di un latifondista, il giovane Ivan si ritrova subito a dover fare i conti con una realtà diversa da quella da lui vissuta in precedenza, a iniziare dal rapporto di gelosia/amore che la sorellastra Jenna nutre nei suoi confronti. Con il passare degli anni il legame fra i due giovani si intensifica fino a diventare amore, ma la volontà del patriarca prevale costringendo il giovane Ivan ad intraprendere la via del sacerdozio onde evitare un'incestuosa relazione tra fratellastri. Gli anni passano, Mr. Isaak muore e Ivan torna a casa dopo anni di lontananza, trovando la sola Jenna ad occuparsi delle proprietà di famiglia. Ivan pero' non è tornato per puro piacere personale, ma per studiare un antico manufatto ritrovato nelle vicinanze della sua vecchia dimora: la Domus Forata. Il monolitico manufatto altro non è che una tomba in cui sono segregrati gli spiriti del demone Temosare e del suo carceriere, l'inquisitore Vessiel Gavar. Ignorando il contenuto della Domus Forata, Ivan riesce nel tentativo di scioglierne il sigillo liberando così l'anima di Temosare, ma a caro prezzo: il sangue e la vita di Jenna. Risvegliato, Temosare fra strage dei presenti e
dopo una serrata quanto breve battaglia, Ivan si ritrova moribondo ed impotente dinanzi agli eventi da lui stesso scatenati. In suo aiuto interviene Vessiel, il cui spirito viene liberato assieme a Temosare, che in cambio del proprio potere reclama il controllo sul corpo Ivan. Temosare fugge soccorso da altri demoni suoi discepoli profetizzando un nuovo incontro fra lui, Vessiel ed il giovane Ivan. Resosi conto del fatto di essere diventato a tutti gli effetti un non-morto, Ivan decide di intraprendere un viaggio alla ricerca di Temosare e dei suoi discepoli affinchè la morte di Jenna sia vendicata.
In questo scenario apocalittico Hyung Min-Woo disegna un affresco di personaggi dal passato drammatico, soffermandosi in particolar modo sui monolighi interiori e le considerazioni sul significato della fede, dell'aldidà e dell'esistenza stessa di Dio. Fra i personaggi più riusciti troviamo indubbiamente Ivan, protagonista straziante la cui umanità è legata ad un fragile filo che gli impedisce di cadere nella più totale dannazione, seguito a ruota dall'antagonista per eccellenza Temosare, novello Lucifero desideroso di sfidare Dio umiliando la sua creazione preferita, l'uomo. Altrettanto ben caratterizzati sono i personaggi secondari che, ognuno a modo suo, ha varie storie da raccontare (Netraphim l'agnello sacrificale, Archmode il caduto che vuole riavere la grazia divina, Jamad l'ambasciatore del signore oscuro e Vessiel l'inquisitore che ha votato la propria vita alla distruzione del male diventando egli stesso parte di esso) tutte incastonate in un affresco cupo, pessimista, decadente, in cui il senso di oppressione e di impotenza è costante dinanzi ai piani oscuri di chi tesse le tele del destino umano. Ed è proprio questo senso di impotenza ad avvincere in "Priest", quel qualcosa in più capace di far sì che il lettore empatizzi con i personaggi e non desideri altro che vedere il proseguio della storia, speranzoso che i loro destini possano essere cambiati in un modo o nell'altro. Molto curato è anche il tratto (inizialmente pulito e limpido poi impulsivo, irruento e talvolta grezzo), capace di trasmettere al lettore i tormenti dei protagonisti fin nel minimo dettaglio.
Attualmente il manwha è sospeso e Hyung Min-Woo non sembra intenzionato a voler proseguire "Priest" per un bel po' di tempo. Le ragioni di tale scelta sono ancora ignote e probabilmente l'opera non vedrà mai il giusto epilogo. Non ci resta che godere fino all'ultima pagina pubblicata ad oggi questo capolavoro, croce e delizia di chi in un manwha cerca qualcosa di più profondo di un disegno accurato o di una storia piena d'azione.
Ambientato in un Far West cupo e violento, Hyung Min-Woo utilizza la tecnica del viaggio della memoria per raccontare le drammatiche vicende di Ivan Isaak, giovane prete che suo malgrado si ritrova coinvolto in una guerra secolare fra bene e male. Figlio adottivo di un latifondista, il giovane Ivan si ritrova subito a dover fare i conti con una realtà diversa da quella da lui vissuta in precedenza, a iniziare dal rapporto di gelosia/amore che la sorellastra Jenna nutre nei suoi confronti. Con il passare degli anni il legame fra i due giovani si intensifica fino a diventare amore, ma la volontà del patriarca prevale costringendo il giovane Ivan ad intraprendere la via del sacerdozio onde evitare un'incestuosa relazione tra fratellastri. Gli anni passano, Mr. Isaak muore e Ivan torna a casa dopo anni di lontananza, trovando la sola Jenna ad occuparsi delle proprietà di famiglia. Ivan pero' non è tornato per puro piacere personale, ma per studiare un antico manufatto ritrovato nelle vicinanze della sua vecchia dimora: la Domus Forata. Il monolitico manufatto altro non è che una tomba in cui sono segregrati gli spiriti del demone Temosare e del suo carceriere, l'inquisitore Vessiel Gavar. Ignorando il contenuto della Domus Forata, Ivan riesce nel tentativo di scioglierne il sigillo liberando così l'anima di Temosare, ma a caro prezzo: il sangue e la vita di Jenna. Risvegliato, Temosare fra strage dei presenti e
dopo una serrata quanto breve battaglia, Ivan si ritrova moribondo ed impotente dinanzi agli eventi da lui stesso scatenati. In suo aiuto interviene Vessiel, il cui spirito viene liberato assieme a Temosare, che in cambio del proprio potere reclama il controllo sul corpo Ivan. Temosare fugge soccorso da altri demoni suoi discepoli profetizzando un nuovo incontro fra lui, Vessiel ed il giovane Ivan. Resosi conto del fatto di essere diventato a tutti gli effetti un non-morto, Ivan decide di intraprendere un viaggio alla ricerca di Temosare e dei suoi discepoli affinchè la morte di Jenna sia vendicata.
In questo scenario apocalittico Hyung Min-Woo disegna un affresco di personaggi dal passato drammatico, soffermandosi in particolar modo sui monolighi interiori e le considerazioni sul significato della fede, dell'aldidà e dell'esistenza stessa di Dio. Fra i personaggi più riusciti troviamo indubbiamente Ivan, protagonista straziante la cui umanità è legata ad un fragile filo che gli impedisce di cadere nella più totale dannazione, seguito a ruota dall'antagonista per eccellenza Temosare, novello Lucifero desideroso di sfidare Dio umiliando la sua creazione preferita, l'uomo. Altrettanto ben caratterizzati sono i personaggi secondari che, ognuno a modo suo, ha varie storie da raccontare (Netraphim l'agnello sacrificale, Archmode il caduto che vuole riavere la grazia divina, Jamad l'ambasciatore del signore oscuro e Vessiel l'inquisitore che ha votato la propria vita alla distruzione del male diventando egli stesso parte di esso) tutte incastonate in un affresco cupo, pessimista, decadente, in cui il senso di oppressione e di impotenza è costante dinanzi ai piani oscuri di chi tesse le tele del destino umano. Ed è proprio questo senso di impotenza ad avvincere in "Priest", quel qualcosa in più capace di far sì che il lettore empatizzi con i personaggi e non desideri altro che vedere il proseguio della storia, speranzoso che i loro destini possano essere cambiati in un modo o nell'altro. Molto curato è anche il tratto (inizialmente pulito e limpido poi impulsivo, irruento e talvolta grezzo), capace di trasmettere al lettore i tormenti dei protagonisti fin nel minimo dettaglio.
Attualmente il manwha è sospeso e Hyung Min-Woo non sembra intenzionato a voler proseguire "Priest" per un bel po' di tempo. Le ragioni di tale scelta sono ancora ignote e probabilmente l'opera non vedrà mai il giusto epilogo. Non ci resta che godere fino all'ultima pagina pubblicata ad oggi questo capolavoro, croce e delizia di chi in un manwha cerca qualcosa di più profondo di un disegno accurato o di una storia piena d'azione.
Forse la più bella serie mai stata creata, sia dal punto di vista narrativo che da quello del disegno (l'orientale più "bonelliano" del panorama)...peccato sia stata interrotta, ma forse l'argomento trattato era troppo forte, specialmente in un paese sfacciatamente cattolico e perbenista come il nostro...la vicenda potrebbe sembrare banale ma spesso, fine lettura di un volume, mi sono ritrovato a pormi vari interrogativi su Dio. Pur trattandosi di un'opera grandiosa, non mi sento però di consigliarne la lettura, dato che l'amaro rimanente in bocca per la sua incompiutezza è troppo, a parte a chi ha avuto la "sventura" di guardare il film tratto da esso, giusto per rendersi conto di quanto un capolavoro possa essere maltrattato dai signori della celluloide...
Volevo attendere di leggere tutti i volumetti usciti fin adesso, ma non ho resistito! Dovevo recensire assolutamente questo stupendo manhwa!
Massimo voto in tutto e per tutto! Quale luogo migliore del leggendario Far West per narrare le vicende di Ivan Isaak, prete che ha rinnegato la fede in Dio e che si trova a lottare contro fedeli, eretici, demoni, e qualsiasi cosa o persona che gli metta i bastoni tra le ruote?
L'atmosfera che traspare per tutto il corso del manhwa è qualcosa di spettacolare, vi terrà col fiato sospeso pagina dopo pagina, inoltre le pagine nere sono davvero una novità più che apprezzabile.
Nulla da dire anche sul lato estetico del manga, come sempre J-Pop non lo trascura mai, vedi le sovracopertine molto belle ed eleganti.
Unica pecca (e non proprio una pecca) è che visto il genere del manga molto esoterico e a tratti blasfemo, deve essere seguito con la massima attenzione, perché non si parla di atti quotidiani ma di religione e anti-religione, credenti ed eretici, demoni e cacciatori. Una lettura non proprio leggera ma basta un po' di dedizione in più e vi assicuro che non ve ne pentirete!
Voto 10 su 10!
Massimo voto in tutto e per tutto! Quale luogo migliore del leggendario Far West per narrare le vicende di Ivan Isaak, prete che ha rinnegato la fede in Dio e che si trova a lottare contro fedeli, eretici, demoni, e qualsiasi cosa o persona che gli metta i bastoni tra le ruote?
L'atmosfera che traspare per tutto il corso del manhwa è qualcosa di spettacolare, vi terrà col fiato sospeso pagina dopo pagina, inoltre le pagine nere sono davvero una novità più che apprezzabile.
Nulla da dire anche sul lato estetico del manga, come sempre J-Pop non lo trascura mai, vedi le sovracopertine molto belle ed eleganti.
Unica pecca (e non proprio una pecca) è che visto il genere del manga molto esoterico e a tratti blasfemo, deve essere seguito con la massima attenzione, perché non si parla di atti quotidiani ma di religione e anti-religione, credenti ed eretici, demoni e cacciatori. Una lettura non proprio leggera ma basta un po' di dedizione in più e vi assicuro che non ve ne pentirete!
Voto 10 su 10!
Ivan Isaak era un prete, ma un giorno si lasciò trascinare in qualcosa che non avrebbe mai dovuto considerare... adesso ha abbandonato la via di Dio e si ritrova in un lungo cammino di vendetta e odio costretto anche da "qualcuno" più grande di lui. Ecco questa è l'incipit su cui si basa Priest, che è a mio parere un vero capolavoro.
Più di questo non voglio rivelare, in quanto la storia che anima questo manhwa è semplicemente stupenda e piena di rivelazioni che tengono il lettore incollato ad ogni volumetto, dalla prima all'ultima pagina, ed ogni altra mia descrizione aggiuntiva potrebbe risultare uno spoiler.
L'ambientazione è il far west, come siamo abituati a vederlo nei vecchi film, con il nostro protagonista impegnato a viaggiare da una città ad un altra per compiere il suo destino.
Il tratto è la parte che colpisce di più di quest'opera, molto squadrato e sempre su sfondo nero, quasi come fosse inciso; questo dona a tutta l'opera un atmosfera cupa e tetra degna delle azioni e del pensiero del nostro Ivan.
Non c'è molto altro da dire, la storia per il momento è arrivata a 16 volumi (interrotti dall'autore temporaneamente) ognuno dei quali ha un preciso scopo narrativo, niente è lasciato al caso. Si rivela comunque una lettura piuttosto complicata in quanto si svolge continuamente in diversi scorci temporali (passato, presente e futuro) per poter chiarire meglio al lettore alcuni passaggi altrimenti impossibili da recepire. A complicare le cosa c'è anche la vasta struttura e il gran numero dei personaggi che si incontrano di volta in volta. Ma è anche questo a far sgranare gli occhi e far leggere tutto d'un fiato questo manhwa, un vero capolavoro dove niente è mai scontato o noioso. Consigliatissimo, non ve ne pentirete!
Più di questo non voglio rivelare, in quanto la storia che anima questo manhwa è semplicemente stupenda e piena di rivelazioni che tengono il lettore incollato ad ogni volumetto, dalla prima all'ultima pagina, ed ogni altra mia descrizione aggiuntiva potrebbe risultare uno spoiler.
L'ambientazione è il far west, come siamo abituati a vederlo nei vecchi film, con il nostro protagonista impegnato a viaggiare da una città ad un altra per compiere il suo destino.
Il tratto è la parte che colpisce di più di quest'opera, molto squadrato e sempre su sfondo nero, quasi come fosse inciso; questo dona a tutta l'opera un atmosfera cupa e tetra degna delle azioni e del pensiero del nostro Ivan.
Non c'è molto altro da dire, la storia per il momento è arrivata a 16 volumi (interrotti dall'autore temporaneamente) ognuno dei quali ha un preciso scopo narrativo, niente è lasciato al caso. Si rivela comunque una lettura piuttosto complicata in quanto si svolge continuamente in diversi scorci temporali (passato, presente e futuro) per poter chiarire meglio al lettore alcuni passaggi altrimenti impossibili da recepire. A complicare le cosa c'è anche la vasta struttura e il gran numero dei personaggi che si incontrano di volta in volta. Ma è anche questo a far sgranare gli occhi e far leggere tutto d'un fiato questo manhwa, un vero capolavoro dove niente è mai scontato o noioso. Consigliatissimo, non ve ne pentirete!
In realta di volumetti ce ne sono 16, li ho letti tutti sono da paura,il piu bel fumeto che abbia mai letto! COMPLIMENTI ALL AUTORE. Soprattutto la figura del prete protagonista è veramente da sballo, si distingue dagli altri fumetti per l'originalità della storia... peccato che ce ne siano stati cosi pochi, ma ha anche un lato positivo: essendocene pochi sara più ricercato e accrescerà il suo valore.
Secondo me questo manhwa è stato troppo linciato.
Lo stile non può essere comparato con nessun'altro manhwa in circolo, secondo me è un nuovo stile e le pagine nere contribuiscono a dare un'atmosfera molto suggestiva al tutto.
Gli argomenti del fumetto sono molto innovativi e nel complesso la storia è accattivante e si legge che è un piacere. Questo è il fumetto più bello che ho mai letto.
Lo stile non può essere comparato con nessun'altro manhwa in circolo, secondo me è un nuovo stile e le pagine nere contribuiscono a dare un'atmosfera molto suggestiva al tutto.
Gli argomenti del fumetto sono molto innovativi e nel complesso la storia è accattivante e si legge che è un piacere. Questo è il fumetto più bello che ho mai letto.
Il mio manwha preferito. Un fumetto tanto originale quanto controverso. I temi trattati sono forti, i dialoghi da ricordare, e il disegno graffiante rende moltissimo. Un'opera cupa drammatica, quasi eretica e un protagonista che deve affrontare dei e diavoli sono ciò che caratterizzano quest'opera. Fortemente consigliata la sua lettura!
Sono felice di sapere che (sembra) ne faranno un film, spero senza commettere gli stessi errori: basarsi su un'idea stravista non è grave, ma contarci troppo sì, inoltre interi volumi di massacri continui diventano noiosi alla svelta ed anche i tormenti esistenziali del protagonista stuccano.
E purtroppo difficilmente la parte migliore di questo manhwa potrà essere nel film, ovvero l'eccezionale disegno, spigoloso, stilizzato ma efficace e dinamico, con eccellenti effetti realizzati più a mano che con il solito ed ingombrante computer.
E purtroppo difficilmente la parte migliore di questo manhwa potrà essere nel film, ovvero l'eccezionale disegno, spigoloso, stilizzato ma efficace e dinamico, con eccellenti effetti realizzati più a mano che con il solito ed ingombrante computer.
Priest è probabilmente il manwha più originale dell'ultimo decennio, e lo si capisce sin dalle prime vignette del primo volume.
L'opera narra del viaggio nell'incubo del sacerdote americano Ivan Isaacs,il quale vuole vendicarsi della morte della sua amata per opera degli angeli ribelli a Dio
Il suo unico vero alleato in questa crociata sanguinaria è Vessiel, un potente fantasma demoniaco il cui spirito convive con quello di Ivan, il quale anch'egli si vide privato della persona a lui più cara per colpa dei sanguinari angeli.
La narrazione della tragedia di Ivan è sempre fluida e scorrevole, non mancano dialoghi profondi sul rapporto Dio/angeli/uomini/libero arbitrio come anche accattivanti scene d'azione, il tutto inserito armoniosamente in un complesso mosaico che si snoda cronologiacamente in varie epoche (dal rinascimento europeo di Vessiel, al Far West di Ivan, sino ai nostri giorni).
il tratto dell'autore è uno dei più originali visti nel panorama del fumetto asiatico: stilizzato ma mai approssimativo ed addirittura esasperatamente espressivo.
Particolarissime sono anche le scelte cromatiche dell'autore, sempre capaci di infondere un senso di cupezza ad ogni scena, scelte le quali ben riflettono il sentimento di orrore e disperazione che pervade ogni aspetto di questa tragica storia.
L'opera narra del viaggio nell'incubo del sacerdote americano Ivan Isaacs,il quale vuole vendicarsi della morte della sua amata per opera degli angeli ribelli a Dio
Il suo unico vero alleato in questa crociata sanguinaria è Vessiel, un potente fantasma demoniaco il cui spirito convive con quello di Ivan, il quale anch'egli si vide privato della persona a lui più cara per colpa dei sanguinari angeli.
La narrazione della tragedia di Ivan è sempre fluida e scorrevole, non mancano dialoghi profondi sul rapporto Dio/angeli/uomini/libero arbitrio come anche accattivanti scene d'azione, il tutto inserito armoniosamente in un complesso mosaico che si snoda cronologiacamente in varie epoche (dal rinascimento europeo di Vessiel, al Far West di Ivan, sino ai nostri giorni).
il tratto dell'autore è uno dei più originali visti nel panorama del fumetto asiatico: stilizzato ma mai approssimativo ed addirittura esasperatamente espressivo.
Particolarissime sono anche le scelte cromatiche dell'autore, sempre capaci di infondere un senso di cupezza ad ogni scena, scelte le quali ben riflettono il sentimento di orrore e disperazione che pervade ogni aspetto di questa tragica storia.