Dopo la conclusione di Gakuen Prince dello scorso giugno, Jun Suzuki ha ripreso l'attività con una nuova serie intitolata Bara to Ōkami (La rosa e il lupo) nel numero di novembre della rivista per shoujo manga Bessatsu Friend di Kodansha.
Gakuen Prince (Gakuen Ouji) veniva serializzato nella medesima rivista dal 2006, si è concluso in 12 tankobon, ed è sinora inedito in Italia.
Nel numero di dicembre, invece, sarà la mangaka Ririko Yoshioka (Shiro no Eden) a ritornare con una nuova serie intitolata Tsuki to Taiyō no Piece (Il Piece del sole e della luna) su Bessatsu Friend in uscita il prossimo 11 novembre.
Fonti consultate:
Anime News Network
Si ringrazia Comic Natalie per l'immagine
La commedia romantica racconterà le vicende di Futaba Yoshino, una ragazza liceale appena entrata alla Sumeragi Academy, uno tra i collegi scolastici più prestigiosi del Giappone. Il suo sogno ad occhi aperti si chiama Kōga Kiriya, un solitario studente del secondo anno che nasconde un segreto dietro i begli occhi color del crepuscolo. Benchè i due provengano e vivano in mondi diversi, le loro strade si incroceranno più volte, finchè...
Gakuen Prince (Gakuen Ouji) veniva serializzato nella medesima rivista dal 2006, si è concluso in 12 tankobon, ed è sinora inedito in Italia.
Nel numero di dicembre, invece, sarà la mangaka Ririko Yoshioka (Shiro no Eden) a ritornare con una nuova serie intitolata Tsuki to Taiyō no Piece (Il Piece del sole e della luna) su Bessatsu Friend in uscita il prossimo 11 novembre.
Fonti consultate:
Anime News Network
Si ringrazia Comic Natalie per l'immagine
Le uniche soddisfazioni sono state da parte di 2-3 Josei.
Toh... anche i lupi mannari stile twilight, siamo alla frutta...dopo i vampiri in vampire knight ecco i lupi mannari perchè altrimenti si offendono...
Manga dalle tematiche importanti che fine hanno atto? oramai dei manga che inizino vedo poso e niente.
Se volete manga per ragazze veramente ottimi leggetevi Nodaime Cantabile, Nana di Yazawa, Aria e Amanchu di Kozue Amano che sviluppano tematiche importanti anche e sono originali nell'impostazione.
Degli shojo buoni sono il giocattolo per bambini ( Rossana chiamatelo come volete) e qualcun altro anche che dimentico sicuramente.
Comunque spero che la storia risulti un pò diversa da quello che si può capire leggendo lo spezzone di trama.
Lo shojo è un genere vastissimo, che non si limita soltanto a figoni effeminati e banchi di scuola, ma ha tantissime ramificazioni e tantissime opere di rilievo all'interno del suo vasto repertorio.
Va detto che è un genere che si rivolge principalmente alle bambine o alle studentesse, e dunque magari già è difficile apprezzare certi clichè (ricordiamo sempre che anche i gusti in fatto di bellezza maschile delle giapponesi sono diversi rispetto a quelli degli occidentali, e variano anche a seconda delle epoche storiche) se si è donne uscite dalla scuola, figurarsi poi se si è maschi. Bisogna, se da maschi si vuole avere una panoramica sullo shojo, cercare altro, perchè è logico che se ci si approccia ad opere del tipo "supersenpai fighissimo, effeminato e cool di cui io ragazza perennemente rossa in faccia mi innamoro e da cui mi faccio mettere i piedi in testa" (il primo esempio che mi viene in mente, giusto perchè l'ho letto di recente, Koibana), da maschi non piaceranno e daranno una visione falsata dello shojo.
Bisogna saper spaziare fra i vari sottogeneri dello shojo e fra le varie epoche di pubblicazione, per notare che non sono tutti uguali e che non si può ricondurre lo shojo a un solo o a un pugno di titoli meritevoli.
Non si possono ignorare autrici come Yumiko Igarashi (la regina delle storie di tipo feuilleton), Ryoko Ikeda (autrice di bellissimi manga di argomento storico che le sono valsi numerosi riconoscimenti internazionali), Moto Hagio (consiglio il recentemente uscito Edgar e Allan Poe, intricato ma decisamente affascinante e maturo), Kaoru Tada (autrice che ha portato lo shojo in direzione di un'universo giovanile più fresco e moderno, narrando il disagio dei giovani che cercavano l'occidente in un mondo di adulti legati inscindibilmente al Giappone), Wataru Yoshizumi (presa come esempio di universi giovanili e scolastici apparentemente più disimpegnati ma che celano disagi familiari e tematiche scottanti narrate con brio e leggerezza), Ai Yazawa (autrice dallo stile particolarissimo che va elogiata non solo per Nana, che personalmente trovo un polpettone un pò insipido per i lettori maschi, ma per opere personali, profonde e rivoluzionarie come Cortili del cuore o Ultimi raggi di luna), le Clamp (che, piaccia o non piaccia, e lo dice uno che tendenzialmente non ci va pazzo e che di loro apprezza moderatamente solo le opere di Nakayoshi e lo stile grafico dei lavori più vecchi, sono una parte importante dello sviluppo del genere) o ancora Naoko Takeuchi (che, con una sola opera veramente importante scritta in tutta la sua vita, diede un'impronta modernissima al genere abbattendo le divisioni fra lettrici e lettori), Saki Hiwatari (Il suo Proteggi la mia terra è un'opera di una bellezza e di una profondità immense, che anche il seinen più blasonato a volte si sogna).
Questo solo per fare i primi nomi che mi vengono in mente, ma ce ne sono ancora tantissimi che ignoro o che conosco soltanto per fama e sicuramente meritano.
Lo shojo è un genere molto vasto e sfaccettato, con una storia lunghissima e piena di ramificazioni che non possono e non devono convergere con pregiudizio tutte quante nel Koibana o nel Vampire Knight di turno, perchè questa è solo una piccola parte della grande storia dello shojo manga, e non la totalità.
In ogni caso non credo che l'opera inconti i miei gusti, meglio concentrarsi su Spice & Wolf
@ Kotaro.
Di la verità che hai sempre sottomano dei wall of text per ogni evenienza
Alcuni (non questo nel particolare) ce li ho davvero
P.S.: Kotaro, pensaci tu a difendere noi Shoujomani dai miscredenti!
Non quando nella tua testa pensi a Teen Wolf, quando leggi "lupo mannaro"
E poi c'era anche il resto della famigliola che sopperiva, almeno nel cartone animato
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