Durante l'evento D23 della Disney vi sono stati moltissimi annunci, che potete leggere nella notizia dedicata, e altrettanti panel ed eventi. Durante uno di questi, dedicato al film d'animazione con il maggior incasso della storia del cinema, Inside Out 2, il CEO della Pixar Pete Docter ha parlato della conversazione che aveva avuto con un altro grande personaggio dell' animazione mondiale: il regista Hayao Miyazaki. L'argomento principale del dialogo riguardava l'approccio del co- fondatore dello Studio Ghibli alla produzione cinematografica.
Una delle domande che Docter aveva posto al maestro era stata: "Quando fai dei cambiamenti (nei tuoi film) per te e quando per il tuo pubblico?". La risposta del regista due volte premio Oscar si è rivelata un consiglio che, ha così dichiarato l'amministratore delegato statunitense, lo ha colpito non poco: "Io non penso mai al pubblico".
Ricordiamo che l' ultimo film del Maestro, Il ragazzo e l'airone, ha vinto il Premio Oscar come miglior film d'animazione. Sebbene Miyazaki abbia detto che questo sarebbe stato il suo testamento, si è già messo al lavoro su un nuovo progetto che sembrerebbe collegato ad un altro dei suoi capolavori animati, Nausicaä della Valle del Vento.
Fonti consultate:
Comicbook
Twitter
Pixar CCO Pete Docter asked Hayao Miyazaki, “When do you make changes for you and when do you make changes for the audience?” during the INSIDE OUT 2 press tour.
— Boardwalk Times (@BoardwalkTimes) August 9, 2024
Miyazaki replied, “I never think about the audience.”
😭😭😭#D23 pic.twitter.com/rB9i6AQzBP
Una delle domande che Docter aveva posto al maestro era stata: "Quando fai dei cambiamenti (nei tuoi film) per te e quando per il tuo pubblico?". La risposta del regista due volte premio Oscar si è rivelata un consiglio che, ha così dichiarato l'amministratore delegato statunitense, lo ha colpito non poco: "Io non penso mai al pubblico".
Ricordiamo che l' ultimo film del Maestro, Il ragazzo e l'airone, ha vinto il Premio Oscar come miglior film d'animazione. Sebbene Miyazaki abbia detto che questo sarebbe stato il suo testamento, si è già messo al lavoro su un nuovo progetto che sembrerebbe collegato ad un altro dei suoi capolavori animati, Nausicaä della Valle del Vento.
Fonti consultate:
Comicbook
Oggi ha 83 anni, considerando le tempistiche con cui realizza i suoi film probabilmente questo film su Nausicaä uscirà quando avrà 87 o 88 anni.
L'importante è che il pubblico apprezzi la visione "unica" dell'autore e risponda adeguatamente sul fronte vendite.
D'altronde non vedo come potrei (e così qualsiasi suo spettatore) dire a Miyazaki cosa fare e cosa non fare.
Questa cosa la fanno un po' tutti da Disney a Netflix a Amazon a Warner Bross, ecc spesso questi colossi seguono le critiche del pubblico, avvolte ci prendono, avvolte no.
In effetti, e in fondo metodi infallibili non esistono. Comunque penso che negli ultimi anni stiano esagerando con questa tendenza, quindi sarebbe bello se si ricordassero che anche l'altra modalità (realizzare l'opera così come la vuole il suo autore) può funzionare.
Paradossalmente la terza trilogia di star wars è deragliata proprio quando si è voluto andare verso una direzione inconsueta con episodio 8 e poi con il 9 si è tentato di ritornare sui binari prestabiliti (fallendo).
Miyazaki è l’eccezione più che la regola anche in Giappone. È facile direi che si segue semplicemente la propria volontà, ma è molto più difficile che essa sia una visione interessante per il proprio pubblico.
Spesso è proprio dalle limitazioni che si fa virtù, ci sono stati nella storia infiniti registi (molti negli ultimi anni) che hanno voluto fare quel che gli pareva senza i brutti e cattivi produttori per poi ritrovarsi davanti a mattoni che nessuno o quasi si è guardato.
Se avete 3 ore di tempo provate a guardarvi la directors cut di Rebel moon su Netflix, 100% Zack Snyder, senza alcun produttore che è venuto lì a digli che qualcosa non si potesse fare.
Secondo me questa voglia di libertà poi si va a scontrare con i prodotti finiti che escono.
Se preferite un altro esempio Horizon di Costner uscito qualche settimana.
Clint Eastwood ha più di 90 anni e ancora dirige film. William Shatner ha più di 90 anni e vola nello spazio. Si può fare, basta essere di tempra robusta.
Fare quest'ultimo è facile se sei praticamente una divinità del settore e non hai fantastiliardi di spese mensili da coprire.
Con Ep VIII cambiarono perchè molti si erano lamentati dicendo che il settimo era troppo simile a Ep IV (e in effetti^^), poi con l'ottavo molti criticarono perchè si era cambiato troppo e allora fecero un episodio nono pieno zeppo di eventi che servivano, ufficiosamente, a cancellare quanto fatto nel film precedente, facendo comunque attenzione ad evitare il quasi remake.
Come detto prima, comunque, non esiste il metodo infallibile, a volte ci azzecca l'autore, altre volte il produttore. Sono due componenti che saranno in conflitto perenne mi sa. La New Hollywood degli anni 70 fu la reazione ad una fabbrica dei sogni che si era ormai mummificata anche a causa dello strapotere dei produttori, che puntavano troppo su formule ormai logorate. Perciò si optò per la linea 'decide tutto l'autore' e grazie ad una nuova generazione di talenti i successi non mancarono (come, appunto, SW e i primi film di Spielberg). Poi arrivò il megaflop dei Cancelli del cielo (1980) di Cimino e allora si tornò al 'date ascolto al produttore', e via così. Forse adesso si ricomincerà a lasciare maggiore libertà agli autori, un metodo non immune dal rischio flop ma che può comunque avere successo mentre oggi si insiste troppo sul lasciare decidere parecchio ai produttori, che inseguono eccessivamente i gusti del pubblico, come se fosse l'unico metodo che funziona.
E avendo ormai da tempo un "suo" pubblico, accontentare sé stesso significa accontentare anche loro.
Già, un po' come un certo Alan Moore ma almeno Miyazaki-san è più educato.
Non tutti sono visionari come Miyazaki, rimanere fedeli a se stessi funziona se e soltanto se hai una visione come la sua.
Ho fatto prima l’esempio di Rebel moon, ti pare un capolavoro o anche soltanto un buon film? 🫠 Eppure quello è tutto farina del sacco del suo regista.
Il modo di produrre negli USA è tale e quale a quella di qualsiasi produzione ad alto budget che non si può permettere dei flop in serie.
La wave dei registi che si fanno i film e floppano è già arrivata. Ci sono un sacco di registi di altri tempi che si sono messi in testa di fare film “rivoluzionari” che si vedranno solo loro come Kevin Costner e la sua quadrilogia che ha già flop pari al primo film.
Altro esempio sarà sicuramente Coppola con Megalopolis dove il regista si è venduto il vigneto per produrre il film e già si prospetta un buco di bilancio non indifferente nelle finanze di Lionsgate.
Oggi forse solo Nolan riesce ad essere la libertà autoriale di fare quel che vuole perché ormai il suo pubblico crede ciecamente in lui
Penso che bisogni trovare il giusto equilibrio, come la Disney del Rinascimento o la Pixar degli anni 2000.
Beh insomma X3 quando chiesero a Miyazaki cosa pensava di Demonslayer e altri anime famosi del momento, questi rispose sorridendo "Scusate ma sto andando a fare la spesa".
Quando chiedono a Moore cosa pensa dei fumetti odierni, questi attacca con mille insulti e ti guarda come se gli avessi insultato la mamma.
In generale Miyazaki mi sembra che eviti di criticare profondamente o se lo fa si limita a dire che certe cose non gli interessano. Un modo di fare, mi si passi il luogo comune, molto giapponese!
E la famosa citazione "anime was a mistake, it's nothing but trash" è stata presa fuori contesto.
Giusto ma per ogni Rebel Moon esiste anche un Kingdom Of Heaven dove la Director's Cut in questo caso ti regala un vero capolavoro in paragone di una versione mediocre (senza offesa per chi ha gradito) uscita al cinema.
Beh quello è un po' il pallino di ogni regista che possa permetterselo. Dopo Star Wars e Indiana Jones, George Lucas ha passato la vita a produrre film strampalati con poca o nessuna speranza di incassare al botteghino (infatti non lo hanno fatto) tipo Howard il Papero solo perché a lui piacevano e poteva permetterselo. Io dico: ognuno libero di spendere i propri soldi come preferisce
Film che rimane un flop commerciale anche con una Director's Cut che può aver fatto percepire maggiormente la visione del regista.
Miyazaki ha l'incredibile bravura di riuscire a far coincidere visioni altamente autoritari con successi al botteghino, anche grazie a budget relativamente contenuti grazie all'animazione.
Un film autoriale occidentale, fatto da un regista rinnomato/storico, ti costa una valanga di denaro, se lo vedranno probabilmente in pochi e la casa di produzione difficilemente te ne finanzierà un secondo.
Altro esempio Martin Scorsese, prima dice di tutto sulle piattaforme in streaming e poi si fa finanziare The Irishman da Netflix, perchè nessuno voleva dargli certe cifre, e si dimostra un flop commerciale.
Qualche mese fa è uscito Killers of the Flower Moon, altro colossal autoriale e al box office non se lo fila nessuno e crea un buco non da poco nelle casse di Paramount e probabilmente anche Apple (che si è presa anche il flop di Napoleon).
Questo è ovvio, ma sottolinea ancora di più come in occidente sia difficile far collimare autorialità e successi al botteghino.
Come scritto sopra secondo me l'unico che ci riesce ancora è Nolan che ti tira fuori Oppenheimer che porta a casa quasi un miliardo e sai già che nel peggiore dei casi come con Tenet comunque il suo lo fa al botteghino.
Però fai esempi sbagliati citando registi ormai a fine carriera che o hanno i soldi per sponsorizzare le loro opere di tasca propria o sfruttano il loro nome come strategia di marketing per farsi finanziare, in genere dalle piattaforme, che vedono l'investimento in film simili come un modo per portare nuovi iscritti (Apple non si è mai fatta problemi nel dire che l'obiettivo non era tanto quello di fare cassa al botteghino ma di recuperare poi i soldi dalla piattaforma).
Se mi parli di autorialità dovresti citare Garland, Eggers, Peele, Villeneuve, Chazelle, Ari Aster, Wes Anderson, Greta Gerwig, Yorgos Lanthimos, i Daniels, Martin McDonagh ecc ecc
Al netto che ovviamente non ha senso finanziare qualsiasi progetto solo per i nomi dietro, se le persone coinvolte hanno talento e il progetto ha economicamente senso (spoiler: Babylon imho non lo aveva) è facile avere riscontri decenti o molto buoni, con alcuni film che riescono a sfondare.
La fantascienza è un genere ostico, eppure Villeneuve con The Arrival e Peele con Nope hanno dimostrato che si può incassare bene, anche film più difficile come The Northman pare sia andato in pareggio grazie a VOD e streaming, per non parlare degli ottimi risultati di film completamente folli come EEAAO o Poor Things.
Una casa come la A24 sta diventando sempre più grande affidandosi anche e soprattutto a questi tipi di progetti.
Poi ovviamente non tutte le ciambelle escono con il buco, ma la probabilità di ripagarsi i costi è sicuramente più alta che investire 100 milioni in un blockbusterone come se ne sono già visti a centinaia.
E comunque c'è bisogno di grandi film per ispirare nuovi registi, portare nuove idee, far sì che l'arte progredisca invece di stagnare.
O forse crediamo che nuovi registi di talento arriveranno grazie a Deadpool & Wolverine e Spider-Man: No Way Home?
Possibile, ma non mi venivano in mente altri esempi (potrei citare Ridley Scott che si trova nella medesima situazione, non tira fuori un successo commerciale da The Martian di 9 anni fa).
In più puoi fare dei paragoni anagrafici, Miyazaki è più vicino a Scorsese rispetto Greta Gerwig.
Vedendo i buchi finanziari generati dai 2 film in questione (c'è anche Argylle) e la director's cut di Napoleon che non si farà non credo che la strategia stia andando bene. Prima o poi anche loro faranno uno stop loss, hanno soldi infiniti, ma non credo che andranno avanti in eterno.
Sono nomi che negli anni hanno racimolato non pochi flop commerciali e/o di pubblico che non hanno un appeal paragonabile a Miyazaki in Giappone.
Onestamente come avevo scritto prima l'unico regista con cui farei un paragone è Nolan.
Per ogni film folle con un ottimo box office hai un flop al botteghino per controbilanciare, Poor things è stato un progetto interessante, ma Kinds of Kindness uscito poco dopo ha fatto un buco nell'acqua, chi si salva probabilmente è chi riesce a far tanto con molto poco e anche il risultato non è scontato.
La chiave in quel caso sono i budget risicati che permettono di sperimentare.
Il problema è anche anche nel loro caso quando producono film come Civil War che hanno 50 milioni di budget non riescono a fare il x3 al botteghino.
C'è sicuramente bisogno di grandi film che possano ispirare le future generazioni, ma c'è anche bisogno di meno flop commerciali e le strade sono 3: avere idee talmente forti che si possa sperare di incassare 6-800 milioni, incominciare di nuovo a produrre film che stanno ben al di sotto dei budget colossali che oggigiorno sono quasi diventati lo standard oppure seguire i produttori e tentare di indirizzare prodotti allo sbando verso i gusti del pubblico.
Avere la moglie ubriaca e la botte piena (Mattone che non si guarda nessuno e 200 milioni di budget) la vedo difficile.
Poi sono sicuro lo Scorsese di turno quando produce il suo nuovo film non abbia quell'obbiettivo, ma il risuolato non cambia.
Beh sul discorso delle Director's Cut, il mio era più un discorso che a volte è un bene vedere che cosa aveva in mente il regista senza avere le mani legate dai produttori. Come hai detto, a volte vengono fuori robe come Rebel Moon ma altre volte invece la Director's Cut riscatta completamente il film. Anche se devo ammettere che di questi tempi se ne sta un po' abusando.
Capisco che intendi comunque. Ed è vero, per ora Nolan è l'unico che riesce a proporre film "intellettualoidi" che però fanno grosse cifre al box office. Forse perchè in realtà i suoi film sono più commerciali di quanto si pensa ma questo è un altro discorso e comunque non è importante ai fini della discussione.
Hai ragione anche a dire che Scorsese è un ipocrita ma è pur sempre un Hollywoodiano, anche se gioca a fare il controcorrente
Beh tanto, sempre che non siano allergici alle moderne tecnologie, è probabile che in futuro chiunque potrà realizzarsi il proprio film dei sogni in casa servendosi di qualche programma IA chiamato CinemaGTP o qualcosa del genere.
Assolutamente d'accordo; un'opera autentica è prima di tutto del suo autore, espressione di se stesso, solo dopo diventa del pubblico che vuole recepire quel messaggio.
Ma quelli fanno ciò che gli pare, che gliene frega, hanno 80 anni o passa, già il loro nome attira interesse, se non per le masse al cinema via VOD, iscrizioni, portano premi e balle varie.
Fintanto che non propongono roba assurda qualcuno che li finanzia lo trovano, non hanno bisogno di fare chissà che incassi.
D'altronde lo vedi anche negli anime, Satoshi Kon ha sempre trovato sponsor per i propri film senza avere chissà quale successo, tutti i film sperimentali di Studio 4°C idem (da Mind Game a Children of the Sea).
Prendi finanziamenti, vinci premi, esporti l'animazione giapponese nel mondo, non tutto deve sfondare al botteghino.
Si parlava di concedere più libertà agli autori, gli ottantenni hanno già tutta la libertà che vogliono, e dove non la hanno si pagano il film di tasca propria, non è proprio quello il problema.
Beh, come tutte le campagne pubblicitarie non è che vai avanti all'infinito (Argylle comunque non era un modo per farsi pubblicità, doveva andare bene), ma qualche piattaforma che ha bisogno di attirare qualche iscritto e finanzia un film di un regista famoso ci sarà sempre.
Mai voluto fare il paragone, la risposta al problema dell'industra del cinema dovrebbe essere fare film belli, che funzionano e che lasciano il segno.
Nolan fa blockbuster da più di 20 anni, non è la new wave di niente, come Tarantino, sono registi che hanno il "cult status" che porta la gente ad andare a vedere i loro film a prescindere da tutto. Come Miyazaki (che può fare un film su sé stesso e la gente dirà che non aveva mai visto un'accettazione del lutto messa così bene in scena).
Ma appunto, esistono in un contesto a parte, i film anime non possono solo essere Miyazaki come i film hollywoodiani non possono essere solo Nolan o Tarantino.
Non è un problema, non era certo il film pensato per sbancare, prendi qualche premio, vai bene tra Vod, HV, streaming, probabilmente hanno preso copiosi finanziamenti tra Irlanda e Regno unito.
Se tutti i film facessero megaincassi produrre film sarebbe il moto perpetuo economico.
La regola comunemente accettata è 2,5 X il budget, ma ci sono molte variabili che la fanno oscillare parecchio, .
Rimane comunque abbastanza usata perché quando Deadline fa le analisi di profit/loss dei film bene o male il range è quello.
In Italia viene spacciato 'sto x3 penso per generare drama e titolare news o video come FLOP per molti più film, come se poi alla gente dovesse fregargliene qualcosa.
Ovviamente il budget aiuta, ma è più che altro un problema dei costi insostenibili dei blockbuster odierni.
Sono andato a spulciarmi un po' di film anni '60, il Dottor Zhivago era costato 11M (forse il film più costoso del 1965) e ne aveva incassati 110 domestici.
200+M sono cifre che non hanno senso, portano a puntare solo su brand famosi/sequel e generano una manciata di successi all'anno e un cimitero di idee che non hanno funzionato come ci si aspetta.
È una logica che uccide il cinema, e mi ricollego appunto al discorso iniziale di Kirad.
Finché un regista lo può fare va anche bene, tanto Scorsese fa comunque quello che vuole, il problema è quando quei budget vengono decisi a tavolino e gli autori sono dei mestieranti che devono produrre successi in serie.
Un artista deve potersi esprimere al meglio, non seguire gli umori della gente, abbiamo visto cosa porta questo (vedi opere fatte a stampino per specifici target come fanno ormai tutte le piattaforme streaming).
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