Durante il Lucca Comics and Games 2023 Toei Animation Europe ha presentato, in una conferenza stampa, i progetti dedicati al mondo degli anime e dell’animazione europea, a partire dal Toei Animation Europe Festa, la cui prima edizione è andata in scena proprio a Lucca per diventare poi un appuntamento annuale in cui si celebreranno i vecchi e nuovi eroi della Toei Animation.
Quest'anno si è voluto dar risalto al Gear Fifth di Luffy in One Piece e festeggiare con i fan lucchesi i vent’anni delle Pretty Cure con il film Pretty Cure All Stars F, entrato nel Guinnes World Record per il più alto numero di combattenti magiche in un anime, grazie alla comparsa di ben 78 eroine.
Nei 5 giorni della kermesse lucchesse si sono susseguiti innumerevoli iniziative dedicate al mondo degli eroi Toei, a partire dalla caccia al tesoro di One Piece, la parata dei cosplayer, la mostra degli storyboard e la proiezione degli episodi del Gear Fifth, una nuova versione montata appositamente per il cinema. Anche le Pretty Cure hanno avuto il loro spazio con una mostra dedicata, la proiezione del film e uno showcase con Nishiki Itaoka, il character designer. Inoltre è stato presentato ini Italia, in anteprima, Le Collège Noir, nuovo progetto animato che si avvale della sinergia tra Giappone e Francia.
Durante la conferenza stampa sono intervenuti Yosuke Asama, produttore di Toei Animation EU, Aki Murase, produttrice di Pretty Cure All Stars F, Yuta Tanaka, kantoku (regista) del film e Olfa Sakakibara, produttrice di Le Collège Noir per Toei Animation EU.
Due degli ospiti erano già stati a Lucca, ovvero Asama e Aki Murase. Il primo mette subito sul piatto l’importanza storica di Toei: “Toei è famosa per brand come Dragon Ball, One Piece e Sailor Moon, ma anche le Pretty Cure, che ora portiamo in Italia con il film in anteprima.” Aki Murase, in veste di produttrice, è infatti in Italia per vedere le reazioni degli italiani al film e riportarle in Giappone. Sarà una sfida far appassionare gli Italiani al franchise comparso sulle reti nazionali per soli pochi anni. “È un lavoro in fieri”, dichiara perché bisogna considerare due tipi di pubblici: bambine e nostalgici. "Non sappiamo quale sarà la reazione e cosa piace al pubblico Italiano e vorremmo scoprirlo grazie a Pretty Cure All Stars F. In base a ciò decideremo se far conoscere nuove Pretty Cure al pubblico italiano oppure farlo familiarizzare con il franchise con qualche serie presa dal nostro archivio ventennale. Piccoli e adulti si devono divertire!"
Yuta Tanaka, regista, dichiara che ha fatto tanti film ma è la sua prima volta all’estero. “Non so quanto le Pretty Cure siano note in Italia ma in Giappone si è giunti al ventesimo anniversario. Si sono molto evolute con il tempo e se ne sono aggiunte altre, fino ad arrivare a 78, tutte presenti nel film. Le protagoniste sono normali ragazze in grado di trasformarsi e si animano con bei vestiti per combattere il male. Il target è quello delle bambine ma piacciono anche agli adulti.” Assieme alla produttrice Aki Murase, Tanaka sottolinea la motivazione dietro il successo delle Pretty Cure: “Ogni anno lo staff cambia e nel tempo si sono avvicendati tanti produttori e registi e ognuno di loro ha avuto modo di infondere la sensibilità a diversi temi, finendo per trasformare di molto il franchise delle combattenti magiche.”
Murase ha svolto con orgoglio il suo compito di trasmettere il cuore pulsante del franchise alle nuove generazioni. “Le protagoniste di Pretty Cure All Stars F sono guerriere che sono state protagoniste per vent’anni e abbiamo accentuato la passione con cui combattono, senza valutare che siano maschi o femmine” ha poi aggiunto. In più, Murase ci tiene a sottolineare che dietro le quinte della Toei stanno aumentando il numero di donne che occupano ruoli d’importanza artistica, come produttrici o registe. E ciò sta accadendo non per il forzato inserimento di quote rosa, bensì per un normale ingresso di talenti nell’azienda. “Lavorare alle PreCure ci permette di parlare a donne come noi”.
Olfa Sakakibara, invece, presenta Le Collège Noir: “è un progetto pilota per una serie di collaborazioni future tra Toei Animation e studi esteri, in questo caso con Lacachette. Saranno 6 episodi da 15 minuti, densi di valori e concetti cari agli europei ma fatti in collaborazione con il Giappone. È una storia di fantasmi e occulto, una tipologia del folklore che la Francia condivide con il Giappone”.
“Sarà divertente e farà scalpore”, stuzzica Asama, perché engagement e divertimento sono fondamentali per Toei Animation.
Toei sta dunque aprendo una succursale di Toei Animation Europe in Italia, ma la sede ha residenza francese, con la quale si vuole coprire l’EMEA (Europa, Medioriente e Africa) e la sede italiana sarà fondamentale per gestire meglio la distribuzione delle opere e monitorare il mercato locale. “Ci siamo accorti che la produzione di serie animate in Europa si avvale molto della sinergia tra studi di diverse località”, ha dichiarato Asama “L'importazione ha un limite culturale e vorremmo inserirci in questa bella tradizione. Vogliamo essere un ponte tra i valori delle diverse culture, e non fare un film di samurai fatto dagli americani”. Infatti Le Collège Noir non è solo una collaborazione, è un esperimento al seguito del quale Toei ha già iniziato a prendere contatti con producer anche italiani, irlandesi e tedeschi.
Asama non vuole però sbilanciarsi sui progetti futuri della divisione europea, però commenta come “la pluriennale storia degli anime è rappresentata in tutto il mondo da opere Toei. Ma se gli anime sono nati in giappone è sbagliato dire che chi non è giapponese non possa fare animazione.” I pubblici sono molto diversi, anche le loro reazioni ai prodotti per via del background culturale. “Con Toei Animation Europe faremo da front-office, un ponte culturale per poter tradurre ad un pubblico occidentale i valori giapponesi.”
Ad una domanda sull’intelligenza artificiale e l’uso che ne può essere fatto in ambito artistico, i professionisti hanno condiviso i propri pensieri. “Mi impegnerò per essere più brava dell’AI”, ha dichiarato Murase. Anche se ha poi ammesso che il suo ruolo di produttrice è difficile che venga svolto da una macchina. Tanaka, il regista, invece si dimostra positivo: “Ho lavorato a film in cui c’erano delle IA, come i Digimon, e spero che in futuro si possa addirittura arrivare a collaborare con le intelligenze artificiali”. Ma nessuno dei due è certo su ciò che riserverà il domani.
Circa lo stato della produzione di animazione in Giappone, che sempre più spesso vede artisti d’oltreoceano prendere posto tra le fila di animatori delle serie Toei, Asama risponde che la mancanza di staff interno non è l’unico motivo per cui si chiamano animatori via web per lavorare alle serie. “Noi chiamiamo staff con grandi abilità e il fatto che gli anime siano ora internazionali fa sì che questi artisti possano venire da tutto il mondo. È una cosa molto positiva”.
Ovviamente non poteva mancare un riferimento all’uscita del live action di One Piece targato Netflix, al quale Asama commenta: “Il cast era ben consapevole di ciò che stavano maneggiando e non vi è stata competizione. Il cuore di One Piece è l’opera del maestro Oda, ma quello che si è sviluppato attorno è in continua espansione e non vogliamo competervi: vogliamo incentivare la complementarità. Questi prodotti si aiutano a vicenda”.
Per quanto riguarda il celebre Gear Fifth, sempre Asama sottolinea di quanto non si sia trattato veramente di una sfida all’animazione, perché “la battaglia di Wano non è il prodotto di qualche mese di lavoro bensì figlio di una lunghissima storia produttiva”. Egli stesso ha ricoperto il ruolo di produttore per altre serie di One Piece, come Thriller Bark e Water Seven e adesso i fan si aspettano sempre di più; sta a Toei riuscire a darglielo.
Ad una domanda riferita al live action di Saint Seiya, Asama ne approfitta per parlare della filosofia dello studio: “Noi non pensiamo di creare qualcosa per essere un fallimento, vogliamo sempre il meglio. Poi il fallimento può accadere. Ovviamente ci sono film che non hanno fatto abbastanza introiti. Da dipendente Toei c’è anche un lavoro di comunicazione, e dev’essere ben fatto o finisce male. Ma non solo per Toei, per tutta l’industria."
Le sfide per Toei Animation non sono finite, come non lo sono le celebrazioni, poiché Paolo Casarini ricorda ai fan di Lucca Comics and Games 2023 che il prossimo anno sarà One Piece a celebrare un importante traguardo: il venticinquesimo anniversario dalla messa in onda del primo episodio. La fiera Lucchese potrà essere l’occasione per fare una grande festa assieme ai fan della ciurma di Cappello di Paglia.
Quest'anno si è voluto dar risalto al Gear Fifth di Luffy in One Piece e festeggiare con i fan lucchesi i vent’anni delle Pretty Cure con il film Pretty Cure All Stars F, entrato nel Guinnes World Record per il più alto numero di combattenti magiche in un anime, grazie alla comparsa di ben 78 eroine.
Nei 5 giorni della kermesse lucchesse si sono susseguiti innumerevoli iniziative dedicate al mondo degli eroi Toei, a partire dalla caccia al tesoro di One Piece, la parata dei cosplayer, la mostra degli storyboard e la proiezione degli episodi del Gear Fifth, una nuova versione montata appositamente per il cinema. Anche le Pretty Cure hanno avuto il loro spazio con una mostra dedicata, la proiezione del film e uno showcase con Nishiki Itaoka, il character designer. Inoltre è stato presentato ini Italia, in anteprima, Le Collège Noir, nuovo progetto animato che si avvale della sinergia tra Giappone e Francia.
Durante la conferenza stampa sono intervenuti Yosuke Asama, produttore di Toei Animation EU, Aki Murase, produttrice di Pretty Cure All Stars F, Yuta Tanaka, kantoku (regista) del film e Olfa Sakakibara, produttrice di Le Collège Noir per Toei Animation EU.
Due degli ospiti erano già stati a Lucca, ovvero Asama e Aki Murase. Il primo mette subito sul piatto l’importanza storica di Toei: “Toei è famosa per brand come Dragon Ball, One Piece e Sailor Moon, ma anche le Pretty Cure, che ora portiamo in Italia con il film in anteprima.” Aki Murase, in veste di produttrice, è infatti in Italia per vedere le reazioni degli italiani al film e riportarle in Giappone. Sarà una sfida far appassionare gli Italiani al franchise comparso sulle reti nazionali per soli pochi anni. “È un lavoro in fieri”, dichiara perché bisogna considerare due tipi di pubblici: bambine e nostalgici. "Non sappiamo quale sarà la reazione e cosa piace al pubblico Italiano e vorremmo scoprirlo grazie a Pretty Cure All Stars F. In base a ciò decideremo se far conoscere nuove Pretty Cure al pubblico italiano oppure farlo familiarizzare con il franchise con qualche serie presa dal nostro archivio ventennale. Piccoli e adulti si devono divertire!"
Yuta Tanaka, regista, dichiara che ha fatto tanti film ma è la sua prima volta all’estero. “Non so quanto le Pretty Cure siano note in Italia ma in Giappone si è giunti al ventesimo anniversario. Si sono molto evolute con il tempo e se ne sono aggiunte altre, fino ad arrivare a 78, tutte presenti nel film. Le protagoniste sono normali ragazze in grado di trasformarsi e si animano con bei vestiti per combattere il male. Il target è quello delle bambine ma piacciono anche agli adulti.” Assieme alla produttrice Aki Murase, Tanaka sottolinea la motivazione dietro il successo delle Pretty Cure: “Ogni anno lo staff cambia e nel tempo si sono avvicendati tanti produttori e registi e ognuno di loro ha avuto modo di infondere la sensibilità a diversi temi, finendo per trasformare di molto il franchise delle combattenti magiche.”
Murase ha svolto con orgoglio il suo compito di trasmettere il cuore pulsante del franchise alle nuove generazioni. “Le protagoniste di Pretty Cure All Stars F sono guerriere che sono state protagoniste per vent’anni e abbiamo accentuato la passione con cui combattono, senza valutare che siano maschi o femmine” ha poi aggiunto. In più, Murase ci tiene a sottolineare che dietro le quinte della Toei stanno aumentando il numero di donne che occupano ruoli d’importanza artistica, come produttrici o registe. E ciò sta accadendo non per il forzato inserimento di quote rosa, bensì per un normale ingresso di talenti nell’azienda. “Lavorare alle PreCure ci permette di parlare a donne come noi”.
Olfa Sakakibara, invece, presenta Le Collège Noir: “è un progetto pilota per una serie di collaborazioni future tra Toei Animation e studi esteri, in questo caso con Lacachette. Saranno 6 episodi da 15 minuti, densi di valori e concetti cari agli europei ma fatti in collaborazione con il Giappone. È una storia di fantasmi e occulto, una tipologia del folklore che la Francia condivide con il Giappone”.
“Sarà divertente e farà scalpore”, stuzzica Asama, perché engagement e divertimento sono fondamentali per Toei Animation.
Toei sta dunque aprendo una succursale di Toei Animation Europe in Italia, ma la sede ha residenza francese, con la quale si vuole coprire l’EMEA (Europa, Medioriente e Africa) e la sede italiana sarà fondamentale per gestire meglio la distribuzione delle opere e monitorare il mercato locale. “Ci siamo accorti che la produzione di serie animate in Europa si avvale molto della sinergia tra studi di diverse località”, ha dichiarato Asama “L'importazione ha un limite culturale e vorremmo inserirci in questa bella tradizione. Vogliamo essere un ponte tra i valori delle diverse culture, e non fare un film di samurai fatto dagli americani”. Infatti Le Collège Noir non è solo una collaborazione, è un esperimento al seguito del quale Toei ha già iniziato a prendere contatti con producer anche italiani, irlandesi e tedeschi.
Asama non vuole però sbilanciarsi sui progetti futuri della divisione europea, però commenta come “la pluriennale storia degli anime è rappresentata in tutto il mondo da opere Toei. Ma se gli anime sono nati in giappone è sbagliato dire che chi non è giapponese non possa fare animazione.” I pubblici sono molto diversi, anche le loro reazioni ai prodotti per via del background culturale. “Con Toei Animation Europe faremo da front-office, un ponte culturale per poter tradurre ad un pubblico occidentale i valori giapponesi.”
Ad una domanda sull’intelligenza artificiale e l’uso che ne può essere fatto in ambito artistico, i professionisti hanno condiviso i propri pensieri. “Mi impegnerò per essere più brava dell’AI”, ha dichiarato Murase. Anche se ha poi ammesso che il suo ruolo di produttrice è difficile che venga svolto da una macchina. Tanaka, il regista, invece si dimostra positivo: “Ho lavorato a film in cui c’erano delle IA, come i Digimon, e spero che in futuro si possa addirittura arrivare a collaborare con le intelligenze artificiali”. Ma nessuno dei due è certo su ciò che riserverà il domani.
Circa lo stato della produzione di animazione in Giappone, che sempre più spesso vede artisti d’oltreoceano prendere posto tra le fila di animatori delle serie Toei, Asama risponde che la mancanza di staff interno non è l’unico motivo per cui si chiamano animatori via web per lavorare alle serie. “Noi chiamiamo staff con grandi abilità e il fatto che gli anime siano ora internazionali fa sì che questi artisti possano venire da tutto il mondo. È una cosa molto positiva”.
Ovviamente non poteva mancare un riferimento all’uscita del live action di One Piece targato Netflix, al quale Asama commenta: “Il cast era ben consapevole di ciò che stavano maneggiando e non vi è stata competizione. Il cuore di One Piece è l’opera del maestro Oda, ma quello che si è sviluppato attorno è in continua espansione e non vogliamo competervi: vogliamo incentivare la complementarità. Questi prodotti si aiutano a vicenda”.
Per quanto riguarda il celebre Gear Fifth, sempre Asama sottolinea di quanto non si sia trattato veramente di una sfida all’animazione, perché “la battaglia di Wano non è il prodotto di qualche mese di lavoro bensì figlio di una lunghissima storia produttiva”. Egli stesso ha ricoperto il ruolo di produttore per altre serie di One Piece, come Thriller Bark e Water Seven e adesso i fan si aspettano sempre di più; sta a Toei riuscire a darglielo.
Ad una domanda riferita al live action di Saint Seiya, Asama ne approfitta per parlare della filosofia dello studio: “Noi non pensiamo di creare qualcosa per essere un fallimento, vogliamo sempre il meglio. Poi il fallimento può accadere. Ovviamente ci sono film che non hanno fatto abbastanza introiti. Da dipendente Toei c’è anche un lavoro di comunicazione, e dev’essere ben fatto o finisce male. Ma non solo per Toei, per tutta l’industria."
Le sfide per Toei Animation non sono finite, come non lo sono le celebrazioni, poiché Paolo Casarini ricorda ai fan di Lucca Comics and Games 2023 che il prossimo anno sarà One Piece a celebrare un importante traguardo: il venticinquesimo anniversario dalla messa in onda del primo episodio. La fiera Lucchese potrà essere l’occasione per fare una grande festa assieme ai fan della ciurma di Cappello di Paglia.
E poi ci terrei a segnalare che Crunchyroll ha iniziato a portare precure in nord America senza partire dall' inizio...ma di che diavolo stiamo parlando?
Poi, so che non è propriamente animato, ma su Kamen rider fuori dal Giappone ne vogliamo parlare?
Power of hope è già disponibile con sottotitoli Italiani, anche se come serie duelli precure è piuttosto sui generis
E che vuoi che pensino? D'altro canto non possono certo obbligare un'azienda a comprare e fare doppiare centinaia di episodi in un colpo. Credo che si saranno accorti anche loro che in Italia in TV non c'è trippa per gatti per gli anime ormai.
A toei credo che basta che paghino, come è normale. Non sono licenziatari che di solito impongono forti limiti
È un seguito però, di una serie che da noi è arrivata ma in nord america no, e non credo in Europa. La cosa è quantomeno bizzarra.
Il passa-parola può funzionare, ma ha comunque dei limiti.
Non mi meraviglierebbe se centrassero i contratti con la Saban che ha adattato per il mercato americano un paio di serie stravolgendole , con risultati fallimentari per gli ascolti
Molto interessante.
Poi con questa visione ancora totalmente stereotipata che le Pretty Cure sono solo per bambine ha dimostrato tutta la sua ignoranza, 2023 e ancora a fare distinzioni tra "cose da maschio e cose da femmina" (il fatto che poi ci sia un target preferenziale è un altro discorso)
Ma dopotutto è il giappone, che vive di questa mentalità che deve incasellare tutto in una o l'altra categoria
Proprio una roba che fanno solo in Giappone...🙄
Non credo perchè non sono quelle serie lì. Se fosse così anche i seguiti sarebbero bloccati (vedi Kamen Rider Black e Black RX, che non potranno arrivare mai, idem Metalder).
Avevo già scritto una volta che Toei è estremamente aversa al rischio ed alle polemiche, e potrebbe anche essere questo un motivo tra gli altri.
Io stessa ho iniziato a guardare le stagioni con devozione assoluta dal 2016 con mahou tsukai precure e sto seguendo la serie in corso HiroPuri.
Datemi la possibilità di comprare i film, anche con sottotitoli in inglese. Al momento importarli dal giappone è sui 100 euro a botta
Sulle Pretty Cure in home video non ci spererei troppo però..tutti è possibile, tuttavia ci dovrebbe essere un riscontro da parte del pubblico senza precedenti.
In linea di principio non credo che per One Piece (o altri prodotti) ci sia un blocco di qualche tipo, post dragon ball su prime la cosa ormai secondo me è stata abbastanza sdoganata.
Se un editore vorrà prendere i diritti di OP o di qualsiasi altra cosa lo potrà fare (come già accade per esempio in Francia), ma ci deve essere comunque un buon investimento dietro.
Paolo di Toei nell'intervista su animeclick in tema Lucca aveva parlato anche di questa cosa (non lo cito perchè non voglio travisare quello che aveva detto)
Probabilmente ne pemseranno che quando si farà avanti qualcun altro si potranno anche avere ritmi di pubblicazione differente, ma quel qualcun altro deve arrivare, non è Toei ad inventarsi i distributori.
Vogliamo anche dire che One Piece pur essendo una serie famosissima è completamente irrecuperabile in Italia da un punto di vista legale.
Non esiste nessuna piattaforma che offre il doppiaggio in streaming e non esiste nemmeno la distribuzione in home video.
L'unico modo per recuperare la serie completa con doppiaggio è rappresentato dai siti pirata.
Mediaset Infinity non è neanche da prendere in considerazione perché lì non ci sono tutti gli episodi ma solo alcuni selezionati dall'emittente e inoltre sono disponibili per un periodo di tempo limitato.
Poi gli ascolti televisivi di OP su Italia 2 non mi sembrano proprio esaltanti.
Ovvio che gli ascolti su Italia 2 non sono esaltanti, ormai la maggior parte della gente ha già visto quegli episodi, rimane giusto chi vuole vederli a tutti i costi doppiati. One Piece è una serie di estremo successo, ma la sua lunghezza esagerata sta diventando un problema.
Poi certo, la lunghezza e la frammentazione non aiuta (immagino che OP non costi mica poco come licenza in sè). Ma il mercato è asfittico e frenato per cui i soldi, da soli, non bastano.
Toei vuole andare sul sicuro, per cui rischi non ne correrà.
Manco in un mercato più grosso come quello nord americano li hanno, per ora, portati.
In italia il mercato home, cosiddetto, non dico sia morto ma diciamo che tanto bene non sta. In più un prodotto solo sottotitolato è commercialmente qua da noi un suicidio (non entro nel merito se sia giusto o sbagliato, ma è un fatto).
Aggiungo anche che il recente "moralismo di ritorno" potrebbe scoraggiare Toei (stiamo parlando di una società che ha messo certi limiti sulle capigliature dei personaggi in Kamen Rider dopo Kamen Rider Fourze, in quanto della gente si lamentò violentemente della capigliatura del protagonista).
Ciao,
Non deve per forza essere home video, anche dietro abbonamento tipo su Crunchyroll o comprare la licenza per guardarlo in streaming mi andrebbe benissimo!
Pensavo che volessi a tutti i costi l'home video. Beh, in tal caso in streaming probabilmente arriverà qualcosa, prima o poi.
Magari quel qualcun altro potrebbe essere Amazon visto la recente acquisizione di Dragon Ball oppure potrebbe essere Crunchyroll.
Crunchyroll potrebbe farlo in partnership con Amazon in vista dell'apertura del suo canale su Prime Video anche in Italia.
Adesso non è che io voglia sopravvalutare il ruolo che giocherà il canale, dico solo che questo può costituire un occasione per recuperare tutta la serie con doppiaggio ed avere finalmente dei tempi più veloci di pubblicazione degli episodi inediti di One Piece fino ad arrivare a metterci in pari con la trasmissione giapponese.
Dico questo perché il pubblico di Amazon, che è generalista, in fatto di anime preferisce i titoli "mainstream" e One Piece rientra in questa categoria.
Perciò oltre alla visione con i sottotitoli può essere anche proposto il doppiaggio che attira molto di più il pubblico generalista rispetto ai sub.
Tutto questo però può avvenire a patto che Amazon e Crunchyroll facciano davvero un buon investimento.
Amazon e Crunchyroll essendo due colossi dello streaming non dovrebbero avere problemi di denaro.
Possibile, sia per Amazon che per Crunchyroll.
Perché sennò sembra che fate le cose giusto così per fare i fighi. Dai che ce la potete fare.
Magari, per far vedere quanto puntate sul nostro mercato, finanziate (da soli) il doppiaggio di Dragon Quest - La Grande Avventura di Dai.
Sinceramente la cosa mi fa davvero piacere!
Se vogliono puntare sul merchandise ancora meglio, su questo punterei sulle serie più forti a livello di merchandise, penso a HugTo PreCure e Tropical Rouge Precure!
Del passato sarebbe bello se rilanciassero come si deve Yes! Precure 5 e Yes! Precure 5 GoGo che forse sono state le due serie più famose del franchise, più ancora delle prime due, e di cui quest'anno c'è pure il seguito.
Ma infatti pure Kamen Rider e i Super Sentai meriterebbero di arrivare in Italia! Assurdo che questi franchises non siano doppiati nel nostro Paese.
Per i super Sentai non è assolutamente possibile visto che ci sono i Power Rangers. Per Kamen rider si potrebbe con l'eccezione di certe serie più vecchie.
Di fatti al momento c'è il nulla montato a neve 😂😂
Possiamo solo pregare fortissimo i Grandi Demoni Celesti.
Senza contare che le prime 7 serie hanno già il doppiaggio italiano e potrebbero caricarle direttamente su qualche piattaforma. RAI mi aveva detto che i diritti del doppiaggio italiano sono in mano a TOEI e non alla Rai. Se fosse così (e non vedo il motivo di mentire) sarebbe già un bell'inizio partire proprio da queste
Ma io sul fatto che la presenza dei Power Rangers inficia l'arrivo dei Super Sentai in Italia e nel resto del mondo secondo me ormai non ha più senso, considerato il fatto che i Power Rangers dalla stagione attuale americana non prendono più le scene dai Super Sentai ma le creano loro e dalle prossime stagioni (di cui però si sa poco e nulla) pare che l'accordo con la Toei è terminato definitivamente, ragion per cui secondo me pure i Super Sentai adesso hanno una possibilità di essere esportati fuori dal Giappone.
Su Kamen Rider sono d'accordo, e opterei per le serie più nuove, almeno da Kamen Rider Wizard in avanti, ma ritengo che forse sarebbe meglio fare da Kamen Rider Ex-Aid in poi.
La penso esattamente come te, secondo me ci vorrebbe un canale tv (tipo Boing o Cartoonito ma pure quelli tipo Super!-Frisbee-K2 o uno dei canali Rai - anche se penso sia difficile che torni in Rai) e accanto una piattaforma, non solo una piattaforma, secondo me ci vuole un canale tv come fanno con Miracolous LadyBug.
Warner Discovery però non che se la passi economicamente tanto bene ultimamente.
Anche se fosse confermato sarebbe possibile essere solo dalle serie in cui non usano più niente Toei. Tutte quelle vecchie sarebbero inaccessibili.
In realtà mi riferivo al fatto che BLACK e similari non possono essere esportati causa serie Saban (idem per alcune Metal Hero).
Fosse per me farei W, ma causa popolarità dell'attore che fa Philip temo sarebbe troppo costoso come diritti da pagare.
Negli Stati Uniti Shout Factory ha portato Kuuga, Ryuuki e Zero-One. In più sul loro canale Youtube hanno tutto il Kamen Rider originale.
Hanno anche fatto (credo) 2 film: Heisei Generation FOREVER e Kamen Rider Zero-One: REAL X TIME.
In Nord America hanno portato anche il manga di Kuuga (ma è tradotto coi piedi).
Aggiungo che Tsuburaya fa in simulcast le ultime serie di Ultraman con doppiaggio inglese, giapponese e sottotitoli multi5 (sul loro canale youtube). Perché mai Toei non potrebbe farlo pure lei?
Ok, ed è diventato popolare?
Se lo portano vuol dire che c'e' mercato ed è stato finanziariamente abbastanza performante.
Poi ricordiamoci che Kamen Rider BLACK SUN e Shin Kamen Rider sono arrivati pure da noi su Prime.
Manco mi ero accorto che ci fossero su Prime! Li devono aver nascosti bene..
Secondo me alla fine forse K2 sarebbe una buona scelta, anche se ritengo che forse la soluzione migliore sarebbe Super! considerato che Miracolous Lady Bug è diventata famosissima e viene trasmessa su quella rete.
Secondo me le vecchie serie Super Sentai potrebbero prendere quelle vecchie fino a Jetman, saltare del tutto quelle adattate dai Power Rangers tanto difficilmente troverebbero spazio per il mercato dei giocattoli e poi direttamente le nuove non adattate. In ogni caso punterei su serie nuove perchè dubito possano prendere il pubblico odierno le serie degli anni '80 (anche se a livello di trame secondo me erano decisamente migliori di quelle odierne diventate molto più bambinesche e strane, però il pubblico di oggi di sicuro non va a vedersi una serie anni '80-inizio '90, specialmente se si vuole puntare sul mercato del giocattolo).
Lo stesso vale per Kamen Rider alla fine, pure di questa punterei sulle serie nuove (e con cast variegato, in cui è presente pure la Rider femmina, al giorno attuale una serie con tutti protagonisti uomini è demodé).
Secondo me molto dipende da come lo pubblicizzano e dai giocattoli.
Lo stesso penso di Pretty Cure.
Le Pretty Cure hanno molte più chance a mio avviso. Certo che devono pianificare bene il rilancio. Kamen Rider la vedo una serie più di nicchia in occidente.
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