I Fiori del Male
“I fiori del male”, titolo azzeccatissimo per quest'opera, è un manga che coinvolge profondamente, e al quale è difficile trovare difetti. Partiamo dalla trama: di storie d'amore tra fratelli se ne trovano parecchie, ma in questo caso vi assicuro che il modo in cui viene trattato il tema dell'incesto è talmente realistico e profondo da non poter essere soggetto a facili paragoni con altre serie.
Il rapporto tra Se Wa e Se Joon è morboso, ossessivo, pieno di angoscia e sofferenza. Benché inizialmente sembri che sia più Se Joon a subire la morbosità della sorella, combattuto tra l'affetto che nutre per lei e la paura di essere giudicato male dagli altri, dopo i primi volumi la situazione prenderà una piega diversa, soprattutto dopo la crescita del rapporto tra Se Wa e il compagno di classe Ki Hoon.
I colpi di scena non mancheranno, compreso il finale. Per quanto riguarda i disegni, i personaggi sono splendidi; figure allungate e visi da bambola. L'unica pecca, a mio parere, è un po' la loro espressività nelle situazioni più 'divertenti'. Le ambientazioni sono curatissime, e aiutano ad accentuare l'atmosfera cupa dell'opera.
Non do un 10 semplicemente per una questione di gusto personale: avrei gradito un finale diverso (anche se sono consapevole che già dal titolo non avrei dovuto aspettarmelo diversamente), e qualche dialogo più approfondito, ma obbiettivamente questo manhwa è una chicca, a mio parere da avere assolutamente nella propria libreria.
Il rapporto tra Se Wa e Se Joon è morboso, ossessivo, pieno di angoscia e sofferenza. Benché inizialmente sembri che sia più Se Joon a subire la morbosità della sorella, combattuto tra l'affetto che nutre per lei e la paura di essere giudicato male dagli altri, dopo i primi volumi la situazione prenderà una piega diversa, soprattutto dopo la crescita del rapporto tra Se Wa e il compagno di classe Ki Hoon.
I colpi di scena non mancheranno, compreso il finale. Per quanto riguarda i disegni, i personaggi sono splendidi; figure allungate e visi da bambola. L'unica pecca, a mio parere, è un po' la loro espressività nelle situazioni più 'divertenti'. Le ambientazioni sono curatissime, e aiutano ad accentuare l'atmosfera cupa dell'opera.
Non do un 10 semplicemente per una questione di gusto personale: avrei gradito un finale diverso (anche se sono consapevole che già dal titolo non avrei dovuto aspettarmelo diversamente), e qualche dialogo più approfondito, ma obbiettivamente questo manhwa è una chicca, a mio parere da avere assolutamente nella propria libreria.
Un manhwa fantastico!
Desideravo leggere una storia d'amore impossibile, intensa, drammatica , che colpisse al cuore.
Ed eccola qua. Questo signori, è un autentico gioiellino.
Di opere così se ne vedono poche.
Non tanto per la trama (l'amore incestuoso tra fratelli non è una novità, è stato trattato varie volte), quanto per il modo in cui è sviluppata la trama e i personaggi.
Sewa e Sejoon sono gemelli moooolto speciali. Sono legati da un sentimento che va oltre l'amore fraterno. All'insaputa dei genitori, essi vivono come un mondo a parte, un'intesa speciale che solo loro posso condividere. E nessun'altro al mondo.
Questo è il clima che pervade quasi tutto il manhwa.
Sejoon è un ragazzo dal carattere enigmantico, che tuttavia conduce una vita semplice con la fidanzata, e vicino a lui, splende la sorella gemella Sewa, bellissima, gelida e indifferente nei confronti di chiunque salvo che per il fratello, per cui è ossessivamente protettiva e amorevole. La sua ossessione per lui scuote molti compagni di classe, lei è determinata a rivendicare il suo amore e non se ne vergogna a mostrarlo orgogliosamente a chiunque. E' gelosa, vendicativa. Per molti versi antipatica, ma non c'è nulla da fare, non si può non rimanere ammaliati dal suo singolare fascino carismatico. Dal suo sguardo deciso e penetrante.
E chi sarà veramente il misterioso Kihoon? Quel ragazzo solare e socievole all'apparenza ma che in realtà sembra conoscere molto bene i due gemelli e vuole a tutti i costi avvicinarsi a loro?
La trama è accattivante, non cade mai nel banale. Davvero ben strutturata.
I disegni sono divini, a volte evocativi, gli sguardi intensi.Dal punto di vista grafico, i personaggi ben proporzionati, gli sfondi curati.
La JPOP ha fatto una splendida edizione con sovracopertine meravigliose e le prime pagine a colori. Un'edizione che dà il giusto tocco elegante e curato per una serie così bella.
Lo consiglio vivamente a chi ama le storie d'amore difficili e intense, struggenti, ricche di colpi di scena e mistero.
Un gioiello davvero.
Non potevo mettere meno di 9,5. E vale sia per la trama che per i disegni.
Desideravo leggere una storia d'amore impossibile, intensa, drammatica , che colpisse al cuore.
Ed eccola qua. Questo signori, è un autentico gioiellino.
Di opere così se ne vedono poche.
Non tanto per la trama (l'amore incestuoso tra fratelli non è una novità, è stato trattato varie volte), quanto per il modo in cui è sviluppata la trama e i personaggi.
Sewa e Sejoon sono gemelli moooolto speciali. Sono legati da un sentimento che va oltre l'amore fraterno. All'insaputa dei genitori, essi vivono come un mondo a parte, un'intesa speciale che solo loro posso condividere. E nessun'altro al mondo.
Questo è il clima che pervade quasi tutto il manhwa.
Sejoon è un ragazzo dal carattere enigmantico, che tuttavia conduce una vita semplice con la fidanzata, e vicino a lui, splende la sorella gemella Sewa, bellissima, gelida e indifferente nei confronti di chiunque salvo che per il fratello, per cui è ossessivamente protettiva e amorevole. La sua ossessione per lui scuote molti compagni di classe, lei è determinata a rivendicare il suo amore e non se ne vergogna a mostrarlo orgogliosamente a chiunque. E' gelosa, vendicativa. Per molti versi antipatica, ma non c'è nulla da fare, non si può non rimanere ammaliati dal suo singolare fascino carismatico. Dal suo sguardo deciso e penetrante.
E chi sarà veramente il misterioso Kihoon? Quel ragazzo solare e socievole all'apparenza ma che in realtà sembra conoscere molto bene i due gemelli e vuole a tutti i costi avvicinarsi a loro?
La trama è accattivante, non cade mai nel banale. Davvero ben strutturata.
I disegni sono divini, a volte evocativi, gli sguardi intensi.Dal punto di vista grafico, i personaggi ben proporzionati, gli sfondi curati.
La JPOP ha fatto una splendida edizione con sovracopertine meravigliose e le prime pagine a colori. Un'edizione che dà il giusto tocco elegante e curato per una serie così bella.
Lo consiglio vivamente a chi ama le storie d'amore difficili e intense, struggenti, ricche di colpi di scena e mistero.
Un gioiello davvero.
Non potevo mettere meno di 9,5. E vale sia per la trama che per i disegni.
Fin dalla nascita, Sejoon e Sewa sono sempre stati uniti e speciali l'uno per l'altra. Questo perché, essendo gemelli, hanno vissuto gran parte della loro vita insieme. Tuttavia, anche se i due si somigliano molto fisicamente, i loro caratteri divergono. Se da una parte c'è il popolare Sejoon, il quale tiene in particolar modo all'apparenza ed è amato da tutti nonostante abbia un comportamento enigmatico, dall'altra risplende la sorella gemella Sawa, tanto bella quanto fredda agli occhi altrui, per questo viene spesso definita dai compagni di scuola come una persona altezzosa e instabile. Il rapporto che lo lega al fratello è morboso nonché difficile in quanto Sawa è ossessionata da lui, tanto che diventa gelosa quando lo vede circondato dalla gente perché vorrebbe tenerselo tutto per sé, dormirci la notte e baciarlo come se fosse la cosa più naturale del mondo; ma Sejoon non è dello stesso parere, si rende conto che bisogna fare qualcosa per questa malsana relazione, però non riesce del tutto a rifiutare la fissazione della sorella. Qual è sarà il loro destino, che cosa ne sarà di questo amore proibito?
Dopo averci stupito con "Love Story - la seduzione è più intrigante dell'amore", la sua prima opera di debutto in Italia, Lee Hyon Sook torna a parlare di temi tabù nella nostra società. Stavolta non ci si concentra più sulla relazione tra insegnante e allievo, bensì sull'amore tra consanguinei. Il manhwa, a giudicare dalle introduzioni iniziali dell'autrice, pare che abbia fatto scalpore in Corea. Eppure è proprio perché l'opera tratta la faccenda in modo coerente e senza perbenismi che lo rende affascinante rispetto alle altre produzioni analoghe. Difatti, tra le qualità migliori dei lavori della manhwaga, è che pur basandosi su incipit magari non troppo originali ha la capacità di renderli interessanti grazie all'abilità di narrare in modo personale, criptico e assai elegante.
Il titolo "I fiori del male" è ispirato alla celeberrima opera di Charles Baudelaire (Les fleurs du mal), in particolare è stato un passo del componimento Le litanie di Satana a colpire l'autrice, per cui poi ha dato origine al nome del suo fumetto.
Dacché si parla di incesto, l'atmosfera che pervade le pagine è abbastanza cupa e drammatica, come si può evincere dalle espressioni dei protagonisti raffigurati nelle copertine, tutte molto gelide e penetranti, quasi da incutere soggezione ma anche incertezza. In quest'opera, infatti, oltre all'inquietudine delle psicologie c'è spazio anche per i misteri, misteri che subentrano con l'arrivo di Kihoon, un amico d'infanzia di Sejoon e Sewa con cui giocavano alle elementari. Sarà lui a porsi le domande per noi lettori: perché i gemelli non possono fare educazione fisica? per quale motivo Sawa è così attaccata al fratello? perché costui non fa altro che contraddirsi? Ed è sempre lui a creare ulteriori sospetti all'interno della storia, per esempio cos'è successo veramente quando erano bambini e quale ruolo ha il padre dei gemelli. Dunque il terzo incomodo saprà rinsavire Sawa, della quale si innamora, o peggiorerà la situazione finendo nell'ombra? Non tutto è così semplice, per nessuno, neanche per Siyeon che da fidanzata di Sejoon si accorge di essere meno importante della sua sorella gemella, ma nonostante tutto decide comunque di stargli accanto.
A spezzare un po' gli eventi seri vengono introdotti nelle vignette qualche disegno in deformed durante le scene più leggere, soprattutto nei momenti dedicati a Sawa e Kihoon, e dall'amico di quest'ultimo con la capigliatura afro, detto Jackson. In sette volumi, vediamo come tutto può essere coinvolgente in base a un gioco aleatorio di sguardi, gesti, bugie, ossessioni. Sawa è viziata, capricciosa, un po' immatura ed egoista, ma è l'unica ad essere sincera e solo suo fratello sa come capirla, benché lui si dimostri indifferente ma anche molto combattuto. Anche tutti gli altri personaggi hanno un ruolo ben definito e che riservano delle sorprese, ogni rapporto rappresentato ha i suoi sviluppi e una fine. Un lieve disappunto va ai genitori però, i quali pur essendo presenti e vedendo come sono appiccicati i propri figli, si preoccupano ma pare che non realizzino o non vogliano arrivarci. Probabilmente è perché sono comprensivi o semplicemente troppo fiduciosi nei loro confronti.
I bellissimi disegni contribuiscono a rendere la trama più intrigante, sia le cover che le illustrazioni a colori previsti nell'edizione JPOP sono impressionanti. Il tratto è divino, perfino nella disposizione delle tavole che oscillano tra il reale e l'onirico. Anche le più piccole imperfezioni come qualche difetto nei profili riescono a risultare perfette nel loro complesso. Solo nell'ultimo volume si notano palesemente delle imprecisioni e approssimazioni per quanto riguarda il lato grafico con fondali meno curati dei precedenti. Ma niente di inaudito, tutto il resto è accattivante.
Leggendo molti manga e manhwa, ho constato negli anni che quest'ultimi sono più lenti e riflessivi, ma non per questo meno belli, anzi talvolta come in questo caso possono essere dei pregi che mi hanno fatto apprezzare meglio la suddetta opera. Non è facile, inoltre, creare un finale soddisfacente per quei lavori con contenuti delicati e pretenziosi, perché sì, la conclusione de "I fiori del male" non poteva terminare diversamente, poiché è stato efficace e in linea con quanto abbiamo visto finora, ma soprattutto è il fatto che non è un finale commerciale e con falsi moralismi come si tende a cadere in questo tipo di storie. Si può dire che è il primo fumetto che tratta di legami morbosi come quello tra famigliari ad avermi colpita particolarmente, anche se c'è più di questo.
Dopo averci stupito con "Love Story - la seduzione è più intrigante dell'amore", la sua prima opera di debutto in Italia, Lee Hyon Sook torna a parlare di temi tabù nella nostra società. Stavolta non ci si concentra più sulla relazione tra insegnante e allievo, bensì sull'amore tra consanguinei. Il manhwa, a giudicare dalle introduzioni iniziali dell'autrice, pare che abbia fatto scalpore in Corea. Eppure è proprio perché l'opera tratta la faccenda in modo coerente e senza perbenismi che lo rende affascinante rispetto alle altre produzioni analoghe. Difatti, tra le qualità migliori dei lavori della manhwaga, è che pur basandosi su incipit magari non troppo originali ha la capacità di renderli interessanti grazie all'abilità di narrare in modo personale, criptico e assai elegante.
Il titolo "I fiori del male" è ispirato alla celeberrima opera di Charles Baudelaire (Les fleurs du mal), in particolare è stato un passo del componimento Le litanie di Satana a colpire l'autrice, per cui poi ha dato origine al nome del suo fumetto.
Dacché si parla di incesto, l'atmosfera che pervade le pagine è abbastanza cupa e drammatica, come si può evincere dalle espressioni dei protagonisti raffigurati nelle copertine, tutte molto gelide e penetranti, quasi da incutere soggezione ma anche incertezza. In quest'opera, infatti, oltre all'inquietudine delle psicologie c'è spazio anche per i misteri, misteri che subentrano con l'arrivo di Kihoon, un amico d'infanzia di Sejoon e Sewa con cui giocavano alle elementari. Sarà lui a porsi le domande per noi lettori: perché i gemelli non possono fare educazione fisica? per quale motivo Sawa è così attaccata al fratello? perché costui non fa altro che contraddirsi? Ed è sempre lui a creare ulteriori sospetti all'interno della storia, per esempio cos'è successo veramente quando erano bambini e quale ruolo ha il padre dei gemelli. Dunque il terzo incomodo saprà rinsavire Sawa, della quale si innamora, o peggiorerà la situazione finendo nell'ombra? Non tutto è così semplice, per nessuno, neanche per Siyeon che da fidanzata di Sejoon si accorge di essere meno importante della sua sorella gemella, ma nonostante tutto decide comunque di stargli accanto.
A spezzare un po' gli eventi seri vengono introdotti nelle vignette qualche disegno in deformed durante le scene più leggere, soprattutto nei momenti dedicati a Sawa e Kihoon, e dall'amico di quest'ultimo con la capigliatura afro, detto Jackson. In sette volumi, vediamo come tutto può essere coinvolgente in base a un gioco aleatorio di sguardi, gesti, bugie, ossessioni. Sawa è viziata, capricciosa, un po' immatura ed egoista, ma è l'unica ad essere sincera e solo suo fratello sa come capirla, benché lui si dimostri indifferente ma anche molto combattuto. Anche tutti gli altri personaggi hanno un ruolo ben definito e che riservano delle sorprese, ogni rapporto rappresentato ha i suoi sviluppi e una fine. Un lieve disappunto va ai genitori però, i quali pur essendo presenti e vedendo come sono appiccicati i propri figli, si preoccupano ma pare che non realizzino o non vogliano arrivarci. Probabilmente è perché sono comprensivi o semplicemente troppo fiduciosi nei loro confronti.
I bellissimi disegni contribuiscono a rendere la trama più intrigante, sia le cover che le illustrazioni a colori previsti nell'edizione JPOP sono impressionanti. Il tratto è divino, perfino nella disposizione delle tavole che oscillano tra il reale e l'onirico. Anche le più piccole imperfezioni come qualche difetto nei profili riescono a risultare perfette nel loro complesso. Solo nell'ultimo volume si notano palesemente delle imprecisioni e approssimazioni per quanto riguarda il lato grafico con fondali meno curati dei precedenti. Ma niente di inaudito, tutto il resto è accattivante.
Leggendo molti manga e manhwa, ho constato negli anni che quest'ultimi sono più lenti e riflessivi, ma non per questo meno belli, anzi talvolta come in questo caso possono essere dei pregi che mi hanno fatto apprezzare meglio la suddetta opera. Non è facile, inoltre, creare un finale soddisfacente per quei lavori con contenuti delicati e pretenziosi, perché sì, la conclusione de "I fiori del male" non poteva terminare diversamente, poiché è stato efficace e in linea con quanto abbiamo visto finora, ma soprattutto è il fatto che non è un finale commerciale e con falsi moralismi come si tende a cadere in questo tipo di storie. Si può dire che è il primo fumetto che tratta di legami morbosi come quello tra famigliari ad avermi colpita particolarmente, anche se c'è più di questo.
Questo manhwa tratta il tema spinoso dell'incesto, senza però cadere in facili stereotipi ma, anzi, delineando alla perfezione la psicologia di un tipico legame morboso (infatti, l'incesto non è nient'altro che questo).
Partiamo dai personaggi.
I protagonisti sono due fratelli gemelli di sesso opposto, Sejoon e Sewa, entrambi dotati di una bellezza fuori dal comune, ma legati in modo ossessivo l'uno all'altra.
All'inizio della storia, sembra che sia Sewa a soffrirne di più, infatti tormenta in tutti i modi la fidanzata del fratello, Siyeon, e spesso si comporta in modo folle solo per ricevere tutte per sé le attenzioni di Sejoon, non dando peso al fatto che i suoi atteggiamenti la facciano vedere come una psicopatica agli occhi degli altri poiché tutto il suo mondo ruota intorno al fratello. Ma durante l'evoluzione degli eventi comincerà a chiedersi se valga davvero la pena pensarla così.
Sejoon, invece, è un personaggio dall'atteggiamento più ambiguo, in quanto all'inizio viene mostrato diviso tra l'insofferenza verso l'amore ossessivo della sorella e l'accettazione volontaria di questo e incapace di ribellarsi alle pretese di Sewa perché è un ragazzo troppo dolce e gentile;, però quando un vecchio amico d'infanzia, Kihoon, si avvicinerà sempre di più alla sorella mostrerà un lato egoistico e spietato che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui...
Un altro personaggio interessante è Kihoon, l'amico d'infanzia dei gemelli, che a prima vista può sembrare il classico adolescente allegro e spensierato, ma man mano che la storia procederà si capirà che nasconde numerosi segreti e che ha avvicinato i gemelli per dei precisi motivi...
Invece, Siyeon, la ragazza di Sejoon, non ha niente d'interebssante se non che ad un certo punto della trama comincia a domandarsi se il suo amore per Sejoon è tale da farle sopportare tutte le angherie di Sewa e di essere sempre seconda a lei nel cuore di Sejoon.
Ma l'autrice non si è solo dimostrata brava a delineare psicologie realistiche, ma anche a creare notevole suspense e pathos senza essere patetica.
I disegni sono tipici dei fumetti per ragazze, infatti i corpi sono flessuosi e longilinei e gli sfondi vengono presentati solo quando sono assolutamente necessari, ma hanno un'aria così gotica e cupa che li rende perfetti per una storia di questo genere.
L'unica pecca per me è che in ogni volume si sottolinei come fossero identici da bambini Sejoon e Sewa, perché vi posso assicurare che i gemelli eterozigoti, di norma, non si somigliano più di due normali fratelli, e in alcuni casi possono anche non farlo. Infatti io ho un fratello gemello, ma tutti ci dicono sempre che non sembriamo neppure fratello e sorella dall'aspetto!
Partiamo dai personaggi.
I protagonisti sono due fratelli gemelli di sesso opposto, Sejoon e Sewa, entrambi dotati di una bellezza fuori dal comune, ma legati in modo ossessivo l'uno all'altra.
All'inizio della storia, sembra che sia Sewa a soffrirne di più, infatti tormenta in tutti i modi la fidanzata del fratello, Siyeon, e spesso si comporta in modo folle solo per ricevere tutte per sé le attenzioni di Sejoon, non dando peso al fatto che i suoi atteggiamenti la facciano vedere come una psicopatica agli occhi degli altri poiché tutto il suo mondo ruota intorno al fratello. Ma durante l'evoluzione degli eventi comincerà a chiedersi se valga davvero la pena pensarla così.
Sejoon, invece, è un personaggio dall'atteggiamento più ambiguo, in quanto all'inizio viene mostrato diviso tra l'insofferenza verso l'amore ossessivo della sorella e l'accettazione volontaria di questo e incapace di ribellarsi alle pretese di Sewa perché è un ragazzo troppo dolce e gentile;, però quando un vecchio amico d'infanzia, Kihoon, si avvicinerà sempre di più alla sorella mostrerà un lato egoistico e spietato che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui...
Un altro personaggio interessante è Kihoon, l'amico d'infanzia dei gemelli, che a prima vista può sembrare il classico adolescente allegro e spensierato, ma man mano che la storia procederà si capirà che nasconde numerosi segreti e che ha avvicinato i gemelli per dei precisi motivi...
Invece, Siyeon, la ragazza di Sejoon, non ha niente d'interebssante se non che ad un certo punto della trama comincia a domandarsi se il suo amore per Sejoon è tale da farle sopportare tutte le angherie di Sewa e di essere sempre seconda a lei nel cuore di Sejoon.
Ma l'autrice non si è solo dimostrata brava a delineare psicologie realistiche, ma anche a creare notevole suspense e pathos senza essere patetica.
I disegni sono tipici dei fumetti per ragazze, infatti i corpi sono flessuosi e longilinei e gli sfondi vengono presentati solo quando sono assolutamente necessari, ma hanno un'aria così gotica e cupa che li rende perfetti per una storia di questo genere.
L'unica pecca per me è che in ogni volume si sottolinei come fossero identici da bambini Sejoon e Sewa, perché vi posso assicurare che i gemelli eterozigoti, di norma, non si somigliano più di due normali fratelli, e in alcuni casi possono anche non farlo. Infatti io ho un fratello gemello, ma tutti ci dicono sempre che non sembriamo neppure fratello e sorella dall'aspetto!
L'amore è più forte di tutto? Riesce addirittura a superare le barriere della natura? Può sfidare e vincere le convinzioni sociali?
E' sempre un bene o a volte può diventare nocivo e tossico per le persone?
Sono questi i temi principali di questa particolare e angosciante storia, che affronta una tematica piuttosto forte e ai limiti della comprensione umana: l'incesto. I fiori del male, mai titolo fu più adeguato.
Sì, perchè i due protagonisti di questo manga sono Sejoon e Sewa, fratello e sorella gemelli eterozigoti, che nutrono reciprocamente un amore non solo fraterno, ma carnale e passionale, tenuto nascosto a tutti, soprattutto ai loro genitori, ovviamente.
Questi due ragazzi, a primo acchito, possono sembrare soltanto taciturni e misteriosi, al massimo timidi ed introversi, soprattutto Sewa che a causa delle sue tante stranezze è definita dai compagni di scuola come una folle, o peggio come una psicopatica, proprio a causa del suo attaccamento morboso e ossessivo nei confronti del fratello. Ma è davvero così?
In realtà, via via che la lettura procede, si comincia a prendere atto del fatto che i due ragazzi sono talmente sconvolti dai sentimenti che provano e così spaventati e scombussolati nel vivere una situazione assolutamente anormale, che la vita per loro non sarà più vita, ma si trasformerà in un vero inferno di dannazione e peccato. Un inferno interiore, in cui il confine tra chi è il lupo e chi è l'agnello diventa sfumato, labile, stravolgendo l'esistenza dei due gemelli e di coloro che hanno accanto.
Il principale tormento dei due protagonisti è rappresentato dall'impotenza dinanzi alla realtà: il fatto che siano fratelli gemelli e che, per questo motivo, non possono in alcun modo vivere il loro amore come invece è concesso a tutte le altre persone non uniti da vincoli di sangue, man mano comincerà a lenire il legame che da sempre ha unito l'uno all'altra, allontanandoli con immenso dolore e toccante prostrazione. Il senso di colpa, il disgusto, la pazzia, la violenza e la rabbia, la sofferenza e la tristezza, tutti sentimenti vissuti fino allo stremo e capaci di distruggere non solo il corpo, ma soprattutto l'anima di questi due poveri ragazzi, colpevoli di nutrire un amore oltre i limiti della normalità, della logica, della comprensione, portando inevitabilmente alla rovina.
La storia prosegue inserendo anche molti altri colpi di scena, che soprattutto nei volumi finali mi hanno praticamente sconvolta perché non avrei mai potuto immaginare uno svolgimento simile, anche se dai presupposti avevo immaginato come sarebbe stato il finale. Se devo essere sincera, nonostante l'inaccettabilità di questo amore incestuoso, non sono rimasta per nulla disgustata, come magari può capitare a chiunque altro legga questo manga. Sì, ammetto che l'amore dei due protagonisti è impossibile, anomalo, assolutamente vietato per la nostra società e per le leggi stesse di madre Natura, per non parlare poi delle religioni, non voglio entrare in merito ad argomenti troppo artificiosi e difficili da affrontare in questo momento... Ma penso che nonostante l'assurdità della situazione, possa capitare, soprattutto oggigiorno, un fenomeno strano di questo genere, mai dire mai nella vita e mai giudicare queste situazioni con cattiveria e crudeltà. In fondo, questi due ragazzi non hanno colpe, questo sentimento è nato spontaneo, oltre la loro volontà, talmente forte e distruttivo da riuscire a vincere le loro resistenze. Finiranno per non ostacolarlo ulteriormente, condannando entrambi all'eterna dannazione della loro anima e alla punizione di Dio che non tarderà ad arrivare.
Come molti altri, anch'io ho letto tutti i 7 volumi senza nemmeno accorgermene e in poco più di quattro ore, divorandone uno dopo l'altro senza mai stancarmi e senza mai saziarmi. La storia mi ha appassionata molto, non credevo fosse possibile ma la tematica ha suscitato in me una grandissima curiosità e voglia di conoscenza.
Il tutto è stato amplificato dalla bellezza e dalla delicatezza del tratto dell'autrice, che trovo davvero bellissimo, particolare, affascinante ed elegante.
I disegni rendono al meglio la dolcezza dei volti ma anche l'incisiva espressività degli sguardi e delle espressioni. Davvero uno stile unico, difficile da eguagliare, una vera libidine per gli occhi dei lettori.
La bravura dell'autrice sta soprattutto nella sua innata capacità di comunicare con la matita sentimenti reali, vivi. Da ogni singola espressione del viso, dalle curve del corpo, dalle atmosfere agrodolci e a tratti melodrammatiche, tutto diventa verosimile, credibile, vitale. A volte sembra quasi che i protagonisti siano persone già incontrate, già conosciute realmente, poiché davvero percettibile è il senso di concretezza che trasmettono i tratti e le tavole delle pagine.
Davvero un'opera meritevole, sotto tutti i punti di vista, che bisogna leggere almeno una volta per ampliare i proprio orizzonti e mettere tutte le nostre convinzioni in discussione, ponendosi tante domande e, perché no, modificare i nostri punti di vista in merito a tanti argomenti ancora tabù.
E' sempre un bene o a volte può diventare nocivo e tossico per le persone?
Sono questi i temi principali di questa particolare e angosciante storia, che affronta una tematica piuttosto forte e ai limiti della comprensione umana: l'incesto. I fiori del male, mai titolo fu più adeguato.
Sì, perchè i due protagonisti di questo manga sono Sejoon e Sewa, fratello e sorella gemelli eterozigoti, che nutrono reciprocamente un amore non solo fraterno, ma carnale e passionale, tenuto nascosto a tutti, soprattutto ai loro genitori, ovviamente.
Questi due ragazzi, a primo acchito, possono sembrare soltanto taciturni e misteriosi, al massimo timidi ed introversi, soprattutto Sewa che a causa delle sue tante stranezze è definita dai compagni di scuola come una folle, o peggio come una psicopatica, proprio a causa del suo attaccamento morboso e ossessivo nei confronti del fratello. Ma è davvero così?
In realtà, via via che la lettura procede, si comincia a prendere atto del fatto che i due ragazzi sono talmente sconvolti dai sentimenti che provano e così spaventati e scombussolati nel vivere una situazione assolutamente anormale, che la vita per loro non sarà più vita, ma si trasformerà in un vero inferno di dannazione e peccato. Un inferno interiore, in cui il confine tra chi è il lupo e chi è l'agnello diventa sfumato, labile, stravolgendo l'esistenza dei due gemelli e di coloro che hanno accanto.
Il principale tormento dei due protagonisti è rappresentato dall'impotenza dinanzi alla realtà: il fatto che siano fratelli gemelli e che, per questo motivo, non possono in alcun modo vivere il loro amore come invece è concesso a tutte le altre persone non uniti da vincoli di sangue, man mano comincerà a lenire il legame che da sempre ha unito l'uno all'altra, allontanandoli con immenso dolore e toccante prostrazione. Il senso di colpa, il disgusto, la pazzia, la violenza e la rabbia, la sofferenza e la tristezza, tutti sentimenti vissuti fino allo stremo e capaci di distruggere non solo il corpo, ma soprattutto l'anima di questi due poveri ragazzi, colpevoli di nutrire un amore oltre i limiti della normalità, della logica, della comprensione, portando inevitabilmente alla rovina.
La storia prosegue inserendo anche molti altri colpi di scena, che soprattutto nei volumi finali mi hanno praticamente sconvolta perché non avrei mai potuto immaginare uno svolgimento simile, anche se dai presupposti avevo immaginato come sarebbe stato il finale. Se devo essere sincera, nonostante l'inaccettabilità di questo amore incestuoso, non sono rimasta per nulla disgustata, come magari può capitare a chiunque altro legga questo manga. Sì, ammetto che l'amore dei due protagonisti è impossibile, anomalo, assolutamente vietato per la nostra società e per le leggi stesse di madre Natura, per non parlare poi delle religioni, non voglio entrare in merito ad argomenti troppo artificiosi e difficili da affrontare in questo momento... Ma penso che nonostante l'assurdità della situazione, possa capitare, soprattutto oggigiorno, un fenomeno strano di questo genere, mai dire mai nella vita e mai giudicare queste situazioni con cattiveria e crudeltà. In fondo, questi due ragazzi non hanno colpe, questo sentimento è nato spontaneo, oltre la loro volontà, talmente forte e distruttivo da riuscire a vincere le loro resistenze. Finiranno per non ostacolarlo ulteriormente, condannando entrambi all'eterna dannazione della loro anima e alla punizione di Dio che non tarderà ad arrivare.
Come molti altri, anch'io ho letto tutti i 7 volumi senza nemmeno accorgermene e in poco più di quattro ore, divorandone uno dopo l'altro senza mai stancarmi e senza mai saziarmi. La storia mi ha appassionata molto, non credevo fosse possibile ma la tematica ha suscitato in me una grandissima curiosità e voglia di conoscenza.
Il tutto è stato amplificato dalla bellezza e dalla delicatezza del tratto dell'autrice, che trovo davvero bellissimo, particolare, affascinante ed elegante.
I disegni rendono al meglio la dolcezza dei volti ma anche l'incisiva espressività degli sguardi e delle espressioni. Davvero uno stile unico, difficile da eguagliare, una vera libidine per gli occhi dei lettori.
La bravura dell'autrice sta soprattutto nella sua innata capacità di comunicare con la matita sentimenti reali, vivi. Da ogni singola espressione del viso, dalle curve del corpo, dalle atmosfere agrodolci e a tratti melodrammatiche, tutto diventa verosimile, credibile, vitale. A volte sembra quasi che i protagonisti siano persone già incontrate, già conosciute realmente, poiché davvero percettibile è il senso di concretezza che trasmettono i tratti e le tavole delle pagine.
Davvero un'opera meritevole, sotto tutti i punti di vista, che bisogna leggere almeno una volta per ampliare i proprio orizzonti e mettere tutte le nostre convinzioni in discussione, ponendosi tante domande e, perché no, modificare i nostri punti di vista in merito a tanti argomenti ancora tabù.
Quando, nel lontano 1856, fu pubblicato per la prima volta "Madame Bovary" di Gustave Flaubert, il libro fu sottoposto a pesanti censure e fu fortemente criticato dai contemporanei. Il fulcro della storia era costituito da un argomento che, a quei tempi, era tabù assoluto: l'adulterio.
Quando, negli anni '20, un allora sconosciuto scrittore di nome David Herbert Lawrence tentò di pubblicare un libro intitolato "L'amante di Lady Chatterley", non trovò alcun editore disposto ad apporre il nome della sua casa sulla copertina del libro, e fu costretto a rivolgersi ad una piccola casa editrice toscana. Il motivo? Il libro conteneva esplicite scene di sesso: argomento che, a quei tempi, era tabù assoluto.
Quando, nel 1955, un'altra piccola casa editrice - specializzata in letteratura erotica - pubblicò "Lolita", si scatenò la bagarre fra critici e moralisti dell'epoca, e sull'autore, Vladimir Nabokov, fu gettata un'ombra che lo accompagnò per tutto il resto della sua vita. La ragione di questo era il contenuto dell'opera: un rapporto pedofilo fra il protagonista quarantenne Humbert Humbert e la sua figlia adottiva, la dodicenne Lolita, che dà il nome al romanzo. Tabù assoluto, tanto per quegli anni quanto per l'epoca attuale.
Ora, mi chiedo se il prossimo tabù da abbattere non sia proprio quello che il manwha "I Fiori del Male" espone con tanta maestria. Un'impresa difficile. L'incesto è, assieme al cannibalismo, uno dei divieti più radicati e diffusi all'interno delle culture di tutto il pianeta, e superarlo sarà praticamente impossibile, anche tenendo in conto come è considerato nelle società influenzate dal Cristianesimo.
Ci sono molte parole da spendere su questo manwha, parole sulle quali troneggia tuttavia un aggettivo: Meraviglioso. E' molto difficile restare delusi da un'opera del genere, accordato, ovviamente, che i temi in essa trattati non siano per voi motivo di disturbo. E tra questi non vi è solamente la relazione incestuosa fra i gemelli Se-Wa e Se-Joon: per tutta la durata del fumetto riverbera un'eco che si concretizzerà in una serie di scene piuttosto crude, che danno un sapore macabro al finale della storia. Questo è, peraltro, l'unico punto in comune con la raccolta di poesie da cui trae il nome il manwha: il tema della morte, del sangue, della carne. Mort, sang, et chair: tolto questo, il fumetto condivide col "Les Fleurs du Mal" di Baudelaire solamente il nome, e nient'altro: ci vorrebbe un'intera recensione solo per descrivere quanto siano differenti le due opere.
Ma, immagino, la "manwhaka" (si dice così?, perdonatemi l'ignoranza) non aveva pretese così alte come il mettersi a paragone con Baudelaire: la scelta del nome sarà stata senza dubbio operata a fini puramente commerciali. Mossa astuta, lo ammetto, poiché è stato proprio questo ad attrarre il mio occhio per la prima volta sul suo fumetto. Devo dire la verità: sono una persona dalla mentalità piuttosto... come dire... "nietzscheana", è l'aggettivo più adatto che mi viene in mente, e non c'è quasi nulla al mondo in grado di disturbarmi, ma una storia contenente dei temi così crudi ha sempre il suo fascino. Soprattutto se narrata in maniera realistica, affilata e precisa come lo è il manwha che sto recensendo. Non ho assegnato a "I Fiori del Male" un 10 per una ragione ben precisa: do un voto del genere solo quando mi ritrovo davanti un'opera che dimostra un lavoro, da parte dell'autore, che trascenda la semplice stesura della storia. Mi spiego meglio: solo quando mi rendo conto che, nella creazione di un fumetto, l'autore ha dovuto impegnarsi profondamente per ricreare delle situazioni o degli ambienti in maniera accurata e plausibile io mi sento invogliato ad assegnare il massimo dei voti. Per quanto senza dubbio un'opera magistrale, "I Fiori del Male" resta sempre uno pseudo-School Life, narrato a tratti con la leggerezza e la superficialità tipici di tale genere, e sebbene contenga elementi di legislatura e medicina che giocano un ruolo di rilievo, ciò non è stato sufficiente a convincermi per il voto pieno.
Non vi lasciate ingannare dal precedente paragrafo: per quanto riguarda il resto, giudico la psicologia dei personaggi sviluppata in maniera eccezionale. A conferma di questo vi è l'impossibilità di definire chi, all'interno della storia, abbia giocato il ruolo dell'"eroe" e chi, invece, abbia coperto il ruolo dell'antagonista. Ognuno dei personaggi principali (quelli secondari sono perlopiù fonte di comicità) si trascina dietro un lato oscuro che li inquina, un'anima contaminata dal "Male". Questo non significa che siano pazzi: ossessionati, forse, vendicativi, ma mai folli (anche se Se-Joon, verso le ultime pagine, potrebbe fare eccezione). Il continuo scambiarsi di ruoli fra vittime e carnefici rende la trama così intrigante da costringere chi legge a tenere il naso incollato alle pagine. Più che una storia di amore e sesso, questa è una vicenda segnata dalla gelosia e dal possesso, una tormentata sequenza di eventi che si esaurirà in un ottimo finale. Credetemi: pochi manga sono riusciti a colpirmi tanto profondamente, e "I Fiori del Male" è senza dubbio uno di questi.
Avrei un paio di parole da spendere sui disegni. Di solito, apprezzo molto gli autori coreani, ma in questo caso i disegni non mi hanno fatto né caldo né freddo. Non chiedetemi perché: forse, per i troppi sfondi vuoti, ma sta di fatto che per una volta non sono riuscito a trovare nulla di più soddisfacente del solito.
Tirando le somme, posso aggiungere soltanto che, quando ho aperto il primo volumetto di quest'opera, mi aspettavo di trovarci esattamente quanto poi ho avuto modo di gustare. Consiglio questo manwha anche soltanto per le tematiche così insolite e, per molti, scabrose. Non troverete granché di simile, in giro; forse, non ne troverete per molti, molti anni a venire. Cogliete l'occasione, dunque, e arricchite la vostra libreria (virtuale o reale) con questo splendido fumetto.
Quando, negli anni '20, un allora sconosciuto scrittore di nome David Herbert Lawrence tentò di pubblicare un libro intitolato "L'amante di Lady Chatterley", non trovò alcun editore disposto ad apporre il nome della sua casa sulla copertina del libro, e fu costretto a rivolgersi ad una piccola casa editrice toscana. Il motivo? Il libro conteneva esplicite scene di sesso: argomento che, a quei tempi, era tabù assoluto.
Quando, nel 1955, un'altra piccola casa editrice - specializzata in letteratura erotica - pubblicò "Lolita", si scatenò la bagarre fra critici e moralisti dell'epoca, e sull'autore, Vladimir Nabokov, fu gettata un'ombra che lo accompagnò per tutto il resto della sua vita. La ragione di questo era il contenuto dell'opera: un rapporto pedofilo fra il protagonista quarantenne Humbert Humbert e la sua figlia adottiva, la dodicenne Lolita, che dà il nome al romanzo. Tabù assoluto, tanto per quegli anni quanto per l'epoca attuale.
Ora, mi chiedo se il prossimo tabù da abbattere non sia proprio quello che il manwha "I Fiori del Male" espone con tanta maestria. Un'impresa difficile. L'incesto è, assieme al cannibalismo, uno dei divieti più radicati e diffusi all'interno delle culture di tutto il pianeta, e superarlo sarà praticamente impossibile, anche tenendo in conto come è considerato nelle società influenzate dal Cristianesimo.
Ci sono molte parole da spendere su questo manwha, parole sulle quali troneggia tuttavia un aggettivo: Meraviglioso. E' molto difficile restare delusi da un'opera del genere, accordato, ovviamente, che i temi in essa trattati non siano per voi motivo di disturbo. E tra questi non vi è solamente la relazione incestuosa fra i gemelli Se-Wa e Se-Joon: per tutta la durata del fumetto riverbera un'eco che si concretizzerà in una serie di scene piuttosto crude, che danno un sapore macabro al finale della storia. Questo è, peraltro, l'unico punto in comune con la raccolta di poesie da cui trae il nome il manwha: il tema della morte, del sangue, della carne. Mort, sang, et chair: tolto questo, il fumetto condivide col "Les Fleurs du Mal" di Baudelaire solamente il nome, e nient'altro: ci vorrebbe un'intera recensione solo per descrivere quanto siano differenti le due opere.
Ma, immagino, la "manwhaka" (si dice così?, perdonatemi l'ignoranza) non aveva pretese così alte come il mettersi a paragone con Baudelaire: la scelta del nome sarà stata senza dubbio operata a fini puramente commerciali. Mossa astuta, lo ammetto, poiché è stato proprio questo ad attrarre il mio occhio per la prima volta sul suo fumetto. Devo dire la verità: sono una persona dalla mentalità piuttosto... come dire... "nietzscheana", è l'aggettivo più adatto che mi viene in mente, e non c'è quasi nulla al mondo in grado di disturbarmi, ma una storia contenente dei temi così crudi ha sempre il suo fascino. Soprattutto se narrata in maniera realistica, affilata e precisa come lo è il manwha che sto recensendo. Non ho assegnato a "I Fiori del Male" un 10 per una ragione ben precisa: do un voto del genere solo quando mi ritrovo davanti un'opera che dimostra un lavoro, da parte dell'autore, che trascenda la semplice stesura della storia. Mi spiego meglio: solo quando mi rendo conto che, nella creazione di un fumetto, l'autore ha dovuto impegnarsi profondamente per ricreare delle situazioni o degli ambienti in maniera accurata e plausibile io mi sento invogliato ad assegnare il massimo dei voti. Per quanto senza dubbio un'opera magistrale, "I Fiori del Male" resta sempre uno pseudo-School Life, narrato a tratti con la leggerezza e la superficialità tipici di tale genere, e sebbene contenga elementi di legislatura e medicina che giocano un ruolo di rilievo, ciò non è stato sufficiente a convincermi per il voto pieno.
Non vi lasciate ingannare dal precedente paragrafo: per quanto riguarda il resto, giudico la psicologia dei personaggi sviluppata in maniera eccezionale. A conferma di questo vi è l'impossibilità di definire chi, all'interno della storia, abbia giocato il ruolo dell'"eroe" e chi, invece, abbia coperto il ruolo dell'antagonista. Ognuno dei personaggi principali (quelli secondari sono perlopiù fonte di comicità) si trascina dietro un lato oscuro che li inquina, un'anima contaminata dal "Male". Questo non significa che siano pazzi: ossessionati, forse, vendicativi, ma mai folli (anche se Se-Joon, verso le ultime pagine, potrebbe fare eccezione). Il continuo scambiarsi di ruoli fra vittime e carnefici rende la trama così intrigante da costringere chi legge a tenere il naso incollato alle pagine. Più che una storia di amore e sesso, questa è una vicenda segnata dalla gelosia e dal possesso, una tormentata sequenza di eventi che si esaurirà in un ottimo finale. Credetemi: pochi manga sono riusciti a colpirmi tanto profondamente, e "I Fiori del Male" è senza dubbio uno di questi.
Avrei un paio di parole da spendere sui disegni. Di solito, apprezzo molto gli autori coreani, ma in questo caso i disegni non mi hanno fatto né caldo né freddo. Non chiedetemi perché: forse, per i troppi sfondi vuoti, ma sta di fatto che per una volta non sono riuscito a trovare nulla di più soddisfacente del solito.
Tirando le somme, posso aggiungere soltanto che, quando ho aperto il primo volumetto di quest'opera, mi aspettavo di trovarci esattamente quanto poi ho avuto modo di gustare. Consiglio questo manwha anche soltanto per le tematiche così insolite e, per molti, scabrose. Non troverete granché di simile, in giro; forse, non ne troverete per molti, molti anni a venire. Cogliete l'occasione, dunque, e arricchite la vostra libreria (virtuale o reale) con questo splendido fumetto.
Recensisco questo mio primo manhwa appena un'ora dopo aver letto l'ultimo volume e averne assimilato il finale e i colpi di scena. Salto il riassunto della trama già fornito dal sito e passo subito alle mie considerazioni.
Essendo appunto il mio primo manwha i primi tre volumi mi hanno lasciata abbastanza perplessa, essendo abituata all'organizzazione delle vignette e ai disegni giapponesi ma andando avanti con la lettura ci ho subito "fatto l'occhio" ed ho potuto apprezzare lo stile dell'autrice. L'argomento non si può prendere di certo tanto alla leggera ed infatti la serie va avanti immergendosi in atmosfere cupe e serie e le "gag" comiche si possono contare sulle dita di una mano, ma non per questo la lettura risulta pesante o noiosa. Consiglio di leggere gli ultimi tre volumi uno dietro l'altro, in quanto hanno il compito di sbrogliare l'intero intreccio della trama e di atterrire il lettore con continue rivelazioni e colpi di scena.
L'edizione è la solita della Jpop, con sovraccoperta e pagine a colori (che potrebbero sembrare molte ma alla fin fine presentano lo stesso disegno della copertina, quindi sa un po' di fregatura).
Consiglio la lettura a chi, come me, è affascinato dal tema dell'incesto e soprattutto vuole cimentarsi in una lettura più profonda e riflessiva.
Essendo appunto il mio primo manwha i primi tre volumi mi hanno lasciata abbastanza perplessa, essendo abituata all'organizzazione delle vignette e ai disegni giapponesi ma andando avanti con la lettura ci ho subito "fatto l'occhio" ed ho potuto apprezzare lo stile dell'autrice. L'argomento non si può prendere di certo tanto alla leggera ed infatti la serie va avanti immergendosi in atmosfere cupe e serie e le "gag" comiche si possono contare sulle dita di una mano, ma non per questo la lettura risulta pesante o noiosa. Consiglio di leggere gli ultimi tre volumi uno dietro l'altro, in quanto hanno il compito di sbrogliare l'intero intreccio della trama e di atterrire il lettore con continue rivelazioni e colpi di scena.
L'edizione è la solita della Jpop, con sovraccoperta e pagine a colori (che potrebbero sembrare molte ma alla fin fine presentano lo stesso disegno della copertina, quindi sa un po' di fregatura).
Consiglio la lettura a chi, come me, è affascinato dal tema dell'incesto e soprattutto vuole cimentarsi in una lettura più profonda e riflessiva.
I fiori del male è stato il primo manhwa che abbia mai letto e il mio giudizio, come si può notare dal voto, è molto positivo, ma partiamo con un breve accenno alla trama: tutto l'arco narrativo analizza l'evoluzione del burrascoso rapporto di Se Joon (bello, popolare e socievole) e Se Wa (bellissima, taciturna, che tende ad isolarsi dagli altri e ad incutere un certo terrore), fratelli gemelli legati da un vincolo affettivo molto particolare. Durante la storia alcuni personaggi destabilizzeranno la morbosità del rapporto dei due gemelli, in particolare Songchan, amico d'infanzia dei due, che sembra avere un'attrazione particolare nei confronti dei gemelli, soprattutto verso Se Wa. Quali segreti nasconde Songchan? E perché tende ad avvicinarsi così tanto a Se Wa? Sarà solo semplice attrazione? La questione non è superficiale come sembra, non si tratta del solito triangolo amoroso ma il tutto risale a vicende avvenute in un doloroso passato.
Il particolare rapporto che lega i fratelli gemelli è sempre stato un tema affascinante per me. Mi ha sempre incuriosita e sono stata attirata da questo manhwa soprattutto per questo. Il rapporto tra questi due gemelli, però, è molto più simbiotico di quello dei gemelli "tradizionali" che tendono a raccontarci di solito, è morboso, possessivo, irrazionale e doloroso. "I fiori del male" è un titolo molto azzeccato per dipingere questo quadro di gioventù tormentata: i due giovani appaiono come due magnifici fiori, nel pieno dello splendore della giovinezza, ma sono turbati e macchiati da un legame senza futuro, scomodo, che sicuramente "gli altri" additeranno come qualcosa di disdicevole, di malvagio. Il rapporto si evolverà tra continui alti e bassi dei due, ormai legati in questo circolo senza fine di amore-odio reciproco, di reciproca interdipendenza. Ma non potranno continuare a lungo, sono troppi infatti gli "intrusi" del mondo esterno che non possono capire, che non vogliono capire, che sicuramente li ostacoleranno. Il finale sarà quindi l'unico possibile, non certo un finale che vuole far contento il lettore, ma un finale tipico delle poesie dei poeti maledetti a cui si ispira il titolo dell'opera.
La storia inizialmente sembra basarsi solo ed esclusivamente sulla rispettiva possessione dei gemelli ma poi vedremo che prenderà una piega ben diversa, con dei colpi di scena davvero interessanti. Nei primi volumi il rapporto tra Se Wa e Se Joon stupisce il lettore, lo meraviglia per l'estremizzazione dei sentimenti e delle conseguenze, ma, a mio avviso, questo è un amore che non disgusta mai. Non c'è mai stata una scena che abbia turbato la mia sensibilità o mi abbia dato fastidio, tutto è descritto con una straziante e dolorosa delicatezza. Personalmente, dal primo all'ultimo volume, non ho mai interrotto la lettura, ho letto 7 volumi senza nemmeno accorgermene, divorandone uno dopo l'altro. La storia mi ha appassionata molto e mi ha colpito il modo in cui l'autore sia riuscito a descrivere così bene l'evoluzione dei sentimenti dei due personaggi principali, di come sia riuscito a dipingere meravigliosamente le espressioni e le sensazioni provate dai due. I disegni sembrano prendere vita e sembrano parlarti da come sono vividi ed espressivi, stupendi! Davvero uno stile di disegno magnifico, una scorpacciata per gli occhi.
Concludendo, questo non è sicuramente un manhwa da leggere a cuor leggero, se volete qualcosa di frivolo e divertente questo non è quello che fa per voi: le scene sono spesso crude, dirette, i temi sono spigolosi e poco trattati nella "normale" società bigotta. È un'opera che fa riflettere ed in cui risuona un eterno interrogativo: "Cosa sceglieresti? Essere amato da tutti o essere amato dall'unica persona che ami?".
Il mio voto è 9.
Il particolare rapporto che lega i fratelli gemelli è sempre stato un tema affascinante per me. Mi ha sempre incuriosita e sono stata attirata da questo manhwa soprattutto per questo. Il rapporto tra questi due gemelli, però, è molto più simbiotico di quello dei gemelli "tradizionali" che tendono a raccontarci di solito, è morboso, possessivo, irrazionale e doloroso. "I fiori del male" è un titolo molto azzeccato per dipingere questo quadro di gioventù tormentata: i due giovani appaiono come due magnifici fiori, nel pieno dello splendore della giovinezza, ma sono turbati e macchiati da un legame senza futuro, scomodo, che sicuramente "gli altri" additeranno come qualcosa di disdicevole, di malvagio. Il rapporto si evolverà tra continui alti e bassi dei due, ormai legati in questo circolo senza fine di amore-odio reciproco, di reciproca interdipendenza. Ma non potranno continuare a lungo, sono troppi infatti gli "intrusi" del mondo esterno che non possono capire, che non vogliono capire, che sicuramente li ostacoleranno. Il finale sarà quindi l'unico possibile, non certo un finale che vuole far contento il lettore, ma un finale tipico delle poesie dei poeti maledetti a cui si ispira il titolo dell'opera.
La storia inizialmente sembra basarsi solo ed esclusivamente sulla rispettiva possessione dei gemelli ma poi vedremo che prenderà una piega ben diversa, con dei colpi di scena davvero interessanti. Nei primi volumi il rapporto tra Se Wa e Se Joon stupisce il lettore, lo meraviglia per l'estremizzazione dei sentimenti e delle conseguenze, ma, a mio avviso, questo è un amore che non disgusta mai. Non c'è mai stata una scena che abbia turbato la mia sensibilità o mi abbia dato fastidio, tutto è descritto con una straziante e dolorosa delicatezza. Personalmente, dal primo all'ultimo volume, non ho mai interrotto la lettura, ho letto 7 volumi senza nemmeno accorgermene, divorandone uno dopo l'altro. La storia mi ha appassionata molto e mi ha colpito il modo in cui l'autore sia riuscito a descrivere così bene l'evoluzione dei sentimenti dei due personaggi principali, di come sia riuscito a dipingere meravigliosamente le espressioni e le sensazioni provate dai due. I disegni sembrano prendere vita e sembrano parlarti da come sono vividi ed espressivi, stupendi! Davvero uno stile di disegno magnifico, una scorpacciata per gli occhi.
Concludendo, questo non è sicuramente un manhwa da leggere a cuor leggero, se volete qualcosa di frivolo e divertente questo non è quello che fa per voi: le scene sono spesso crude, dirette, i temi sono spigolosi e poco trattati nella "normale" società bigotta. È un'opera che fa riflettere ed in cui risuona un eterno interrogativo: "Cosa sceglieresti? Essere amato da tutti o essere amato dall'unica persona che ami?".
Il mio voto è 9.
La realtà è spesso diversa da quello che crediamo. Chi ci appare folle, a volte, è dolce e tremendamente normale; chi ci sembra gentile può essere, invece, vendicativo e brutale. Credo sia questo il filo conduttore di quest'opera: l'apparenza spesso inganna. L'agnello è in realtà un lupo, quindi attenzione a come ci muoviamo.
Al di là di questo aspetto, il fulcro sta tutto nel rapporto fra i gemelli Se Wa e Se Joon, pericolosamente vicini e legati l'uno all'altro. Per la prima volta, ho trovato una fine degna e coerente con tutta la trama, senza scappatoie, senza tentativi di ingraziarsi il pubblico, di dover per forza mantenere delle promesse. La fine descritta dall'autrice è l'unica possibile per questa storia, qualunque altra conclusione sarebbe stata solo una triste pagliacciata. È un merito che va riconosciuto all'autrice, oltre al fatto di essere riuscita a creare una suspence sempre più incalzante, che negli ultimi due volumi lascia quasi senza respiro. I personaggi sono ben delineati e tremendamente veri, i disegni molto espressivi. Di sicuro, i Fiori del Male mette a tacere chi continua a sostenere che i manhwa coreani non possono essere allo stesso livello dei loro cugini giapponesi.
Consigliato a chi ama le storie maledette, prive di scene zuccherose, e a chi crede nel concetto di "amore" in senso lato, senza lasciarsi "scandalizzare" dalle morali correnti. Ottima prova da parte di un'ottima autrice.
Al di là di questo aspetto, il fulcro sta tutto nel rapporto fra i gemelli Se Wa e Se Joon, pericolosamente vicini e legati l'uno all'altro. Per la prima volta, ho trovato una fine degna e coerente con tutta la trama, senza scappatoie, senza tentativi di ingraziarsi il pubblico, di dover per forza mantenere delle promesse. La fine descritta dall'autrice è l'unica possibile per questa storia, qualunque altra conclusione sarebbe stata solo una triste pagliacciata. È un merito che va riconosciuto all'autrice, oltre al fatto di essere riuscita a creare una suspence sempre più incalzante, che negli ultimi due volumi lascia quasi senza respiro. I personaggi sono ben delineati e tremendamente veri, i disegni molto espressivi. Di sicuro, i Fiori del Male mette a tacere chi continua a sostenere che i manhwa coreani non possono essere allo stesso livello dei loro cugini giapponesi.
Consigliato a chi ama le storie maledette, prive di scene zuccherose, e a chi crede nel concetto di "amore" in senso lato, senza lasciarsi "scandalizzare" dalle morali correnti. Ottima prova da parte di un'ottima autrice.
Ho comprato tutta la serie completa di "I fiori del male", era una serie che cercavo da tempo. I disegni sono semplicemente fantastici, lo stile mi attira tantissimo. La trama non la ripeto visto che già molti altri utenti l'hanno descritta, posso solo dire che a me personalmente è piaciuto tantissimo. Normalmente non lego molti shojo, in quanto quasi sempre propongono storie simili e poco interessanti, normalmente li leggo solo se hanno una trama intrigante e complicata; ho letto I fiori del male proprio perché è diverso, è davvero un capolavoro, e secondo me è più josei che shojo.
La storia si sviluppa bene, a tratti i personaggi erano un pochino ripetitivi ma dopotutto si bilanciano con la complessa caratterizzazione. Poi, senza a stare a spoilerare il finale e le vicende, dico solo che è una di quelle opere (poche, anzi seconda per quel che mi riguarda) che mi abbia rigato la guancia con una lacrima. È fin troppo bello.
La storia si sviluppa bene, a tratti i personaggi erano un pochino ripetitivi ma dopotutto si bilanciano con la complessa caratterizzazione. Poi, senza a stare a spoilerare il finale e le vicende, dico solo che è una di quelle opere (poche, anzi seconda per quel che mi riguarda) che mi abbia rigato la guancia con una lacrima. È fin troppo bello.
Parto dicendo che questo manhwa ha dei disegni magistrali che alle volte sembrano addirittura uscire dalle pagine. La storia è profonda, ben curata e presta particolare attenzione alla psicologia dei suoi personaggi. L'inconscio e gli istinti vengono analizzati uno per uno, mettendo a nudo tutti i sentimenti. Ho apprezzato molto il finale e le ultime pagine in cui c'è l' aneddoto della favola. Piccola pecca, l'eccessiva angoscia che trasuda da questa opera, che forse è un po' esagerata. Per il resto nulla da dire, soldi ben spesi!
“Il cuore conosce delle ragioni che la ragione non conosce”: parola di Blaise Pascal, grandissimo filosofo e non solo vissuto in Francia nel Diciassettesimo secolo. Ed è proprio il cuore il vero protagonista di questo manhwa di Lee Hyeon-Sook, un’opera sensuale e conturbante il cui sviluppo risulta, compatibilmente con la sua brevità, sorprendentemente capillare, armonioso e omogeneo. Il cuore, dicevo: un mistero che affascina l’uomo fin dai tempi remoti al di là della funzione da esso esercitata all’interno del corpo, tanto da essere considerato a livello popolare il punto di origine delle facoltà affettive di ciascuno di noi. L’idea che sta alla base di questa associazione è piuttosto semplice: così come non possiamo fare a meno di provare emozioni, il cuore non può fare a meno di battere. Del resto il modificarsi del ritmo cardiaco in determinate circostanze è una delle reazioni psicofisiologiche che, pur non essendo visibile dall’esterno – o forse proprio per questo - a cui facciamo più caso, il cui ricordo può continuare a persistere in noi anche a posteriori.
La ragione che le ragioni dei protagonisti di questo manhwa non (ri)conoscono è, naturalmente, l’amore: un sentimento su cui si favoleggia da sempre e che per sempre continuerà ad essere oggetto di celebrazioni di varia natura quali canzoni, libri o, come in questo caso, racconti per immagini. In particolare Lee Hyeon-Sook si concentra su una tematica, quella dell’incesto, che per un occidentale potrà sembrare insolita, ma che in Oriente è stata ed è ampiamente esplorata, e, in certi casi, sfruttata da molti artisti.
Se Joon e Se Wa sono gemelli, ma al di là dell’evidente somiglianza nessuno lo direbbe. Quanto il primo è benvoluto da tutti, infatti, tanto la seconda è introversa e decisamente incapace di ottemperare alle leggi non scritte della società, al punto che i compagni di scuola la considerano una psicopatica. L’unica persona in grado di interagire con lei è lo stesso Se Joon, nei confronti del quale prova un’acuta e straziante gelosia: vorrebbe stare tutto il tempo assieme a lui, incluso durante la notte, e non sopporta di doverlo condividere con chicchessia. Dal canto suo il ragazzo accetta le attenzioni della sorella quasi senza rendersene conto, conservando per la maggior parte dell’opera una posizione piuttosto ambigua a tale proposito.
Per quanto i due, e in particolar modo Se Joon, cerchino di preservare la facciata, soprattutto come forma di riguardo nei confronti dei propri genitori, man mano che crescono ignorare i sentimenti che provano l’uno per l’altra si fa ogni giorno più difficile. La situazione precipita quando sulla scena compaiono Shi-Yeun, una ragazza innamorata di Se Joon, e Gi-Hoon, un ragazzo che sembra nutrire un particolare interesse nei confronti di entrambi i fratelli. Il mondo degli “altri”, quello attraverso il quale Se Joon e Se Wa si trascinano ogni giorno sempre più faticosamente, irrompe quindi nel loro rapporto con la dolce prepotenza di un amore ai loro occhi sporco e privo di valore. È tempo di scegliere da che parte stare, di prendere una decisione che dopo non sarà più possibile revocare: mentre Se Wa comincia a chiedersi se, dopotutto, non ci sia altro nella vita oltre Se Joon per cui valga la pena di vivere, quest’ultimo comincia a mostrare i segni di un cedimento che lo porterà a prendere la strada più dolorosa per entrambi. Di riflesso anche Shi-Yeun e Gi-Hoon si troveranno alle prese ognuno col proprio dilemma: l’amore che lei prova per Se Joon è abbastanza grande da sopportare di essere sempre seconda a Se Wa? Qual è il vero motivo per cui lui è così attratto dai gemelli? E cos’ha la priorità ora che ha scoperto di amare Se Wa? Ma soprattutto, l’ama davvero o piuttosto ama l’idea di ciò che vive in lei?
I primi capitoli danno l’impressione che la storia non proceda abbastanza veloce, ma in realtà ci si ritrova a leggere un volume dopo l’altro senza neppure accorgersene. La sceneggiatura è buona, magari non esattamente brillante dal punto di vista dei dialoghi che risultano talvolta ripetitivi e poco ispirati ma tutto sommato ben funzionante, e il taglio un po’ atipico dei capitoli spinge a leggere con trepidazione quello che segue fino alle ultime, tragiche vignette che riprendono, e di fatto completano, quelle con cui il manhwa era iniziato, chiudendo così il cerchio.
Dal punto di vista artistico le tavole sono un piacere per gli occhi, sia per la loro costruzione che per il tratto leggiadro ed estremamente evocativo dell’autrice. Nessun tentativo da parte di quest’ultima di fare della psicologia spiccia sulla pelle dei protagonisti o di indulgere in giudizi gratuiti e superficiali, nessun tentativo di fare della disinformazione o della “contropropaganda” su un argomento indubbiamente scottante ma che, proprio per la sua importanza, andrebbe discusso, per chi è interessato, in altre sedi e basandosi su supporti più autorevoli; soltanto una storia d’amore, né più né meno che questo. Un amore che in un simile contesto possiamo forse faticare a concepire, ma che come sentimento in sé rimane inalterato e alla portata della comprensione di chiunque.
La ragione che le ragioni dei protagonisti di questo manhwa non (ri)conoscono è, naturalmente, l’amore: un sentimento su cui si favoleggia da sempre e che per sempre continuerà ad essere oggetto di celebrazioni di varia natura quali canzoni, libri o, come in questo caso, racconti per immagini. In particolare Lee Hyeon-Sook si concentra su una tematica, quella dell’incesto, che per un occidentale potrà sembrare insolita, ma che in Oriente è stata ed è ampiamente esplorata, e, in certi casi, sfruttata da molti artisti.
Se Joon e Se Wa sono gemelli, ma al di là dell’evidente somiglianza nessuno lo direbbe. Quanto il primo è benvoluto da tutti, infatti, tanto la seconda è introversa e decisamente incapace di ottemperare alle leggi non scritte della società, al punto che i compagni di scuola la considerano una psicopatica. L’unica persona in grado di interagire con lei è lo stesso Se Joon, nei confronti del quale prova un’acuta e straziante gelosia: vorrebbe stare tutto il tempo assieme a lui, incluso durante la notte, e non sopporta di doverlo condividere con chicchessia. Dal canto suo il ragazzo accetta le attenzioni della sorella quasi senza rendersene conto, conservando per la maggior parte dell’opera una posizione piuttosto ambigua a tale proposito.
Per quanto i due, e in particolar modo Se Joon, cerchino di preservare la facciata, soprattutto come forma di riguardo nei confronti dei propri genitori, man mano che crescono ignorare i sentimenti che provano l’uno per l’altra si fa ogni giorno più difficile. La situazione precipita quando sulla scena compaiono Shi-Yeun, una ragazza innamorata di Se Joon, e Gi-Hoon, un ragazzo che sembra nutrire un particolare interesse nei confronti di entrambi i fratelli. Il mondo degli “altri”, quello attraverso il quale Se Joon e Se Wa si trascinano ogni giorno sempre più faticosamente, irrompe quindi nel loro rapporto con la dolce prepotenza di un amore ai loro occhi sporco e privo di valore. È tempo di scegliere da che parte stare, di prendere una decisione che dopo non sarà più possibile revocare: mentre Se Wa comincia a chiedersi se, dopotutto, non ci sia altro nella vita oltre Se Joon per cui valga la pena di vivere, quest’ultimo comincia a mostrare i segni di un cedimento che lo porterà a prendere la strada più dolorosa per entrambi. Di riflesso anche Shi-Yeun e Gi-Hoon si troveranno alle prese ognuno col proprio dilemma: l’amore che lei prova per Se Joon è abbastanza grande da sopportare di essere sempre seconda a Se Wa? Qual è il vero motivo per cui lui è così attratto dai gemelli? E cos’ha la priorità ora che ha scoperto di amare Se Wa? Ma soprattutto, l’ama davvero o piuttosto ama l’idea di ciò che vive in lei?
I primi capitoli danno l’impressione che la storia non proceda abbastanza veloce, ma in realtà ci si ritrova a leggere un volume dopo l’altro senza neppure accorgersene. La sceneggiatura è buona, magari non esattamente brillante dal punto di vista dei dialoghi che risultano talvolta ripetitivi e poco ispirati ma tutto sommato ben funzionante, e il taglio un po’ atipico dei capitoli spinge a leggere con trepidazione quello che segue fino alle ultime, tragiche vignette che riprendono, e di fatto completano, quelle con cui il manhwa era iniziato, chiudendo così il cerchio.
Dal punto di vista artistico le tavole sono un piacere per gli occhi, sia per la loro costruzione che per il tratto leggiadro ed estremamente evocativo dell’autrice. Nessun tentativo da parte di quest’ultima di fare della psicologia spiccia sulla pelle dei protagonisti o di indulgere in giudizi gratuiti e superficiali, nessun tentativo di fare della disinformazione o della “contropropaganda” su un argomento indubbiamente scottante ma che, proprio per la sua importanza, andrebbe discusso, per chi è interessato, in altre sedi e basandosi su supporti più autorevoli; soltanto una storia d’amore, né più né meno che questo. Un amore che in un simile contesto possiamo forse faticare a concepire, ma che come sentimento in sé rimane inalterato e alla portata della comprensione di chiunque.
Sono rimasta piacevolmente colpita da questo manhwa, inizialmente ho cominciato la lettura credendo che potesse trattarsi di una di quelle storie carine ma niente più, invece questo mio primo incontro con le opere di Lee Hyeon-Sook si è rivelato molto positivo! Cominciamo lodando i disegni, sempre molto eleganti e delicati (tipico dello stile coreano), e le belle tavole a colori che possiamo apprezzare in quest'edizione, ma il fascino dei Fiori del Male non si limita al tratto, anche la storia non scade nel banale, nello stantio, nel già visto, ma cattura l'interesse fino alla fine! L'unica pecca che si può attribuire a questo manhwa è la brevità, in quanto con la disponibilità di qualche numero in più la vicenda avrebbe avuto modo di snodarsi meglio, con più approfondimenti. Con ciò I fiori del male resta un'opera di elevato livello, che consiglio volentieri.
"I Fiori del Male", titolo liberamente ispirato al famoso testo di Charles Baudelaire "Flowers of Evil", è un manhwa a mio gusto strepitoso. Lee Hwon Sook è un'artista con la "A" maiuscola, perché nei suoi lavori vi è sempre quel filo di incertezza e di passione che rendono le trame uniche e sorprendenti. I Fiori del male ne è un esempio eclatante perché è morboso, passionale ma anche tanto doloroso, in grado di coinvolgere molto il lettore, chiedendosi passo dopo passo come si evolverà la storia. Il disegno a volte così leggero e altrettante curato e ricco, è caratteristico della Sook (vedi "LoveStory-la seduzione è più intrigante dell'amore") e decisamente piacevole. La trama è complessa e come detto poc'anzi morbosa. Un capolavoro del mondo dei manhwa. Una storia e un finale degno di Baudelaire. Voto:10
Davvero uno splendido titolo questo manhwa, che mi ha appassionato dal primo numero, anche grazie ai suoi disegni che trovo eleganti e delicati.
I Fiori del Male riesce a trattare con naturalezza un tema scomodo e "scandaloso": l'amore, passionale e morboso, tra due gemelli. Riesce a trattare argomenti duri, tragici, ma senza mai rendere quest'opera pesante o banale. L'ultimo numero è il più toccante, e ci porta ad un finale che non delude affatto, anzi la bravura di Lee Hyeon Sook è di aver creato una storia non stereotipata, ma tragica e "romantica" (nella vera accezione del termine).
I Fiori del Male riesce a trattare con naturalezza un tema scomodo e "scandaloso": l'amore, passionale e morboso, tra due gemelli. Riesce a trattare argomenti duri, tragici, ma senza mai rendere quest'opera pesante o banale. L'ultimo numero è il più toccante, e ci porta ad un finale che non delude affatto, anzi la bravura di Lee Hyeon Sook è di aver creato una storia non stereotipata, ma tragica e "romantica" (nella vera accezione del termine).
Manwha semplicemente spettacolare. Inizialmente ero incerta se proseguire o no la lettura, dal momento che avevo paura che la trama scadesse nel banale, nella solita relazione incestuosa. E invece no. Lee riesce a parlare di un argomento così delicato e complicato, esprimendosi attraverso disegni così perfetti e dal tratto sicuro. La storia inizia a rallentatore e man mano, di volume in volume, l'atmosfera e la velocità del succedersi degli eventi ti rapiscono fino a tenerti incollato al manga per sapere come finisce. Come finisce? Devo dire che il 6 e il 7 numero sono due numeri favolosi e devono essere letti di seguito (come ho appena fatto io XD) perché è impossibile fermare l'adrenalina e l'ansia che si sono accumulate nel corso del solo sesto numero. La rivelazione di tutti i quesiti, tutti i dubbi, le incertezze, fanno del settimo ed numero uno dei più travolgenti e commoventi che abbia mai letto (e di manga ne leggo davvero tanti XD). Magistrale lavoro, insomma, che consiglio caldamente a tutti quelli che sono pronti a leggere un Vero manwha con la V maiuscola.
Bella la storia, belli i disegni. spero in una degna fine. Probabilmente mi piacciono le storie di incesti (vedi il mio preferito, Angel Sanctuary) perché non ho fratelli, quindi non so cosa voglia dire quel tipo di amore. Ma la storia è molto delicata, nonostante tratti di un argomento così scomodo e spinoso. E' facile cadere nel banale o peggio nel ridicolo (vedi altri manga di cui non faccio nomi), ma non mi sembra che Lee Hyeon Sook lo faccia, anzi. I sentimenti di Sewa verso suo fratello gemello, anche se espressi a volte con veemenza, sono quasi puri (oso dirlo)... un amore così totale è molto raro se non impossibile a trovarsi e il fatto che provenga da un consanguineo non mi pare che lo sminuisca o lo sporchi. E poi alla fine, siamo tutti fratelli no? Invece mi lascia un pò perplessa Sejoon. Nonostante credo che ami veramente Sewa, mi sa che il suo amore è molto più pressante, proprio perché lui non vuole rivelarne l'intensità, penso che possa ferire molto più che lenire... spero veramente in un finale che non mi deluda... leggetelo, se avete voglia di tuffarvi in un mondo diverso o se state vivendo un'esperienza simile. La sua delicatezza vi colpirà. ^__^
Il tema del manhwa è il rapporto tra i due gemelli Se Joon e Se Wa, che va al di là del semplice amore fraterno, trasformandosi più che altro in un legame tra amanti. Mentre il ragazzo cerca di porre fine a questa unione anomala e morbosa, sua sorella è totalmente dipendente dal suo amore e fa di tutto per tenersi stretto il fratello, anche ostacolando persone che cercano di avvicinarsi ed instaurare rapporti con lui. Pur essendo molto somiglianti nell'aspetto esteriore, i due gemelli non hanno affatto lo stesso carattere: Se Joon è gentile, disponibile e socievole, al contrario di Se Wa, solitaria, capricciosa e psicologicamente instabile. Nel corso della vicenda si assiste ad uno sviluppo nei rapporti tra i gemelli ed altre persone che arricchiscono questa storia ricca di sentimenti ed impregnata di un velo di tristezza che a volte si trasforma in vera e propria tragicità. Il disegno è molto raffinato, curato nei minimi particolari e caratterizzato da un tratto sottile. I personaggi hanno volti molto fini e soprattutto sguardi molto profondi, cosa che contribuisce ad aumentare il livello di emotività del fumetto. Insomma, una lettura molto piacevole e scorrevole da consigliare agli amanti dello shoujo.