Favole Crudeli
Non è mai semplice scrivere una recensione su volumetti come "Favole Crudeli", onestamente non mi ha lasciato nulla e non ho molto da raccontare. Posso tuttavia assicurarvi che nessuno dei quattro racconti può facilmente essere associato ad un qualche tipo di favola, e nessuno dei quattro è particolarmente crudele. Anzi, a onor del vero, tutti e quattro hanno una fine abbastanza lieta.
Si tratta in realtà di storie brevi, di atmosfera goticheggiante, che trattano tematiche che hanno in qualche modo a che fare con il tema della morte. I personaggi agiscono spinti dalla follia, dalla vendetta e in qualche caso vi è un pizzico di soprannaturale. Gli ingredienti ci sarebbero, il problema è come questi sono cucinati: i racconti si lasciano leggere, sono piuttosto onesti, ma anche banali e piatti. Fra tutti forse il primo è quello che ho gradito di più, ma anche lui è ben poca cosa. Merita una segnalazione anche Blanche, visto che risulta piuttosto atipico per la Yuki. Ma atipico non vuol dire buono, visto che risulta piuttosto campato in aria e dalla sceneggiatura pasticciata.
Gli do la sufficienza, ma di certo è una raccolta incolore e anonima.
Se vi piace l'autrice provatela, altrimenti spendete i vostri euro in altri titoli.
Si tratta in realtà di storie brevi, di atmosfera goticheggiante, che trattano tematiche che hanno in qualche modo a che fare con il tema della morte. I personaggi agiscono spinti dalla follia, dalla vendetta e in qualche caso vi è un pizzico di soprannaturale. Gli ingredienti ci sarebbero, il problema è come questi sono cucinati: i racconti si lasciano leggere, sono piuttosto onesti, ma anche banali e piatti. Fra tutti forse il primo è quello che ho gradito di più, ma anche lui è ben poca cosa. Merita una segnalazione anche Blanche, visto che risulta piuttosto atipico per la Yuki. Ma atipico non vuol dire buono, visto che risulta piuttosto campato in aria e dalla sceneggiatura pasticciata.
Gli do la sufficienza, ma di certo è una raccolta incolore e anonima.
Se vi piace l'autrice provatela, altrimenti spendete i vostri euro in altri titoli.
Realizzato nel 1993 Favole Crudeli raccoglie quattro racconti realizzati dalla Yuki all'inizio della sua carriera.
Il primo, il cui titolo coincide con quello della raccolta, si sviluppa in due capitoli e narra le vicende dei due aristocratici fratelli Allcot, Sheridan e Cecil, divisi l'uno dall'altra quando ancora erano bambini. Cresciuti nel terrore per la loro madre che credevano una strega i due infanti decidono di scappare di casa e si avventurano incoscientemente nel bosco limitrofo alla villa per poi perdersi tra le sue insidie. Di notte, in una radura, scoprono i corpi delle ormai senza vita amanti del padre, tutte molto probabilmente brutalmente uccise dalla madre. Spaventata Cecil scappa, mentre Sheridan, ancora più terrorizzato, rimane immobile al suolo. Verrà ritrovato in stato di shock cinque giorni dopo al limite delle forze e quasi morto per inedia. Undici anni dopo tre ragazze si recano alla residenza degli Allcot, quando vengono a sapere che Sheridan non ha ancora perso le speranze di ritrovare sua sorella, ora quindicenne, viva. Che tra queste ragazze si nasconda la vera Cecil?
Nonostante la trama alla base di "Favole Crudeli" fosse sì classica ma sostanziosa, il modo in cui è stata sceneggiata è quanto di più prevedibile esista. Scadono nella banalità sia la successione degli eventi che gli scarni dialoghi, tanto da dare l'impressione di trovarsi in un film di serie B.
Ammetto di apprezzare l'ormai classico richiamo della Yuki alle fiabe e posso trovare sufficiente l'idea di far usare alla madre dei bambini della bambole rassomiglianti le amanti del marito per torturare e in seguito uccidere queste povere donne ma, per il resto, trovo questo lavoro alquanto mal realizzato e noioso.
In "Blanche" il lettore si troverà catapultato in un'ambientazione atipica per i lavori della Yuki, solitamente caratterizzati da location inglesi di fine ottocento. Questo racconto trova infatti il suo sfondo in una città americana degli anni novanta.
Blanche Forrest è un'orfana di tredici anni che da circa un anno ha perso nell'incendio della propria casa tutta la sua famiglia; la ragazzina non ha mai pensato fosse stato un incidente e sostiene fermamente l'ipotesi dell'omicidio. Il colpevole di tale reato sarebbe l'attuale sindaco Klein, ex rivale politico di suo padre, che avrebbe eliminato l'intera famiglia Forrest così da succedere al ruolo che prima deteneva il padre di Blanche. Per questo motivo la tredicenne cerca di attaccarlo durante una parata in macchina nel pieno della metropoli, ma verrà fermata da un misterioso ragazzo chiamato Riddle. Questi è un ex truffatore il cui partner criminale è stato eliminato proprio da Klein qualche tempo prima. I due naturalmente si alleeranno e cercheranno di sabotare il nuovo sindaco.
"Blanche" si rivela ancora più deludente di "Favole Crudeli" e mi sorprendo della banalità con la quale l'autrice ha sceneggiato anche questo racconto. Non ha nel modo più assoluto vita, è stantio e debole sotto quasi ogni punto di vista.
Anche "Il mago dietro le quinte" si discosta dalle ambientazioni più comunemente utilizzate per rappresentare lo stile gotico rimanendo, comunque all'interno di esso. In quest'ennesimo racconto autoconclusivo la mangaka ci narrerà di Crystal, una giovane ragazza con il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo e che per questo motivo si reca a un'audizione per un musical tratto da "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie". Purtroppo non verrà scelta per nessun ruolo ma, nell'uscire da teatro, si scontrerà con il giovane proprietario di esso nonché finanziatore del musical, Gordon. L'uomo, per un misterioso motivo, le donerà l'anello che era appartenuto a sua madre e le assegnerà il ruolo di Alice nel musical. Ma quale sarà il vero motivo? E, soprattutto, chi è veramente Gordon?
Ancora il classico racconto della Yuki? Vediamo. Protagonista femminile estremamente buona e indifesa: c'è. Antagonista che cospira servendosi di mezzi magici: c'è. Citazioni da fiabe o racconti del folklore: ci sono. Sì, direi il classico racconto della Yuki.
Infine, al contrario degli altri tre racconti, "Tina ha visto il passato" rappresenta l'unico lavoro riuscito di questo tankōbon. Gli eventi ruotano attorno a Tina, una ragazza con poteri paranormali, che aiuterà la polizia a risolvere casi irrisolti grazie alle sue capacità. Breve ma abbastanza convincente.
Di tutte le opere della Yuki lette fino ad ora Favole Crudeli si è rivelato il prodotto meno pregiato e la colpa di questo ricade, a mio avviso, anche sulla scelta dei racconti da includere nell'albo operata dall'editore.
Consigliato solo a chi apprezza veramente quest'autrice sia nei suoi pregi che nei suoi difetti.
Il primo, il cui titolo coincide con quello della raccolta, si sviluppa in due capitoli e narra le vicende dei due aristocratici fratelli Allcot, Sheridan e Cecil, divisi l'uno dall'altra quando ancora erano bambini. Cresciuti nel terrore per la loro madre che credevano una strega i due infanti decidono di scappare di casa e si avventurano incoscientemente nel bosco limitrofo alla villa per poi perdersi tra le sue insidie. Di notte, in una radura, scoprono i corpi delle ormai senza vita amanti del padre, tutte molto probabilmente brutalmente uccise dalla madre. Spaventata Cecil scappa, mentre Sheridan, ancora più terrorizzato, rimane immobile al suolo. Verrà ritrovato in stato di shock cinque giorni dopo al limite delle forze e quasi morto per inedia. Undici anni dopo tre ragazze si recano alla residenza degli Allcot, quando vengono a sapere che Sheridan non ha ancora perso le speranze di ritrovare sua sorella, ora quindicenne, viva. Che tra queste ragazze si nasconda la vera Cecil?
Nonostante la trama alla base di "Favole Crudeli" fosse sì classica ma sostanziosa, il modo in cui è stata sceneggiata è quanto di più prevedibile esista. Scadono nella banalità sia la successione degli eventi che gli scarni dialoghi, tanto da dare l'impressione di trovarsi in un film di serie B.
Ammetto di apprezzare l'ormai classico richiamo della Yuki alle fiabe e posso trovare sufficiente l'idea di far usare alla madre dei bambini della bambole rassomiglianti le amanti del marito per torturare e in seguito uccidere queste povere donne ma, per il resto, trovo questo lavoro alquanto mal realizzato e noioso.
In "Blanche" il lettore si troverà catapultato in un'ambientazione atipica per i lavori della Yuki, solitamente caratterizzati da location inglesi di fine ottocento. Questo racconto trova infatti il suo sfondo in una città americana degli anni novanta.
Blanche Forrest è un'orfana di tredici anni che da circa un anno ha perso nell'incendio della propria casa tutta la sua famiglia; la ragazzina non ha mai pensato fosse stato un incidente e sostiene fermamente l'ipotesi dell'omicidio. Il colpevole di tale reato sarebbe l'attuale sindaco Klein, ex rivale politico di suo padre, che avrebbe eliminato l'intera famiglia Forrest così da succedere al ruolo che prima deteneva il padre di Blanche. Per questo motivo la tredicenne cerca di attaccarlo durante una parata in macchina nel pieno della metropoli, ma verrà fermata da un misterioso ragazzo chiamato Riddle. Questi è un ex truffatore il cui partner criminale è stato eliminato proprio da Klein qualche tempo prima. I due naturalmente si alleeranno e cercheranno di sabotare il nuovo sindaco.
"Blanche" si rivela ancora più deludente di "Favole Crudeli" e mi sorprendo della banalità con la quale l'autrice ha sceneggiato anche questo racconto. Non ha nel modo più assoluto vita, è stantio e debole sotto quasi ogni punto di vista.
Anche "Il mago dietro le quinte" si discosta dalle ambientazioni più comunemente utilizzate per rappresentare lo stile gotico rimanendo, comunque all'interno di esso. In quest'ennesimo racconto autoconclusivo la mangaka ci narrerà di Crystal, una giovane ragazza con il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo e che per questo motivo si reca a un'audizione per un musical tratto da "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie". Purtroppo non verrà scelta per nessun ruolo ma, nell'uscire da teatro, si scontrerà con il giovane proprietario di esso nonché finanziatore del musical, Gordon. L'uomo, per un misterioso motivo, le donerà l'anello che era appartenuto a sua madre e le assegnerà il ruolo di Alice nel musical. Ma quale sarà il vero motivo? E, soprattutto, chi è veramente Gordon?
Ancora il classico racconto della Yuki? Vediamo. Protagonista femminile estremamente buona e indifesa: c'è. Antagonista che cospira servendosi di mezzi magici: c'è. Citazioni da fiabe o racconti del folklore: ci sono. Sì, direi il classico racconto della Yuki.
Infine, al contrario degli altri tre racconti, "Tina ha visto il passato" rappresenta l'unico lavoro riuscito di questo tankōbon. Gli eventi ruotano attorno a Tina, una ragazza con poteri paranormali, che aiuterà la polizia a risolvere casi irrisolti grazie alle sue capacità. Breve ma abbastanza convincente.
Di tutte le opere della Yuki lette fino ad ora Favole Crudeli si è rivelato il prodotto meno pregiato e la colpa di questo ricade, a mio avviso, anche sulla scelta dei racconti da includere nell'albo operata dall'editore.
Consigliato solo a chi apprezza veramente quest'autrice sia nei suoi pregi che nei suoi difetti.
Kaori Yuki è stata spesso criticata di dare più importanza alla quantità delle sue opere piuttosto della qualità. Talvolta questa critica sembra essere fondata, ma fa una dignitosa eccezione, a mio avviso, "Favole Crudeli". Un manga da un unico volume, semplice e lineare, composto da 3 storie diverse. Tutte rientrano a grandi linee nello stile classico dell'illustre mangaka, ovvero clima fiabesco e atmosfera gotica. Si prende però il lusso di spaziare un po' all'interno dei suoi parametri, il che rende le vicende più interessanti. Certo, in così poche pagine si fatica a immedesimarsi nei protagonisti ed entrare appieno nella storia, ma se letto senza troppe pretese questo unico numero può risultare un buon prodotto.
Quando ho chiuso l'ultima pagina non sono stato deluso, ma anzi, appagato. Diciamo che fa l'effetto della sigaretta dopo il caffè o uno spuntino di mezzanotte.
Quando ho chiuso l'ultima pagina non sono stato deluso, ma anzi, appagato. Diciamo che fa l'effetto della sigaretta dopo il caffè o uno spuntino di mezzanotte.
Questo volume unico della ormai famosissima Kaori Yuki è stato per me una grande delusione. Le storie sono tutte e tre molto banali, semplici al massimo e non ti danno niente, insomma, quando lo finisci di leggere non ti rimane nulla dentro.
I disegni tipici della Senpai, molto belli e molto particolari, applicati ad ambientazioni che a mio parere non sono per niente il suo genere di disegni.
Lo trovo un volume unico veramente inutile, e si salva solo dal fatto che la copertina è davvero molto bella, come del resto ogni copertina di questa autrice. Gli do un 5 pieno. La definisco un'opera decisamente non indispensabile nella vostra collezione, ma nemmeno da leggere.
I disegni tipici della Senpai, molto belli e molto particolari, applicati ad ambientazioni che a mio parere non sono per niente il suo genere di disegni.
Lo trovo un volume unico veramente inutile, e si salva solo dal fatto che la copertina è davvero molto bella, come del resto ogni copertina di questa autrice. Gli do un 5 pieno. La definisco un'opera decisamente non indispensabile nella vostra collezione, ma nemmeno da leggere.