ZeroIn
In ZeroIn si può trovare tanta azione, divertimento e momenti drammatici con un bel bilanciamento delle varie situazione che lo rende una lettura gradevole e mai noiosa.
Quando la polizia di Tokyo è diventata insufficiente per fronteggiare la crescente criminalità della città, è stato istituito il CPC, Corpo della Polizia Civile, dove persone di qualsiasi età dopo essere stati addestrati aiutano la polizia nella cattura dei criminali, un'aggiunta quindi alla polizia vera e propria ma con diversi vincoli, visto che gli agenti del CPC non possono arrestare personalmente un criminale e devono anche essere autorizzati da un agente prima di poter far fuoco con le proprie armi.
E' a questo corpo che si unisce Shiraishi Ko, studente delle superiori (come detto non bisogna essere per forza maggiorenni per entrare nel CPC) che dopo esser stato salvato dall'agente Nazume Mikuru, che poi scoprirà avere la stessa sua età e andare nello stessa scuola, decide di sottoporsi all'addestramento e dare lui stesso una mano nella pericolosa attività di catturare i criminali.
La trama come detto riesce a mixare bene varie situazioni, si passa da scene di azione senza freni tra inseguimenti, sparatorie e combattimenti corpo a corpo, a momenti più leggeri con scenette divertenti tra i vari protagonisti, ma preparatevi anche a qualche lacrimuccia perché ci saranno personaggi da salutare o momenti più difficili.
Un grande pregio di quest'opera sono i personaggi, tutti ben riusciti e con le proprie caratteristiche che in breve tempo vi faranno fare il tifo per loro, e i disegni, morbidi e che riescono a rappresentare molto bene i vari personaggi, le armi usate, e con alcune tavole veramente d'impatto.
Il disegno però ,così come riesce a raffigurare bene i vari personaggi, mostra un po' il fianco per le scene più movimentate, che in alcuni casi risultano un confusionari e non rendono del tutto chiaro come si sta svolgendo il combattimento.
Altra nota un stonata è la trama, o per meglio dire come vengono gestiti alcuni passaggi, di per se la storia è molto godibile e in alcuni punti anche originale, però non tutti i passaggi mi sono sembrati ben collegati tra loro, mi è sembrato come se ci fosse un buon inizio, verso metà dell'opera ho trovato interessanti ma un po' a se stanti diversi capitoli, per poi riiniziare a correre sul finale, dedicando il giusto tempo alla maggior parte dei passaggi ma decisamente non abbastanza per altri.
In definitiva comunque se cercate un'opera non troppo lunga (sono 12 volumi) ma che garantisca divertimento e non annoi mai, allora con ZeroIn potete andare sul sicuro.
Quando la polizia di Tokyo è diventata insufficiente per fronteggiare la crescente criminalità della città, è stato istituito il CPC, Corpo della Polizia Civile, dove persone di qualsiasi età dopo essere stati addestrati aiutano la polizia nella cattura dei criminali, un'aggiunta quindi alla polizia vera e propria ma con diversi vincoli, visto che gli agenti del CPC non possono arrestare personalmente un criminale e devono anche essere autorizzati da un agente prima di poter far fuoco con le proprie armi.
E' a questo corpo che si unisce Shiraishi Ko, studente delle superiori (come detto non bisogna essere per forza maggiorenni per entrare nel CPC) che dopo esser stato salvato dall'agente Nazume Mikuru, che poi scoprirà avere la stessa sua età e andare nello stessa scuola, decide di sottoporsi all'addestramento e dare lui stesso una mano nella pericolosa attività di catturare i criminali.
La trama come detto riesce a mixare bene varie situazioni, si passa da scene di azione senza freni tra inseguimenti, sparatorie e combattimenti corpo a corpo, a momenti più leggeri con scenette divertenti tra i vari protagonisti, ma preparatevi anche a qualche lacrimuccia perché ci saranno personaggi da salutare o momenti più difficili.
Un grande pregio di quest'opera sono i personaggi, tutti ben riusciti e con le proprie caratteristiche che in breve tempo vi faranno fare il tifo per loro, e i disegni, morbidi e che riescono a rappresentare molto bene i vari personaggi, le armi usate, e con alcune tavole veramente d'impatto.
Il disegno però ,così come riesce a raffigurare bene i vari personaggi, mostra un po' il fianco per le scene più movimentate, che in alcuni casi risultano un confusionari e non rendono del tutto chiaro come si sta svolgendo il combattimento.
Altra nota un stonata è la trama, o per meglio dire come vengono gestiti alcuni passaggi, di per se la storia è molto godibile e in alcuni punti anche originale, però non tutti i passaggi mi sono sembrati ben collegati tra loro, mi è sembrato come se ci fosse un buon inizio, verso metà dell'opera ho trovato interessanti ma un po' a se stanti diversi capitoli, per poi riiniziare a correre sul finale, dedicando il giusto tempo alla maggior parte dei passaggi ma decisamente non abbastanza per altri.
In definitiva comunque se cercate un'opera non troppo lunga (sono 12 volumi) ma che garantisca divertimento e non annoi mai, allora con ZeroIn potete andare sul sicuro.
Tokyo, in un indefinito anno del ventunesimo secolo. Dato il ragguardevole incremento dei piccoli crimini, è stato istituito il <i>CPC</i>, corpo speciale di polizia antisommossa civile, incaricato di affiancare la polizia giapponese, non più in grado di far fronte alla difficile situazione. Le peculiarità del CPC, oltre all'avere tra le sue fila anche personale straniero, sono l'assenza di vincoli circa l'età di arruolamento e l'impossibilità di arrestare un criminale senza previa autorizzazione di un agente di polizia, escluso a priori l'uccisione del fuorilegge. Ne consegue un innalzamento dei requisiti dei candidati e un durissimo addestramento, dovendo essi sopperire alle difficili limitazioni imposte dalla polizia, arrivando così a eccellere nel campo delle arti marziali, nell'uso delle armi da fuoco e nella strategia militare.
Questo il preambolo che fa da sfondo e ci introduce alla storia di <b>Zero-In</b>, manga in 8 volumi di <i>Inoue Sora</i>, curatore sia della storia che dei disegni, edito in Giappone da <i>Kadokawa Shoten</i> e giunto a noi grazie a <b>Flashbook Edizioni</b>.
La trama è incentrata su <i>Nazume Mikuru</i>, esuberante e appariscente ragazza da poco rientrata in Giappone dopo aver vissuto all'estero, al primo anno di liceo e idolo della scuola - in particolare dei ragazzi - in virtù delle sue prorompenti forme: a renderla speciale è la sua affiliazione al CPC, che la vede così, nonostante la sua giovane età, a dover condurre una singolare esistenza, alternandosi tra missioni ad alto rischio per conto dell'agenzia e la vita di tutti giorni sui banchi di scuola.
Infallibile sia negli scontri a fuoco che nel corpo a corpo, è maestra di una particolare disciplina marziale nata coma tecnica di autodifesa, detta Commando Zero, volta a ridurre il gap con chi usa un'arma da fuoco. Essa consiste in una serie di contromosse di sbilanciamento dell'avversario, sfruttanti i suoi intervalli di reazione fino a portarsi al punto zero o Zero-In (da qui il nome del manga), al quale, che si abbia una pistola o un coltello, non fa più differenza, perché estremamente ravvicinato: da questo momento l'avversario subisce una sequenza di colpi altamente letali fino alla sua completa neutralizzazione, completando infine l'attacco con il posizionamento al di fuori del punto zero, o Zero-Out.
Per via di alcune coincidenze, sin dalle prime battute Mikuru farà la conoscenza di <i>Shiraishi Ko</i>, suo compagno di scuola, il classico ragazzo timido spesso vittima del bullismo scolastico e incapace di reagire alle difficoltà della vita. Ad accomunare Ko e Mizuru è il fatto che i membri delle rispettive famiglie, a parte la sorellina minore di Ko, <i>Ayuna</i>, sono o hanno fatto parte del corpo di Polizia: non bastasse questo, viene rivelato - quasi un accenno – che, un tempo, i rispettivi padri sono stati amici e quello di Ko addirittura uno dei fondatori del CPC.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso, sebbene si tenda a classificarlo abbastanza frettolosamente, visti i frequenti ammiccamenti al fan service, con sapienti inquadrature e primi piani tesi a sfruttare le abbondanti forme dei personaggi femminili. L'autore ha saputo ben amalgamare diversi ingredienti, mai sbilanciando la storia a favore di una caratterizzazione precisa: quasi fosse una giostra, muovendosi su tematiche forti come la Yakuza e la delinquenza, si passa da scene a tratti comiche, tratteggiate da una deformazione dei disegni molto simpatica, a note di adrenalinica violenza, dalle avvisaglie dei primi batticuori e gelosie adolescenziali a toccanti momenti drammatici.
La lettura scorre fluida senza annoiare mai, vi è anche un evidente omaggio a <i>Gun Smith Cats</i>, manga di <i>Kenichi Sonoda</i>, ma che lascio il piacere di scoprire.
L'edizione italiana è ben curata, attestandosi sugli standard qualitativi della Flashbook Edizioni, che è già di per sé una garanzia; ogni volumetto, al costo di <b>5,90 euro</b> l'uno, ha una sovracopertina con il disegno a lucido in rilievo, elegantemente introdotto al primo capitolo da quattro tavole a colori, belle a vedersi. I disegni dei personaggi sono ben curati, ma altalenanti, a mio avviso, gli sfondi.
In conclusione, ne è risultato un manga scontato solo in superficie, che invece sa mostrare una discreta storia alla base, godibile pur se non innovativa: forse risulta un po' banale il plot iniziale, ma glielo si perdona facilmente.
Questo il preambolo che fa da sfondo e ci introduce alla storia di <b>Zero-In</b>, manga in 8 volumi di <i>Inoue Sora</i>, curatore sia della storia che dei disegni, edito in Giappone da <i>Kadokawa Shoten</i> e giunto a noi grazie a <b>Flashbook Edizioni</b>.
La trama è incentrata su <i>Nazume Mikuru</i>, esuberante e appariscente ragazza da poco rientrata in Giappone dopo aver vissuto all'estero, al primo anno di liceo e idolo della scuola - in particolare dei ragazzi - in virtù delle sue prorompenti forme: a renderla speciale è la sua affiliazione al CPC, che la vede così, nonostante la sua giovane età, a dover condurre una singolare esistenza, alternandosi tra missioni ad alto rischio per conto dell'agenzia e la vita di tutti giorni sui banchi di scuola.
Infallibile sia negli scontri a fuoco che nel corpo a corpo, è maestra di una particolare disciplina marziale nata coma tecnica di autodifesa, detta Commando Zero, volta a ridurre il gap con chi usa un'arma da fuoco. Essa consiste in una serie di contromosse di sbilanciamento dell'avversario, sfruttanti i suoi intervalli di reazione fino a portarsi al punto zero o Zero-In (da qui il nome del manga), al quale, che si abbia una pistola o un coltello, non fa più differenza, perché estremamente ravvicinato: da questo momento l'avversario subisce una sequenza di colpi altamente letali fino alla sua completa neutralizzazione, completando infine l'attacco con il posizionamento al di fuori del punto zero, o Zero-Out.
Per via di alcune coincidenze, sin dalle prime battute Mikuru farà la conoscenza di <i>Shiraishi Ko</i>, suo compagno di scuola, il classico ragazzo timido spesso vittima del bullismo scolastico e incapace di reagire alle difficoltà della vita. Ad accomunare Ko e Mizuru è il fatto che i membri delle rispettive famiglie, a parte la sorellina minore di Ko, <i>Ayuna</i>, sono o hanno fatto parte del corpo di Polizia: non bastasse questo, viene rivelato - quasi un accenno – che, un tempo, i rispettivi padri sono stati amici e quello di Ko addirittura uno dei fondatori del CPC.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso, sebbene si tenda a classificarlo abbastanza frettolosamente, visti i frequenti ammiccamenti al fan service, con sapienti inquadrature e primi piani tesi a sfruttare le abbondanti forme dei personaggi femminili. L'autore ha saputo ben amalgamare diversi ingredienti, mai sbilanciando la storia a favore di una caratterizzazione precisa: quasi fosse una giostra, muovendosi su tematiche forti come la Yakuza e la delinquenza, si passa da scene a tratti comiche, tratteggiate da una deformazione dei disegni molto simpatica, a note di adrenalinica violenza, dalle avvisaglie dei primi batticuori e gelosie adolescenziali a toccanti momenti drammatici.
La lettura scorre fluida senza annoiare mai, vi è anche un evidente omaggio a <i>Gun Smith Cats</i>, manga di <i>Kenichi Sonoda</i>, ma che lascio il piacere di scoprire.
L'edizione italiana è ben curata, attestandosi sugli standard qualitativi della Flashbook Edizioni, che è già di per sé una garanzia; ogni volumetto, al costo di <b>5,90 euro</b> l'uno, ha una sovracopertina con il disegno a lucido in rilievo, elegantemente introdotto al primo capitolo da quattro tavole a colori, belle a vedersi. I disegni dei personaggi sono ben curati, ma altalenanti, a mio avviso, gli sfondi.
In conclusione, ne è risultato un manga scontato solo in superficie, che invece sa mostrare una discreta storia alla base, godibile pur se non innovativa: forse risulta un po' banale il plot iniziale, ma glielo si perdona facilmente.