Arakawa Under the Bridge
8.0/10
Recensione di AmarantaKiller
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Ho visto gli episodi da 1-13 di quest'anime, che è tratto dal seinen manga di Hikaru Nakamura e non è che la prima serie, visto che una seconda è stata annunciata da poco. Che dire, grafica e animazione per me sono ottime, e davvero bellissimi ho trovato gli sfondi e soprattutto il riverbero del fiume, che è limpido e cristallino. Inoltre, il character design è davvero ben curato, fin nei minimi particolari, tant'è che ogni personaggio è distintamente riconoscibile.
Per quanto riguarda la trama, è alquanto bizzarra, tant'è che alla prima puntata ero piuttosto stranita. Con il procedere degli episodi ci si rende conto che questa bizzarria ha un effetto studiato; cioè quello di creare un sentimento di straniamento nello spettatore.
La storia è incentrata sui due giovani protagonisti e sugli strambi abitanti che vivono sulle sponde del fiume, ciascuno con una maschera o un ruolo particolare. Costoro costituiscono un nucleo di cosiddetti "denpasan", che in qualche modo costituiscono una società a parte, rifiutata e snobbata da quella cosiddetta "normale".
All'inizio, Kou, il protagonista maschile, si pone con arroganza e sicurezza nei loro confronti, come avrebbe fatto appunto una persona "normale", e le sue perplessità, dinanzi a un mondo così distante da lui, creano quelle situazioni esilaranti e comiche che fanno davvero morire dal ridere.
Avviene quindi un incontro tra ciò che è definito "normale", con il personaggio di Kou, e ciò che è definito "strambo", e il secondo, paradossalmente, finisce per avere la meglio, quasi fosse una rivendicazione sull'ordinario. Infatti, Kou si sente a disagio ed emarginato e farà di tutto per adeguarsi al contesto, spinto dal suo bisogno di saldare il debito con Nino, della quale finirà per innamorarsi.
Ciò che colpisce di questa piccola comunità in riva al fiume, pur con le sue regole e schemi, è che con l'espediente della bizzarria intende parodiare la realtà ordinaria e i suoi aspetti e che i personaggi, tutti problematici e in fuga da se stessi e dalla propria identità (ciò spiegherebbe l'uso delle maschere), mostrano una commovente ingenuità, grande altruismo e solidarietà anche verso chi ha delle riserve nei loro confronti. Arakawa Under the Bridge è un anime consigliato.
Per quanto riguarda la trama, è alquanto bizzarra, tant'è che alla prima puntata ero piuttosto stranita. Con il procedere degli episodi ci si rende conto che questa bizzarria ha un effetto studiato; cioè quello di creare un sentimento di straniamento nello spettatore.
La storia è incentrata sui due giovani protagonisti e sugli strambi abitanti che vivono sulle sponde del fiume, ciascuno con una maschera o un ruolo particolare. Costoro costituiscono un nucleo di cosiddetti "denpasan", che in qualche modo costituiscono una società a parte, rifiutata e snobbata da quella cosiddetta "normale".
All'inizio, Kou, il protagonista maschile, si pone con arroganza e sicurezza nei loro confronti, come avrebbe fatto appunto una persona "normale", e le sue perplessità, dinanzi a un mondo così distante da lui, creano quelle situazioni esilaranti e comiche che fanno davvero morire dal ridere.
Avviene quindi un incontro tra ciò che è definito "normale", con il personaggio di Kou, e ciò che è definito "strambo", e il secondo, paradossalmente, finisce per avere la meglio, quasi fosse una rivendicazione sull'ordinario. Infatti, Kou si sente a disagio ed emarginato e farà di tutto per adeguarsi al contesto, spinto dal suo bisogno di saldare il debito con Nino, della quale finirà per innamorarsi.
Ciò che colpisce di questa piccola comunità in riva al fiume, pur con le sue regole e schemi, è che con l'espediente della bizzarria intende parodiare la realtà ordinaria e i suoi aspetti e che i personaggi, tutti problematici e in fuga da se stessi e dalla propria identità (ciò spiegherebbe l'uso delle maschere), mostrano una commovente ingenuità, grande altruismo e solidarietà anche verso chi ha delle riserve nei loro confronti. Arakawa Under the Bridge è un anime consigliato.
Happy Mania
7.0/10
Manga moderno e senz’altro particolare, non si può dire che questo fumetto attiri per i suoi disegni: autori degli anni ’80 ne facevano senza dubbio di più belli nonostante il loro tratto retrò. Di certo lo stile è particolare e abbastanza personale, ma i corpi sproporzionati, il tratto sporco, le bocche enormi dalle labbra carnose non sono proprio un bel vedere. Lo sprint in più di questa storia, tuttavia, è nel modo frizzante di affrontare l’argomento amoroso in maniera antagonista rispetto ai classici “shojo”. Con un modo di fare pasticcione e superficiale (con buona pace dei sentimentalismi contorti dell’animo femminile di molte autrici ben più note) la protagonista affronta il tema importante dell’amore in un’età non più adolescenziale (niente primo amore, niente grande amore per tutto il resto della vita) ma, in fondo, con un approccio tutt’altro che adulto e maturo! Sesso, sesso, sesso sembra essere il suo modo di concepire l’amore… Ma il batticuore? La dolce mancanza e voglia di rivedere i suoi amati? La sente, la prova, eppure nessun uomo sembra ricambiarla con altrettanto sentimento, sono tutti mossi da altre ragioni nei suoi confronti. E lei, in questo modo, fatica a capire la verità di cosa sia, questo amore.
Non è un manga erotico, sia chiaro, c’è qualche scena, il concetto, i discorsi che si ripetono sul sesso, ma nulla di spinto, nessuna compiacenza voyeristica (niente di diverso da quello che si potrebbe sentire o vedere in TV, alla fine). Solo la realtà di dialoghi “comuni” spiattellati su un manga a discapito degli occhi sbrilluccicosi e le vignette piene di petali di fiori. Le questioni di sesso e amore sono affrontate così, proprio come per una donna ormai venticinquenne, che l’ha fatto tante volte, con tanti uomini, e per la quale andare a letto con un uomo non dà più un batticuore diverso da quello di prendersi un bel caffè con altrettanto piacere.
Allora le emozioni, quando arrivano, perché ovviamente arrivano altrimenti non sarebbe un manga per donne, non sono quelle ansiose e smarrite delle studentesse inesperte degli shojo alle prese con la loro prima esperienza e imbarazzo, ma sono timidezze e coinvolgimenti che fanno riflettere: se piace così tanto c’è un sentimento in più? O è solo illusione e l’amore non esiste?
Una commedia del pasticcio, della vita di una ragazza moderna qualunque (un po’ imbranata e capricciosa per la verità) in cerca dell’amore. Una ragazza che cerca lavoro, che parla di trucchi, che non è bellissima ma neanche bruttissima, non è intelligente ma, anzi, semmai troppo ingenua e rompiscatole e poco indipendente per la sua età. Un po’ viziata, un po’ eroina, un po’ disperata, un po’ esaltata, un po’ altruista, un po’ egocentrica: una ragazza qualsiasi, al centro di vicende che qualunque altra ragazza come lei potrebbe trovarsi a vivere.
Una frase memorabile che voglio citare, nel manga, dice più o meno così: “Perché la mia bocca di sopra e la mia bocca di sotto dicono cose diverse?”. Anche il finale, ovviamente, non è affatto scontato!
Non è un manga erotico, sia chiaro, c’è qualche scena, il concetto, i discorsi che si ripetono sul sesso, ma nulla di spinto, nessuna compiacenza voyeristica (niente di diverso da quello che si potrebbe sentire o vedere in TV, alla fine). Solo la realtà di dialoghi “comuni” spiattellati su un manga a discapito degli occhi sbrilluccicosi e le vignette piene di petali di fiori. Le questioni di sesso e amore sono affrontate così, proprio come per una donna ormai venticinquenne, che l’ha fatto tante volte, con tanti uomini, e per la quale andare a letto con un uomo non dà più un batticuore diverso da quello di prendersi un bel caffè con altrettanto piacere.
Allora le emozioni, quando arrivano, perché ovviamente arrivano altrimenti non sarebbe un manga per donne, non sono quelle ansiose e smarrite delle studentesse inesperte degli shojo alle prese con la loro prima esperienza e imbarazzo, ma sono timidezze e coinvolgimenti che fanno riflettere: se piace così tanto c’è un sentimento in più? O è solo illusione e l’amore non esiste?
Una commedia del pasticcio, della vita di una ragazza moderna qualunque (un po’ imbranata e capricciosa per la verità) in cerca dell’amore. Una ragazza che cerca lavoro, che parla di trucchi, che non è bellissima ma neanche bruttissima, non è intelligente ma, anzi, semmai troppo ingenua e rompiscatole e poco indipendente per la sua età. Un po’ viziata, un po’ eroina, un po’ disperata, un po’ esaltata, un po’ altruista, un po’ egocentrica: una ragazza qualsiasi, al centro di vicende che qualunque altra ragazza come lei potrebbe trovarsi a vivere.
Una frase memorabile che voglio citare, nel manga, dice più o meno così: “Perché la mia bocca di sopra e la mia bocca di sotto dicono cose diverse?”. Anche il finale, ovviamente, non è affatto scontato!
Excel Saga
9.0/10
Recensione di Rebecca B.
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Excel Saga è un anime che non mi è pesato per niente, che "non dovevo finire perchè l'avevo iniziato", ma che si rende sempre fresco e nuovo grazie al rinnovamento continuo degli episodi. Il genere è demenziale, non proprio tutte le battute vanno a segno, ma assicurano comunque un sorriso sulla bocca dello spettatore.
Ogni puntata si presenta sotto forma diversa: puntata dedicata al fan-service, puntata parodistica di tal anime, puntata parodistica di un altro... Insomma: Excel Saga non annoia, è fresco, divertente e presenta alcune trovate sorprendenti che colpiscono subito chi lo guarda. E' coraggioso e impertinente, un anime che inserirei subito nella lista dei "must" che, prima o poi, devono essere assolutamente visti.
Geniali le sigle: soprattutto l'ending, cantata dal cagnetto Frattaglia, mascotte (involontaria) dell'intera storia. Può però non piacere a chi preferisce le trame lineari, in quanto Excel Saga, essenzialmente, al posto della trama ha solo un sottile filo conduttore che collega i vari episodi (il piano di conquista del mondo da parte di Excel & Co.), che però ogni volta spazia in ambienti e tematiche differenti.
Lo consiglio a tutti gli amanti delle storie allegre, e un po' assurde. Da vedere.
Ogni puntata si presenta sotto forma diversa: puntata dedicata al fan-service, puntata parodistica di tal anime, puntata parodistica di un altro... Insomma: Excel Saga non annoia, è fresco, divertente e presenta alcune trovate sorprendenti che colpiscono subito chi lo guarda. E' coraggioso e impertinente, un anime che inserirei subito nella lista dei "must" che, prima o poi, devono essere assolutamente visti.
Geniali le sigle: soprattutto l'ending, cantata dal cagnetto Frattaglia, mascotte (involontaria) dell'intera storia. Può però non piacere a chi preferisce le trame lineari, in quanto Excel Saga, essenzialmente, al posto della trama ha solo un sottile filo conduttore che collega i vari episodi (il piano di conquista del mondo da parte di Excel & Co.), che però ogni volta spazia in ambienti e tematiche differenti.
Lo consiglio a tutti gli amanti delle storie allegre, e un po' assurde. Da vedere.
Ai tempi della trasmissione su MTV su 10 che seguivamo l'Anime Night in 10 cambiavamo canale, certo parlo di 8/9 anni fa, magari oggi è apprezzato,ieri era ben poco considerato
Excel Saga minimo 10
Il non plus ultra del suo genere!
Excel Saga è un 9 meritatissimo!!
nn ho mai avuto il piacere di seguire il manga però, poi a quanto ho saputo lo hanno pure interotto ;__;
Su 5 che seguivamo l'anime night, 5 che attendevamo Excel Saga... saràche le citazioni le capivamo, ma lo abbiamo adorato!
Ma a rivederlo mi ha detto ben poco, se non negli episodi finali...
Non mi è sembrata una serie ineccepibile, ma devo ammettere che non si dimentica tanto facilmente, in particolare la sceneggiatura in certi momenti è qualcosa che "geniale" è dire poco...
Per quanto riguarda invece Arakawa Under the Bridge il manga è molto interessante, esce dell tutto dagli standard e secondo me è molto valido!!
Come tale può piacere o meno, ma il suo punto di forza è che è un anime comico e divertente, anche se un tema di base in realtà c'è. ^^
assolutamente d'accordo col voto, poi segnalerei anche il "NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!" di Pedro: da spaccarsi dalle risate!
Arakawa ed Happy Mania invece non li conosco: del primo ho sentito dire molto bene mentre il manga non è proprio il mio genere.
complimenti al solito ai recensori, molto bravi
Io lo sto trovsando molto carino.
Per Excel ed Happy sinceramente non mi stanno ispirando, soprattutto il manga quindi credo propio che non li seguirò
Arakawa under bridge è meraviglioso, un anime originale e divertentissimo! Happy mania, a mio avviso, è il manga meno riuscito dell'autrice...ma comunque resta un'opera di buon livello! Quanto a Excel Saga...ricordo che come serie era spassosissima, la protagonista è una pazza!
In sostanza, sono d'accordo con i recensori. ^^
L'ho rivisto l'estate scorsa in tv e sono rimasta paralizzata!
mi mette un'ansia pazzesca! é nevrotico e concordo con chi l'ha definito senza capo nè coda!un'accozzaglia di roba buttata in un calderone!
invece Arakawa lo devo vedere. L'ho visto citato molte volte! quindi merita uno sguardo
Invece molte volte ho visto pubblicate recensioni (anche oggi) con paroloni messi li tanto per far vedere di avere un conoscenza lessicale elevata.
Se mi è concesso dirlo il genere di recensione di Rebecca B. è quello sicuramente che preferisco e vorrei fosse sempre presente ( per non parlare di quelle del sommo Kotaro, me ne innamoro ogni volta XD).
@Picciotta74
"....azzooo...."
Pedro, uno stile di vita XD
Passo per Happy Mania, purtroppo non sono mai riuscito ad apprezzare pienamente questo tipo di storie.
Excel Saga è uno di quegli anime del quale devo cominciare la visione da un pezzo, ma per un motivo o per l'altro non l'ho ancora fatto!
In ogni caso, complimenti ai recensori, come sempre.
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Excel saga.... 9..... bah a qualcuno a quanto pare è piaciuta. Io non sono sicuramente fra quelli.
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