Booking Life
Comprato d'occasione su ebay ad un prezzo d'occasione, è stato un acquisto che non mi è dispiaciuto. La storia è un pochino troppo prolissa per il materiale presente: un solo volume poteva essere sufficiente. Avrei inoltre preferito un taglio più maturo, anche visti gli argomenti trattati.
Do 3 punti per il disegno, altri 3 per la storia che comunque è sufficiente, un altro punto per lo sforzo di trattare un tema serio. Non si tratta di un manga memorabile, ma ha comunque un suo perché che non lo fa sfigurare. Vale la pena di sottolineare che il titolo è "Booking Life", cioè "Prenotare la vita", che dà bene il senso di precarietà di chi è costretto ad aspettare che qualcun altro muoia per poter sopravvivere, mentre nel frattempo deve fare i conti con una vita appesa ad una speranza flebile, e con la paura di non farcela.
Si tratta di un manga leggero ma istruttivo, soprattutto per un pubblico giovane non avvezzo a tematiche "serie". Non mi sento di dare di più perché la storia non convince fino in fondo e il finale è un po' scontato. Comunque si lascia leggere alla grande.
Do 3 punti per il disegno, altri 3 per la storia che comunque è sufficiente, un altro punto per lo sforzo di trattare un tema serio. Non si tratta di un manga memorabile, ma ha comunque un suo perché che non lo fa sfigurare. Vale la pena di sottolineare che il titolo è "Booking Life", cioè "Prenotare la vita", che dà bene il senso di precarietà di chi è costretto ad aspettare che qualcun altro muoia per poter sopravvivere, mentre nel frattempo deve fare i conti con una vita appesa ad una speranza flebile, e con la paura di non farcela.
Si tratta di un manga leggero ma istruttivo, soprattutto per un pubblico giovane non avvezzo a tematiche "serie". Non mi sento di dare di più perché la storia non convince fino in fondo e il finale è un po' scontato. Comunque si lascia leggere alla grande.
Booking Life è un’opera di Yuzo Takada, già noto in Italia per opere come 3x3 Occhi (Trinetra) e Little Jumper, e come dice il titolo assisteremo ad una vita “prenotata” in una storia che brilla per originalità e che avrebbe potuto dare veramente tanto se usata meglio.
Kentaro Kuzumi si trova all’ospedale in condizioni gravi dopo che un ladro l’ha aggredito duramente con una spranga di ferro per rubare qualche spicciolo dalle tasche del ragazzo. Al suo risveglio Kentaro si trova davanti ad un presunto angelo che poi si scoprirà essere una ragazza in attesa di un cuore per un trapianto, intenta a ringraziarlo per averle portato un organo completamente compatibile! Fortunatamente Kentaro si salverà, ma perderà il suo lavoro per la sua cicatrice, così finirà per lavorare in una clinica come inserviente in attesa di poter diventare un coordinatore di trapianti.
La storia ha un inizio poco credibile, soprattutto conoscendo i rigidi controlli che ci sono in una struttura ospedaliera, però è un buon modo per narrarci numerose nozioni basilari sul trapianto di organi. La narrazione proseguirà celere, accompagnata dalla energica volontà di questo ragazzo e ci mostrerà numerose difficoltà e problematiche legate al trapianto di organi; purtroppo si avvertirà una certa ripetitività nelle vicende visto che, inspiegabilmente, l’autore decide di raccontare storie inerenti solo alle reni, ignorando ogni altra tipologia di trapianto. Un’altra nota dolente a livello di struttura della storia è il finale dai toni agrodolci fortemente compresso e sbrigativo che, nonostante lasci alla storia un senso compiuto, farà storcere la bocca a più di un lettore.
I personaggi hanno una personalità basilare e di facile comprensione ma non per questo risultano piatti, anzi, sono ben ideati e curati, in questo modo non si rallenta la scorrevolezza dell’opera.
I disegni sono di gradevole fattura e raramente mostrano imprecisioni, l’autore ha un tratto forte e deciso e offre fondali ben curati; il fiore all’occhiello sono sicuramente i volti espressivi, che sanno trasmettere perfettamente le emozioni ed i pensieri dei vari personaggi. Ottima anche l’impostazione delle tavole, che integra perfettamente i numerosi baloon con le immagini, in modo da avere vignette spaziose che lasciando sempre al centro dell’attenzione il disegno principale.
Anche se mancano le pagine a colori, indubbiamente l’edizione italiana ha un ottimo rapporto per il prezzo proposto. La carta, anche se non bianca, è di elevata grammatura evitando così fastidiose trasparenze, la stampa non soffre di sbavature ed i retini sono ottimi, il tutto racchiuso da una copertina rigida e una rilegatura resistente. Complimenti anche ai traduttori, che hanno svolto un ottimo lavoro, sia per le didascalie, che ci permettono di comprendere il funzionamento del sistema sanitario giapponese, che per la traduzione di un testo scritto da un giornalista medico riguardo l’insufficienza renale.
Un’opera che parla e denuncia soprattutto il sistema giapponese dei trapianti, ma in numerose occasioni offrirà dei punti in comune con ogni stato del mondo visto che si parla anche di dilemmi etici ed esistenziali. Ovviamente il tutto sarà farcito anche da simpatiche gag e momenti dolci e toccanti, come il finale, che ai più sensibili potrebbe far scappare qualche lacrima.
Se siete alla ricerca di un manga leggero e veloce ma che parla di argomenti seri, regalando giusti momenti di riflessione, qua ne potete trovare molti, a patto che ignoriate alcune ripetizioni a livello di contenuti.
Kentaro Kuzumi si trova all’ospedale in condizioni gravi dopo che un ladro l’ha aggredito duramente con una spranga di ferro per rubare qualche spicciolo dalle tasche del ragazzo. Al suo risveglio Kentaro si trova davanti ad un presunto angelo che poi si scoprirà essere una ragazza in attesa di un cuore per un trapianto, intenta a ringraziarlo per averle portato un organo completamente compatibile! Fortunatamente Kentaro si salverà, ma perderà il suo lavoro per la sua cicatrice, così finirà per lavorare in una clinica come inserviente in attesa di poter diventare un coordinatore di trapianti.
La storia ha un inizio poco credibile, soprattutto conoscendo i rigidi controlli che ci sono in una struttura ospedaliera, però è un buon modo per narrarci numerose nozioni basilari sul trapianto di organi. La narrazione proseguirà celere, accompagnata dalla energica volontà di questo ragazzo e ci mostrerà numerose difficoltà e problematiche legate al trapianto di organi; purtroppo si avvertirà una certa ripetitività nelle vicende visto che, inspiegabilmente, l’autore decide di raccontare storie inerenti solo alle reni, ignorando ogni altra tipologia di trapianto. Un’altra nota dolente a livello di struttura della storia è il finale dai toni agrodolci fortemente compresso e sbrigativo che, nonostante lasci alla storia un senso compiuto, farà storcere la bocca a più di un lettore.
I personaggi hanno una personalità basilare e di facile comprensione ma non per questo risultano piatti, anzi, sono ben ideati e curati, in questo modo non si rallenta la scorrevolezza dell’opera.
I disegni sono di gradevole fattura e raramente mostrano imprecisioni, l’autore ha un tratto forte e deciso e offre fondali ben curati; il fiore all’occhiello sono sicuramente i volti espressivi, che sanno trasmettere perfettamente le emozioni ed i pensieri dei vari personaggi. Ottima anche l’impostazione delle tavole, che integra perfettamente i numerosi baloon con le immagini, in modo da avere vignette spaziose che lasciando sempre al centro dell’attenzione il disegno principale.
Anche se mancano le pagine a colori, indubbiamente l’edizione italiana ha un ottimo rapporto per il prezzo proposto. La carta, anche se non bianca, è di elevata grammatura evitando così fastidiose trasparenze, la stampa non soffre di sbavature ed i retini sono ottimi, il tutto racchiuso da una copertina rigida e una rilegatura resistente. Complimenti anche ai traduttori, che hanno svolto un ottimo lavoro, sia per le didascalie, che ci permettono di comprendere il funzionamento del sistema sanitario giapponese, che per la traduzione di un testo scritto da un giornalista medico riguardo l’insufficienza renale.
Un’opera che parla e denuncia soprattutto il sistema giapponese dei trapianti, ma in numerose occasioni offrirà dei punti in comune con ogni stato del mondo visto che si parla anche di dilemmi etici ed esistenziali. Ovviamente il tutto sarà farcito anche da simpatiche gag e momenti dolci e toccanti, come il finale, che ai più sensibili potrebbe far scappare qualche lacrima.
Se siete alla ricerca di un manga leggero e veloce ma che parla di argomenti seri, regalando giusti momenti di riflessione, qua ne potete trovare molti, a patto che ignoriate alcune ripetizioni a livello di contenuti.
Questo manga l'ho comprato quasi per caso, avevo voglia di una storia rapida da pochi volumi, e incredibilmente in fumetteria c'era questo manga nelle bustine trasparenti tenuto benissimo, perché non comprarlo allora? Ho fatto proprio bene.
Il manga non è il classico shonen o shojo a tema scolastico o arti marziali, bensì un manga di denuncia. La particolarità è che qui non viene denunciata (come invece accade troppo spesso) la difficoltà e la durezza del sistema scolastico, bensì il sistema sanitario nazionale nipponico, in particolare l'organizzazione e la legislazione che regola i trapianti.
Parere del tutto personale: il tema trattato è estremamente "rischioso" e serio, era molto facile scadere nei luoghi comuni o nel buonismo del "tutti hanno gli stessi diritti, tutti devono essere guariti" e invece la storia, attraverso flashback, piccole avventure e spaccati di vita riesce a rimanere intrigante senza però mai dimenticare la voglia di sensibilizzazione verso l'argomento principale.
L'autore ci trasmette attraverso freddi numeri quella che è la triste realtà: ottenere un trapianti di organi vitali non è per niente facile e il secondo volume insiste sul fatto che dopo l'operazione non è per niente certa la guarigione ed il ritorno ad una vita normale... Certo è che tutto è superabile se si ha intorno la famiglia o degli amici, tema classico e stra-abusato da tutti gli autori giapponesi che fanno dell'amicizia e dell'unità della famiglia vero cavallo di battaglia di tutte le loro opere.
Personalmente lo consiglio anche se non a tutti; anzitutto visto il tema trattato e il legame tra i due protagonisti lo sconsiglio a persone un po' freddoline o comunque poco interessate ai manga sensibili e sentimentali, in secondo luogo sempre per il tema trattato non mi sento di dire che è un manga "per tutti", perché parliamoci chiaro, se 10 anni fa l'avessi letto non l'avrei capito per nulla, motivo per cui mi sento di dire che forse forse sotto i 17/18 anni lo sconsiglio proprio perché c'è il grosso rischio di non apprezzarlo.
Il manga non è il classico shonen o shojo a tema scolastico o arti marziali, bensì un manga di denuncia. La particolarità è che qui non viene denunciata (come invece accade troppo spesso) la difficoltà e la durezza del sistema scolastico, bensì il sistema sanitario nazionale nipponico, in particolare l'organizzazione e la legislazione che regola i trapianti.
Parere del tutto personale: il tema trattato è estremamente "rischioso" e serio, era molto facile scadere nei luoghi comuni o nel buonismo del "tutti hanno gli stessi diritti, tutti devono essere guariti" e invece la storia, attraverso flashback, piccole avventure e spaccati di vita riesce a rimanere intrigante senza però mai dimenticare la voglia di sensibilizzazione verso l'argomento principale.
L'autore ci trasmette attraverso freddi numeri quella che è la triste realtà: ottenere un trapianti di organi vitali non è per niente facile e il secondo volume insiste sul fatto che dopo l'operazione non è per niente certa la guarigione ed il ritorno ad una vita normale... Certo è che tutto è superabile se si ha intorno la famiglia o degli amici, tema classico e stra-abusato da tutti gli autori giapponesi che fanno dell'amicizia e dell'unità della famiglia vero cavallo di battaglia di tutte le loro opere.
Personalmente lo consiglio anche se non a tutti; anzitutto visto il tema trattato e il legame tra i due protagonisti lo sconsiglio a persone un po' freddoline o comunque poco interessate ai manga sensibili e sentimentali, in secondo luogo sempre per il tema trattato non mi sento di dire che è un manga "per tutti", perché parliamoci chiaro, se 10 anni fa l'avessi letto non l'avrei capito per nulla, motivo per cui mi sento di dire che forse forse sotto i 17/18 anni lo sconsiglio proprio perché c'è il grosso rischio di non apprezzarlo.
L'opera narra le vicende di Kentaro Kuzumi che, a causa di una cicatrice al volto riportata in un'aggressione viene licenziato dal suo lavoro di commesso e diviene l'assistente della coordinatrice per i trapianti di organi. Kentaro si ritroverà quindi in un ambiente a lui sconosciuto e, conoscendo vari pazienti, scoprirà le leggi che regolano l'inverso dei trapianti in Giappone e i sentimenti di chi è in attesa di ricevere un organo e dei suoi cari, così come i sentimenti di coloro ai quali viene richiesto il permesso per trapiantare gli organi di un familiare anche prima che questi sia deceduto.
Kentaro conoscerà anche una ragazza di nome Kirin, affetta da una malattia cardiaca che, anche se al momento non presenta sintomi evidenti, è destinata ad aggravarsi ed a portarla a morte certa... a meno che non le venga trapiantato un nuovo cuore. Kentaro ha una compatibilità perfetta per il trapianto e dinanzi ai sentimenti della ragazza le promette che potrà avere il suo cuore qualora dovesse morire ma dovrà fare i conti con le leggi sui trapianti.
L'opera è piuttosto godibile nel complesso; unica pecca, forse, un finale un po' troppo improvviso che però non pregiudica la godibilità dell'opera.
Le varie situazioni mediche vengono spiegate di volta in volta e sono di facile fruizione e sono accompagnate da inserti medici tra un capitolo e l'altro' volti principalmente a spigare l'organizzazione del sistema dei trapianti in Giappone.
L'edizione è quella standard della Star Comics.
Kentaro conoscerà anche una ragazza di nome Kirin, affetta da una malattia cardiaca che, anche se al momento non presenta sintomi evidenti, è destinata ad aggravarsi ed a portarla a morte certa... a meno che non le venga trapiantato un nuovo cuore. Kentaro ha una compatibilità perfetta per il trapianto e dinanzi ai sentimenti della ragazza le promette che potrà avere il suo cuore qualora dovesse morire ma dovrà fare i conti con le leggi sui trapianti.
L'opera è piuttosto godibile nel complesso; unica pecca, forse, un finale un po' troppo improvviso che però non pregiudica la godibilità dell'opera.
Le varie situazioni mediche vengono spiegate di volta in volta e sono di facile fruizione e sono accompagnate da inserti medici tra un capitolo e l'altro' volti principalmente a spigare l'organizzazione del sistema dei trapianti in Giappone.
L'edizione è quella standard della Star Comics.
Scrivo questa recensione ad un anno dalla lettura di questo manga e, ripensandoci, mi riaffiorano soltanto bei ricordi quindi, riceve da parte mia un bel 8 pieno.
Allora, la trama pur essendo breve è molto concentrata e piena di sentimenti, e qui si palesa il talento di Yuzo Takada, il quale riesce a dare una testa e una coda alla vicenda narrata pur in soli due volumi. La storia parla di Kirin Hasegawa, ragazza malata di cuore che ha bisogno di un trapianto; un giorno arriva in ospedale, dopo essere stato aggredito, Kentaro Kuzumi, potenziale donatore per la sua compatibilità con Kirin. Ma accade che Kentaro Kuzumi si risveglia ed è fuori pericolo. Questi però viene a sapere di Kirini e del suo problema, da qui si snoda la storia, a voi scoprire come finirà...
Il disegno è curato e la storia, seppur breve, è ben fatta; volendo secondo me si poteva tirare fuori una bella serie lunga.
In conclusione ve lo consiglio anche per il fatto che con pochi soldi vi portate a casa una bella miniserie, poi i volumi sono facilmente reperibili.
Allora, la trama pur essendo breve è molto concentrata e piena di sentimenti, e qui si palesa il talento di Yuzo Takada, il quale riesce a dare una testa e una coda alla vicenda narrata pur in soli due volumi. La storia parla di Kirin Hasegawa, ragazza malata di cuore che ha bisogno di un trapianto; un giorno arriva in ospedale, dopo essere stato aggredito, Kentaro Kuzumi, potenziale donatore per la sua compatibilità con Kirin. Ma accade che Kentaro Kuzumi si risveglia ed è fuori pericolo. Questi però viene a sapere di Kirini e del suo problema, da qui si snoda la storia, a voi scoprire come finirà...
Il disegno è curato e la storia, seppur breve, è ben fatta; volendo secondo me si poteva tirare fuori una bella serie lunga.
In conclusione ve lo consiglio anche per il fatto che con pochi soldi vi portate a casa una bella miniserie, poi i volumi sono facilmente reperibili.
Bello bello e ancora bello. Questa mini storia di Yuzo Takada mi ha preso molto perché affronta una realtà drammatica come il trapianto degli organi. Da una parte assistiamo alla speranza di coloro che devono ricevere gli organi, dall'altro assistiamo al dolore dei familiari che devono dare il consenso per l'espianto. Un manga che potrei dire socialmente utile e che farei leggere a coloro che dicono che i fumetti son roba per bambini o peggio.
E' un manga poco conosciuto, e questo gli fa torto. A differenza delle storie che hanno reso famoso Takada, questa è estremamente radicata alla realtà. Affronta un tema molto delicato, quello dei trapianti di organi, riuscendo a rendere l'argomento in maniera equilibrata e senza scadere in luoghi comuni.
Già di per sé trovo ammirevole l’intento di far conoscere questa realtà affrontandola da più punti di vista: quello della famiglia dei donatori, quello di coloro che attendono in lista (da qui il titolo del manga), quello di chi lavora in questo ambito, quello di chi è favorevole e quello di chi è contrario. Takada non vuole convincere, non vuole dare certezze, anzi, lascia spazio a dubbi e interrogativi. Ma è chiaro che il suo intento è innanzitutto quello di sensibilizzare il lettore al tema e che la storia ruota tutta intorno a questo scopo. Forse a volte risulta fin troppo “descrittivo” nelle spiegazioni di quello che accade: mi auguro che alcune cose basilari che lui si prodiga a far capire siano già a conoscenza di tutti, almeno apprese da qualche film o per sentito dire, mentre il protagonista della storia è davvero di un ingenuo catastrofico a riguardo!
La trama si sviluppa fra momenti di comicità e momenti più pesanti, com’è giusto che sia quando si affronta un tema come questo e non si vuole cadere nella drammaticità totale o, per contro, non si vuole far divertire troppo per non ridicolizzare un argomento che è estremamente serio e complicato.
Non posso negare che si incontri strada facendo qualche forzatura e che il finale sia intuibile. Eppure nella lettura mi sono resa conto dello sforzo davvero grande che ha fatto l’autore per raccontarci, anche in chiave educativa, situazioni così complesse. Era facile in questo caso scadere nel buonismo o nella retorica stucchevole, invece lui è riuscito a evitare entrambe le cose grazie al buon equilibrio fra i protagonisti e i loro diversi caratteri. Ho apprezzato molto, anche, la veridicità di alcune situazioni e decisioni prese dai personaggi, che riescono a trasformare questa storia da quella che poteva essere una bella favola intrisa di buoni sentimenti a un ritratto reale di ciò che succede, di ciò che potrebbe succedere.
Il disegno, come sempre in questo autore, è di qualità decisamente elevata. Affiancando a questo elemento la profondità e delicatezza di certi episodi, la complessità del tema trattato e la capacità che ha avuto l’autore di sviluppare una storia “che insegna” senza risultare mai noiosa o opprimente, il giudizio non può che essere più che positivo.
In fondo sono solo due volumi: io consiglio a tutti la lettura, se non altro per sentire un po’ più da vicino questo tema. Ma soprattutto per scoprire in quale modo un bravo autore può affrontare degli argomenti veramente drammatici senza offendere e senza lasciarsi prendere dal patetismo, al contrario di tanti manga che dispensano lacrime, suicidi e tormenti inenarrabili per situazioni, perdonate la mia brutalità, molto più superficiali e insignificanti.
Già di per sé trovo ammirevole l’intento di far conoscere questa realtà affrontandola da più punti di vista: quello della famiglia dei donatori, quello di coloro che attendono in lista (da qui il titolo del manga), quello di chi lavora in questo ambito, quello di chi è favorevole e quello di chi è contrario. Takada non vuole convincere, non vuole dare certezze, anzi, lascia spazio a dubbi e interrogativi. Ma è chiaro che il suo intento è innanzitutto quello di sensibilizzare il lettore al tema e che la storia ruota tutta intorno a questo scopo. Forse a volte risulta fin troppo “descrittivo” nelle spiegazioni di quello che accade: mi auguro che alcune cose basilari che lui si prodiga a far capire siano già a conoscenza di tutti, almeno apprese da qualche film o per sentito dire, mentre il protagonista della storia è davvero di un ingenuo catastrofico a riguardo!
La trama si sviluppa fra momenti di comicità e momenti più pesanti, com’è giusto che sia quando si affronta un tema come questo e non si vuole cadere nella drammaticità totale o, per contro, non si vuole far divertire troppo per non ridicolizzare un argomento che è estremamente serio e complicato.
Non posso negare che si incontri strada facendo qualche forzatura e che il finale sia intuibile. Eppure nella lettura mi sono resa conto dello sforzo davvero grande che ha fatto l’autore per raccontarci, anche in chiave educativa, situazioni così complesse. Era facile in questo caso scadere nel buonismo o nella retorica stucchevole, invece lui è riuscito a evitare entrambe le cose grazie al buon equilibrio fra i protagonisti e i loro diversi caratteri. Ho apprezzato molto, anche, la veridicità di alcune situazioni e decisioni prese dai personaggi, che riescono a trasformare questa storia da quella che poteva essere una bella favola intrisa di buoni sentimenti a un ritratto reale di ciò che succede, di ciò che potrebbe succedere.
Il disegno, come sempre in questo autore, è di qualità decisamente elevata. Affiancando a questo elemento la profondità e delicatezza di certi episodi, la complessità del tema trattato e la capacità che ha avuto l’autore di sviluppare una storia “che insegna” senza risultare mai noiosa o opprimente, il giudizio non può che essere più che positivo.
In fondo sono solo due volumi: io consiglio a tutti la lettura, se non altro per sentire un po’ più da vicino questo tema. Ma soprattutto per scoprire in quale modo un bravo autore può affrontare degli argomenti veramente drammatici senza offendere e senza lasciarsi prendere dal patetismo, al contrario di tanti manga che dispensano lacrime, suicidi e tormenti inenarrabili per situazioni, perdonate la mia brutalità, molto più superficiali e insignificanti.