Fairy Tail
Io, personalmente parlando, a questo manga darei cento, cento, cento.
Ma partiamo con ordine, in realtà il fumetto presenta anche delle pecche e dei difetti, ma se ci si concentra sulla trama e su gli archi narrativi non ci si fa caso.
E proprio da questi vorrei parlare, ebbene sì, "Fairy Tail" presenta del fan-service messo a caso. Questo rovina l'opera ? No. Questa cosa è utile alla Trama ? No. Questo fan-service è troppo e abusato ? Nì.
Diciamo che è una caratteristica dell'opera e che non si spreca, alcune battute sono abbastanza "cringe" e certe volte si esagera, ma tolti questi momenti e facendo finta che non siano mai esistiti, difatti la trama va avanti anche facendo finta di non vederli, "Fairy Tail" è, insieme a "One Piece", "Dragon Ball", "Naruto" e "Bleach" uno dei manga shonen più rappresentativi, e che possono piacere anche alle ragazze.
Ogni arco, anzi ogni pagina e ogni filo conduttore, trova man mano il proprio posto nel proseguire la lettura, e personaggi per esempio apparsi nei primi volumi, riescono a fare la loro buona figura anche a volumi inoltrati, tipo Luxus e soci.
Ci sono anche altre pecche, infatti è vero che molte anzi moltissime volte i personaggi malvagi si redimono molto facilmente (tipo Gajeel), ma questa secondo me è un'altra caratteristica dell'opera e poi secondo me è meglio che ci sia sempre un modo di redimere e rieducare tutti che pensare sempre in bianco e nero: ci sono sfumature e in "Fairy Tail" si vedono.
Ma partiamo con ordine, in realtà il fumetto presenta anche delle pecche e dei difetti, ma se ci si concentra sulla trama e su gli archi narrativi non ci si fa caso.
E proprio da questi vorrei parlare, ebbene sì, "Fairy Tail" presenta del fan-service messo a caso. Questo rovina l'opera ? No. Questa cosa è utile alla Trama ? No. Questo fan-service è troppo e abusato ? Nì.
Diciamo che è una caratteristica dell'opera e che non si spreca, alcune battute sono abbastanza "cringe" e certe volte si esagera, ma tolti questi momenti e facendo finta che non siano mai esistiti, difatti la trama va avanti anche facendo finta di non vederli, "Fairy Tail" è, insieme a "One Piece", "Dragon Ball", "Naruto" e "Bleach" uno dei manga shonen più rappresentativi, e che possono piacere anche alle ragazze.
Ogni arco, anzi ogni pagina e ogni filo conduttore, trova man mano il proprio posto nel proseguire la lettura, e personaggi per esempio apparsi nei primi volumi, riescono a fare la loro buona figura anche a volumi inoltrati, tipo Luxus e soci.
Ci sono anche altre pecche, infatti è vero che molte anzi moltissime volte i personaggi malvagi si redimono molto facilmente (tipo Gajeel), ma questa secondo me è un'altra caratteristica dell'opera e poi secondo me è meglio che ci sia sempre un modo di redimere e rieducare tutti che pensare sempre in bianco e nero: ci sono sfumature e in "Fairy Tail" si vedono.
Allora... "Fairy Tail" è un bel manga che riesce a fare ridere e che si fa leggere bene, l'unico problema è che il manga si è "sviluppato" piano piano senza un'idea precisa (tesi avvalorata dallo stesso Mashima nelle postille di diversi volumi) e che, quindi, ha molte disconnessioni, punti morti e pagine inutili.
Queste mancanze, purtroppo, vengono riempite dall'autore con due espedienti: fan-service inutile e "power-up" inverosimili che rovinano un po' i combattimenti e macchiano la fama di questo manga.
Una cosa, però, che mi ha spinto a comprare "Fairy Tail" (oltre alla mia nostalgia d'infanzia) è stato il tratto del medesimo Mashima, tuttora uno dei miei tratti preferiti!!
In definitiva Fairy Tail è carino, divertente e si lascia leggere, avrà anche i suoi punti negativi ma un' occhiata può esser data! Voto 7.
Queste mancanze, purtroppo, vengono riempite dall'autore con due espedienti: fan-service inutile e "power-up" inverosimili che rovinano un po' i combattimenti e macchiano la fama di questo manga.
Una cosa, però, che mi ha spinto a comprare "Fairy Tail" (oltre alla mia nostalgia d'infanzia) è stato il tratto del medesimo Mashima, tuttora uno dei miei tratti preferiti!!
In definitiva Fairy Tail è carino, divertente e si lascia leggere, avrà anche i suoi punti negativi ma un' occhiata può esser data! Voto 7.
"Fairy Tail" è uno dei manga più brutti che mi sia mai capitato di leggere. Un flagello che non consiglierei a nessuno.
Questo manga è la quintessenza della non originalità. Ambientazione, personaggi e trame sono tutte, dalla prima all'ultima, qualcosa di già visto, ripetendo continuamente cliché, uno dopo l'altro.
I personaggi sono bidimensionali e talmente banali che non c'è mai il dubbio su cosa faranno e soprattutto sulla loro vittoria.
Mashima è un autore che, personalmente, penso sbagli qualsiasi cosa possibile sul piano della narrazione.
Storia non esistente: nel senso che è un pretesto per mettere insieme le scene che pensa, ma è assolutamente risibile e volutamente in secondo piano.
Temi: ne esiste solo uno, l'amicizia. E il potere di tale amicizia permette tutto con prevedibile e banale certezza.
La nota generale che abbassa il giudizio generale di "Fairy Tail", senza la quale sarebbe solo un altro mediocre shonen, è il fan service talmente spietato e spudorato da poterlo ritenere lui il reale protagonista delle vicende. Un manga talmente infarcito di scene ecchi e di personaggi concepiti per farle che ero sempre infastidito durante la lettura dall'onnipresenza, spesso in momenti inopportuni.
L'unico punto a favore che riconosco a Mashima è la bravura nel disegno. Pulito, preciso e sicuramente sprecato per un'opera di questo livello.
In sostanza, "Fairy Tail" è un manga da sconsigliare caldamente a chiunque. Non c'è alcuna nicchia di persone a cui lo consiglierei e nemmeno ad un appassionato di genere. Anche nel battle shonen "spensierato" ci sono decine di titoli migliori da leggersi. Questo manga è il tipico prodotto concepito per adolescenti e senza il minimo interesse a piacere a qualcuno con qualche anno di maturità in più. Ma un ragazzo un poco sveglio si eviterà di comprare questa bestia da 50+ volumi.
Il mio voto è un secco tre. Insalvabile sotto tutti i punti di vista.
Questo manga è la quintessenza della non originalità. Ambientazione, personaggi e trame sono tutte, dalla prima all'ultima, qualcosa di già visto, ripetendo continuamente cliché, uno dopo l'altro.
I personaggi sono bidimensionali e talmente banali che non c'è mai il dubbio su cosa faranno e soprattutto sulla loro vittoria.
Mashima è un autore che, personalmente, penso sbagli qualsiasi cosa possibile sul piano della narrazione.
Storia non esistente: nel senso che è un pretesto per mettere insieme le scene che pensa, ma è assolutamente risibile e volutamente in secondo piano.
Temi: ne esiste solo uno, l'amicizia. E il potere di tale amicizia permette tutto con prevedibile e banale certezza.
La nota generale che abbassa il giudizio generale di "Fairy Tail", senza la quale sarebbe solo un altro mediocre shonen, è il fan service talmente spietato e spudorato da poterlo ritenere lui il reale protagonista delle vicende. Un manga talmente infarcito di scene ecchi e di personaggi concepiti per farle che ero sempre infastidito durante la lettura dall'onnipresenza, spesso in momenti inopportuni.
L'unico punto a favore che riconosco a Mashima è la bravura nel disegno. Pulito, preciso e sicuramente sprecato per un'opera di questo livello.
In sostanza, "Fairy Tail" è un manga da sconsigliare caldamente a chiunque. Non c'è alcuna nicchia di persone a cui lo consiglierei e nemmeno ad un appassionato di genere. Anche nel battle shonen "spensierato" ci sono decine di titoli migliori da leggersi. Questo manga è il tipico prodotto concepito per adolescenti e senza il minimo interesse a piacere a qualcuno con qualche anno di maturità in più. Ma un ragazzo un poco sveglio si eviterà di comprare questa bestia da 50+ volumi.
Il mio voto è un secco tre. Insalvabile sotto tutti i punti di vista.
Ai tempi, quando cominciai a leggere e collezionare manga, mi feci consigliare uno shonen non troppo famoso (era il 2010), con tante mazzate e bei disegni. Ed ecco che mi venne proposto Fairy Tail.
All'inizio mi piaceva anche, rispecchiava a pieno quello che cercavo. Ancora non era una serie molto in voga, né tanto famosa come lo può essere adesso. I disegni ricordavano quelli di Oda, ma la cosa non mi infastidì, anzi pensai fossero migliori di quelli del collega (e lo penso tutt'ora). I combattimenti non erano affatto male, diciamo nella media.
I problemi di questo manga riguardano tutto il resto...
I personaggi principali sono molto caciaroni e ti fanno subito sentire parte della gilda. Piace anche il modo irriverente che hanno di relazionarsi, anche se a volte esagerato. Ma nonostante ciò, rimangono stereotipati. I personaggi secondari, specialmente i cattivi, te li dimentichi facilmente, sia per la povertà che riguarda lo spessore psicologico che per la quantità spropositata e insensata degli stessi: giuro, ci sono saghe delle quali non ricordo neanche la metà dei nemici.
Altro punto debole della serie è senza dubbio la trama: inesistente. È un fumetto che si sviluppa a saghe, e fino a qui nulla da dire, ci sono tantissimi altri shonen impostati in questa maniera. Ma la trama principale è talmente scarna che tutto sembra ruotare attorno ai combattimenti e al "i membri della gilda sono la mia famiglia e morirei per loro". Sì, magari...
La banalità la fa da padrona e non bastano delle buone mazzate o dei disegni discreti per far funzionare tutto. Oltre al brodo devi mettere anche della carne, altrimenti non mi sazi e rischi di stufarmi.
Purtroppo più di un cinque non riesco a dare. E dico purtroppo perché è comunque una serie che mi ha accompagnato durante la crescita e che mi è sempre stata vicina.
Natsu e compagnia briscola avranno sempre un posto nei miei ricordi, ma non Mashima...lui è indubbiamente il problema peggiore della serie, capace di far mangiare sempre la stessa "minestra arriminata" (come si dice a Palermo), ovvero la stessa minestra mescolata, e per questo spero di dimenticarlo presto. Nel corso degli anni ha fatta uscire manga tutti simili fra loro, con character design dei personaggi pressoché identici e spessore rasente lo zero. Eppure vende ancora, e anche tanto... forse sono io che non ci capisco niente.
In conclusione:
"Se cercate uno shonen di genere fantasy con tante, troppe, botte e con un tono molto amichevole allora Fairy Tail è ciò che fa per voi. Se invece cercate un fumetto basato sulla trama e sui continui colpi di scena... evitatelo."
All'inizio mi piaceva anche, rispecchiava a pieno quello che cercavo. Ancora non era una serie molto in voga, né tanto famosa come lo può essere adesso. I disegni ricordavano quelli di Oda, ma la cosa non mi infastidì, anzi pensai fossero migliori di quelli del collega (e lo penso tutt'ora). I combattimenti non erano affatto male, diciamo nella media.
I problemi di questo manga riguardano tutto il resto...
I personaggi principali sono molto caciaroni e ti fanno subito sentire parte della gilda. Piace anche il modo irriverente che hanno di relazionarsi, anche se a volte esagerato. Ma nonostante ciò, rimangono stereotipati. I personaggi secondari, specialmente i cattivi, te li dimentichi facilmente, sia per la povertà che riguarda lo spessore psicologico che per la quantità spropositata e insensata degli stessi: giuro, ci sono saghe delle quali non ricordo neanche la metà dei nemici.
Altro punto debole della serie è senza dubbio la trama: inesistente. È un fumetto che si sviluppa a saghe, e fino a qui nulla da dire, ci sono tantissimi altri shonen impostati in questa maniera. Ma la trama principale è talmente scarna che tutto sembra ruotare attorno ai combattimenti e al "i membri della gilda sono la mia famiglia e morirei per loro". Sì, magari...
La banalità la fa da padrona e non bastano delle buone mazzate o dei disegni discreti per far funzionare tutto. Oltre al brodo devi mettere anche della carne, altrimenti non mi sazi e rischi di stufarmi.
Purtroppo più di un cinque non riesco a dare. E dico purtroppo perché è comunque una serie che mi ha accompagnato durante la crescita e che mi è sempre stata vicina.
Natsu e compagnia briscola avranno sempre un posto nei miei ricordi, ma non Mashima...lui è indubbiamente il problema peggiore della serie, capace di far mangiare sempre la stessa "minestra arriminata" (come si dice a Palermo), ovvero la stessa minestra mescolata, e per questo spero di dimenticarlo presto. Nel corso degli anni ha fatta uscire manga tutti simili fra loro, con character design dei personaggi pressoché identici e spessore rasente lo zero. Eppure vende ancora, e anche tanto... forse sono io che non ci capisco niente.
In conclusione:
"Se cercate uno shonen di genere fantasy con tante, troppe, botte e con un tono molto amichevole allora Fairy Tail è ciò che fa per voi. Se invece cercate un fumetto basato sulla trama e sui continui colpi di scena... evitatelo."
“Non morire per i tuoi amici, vivi per loro.” (Natsu)
"Fairy Tail" (フェアリーテイル) è un manga scritto, ideato e disegnato da Hiro Mashima, importante mangaka giapponese autore di diversi altri titoli come "Rave - The Groove Adventure", "Monster Soul", "Monster Hunter Orange" ed "Edens Zero". I 545 capitoli che compongono l’opera furono pubblicati sulla rivista Weekly Shonen Magazine tra il 2006 e il 2017 dalla casa editrice Kodansha e successivamente racchiusi in 63 volumi tankōbon. In Italia l’opera è edita grazie a Star Comics, che la pubblicò tra il 2008 e il 2019 per la collana Young.
L’opera ha ottenuto inoltre diversi riconoscimenti, nel 2008 è stato considerato il miglior manga dell’anno da About.com e nel 2009 ha vinto il Premio Manga Kodansha nella categoria shōnen manga.
Il discorso su "Fairy Tail" è stato uno dei temi più caldi dell’ultimo decennio qui in Italia, paese dove ha avuto un notevole impatto innanzitutto a livello di vendite. Leggendo recensioni, pareri e commenti emerge una considerazione: Fairy Tail è uno dei titoli in assoluto con più opinioni contrastanti. Alcuni lo considerano un capolavoro mentre per altri è un disastro al pari della peste nera, alcuni lo ritengono un titolo originalissimo da cui hanno preso spunto autori successivi mentre per altri è la brutta copia di Oda o addirittura di Mashima stesso ("Rave"), il disegno è apprezzato da alcuni come uno dei tratti più belli e puliti di sempre mentre per altri è solamente un misero stile di per sé eccessivamente piatto e scopiazzato.
Insomma, quando ci sono così tante considerazioni estreme, sia positive che negative, io penso che la risposta sia solo una: penso che la verità stia ne mezzo. Ma forse in questo caso, sta un passettino più in là del “mezzo”. E voglio spiegare il perché.
Tralasciando la trama, già di per sé abbastanza conosciuta, mi preme esporre una mia considerazione sull’idea di base: il giovane mago Natsu, assieme al suo gatto Happy e ad altri amici, è alla ricerca di suo padre, il drago Igneel. Quindi, anche in questo caso viene proposto uno degli schemi classici dei battle shonen: un protagonista che cerca un qualcosa/qualcuno, elemento presente anche nella nostra cultura, vedi lo Schema di Propp, ad esempio. Quindi, un elemento che cerca un altro elemento spinto da una motivazione più o meno definita.
C’è dell’originalità? No, ma perché dovrebbe esserci?
Di per sé sarebbe un qualcosa di folle ricerca dell’originalità in uno schema così collaudato e così radicato nel mondo della narrazione. Attaccare "Fairy Tail" per questo suo aspetto molto “classico” sarebbe un po’ come attaccare parte della letteratura europea, africana e asiatica. Sarebbe ingiusto e poco intelligente.
L’originalità dell’opera, a parer mio, andrebbe infatti ricercata nella costruzione del racconto attorno a questo schema. E qui arrivano i pregi e i difetti di Mashima.
L’autore ha infatti un enorme pregio: quello di avere tanta fantasia nella rielaborazione di elementi che di per sé esistono già. Altro pregio dell’artista, ha tanta voglia. Ma proprio qui, considerando l’aspetto della “voglia” iniziano ad emergere i difetti che limitano moltissimo l’autore. Mashima mette infatti molta carne al fuoco, troppa per le sue capacità a livello di gestione. E ovviamente spesso questa carne brucia.
In "Fairy Tail" c’è un filo conduttore, Natsu alla ricerca di Igneel (che ricorda molto Rufy alla ricerca dello One Piece giusto per fare un esempio). Si tratta di un filo conduttore molto semplice ma molto forte e che può e che deve legare tra di loro le diverse saghe che compongono l’opera. E qui arriva un altro problema: le saghe sono troppo spesso eccessivamente slegate tra di loro e, purtroppo, forse leggermente ripetitive.
Spesso le saghe aggiungo anche pochi elementi inerenti alla famosa ricerca di Natsu, allontanando troppo spesso l’attenzione del lettore che dovrebbe avere sempre almeno un occhio sull'obbiettivo principale.
Altro lato negativo dell’opera, l’acqua. "Fairy Tail" è una zuppa eccessivamente annacquata. Non solo le saghe sono allungate ma, almeno in un paio di casi, sono proprio state realizzate saghe con l’unico scopo di allungare l’opera. Ovviamente le vendite molto buone hanno influenzato di molto questo aspetto.
Anche considerando questi elementi però Fairy Tail non risulta essere un brutto manga, Mashima gioca e sa giocare moltissimo sul tema “amicizia”, probabilmente lo sfondo più evidente di "Fairy Tail".
Mashima è infatti molto bravo a legare tra di loro i personaggi che, a loro volta, riescono a creare un saldo legame con il lettore.
I personaggi sono ben costruiti, a volte stereotipati (come è ovvio che sia considerato un po’ l’insieme delle cose), ma comunque risultano essere di buon impatto sia per il pubblico che per il racconto.
E proprio rimanendo sul tema “personaggi” vorrei spezzare una lancia a favore del disegno, probabilmente a oggi il migliore del panorama battle shonen.
Il tratto di Mashima è bello, c’è poco da dire a riguardo, è semplicemente bello, bello e ideale per l’opera. Si tratta di uno stile ordinato, riconoscibile, emotivo, espressivo, d’impatto. I combattimenti sono puliti e sanno farsi seguire con piacere, gli sfondi sono spesso ben realizzati, i personaggi sono disegnati veramente molto bene, curati nei minimi dettagli. L’espressività dei volti è spesso ottima e Mashima la sfrutta molto per caricare con ulteriore pathos il racconto.
Anche qui però c’è un difetto: il fan service. Troppo fan service. L’autore attinge a piene mani dalla sua capacità di disegnare le curve di ragazze in shorts e costume. Il fan service in questo caso non “arricchisce” l’opera, anzi, la rende quasi vomitevole. Viene utilizzato praticamente quasi sempre, quasi in ogni vignetta in cui è presente una ragazza: dai momenti di svago nella gilda ai combattimenti, dalle scene emotivamente forti (rovinate proprio dal fan service) a quelle un po’ più divertenti. Un vero e proprio abuso di forme che nemmeno il miglior esperto di chirurgia plastica riuscirebbe a creare.
Bene, quindi da una piccola e curata analisi penso di poter ritenere "Fairy Tail" un buon titolo, sicuramente un titolo che raggiunge la sufficienza in modo più che abbondante pur non inserendosi tra i capolavori del genere. Ha piuttosto il merito di rientrare tra i titoli che più hanno influenzato il manga battle shonen degli ultimi anni e che più ha venduto a livello di copie, ottenendo negli anni sempre buonissimi risultati.
Insomma, "Fairy Tail" è un manga che può essere consigliato praticamente a tutti proprio perché riesce ad emozionare il lettore. Certo, i difetti ci sono e non nego che moltissime volte ho letto questo titolo con sofferenza e noia. Ma si è così creato un rapporto di amore e odio tra me e l’opera. Però non posso negare le emozioni che negli anni mi hanno accompagnato e mi hanno cresciuto: iniziai a leggerlo quando ero solo un bambino con pochissima esperienza del mondo manga e ho terminato la lettura da ragazzo, pochi anni fa, con numerosi titoli alle spalle.
"Fairy Tail" è riuscito ad emozionarmi, ad annoiarmi e a divertirmi, mi ha fatto amare il suo mondo e i suoi personaggi sia nei suoi volumi migliori che in quelli peggiori. "Fairy Tail" è un consiglio che faccio principalmente con il cuore piuttosto che con la testa, leggetelo, ma leggetelo con la consapevolezza che a tratti vi annoierete, che penserete di abbandonarlo, che lo odierete, ma anche con la convinzione che in fin dei conti lo amerete veramente tanto.
Tanto da sentire un vuoto dentro quando terminerete la lettura.
Questo perché "Fairy Tail" cresce, sbaglia e si arricchisce insieme a voi.
"Fairy Tail" (フェアリーテイル) è un manga scritto, ideato e disegnato da Hiro Mashima, importante mangaka giapponese autore di diversi altri titoli come "Rave - The Groove Adventure", "Monster Soul", "Monster Hunter Orange" ed "Edens Zero". I 545 capitoli che compongono l’opera furono pubblicati sulla rivista Weekly Shonen Magazine tra il 2006 e il 2017 dalla casa editrice Kodansha e successivamente racchiusi in 63 volumi tankōbon. In Italia l’opera è edita grazie a Star Comics, che la pubblicò tra il 2008 e il 2019 per la collana Young.
L’opera ha ottenuto inoltre diversi riconoscimenti, nel 2008 è stato considerato il miglior manga dell’anno da About.com e nel 2009 ha vinto il Premio Manga Kodansha nella categoria shōnen manga.
Il discorso su "Fairy Tail" è stato uno dei temi più caldi dell’ultimo decennio qui in Italia, paese dove ha avuto un notevole impatto innanzitutto a livello di vendite. Leggendo recensioni, pareri e commenti emerge una considerazione: Fairy Tail è uno dei titoli in assoluto con più opinioni contrastanti. Alcuni lo considerano un capolavoro mentre per altri è un disastro al pari della peste nera, alcuni lo ritengono un titolo originalissimo da cui hanno preso spunto autori successivi mentre per altri è la brutta copia di Oda o addirittura di Mashima stesso ("Rave"), il disegno è apprezzato da alcuni come uno dei tratti più belli e puliti di sempre mentre per altri è solamente un misero stile di per sé eccessivamente piatto e scopiazzato.
Insomma, quando ci sono così tante considerazioni estreme, sia positive che negative, io penso che la risposta sia solo una: penso che la verità stia ne mezzo. Ma forse in questo caso, sta un passettino più in là del “mezzo”. E voglio spiegare il perché.
Tralasciando la trama, già di per sé abbastanza conosciuta, mi preme esporre una mia considerazione sull’idea di base: il giovane mago Natsu, assieme al suo gatto Happy e ad altri amici, è alla ricerca di suo padre, il drago Igneel. Quindi, anche in questo caso viene proposto uno degli schemi classici dei battle shonen: un protagonista che cerca un qualcosa/qualcuno, elemento presente anche nella nostra cultura, vedi lo Schema di Propp, ad esempio. Quindi, un elemento che cerca un altro elemento spinto da una motivazione più o meno definita.
C’è dell’originalità? No, ma perché dovrebbe esserci?
Di per sé sarebbe un qualcosa di folle ricerca dell’originalità in uno schema così collaudato e così radicato nel mondo della narrazione. Attaccare "Fairy Tail" per questo suo aspetto molto “classico” sarebbe un po’ come attaccare parte della letteratura europea, africana e asiatica. Sarebbe ingiusto e poco intelligente.
L’originalità dell’opera, a parer mio, andrebbe infatti ricercata nella costruzione del racconto attorno a questo schema. E qui arrivano i pregi e i difetti di Mashima.
L’autore ha infatti un enorme pregio: quello di avere tanta fantasia nella rielaborazione di elementi che di per sé esistono già. Altro pregio dell’artista, ha tanta voglia. Ma proprio qui, considerando l’aspetto della “voglia” iniziano ad emergere i difetti che limitano moltissimo l’autore. Mashima mette infatti molta carne al fuoco, troppa per le sue capacità a livello di gestione. E ovviamente spesso questa carne brucia.
In "Fairy Tail" c’è un filo conduttore, Natsu alla ricerca di Igneel (che ricorda molto Rufy alla ricerca dello One Piece giusto per fare un esempio). Si tratta di un filo conduttore molto semplice ma molto forte e che può e che deve legare tra di loro le diverse saghe che compongono l’opera. E qui arriva un altro problema: le saghe sono troppo spesso eccessivamente slegate tra di loro e, purtroppo, forse leggermente ripetitive.
Spesso le saghe aggiungo anche pochi elementi inerenti alla famosa ricerca di Natsu, allontanando troppo spesso l’attenzione del lettore che dovrebbe avere sempre almeno un occhio sull'obbiettivo principale.
Altro lato negativo dell’opera, l’acqua. "Fairy Tail" è una zuppa eccessivamente annacquata. Non solo le saghe sono allungate ma, almeno in un paio di casi, sono proprio state realizzate saghe con l’unico scopo di allungare l’opera. Ovviamente le vendite molto buone hanno influenzato di molto questo aspetto.
Anche considerando questi elementi però Fairy Tail non risulta essere un brutto manga, Mashima gioca e sa giocare moltissimo sul tema “amicizia”, probabilmente lo sfondo più evidente di "Fairy Tail".
Mashima è infatti molto bravo a legare tra di loro i personaggi che, a loro volta, riescono a creare un saldo legame con il lettore.
I personaggi sono ben costruiti, a volte stereotipati (come è ovvio che sia considerato un po’ l’insieme delle cose), ma comunque risultano essere di buon impatto sia per il pubblico che per il racconto.
E proprio rimanendo sul tema “personaggi” vorrei spezzare una lancia a favore del disegno, probabilmente a oggi il migliore del panorama battle shonen.
Il tratto di Mashima è bello, c’è poco da dire a riguardo, è semplicemente bello, bello e ideale per l’opera. Si tratta di uno stile ordinato, riconoscibile, emotivo, espressivo, d’impatto. I combattimenti sono puliti e sanno farsi seguire con piacere, gli sfondi sono spesso ben realizzati, i personaggi sono disegnati veramente molto bene, curati nei minimi dettagli. L’espressività dei volti è spesso ottima e Mashima la sfrutta molto per caricare con ulteriore pathos il racconto.
Anche qui però c’è un difetto: il fan service. Troppo fan service. L’autore attinge a piene mani dalla sua capacità di disegnare le curve di ragazze in shorts e costume. Il fan service in questo caso non “arricchisce” l’opera, anzi, la rende quasi vomitevole. Viene utilizzato praticamente quasi sempre, quasi in ogni vignetta in cui è presente una ragazza: dai momenti di svago nella gilda ai combattimenti, dalle scene emotivamente forti (rovinate proprio dal fan service) a quelle un po’ più divertenti. Un vero e proprio abuso di forme che nemmeno il miglior esperto di chirurgia plastica riuscirebbe a creare.
Bene, quindi da una piccola e curata analisi penso di poter ritenere "Fairy Tail" un buon titolo, sicuramente un titolo che raggiunge la sufficienza in modo più che abbondante pur non inserendosi tra i capolavori del genere. Ha piuttosto il merito di rientrare tra i titoli che più hanno influenzato il manga battle shonen degli ultimi anni e che più ha venduto a livello di copie, ottenendo negli anni sempre buonissimi risultati.
Insomma, "Fairy Tail" è un manga che può essere consigliato praticamente a tutti proprio perché riesce ad emozionare il lettore. Certo, i difetti ci sono e non nego che moltissime volte ho letto questo titolo con sofferenza e noia. Ma si è così creato un rapporto di amore e odio tra me e l’opera. Però non posso negare le emozioni che negli anni mi hanno accompagnato e mi hanno cresciuto: iniziai a leggerlo quando ero solo un bambino con pochissima esperienza del mondo manga e ho terminato la lettura da ragazzo, pochi anni fa, con numerosi titoli alle spalle.
"Fairy Tail" è riuscito ad emozionarmi, ad annoiarmi e a divertirmi, mi ha fatto amare il suo mondo e i suoi personaggi sia nei suoi volumi migliori che in quelli peggiori. "Fairy Tail" è un consiglio che faccio principalmente con il cuore piuttosto che con la testa, leggetelo, ma leggetelo con la consapevolezza che a tratti vi annoierete, che penserete di abbandonarlo, che lo odierete, ma anche con la convinzione che in fin dei conti lo amerete veramente tanto.
Tanto da sentire un vuoto dentro quando terminerete la lettura.
Questo perché "Fairy Tail" cresce, sbaglia e si arricchisce insieme a voi.
Parlare di "Fairy Tail" per me è tanto una gioia quanto un dolore.
Ebbi modo di scoprire il manga a opera ben avviata, nel 2012, attratto dall'ambientazione fantasy e dal nome che si era fatto il manga nel corso degli anni, e me ne innamorai subito, al punto tale da macinare diverse centinaia di capitoli in una sola settimana. Questa può sembrare una cosa molto contraddittoria, dal momento che il numerino svettante su questa recensione indica un'opera sopra la sufficienza si, ma che non è in grado effettivamente di ergersi a capolavoro, a un vero e proprio must-read per gli amanti del fumetto orientale. Ebbene, questa vuole essere una recensione critica, finalizzata a far capire alla gente a cosa sta per imbattersi il futuro lettore mentre si appresta ad entrare nella vivace e quanto mai burrascosa "Fairy Tail", e che quindi tiene conto delle (tante) problematiche di questo manga.
Anzitutto partiamo con il grandissimo pregio del manga: il disegno; il tratto di Mashima risulta essere estremamente pulito, piacevolissimo da vedere e in grado di far capire esattamente cosa sta succedendo anche durante i combattimenti più frenetici, oltre a saper chiaramente valorizzare i momenti più importanti grazie allo stesso tratto precedentemente citato.
"Fairy Tail" è quindi una gioia per gli occhi sì, anche nei modi che però non vorremmo, infatti qui si introduce una delle prime criticità del manga, ovvero: fanservice, fanservice ovunque. Sia ben chiaro, il fanservice finalizzato a caratterizzare momenti puramente comici è sempre ben accetto, anche per rifarsi gli occhi, ma diventa irritante e in talune situazioni addirittura inammissibile nel momento in cui viene inserito in quasi ogni capitolo e persino in fasi chiave ai fini della trama.
Dal momento che ci siamo, forse è il caso di parlare di trama: inizialmente la trama del manga risulta abbastanza semplice, ma man mano che si prosegue nel corso della lettura viene gettata molta carne al fuoco, dando l'idea che tutto avrà una spiegazione nell'immediato futuro e possa dare un senso alle vicende dell'intero manga, una sorta di giustificazione. Questo effettivamente avviene, ma ahimè, solo in parte. La mole enorme di personaggi che viene presentata fa sì che ognuno apporti elementi nuovi alla storia e con ogni probabilità l'autore stesso si è ritrovato imbrigliato in questa matassa, al punto tale da non riuscire a scioglierla neppure nel finale. Sia ben chiaro, il finale di "Fairy Tail" rivela l'essenziale, ma non pone nessuna risposta a tutti gli interrogativi che il lettore si pone nell'arco della lettura. Un vero peccato.
I personaggi sono il cuore di "Fairy Tail". Non esattamente un cuore in salute, ma almeno batte bene e forte.
Chiariamo una cosa: sono troppi. E non è un male, anzi è una cosa estremamente gradevole, ma allo stesso tempo non consente di affezionarsi unicamente ad un unico personaggio e allo stesso tempo impedisce all'autore di sviluppare al massimo delle potenzialità ognuno di essi. Nonostante tutto Natsu, Erza, Gray, Wendy, Lucy e tutti gli altri membri della gilda sapranno entrare di prepotenza nel vostro cuore, con tutti i loro pregi e difetti.
Ma allora se il manga presente queste gravi criticità, perché dargli un 7,5 e non bocciarlo direttamente?
Questo perché "Fairy Tail" ha lacune e imperfezioni a tratti gravissime (i combattimenti finali sono tra questi, ma non toccherò l'argomento per evitare qualsivoglia pericolo di spoiler), è vero, ma allo stesso tempo è un'opera impossibile da recensire a sulla base di elementi puramente razionali. "Fairy Tail" è cuore, è amicizia, è emozioni, è famiglia, cose effettivamente mai ho provato in un manga, il senso di vuoto incolmabile dopo la lettura del capitolo finale e la voglia spaventosa di immergersi nuovamente in quel modo così idealizzato e così maledettamente bello oggi, come 7 anni fa, sono qualcosa di cui io stesso mi sono sorpreso. Il coinvolgimento nel lettore, per quanto indiretto possa essere, lo si sente eccome.
Detto questo, placato il mio animo da fanboy, se cercate una lettura leggera, spensierata e che sappia strapparvi un sorriso con intermezzi di comicità semplice ma efficace, se cercate un "luogo" in cui sentirvi parte di una famiglia, se cercate scazzottate epiche e se siete a disposti a chiudere un occhio e mezzo sui frequenti momenti "vabbè" di "Fairy Tail", allora le porte della gilda sono e saranno sempre aperte per voi. Se siete lettori estremamente critici, beh, leggete comunque "Fairy Tail", al limite perderete solo del tempo.
"Fairy Tail" ha per me rappresentato il primo caso di gigantesco potenziale inespresso, ma che riesce a non prendersi comunque sul serio e in grado di trasmettere forti sentimenti al lettore e garantire comunque una lettura non impegnativa e divertente.
Ebbi modo di scoprire il manga a opera ben avviata, nel 2012, attratto dall'ambientazione fantasy e dal nome che si era fatto il manga nel corso degli anni, e me ne innamorai subito, al punto tale da macinare diverse centinaia di capitoli in una sola settimana. Questa può sembrare una cosa molto contraddittoria, dal momento che il numerino svettante su questa recensione indica un'opera sopra la sufficienza si, ma che non è in grado effettivamente di ergersi a capolavoro, a un vero e proprio must-read per gli amanti del fumetto orientale. Ebbene, questa vuole essere una recensione critica, finalizzata a far capire alla gente a cosa sta per imbattersi il futuro lettore mentre si appresta ad entrare nella vivace e quanto mai burrascosa "Fairy Tail", e che quindi tiene conto delle (tante) problematiche di questo manga.
Anzitutto partiamo con il grandissimo pregio del manga: il disegno; il tratto di Mashima risulta essere estremamente pulito, piacevolissimo da vedere e in grado di far capire esattamente cosa sta succedendo anche durante i combattimenti più frenetici, oltre a saper chiaramente valorizzare i momenti più importanti grazie allo stesso tratto precedentemente citato.
"Fairy Tail" è quindi una gioia per gli occhi sì, anche nei modi che però non vorremmo, infatti qui si introduce una delle prime criticità del manga, ovvero: fanservice, fanservice ovunque. Sia ben chiaro, il fanservice finalizzato a caratterizzare momenti puramente comici è sempre ben accetto, anche per rifarsi gli occhi, ma diventa irritante e in talune situazioni addirittura inammissibile nel momento in cui viene inserito in quasi ogni capitolo e persino in fasi chiave ai fini della trama.
Dal momento che ci siamo, forse è il caso di parlare di trama: inizialmente la trama del manga risulta abbastanza semplice, ma man mano che si prosegue nel corso della lettura viene gettata molta carne al fuoco, dando l'idea che tutto avrà una spiegazione nell'immediato futuro e possa dare un senso alle vicende dell'intero manga, una sorta di giustificazione. Questo effettivamente avviene, ma ahimè, solo in parte. La mole enorme di personaggi che viene presentata fa sì che ognuno apporti elementi nuovi alla storia e con ogni probabilità l'autore stesso si è ritrovato imbrigliato in questa matassa, al punto tale da non riuscire a scioglierla neppure nel finale. Sia ben chiaro, il finale di "Fairy Tail" rivela l'essenziale, ma non pone nessuna risposta a tutti gli interrogativi che il lettore si pone nell'arco della lettura. Un vero peccato.
I personaggi sono il cuore di "Fairy Tail". Non esattamente un cuore in salute, ma almeno batte bene e forte.
Chiariamo una cosa: sono troppi. E non è un male, anzi è una cosa estremamente gradevole, ma allo stesso tempo non consente di affezionarsi unicamente ad un unico personaggio e allo stesso tempo impedisce all'autore di sviluppare al massimo delle potenzialità ognuno di essi. Nonostante tutto Natsu, Erza, Gray, Wendy, Lucy e tutti gli altri membri della gilda sapranno entrare di prepotenza nel vostro cuore, con tutti i loro pregi e difetti.
Ma allora se il manga presente queste gravi criticità, perché dargli un 7,5 e non bocciarlo direttamente?
Questo perché "Fairy Tail" ha lacune e imperfezioni a tratti gravissime (i combattimenti finali sono tra questi, ma non toccherò l'argomento per evitare qualsivoglia pericolo di spoiler), è vero, ma allo stesso tempo è un'opera impossibile da recensire a sulla base di elementi puramente razionali. "Fairy Tail" è cuore, è amicizia, è emozioni, è famiglia, cose effettivamente mai ho provato in un manga, il senso di vuoto incolmabile dopo la lettura del capitolo finale e la voglia spaventosa di immergersi nuovamente in quel modo così idealizzato e così maledettamente bello oggi, come 7 anni fa, sono qualcosa di cui io stesso mi sono sorpreso. Il coinvolgimento nel lettore, per quanto indiretto possa essere, lo si sente eccome.
Detto questo, placato il mio animo da fanboy, se cercate una lettura leggera, spensierata e che sappia strapparvi un sorriso con intermezzi di comicità semplice ma efficace, se cercate un "luogo" in cui sentirvi parte di una famiglia, se cercate scazzottate epiche e se siete a disposti a chiudere un occhio e mezzo sui frequenti momenti "vabbè" di "Fairy Tail", allora le porte della gilda sono e saranno sempre aperte per voi. Se siete lettori estremamente critici, beh, leggete comunque "Fairy Tail", al limite perderete solo del tempo.
"Fairy Tail" ha per me rappresentato il primo caso di gigantesco potenziale inespresso, ma che riesce a non prendersi comunque sul serio e in grado di trasmettere forti sentimenti al lettore e garantire comunque una lettura non impegnativa e divertente.
Mi sono approcciato a Fairy Tail spinto da una fortissima sponsorizzazione tanto del manga quanto dell'anime da parte di diversi amici. Il manga parte bene, anzi benissimo, con molta carne al fuoco e aspettative di livello. Ci troviamo davanti un protagonista, Natsu, che si presenta con l'obiettivo di ritrovare suo padre, “Drago”, colui che oltre averlo cresciuto gli aveva insegnato una magia antichissima di possessione del fuoco.
Con il passare del tempo l'autore ci permette di conoscere, abbastanza rapidamente in realtà, tutta la combriccola di maghi che fiancheggerà il protagonista nel prosieguo della sua storia, la quale con l'andare dei capitoli sembrerà cambiare indirizzo tralasciando questo primo obiettivo del nostro eroe. La storia si trasforma in una continua ripetizione degli eventi, ogni avversario è privo di un vero background, ma è soprattutto nei protagonisti che si mostrano le pecche più vistose. Questi infatti sono statici, con caratteristiche che restano praticamente le stesse per tutto il tempo che compaiono nel manga. Questa staticità riguarda anche i combattimenti: è incredibile come per tutta la durata del manga tutti i combattimenti si somiglino fra loro e siano in alcuni casi addirittura identici. Partirò con degli esempi:
Più o meno a un terzo dell'opera, Lucy scopre una mossa particolare chiamata “Uranometria”... Be', questa sarà il suo asso nella manica per tutta l'opera. Più o meno nella stessa saga, Lucy indossa per la prima volta il vestito da samurai con le "poppe" di fuori... Ebbene, qualunque possa essere la sua armatura, il suo attacco finale sarà sempre e comunque legato al vestito da samurai. Sempre...
Ma il caso più emblematico è Gray Fullbuster, con una dotazione di mosse che praticamente si ripetono sempre, e con la sua mossa più potente che rasenta il ridicolo: la temibile “Iced Shell”, che in cambio della propria vita congela l'avversario. Ben tre volte sta per portarla a termine e viene fermato sempre allo stesso modo! M come è possibile?! Sempre uguale! Alla terza ho chiuso tutto e ho ripreso a leggerlo dopo un mese dal trauma.
Nel complesso comunque il tutto è sopportabile fino al torneo delle gilde, dove sono mazzate alla cieca. Pertanto tutto è abbastanza piacevole per il tipo di opera, tuttavia terminata la sfida ai draghi, a detta dello stesso autore sorgono le evidenti difficoltà su come realizzare il proseguimento della storia, e ciò si nota immediatamente. Gli archi narrativi perdono sempre più qualità fino a raggiungere l'ultimo arco, probabilmente il peggiore di tutti a causa dell'indecisione dell'autore su come chiudere la storia. Nell'opera è evidente come l'autore incentri tutto sul concetto di legami e amicizia, ed è proprio l'andare obbligatoriamente alla ricerca di questo legame a essere forse la sua più grande pecca, cadendo in banalità assurde che potevano essere tranquillamente evitate.
L'unico vero lato positivo sono i disegni, nella quasi totalità dei casi puliti e precisi. Tirando le somme, dopo anni di lettura del manga sono rimasto orribilmente deluso da come un seme così promettente non sia maturato minimamente; ad ogni possibilità di una svolta ho visto un fallimento narrativo da parte dell'autore che non è riuscito mai a dar davvero senso ad un'opera che aveva moltissimo potenziale. Facendo un confronto con lo spin-off Fairy Tail Zero possiamo notare come oggettivamente qui le scelte dell'autore sono molto più azzeccate e soprattutto la storia è gradevole. Anzi è sicuramente di un livello narrativo molto più denso rispetto all'opera principale. Ciò potrebbe dimostrare la difficoltà che ha avuto Hiro Mashima a relazionarsi con l'enorme mole di capitoli di Fairy Tail. Da notare come invece lo stesso background dell'avventura riportato in un manga breve abbia raccolto frutti molto migliori.
Con il passare del tempo l'autore ci permette di conoscere, abbastanza rapidamente in realtà, tutta la combriccola di maghi che fiancheggerà il protagonista nel prosieguo della sua storia, la quale con l'andare dei capitoli sembrerà cambiare indirizzo tralasciando questo primo obiettivo del nostro eroe. La storia si trasforma in una continua ripetizione degli eventi, ogni avversario è privo di un vero background, ma è soprattutto nei protagonisti che si mostrano le pecche più vistose. Questi infatti sono statici, con caratteristiche che restano praticamente le stesse per tutto il tempo che compaiono nel manga. Questa staticità riguarda anche i combattimenti: è incredibile come per tutta la durata del manga tutti i combattimenti si somiglino fra loro e siano in alcuni casi addirittura identici. Partirò con degli esempi:
Più o meno a un terzo dell'opera, Lucy scopre una mossa particolare chiamata “Uranometria”... Be', questa sarà il suo asso nella manica per tutta l'opera. Più o meno nella stessa saga, Lucy indossa per la prima volta il vestito da samurai con le "poppe" di fuori... Ebbene, qualunque possa essere la sua armatura, il suo attacco finale sarà sempre e comunque legato al vestito da samurai. Sempre...
Ma il caso più emblematico è Gray Fullbuster, con una dotazione di mosse che praticamente si ripetono sempre, e con la sua mossa più potente che rasenta il ridicolo: la temibile “Iced Shell”, che in cambio della propria vita congela l'avversario. Ben tre volte sta per portarla a termine e viene fermato sempre allo stesso modo! M come è possibile?! Sempre uguale! Alla terza ho chiuso tutto e ho ripreso a leggerlo dopo un mese dal trauma.
Nel complesso comunque il tutto è sopportabile fino al torneo delle gilde, dove sono mazzate alla cieca. Pertanto tutto è abbastanza piacevole per il tipo di opera, tuttavia terminata la sfida ai draghi, a detta dello stesso autore sorgono le evidenti difficoltà su come realizzare il proseguimento della storia, e ciò si nota immediatamente. Gli archi narrativi perdono sempre più qualità fino a raggiungere l'ultimo arco, probabilmente il peggiore di tutti a causa dell'indecisione dell'autore su come chiudere la storia. Nell'opera è evidente come l'autore incentri tutto sul concetto di legami e amicizia, ed è proprio l'andare obbligatoriamente alla ricerca di questo legame a essere forse la sua più grande pecca, cadendo in banalità assurde che potevano essere tranquillamente evitate.
L'unico vero lato positivo sono i disegni, nella quasi totalità dei casi puliti e precisi. Tirando le somme, dopo anni di lettura del manga sono rimasto orribilmente deluso da come un seme così promettente non sia maturato minimamente; ad ogni possibilità di una svolta ho visto un fallimento narrativo da parte dell'autore che non è riuscito mai a dar davvero senso ad un'opera che aveva moltissimo potenziale. Facendo un confronto con lo spin-off Fairy Tail Zero possiamo notare come oggettivamente qui le scelte dell'autore sono molto più azzeccate e soprattutto la storia è gradevole. Anzi è sicuramente di un livello narrativo molto più denso rispetto all'opera principale. Ciò potrebbe dimostrare la difficoltà che ha avuto Hiro Mashima a relazionarsi con l'enorme mole di capitoli di Fairy Tail. Da notare come invece lo stesso background dell'avventura riportato in un manga breve abbia raccolto frutti molto migliori.
Fairy Tail è una di quelle serie manga che una volta lette non te le scordi più.
Nonostante non venga portata al livello di Naruto o One Piece, ha i suoi punti di forza che lasciano veramente poco spazio ai pochi difetti che si ritrova.
Una serie da recuperare? Se avete il tempo e la voglia di leggervi tutti i suoi 500 e passa capitoli, ne vale proprio la pena!
Partiamo parlando della trama. Fairy Tail ha tutte le caratteristiche di uno shounen manga, grazie alla sua lunghissima storia che viene suddivisa in tanti archi narrativi, non collegati benissimo fra di loro. All'inizio questo distacco fra la fine di un arco narrativo e un altro è piuttosto evidente, ma man mano che si avanza con la storia, la lettura sarà più piacevole, e i vari archi saranno collegati fra di loro da un sottile filo conduttore che porta poi alla fine della serie. Questo "filo" non è presente per un bel po' di capitoli, molto probabilmente perchè non si pensava ancora a come fare finire la serie, ma andando avanti questo difetto viene migliorato, insieme ad altre piccole accortezze che non rovinano in alcun modo la lettura.
Parlando dei personaggi, nell'universo di Fairy Tail ce ne sono tanti. Ma veramente tanti. Questo perchè in ogni arco narrativo ne vengono introdotti almeno una decina, che poi assumono un carattere abbastanza importante all'interno della storia. Certo, i personaggi principali non vengono messi in ombra da quelli secondari o di sfondo (a cui però viene comunque dedicato molto spazio), ma a volte si tende a mettere questi troppo in luce. C'è da dire però che quelli che contano davvero per la storia sono sempre presenti e hanno un profilo molto dettagliato, che va anche a spiegare la storia che li lega ad altri personaggi.
Un grande punto di forza è, a detta mia, lo sviluppo di questi e le loro relazioni con altri personaggi. All'inizio ci viene data un po' l'idea che siano tutti amici di tutti, ma andando avanti con la storia alcuni legami si rafforzano, mentre altri sono destinati a distruggersi. I personaggi crescono a livello di mentalità grazie alle persone che incontrano, alle situazioni che devono affrontare e allo sviluppo della storia intorno a loro.
In questa categoria troviamo quelli che, per me, sono due grandi difetti: il primo è sicuramente l'invincibilità che viene data ai personaggi principali, che sopravvivono a tutto e tra un po' resuscitano anche. D'accordo, la morte di un personaggio che ci ha accompagnati per gran parte della storia lascia un vuoto, ma quando ci vuole, ci vuole! Il secondo difetto è che non si capisce bene chi sia il protagonista della storia. Molti parlano di co-protagonismo (e per me ci sta anche), ma la vera protagonista di Fairy Tail viene messa un po' in ombra dalle capacità del co-protagonista e di altri personaggi principali, che dimostrano di essere di gran lunga più potenti e più "protagonisti" rispetto a lei. Certo, da metà manga in poi (circa) anche a lei viene data una forza che non viene completamente espressa, ma che ci fa capire benissimo chi sia il vero "volto da copertina".
Andiamo ora all'ultimo argomento, quello su cui bisognerebbe spendere migliaia di parole: il disegno.
Partiamo subito con il character design, ben curato e minuzioso in tutti i personaggi, con tratti che variano da persona a persona e che trovano molta similitudine fra i personaggi imparentati fra di loro. In particolar modo, esso si sposa molto bene con l'ambientazione, comprendendo vestiti e accessori non moderni (quindi non ci sono zip, felpe, jeans ecc., bensì casacce, tuniche, gonne, armature e chi più ne ha più ne metta).
I disegni dei primi capitoli mi hanno ricordato molto quelli di One Piece (poi magari sono io che mi immagino le cose), ed erano abbastanza confusionari, con scene o troppo poco o esageratamente dettagliate. Inoltre, ci sono troppe vignette che giocano con temi comici, problema che poi, come quasi tutti gli altri, si risolve con l'avanzare dei capitoli.
Infine, per quanto riguarda gli sfondi, devo dire che non mi hanno mai delusa, perchè sono sempre molto in armonia con la scena descritta. Inoltre, gli edifici e i paesaggi che circondano i personaggi sono ben curati e dettagliati. Hanno quel qualcosa in più che li rende davvero piacevoli.
Nonostante non venga portata al livello di Naruto o One Piece, ha i suoi punti di forza che lasciano veramente poco spazio ai pochi difetti che si ritrova.
Una serie da recuperare? Se avete il tempo e la voglia di leggervi tutti i suoi 500 e passa capitoli, ne vale proprio la pena!
Partiamo parlando della trama. Fairy Tail ha tutte le caratteristiche di uno shounen manga, grazie alla sua lunghissima storia che viene suddivisa in tanti archi narrativi, non collegati benissimo fra di loro. All'inizio questo distacco fra la fine di un arco narrativo e un altro è piuttosto evidente, ma man mano che si avanza con la storia, la lettura sarà più piacevole, e i vari archi saranno collegati fra di loro da un sottile filo conduttore che porta poi alla fine della serie. Questo "filo" non è presente per un bel po' di capitoli, molto probabilmente perchè non si pensava ancora a come fare finire la serie, ma andando avanti questo difetto viene migliorato, insieme ad altre piccole accortezze che non rovinano in alcun modo la lettura.
Parlando dei personaggi, nell'universo di Fairy Tail ce ne sono tanti. Ma veramente tanti. Questo perchè in ogni arco narrativo ne vengono introdotti almeno una decina, che poi assumono un carattere abbastanza importante all'interno della storia. Certo, i personaggi principali non vengono messi in ombra da quelli secondari o di sfondo (a cui però viene comunque dedicato molto spazio), ma a volte si tende a mettere questi troppo in luce. C'è da dire però che quelli che contano davvero per la storia sono sempre presenti e hanno un profilo molto dettagliato, che va anche a spiegare la storia che li lega ad altri personaggi.
Un grande punto di forza è, a detta mia, lo sviluppo di questi e le loro relazioni con altri personaggi. All'inizio ci viene data un po' l'idea che siano tutti amici di tutti, ma andando avanti con la storia alcuni legami si rafforzano, mentre altri sono destinati a distruggersi. I personaggi crescono a livello di mentalità grazie alle persone che incontrano, alle situazioni che devono affrontare e allo sviluppo della storia intorno a loro.
In questa categoria troviamo quelli che, per me, sono due grandi difetti: il primo è sicuramente l'invincibilità che viene data ai personaggi principali, che sopravvivono a tutto e tra un po' resuscitano anche. D'accordo, la morte di un personaggio che ci ha accompagnati per gran parte della storia lascia un vuoto, ma quando ci vuole, ci vuole! Il secondo difetto è che non si capisce bene chi sia il protagonista della storia. Molti parlano di co-protagonismo (e per me ci sta anche), ma la vera protagonista di Fairy Tail viene messa un po' in ombra dalle capacità del co-protagonista e di altri personaggi principali, che dimostrano di essere di gran lunga più potenti e più "protagonisti" rispetto a lei. Certo, da metà manga in poi (circa) anche a lei viene data una forza che non viene completamente espressa, ma che ci fa capire benissimo chi sia il vero "volto da copertina".
Andiamo ora all'ultimo argomento, quello su cui bisognerebbe spendere migliaia di parole: il disegno.
Partiamo subito con il character design, ben curato e minuzioso in tutti i personaggi, con tratti che variano da persona a persona e che trovano molta similitudine fra i personaggi imparentati fra di loro. In particolar modo, esso si sposa molto bene con l'ambientazione, comprendendo vestiti e accessori non moderni (quindi non ci sono zip, felpe, jeans ecc., bensì casacce, tuniche, gonne, armature e chi più ne ha più ne metta).
I disegni dei primi capitoli mi hanno ricordato molto quelli di One Piece (poi magari sono io che mi immagino le cose), ed erano abbastanza confusionari, con scene o troppo poco o esageratamente dettagliate. Inoltre, ci sono troppe vignette che giocano con temi comici, problema che poi, come quasi tutti gli altri, si risolve con l'avanzare dei capitoli.
Infine, per quanto riguarda gli sfondi, devo dire che non mi hanno mai delusa, perchè sono sempre molto in armonia con la scena descritta. Inoltre, gli edifici e i paesaggi che circondano i personaggi sono ben curati e dettagliati. Hanno quel qualcosa in più che li rende davvero piacevoli.
Comincio subito col dire che FT è stato il primo manga che abbia mai letto, e devo dire che non mi è mai dispiaciuto, solo che aveva molte potenzialità, che se gestite meglio rendevano molto bella l'opera. Senza scrivere molto e stando concisi, per me dalla prima saga alla saga dei giochi di magia è abbastanza carino (i disegni sono buoni, ci sono molte scene comiche che ci stanno in uno shonen, personaggi interessanti ecc.), il problema è dopo. A partire dalla saga di tartaros c'è troppo troppo fanservice, e non c'è più neanche un po di filo logico. Per non parlare poi dell'ultima saga di Alvarez che doveva (e poteva) essere la migliore, e invece è stata la peggiore.
In conclusione se Mashima avesse dato un filo logico sin dall'inizio parlando molto prima di Acnologia e Zeref, per me sarebbe stato un gran bel manga.
Do un 6,5 solo per i disegni e perchè è divertente.
In conclusione se Mashima avesse dato un filo logico sin dall'inizio parlando molto prima di Acnologia e Zeref, per me sarebbe stato un gran bel manga.
Do un 6,5 solo per i disegni e perchè è divertente.
Fairy Tail è un manga del 2006 realizzato da Hiro Mashima, di discreto successo per quanto riguarda le vendite, mentre per la qualità effettiva dell’opera è tutta un’altra storia.
Fairy Tail dovrebbe essere un manga fantasy ma oltre alle fantasie dell’autore per la scelta della taglia di seno delle donzelle (di solito una quinta) è tutto fuorché un manga di questo genere. La concezione di magia che ha Mashima è veramente strana e non c’entra assolutamente nulla (a parte il termine) con il concetto di magia che conosciamo tutti. Ogni personaggio ha un solo potere e non ci viene detto il perché non prova ad impararne di altri, visto che alcune “magie” sono nettamente superiori ad altre.
Sulla trama c’è poco di cui parlare. Se nel suo primo lavoro, Rave The Groove Adventure, si era quanto meno intravisto lo sforzo dell’autore nel provare a creare una storia (per quanto banale), in Fairy Tail si fa fatica anche solo a capire se c’è o meno una trama effettiva, poiché le varie saghe sono completamente scollegate tra di loro e non portano a nessun avanzamento della “trama” stessa. C’è solo un leggerissimo filo conduttore di nome Zeref che prova a dare un senso alle varie vicende, ma se neanche l’autore sa come proseguire la sua storia (per sua stessa ammissione) non vedo come si possa trovare un minimo di coerenza narrativa.
Mashima sembra focalizzare tutte le sue energie sul presentare nuovi personaggi caratterizzandoli in maniera fin troppo semplice (per i vestitini dei protagonisti si sbizzarrisce invece) ne aggiunge un background e basta. Sono personaggi privi di tridimensionalità, alcuni personaggi sembrano delle marionette, compaiono solamente nel momento del bisogno per poi essere nuovamente messi da parte. Fairy Tail è saturo di personaggi che sono completamente buttati nel mezzo dell’azione senza logica alcuna, altri con l’andare avanti della storia perdono la loro “caratterizzazione” (quel poco che c’è) e incominciano a diventare molto simili tra di loro. Ci si può affezionare ai vari personaggi perché presentano tutti un lato comico e un passato doloroso, il problema sta nel come viene presentata e gestita la loro storia che fa storcere parecchio il naso.
I combattimenti sono da un punto di vista prettamente visivo ben realizzati, il problema sta nel fatto che sono decisamente ripetitivi e con cliché/power-up a non finire senza una valida spiegazione. La presentazione e lo svolgimento delle battaglie è in sostanza così: i cattivi menano i membri di Fairy Tail, che inizialmente le prenderanno per rendere credibile la minaccia, poi con la forza dell’amicizia e qualche bella parola elimineranno i loro avversari e tanti saluti. Di conseguenza l’interesse per i combattimenti cala, visto che lo schema si ripete ogni volta. Ah, dimenticavo che la maggior parte dei cattivi troveranno la via per la redenzione grazie all'amore e alla bontà dei membri della gilda. Tutto troppo forzato!
Fairy Tail tuttavia presenta dei disegni molto buoni e adatti per la storia narrata, anche se il tratto di Mashima non spicca per originalità. La storia è scorrevole, i dialoghi sono brevi e ogni capitolo/volume si legge velocemente, quindi un manga mai pesante…Se servisse solo questo a rendere ottimo un prodotto saremmo tutti d’accordo.
Fairy Tail è un manga partito con molte potenzialità ma mai concretizzate. Oltre a essere una lettura leggera e divertente non vi è altro.
Fairy Tail dovrebbe essere un manga fantasy ma oltre alle fantasie dell’autore per la scelta della taglia di seno delle donzelle (di solito una quinta) è tutto fuorché un manga di questo genere. La concezione di magia che ha Mashima è veramente strana e non c’entra assolutamente nulla (a parte il termine) con il concetto di magia che conosciamo tutti. Ogni personaggio ha un solo potere e non ci viene detto il perché non prova ad impararne di altri, visto che alcune “magie” sono nettamente superiori ad altre.
Sulla trama c’è poco di cui parlare. Se nel suo primo lavoro, Rave The Groove Adventure, si era quanto meno intravisto lo sforzo dell’autore nel provare a creare una storia (per quanto banale), in Fairy Tail si fa fatica anche solo a capire se c’è o meno una trama effettiva, poiché le varie saghe sono completamente scollegate tra di loro e non portano a nessun avanzamento della “trama” stessa. C’è solo un leggerissimo filo conduttore di nome Zeref che prova a dare un senso alle varie vicende, ma se neanche l’autore sa come proseguire la sua storia (per sua stessa ammissione) non vedo come si possa trovare un minimo di coerenza narrativa.
Mashima sembra focalizzare tutte le sue energie sul presentare nuovi personaggi caratterizzandoli in maniera fin troppo semplice (per i vestitini dei protagonisti si sbizzarrisce invece) ne aggiunge un background e basta. Sono personaggi privi di tridimensionalità, alcuni personaggi sembrano delle marionette, compaiono solamente nel momento del bisogno per poi essere nuovamente messi da parte. Fairy Tail è saturo di personaggi che sono completamente buttati nel mezzo dell’azione senza logica alcuna, altri con l’andare avanti della storia perdono la loro “caratterizzazione” (quel poco che c’è) e incominciano a diventare molto simili tra di loro. Ci si può affezionare ai vari personaggi perché presentano tutti un lato comico e un passato doloroso, il problema sta nel come viene presentata e gestita la loro storia che fa storcere parecchio il naso.
I combattimenti sono da un punto di vista prettamente visivo ben realizzati, il problema sta nel fatto che sono decisamente ripetitivi e con cliché/power-up a non finire senza una valida spiegazione. La presentazione e lo svolgimento delle battaglie è in sostanza così: i cattivi menano i membri di Fairy Tail, che inizialmente le prenderanno per rendere credibile la minaccia, poi con la forza dell’amicizia e qualche bella parola elimineranno i loro avversari e tanti saluti. Di conseguenza l’interesse per i combattimenti cala, visto che lo schema si ripete ogni volta. Ah, dimenticavo che la maggior parte dei cattivi troveranno la via per la redenzione grazie all'amore e alla bontà dei membri della gilda. Tutto troppo forzato!
Fairy Tail tuttavia presenta dei disegni molto buoni e adatti per la storia narrata, anche se il tratto di Mashima non spicca per originalità. La storia è scorrevole, i dialoghi sono brevi e ogni capitolo/volume si legge velocemente, quindi un manga mai pesante…Se servisse solo questo a rendere ottimo un prodotto saremmo tutti d’accordo.
Fairy Tail è un manga partito con molte potenzialità ma mai concretizzate. Oltre a essere una lettura leggera e divertente non vi è altro.
Parto subito col dire che Fairy Tail non è il male assoluto del mondo dei manga, né un abominio come spesso si legge in giro, ma semplicemente un'opera, un battle shonen, poco originale e mediocre. Né più né meno. Può intrattenere facilmente e in maniera spensierata a cervello spento, niente di più…
La trama rappresenta sicuramente il più classico cliché dei battle shonen moderni di derivazione "dragonballiana": ragazza carina incontra ragazzo strambo con l’obiettivo di trovare qualcosa (in questo caso il padre del protagonista) da cui prenderà inizio una storia molto lunga (troppo lunga), fatta di colpi di scena parecchio abusati e personaggi poco originali (molti dei quali riciclati dall'opera precedente del mangaka, Rave the Groove Adventure). Il problema principale dei personaggi è che hanno un determinato ruolo, sia per quanto riguarda la fase d'azione, che quella comica, così come anche quella sentimentale, e a questo ruolo sono legati fin dalla loro apparizione. E sempre quello avranno, senza praticamente alcuna evoluzione, un ruolo fatto di battute e situazioni tormentone (che sia Natsu "Sono tutto un fuoco", Erza che si arrabbia, Lucy che rimane tette al vento, o Gray in mutande), momenti di combattimento sempre uguali e schematici... I personaggi non escono mai da quella che è la loro impostazione di base e questo limita molto lo sviluppo generale del manga.
I combattimenti seguono sempre un determinato schema, fino allo scontro finale che verrà vinto con puntale power-up random e pugno, grazie al potere dell'amicizia, rendendo poco godibili gli scontri nonostante i disegni ricreino scene visivamente molto spettacolari. Altra nota dolente è il fanservice spiattellato in ogni capitolo, da inquadrature sui fondoschiena e decolleté mentre i personaggi impegnati nella discussione principale parlano sullo sfondo, a scene ecchi che vorrebbero essere comiche ma che risultano solamente forzate, pesanti e ripetitive (come nel caso di Lucy, alla quale non resteranno mai i vestiti per più di tre capitoli).
Ma il fanservice ecchi me lo aspetto in determinate dosi in un manga shonen per ragazzi: il guaio è soprattutto il fanservice di altro tipo, come le “ship” forzate di coppiette per tutto il manga solo per far contenti i fan o i ridimensionamenti narrativi in cui i personaggi non vengono mai fatti morire, ma ritornano sempre per soddisfare gli affezionati (ormai praticamente nessuna morte risulta credibile dato che sai che il personaggio tornerà dopo poco peggio di Ikki in Saint Seiya). Il problema principale di Fairy Tail, però, risiede nella mancanza di tematiche. L'unica che viene affrontata è quella dell'amicizia ma non è affatto approfondita, è soltanto un "Noi siamo Fairy Tail, siamo una famiglia e quindi ci vogliamo bene e ci diamo forza", insomma non c'è un'introspezione come quella che possiamo trovare, per esempio, nel rapporto di amicizia tra Killua e Gon in Hunter X Hunter.
Concludendo, nonostante quanto detto sopra, il successo di Fairy Tail non deve sorprendere, è un'opera semplice, allegra e visivamente accattivante: è chiaro che faccia facilmente breccia nei cuori dei lettori giovani. Non è tutto da buttare, comunque. Il manga risulta spesso molto divertente e i disegni sono ottimi, ma la serializzazione così lunga non ha aiutato l'opera. Personalmente mi piacerebbe che Mashima scrivesse una commedia scolastica ecchi, lì credo potrebbe fare ottime cose, un po' come la sua ex assistente Miki Yoshikawa che ha preso il meglio da lui (disegni e comicità) creando dei buoni manga... In definitiva, che lasciasse perdere per un po' il battle shonen.
La trama rappresenta sicuramente il più classico cliché dei battle shonen moderni di derivazione "dragonballiana": ragazza carina incontra ragazzo strambo con l’obiettivo di trovare qualcosa (in questo caso il padre del protagonista) da cui prenderà inizio una storia molto lunga (troppo lunga), fatta di colpi di scena parecchio abusati e personaggi poco originali (molti dei quali riciclati dall'opera precedente del mangaka, Rave the Groove Adventure). Il problema principale dei personaggi è che hanno un determinato ruolo, sia per quanto riguarda la fase d'azione, che quella comica, così come anche quella sentimentale, e a questo ruolo sono legati fin dalla loro apparizione. E sempre quello avranno, senza praticamente alcuna evoluzione, un ruolo fatto di battute e situazioni tormentone (che sia Natsu "Sono tutto un fuoco", Erza che si arrabbia, Lucy che rimane tette al vento, o Gray in mutande), momenti di combattimento sempre uguali e schematici... I personaggi non escono mai da quella che è la loro impostazione di base e questo limita molto lo sviluppo generale del manga.
I combattimenti seguono sempre un determinato schema, fino allo scontro finale che verrà vinto con puntale power-up random e pugno, grazie al potere dell'amicizia, rendendo poco godibili gli scontri nonostante i disegni ricreino scene visivamente molto spettacolari. Altra nota dolente è il fanservice spiattellato in ogni capitolo, da inquadrature sui fondoschiena e decolleté mentre i personaggi impegnati nella discussione principale parlano sullo sfondo, a scene ecchi che vorrebbero essere comiche ma che risultano solamente forzate, pesanti e ripetitive (come nel caso di Lucy, alla quale non resteranno mai i vestiti per più di tre capitoli).
Ma il fanservice ecchi me lo aspetto in determinate dosi in un manga shonen per ragazzi: il guaio è soprattutto il fanservice di altro tipo, come le “ship” forzate di coppiette per tutto il manga solo per far contenti i fan o i ridimensionamenti narrativi in cui i personaggi non vengono mai fatti morire, ma ritornano sempre per soddisfare gli affezionati (ormai praticamente nessuna morte risulta credibile dato che sai che il personaggio tornerà dopo poco peggio di Ikki in Saint Seiya). Il problema principale di Fairy Tail, però, risiede nella mancanza di tematiche. L'unica che viene affrontata è quella dell'amicizia ma non è affatto approfondita, è soltanto un "Noi siamo Fairy Tail, siamo una famiglia e quindi ci vogliamo bene e ci diamo forza", insomma non c'è un'introspezione come quella che possiamo trovare, per esempio, nel rapporto di amicizia tra Killua e Gon in Hunter X Hunter.
Concludendo, nonostante quanto detto sopra, il successo di Fairy Tail non deve sorprendere, è un'opera semplice, allegra e visivamente accattivante: è chiaro che faccia facilmente breccia nei cuori dei lettori giovani. Non è tutto da buttare, comunque. Il manga risulta spesso molto divertente e i disegni sono ottimi, ma la serializzazione così lunga non ha aiutato l'opera. Personalmente mi piacerebbe che Mashima scrivesse una commedia scolastica ecchi, lì credo potrebbe fare ottime cose, un po' come la sua ex assistente Miki Yoshikawa che ha preso il meglio da lui (disegni e comicità) creando dei buoni manga... In definitiva, che lasciasse perdere per un po' il battle shonen.
Quando parliamo di magia, maghi, fantasy e affini nel mondo dei manga e degli anime è ormai inevitabile trovare Fairy Tail tra i titoli più importanti e acclamati dal pubblico dei lettori e dei telespettatori.
Questa singolare serie, nata dalla mente e della penna di Hiro Mashima, ha suscitato scalpore e “scandalo” sotto diversi punti di vista, e sebbene il numero di critiche negative sia stato considerevole, questo non ha impedito a Fairy Tail di diventare ciò che è adesso, una storia longeva e amata da un numero altrettanto considerevole di appassionati.
Mi è difficile non scrivere ciò che molti altri utenti non hanno scritto riguardo all’argomento, ma sono tutte opinioni e analisi che ritengo sia giusto ribadire per quei lettori che hanno intenzione di leggerlo o stanno per farlo, perché non si lascino scoraggiare dai pregiudizi.
Fairy Tail è stato anzitutto criticato aspramente di plagio per alcuni elementi molto simili a quelli dell’altrettanto celebre One Piece e che non sono da considerare delle mere coincidenze. Ora, sebbene non si possa negare che lo stile di One Piece non sia sconosciuto a quello di Fairy Tail, questo non vuole dire che ci sia morbosamente attaccato.
Se si mettono a confronto le due opere si capisce fin troppo bene che si parla di due contesti molto differenti tra loro sia per quanto riguarda la storia che la caratterizzazione dei personaggi e gli elementi che compongono gli universi dove si svolgono le vicende. Inoltre, anche dal punto di vista grafico, il tratto dei disegni di Fairy Tail è per certi versi somigliante a quello di One Piece. Somigliante, ma non uguale, e quando lo si osserva non lascia pensare che l’autore abbia scopiazzato dalle tavole di Oda.
Altri elementi che sono stati oggetto di critiche sono l’eccessiva presenza di fanservice e il fatto che i personaggi negativi spesso si convertono con troppa facilità al bene. Effettivamente di fanservice ce n’è in abbondanza, sia all’interno della trama che nei contenuti extra, dove non si manca mai di mettere in mostra curve fascinose e femminili (soprattutto parlando delle maghe della gilda protagonista) e anche qualche fisico virile e robusto, ma ciò ovviamente è solo in chiave sexy e non sfocia mai nel volgare né tanto meno influenza pesantemente il corso degli eventi; senza contare che i personaggi più attraenti mantengono intatte le loro personalità anche in quei momenti un po’ più caldi. Non sono quindi dei "modelli" che hanno in mente solo di ostentare il proprio corpo (tolta qualche piccola eccezione dovuta al carattere di alcuni personaggi).
Per quanto riguarda i cattivi, sì, molti di essi per quanto sembrino malvagi e senza scrupoli, alla fine dimostrano un fondo di bontà che li porta poi a riflettere sulla loro vita e a cambiare strada. Si riprende, insomma, l’argomento della “banalità del male” (che non è poi così lontano dalla nostra realtà), ma non per questo tutti i personaggi negativi di Fairy Tail troveranno la redenzione. Fidatevi del fatto che i cattivoni di turno che rimarranno marci fino alla fine ci sono eccome e questo riuscirà ad accontentare quelli attaccati alla concezione tradizionale del “bene” separato dal “male”.
Per concludere, Fairy Tail è a mio avviso un manga che vale proprio la pena di leggere, che va a pescare a piene mani dalla concezione tradizionale di magia per farla propria e rielaborarla in modo piacevole e avvincente.
I personaggi sono ben definiti, ognuno con un proprio carattere e con una storia passata alle proprie spalle, e non mancano di coinvolgere il lettore con la loro allegria e con i loro momenti più difficili e dolorosi. La trama si disloca in numerosi archi narrativi e anche se apparentemente non sembra esserci un obbiettivo preciso all’interno delle vicende è comunque ricca di colpi di scena e combattimenti ben elaborati. Personalmente lo consiglierei a tutti, poi naturalmente il resto va lasciato ai gusti personali.
Questa singolare serie, nata dalla mente e della penna di Hiro Mashima, ha suscitato scalpore e “scandalo” sotto diversi punti di vista, e sebbene il numero di critiche negative sia stato considerevole, questo non ha impedito a Fairy Tail di diventare ciò che è adesso, una storia longeva e amata da un numero altrettanto considerevole di appassionati.
Mi è difficile non scrivere ciò che molti altri utenti non hanno scritto riguardo all’argomento, ma sono tutte opinioni e analisi che ritengo sia giusto ribadire per quei lettori che hanno intenzione di leggerlo o stanno per farlo, perché non si lascino scoraggiare dai pregiudizi.
Fairy Tail è stato anzitutto criticato aspramente di plagio per alcuni elementi molto simili a quelli dell’altrettanto celebre One Piece e che non sono da considerare delle mere coincidenze. Ora, sebbene non si possa negare che lo stile di One Piece non sia sconosciuto a quello di Fairy Tail, questo non vuole dire che ci sia morbosamente attaccato.
Se si mettono a confronto le due opere si capisce fin troppo bene che si parla di due contesti molto differenti tra loro sia per quanto riguarda la storia che la caratterizzazione dei personaggi e gli elementi che compongono gli universi dove si svolgono le vicende. Inoltre, anche dal punto di vista grafico, il tratto dei disegni di Fairy Tail è per certi versi somigliante a quello di One Piece. Somigliante, ma non uguale, e quando lo si osserva non lascia pensare che l’autore abbia scopiazzato dalle tavole di Oda.
Altri elementi che sono stati oggetto di critiche sono l’eccessiva presenza di fanservice e il fatto che i personaggi negativi spesso si convertono con troppa facilità al bene. Effettivamente di fanservice ce n’è in abbondanza, sia all’interno della trama che nei contenuti extra, dove non si manca mai di mettere in mostra curve fascinose e femminili (soprattutto parlando delle maghe della gilda protagonista) e anche qualche fisico virile e robusto, ma ciò ovviamente è solo in chiave sexy e non sfocia mai nel volgare né tanto meno influenza pesantemente il corso degli eventi; senza contare che i personaggi più attraenti mantengono intatte le loro personalità anche in quei momenti un po’ più caldi. Non sono quindi dei "modelli" che hanno in mente solo di ostentare il proprio corpo (tolta qualche piccola eccezione dovuta al carattere di alcuni personaggi).
Per quanto riguarda i cattivi, sì, molti di essi per quanto sembrino malvagi e senza scrupoli, alla fine dimostrano un fondo di bontà che li porta poi a riflettere sulla loro vita e a cambiare strada. Si riprende, insomma, l’argomento della “banalità del male” (che non è poi così lontano dalla nostra realtà), ma non per questo tutti i personaggi negativi di Fairy Tail troveranno la redenzione. Fidatevi del fatto che i cattivoni di turno che rimarranno marci fino alla fine ci sono eccome e questo riuscirà ad accontentare quelli attaccati alla concezione tradizionale del “bene” separato dal “male”.
Per concludere, Fairy Tail è a mio avviso un manga che vale proprio la pena di leggere, che va a pescare a piene mani dalla concezione tradizionale di magia per farla propria e rielaborarla in modo piacevole e avvincente.
I personaggi sono ben definiti, ognuno con un proprio carattere e con una storia passata alle proprie spalle, e non mancano di coinvolgere il lettore con la loro allegria e con i loro momenti più difficili e dolorosi. La trama si disloca in numerosi archi narrativi e anche se apparentemente non sembra esserci un obbiettivo preciso all’interno delle vicende è comunque ricca di colpi di scena e combattimenti ben elaborati. Personalmente lo consiglierei a tutti, poi naturalmente il resto va lasciato ai gusti personali.
La classica “storia di avventura” di una ragazza che incontra un ragazzo: cosa ci sarà mai di nuovo in questo manga? L'ho subito pensato appena ho letto la trama di questa serie, e l'ho iniziata un po' per curiosità perché ero impressionato dai disegni, aspetto molto importante, a mio avviso, per poter giudicare buono un fumetto.
Ho trovato invece un manga molto avvincente, ricco di personaggi ben diversi tra di loro, che mi ha colpito da subito. La storia principale è narrata in prima persona, e la protagonista è la giovane maga degli spiriti stellari Lucy, che riporta scrupolosamente i suoi pensieri e le sue avventure in un diario. Anche se, un po' come ogni manga, i personaggi all'inizio sono molto stereotipati (ci sono i duri, quelli ingenui, il solito ragazzo impulsivo che pensa poco e agisce senza pensare), ho notato una notevole crescita nel corso dei volumi, la quale porta ad apprezzare ancora di più il forte legame che c'è i tra maghi che appartengono alla gilda di Fairy Tail, famosa nel Regno di Fiore (il luogo in cui si svolge la storia) per i “casini” e i danni che compiono i suoi membri quando svolgono i loro lavori.
Ho apprezzato molto l'idea di queste gilde come punto principale in cui i maghi possono trovare un lavoro: è con il tempo che si creano i veri legami che, a mio avviso, rendono questo manga davvero interessante. Ognuno di questi maghi usa un suo particolare tipo di magia, e le applicazioni sono davvero tante e rendono gli scontri avvincenti e imprevedibili sin dai primi volumi. Scontri, amicizie, storie di lealtà e di tradimenti, personaggi misteriosi che vanno e vengono, colpi di scena a non finire, il tutto racchiuso in una storia che all'inizio può sembrare banale ma che fa appassionare e soprattutto riesce a coinvolgere il lettore.
Ho trovato invece un manga molto avvincente, ricco di personaggi ben diversi tra di loro, che mi ha colpito da subito. La storia principale è narrata in prima persona, e la protagonista è la giovane maga degli spiriti stellari Lucy, che riporta scrupolosamente i suoi pensieri e le sue avventure in un diario. Anche se, un po' come ogni manga, i personaggi all'inizio sono molto stereotipati (ci sono i duri, quelli ingenui, il solito ragazzo impulsivo che pensa poco e agisce senza pensare), ho notato una notevole crescita nel corso dei volumi, la quale porta ad apprezzare ancora di più il forte legame che c'è i tra maghi che appartengono alla gilda di Fairy Tail, famosa nel Regno di Fiore (il luogo in cui si svolge la storia) per i “casini” e i danni che compiono i suoi membri quando svolgono i loro lavori.
Ho apprezzato molto l'idea di queste gilde come punto principale in cui i maghi possono trovare un lavoro: è con il tempo che si creano i veri legami che, a mio avviso, rendono questo manga davvero interessante. Ognuno di questi maghi usa un suo particolare tipo di magia, e le applicazioni sono davvero tante e rendono gli scontri avvincenti e imprevedibili sin dai primi volumi. Scontri, amicizie, storie di lealtà e di tradimenti, personaggi misteriosi che vanno e vengono, colpi di scena a non finire, il tutto racchiuso in una storia che all'inizio può sembrare banale ma che fa appassionare e soprattutto riesce a coinvolgere il lettore.
"Fairy Tail", manga ideato dalla mente di Hiro Mashima, con il passare degli anni si è guadagnato una discreta fetta di fan, ma anche una numerosa controparte di detrattori.
La trama di "Fairy Tail" è molto semplice: non esiste, semplice no? Eravamo partiti con Natsu, un mago che cercava suo padre Igneel, ovvero un drago, idea subito lasciata nel dimenticatoio. Si è passati alle missioni della gilda che dovrebbero essere il fulcro di questo mondo di maghi, ma subito dopo la prima saga viene abbandonata anche questa. Allora su cosa si basa il manga? E' la cosa più banale e scontata in un battle shounen, ovvero battere i "finti" cattivoni di turno.
Passiamo ai combattimenti. Lo schema è in sostanza così: i "finti" cattivi fanno uno sgarbo ai membri di "FT", il quale inizialmente le prendono, per farci credere che succederà qualcosa di inaspettato o interessante che invece non accadrà. Il problema non sono di per sè i combattimenti ma il loro finale. Finisco sempre con un power up dell'ultimo minuto o con il potere dell'amicizia che renderà i membri di "FT" imbattibili. Questo fa calare man mano l'interesse nei vari scontri sapendo già come andrà a finire.
I personaggi. Prima facevo riferimento ai cattivi con l'aggettivo di "finti", questo perché? Allora, ogni cattivo ha una storia triste alle sue spalle che lo farà passare dalla parte del "male", però dopo che affronterà un membro di "FT", riuscirà a trovare la via per la redenzione senza un vero motivo.
I buoni. Sono tutti dannatamente UGUALI, o sono idioti o dicono cose idiote. Prendiamo per esempio Elfman, le volte nella quale appare dice sempre le solite tre parole. All'inizio non era così, erano maggiormente caratterizzati per poi diventare un vero membro di "FT". Se sei maschio: idiota e palestrato, femmina: frignona e attraente.
La cosa che più mi da fastidio è che il manga si basa sulla magia, quando io vedo più che altro poteri che con la magia ci azzeccano poco. Tutti i maghi hanno poteri diversi tra di loro, benissimo. Io mi chiedo come li abbiano imparati, li hanno dalla nascita? Li hanno imparati? Se si come? Dopo ben cinquantatré volumi ancora non si sa. Non è possibile che in un mondo di magia ci siano così tanti tipi di potere, con solo una persona che conosca quel tipo di potere.
"Fairy Tail" ha anche dei pregi. E' una lettura leggera e scorrevole e i disegni sono molto buoni.
In conclusione. Mashima ha creato aspettative altissime in ogni sua saga che però non è MAI riuscito a mantenere. Ha aggiunto una dose incredibile di fanservice per attrarre il lettore ed in parte ci è riuscito.
Il voto è 3. Essendoci affezionato visto che lo iniziai più di sei anni fa non me la sento di dare 2. Consiglio il manga ai neofiti del campo, ai ragazzini dai dieci ai sedici anni e alla ragazzine che amano le love story... perché si, in "Fairy Tail" ci sono più coppiette che in Beautiful.
La trama di "Fairy Tail" è molto semplice: non esiste, semplice no? Eravamo partiti con Natsu, un mago che cercava suo padre Igneel, ovvero un drago, idea subito lasciata nel dimenticatoio. Si è passati alle missioni della gilda che dovrebbero essere il fulcro di questo mondo di maghi, ma subito dopo la prima saga viene abbandonata anche questa. Allora su cosa si basa il manga? E' la cosa più banale e scontata in un battle shounen, ovvero battere i "finti" cattivoni di turno.
Passiamo ai combattimenti. Lo schema è in sostanza così: i "finti" cattivi fanno uno sgarbo ai membri di "FT", il quale inizialmente le prendono, per farci credere che succederà qualcosa di inaspettato o interessante che invece non accadrà. Il problema non sono di per sè i combattimenti ma il loro finale. Finisco sempre con un power up dell'ultimo minuto o con il potere dell'amicizia che renderà i membri di "FT" imbattibili. Questo fa calare man mano l'interesse nei vari scontri sapendo già come andrà a finire.
I personaggi. Prima facevo riferimento ai cattivi con l'aggettivo di "finti", questo perché? Allora, ogni cattivo ha una storia triste alle sue spalle che lo farà passare dalla parte del "male", però dopo che affronterà un membro di "FT", riuscirà a trovare la via per la redenzione senza un vero motivo.
I buoni. Sono tutti dannatamente UGUALI, o sono idioti o dicono cose idiote. Prendiamo per esempio Elfman, le volte nella quale appare dice sempre le solite tre parole. All'inizio non era così, erano maggiormente caratterizzati per poi diventare un vero membro di "FT". Se sei maschio: idiota e palestrato, femmina: frignona e attraente.
La cosa che più mi da fastidio è che il manga si basa sulla magia, quando io vedo più che altro poteri che con la magia ci azzeccano poco. Tutti i maghi hanno poteri diversi tra di loro, benissimo. Io mi chiedo come li abbiano imparati, li hanno dalla nascita? Li hanno imparati? Se si come? Dopo ben cinquantatré volumi ancora non si sa. Non è possibile che in un mondo di magia ci siano così tanti tipi di potere, con solo una persona che conosca quel tipo di potere.
"Fairy Tail" ha anche dei pregi. E' una lettura leggera e scorrevole e i disegni sono molto buoni.
In conclusione. Mashima ha creato aspettative altissime in ogni sua saga che però non è MAI riuscito a mantenere. Ha aggiunto una dose incredibile di fanservice per attrarre il lettore ed in parte ci è riuscito.
Il voto è 3. Essendoci affezionato visto che lo iniziai più di sei anni fa non me la sento di dare 2. Consiglio il manga ai neofiti del campo, ai ragazzini dai dieci ai sedici anni e alla ragazzine che amano le love story... perché si, in "Fairy Tail" ci sono più coppiette che in Beautiful.
Ogni volta che sento parlare di "Fairy Tail" ascolto pareri totalmente discordanti tra loro, si passa dal crederlo il miglior manga shounen di sempre al ridicolizzarlo e schifarlo totalmente, io penso che la verità stia nel mezzo, ovvero che sia una buona opera ma che comunque non merita di essere definita capolavoro.
Sostanzialmente la storia parla di un mondo magico dove si sono create delle gilde composte da maghi e che vengono pagati per svolgere delle mansioni spesso pericolose, la gilda protagonista si chiama appunto Fairy Tail e vi fa parte un giovane ragazzo di nome Natsu che è alla ricerca di colui che lo ha amato e cresciuto sin da piccolo, ovvero un drago.
Leggendolo ed analizzandolo mi sono reso conto che in questo manga non esiste una vera e propria trama di fondo che fa da filo conduttore per tutto l'arco dell'opera, ma si tratta secondo me di una serie di saghe spesso neanche connesse l'una dall'altra. I personaggi si trovano coinvolti in queste avventure a causa di nemici con loschi obbiettivi oppure per eventi passati accaduti a qualcuno appartenente alla gilda.
All'autore di nome Hiro Mashima va comunque dato atto di realizzare ottimi disegni in perfetto stile per questo genere di racconti, le tavole sono sempre ottime e ben comprensibili e i corpi in pose dinamiche gli riescono veramente bene. Sembra avere una grande passione per le belle ragazze infatti inserisce spesso scene in cui le curve sono messe bene in mostra, devo dire però che nonostante il fan service a piccole dosi io lo apprezzi qui invece ti viene proprio somministrato in maniera esagerata tanto da farmi innervosire.
Il design dei personaggi l'ho gradito molto ma come caratterizzazione non ci ho visto nulla di speciale che mi abbia colpito, il protagonista sa di già visto e le figure di contorno a parte qualche eccezione non sono niente di che, per quanto riguarda i poteri magici togliendo i già visti poteri del ghiaccio e del fuoco sono comunque abbastanza originali e ben pensati.
Secondo la mia analisi finale posso dire che si tratta di un manga semplice, di quelli che si leggono quando si vuole qualcosa di leggero giusto per passare il tempo, credo sia adatto ad un target di giovani ragazzi magari nuovi alle letture di manga. Io penso che necessiti di una conclusione perché si sta dilungando un po' troppo ma ovviamente prima Mashima dovrà spiegare i pochi misteri che ha inserito nell'opera.
Sostanzialmente la storia parla di un mondo magico dove si sono create delle gilde composte da maghi e che vengono pagati per svolgere delle mansioni spesso pericolose, la gilda protagonista si chiama appunto Fairy Tail e vi fa parte un giovane ragazzo di nome Natsu che è alla ricerca di colui che lo ha amato e cresciuto sin da piccolo, ovvero un drago.
Leggendolo ed analizzandolo mi sono reso conto che in questo manga non esiste una vera e propria trama di fondo che fa da filo conduttore per tutto l'arco dell'opera, ma si tratta secondo me di una serie di saghe spesso neanche connesse l'una dall'altra. I personaggi si trovano coinvolti in queste avventure a causa di nemici con loschi obbiettivi oppure per eventi passati accaduti a qualcuno appartenente alla gilda.
All'autore di nome Hiro Mashima va comunque dato atto di realizzare ottimi disegni in perfetto stile per questo genere di racconti, le tavole sono sempre ottime e ben comprensibili e i corpi in pose dinamiche gli riescono veramente bene. Sembra avere una grande passione per le belle ragazze infatti inserisce spesso scene in cui le curve sono messe bene in mostra, devo dire però che nonostante il fan service a piccole dosi io lo apprezzi qui invece ti viene proprio somministrato in maniera esagerata tanto da farmi innervosire.
Il design dei personaggi l'ho gradito molto ma come caratterizzazione non ci ho visto nulla di speciale che mi abbia colpito, il protagonista sa di già visto e le figure di contorno a parte qualche eccezione non sono niente di che, per quanto riguarda i poteri magici togliendo i già visti poteri del ghiaccio e del fuoco sono comunque abbastanza originali e ben pensati.
Secondo la mia analisi finale posso dire che si tratta di un manga semplice, di quelli che si leggono quando si vuole qualcosa di leggero giusto per passare il tempo, credo sia adatto ad un target di giovani ragazzi magari nuovi alle letture di manga. Io penso che necessiti di una conclusione perché si sta dilungando un po' troppo ma ovviamente prima Mashima dovrà spiegare i pochi misteri che ha inserito nell'opera.
È uno shounen molto tipico. Con giovani protagonisti dalla testa calda e manie strambe, morali sulla forza dell' amicizia (fin troppo), e i soliti stereotipi del genere.
Non riesco a disprezzare questo manga. Non presenta nulla di eccezionale o innovativo ma intrattiene efficacemente il lettore. Ogni capitolo riesce a strapparmi una sghignazzata e uccide efficacemente 5 minuti settimanali della mia noia. Mentre ho finito con l'abbandonare altri titoli molto famosi e apprezzati questo manga continua a tenermi compagnia.
Nel suo non prendersi sul serio c'è la sua forza. L'autore non fa proprio nulla per mascherare la mancanza di ambizioni narrative di questo manga. Non cerca di spingere eccessivamente sul dramma nel disperato e (solitamente) fallimentare tentativo di fare credere questo prodotto abbia una complessità o profondità che in realtà non possiede affatto. È tutto qui: un manga simpatico che propone in maniera esplicita e priva di ambizioni i soliti stereotipi. E facendolo abbastanza bene. Ci sono gli scontri esagerati, i personaggi assurdi, i momenti fanservice...
Un manga che verrà odiato dal lettore che cercherà di prenderlo troppo sul serio, neppure l'autore stesso lo fa, lo ha ammesso lui stesso nelle interviste. E che bisogna sempre tenere in mente, anche nei momenti apparentemente più drammatici, che si tratta prima di tutto di un manga commedia fatto per essere divertente e spensierato. Anche quando il dramma può sembrare la scelta più azzeccata per la situazione, semplicemente non è lo scopo di questo manga proporlo. Di conseguenza ci sono molti momenti in cui il lettore può sentirsi preso in giro dall'autore, a causa del modo in cui molti momenti di tensione vengono ribaltati di punto in bianco. Ma questo è uno sbaglio del lettore che dimentica che questo manga non ha lo scopo si proporre un dramma, ma bensì una risata.
Non riesco a disprezzare questo manga. Non presenta nulla di eccezionale o innovativo ma intrattiene efficacemente il lettore. Ogni capitolo riesce a strapparmi una sghignazzata e uccide efficacemente 5 minuti settimanali della mia noia. Mentre ho finito con l'abbandonare altri titoli molto famosi e apprezzati questo manga continua a tenermi compagnia.
Nel suo non prendersi sul serio c'è la sua forza. L'autore non fa proprio nulla per mascherare la mancanza di ambizioni narrative di questo manga. Non cerca di spingere eccessivamente sul dramma nel disperato e (solitamente) fallimentare tentativo di fare credere questo prodotto abbia una complessità o profondità che in realtà non possiede affatto. È tutto qui: un manga simpatico che propone in maniera esplicita e priva di ambizioni i soliti stereotipi. E facendolo abbastanza bene. Ci sono gli scontri esagerati, i personaggi assurdi, i momenti fanservice...
Un manga che verrà odiato dal lettore che cercherà di prenderlo troppo sul serio, neppure l'autore stesso lo fa, lo ha ammesso lui stesso nelle interviste. E che bisogna sempre tenere in mente, anche nei momenti apparentemente più drammatici, che si tratta prima di tutto di un manga commedia fatto per essere divertente e spensierato. Anche quando il dramma può sembrare la scelta più azzeccata per la situazione, semplicemente non è lo scopo di questo manga proporlo. Di conseguenza ci sono molti momenti in cui il lettore può sentirsi preso in giro dall'autore, a causa del modo in cui molti momenti di tensione vengono ribaltati di punto in bianco. Ma questo è uno sbaglio del lettore che dimentica che questo manga non ha lo scopo si proporre un dramma, ma bensì una risata.
ATTENZIONE: potrebbe contenere spoiler sulla trama
Non credo che ci voglia un esperto o un gran intenditore di manga, per capire che, alla fin fine Fairy Tail non è altro che uno di quegli shonen ultra acclamati e che, tuttavia, non si eleva al di sopra della media attuale: a mio parere, anzi, Fairy Tail risulta attualmente essere il peggiore in circolazione per motivi che vi andrò successivamente ad elencare.
Molti si lamentano dell'eccessivo fanservice presente, ma io non credo sia un problema - anzi, risulta essere piuttosto divertente talvolta - finché questo non diventa argomento di capitoli interi. Perché si, in Fairy Tail, sebbene non siano troppi, ci sono parecchi capitoli dedicati solo ed unicamente al fanservice. O personaggi la cui utilità, se all'inizio esisteva, alla fine non diventa altro che quella di mostrare seni o altro. Ma, chiudendo questa parentesi che spero sia stata breve, passiamo ad un punto davvero, ma davvero dolente: i personaggi. Non credo che sia un problema decidere di inserire nel proprio manga degli stereotipi - sebbene ci siano modi e modi di gestirli -, quindi non mi soffermerò sul protagonista maschile, Natsu, per quanto sia, a mio parere, irritante e per nulla profondo, senza un'appendice che possa farti in qualche modo provare simpatia nei suoi confronti. Personaggi che potevano risultare essere ben fatti, come Juvia o Gajeel, vengono rapidamente rovinati dalla loro entrata in Fairy Tail, riducendosi a poco più che due manichini. Il secondo, in particolare, subisce un cambiamento drastico ed ingiustificato, dopo la sua entrata: da personaggio convincente, come già accennato, diventa nient'altro che una sorta di... non saprei, altro cambiamento assurdo? Quello di Erza KnightWalker nella saga di Edolas: mi piaceva quel personaggio, nella sua spietatezza, peccato che, ancora una volta, l'autore sia riuscito a rovinare qualcosa di simpatico - alla fine, infatti, questa diventerà pasticcini e biscottini, come chiunque in un manga in cui il buonismo divaga a macchia. Non ho nient'altro da dire, se non: peccato! Peccato, perché iniziai a leggere questo manga con grandi, enormi aspettative, perché la trama mi sembrava simpatica e spensierata ma, anche leggendo questo manga per cercare una lettura leggera e divertente, non trovo altro che scene che mi fanno passare la voglia di continuarlo. Vogliamo, poi, parlare dei discorsi riguardanti l'amicizia? In diversi shonen, i protagonisti non vincono perché dichiarano di essere amici ma perché, in effetti, vengono in qualche modo aiutati da questi; in Fairy Tail, no. Ti basterà invocare il potere dell'amicizia e, in qualunque situazione tu sia, vincerai, oppure annullerai potenti incantesimi di assoggettamento (vedi Lucy vs Juvia)!
I primi tre volumi di Fairy Tail, in effetti, sono tutto sommato piacevoli e simpatici ma, proprio dopo di questi, a mio parere la trama si perde e si comincia a degenerare: saghe come Edolas, un'occasione sprecata, ne sono la prova.
In un manga come questo, la mancanza di una trama solida potrebbe essere colmata grazie a dei buono combattimenti, epici e, magari, ben costruiti. Poteva mai essere così? Credo che questi siano proprio ciò su cui Fairy Tail pecca di più di tutto e tutti. Infatti, nessun combattimento susciterà qualche emozione, se non per rare, rarissime eccezioni, magari anche grazie al Nakama Power di cui vi ho parlato prima. È vero, quello risulta essere presente in ogni shonen, ma qui è davvero falso e costruito: non è che io abbia qualcosa proprio contro questo, ma, semplicemente, non riesco a spiegarmelo. Mi sembra, come dire, troppo artificioso!
Non mi permetto assolutamente di criticare i disegni, né di esprimere alcun giudizio su di questi, non essendo assolutamente una persona in grado di farlo - non sono un fumettista, o semplicemente qualcuno con una passione simile, quindi sarei decisamente ipocrita se decidessi di farlo.
Ho smesso di leggere Fairy Tail dopo il timeskip, perché, davvero, era diventato insopportabile: Fairy Tail perde una sfida a casaccio, arriva Erza e batte più di cento demoni da sola (davvero? Un qualunque giocatore di GDR chiamerebbe questo... PP, power playing perché, semplicemente, non è possibile) grazie al Nakama Power in una scena che vorrebbe essere epica ma riesce solo a far ridere per la sua pateticità.
Alla fine di ogni saga, inoltre, mi domandavo: che risvolti ha portato tutto questo? A quale evoluzione dei personaggi? Ma questi personaggi migliorano caratterialmente, o rimangono statici come sassi?
Conclusioni:
Fairy Tail potrebbe essere davvero un bel manga, sebbene spensierato e rivolto, come ogni shonen, ad un pubblico molto giovane, ma viene rovinato da diversi fattori che, purtroppo, un lettore con del buon senso o che, semplicemente, cerca degli Shonen poco irritanti - senza neanche grandi pretese, nel mio caso: mi accontento anche di Manga normalissimi, non cerco capolavori, altrimenti non sarei qui a recensire proprio questo - non può assolutamente tralasciare.
Fairy Tail, se fosse un libro, verrebbe definito una lettura da spiaggia; è con questa dicitura che mi sento di poter concludere la recensione, con voto quattro/quattro e mezzo. Ammetto che, però, se il ritmo e la piacevolezza fossero rimasti quelli dei primi tre volumi, magari avrei anche potuto dargli un bel sette.
Non credo che ci voglia un esperto o un gran intenditore di manga, per capire che, alla fin fine Fairy Tail non è altro che uno di quegli shonen ultra acclamati e che, tuttavia, non si eleva al di sopra della media attuale: a mio parere, anzi, Fairy Tail risulta attualmente essere il peggiore in circolazione per motivi che vi andrò successivamente ad elencare.
Molti si lamentano dell'eccessivo fanservice presente, ma io non credo sia un problema - anzi, risulta essere piuttosto divertente talvolta - finché questo non diventa argomento di capitoli interi. Perché si, in Fairy Tail, sebbene non siano troppi, ci sono parecchi capitoli dedicati solo ed unicamente al fanservice. O personaggi la cui utilità, se all'inizio esisteva, alla fine non diventa altro che quella di mostrare seni o altro. Ma, chiudendo questa parentesi che spero sia stata breve, passiamo ad un punto davvero, ma davvero dolente: i personaggi. Non credo che sia un problema decidere di inserire nel proprio manga degli stereotipi - sebbene ci siano modi e modi di gestirli -, quindi non mi soffermerò sul protagonista maschile, Natsu, per quanto sia, a mio parere, irritante e per nulla profondo, senza un'appendice che possa farti in qualche modo provare simpatia nei suoi confronti. Personaggi che potevano risultare essere ben fatti, come Juvia o Gajeel, vengono rapidamente rovinati dalla loro entrata in Fairy Tail, riducendosi a poco più che due manichini. Il secondo, in particolare, subisce un cambiamento drastico ed ingiustificato, dopo la sua entrata: da personaggio convincente, come già accennato, diventa nient'altro che una sorta di... non saprei, altro cambiamento assurdo? Quello di Erza KnightWalker nella saga di Edolas: mi piaceva quel personaggio, nella sua spietatezza, peccato che, ancora una volta, l'autore sia riuscito a rovinare qualcosa di simpatico - alla fine, infatti, questa diventerà pasticcini e biscottini, come chiunque in un manga in cui il buonismo divaga a macchia. Non ho nient'altro da dire, se non: peccato! Peccato, perché iniziai a leggere questo manga con grandi, enormi aspettative, perché la trama mi sembrava simpatica e spensierata ma, anche leggendo questo manga per cercare una lettura leggera e divertente, non trovo altro che scene che mi fanno passare la voglia di continuarlo. Vogliamo, poi, parlare dei discorsi riguardanti l'amicizia? In diversi shonen, i protagonisti non vincono perché dichiarano di essere amici ma perché, in effetti, vengono in qualche modo aiutati da questi; in Fairy Tail, no. Ti basterà invocare il potere dell'amicizia e, in qualunque situazione tu sia, vincerai, oppure annullerai potenti incantesimi di assoggettamento (vedi Lucy vs Juvia)!
I primi tre volumi di Fairy Tail, in effetti, sono tutto sommato piacevoli e simpatici ma, proprio dopo di questi, a mio parere la trama si perde e si comincia a degenerare: saghe come Edolas, un'occasione sprecata, ne sono la prova.
In un manga come questo, la mancanza di una trama solida potrebbe essere colmata grazie a dei buono combattimenti, epici e, magari, ben costruiti. Poteva mai essere così? Credo che questi siano proprio ciò su cui Fairy Tail pecca di più di tutto e tutti. Infatti, nessun combattimento susciterà qualche emozione, se non per rare, rarissime eccezioni, magari anche grazie al Nakama Power di cui vi ho parlato prima. È vero, quello risulta essere presente in ogni shonen, ma qui è davvero falso e costruito: non è che io abbia qualcosa proprio contro questo, ma, semplicemente, non riesco a spiegarmelo. Mi sembra, come dire, troppo artificioso!
Non mi permetto assolutamente di criticare i disegni, né di esprimere alcun giudizio su di questi, non essendo assolutamente una persona in grado di farlo - non sono un fumettista, o semplicemente qualcuno con una passione simile, quindi sarei decisamente ipocrita se decidessi di farlo.
Ho smesso di leggere Fairy Tail dopo il timeskip, perché, davvero, era diventato insopportabile: Fairy Tail perde una sfida a casaccio, arriva Erza e batte più di cento demoni da sola (davvero? Un qualunque giocatore di GDR chiamerebbe questo... PP, power playing perché, semplicemente, non è possibile) grazie al Nakama Power in una scena che vorrebbe essere epica ma riesce solo a far ridere per la sua pateticità.
Alla fine di ogni saga, inoltre, mi domandavo: che risvolti ha portato tutto questo? A quale evoluzione dei personaggi? Ma questi personaggi migliorano caratterialmente, o rimangono statici come sassi?
Conclusioni:
Fairy Tail potrebbe essere davvero un bel manga, sebbene spensierato e rivolto, come ogni shonen, ad un pubblico molto giovane, ma viene rovinato da diversi fattori che, purtroppo, un lettore con del buon senso o che, semplicemente, cerca degli Shonen poco irritanti - senza neanche grandi pretese, nel mio caso: mi accontento anche di Manga normalissimi, non cerco capolavori, altrimenti non sarei qui a recensire proprio questo - non può assolutamente tralasciare.
Fairy Tail, se fosse un libro, verrebbe definito una lettura da spiaggia; è con questa dicitura che mi sento di poter concludere la recensione, con voto quattro/quattro e mezzo. Ammetto che, però, se il ritmo e la piacevolezza fossero rimasti quelli dei primi tre volumi, magari avrei anche potuto dargli un bel sette.
Fairy Tail è forse lo shonen con ambientazione fantasy più criticato in assoluto. Molti non possono sopportare la sola vista di un volume perché copia One Piece, i personaggi sono stereotipati all'inverosimile, non ci sono valori, troppo fanservice e, critiche delle critiche, manca questa fantomatica trama. La storia parte dall'aspirante maga Lucy che fin da bambina sogna di entrare a far parte di una gilda. Durante il suo viaggio incontra Natsu, che al momento si trova in città per cercare Igneel, ovvero il drago che l'ha adottato quando era bambino e scomparso misteriosamente il 7 luglio 777 senza dare spiegazioni. Attenzione, il fatto che Natsu stia cercando Igneel in quel momento, non significa che sia il suo unico scopo nella vita! Il povero protagonista non ha la più pallida idee di dove possa trovarsi suo padre, ed appena sente qualcuno pronunciare parole come "drago", "fuoco", "rettile", "salamandre" ed altre nello stesso campo semantico, si precipita subito nel luogo indicato. Per il resto Natsu cerca semplicemente di guadagnarsi da vivere facendo il mago e lo stesso varrà per Lucy una volta diventata un membro della gilda. Quello che accomuna le varie missioni/vicende è Zefer, o per meglio dire tutte le persone che intendono risvegliare questo mago oscuro del passato o che intendono usare gli strumenti/demoni da lui creati quando era pienamente attivo.
Per quanto riguarda i personaggi, l'unico davvero stereotipato è Natsu ma questo non vale per gli altri che io trovo particolari e ben studiati, soprattutto perché l'autore dedica delle saghe intere legate al loro passato. Inoltre in Fairy Tail anche i personaggi secondari vengono valorizzati, difatti hanno spesso un ruolo chiave nelle saghe in cui compaiono. E' uno dei pochi manga in cui le donne non hanno nulla da invidiare agli uomini in termini di potenza magica o capacità di combattimento, e questo rende l'opera apprezzabile anche al pubblico femminile che sarà felice di trovare varie "love story" più o meno esplicite.
Negli scontri viene premiata spesso la tattica piuttosto della mera potenza fisica/magica ed ovviamente la presenza della magia in stile Final Fantasy fa sì le battaglie diventino molto variegate ed avvincenti (tranne quelle di Natsu che è il tipico "spaccatutto"). Questo magari rende rari i "power up" ma vi posso assicurare che la crescita dei personaggi sarà lenta ma costante.
Io apprezzo molto Mashima per la fluidità con cui passa da momenti ricchi di tensione a divertenti, da drammatici a sereni e per l'originalità delle saghe che migliorano volume dopo volume. Ritengo la presenza del fanservice solo un modo per mettere i personaggi in situazioni imbarazzanti giusto per regalare al lettore qualche risata in più.
Quindi Fairy Tail è davvero un buon manga ma solo se si ha la pazienza di leggere tutti i volumi senza pretendere dalla storia degli sviluppi immediati. Alla fine tutti i nodi vengono al pettine ma bisogna avere la pazienza di aspettare qualche volume altrimenti lasciate perdere. Mi è davvero piaciuto molto e non metto 10 solo per non andare contro il messaggio principale del manga legato appunto al suo titolo, che vi invito però a scoprire leggendo l'opera.
Per quanto riguarda i personaggi, l'unico davvero stereotipato è Natsu ma questo non vale per gli altri che io trovo particolari e ben studiati, soprattutto perché l'autore dedica delle saghe intere legate al loro passato. Inoltre in Fairy Tail anche i personaggi secondari vengono valorizzati, difatti hanno spesso un ruolo chiave nelle saghe in cui compaiono. E' uno dei pochi manga in cui le donne non hanno nulla da invidiare agli uomini in termini di potenza magica o capacità di combattimento, e questo rende l'opera apprezzabile anche al pubblico femminile che sarà felice di trovare varie "love story" più o meno esplicite.
Negli scontri viene premiata spesso la tattica piuttosto della mera potenza fisica/magica ed ovviamente la presenza della magia in stile Final Fantasy fa sì le battaglie diventino molto variegate ed avvincenti (tranne quelle di Natsu che è il tipico "spaccatutto"). Questo magari rende rari i "power up" ma vi posso assicurare che la crescita dei personaggi sarà lenta ma costante.
Io apprezzo molto Mashima per la fluidità con cui passa da momenti ricchi di tensione a divertenti, da drammatici a sereni e per l'originalità delle saghe che migliorano volume dopo volume. Ritengo la presenza del fanservice solo un modo per mettere i personaggi in situazioni imbarazzanti giusto per regalare al lettore qualche risata in più.
Quindi Fairy Tail è davvero un buon manga ma solo se si ha la pazienza di leggere tutti i volumi senza pretendere dalla storia degli sviluppi immediati. Alla fine tutti i nodi vengono al pettine ma bisogna avere la pazienza di aspettare qualche volume altrimenti lasciate perdere. Mi è davvero piaciuto molto e non metto 10 solo per non andare contro il messaggio principale del manga legato appunto al suo titolo, che vi invito però a scoprire leggendo l'opera.
"Fairy Tail" è un manga realizzato da Hiro Mashima e incominciato nell'ormai lontanissimo 2006, quando, per la prima volta, spuntò quasi dal nulla quella testa calda di Natsu. Dico "quasi", perché, in effetti, Hiro Mashima aveva già realizzato un'opera "Rave", da cui prende, senza neanche tanti segreti, alcuni personaggi di Fairy Tail. Plagio? Non credo proprio si possa descrivere con questo termine, visto che, a tutti gli effetti, entrambe sono opere dello stesso autore e che, in fin dei conti, qualche caratteristica fisica simile non può far certo tutto questo male a un manga comunque di ottima fattura.
La storia, a mio avviso, incomincia in maniera molto semplice, quasi fiabesca, partendo in maniera lenta e divertente e aggiungendo man mano nuovi elementi, capaci di dare nuovo nerbo alla storia.
Possiamo quasi affermare che, almeno lo stampo, risulta molto simile a quello di "One Piece" o altri anime d'avventura molto famosi. Non penso che sia un difetto, anche perché, in questo modo, il lettore cresce insieme ai protagonisti, non solo per quanto riguarda le varie abilità e tecniche, ma una crescita interiore che porterà i vari personaggi alla maturazione…o forse no.
Ma torniamo a "Fairy Tail", descrivendo innanzi tutto cos'è Fairy Tail. In poche parole è una gilda di maghi, un gruppo di persone, quasi una famiglia, dotata non solo di poteri magici, ma anche di un enorme affiatamento. Uno spirito energico che li distingue da tutte le altre gilde e, quasi senza volerlo, li fa finire continuamente nei guai a causa dei continui danni causati durante le varie missioni.
Esatto! Perché una gilda riesce a mantenersi grazie a una serie di missioni, di livello differente, che, una volta completate, possono portare a guadagni anche considerevoli, capaci di rendere un mago infinitamente ricco, o, in caso di fallimento…morto.
Natsu, che avrà subito il piacere di incontrare la bella Lucy (quest'ultima entrerà a far parte di Fairy Tail grazie a Natsu, già membro della gilda) con cui incomincerà una lunga avventura, in cui scoprirà nemici, pericoli e avversità sempre diverse.
La storia di fatto è lunghissima, tenendo conto di essere già al volume numero 44, senza mostrare alcun segno di concludersi. Dunque è praticamente inutile star qui a discutere dei vari sviluppi che si possono riscontrare in questo manga, concentrandosi invece su un'analisi più generale, capace di prendere alcuni punti chiave della nostra storia.
Innanzitutto il rapporto Natsu-Lucy: come spesso succede nei manga per ragazzi, i protagonisti che, in alcuni casi, mostrano un reciproca sintonia, non riescono mai, o comunque non sembrano, voler approfondire questo loro legame. Natsu, con il tempo, stringe un rapporto intenso con la ragazza, ma non sembra minimamente intenzionato a mostrare qualcosa di più e, in fin dei conti, non credo che qualcuno di noi si aspetti un qualsivoglia gesto romantico da parte di Natsu.
Un altro tema molto sentito, che, di fatto, è il fulcro di tutta la vicenda, è l'amicizia. Fairy Tail prima ancora di essere una gilda è una famiglia e i vari membri vengono trattati con tutto il rispetto a loro dovuto. Mai abbandonare un compagno, mai deludere le sue aspettative e mai infrangere una promessa.
"Fairy Tail" non vuole comunicare chissà che messaggi politici o umani, scegliendo invece la strada più semplice, chiara e pulita. Quella stessa strada che, nonostante sia così luminosa, è spesso altrettanto difficile da percorrere. L'amicizia è uno degli argomenti più trattati, non solo nei manga o anime, ma anche in tutta la letterature mondiale. Tuttavia rimane sempre bellissima.
"Fairy Tail" commuove ed entusiasma, facendo ardere gli animi di una passione semplice, ma travolgente. Ogni capitolo ha qualcosa di prezioso da dare e, una volta concluso, fa nascere una voglia immensa di vedere come andrà a finire. Alle volte una il tempo di uscita tra un volume e l'altro sembra un agonia, ma in fondo è proprio questo sentimento profondo che ci indica quando un'opera colpisce realmente.
Voto finale: 9
La storia, a mio avviso, incomincia in maniera molto semplice, quasi fiabesca, partendo in maniera lenta e divertente e aggiungendo man mano nuovi elementi, capaci di dare nuovo nerbo alla storia.
Possiamo quasi affermare che, almeno lo stampo, risulta molto simile a quello di "One Piece" o altri anime d'avventura molto famosi. Non penso che sia un difetto, anche perché, in questo modo, il lettore cresce insieme ai protagonisti, non solo per quanto riguarda le varie abilità e tecniche, ma una crescita interiore che porterà i vari personaggi alla maturazione…o forse no.
Ma torniamo a "Fairy Tail", descrivendo innanzi tutto cos'è Fairy Tail. In poche parole è una gilda di maghi, un gruppo di persone, quasi una famiglia, dotata non solo di poteri magici, ma anche di un enorme affiatamento. Uno spirito energico che li distingue da tutte le altre gilde e, quasi senza volerlo, li fa finire continuamente nei guai a causa dei continui danni causati durante le varie missioni.
Esatto! Perché una gilda riesce a mantenersi grazie a una serie di missioni, di livello differente, che, una volta completate, possono portare a guadagni anche considerevoli, capaci di rendere un mago infinitamente ricco, o, in caso di fallimento…morto.
Natsu, che avrà subito il piacere di incontrare la bella Lucy (quest'ultima entrerà a far parte di Fairy Tail grazie a Natsu, già membro della gilda) con cui incomincerà una lunga avventura, in cui scoprirà nemici, pericoli e avversità sempre diverse.
La storia di fatto è lunghissima, tenendo conto di essere già al volume numero 44, senza mostrare alcun segno di concludersi. Dunque è praticamente inutile star qui a discutere dei vari sviluppi che si possono riscontrare in questo manga, concentrandosi invece su un'analisi più generale, capace di prendere alcuni punti chiave della nostra storia.
Innanzitutto il rapporto Natsu-Lucy: come spesso succede nei manga per ragazzi, i protagonisti che, in alcuni casi, mostrano un reciproca sintonia, non riescono mai, o comunque non sembrano, voler approfondire questo loro legame. Natsu, con il tempo, stringe un rapporto intenso con la ragazza, ma non sembra minimamente intenzionato a mostrare qualcosa di più e, in fin dei conti, non credo che qualcuno di noi si aspetti un qualsivoglia gesto romantico da parte di Natsu.
Un altro tema molto sentito, che, di fatto, è il fulcro di tutta la vicenda, è l'amicizia. Fairy Tail prima ancora di essere una gilda è una famiglia e i vari membri vengono trattati con tutto il rispetto a loro dovuto. Mai abbandonare un compagno, mai deludere le sue aspettative e mai infrangere una promessa.
"Fairy Tail" non vuole comunicare chissà che messaggi politici o umani, scegliendo invece la strada più semplice, chiara e pulita. Quella stessa strada che, nonostante sia così luminosa, è spesso altrettanto difficile da percorrere. L'amicizia è uno degli argomenti più trattati, non solo nei manga o anime, ma anche in tutta la letterature mondiale. Tuttavia rimane sempre bellissima.
"Fairy Tail" commuove ed entusiasma, facendo ardere gli animi di una passione semplice, ma travolgente. Ogni capitolo ha qualcosa di prezioso da dare e, una volta concluso, fa nascere una voglia immensa di vedere come andrà a finire. Alle volte una il tempo di uscita tra un volume e l'altro sembra un agonia, ma in fondo è proprio questo sentimento profondo che ci indica quando un'opera colpisce realmente.
Voto finale: 9
<b> Attenzione: possibili spoiler! </b>
Leggo questo manga dopo averne letti un'infinità d'altri, dei più famosi, ma anche dei più sconosciuti, da Bleach, Naruto, Conan, a Osama Game, XXX-holic, Giant Killing, Eyeshield 21, non essendo certo quindi un out-sider.
Sono dunque approdato a Fairy Tail non sapendo molto bene cosa aspettarmi, ma incuriosito da alcune immagini beccate in rete.
Sinceramente dopo i primi 3 numeri, mi sono un poco spaventato. Lo stile dei disegni era molto (troppo) simile a quello di One Piece (che io odio cordialmente, pur conoscendolo e avendo apprezzato la prima parte) e temevo che col tempo finisse per assomigliarvisi sempre di più. Tuttavia, mano a mano che si procedeva, quest'impressione svaniva, mescolando forse ancora comunque un poco di one piece, ma a me è sembrato che si mischiasse anche con di Spray King; insomma un qualcosa di originale e ben fatto. Un tratto pulito, chiaro e semplice, che man mano prende sempre più coraggio.
La trama... beh, ne esiste una di fondo ma viene trattata talmente poco che per quanto i personaggi stessi parlino di Natsu che vuole ritrovare il drago Igneel, non ci sono state che poche allusioni fin'ora. Eppure, per me, il manga non ne perde. Per quanto non sia il massimo che ogni storia (avvenimento) venga trattata in, più o meno, tre volumetti, vi ricordo che stiamo parlando di una gilda, di maghi. Non c'è il solito personaggio che parte per il viaggio di crescita, coi continui power-up per sconfiggere il nemico di turno; qui il protagonista (o co-protagonista) è già forte di suo e talvolta è molto bambinesco, ma mostra anche di essere maturo. Non lo troverei manco lontanamente simile a Rufy come accusa qualcuno; anzi, molte spiegazioni del suo comportamento si possono ritrovare per come è cresciuto. Inoltre il fatto che sia sempre lui a combattere contro il capo dei nemici e a sconfiggerli, non vuol dire che sia il più forte, anzi! Uno ha sempre la sensazione che per quanto Natsu sia forte non sia mai al livello di Erza..!
La trama quindi procede a missioni, a 'capitoli', ogni nuovo pezzo è una nuova avventura.
Ed è come essere in una gilda che ad ogni nuova missione accade qualcosa di nuovo. Alcune volte ovviamente ci saranno dei momenti di noia, non lo nego, e alla lunga vi stancherà e potrebbe essere uno dei punti negativi, ma alcuni dei volumetti più belli vi ripagheranno di gran lunga questi momenti.
Tra l'altro alcuni dei momenti meglio riusciti saranno scene prive dei soliti cliché. Ad esempio quando Elsa muore fondendosi nell'Eterion, è un vero e colpo di genio mostrare la ragazza che assiste al suo funerale. E' una scena epica e disegnata magistralmente!
Visto che abbiamo già parlato di Nastu, parliamo un attimo della vera protagonista, Lucy. E' una protagonista un po' atipica, spesso non è coinvolta direttamente nell'azione, sa di essere più debole degli altri, è una ragazza normale dopotutto, a cui piace leggere e anche scrivere. E' un personaggio comune, ma non dipende quasi totalmente da Natsu, è anche in grado di cavarsela, di prendere decisioni importanti, di aiutare gli amici, di cavarsela contro i nemici alla sua altezza ma non con quelli più forti di lei. E' insomma un buon personaggio, non stereotipato come al solito (salvo forse per le misure extra large che sono comuni un po' a tutte...).
Forse l'unica cosa che davvero non sopporto è quest'insopportabile buonismo. E non il far vincere i buoni, ma il far diventare buoni i cattivi! Va bene Gerard che era stato influenzato, ma Luxus era da mantener cattivo ad esempio. Invece, perdono e redenzione. E per quanto io sia cristiano, nella realtà non finisce quasi mai così...
Perciò se vi apprestate a leggere Fairy Tail non pensate di trovarvi di fronte un manga comune. E' simpatico (non divertente, non fa ridere, fa sorridere), lontano dai soliti meccanismi canonici, ma anche con qualche momento triste, pesante e profondo.
Diciamo che è adatto a chi vuole trovare qualcosa di un po' diverso dal solito!
Leggo questo manga dopo averne letti un'infinità d'altri, dei più famosi, ma anche dei più sconosciuti, da Bleach, Naruto, Conan, a Osama Game, XXX-holic, Giant Killing, Eyeshield 21, non essendo certo quindi un out-sider.
Sono dunque approdato a Fairy Tail non sapendo molto bene cosa aspettarmi, ma incuriosito da alcune immagini beccate in rete.
Sinceramente dopo i primi 3 numeri, mi sono un poco spaventato. Lo stile dei disegni era molto (troppo) simile a quello di One Piece (che io odio cordialmente, pur conoscendolo e avendo apprezzato la prima parte) e temevo che col tempo finisse per assomigliarvisi sempre di più. Tuttavia, mano a mano che si procedeva, quest'impressione svaniva, mescolando forse ancora comunque un poco di one piece, ma a me è sembrato che si mischiasse anche con di Spray King; insomma un qualcosa di originale e ben fatto. Un tratto pulito, chiaro e semplice, che man mano prende sempre più coraggio.
La trama... beh, ne esiste una di fondo ma viene trattata talmente poco che per quanto i personaggi stessi parlino di Natsu che vuole ritrovare il drago Igneel, non ci sono state che poche allusioni fin'ora. Eppure, per me, il manga non ne perde. Per quanto non sia il massimo che ogni storia (avvenimento) venga trattata in, più o meno, tre volumetti, vi ricordo che stiamo parlando di una gilda, di maghi. Non c'è il solito personaggio che parte per il viaggio di crescita, coi continui power-up per sconfiggere il nemico di turno; qui il protagonista (o co-protagonista) è già forte di suo e talvolta è molto bambinesco, ma mostra anche di essere maturo. Non lo troverei manco lontanamente simile a Rufy come accusa qualcuno; anzi, molte spiegazioni del suo comportamento si possono ritrovare per come è cresciuto. Inoltre il fatto che sia sempre lui a combattere contro il capo dei nemici e a sconfiggerli, non vuol dire che sia il più forte, anzi! Uno ha sempre la sensazione che per quanto Natsu sia forte non sia mai al livello di Erza..!
La trama quindi procede a missioni, a 'capitoli', ogni nuovo pezzo è una nuova avventura.
Ed è come essere in una gilda che ad ogni nuova missione accade qualcosa di nuovo. Alcune volte ovviamente ci saranno dei momenti di noia, non lo nego, e alla lunga vi stancherà e potrebbe essere uno dei punti negativi, ma alcuni dei volumetti più belli vi ripagheranno di gran lunga questi momenti.
Tra l'altro alcuni dei momenti meglio riusciti saranno scene prive dei soliti cliché. Ad esempio quando Elsa muore fondendosi nell'Eterion, è un vero e colpo di genio mostrare la ragazza che assiste al suo funerale. E' una scena epica e disegnata magistralmente!
Visto che abbiamo già parlato di Nastu, parliamo un attimo della vera protagonista, Lucy. E' una protagonista un po' atipica, spesso non è coinvolta direttamente nell'azione, sa di essere più debole degli altri, è una ragazza normale dopotutto, a cui piace leggere e anche scrivere. E' un personaggio comune, ma non dipende quasi totalmente da Natsu, è anche in grado di cavarsela, di prendere decisioni importanti, di aiutare gli amici, di cavarsela contro i nemici alla sua altezza ma non con quelli più forti di lei. E' insomma un buon personaggio, non stereotipato come al solito (salvo forse per le misure extra large che sono comuni un po' a tutte...).
Forse l'unica cosa che davvero non sopporto è quest'insopportabile buonismo. E non il far vincere i buoni, ma il far diventare buoni i cattivi! Va bene Gerard che era stato influenzato, ma Luxus era da mantener cattivo ad esempio. Invece, perdono e redenzione. E per quanto io sia cristiano, nella realtà non finisce quasi mai così...
Perciò se vi apprestate a leggere Fairy Tail non pensate di trovarvi di fronte un manga comune. E' simpatico (non divertente, non fa ridere, fa sorridere), lontano dai soliti meccanismi canonici, ma anche con qualche momento triste, pesante e profondo.
Diciamo che è adatto a chi vuole trovare qualcosa di un po' diverso dal solito!
È sufficiente leggere poche pagine di Fairy tail per capire che, per scrivere questo manga, Hiro Mashima si è fortemente ispirato a Eichiiro Oda: oltre al chiaro richiamo grafico, sono molti gli elementi che accomunano le opere dei due mangaka. E in fondo Fairy tail è riassumibile così: un blando tentativo di imitare One Piece.
Mashima inizia a disegnare con un'idea di fondo molto semplice: in un mondo dove la magia si può comprare e vendere come qualsiasi oggetto comune, Natsu è un mago, membro di una gilda di nome Fairy Tail, che ha l'obiettivo di ritrovare suo padre, il drago Igneel. Purtroppo però, salvo pochissimi accenni qua e là nel corso della storia, l'impostazione della storia viene totalmente lasciata in disparte, e la trama passa del tutto in secondo piano. Sin da subito, l'intreccio ha pochissimo spessore e la storia procede in maniera estremamente forzata, con saghe scollegate e non pochi errori narrativi.
I personaggi creati da Mashima sono piatti, quasi privi di caratterizzazione e di qualsivoglia originalità. Gran parte di essi, protagonisti per primi, sono stereotipati al massimo. Piatti, banali (si potrebbero definire lo specchio di questo manga), senza alcun principio né valore.
Un altro aspetto davvero fastidioso di Fairy Tail è il buonismo esagerato. L'amicizia, il valore predominante in questo manga, è la cosa più importante in assoluto, che lega le persone per sempre, che spinge i personaggi a lamentarsi se qualcuno, dopo aver cercato di sterminare gli abitanti di un'intera città, viene cacciato dalla gilda. Dopotutto è ancora un nostro amico, no? Quasi tutti i "cattivi", se così si possono chiamare, si redimono dopo essere stati sconfitti dai buoni diventando dei bravi ragazzi e pentendosi delle proprie azioni quando, fino a poche pagine prima, erano degli psicopatici che non si fanno scrupoli a sterminare gente innocente. E infatti i temi principali di Fairy Tail sono l'amicizia e l'importanza di essere compagni, argomenti già di per sé abbastanza sterili e trattati in maniera estremamente sterile. Anche questi temi contribuiscono ad alimentarne la banalità; diciamo che, se non fosse per la smisurata quantità di fan service sessuale, questo sarebbe un buon fumetto per bambini.
I combattimenti sono un enorme punto debole per Mashima. E dire che, per uno shonen di questo genere, dovrebbero essere uno dei fattori meglio curati. Oltre agli stili di combattimento scopiazzati a destra e manca da altri manga, le vittorie si ottengono quasi sempre in modi improbabili (es. sconfiggendo un nemico urlandogli nelle orecchie), oppure puntando sull'amicizia, che si fa sentire anche negli scontri. Infatti, i buoni le prendono sempre dal nemico di turno finché non dichiarano di voler vincere nel nome dell'amicizia. Dopodiché l'avversario, che sino a poche vignette prima pareva imbattibile, si fa battere come un idiota.
Ma allora, come è possibile che Mashima venda così tanto? Già, perché pur essendo sicuramente (a ragione) uno dei manga più criticati di tutti i tempi, Fairy Tail è quasi sempre nell'olimpo delle vendite giapponesi. Il motivo è semplicissimo: il fan service. L'utilizzo di fan service non è di per sé una cosa negativa (soprattutto in uno shonen), ma quando se ne abusa come fa Mashima, diventa una vera e propria piaga. La storia e le caratterizzazioni dei personaggi passano totalmente in secondo piano in favore di seni e fondoschiena scolpiti, piazzati qua e là tra una pagina e l'altra, senza scopo alcuno se non quello di guadagnare i soldi di quelli che in manga cercano solo questo.
Parliamo ora dell'ambientazione: non particolarmente originale, per nulla dettagliata e approfondita. Un'ambientazione fantasy che di fantasy ha solo il titolo e la parola mago. Non solo: Mashima non si degna di colmare alcune delle molte lacune del mondo da lui creato. In primis, la magia: un potere la cui origine è sconosciuta, che del tradizionale concetto di magia non ha assolutamente niente. Va bene creare una propria definizione di questa parola, ma mi sembrerebbe doveroso almeno spiegarne la provenienza, o perché alcune persone la possiedono e altre no.
Ultimo punto, la grafica di Mashima risulta molto pulita e particolareggiata, ma piatta, e quasi priva di prospettiva e ombreggiatura. L'autore deve semplificare al massimo i disegni delle scene d'azione perché risultino comprensibili.
In definitiva, Fairy Tail è una lettura ideale per un pubblico immaturo (o novizio in fatto di manga), che in un fumetto ricerca solo belle ragazze, una storia banale, una trama quasi assente e personaggi di uno spessore praticamente nullo. Do 2 e non 1 giusto perché si può sempre trovare di peggio. Sconsigliatissimo.
Mashima inizia a disegnare con un'idea di fondo molto semplice: in un mondo dove la magia si può comprare e vendere come qualsiasi oggetto comune, Natsu è un mago, membro di una gilda di nome Fairy Tail, che ha l'obiettivo di ritrovare suo padre, il drago Igneel. Purtroppo però, salvo pochissimi accenni qua e là nel corso della storia, l'impostazione della storia viene totalmente lasciata in disparte, e la trama passa del tutto in secondo piano. Sin da subito, l'intreccio ha pochissimo spessore e la storia procede in maniera estremamente forzata, con saghe scollegate e non pochi errori narrativi.
I personaggi creati da Mashima sono piatti, quasi privi di caratterizzazione e di qualsivoglia originalità. Gran parte di essi, protagonisti per primi, sono stereotipati al massimo. Piatti, banali (si potrebbero definire lo specchio di questo manga), senza alcun principio né valore.
Un altro aspetto davvero fastidioso di Fairy Tail è il buonismo esagerato. L'amicizia, il valore predominante in questo manga, è la cosa più importante in assoluto, che lega le persone per sempre, che spinge i personaggi a lamentarsi se qualcuno, dopo aver cercato di sterminare gli abitanti di un'intera città, viene cacciato dalla gilda. Dopotutto è ancora un nostro amico, no? Quasi tutti i "cattivi", se così si possono chiamare, si redimono dopo essere stati sconfitti dai buoni diventando dei bravi ragazzi e pentendosi delle proprie azioni quando, fino a poche pagine prima, erano degli psicopatici che non si fanno scrupoli a sterminare gente innocente. E infatti i temi principali di Fairy Tail sono l'amicizia e l'importanza di essere compagni, argomenti già di per sé abbastanza sterili e trattati in maniera estremamente sterile. Anche questi temi contribuiscono ad alimentarne la banalità; diciamo che, se non fosse per la smisurata quantità di fan service sessuale, questo sarebbe un buon fumetto per bambini.
I combattimenti sono un enorme punto debole per Mashima. E dire che, per uno shonen di questo genere, dovrebbero essere uno dei fattori meglio curati. Oltre agli stili di combattimento scopiazzati a destra e manca da altri manga, le vittorie si ottengono quasi sempre in modi improbabili (es. sconfiggendo un nemico urlandogli nelle orecchie), oppure puntando sull'amicizia, che si fa sentire anche negli scontri. Infatti, i buoni le prendono sempre dal nemico di turno finché non dichiarano di voler vincere nel nome dell'amicizia. Dopodiché l'avversario, che sino a poche vignette prima pareva imbattibile, si fa battere come un idiota.
Ma allora, come è possibile che Mashima venda così tanto? Già, perché pur essendo sicuramente (a ragione) uno dei manga più criticati di tutti i tempi, Fairy Tail è quasi sempre nell'olimpo delle vendite giapponesi. Il motivo è semplicissimo: il fan service. L'utilizzo di fan service non è di per sé una cosa negativa (soprattutto in uno shonen), ma quando se ne abusa come fa Mashima, diventa una vera e propria piaga. La storia e le caratterizzazioni dei personaggi passano totalmente in secondo piano in favore di seni e fondoschiena scolpiti, piazzati qua e là tra una pagina e l'altra, senza scopo alcuno se non quello di guadagnare i soldi di quelli che in manga cercano solo questo.
Parliamo ora dell'ambientazione: non particolarmente originale, per nulla dettagliata e approfondita. Un'ambientazione fantasy che di fantasy ha solo il titolo e la parola mago. Non solo: Mashima non si degna di colmare alcune delle molte lacune del mondo da lui creato. In primis, la magia: un potere la cui origine è sconosciuta, che del tradizionale concetto di magia non ha assolutamente niente. Va bene creare una propria definizione di questa parola, ma mi sembrerebbe doveroso almeno spiegarne la provenienza, o perché alcune persone la possiedono e altre no.
Ultimo punto, la grafica di Mashima risulta molto pulita e particolareggiata, ma piatta, e quasi priva di prospettiva e ombreggiatura. L'autore deve semplificare al massimo i disegni delle scene d'azione perché risultino comprensibili.
In definitiva, Fairy Tail è una lettura ideale per un pubblico immaturo (o novizio in fatto di manga), che in un fumetto ricerca solo belle ragazze, una storia banale, una trama quasi assente e personaggi di uno spessore praticamente nullo. Do 2 e non 1 giusto perché si può sempre trovare di peggio. Sconsigliatissimo.
Fairy Tail.
Questo manga mi aveva colpito già solo dal nome, ed ovviamente è scritto dal maestro Hiro Mashima, già conosciuto grazie alla pubblicazione di Rave Master.
La trama di questo manga può sembrare semplice all'apparenza, il solito protagonista "spacca tutto" di nome Natsu, accompagnato subito dopo dalla coprotagonista Lucy ed ovviamente non può di certo mancare Happy, il gatto blu compagno e migliore amico del protagonista.
Non c'è una vera e propria trama lineare (come per esempio tanti altri manga), ci sono diverse stagioni, divisi a sua volta in piccole serie, a volte lunghe ed a volte più corte.
Ogni serie tratta di tematiche differenti, e a sua volta tutte interessanti.
C'è un grande numero di personaggi, questa è un'altra caratteristica importante di questo manga, perché questi personaggi possono essere uno più bello dell'altro.
<B> [ Inizio Spoiler ]</B>
Guardate per esempio Gajeel, il dragon slayer di ferro, all'inizio è uno dei nemici di Fairy Tail e quindi è costretto a scontrarsi con loro.
Ovviamente all'inizio questo personaggio colpisce, ma non di certo come il protagonista Natsu Dragneel.
Alla fine, ovviamente, Gajeel passa dalla parte di Fairy Tail, dopo che i protagonisti affrontano altre avventure.
I combattimenti sono - a parer mio - uno più bello dell'altro, anche se a volte ci potrebbero essere scene viste e riviste.
I disegni migliorano pagina dopo pagina, all'inizio possono essere semplici e banali, ma con il passare del tempo si riempono di piccoli particolari, che magari anche una come me se ne può accorgere, nonostante sia praticamente cieca.
In poche parole, ragazzi, Fairy tail è un manga che colpisce e conquista, a me ha letteralmente rubato il cuore, non posso davvero farne a meno, quindi se qualcuno mi chiedesse di consigliargli una manga, risponderei subito Fairy Tail.
Come voto ho deciso nove perché, come qualcuno prima di me ha citato, ci sono davvero poche differenze con Rave master ( In effetti Haru e Natsu si somigliano molto, ma sono proprio diversi nella loro diversità, e posso dirlo dato che ho letto entrambi), anche la somiglianza Elie-Lucy si può benissimo notare.
Come disegno invece sono diversi, perché Rave essendo il primo manga di Hiro Mashima, ha dovuto fare nuove esperienze.
Quindi in poche parole vi consiglio vivamente di leggere questo manga, grazie a lui sono riuscita a comprendere molti valori, che io a volte ritenevo inutili, e tutto grazie a Fairy tail.
Trama: 9
Disegni: 10
Originalità: 8
In sintesi un nove bello pieno.
Manga consigliato da una fascia di età superiore ai 15 anni
Questo manga mi aveva colpito già solo dal nome, ed ovviamente è scritto dal maestro Hiro Mashima, già conosciuto grazie alla pubblicazione di Rave Master.
La trama di questo manga può sembrare semplice all'apparenza, il solito protagonista "spacca tutto" di nome Natsu, accompagnato subito dopo dalla coprotagonista Lucy ed ovviamente non può di certo mancare Happy, il gatto blu compagno e migliore amico del protagonista.
Non c'è una vera e propria trama lineare (come per esempio tanti altri manga), ci sono diverse stagioni, divisi a sua volta in piccole serie, a volte lunghe ed a volte più corte.
Ogni serie tratta di tematiche differenti, e a sua volta tutte interessanti.
C'è un grande numero di personaggi, questa è un'altra caratteristica importante di questo manga, perché questi personaggi possono essere uno più bello dell'altro.
<B> [ Inizio Spoiler ]</B>
Guardate per esempio Gajeel, il dragon slayer di ferro, all'inizio è uno dei nemici di Fairy Tail e quindi è costretto a scontrarsi con loro.
Ovviamente all'inizio questo personaggio colpisce, ma non di certo come il protagonista Natsu Dragneel.
Alla fine, ovviamente, Gajeel passa dalla parte di Fairy Tail, dopo che i protagonisti affrontano altre avventure.
I combattimenti sono - a parer mio - uno più bello dell'altro, anche se a volte ci potrebbero essere scene viste e riviste.
I disegni migliorano pagina dopo pagina, all'inizio possono essere semplici e banali, ma con il passare del tempo si riempono di piccoli particolari, che magari anche una come me se ne può accorgere, nonostante sia praticamente cieca.
In poche parole, ragazzi, Fairy tail è un manga che colpisce e conquista, a me ha letteralmente rubato il cuore, non posso davvero farne a meno, quindi se qualcuno mi chiedesse di consigliargli una manga, risponderei subito Fairy Tail.
Come voto ho deciso nove perché, come qualcuno prima di me ha citato, ci sono davvero poche differenze con Rave master ( In effetti Haru e Natsu si somigliano molto, ma sono proprio diversi nella loro diversità, e posso dirlo dato che ho letto entrambi), anche la somiglianza Elie-Lucy si può benissimo notare.
Come disegno invece sono diversi, perché Rave essendo il primo manga di Hiro Mashima, ha dovuto fare nuove esperienze.
Quindi in poche parole vi consiglio vivamente di leggere questo manga, grazie a lui sono riuscita a comprendere molti valori, che io a volte ritenevo inutili, e tutto grazie a Fairy tail.
Trama: 9
Disegni: 10
Originalità: 8
In sintesi un nove bello pieno.
Manga consigliato da una fascia di età superiore ai 15 anni
Fairy Tail è un manga di Hiro Mashima pubblicato in Giappone sulla rivista Shonen Magazine ed attualmente conta 39 volumi (inGiappone), mentre in Italia il manga è pubblicato dalla Star Comics ed attualmente conta 34 volumi.
La trama (sembrerebbe) concisa e lineare. I protagonisti si addentrano in nuove avventura man mano che i capitoli passano e che il brodo si allunga, infatti il fumetto è sempre, sempre uguale, a parte le ambientazioni. Tante avventure per eseguire missioni assegnate dalla loro gilda di appartenenza e l'obiettivo finale del protagonista Natsu, quello di ritrovare il padre Igneel, scomparso misteriosamente.
La trama è fin troppo semplice e dimostra come l'autore con questo suo nuovo titolo sia regredito invece di crescere.
In Fairy Tail i personaggi rimangono sostanzialmente sempre quelli ed è tutto strutturato su dei compiti/missioni a cui dopo vengono messe delle sub-trama che durano quanto un gatto in tangenziale. La trama è la solita lotta di tutti contro tutti aggiungendo e mescolando le solite frasi sulla giustizia e sul vogliamoci bene, una noia.
Combattimenti noiosi e basasti sul solito: "io sono fortissimo e tu sei un pollo!", ma poi l'amicizia vince e spunta il power-up di turno e tutto quanto si risolve. Ma dove si trova la strategia? Dove si trova l'intuito? Hiro Mashima conosce questi termini? Mi pare di no. L'unico punto a favore sono i disegni che sono curati molto bene, anche se in giro c'è di meglio.
Tirando le somme, se volete qualcosa di scorrevole ma senza nessuna pretesa leggetelo, non è una lettura pesante. Lo sconsiglio vivamente agli over 20, per me è fin troppo banale e scontato. Se volete qualcosa di fantasia buttatevi su One Piece per esempio che è di gran lunga superiore.
CONCLUSIONE:
TRAMA: 2;
PERSONAGGI: 1;
AMBIENTAZIONI E DISEGNI: 7
TOTALE: 3,7 - approssimato viene: 4
La trama (sembrerebbe) concisa e lineare. I protagonisti si addentrano in nuove avventura man mano che i capitoli passano e che il brodo si allunga, infatti il fumetto è sempre, sempre uguale, a parte le ambientazioni. Tante avventure per eseguire missioni assegnate dalla loro gilda di appartenenza e l'obiettivo finale del protagonista Natsu, quello di ritrovare il padre Igneel, scomparso misteriosamente.
La trama è fin troppo semplice e dimostra come l'autore con questo suo nuovo titolo sia regredito invece di crescere.
In Fairy Tail i personaggi rimangono sostanzialmente sempre quelli ed è tutto strutturato su dei compiti/missioni a cui dopo vengono messe delle sub-trama che durano quanto un gatto in tangenziale. La trama è la solita lotta di tutti contro tutti aggiungendo e mescolando le solite frasi sulla giustizia e sul vogliamoci bene, una noia.
Combattimenti noiosi e basasti sul solito: "io sono fortissimo e tu sei un pollo!", ma poi l'amicizia vince e spunta il power-up di turno e tutto quanto si risolve. Ma dove si trova la strategia? Dove si trova l'intuito? Hiro Mashima conosce questi termini? Mi pare di no. L'unico punto a favore sono i disegni che sono curati molto bene, anche se in giro c'è di meglio.
Tirando le somme, se volete qualcosa di scorrevole ma senza nessuna pretesa leggetelo, non è una lettura pesante. Lo sconsiglio vivamente agli over 20, per me è fin troppo banale e scontato. Se volete qualcosa di fantasia buttatevi su One Piece per esempio che è di gran lunga superiore.
CONCLUSIONE:
TRAMA: 2;
PERSONAGGI: 1;
AMBIENTAZIONI E DISEGNI: 7
TOTALE: 3,7 - approssimato viene: 4
Non do 4 perché ci sono prodotti peggiori.
Negli altri commenti si rilevano bene i difetti di questo manga: personaggi che divengono macchiette, fanservice che diventa incredibilmente fastidioso (in una scena in cui combattono due ragazzine sembra quasi fatto apposta per qualche pedofilo!), trama che non si comprende dove vada a parare, combattimenti che seguono costantemente lo stesso schema (protagonisti mazzuolati, momento di disperazione, rivincita, i cattivi in realtà sono buoni, pace e amore a gogo), e così via. Quanto al disegno c'è chi dice che è uguale a quello di Oda, autore di One Piece, e chi afferma che è completamente diverso...la verità è che si somigliano e basta. Non sono identici, ma da che mondo è mondo non è un crimine se due artisti hanno uno stile simile. Il lavoro tavola su tavola lo fanno lo stesso...non è che Mashima ricalchi le tavole di Oda. Anche se magari, se lo facesse, riuscirei a distinguere meglio i personaggi perché alcuni sono straordinariamente simili.
Fairy Tail piace ai giovani perché è una storia carina, leggera, con qualche richiamo a Pace e Amore e personaggi fortissimi...e con un'uscita mensile che permette di dimenticarsi le incongruenze e similitudini dei numeri precedenti. Anche a me a 14 anni sarebbe piaciuto...ma dopo tanti anni passati a leggere opere diverse e più profonde, o comunque con un lavoro maggiore alle spalle sulla trama e sull'introspezione psicologica dei suoi personaggi un fumetto come Fairy Tail non mi basta più. Questo manga va bene per leggere un'opera mediocre ma piacevole, ma se cercate qualcosa di veramente appassionante, che lasci qualcosa dentro e non vi scivoli via come acqua che scorre passate ad altro. Se invece volete semplicemente rilassare un po' la mente, può essere ciò che fa per voi. C'è di peggio in giro...ma anche molto di meglio.
Negli altri commenti si rilevano bene i difetti di questo manga: personaggi che divengono macchiette, fanservice che diventa incredibilmente fastidioso (in una scena in cui combattono due ragazzine sembra quasi fatto apposta per qualche pedofilo!), trama che non si comprende dove vada a parare, combattimenti che seguono costantemente lo stesso schema (protagonisti mazzuolati, momento di disperazione, rivincita, i cattivi in realtà sono buoni, pace e amore a gogo), e così via. Quanto al disegno c'è chi dice che è uguale a quello di Oda, autore di One Piece, e chi afferma che è completamente diverso...la verità è che si somigliano e basta. Non sono identici, ma da che mondo è mondo non è un crimine se due artisti hanno uno stile simile. Il lavoro tavola su tavola lo fanno lo stesso...non è che Mashima ricalchi le tavole di Oda. Anche se magari, se lo facesse, riuscirei a distinguere meglio i personaggi perché alcuni sono straordinariamente simili.
Fairy Tail piace ai giovani perché è una storia carina, leggera, con qualche richiamo a Pace e Amore e personaggi fortissimi...e con un'uscita mensile che permette di dimenticarsi le incongruenze e similitudini dei numeri precedenti. Anche a me a 14 anni sarebbe piaciuto...ma dopo tanti anni passati a leggere opere diverse e più profonde, o comunque con un lavoro maggiore alle spalle sulla trama e sull'introspezione psicologica dei suoi personaggi un fumetto come Fairy Tail non mi basta più. Questo manga va bene per leggere un'opera mediocre ma piacevole, ma se cercate qualcosa di veramente appassionante, che lasci qualcosa dentro e non vi scivoli via come acqua che scorre passate ad altro. Se invece volete semplicemente rilassare un po' la mente, può essere ciò che fa per voi. C'è di peggio in giro...ma anche molto di meglio.
Fairy Tail, il manga meno letto in Italia ma ugualmente criticato da molti in modo ingenuo.
La storia inizia con Natsu, il protagonista di questo racconto, in cerca del proprio padre adottivo Igneel, un drago! Nel suo viaggio, Natsu, incontra Lucy, una maga che ha il sogno di entrare a far parte della gilda più famosa ed esilarante del Regno di Fiore: Fairy Tail. Da qui insieme a nuovi compagni vivranno moltissime avventure, spettacolari e... divertenti.
L'esser divertente è proprio la base di Fairy Tail, in cui l'autore scherza con i lettori, ma a quanto pare questa cosa non è stata presa in modo giusto.
Partiamo dal punto forte del manga in questione: i disegni. Mashima ha saputo evolvere il suo stile, da quello "Odiàno" a quello suo personale. Il suo tratto, cosi morbido, così pulito, così dettagliato, così emotivo lo rende spettacolare, buona anche l'interazione inchiostro-retino ed ottimo l'uso del pennello. Insomma Mashima ci regala disegni fantastici. Voto:9.
La storia. Questa non è resa bene, pur partendo da un'ottima idea, ma Mashima coi tempi non ci sa proprio fare, dalla presentazione dei personaggi del manga troppo lunghi a evoluzione della storia troppo breve. Comunque regala degli ottimi colpi di scena ma anche "colpi di banalità". Voto: 6.
Ma ora giungiamo al punto dolente: evoluzione della trama. Mashima nella stesura dei capitoli ci regala quelli epici ma subito dopo quelli penosi, la coerenza non è il suo forte. Voto: 4.
Voto finale: 6.
Fairy Tail è un manga che andrebbe letto, ma siccome in Italia facciamo troppo i perfettini non è per niente quotato; e questo è sbagliato! Perché il manga di Mashima è davvero un pezzo forte, non un capolavoro, ma un bel manga, in cui soprattutto si ride, ma ti fa anche piangere, ti fa venire i brividi con i discorsi degli stupendi personaggi che animano il manga, discorsi di vita, su come vivere, con scontri di ideali e di amore. Fairy Tail, a mio parere, è emozionante, un manga a cui ti affezioni e non lo molli più. Mi dispiace per chi non se lo gode a pieno. Mashima, comunque, è un autore in continua evoluzione, sono sicuro che ci regalerà delle belle sorprese durante la stesura del manga. Come già successo...
La storia inizia con Natsu, il protagonista di questo racconto, in cerca del proprio padre adottivo Igneel, un drago! Nel suo viaggio, Natsu, incontra Lucy, una maga che ha il sogno di entrare a far parte della gilda più famosa ed esilarante del Regno di Fiore: Fairy Tail. Da qui insieme a nuovi compagni vivranno moltissime avventure, spettacolari e... divertenti.
L'esser divertente è proprio la base di Fairy Tail, in cui l'autore scherza con i lettori, ma a quanto pare questa cosa non è stata presa in modo giusto.
Partiamo dal punto forte del manga in questione: i disegni. Mashima ha saputo evolvere il suo stile, da quello "Odiàno" a quello suo personale. Il suo tratto, cosi morbido, così pulito, così dettagliato, così emotivo lo rende spettacolare, buona anche l'interazione inchiostro-retino ed ottimo l'uso del pennello. Insomma Mashima ci regala disegni fantastici. Voto:9.
La storia. Questa non è resa bene, pur partendo da un'ottima idea, ma Mashima coi tempi non ci sa proprio fare, dalla presentazione dei personaggi del manga troppo lunghi a evoluzione della storia troppo breve. Comunque regala degli ottimi colpi di scena ma anche "colpi di banalità". Voto: 6.
Ma ora giungiamo al punto dolente: evoluzione della trama. Mashima nella stesura dei capitoli ci regala quelli epici ma subito dopo quelli penosi, la coerenza non è il suo forte. Voto: 4.
Voto finale: 6.
Fairy Tail è un manga che andrebbe letto, ma siccome in Italia facciamo troppo i perfettini non è per niente quotato; e questo è sbagliato! Perché il manga di Mashima è davvero un pezzo forte, non un capolavoro, ma un bel manga, in cui soprattutto si ride, ma ti fa anche piangere, ti fa venire i brividi con i discorsi degli stupendi personaggi che animano il manga, discorsi di vita, su come vivere, con scontri di ideali e di amore. Fairy Tail, a mio parere, è emozionante, un manga a cui ti affezioni e non lo molli più. Mi dispiace per chi non se lo gode a pieno. Mashima, comunque, è un autore in continua evoluzione, sono sicuro che ci regalerà delle belle sorprese durante la stesura del manga. Come già successo...
Una delusione. Premetto che non ho letto l'opera prima dell'autore, "Rave the Groove Adventure", ma in generale amo abbastanza il genere shonen fantasy: mi sono avvicinata ai manga leggendo per caso un numero di "Dai no Daiboken", quindi mi dispiace veramente dare un voto basso a quest'opera.
I primi numeri sono davvero carini: il duo Natsu - Lucy è spassosissimo, e l'idea delle varie gilde di magia sparse per il mondo è originale. Non avendo letto l'opera precedente, tra l'altro, non ho potuto constatare eventuali somiglianze con alcuni personaggi di Rave, per cui ho apprezzato molto l'ingresso nella storia anche di Gray e soprattutto di Elsa, il cui personaggio tra i principali è sicuramente quello di maggiore spessore.
Peccato che man mano che si procede, gli archi narrativi sono uno peggio dell'altro: come già scritto anche da altri, si entra nel ciclo infinito di "nuovo nemico - sconfitta iniziale dei protagonisti - power up dei protagonisti - Natsu che sconfigge il capo dei cattivi - conclusione". Peccato però che il cosiddetto power up non venga ottenuto attraverso lunghi allenamenti o chissà quale espediente narrativo: no, al personaggio di turno basta decantare (al cattivo!) l'importanza dell'amicizia e voilà, il gioco è fatto, improvvisamente si inventano una nuova tecnica potentissima e fine dello scontro.
Ripeto, mi sono avvicinata ai manga leggendo "Dai no Daiboken" e, mi spiace dirlo, ma era un manga di tutt'altro livello rispetto a Fairy Tail! Un vero e proprio romanzo di formazione, come ormai purtroppo non ne fanno più.
Gli ho concesso fino al volume 31, ma ormai ho perso le speranze... droppato (e dalle recensioni che ho letto, non penso recupererò nemmeno "Rave the Groove Adventure").
I primi numeri sono davvero carini: il duo Natsu - Lucy è spassosissimo, e l'idea delle varie gilde di magia sparse per il mondo è originale. Non avendo letto l'opera precedente, tra l'altro, non ho potuto constatare eventuali somiglianze con alcuni personaggi di Rave, per cui ho apprezzato molto l'ingresso nella storia anche di Gray e soprattutto di Elsa, il cui personaggio tra i principali è sicuramente quello di maggiore spessore.
Peccato che man mano che si procede, gli archi narrativi sono uno peggio dell'altro: come già scritto anche da altri, si entra nel ciclo infinito di "nuovo nemico - sconfitta iniziale dei protagonisti - power up dei protagonisti - Natsu che sconfigge il capo dei cattivi - conclusione". Peccato però che il cosiddetto power up non venga ottenuto attraverso lunghi allenamenti o chissà quale espediente narrativo: no, al personaggio di turno basta decantare (al cattivo!) l'importanza dell'amicizia e voilà, il gioco è fatto, improvvisamente si inventano una nuova tecnica potentissima e fine dello scontro.
Ripeto, mi sono avvicinata ai manga leggendo "Dai no Daiboken" e, mi spiace dirlo, ma era un manga di tutt'altro livello rispetto a Fairy Tail! Un vero e proprio romanzo di formazione, come ormai purtroppo non ne fanno più.
Gli ho concesso fino al volume 31, ma ormai ho perso le speranze... droppato (e dalle recensioni che ho letto, non penso recupererò nemmeno "Rave the Groove Adventure").
"Ascolta ragazzo, non è chiaro se le fate o gli spiriti portino la coda oppure no... Anzi, non è nemmeno sicuro se esistano davvero... nessuno lo sa... Ecco perchè si tratta di un'avventura misteriosa... un'avventura che non ha fine... E' proprio questo il significato che racchiude il suo nome…"
-Makarov-
Se agli inizi della vicenda, questi periodi introducono poeticamente la scanzonata gilda di Fairy Tail, con il passare dei volumi rivelano l'essenza stessa della storia che sorregge (fa sprofondare) il manga: "un'avventura misteriosa" (improvvisata e senza scopo) e "senza fine".
L'ultima fatica di Hiro Mashima, autore precedentemente conosciuto per "Rave - The Groove Adventure", prende il nome di Fairy Tail, shōnen manga di combattimento, pubblicato sulla rivista Shōnen Magazine, edita da Kōdansha, a partire dal 2 Agosto 2006. Con 35 volumi usciti in Giappone (di cui 30 pubblicati in Italia dalla casa editrice Star Comics), le avventure di Natsu (il protagonista) e della sua allegra combriccola non accennano minimamente a terminare, né a dare un senso ai misteri (lacune malamente mascherate) inseriti nella vicenda.
La trama, che in un'opera dovrebbe essere il punto di forza (se non nelle premesse, quantomeno negli sviluppi) non brilla né per originalità né per ritmo narrativo. In effetti, è difficilmente individuabile, a causa di un'impostazione frammentaria caratterizzata, inizialmente, da episodi auto-conclusivi e, in seguito, da archi narrativi di maggior durata che, però, nulla hanno a che vedere con la storia principale, apparendo come semplici missioni indipendenti le une dalle altre. Nonostante nelle postille dell'autore venga ribadito che la storia è molto spesso improvvisata, c'è ancora qualche fan che lo difende a spada tratta affermando l'esistenza di una precisa finalità intrinseca alle vicende fino ad ora presentate; anche se questa teoria fosse fondata, bisognerebbe comunque imputare a Mashima una grave carenza narrativa che, a causa di un esasperato stiramento di inutili archi narrativi e una ripetitiva schematicità degli stessi, fatica a coinvolgere il lettore.
Lo schema tipo di Fairy Tail infatti è riassumibile nei seguenti punti: 1-Compare un nemico potentissimo insieme ai suoi scagnozzi; 2-Il nemico vuole distruggere Fairy Tail; 3-Natsu e i suoi alleati sconfiggono a fatica gli scagnozzi; 4- nella battaglia finale, per qualche strana ragione, non possono partecipare i personaggi più forti della Gilda, dunque Natsu si fa avanti; 5-Natsu viene sconfitto; 6-La sua compagna di avventure Lucy (pin-up) Heartfilia piange dopo che le si è strappato il vestito; 7-Natsu scaglia il micidiale pugno dell'amicizia e dell'amore (assegnandogli ogni volta un nome diverso) sconfiggendo l'antagonista; 8-L'antagonista, che non muore, si converte al bene; 9-La gilda si appresta ad affrontare nuove incredibili avventure.
Essendo, probabilmente, Mashima coerente con se stesso, ha deciso di accostare ad una trama inesistente (che vuole sembrare definita) un'enorme quantità di personaggi con una personalità inesistente (che vogliono sembrare profondi tramite qualche drammatico flashback improvvisato). I personaggi che popolano questo manga, infatti, sono un tripudio di stereotipi: la superficialità e il forzato buonismo, sono le caratteristiche attorno alle quali si sviluppano. Due sono le tipologie di personaggi tratteggiati: i protagonisti, ai quali l'autore ha cercato di dare una parvenza di caratterizzazione, e le numerosissime comparse, tra cui vi sono compresi addirittura gli antagonisti. La figura femminile in questo manga è basata su un esplicito e spudorato fan-service; ne è un esempio Lucy Heartfilia, la giovane invocatrice compagna del protagonista, la cui utilità è ancora indefinita. In Fairy Tail non c'è una reale differenza tra buoni e cattivi, infatti tutti sono stati creati per esaltare l'illimitata potenza del protagonista Natsu che, senza allenamenti di sorta, senza uno sviluppo fisico o quantomeno intellettuale, falcia tutti in nome dell'amicizia. Questo, in uno shōnen di combattimento, è un fatto particolarmente grave; si dà per scontato, infatti, che gli scontri debbano essere avvincenti, fondati sulle strategie e particolarmente ragionati, non, come in questo caso, basati sulla fortuna. Gli unici personaggi che riescono a salvarsi sono Elsa e Wendy, ma non bastano da sole a migliorare il giudizio su un'intera categoria formata da figure maschili inserite solo per gasare (irritare) il lettore e figure femminili che hanno una profondità psicologica inversamente proporzionale alle dimensioni delle loro "grazie".
Ultimo, ma non meno importante, è il comparto grafico. Nonostante nemmeno in questo campo Mashima riesce a dimostrare una certa originalità (ci sono fin troppe punti in comune con i disegni di Eishiro "one piece" Oda), i disegni tutto sommato sono godibili, anche se migliorabili. La semplicità e la pulizia del tratto rendono più scorrevole la lettura sia durante i combattimenti che durante le scene (che cercano di essere) comiche e spiccano molto anche gli sfondi delle tavole. A volte, ci sono alcune imprecisioni dei dettagli minori, quali gli accessori rispetto alle quali l'autore si giustifica simpaticamente (ma anche no) dicendo che si diverte ad aggiungere particolari all'ultimo minuto mettendo in difficoltà gli assistenti.
Alla luce di tutte le ragioni precedentemente esposte, boccio sonoramente Fairy Tail. Un paio di personaggi decenti e disegni appena godibili non bastano a giustificare il successo ed il trattamento che ha ricevuto questo "manga". Fairy Tail è il perfetto esempio di come una grande fama non sia sinonimo di qualità, e ciò appare essere più veritiero in un panorama moderno in cui non vengono premiate opere di spessore, ma produzioni che ammiccano al pubblico più vasto e meno attento. Non consiglio quest'opera a nessuno, tanto meno ai neofiti; esistono, infatti, manga ben migliori per iniziare.
-Makarov-
Se agli inizi della vicenda, questi periodi introducono poeticamente la scanzonata gilda di Fairy Tail, con il passare dei volumi rivelano l'essenza stessa della storia che sorregge (fa sprofondare) il manga: "un'avventura misteriosa" (improvvisata e senza scopo) e "senza fine".
L'ultima fatica di Hiro Mashima, autore precedentemente conosciuto per "Rave - The Groove Adventure", prende il nome di Fairy Tail, shōnen manga di combattimento, pubblicato sulla rivista Shōnen Magazine, edita da Kōdansha, a partire dal 2 Agosto 2006. Con 35 volumi usciti in Giappone (di cui 30 pubblicati in Italia dalla casa editrice Star Comics), le avventure di Natsu (il protagonista) e della sua allegra combriccola non accennano minimamente a terminare, né a dare un senso ai misteri (lacune malamente mascherate) inseriti nella vicenda.
La trama, che in un'opera dovrebbe essere il punto di forza (se non nelle premesse, quantomeno negli sviluppi) non brilla né per originalità né per ritmo narrativo. In effetti, è difficilmente individuabile, a causa di un'impostazione frammentaria caratterizzata, inizialmente, da episodi auto-conclusivi e, in seguito, da archi narrativi di maggior durata che, però, nulla hanno a che vedere con la storia principale, apparendo come semplici missioni indipendenti le une dalle altre. Nonostante nelle postille dell'autore venga ribadito che la storia è molto spesso improvvisata, c'è ancora qualche fan che lo difende a spada tratta affermando l'esistenza di una precisa finalità intrinseca alle vicende fino ad ora presentate; anche se questa teoria fosse fondata, bisognerebbe comunque imputare a Mashima una grave carenza narrativa che, a causa di un esasperato stiramento di inutili archi narrativi e una ripetitiva schematicità degli stessi, fatica a coinvolgere il lettore.
Lo schema tipo di Fairy Tail infatti è riassumibile nei seguenti punti: 1-Compare un nemico potentissimo insieme ai suoi scagnozzi; 2-Il nemico vuole distruggere Fairy Tail; 3-Natsu e i suoi alleati sconfiggono a fatica gli scagnozzi; 4- nella battaglia finale, per qualche strana ragione, non possono partecipare i personaggi più forti della Gilda, dunque Natsu si fa avanti; 5-Natsu viene sconfitto; 6-La sua compagna di avventure Lucy (pin-up) Heartfilia piange dopo che le si è strappato il vestito; 7-Natsu scaglia il micidiale pugno dell'amicizia e dell'amore (assegnandogli ogni volta un nome diverso) sconfiggendo l'antagonista; 8-L'antagonista, che non muore, si converte al bene; 9-La gilda si appresta ad affrontare nuove incredibili avventure.
Essendo, probabilmente, Mashima coerente con se stesso, ha deciso di accostare ad una trama inesistente (che vuole sembrare definita) un'enorme quantità di personaggi con una personalità inesistente (che vogliono sembrare profondi tramite qualche drammatico flashback improvvisato). I personaggi che popolano questo manga, infatti, sono un tripudio di stereotipi: la superficialità e il forzato buonismo, sono le caratteristiche attorno alle quali si sviluppano. Due sono le tipologie di personaggi tratteggiati: i protagonisti, ai quali l'autore ha cercato di dare una parvenza di caratterizzazione, e le numerosissime comparse, tra cui vi sono compresi addirittura gli antagonisti. La figura femminile in questo manga è basata su un esplicito e spudorato fan-service; ne è un esempio Lucy Heartfilia, la giovane invocatrice compagna del protagonista, la cui utilità è ancora indefinita. In Fairy Tail non c'è una reale differenza tra buoni e cattivi, infatti tutti sono stati creati per esaltare l'illimitata potenza del protagonista Natsu che, senza allenamenti di sorta, senza uno sviluppo fisico o quantomeno intellettuale, falcia tutti in nome dell'amicizia. Questo, in uno shōnen di combattimento, è un fatto particolarmente grave; si dà per scontato, infatti, che gli scontri debbano essere avvincenti, fondati sulle strategie e particolarmente ragionati, non, come in questo caso, basati sulla fortuna. Gli unici personaggi che riescono a salvarsi sono Elsa e Wendy, ma non bastano da sole a migliorare il giudizio su un'intera categoria formata da figure maschili inserite solo per gasare (irritare) il lettore e figure femminili che hanno una profondità psicologica inversamente proporzionale alle dimensioni delle loro "grazie".
Ultimo, ma non meno importante, è il comparto grafico. Nonostante nemmeno in questo campo Mashima riesce a dimostrare una certa originalità (ci sono fin troppe punti in comune con i disegni di Eishiro "one piece" Oda), i disegni tutto sommato sono godibili, anche se migliorabili. La semplicità e la pulizia del tratto rendono più scorrevole la lettura sia durante i combattimenti che durante le scene (che cercano di essere) comiche e spiccano molto anche gli sfondi delle tavole. A volte, ci sono alcune imprecisioni dei dettagli minori, quali gli accessori rispetto alle quali l'autore si giustifica simpaticamente (ma anche no) dicendo che si diverte ad aggiungere particolari all'ultimo minuto mettendo in difficoltà gli assistenti.
Alla luce di tutte le ragioni precedentemente esposte, boccio sonoramente Fairy Tail. Un paio di personaggi decenti e disegni appena godibili non bastano a giustificare il successo ed il trattamento che ha ricevuto questo "manga". Fairy Tail è il perfetto esempio di come una grande fama non sia sinonimo di qualità, e ciò appare essere più veritiero in un panorama moderno in cui non vengono premiate opere di spessore, ma produzioni che ammiccano al pubblico più vasto e meno attento. Non consiglio quest'opera a nessuno, tanto meno ai neofiti; esistono, infatti, manga ben migliori per iniziare.
Fairy Tail è un manga che va preso per quello che è: un battle manga incentrato sull'amicizia, redenzione e co. Come notato da molti nel manga sono ricorrenti conversioni istantanee da nemici ad amiconi, questo a molte persone può anche non piacere, ma a mio parere è uno dei pochi manga che trasmette certe emozioni che altri non riescono a trasmettere, un senso dell'amicizia profondo, spensieratezza ecc.
Il titolo dice tutto, Fairy Tail infatti vuol dire Coda di Fata in italiano, ma con una piccola storpiatura si può leggere anche Fairy Tale (tra l'altro piccolo one shot dell'esordiente Mashima nel 96-97) che vuol dire Fiaba Fatata, e come in tutte le fiabe avviene un lieto fine; sinceramente molti dicono che è banale, ripetitivo ecc. ma che dire di altre opere? Fa veramente figo far morire nei modi più atroci i personaggi così per alzare l'hype? A mio parere a lungo andare questo stanca e serve una pausa di felicità, una lettura leggera che ti faccia "sognare" di vivere in un mondo perfetto, a mio parere dopo una lettura di un seinen maturo un capitolino di Fairy Tail è il digestivo dopo una cena molto pesante, e come tale va trattato: non il manga migliore del mondo, non il manga peggiore del mondo, bensì l'anti-manga che ti porta in una dimensione che pochi altri (One Piece, anche se ultimamente sta maturando anche lui in modo molto rapido) riescono a fare. Comicità e forte senso dell'amicizia sono i cardini del manga, i combattimenti sono in puro stile shonen/fiaba dove i buoni, anche se ridotti a degli stracci, trovano la forza per sconfiggere il male. Lo stile di Mashima inoltre è molto bello a mio parere, molti affermano che copi i personaggi di One Piece per lo stile di disegno, ma per me non è così, infatti Mashima aveva lo stesso stile anche con Rave, uscito in contemporanea con One Piece (distanza di 2-3 mesi) e quindi la spiegazione più plausibile è l'influenza di entrambi gli artisti per lo stesso mangaka, Toriyama. Inoltre (anche se non ci sono conferme ufficiali) pare che entrambi gli artisti abbiano lavorato come assistenti di Watsuki, creatore di Kenshin samurai vagabondo, quindi a me piace dire che Mashima è per lo Shonen Magazine quello che Oda è per lo Shonen Jump, cioè la punta di diamante. Inoltre io non vedo moltissime somiglianze nello stile, sarò io ad avere la vista a raggi X, ma io vedo perfettamente le differenze tra OP e FT nello stile.
Fairy Tail quindi è un manga particolare che bisogna saper apprezzare, la trama può piacere o no, i disegni pure, tutto è relativo al gusto personale, però ricordiamo, dire che Fairy è un manga mediocre e confrontarlo con One Piece ogni santa volta, non è sinonimo di conoscenza dei manga, semmai di convinzioni personali molte volte carpite da discorsi di altre persone. Personalmente lo ritengo un buon manga, né il migliore né il peggiore, né sottovalutato né sopravvalutato, un manga che ha la capacità di trasmetterti emozioni molto concrete, se si è disposti ad accoglierle, una manga... "fatato"!
Il titolo dice tutto, Fairy Tail infatti vuol dire Coda di Fata in italiano, ma con una piccola storpiatura si può leggere anche Fairy Tale (tra l'altro piccolo one shot dell'esordiente Mashima nel 96-97) che vuol dire Fiaba Fatata, e come in tutte le fiabe avviene un lieto fine; sinceramente molti dicono che è banale, ripetitivo ecc. ma che dire di altre opere? Fa veramente figo far morire nei modi più atroci i personaggi così per alzare l'hype? A mio parere a lungo andare questo stanca e serve una pausa di felicità, una lettura leggera che ti faccia "sognare" di vivere in un mondo perfetto, a mio parere dopo una lettura di un seinen maturo un capitolino di Fairy Tail è il digestivo dopo una cena molto pesante, e come tale va trattato: non il manga migliore del mondo, non il manga peggiore del mondo, bensì l'anti-manga che ti porta in una dimensione che pochi altri (One Piece, anche se ultimamente sta maturando anche lui in modo molto rapido) riescono a fare. Comicità e forte senso dell'amicizia sono i cardini del manga, i combattimenti sono in puro stile shonen/fiaba dove i buoni, anche se ridotti a degli stracci, trovano la forza per sconfiggere il male. Lo stile di Mashima inoltre è molto bello a mio parere, molti affermano che copi i personaggi di One Piece per lo stile di disegno, ma per me non è così, infatti Mashima aveva lo stesso stile anche con Rave, uscito in contemporanea con One Piece (distanza di 2-3 mesi) e quindi la spiegazione più plausibile è l'influenza di entrambi gli artisti per lo stesso mangaka, Toriyama. Inoltre (anche se non ci sono conferme ufficiali) pare che entrambi gli artisti abbiano lavorato come assistenti di Watsuki, creatore di Kenshin samurai vagabondo, quindi a me piace dire che Mashima è per lo Shonen Magazine quello che Oda è per lo Shonen Jump, cioè la punta di diamante. Inoltre io non vedo moltissime somiglianze nello stile, sarò io ad avere la vista a raggi X, ma io vedo perfettamente le differenze tra OP e FT nello stile.
Fairy Tail quindi è un manga particolare che bisogna saper apprezzare, la trama può piacere o no, i disegni pure, tutto è relativo al gusto personale, però ricordiamo, dire che Fairy è un manga mediocre e confrontarlo con One Piece ogni santa volta, non è sinonimo di conoscenza dei manga, semmai di convinzioni personali molte volte carpite da discorsi di altre persone. Personalmente lo ritengo un buon manga, né il migliore né il peggiore, né sottovalutato né sopravvalutato, un manga che ha la capacità di trasmetterti emozioni molto concrete, se si è disposti ad accoglierle, una manga... "fatato"!
I disegni sono l'unico punto di forza di questa serie, e anche quelli potrebbero essere migliorati molto. Tutto il resto si potrebbe allegramente cestinare, secondo me.
Prendiamo la trama: sembra più quella di un videogioco online senza troppe pretese che quella di uno shounen manga di combattimento. Una gilda di maghi che per soldi risolve i problemi alla gente, sai che novità - inoltre ad un certo punto della storia i protagonisti per qualche motivo non meglio specificato smettono di svolgere questa attività, che dovrebbe essere la loro unica fonte di reddito, quindi non si capisce proprio come facciano a mantenersi. Viva i buchi nella trama, insomma!
Per non parlare dei personaggi... La stragrande maggioranza di essi è caratterizzata in modo davvero ridicolo, probabilmente nel vano tentativo di farli risultare simpatici, e le loro "background stories", a parte alcune eccezioni, se possibile sono ancora più ridicole. I personaggi secondari sono delle macchiette totali. L'unico personaggio decente della storia, a mio parere, è Elsa. Cattivi che non sono quasi mai veramente cattivi e che in alcuni casi passano dalla parte del "bene" senza alcun motivo preciso, un capo della gilda che è la brutta copia del maestro Muten, Natsu e Gray che fanno finta di odiarsi tanto ma poi in realtà sono amici per la pelle, l'eroina, Lucy, un'inutile pin up la cui unica vera funzione nella storia è mostrare il suo enorme seno, stereotipi a non finire... I personaggi del resto riescono davvero a piangere per un nonnulla.
E che dire dei combattimenti? Prevedibili, poco entusiasmanti, basta che il personaggio di turno si ricordi della "forza dell'ammore e dell'amicizia" per vincere. Vi ricorda qualcosa? Oltre al fatto che non si allenano mai, al massimo partono in quarta con un power up.
I dialoghi raramente sono azzeccati, per lo più risultano o molto inverosimili, o molto stupidi.
Le gag non fanno ridere affatto, sono infantili, demenziali e si basano troppo sul fanserviceper i miei gusti.
"Dragon slayer" è un nome alquanto contraddittorio per uno che dovrebbe usare il potere di un drago ed è stato allevato da esso... Mashima, se non sai cosa significa una parola in inglese non usarla!
Io mi fermo qui, posso solo consigliarvi di non sprecare i vostri soldi per questo manga.
Prendiamo la trama: sembra più quella di un videogioco online senza troppe pretese che quella di uno shounen manga di combattimento. Una gilda di maghi che per soldi risolve i problemi alla gente, sai che novità - inoltre ad un certo punto della storia i protagonisti per qualche motivo non meglio specificato smettono di svolgere questa attività, che dovrebbe essere la loro unica fonte di reddito, quindi non si capisce proprio come facciano a mantenersi. Viva i buchi nella trama, insomma!
Per non parlare dei personaggi... La stragrande maggioranza di essi è caratterizzata in modo davvero ridicolo, probabilmente nel vano tentativo di farli risultare simpatici, e le loro "background stories", a parte alcune eccezioni, se possibile sono ancora più ridicole. I personaggi secondari sono delle macchiette totali. L'unico personaggio decente della storia, a mio parere, è Elsa. Cattivi che non sono quasi mai veramente cattivi e che in alcuni casi passano dalla parte del "bene" senza alcun motivo preciso, un capo della gilda che è la brutta copia del maestro Muten, Natsu e Gray che fanno finta di odiarsi tanto ma poi in realtà sono amici per la pelle, l'eroina, Lucy, un'inutile pin up la cui unica vera funzione nella storia è mostrare il suo enorme seno, stereotipi a non finire... I personaggi del resto riescono davvero a piangere per un nonnulla.
E che dire dei combattimenti? Prevedibili, poco entusiasmanti, basta che il personaggio di turno si ricordi della "forza dell'ammore e dell'amicizia" per vincere. Vi ricorda qualcosa? Oltre al fatto che non si allenano mai, al massimo partono in quarta con un power up.
I dialoghi raramente sono azzeccati, per lo più risultano o molto inverosimili, o molto stupidi.
Le gag non fanno ridere affatto, sono infantili, demenziali e si basano troppo sul fanserviceper i miei gusti.
"Dragon slayer" è un nome alquanto contraddittorio per uno che dovrebbe usare il potere di un drago ed è stato allevato da esso... Mashima, se non sai cosa significa una parola in inglese non usarla!
Io mi fermo qui, posso solo consigliarvi di non sprecare i vostri soldi per questo manga.
Come non dedicare la mia prima recensione su Animeclick al mio manga in assoluto preferito?
Allora parto dicendo che Fairy Tail è uno dei manga migliori che io abbia mai letto (è molto tempo che ho iniziato a leggere manga).
La trama la sapranno in tantissimi quindi non mi dilungherò molto a spiegarla.
Dal punto di vista dei disegni secondo me è molto ben fatto... i disegni si integrano perfettamente alla storia e la rendono anche più piacevole alla lettura, per non parlare dei magnifici sfondi disegnati dal maestro Mashima. Il character design è molto ben fatto, e come detto in precedenza gli sfondi sono molto curati. A prima vista sembrano simili a quelli di Oda (e in effetti è così) ma soltanto perchè Oda e Mashima son stati i due allievi del sensei Watsuki, autore di opere del calibro di Kenshin samurai vagabondo. Secondo me i disegni, rispetto a quelli di Oda, sono molto migliori.
-Dal punto di vista soggettivo-
Come detto prima i disegni a mio parere sono ben fatti, un character design carino con degli sfondi magnifici. Ho deciso di dare un voto così alto perchè secondo me i disegni riescono nel complesso a comunicare quel qualcosa che ti fa appassionare alla lettura di questo manga.
Parlando invece della trama generale, è molto ben sviluppata, secondo me, ogni personaggio ha una sua caratterizzazione molto ben studiata, si esprime sempre in un suo modo particolare (sempre uguale in tutto il manga); ma soprattutto per il lettore è molto facile immedesimarsi in ogni singolo personaggio, così facendo l'autore riesce ad aiutarti proprio ad "entrare" nel manga.
L'unica pecca (forse) di questo manga è che l'idea di fondo del manga va un po' disperdendosi nel tempo, e cioè quella del ritrovamento del drago Igneel.
Comunque la storia migliora di volume in volume e ti appassiona sempre di più.
-Dal punto di vista soggettivo-
Come detto prima la trama mi sembra ben strutturata e che va migliorando di volume in volume.
Ho trovato la trama in se per se molto molto semplice, quella di un classico shounen. Un altro motivo per cui ho deciso di dare dieci è infatti la trama. Anche se sembra particolarmente semplice, l'ho trovata molto innovativa, infatti non tutti i giorni ho trovato manga che trattano come tema di fondo la magia nello stesso modo che fa Fairy Tail.
-Parlando dei combattimenti-
I combattimenti sono molto ben fatti (sempre dal punto di vista personale) non sono troppo lunghi come in molti altri manga ma non sono neanche troppo corti, sono dei combattimenti che ti appassionano in tutti i sensi. Ma l'importante è che sono semplici e comprensibili per tutti. Sono anche curati in tutti i minimi particolari.
-Parlando dei personaggi-
Come detto in precedenza i personaggi sono tutti ben caratterizzati e con un loro potere preciso :
ES. Natsu-fuoco Elsa-armature e armi Gray-ghiaccio Lucy-spiriti stellari e così via...
Infatti secondo me un altro piccolo problema sono proprio i poteri assegnati a questi personaggi, sono forse un po' troppo semplici e troppo usati in altri manga. Secondo me sarebbe stato meglio se l'autore avesse deciso di mescolare i poteri dei vari maghi, di poter usare magie di diverso tipo e non avere un unico potere.
Nel complesso mi è piaciuto molto (parlando soggettivamente) perchè i disegni a mio parere sono molto curati, la trama è molto ben strutturata, ma soprattutto ogni personaggio è stato creato al meglio delle proprie possibilità. E' un manga che nel complesso riesce a trasmetterti mille emozioni contemporaneamente e che ti lascia quel qualcosa dopo la lettura che ti rende felice aver acquistato un volumetto.
Questo è tutto per Fairy Tail.
Comunque consiglio la lettura soltanto ai più appassionati del genere fantasy con ambientazione in stile molto medioevale. Ho deciso di dare un voto così alto perchè secondo me è un manga che appassiona particolarmente e che ti prende già dal primo volume. E poi anche perchè ci sono legato da un valore affettivo, i primi mi sono stati regalati da mia sorella.
Adesso auguro una buona lettura a tutti!
Allora parto dicendo che Fairy Tail è uno dei manga migliori che io abbia mai letto (è molto tempo che ho iniziato a leggere manga).
La trama la sapranno in tantissimi quindi non mi dilungherò molto a spiegarla.
Dal punto di vista dei disegni secondo me è molto ben fatto... i disegni si integrano perfettamente alla storia e la rendono anche più piacevole alla lettura, per non parlare dei magnifici sfondi disegnati dal maestro Mashima. Il character design è molto ben fatto, e come detto in precedenza gli sfondi sono molto curati. A prima vista sembrano simili a quelli di Oda (e in effetti è così) ma soltanto perchè Oda e Mashima son stati i due allievi del sensei Watsuki, autore di opere del calibro di Kenshin samurai vagabondo. Secondo me i disegni, rispetto a quelli di Oda, sono molto migliori.
-Dal punto di vista soggettivo-
Come detto prima i disegni a mio parere sono ben fatti, un character design carino con degli sfondi magnifici. Ho deciso di dare un voto così alto perchè secondo me i disegni riescono nel complesso a comunicare quel qualcosa che ti fa appassionare alla lettura di questo manga.
Parlando invece della trama generale, è molto ben sviluppata, secondo me, ogni personaggio ha una sua caratterizzazione molto ben studiata, si esprime sempre in un suo modo particolare (sempre uguale in tutto il manga); ma soprattutto per il lettore è molto facile immedesimarsi in ogni singolo personaggio, così facendo l'autore riesce ad aiutarti proprio ad "entrare" nel manga.
L'unica pecca (forse) di questo manga è che l'idea di fondo del manga va un po' disperdendosi nel tempo, e cioè quella del ritrovamento del drago Igneel.
Comunque la storia migliora di volume in volume e ti appassiona sempre di più.
-Dal punto di vista soggettivo-
Come detto prima la trama mi sembra ben strutturata e che va migliorando di volume in volume.
Ho trovato la trama in se per se molto molto semplice, quella di un classico shounen. Un altro motivo per cui ho deciso di dare dieci è infatti la trama. Anche se sembra particolarmente semplice, l'ho trovata molto innovativa, infatti non tutti i giorni ho trovato manga che trattano come tema di fondo la magia nello stesso modo che fa Fairy Tail.
-Parlando dei combattimenti-
I combattimenti sono molto ben fatti (sempre dal punto di vista personale) non sono troppo lunghi come in molti altri manga ma non sono neanche troppo corti, sono dei combattimenti che ti appassionano in tutti i sensi. Ma l'importante è che sono semplici e comprensibili per tutti. Sono anche curati in tutti i minimi particolari.
-Parlando dei personaggi-
Come detto in precedenza i personaggi sono tutti ben caratterizzati e con un loro potere preciso :
ES. Natsu-fuoco Elsa-armature e armi Gray-ghiaccio Lucy-spiriti stellari e così via...
Infatti secondo me un altro piccolo problema sono proprio i poteri assegnati a questi personaggi, sono forse un po' troppo semplici e troppo usati in altri manga. Secondo me sarebbe stato meglio se l'autore avesse deciso di mescolare i poteri dei vari maghi, di poter usare magie di diverso tipo e non avere un unico potere.
Nel complesso mi è piaciuto molto (parlando soggettivamente) perchè i disegni a mio parere sono molto curati, la trama è molto ben strutturata, ma soprattutto ogni personaggio è stato creato al meglio delle proprie possibilità. E' un manga che nel complesso riesce a trasmetterti mille emozioni contemporaneamente e che ti lascia quel qualcosa dopo la lettura che ti rende felice aver acquistato un volumetto.
Questo è tutto per Fairy Tail.
Comunque consiglio la lettura soltanto ai più appassionati del genere fantasy con ambientazione in stile molto medioevale. Ho deciso di dare un voto così alto perchè secondo me è un manga che appassiona particolarmente e che ti prende già dal primo volume. E poi anche perchè ci sono legato da un valore affettivo, i primi mi sono stati regalati da mia sorella.
Adesso auguro una buona lettura a tutti!
Una lettura semplice. Fairy Tail è un buon manga shounen che ha come punto di forza gli ottimi disegni. Tutti i personaggi sono curati nei minimi particolari e non mi è capitato di trovare delle scene con incongruenze neanche riguardandolo più volte, in definitiva si sente che è ben curato. Tuttavia questo dovrebbe essere un aspetto di contorno, un supporto ad una trama solida e sempre fresca... purtroppo però non è così. La trama è prevedibile, i nemici sempre banali e le conclusioni poco apprezzabili. Sebbene alcuni colpi di scena riescano a risvegliare un lettore assopito, bastano poche pagine prima che si ricada in un sonno profondo.
Personalmente lo sto seguendo da parecchio, e nonostante tutto non ho intenzione di smettere. Sarà che i combattimenti (caratteristica principale degli Shounen) non sono poi tutti da buttare, sarà che tra i temi ritroviamo amicizia, rispetto ecc..., sta di fatto che non è un opera di buttare o da denigrare, anche se come già detto non da lodare.
Personalmente lo sto seguendo da parecchio, e nonostante tutto non ho intenzione di smettere. Sarà che i combattimenti (caratteristica principale degli Shounen) non sono poi tutti da buttare, sarà che tra i temi ritroviamo amicizia, rispetto ecc..., sta di fatto che non è un opera di buttare o da denigrare, anche se come già detto non da lodare.
Fairy Tail è uno shonen come ce ne sono a decine: ne più ne meno. La lettura scorre via veloce e tutto sommato è piacevole ma per il resto c'è poco da dire. Non c'è nulla che la caratterizzi veramente. Sa tutto di già visto! Tante minisaghe dove si vede la gilda dei protagonisti sfidare quelle rivali: cinque o sei membri di Fairy Tail che sfidano i cinque o sei membri più forti della gilda cattiva di turno che vole distruggere il mondo o evocare una creatura demoniaca. Decisamente troppo poco...
Anzi no... c'è una trama di fondo che però procede troppo lentamente e, comunque, non appassiona.
Anche i protagonisti son piatti e vuoti, stereotipati e davvero poco interessanti.
I disegni di Hiro Mashima comunque mi piacciono molto e le ragazze sono sempre davvero carine.
Fairy Tail: tanti scontri e tanti personaggi caratterizzati male.
Anzi no... c'è una trama di fondo che però procede troppo lentamente e, comunque, non appassiona.
Anche i protagonisti son piatti e vuoti, stereotipati e davvero poco interessanti.
I disegni di Hiro Mashima comunque mi piacciono molto e le ragazze sono sempre davvero carine.
Fairy Tail: tanti scontri e tanti personaggi caratterizzati male.
Uno dei manga più sopravvalutati di sempre... un polpettone in stile Beautiful, con colpi di scena ridicoli e un tanto così di buoni sentimenti da quattro soldi (della serie "volemose-bene" a tutti i costi), personaggi che frignano a ogni piè sospinto e cattivi che non sono mai davvero cattivi. La trama di FT è piuttosto insulsa, sembra più quella di un gioco di ruolo senza troppe pretese che quella di un fantasy. Questo infatti è uno pseudo-fantasy realizzato veramente male, qualche idea carina c'è ma
niente di più. Non viene spiegata l'origine della magia, dei draghi, perché alcuni sono maghi e altri no, ma soprattutto la magia viene usata in maniera che corrisponde alla logica dei fantasy come il cavolo a merenda. Chi sa evocare esseri di dubbia utilità, chi ha il potere del fuoco, chi del ghiaccio, chi fa comparire vestiti e armi dal nulla (Sailor Moon, ti hanno fregato l'idea)...
I personaggi della storia sono piatti e noiosi, Lucy in particolare, un'inutile pin-up con il QI di una melanzana, oltre che con un seno che potrebbe fungere da airbag - e infatti l'autore, manco a dirlo, l'ha creata soltanto per fare fanservice a gogò. Natsu è un vero stupido, un protagonista irritante e stereotipato oltre al fatto che a differenza dei normali guerrieri da battle shonen lui non ha bisogno di allenarsi, a quanto pare è già perfetto così, cosa volete farci... I personaggi secondari sono simpatici come un calcio nelle gengive, Mashima tenta palesemente di imitare lo stile di Oda senza però riuscirci nemmeno in minima parte. Il capo della gilda è la bruttissima copia del maestro Muten... Il background della grandissima parte dei personaggi è penoso. I giudici della Kodansha devono aver preso proprio una bella insolazione quando lo hanno eletto miglior shonen del 2009! A parte questo detesto il buonismo di FT, in cui gran parte dei cattivoni senza alcun motivo logico si convertono al bene e alla "magia dell'ammore e dell'amicizia", manco fossimo in una puntata di "My little pony". Cajil mi ricorda moltissimo Vegeta, un po' anche per l'aspetto fisico...
Che tristezza, non solo Mashima non è capace di inventare personaggi decenti, ora li scopiazza anche?
Molte scene di questo manga che in teoria dovrebbero essere commoventi in realtà sono solo patetiche. Le battaglie seguono sempre lo stesso schema, inoltre sono entusiasmanti quanto guardare la vernice che si asciuga...
I disegni non sono male (anche se sono chiaramente copiati da Oda), è l'unica nota positiva. Happy è la classica mascotte da shonen inutile e stereotipata, di cui nessuno sentirebbe la mancanza. La storia è piena di gag infantili che fanno piangere da quanto sono tristi oltre che di filler idioti.
Sconsiglio assolutamente di comprare questo manga, soprattutto se vi piace il fantasy, non sprecate i vostri soldi per questo futile massacro di foreste vergini.
niente di più. Non viene spiegata l'origine della magia, dei draghi, perché alcuni sono maghi e altri no, ma soprattutto la magia viene usata in maniera che corrisponde alla logica dei fantasy come il cavolo a merenda. Chi sa evocare esseri di dubbia utilità, chi ha il potere del fuoco, chi del ghiaccio, chi fa comparire vestiti e armi dal nulla (Sailor Moon, ti hanno fregato l'idea)...
I personaggi della storia sono piatti e noiosi, Lucy in particolare, un'inutile pin-up con il QI di una melanzana, oltre che con un seno che potrebbe fungere da airbag - e infatti l'autore, manco a dirlo, l'ha creata soltanto per fare fanservice a gogò. Natsu è un vero stupido, un protagonista irritante e stereotipato oltre al fatto che a differenza dei normali guerrieri da battle shonen lui non ha bisogno di allenarsi, a quanto pare è già perfetto così, cosa volete farci... I personaggi secondari sono simpatici come un calcio nelle gengive, Mashima tenta palesemente di imitare lo stile di Oda senza però riuscirci nemmeno in minima parte. Il capo della gilda è la bruttissima copia del maestro Muten... Il background della grandissima parte dei personaggi è penoso. I giudici della Kodansha devono aver preso proprio una bella insolazione quando lo hanno eletto miglior shonen del 2009! A parte questo detesto il buonismo di FT, in cui gran parte dei cattivoni senza alcun motivo logico si convertono al bene e alla "magia dell'ammore e dell'amicizia", manco fossimo in una puntata di "My little pony". Cajil mi ricorda moltissimo Vegeta, un po' anche per l'aspetto fisico...
Che tristezza, non solo Mashima non è capace di inventare personaggi decenti, ora li scopiazza anche?
Molte scene di questo manga che in teoria dovrebbero essere commoventi in realtà sono solo patetiche. Le battaglie seguono sempre lo stesso schema, inoltre sono entusiasmanti quanto guardare la vernice che si asciuga...
I disegni non sono male (anche se sono chiaramente copiati da Oda), è l'unica nota positiva. Happy è la classica mascotte da shonen inutile e stereotipata, di cui nessuno sentirebbe la mancanza. La storia è piena di gag infantili che fanno piangere da quanto sono tristi oltre che di filler idioti.
Sconsiglio assolutamente di comprare questo manga, soprattutto se vi piace il fantasy, non sprecate i vostri soldi per questo futile massacro di foreste vergini.
Ne sentivo sempre parlare benissimo ma devo dire che non è niente di che! la trama consiste semplicemente che in questa gilda di maghi, chiamata appunto "Fairy Tail", si fanno missioni su ordinazione. Ogni protagonista di Fairy Tail ha il suo fardello da risolvere. Questa sembra una storia trita e ritrita, con nulla di innovativo, niente, fatta solo per commercializzarsi. Persino i personaggi sono sempre gli stessi. Ognuno con il suo potere, chi con quello del ghiaccio, chi con quello del fuoco, chi riesce ad evocare mostri. I caratteri dei protagonisti sono ovvi.
I disegni non hanno nulla di speciale, sono normalissimi, anche questi nulla di speciale. Ne avevo sentito parlare benissimo, ma troppo, veramente troppo sopravalutato.
I disegni non hanno nulla di speciale, sono normalissimi, anche questi nulla di speciale. Ne avevo sentito parlare benissimo, ma troppo, veramente troppo sopravalutato.
Fairy Tail è un manga di Hiro Mashima che, nel 2009, ha vinto il premio Kodansha come migliore Shonen. Pubblicato in Italia da Star Comics, con un'edizione classica da €3,90. Questo manga è ambientato in un mondo inventato, dove la magia è diffusa ed i maghi, uniti in gilde, vengono ingaggiati dai civili per svolgere diverse compiti. La storia parla di Lucy che, dopo essere scappata di casa per diventare una maga, incontra Natsu e Happy. Membri di Fairy Tail, una gilda di maghi, chiedono alla bella Lucy di entrare a far parte della gilda. Insieme a Gray ed a Elsa, diventeranno la squadra più forte della loro gilda.
La storia non è delle più originali, ma la trama si sviluppa benissimo, con colpi di scena e spannung perfette. I personaggi sono i soliti degli shonen e sono pieni di misteri ancora da scoprire, come la storia di Igneel e di Natsu, il passato di Elsa o di Wendy. Ti fa emozionare, ti fa appassionare ma ti fa anche ridere, essendo ricco di gag demenziali. I disegni sono belli e ricchi di particolari. Le scene di lotta, grazie al tratto del sensei Mashima, prendono vita e ti trasportano all'interno dello scontro. Gli sfondi sono sempre curati e mai trascurati come capita in molti manga. I personaggi sono però, graficamente parlando, molto simili, quasi uguali, agli altri manga da lui disegnati come Rave e Monster Hunter Orage. Un altro difetto dell'opera è che manca l'allenamento. I personaggi sono da sempre forti e le mosse che fanno sembra che se le inventino al momento anche se i vari poteri speciali di ogni personaggio sono molto originali e mai ripetitivi. E' una lettura poco impegnativa ma veramente piacevole. Un manga ben fatto, che non è la brutta copia di Rave e di One Piece e che invece ha tutte le carte in regola per diventare uno dei numeri uno, se non lo è già.
La storia non è delle più originali, ma la trama si sviluppa benissimo, con colpi di scena e spannung perfette. I personaggi sono i soliti degli shonen e sono pieni di misteri ancora da scoprire, come la storia di Igneel e di Natsu, il passato di Elsa o di Wendy. Ti fa emozionare, ti fa appassionare ma ti fa anche ridere, essendo ricco di gag demenziali. I disegni sono belli e ricchi di particolari. Le scene di lotta, grazie al tratto del sensei Mashima, prendono vita e ti trasportano all'interno dello scontro. Gli sfondi sono sempre curati e mai trascurati come capita in molti manga. I personaggi sono però, graficamente parlando, molto simili, quasi uguali, agli altri manga da lui disegnati come Rave e Monster Hunter Orage. Un altro difetto dell'opera è che manca l'allenamento. I personaggi sono da sempre forti e le mosse che fanno sembra che se le inventino al momento anche se i vari poteri speciali di ogni personaggio sono molto originali e mai ripetitivi. E' una lettura poco impegnativa ma veramente piacevole. Un manga ben fatto, che non è la brutta copia di Rave e di One Piece e che invece ha tutte le carte in regola per diventare uno dei numeri uno, se non lo è già.
Premetto che questo manga ha uno stretto valore sentimentale per me, e che pertanto la mia recensione non può essere oggettiva. Non può, perché questa storia mi ha permesso di avvicinarmi ad una delle persone più importanti della mia vita di liceale. I suoi personaggi mi sono stati vicini in momenti di difficoltà e solitudine, per non parlare di chi me l'ha fatto scoprire. Precisato ciò, cominciamo con la recensione.
Fairy Tail (o Feairi Tairu, troppo carina la pronuncia nipponica!) narra le vicende di un gruppo di ragazzi decisamente fuori dal comune immersi in un universo in cui è la magia ad imperversare. Coloro che la sanno utilizzare sono soliti riunirsi in gilde, in cui i componenti possono guadagnarsi da vivere adempiendo a richieste di varia natura dietro compenso. I protagonisti della storia fanno parte di una delle gilde più potenti, Fairy Tail, famosa per l'eccentricità dei personaggi e l'abitudine a combinare guai. Un giorno Lucy, maga che aspira ad entrare a Fairy Tail, incontra Natsu, un ragazzo alla ricerca del drago Igneel che possiede un talento particolare, la magia Dragonslayer, che gli permette di manipolare il fuoco a suo piacere. Grazie a lui Lucy entrerà a far parte della gilda, e qui avranno inizio le sue avventure, che la porteranno a conoscere innumerevoli, strambi personaggi (il gatto parlante Happy, il mago Gray, la guerriera Elsa, e tanti altri).
La trama parte da una base abbastanza semplice per poi inoltrarsi in un fitto intrico di vicende e storie, con un continuo evolversi sia dei personaggi che dei disegni.
La caratterizzazione dei personaggi è esemplare, non ce n'è uno identico all'altro; anche la particolarità che la protagonista, Lucy, sia praticamente la maga più debole della gilda, almeno fino al punto in cui sono arrivata io (anche se dubito che la sua situazione si evolverà) è molto originale e innovativa, a mio parere.
I coprotagonisti Natsu, Elsa e Gray (massì, mettiamoci pure il buon vecchio Happy) sono molto ben caratterizzati, sia fisicamente che caratterialmente. Forse l'unica loro pecca è... il non avere particolari pecche! Il che può essere irritante, a volte, ma non è forse meglio amare tutti i personaggi piuttosto che odiarne qualcuno, anche se così vuole l'autore?
Ammetto però che sì, il fatto che gli unici difetti di Natsu siano non sopportare i mezzi di trasporto e avere i capelli rosa (ah, e mangiare come un bufalo senza nascondere la tartaruga, ma questo è praticamente tipico di tutti i manga, sigh!) possa essere odioso da accettare!
La particolarità di Mashima sta nel rendere interessanti tutti i personaggi, anche quelli secondari, anche quelli che appariranno una volta e poi non li si vedrà più, insomma, avere una sfrenata fantasia nel disegno.
Il tratto del maestro è chiaro e deciso, semplice a prima vista ma particolare e curato ad una seconda occhiata. Molti lo accostano al nome di Oda, ma si nota subito che lo stile non è il suo. Mashima è molto più gentile, molto più espressivo nel disegno...Ok, diciamo che io Oda non lo sopporto proprio, ma credo che le differenze siano palesi, no?
In ogni caso Fairy Tail rimane un ottimo manga. La trama scorre veloce ed avvincente, le gag non fanno perdere di vista i punti chiave della storia, Mashima non si dilunga in inutili osservazioni ma punta solo e unicamente al divertimento del lettore. E penso ci riesca alla perfezione.
Pertanto, concludo consigliando quest'opera a tutti gli appassionati del genere. E' uno dei più eclatanti esempi di come possa essere un battle shounen.
Fairy Tail (o Feairi Tairu, troppo carina la pronuncia nipponica!) narra le vicende di un gruppo di ragazzi decisamente fuori dal comune immersi in un universo in cui è la magia ad imperversare. Coloro che la sanno utilizzare sono soliti riunirsi in gilde, in cui i componenti possono guadagnarsi da vivere adempiendo a richieste di varia natura dietro compenso. I protagonisti della storia fanno parte di una delle gilde più potenti, Fairy Tail, famosa per l'eccentricità dei personaggi e l'abitudine a combinare guai. Un giorno Lucy, maga che aspira ad entrare a Fairy Tail, incontra Natsu, un ragazzo alla ricerca del drago Igneel che possiede un talento particolare, la magia Dragonslayer, che gli permette di manipolare il fuoco a suo piacere. Grazie a lui Lucy entrerà a far parte della gilda, e qui avranno inizio le sue avventure, che la porteranno a conoscere innumerevoli, strambi personaggi (il gatto parlante Happy, il mago Gray, la guerriera Elsa, e tanti altri).
La trama parte da una base abbastanza semplice per poi inoltrarsi in un fitto intrico di vicende e storie, con un continuo evolversi sia dei personaggi che dei disegni.
La caratterizzazione dei personaggi è esemplare, non ce n'è uno identico all'altro; anche la particolarità che la protagonista, Lucy, sia praticamente la maga più debole della gilda, almeno fino al punto in cui sono arrivata io (anche se dubito che la sua situazione si evolverà) è molto originale e innovativa, a mio parere.
I coprotagonisti Natsu, Elsa e Gray (massì, mettiamoci pure il buon vecchio Happy) sono molto ben caratterizzati, sia fisicamente che caratterialmente. Forse l'unica loro pecca è... il non avere particolari pecche! Il che può essere irritante, a volte, ma non è forse meglio amare tutti i personaggi piuttosto che odiarne qualcuno, anche se così vuole l'autore?
Ammetto però che sì, il fatto che gli unici difetti di Natsu siano non sopportare i mezzi di trasporto e avere i capelli rosa (ah, e mangiare come un bufalo senza nascondere la tartaruga, ma questo è praticamente tipico di tutti i manga, sigh!) possa essere odioso da accettare!
La particolarità di Mashima sta nel rendere interessanti tutti i personaggi, anche quelli secondari, anche quelli che appariranno una volta e poi non li si vedrà più, insomma, avere una sfrenata fantasia nel disegno.
Il tratto del maestro è chiaro e deciso, semplice a prima vista ma particolare e curato ad una seconda occhiata. Molti lo accostano al nome di Oda, ma si nota subito che lo stile non è il suo. Mashima è molto più gentile, molto più espressivo nel disegno...Ok, diciamo che io Oda non lo sopporto proprio, ma credo che le differenze siano palesi, no?
In ogni caso Fairy Tail rimane un ottimo manga. La trama scorre veloce ed avvincente, le gag non fanno perdere di vista i punti chiave della storia, Mashima non si dilunga in inutili osservazioni ma punta solo e unicamente al divertimento del lettore. E penso ci riesca alla perfezione.
Pertanto, concludo consigliando quest'opera a tutti gli appassionati del genere. E' uno dei più eclatanti esempi di come possa essere un battle shounen.
Fairy Tail è un battle shonen dell'autore Hiro Mashima il cui tema principale è la magia.
Trama: La storia narra le avventure di quattro ragazzi:
Natsu, Gray, Lucy ed Elsa, facenti parte della gilda di maghi Fairy Tail, che spesso si imbarcano in varie avventure per conto della gilda, c'è anche una trama di fondo che riguarda la continua ricerca del drago Igneel da parte di Natsu (il quale possiede la magia Dragonslayer insegnatagli dal drago che lui considera come un padre) e che lo porterà a incontrare altri personaggi con il suo stesso potere.
In generale il manga è ben impostato con una trama iniziale che successivamente diventa intricata e lunga arrivando a perdersi un po' nelle varie saghe dall'obbiettivo primario del protagonista, cioè la ricerca del drago Igneel.
I disegni sono ben fatti con lo stile abbastanza semplice degli shonen simili per lo stile a One Piece, i personaggi sono curati abbastanza bene con una certa somiglianza con quelli dei precedente lavori dell'autore cioè "Rave" e Monster Hunter questa secondo me è una pecca dell'autore, i paesaggi sono molti e ben realizzati e solo raramente vedo qualche ripetizione nei disegni di sfondo e nelle espressioni dei volti.
In conclusione un buon manga con qualche pecca nei disegni e nella storia ma ricco di avventure e sentimenti che i personaggi riescono a trasmettere a chi legge, consiglio la lettura a chi è appassionato di manga battle come One Piece e Dragon Ball.
Recensione a cure di Palla.
Trama: La storia narra le avventure di quattro ragazzi:
Natsu, Gray, Lucy ed Elsa, facenti parte della gilda di maghi Fairy Tail, che spesso si imbarcano in varie avventure per conto della gilda, c'è anche una trama di fondo che riguarda la continua ricerca del drago Igneel da parte di Natsu (il quale possiede la magia Dragonslayer insegnatagli dal drago che lui considera come un padre) e che lo porterà a incontrare altri personaggi con il suo stesso potere.
In generale il manga è ben impostato con una trama iniziale che successivamente diventa intricata e lunga arrivando a perdersi un po' nelle varie saghe dall'obbiettivo primario del protagonista, cioè la ricerca del drago Igneel.
I disegni sono ben fatti con lo stile abbastanza semplice degli shonen simili per lo stile a One Piece, i personaggi sono curati abbastanza bene con una certa somiglianza con quelli dei precedente lavori dell'autore cioè "Rave" e Monster Hunter questa secondo me è una pecca dell'autore, i paesaggi sono molti e ben realizzati e solo raramente vedo qualche ripetizione nei disegni di sfondo e nelle espressioni dei volti.
In conclusione un buon manga con qualche pecca nei disegni e nella storia ma ricco di avventure e sentimenti che i personaggi riescono a trasmettere a chi legge, consiglio la lettura a chi è appassionato di manga battle come One Piece e Dragon Ball.
Recensione a cure di Palla.
Feari Teiru (così andrebbe pronunciato in giapponese) non può in alcun modo venir associato a One Piece, al massimo è un masterpiece (capolavoro).
In molte recensioni è ricorrente il voler evidenziare la forte somiglianza tra i disegni di Hiro Mashima ed Eiichiro Oda (autore di One Piece): ribadisco, come fortunatamente è stato detto da alcuni, che entrambi sono stati allievi di Nobuhiro Watsuki (autore di Kenshin e altre opere) pertanto una somiglianza è plausibile - seppur lieve agli occhi esperti.
Hiro Mashima però si distingue dal suo "compagno di banco" con un tratto più pulito, un disegno "ossigenato" e anatomicamente più maturo, le prospettive vengono meticolosamente ponderate ma nel complesso il tutto è semplice e comprensibile.
Ovviamente come in ogni opera orientale ci sono elementi ricorrenti, che si rifanno al fantasy nipponico e non è giusto adoperare metri di giudizio occidentali per valutare quest'opera. Uno di questi elementi è di sicuro l'epoca ambigua in cui la storyline si sviluppa (elementi medievali misti ad altri più "contemporanei") o la presenza di oggetti futuristici e antichi ma il bello del fantasy giapponese è proprio quello (pensate alla saga Final Fantasy, che ha fatto impazzire il mondo intero con questi stessi presupposti).
La storia in breve vede come protagonisti i maghi di una gilda, chiamata "Fairy Tail". Il protagonista principale però è sicuramente Natsu Dragneel, un ragazzo che è stato cresciuto da un drago che gli ha insegnato l'arte di uccidere i draghi stessi, un tipo di magia ammazzadraghi detta (magia) "Dragon Slayer". La trama principale ad oggi è ancora intricata ma di base c'è la ricerca di questo fantomatico drago, padre adottivo di Natsu, scomparso 7 anni prima del tempo della narrazione. Il suo nome è Igneel.
Dall'inizio della storia fino ad oggi, c'è stato un susseguirsi di eventi e sviluppi, non ancora riconducibili alla trama iniziale ma che spogliano i numerosi personaggi delle loro debolezze, dei loro misteri e delle loro caratteristiche per rendere chiaro non solo il loro background ma tutta la storia in sé (e facendo luce talvolta su certi misteri che la storia propone).
Il punto forte di Hiro Mashima è questo: sfruttare i personaggi come ponte o tramite per dar senso, chiarezza e continuità alla storia. Questo piccolo aspetto è di per sé impressionante. Il numero di personaggi (coprotagonisti, antagonisti, di supporto) è elevato, eppure Mashima riesce a curare ognuno di loro, dando spessore anche a personaggi più "marginali".
In cos'altro si differenzia quest'opera? C'è un punto di ritrovo fisico per i nostri eroi, la gilda (un capannone, una taverna, un locale) dove vengono accettati gli incarichi (quest), dove si alloggia e ci si ristora. Un elemento del genere sicuramente si ispira ai videogiochi di ruolo, specie quelli di massa (quelli on-line) dove le persone interagiscono tra di loro. Ed in effetti Hiro Mashima, amante di questi videogiochi, si è lasciato piacevolmente influenzare (basti pensare che è un fan della serie Monster Hunter, a cui ha dedicato un suo adattamento cartaceo "Monster Hunter Orage").
Le battaglie e gli eventi emozionanti che contornano l'opera includono sempre delle morali, degli insegnamenti (dopotutto Fairy Tail è la distorsione della parola Fairytale, che vuol dire "favola") e spesso è difficile coglierne l'essenza. In più lo humor è raffinato, tendente a caricaturizzare personaggi apparentemente infallibili (Natsu, che ha la forza per spaccare una montagna, sui mezzi di trasporto si sente male poiché soffre di chinetosi; Erza, forte e severa, si distrae e cade in una rudimentale trappola a fossa; Gray, affascinante e serioso, ha il riflesso condizionato di denudarsi senza accorgersene...). Con questo umorismo, sottile e demenziale, Hiro Mashima riesce tranquillamente a strappare sorrisi.
Una cosa che fa storcere il naso a molti è la presenza abbondante di fan-service, contenuti di poca importanza che possono essere di natura umoristica (come i momenti sopra citati) o di natura erotica (ammiccamenti, donne in abiti succinti, forme femminili estremizzate) eppure senza di quelle l'opera non sarebbe la stessa (secondo me). Bravo Hiro!
Una mancanza è forse la scarsa esplicazione delle leggi che regolano l'universo di Fairy Tail (in che modo funziona la magia e da dove ha origine, quando entrano in gioco i draghi e perché abbandonano la scena...) ma questo difetto è ovviabile in futuro grazie ad una terminologia già studiata e pronta. Nella terminologia compaiono elementi dell'opera precedente di Hiro, "Rave - the Groove Adventure" ma è una probabile forma di auto-propaganda o magari un marchio di fabbrica per essere sempre familiare coi lettori (allo stesso modo con cui Final Fantasy ha sempre riproposto nei suoi 13 e più titoli, elementi ricorrenti quali armi, magie, nomi, evocazioni e quant'altro).
Insomma, a grandi linee Fairy Tail è un'opera eccezionale, promettente, si presta alla grande per l'adattamento anime ed è carico di un'originalità che lo porterà ad un successo sempre maggiore (confidando anche in una continua maturazione di Mashima, sperando che non cada in quel processo regressivo che ha rovinato tanti capolavori).
Si, per i presupposti attuali e quelli futuri merita 10!
Leggetelo! / Guardatelo!
In molte recensioni è ricorrente il voler evidenziare la forte somiglianza tra i disegni di Hiro Mashima ed Eiichiro Oda (autore di One Piece): ribadisco, come fortunatamente è stato detto da alcuni, che entrambi sono stati allievi di Nobuhiro Watsuki (autore di Kenshin e altre opere) pertanto una somiglianza è plausibile - seppur lieve agli occhi esperti.
Hiro Mashima però si distingue dal suo "compagno di banco" con un tratto più pulito, un disegno "ossigenato" e anatomicamente più maturo, le prospettive vengono meticolosamente ponderate ma nel complesso il tutto è semplice e comprensibile.
Ovviamente come in ogni opera orientale ci sono elementi ricorrenti, che si rifanno al fantasy nipponico e non è giusto adoperare metri di giudizio occidentali per valutare quest'opera. Uno di questi elementi è di sicuro l'epoca ambigua in cui la storyline si sviluppa (elementi medievali misti ad altri più "contemporanei") o la presenza di oggetti futuristici e antichi ma il bello del fantasy giapponese è proprio quello (pensate alla saga Final Fantasy, che ha fatto impazzire il mondo intero con questi stessi presupposti).
La storia in breve vede come protagonisti i maghi di una gilda, chiamata "Fairy Tail". Il protagonista principale però è sicuramente Natsu Dragneel, un ragazzo che è stato cresciuto da un drago che gli ha insegnato l'arte di uccidere i draghi stessi, un tipo di magia ammazzadraghi detta (magia) "Dragon Slayer". La trama principale ad oggi è ancora intricata ma di base c'è la ricerca di questo fantomatico drago, padre adottivo di Natsu, scomparso 7 anni prima del tempo della narrazione. Il suo nome è Igneel.
Dall'inizio della storia fino ad oggi, c'è stato un susseguirsi di eventi e sviluppi, non ancora riconducibili alla trama iniziale ma che spogliano i numerosi personaggi delle loro debolezze, dei loro misteri e delle loro caratteristiche per rendere chiaro non solo il loro background ma tutta la storia in sé (e facendo luce talvolta su certi misteri che la storia propone).
Il punto forte di Hiro Mashima è questo: sfruttare i personaggi come ponte o tramite per dar senso, chiarezza e continuità alla storia. Questo piccolo aspetto è di per sé impressionante. Il numero di personaggi (coprotagonisti, antagonisti, di supporto) è elevato, eppure Mashima riesce a curare ognuno di loro, dando spessore anche a personaggi più "marginali".
In cos'altro si differenzia quest'opera? C'è un punto di ritrovo fisico per i nostri eroi, la gilda (un capannone, una taverna, un locale) dove vengono accettati gli incarichi (quest), dove si alloggia e ci si ristora. Un elemento del genere sicuramente si ispira ai videogiochi di ruolo, specie quelli di massa (quelli on-line) dove le persone interagiscono tra di loro. Ed in effetti Hiro Mashima, amante di questi videogiochi, si è lasciato piacevolmente influenzare (basti pensare che è un fan della serie Monster Hunter, a cui ha dedicato un suo adattamento cartaceo "Monster Hunter Orage").
Le battaglie e gli eventi emozionanti che contornano l'opera includono sempre delle morali, degli insegnamenti (dopotutto Fairy Tail è la distorsione della parola Fairytale, che vuol dire "favola") e spesso è difficile coglierne l'essenza. In più lo humor è raffinato, tendente a caricaturizzare personaggi apparentemente infallibili (Natsu, che ha la forza per spaccare una montagna, sui mezzi di trasporto si sente male poiché soffre di chinetosi; Erza, forte e severa, si distrae e cade in una rudimentale trappola a fossa; Gray, affascinante e serioso, ha il riflesso condizionato di denudarsi senza accorgersene...). Con questo umorismo, sottile e demenziale, Hiro Mashima riesce tranquillamente a strappare sorrisi.
Una cosa che fa storcere il naso a molti è la presenza abbondante di fan-service, contenuti di poca importanza che possono essere di natura umoristica (come i momenti sopra citati) o di natura erotica (ammiccamenti, donne in abiti succinti, forme femminili estremizzate) eppure senza di quelle l'opera non sarebbe la stessa (secondo me). Bravo Hiro!
Una mancanza è forse la scarsa esplicazione delle leggi che regolano l'universo di Fairy Tail (in che modo funziona la magia e da dove ha origine, quando entrano in gioco i draghi e perché abbandonano la scena...) ma questo difetto è ovviabile in futuro grazie ad una terminologia già studiata e pronta. Nella terminologia compaiono elementi dell'opera precedente di Hiro, "Rave - the Groove Adventure" ma è una probabile forma di auto-propaganda o magari un marchio di fabbrica per essere sempre familiare coi lettori (allo stesso modo con cui Final Fantasy ha sempre riproposto nei suoi 13 e più titoli, elementi ricorrenti quali armi, magie, nomi, evocazioni e quant'altro).
Insomma, a grandi linee Fairy Tail è un'opera eccezionale, promettente, si presta alla grande per l'adattamento anime ed è carico di un'originalità che lo porterà ad un successo sempre maggiore (confidando anche in una continua maturazione di Mashima, sperando che non cada in quel processo regressivo che ha rovinato tanti capolavori).
Si, per i presupposti attuali e quelli futuri merita 10!
Leggetelo! / Guardatelo!
Un manga che ti coinvolge sul serio! Con numerosi personaggi con passati interessanti.
E' stato un manga che mi ha coinvolto sin dall'inizio e che mi ha trascinato nella sua lettura che è molto leggera e scorrevole.
La mancanza secondo me è sulla trama che non ha molte svolte e si allontana spesso dall'idea iniziale del protagonista di cercare il suo drago e si dilunga in intermezzi riguardanti il passato dei personaggi (dai più ai meno importanti) e le vicende che avvengono alla gilda.
Lo consiglierei a chi vuole leggere un manga poco impegnativo e molto leggero e abbastanza scorrevole nella lettura.
E' stato un manga che mi ha coinvolto sin dall'inizio e che mi ha trascinato nella sua lettura che è molto leggera e scorrevole.
La mancanza secondo me è sulla trama che non ha molte svolte e si allontana spesso dall'idea iniziale del protagonista di cercare il suo drago e si dilunga in intermezzi riguardanti il passato dei personaggi (dai più ai meno importanti) e le vicende che avvengono alla gilda.
Lo consiglierei a chi vuole leggere un manga poco impegnativo e molto leggero e abbastanza scorrevole nella lettura.
Per me è no. Se questo fosse il mio primo manga urlerei al miracolo, ma dopo aver letto decine di shounen Fairy Tail sa di già visto, con personaggi stereotipati, un fan service spudorato che in confronto Soul Eater è un covo di suore di clausura e una trama che, quando presente peraltro, rasenta l'assurdità.
Parliamo della trama, che essendo praticamente assente è quantomeno priva di gravi mancanze. La giovane maga Lucy, il cui seno prosperoso è pari solo ai suoi grandi poteri magici, incontra casualmente il potentissimo mago Natsu, attraverso la cui raccomandazione entra a far parte della più grande e potente gilda di maghi: Fairy Tail appunto. Tralasciando l'assoluta illogicità di far entrare la prima venuta nella più grande gilda di sempre senza nemmeno un esame o qualcosa di simile, ci si aspetterebbe un decollo della trama dopo qualche episodio. E invece no. Mashima infarcisce il plot di personaggi uno più ridicolo dell'altro tutti accomunati da un enorme seno o da degli addominali da paura, palesemente disegnati per attrarre fan femminili allo stesso modo in cui i seni prosperosi sono la loro controparte maschile. Abbiamo, nell'ordine: un gatto che parla, che, casualmente, proprio quando serve, interviene come deus ex machina sfoderando misteriose trasformazioni e improbabili ali, una specie di maghetto del ghiaccio la cui unica aspirazione è scorrazzare nudo e chi più ne ha più ne metta.
Nessuno di voi, vedendo le copertine, ha pensato che Mashima fosse in realtà Oda sotto falso nome? No? Natsu sembra Rufy dopo una seduta dall'estetista. Eccetto i capelli, sono uguali, dall'aspetto al carattere. Le "citazioni" dal mondo di Oda sono talmente tante ed evidentissime che sarebbe tedioso elencarle.
Se avete molti soldi da buttare e voglia di mangiare minestra riscaldata allora buttatevi su Fairy Tail a occhi chiusi. Se invece la sanità mentale non vi ha ancora abbandonato del tutto comprate qualche altro titolo con un pizzico di originalità e logica in più. Il che ad essere sinceri non è granchè difficile.
Parliamo della trama, che essendo praticamente assente è quantomeno priva di gravi mancanze. La giovane maga Lucy, il cui seno prosperoso è pari solo ai suoi grandi poteri magici, incontra casualmente il potentissimo mago Natsu, attraverso la cui raccomandazione entra a far parte della più grande e potente gilda di maghi: Fairy Tail appunto. Tralasciando l'assoluta illogicità di far entrare la prima venuta nella più grande gilda di sempre senza nemmeno un esame o qualcosa di simile, ci si aspetterebbe un decollo della trama dopo qualche episodio. E invece no. Mashima infarcisce il plot di personaggi uno più ridicolo dell'altro tutti accomunati da un enorme seno o da degli addominali da paura, palesemente disegnati per attrarre fan femminili allo stesso modo in cui i seni prosperosi sono la loro controparte maschile. Abbiamo, nell'ordine: un gatto che parla, che, casualmente, proprio quando serve, interviene come deus ex machina sfoderando misteriose trasformazioni e improbabili ali, una specie di maghetto del ghiaccio la cui unica aspirazione è scorrazzare nudo e chi più ne ha più ne metta.
Nessuno di voi, vedendo le copertine, ha pensato che Mashima fosse in realtà Oda sotto falso nome? No? Natsu sembra Rufy dopo una seduta dall'estetista. Eccetto i capelli, sono uguali, dall'aspetto al carattere. Le "citazioni" dal mondo di Oda sono talmente tante ed evidentissime che sarebbe tedioso elencarle.
Se avete molti soldi da buttare e voglia di mangiare minestra riscaldata allora buttatevi su Fairy Tail a occhi chiusi. Se invece la sanità mentale non vi ha ancora abbandonato del tutto comprate qualche altro titolo con un pizzico di originalità e logica in più. Il che ad essere sinceri non è granchè difficile.
Cosa dire su Fairy Tail? E' il classico shounen demenziale e pieno zeppo di combattimenti, senza troppe pretese.
Di certo non è un'opera originale, ma di piacevole lettura. Non lo considero uno spreco di soldi anzi, è un manga che ti prende e pian piano ti fa innamorare di ogni suo personaggio che nonostante abbia un passato nascosto e pieno di sofferenza, riesce sempre a sorridere insieme alla sua gilda.
C'è un buonismo di fondo assurdo e alla fine vince sempre il buono, ma è bello pensare che la vita sia così.
Cercando di riassumere un po' la trama in modo sciallo si può dire che: la storia ruota intorno al personaggio di Lucy Heartphilia, una giovane maga degli Spiriti Stellari che vive nel regno magico di Fiore, paese di circa diciassette milioni di abitanti dove la magia è all'ordine del giorno. Infatti i maghi si riuniscono in organizzazioni chiamate Gilde, e Fairy Tail è una di queste. Tornando alla storia di Lucy, questa giovane maga ha un passato nascosto, che non voglio svelarvi per evitare eventuali spoiler, ed il suo sogno è entrare a far parte di una gilda. Destino vuole che nella città di Harujion incontrerà il mago Natsu, Dragon Slayer noto con il nome di Salmander e il suo gatto parlante, nonché mago aiutante Happy. Natsu è alla ricerca del drago che lo ha accudito fin da quando era bambino, e arriverà nella città di Harujion proprio perché sentito parlare che questo drago sarebbe passato per di lì... ma lo attenderà una spiacevole sorpresa! Tuttavia però avrà il suo primo incontro con la sua futura nuova compagna di gilda: Lucy!
C'è del fanservice abbastanza ostico; le protagoniste femminili portano tutte la sesta e forse questo può dare fastidio. Tutto sommato è bello vedere Natsu e compagni suonarle a tutte le gilde delle tenebre e piano piano si svilupperà una trama di fondo che all'inizio sembra del tutto mancante. Promuovo quest'opera con un bell'otto e la consiglio vivamente a chi cerca manga appassionanti e capaci di strappargli sorrisi.
Di certo non è un'opera originale, ma di piacevole lettura. Non lo considero uno spreco di soldi anzi, è un manga che ti prende e pian piano ti fa innamorare di ogni suo personaggio che nonostante abbia un passato nascosto e pieno di sofferenza, riesce sempre a sorridere insieme alla sua gilda.
C'è un buonismo di fondo assurdo e alla fine vince sempre il buono, ma è bello pensare che la vita sia così.
Cercando di riassumere un po' la trama in modo sciallo si può dire che: la storia ruota intorno al personaggio di Lucy Heartphilia, una giovane maga degli Spiriti Stellari che vive nel regno magico di Fiore, paese di circa diciassette milioni di abitanti dove la magia è all'ordine del giorno. Infatti i maghi si riuniscono in organizzazioni chiamate Gilde, e Fairy Tail è una di queste. Tornando alla storia di Lucy, questa giovane maga ha un passato nascosto, che non voglio svelarvi per evitare eventuali spoiler, ed il suo sogno è entrare a far parte di una gilda. Destino vuole che nella città di Harujion incontrerà il mago Natsu, Dragon Slayer noto con il nome di Salmander e il suo gatto parlante, nonché mago aiutante Happy. Natsu è alla ricerca del drago che lo ha accudito fin da quando era bambino, e arriverà nella città di Harujion proprio perché sentito parlare che questo drago sarebbe passato per di lì... ma lo attenderà una spiacevole sorpresa! Tuttavia però avrà il suo primo incontro con la sua futura nuova compagna di gilda: Lucy!
C'è del fanservice abbastanza ostico; le protagoniste femminili portano tutte la sesta e forse questo può dare fastidio. Tutto sommato è bello vedere Natsu e compagni suonarle a tutte le gilde delle tenebre e piano piano si svilupperà una trama di fondo che all'inizio sembra del tutto mancante. Promuovo quest'opera con un bell'otto e la consiglio vivamente a chi cerca manga appassionanti e capaci di strappargli sorrisi.
C'è un motivo per cui questo manga sia tra la top 10 dei più venduti del 2011 in Giappone. Posso considerarlo senza dubbio un capolavoro, non per niente è l'ultima opera corrente del maestro Mashima. Andiamo per ordine:
La trama è lineare, e devo dire che per come è strutturata, di base somiglia a quella di One Piece. I vari personaggi si muovono di avventura in avventura per eseguire missioni assegnate dalla loro gilda di appartenenza (appunto Fairy Tail), e l'obiettivo finale del protagonista Natsu è quello di ritrovare il padre Igneel, scomparso misteriosamente anni orsono.
Trama semplice, e per me al tempo stesso incisiva. La lettura è scorrevole e i contenuti interessanti e spesso profondi, oltre al fatto che le azioni sono mozzafiato, qualunque sia il tipo di combattimento.
I disegni sono stati spesso criticati per l'impressionante somiglianza a quelli del maestro Oda (autore del suddetto One Piece). Anche io la prima volta ho notata questa somiglianza, però non per questo non mi piacciono, anzi, nonostante la fonte di ispirazione comunque mantengono la loro originalità.
Personaggi interessanti, luoghi molto dettagliati e una bravura nel rendere le emozioni dei personaggi.
Il mio voto è 10, opera bellissima, consigliata a tutti!
La trama è lineare, e devo dire che per come è strutturata, di base somiglia a quella di One Piece. I vari personaggi si muovono di avventura in avventura per eseguire missioni assegnate dalla loro gilda di appartenenza (appunto Fairy Tail), e l'obiettivo finale del protagonista Natsu è quello di ritrovare il padre Igneel, scomparso misteriosamente anni orsono.
Trama semplice, e per me al tempo stesso incisiva. La lettura è scorrevole e i contenuti interessanti e spesso profondi, oltre al fatto che le azioni sono mozzafiato, qualunque sia il tipo di combattimento.
I disegni sono stati spesso criticati per l'impressionante somiglianza a quelli del maestro Oda (autore del suddetto One Piece). Anche io la prima volta ho notata questa somiglianza, però non per questo non mi piacciono, anzi, nonostante la fonte di ispirazione comunque mantengono la loro originalità.
Personaggi interessanti, luoghi molto dettagliati e una bravura nel rendere le emozioni dei personaggi.
Il mio voto è 10, opera bellissima, consigliata a tutti!
Partiamo subito stabilendo un concetto: Fairy Tail non è certamente lo shonen migliore della storia, ma non è nemmeno il peggiore. Cercate un manga con intense battaglie psicologiche, momenti strazianti, morti a gogò ed un umorismo raffinato e sottile? Bene, non leggete Fairy Tail. Per godervi appieno questo manga dovete essere disposti ad accettare i soliti espedienti da manga mainstream, e soprattutto sapere in anticipo che il buon Mashima, autore di FT, è un re del trollaggio.
Detto ciò, passiamo alla trama: seguiamo le avventure di Natsu, Lucy, Gray ed Erza, membri della famosa Gilda magica Fairy Tail. Man mano che si avanza nella storia, altri personaggi si aggiungeranno al nostro quartetto, che tra missioni, Gilde Oscure e i guai che i nostri eroi combinano sempre dovrà trovare un modo per portare a casa la pelle.
I personaggi sono tanti, ma davvero tanti, e nell'ultima saga Mashima ne sta introducendo a tonnellate. Nonostante ciò, l'autore riesce a dare un'introspezione abbastanza decente a buona parte di essi, e devo dire che alcuni di loro (come Gajille, Erza o Gerard) valgono davvero la pena della lettura. Come già rimarcato, Natsu e Lucy sono le fotocopie dei protagonisti di Rave, ma la cosa non dovrebbe infastidire più di tanto (le caratteristiche di Natsu sono comuni a buona parte dei protagonisti degli shonen...). E' interessante che nonostante sia quasi sempre Natsu a sconfiggere il "boss finale" dell'arco in questione, il nostro Dragonslayer non è il mago più forte in circolazione; anzi, non è nemmeno il più forte della sua Gilda. Altro particolare interessante: per quanto lo sguardo del lettore si incentri su Natsu, è Lucy la vera protagonista di Fairy Tail, in quanto tutti gli avvenimenti si svolgono attraverso la sua narrazione, a parte poche eccezioni.
Per quel che riguarda il disegno, nei primi volumi si nota una grande somiglianza con il tratto di Oda, l'autore di One Piece; sappiate che con il passare del tempo questa somiglianza si andrà attenuando, fino quasi a scomparire nei capitoli più recenti. Personalmente apprezzo molto il tratto di Mashima: gli sfondi sono ben curati, il tratto è chiaro e pulito, e i combattimenti non sono confusionari.
Capitolo fanservice: Mashima utilizza in dose massiccia il fanservice, soprattutto nei confronti di Lucy. Molti lettori hanno criticato fortemente questa sua scelta, ma da ragazza devo ammettere che c'è tanto fanservice per i maschietti, quanto ce n'è per noi lettrici (Gray docet).
I combattimenti sono tanti, tantissimi: i maghi di Fairy Tail hanno una maniera tutta loro di risolvere i problemi, e generalmente questa implica prendersi a cazzotti e distruggere tutto il possibile. Queste botte indiscriminate alla lunga potrebbero annoiare il lettore, ma posso dire che con la saga attualmente in via di sviluppo Hiro sembra aver imboccato una strada con meno botte - più strategia. Nonostante sia uno shonen, Fairy Tail unisce alle botte un pizzico di romanticismo, ed esplora i legami fra compagni (particolarmente con il team di Natsu, ma anche con quello di Laxus, nipote del Master della Gilda), o quelli famigliari (soprattutto con i fratelli Strauss). Insomma, tra botte, molte risate (le gag si sprecano, anche se non dovete aspettarvi uno humour raffinato) e qualche momento commovente (il background di alcuni personaggi potrebbe strapparvi la classica lacrimuccia), non dovrebbe esserci di che annoiarsi.
Per concludere, Fairy Tail non è certamente un manga perfetto, ma agli amanti del genere shonen piacerà quasi sicuramente. Lo consiglio vivamente a chi ha voglia di farsi una lettura leggera e ridere tanto.
Detto ciò, passiamo alla trama: seguiamo le avventure di Natsu, Lucy, Gray ed Erza, membri della famosa Gilda magica Fairy Tail. Man mano che si avanza nella storia, altri personaggi si aggiungeranno al nostro quartetto, che tra missioni, Gilde Oscure e i guai che i nostri eroi combinano sempre dovrà trovare un modo per portare a casa la pelle.
I personaggi sono tanti, ma davvero tanti, e nell'ultima saga Mashima ne sta introducendo a tonnellate. Nonostante ciò, l'autore riesce a dare un'introspezione abbastanza decente a buona parte di essi, e devo dire che alcuni di loro (come Gajille, Erza o Gerard) valgono davvero la pena della lettura. Come già rimarcato, Natsu e Lucy sono le fotocopie dei protagonisti di Rave, ma la cosa non dovrebbe infastidire più di tanto (le caratteristiche di Natsu sono comuni a buona parte dei protagonisti degli shonen...). E' interessante che nonostante sia quasi sempre Natsu a sconfiggere il "boss finale" dell'arco in questione, il nostro Dragonslayer non è il mago più forte in circolazione; anzi, non è nemmeno il più forte della sua Gilda. Altro particolare interessante: per quanto lo sguardo del lettore si incentri su Natsu, è Lucy la vera protagonista di Fairy Tail, in quanto tutti gli avvenimenti si svolgono attraverso la sua narrazione, a parte poche eccezioni.
Per quel che riguarda il disegno, nei primi volumi si nota una grande somiglianza con il tratto di Oda, l'autore di One Piece; sappiate che con il passare del tempo questa somiglianza si andrà attenuando, fino quasi a scomparire nei capitoli più recenti. Personalmente apprezzo molto il tratto di Mashima: gli sfondi sono ben curati, il tratto è chiaro e pulito, e i combattimenti non sono confusionari.
Capitolo fanservice: Mashima utilizza in dose massiccia il fanservice, soprattutto nei confronti di Lucy. Molti lettori hanno criticato fortemente questa sua scelta, ma da ragazza devo ammettere che c'è tanto fanservice per i maschietti, quanto ce n'è per noi lettrici (Gray docet).
I combattimenti sono tanti, tantissimi: i maghi di Fairy Tail hanno una maniera tutta loro di risolvere i problemi, e generalmente questa implica prendersi a cazzotti e distruggere tutto il possibile. Queste botte indiscriminate alla lunga potrebbero annoiare il lettore, ma posso dire che con la saga attualmente in via di sviluppo Hiro sembra aver imboccato una strada con meno botte - più strategia. Nonostante sia uno shonen, Fairy Tail unisce alle botte un pizzico di romanticismo, ed esplora i legami fra compagni (particolarmente con il team di Natsu, ma anche con quello di Laxus, nipote del Master della Gilda), o quelli famigliari (soprattutto con i fratelli Strauss). Insomma, tra botte, molte risate (le gag si sprecano, anche se non dovete aspettarvi uno humour raffinato) e qualche momento commovente (il background di alcuni personaggi potrebbe strapparvi la classica lacrimuccia), non dovrebbe esserci di che annoiarsi.
Per concludere, Fairy Tail non è certamente un manga perfetto, ma agli amanti del genere shonen piacerà quasi sicuramente. Lo consiglio vivamente a chi ha voglia di farsi una lettura leggera e ridere tanto.
Vi sono due tipologie di carta igienica: quella di marca, grossa, morbida, che "non finisce mai", e quella economica, a 89 centesimi con il marchio della catena di supermercati regionale, è piccola e sottile, si strappa con un niente, e ti chiedi come mai l'hai comprata.
Ecco, Fairy Tail unisce sapientemente le due categorie, fa schifo come la seconda, ma "non finisce mai".
Se a Rave: The Groove Adventure, pubblicizzato in Italia dal Kappa Boys di turno come il "fratellino di One Piece", si poteva in parte perdonare la sua estrema banalità per il suo essere opera prima di un mangaka esordiente che non capisce l'abc del manga, della narrazione e della suspance, Fairy Tail deve essere stroncato da ogni parte. Perchè uguale. Anzi, peggio. Mr Mashima invece di evolvere come mangaka regredisce allo stato stato di mollusco di mare togliendo nel suo secondo Fantasy (escluse varie vaccate brevi come "Monster Soul"), una trama portante. Diversamente da Rave, che aveva un'impostazione narrativa del tutto simile a quella di un JRPG (partenza da un villaggio sperduto, personaggi che pian piano si aggiungono, avventura per il mondo, boss finali..), Fairy Tail pare più un MMORPG (giochi di ruolo online), vi è un luogo dove i personaggi tornano sempre (la Gilda), il cast principale rimane per lo più invariato e il manga tutto è formato da missioni-sottotrame dalla durata di 3 massimo 4 volumi che dovrebbero aggiungere poco a poco dei tasselli per completare il puzzle.
Il problema è che Fairy Tail non ha un puzzle da ricomporre, Mashima tenta di emulare Eiichiro Oda e il suo One Piece, ovvero si pone un obiettivo (il ritrovamento del drago Igneel-tesoro One Piece) e da lì crea svariate sottotrame per approfondire i personaggi, allargare l'universo narrativo e/o allungare la brodaglia, ma al contrario di Oda fallisce miseramente nell'unire il tutto e dare un senso logico alle sue sottotrame da 3-4 volumi, basate in pratica su un cattivo-ma-che-in-realtà-cattivo-non-è-mai, i suoi 3-4 insipidi scagnozzi per tenere occupati gli altri personaggi, e un telefonatissimo colpo di scena finale che dovrebbe farti fare "ooh" e allacciarsi alla trama portante (che ricordiamo, non c'è!) ma che in realtà da quanto è banale invece di "ooh" ti fa dire "chi me l'ha fatto fare".
Vorrei evitare di parlare del magnifico cast di personaggi che popolano Fairy Tail, ma in sede di recensione mi tocca, anche perché dovrebbe essere uno dei punti di forza dello shonen. Partendo dal protagonista... ecco ho già finito di approfondire il personaggio di Natsu, protagonista, punto. Non c'è altro, non ci sono sfumature, non c'è caratterizzazione, non c'è mistero, difetti, credibilità in questo personaggio, serve solo a dare mazzate di fuoco con tecniche che si inventa sul momento, non assisteremo mai a qualche suo allenamento come in altri battle shonen, Natsu nasce imparato, nasce imbattibile, immaginatevi Goku nel primo volume di Dragon Ball che si trasforma in Super Saiyan, non ha inoltre alcuna crescita psicologica, caratteriale, di formazione, nulla.
Per Gray vi basti prendere il personaggio di Rave chiamato Musica e basta, Lucy invece più che un personaggio è una pin-up, con un seno che cresce di circa due cm a vignetta (al volume 30 si calcola dovrebbe fare orbita attorno a sé), non ha altra ragione di esistere. Elsa e Wendy sono invece i personaggi più interessanti della vicenda, soprattutto la bimbetta, ma interessanti a questo punto se confrontati con la sciagurata tripletta precedente, decisamente troppo poco per dare un senso ai 24 volumi letti finora.
Battaglie soporifere basate sul solito canovaccio, l'alleato subisce, il nemico ride perché è più forte, l'alleato si arrabbia perché vuole proteggere i suoi amici, l'alleato vince grazie alla forza dell'amicizia e una tecnica mai utilizzata prima. E questo dovrebbe essere un battle shonen.
Lo stile di disegno è quello ammirato -si fa per dire- nella fase finale di Rave, dinamico e moderno, ma privo di mordente e soprattutto di uno stile ben preciso, Mashima prende da ogni dove (Gajil è Vegeta, Natsu arrabbiato è Rufy e anche sui nomi ha decisamente poca fantasia dato che pesca a piene mani dal suo Rave, Plue, Oracion Seis, Eterion...), gli sfondi invece, raramente trascurati, sono di buon livello mentre i volumi vengono arricchiti da una rubrica di domande - che non fa ridere - e la solita postilla finale di Mashima dove dice che è stanco, ha da fare, poverino, oltre che ad ammettere apertamente di improvvisare le sue storie, e nonostante ciò i fan continuano ad affermare il contrario, continuano imperterriti a credere che "Fairy Tail" abbia un senso. Pace all'anima loro.
Ventiquattro volumi e un nulla di fatto, come se ormai fosse un obbligo raggiungere i cinquanta, raggiungere Dragon Ball e compagnia, altrimenti non sei nulla. Patetici. A 24 Yu Yu Hakusho era finito da un pezzo, a Kenshin, Hokuto no Ken e Saint Seiya mancava poco e ci avevano mostrato di tutto e di più, ci avevano fatto sognare.
A 24 Fairy Tail è il niente.
Ecco, Fairy Tail unisce sapientemente le due categorie, fa schifo come la seconda, ma "non finisce mai".
Se a Rave: The Groove Adventure, pubblicizzato in Italia dal Kappa Boys di turno come il "fratellino di One Piece", si poteva in parte perdonare la sua estrema banalità per il suo essere opera prima di un mangaka esordiente che non capisce l'abc del manga, della narrazione e della suspance, Fairy Tail deve essere stroncato da ogni parte. Perchè uguale. Anzi, peggio. Mr Mashima invece di evolvere come mangaka regredisce allo stato stato di mollusco di mare togliendo nel suo secondo Fantasy (escluse varie vaccate brevi come "Monster Soul"), una trama portante. Diversamente da Rave, che aveva un'impostazione narrativa del tutto simile a quella di un JRPG (partenza da un villaggio sperduto, personaggi che pian piano si aggiungono, avventura per il mondo, boss finali..), Fairy Tail pare più un MMORPG (giochi di ruolo online), vi è un luogo dove i personaggi tornano sempre (la Gilda), il cast principale rimane per lo più invariato e il manga tutto è formato da missioni-sottotrame dalla durata di 3 massimo 4 volumi che dovrebbero aggiungere poco a poco dei tasselli per completare il puzzle.
Il problema è che Fairy Tail non ha un puzzle da ricomporre, Mashima tenta di emulare Eiichiro Oda e il suo One Piece, ovvero si pone un obiettivo (il ritrovamento del drago Igneel-tesoro One Piece) e da lì crea svariate sottotrame per approfondire i personaggi, allargare l'universo narrativo e/o allungare la brodaglia, ma al contrario di Oda fallisce miseramente nell'unire il tutto e dare un senso logico alle sue sottotrame da 3-4 volumi, basate in pratica su un cattivo-ma-che-in-realtà-cattivo-non-è-mai, i suoi 3-4 insipidi scagnozzi per tenere occupati gli altri personaggi, e un telefonatissimo colpo di scena finale che dovrebbe farti fare "ooh" e allacciarsi alla trama portante (che ricordiamo, non c'è!) ma che in realtà da quanto è banale invece di "ooh" ti fa dire "chi me l'ha fatto fare".
Vorrei evitare di parlare del magnifico cast di personaggi che popolano Fairy Tail, ma in sede di recensione mi tocca, anche perché dovrebbe essere uno dei punti di forza dello shonen. Partendo dal protagonista... ecco ho già finito di approfondire il personaggio di Natsu, protagonista, punto. Non c'è altro, non ci sono sfumature, non c'è caratterizzazione, non c'è mistero, difetti, credibilità in questo personaggio, serve solo a dare mazzate di fuoco con tecniche che si inventa sul momento, non assisteremo mai a qualche suo allenamento come in altri battle shonen, Natsu nasce imparato, nasce imbattibile, immaginatevi Goku nel primo volume di Dragon Ball che si trasforma in Super Saiyan, non ha inoltre alcuna crescita psicologica, caratteriale, di formazione, nulla.
Per Gray vi basti prendere il personaggio di Rave chiamato Musica e basta, Lucy invece più che un personaggio è una pin-up, con un seno che cresce di circa due cm a vignetta (al volume 30 si calcola dovrebbe fare orbita attorno a sé), non ha altra ragione di esistere. Elsa e Wendy sono invece i personaggi più interessanti della vicenda, soprattutto la bimbetta, ma interessanti a questo punto se confrontati con la sciagurata tripletta precedente, decisamente troppo poco per dare un senso ai 24 volumi letti finora.
Battaglie soporifere basate sul solito canovaccio, l'alleato subisce, il nemico ride perché è più forte, l'alleato si arrabbia perché vuole proteggere i suoi amici, l'alleato vince grazie alla forza dell'amicizia e una tecnica mai utilizzata prima. E questo dovrebbe essere un battle shonen.
Lo stile di disegno è quello ammirato -si fa per dire- nella fase finale di Rave, dinamico e moderno, ma privo di mordente e soprattutto di uno stile ben preciso, Mashima prende da ogni dove (Gajil è Vegeta, Natsu arrabbiato è Rufy e anche sui nomi ha decisamente poca fantasia dato che pesca a piene mani dal suo Rave, Plue, Oracion Seis, Eterion...), gli sfondi invece, raramente trascurati, sono di buon livello mentre i volumi vengono arricchiti da una rubrica di domande - che non fa ridere - e la solita postilla finale di Mashima dove dice che è stanco, ha da fare, poverino, oltre che ad ammettere apertamente di improvvisare le sue storie, e nonostante ciò i fan continuano ad affermare il contrario, continuano imperterriti a credere che "Fairy Tail" abbia un senso. Pace all'anima loro.
Ventiquattro volumi e un nulla di fatto, come se ormai fosse un obbligo raggiungere i cinquanta, raggiungere Dragon Ball e compagnia, altrimenti non sei nulla. Patetici. A 24 Yu Yu Hakusho era finito da un pezzo, a Kenshin, Hokuto no Ken e Saint Seiya mancava poco e ci avevano mostrato di tutto e di più, ci avevano fatto sognare.
A 24 Fairy Tail è il niente.
Fairy Tail è un manga che ti conquista con la sua vivacità e scorrevolezza! Non oso assolutamente paragonarlo a capolavori del calibro di "Berserk", "One Piece" o "Fullmetal Alchemist", ma nella sua semplicità (forse anche banalità) non ti delude. Devo dire che tra i manga che compro è sempre uno dei primi ad essere letto, appunto perché si fa leggere volentieri, con trame avvincenti, disegni dinamici, personaggi che fanno sorridere e, perché no, anche qualche mistero qua e là!
La trama non ha un vero filo conduttore, sono più missioni che ci portano a conoscere meglio i personaggi e il loro passato, con una buona dose di combattimenti!
i disegni non deludono, sempre ben realizzati e che esprimono il movimento e le emozioni.
I personaggi all'inizio sembrano un po già visti, ma andando avanti nella storia verranno approfonditi (l'unico che rimane un po più piatto è proprio Natsu, il protagonista).
In sintesi Fairy Tail è un manga gradevolissimo che può essere tranquillamente apprezzato dagli amanti dei manga più esigenti!
Il voto è 7.5.
La trama non ha un vero filo conduttore, sono più missioni che ci portano a conoscere meglio i personaggi e il loro passato, con una buona dose di combattimenti!
i disegni non deludono, sempre ben realizzati e che esprimono il movimento e le emozioni.
I personaggi all'inizio sembrano un po già visti, ma andando avanti nella storia verranno approfonditi (l'unico che rimane un po più piatto è proprio Natsu, il protagonista).
In sintesi Fairy Tail è un manga gradevolissimo che può essere tranquillamente apprezzato dagli amanti dei manga più esigenti!
Il voto è 7.5.
<b> [ATTENZIONE: LIEVI SPOILER!]</b>
"Fairy Tail" mi sembrava un manga più bello guardando gli AMV su youtube e avevo pure il timore che potesse prendere il posto di "One Piece" tra i miei preferiti, ma appena l'ho letto tutto, non è stato così. Non è orribile, ovviamente, ma c'è gente che dice che sia migliore di "Naruto" e "Bleach" e questo non credo sia vero, perché "Naruto" - ammetto che ho smesso di seguirlo - è una grande opera a mio parere, mentre "Bleach" (non lo guardo) sarà sicuramente bello. Perciò credo ci sia gente che esagera, perché "Fairy Tail" è - come hanno detto altri - iniziato bene, poi però ha cominciato a confondermi e a sembrarmi noioso, tanto che ho saltato alcuni episodi perché in questo manga l'azione mi annoia (l'unico shounen che apprezzo tantissimo per i combattimenti è "One Piece", poiché non mi stancano mai).
Non mi va a genio il fatto che la magia che usino sia basata su fuoco, ghiaccio, ferro ecc... Così sembra veramente la copia di "One Piece" (anche se effettivamente non lo è... Sempre).
Ho letto inoltre che è identico all'opera precedente di Mashima e cioè "Rave". Quest'ultimo non l'ho mai visto e non ne ho mai sentito parlare, ma se è davvero come dicono gli altri devo proprio dirlo: Mashima non ha abbastanza fantasia, originalità.
Un'altra cosa che odio di FT è che alcune frasi sono veramente "stupide", seppur non faccia molta rilevanza. Principalmente odio quel "Siamo quelli di Fairy Tail".
Alcuni misteri di questo manga non mi sono chiari, per esempio il fatto dei draghi scomparsi il 7/7/777.
Non mi è chiaro nemmeno il perché Mashima abbia mostrato - nei flashback - un rapporto così profondo tra Natsu e Lisanna se poi, quando lei torna da loro e si scopre che non è morta, lui non la considera quasi più (non che mi dispiaccia, tanto non insieme non mi piacciono, preferisco Lucy).
Una somiglianza ad OP che faccio notare è il fatto che Natsu e Gray litighino in continuazione proprio come Zoro e Sanji, ma non è comunque così anomalo, dato che può capitare in qualunque manga.
Per i disegni Mashima è portato, però per la storia ha toppato un po'.
E pensare che c'è gente che pur seguendo One Piece ritiene FT il suo manga preferito, ma secondo me questo è il manga più sopravvalutato.
Non è orribile e io lo continuo a seguire giusto per vedere come prosegue. Lo consiglio a quelli che magari gradiscono gli shounen che parlano di avventura e amore allo stesso tempo.
"Fairy Tail" mi sembrava un manga più bello guardando gli AMV su youtube e avevo pure il timore che potesse prendere il posto di "One Piece" tra i miei preferiti, ma appena l'ho letto tutto, non è stato così. Non è orribile, ovviamente, ma c'è gente che dice che sia migliore di "Naruto" e "Bleach" e questo non credo sia vero, perché "Naruto" - ammetto che ho smesso di seguirlo - è una grande opera a mio parere, mentre "Bleach" (non lo guardo) sarà sicuramente bello. Perciò credo ci sia gente che esagera, perché "Fairy Tail" è - come hanno detto altri - iniziato bene, poi però ha cominciato a confondermi e a sembrarmi noioso, tanto che ho saltato alcuni episodi perché in questo manga l'azione mi annoia (l'unico shounen che apprezzo tantissimo per i combattimenti è "One Piece", poiché non mi stancano mai).
Non mi va a genio il fatto che la magia che usino sia basata su fuoco, ghiaccio, ferro ecc... Così sembra veramente la copia di "One Piece" (anche se effettivamente non lo è... Sempre).
Ho letto inoltre che è identico all'opera precedente di Mashima e cioè "Rave". Quest'ultimo non l'ho mai visto e non ne ho mai sentito parlare, ma se è davvero come dicono gli altri devo proprio dirlo: Mashima non ha abbastanza fantasia, originalità.
Un'altra cosa che odio di FT è che alcune frasi sono veramente "stupide", seppur non faccia molta rilevanza. Principalmente odio quel "Siamo quelli di Fairy Tail".
Alcuni misteri di questo manga non mi sono chiari, per esempio il fatto dei draghi scomparsi il 7/7/777.
Non mi è chiaro nemmeno il perché Mashima abbia mostrato - nei flashback - un rapporto così profondo tra Natsu e Lisanna se poi, quando lei torna da loro e si scopre che non è morta, lui non la considera quasi più (non che mi dispiaccia, tanto non insieme non mi piacciono, preferisco Lucy).
Una somiglianza ad OP che faccio notare è il fatto che Natsu e Gray litighino in continuazione proprio come Zoro e Sanji, ma non è comunque così anomalo, dato che può capitare in qualunque manga.
Per i disegni Mashima è portato, però per la storia ha toppato un po'.
E pensare che c'è gente che pur seguendo One Piece ritiene FT il suo manga preferito, ma secondo me questo è il manga più sopravvalutato.
Non è orribile e io lo continuo a seguire giusto per vedere come prosegue. Lo consiglio a quelli che magari gradiscono gli shounen che parlano di avventura e amore allo stesso tempo.
"Fairy Tail" è un manga incentrato sulla storia di un mondo caratterizzato dalla magia, e dai suoi possessori. Tutti i maghi sono raccolti in gilde, e quella dei nostri protagonisti si chiama, appunto, Fairy Tail.
I protagonisti principali sono Natsu e Lucy, due maghi di questa gilda. Lui, possessore dell'antico incantesimo Dragon Slayer del fuoco, ha lo scopo di ritrovare il drago che lo ha cresciuto prima di sparire nel nulla, Igneel. Lei vuole diventare un'eccellente maga degli spiriti stellari. La storia si evolve grazie ad un divertente e simpatico escamotage trovato dall'autore, ovvero il completare missioni come lavoro all'interno della gilda per potersi pagare da vivere. Da qui si inseriranno decine di altri personaggi che faranno poi parte della storia.
Lo stile di disegno è molto alla "One Piece", mentre il disegno è buono, ma semplice. Inoltre i personaggi sono ben caratterizzati ed ognuno ha delle emozioni proprie che vengono spiegate eccellentemente. Il problema è che nonostante la storia vada avanti, e la trama si sia capita (la ricerca di Igneel), essa non è ancora partita. Questo mi fa un po' storcere il naso, perché insomma, dopo ventitré numeri è un po' seccante che c'è tutto, ma non ci sia niente. Rispetto ad altri shounen si mantiene (come parere personale) nei "ha un buon potenziale, speriamo che esploda bene".
Quindi se avete voglia di uno shounen fantasy, con gag, belle ragazze, e personaggi dalle forti emozioni, allora ve lo consiglio. D'altra parte, però, se volete uno shounen più maturo... allora guardate altrove!
I protagonisti principali sono Natsu e Lucy, due maghi di questa gilda. Lui, possessore dell'antico incantesimo Dragon Slayer del fuoco, ha lo scopo di ritrovare il drago che lo ha cresciuto prima di sparire nel nulla, Igneel. Lei vuole diventare un'eccellente maga degli spiriti stellari. La storia si evolve grazie ad un divertente e simpatico escamotage trovato dall'autore, ovvero il completare missioni come lavoro all'interno della gilda per potersi pagare da vivere. Da qui si inseriranno decine di altri personaggi che faranno poi parte della storia.
Lo stile di disegno è molto alla "One Piece", mentre il disegno è buono, ma semplice. Inoltre i personaggi sono ben caratterizzati ed ognuno ha delle emozioni proprie che vengono spiegate eccellentemente. Il problema è che nonostante la storia vada avanti, e la trama si sia capita (la ricerca di Igneel), essa non è ancora partita. Questo mi fa un po' storcere il naso, perché insomma, dopo ventitré numeri è un po' seccante che c'è tutto, ma non ci sia niente. Rispetto ad altri shounen si mantiene (come parere personale) nei "ha un buon potenziale, speriamo che esploda bene".
Quindi se avete voglia di uno shounen fantasy, con gag, belle ragazze, e personaggi dalle forti emozioni, allora ve lo consiglio. D'altra parte, però, se volete uno shounen più maturo... allora guardate altrove!
Shonen avvincente, divertente, emozionante, umoristico e anche dolce.
Sa farti emozionare fino a farti battere il cuore e sa farti ridere fino a spanciarti, sa creare momenti di tensione e momenti spassosi in egual misura!
Non potete assolutamente perdervi questo splendido shonen che è quasi un must, davvero non vi stancherete mai di leggerlo e più volumi leggerete più ne vorrete perché è sempre emozionante e mai pesante. I disegni sono simili a quelli di "One Piece" e per questo rende la storia ancora migliore.
Un dieci pieno per questo favoloso capolavoro!
Sa farti emozionare fino a farti battere il cuore e sa farti ridere fino a spanciarti, sa creare momenti di tensione e momenti spassosi in egual misura!
Non potete assolutamente perdervi questo splendido shonen che è quasi un must, davvero non vi stancherete mai di leggerlo e più volumi leggerete più ne vorrete perché è sempre emozionante e mai pesante. I disegni sono simili a quelli di "One Piece" e per questo rende la storia ancora migliore.
Un dieci pieno per questo favoloso capolavoro!
Mi sono avvicinato a questo manga dietro consigli di amici e dopo averlo iniziato sono rimasto davvero coinvolto: personaggi notevolmente caratterizzati ed indimenticabili, che ti catturano, piacevolezza grafica, humour ed ironia demenziale, messaggi profondi e attuali. Molti hanno criticato la mancanza di un intreccio narrativo complesso e la ripetitività a tratti monotona delle dinamiche delle saghe, lo scarso carisma dei cattivi: io invece credo che Fairy Tail sia "rilassante", evasivo, proprio perché manca di una trama omogenea e complessa (almeno se paragonata a quelle di One Piece o di Naruto), quindi questo può essere ritenuto anche un pregio...quanto alla ripetitività, beh, anche Saint Seiya che è famosissimo ed amatissimo soffre di questo problema. E quanto ai cattivi difficile dire che gente come Laxus o Gerard siano non carismatici: è come dire che non sono carismatici Broly o Arles di Gemini..credo inoltre che vada sottolineato un tema legato proprio ai cattivi trattato nel manga, ovvero il valore della vita e dell'amicizia, riconosciuti i quali capitano conversioni inaspettate, e si percepisce che il cattivo non è cattivo e basta, anzi.
Il vero problema con Fairy Tail semmai è soprattutto l'incapacità dell'autore di gestire l'enorme potenziale che ha in mano: una gilda intera, anzi intere gilde; si potrebbe creare un "sistema" complesso di combattimento (come i jutsu di Naruto), chiarire cos'è, come nasce e come si usa la magia...invece l'autore non sfrutta questo potenziale, almeno per ora. Per quanto riguarda la realizzazione grafica, essendo stato compagno di Oda, ed essendo stati entrambi allievi del mangaka Nobuhiro Watsuki, autore di Kenshin, si nota l'affinità plastica e strutturale con One Piece, da cui si differenzia tuttavia per una vignetta più "libera", con ampio respiro, mentre One piece sovraccarica ogni vignetta di particolari che rendono la lettura "pesante". In definitiva leggete Fairy Tail solo se vi piacciono questo tipo di atmosfere e amate i sentimenti, le gag e i personaggi più delle trame e se invece cercate un intrattenimento meno "frivolo" (personalmente non reputo FT frivolo!), una trama complessa, senza troppi cliché ve lo sconsiglio, e vi consiglio manga come Naruto.
Il vero problema con Fairy Tail semmai è soprattutto l'incapacità dell'autore di gestire l'enorme potenziale che ha in mano: una gilda intera, anzi intere gilde; si potrebbe creare un "sistema" complesso di combattimento (come i jutsu di Naruto), chiarire cos'è, come nasce e come si usa la magia...invece l'autore non sfrutta questo potenziale, almeno per ora. Per quanto riguarda la realizzazione grafica, essendo stato compagno di Oda, ed essendo stati entrambi allievi del mangaka Nobuhiro Watsuki, autore di Kenshin, si nota l'affinità plastica e strutturale con One Piece, da cui si differenzia tuttavia per una vignetta più "libera", con ampio respiro, mentre One piece sovraccarica ogni vignetta di particolari che rendono la lettura "pesante". In definitiva leggete Fairy Tail solo se vi piacciono questo tipo di atmosfere e amate i sentimenti, le gag e i personaggi più delle trame e se invece cercate un intrattenimento meno "frivolo" (personalmente non reputo FT frivolo!), una trama complessa, senza troppi cliché ve lo sconsiglio, e vi consiglio manga come Naruto.
Fairy Tail è un manga molto criticato per via del suo disegno e della storia molto simili a quello di "One Piece", ma poche di queste persone sanno che sia Hiro Mashima che Eiichiro Oda sono entrambi allievi di Nobuhiro Watsuki, autore di "Kenshin: samurai vagabondo, Il guerriero alchemico ed Embalming: l'alta storia di Frankenstein". Tuttavia, ci sono persone che lo preferiscono ed io sono una di quelle.
Il motivo è perché sin dall'inizio la simpatia e la dinamicità della gilda ti sa subito far stare a tuo agio.
Gli shonen di combattimento Fantasy sono i miei preferiti (nulla da togliere a One Piece). Secondo me ha dei disegni migliori e molto più lineari, dato che Eiichiro Oda, soprattutto negli ultimi anni, deve riempire ogni minimo angolo di una vignetta finché non finisce l'inchiostro.
Personaggi caratterizzati benissimo, ognuno con un carattere più particolare dell'altro, ti sanno far ridere, piangere, infonderti coraggio, ma soprattutto trasmetterti "amicizia".
In conclusione, Fairy Tail è sicuramente un manga da leggere perché è bellissimo, leggero, economico (ringraziamo la Star Comics/3,90 a volume) ma soprattutto pieno di sentimenti.
VOTI MANGA
Edizione: 10
Disegni: 10
Trama: 9
Personaggi: 10
Il motivo è perché sin dall'inizio la simpatia e la dinamicità della gilda ti sa subito far stare a tuo agio.
Gli shonen di combattimento Fantasy sono i miei preferiti (nulla da togliere a One Piece). Secondo me ha dei disegni migliori e molto più lineari, dato che Eiichiro Oda, soprattutto negli ultimi anni, deve riempire ogni minimo angolo di una vignetta finché non finisce l'inchiostro.
Personaggi caratterizzati benissimo, ognuno con un carattere più particolare dell'altro, ti sanno far ridere, piangere, infonderti coraggio, ma soprattutto trasmetterti "amicizia".
In conclusione, Fairy Tail è sicuramente un manga da leggere perché è bellissimo, leggero, economico (ringraziamo la Star Comics/3,90 a volume) ma soprattutto pieno di sentimenti.
VOTI MANGA
Edizione: 10
Disegni: 10
Trama: 9
Personaggi: 10
Ho iniziato a seguire Fairy Tail perché incuriosito dal nuovo manga dell'autore di quel Rave che mi era parecchio piaciuto. Ciò che mi trovo davanti non mi aggrada del tutto come avevo pensato. Il manga che ho davanti tratta le varie avventure di Natsu, Lucy e di altri membri della gilda di magia di, appunto, Fairy Tail.
Beh, devo dire che di positivo c'è il disegno, che a me piace molto, e il fatto che ogni volumetto abbia qualche spunto divertente. Ma è il resto che rende il mio voto una sufficienza, nemmeno piena a dire il vero. Voglio dire: il manga sembra davvero rifarsi troppo a Rave sia per quel che riguarda le caratteristiche dei personaggi, sia per quel che riguarda i nomi (sia Oracion Seis che Etherion sono nomi già usati nell'opera precedente), sia per quel che riguarda i tratti di carattere e aspetto (Lucy è praticamente identica a Elie). Inoltre la storia stessa ha un filo logico piuttosto vago ed è composta per lo più da varie saghe auto conclusive. Questa serie di cose negative abbassano parecchio il voto che personalmente mi sento di dare al manga, che rimane sufficiente solo perché il suo è un genere fantasy demenziale che apprezzo parecchio, ciò non toglie però che se continua su questo andazzo non penso che continuerò a seguirlo e mi dispiacerebbe.
Beh, devo dire che di positivo c'è il disegno, che a me piace molto, e il fatto che ogni volumetto abbia qualche spunto divertente. Ma è il resto che rende il mio voto una sufficienza, nemmeno piena a dire il vero. Voglio dire: il manga sembra davvero rifarsi troppo a Rave sia per quel che riguarda le caratteristiche dei personaggi, sia per quel che riguarda i nomi (sia Oracion Seis che Etherion sono nomi già usati nell'opera precedente), sia per quel che riguarda i tratti di carattere e aspetto (Lucy è praticamente identica a Elie). Inoltre la storia stessa ha un filo logico piuttosto vago ed è composta per lo più da varie saghe auto conclusive. Questa serie di cose negative abbassano parecchio il voto che personalmente mi sento di dare al manga, che rimane sufficiente solo perché il suo è un genere fantasy demenziale che apprezzo parecchio, ciò non toglie però che se continua su questo andazzo non penso che continuerò a seguirlo e mi dispiacerebbe.
Il mio manga preferito, la storia è molto bella e intrigante, con molti colpi di scena, e ogni personaggio è caratterizzato da qualcosa che sia caratteriale o meno: Natsu è molto deciso, Gray simile a Natsu e in più suo eterno rivale, Erza sembra molto forte e dura di cuore ma in realtà è dolce e gentile, Happy è la mascotte del gruppo insieme a Plue! Ogni volume fa ridere, ci sono sempre momenti di humor e anche momenti tristi, ma ciò che rende il manga di bella lettura sono i suoi combattimenti (e qualche volta i personaggi in abiti succinti). Inizialmente potrebbe sembrare simile a molti altri manga, ma sa differenziarsi come si deve, un capolavoro di Hiro Mashima, consigliatissimo a tutti, voto 9/10.
Avendo letto, sfortunatamente parlando, il precedente lavoro di Hiro Mashima "Rave the groove adventure", all'epoca definito il fratellino minore di One Piece (Andrea Baricordi, che tu possa bruciare tra le fiamme dell'inferno per questo), ho avuto modo di conoscere molto bene l'operato di questo mangaka, che non ha mai smesso di deludermi neanche con questa recente opera.
All'inizio della lettura, rimasi piacevolmente sorpreso, per quanto riguardava l'ambientazione e l'introduzione dei vari personaggi, al punto che pensai che ci fosse dietro la penna di un altro mangaka, e che Mashima si occupasse solo dei disegni vista l'accuratezza nel disegnare i culi e le tette delle ragazze, che rasentano i disegni hentai, un campo dove Mashima avrebbe sicuramente sfondato di più visto che la trama in questo genere non ha la benché minima importanza!
L'autore, diciamocelo, è un cane come sceneggiatore, e l'ha ammesso anche lui nelle postille presenti nei volumi che procede senza pianificare nulla, portandolo inevitabilmente a stravolgere gli avvenimenti e a contraddirsi spesso nella sequela di avvenimenti presenti nelle saghe.
<b>[Possibili lievi spoiler.]</b>
Quell'illusione iniziale, poi, svanì quando Mashima ricominciò a reintrodurre quei canoni presenti già in Rave: la forza dell'amore, che ti permette non solo di sconfiggere il cattivone di turno, ma soprattutto di redimerlo, i discorsi melensi sull'amicizia e la fiducia che ti devastano il cervello e le budella, per non parlare poi dell'arte dell'autore di far commettere ai personaggi gesti totalmente stupidi. Riguardo a questo, l'esempio più lampante è lo scrittore che, dopo essere scomparso per ben 3 anni, torna a casa e, come prima cosa, senza neanche salutare il proprio figlio, si taglia il braccio per aver scritto un libro di cui si era pentito, quando poi si scoprirà essere un libro per il proprio figlio, il tutto racchiuso in 4 vignette di flashback! Ma come diavolo si fa?! le uniche lacrime che mi sono scese per questa scena, sono solo state quelle per le risate che mi sono fatto!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Per quanto riguarda i personaggi, sia buoni che cattivi, c'è poco da dire: alcuni si sono rivelati, col passare del tempo, essere i peggiori stereotipi senza alcuna sostanza, la maggior parte dei maghi della gilda poi non viene neanche presa in considerazione, ridotti a misere macchiette, da cui emerge l'incapacità da parte dell'autore di concentrarsi su altri personaggi piuttosto che sui soliti 4.
La cosa che riescono poi a fare meglio poi è quella di piangere, piangere, piangere, solo piangere, e redimere i cattivoni a fine saga, manco fossero la corte dei miracoli.
I cattivi poi, sono privi di carattere e carisma, sono solo dei miseri gusci vuoti, a cui non ti affezioni neanche perché sai che alla fine anche se hanno ucciso, saccheggiato, violentato, raso al suolo intere città e villaggi, si ritroveranno assieme ai nostri eroi attorno ad un falò sulla spiaggia ad arrostire marshmallow.
E che dire poi dei combattimenti che vengono risolti nel giro di una pagina senza tattiche o strategie particolari, dopo che il nostro eroe Natsu non ha fatto altro che prenderle per tutto il tempo, ma tutto questo è possibile grazie alla forza dell'amore, che tutto può risolvere!
Concludo dicendo che tutti i riferimenti a Rave presenti nel manga non sono degli omaggi, bensì dei miseri autoplagi per carenza di idee. Hiro Mashima, l'unico mangaka capace di plagiare persino se stesso!
All'inizio della lettura, rimasi piacevolmente sorpreso, per quanto riguardava l'ambientazione e l'introduzione dei vari personaggi, al punto che pensai che ci fosse dietro la penna di un altro mangaka, e che Mashima si occupasse solo dei disegni vista l'accuratezza nel disegnare i culi e le tette delle ragazze, che rasentano i disegni hentai, un campo dove Mashima avrebbe sicuramente sfondato di più visto che la trama in questo genere non ha la benché minima importanza!
L'autore, diciamocelo, è un cane come sceneggiatore, e l'ha ammesso anche lui nelle postille presenti nei volumi che procede senza pianificare nulla, portandolo inevitabilmente a stravolgere gli avvenimenti e a contraddirsi spesso nella sequela di avvenimenti presenti nelle saghe.
<b>[Possibili lievi spoiler.]</b>
Quell'illusione iniziale, poi, svanì quando Mashima ricominciò a reintrodurre quei canoni presenti già in Rave: la forza dell'amore, che ti permette non solo di sconfiggere il cattivone di turno, ma soprattutto di redimerlo, i discorsi melensi sull'amicizia e la fiducia che ti devastano il cervello e le budella, per non parlare poi dell'arte dell'autore di far commettere ai personaggi gesti totalmente stupidi. Riguardo a questo, l'esempio più lampante è lo scrittore che, dopo essere scomparso per ben 3 anni, torna a casa e, come prima cosa, senza neanche salutare il proprio figlio, si taglia il braccio per aver scritto un libro di cui si era pentito, quando poi si scoprirà essere un libro per il proprio figlio, il tutto racchiuso in 4 vignette di flashback! Ma come diavolo si fa?! le uniche lacrime che mi sono scese per questa scena, sono solo state quelle per le risate che mi sono fatto!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Per quanto riguarda i personaggi, sia buoni che cattivi, c'è poco da dire: alcuni si sono rivelati, col passare del tempo, essere i peggiori stereotipi senza alcuna sostanza, la maggior parte dei maghi della gilda poi non viene neanche presa in considerazione, ridotti a misere macchiette, da cui emerge l'incapacità da parte dell'autore di concentrarsi su altri personaggi piuttosto che sui soliti 4.
La cosa che riescono poi a fare meglio poi è quella di piangere, piangere, piangere, solo piangere, e redimere i cattivoni a fine saga, manco fossero la corte dei miracoli.
I cattivi poi, sono privi di carattere e carisma, sono solo dei miseri gusci vuoti, a cui non ti affezioni neanche perché sai che alla fine anche se hanno ucciso, saccheggiato, violentato, raso al suolo intere città e villaggi, si ritroveranno assieme ai nostri eroi attorno ad un falò sulla spiaggia ad arrostire marshmallow.
E che dire poi dei combattimenti che vengono risolti nel giro di una pagina senza tattiche o strategie particolari, dopo che il nostro eroe Natsu non ha fatto altro che prenderle per tutto il tempo, ma tutto questo è possibile grazie alla forza dell'amore, che tutto può risolvere!
Concludo dicendo che tutti i riferimenti a Rave presenti nel manga non sono degli omaggi, bensì dei miseri autoplagi per carenza di idee. Hiro Mashima, l'unico mangaka capace di plagiare persino se stesso!
Fairy tail è un fantasy/avventura. La storia parla delle avventure di Lucy, Natsu e il suo gatto parlante blu Happy. Fanno parte della gilda Fairy Tail e insieme a tutti gli amici, tra cui Gray ed Elsa, incontrano molti maghi potenti, buoni o malvagi, mostri e demoni, mondi paranormali per poter vivere a pieno la loro grande avventura. I disegni sono perfetti, secondo il mio parere lo stile grafico è uno dei migliori che ho mai visto, ma penso che ci sia troppo fan service, e che le scene di combattimento vengano tirate troppo per le lunghe, infatti durante i combattimenti parlano un po' troppo, da qui il mio 8.
"Sei originale come un manga di Mashima"!
Se un giorno un vostro amico dovesse rivolgersi a voi in questi termini, beh sappiate solo che non vi sta facendo un complimento.
Visto però che come ci insegna il buon vecchio Don Bluth, anche i "cani" vanno in paradiso, credo che sia il caso di affrontare nel dettaglio quello che, nel bene o nel male, è senz'altro uno dei fenomeni editoriali più eclatanti dell'ultimo decennio.
Se c'è una cosa che mi ha deluso in Fairy Tail è che il manga dopo 20 volumi ancora non si prenda la responsabilità di dire al lettore dove vuole andare a parare.
Ci sono indizi sparsi qua e là, e la cosa potrebbe anche essere potenzialmente molto interessante, il problema è che invece di approfondire questa sorta di macro trama, l'autore preferisce ributtarsi sull'ennesima saga autoconclusiva senza né capo né coda.
Questo tipo di struttura però funziona, e Mashima lo sa bene, siccome lascia grandissima libertà di manovra e permette di resettare il tutto ad ogni saga.
Il pubblico, infatti, lo premia.
Ovviamente il sistema è il medesimo brevettato da Eichiro Oda in One Piece, il manga che più di tutti ha monopolizzato le vendite giapponesi degli ultimi 10 anni, quindi il buon Hiro non ha preso spunto proprio dall'ultimo arrivato.
Personalmente odio questa struttura anche nella sua versione originale, figuriamoci in questa riproposizione da quattro soldi che, oltre a non avere il medesimo background narrativo dietro, non riesce quasi mai a dare l'idea di microtrama ma si avvicina molto di più a quello che solitamente si definisce filler.
Dal punto di vista dei personaggi, il paragone con One Piece si fa grottesco: abbiamo le stesse personalità mutuate pari pari nel ruolo e nel carattere, a tratti anche graficamente, quello che cambia è solamente il nome e il backgroun narrativo.
Fortunatamente lo stile di Mashima porta questi personaggi a comportarsi e ad interagire tra di loro in modo molto diverso da quelli di Oda, quindi nonostante tutto la cosa non risulta troppo fastidiosa e a tratti riesce a divenire quasi gradevole, siccome ogni tanto si intravede anche qualche gag tutto sommato riuscita.
Il tutto però collassa per colpa del difetto più grosso che il manga si porta dietro, che è anche il motivo per cui ad un certo punto mi sono arreso e ho interrotto la lettura, ovvero l'esasperato buonismo.
Certo, è un aspetto che attanaglia molti shonen, ma il senso di disgusto, falsità e ipocrisia che ho provato verso la gestione dei sentimenti di plastica di Fairy Tail è inarrivabile per chiunque.
Qualcosa di buono comunque ce l'ha anche Mashima, ed è il disegno.
Sotto questo punto di vista si possono muovere veramente pochissime critiche, e se in un primo momento anche questo è palesemente ispirato a One Piece, col passare degli anni Mashima riesce a personalizzarlo e a renderlo suo.
Il tutto riesce a galvanizzare a mio avviso l'unico aspetto quasi decente del manga che sono i combattimenti, adrenalinici e con prospettive a volte veramente interessanti.
Certo, anche qui i power up sono tutti già visti, e potrei elencare tutti gli shonen degli ultimi 15 anni, ma tutto sommato in uno shonen quello potrebbe anche essere comprensibile.
In definitiva Fairy Tail è un manga mediocre, che sa di già visto e che non aggiunge nulla alla storia degli shonen.
Gli va dato merito comunque di essere confezionato molto bene, tanto da poter essere comunque una lettura funzionale ad un divoratore di shonen che, incuriosito dal successo del manga, vuole poter dire la sua.
Se un giorno un vostro amico dovesse rivolgersi a voi in questi termini, beh sappiate solo che non vi sta facendo un complimento.
Visto però che come ci insegna il buon vecchio Don Bluth, anche i "cani" vanno in paradiso, credo che sia il caso di affrontare nel dettaglio quello che, nel bene o nel male, è senz'altro uno dei fenomeni editoriali più eclatanti dell'ultimo decennio.
Se c'è una cosa che mi ha deluso in Fairy Tail è che il manga dopo 20 volumi ancora non si prenda la responsabilità di dire al lettore dove vuole andare a parare.
Ci sono indizi sparsi qua e là, e la cosa potrebbe anche essere potenzialmente molto interessante, il problema è che invece di approfondire questa sorta di macro trama, l'autore preferisce ributtarsi sull'ennesima saga autoconclusiva senza né capo né coda.
Questo tipo di struttura però funziona, e Mashima lo sa bene, siccome lascia grandissima libertà di manovra e permette di resettare il tutto ad ogni saga.
Il pubblico, infatti, lo premia.
Ovviamente il sistema è il medesimo brevettato da Eichiro Oda in One Piece, il manga che più di tutti ha monopolizzato le vendite giapponesi degli ultimi 10 anni, quindi il buon Hiro non ha preso spunto proprio dall'ultimo arrivato.
Personalmente odio questa struttura anche nella sua versione originale, figuriamoci in questa riproposizione da quattro soldi che, oltre a non avere il medesimo background narrativo dietro, non riesce quasi mai a dare l'idea di microtrama ma si avvicina molto di più a quello che solitamente si definisce filler.
Dal punto di vista dei personaggi, il paragone con One Piece si fa grottesco: abbiamo le stesse personalità mutuate pari pari nel ruolo e nel carattere, a tratti anche graficamente, quello che cambia è solamente il nome e il backgroun narrativo.
Fortunatamente lo stile di Mashima porta questi personaggi a comportarsi e ad interagire tra di loro in modo molto diverso da quelli di Oda, quindi nonostante tutto la cosa non risulta troppo fastidiosa e a tratti riesce a divenire quasi gradevole, siccome ogni tanto si intravede anche qualche gag tutto sommato riuscita.
Il tutto però collassa per colpa del difetto più grosso che il manga si porta dietro, che è anche il motivo per cui ad un certo punto mi sono arreso e ho interrotto la lettura, ovvero l'esasperato buonismo.
Certo, è un aspetto che attanaglia molti shonen, ma il senso di disgusto, falsità e ipocrisia che ho provato verso la gestione dei sentimenti di plastica di Fairy Tail è inarrivabile per chiunque.
Qualcosa di buono comunque ce l'ha anche Mashima, ed è il disegno.
Sotto questo punto di vista si possono muovere veramente pochissime critiche, e se in un primo momento anche questo è palesemente ispirato a One Piece, col passare degli anni Mashima riesce a personalizzarlo e a renderlo suo.
Il tutto riesce a galvanizzare a mio avviso l'unico aspetto quasi decente del manga che sono i combattimenti, adrenalinici e con prospettive a volte veramente interessanti.
Certo, anche qui i power up sono tutti già visti, e potrei elencare tutti gli shonen degli ultimi 15 anni, ma tutto sommato in uno shonen quello potrebbe anche essere comprensibile.
In definitiva Fairy Tail è un manga mediocre, che sa di già visto e che non aggiunge nulla alla storia degli shonen.
Gli va dato merito comunque di essere confezionato molto bene, tanto da poter essere comunque una lettura funzionale ad un divoratore di shonen che, incuriosito dal successo del manga, vuole poter dire la sua.
Fairy Tail è stata la prima opera di Mashima che ho letto. Nonostante molti me lo avessero sconsigliato parlandomi della sua precedente opera (Rave) l'ho letto senza partire con pregiudizi.
Sono arrivato al numero 17 e non ho retto oltre. Li ho rivenduti in blocco. È veramente l'anti-manga per eccellenza: ha l'incredibile peculiarità di avere tutto quello che un manga non dovrebbe avere. Provo a riassumere in 5 punti il perché, a mio personale avviso, trovo sia un prodotto scadente.
Numero 5. I disegni. Non nel senso che siano brutti, anzi al contrario. Sono molto particolareggiati e gli sfondi molto curati. Ma sono una copia spudorata di Onepiece. Chi non si è accorto che Natsu è Rufy con la parrucca rosa? Un conto è ispirarsi, un conto è copiare. Ma esistono i diritti d'autore in Giappone?
Numero 4. La magia. È un manga basato sulla magia e, almeno fin dove ho avuto la pazienza di leggere, non c'è una vignetta, UNA, in cui dica il perché c'è la magia, da dove viene, perché alcuni ce l'hanno e alcuni no: questione di tempo? Spero per il lettore.
Numero 3. Personaggi. In una intervista ho letto che Mashima non si reputava molto bravo nella storia e che quindi si sarebbe concentrato sulla caratterizzazione dei personaggi. Meno male si è concentrato. Il "nocciolo duro della gilda" è quanto di più stereotipato si possa leggere in un manga: protagonista per lo più idiota al 99 per cento del tempo e nel restante un per cento si concentra e sferra il colpo vincente. Amichetto che fa finta di essere nemico ma poi si vogliono bene. Protagoniste femminili con tette incredibilmente grandi, inquadrate in pose erotiche; animaletto da compagnia totalmente inutile. Ovviamente il resto della gilda serve solo a narrare lo scontro tra il "nocciolo duro" e i cattivoni.
Numero 2. Cattivoni. La prima regola fondamentale di un manga, come si legge anche in Bakuman, è che il cattivo deve avere lo stesso carisma del protagonista, se non addirittura superiore. In Fairy Tail sono per lo più gente devastata, disegnata in modo orribile, che una volta sconfitta si converte al bene (quanto odio questo cliché) e lacrime a gogo: esatto in Fairy Tail buoni, cattivi, perdenti, vincenti, maschi, femmine, cani, gatti piangono in continuazione. Anche io piangevo quando l'ho letto.
Numero 1. Tutto il resto. È stato difficile trovare il primo punto, anche perché le domande che mi pongo sono moltissime: questo manga è iniziato con le missioni, arriviamo dopo il primi 4 e 5 numeri che non ci sono più: ma come fanno a campare i personaggi? E poi l'insopportabile buonismo di fondo: nemici sconfitti con la forza dell'amore, dell'amicizia. In fine i combattimenti con il protagonista che tira il suo solito pugno chiamandolo ogni volta nei modi più fantasiosi. Sconsigliato.
Sono arrivato al numero 17 e non ho retto oltre. Li ho rivenduti in blocco. È veramente l'anti-manga per eccellenza: ha l'incredibile peculiarità di avere tutto quello che un manga non dovrebbe avere. Provo a riassumere in 5 punti il perché, a mio personale avviso, trovo sia un prodotto scadente.
Numero 5. I disegni. Non nel senso che siano brutti, anzi al contrario. Sono molto particolareggiati e gli sfondi molto curati. Ma sono una copia spudorata di Onepiece. Chi non si è accorto che Natsu è Rufy con la parrucca rosa? Un conto è ispirarsi, un conto è copiare. Ma esistono i diritti d'autore in Giappone?
Numero 4. La magia. È un manga basato sulla magia e, almeno fin dove ho avuto la pazienza di leggere, non c'è una vignetta, UNA, in cui dica il perché c'è la magia, da dove viene, perché alcuni ce l'hanno e alcuni no: questione di tempo? Spero per il lettore.
Numero 3. Personaggi. In una intervista ho letto che Mashima non si reputava molto bravo nella storia e che quindi si sarebbe concentrato sulla caratterizzazione dei personaggi. Meno male si è concentrato. Il "nocciolo duro della gilda" è quanto di più stereotipato si possa leggere in un manga: protagonista per lo più idiota al 99 per cento del tempo e nel restante un per cento si concentra e sferra il colpo vincente. Amichetto che fa finta di essere nemico ma poi si vogliono bene. Protagoniste femminili con tette incredibilmente grandi, inquadrate in pose erotiche; animaletto da compagnia totalmente inutile. Ovviamente il resto della gilda serve solo a narrare lo scontro tra il "nocciolo duro" e i cattivoni.
Numero 2. Cattivoni. La prima regola fondamentale di un manga, come si legge anche in Bakuman, è che il cattivo deve avere lo stesso carisma del protagonista, se non addirittura superiore. In Fairy Tail sono per lo più gente devastata, disegnata in modo orribile, che una volta sconfitta si converte al bene (quanto odio questo cliché) e lacrime a gogo: esatto in Fairy Tail buoni, cattivi, perdenti, vincenti, maschi, femmine, cani, gatti piangono in continuazione. Anche io piangevo quando l'ho letto.
Numero 1. Tutto il resto. È stato difficile trovare il primo punto, anche perché le domande che mi pongo sono moltissime: questo manga è iniziato con le missioni, arriviamo dopo il primi 4 e 5 numeri che non ci sono più: ma come fanno a campare i personaggi? E poi l'insopportabile buonismo di fondo: nemici sconfitti con la forza dell'amore, dell'amicizia. In fine i combattimenti con il protagonista che tira il suo solito pugno chiamandolo ogni volta nei modi più fantasiosi. Sconsigliato.
Fairy Tale, una buona trama avvicinata a personaggi e disegni sul limitare della sufficienza.
Nel mondo di questo manga vi sono delle gilde, istituzioni che radunano potenti maghi, i quali svolgono svariate missioni per guadagnarsi da vivere. Protagonista della nostra storia è Natsu, un mago che usa un potere molto particolare, può usare le fiamme a suo piacimento. Il giovane sta cercando Igneel, il suo maestro, ovvero un drago. Natsu fa parte di Fairy Tail: una delle gilde più forti in assoluto. Lucy invece è una ragazza di ricca famiglia che sogna di entrare a far parte della super-gilda, e l'incontro con Natsu non le permetterà solo di realizzare il suo desiderio, ma la catapulterà in una marea di avventure.
Questa trama mi era abbastanza piaciuta ma tutto è crollato quando ho saputo chi era l'autore: Mashima. Questo individuo è riuscito a trasformare quello che avrebbe potuto essere un manga pieno di sanguinosi combattimenti per la supremazia della gilda in un'opera dove un gruppo di spensierati amici vive molte avventure dimostrando giorno dopo giorno di essere diventati più forti. Ok, mi sono detto, lo sviluppo della trama non è proprio come me la aspettavo però, almeno credo, che i disegni saranno belli. False speranze. Il tratto è brutto e troppo semplice, lo stile di disegno è chiaramente copiato da quello di Oda e i personaggi non sono affatto accattivanti.
Tutto questo nell'insieme forma un opera che con il tempo fa perdere interesse al lettore distruggendo ogni minima aspettativa. Persino io, che quando vado oltre i 5 numeri non fermo mai una serie, ho interrotto Fairy Tail per la ripetitività e perché Natsu vince solo ed esclusivamente per colpi di culo.
L'opera a mio avviso non merita affatto l'acquisto, ma devo effettivamente riconoscere che nei primi numeri la storia è abbastanza avvincente e poi ho dato un'occhiata agli ultimi numeri e mi sembra che ci sia stato un certo miglioramento nei disegni.
Storia: 6
Disegni: 4
Personaggi: 5
Combattimenti: 6
La media sarebbe circa un cinque, ma visti gli ultimi miglioramenti conferisco un 6 sperando che la trama abbia un buon punto di svolta.
Nel mondo di questo manga vi sono delle gilde, istituzioni che radunano potenti maghi, i quali svolgono svariate missioni per guadagnarsi da vivere. Protagonista della nostra storia è Natsu, un mago che usa un potere molto particolare, può usare le fiamme a suo piacimento. Il giovane sta cercando Igneel, il suo maestro, ovvero un drago. Natsu fa parte di Fairy Tail: una delle gilde più forti in assoluto. Lucy invece è una ragazza di ricca famiglia che sogna di entrare a far parte della super-gilda, e l'incontro con Natsu non le permetterà solo di realizzare il suo desiderio, ma la catapulterà in una marea di avventure.
Questa trama mi era abbastanza piaciuta ma tutto è crollato quando ho saputo chi era l'autore: Mashima. Questo individuo è riuscito a trasformare quello che avrebbe potuto essere un manga pieno di sanguinosi combattimenti per la supremazia della gilda in un'opera dove un gruppo di spensierati amici vive molte avventure dimostrando giorno dopo giorno di essere diventati più forti. Ok, mi sono detto, lo sviluppo della trama non è proprio come me la aspettavo però, almeno credo, che i disegni saranno belli. False speranze. Il tratto è brutto e troppo semplice, lo stile di disegno è chiaramente copiato da quello di Oda e i personaggi non sono affatto accattivanti.
Tutto questo nell'insieme forma un opera che con il tempo fa perdere interesse al lettore distruggendo ogni minima aspettativa. Persino io, che quando vado oltre i 5 numeri non fermo mai una serie, ho interrotto Fairy Tail per la ripetitività e perché Natsu vince solo ed esclusivamente per colpi di culo.
L'opera a mio avviso non merita affatto l'acquisto, ma devo effettivamente riconoscere che nei primi numeri la storia è abbastanza avvincente e poi ho dato un'occhiata agli ultimi numeri e mi sembra che ci sia stato un certo miglioramento nei disegni.
Storia: 6
Disegni: 4
Personaggi: 5
Combattimenti: 6
La media sarebbe circa un cinque, ma visti gli ultimi miglioramenti conferisco un 6 sperando che la trama abbia un buon punto di svolta.
Fairy Tail è un manga che inizialmente sembra avere buone potenzialità.
Una ragazza di belle speranze, proveniente da una famiglia ricca sfondata, decide di intraprendere un viaggio faticoso per diventare una maga potente o popolare. Un personaggio un po' alla James del Team Rocket per così dire. Incontra Natsu, un altro giovane mago con il suo amico fidato Happy, che l'aiutano a scoprire il mondo dei maghi.
La storia comincia subito con la consapevolezza di un mistero di rilievo che intriga subito il lettore. In un mondo popolato di gilde, maghi e strane creature sono scomparsi di punto in bianco i draghi. Tutti nello stesso momento.
Sarebbe un ottimo inizio e un ottimo movente per continuare la storia se non fosse per il fatto che dopo 20 volumi dei draghi non si vede l'ombra. Però, dopo tutto l'ambaradan di risse, lotte e scontri, finalmente sembra esserci una svolta: i protagonisti si dirigono verso il mondo da cui proviene Happy per risolvere il mistero della sparizione dei loro amici. Ciò porta a sperare che il mistero che dura da ormai 20 volumi possa venir risolto a breve.
A parte, dunque, questo frullato di cliché che si protrae all'inverosimile, trovo che sia un manga abbastanza carino, sufficiente a distrarsi e a rilassarsi senza troppi sforzi e con qualche gag esilarante.
Per chi è a conoscenza di Monster Hunter o Rave, Fairy Tail risulterà al quanto monotono per via della particolarità dell'autore di inserire sempre gli stessi elementi quali gilde, viaggi e altre sorte di personali cliché. Per chi non avesse mai letto gli altri manga dell'autore, Fairy Tail risulterà piacevole e interessante.
I disegni sono abbastanza semplici, nel senso che non richiedono particolare attenzione all'osservazione del dettaglio. Inoltre le gag risultano molto più comiche e divertenti, ma non sono nemmeno troppo infantili dal punto di vista esecutivo e figurativo.
I personaggi sono ben caratterizzati e offrono dialoghi e situazioni differenti tra ogni personaggio.
In conclusione Fairy Tail è un manga per chi non è alla ricerca della perfezione, del dettaglio, ma anche per chi non desidera trovare davanti agli occhi qualche operetta di poco conto. È una trama che si dirama in molte storie che intrattengono il lettore nell'attesa di risolvere il dilemma più grande. Oltretutto il semplice lettore impara a conoscere i personaggi e ad immaginare il loro comportamento nelle determinate situazioni. Un po' come a volerlo preparare per il punto finale.
Consigliato a chi non è troppo pretenzioso, a chi non vuole impegnarsi troppo ma esser coinvolto ugualmente nella storia.
Una ragazza di belle speranze, proveniente da una famiglia ricca sfondata, decide di intraprendere un viaggio faticoso per diventare una maga potente o popolare. Un personaggio un po' alla James del Team Rocket per così dire. Incontra Natsu, un altro giovane mago con il suo amico fidato Happy, che l'aiutano a scoprire il mondo dei maghi.
La storia comincia subito con la consapevolezza di un mistero di rilievo che intriga subito il lettore. In un mondo popolato di gilde, maghi e strane creature sono scomparsi di punto in bianco i draghi. Tutti nello stesso momento.
Sarebbe un ottimo inizio e un ottimo movente per continuare la storia se non fosse per il fatto che dopo 20 volumi dei draghi non si vede l'ombra. Però, dopo tutto l'ambaradan di risse, lotte e scontri, finalmente sembra esserci una svolta: i protagonisti si dirigono verso il mondo da cui proviene Happy per risolvere il mistero della sparizione dei loro amici. Ciò porta a sperare che il mistero che dura da ormai 20 volumi possa venir risolto a breve.
A parte, dunque, questo frullato di cliché che si protrae all'inverosimile, trovo che sia un manga abbastanza carino, sufficiente a distrarsi e a rilassarsi senza troppi sforzi e con qualche gag esilarante.
Per chi è a conoscenza di Monster Hunter o Rave, Fairy Tail risulterà al quanto monotono per via della particolarità dell'autore di inserire sempre gli stessi elementi quali gilde, viaggi e altre sorte di personali cliché. Per chi non avesse mai letto gli altri manga dell'autore, Fairy Tail risulterà piacevole e interessante.
I disegni sono abbastanza semplici, nel senso che non richiedono particolare attenzione all'osservazione del dettaglio. Inoltre le gag risultano molto più comiche e divertenti, ma non sono nemmeno troppo infantili dal punto di vista esecutivo e figurativo.
I personaggi sono ben caratterizzati e offrono dialoghi e situazioni differenti tra ogni personaggio.
In conclusione Fairy Tail è un manga per chi non è alla ricerca della perfezione, del dettaglio, ma anche per chi non desidera trovare davanti agli occhi qualche operetta di poco conto. È una trama che si dirama in molte storie che intrattengono il lettore nell'attesa di risolvere il dilemma più grande. Oltretutto il semplice lettore impara a conoscere i personaggi e ad immaginare il loro comportamento nelle determinate situazioni. Un po' come a volerlo preparare per il punto finale.
Consigliato a chi non è troppo pretenzioso, a chi non vuole impegnarsi troppo ma esser coinvolto ugualmente nella storia.
Cos'è Fairy Tail? Per un giocatore di D&D è assurdo, per un lettore di manga navigato un brutto shonen e per un neofita un ottimo prodotto.
FT è uno shonen di ambientazione fantasy in cui purtroppo - e scrivo purtroppo perché l'idea di partenza era buona - l'unica cosa che rientra nei canoni del fantasy è la presenza di gilde di "maghi"; tutto il resto è una brutta distorsione giapponese del fantasy, un mondo che è una commistione di epoche storiche senza criterio e un uso della magia che non risponde a nessuna logica classica. I poteri dei maghi di questo mondo sono molto più simili ai frutti del diavolo di One Piece, non esiste infatti un mago nell'accezione classica del termine, ovvero persone dotate di poteri particolari - chi il fuoco, chi il ghiaccio, chi evoca armature che garantiscono un power-up in battaglia, chi il fulmine, chi manipola il metallo, chi il tempo ecc - e sono in grado di usare solo quel tipo di potere, per cui potete ben capire che FT sta al fantasy come Moccia sta a Tolkien.
La trama... Mmm, ci sarebbe una vera e propria trama di fondo che pero non è ancora partita, ossia dal mondo sono spariti i draghi e nessuno sa il perché, tocca ad umani addestrati dai draghi stessi, i dragon slayer (WTF? Viva il controsenso nel nome!), come il protagonista scoprirlo. Questo arco narrativo non è ancora partito perché al momento ci sono stati solo archi filler - alcuni carini, altri illeggibili - con protagonista il dragon slayer in questione e altri membri della gilda di cui fa parte, Fairy Tail appunto. Voi vi chiederete: "Quasi 30 numeri e la storia di fondo non è ancora partita, com'è possibile?". Eh, me lo chiedo pure io visto la totale inconcludenza e bruttura di almeno metà delle saghe edite finora, una su tutte quella del mondo parallelo.
Altro punto dolente, i combattimenti tutti sono condotti allo stesso modo: arrivano i buoni, vengono gonfiati di botte, poi al grido di battaglia "noi siamo maghi di FT la gilda dell'Ammmoree e siamo tutti amici" si rialzano e sconfiggono il bastardone di turno, SEMPRE con il combattimento contro il boss di turno che tocca al protagonista, anche se nella gilda ci sono "maghi" ben più forti di lui. I combattimenti poi sono mooooolto vari, quasi tutti i cosiddetti maghi si prendono a cazzotti sfruttando i loro frutti del diavolo... ah pardon, poteri magici. Strategie? Attacchi a distanza? Sciami di meteore? Ma chissene, a noi "maghi" ultrapalestrati piace fare a cazzotti e finire conciati peggio di un guerriero con una spada di legno in mezzo ad un esercito di troll.
L'introspezione e il background dei personaggi principali ci sono; in alcuni casi, Erza ad esempio, sono buoni, in altri (vedi Lucy) pessimi.
In conclusione, se avete qualche anno di esperienza alle spalle con i manga e cercate una lettura non impegnata, uno shonen con delle sane botte ma anche una buona trama, qualche gag e dei bei personaggi Fairy Tail non fa per voi, dirottate la vostra attenzione su ad esempio One Piece o HSD Kenichi; se siete amanti del fantasy evitate questo manga come la peste, mentre se siete neofiti al vostro primo shonen potrebbe piacervi e più in là, confrontandolo con altre opere da voi lette, vi servirà come metro di paragone per quello che non deve essere un buon shonen. Prodotto altamente sconsigliato dai 16 anni in su.
FT è uno shonen di ambientazione fantasy in cui purtroppo - e scrivo purtroppo perché l'idea di partenza era buona - l'unica cosa che rientra nei canoni del fantasy è la presenza di gilde di "maghi"; tutto il resto è una brutta distorsione giapponese del fantasy, un mondo che è una commistione di epoche storiche senza criterio e un uso della magia che non risponde a nessuna logica classica. I poteri dei maghi di questo mondo sono molto più simili ai frutti del diavolo di One Piece, non esiste infatti un mago nell'accezione classica del termine, ovvero persone dotate di poteri particolari - chi il fuoco, chi il ghiaccio, chi evoca armature che garantiscono un power-up in battaglia, chi il fulmine, chi manipola il metallo, chi il tempo ecc - e sono in grado di usare solo quel tipo di potere, per cui potete ben capire che FT sta al fantasy come Moccia sta a Tolkien.
La trama... Mmm, ci sarebbe una vera e propria trama di fondo che pero non è ancora partita, ossia dal mondo sono spariti i draghi e nessuno sa il perché, tocca ad umani addestrati dai draghi stessi, i dragon slayer (WTF? Viva il controsenso nel nome!), come il protagonista scoprirlo. Questo arco narrativo non è ancora partito perché al momento ci sono stati solo archi filler - alcuni carini, altri illeggibili - con protagonista il dragon slayer in questione e altri membri della gilda di cui fa parte, Fairy Tail appunto. Voi vi chiederete: "Quasi 30 numeri e la storia di fondo non è ancora partita, com'è possibile?". Eh, me lo chiedo pure io visto la totale inconcludenza e bruttura di almeno metà delle saghe edite finora, una su tutte quella del mondo parallelo.
Altro punto dolente, i combattimenti tutti sono condotti allo stesso modo: arrivano i buoni, vengono gonfiati di botte, poi al grido di battaglia "noi siamo maghi di FT la gilda dell'Ammmoree e siamo tutti amici" si rialzano e sconfiggono il bastardone di turno, SEMPRE con il combattimento contro il boss di turno che tocca al protagonista, anche se nella gilda ci sono "maghi" ben più forti di lui. I combattimenti poi sono mooooolto vari, quasi tutti i cosiddetti maghi si prendono a cazzotti sfruttando i loro frutti del diavolo... ah pardon, poteri magici. Strategie? Attacchi a distanza? Sciami di meteore? Ma chissene, a noi "maghi" ultrapalestrati piace fare a cazzotti e finire conciati peggio di un guerriero con una spada di legno in mezzo ad un esercito di troll.
L'introspezione e il background dei personaggi principali ci sono; in alcuni casi, Erza ad esempio, sono buoni, in altri (vedi Lucy) pessimi.
In conclusione, se avete qualche anno di esperienza alle spalle con i manga e cercate una lettura non impegnata, uno shonen con delle sane botte ma anche una buona trama, qualche gag e dei bei personaggi Fairy Tail non fa per voi, dirottate la vostra attenzione su ad esempio One Piece o HSD Kenichi; se siete amanti del fantasy evitate questo manga come la peste, mentre se siete neofiti al vostro primo shonen potrebbe piacervi e più in là, confrontandolo con altre opere da voi lette, vi servirà come metro di paragone per quello che non deve essere un buon shonen. Prodotto altamente sconsigliato dai 16 anni in su.
Fairy Tail è un manga che mi ha impressionato e colpito all'istante e l'ho trovato per puro caso. Un manga con i maghi non l'avevo mai visto e sinceramente lo trovo molto bello. La storia è venuta su piano piano diventando sempre più avvincente, disegni che stanno perfettamente agli scenari fantasy e ai personaggi. I personaggi sono simpatici e divertenti e hanno tutti un loro stile completamente diverso dagli altri. Comunque volevo citare una cosa: qui vi è stato richiesto di giudicare Fairy Tail non Rave (primo manga di Mashima per chi non lo sapesse); potranno essere simili nei nomi, stesso personaggio disegnato, le ragazze che portano la quinta ecc. sono cose che si enunciano solo perché non sapete cosa scrivere, e quelli sono solo i vostri gusti che odiate nel manga, non è la vera recensione di Fairy Tail. Fairy Tail è Fairy Tail, Rave è Rave punto. Questo manga lo consiglio a tutti i ragazzi appassionati di fantasy o anche a chi non lo è, vedrete che non vi deluderà.
Partiamo subito precisando che questo manga mi piace soprattutto perché è uno dei primi che ho letto e quindi ci sono molto affezionato. La storia in sé non esiste, praticamente è una serie di varie avventure che vedono come protagonisti i soliti 4-5 amici: Natsu, Grey, la tettona Lucy, la sexy e forte Elsa e il gattino blu Happy. C'è però da dire che le saghe sono molto varie, passano da una guerra tra gilde (per chi non lo sapesse le gilde sono gruppi di maghi che svolgono missioni per il concilio magico) alle esplorazioni di mondi paralleli. La serie presenta naturalmente i soliti combattimenti che trovo un po' scontati ma fighi, ed un' irresistibile vena comica che è spesso presente. Il disegno lo può capire chiunque che è molto simile a One Piece, anche se più pulito ed un po' più dettagliato come si può vedere nelle armature di Elsa; i personaggi sono abbastanza caratterizzati, soprattutto Natsu ed Elsa visto che degli altri componenti della gilda si sa poco esclusi i cinque protagonisti. Unica vera pecca è quindi il disegno e forse la scontatezza presente nei combattimenti e nei finali delle saghe, ma nonostante tutto secondo me Fairy Tail rimane un buon manga, ricco di momenti comici e spettacolari.
Hiro Mashima dopo il discreto successo che ebbe con Rave (che non ho letto) si è cimentato in un altro battle shonen, ovvero Fairy Tail.
La storia inizia con Lucy, protagonista femminile del manga che ha il potere di aprire portali tramite delle chiavi e così evocare cosiddetti spiriti stellari. Come ogni ragazza adolescente Lucy ha il suo sogno: vorrebbe entrare nella Gilda di Fairy Tail visto che in tale posto risiedono i maghi più potenti. Dopo una mini avventura iniziale, grazie a Happy (gatto volante) e Nastu (membro e mago di Fairy Tail) riesce ad avere il calcio nel sedere per riuscire ad entrare nella Gilda. Da questo momento iniziano una serie di avventure e missioni tutte da affrontare e portare a termine, a conclusione delle quali si riceve un compenso. Più missioni si fanno e tanto più difficili esse sono più ci si avvicina alle missioni del piano superiore, considerate quelle più difficili (e più retribuite) e quindi affidate ai maghi più potenti della Gilda.
Come avete capito la trama è composta da saghe auto-conclusive, un modo di fare un manga piuttosto semplice ma ormai quasi in disuso, inoltre non vi è presente uno scopo o un obbiettivo da parte dei protagonisti ben preciso come in altri manga strutturati in tal maniera, come in OP dove vi è la ricerca del tesoro o in DC dove vi è la ricerca degli uomini in nero. Questo quindi non aiuta alla storia poiché essa potrebbe svilupparsi in un miriade di avventure infinite prive di uno scopo portante. Si poteva accettare questo modo di gestire la trama fino all'inizio del millennio, però cavolo, nel 2006 no, visto che come ho detto in precedenza non vi è una trama principale. In pratica sono una serie di saghe slegate da loro e l'unica cosa che le accomuna sono i personaggi e basta, un canovaccio insomma.
Allora c'è da chiedersi perché FT è diventato un manga di successo tanto da poter creare noie a Bleach e Naruto a livello di vendite e sopratutto perché è idolatrato immeritatamente, beh analizziamo due cose:
- Il FANSERVICE, per tal scopo Mashima ha creato un vasto assortimento di ragazze tutte con belle forme e una quinta. Ora se esso venisse usato di tanto in tanto ok, non avrei niente da ridire, un po' di fanservice non fa mai male e mi piace anche, e oggettivamente parlando serve anche a creare scene comiche o interesse verso il manga per attirare un po' di utenza; però casso, se deve diventare il perno della storia non sta bene! Il personaggio di Lucy non ha alcun senso in questo manga se non mostrare le sue forme, infatti la troviamo sempre con vestiti succinti o reggiseni, e se Mashima non le ha messo il vestito adatto ci pensa Taurus (uno dei suoi spiriti stellari), che da pervertito e maniaco che è non pensa ad altro che svestire la sua padrona ogni volta che compare. No ragazzi, così non va proprio a sto punto leggo un hentai faccio prima.
- I COMBATTIMENTI, al giorno d'oggi se fai un manga di combattimenti è assicurata un po' di notorietà, ok bene ma almeno che si svolgano in modo credibile! Se chiedessimo a Mashima cos'è la coerenza lui risponderebbe
"La cosa?!" Nei combattimenti non vi è alcuna coerenza, uno dei personaggi più emblematici è Nastu, in tutti i combattimenti che fa la prima volta le prende malamente la seconda volta owna malamente il nemico così, creando sempre più fuoco dal nulla; anche se sta per crepare o è pesantemente ferito o insanguinato batte quel cavolo di nemico sempre con quel cacchio di pugno infuocato, ok va bene 2-3 volte e poi basta! Invece ogni combattimento è così, power-up dal nulla e nemico K.O. D'accordo le forzature che ci possono stare, infatti gli unici manga dove i combattimenti sono fatti per bene senza power-up insensati e tutto sono solo HxH e FMA, non chiedevo la perfezione solo un po' di coerenza o un minimo di strategia (scomparsa completamente se c'era dopo il combattimento con il tizio del flauto).
Ecco perché FT va avanti e vende: grazie al mix di fanservice che fa impazzire i maschi (Lucy) e arrapare le ragazze (Nastu e Grey) e Power-up insensati, non per via dell'ambientazione o del paesaggio che serve solo da contorno delle vicende e non è funzionale all'azione. I personaggi di Nastu e Grey potevano essere molto interessanti ed invece si sono rivelati senza spina dorsale e privi di un minimo di carisma, Lucy poteva essere un buon personaggio, di rado i personaggi femminili nei battle shonen hanno grande importanza e lei che è la coprotagonista poteva avere un maggiore spessore psicologico ed invece... fanservice! Mashima non ha pensato ad un altro uso di lei. Il resto dei personaggi sono una marmaglia di personaggi stereotipati e stra-abusati e mezze calzette che dicono una cosa e dopo 2 minuti ne fanno un'altra, coerenti con loro stessi insomma. Emblematico è il vecchietto capo di FT nel volume 6-7 che cambia decisione in 2 secondi, proprio adatto a fare il capo. L'unico personaggio buono è Elsa, non so come Mashima lo abbia creata ma è totalmente sprecato in un manga del genere.
Parliamo un po' di Elsa visto che oggettivamente è il miglior personaggio di FT (nonché anche il mio preferito): in un mare di imbecilli ed idioti lei è l'unica che emerge, anche perché è l'unica che usi un po' di
strategia nelle battaglie oltre ad essere una bestia, peccato che Mashima con il power-up dell'armatura cerca di rovinare anche il suo unico personaggio buono tentando di farla scadere come gli altri, insomma una ragazza fredda, affascinante e stilosa che forse stonava un po' con l'atmosfera che era allegra e spensierata; insomma era quella che dava un po' di pepe e serietà al manga con quel suo sguardo glaciale come se volesse dire "state zitti o vi faccio secchi", un ottimo elemento e non a caso ho apprezzato particolarmente il suo flashback, ed infatti ho interrotto lì il manga proprio per poter dire che anche un manga penoso può avere il suo memento decente, peccato che sentendo ciò mi è stato riferito Mashima l'abbia messa a fare il ruolo di cameriera provocante in un maid caffè, come se di fanserice ce ne fosse stato troppo poco.
Capitolo disegni. La somgilianza con quelli di OP è lampante, l'autore non è capace di crearsi manco uno stile proprio, purtroppo - devo dire la verità - sono la nota positiva del manga e li trovo molto gradevoli, puliti e morbidi, superiori rispetto a quelli di Oda (ma qua sono preferenze personali), peccato che qualche volta pecchi negli scontri, come nella mega royal rumble nel volume 7 dove tutti si picchiano stile Wrestilng così tanto per fare rissa e non si capisce niente, comunque per me dovrebbe fare solo il disegnatore e lasciare la sceneggiatura ad un altro.
Insomma, fondamentalmente perchè Fairy tail potesse essere un buon manga Mashima ha introdotto la magia, un elemento non tanto usato nei manga a dire la verità (la magia pura però, escludendo raggi laser, onde energetiche e cose simili) e poteva dare un tocco di originalità ed invece niente, non ci viene spiegato un bel niente su di essa; la Gilda poteva esser meglio strutturata, vi erano un paio di personaggi come Mistoguy che potevano essere approfonditi, i flashback potevano essere un'arma in più per questo manga visto che essendoci, che ne so, un nuovo membro in una missione si poteva approfondire di più il suo passato, invece purtroppo tutti i flashback si assomigliano, tutti pieni di lacrime e stra copiati da Op. Già in Op molti annoiavano, ricopiandoli non fai altro che affossarmi il manga, però quello di Elsa mi è piaciuto un sacco perché Mashima non è riuscito a fare altrettanto con gli altri personaggi? Poi le Gilde, le varie alleanze e sotterfugi completamente omessi... Si poteva creare un ottimo manga, un qualcosa che ti lasciasse un significato o un qualcosa nel profondo del cuore, è questo che mi fa rabbia, le basi c'erano ma l'autore è stato stupido visto che non le ha sapute sfruttare. Non avrei scritto tutta sta pappardella se Mashima fosse stato un autore limitato, mi incacchio proprio perché avevi le capacità di fare un qualcosa di spettacolare, insomma credevo in lui e gli avevo dato fiducia (mal riposta però stando ai fatti).
Comunque per chi è alle prime esperienze con i manga e cerca un titolo divertente, allegro e con delle gag (anche se le ho trovate alquanto penose), del fanservice e delle mazzate senza volersi troppo scervellare, qualche scena un po' più violenta, se vi piacciono i flashback con il solito drammone e fiumi di lacrime ve lo consiglio perché è il manga che fa per voi, e non lasciatevi impressionare comunque dal mio 4 perché dovevo dire che Fairy Tail fa pena.
L'edizione è la solita proposta da Star Comcis, volumetto con 200 pagine circa al prezzo di 3.90 come Op e DC.
Per quanto mi riguarda l'ho droppato al volume 12 volutamente e prestato i miei volumi a mio cugino il quale sta continuando lui la collezione, magari un giorno quando ne avrò voglia e tempo vorrei riprenderlo per vedere se è migliorato o è rimasto la solita schifezza così da potergli aumentare il voto in caso di riscontro positivo. Beh, con questo vi saluto ragazzi e buona lettura.
La storia inizia con Lucy, protagonista femminile del manga che ha il potere di aprire portali tramite delle chiavi e così evocare cosiddetti spiriti stellari. Come ogni ragazza adolescente Lucy ha il suo sogno: vorrebbe entrare nella Gilda di Fairy Tail visto che in tale posto risiedono i maghi più potenti. Dopo una mini avventura iniziale, grazie a Happy (gatto volante) e Nastu (membro e mago di Fairy Tail) riesce ad avere il calcio nel sedere per riuscire ad entrare nella Gilda. Da questo momento iniziano una serie di avventure e missioni tutte da affrontare e portare a termine, a conclusione delle quali si riceve un compenso. Più missioni si fanno e tanto più difficili esse sono più ci si avvicina alle missioni del piano superiore, considerate quelle più difficili (e più retribuite) e quindi affidate ai maghi più potenti della Gilda.
Come avete capito la trama è composta da saghe auto-conclusive, un modo di fare un manga piuttosto semplice ma ormai quasi in disuso, inoltre non vi è presente uno scopo o un obbiettivo da parte dei protagonisti ben preciso come in altri manga strutturati in tal maniera, come in OP dove vi è la ricerca del tesoro o in DC dove vi è la ricerca degli uomini in nero. Questo quindi non aiuta alla storia poiché essa potrebbe svilupparsi in un miriade di avventure infinite prive di uno scopo portante. Si poteva accettare questo modo di gestire la trama fino all'inizio del millennio, però cavolo, nel 2006 no, visto che come ho detto in precedenza non vi è una trama principale. In pratica sono una serie di saghe slegate da loro e l'unica cosa che le accomuna sono i personaggi e basta, un canovaccio insomma.
Allora c'è da chiedersi perché FT è diventato un manga di successo tanto da poter creare noie a Bleach e Naruto a livello di vendite e sopratutto perché è idolatrato immeritatamente, beh analizziamo due cose:
- Il FANSERVICE, per tal scopo Mashima ha creato un vasto assortimento di ragazze tutte con belle forme e una quinta. Ora se esso venisse usato di tanto in tanto ok, non avrei niente da ridire, un po' di fanservice non fa mai male e mi piace anche, e oggettivamente parlando serve anche a creare scene comiche o interesse verso il manga per attirare un po' di utenza; però casso, se deve diventare il perno della storia non sta bene! Il personaggio di Lucy non ha alcun senso in questo manga se non mostrare le sue forme, infatti la troviamo sempre con vestiti succinti o reggiseni, e se Mashima non le ha messo il vestito adatto ci pensa Taurus (uno dei suoi spiriti stellari), che da pervertito e maniaco che è non pensa ad altro che svestire la sua padrona ogni volta che compare. No ragazzi, così non va proprio a sto punto leggo un hentai faccio prima.
- I COMBATTIMENTI, al giorno d'oggi se fai un manga di combattimenti è assicurata un po' di notorietà, ok bene ma almeno che si svolgano in modo credibile! Se chiedessimo a Mashima cos'è la coerenza lui risponderebbe
"La cosa?!" Nei combattimenti non vi è alcuna coerenza, uno dei personaggi più emblematici è Nastu, in tutti i combattimenti che fa la prima volta le prende malamente la seconda volta owna malamente il nemico così, creando sempre più fuoco dal nulla; anche se sta per crepare o è pesantemente ferito o insanguinato batte quel cavolo di nemico sempre con quel cacchio di pugno infuocato, ok va bene 2-3 volte e poi basta! Invece ogni combattimento è così, power-up dal nulla e nemico K.O. D'accordo le forzature che ci possono stare, infatti gli unici manga dove i combattimenti sono fatti per bene senza power-up insensati e tutto sono solo HxH e FMA, non chiedevo la perfezione solo un po' di coerenza o un minimo di strategia (scomparsa completamente se c'era dopo il combattimento con il tizio del flauto).
Ecco perché FT va avanti e vende: grazie al mix di fanservice che fa impazzire i maschi (Lucy) e arrapare le ragazze (Nastu e Grey) e Power-up insensati, non per via dell'ambientazione o del paesaggio che serve solo da contorno delle vicende e non è funzionale all'azione. I personaggi di Nastu e Grey potevano essere molto interessanti ed invece si sono rivelati senza spina dorsale e privi di un minimo di carisma, Lucy poteva essere un buon personaggio, di rado i personaggi femminili nei battle shonen hanno grande importanza e lei che è la coprotagonista poteva avere un maggiore spessore psicologico ed invece... fanservice! Mashima non ha pensato ad un altro uso di lei. Il resto dei personaggi sono una marmaglia di personaggi stereotipati e stra-abusati e mezze calzette che dicono una cosa e dopo 2 minuti ne fanno un'altra, coerenti con loro stessi insomma. Emblematico è il vecchietto capo di FT nel volume 6-7 che cambia decisione in 2 secondi, proprio adatto a fare il capo. L'unico personaggio buono è Elsa, non so come Mashima lo abbia creata ma è totalmente sprecato in un manga del genere.
Parliamo un po' di Elsa visto che oggettivamente è il miglior personaggio di FT (nonché anche il mio preferito): in un mare di imbecilli ed idioti lei è l'unica che emerge, anche perché è l'unica che usi un po' di
strategia nelle battaglie oltre ad essere una bestia, peccato che Mashima con il power-up dell'armatura cerca di rovinare anche il suo unico personaggio buono tentando di farla scadere come gli altri, insomma una ragazza fredda, affascinante e stilosa che forse stonava un po' con l'atmosfera che era allegra e spensierata; insomma era quella che dava un po' di pepe e serietà al manga con quel suo sguardo glaciale come se volesse dire "state zitti o vi faccio secchi", un ottimo elemento e non a caso ho apprezzato particolarmente il suo flashback, ed infatti ho interrotto lì il manga proprio per poter dire che anche un manga penoso può avere il suo memento decente, peccato che sentendo ciò mi è stato riferito Mashima l'abbia messa a fare il ruolo di cameriera provocante in un maid caffè, come se di fanserice ce ne fosse stato troppo poco.
Capitolo disegni. La somgilianza con quelli di OP è lampante, l'autore non è capace di crearsi manco uno stile proprio, purtroppo - devo dire la verità - sono la nota positiva del manga e li trovo molto gradevoli, puliti e morbidi, superiori rispetto a quelli di Oda (ma qua sono preferenze personali), peccato che qualche volta pecchi negli scontri, come nella mega royal rumble nel volume 7 dove tutti si picchiano stile Wrestilng così tanto per fare rissa e non si capisce niente, comunque per me dovrebbe fare solo il disegnatore e lasciare la sceneggiatura ad un altro.
Insomma, fondamentalmente perchè Fairy tail potesse essere un buon manga Mashima ha introdotto la magia, un elemento non tanto usato nei manga a dire la verità (la magia pura però, escludendo raggi laser, onde energetiche e cose simili) e poteva dare un tocco di originalità ed invece niente, non ci viene spiegato un bel niente su di essa; la Gilda poteva esser meglio strutturata, vi erano un paio di personaggi come Mistoguy che potevano essere approfonditi, i flashback potevano essere un'arma in più per questo manga visto che essendoci, che ne so, un nuovo membro in una missione si poteva approfondire di più il suo passato, invece purtroppo tutti i flashback si assomigliano, tutti pieni di lacrime e stra copiati da Op. Già in Op molti annoiavano, ricopiandoli non fai altro che affossarmi il manga, però quello di Elsa mi è piaciuto un sacco perché Mashima non è riuscito a fare altrettanto con gli altri personaggi? Poi le Gilde, le varie alleanze e sotterfugi completamente omessi... Si poteva creare un ottimo manga, un qualcosa che ti lasciasse un significato o un qualcosa nel profondo del cuore, è questo che mi fa rabbia, le basi c'erano ma l'autore è stato stupido visto che non le ha sapute sfruttare. Non avrei scritto tutta sta pappardella se Mashima fosse stato un autore limitato, mi incacchio proprio perché avevi le capacità di fare un qualcosa di spettacolare, insomma credevo in lui e gli avevo dato fiducia (mal riposta però stando ai fatti).
Comunque per chi è alle prime esperienze con i manga e cerca un titolo divertente, allegro e con delle gag (anche se le ho trovate alquanto penose), del fanservice e delle mazzate senza volersi troppo scervellare, qualche scena un po' più violenta, se vi piacciono i flashback con il solito drammone e fiumi di lacrime ve lo consiglio perché è il manga che fa per voi, e non lasciatevi impressionare comunque dal mio 4 perché dovevo dire che Fairy Tail fa pena.
L'edizione è la solita proposta da Star Comcis, volumetto con 200 pagine circa al prezzo di 3.90 come Op e DC.
Per quanto mi riguarda l'ho droppato al volume 12 volutamente e prestato i miei volumi a mio cugino il quale sta continuando lui la collezione, magari un giorno quando ne avrò voglia e tempo vorrei riprenderlo per vedere se è migliorato o è rimasto la solita schifezza così da potergli aumentare il voto in caso di riscontro positivo. Beh, con questo vi saluto ragazzi e buona lettura.
Iniziai a leggere Fairy Tail dalla prima pubblicazione della Star Comics, quando avevo circa 12-13 anni. Ai tempi mi piacque veramente tanto, amavo vedere Natsu, Gray e gli altri che le davano di santa ragione ai nemici e apprezzavo molto l'ambientazione. Con il passare del tempo però quest'opera ha perso di entusiasmo. A parer mio ogni saga è stata meno originale di quella prima e ha causato una mia diminuzione di interesse verso questo manga. Da opera che mettevo come seconda o terza, dopo JoJo e One Piece, è diventata un'opera mediocre. Chi è che non può dire che nell'ultima saga appena iniziata non si noti la mancanza di idee di Mashima? Poi non parliamo dei combattimenti: il nemico super forte riduce Natsu un colabrodo e dopo un picco di eroismo quest'ultimo batte il nemico con un pugno infuocato (e tutto questo si ripete per 20 maledetti volumi!)
Parliamo dei personaggi: non sono male caratterizzati, ognuno ha i suoi "pallini" e le sue particolarità, cosa molto positiva rispetto al resto. Anche i poteri magici usati da essi nei primi volumi possono sembrare fighi o ben congegnati ma con il passare dei capitoli diventano ripetitivi, quasi a cadere nel ridicolo. Un altro punto a favore potrebbero essere i colpi di scena, la narrazione è abbastanza incalzante - ma dopotutto è uno shonen, direi che è il minimo. Non penso che questo manga sia copiato da One Piece. Il disegno è molto simile è vero, semplice ma che rende davvero molto negli scontri, ma da Rave si è evoluto molto, come anche lo stile di Oda.
Personalmente sono rimasto deluso da quest'opera che all'inizio ha saputo emozionarmi e portarmi a comprare un altro volume, cosa che adesso non fa più. Il voto non è dei più bassi perché non mi sento di dare un 2 a un manga che in Giappone ha fatto il suo successo e comunque non si addice a un buon mangaka come Mashima. Comunque se volete leggervi un manga veramente bello di quest'ultimo lasciate stare questo e recuperatevi Rave, perché ne vale veramente la pena.
Parliamo dei personaggi: non sono male caratterizzati, ognuno ha i suoi "pallini" e le sue particolarità, cosa molto positiva rispetto al resto. Anche i poteri magici usati da essi nei primi volumi possono sembrare fighi o ben congegnati ma con il passare dei capitoli diventano ripetitivi, quasi a cadere nel ridicolo. Un altro punto a favore potrebbero essere i colpi di scena, la narrazione è abbastanza incalzante - ma dopotutto è uno shonen, direi che è il minimo. Non penso che questo manga sia copiato da One Piece. Il disegno è molto simile è vero, semplice ma che rende davvero molto negli scontri, ma da Rave si è evoluto molto, come anche lo stile di Oda.
Personalmente sono rimasto deluso da quest'opera che all'inizio ha saputo emozionarmi e portarmi a comprare un altro volume, cosa che adesso non fa più. Il voto non è dei più bassi perché non mi sento di dare un 2 a un manga che in Giappone ha fatto il suo successo e comunque non si addice a un buon mangaka come Mashima. Comunque se volete leggervi un manga veramente bello di quest'ultimo lasciate stare questo e recuperatevi Rave, perché ne vale veramente la pena.
Premettendo che sono un grandissimo appassionato di generi shonen, cercherò di essere più oggettivo possibile.
Fairy Tail è davvero pessimo. Leggevo FT con tantissimo entusiasmo, mi piaceva tantissimo l'idea di come era strutturato, i disegni, il "mistero" di Gerard e le possibilità che il manga stesso si dava, presentandosi con una trama molto "aperta" e disegni davvero ben fatti - almeno per il genere. Ebbene mi sono letteralmente ricreduto, è stata una delusione pazzesca.
Dalla grande avventura che doveva essere non è diventato altro che una serie di scazzottate, ma non quelle violente ed esasperanti, no, è la solita poltiglia dove il protagonista ne prende a morire, cose che dovrebbe essere proprio stecchito e stramazzato, poi per il motivo più banale del mondo (NOISIAMOQUELLIDIFAIRYTAIL) si alza e con un pugno del cavolo batte il nemico completamente illeso. E la cosa si ripete quasi sempre! È tutto un cliché.
Tralasciando questo (che davvero non si può tralasciare) la storia è frettolosissima: l'autore come arriva al punto di picco della storia decide di cambiare panorama e in men che non si dica passa ad un altro scenario, un'altra gilda, sempre più incazzata con i protagonisti, anche per motivi che non stanno né in cielo né in terra. E se di per sé il genere era già standard con tutto quello che di standard si può immaginare, l’autore decide di buttargli anche il classico incacchiato, con i capelli più o meno lunghi, sempre con il broncio, parecchio figo e inizialmente cattivo (Cajil) che poi però senza un motivo apparente passa dalla parte dei buoni. Cioè, Vegeta ha cambiato manga (anche se quest'ultimo un buon motivo lo aveva)? Insomma, non solo un riciclo di personaggi dello stesso autore, ma anche un riciclo di quelli che hanno avuto più successo, tanto per renderlo più banale.
Nemmeno mi piace, inoltre, la postilla a fine manga, dà l’idea di una storia mai pensata e fatta al momento solo per racimolare più interessi possibili, ai lettori non abituati a pensarla su sondaggi, cartoline e voti settimanali una cosa del genere davvero spiazza.
Unica nota semi-positiva è che il manga ha davvero molti personaggi, a mio dire male introdotti, che rendono la storia più “colorata” e ben concretizzano l’idea di una gilda.
Voto generale del manga: 3
Voto disegni: 7
Assolutamente da non consigliare.
Fairy Tail è davvero pessimo. Leggevo FT con tantissimo entusiasmo, mi piaceva tantissimo l'idea di come era strutturato, i disegni, il "mistero" di Gerard e le possibilità che il manga stesso si dava, presentandosi con una trama molto "aperta" e disegni davvero ben fatti - almeno per il genere. Ebbene mi sono letteralmente ricreduto, è stata una delusione pazzesca.
Dalla grande avventura che doveva essere non è diventato altro che una serie di scazzottate, ma non quelle violente ed esasperanti, no, è la solita poltiglia dove il protagonista ne prende a morire, cose che dovrebbe essere proprio stecchito e stramazzato, poi per il motivo più banale del mondo (NOISIAMOQUELLIDIFAIRYTAIL) si alza e con un pugno del cavolo batte il nemico completamente illeso. E la cosa si ripete quasi sempre! È tutto un cliché.
Tralasciando questo (che davvero non si può tralasciare) la storia è frettolosissima: l'autore come arriva al punto di picco della storia decide di cambiare panorama e in men che non si dica passa ad un altro scenario, un'altra gilda, sempre più incazzata con i protagonisti, anche per motivi che non stanno né in cielo né in terra. E se di per sé il genere era già standard con tutto quello che di standard si può immaginare, l’autore decide di buttargli anche il classico incacchiato, con i capelli più o meno lunghi, sempre con il broncio, parecchio figo e inizialmente cattivo (Cajil) che poi però senza un motivo apparente passa dalla parte dei buoni. Cioè, Vegeta ha cambiato manga (anche se quest'ultimo un buon motivo lo aveva)? Insomma, non solo un riciclo di personaggi dello stesso autore, ma anche un riciclo di quelli che hanno avuto più successo, tanto per renderlo più banale.
Nemmeno mi piace, inoltre, la postilla a fine manga, dà l’idea di una storia mai pensata e fatta al momento solo per racimolare più interessi possibili, ai lettori non abituati a pensarla su sondaggi, cartoline e voti settimanali una cosa del genere davvero spiazza.
Unica nota semi-positiva è che il manga ha davvero molti personaggi, a mio dire male introdotti, che rendono la storia più “colorata” e ben concretizzano l’idea di una gilda.
Voto generale del manga: 3
Voto disegni: 7
Assolutamente da non consigliare.
Normalmente non mi cimento in recensioni di opere ancora non terminate, tuttavia per storie ancora in corso di cui si sono accumulati parecchi volumi letti può essere lecito fare un punto della situazione, ancor più se ciò che si è letto è una buona parte del totale pubblicato.
Il primo approccio con <i>Fairy Tail</i> è piuttosto buono: seguiamo infatti Lucy, una giovane maga in viaggio una famosa gilda di maghi che dà il nome anche all'opera, Fairy Tail appunto. Dapprima incontrerà nel corso del viaggio, due membri della gilda: Natsu, mago del fuoco alquanto impulsivo e scalmanato assieme al suo assistente e gatto parlante alato, Happy. Giunta infine alla sede della gilda farà la conoscenza dei suoi bizzarri membri e su tutti dell'esperto di magie del ghiaccio Gray e di Elsa, maga veterana che dispone di un arsenale di armature ed armi da richiamare a sé durante gli scontri. Automatico dire che i quattro sono destinati a fare squadra insieme.
Come nell'inizio di un gioco di ruolo, la prima parte del manga ci offre delle brevi avventure, buone per presentare i personaggi principali, i comprimari e i luoghi in cui si svolge la storia.
Questa prima parte è nel complesso divertente perché il ritmo è buono e le “missioni” avvincenti. Tra l'una e l'altra ci sono poi dei capitoli del tutto umoristici che risultano divertenti con anche un pizzico di buon fan-service.
Passato il “riscaldamento” iniziale, arrivano le missioni più serie e impegnative che richiederanno il massimo sforzo dai nostri eroi e nelle quali scopriremo anche il passato, spesso doloroso, di molti dei personaggi. Si potrebbe discutere sul fatto che ormai trovare un personaggio di un manga che abbia avuto un infanzia/adolescenza non dico felice ma almeno normale è raro quanto la neve a Roma d'Agosto, ma lasciamo stare.
Una volta mandato a regime il manga non è difficile accorgersi che lo schema tipico con cui si svolge la storia è del tipo missione, ritorno dal fronte, episodi di pausa a volte umoristici, nuova missione e così via. Schema solido e collaudato, molto funzionale se l'intento dell'autore sia quello di realizzare una specie di Slice of Life in cui si descrive la vita quotidiano di un avventurosa gilda di maghi in un mondo fantastico. Sorvolando per ora su questa ipotesi, constatiamo che nella sua messa a regime il manga funziona bene mantenendo la freschezza e il buon ritmo iniziale.
Proseguendo con la lettura si passa attraverso lo schema narrativo illustrato poco sopra attraversando varie missioni che a tutti gli effetti sono delle mini-saghe. E siccome lo si fa diverse volte (in 20 volumi, inizio a parte abbiamo incontrato 5 mini-saghe) vengono a galla alcuni elementi non proprio positivi.
Innanzi tutto del mondo in cui si ambienta <i>Fairy Tail</i>, a parte che in un continente ci sono varie città con diverse gilde di maghi, non ne sappiamo altro e mi pare un po' poco.
I vari figuri che si trovano (o forse che infestano) a Fairy Tail gilda sono per lo più insignificanti e quelli che non lo sono, inclusi i personaggi principali, diventano ben presto la parodia di loro stessi per l'inserimento in gag e fan-service. Un esempio su tutti è Elsa, che all'inizio ha un'aria seria e orgogliosa per lo stile “se non eseguite i miei ordini vi faccio secchi”, la ritroviamo più avanti a divertirsi a fare la cameriera provocante in un maid-cafè... mah.
Ad ogni mini saga sono introdotti un buon numero di nuovi personaggi tra alleati e nemici. Destino comune a tutti è però quello di ritornare nella nebbia da cui sono spuntati al termine della saga (del resto in quattro volumi scarsi non si ha molto spazio per sviluppare degnamente anche un solo nuovo elemento fra molti altri) o, in alternativa, aggregarsi alla gilda Fairy Tail, con allegata conversione al bene se prima si era un nemico, e diventare in breve tempo la parodia di se stessi, vedasi gli esempi di Gajil (che è anche una copia di Vegeta), e Lluvia.
Ma trattandosi di uno shonen, l'elemento che si guarda con più attenzione sono i combattimenti e qui mi pare che la situazione sia particolarmente grave. Premesso che non viene mai spiegato nulla di cosa è e come funzioni “la magia” che si adopera in <i>Fairy Tail</i>, ritroviamo dei combattimenti dinamici e ben disegnati, un'azione incalzante e... sempre la stessa conclusione, ottenuta con una poderosa abilità nascosta tirata fuori da chissà dove all'ultimo momento. Vero che non ci sono allenamenti o addestramenti di sorta, ma così non si ha neanche una misura ben definita delle capacità dei personaggi e neanche si prova a cercare di vedere una strategia negli scontri. L'unica che pare battersi con inventiva, abilità e strategia sarebbe Elsa, ma anche per lei l'armatura di nuovo tipo è sempre dietro l'angolo.
Insomma per questo genere di manga avere alla distanza più soddisfazione dai capitoli umoristici dovrebbe dar da pensare.
Che dire, insomma? <i>Fairy Tail</i> è un manga che era iniziato molto bene ma che, col proseguire della storia, è divenuto prigioniero delle sue dinamiche e di un ripetersi serrato di saghe troppo brevi, e nella forma simili fra loro, per poter dimostrare un potenziale narrativo. Giova ricordare che l'ispiratore Oda dedicò più di dieci volumi all'iniziale saga del Mare orientale del suo <i>One Piece</i>.
Si spera dunque che l'autore Hiro Mashima (che molto ha preso dal sopracitato Oda), possa trovare una direzione di guida a differenza della navigazione a vista che ora persegue (anche per sua stessa ammissione nelle postfazioni di alcuni volumi), in quanto il manga dà buoni spunti, vi sono presenti dei personaggi molto interessanti e non ultima le ottime capacità artistiche dello stesso Mashima.
In conclusione il giudizio su <i>Fairy Tail</i> è superiore alla sufficienza ma più per una rendita iniziale che per meriti acquisiti col tempo. C'è da augurarsi quindi in migliori sviluppi per il futuro.
Il primo approccio con <i>Fairy Tail</i> è piuttosto buono: seguiamo infatti Lucy, una giovane maga in viaggio una famosa gilda di maghi che dà il nome anche all'opera, Fairy Tail appunto. Dapprima incontrerà nel corso del viaggio, due membri della gilda: Natsu, mago del fuoco alquanto impulsivo e scalmanato assieme al suo assistente e gatto parlante alato, Happy. Giunta infine alla sede della gilda farà la conoscenza dei suoi bizzarri membri e su tutti dell'esperto di magie del ghiaccio Gray e di Elsa, maga veterana che dispone di un arsenale di armature ed armi da richiamare a sé durante gli scontri. Automatico dire che i quattro sono destinati a fare squadra insieme.
Come nell'inizio di un gioco di ruolo, la prima parte del manga ci offre delle brevi avventure, buone per presentare i personaggi principali, i comprimari e i luoghi in cui si svolge la storia.
Questa prima parte è nel complesso divertente perché il ritmo è buono e le “missioni” avvincenti. Tra l'una e l'altra ci sono poi dei capitoli del tutto umoristici che risultano divertenti con anche un pizzico di buon fan-service.
Passato il “riscaldamento” iniziale, arrivano le missioni più serie e impegnative che richiederanno il massimo sforzo dai nostri eroi e nelle quali scopriremo anche il passato, spesso doloroso, di molti dei personaggi. Si potrebbe discutere sul fatto che ormai trovare un personaggio di un manga che abbia avuto un infanzia/adolescenza non dico felice ma almeno normale è raro quanto la neve a Roma d'Agosto, ma lasciamo stare.
Una volta mandato a regime il manga non è difficile accorgersi che lo schema tipico con cui si svolge la storia è del tipo missione, ritorno dal fronte, episodi di pausa a volte umoristici, nuova missione e così via. Schema solido e collaudato, molto funzionale se l'intento dell'autore sia quello di realizzare una specie di Slice of Life in cui si descrive la vita quotidiano di un avventurosa gilda di maghi in un mondo fantastico. Sorvolando per ora su questa ipotesi, constatiamo che nella sua messa a regime il manga funziona bene mantenendo la freschezza e il buon ritmo iniziale.
Proseguendo con la lettura si passa attraverso lo schema narrativo illustrato poco sopra attraversando varie missioni che a tutti gli effetti sono delle mini-saghe. E siccome lo si fa diverse volte (in 20 volumi, inizio a parte abbiamo incontrato 5 mini-saghe) vengono a galla alcuni elementi non proprio positivi.
Innanzi tutto del mondo in cui si ambienta <i>Fairy Tail</i>, a parte che in un continente ci sono varie città con diverse gilde di maghi, non ne sappiamo altro e mi pare un po' poco.
I vari figuri che si trovano (o forse che infestano) a Fairy Tail gilda sono per lo più insignificanti e quelli che non lo sono, inclusi i personaggi principali, diventano ben presto la parodia di loro stessi per l'inserimento in gag e fan-service. Un esempio su tutti è Elsa, che all'inizio ha un'aria seria e orgogliosa per lo stile “se non eseguite i miei ordini vi faccio secchi”, la ritroviamo più avanti a divertirsi a fare la cameriera provocante in un maid-cafè... mah.
Ad ogni mini saga sono introdotti un buon numero di nuovi personaggi tra alleati e nemici. Destino comune a tutti è però quello di ritornare nella nebbia da cui sono spuntati al termine della saga (del resto in quattro volumi scarsi non si ha molto spazio per sviluppare degnamente anche un solo nuovo elemento fra molti altri) o, in alternativa, aggregarsi alla gilda Fairy Tail, con allegata conversione al bene se prima si era un nemico, e diventare in breve tempo la parodia di se stessi, vedasi gli esempi di Gajil (che è anche una copia di Vegeta), e Lluvia.
Ma trattandosi di uno shonen, l'elemento che si guarda con più attenzione sono i combattimenti e qui mi pare che la situazione sia particolarmente grave. Premesso che non viene mai spiegato nulla di cosa è e come funzioni “la magia” che si adopera in <i>Fairy Tail</i>, ritroviamo dei combattimenti dinamici e ben disegnati, un'azione incalzante e... sempre la stessa conclusione, ottenuta con una poderosa abilità nascosta tirata fuori da chissà dove all'ultimo momento. Vero che non ci sono allenamenti o addestramenti di sorta, ma così non si ha neanche una misura ben definita delle capacità dei personaggi e neanche si prova a cercare di vedere una strategia negli scontri. L'unica che pare battersi con inventiva, abilità e strategia sarebbe Elsa, ma anche per lei l'armatura di nuovo tipo è sempre dietro l'angolo.
Insomma per questo genere di manga avere alla distanza più soddisfazione dai capitoli umoristici dovrebbe dar da pensare.
Che dire, insomma? <i>Fairy Tail</i> è un manga che era iniziato molto bene ma che, col proseguire della storia, è divenuto prigioniero delle sue dinamiche e di un ripetersi serrato di saghe troppo brevi, e nella forma simili fra loro, per poter dimostrare un potenziale narrativo. Giova ricordare che l'ispiratore Oda dedicò più di dieci volumi all'iniziale saga del Mare orientale del suo <i>One Piece</i>.
Si spera dunque che l'autore Hiro Mashima (che molto ha preso dal sopracitato Oda), possa trovare una direzione di guida a differenza della navigazione a vista che ora persegue (anche per sua stessa ammissione nelle postfazioni di alcuni volumi), in quanto il manga dà buoni spunti, vi sono presenti dei personaggi molto interessanti e non ultima le ottime capacità artistiche dello stesso Mashima.
In conclusione il giudizio su <i>Fairy Tail</i> è superiore alla sufficienza ma più per una rendita iniziale che per meriti acquisiti col tempo. C'è da augurarsi quindi in migliori sviluppi per il futuro.
Fairy Tail è finora un buono shonen. Non ero riuscito a farmi piacere il suo predecessore Rave the Groove Adventure e devo dire che all'uscita di questo ero titubante perché i disegni ovviamente lo richiamavano parecchio. I disegni mi erano piaciuti anche in Rave, era la trama a non girare. Per questo tentai e non ne sono stato deluso.
Essendo uno shonen dove accede un po' di tutto ed avendo una trama lineare è difficile farne un riassunto. Natsu è il protagonista di questa storia, casualmente incontra una ragazza, Lucy, che è in difficoltà. Aiutandola i due pian piano faranno amicizia ed entreranno entrambi nella famosa Gilda di maghi "Fairy Tail". Qui con altri compagni maghi andranno a combattere per salvare l'onore della Gilda contro altre Gilde rivali oppure per cercheranno di salvare il mondo da oscuri attentatori.
Devo dire che di interessante in tutta questa storia trovo l'originalità, è un manga diverso rispetto ai soliti e rispetto anche al solo Rave. Qui l'autore perlomeno trova un comune denominatore, le Gilde, l'organizzazione del manga ruota attorno a queste.È una questione interessante, che lascia Mashima libero di avventurarsi verso un nemico magari esterno per qualche numero per poi rientrare alla casa base e ripartire. Questo lo diversifica e questo gli fa creare un gruppo che diversamente sarebbe difficile ottenere se fosse completamente lineare come in Rave. Difficile riuscire a "far muovere" 10 persone co-protagoniste, Mashima lo comprende e pertanto crea la Gilda dove a volte con il protagonista si muovono 2/3 personaggi a volte se ne muovono altri 2/3. Questo crea una bella diversificazione che io ho ammirato e pertanto premio.
L'edizione Star Comics è standard al prezzo di 3,90 euro contenente 180 pagine. Mi piace parecchio anche il design, elaborato.
Lo consiglio come contorno agli shonen più commerciali per gli amanti del genere.
Essendo uno shonen dove accede un po' di tutto ed avendo una trama lineare è difficile farne un riassunto. Natsu è il protagonista di questa storia, casualmente incontra una ragazza, Lucy, che è in difficoltà. Aiutandola i due pian piano faranno amicizia ed entreranno entrambi nella famosa Gilda di maghi "Fairy Tail". Qui con altri compagni maghi andranno a combattere per salvare l'onore della Gilda contro altre Gilde rivali oppure per cercheranno di salvare il mondo da oscuri attentatori.
Devo dire che di interessante in tutta questa storia trovo l'originalità, è un manga diverso rispetto ai soliti e rispetto anche al solo Rave. Qui l'autore perlomeno trova un comune denominatore, le Gilde, l'organizzazione del manga ruota attorno a queste.È una questione interessante, che lascia Mashima libero di avventurarsi verso un nemico magari esterno per qualche numero per poi rientrare alla casa base e ripartire. Questo lo diversifica e questo gli fa creare un gruppo che diversamente sarebbe difficile ottenere se fosse completamente lineare come in Rave. Difficile riuscire a "far muovere" 10 persone co-protagoniste, Mashima lo comprende e pertanto crea la Gilda dove a volte con il protagonista si muovono 2/3 personaggi a volte se ne muovono altri 2/3. Questo crea una bella diversificazione che io ho ammirato e pertanto premio.
L'edizione Star Comics è standard al prezzo di 3,90 euro contenente 180 pagine. Mi piace parecchio anche il design, elaborato.
Lo consiglio come contorno agli shonen più commerciali per gli amanti del genere.
Che dire di Fairy Tail? Prima di tutto che è stato il primo shonen che ho preso in mano dopo aver visto Dragonball da piccolino, ed è anche vero che dopo il primo volume l'ho mollato per un paio di annetti. Ma poi è tornata la voglia di vedere come continuavano le avventure di Natsu e co. e ho decisamente preso la decisione giusta! Io che non sono un grande fan degli shonen (né dei manga in generale) l'ho trovato magnifico. Non mi aspettavo niente di meglio: magie distruttive, gag da mal d'addominali, personaggi ben architettati, trama accattivante e che non annoia mai.
Anche i disegni non sono niente male, e più si prosegue nella lettura più il manga migliora sotto tutti gli aspetti, almeno secondo il mio modesto parere. Di sicuro il punto di forza di questo manga è la capacità di Hiro Mashima di alternare momenti comici a flashback strappalacrime sul passato dei protagonisti. In definitiva uno dei migliori manga che ho letto.
Anche i disegni non sono niente male, e più si prosegue nella lettura più il manga migliora sotto tutti gli aspetti, almeno secondo il mio modesto parere. Di sicuro il punto di forza di questo manga è la capacità di Hiro Mashima di alternare momenti comici a flashback strappalacrime sul passato dei protagonisti. In definitiva uno dei migliori manga che ho letto.
Fairy Tail, nuova opera del famoso Hiro Mashima. Sento spesso dire "è solo una copia di Rave", ed è più o meno così, il Mashima Style ormai è inconfondibile: magia, combattimenti, personaggi dalle mille e una mosse, power up a non finire, colpi di scena, una varietà di personaggi davvero impressionante, gilde e comicità. Sì, ricorda parecchio Rave, ma mai fare paragoni tra due storie Come al solito più della trama quello che colpisce è l'impatto grafico, sempre molto accattivante e ben fatto. Il Mashima style ovviamente prevede un lento decollo della storia, per godere appieno del suo lavoro bisogna prendere non i soliti 2-3 volumi ma molti molti di più, almeno una decina. Inutile dirvi qualcosa della trama, uno perché è scritto qua sopra, due perché succedono davvero fin troppe cose.
Un manga consigliatissimo a tutti i fan di Mashima e dello shounen tutto combattimento, fan service e comicità.
Un manga consigliatissimo a tutti i fan di Mashima e dello shounen tutto combattimento, fan service e comicità.
"Scordate ciò che dicono quegli idioti del Concilio... fate sempre tutto ciò che vi sembra giusto, perché è così che facciamo noi di Fairy Tail!" - Makarov
Fairy Tail è un manga di Hiro Mashima pubblicato in Giappone sulla rivista Shonen Magazine ed attualmente conta 26 volumi (in patria), mentre in Italia il manga è pubblicato dalla Star Comics ed attualmente conta 20 volumi.
Questa recensioni sotto certi aspetti sarà simile alla recensione di One Piece, in quanto paragonare le due opere è inevitabile per le somiglianze e le leggere differenze. Ma prima di tutto passiamo alla trama principale.
Il manga vede come protagonisti Natsu Dragonil e Lucy Heartphilia nelle loro avventure, in un mondo dove la magia viene ormai venduta quasi come normale merce ed ormai fa parte della vita quotidiana; vi sono quindi soggetti specializzati nell'uso di tali magie, essi vengono definiti semplicemente maghi e solitamente entrano a far parte di una Gilda ed all'interno di essa riescono a trovare lavori, considerate vere e proprie missioni (questo elemento tipico da GDR mi è piaciuto molto). La trama principalmente inizia con Lucy una giovane maga con un sogno nel cassetto: entrare nella famosa Gilda Fairy Tail. E grazie all'incontro casuale con il mago detentore dell'incantesimo "Dragon Slayer", Natsu Dragonil, riuscirà ad avverare il suo sogno. Nonostante tutto la vita nella Gilda di Fairy Tail non si rivelerà facile, la sua avventura deve ancora cominciare.
Sicuramente la trama non è delle più originali, ma nei primi volumi riesce a colpirti, ma dopo oltre venti volumi tutti uguali, ripetitivi al massimo, come in One Piece, le saghe iniziano e finiscono tutte allo stesso modo, ma a differenza di One Piece qui di vere e proprie saghe belle non ce ne sono, gli unici volumi che salvo forse sono i primi 5 o 6. Il tratto non mi è mai piaciuto e la somiglianza del tratto a quello di Eiichiro Oda (autore di One Piece), non aiuta, anzi. Casualmente tutti i personaggi femminili sono tutti sovrabbondanti di seno in una maniera spaventosa (ad esempio Elsa e Lucy, un po' come Nami e Nico Robin in One Piece). Un suo punto a favore sono le copertine dei singoli volumi, alcune veramente molto belle. L'edizione Italiana edita dalla Star Comics ovviamente è ottima, come sempre.
Forse questo manga può essere interessante per coloro che sono alla ricerca di manga sulla magia, ma non aspettatevi maghi alla Harry Potter, altrimenti resterete veramente delusi, come il sottoscritto che puntava molto su questo manga, ma è stato brutalmente deluso. Il voto sarebbe un 7-, gli concedo il 7.
Fairy Tail è un manga di Hiro Mashima pubblicato in Giappone sulla rivista Shonen Magazine ed attualmente conta 26 volumi (in patria), mentre in Italia il manga è pubblicato dalla Star Comics ed attualmente conta 20 volumi.
Questa recensioni sotto certi aspetti sarà simile alla recensione di One Piece, in quanto paragonare le due opere è inevitabile per le somiglianze e le leggere differenze. Ma prima di tutto passiamo alla trama principale.
Il manga vede come protagonisti Natsu Dragonil e Lucy Heartphilia nelle loro avventure, in un mondo dove la magia viene ormai venduta quasi come normale merce ed ormai fa parte della vita quotidiana; vi sono quindi soggetti specializzati nell'uso di tali magie, essi vengono definiti semplicemente maghi e solitamente entrano a far parte di una Gilda ed all'interno di essa riescono a trovare lavori, considerate vere e proprie missioni (questo elemento tipico da GDR mi è piaciuto molto). La trama principalmente inizia con Lucy una giovane maga con un sogno nel cassetto: entrare nella famosa Gilda Fairy Tail. E grazie all'incontro casuale con il mago detentore dell'incantesimo "Dragon Slayer", Natsu Dragonil, riuscirà ad avverare il suo sogno. Nonostante tutto la vita nella Gilda di Fairy Tail non si rivelerà facile, la sua avventura deve ancora cominciare.
Sicuramente la trama non è delle più originali, ma nei primi volumi riesce a colpirti, ma dopo oltre venti volumi tutti uguali, ripetitivi al massimo, come in One Piece, le saghe iniziano e finiscono tutte allo stesso modo, ma a differenza di One Piece qui di vere e proprie saghe belle non ce ne sono, gli unici volumi che salvo forse sono i primi 5 o 6. Il tratto non mi è mai piaciuto e la somiglianza del tratto a quello di Eiichiro Oda (autore di One Piece), non aiuta, anzi. Casualmente tutti i personaggi femminili sono tutti sovrabbondanti di seno in una maniera spaventosa (ad esempio Elsa e Lucy, un po' come Nami e Nico Robin in One Piece). Un suo punto a favore sono le copertine dei singoli volumi, alcune veramente molto belle. L'edizione Italiana edita dalla Star Comics ovviamente è ottima, come sempre.
Forse questo manga può essere interessante per coloro che sono alla ricerca di manga sulla magia, ma non aspettatevi maghi alla Harry Potter, altrimenti resterete veramente delusi, come il sottoscritto che puntava molto su questo manga, ma è stato brutalmente deluso. Il voto sarebbe un 7-, gli concedo il 7.
Non per volerne a Mashima ma sono arrivato a leggere ben avanti rispetto al fumetto edito in Italia (leggendo il fumetto in inglese), e quello che ho visto mi ha deluso profondamente. All'inizio Fairy Tail mi ha entusiasmato, come era stato anche per Rave, per l'aspetto da GDR, ovvero le missioni, la gilda, i personaggi ognuno con il suo background ben delineato. Poi dopo un centinaio di capitoli il vuoto totale. La storia non ha mai preso il via (e dire che abbiamo superato di gran lunga i 200 capitoli!), Natsu è un personaggio piatto, non migliora, sconfigge sempre tutti. Gli altri personaggi alla lunga stancano: sebbene le battaglie garantiscano a tutti di prendervi parte, i colpi sono ripetitivi, le scene sempre le stesse, i nemici arrivano sempre a gruppi di 4 o 6 personaggi e la cosa che odio più profondamente è che i cattivi non hanno una storia dietro, sono degli involucri senza anima. Non esistono veri villains (fatta eccezione per Laxus che ha costituito l'unica saga decente di tutto il manga), sono strampalati e sappiamo tutti che alla fine Natsu gli aprirà il sedere.
Come non parlare poi del fan service (tipico dei manga da 4 soldi, cioè mostrare senza un motivo logico tette, sederi e uomini a petto nudo per attirare lettori inesperti), o i cliché terribili. Avete presente dopo uno scontro terribile quando entrambi i contendenti devono cascare per terra, dove tutti i cattivi si dimostrano in fondo buoni (la sindrome di Vegeta) e si mettono a piangere abbracciati al personaggio di turno, dove non vale un filo di logica o buon senso, dove chi è morto resuscita (sempre sindrome di Dragon Ball) e si susseguono delle saghe senza senso, senza prologhi o incipit? Puff, nuova saga... oddio, manco me ne so accorto. Comunque la cosa peggiore è far durare i combattimenti un solo capitolo: dieci capitoli, dieci combattimenti.
Il disegno è pulito e le ambientazioni accettabili, ma non è paragonabile a OP, né per storia né per fondali. Questo manga è solo un enorme manovra commerciale, è il banner pubblicitario dell'anime da quello che ho potuto constatare. Ogni saga sarà identica all'altra e quando sembrerà promettere bene, Mashima rovinerà tutto per infilarci cose allucinanti e improponibili. Non spendeteci soldi perché è assolutamente sconsigliato!
Come non parlare poi del fan service (tipico dei manga da 4 soldi, cioè mostrare senza un motivo logico tette, sederi e uomini a petto nudo per attirare lettori inesperti), o i cliché terribili. Avete presente dopo uno scontro terribile quando entrambi i contendenti devono cascare per terra, dove tutti i cattivi si dimostrano in fondo buoni (la sindrome di Vegeta) e si mettono a piangere abbracciati al personaggio di turno, dove non vale un filo di logica o buon senso, dove chi è morto resuscita (sempre sindrome di Dragon Ball) e si susseguono delle saghe senza senso, senza prologhi o incipit? Puff, nuova saga... oddio, manco me ne so accorto. Comunque la cosa peggiore è far durare i combattimenti un solo capitolo: dieci capitoli, dieci combattimenti.
Il disegno è pulito e le ambientazioni accettabili, ma non è paragonabile a OP, né per storia né per fondali. Questo manga è solo un enorme manovra commerciale, è il banner pubblicitario dell'anime da quello che ho potuto constatare. Ogni saga sarà identica all'altra e quando sembrerà promettere bene, Mashima rovinerà tutto per infilarci cose allucinanti e improponibili. Non spendeteci soldi perché è assolutamente sconsigliato!
Innanzitutto premetto che ho messo 9 perché non si possono mettere voti intermedi, ma direi che 9,5 sarebbe più appropriato (tengo il 10 per One Piece!).
Natsu è un giovane e potente mago che sa utilizzare la magia del drago, è quindi un cosiddetto Dragon Slayer. Fa parte della gilda di maghi Fairy Tail, in cui vive fin da bambino. Attraverso le missioni assegnategli dalla gilda cerca il drago che gli fece da padre, Igneel.
Fairy Tail è un manga che definirei intrigante per vari motivi. Per citarne alcuni: l'ambientazione fantasy, i personaggi (c'è il classico protagonista idiota ma forte, belle ragazze, anche se forse troppo usate a scopo fanservice, e compagni di gilda davvero molto particolari), strani poteri speciali e il bel tratto di Hiro Mashima, che ricorda molto quello di Eiichiro Oda.
È giusto però segnalare che presenta anche alcuni difetti: a volte sembra di avere dei déjà vu e alcune battaglie sono troppo brevi o ripetitive.
Ma, se si vuole leggere qualcosa di leggero e scorrevole, lo consiglio vivamente.
Natsu è un giovane e potente mago che sa utilizzare la magia del drago, è quindi un cosiddetto Dragon Slayer. Fa parte della gilda di maghi Fairy Tail, in cui vive fin da bambino. Attraverso le missioni assegnategli dalla gilda cerca il drago che gli fece da padre, Igneel.
Fairy Tail è un manga che definirei intrigante per vari motivi. Per citarne alcuni: l'ambientazione fantasy, i personaggi (c'è il classico protagonista idiota ma forte, belle ragazze, anche se forse troppo usate a scopo fanservice, e compagni di gilda davvero molto particolari), strani poteri speciali e il bel tratto di Hiro Mashima, che ricorda molto quello di Eiichiro Oda.
È giusto però segnalare che presenta anche alcuni difetti: a volte sembra di avere dei déjà vu e alcune battaglie sono troppo brevi o ripetitive.
Ma, se si vuole leggere qualcosa di leggero e scorrevole, lo consiglio vivamente.
La storia ruota attorno ad alcuni membri della gilda di Fairy Tail: Natsu Dragonil, Elza Scarlet, Lucy Heatherfillia, Gray Fullbuster e Happy.
Il manga comincia con Lucy, una maga degli spiriti stellari, che vuole entrare nella gilda di Fairy Tail. Arrivata in un villaggio incontrerà Natsu e Happy, che dopo averla aiutata la condurranno nella loro gilda, ovvero proprio Fairy Tail! Qui Lucy incontrerà Gray ed Elsa e i quattro formeranno il Team più potente della gilda.
Premetto che non ho letto nessuna delle precedenti opere di Hiro Mashima, dunque non farò nessun paragone alle altre sue opere. Sono stata attirata da Fairy Tail sopratutto dalla copertina, avevo letto anche la trama e mi ispirava anche quella, ma la copertina era così carina! Ammetto, anche, che mi ci è voluta mezz'ora per decidere se comperarlo o meno, ma poi non ho resistito e allora l'ho preso.
Partiamo dalla storia che è carina, ci sono parti avvincenti ed è molto divertente, però una pecca è per l'appunto il fatto che non si sa che obbiettivo i personaggi cerchino di raggiungere, ma a parte questo non è male.
I disegni sono stupendi, il tratto e pulito e i personaggi hanno una buona caratterizzazione e devo dire che Happy e proprio carino!
Questo secondo me è davvero un bel manga, del quale consiglio vivamente a tutti la lettura.
Il manga comincia con Lucy, una maga degli spiriti stellari, che vuole entrare nella gilda di Fairy Tail. Arrivata in un villaggio incontrerà Natsu e Happy, che dopo averla aiutata la condurranno nella loro gilda, ovvero proprio Fairy Tail! Qui Lucy incontrerà Gray ed Elsa e i quattro formeranno il Team più potente della gilda.
Premetto che non ho letto nessuna delle precedenti opere di Hiro Mashima, dunque non farò nessun paragone alle altre sue opere. Sono stata attirata da Fairy Tail sopratutto dalla copertina, avevo letto anche la trama e mi ispirava anche quella, ma la copertina era così carina! Ammetto, anche, che mi ci è voluta mezz'ora per decidere se comperarlo o meno, ma poi non ho resistito e allora l'ho preso.
Partiamo dalla storia che è carina, ci sono parti avvincenti ed è molto divertente, però una pecca è per l'appunto il fatto che non si sa che obbiettivo i personaggi cerchino di raggiungere, ma a parte questo non è male.
I disegni sono stupendi, il tratto e pulito e i personaggi hanno una buona caratterizzazione e devo dire che Happy e proprio carino!
Questo secondo me è davvero un bel manga, del quale consiglio vivamente a tutti la lettura.
Intanto volevo solo dire che non ho letto Rave, quindi non farò paragoni o qualcos'altro. Ho iniziato a leggere Fairy Tail per puro caso e me ne sono subito appassionata. La trama è carina e la storia dei Dragon Slayers mi è molto piaciuto. Il disegno è perfetto e, secondo me, uno dei più belli che abbia visto. Non penso ci sia altro da dire, a parte il troppo fanservice, ma secondo me è un manga davvero carino (sarà la 48a volta che lo dico, ma è la verità!) e dato che è uno shounen è normale che abbia qualcosa di già visto (si scopiazza sempre, anche se solo qualcosina, in questo genere di manga). Forse, come altri, è uno di quei manga fiume che prima di poter vedere la fine sarai già sposato con 3 figli e gli lascerai in eredità il manga, così che almeno loro possano vedere questo tanto atteso finale. L'unico problema e che si dilunga troppo in alcuni punti e quindi dopo un po' non lo leggi molto volentieri come prima. Lo consiglio. Non dico a chi perché dipende da voi se vi interessa o no.
Io adoro Fairy Tail, adoro i suoi protagonisti, le sue ambientazioni, e ho un amore spassionato anche per Mahima che ha un modo di trattare le sue storie assolutamente unico.
Ok, il tratto ricorda Oda (bla bla...), ma a chi importa se poi il risultato finale è assolutamente discreto e apprezzabile? Oda a parte, questo manga è esilarante.
Le tavole sono molto pulite ma, nonostante questo, l'accuratezza dei particolari è alta. I personaggi sono davvero ben caratterizzati e anche i costumi sono in perfetta linea con il loro modo di essere.
Ogni saga dura abbastanza per interessare e non stancare allo stesso tempo, il che è fondamentale per me. Non ne posso più di archi lunghi volumi e volumi che ad un certo punto mettono solo ansia perché non si vede il profilarsi di una fine.
Ma un aspetto fondamentale di questo manga è il modo di trattare il "gentil sesso". Mi verrebbe da urlare dalla gioia! Addio a quelle mocciosette piagnucolose e inutili, ogni donna qui ha un suo perché; si sente la necessità, all'interno della storia, di ognuna di loro. Erza, in particolare, è qualcosa di pazzesco. Era ora che qualcuno accantonasse la parte emotiva delle donne, che sicuramente c'è, ma accidenti, c'è anche altro! Solo gli uomini devono avere i super poteri? Grazie Mashima.
Attraverso il disegno dei paesaggi, delle ambientazioni, è come se l'autore riuscisse a trasportarci all'interno del manga. Riesce a proiettarci nella storia, consente al lettore di avvicinarsi ai personaggi che sono, di base, assolutamente comuni e che sono capaci di trasmettere un senso di familiarità. Natsu è, ovviamente, il mio preferito e la cosa è piuttosto anomala in quanto difficilmente mi interesso ai protagonisti ma, di fronte a un tipo come lui, anche io ho ceduto.
Da notare come l'elemento fanservice (molto presente) sia sfruttato sapientemente tanto da non appesantire la narrazione. Molto spesso ci si trova di fronte a situazioni assurde in momenti assurdi che fanno rimanere di stucco e, a me personalmente, fanno morire dal ridere! Geniale!
Insomma mi sento, in coscienza, di consigliare questo shonen leggero e fresco, ma nondimeno profondo e interessante nonché, ci tengo a precisare, che io stessa all'inizio ero molto scettica nei confronti di questo manga che non volevo assolutissimamente provare e invece... mai dire mai! Eccomi qui, innamorata di Fairy Tai e fan accanita di un autore che può essere al centro di un po' di critiche ma, tirando le somme, se si parla molto di lui vuol dire anche che, in un modo o nell'altro, è andato a segno e ha colpito i lettori! Bravo Mashima!
Ok, il tratto ricorda Oda (bla bla...), ma a chi importa se poi il risultato finale è assolutamente discreto e apprezzabile? Oda a parte, questo manga è esilarante.
Le tavole sono molto pulite ma, nonostante questo, l'accuratezza dei particolari è alta. I personaggi sono davvero ben caratterizzati e anche i costumi sono in perfetta linea con il loro modo di essere.
Ogni saga dura abbastanza per interessare e non stancare allo stesso tempo, il che è fondamentale per me. Non ne posso più di archi lunghi volumi e volumi che ad un certo punto mettono solo ansia perché non si vede il profilarsi di una fine.
Ma un aspetto fondamentale di questo manga è il modo di trattare il "gentil sesso". Mi verrebbe da urlare dalla gioia! Addio a quelle mocciosette piagnucolose e inutili, ogni donna qui ha un suo perché; si sente la necessità, all'interno della storia, di ognuna di loro. Erza, in particolare, è qualcosa di pazzesco. Era ora che qualcuno accantonasse la parte emotiva delle donne, che sicuramente c'è, ma accidenti, c'è anche altro! Solo gli uomini devono avere i super poteri? Grazie Mashima.
Attraverso il disegno dei paesaggi, delle ambientazioni, è come se l'autore riuscisse a trasportarci all'interno del manga. Riesce a proiettarci nella storia, consente al lettore di avvicinarsi ai personaggi che sono, di base, assolutamente comuni e che sono capaci di trasmettere un senso di familiarità. Natsu è, ovviamente, il mio preferito e la cosa è piuttosto anomala in quanto difficilmente mi interesso ai protagonisti ma, di fronte a un tipo come lui, anche io ho ceduto.
Da notare come l'elemento fanservice (molto presente) sia sfruttato sapientemente tanto da non appesantire la narrazione. Molto spesso ci si trova di fronte a situazioni assurde in momenti assurdi che fanno rimanere di stucco e, a me personalmente, fanno morire dal ridere! Geniale!
Insomma mi sento, in coscienza, di consigliare questo shonen leggero e fresco, ma nondimeno profondo e interessante nonché, ci tengo a precisare, che io stessa all'inizio ero molto scettica nei confronti di questo manga che non volevo assolutissimamente provare e invece... mai dire mai! Eccomi qui, innamorata di Fairy Tai e fan accanita di un autore che può essere al centro di un po' di critiche ma, tirando le somme, se si parla molto di lui vuol dire anche che, in un modo o nell'altro, è andato a segno e ha colpito i lettori! Bravo Mashima!
Non ci sono parole per descrivere questo manga, è semplicemente bellissimo, consiglio a tutti quanti di leggerlo e nessuno se ne pentirà. È adatto infatti a tutti i tipi di lettori perché contiene scene di lotta e di azione, scene comiche, la magia e, ultimo ma non per importanza, Plue (che ha però un ruolo in secondo piano), la mascotte della vecchia opera di Mashima, Rave. Lo stile di Mashima è ormai distaccato dallo stile di Oda, certo agli occhi più inesperti e meno attenti si potrebbe anche credere che l'autore di Fairy Tail sia lo stesso di One Piece, però a mio parere Mashima ha una marcia in più in fatto di qualità di disegno rispetto a Oda, ossia sa disegnare molto meglio le figure femminili. In Giappone ovviamente il fumetto è molto più avanti nella storia e vi posso assicurare che il manga non fa che migliorare, per questo consiglio caldamente di continuare a seguire Fairy Tail!
Il voto sarebbe un 6,5, ma i mezzi voti non si possono esprimere. Da questo manga mi aspettavo tantissimo, e sono rimasto un po' deluso. Fino alla saga dell'isola di Galuna (spero di averlo scritto giusto), mi era piaciuto come manga, molte scene comiche e molti combattimenti. Ma da lì in poi si è caduti sempre più in basso, la saga della gilda Phantom è veramente brutta, se non per lo scontro tra Natsu e Gajeel. Da qui in poi ho seguito solo l'anime e si è andati sempre peggio, la saga di Gerald è bruttissima e senza senso (nemici che diventano dopo dieci minuti amici, che in precedenza non si erano fatto scrupoli a fare i rapitori), la saga successiva non è tanto meglio, anzi, forse è anche peggio. Alcuni personaggi poi, sono veramente inutili, come Lucy (utile solo come strumento di fanservice), così come tutta Fairy Tail tranne Natsu, Erza, Gray, Laxus e il tizio misterioso. I nemici poi negli scontri sono sempre fortissimi all'inizio e debolissimi alla fine (tranne qualche rarissima eccezione). Insomma, spero in una ripresa ed in una trama migliore per questo manga/anime, perché finora ha veramente deluso.
Questo manga merita tantissimo, so che molti diranno che copia da One Piece, ma in realtà riprende molti elementi degli shonen in generale, e non solo da One Piece, tipo i power up e la ''forza''di proteggere i propri amici. La serie si attesta su schemi già visti, ma ogni saga è sempre bella, con nemici carismatici e protagonisti fantastici. Certo, chi ha letto Rave, può notare la presenza di personaggi fotocopia dell'opera precedente, come Haru/Natu, Elle/Lucy, Gerard/Sieghart e Musica/Gray, ma ci si può sorvolare a mio parere. In questo momento, Fairy Tail è a mio parere di gran lunga superiore a Naruto e Bleach, ed è consigliatissimo.
Parto subito dicendo che, nonostante sia un ottimo manga, poteva essere sviluppato meglio. I disegni sono perfetti, i personaggi ben caratterizzati, scontri ben fatti e appassionanti. Un punto a suo favore è che sa alternare momenti molto seri a momenti molto comici nonostante abbia già superato i 20 volumi. L'unica pecca a mio parere è il fatto che le saghe hanno tutte lo stesso "stampo". Ogni saga ha un gruppo di cattivi di cui il più forte si batte con Natsu, e così via con gli altri membri della gilda. Nonostante questo è pieno di colpi di scena e lo consiglio a tutti.
È un gran manga a mio parere. I disegni ricordano moltissimo quelli di One Piece, infatti inizialmente avevo pensato che fosse lo stesso autore. Comunque è un manga che punta molto sul fattore divertimento e ci riesce alla grande. Riesce ad essere anche molto interessante dal punto di vista della storia, anche se qui a mio avviso c'è l'unica pecca del manga, cioè il fatto che sia solo un insieme di tante vicende e che non segue una trama singola girandoci intorno. Comunque è una pecca per me, ma da altri questo fatto magari può essere visto a modo diverso.
Di Fairy Tail ho sempre sentito parlare molto bene, ma ero parecchio diffidente se acquistarlo o no. È stato un acquisto mooooolto recente (24 dicembre 2010) in cui ho preso tutti i volumi usciti fino ad ora, cioè 18, e devo dire che le voci erano fondate: a parer mio è un vero capolavoro.
Natsu è, secondo me, il classico protagonista di questi manga: una testa calda che ha dei valori e morirebbe per difendere i propri compagni. Il suo incantesimo Dragon Slayer mi ha colpito molto: infuocare parti del proprio corpo per potenziare i colpi mi è molto piaciuta come idea. Oltre a Natsu anche gli altri personaggi mi sono molto piaciuti, come Gray (da cui deriva il mio nome utente) che utilizza l'incantesimo del ghiaccio Ice Make: di lui, oltre all'incantesimo, mi ha colpito la storia tragica che, per certi versi, è simile a quella di Sasuke Uchiha del manga Naruto.
La trama, se pur non particolarmente complicata, è a mio parere molto bella, così come i disegni, in particolare vedere in primo piano il viso dei personaggi durante un combattimento è una cosa meravigliosa.
Concludendo, Fairy Tail è un ottimo manga e anche l'anime, di quel poco di episodi che ho visto, mi sembra fedele al fumetto originale, quindi li consiglio caldamente a tutti. Buona lettura!
Natsu è, secondo me, il classico protagonista di questi manga: una testa calda che ha dei valori e morirebbe per difendere i propri compagni. Il suo incantesimo Dragon Slayer mi ha colpito molto: infuocare parti del proprio corpo per potenziare i colpi mi è molto piaciuta come idea. Oltre a Natsu anche gli altri personaggi mi sono molto piaciuti, come Gray (da cui deriva il mio nome utente) che utilizza l'incantesimo del ghiaccio Ice Make: di lui, oltre all'incantesimo, mi ha colpito la storia tragica che, per certi versi, è simile a quella di Sasuke Uchiha del manga Naruto.
La trama, se pur non particolarmente complicata, è a mio parere molto bella, così come i disegni, in particolare vedere in primo piano il viso dei personaggi durante un combattimento è una cosa meravigliosa.
Concludendo, Fairy Tail è un ottimo manga e anche l'anime, di quel poco di episodi che ho visto, mi sembra fedele al fumetto originale, quindi li consiglio caldamente a tutti. Buona lettura!
Fairy Tail è un manga di tipo shounen con elementi fantasy pubblicato in Giappone sulla rivista settimanale Shonen Magazine (di Kodansha) dal 2 Agosto 2006. In Italia il manga è edito dalla Star Comics, che ha iniziato a pubblicarlo il 3 Gennaio 2008 sulla collana "Young".
Nel mondo fantasy di Fairy Tail, i maghi, praticanti della magia, lavorano presso delle gilde dove si incaricano di svolgere alcune missioni in modo da ricevere un compenso in denaro dal cliente. Il protagonista è un giovane mago di nome Natsu Dragonil, detto "Salamander" (la Salamandra), capace di manipolare il fuoco a suo piacimento. Da anni Natsu, insieme al suo amico Happy, è alla ricerca del suo maestro: Igneel, un drago scomparso tanti anni prima senza lasciare alcuna traccia. Un giorno accidentalmente il protagonista salva una ragazza di nome Lucy, una maga degli spiriti stellari. Un mago degli spiriti stellari è un mago capace, attraverso delle chiavi magiche, di evocare dal mondo degli spiriti stellari una creatura con la quale ha stipulato in precedenza un contratto. Il sogno di Lucy è quello di entrare nella gilda di Fairy Tail di cui Natsu fa parte. Su richiesta di quest'ultimo Lucy entra nella gilda, che si rivelerà un posto diverso da quello che la ragazza immaginava: Fairy Tail è una gilda dove regna il disordine e la confusione, dove i litigi fra maghi sono all'ordine del giorno, dove sono presenti tante persone bizzarre ed eccentriche, ma soprattutto dove ci si diverte un sacco! In realtà i membri di Fairy Tail sono molto affiatati e i frequenti litigi ed il caos sono dovuti a motivi futili, spesso nascono delle vere è proprie risse all'interno della gilda per motivi a dir poco assurdi! Qui iniziano le avventure di Natsu e compagni.
Il disegno è buono sin dall'inizio e tende a migliorare con l'andare avanti dei volumi. La storia è abbastanza semplice, ma non banale. I personaggi principali sono approfonditi quanto basta per uno shounen, e a volte vengono mostrati dei flashback della loro storia passata che aiutano a far capire molte cose. Il combattimento varia a seconda delle abilità dei maghi e dei loro poteri, per questo motivo non risultano ripetitivi, tranne in alcuni casi. La lettura di questo manga è consigliata a chi vuole leggere qualcosa di poco impegnativo, leggero e divertente, e a chi è appassionato di shounen con elementi fantasy.
Nel mondo fantasy di Fairy Tail, i maghi, praticanti della magia, lavorano presso delle gilde dove si incaricano di svolgere alcune missioni in modo da ricevere un compenso in denaro dal cliente. Il protagonista è un giovane mago di nome Natsu Dragonil, detto "Salamander" (la Salamandra), capace di manipolare il fuoco a suo piacimento. Da anni Natsu, insieme al suo amico Happy, è alla ricerca del suo maestro: Igneel, un drago scomparso tanti anni prima senza lasciare alcuna traccia. Un giorno accidentalmente il protagonista salva una ragazza di nome Lucy, una maga degli spiriti stellari. Un mago degli spiriti stellari è un mago capace, attraverso delle chiavi magiche, di evocare dal mondo degli spiriti stellari una creatura con la quale ha stipulato in precedenza un contratto. Il sogno di Lucy è quello di entrare nella gilda di Fairy Tail di cui Natsu fa parte. Su richiesta di quest'ultimo Lucy entra nella gilda, che si rivelerà un posto diverso da quello che la ragazza immaginava: Fairy Tail è una gilda dove regna il disordine e la confusione, dove i litigi fra maghi sono all'ordine del giorno, dove sono presenti tante persone bizzarre ed eccentriche, ma soprattutto dove ci si diverte un sacco! In realtà i membri di Fairy Tail sono molto affiatati e i frequenti litigi ed il caos sono dovuti a motivi futili, spesso nascono delle vere è proprie risse all'interno della gilda per motivi a dir poco assurdi! Qui iniziano le avventure di Natsu e compagni.
Il disegno è buono sin dall'inizio e tende a migliorare con l'andare avanti dei volumi. La storia è abbastanza semplice, ma non banale. I personaggi principali sono approfonditi quanto basta per uno shounen, e a volte vengono mostrati dei flashback della loro storia passata che aiutano a far capire molte cose. Il combattimento varia a seconda delle abilità dei maghi e dei loro poteri, per questo motivo non risultano ripetitivi, tranne in alcuni casi. La lettura di questo manga è consigliata a chi vuole leggere qualcosa di poco impegnativo, leggero e divertente, e a chi è appassionato di shounen con elementi fantasy.
Ho comprato il primo numero di questo manga, solo perché il suo autore è Hiro Mashima, di cui ho già letto Rave e mi è molto piaciuto. Purtroppo però, non è stato lo stesso per questa serie, Fairy Tail, che, dopo i primi tre volumi, ho deciso di non continuare. Devo dire comunque che ho lasciato questa serie solo perché è molto lunga e non si conosce ancora una fine, dunque è molto probabile che prima o poi le darò una seconda possibilità, perché infatti la storia non sembra così male dai primi volumi, così come i personaggi, e lo stile di disegno lo conosco molto bene, avendolo già ampiamente apprezzato in Rave.
Da quel che ho potuto vedere della storia, Natsu, il protagonista, è alla ricerca di un certo Salamander, ma incontra Lucy, una ragazza che lo spinge ad entrare a far parte di una gilda di magia, la quale è in lotta con altre gilde.
Lo stile di disegno è molto buono, così come la caratterizzazione dei vari personaggi. Anche se io l'ho lasciato, consiglio comunque l'acquisto di questo manga, perché mi sembra abbastanza valido, e sicuramente lo continuerò in futuro.
Buona l'edizione curata da Star Comics, con formato standard. Buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Da quel che ho potuto vedere della storia, Natsu, il protagonista, è alla ricerca di un certo Salamander, ma incontra Lucy, una ragazza che lo spinge ad entrare a far parte di una gilda di magia, la quale è in lotta con altre gilde.
Lo stile di disegno è molto buono, così come la caratterizzazione dei vari personaggi. Anche se io l'ho lasciato, consiglio comunque l'acquisto di questo manga, perché mi sembra abbastanza valido, e sicuramente lo continuerò in futuro.
Buona l'edizione curata da Star Comics, con formato standard. Buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Fairy Tail non si può definire che fantastico! È pieno di colpi di scena ma anche di humor, amicizia, dolcezza e grande coraggio di voler sempre andare avanti nonostante tutte le difficoltà.
All'inizio non conoscevo la storia, ma una volta che ho letto il primo volume non ho resistito e ho letto tutti gli altri. Da un lato ho avuto la fortuna di scoprirlo al volume 16, così mi sono fatta 16 volumi di fila... è davvero stupendo!
Nonostante non sia uno dei miei soliti manga (in genere leggo quelli che riguardano problemi tra i banchi di scuola), questo è un manga davvero molto ben pensato, ogni volta riesce a stupire, e che dire dei disegni? Davvero fatti bene, non solo i protagonisti ma anche lo sfondo e i vari particolari. Vale davvero la pena leggerlo.
All'inizio non conoscevo la storia, ma una volta che ho letto il primo volume non ho resistito e ho letto tutti gli altri. Da un lato ho avuto la fortuna di scoprirlo al volume 16, così mi sono fatta 16 volumi di fila... è davvero stupendo!
Nonostante non sia uno dei miei soliti manga (in genere leggo quelli che riguardano problemi tra i banchi di scuola), questo è un manga davvero molto ben pensato, ogni volta riesce a stupire, e che dire dei disegni? Davvero fatti bene, non solo i protagonisti ma anche lo sfondo e i vari particolari. Vale davvero la pena leggerlo.
Fairy Tail è un manga disegnato da Hiro Mashima, in Giappone è pubblicato sulla rivista Shonen Magazine e conta 22 volumi ed è ancora in corso, in Italia invece è edito da Star Comics e sono stati finora pubblicati 16 volumi.
La trama racconta di Lucy, maga che controlla gli spiriti stellari, che vuole entrare a Fairy Tail, una gilda di maghi. Ella incontra Natsu e il suo gatto Happy, ma anche altri amici come Elsa e Gray. Entra a far parte della Gilda e con i suoi nuovi amici iniziano una serie di avventure che li porteranno anche a scontrarsi/allearsi con altre gilde.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Fermano il gruppo di maghi della gilda di Eisenwald che si erano impossessati del flauto che diffonde una melodia mortale chiamata Lullaby, Elsa viene portata al consiglio e dopo che Natsu è intervenuto viene liberata; intraprendono una missione di grado S dove in un combattimento viene rivelato il passato di Gray; si battono con la Gilda di Phantom Lord (che aveva distrutto la gilda di Fairy Tail), poi uno scontro di grandi dimensioni dovuto al tradimento di uno del consiglio (Gerard)e la distruzione della torre del paradiso tramite un'arma definita Eterion; poi avviene la battaglia per Fairy Tail dove Luxus, il figlio del capo di Fairy Tail, fa combattere tutti contro tutti in una battaglia estrema con regole altrettanto estreme per ottenere il controllo di Fairy Tail.
Sconfitto Luxus inizia una nuova avventura che vede coinvolte più gilde. Fairy Tail si allea con la gilda Blue Pegasus, la gilda Lamia Scale, e quella di Cat Shelter controlla gilda degli Oracions Seis dell'alleanza delle tenebre, che comprende 6 membri incredibilmente forti.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Per quanto riguarda il disegno è molto bello e altrettanto lo sono personaggi, ambienti e combattimenti. I personaggi sono molto suggestivi ed ognuno possiede abilità speciali non che un passato tutto da scoprire. Molti personaggi di saghe precedenti ritornano. Oltre ad essere un manga avventuroso e pieno di combattimenti, Fairy Tail presenta anche un ottimo umorismo, fresco e piacevole.
L'unica pecca di quest'opera è il fatto che non si capisca dove l'autore voglia andare a parare. Per il resto è un'eccezionale opera per tutti gli amanti del genere, ma anche per chi vuole una storia piacevole, particolare e soprattutto (ma non meno importante!) molto divertente.
La trama racconta di Lucy, maga che controlla gli spiriti stellari, che vuole entrare a Fairy Tail, una gilda di maghi. Ella incontra Natsu e il suo gatto Happy, ma anche altri amici come Elsa e Gray. Entra a far parte della Gilda e con i suoi nuovi amici iniziano una serie di avventure che li porteranno anche a scontrarsi/allearsi con altre gilde.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Fermano il gruppo di maghi della gilda di Eisenwald che si erano impossessati del flauto che diffonde una melodia mortale chiamata Lullaby, Elsa viene portata al consiglio e dopo che Natsu è intervenuto viene liberata; intraprendono una missione di grado S dove in un combattimento viene rivelato il passato di Gray; si battono con la Gilda di Phantom Lord (che aveva distrutto la gilda di Fairy Tail), poi uno scontro di grandi dimensioni dovuto al tradimento di uno del consiglio (Gerard)e la distruzione della torre del paradiso tramite un'arma definita Eterion; poi avviene la battaglia per Fairy Tail dove Luxus, il figlio del capo di Fairy Tail, fa combattere tutti contro tutti in una battaglia estrema con regole altrettanto estreme per ottenere il controllo di Fairy Tail.
Sconfitto Luxus inizia una nuova avventura che vede coinvolte più gilde. Fairy Tail si allea con la gilda Blue Pegasus, la gilda Lamia Scale, e quella di Cat Shelter controlla gilda degli Oracions Seis dell'alleanza delle tenebre, che comprende 6 membri incredibilmente forti.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Per quanto riguarda il disegno è molto bello e altrettanto lo sono personaggi, ambienti e combattimenti. I personaggi sono molto suggestivi ed ognuno possiede abilità speciali non che un passato tutto da scoprire. Molti personaggi di saghe precedenti ritornano. Oltre ad essere un manga avventuroso e pieno di combattimenti, Fairy Tail presenta anche un ottimo umorismo, fresco e piacevole.
L'unica pecca di quest'opera è il fatto che non si capisca dove l'autore voglia andare a parare. Per il resto è un'eccezionale opera per tutti gli amanti del genere, ma anche per chi vuole una storia piacevole, particolare e soprattutto (ma non meno importante!) molto divertente.
In fondo Fairy Tail non è malaccio. I personaggi sono simpatici e ognuno ha proprie peculiarità, i disegni sono belli e dal tratto chiaro e pulito. La narrazione, inoltre, procede abbastanza velocemente. Quello che proprio non va è la ripetitività.
Si era partiti con i primi due (diciamo tre) archi narrativi decisamente coinvolgenti, in cui sono stati introdotti i personaggi principali, e si ha avuto modo di entrare nello spirito di questa gilda di maghi coraggiosi e scalmanati... a quel punto mi sarei aspettato l'inizio della trama vera e propria, un qualcosa di ampio respiro che desse un senso alle vicende quotidiane dei maghi in questione, ma ciò non è avvenuto. L'autore è andato avanti per quasi 20 volumi con saghe più o meno piccole, tutte sconnesse l'una dall'altra, che inevitabilmente finiscono per annoiare. Anche perché la struttura è sempre quella, ed è praticamente sempre Natsu a salvare la situazione, il che è un peccato, vista la ricca rosa di personaggi a disposizione.
Ci potrebbero essere milioni di intrecci, interazioni tra i membri, saghe parallele, e invece nulla. Sempre gli stessi dannatissimi 4 o 5 maghi.
Lo ritengo un manga con tantissimo potenziale, che viene però sfruttato pochissimo e male. Io continuo a leggerlo più che altro per inerzia, ormai l'ho cominciato e vorrei almeno avere la soddisfazione di vedere dove va a parare.
Non mi sento di consigliarlo a chi cerca un manga di ambientazione fantasy interessante e coinvolgente. Se invece ne cercate uno leggero, senza troppe pretese, ben disegnato e dalla trama (terribilmente) lineare, potreste anche dargli un'occhiata.
Aggiornamento: sono arrivato con la lettura al volume 34, il doppio rispetto a quando avevo fatto la prima recensione, e mi sento in dovere di rivedere al ribasso il voto assegnato precedentemente. Mashima insiste con le sue micro-trame noiose e insulse, e i personaggi, privi di qualsiasi crescita, ormai non hanno più niente da dire. Manga da evitare.
Si era partiti con i primi due (diciamo tre) archi narrativi decisamente coinvolgenti, in cui sono stati introdotti i personaggi principali, e si ha avuto modo di entrare nello spirito di questa gilda di maghi coraggiosi e scalmanati... a quel punto mi sarei aspettato l'inizio della trama vera e propria, un qualcosa di ampio respiro che desse un senso alle vicende quotidiane dei maghi in questione, ma ciò non è avvenuto. L'autore è andato avanti per quasi 20 volumi con saghe più o meno piccole, tutte sconnesse l'una dall'altra, che inevitabilmente finiscono per annoiare. Anche perché la struttura è sempre quella, ed è praticamente sempre Natsu a salvare la situazione, il che è un peccato, vista la ricca rosa di personaggi a disposizione.
Ci potrebbero essere milioni di intrecci, interazioni tra i membri, saghe parallele, e invece nulla. Sempre gli stessi dannatissimi 4 o 5 maghi.
Lo ritengo un manga con tantissimo potenziale, che viene però sfruttato pochissimo e male. Io continuo a leggerlo più che altro per inerzia, ormai l'ho cominciato e vorrei almeno avere la soddisfazione di vedere dove va a parare.
Non mi sento di consigliarlo a chi cerca un manga di ambientazione fantasy interessante e coinvolgente. Se invece ne cercate uno leggero, senza troppe pretese, ben disegnato e dalla trama (terribilmente) lineare, potreste anche dargli un'occhiata.
Aggiornamento: sono arrivato con la lettura al volume 34, il doppio rispetto a quando avevo fatto la prima recensione, e mi sento in dovere di rivedere al ribasso il voto assegnato precedentemente. Mashima insiste con le sue micro-trame noiose e insulse, e i personaggi, privi di qualsiasi crescita, ormai non hanno più niente da dire. Manga da evitare.
Ogni volta che si parla di un'opera di Mashima si leggono pareri molto discordanti, ma è giusto così, è il sale della discussione!
Fairy Tail si presenta da subito come il più classico degli shonen, con un ragazzo tonto ma fortissimo e una bellissima donzella in difficoltà, e poi da lì tutto inizia... come da tradizione oserei quasi dire.
La caratteristica che più adoro di Fairy Tail è che, pur essendo uno shonen d'avventura moderno, è forse l'unico attualmente (assieme a One Piece) ad essere tremendamente fresco, spiritoso, lineare e molto chiaro.
Prima ho detto che è il "classico shonen d'avventura" ed è vero, ma quali sono gli altri shonen d'avventura oggi come oggi in un panorama dove anche gli shonen sono stati riempiti di fanservice, vampiri, arti magiche occulte e altre amenità? Ecco perché Fairy Tail pur essendo molto tradizionale come genere, è oggi qualcosa non dico in via di estinzione ma quasi.
Mashima attinge a piene mani da Oda, ed entrambi attingono a piene mani da Toriyama, ma non voglio fare un processo su questo, l'importante è che gli autori riescano sempre a creare qualcosa di gradevole e simpatico, ma cosa più importante che la trama e il ritmo della narrazione reggano per tutta la durata della storia, cosa che non è scontata visto che i tanto decantati DragonBall e One Piece si sono spesso persi in lunghe ed inutili saghe che hanno spezzato il ritmo e hanno pure fatto perdere la voglia di leggere al sottoscritto. Per ora Mashima è stato molto bravo in Fairy Tail, non ha ancora sbagliato nulla da questo punto di vista, anche se 16 volumetti sono pochi per giudicare, ma vedo nella storia la volontà dell'autore di raccontare la sua avventura e poi chiuderla lì, se poi vorrà (o meglio dovrà) inserire riempitivi lieto di essere smentito.
Vorrei trovare anche un nuovo elemento in questo manga: l'idea della Gilda non è affatto male.
Non abbiamo più gruppetti di amici che perdiamo per strada storia facendo, ma un'entità superiore che genera un senso di appartenenza in tutti gli adepti e tale entità è superiore a qualsiasi dissapore tra i vari personaggi, ciò è a mio parere molto bello e di grande impatto perché finalmente c'è qualcosa di nuovo che unisce i personaggi oltre ai soliti buoni sentimenti/salviamo il mondo dall'oscurità, difatti all'interno della Gilda i problemi ci sono eccome (orgoglio,invidia, ecc...), ma brillante è il modo in cui Mashima riesce a tenere unita la Gilda pur descrivendo personaggi terribilmente reali con sentimenti reali.
Sicuramente comunque merita di essere uno degli shonen di punta di questi anni, nella speranza che la trama non venga rovinata e non precipiti nei prossimi numeri, ma spesso la colpa non è nemmeno dell'autore, ma dell'editore.
Brava alla Star Comics, che da 20 anni a questa parte accantona le commercialate (vedi i manga della Square-Enix) per proporre shonen d'avventura molto gradevoli per un pubblico che va dai primissimi adolescenti fino agli adulti che vogliono rivivere con piacere un'avventura fantasy come facevano da ragazzi.
Fairy Tail si presenta da subito come il più classico degli shonen, con un ragazzo tonto ma fortissimo e una bellissima donzella in difficoltà, e poi da lì tutto inizia... come da tradizione oserei quasi dire.
La caratteristica che più adoro di Fairy Tail è che, pur essendo uno shonen d'avventura moderno, è forse l'unico attualmente (assieme a One Piece) ad essere tremendamente fresco, spiritoso, lineare e molto chiaro.
Prima ho detto che è il "classico shonen d'avventura" ed è vero, ma quali sono gli altri shonen d'avventura oggi come oggi in un panorama dove anche gli shonen sono stati riempiti di fanservice, vampiri, arti magiche occulte e altre amenità? Ecco perché Fairy Tail pur essendo molto tradizionale come genere, è oggi qualcosa non dico in via di estinzione ma quasi.
Mashima attinge a piene mani da Oda, ed entrambi attingono a piene mani da Toriyama, ma non voglio fare un processo su questo, l'importante è che gli autori riescano sempre a creare qualcosa di gradevole e simpatico, ma cosa più importante che la trama e il ritmo della narrazione reggano per tutta la durata della storia, cosa che non è scontata visto che i tanto decantati DragonBall e One Piece si sono spesso persi in lunghe ed inutili saghe che hanno spezzato il ritmo e hanno pure fatto perdere la voglia di leggere al sottoscritto. Per ora Mashima è stato molto bravo in Fairy Tail, non ha ancora sbagliato nulla da questo punto di vista, anche se 16 volumetti sono pochi per giudicare, ma vedo nella storia la volontà dell'autore di raccontare la sua avventura e poi chiuderla lì, se poi vorrà (o meglio dovrà) inserire riempitivi lieto di essere smentito.
Vorrei trovare anche un nuovo elemento in questo manga: l'idea della Gilda non è affatto male.
Non abbiamo più gruppetti di amici che perdiamo per strada storia facendo, ma un'entità superiore che genera un senso di appartenenza in tutti gli adepti e tale entità è superiore a qualsiasi dissapore tra i vari personaggi, ciò è a mio parere molto bello e di grande impatto perché finalmente c'è qualcosa di nuovo che unisce i personaggi oltre ai soliti buoni sentimenti/salviamo il mondo dall'oscurità, difatti all'interno della Gilda i problemi ci sono eccome (orgoglio,invidia, ecc...), ma brillante è il modo in cui Mashima riesce a tenere unita la Gilda pur descrivendo personaggi terribilmente reali con sentimenti reali.
Sicuramente comunque merita di essere uno degli shonen di punta di questi anni, nella speranza che la trama non venga rovinata e non precipiti nei prossimi numeri, ma spesso la colpa non è nemmeno dell'autore, ma dell'editore.
Brava alla Star Comics, che da 20 anni a questa parte accantona le commercialate (vedi i manga della Square-Enix) per proporre shonen d'avventura molto gradevoli per un pubblico che va dai primissimi adolescenti fino agli adulti che vogliono rivivere con piacere un'avventura fantasy come facevano da ragazzi.
Fairy Tail è Appassionante!
Fairy Tail è Bello!
Fairy Tail è Cazzuto!
Fairy Tail è Divertente!
Fairy Tail è Emozionante!
Fairy Tail è Fantastico!
E potrei tirare fuori un aggettivo positivo per questo Manga per ogni lettera dell'alfabeto!
So che questo può sembrare un inizio recensione da tipico FanBoy, ma non è così, di solito infatti io sono obiettivo con i giudizi che do, ma Fairy Tail mi ha davvero catturato e appassionato come solo One Piece è riuscito a fare sino ad ora. Ma analizziamo l'opera punto per punto.
TRAMA
Non è vero come dicono molti che la trama è banale, scontata o praticamente inesistente. La trama c'è e tutte le varie saghe che si susseguono fra di loro nell'insieme contribuiscono a delinearla, oltre a delineare il passato e il carattere dei tanti personaggi presenti nel Manga invece che ridurli a mere comparse che finiscono solo per fare da cornice al protagonista come accade in altre opere.
NARRAZIONE
Non c'è che dire, è ricca di colpi di scena e di momenti davvero commoventi e toccanti, ed è infarcita con una giusta dose di umorismo demenziale che non guasta mai e contribuisce a renderla più piacevole e scorrevole nella sua lettura.
COMBATTIMENTI
Per i combattimenti ci vuole una sezione a parte, perché sono un elemento fondamentale insieme a molti altri di uno Shōnen come si deve. In Fairy Tail i combattimenti sono tanti e tutti ottimamente realizzati, sia a livello di azione che a livello di dialoghi, Mashima li orchestra perfettamente e li rende tutti emozionanti e avvincenti.
PERSONAGGI
I personaggi sono tutti caratterizzati ottimamente, sia come carattere che come aspetto che come poteri. Si va dal ragazzo che agisce in modo impulsivo ma che quando serve sa essere serio, forte, coraggioso e determinato (Natsu), alla terribile donna autoritaria e tutta d'un pezzo sempre ligia al dovere e che si assume le responsabilità non solo dei suoi errori ma anche di quelli dei suoi compagni (Erza). Per me Mashima ha avuto davvero un'ottima fantasia nel creare tutti questi personaggi e nel caratterizzarli peraltro ottimamente uno ad uno.
DISEGNI
Ed infine i disegni! Per alcuni la parte più importante dell'intero manga, per altri solo la cornice di una trama ben fatta, profonda e articolata, per me un elemento essenziale che insieme ad una buona trama costituisce un ottimo manga! E anche questi sono stupendi, Mashima eredita il tratto da Oda e lo migliora sotto tutti gli aspetti, dove il tratto di Oda ha difetti, quello di Mashima è perfetto, i disegni sono bellissimi, realizzati egregiamente (come gli stupendi paesaggi che fanno da sfondo a tutta la narrazione), e trasmettono dinamicità ed energia, elementi tipici e fondamentali di qualsiasi Shōnen degno di questo nome.
Beh, che altro dire? Manga consigliatissimo sia a coloro che sono appena entrati nel fantastico mondo dei Manga sia a chi c'è già da tanto tempo come me e vuole un nuovo manga divertente ed appassionante da leggere dopo il flop di un manga del calibro di Bleach, che io adoro ma che dal numero 20 in poi non se lo fila più nessuno.
Fairy Tail è Bello!
Fairy Tail è Cazzuto!
Fairy Tail è Divertente!
Fairy Tail è Emozionante!
Fairy Tail è Fantastico!
E potrei tirare fuori un aggettivo positivo per questo Manga per ogni lettera dell'alfabeto!
So che questo può sembrare un inizio recensione da tipico FanBoy, ma non è così, di solito infatti io sono obiettivo con i giudizi che do, ma Fairy Tail mi ha davvero catturato e appassionato come solo One Piece è riuscito a fare sino ad ora. Ma analizziamo l'opera punto per punto.
TRAMA
Non è vero come dicono molti che la trama è banale, scontata o praticamente inesistente. La trama c'è e tutte le varie saghe che si susseguono fra di loro nell'insieme contribuiscono a delinearla, oltre a delineare il passato e il carattere dei tanti personaggi presenti nel Manga invece che ridurli a mere comparse che finiscono solo per fare da cornice al protagonista come accade in altre opere.
NARRAZIONE
Non c'è che dire, è ricca di colpi di scena e di momenti davvero commoventi e toccanti, ed è infarcita con una giusta dose di umorismo demenziale che non guasta mai e contribuisce a renderla più piacevole e scorrevole nella sua lettura.
COMBATTIMENTI
Per i combattimenti ci vuole una sezione a parte, perché sono un elemento fondamentale insieme a molti altri di uno Shōnen come si deve. In Fairy Tail i combattimenti sono tanti e tutti ottimamente realizzati, sia a livello di azione che a livello di dialoghi, Mashima li orchestra perfettamente e li rende tutti emozionanti e avvincenti.
PERSONAGGI
I personaggi sono tutti caratterizzati ottimamente, sia come carattere che come aspetto che come poteri. Si va dal ragazzo che agisce in modo impulsivo ma che quando serve sa essere serio, forte, coraggioso e determinato (Natsu), alla terribile donna autoritaria e tutta d'un pezzo sempre ligia al dovere e che si assume le responsabilità non solo dei suoi errori ma anche di quelli dei suoi compagni (Erza). Per me Mashima ha avuto davvero un'ottima fantasia nel creare tutti questi personaggi e nel caratterizzarli peraltro ottimamente uno ad uno.
DISEGNI
Ed infine i disegni! Per alcuni la parte più importante dell'intero manga, per altri solo la cornice di una trama ben fatta, profonda e articolata, per me un elemento essenziale che insieme ad una buona trama costituisce un ottimo manga! E anche questi sono stupendi, Mashima eredita il tratto da Oda e lo migliora sotto tutti gli aspetti, dove il tratto di Oda ha difetti, quello di Mashima è perfetto, i disegni sono bellissimi, realizzati egregiamente (come gli stupendi paesaggi che fanno da sfondo a tutta la narrazione), e trasmettono dinamicità ed energia, elementi tipici e fondamentali di qualsiasi Shōnen degno di questo nome.
Beh, che altro dire? Manga consigliatissimo sia a coloro che sono appena entrati nel fantastico mondo dei Manga sia a chi c'è già da tanto tempo come me e vuole un nuovo manga divertente ed appassionante da leggere dopo il flop di un manga del calibro di Bleach, che io adoro ma che dal numero 20 in poi non se lo fila più nessuno.
Ottimo il character design, lo stile di disegno e le scene d'azione, nelle quali si nota la bravura e lo stile accumulati dall'autore dalle produzioni precedenti.
Consigliato a chi ama i classici Shonen, ricchi di avventura e combattimenti, il tutto raccolto in una trama in continua evoluzione.
Sin dal primo volume si notano alcune somiglianze nel disegno e nel carattere di alcuni personaggi (come il protagonista Natsu) con il celebre manga One Piece. Questo ha generato una accusa di plagio di Fairy Tail nei confronti di quest'ultima, anche se io sinceramente noto solo una somiglianze nel disegno, che, sotto certi aspetti, reputo migliore di quello di One Piece. Per quanto riguarda la questione dei caratteri citata prima, Hiro Mashima non è né il primo e né sarà l'ultimo che ha ripreso le caratteristiche classiche dei personaggi Shonen. Insomma, Fairy Tail si presenta come un buon titolo, uno dei classici shonen da poter consigliare a tutti.
I primi capitoli sono veramente fantastici, dal 3° volume vi sono fantastiche battaglie e colpi di scena, ma dal 13° volume si inizia a notare un leggero calo a livello di trama. Infatti essa non è ancora ben definita: durante alcune saghe sembra quasi che Mashima non sapesse cosa fare, come concludere, e ci ripropone sempre la stessa fine, con power-up poco azzeccati da parte dei protagonisti, e la trama ne risente sempre di più.
Quest'opera ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei futuri big shonen, ma Hiro Mashima deve saper sfruttare bene le sue carte, a mio parere dovrebbe iniziare a pensare a sviluppi più interessanti e "complessi" per un buon miglioramento a livello di trama.
Consigliato a chi ama i classici Shonen, ricchi di avventura e combattimenti, il tutto raccolto in una trama in continua evoluzione.
Sin dal primo volume si notano alcune somiglianze nel disegno e nel carattere di alcuni personaggi (come il protagonista Natsu) con il celebre manga One Piece. Questo ha generato una accusa di plagio di Fairy Tail nei confronti di quest'ultima, anche se io sinceramente noto solo una somiglianze nel disegno, che, sotto certi aspetti, reputo migliore di quello di One Piece. Per quanto riguarda la questione dei caratteri citata prima, Hiro Mashima non è né il primo e né sarà l'ultimo che ha ripreso le caratteristiche classiche dei personaggi Shonen. Insomma, Fairy Tail si presenta come un buon titolo, uno dei classici shonen da poter consigliare a tutti.
I primi capitoli sono veramente fantastici, dal 3° volume vi sono fantastiche battaglie e colpi di scena, ma dal 13° volume si inizia a notare un leggero calo a livello di trama. Infatti essa non è ancora ben definita: durante alcune saghe sembra quasi che Mashima non sapesse cosa fare, come concludere, e ci ripropone sempre la stessa fine, con power-up poco azzeccati da parte dei protagonisti, e la trama ne risente sempre di più.
Quest'opera ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei futuri big shonen, ma Hiro Mashima deve saper sfruttare bene le sue carte, a mio parere dovrebbe iniziare a pensare a sviluppi più interessanti e "complessi" per un buon miglioramento a livello di trama.
Questo è tra i primi fumetti che ho letto e inizialmente mi sono detta che era stupendo. Poi, leggendo altri manga e approfondendo la mia conoscenza critica nei confronti di questi, mi sono resa conto che non è nulla di che. A mio parere ci sono manga molto più appassionanti.
In questa storia non si capisce dove Hiro Mashima vuole andare a parare. Vengono raccontate semplicemente le vicende di una ragazza Lucy e della gilda di cui fa parte. Naturalmente non mancano gli avvincenti scontri tipici degli shonen. Andando avanti con i volumetti la storia si fa più interessante, con la scoperta del passato dei personaggi.
Gli aspetti positivi che si possono riscontrare sono: la presenza di scenette sia comiche, come i litigi tra Natsu e Grey, interrotti dalla temibile Erza, sia tristi rigurdanti il passato dei personaggi, e l'accuratezza dedicata ai disegni (che sono quelli che mi hanno attirato alla lettura).
Non mi sento di dare un voto più alto per il fatto che la trama non è ben sviluppata.
In questa storia non si capisce dove Hiro Mashima vuole andare a parare. Vengono raccontate semplicemente le vicende di una ragazza Lucy e della gilda di cui fa parte. Naturalmente non mancano gli avvincenti scontri tipici degli shonen. Andando avanti con i volumetti la storia si fa più interessante, con la scoperta del passato dei personaggi.
Gli aspetti positivi che si possono riscontrare sono: la presenza di scenette sia comiche, come i litigi tra Natsu e Grey, interrotti dalla temibile Erza, sia tristi rigurdanti il passato dei personaggi, e l'accuratezza dedicata ai disegni (che sono quelli che mi hanno attirato alla lettura).
Non mi sento di dare un voto più alto per il fatto che la trama non è ben sviluppata.
Io leggo moltissimi manga, che vanno da Berserk, Battle Royale e Vinland Saga a Naruto, One Piece, Bleach e Fullmetal Alchemist e tantissimi altri che nemmeno cito o mi allargherei troppo. Ci tenevo a dire, a tutti quelli che criticano il tratto di Mashima perché assomiglia a quello di Oda, che è totalmente diverso tanto che mi viene da pensare che si attacchino a questa scusa solo per poterlo criticare. Questo manga è bello, credetemi, l'autore ha classe nel disegnare e nel definire la trama che, lo ammetto, inizialmente parte senza uno scopo preciso, viene fuori mano a mano che la storia va avanti con l'introduzione di personaggi nuovi e misteri che si vanno a sommare a quelli presentati nei primi volumi: a me sembra che l'autore abbia ben in mente dove andare a parare e non deluderà assolutamente le mie aspettative (a me Rave è piaciuto moltissimo, ma veramente tanto). Disegni sublimi, storia intrigante e originale con ambientazione medievale fantasy (la mia preferita), combattimenti stupendi, personaggi carismatici e simpaticissimi e all'orizzonte se ne intravedono di altri. In sintesi, si tratta di un manga che diventerà un capolavoro del suo genere e ne sono sicuro viste le premesse di Hiro Mashima, che renderà la storia sempre più epica e avvincente come solo lui sa fare assieme ad altri autori del calibro appunto di Oda, Arakawa e tutti gli altri grandi. Leggetelo.
La storia inizia con Lucy, una giovanissima maga degli spiriti stellari, che ha la capacità di evocarli in suo soccorso in caso di necessità. La ragazza sogna di entrare a far parte di una delle più famose Gilde di maghi, chiamata per l'appunto Fairy Tail, composta da maghi fortissimi e potentissimi. Le gilde sono delle congregazioni di maghi che si occupano di svolgere gli incarichi che vengono loro commissionati, solitamente inviando un gruppo di suoi componenti.
Durante il suo viaggio Lucy si imbatte in un in bizzarro e strano ragazzo di nome Natsu, accompagnato da uno strano gatto parlante e con le ali di nome Happy, che la salveranno in seguito, quando rischierà di venire raggirata e abbindolata da un sedicente mago che si spacciava per Salamander, uno dei più famosi maghi di Fairy Tail.
Una volta salvata si scoprirà che in realtà è Natsu il vero Salamander, e con tale colpo di fortuna Lucy riceverà da Natsu e Happy un invito ad unirsi a Fairy Tail. Iniziano così le avventure di questa gilda, di cui col passare della storia si vengono a conoscere i tantissimi maghi che la compongono.
Il canovaccio di base è carino, sopratutto la faccenda dei maghi e delle gilde e delle missioni da dover compire, con cui i maghi si guadagnano da vivere. Tuttavia il manga è privo di qualsivoglia trama, quella che dovrebbe fare da base è la storia di Natsu, un Dragon-Slayer, un mago che ha ricevuto i propri poteri da un Drago. Natsu è alla ricerca di Igneel, il drago che l'ha cresciuto quasi come un padre, perché a quanto pare i draghi sono spariti e sono finiti chissà dove. Questo si scopre subito, ed in oltre venti volumi non c'è alcun progresso sotto questo punto di vista, si ripete solo che questi draghi so scomparsi nel nulla e non si vede neanche il più minimo straccio di un indizio su cosa possa essere successo. Alla fine il manga è composto da una sequenza di minisaghe o saghe più lunghe che di collegamenti tra loro ne hanno ben pochi, e che paiono inizialmente usate per presentare i membri della gilda.
Sicuramente, se si cerca una lettura impegnativa, si può lasciare quest'opera sugli scaffali. Tuttavia come lettura leggera è passabile visto i disegni, che sono abbastanza piacevoli, ed è anche divertente a volte.
Voto finale sei, visto che venti minuti senza una reale trama mi paiono eccessivi, e in più chissà quanto andrà avanti.
Durante il suo viaggio Lucy si imbatte in un in bizzarro e strano ragazzo di nome Natsu, accompagnato da uno strano gatto parlante e con le ali di nome Happy, che la salveranno in seguito, quando rischierà di venire raggirata e abbindolata da un sedicente mago che si spacciava per Salamander, uno dei più famosi maghi di Fairy Tail.
Una volta salvata si scoprirà che in realtà è Natsu il vero Salamander, e con tale colpo di fortuna Lucy riceverà da Natsu e Happy un invito ad unirsi a Fairy Tail. Iniziano così le avventure di questa gilda, di cui col passare della storia si vengono a conoscere i tantissimi maghi che la compongono.
Il canovaccio di base è carino, sopratutto la faccenda dei maghi e delle gilde e delle missioni da dover compire, con cui i maghi si guadagnano da vivere. Tuttavia il manga è privo di qualsivoglia trama, quella che dovrebbe fare da base è la storia di Natsu, un Dragon-Slayer, un mago che ha ricevuto i propri poteri da un Drago. Natsu è alla ricerca di Igneel, il drago che l'ha cresciuto quasi come un padre, perché a quanto pare i draghi sono spariti e sono finiti chissà dove. Questo si scopre subito, ed in oltre venti volumi non c'è alcun progresso sotto questo punto di vista, si ripete solo che questi draghi so scomparsi nel nulla e non si vede neanche il più minimo straccio di un indizio su cosa possa essere successo. Alla fine il manga è composto da una sequenza di minisaghe o saghe più lunghe che di collegamenti tra loro ne hanno ben pochi, e che paiono inizialmente usate per presentare i membri della gilda.
Sicuramente, se si cerca una lettura impegnativa, si può lasciare quest'opera sugli scaffali. Tuttavia come lettura leggera è passabile visto i disegni, che sono abbastanza piacevoli, ed è anche divertente a volte.
Voto finale sei, visto che venti minuti senza una reale trama mi paiono eccessivi, e in più chissà quanto andrà avanti.
Fairy Tail è un manga molto bello che, anche se non ha una storia ben delineata, appassiona il lettore grazie ai suoi personaggi divertentissimi. Molti lo considerano un capolavoro, altri un grande flop, ma Fairy Tail non è ne un capolavoro ne un flop. Secondo me, Fairy Tail è Fairy Tail, un manga piacevole, divertentissimo, che sa appassionare e stupire il lettore, e che ha buone potenzialità di diventare un capolavoro nel suo genere. Il tratto dell'autore è davvero molto bello, all'inizio molto simile all'inarrivabile One Piece, ma poi prende una sua autonomia, i personaggi sono incredibili, tutti divertentissimi e con poteri bellissimi. Consiglio questo manga a tutti.
Il mio voto per questo manga di Hiro Mashima è 10, ho letto i primi 14 volumi tutti d'un fiato! È un manga a cui non manca nulla, i disegni sono veramente belli, c'è poco da fare, perché i paesaggi (boschi, laghi, mari, montagne e vulcani) sono curati egregiamente; i personaggi non sono da meno, lo stile ricorda quello di One Piece ma solo in apparenza perché ha una sua autonomia. Tornando ai protagonisti, ognuno ha dei poteri particolari: Natsu è un mago del fuoco, Gray del ghiaccio, Lucy degli spiriti stellari e cosi via, mi piace soprattutto come viene disegnato il fuoco o il fulmine nei combattimenti che si susseguono in Fairy Tail; a proposito di combattimenti, ho notato un miglioramento negli ultimi volumi nel modo in cui vengono realizzati dall'autore, ci sono numerosi colpi di scena e progressivamente viene rivelato il passato (doloroso) dei maghi appartenenti alla gilda Fairy Tail, cioè un'associazione che riunisce i vari maghi a cui vengono affidate varie missioni. Inoltre non mancano situazioni comiche e grottesche grazie anche alla presenza del gattino Happy, fedele compagno di Natsu, le maghe di Fairy Tail poi sono tutte bellissime e spesso si fa fatica a distogliere lo sguardo da loro! Un altro punto a favore sono i disegni tra un capitolo e l'altro, dove vengono illustrati i personaggi in vari momenti della giornata lontano dai doveri della gilda.
Questo manga è stato uno dei primi che ho letto e che mi ha fatto appassionare allo splendido panorama fumettistico giapponese circa 2 anni fa.
Nella mia ignoranza, che non andava oltre ai cartoni trasmessi su Italia 1, avevo deciso di acquistare Fairy Tail perché erano usciti solo pochi numeri e il disegno mi attirava molto, in quanto il mio occhio inesperto lo aveva scambiato per quello di One Piece.
Lo scenario è molto interessante, il disegno è molto bello e nonostante inizialmente ricordasse quello di Oda (One Piece) ha ora preso la sua strada ben distinta: divertentissime gag e stupende battaglie per un bellissimo manga.
La trama nei primi volumetti parte molto bene, nella parte intermedia cala come se l'autore non sapesse più cosa raccontare ma si riprende ben presto qualche volumetto più avanti con la saga di Luxus.
Mi dissocio completamente dalla critica spietata riguardante questo fumetto, perché nonostante tutti i difetti riesce ad entusiasmarmi e a farmi divertire.
Lo consiglio quindi a tutti quelli che cercano un manga divertente e di piacevole lettura.
Nella mia ignoranza, che non andava oltre ai cartoni trasmessi su Italia 1, avevo deciso di acquistare Fairy Tail perché erano usciti solo pochi numeri e il disegno mi attirava molto, in quanto il mio occhio inesperto lo aveva scambiato per quello di One Piece.
Lo scenario è molto interessante, il disegno è molto bello e nonostante inizialmente ricordasse quello di Oda (One Piece) ha ora preso la sua strada ben distinta: divertentissime gag e stupende battaglie per un bellissimo manga.
La trama nei primi volumetti parte molto bene, nella parte intermedia cala come se l'autore non sapesse più cosa raccontare ma si riprende ben presto qualche volumetto più avanti con la saga di Luxus.
Mi dissocio completamente dalla critica spietata riguardante questo fumetto, perché nonostante tutti i difetti riesce ad entusiasmarmi e a farmi divertire.
Lo consiglio quindi a tutti quelli che cercano un manga divertente e di piacevole lettura.
L'universo di Fairy Tail è ambientato in un epoca imprecisata dove vivono persone capaci di usare poteri magici.
La maggior parte di queste persone entrano a far parte di un gilda (ovvero un gruppo di maghi) dove i vari membri svolgono le varie missioni che si scelgono, in cambio di una ricompensa in denaro o altro.
Fairy Tail è appunto una gilda, una delle più importanti! ed è proprio per questo che la giovane protagonista, Lucy, vuole entrarne a farne parte ad ogni costo!
Un giorno Lucy incontra l'altro protagonista, Natsu insieme al suo fedelissimo amico (gatto?) Happy! Da qui partono le avventure di Fairy tail!
Il manga non segue una vera e propria storia, ma sembra (almeno dove sono arrivato io, cioè al volume 5) basato sulle varie missioni che svolgono Lucy, Natsu e Happy.
Il disegno di di Hiro Mashima, è molto simile a quello di Oda, autore di One Piece, e quindi può parere subito un "plagio". Ma basta leggere il primo capitolo per capire di quanta differenza ci sia con One Piece!
In conclusione: questo manga è veramente divertente! A volte mi chiedo come l'autore riesca a tirare fuori certe battute! Inoltre ho trovato i combattimenti stupendi, in pieno stile "shonen"!
La maggior parte di queste persone entrano a far parte di un gilda (ovvero un gruppo di maghi) dove i vari membri svolgono le varie missioni che si scelgono, in cambio di una ricompensa in denaro o altro.
Fairy Tail è appunto una gilda, una delle più importanti! ed è proprio per questo che la giovane protagonista, Lucy, vuole entrarne a farne parte ad ogni costo!
Un giorno Lucy incontra l'altro protagonista, Natsu insieme al suo fedelissimo amico (gatto?) Happy! Da qui partono le avventure di Fairy tail!
Il manga non segue una vera e propria storia, ma sembra (almeno dove sono arrivato io, cioè al volume 5) basato sulle varie missioni che svolgono Lucy, Natsu e Happy.
Il disegno di di Hiro Mashima, è molto simile a quello di Oda, autore di One Piece, e quindi può parere subito un "plagio". Ma basta leggere il primo capitolo per capire di quanta differenza ci sia con One Piece!
In conclusione: questo manga è veramente divertente! A volte mi chiedo come l'autore riesca a tirare fuori certe battute! Inoltre ho trovato i combattimenti stupendi, in pieno stile "shonen"!
Di manga ne ho letti veramente tanti: Monster, GTO, Venus Wars, One Piece, Claymore, Battle Royale, Rough, 2001 Night, Gintama, Black Lagoon e tantissimi altri; e non capisco proprio le ragioni di chi consiglia Fairy Tail esclusivamente a chi non ha mai letto manga... a me è piaciuto, non tantissimo, ma è piaciuto. Bei personaggi, bella idea di base, disegni spettacolari, bei combattimenti.
La trama invece è un po' scarsa, e non è ben spiegata l'origine della magia nei vari attacchi. Il mio voto è semplicemente un invito a leggerlo e rilassarvi.
La trama invece è un po' scarsa, e non è ben spiegata l'origine della magia nei vari attacchi. Il mio voto è semplicemente un invito a leggerlo e rilassarvi.
Mashima si è ripetuto alla grande con questo manga! E' una brutta copia di Rave, e già quello era brutto: i personaggi sono pressoché identici (Natsu sembra Let più giovane, Gray è uguale a Musica, Lucy è Elie con i capelli lunghi, Elsa è Julia, Gerard è Sieghart con i capelli più corti), la forza dell'amicizia vince sempre contro i cattivi anche se li hanno pestati a tal punto che dovrebbero essere morti quattro volte. Natsu ogni volta usa il "dragon comecavolosichiama" e sconfigge il cattivone di turno dopo essere stato incitato dai suoi compagni o essersi incavolato dopo averle prese per due ore. Anche qui ci sono molte saghe differenti come in Rave, ma almeno lì c'era l'obiettivo finale di sconfiggere Demon Card, qui non c'è neanche questo! Perchè Natsu & co. fanno tutte 'ste missioni? Per racimolare denaro? C'è un qualche significato di fondo oppure no? Bho!
L'unica cosa che salvo sono i disegni che sono fatti bene e piuttosto dettagliati, soprattutto i capelli e i personaggi femminili con curve mozzafiato.
come ha detto Il Critico, è meglio che Mashima si dedichi a disegnare e basta, perchè con le trame e il suo buonismo mi ha proprio stancato.
L'unica cosa che salvo sono i disegni che sono fatti bene e piuttosto dettagliati, soprattutto i capelli e i personaggi femminili con curve mozzafiato.
come ha detto Il Critico, è meglio che Mashima si dedichi a disegnare e basta, perchè con le trame e il suo buonismo mi ha proprio stancato.
Questo manga sembrava (eh si, purtroppo sembrava) promettere bene, o almeno credevo potesse essere più decente di Rave the Groove Adventure, invece la banalità e i clichè si sonno fatti vivi come fossero una dannata influenza che non riesce ad andar via. I personaggi principali, e non solo, sono già stati usati e abusati in altri manga e dopo aver fatto lo stesso errore con la sua prima opera, l'autore ce li ripropone anche qui.
La trama è una classica lotta tutti contro tutti, il tutto mescolato a paroloni sulla giustizia e così via. Deludente.
Consiglio a Mashima di dedicarsi alla parte tecnica dei manga, ovvero disegni, illustrazioni e stesura delle tavole, infatti sarebbe meglio collaborasse con un autore che si occupi delle sceneggiature, questo perché come disegnatore è bravo, ma come sceneggiatore fa un po’ pena.
Scommettiamo che nella sua prossima opera ci darà ancora una volta un protagonista che incontra una ragazza misteriosa e insieme ad una combriccola, viaggerà alla volta del mondo intero per sconfiggere il male?
Ve lo devo consigliare? Solo per gli inesperti.
La trama è una classica lotta tutti contro tutti, il tutto mescolato a paroloni sulla giustizia e così via. Deludente.
Consiglio a Mashima di dedicarsi alla parte tecnica dei manga, ovvero disegni, illustrazioni e stesura delle tavole, infatti sarebbe meglio collaborasse con un autore che si occupi delle sceneggiature, questo perché come disegnatore è bravo, ma come sceneggiatore fa un po’ pena.
Scommettiamo che nella sua prossima opera ci darà ancora una volta un protagonista che incontra una ragazza misteriosa e insieme ad una combriccola, viaggerà alla volta del mondo intero per sconfiggere il male?
Ve lo devo consigliare? Solo per gli inesperti.
Mi dispiace dare un voto così basso, ma fairy tail NON E' ALTRO CHE UNA BRUTTA COPIA DI RAVE.
I protagonisti somigliano parecchio con quelli di Rave (vedi Musica e Gray, Haru e Natsu, Lucy e Elie...), inoltre usa anche gli stessi nomi (Etherion, La gilda degli Oracion Seis...).
La trama è interessante all'inizio, ma col passare del tempo Mashima la rovina, infatti secondo me non è in grado di portare avanti una storia; gli servirebbe un altro autore che pensai alla storia, mentre lui dovrebbe fare solo i disegni.
Personaggi femminili che portano tutte la quinta, personaggi non caratterizzati, e combattimenti che dopo un po' diventano ripetitivi e noiosi.
Lo sconsiglio vivamente, piuttosto che comprare Fairy Tail, tanto vale prendere Rave.
P.S. non ho dato 1 solo per i bei disegni.
I protagonisti somigliano parecchio con quelli di Rave (vedi Musica e Gray, Haru e Natsu, Lucy e Elie...), inoltre usa anche gli stessi nomi (Etherion, La gilda degli Oracion Seis...).
La trama è interessante all'inizio, ma col passare del tempo Mashima la rovina, infatti secondo me non è in grado di portare avanti una storia; gli servirebbe un altro autore che pensai alla storia, mentre lui dovrebbe fare solo i disegni.
Personaggi femminili che portano tutte la quinta, personaggi non caratterizzati, e combattimenti che dopo un po' diventano ripetitivi e noiosi.
Lo sconsiglio vivamente, piuttosto che comprare Fairy Tail, tanto vale prendere Rave.
P.S. non ho dato 1 solo per i bei disegni.
Trama originale, disegno fantastico, personaggi carismatici. Tutto ciò rende questo manga veramente unico e degno del voto che gli ho messo.
Le potenzialità dei protagonisti sono illimitate (forse sarebbe l'unico difetto che abbia notato) ma proprio per questo sarà molto interessante come l'autore, Hiro Mashima, continuerà a narrare la storia.
In ogni singolo capitolo si finisce attratti dalla storia che ti invoglia a proseguire senza sosta.
Le potenzialità dei protagonisti sono illimitate (forse sarebbe l'unico difetto che abbia notato) ma proprio per questo sarà molto interessante come l'autore, Hiro Mashima, continuerà a narrare la storia.
In ogni singolo capitolo si finisce attratti dalla storia che ti invoglia a proseguire senza sosta.
Questo manga è molto bello, mi sto appassionando sempre di più. A prima vista lo stile può somigliare a quello di Eichiro Oda, ma più si va avanti nella storia, e più ci si rende conto che il paragone non ha una gran attinenza, secondo me i disegni di Fairy Tail sono molto, molto più belli (non mi piacciono per niente i disegni di One Piece).
Sicuramente la storia si evolverà e lo scopo del manga cambierà (come in Naruto e One Piece, che iniziano con i protagonisti che vogliono diventare hokage/re dei pirati, per poi notare un cambiamento nella storia.
Sicuramente la storia si evolverà e lo scopo del manga cambierà (come in Naruto e One Piece, che iniziano con i protagonisti che vogliono diventare hokage/re dei pirati, per poi notare un cambiamento nella storia.
Un altro stupeno lavoro di Hiro Mashima! la storia narra delle avventure di un gruppo di maghi appartenenti alla gilda di Fairy Tail. La storia è un classico, ma comunque molto interessante e intrigante. Nello stile dei personaggi si puo benissimo riconoscere lo stile di Hiro Mashima, sono divertenti ma sanno anche usare poteri magici strepitosi come ghiaccio fuoco ecc...
Se cercate un manga che parla di poteri magici, e che tra una battaglia e l'altra sappia anche far morire dal ridere, Fairy Tail fa per voi!
Se cercate un manga che parla di poteri magici, e che tra una battaglia e l'altra sappia anche far morire dal ridere, Fairy Tail fa per voi!
I disegni sono molto belli, "stile One Piece", storia molto carina anche se a volte è scontata, anzi molte volte...
Fairy Tail parla di maghi appertenenti alla gilda che da, appunto, il titolo al manga. I protagonisti sono Natsu, un mago che controlla il fuoco, e Lucy una maga che richiama Spiriti stellari. Quest'ultima vuole entrare nella gilda e Natsu (che già ne è membro) le fornirà l'opportunità per esaudire questo suo desiderio.
Fairy Tail parla di maghi appertenenti alla gilda che da, appunto, il titolo al manga. I protagonisti sono Natsu, un mago che controlla il fuoco, e Lucy una maga che richiama Spiriti stellari. Quest'ultima vuole entrare nella gilda e Natsu (che già ne è membro) le fornirà l'opportunità per esaudire questo suo desiderio.
Primo commento negativo che mi capita di fare... ma purtroppo con questo manga non posso fare altrimenti: storia inesistente, personaggi triti e ritriti, scopiazzati qua è la da One Piece. Il 3 se lo aggiudicano solo i disegni e le tette delle ragazze, secondo me anche quelle esagerate, ma possibile che hanno tutte una quinta?!
Lo consiglio solo a chi non ha mai letto manga, probablemente gli piacerà.
Lo consiglio solo a chi non ha mai letto manga, probablemente gli piacerà.
Questo manga lo vidi e me ne innamorai, lo lessi fino al volume 6, poi la storia si fece più pesante e lo lasciai lì dov'era... ma ora mi viene voglia di riprenderlo.
I disegni sono simili a quelli di Eeichiro Oda ma molto più dettagliati. La trama è ben strutturata e i misteri e il passato dei personaggi sono sempre dietro l'angolo. I combattimenti sono la cosa migliore, assieme alle gag. Natsu è troppo divertente, anche se il mio protagonista preferito è Grey. I poteri e le magie sono disegnati troppo bene, specialmente il fuoco. La fantasia che ho visto in questo manga non l'ho vista in nessun altro! Da leggere, il mio voto è 9.
I disegni sono simili a quelli di Eeichiro Oda ma molto più dettagliati. La trama è ben strutturata e i misteri e il passato dei personaggi sono sempre dietro l'angolo. I combattimenti sono la cosa migliore, assieme alle gag. Natsu è troppo divertente, anche se il mio protagonista preferito è Grey. I poteri e le magie sono disegnati troppo bene, specialmente il fuoco. La fantasia che ho visto in questo manga non l'ho vista in nessun altro! Da leggere, il mio voto è 9.
Avendo già letto Rave decisi di prendere quest'altra opera del maestro Mashima, e devo dire che mi sto appassionando molto! I primi volumi cominciano col presentare i personaggi e il loro passato, alternando scene comiche.
Il disegno è spettacolare, i personaggi sono ben realizzati, lo stesso dicasi per le magie (a me piace molto quella di Lucy). La storia ha diversi misteri che sono curiosa di scoprire! In conclusione lo consiglio vivamente!
Il disegno è spettacolare, i personaggi sono ben realizzati, lo stesso dicasi per le magie (a me piace molto quella di Lucy). La storia ha diversi misteri che sono curiosa di scoprire! In conclusione lo consiglio vivamente!
Fairy Tail è un manga davvero spettacolare sia in fatto di design, che in fatto di storia. Invito a non far caso alle dicerie che sparlano dell'autore e del fatto che non sa costruire una storia ecc... il manga presenta scene demenziali e divertentissime ideali per allietare il lettore. La storia in se è anche ben strutturata, e presenta molti misteri e combattimenti mozzafiato. In sintesi consiglio questo manga a tutti i lettori che vogliono immergersi nel mondo dell'avventura e della fantasia.
Ho trovato molto difficoltosa la lettura di questo manga: i balloon sono situati un po dove capita, e ciò costringe a volgere lo sguardo in tutte le direzioni; ci ho messo quindi un po' per abituarmi a seguire i balloon e i disegni insieme.
Anche le scene d'azione sono di difficile interpretazione, ma non ne faccio un discorso generale. Riguardo la trama, i personaggi sono sempre gli stessi e, cosa ancora più odiosa, trattasi dei soliti "superman" di questo mondo immaginario.
L'autore poi, tanto per cambiare, per facilitarsi il tutto crea i soliti "gruppi", e non parlo delle Gilde, ma di elementi quali gli "spiriti stellari" o gli "element four". La storia la ritengo pessima, insomma, i combattimenti ridicoli e ripetitivi visto che i personaggi principali non perdono mai.
Per il resto questo manga può ritenersi un buon passatempo, ma non un titolo eccelso, anche se inizialmente mi è piaciuto. Voto 6 perché merita appena la sufficienza.
Anche le scene d'azione sono di difficile interpretazione, ma non ne faccio un discorso generale. Riguardo la trama, i personaggi sono sempre gli stessi e, cosa ancora più odiosa, trattasi dei soliti "superman" di questo mondo immaginario.
L'autore poi, tanto per cambiare, per facilitarsi il tutto crea i soliti "gruppi", e non parlo delle Gilde, ma di elementi quali gli "spiriti stellari" o gli "element four". La storia la ritengo pessima, insomma, i combattimenti ridicoli e ripetitivi visto che i personaggi principali non perdono mai.
Per il resto questo manga può ritenersi un buon passatempo, ma non un titolo eccelso, anche se inizialmente mi è piaciuto. Voto 6 perché merita appena la sufficienza.
Se devo dire la verità, ho comprato il primo numero del manga solo per i disegni, poi ho continuato a comprarlo perché inizialmente la storia sembrava interessante (e a quanto pare mi ha giudato l'inesperienza): da quando c'è tutto il casino della gilda distrutta e rapiscono Lucy, la qualità del manga inizia a calare: i protagonisti acquisiscono forza dal nulla, e nell'ultimo numero persino Lucy pianta un casino con la storia di Loki (completamente deludente).
I personaggi ad ogni modo sono poco caratterizzati: i maschi sono tutti degli attaccabrighe, le femmine solo tette al vento, di fatto non valgono nulla (hanno tutti paura di Elsa, ma alla fine non ha fatto niente, Mirajane ancora peggio).
I disegni come già ho detto sono il lato più positivo dell'intero manga, anche se molto simili allo stile di Oda (che invece stimo moltissimo).
Sconsigliato per quelli che non sopportano di vedere una storia in cui i personaggi diventano sempre più forti (chissà come).
I personaggi ad ogni modo sono poco caratterizzati: i maschi sono tutti degli attaccabrighe, le femmine solo tette al vento, di fatto non valgono nulla (hanno tutti paura di Elsa, ma alla fine non ha fatto niente, Mirajane ancora peggio).
I disegni come già ho detto sono il lato più positivo dell'intero manga, anche se molto simili allo stile di Oda (che invece stimo moltissimo).
Sconsigliato per quelli che non sopportano di vedere una storia in cui i personaggi diventano sempre più forti (chissà come).
Purtroppo il manga è assai noioso e c'era d'aspettarselo visto che è un opera di Hiro Mashima il creatore di Rave, il quale è stato pessimo sotto ogni punto di vista.
Qui ci sono dei miglioramenti, ma la storia segue sempre gli stessi schemi triti e ritriti, poi la magia non ha delle regole e dei limiti, perciò possono verificarsi powerup di continuo senza mai fermarsi, il che rende il tutto scontato.
I personaggi sono già visti, infatti il protagonista è il classico ragazzo vigoroso e senza macchia e le donzelle hanno minimo una quarta di reggiseno e questo è piuttosto infantile anche perche non hanno nessuna qualità intrinseca da mostrare.
Il disegno è gradevole e ricco di particolari, però non giustifica la piattezza della trama.
Lo consiglio ai novizi del manga
Qui ci sono dei miglioramenti, ma la storia segue sempre gli stessi schemi triti e ritriti, poi la magia non ha delle regole e dei limiti, perciò possono verificarsi powerup di continuo senza mai fermarsi, il che rende il tutto scontato.
I personaggi sono già visti, infatti il protagonista è il classico ragazzo vigoroso e senza macchia e le donzelle hanno minimo una quarta di reggiseno e questo è piuttosto infantile anche perche non hanno nessuna qualità intrinseca da mostrare.
Il disegno è gradevole e ricco di particolari, però non giustifica la piattezza della trama.
Lo consiglio ai novizi del manga
Al di là degli ottimi disegni Fairy Tail dimostra di essere un buon manga capace di intrigare, da non giudicare dai primi volumi prevalentemente introduttivi, infatti dopo il 5° la storia inizierà a mostrare i muscoli! Ottimo il disegno anche se emerge una lampante somiglianza con One Piece. Ben fatti i personaggi, che piaceranno fin da subito e ben realizzate le gag comiche. In definitiva un manga non troppo originale ma comunque da leggere. Consigliatissimo.
Direttamente da Rave, l'autore Hiro Mashima ci propone un'altra storia fantasy, questa volta incentrata sulla guerra tra gilde di maghi. I miglioramenti rispetto alla sua precedente opera, Rave, si notano subito come la grafica, le strategie e la caratterizzazione dei personaggi. Il manga ingrana un po' in ritardo a causa della troppa introduzione nel mondo fantasy che vuole premettere l'autore. L'idea non è male e finalmente entra nel vivo verso il 5-6° numero dandoci dei colpi di scena che ci fanno restare con gli occhi incollati sul volume.
Principalmente il manga attira per il design dei personaggi (e qui niente da dire), però il manga è davvero noioso, solo combattimenti uno dietro l'altro, personaggi NON caratterizzati (chi dice di si vuol dire che non ha letto poi tanti manga oppure non si è mai spinto oltre gli shonen e gli shojo) ed i personaggi sono i soliti stra-utilizzati: il protagonista che come già accennato si sacrificherebbe anche per il fruttivendolo e lo spazzacamino etc...
Insomma, lo consiglio a chi ha appena iniziato a leggere manga oppure a chi si accontenta di qualche scazzottata ed un po' di umorismo classico degli shonen moderni.
Insomma, lo consiglio a chi ha appena iniziato a leggere manga oppure a chi si accontenta di qualche scazzottata ed un po' di umorismo classico degli shonen moderni.
Manga davvero bello: storia leggera che si complica mano a mano tale da risultare di facile lettura ma al contempo acquistando sempre maggiore spessore. Ovviamente la storia decolla poco a poco ed i primi volumi sono solo un preludio (come One piece).
Lo stile ed il disegno sono superbi e la comicità che permea il lavoro lo rende ancora più appetibile.
Ovviamente rimane uno shonen, con tutti i luoghi comuni del genere, ma nel suo molto ben fatto e con una trama che conquista poco a poco;
consigliatissimo.
Lo stile ed il disegno sono superbi e la comicità che permea il lavoro lo rende ancora più appetibile.
Ovviamente rimane uno shonen, con tutti i luoghi comuni del genere, ma nel suo molto ben fatto e con una trama che conquista poco a poco;
consigliatissimo.
A me sinceramente è piaciuto molto, la storia è bellissima ed i personaggi fatti bene, sia nel carattere che nei poteri. Ogni numero che leggo ci sono delle novità, non è per niente noioso. Natsu senza dubbio è il più simpatico (al dire il vero mi ricorda un po' capello di paglia di One Piece); Happy, quella specie di gato, è cosi tenero, mi domando sempre che cosa ci sia dietro di lui... Lucy invece non è entrata nelle mie grazie, però ha un bel potere. Quelle della Fairy Tail sono molto uniti e la cosa è bella, tranne qualche personaggio misterioso... ma si scoprirà che sono :-)
Ho letto i primi volumi e mi sono abbastanza piaciuti, il tratto del mangaka Hiro Mashima è pulito e ben curato, forse un po' troppo simile a quello di Oda.
Peccato che molti dei personaggi e delle battute siano scopiazzati da One Piece, che ovviamente è molto più bello su tutti i fronti.
Quindi ci ritroviamo all'ennesimo manga scopiazzato da un altro.
La trama presenta qualche colpo di scena ma in totale è un po' sempliciotta.
Per finire; ho letto un sacco di manga, ma questo non è che mi abbia colpito un gran che, diciamo che è carino ma niente di più.
Se volete un consiglio, andatevi a leggere qualche cos'altro, come One Piece, dato che di manga migliori questo ne esistono molti altri.
Se devo dargli un voto, glielo do più che altro per la trama ed è un 6 tendente al 7.
Peccato che molti dei personaggi e delle battute siano scopiazzati da One Piece, che ovviamente è molto più bello su tutti i fronti.
Quindi ci ritroviamo all'ennesimo manga scopiazzato da un altro.
La trama presenta qualche colpo di scena ma in totale è un po' sempliciotta.
Per finire; ho letto un sacco di manga, ma questo non è che mi abbia colpito un gran che, diciamo che è carino ma niente di più.
Se volete un consiglio, andatevi a leggere qualche cos'altro, come One Piece, dato che di manga migliori questo ne esistono molti altri.
Se devo dargli un voto, glielo do più che altro per la trama ed è un 6 tendente al 7.
E' un manga stupendo! Fairy Tail è probabilmente uno dei manga più belli che io stia leggendo ultimamente! Mi piace un sacco, i personaggi sono tutti bellissimi (Natsu e Gray sono dei fighi della madonna) e fortissimi, il character design è magnifico e supera di brutto quello di One Piece che sinceramente è un po' decadente.
E' assolutamente un manga stupendo con una trama meravigliosa, è travolgente e anche se può sembrare un poco copiato da qualcos'altro ha assolutamente un susseguirsi di vicende che "prendono"... mamma mia è bellissimo!
Ci sono anche cose che non si sarebbero mai potute dedurre (* Spoiler in fondo).
Ho letto moltissimi manga, forse 50 o più, e devo dire che questo è stato davvero uno dei più belli!
Chi dice il contrario probabilmente non ha letto poi così tanti manga... ma comunque ognuno ha i suoi gusti.
Consigliatissimo, soprattutto a chi ama una trama non intricatissima e personaggi fighi e particolari!
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>
*Chi poteva immaginare che in realtà Natsu ha più di 80 anni? Io ci sono rimasta di stucco.
E' assolutamente un manga stupendo con una trama meravigliosa, è travolgente e anche se può sembrare un poco copiato da qualcos'altro ha assolutamente un susseguirsi di vicende che "prendono"... mamma mia è bellissimo!
Ci sono anche cose che non si sarebbero mai potute dedurre (* Spoiler in fondo).
Ho letto moltissimi manga, forse 50 o più, e devo dire che questo è stato davvero uno dei più belli!
Chi dice il contrario probabilmente non ha letto poi così tanti manga... ma comunque ognuno ha i suoi gusti.
Consigliatissimo, soprattutto a chi ama una trama non intricatissima e personaggi fighi e particolari!
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>
*Chi poteva immaginare che in realtà Natsu ha più di 80 anni? Io ci sono rimasta di stucco.
Nel dare questo voto sono stato anche troppo generoso. Signori c'è poco da fare, questo fumetto attrae sicuramente per il disegno dinamico e pulito, ma per il resto è davvero molto scarso. A partire da una schiera di personaggi visti e rivisti, con poteri sorprendenti ma inconcludenti, ed a finire con una trama ancora in coma. L'autore aveva deluso col finale dell'opera precedente, che al di là delle critiche, presentava una trama molto entusiasmante.
Qui troviamo una replica del tutto, ma senza trama o colpi di scena. Leggendo questo fumetto sembra quasi di trovarsi in un videogame con missioni ed Hit Points. Bah... L'unica cosa su cui "pareva" poter contare erano i duelli, che nei primi numeri sembravano interessanti. Invece ci si riduce a nemici a dir poco ridicoli, che vengono sconfitti con la solità forza di volontà o con "trovate" che lasciano a desiderare.
Insomma uno shonen deludente e inutile, che si spera possa evolversi,presentando una trama degna di Rave.
Datti una svegliata Hiro.
( E personalizzati un po' )
Alla prossima gente !
Qui troviamo una replica del tutto, ma senza trama o colpi di scena. Leggendo questo fumetto sembra quasi di trovarsi in un videogame con missioni ed Hit Points. Bah... L'unica cosa su cui "pareva" poter contare erano i duelli, che nei primi numeri sembravano interessanti. Invece ci si riduce a nemici a dir poco ridicoli, che vengono sconfitti con la solità forza di volontà o con "trovate" che lasciano a desiderare.
Insomma uno shonen deludente e inutile, che si spera possa evolversi,presentando una trama degna di Rave.
Datti una svegliata Hiro.
( E personalizzati un po' )
Alla prossima gente !
Un ottimo manga, anche se per ora ho letto solo l'edizione italiana e non gli spoiler. Mashima ha fatto un buon lavoro con i personaggi, che però sono troppo simili a One Piece (che è eccelso), ma secondo me il punto forte è l'ambientazione, insieme ai poteri dei diversi personaggi. Secondo me sono soldi spesi bene, ma di certo non è il miglior manga che ho letto.
L'ho letto anch'io incuriosita dalla copertina (che assomiglia tanto allo stile del sensei Oda) e dopo aver letto un totale di volumetti posso dire che Mashima copia Oda: dal tratto, dall'uso delle varie gag, dai personaggi e anche dall'atmosfera così familiare... in poche parole, la sua opera è composta da elementi presi un po' di qua e un po' di là, mescolandoli tutti insieme.
Quindi in quanto originalità non ha nulla di nuovo neanche per quanto riguarda la trama che è abbastanza prevedibile e scontata... infine se volete leggere uno shonen leggero ma con niente di nuovo allora provatelo, altrimenti rivolgetemi altrove.
Quindi in quanto originalità non ha nulla di nuovo neanche per quanto riguarda la trama che è abbastanza prevedibile e scontata... infine se volete leggere uno shonen leggero ma con niente di nuovo allora provatelo, altrimenti rivolgetemi altrove.
L'ho comprato incuriosito dalla copertina con i disegni simili a quelli di Oda, ma mi aspettavo di più...
La storia sembra venuta fuori dai grandi sforzi di Mashima e del suo redattore per dare una trama più concreta al manga (anche se sembra tratta da un game), al contrario delle altre sue opere che sono tutte sullo stesso stampo del deludente Rave.
I personaggi non sono altro che frutto del vano tentativo di copiare Oda non solo nello stile (Natsu è Rufy con gli occhi più appuntiti e i capelli rosa, Loke che sembra un misto tra Zoro ed Ichigo di Bleach, Urrutia non è altro che Nico Robin uscita male...) ma anche nel carattere (Natsu il protagonista forte, poco serio e che non si arrende mai come Rufy, Lucy la ragazzina carina di turno che combatte poco ma combatte come Nami, Loke che si comporta come Sanji e via dicendo).
Come ormai tutti sanno, Mashima NON era allievo di Oda nè ha mai avuto a che fare con lui, ha solo plagiato per più di una volta One Piece...
Quindi io mi chiedo come non sia stato accusato di plagio come invece è successo ai fratelli Kishimoto o a Katsura Hoshino che è stata denunciata per aver copiato alcune inquadrature da Death Note e da Trigun!
Inoltre Fairy Tail è pubblicato sulla stessa rivista di Air Gear, Negima e altri manga ecchi,
e cerca di esserne all'altezza con inquadrature quasi fanservice presenti in ogni pagina ed inserite forzatamente che rendono ridicolo il manga (mentre invece negli altri manga il fanservice, anche se leggero, è dosato).
Do un 7 perchè lo trovo carino ma non mi entusiasma più di tanto, anche se imita Oda non riuscirà mai a copiarne la genialità e l'originalità... insomma, che dire... One Piece + Bleach = Fairy Tail...
La storia sembra venuta fuori dai grandi sforzi di Mashima e del suo redattore per dare una trama più concreta al manga (anche se sembra tratta da un game), al contrario delle altre sue opere che sono tutte sullo stesso stampo del deludente Rave.
I personaggi non sono altro che frutto del vano tentativo di copiare Oda non solo nello stile (Natsu è Rufy con gli occhi più appuntiti e i capelli rosa, Loke che sembra un misto tra Zoro ed Ichigo di Bleach, Urrutia non è altro che Nico Robin uscita male...) ma anche nel carattere (Natsu il protagonista forte, poco serio e che non si arrende mai come Rufy, Lucy la ragazzina carina di turno che combatte poco ma combatte come Nami, Loke che si comporta come Sanji e via dicendo).
Come ormai tutti sanno, Mashima NON era allievo di Oda nè ha mai avuto a che fare con lui, ha solo plagiato per più di una volta One Piece...
Quindi io mi chiedo come non sia stato accusato di plagio come invece è successo ai fratelli Kishimoto o a Katsura Hoshino che è stata denunciata per aver copiato alcune inquadrature da Death Note e da Trigun!
Inoltre Fairy Tail è pubblicato sulla stessa rivista di Air Gear, Negima e altri manga ecchi,
e cerca di esserne all'altezza con inquadrature quasi fanservice presenti in ogni pagina ed inserite forzatamente che rendono ridicolo il manga (mentre invece negli altri manga il fanservice, anche se leggero, è dosato).
Do un 7 perchè lo trovo carino ma non mi entusiasma più di tanto, anche se imita Oda non riuscirà mai a copiarne la genialità e l'originalità... insomma, che dire... One Piece + Bleach = Fairy Tail...
Ho comprato Fairy Tail attirato dal gradevolissimo character design, smaccatamente ispirato (penso si possa parlare molto tranquillamente di plagio) a quello di Oda e del suo famoso One Piece.
Non che la cosa in sè mi dia fastidio, l'autore da quel che so è poco più che agli esordi ed ispirarsi ad uno degli autori più apprezzati degli ultimi anni sicuramente non farà male, in attesa di evolvere (si spera) verso qualcosa di più personale.
L'impressione che ho avuto è che la storia, al 5 volume, non sia ancora decollata, e che l'autore stia ancora introducendo personaggi ed ambientazioni che faranno da background a quanto succederà in futuro. Per ora, infatti, il plot è abbastanza semplice: vengono raccontate le peripezie di Natsu, Happy e Lucy, maghi appartenenti alla gilda Fairy Tail (carino il gioco di parole) impegnati di volta in volta ad affrontare missioni di svariata natura, tramite archi narrativi di complessità crescente.
Sempre presente una forte componente di demenzialità, parzialmente rovinata da una traduzione a mio avviso non eccelsa (in alcune pagine addirittura i dialogni non sembrano avere molto senso - e non per la demenzialità sopracitata).
Nulla di originale, quindi, ma se lo spessore della narrazione, per ora su livelli molto "scorrevoli" (o semplicistici, a seconda dei punti di vista) riuscisse a raggiungere la qualità dei disegni Fairy Tail potrebbe diventare un'ottima prodotto!
Non che la cosa in sè mi dia fastidio, l'autore da quel che so è poco più che agli esordi ed ispirarsi ad uno degli autori più apprezzati degli ultimi anni sicuramente non farà male, in attesa di evolvere (si spera) verso qualcosa di più personale.
L'impressione che ho avuto è che la storia, al 5 volume, non sia ancora decollata, e che l'autore stia ancora introducendo personaggi ed ambientazioni che faranno da background a quanto succederà in futuro. Per ora, infatti, il plot è abbastanza semplice: vengono raccontate le peripezie di Natsu, Happy e Lucy, maghi appartenenti alla gilda Fairy Tail (carino il gioco di parole) impegnati di volta in volta ad affrontare missioni di svariata natura, tramite archi narrativi di complessità crescente.
Sempre presente una forte componente di demenzialità, parzialmente rovinata da una traduzione a mio avviso non eccelsa (in alcune pagine addirittura i dialogni non sembrano avere molto senso - e non per la demenzialità sopracitata).
Nulla di originale, quindi, ma se lo spessore della narrazione, per ora su livelli molto "scorrevoli" (o semplicistici, a seconda dei punti di vista) riuscisse a raggiungere la qualità dei disegni Fairy Tail potrebbe diventare un'ottima prodotto!
Fairy Tail lo comprai più per curiosità che per voglia dato che la copertina del primo numero non mi ispirava molto (pensavo che era il solito manga di solo azione dove il protagonista ha tutti muscoli) poi all'interno ho trovato un fumetto simpatico e divertente (questo lo si può capire già dai primi due capitoli dove il protagonista nonostante la sua forza sta male quando sale sui mezzi di trasporto). Sccessivamente incontra la cooprotagonista Lucy, una maga dello spirito stellare che sogna di entrare a Fairy Tail una gilda di maghi molto famosi e potenti. Natsu (il protagonista) dopo aver salvato Lucy da una nave di schiavi la porta a Fairy Tail. Successivamente all'entrata di Lucy nella gilda e arrivata una storia che mi portava alla conclusione che la trama di Fairy Tail andava via via perdendosi, poi letto il secondo numero il fumetto ha incominciato a prendermi dato che le mie aspettative (e speranze) sono state confermate. Nonostante l'azione presente nel fumento l'autore ha lasciato spazio al divertimento e intrigo dato che nel secondo numero si incomincia a parlare di Gilde oscure e di magie proibite. Nel terzo numero scopriamo la forza di Natsu che nonostante la sua giovane età ha molta resistenza e riesce a controllare facilmente magie del fuoco molto antiche senza che il suo carpo non subisca nessun danno a causa della sua magia. Come tratti del disegno osserviamo che sono molto simili a quelli di One Piece di Eiichiro Oda (onnipotente), ma nonostante tutto la trama e tutt'altro che simile i tratti in più sono molto puliti e leggeri, la trama e scorrevole con molta probabilità Fairy Tail riscuoterà grande successo, attualmente ho visto pochi fumetti migliori di questo Bleach su tutti poi Air gear, One Piece Tsubasa (Clamp) e Naruto.
Ho letto Rave, la prima opera di Hiro Mashima, e ne sono rimasto profondamente deluso, però ho voluto dare un'occhiata a Fairy Tale e devo dire che ho rivisto le situazioni stucchevoli e prive di spessore di Rave. Abbiamo ancora una volta personaggi stra-utilizzati, ovvero la grande strafottenza di alcuni, l'ingenuità o malizia delle ragazze, e il protagonista leader senza macchia e pronto a sacrificarsi anche per il fruttivendolo o lo spazzacamino; forse qualcosina in più della sua opera precedente lo avrà sicuramente, ma la paura di rivedere le stesse situazioni penose di Rave mi spingono a non affezionarmi a questa opera; se prima era sciocco paragonare i disegni di questo autore a Eiichiro Oda, ora, invece, devo ricredermi, infatti, a parte il taglio d'occhi, il protagonista è similissimo a Rufy e questo lo trovo osceno. Mi spiace ma è un'opera che consiglio a chi vuole addentrarsi per la prima volta nel mondo dei manga, ma per chi è abituato a trame di valore e spessore narrativo eccelso, allora lo sconsiglio.
Il primo impatto che si ha sfogliando il numero uno del manga e guardando la copertina è quello di pensare di ritrovarsi fra le mani una nuova opera di <i>Eiichiro Oda</i>, tanto i personaggi e lo stile di disegno ricordano One Piece. Si tratta in realtà dell’ultima opera di Hiro Mashima (che, per inciso, non è un ex allievo di Oda come spesso si afferma in giro), già popolare grazie a Groove Adventure Rave.
Fairy Tales sembra stato studiato a tavolino per avere successo e per piacere. Dalle vendite sembra che l’obiettivo sia ampiamente raggiunto, il manga è sempre nella Top Ten giapponese nelle settimane in cui esce un nuovo volumetto. Tuttavia, temo che l’impostazione scelta dell’autore lo renda un po’ privo di personalità: prende, infatti, in prestito diversi elementi dagli giochi di ruolo online che tanto stanno avendo successo, per esempio l’idea delle gilde e la bacheca delle missioni, mentre il personaggio di Lucy possiede le chiavi stellari, che ricordano un po’ nel funzionamento le sfere dei <i>Pokemon</i> e le carte collezionabili. A questo si aggiungono diverse situazioni e personaggi più o meno familiari, alcuni ereditati dallo stesso Groove Adventure Rave. Il tutto è abbastanza ben amalgamato, riproposto in un’ambientazione verosimile, ma dubito che Fairy Tales riuscirà a stupirvi con trovate originali. Il tutto infine ricorda molto One Piece, non solo per il tratto, ma anche per l’atmosfera, le tecniche utilizzate dai personaggi e alcune situazioni.
Manca, inoltre, per ora, un’adeguata caratterizzazione dei personaggi, ma siamo solo al secondo numero, ed è presto per capire il loro passato e la loro storia. Fortunatamente, diversi elementi mostrano che l’autore voglia approfondire questo aspetto nei prossimi capitoli. Fino a questo punto tutto è preso molto alla leggera, i personaggi si accollano le pericolose missioni offerte dalla gilda senza motivazioni profonde, quasi per gioco, mentre qualcosa cambia alla fine del secondo volumetto, e le cose iniziano a farsi piuttosto interessanti. Il primo numero in effetti l’ho letto quasi trascinandomi.
Dopo un capitolo iniziale divertente e interessante sono state introdotte alcune storie abbastanza scialbe che già facevano temere una certa ripetitività. Dalla seconda metà del secondo volume, però, grazie all’introduzione delle gilde oscure subentra quella che sembrerebbe una macro-trama.
In definitiva, Fairy Tales ha le carte in regola per essere un buon shonen: rubando elementi da molte opere di successo sicuramente riuscirà a ritagliarsi una buona schiera di fan.
Onestamente, mi aspettavo almeno qualche idea originale, qualcosa uscito completamente dalla penna del mangaka, che invece si è limitato ad amalgamare, facendo comunque un ottimo lavoro, elementi presi qua e là.
Ciononostante la fine del secondo volume mi ha lasciato una certa curiosità e proseguirò a leggerlo...
Fairy Tales sembra stato studiato a tavolino per avere successo e per piacere. Dalle vendite sembra che l’obiettivo sia ampiamente raggiunto, il manga è sempre nella Top Ten giapponese nelle settimane in cui esce un nuovo volumetto. Tuttavia, temo che l’impostazione scelta dell’autore lo renda un po’ privo di personalità: prende, infatti, in prestito diversi elementi dagli giochi di ruolo online che tanto stanno avendo successo, per esempio l’idea delle gilde e la bacheca delle missioni, mentre il personaggio di Lucy possiede le chiavi stellari, che ricordano un po’ nel funzionamento le sfere dei <i>Pokemon</i> e le carte collezionabili. A questo si aggiungono diverse situazioni e personaggi più o meno familiari, alcuni ereditati dallo stesso Groove Adventure Rave. Il tutto è abbastanza ben amalgamato, riproposto in un’ambientazione verosimile, ma dubito che Fairy Tales riuscirà a stupirvi con trovate originali. Il tutto infine ricorda molto One Piece, non solo per il tratto, ma anche per l’atmosfera, le tecniche utilizzate dai personaggi e alcune situazioni.
Manca, inoltre, per ora, un’adeguata caratterizzazione dei personaggi, ma siamo solo al secondo numero, ed è presto per capire il loro passato e la loro storia. Fortunatamente, diversi elementi mostrano che l’autore voglia approfondire questo aspetto nei prossimi capitoli. Fino a questo punto tutto è preso molto alla leggera, i personaggi si accollano le pericolose missioni offerte dalla gilda senza motivazioni profonde, quasi per gioco, mentre qualcosa cambia alla fine del secondo volumetto, e le cose iniziano a farsi piuttosto interessanti. Il primo numero in effetti l’ho letto quasi trascinandomi.
Dopo un capitolo iniziale divertente e interessante sono state introdotte alcune storie abbastanza scialbe che già facevano temere una certa ripetitività. Dalla seconda metà del secondo volume, però, grazie all’introduzione delle gilde oscure subentra quella che sembrerebbe una macro-trama.
In definitiva, Fairy Tales ha le carte in regola per essere un buon shonen: rubando elementi da molte opere di successo sicuramente riuscirà a ritagliarsi una buona schiera di fan.
Onestamente, mi aspettavo almeno qualche idea originale, qualcosa uscito completamente dalla penna del mangaka, che invece si è limitato ad amalgamare, facendo comunque un ottimo lavoro, elementi presi qua e là.
Ciononostante la fine del secondo volume mi ha lasciato una certa curiosità e proseguirò a leggerlo...
Dall'autore di <b>Rave</b>, <i>Hiro Mashima</i>, arriva un nuovo manga che si propone sul mercato degli shonen in diretta concorrenza con i titoli più famosi del momento come <b>One Piece</b>, <b>Bleach</b> e <b>Naruto</b>.
<b>Fair Tail</b> ci porterà in un mondo dove la magia, nelle sue svariate forme, è così diffusa che i maghi, gli stregoni e le streghe si raggruppano in vere e proprie corporazioni, <b>le gilde</b>, alle quali la gente comune si rivolge per assegnare dietro pagamento compiti di varia natura. La gilda più famosa è la Fairy Tail, che vanta i migliori maghi in circolazione, conosciuti e temuti in tutto il mondo per la loro abilità e per la tendenza a portare grandi distruzioni ovunque essi vadano.
Le vicende hanno come protagonista Natsu, potente <b>mago del fuoco</b>, che durante uno dei suoi viaggi incontra una giovane ed entusiasta custode degli <b>spiriti stellari</b>, Lucy. Dopo una prima avventura che li farà conoscere, i tre, perché con loro è presente anche Happy, una sorta di <b>gatto parlante</b>, formeranno un party e si occuperanno in squadra degli incarichi sottoposti alla gilda.
La trama, dapprima formata ad episodi conclusivi, si articola in modo più continuativo dal secondo numero, quando viene spiegato che le gilde sono governate da un organismo che cura il rapporto fra di esse e detta regole di condotta e convivenza (per esempio non si possono accettare omicidi su commissione e altri incarichi illeciti).
Le pena, in caso si infranga il regolamento, è quello di essere espulsi dalla lega e rendere la propria una gilda oscura. Queste si dimostrano, infatti, una minaccia non da poco, perché sono in genere composte da maghi privi di scrupoli che non esitano a danneggiare il prossimo pur di ottenere poteri immensi.
Questa svolta a fine volumetto e una nota dell’autore fanno sperare che le missioni del gruppo non siano semplici episodi scollegati tra loro, ma si formi con il tempo una vera e propria trama; il pericolo altrimenti è che il manga diventi ripetitivo e banale. E sarebbe un peccato perché finora risulta molto allegro e intrigante.
Il disegno è semplice, pulito ed efficace, in grado di caratterizzare bene i personaggi, adattandosi perfettamente sia ai momenti concitati dei combattimenti che a quelli più comici. L’unica appunto che gli si può muovere è l’essere troppo simile, stilisticamente, a One Piece. Inoltre l'autore spesso include nelle tavole tutta una serie di creature fantastiche, scollegate dalla storia, che sono probabilmente una sua caratteristica. La trama sembra promettente, i personaggi ben caratterizzati in tutte le loro sfaccettature. Va segnalata la cura dedicata dal mangaka alla creazione di un sistema magico abbastanza complesso e vario, diverso da quelli più classici a cui siamo abituati.
Da un punto di vista strettamente personale ritengo che Faity Tail abbia buone potenzialità e con il passare dei numeri potrebbe anche dimostrarsi un concorrente valido per Naruto e One Piece. Consigliato agli amanti del genere e agli amanti delle storie non troppo impegnative.
<b>Fair Tail</b> ci porterà in un mondo dove la magia, nelle sue svariate forme, è così diffusa che i maghi, gli stregoni e le streghe si raggruppano in vere e proprie corporazioni, <b>le gilde</b>, alle quali la gente comune si rivolge per assegnare dietro pagamento compiti di varia natura. La gilda più famosa è la Fairy Tail, che vanta i migliori maghi in circolazione, conosciuti e temuti in tutto il mondo per la loro abilità e per la tendenza a portare grandi distruzioni ovunque essi vadano.
Le vicende hanno come protagonista Natsu, potente <b>mago del fuoco</b>, che durante uno dei suoi viaggi incontra una giovane ed entusiasta custode degli <b>spiriti stellari</b>, Lucy. Dopo una prima avventura che li farà conoscere, i tre, perché con loro è presente anche Happy, una sorta di <b>gatto parlante</b>, formeranno un party e si occuperanno in squadra degli incarichi sottoposti alla gilda.
La trama, dapprima formata ad episodi conclusivi, si articola in modo più continuativo dal secondo numero, quando viene spiegato che le gilde sono governate da un organismo che cura il rapporto fra di esse e detta regole di condotta e convivenza (per esempio non si possono accettare omicidi su commissione e altri incarichi illeciti).
Le pena, in caso si infranga il regolamento, è quello di essere espulsi dalla lega e rendere la propria una gilda oscura. Queste si dimostrano, infatti, una minaccia non da poco, perché sono in genere composte da maghi privi di scrupoli che non esitano a danneggiare il prossimo pur di ottenere poteri immensi.
Questa svolta a fine volumetto e una nota dell’autore fanno sperare che le missioni del gruppo non siano semplici episodi scollegati tra loro, ma si formi con il tempo una vera e propria trama; il pericolo altrimenti è che il manga diventi ripetitivo e banale. E sarebbe un peccato perché finora risulta molto allegro e intrigante.
Il disegno è semplice, pulito ed efficace, in grado di caratterizzare bene i personaggi, adattandosi perfettamente sia ai momenti concitati dei combattimenti che a quelli più comici. L’unica appunto che gli si può muovere è l’essere troppo simile, stilisticamente, a One Piece. Inoltre l'autore spesso include nelle tavole tutta una serie di creature fantastiche, scollegate dalla storia, che sono probabilmente una sua caratteristica. La trama sembra promettente, i personaggi ben caratterizzati in tutte le loro sfaccettature. Va segnalata la cura dedicata dal mangaka alla creazione di un sistema magico abbastanza complesso e vario, diverso da quelli più classici a cui siamo abituati.
Da un punto di vista strettamente personale ritengo che Faity Tail abbia buone potenzialità e con il passare dei numeri potrebbe anche dimostrarsi un concorrente valido per Naruto e One Piece. Consigliato agli amanti del genere e agli amanti delle storie non troppo impegnative.
Fairy Tail rappresenta una rivoluzione nei manga, la quale era stata compiuta solamenta dal mitico Eiichiro Oda con One Piece. Il fumetto non solo è divertente, ma è anche molto appassionante e la storia rapisce tanto da non potervisi staccare per un momento. I personaggi sono ben studiati e certamente possono assomigliare vagamente ai personaggi di Oda, ma non è così. In fondo lo dice anche il detto: non giudicare il fumetto dalla copertina. Purtroppo l'unica pecca del fumetto è il fatto che esca ogni due mesi e quindi lascia l'amaro in bocca ai lettori per troppo tempo.
A me piace da impazzire.
Sono sincera, inizialmente l'ho acquistato, dopo aver letto la trama del primo volume che mi incuriosiva, dalle immagini troppo simili al mitico One Piece, poi mi son detta: ovvio, è di Hiro Mashima, allievo del grande Eiichiro Oda [MODERATORE: sembra in realtà non sia vero]!
E lo trovato subito divertente!
E' vero che i personaggi sono molto simili a Luffy e compagni, ma non fategnene un dramma. La trama è originale, è un manga molto comico e c'è azione.
Avrei voluto prendermi anche Rave, dello stesso autore, ma purtroppo sono arrivata tardi, un giorno se uscirà la ristampa, vedrò. Rave è molto famoso ed è piaciuto a molti. Anche questo fatto mi ha incitata a comprarlo.
Consiglio di prenderlo a tutti coloro che già son fan di Eiichiro Oda, ma mi raccomando, non giudicatelo come una copia di One Piece, sono due manga completamente diversi.
L'unica pecca di questo manga è una cosa che non gli riguarda, ovvero la pubblicazione a una volta ogni due mesi... già mi scoccia aspettare un mese per sapere cosa succede, figurarsi due.
Sono sincera, inizialmente l'ho acquistato, dopo aver letto la trama del primo volume che mi incuriosiva, dalle immagini troppo simili al mitico One Piece, poi mi son detta: ovvio, è di Hiro Mashima, allievo del grande Eiichiro Oda [MODERATORE: sembra in realtà non sia vero]!
E lo trovato subito divertente!
E' vero che i personaggi sono molto simili a Luffy e compagni, ma non fategnene un dramma. La trama è originale, è un manga molto comico e c'è azione.
Avrei voluto prendermi anche Rave, dello stesso autore, ma purtroppo sono arrivata tardi, un giorno se uscirà la ristampa, vedrò. Rave è molto famoso ed è piaciuto a molti. Anche questo fatto mi ha incitata a comprarlo.
Consiglio di prenderlo a tutti coloro che già son fan di Eiichiro Oda, ma mi raccomando, non giudicatelo come una copia di One Piece, sono due manga completamente diversi.
L'unica pecca di questo manga è una cosa che non gli riguarda, ovvero la pubblicazione a una volta ogni due mesi... già mi scoccia aspettare un mese per sapere cosa succede, figurarsi due.
Un lavoro davvero ben fatto. I disegni sono qualitativamente ottimi, la trama è veloce e scorrevole, i personaggi sono carismatici anche se alcuni di loro risultano stereotipati (mi dispiace ma Natsu è troppo uguale a Luffy/Rubber di One-Piece).
Ci sono retroscena inaspettati e colpi di scena ben piazzati che riescono a mantenere alta l'attenzione.
Fino a questo punto il voto sarebbe 9.
Il motivo del 7 è presto spiegato.
Ci sono degli stacchi troppo netti su chi ha il ruolo di protagonista in determinati momenti della trama. Dipende su quale personaggio ruota la storia principale. Il problema è che così facendo gli altri finiscono troppo in secondo piano, per poi riprendere quota a scapito di chi ha già avuto, per così dire, il proprio "momento di gloria".
Nulla levando alla caratterizzazione del tutto, che nel complesso è più che buona, e alla trama che riesce comunque ad essere trascinante.
Consigliato.
Ci sono retroscena inaspettati e colpi di scena ben piazzati che riescono a mantenere alta l'attenzione.
Fino a questo punto il voto sarebbe 9.
Il motivo del 7 è presto spiegato.
Ci sono degli stacchi troppo netti su chi ha il ruolo di protagonista in determinati momenti della trama. Dipende su quale personaggio ruota la storia principale. Il problema è che così facendo gli altri finiscono troppo in secondo piano, per poi riprendere quota a scapito di chi ha già avuto, per così dire, il proprio "momento di gloria".
Nulla levando alla caratterizzazione del tutto, che nel complesso è più che buona, e alla trama che riesce comunque ad essere trascinante.
Consigliato.
Come è stato già fatto notare nelle recensioni precedenti in Fairy Tail c'è un'enorme somiglianza tra i personaggi con quelli di One Piece, ma ciò è facile da spiegare dato che Hiro Mashima è stato uno degli allievi di Eiichiro Oda (Autore del suddetto One Piece). A mio avviso questa somiglianza tra i personaggi penalizza (da 10 a 9) il voto, ma come storia è intrigante, oltre che divertente; ma soprattutto gode di una sua originalità (e ciò è un fattore molto determinante in un manga).
Non ci sono parole per descrivere questo manga, è semplicemente bellissimo, consiglio a tutti quanti di leggerlo e nessuno se ne pentirà. E' adatto infatti a tutti i tipi di lettori perchè contiene scene di lotta e di azione, scene comiche, la magia e, ultimo ma non per importanza, Plue(che ha però un ruolo in secondo piano), la mascotte della vecchia opera di Mashima, Rave. Lo stile di Mashima è ormai distaccato dallo stile di Oda, certo agli occhi più inesperti e meno attenti si potrebbe anche credere che l'autore di Fairy Tail sia lo stesso di One Piece, però a mio parere Mashima ha una marcia in più in fatto di qualità di disegno rispetto a Oda, ossia sa disegnare molto meglio le figure femminili. In Giappone ovviamente il fumetto è molto più avanti nella storia e vi posso assicurare che il manga non fa che migliorare, per questo consiglio caldamente di continuare a seguire Fairy Tail!
In questo momento in assoluto il mio manga preferito! Personaggi fuori di testa, trama leggera, ma mai scontata riesce a catturare l'attenzione come solo One Piece era riuscito a fare. E' proprio a quest'ultimo che si rifà chiaramente lo stile di disegno, ma non giudicatelo un clone, dategli una possibilità e non ne rimarrete delusi. Dimentica te le banali avventure dai sentimenti scontati della sua opera precedente (Rave): in Fairy Tail la comicità fa da padrona! E poi dove lo trovate un protagonista come Natsu che vomita su qualsiasi mezzo di trasporto! Mitico!