W.I.T.C.H. (manga)
Nel lontano 2001 approdava nelle edicole italiane un fumetto destinato ad essere tra i più apprezzati e letti nel Belpaese: “W.i.t.c.h.”. Esso nasce da un idea di base della scrittrice Elisabetta Gnone, ed è disegnato nel principio dal duo di fumettisti coniugi Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, famosi per aver dato luce anche a "Monster Allergy" e "Sky Doll". L'esperimento, tutto italiano, sembrava essere tanto azzardato quanto destinato al fallimento, eppure le vendite e gli apprezzamenti dimostravano che la Gnone e il duo Barbucci-Canepa avevano fatto centro.
Storsi il naso quando, un bel dì, trovai in fumetteria un manga, trasposizione orientale della serie. Mi sembrava un esperimento ancora più azzardato di quello del fumetto originale made in Italy. Il mio dubbio era che “W.i.t.c.h.” nasce come "occidentalizzazione" dei classici majokko giapponesi alla “Sailor Moon”, rielaborato in chiave più occidentale per essere maggiormente apprezzato dal pubblico italiano, in particolare da quello prevalentemente femminile adolescenziale che naturalmente non può essere particolarmente esperto nell'ambito dei manga, anche se a quel tempo anime come "Rossana" e "Sailor Moon" tiravano ascolti elevati alle emittenti televisive Mediaset, e quindi un margine di "conoscenza" del mondo del fumetto/animazione del Sol Levante ci poteva essere, nel pubblico a cui era rivolto.
Ora, convertire tale schema e far ritornare un prodotto che occidentalizzava i majokko giapponesi in Giappone come un majokko era una scelta (puramente di mercato, dato che si decise di sfruttare tutto quel successo che “W.i.t.c.h.” in madrepatria e nel mondo stava avendo) assai rischiosa. Ebbene, mi sono dovuto ricredere, seppur non del tutto, su questa scelta.
Per "adattare" “W.i.t.c.h.” al genere shojo giapponese a livello grafico si decise di affidare questo lavoro nelle mani di Haruki Iida, mangaka specializzata negli shojo. La scelta dell'adattamento grafico del fumetto originale è scelta tanto giusta quanto errata. La qualità dei disegni all'interno dei due volumi varia molto. Si passa a pagine disegnate quasi da dio a pagine piene di forzature grafiche e sbavature nei disegni, che a volte sono eccessivamente piatti o che mancano di spessore, spesso a causa di mancanza di dettagli nelle immagini. Mi sembra che la Iida abbia poca conoscenza del chiaroscuro, più che altro. Mi è capitato di vedere uomini tutti neri, nemmeno tanto al buio, di cui si illuminano solo gli occhi, all'interno del manga. Oppure una Will che nel sogno non ha alcun dettaglio anatomico (cosa che mi ricorda alquanto gli ultimi episodi di “Sailor Moon”). In alcune pagine invece questo non avviene, ed anzi vi è una maggior cura dei dettagli essenziali e una maggiore fluidità dei disegni. Della poca maestranza in chiaroscuro della Sensei si risente molto, sopratutto nelle prime pagine del primo numero, dove è sbavato e le tinte di grigio praticamente svanite, tanto da farmi venire il sospetto che il fumetto sia stato inizialmente stato a colori e poi sciupato.
La trama si fa leggere, con piacevole scorrevolezza, senza impegnarvi troppo nella lettura, e ha buoni spunti; alcune parti, poi, differiscono anche dalla serie originale, come il rapporto Will-Taranee-Cornelia. Purtroppo la serie è stata bloccata a due volumi, e si nota la volontà dell'autrice di continuarla. Ma ahimè, evidentemente per le basse vendite, è stata troncata. Un vero peccato: poteva essere un esperimento interessante, che unisce il fascino dei majokko del Sol levante, al "maho shojo made in Italy".
Il prezzo del volumetto è abbastanza contenuto (3,90 €), anche se la qualità della carta lascia a desiderare (non riesce a trattenere l'inchiostro).
Un bel 7 per questo esperimento, che rielabora quello che è un fumetto che amo moltissimo, e lo fa in un modo degno di nota e senza particolari biasimi. Non mi dispiacerebbe l'uscita di un terzo volume, ma vedo dura tale ipotesi.
Storsi il naso quando, un bel dì, trovai in fumetteria un manga, trasposizione orientale della serie. Mi sembrava un esperimento ancora più azzardato di quello del fumetto originale made in Italy. Il mio dubbio era che “W.i.t.c.h.” nasce come "occidentalizzazione" dei classici majokko giapponesi alla “Sailor Moon”, rielaborato in chiave più occidentale per essere maggiormente apprezzato dal pubblico italiano, in particolare da quello prevalentemente femminile adolescenziale che naturalmente non può essere particolarmente esperto nell'ambito dei manga, anche se a quel tempo anime come "Rossana" e "Sailor Moon" tiravano ascolti elevati alle emittenti televisive Mediaset, e quindi un margine di "conoscenza" del mondo del fumetto/animazione del Sol Levante ci poteva essere, nel pubblico a cui era rivolto.
Ora, convertire tale schema e far ritornare un prodotto che occidentalizzava i majokko giapponesi in Giappone come un majokko era una scelta (puramente di mercato, dato che si decise di sfruttare tutto quel successo che “W.i.t.c.h.” in madrepatria e nel mondo stava avendo) assai rischiosa. Ebbene, mi sono dovuto ricredere, seppur non del tutto, su questa scelta.
Per "adattare" “W.i.t.c.h.” al genere shojo giapponese a livello grafico si decise di affidare questo lavoro nelle mani di Haruki Iida, mangaka specializzata negli shojo. La scelta dell'adattamento grafico del fumetto originale è scelta tanto giusta quanto errata. La qualità dei disegni all'interno dei due volumi varia molto. Si passa a pagine disegnate quasi da dio a pagine piene di forzature grafiche e sbavature nei disegni, che a volte sono eccessivamente piatti o che mancano di spessore, spesso a causa di mancanza di dettagli nelle immagini. Mi sembra che la Iida abbia poca conoscenza del chiaroscuro, più che altro. Mi è capitato di vedere uomini tutti neri, nemmeno tanto al buio, di cui si illuminano solo gli occhi, all'interno del manga. Oppure una Will che nel sogno non ha alcun dettaglio anatomico (cosa che mi ricorda alquanto gli ultimi episodi di “Sailor Moon”). In alcune pagine invece questo non avviene, ed anzi vi è una maggior cura dei dettagli essenziali e una maggiore fluidità dei disegni. Della poca maestranza in chiaroscuro della Sensei si risente molto, sopratutto nelle prime pagine del primo numero, dove è sbavato e le tinte di grigio praticamente svanite, tanto da farmi venire il sospetto che il fumetto sia stato inizialmente stato a colori e poi sciupato.
La trama si fa leggere, con piacevole scorrevolezza, senza impegnarvi troppo nella lettura, e ha buoni spunti; alcune parti, poi, differiscono anche dalla serie originale, come il rapporto Will-Taranee-Cornelia. Purtroppo la serie è stata bloccata a due volumi, e si nota la volontà dell'autrice di continuarla. Ma ahimè, evidentemente per le basse vendite, è stata troncata. Un vero peccato: poteva essere un esperimento interessante, che unisce il fascino dei majokko del Sol levante, al "maho shojo made in Italy".
Il prezzo del volumetto è abbastanza contenuto (3,90 €), anche se la qualità della carta lascia a desiderare (non riesce a trattenere l'inchiostro).
Un bel 7 per questo esperimento, che rielabora quello che è un fumetto che amo moltissimo, e lo fa in un modo degno di nota e senza particolari biasimi. Non mi dispiacerebbe l'uscita di un terzo volume, ma vedo dura tale ipotesi.
Diciamo che non si può dire che questo manga sia da scartare, sopratutto se si considera la storia che è molto piacevole e scorrevole da leggere. Io l'ho letto in un momento in cui non avevo molta attenzione da dedicargli e l'ho seguito benissimo, ma in quanto ai disegni il discorso è molto diverso poiché le prime pagine hanno un chiaroscuro (o meglio colore) davvero orribile.
La situazione (durante la festa di Halloween) sembra migliorata, ma comunque non sono soddisfatto del colore. Devo dire che Cornelia la disegnano meglio del fumetto italiano, Hay Lin al livello del fumetto italiano, Irma ha bassi e alti, Taranee non ci siamo proprio e Will sembra a volte un'altra persona con guance esagerate! Elyon è al livello del fumetto italiano e, in alcuni casi, (vedete la foto accanto) meglio. Ma a volte sembra fatto da un'altra persona: le prime pagine (guardate il sogno di Will) sono orribili e probabilmente all'inizio a colori. All'ultimo la situazione è migliorata ma mi sembra un po' forzato questo volume.
Insomma: storia piacevole e scorrevole che vi lascia un po' di curiosità che vi spingerà a comprare l'altro manga, la grafica nel colore è un po' orrida, disegni buoni ma con sbalzi di qualità e con le prime pagine orribili. Ve lo consiglio-sconsiglio. Se siete abituati a prodotti orridi come Winx questa è una risposta per maturare. Se siete abituati ai manga questo non è un capolavoro ma è leggibile.
La situazione (durante la festa di Halloween) sembra migliorata, ma comunque non sono soddisfatto del colore. Devo dire che Cornelia la disegnano meglio del fumetto italiano, Hay Lin al livello del fumetto italiano, Irma ha bassi e alti, Taranee non ci siamo proprio e Will sembra a volte un'altra persona con guance esagerate! Elyon è al livello del fumetto italiano e, in alcuni casi, (vedete la foto accanto) meglio. Ma a volte sembra fatto da un'altra persona: le prime pagine (guardate il sogno di Will) sono orribili e probabilmente all'inizio a colori. All'ultimo la situazione è migliorata ma mi sembra un po' forzato questo volume.
Insomma: storia piacevole e scorrevole che vi lascia un po' di curiosità che vi spingerà a comprare l'altro manga, la grafica nel colore è un po' orrida, disegni buoni ma con sbalzi di qualità e con le prime pagine orribili. Ve lo consiglio-sconsiglio. Se siete abituati a prodotti orridi come Winx questa è una risposta per maturare. Se siete abituati ai manga questo non è un capolavoro ma è leggibile.
Ammetto di leggere l' originale e di "amarlo", perchè è la cosa migliore made in Italy degli ultimi 5 anni! Trama (la prima parte è sceneggiata alla perfezione), ottimi disegni che raramente scadono anche se risentono delle "più mani al lavoro". Questa versione manga manca della freschezza del prototipo, ma, visto singolarmente, è un discreto prodotto, senza molte pretese. Discreto.
Il primo volumetto direi che è un pò sforzato, ma tutto sommato va bene come inizio per l'Italia. Di certo non potranno mai essere massi al paragone con i nostri cari amici del sol levante ma ci si accontenta. Devo dire che anch'io ho trovato la qualità della carta abbastanza scadente, ma speriamo che si migliorino col tempo. Per quanto riguarda l'animazione, non so se ne siete al corrente ma hanno fatto anche il cartone animato (non esageriamo chiamandolo anime, he he ^^'), è un pò orrido ma va bene lo stesso. Concordo invece con Tecchan - che fa sempre delle magnifiche recensioni - circa il disegno che alcune volte è curato mentre altre proprio no! Comunque tutto sommato direi che può essere letto senza nemmeno troppa attenzione, è scorrevole, ha degli spunti divertenti e a volte lascia dei punti che ti invogliano a leggero ancora un pochino. bè, tutto sommato non può essere considerato una boiata pazzesca, ma si può guardare... sta a voi la scelta.
Sinceramente? Secondo me è un bell'esperimento: almeno per una volta l'Italia non è famosa per gli spaghetti con la pummarola! Chi dice che sto manga puzza di americano, gli consiglierei di rivederselo: di americano non ha un piffero.
Comunque a parte la carta scadente, i retini messi a caso, e gli strafalcioni grafici (alcuni personaggi certe volte sono irriconoscibili) devo dire che ne sono rimasto piacevolmente stupito.
Spero solo che la prossima volta la disney faccia un'edizione più umana: non mi aspetto robe tipo J-pop o planet in edizione gold, ma che almeno si sprechi un po di più.
Comunque a parte la carta scadente, i retini messi a caso, e gli strafalcioni grafici (alcuni personaggi certe volte sono irriconoscibili) devo dire che ne sono rimasto piacevolmente stupito.
Spero solo che la prossima volta la disney faccia un'edizione più umana: non mi aspetto robe tipo J-pop o planet in edizione gold, ma che almeno si sprechi un po di più.
Dopo aver pubblicato la miniserie in quattro volumi di <a href="http://animeclick.lycos.it/manga.php?xtit=Kingdom%20Hearts"><i>Kingdom Hearts</i></a>, <b>Disney Manga</b> dedicherà i successivi due appuntamenti all'edizione giapponese di <b>W.I.T.C.H</b>, scritto e disegnato da <i>Haruko Iida</i>.
Devo ammettere di essere rimasto positivamente compito da questo primo numero, sul quale non riponevo la minima fiducia. <b>W.I.T.C.H. è un'opera nata in Italia</b>, un progetto ben studiato che ha ottenuto un buon successo anche al di fuori dei confini nazionali, tanto da aver creato un vero e proprio fenomeno, cavalcato poi anche da altri cartoni come le <i>Winx</i>. L'idea alla base di W.I.T.C.H. è semplice: sono stati occidentalizzati i <i>majokko</i> giapponesi (serie di maghette), prendendo i loro tratti caratteristici e rendendoli più appetibili al pubblico italiano, avvicinandoli alla nostra quotidianità. Il mio scetticismo nasceva proprio da questo fatto: che bisogno c'era di riportare il fumetto in Giappone con una nuova versione, di fatto togliendo alcune qualità che lo avevano reso un prodotto diverso dai soliti majokko giapponesi? Il risultato di questo ingarbugliato percorso lo trovo tra le mie mani e rispetto all'originale si possono notare molte differenze, sebbene siano comunque ancora ben riconoscibili caratteri stilistici tipicamente occidentali.
La prima, la più ovvia, è la scomparsa dei colori e il tratto più vicino a quello in cui siamo abituati nei manga. Ma a parte tali ovvie differenze stilistiche si può notare come, seppur lo spirito del fumetto rimanga lo stesso, W.I.T.C.H. Manga possa ora essere scambiato per un vero e proprio majokko. Alcune tavole poi sono veramente emblematiche e ben riconoscibili anche in altri manga, guardate per esempio le pagine 12, 89, 102, 140 e 142.
Il tratto è efficace e curato, alcuni disegni risultano piuttosto dettagliati e davvero carini, tuttavia Disney non è riuscita a valorizzarli nel migliore dei modi: la carta risulta di qualità medio-bassa e non riesce tenere adeguatamente l'inchiostro (vi troverete le dita un po' sporche a fine lettura), mentre la stampa presenta visibili incertezze nei retini, diventando quasi impresentabile nelle sfumature. Le immagini introduttive delle pagine 9, 10 e 11, probabilmente inizialmente a colori, sono rese in pessimo modo, tanto che credevo di avere acquistato un volumetto difettoso: le sfumature sono letteralmente “mangiate” e le tinte grigie chiaro scomparse. Fortunatamente a parte queste 3-4 pagine la situazione poi è migliore, ma nel complesso non posso essere soddisfatto.
La trama è lineare ma ben congeniata, offre spunti che vi spingeranno a proseguire e a fine volumetto rimangono un paio di misteri che stuzzicano la curiosità. Considerando che io sono largamente fuori target, ritengo che il suo pubblico riuscirà quindi ad apprezzarlo.
Per concludere ritengo si tratti di un buon prodotto, realizzato con cura e attenzione, ben disegnato e di buon impatto, ma mal confezionato da Disney. Se amate le Winx e l'opera originale, lo ritengo un acquisto molto consigliato. Tutti gli altri potrebbero avvicinarsi a W.I.T.C.H spinti soprattutto dalla curiosità. Per quel che mi riguarda acquisterò anche il secondo volumetto, in fin dei conti ha un costo abbastanza contenuto (3,90 €) e ho letto opere ben meno ispirate di questa, per esempio mi è piaciuto molto di più, per restare in casa Disney, di Kingdon Heart, che avevo trovato solo abbozzato e piuttosto sbrigativo, seppur ben disegnato.
Will, Irma, Taranee, Cornelia, Hay Lin e Elyon sono sei ragazzine speciali: dopo essersi incontrate scoprono di avere poteri speciali e loro malgrado sono coinvolte in una lotta per salvare il loro mondo, minacciato da forze oscure decise a sconvolgere l'equilibrio e la serenità che da anni regna sia nel mondo umano che in quello magico. Acquisiranno l'abilità di trasformarsi per poter utilizzare al pieno i loro poteri: tre di loro sono legate ai 4 elementi (acqua, terra, fuoco e vento), mentre una funge da nucleo centrale. La sesta invece le tradirà, passando dalla parte degli antagonisti. Riusciranno a salvare il loro mondo?
W.I.T.C.H. Manga è, così come l'opera originale, indirizzato ad un pubblico adolescenziale, prevalentemente femminile, e ritengo che per i suoi lettori possa risultare una piacevole, spensierata e divertente lettura.
- <a href="http://www.disney.it/publishing/disneymanga/witch/image/witch.pdf">Le prime 32 pagine</a>
- <a href="http://www.disney.it/publishing/disneymanga/">Il sito ufficiale</a>.
Devo ammettere di essere rimasto positivamente compito da questo primo numero, sul quale non riponevo la minima fiducia. <b>W.I.T.C.H. è un'opera nata in Italia</b>, un progetto ben studiato che ha ottenuto un buon successo anche al di fuori dei confini nazionali, tanto da aver creato un vero e proprio fenomeno, cavalcato poi anche da altri cartoni come le <i>Winx</i>. L'idea alla base di W.I.T.C.H. è semplice: sono stati occidentalizzati i <i>majokko</i> giapponesi (serie di maghette), prendendo i loro tratti caratteristici e rendendoli più appetibili al pubblico italiano, avvicinandoli alla nostra quotidianità. Il mio scetticismo nasceva proprio da questo fatto: che bisogno c'era di riportare il fumetto in Giappone con una nuova versione, di fatto togliendo alcune qualità che lo avevano reso un prodotto diverso dai soliti majokko giapponesi? Il risultato di questo ingarbugliato percorso lo trovo tra le mie mani e rispetto all'originale si possono notare molte differenze, sebbene siano comunque ancora ben riconoscibili caratteri stilistici tipicamente occidentali.
La prima, la più ovvia, è la scomparsa dei colori e il tratto più vicino a quello in cui siamo abituati nei manga. Ma a parte tali ovvie differenze stilistiche si può notare come, seppur lo spirito del fumetto rimanga lo stesso, W.I.T.C.H. Manga possa ora essere scambiato per un vero e proprio majokko. Alcune tavole poi sono veramente emblematiche e ben riconoscibili anche in altri manga, guardate per esempio le pagine 12, 89, 102, 140 e 142.
Il tratto è efficace e curato, alcuni disegni risultano piuttosto dettagliati e davvero carini, tuttavia Disney non è riuscita a valorizzarli nel migliore dei modi: la carta risulta di qualità medio-bassa e non riesce tenere adeguatamente l'inchiostro (vi troverete le dita un po' sporche a fine lettura), mentre la stampa presenta visibili incertezze nei retini, diventando quasi impresentabile nelle sfumature. Le immagini introduttive delle pagine 9, 10 e 11, probabilmente inizialmente a colori, sono rese in pessimo modo, tanto che credevo di avere acquistato un volumetto difettoso: le sfumature sono letteralmente “mangiate” e le tinte grigie chiaro scomparse. Fortunatamente a parte queste 3-4 pagine la situazione poi è migliore, ma nel complesso non posso essere soddisfatto.
La trama è lineare ma ben congeniata, offre spunti che vi spingeranno a proseguire e a fine volumetto rimangono un paio di misteri che stuzzicano la curiosità. Considerando che io sono largamente fuori target, ritengo che il suo pubblico riuscirà quindi ad apprezzarlo.
Per concludere ritengo si tratti di un buon prodotto, realizzato con cura e attenzione, ben disegnato e di buon impatto, ma mal confezionato da Disney. Se amate le Winx e l'opera originale, lo ritengo un acquisto molto consigliato. Tutti gli altri potrebbero avvicinarsi a W.I.T.C.H spinti soprattutto dalla curiosità. Per quel che mi riguarda acquisterò anche il secondo volumetto, in fin dei conti ha un costo abbastanza contenuto (3,90 €) e ho letto opere ben meno ispirate di questa, per esempio mi è piaciuto molto di più, per restare in casa Disney, di Kingdon Heart, che avevo trovato solo abbozzato e piuttosto sbrigativo, seppur ben disegnato.
Will, Irma, Taranee, Cornelia, Hay Lin e Elyon sono sei ragazzine speciali: dopo essersi incontrate scoprono di avere poteri speciali e loro malgrado sono coinvolte in una lotta per salvare il loro mondo, minacciato da forze oscure decise a sconvolgere l'equilibrio e la serenità che da anni regna sia nel mondo umano che in quello magico. Acquisiranno l'abilità di trasformarsi per poter utilizzare al pieno i loro poteri: tre di loro sono legate ai 4 elementi (acqua, terra, fuoco e vento), mentre una funge da nucleo centrale. La sesta invece le tradirà, passando dalla parte degli antagonisti. Riusciranno a salvare il loro mondo?
W.I.T.C.H. Manga è, così come l'opera originale, indirizzato ad un pubblico adolescenziale, prevalentemente femminile, e ritengo che per i suoi lettori possa risultare una piacevole, spensierata e divertente lettura.
- <a href="http://www.disney.it/publishing/disneymanga/witch/image/witch.pdf">Le prime 32 pagine</a>
- <a href="http://www.disney.it/publishing/disneymanga/">Il sito ufficiale</a>.
Questo manga puzza pesantemente di americano! Non mi sarei mai aspettata un obrobrio del genere dal genere dalla Aruko Iida, mangaka giapponese che ha perso il senno disegnado in un modo che non ha niente nè di innovativo nè di particolare. E' una vera fetenzia e in particolar modo i disegni sono al dir poco osceno. La storia invece è abbastanza carina ma a lungo andare scoccia parecchio perché la prassi è sempre la stessa noiosa storia. lo sconsiglio a chiunque voglia leggere qualcosa di carino e originale!