È notizia degli ultimi giorni che Nintendo si sia infine attivata per rintracciare ed assicurare alla giustizia l'hacker che nell'ottobre 2024 ha dato il via al famoso "Teraleak", condividendo in rete informazioni trafugate bucando i server di Game Freak, lo studio dietro il franchise dei Pokémon.
Per i meno avvezzi che non sono a conoscenza di tutta la vicenda: nel mese di agosto 2024 Game Freak ha confermato di aver subito un attacco hacker sui propri server col conseguente furto di più di 1 terabyte di dati. Tra questi erano presenti elementi d'archivio ventennali come bozze, concept art, sprite, build e asset dei giochi passati ma anche documenti riservati come intere trascrizioni di riunioni interne oltre che a nomi e indirizzi email aziendali di 2.606 dipendenti e collaboratori della software house. Non mancavano inoltre diversi codici sorgente, i nuovi progetti in produzione non ancora annunciati con tanto di nome in codice, tra cui una versione non definitiva ma interamente giocabile di Leggende Pokémon: Z-A e dei futuri titoli Pokémon di decima generazione.

Tutte questa mole di contenuti è stata rilasciata su internet ad ondate a partire da ottobre 2024 attraverso il canale Discord di "GameFreakOUT", pseudonimo dell'autore del leak e presumibilmente anche dell'attacco hacker, causando un terremoto mediatico di scala mondiale con le analisi e le discussioni degli appassionati e della stampa specializzata andate avanti per mesi.
In un primo momento sia Game Freak che Nintendo non hanno voluto commentare l'accaduto o agire per cercare di limitarne la propagazione, e solo adesso sembra che si siano attivati per via legale: secondo quanto riportato da Polygon, venerdì 18 aprile Nintendo of America ha presentato al Tribunale Distrettuale di San Francisco la richiesta di un mandato di comparizione per Discord Inc., società che ha sede proprio nella città californiana. Il motivo è ovvio: La casa di Super Mario vuole ottenere informazioni e dati riguardanti "GameFreakOUT" per cercare di risalire alla sua identità, operazione del tutto legale per le norme statunitensi.

Secondo diversi analisti del settore tale operazione risulterebbe comunque difficilmente fruttuosa dato che presumibilmente il leaker avrà fin dal principio fatto attenzione a non lasciare tracce, operando su una rete decentralizzata per condividere informazioni e restare comunque anonimo. Anzi, dati i colpevoli sei mesi di ritardo dal fatto è probabile che il tutto sia solo una dimostrazione di forza da parte di Nintendo per far desistere futuri hacker e leaker.
Ovviamente non mancheremo di tenervi aggiornati riguardo l'evolversi della vicenda.
Fonte consultata:
Polygon
Per i meno avvezzi che non sono a conoscenza di tutta la vicenda: nel mese di agosto 2024 Game Freak ha confermato di aver subito un attacco hacker sui propri server col conseguente furto di più di 1 terabyte di dati. Tra questi erano presenti elementi d'archivio ventennali come bozze, concept art, sprite, build e asset dei giochi passati ma anche documenti riservati come intere trascrizioni di riunioni interne oltre che a nomi e indirizzi email aziendali di 2.606 dipendenti e collaboratori della software house. Non mancavano inoltre diversi codici sorgente, i nuovi progetti in produzione non ancora annunciati con tanto di nome in codice, tra cui una versione non definitiva ma interamente giocabile di Leggende Pokémon: Z-A e dei futuri titoli Pokémon di decima generazione.

Tutte questa mole di contenuti è stata rilasciata su internet ad ondate a partire da ottobre 2024 attraverso il canale Discord di "GameFreakOUT", pseudonimo dell'autore del leak e presumibilmente anche dell'attacco hacker, causando un terremoto mediatico di scala mondiale con le analisi e le discussioni degli appassionati e della stampa specializzata andate avanti per mesi.
In un primo momento sia Game Freak che Nintendo non hanno voluto commentare l'accaduto o agire per cercare di limitarne la propagazione, e solo adesso sembra che si siano attivati per via legale: secondo quanto riportato da Polygon, venerdì 18 aprile Nintendo of America ha presentato al Tribunale Distrettuale di San Francisco la richiesta di un mandato di comparizione per Discord Inc., società che ha sede proprio nella città californiana. Il motivo è ovvio: La casa di Super Mario vuole ottenere informazioni e dati riguardanti "GameFreakOUT" per cercare di risalire alla sua identità, operazione del tutto legale per le norme statunitensi.

Secondo diversi analisti del settore tale operazione risulterebbe comunque difficilmente fruttuosa dato che presumibilmente il leaker avrà fin dal principio fatto attenzione a non lasciare tracce, operando su una rete decentralizzata per condividere informazioni e restare comunque anonimo. Anzi, dati i colpevoli sei mesi di ritardo dal fatto è probabile che il tutto sia solo una dimostrazione di forza da parte di Nintendo per far desistere futuri hacker e leaker.
Ovviamente non mancheremo di tenervi aggiornati riguardo l'evolversi della vicenda.
Fonte consultata:
Polygon
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Se dovessero riuscire ad avere le informazioni sarebbe un brutto precedente e una enorme violazione della privacy.
Detto che ovviamente l'attacco hacker è un atto criminale, ma la cosa non si risolve così.
Onestamente fa abbastanza ridere leggere di queste compagnie milionare come Nintendo, Rockstar e Sony venire continuamente hackerate. Invece di denunciare la gente su Discord che investino di più in cyber security.
Guarda che non penso sia un brutto precedente ottenere informazioni per scovare i criminali e arrestarli, sono casi rari in questi campi ma quando succedono si possono fare delle eccezioni. C'è stato un caso dove una ragazza è stata rapita, ma siccome aveva acceso la switch nel luogo dove il rapitore l'ha portata è stata chiesta alla Nintendo l'autorizzazione di accedere alle informazioni private di quella switch per localizzarla e salvarla (caso assurdo, ma vero). Altro che brutto precedente, gli farebbe onore.
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