Non è cosa rara trovare in giro per il web o per le riviste classifiche di gradimento che mostrino il meglio (o anche il peggio) che il mercato ha pubblicato in un determinato periodo. Mentre girovagavo per il web mi sono imbattuto in quella di Dk86, che mi ha fatto venir voglia di farne una anch'io. E dal momento che personalmente non mi piace parlare di ciò che non mi è piaciuto (onestamente, la trovo una perdita di tempo, preferisco dedicare tempo ed energie ad analizzare, sviscerare, approfondire o anche solo consigliare ciò che ho apprezzato e ritengo degno di attenzione), mi limiterò a riportare quelli che reputo essere i migliori titoli manga pubblicati nel 2011. La classifica è estremamente personale, e per ovvi motivi si limita a quello che ho potuto leggere, per cui è possibilissimo ci siano grandi assenti che non ho purtroppo potuto inserire non avendoli ancora letti. La divisione in categorie non è rigida, mi è servita solo a dividere le opere in gruppi di tre, ma molti titoli potevano benissimo andare in più di una categoria. Ho inoltre evitato di ripetermi, inserendo ogni manga in una sola categoria (ad eccezione di categorie parallele come disegno o edizione). Ad ogni titolo è associata una breve analisi che spiega i motivi della scelta,
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MIGLIOR RICONFERMA
1. Vinland Saga di Makoto Yukimura, volumi pubblicati in Italia 10/11 (in corso in patria)
2. Cross Game di Mitsuru Adachi, volumi pubblicati in Italia 17/17 (concluso in patria)
3. Koronde Pokkle di Yumiko Igarashi, volumi pubblicati in Italia 3/3 (concluso in patria)
MIGLIOR SORPRESA
1. Thermae Romae di Mari Yamazaki, volumi pubblicati in Italia 3/4 (in corso in patria)
2. Piece di Hinako Ashihara, volumi pubblicati in Italia 6/7 (in corso in patria)
3. Genkaku Picasso di Usamaru Furuya, volumi pubblicati in Italia 3/3 (concluso in patria)
MIGLIOR CLASSICO
1. La fenice di Osamu Tezuka, volumi pubblicati in Italia 16/16 (interrotto in patria)
2. Caro fratello di Riyoko Ikeda, volumi pubblicati in Italia 2/2 (concluso in patria)
3. Attack No.1 di Chikako Urano, volumi pubblicati in Italia 7/7 (concluso in patria)
MIGLIOR MANGA D'AZIONE / AVVENTURA
1. FullMetal Alchemist di Hiromu Arakawa, volumi pubblicati in Italia 27/27 (concluso in patria)
2. Keiji di Keichiro Ryu e Tetsuo Hara, volumi pubblicati in Italia 11/18 (concluso in patria)
3. Billy the Kid - 21 Album di Noboru Rokuda, volumi pubblicati in Italia 3/3 (concluso in patria)
MIGLIOR MANGA COMICO
1. Genius Family Company di Tomoko Ninomiya, volumi pubblicati in Italia 5/6 (concluso in patria)
2. La figlia dell'otaku di Stahiro, volumi pubblicati in Italia 4/11 (concluso in patria)
3. Kuragehime di Akiko Higashimura, volumi pubblicati in Italia 7/8 (in corso in patria)
MIGLIOR MANGA DI FANTASCIENZA
1. Uchu kyodai di Chuuya Koyama, volumi pubblicati in Italia 11/16 (in corso in patria)
2. The Five Star Stories di Mamoru Nagano, volumi pubblicati in Italia 9/13 (in possibile espansione)
3. Gundam Origini di Yoshikazu Yasuhiko, volumi pubblicati in Italia 22/23 (concluso in patria)
MIGLIOR MANGA PSICOLOGICO
1. Monster di Naoki Urasawa, volumi pubblicati in Italia 9/9 (concluso in patria)
2. Buonanotte PunPun di Inio Asano, volumi pubblicati in Italia 7/9 (in corso in patria)
3. Hitsuji no uta - Il silenzio degli innocenti di Kei Toume, volumi pubblicati in Italia 2/7 (concluso in patria)
MIGLIOR MANGA SENTIMENTALE
1. Nodame Cantabile di Tomoko Ninomiya, volumi pubblicati in Italia 18/25 (concluso in patria)
2. Let the Sunshine In di Mitsuru Adachi, volumi pubblicati in Italia 5/5 (concluso in patria)
3. Itazura na Kiss di Kaoru Tada, volumi pubblicati in Italia 11/12 (sospeso in patria)
MIGLIOR MANGA SOPRANNATURALE
1. Edgar e Allan Poe di Moto Hagio, volumi pubblicati in Italia 2/3 (concluso in patria)
2. Blade of the Phantom Master di In-Wan Youn e Kyung-Il Yang, volumi pubblicati in Italia 17+1/17+1 (concluso in patria)
3. Pretty Guardian Sailor Moon di Naoko Takeuchi, volumi pubblicati in Italia 12/12 (concluso in patria)
MIGLIOR MANGA SPORTIVO
1. Kiss & Never Cry di Yayoi Ogawa, volumi pubblicati in Italia 10/10 (concluso in patria)
2. Katsu! di Mitsuru Adachi, volumi pubblicati in Italia 16/16 (concluso in patria)
3. The Climber di Jiro Nitta, Yoshiro Nabeda e Shinichi Sakamoto, volumi pubblicati in Italia 10/17 (concluso in patria)
MIGLIOR MANGA STORICO
1. Eroica - La gloria di Napoleone di Riyoko Ikeda, volumi pubblicati in Italia 12/12 (concluso in patria)
2. I giorni della sposa di Kaoru Mori, volumi pubblicati in Italia 2/3 (in corso in patria)
3. Kagemusha - Il terzo guerriero ombra di Norio Nanjou e Hirotaka Kurofuji, volumi pubblicati in Italia 2/2 (concluso in patria)
MIGLIOR VOLUME UNICO
1. Hotel di Boichi, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
2. Il libro del vento di Kan Furuyama e Jiro Taniguchi, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
3. Racconti dal Bar Miraggio di Leiji Matsumoto, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
MIGLIOR ATMOSFERA
1. Blame! di Tsutomu Nihei, volumi pubblicati in Italia 2/6 (concluso in patria)
2. xxxHOLiC delle CLAMP, volumi pubblicati in Italia 19/19 (concluso in patria)
3. Shigurui - La spade della vendetta di Norio Nanjou e Takayuki Yamaguchi, volumi pubblicati in Italia 15/15 (concluso in patria)
MANGA PIÙ APPASSIONANTE
1. Eyeshield 21 di Riichiro Inagaki e Yusuke Murata, volumi pubblicati in Italia 37/37 (concluso in patria)
2. Bakuman. di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, volumi pubblicati in Italia 12/15 (in corso in patria)
3. Ken il guerriero – Le origini del mito di Buronson e Tetsuo Hara, volumi pubblicati in Italia 44/44 (concluso in patria)
MANGA PIÙ SOTTOVALUTATO
1. La quinta camera di Natsume Ono, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
2. Kekkaishi di Yellow Tanabe, volumi pubblicati in Italia 22/35 (concluso in patria)
3. Letter Bee di Hiroyuki Asada, volumi pubblicati in Italia 10/13 (in corso in patria)
CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO
1. Cesare - Il creatore che ha distrutto di Fuyumi Soryo, volumi pubblicati in Italia 8/8 (in corso in patria)
2. Real di Takehiko Inoue, volumi pubblicati in Italia 10/11 (in corso in patria)
3. Claymore di Norihiro Yagi, volumi pubblicati in Italia 20/21 (in corso in patria)
MIGLIOR DISEGNO (by Oberon)
1. I giorni della sposa di Kaoru Mori, volumi pubblicati in Italia 2/3 (in corso in patria)
2. Billy Bat di Naoki Urasawa, volumi pubblicati in Italia 5/7 (in corso in patria)
3. Inferno e paradiso di Oh! Great, volumi pubblicati in Italia 22/22 (concluso in patria)
MIGLIOR RIEDIZIONE
1. Blame! Ultimate Deluxe Collection di Tsutomi Nihei, volumi pubblicati in Italia 2/6 (concluso in patria)
2. Monster Deluxe di Naoki Urasawa, volumi pubblicati in Italia 9/9 (concluso in patria)
3. Pretty Guardian Sailor Moon di Naoko Takeuchi, volumi pubblicati in Italia 12/12 (concluso in patria)
MIGLIOR EDIZIONE
1. The Five Star Stories di Mamoru Nagano, volumi pubblicati in Italia 9/13 (in possibile espansione)
2. Saint Seiya Next Dimensione di Masami Kurumada, volumi pubblicati in Italia 2/3 (in corso in patria)
3. Hotel di Boichi, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
MIGLIOR RAPPORTO QUALITÀ / PREZZO
1. Genius Family Company di Tomoko Ninomiya, volumi pubblicati in Italia 5/6 (concluso in patria)
2. Vinland Saga di Makoto Yukimura, volumi pubblicati in Italia 10/11 (in corso in patria)
3. Hime-chan no Ribbon di Megumi Mizusawa, volumi pubblicati in Italia 4/6 (concluso in patria)
MIGLIOR INIZIATIVA
1. Jiro Taniguchi a Lucca Comics & Games 2011
2. J-POP presenta la prima collana light novel
3. Magic Press 801
MIGLIOR EDITORE
1. Magic Press MX
2. Star Comics
VORREI MA NON POSSO!
I GRANDI ASSENTI
Keiko Takemiya
Membro di punta del cosiddetto "Gruppo del 24", Keiko Takemiya fu una delle maggiori esponenti della rivoluzione che colpì lo shoujo manga verso la metà degli anni '70. Tra le creatrici del boy's love con Kaze to ki no uta (noto anche come Il poema del vento e degli alberi), lasciò il suo segno indelebile anche nello shounen con opere quali Terra e... e Andromeda Stories, ora assurti, specialmente il primo, a classici indiscussi del genere. Venerata alla stregua di una divinità minore dal pubblico competente e dalla critica, non è esagerato affermare che, oltre che culturalmente inaccettabile, l'assenza di un'autrice di tale importanza nell'editoria italiana sia il sintomo che, davvero, qualcosa non va.
1. Yawara! A Fashionable Judo Girl! di Naoki Urasawa, 29 volumi, completato
2. Bartender di Araki Joh e Kenji Nagamoto, 20 volumi, in corso
3. Ganbare Genki di Yuu Koyama, 28 volumi, completato
4. Petshop of Horrors di Matsuri Akino, 10 volumi, completato
COSA CI ASPETTA NEL 2012?
Gli annunci dei titoli più succulenti in uscita nel 2012. In breve, La fine del cielo - Storie brevi e Dororo di Osamu Tezuka, Claudine e L'anello dei Nibelunghi di Riyoko Ikeda, Kagemaru-den - La leggenda di un ninja di Sampei Shirato, Hokusai di Shotaro Ishinomori, Tales of Agriculture (Moyashimon) di Masayuki Ishikawa e Usagi Drop di Yumi Unita.
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1. Vinland Saga di Makoto Yukimura, volumi pubblicati in Italia 10/11 (in corso in patria)
Vinland Saga è sicuramente una delle opere più interessanti e affascinanti degli ultimi anni, nata...
...dalla mente di quel Makoto Yukimura che aveva già dimostrato tutta la sua abilità narrativa con quel piccolo gioiellino di nome Planetes. Ambientanto in un epoca affascinante e decisamente poco sfruttata, specialmente nella narrativa giapponese, come quella vichinga, Vinland Saga è la storia di un ragazzo in cerca di vendetta per l'assassinio del padre, in un mondo in cui la guerra imperversa implacabile ed i combattenti uccidono e saccheggiano col sorriso sulle labbra bramando la morte e l'immortalità del Valhalla. A stupire è l'acutissima analisi psicologica di tutti i personaggi rappresentati, ognuno dei quali si fa portavoce di un diverso punto di vista sul mondo e sulle vicende umane, in grado di trasmettere qualcosa all'ignaro lettore che vi si approccerà. Ma non è tutto, a fare da sfondo a personaggi così abilmente costruiti c'è una storia incredibilmente appassionante, profonda e ricca di colpi di scena che saprà più volte stupire il lettore, senza forzature degne di nota e che difficilmente arriverà ad annoiarlo. Dulcis in fundo, un disegno che si è persino evoluto rispetto a quello già pregevole visto in Planetes.
2. Cross Game di Mitsuru Adachi, volumi pubblicati in Italia 17/17 (concluso in patria)
Mai come in Cross Game Adachi si dimostra maestro delle pause e dei silenzi, in grado di...
...emozionare con uno sguardo, di raccontare con vignette interamente mute e spesso ambigue, abile nel sottinteso e raramente esplicito, in modo tale che sia il lettore ad intuire sentimenti e legami tra i vari personaggi senza bisogno di spiegazioni esterne che ne ne limitino la malinconica poesia. Vincitore del Premio Shogakukan come miglior shounen 28 anni dopo Touch e Miyuki, Cross Game è il traguardo raggiunto da Adachi dopo 40 anni di carriera, il punto d'arrivo in cui condensare tutto se stesso. Dopo un primo volume quasi autoconclusivo tra i più belli mai narrati, Adachi ci consegna una delle storie migliori del suo catalogo, commovente e profonda come solo lui è in grado di realizzare e la cui conclusione sarà in grado di lasciare un vuoto nel lettore, un vuoto colmabile solo con un'altra opera di questo piccolo grande maestro della quotidianità disegnata.
3. Koronde Pokkle di Yumiko Igarashi, volumi pubblicati in Italia 3/3 (concluso in patria)
Da una delle disegnatrici più rappresentative del filone shoujo anni '80 giunge in Italia l'insolito...
...Koronde Pokkle, insolito nell'ambientare ai giorni nostri la classica storia delle orfanelle shoujo anni '80 di ispirazione europea. Ciò comporta una netta virata verso la comicità ed un atmosfera tutto sommato allegra e leggera rispetto al dramma imperante nei titoli classici del genere, mantenendo però inalterate molte della caratteristiche psicologiche dei vari personaggi così come le varie relazioni che tra essi vanno a formarsi. Con Koronde Pokkle la Igarashi dimostra di aver appreso dalle sue precedenti opere abbastanza da poter realizzare buone sceneggiature originali senza dover esser relegata ai soli disegni, senza tuttavia aver ancora raggiunto le vette di titoli come Georgie.
1. Thermae Romae di Mari Yamazaki, volumi pubblicati in Italia 3/4 (in corso in patria)
Thermae Romae colpisce per la sua originalità e per la sua particolarità, così diverso da qualsiasi...
...altro manga da noi giunto. Originariamente pensato per essere un prodotto di nicchia, è riuscito a farsi amare dai giapponesi tanto da figurare nelle classifiche settimanali dei manga più venduti e venire persino trasposto in una serie televisiva animata. Thermae Romae nasce dalla nostalgia della sua autrice per la calma e la quiete delle terme pubbliche che frequentava da giovane insieme ai nonni; in un Giappone sempre più occidentalizzato che va perdendo il suo spiritualismo e la sua tradizione, Thermae Romae aiuta a riscoprire il piacere di rilassarsi con un bagno caldo. Atipica anche la scelta del protagonista: se di solito abbiamo un giapponese che viaggia in mondo esotici e sconosciuti - permettendo così l'immedesimazione del lettore medio - qui il protagonista è un antico romano, Lucio, che si imbatte più volte nel "popolo dalla faccia piatta". E qui sta un altro dei segreti del suo successo, dato che il pubblico giapponese pare apprezzare molto capire come lui e le sue tradizioni vengono viste dagli stranieri. Condiamo il tutto con una comicità mai banale ed uno stile di disegno figlio degli studi artistici classici della Yamazaki in quel di Firenze ed ecco servita una delle sorprese dello scorso anno editoriale.
2. Piece di Hinako Ashihara, volumi pubblicati in Italia 6/7 (in corso in patria)
Mizuno è una studentessa universitaria fredda e distaccata, che pare quasi non provare alcuna...
...emozione o sentimento, la cui vita prosegue monotona e priva di particolari scossoni (sì, ha scoperto che il suo ragazzo la tradisce, ma la cosa sembra quasi non importarle). Finchè, un giorno, una sua vecchia compagnia delle superiori, con cui non aveva praticamente mai parlato, muore; al suo funerale, oltre ai vecchi amici che non sentiva da tempo, incontra la madre di Haruka - la defunta - che la coinvolge nella ricerca del misterioso ragazzo della figlia, che l'aveva messa in cinta ma che nessuno conosce. Inizia così la ricerca di Mizuno, e di alcuni dei suoi compagni, nel passato di Haruka, per cercare di far luce, un pezzetto alla volta, nel puzzle della vita della defunta compagna. Tale ricerca diviene inoltre uno strumento di autoanalisi per Mizuno e gli altri partecipanti, in un percorso d'indagine personale in cui rivalutare se stessi, le proprie scelte, le proprie esperienze e i propri rapporti di oggi e di ieri. Come tanti pezzetti di un puzzle ci vengono narrate vicende presenti e passate, personaggi vecchi e nuovi, mentre il disegno complessivo viene pian piano alla luce. Se pensate che tutte le protagoniste degli shoujo abbiano la profondità psicologica di un comodino, Mizuno e Piece sono la scelta migliore per farvi cambiare idea.
3. Genkaku Picasso di Usamaru Furuya, volumi pubblicati in Italia 3/3 (concluso in patria)
Picasso era un normalissimo studente delle superiori abile nel disegno; poi l'incidente, la morte...
...della migliore amica Chiaki, e tutto cambiò di colpo, costretto da una sorta di maledizione a porre su tela le più profonde sofferenze delle persone a lui vicine, in modo da curarle intervenendo direttamente sull'animo umano tramite i suoi disegni, veri e propri portali in grado di catapultarlo in una rappresentazione fisica della psiche della persona in questione. Genkaku Picasso è un continuo viaggio nei meandri più reconditi dell'animo umano, ove vengono analizzate diverse situazioni familiari, scolastiche, sentimentali alla ricerca di qualcosa che non va, di una soluzione alla sofferenza dilagante e spesso autolesionista del soggetto analizzato. Un'opera profonda - anche se la risoluzione dei problemi potrebbe apparire banale ad una lettura superficiale dell'opera - in grado di parlare direttamente al lettore, nel suo interessarsi principalmente a problemi abbastanza comuni che tutti, in modo diretto o indiretto, possono aver vissuto.
1. La fenice di Osamu Tezuka, volumi pubblicati in Italia 16/16 (interrotto in patria)
Probabilmente l'opera più ambiziosa di Tezuka, La fenice è un'opera cosmica tramite cui...
...saltando avanti ed indietro nel tempo dal Giappone preistorico al più remoto futuro, Tezuka ci dona un inno alla vita in tutte le sue forme, non alle singole esistenze individuali, bensì al concetto stesso di vita, nella sua accezione più estesa possibile. Così come in Jungle taitei, Tezuka si slega da un punto di vista limitatamente antropocentrico per narrarci la storia di un intero universo in cui l'uomo è solo un puntino insignificante del creato. Concetti prettamente umani come il tempo, lo spazio e i rapporti di causa-effetto perdono qui di significato, soppiantati dalla figura immortale della fenice, in grado di donare all'opera un forte accento buddista tramite i continui rimandi, più o meno velati, al concetto di reincarnazione e di continuo mutamento dell'esistenza individuale. La fenice è una raccolta di brevi saghe autoconclusive apprezzabili anche se prese singolarmente, sebbene la loro reale forza narrativa sia percepibile solo se inquadrate nel contesto più ampio dell'intera opera. Tale frammentazione fa tuttavia sì che siano presenti storie meglio riuscite di altre, e se da un lato abbiamo uno dei volumi più belli che la storia del fumetto giapponese abbia mai visto, Il libro del futuro, dall'altra abbiamo storielline abbastanza insulse come Il libro di Yamato, oltretutto incomprensibile ad un occidentale non esperto di storia e filosofia giapponese.
2. Caro fratello di Riyoko Ikeda, volumi pubblicati in Italia 2/2 (concluso in patria)
Tra i primi manga a riproporre le tematiche della narrativa Class S degli anni '20 e quindi tra i...
...fondatori dello yuri, Caro fratello, scritto subito dopo Le rose di Versailles, è un'opera che conferma in pieno l'abilità di narratrice della Ikeda. Ambientato in un istituto femminile d'altri tempi, Caro fratello segue in pieno gli stilemi della Class S, presentandoci personaggi in balia di sentimenti portati all'estremo ed incapaci di controllarli. In un calderone indistinto di amore, odio, invidia e gelosia si muovono le studentesse dell'Istituto Seiran Gakuen, tramite cui la Ikeda affronta alcune delle tematiche già viste in Le rose ma da un punto di vista completamente differente. Perchè, se da un lato non c'è molta differenza tra i personaggi de Le rose, schiacciati da barriere nobiliari invalicabili, e quelli di Caro fratello, oppressi da un tessuto sociale e scolastico massimamente discriminante, dall'altro le caratterizzazioni psicologiche in Caro fratello vengono portate ai loro estremi eccessi, raffigurando personaggi e situazioni al limite del patologico. A far da collante è la protagonista Nanako, per certi versi una Maria Antonietta liberata dalla sua rigida educazione monarchica, uno dei pochi personaggi a poter definire normalim probabilmente per permetterne una maggior immedesimazione del pubblico femminile.
3. Attack No.1 di Chikako Urano, volumi pubblicati in Italia 7/7 (concluso in patria)
Indubbiamente uno dei più grandi classici della narrativa sportiva per ragazze, Attack No.1 è...
...uno di quei titoli in cui l'alone, quasi mistico, d'importanza storica che la pervade risulta superiore all'effettiva qualità intrinseca dell'opera. Perchè in fondo Attack No.1 risulta estremamente ripetitivo, focalizzandosi non poco sull'elemento sportivo a scapito della caratterizzazione dei suoi personaggi, tutti abbastanza superficiali e senza un adeguata analisi psicologica che vada ad indagarne dubbi, sogni, incertezze, motivazioni e quant'altro. Siamo molto lontani dalla profondità di opere quali Ace wo nerae (Jenny la tennista), anche a causa di un eccessiva fretta nel racconto che finisce per banalizzare diverse situazioni ed interazioni tra i personaggi, non dando ad esse il tempo di venire affrontate al meglio ed assimilate dal lettore. Ciononostante, Attack No.1 da il meglio di se nel trattare l'importanza educativa e sociale dello sport all'interno del mondo scolastico giapponese, ed in particolare l'importanza della coesione tra compagni e del sacrificio individuale a favore del bene collettivo.
1. FullMetal Alchemist di Hiromu Arakawa, volumi pubblicati in Italia 27/27 (concluso in patria)
Tra i più grandi successi di pubblico e critica degli ultimi anni, FullMetal Alchemist è la...
...dimostrazione di come una storia già vista infinite volte sia ancora in grado dare enormi soddisfazioni se a narrarla c'è un autrice di talento. Perchè in fondo FullMetal Alchemist è la più classica delle avventure, con una coppia di protagonisti dal triste passato in viaggio in un mondo sconosciuto che si disvela agli occhi della spettatore un pezzettino alla volta, di pari passo con l'aumentare d'esperienza dei protagonisti della storia. In questi casi, a far la differenza tra successo e fallimento sono i personaggi, e qui l'Arakawa ha dato il meglio di sè. Ogni singolo personaggio, comprese le varie comparse di secondaria importanza, è caratterizzato a tutto tondo ed evolve in modo coerente dal rapporto con gli altri personaggi e con l'ambiente circostante, senza mai una forzatura, un'incoerenza, ed anche quando l'autrice ricorre a stereotipi preconfezionati lo fa in modo sapiente e senza mai esagerare. La storia è inoltre ricca di spunti di riflessioni, dalla filosofia quasi shellingiana alla base delle teorie alchemiche agli spunti di stampo militare, politico e sociale che stanno a fondamento della struttura del continente stesso di Amestris. Il tutto senza dimenticare la semplice azione ed i combattimenti in classico stile shounen da combattimento.
2. Keiji di Keichiro Ryu e Tetsuo Hara, volumi pubblicati in Italia 11/18 (concluso in patria)
Tramite la figura del kabukimono (persona eccentrica che ama distinguersi) Keiji Maeda ci viene...
...narrato un interessante ed appassionante affresco del Giappone feudale di fine epoca Sengoku. Keiji è un'opera variegata grazie alla poliedricità del suo protagonista, personaggio dotato di una vasta gamma di sentimenti ed emozioni in grado di renderlo spesso imprevidibile. Si passa da drammatici duelli all'arma bianca in cui mettere in gioco la vita sua e di tante altre persone ad esilaranti spettacoli teatrali in compagnia delle più affascinanti e procaci donzelle del quartiere, da amicizie profonde e inattaccabili a siparietti demenziali in cui prendere in giro le più alte cariche politiche e sociali dell'epoca. Un personaggio indubbiamente affascinante, questo Keiji, capace di vincere un assedio con una pisciata e con una forza tale da sembrare Kenshiro - con cui condivide anche la rappresentazione grafica. Keiji risulta inoltre imperdibile per tutti gli appassionati del periodo storico e della storia giapponese più in generale, con gli innumerevoli personaggi famosi che intersecano la strada di Keiji.
3. Billy the Kid - 21 Album di Noboru Rokuda, volumi pubblicati in Italia 3/3 (concluso in patria)
Da un autore poliedrico come Rokuda, capace di spaziare da commedie demenziali come Gigi la...
...trottola a delicate storie di guerra come Sky, passando per sportivi (F - Motori in pista) e drammi storici (Ganon), giunge in Italia questo insolito manga d'azione in salsa western. Ispirato ad un recente documentario trasmesso su Discovery Channel, Rokuda ci fornisce una propria personale reinterpretazione della storia del famoso bandito Billy the Kid. Su un'ambientazione ricca di fascino e malinconia come il Far West, Rokuda costruisce un cast di personaggi ottimamente caratterizzato in grado di donare incredibile spessore ad un'opera tutto sommato semplice e lineare: una storia di vendetta prima, di un ragazzo smarrito in cerca di uno scopo, in un mondo crudele e violento che non risparmia i deboli ma premia i forti, poi. Su tutti, spicca ovviamente Billy, figura tormentata, dalle mille contraddizioni, al contempo amico sincero e spietato assassino, in grado quasi di bucare le pagine del manga per farsi figura autentica e quasi "viva". A condire il tutto, un ottimo character desing e splendidi fondali dettagliatissimi.
1. Genius Family Company di Tomoko Ninomiya, volumi pubblicati in Italia 5/6 (concluso in patria)
I più, probabilmente, accosteranno al nome di Tomoko Ninomiyo quello della sua opera più...
...famosa e che l'ha portata al successo, Nodame Cantabile. Ciò è indubbiamente un peccato, in quanto lascia in ombra un'altra grandissima opera precedente alla storia di Nodame e Chiaki: Genius Family Company. A prima vista una commedia sentimentale come tante, per certi versi figlia di Itazura na Kiss, e con diversi punti in comune col successivo Nodame Cantabile, Genius Family Company si rivela ben presto una storia ricchissima di spunti di riflessioni e di tematiche. Riflessioni sulla crisi economica nel periodo immediatamente successivo allo scoppio della bolla, di come questa influisca su tutto il tessuto sociale e lavorativo giapponese - e quindi sui vari personaggi della storia - sulla difficoltà di trovare quindi una solidità economica in grado di garantire un minimo di sicurezza, che si sia giovani inesperti o donne di mezz'età ormai superate, ma anche sul concetto di famiglia, sui legami parentali, sull'importanza di avere qualcuno con cui condividere la propria vita. Il tutto raccontato con uno stile leggero e spensierato, in grado di strappare più di una risata tra una riflessione e l'altra senza tuttavia banalizzare in alcun modo le tematiche toccate.
2. La figlia dell'otaku di Stahiro, volumi pubblicati in Italia 4/11 (concluso in patria)
Ultimamente si parla tanto di otaku, di quella categoria di persone talmente ossessionato da un...
...determinato settore (principalmente anime, manga e videogiochi) da farne la propria ragione di vita; bambinoni non cresciuti, alla fin fine, fuggiti dalle difficoltà della vita adulta e della società per rinchiudersi in un mondo dorato in cui sentirsi protetti e al sicuro. Con La figlia dell'otaku, Stahiro ci narra la storia di uno di questi otaku che viene strappato di forza dal suo guscio protettivo e catapultato, completamente impreparato, nel "mondo esterno". Perchè il 26enne Kouta Morisaki nemmeno lo sapeva, di avere una figlia... e ritrovarsela alla porta di casa, in cerca di ospitalità in quanto la madre è dovuta andarsene, è un evento in grado di sconvolgere completamente la sua canonica routine. Perchè se prima i suoi problemi principali riguardavano l'uscita di qualche statuina da collezione, ora deve prendersi cura di sua figlia, deve vestirla, deve prestarle attenzione, deve amarla... a prima vista sembra facile, ma cosa succede se la sua passione otaku e sua figlia finiscono per contrapporsi? Cos'è più importante, stare al capezzale della figlia malata, o stare in coda per ottenere un videogioco a tiratura limitata? Per una persona sana la risposta sarebbe ovvia... ma per un otaku?
3. Kuragehime di Akiko Higashimura, volumi pubblicati in Italia 7/8 (in corso in patria)
Un esilarante affresco della vita quotidiana di un gruppo fujoshi (lett. ragazza marcia, versione...
...femminile degli otaku) in cui irrompe un elemento di disturbo imprevisto: Kuranosuke, un "travestito alla moda". Tra una gag e l'altra Kuragehime analizza i dilemmi e le problematiche della protagonista Tsukimi, delle motivazioni che l'hanno resa una fujoshi debole ed insicura, ma anche di come reagisca ai diversi stimoli dell'ambiente esterno - si tratti di camminare per strade affollate da persone alla moda o semplicemente parlare a quattr'occhi con un uomo. Grazie all'interazione con Kurasunoke, Tsukimi inizia un percorso di rivalutazione della propria persona, cercando di riuscire ad accettare se stessa per quella che è e di acquisire maggiore autostima e sicurezza nei propri mezzi e nelle sue forze. Sullo sfondo le altre coinquiline di Tsukimi, le "Amars", ognuna raffigurante una ben precisa tipologia di fujoshi. A dare il nome al manga, la passione di Tsukimi per le meduse (kurage in giapponese).
1. Uchu kyodai di Chuuya Koyama, volumi pubblicati in Italia 11/16 (in corso in patria)
Vincitore del prestigioso premio Taisho e del premio Kodansha, Uchu kyodai è tra le più gradite...
...sorprese degli ultimi tempi. Quello dello spazio è un sogno che accompagna l'uomo fin dai tempi più remoti, dando il via ad uno dei filoni più floridi della narrativa di ogni tempo e luogo. Anche Uchu kyodai non fa eccezione, e ci narra la storia di due fratelli innamorati dello spazio e che da piccoli si scambiarono la promessa di andare insieme sulla Luna. Ora diversi anni sono passati, Hibito, il minore, è già un astronauta nonchè il primo giapponese che sbarcherà sulla luna, mentre Mutta, il maggiore, è rimasto indietro e sembra aver quasi abbandonato il suo sogno. Lontano dalle atmosfere intimiste e filosofiche di titoli come Planetes, Uchu kyodai non ci parla in realtà dello spazio, bensì degli uomini che con esso hanno a che fare, le motivazioni che li spingono ad impegnarsi, i loro sogni, speranze, dubbi, incertezze ma anche le loro idiosincrasie e la loro demenzialità quotidiane. Il dualismo tra i due fratelli rappresenta le due diverse facce del manga, dove Hibito, già nello spazio, rappresenta lo spazio, e dove Mutta, ancora sulla terra, rappresenta l'uomo che ambisce ad esso ed il percorso necessario a raggiungerlo.
2. The Five Star Stories di Mamoru Nagano, volumi pubblicati in Italia 9/13 (in possibile espansione)
Uno dei più grandi classici del fumetto giapponese, The Five Star Stories è un'opera di rara...
...complessità nel panorama della narrativa disegnata. Iniziando con un prologo che è in realtà un epilogo, Nagano ci narra l'epopea millenaria di un intero sistema stellare, l'ammasso dei soli di Joker, saltando da un secolo all'altro, da un pianeta all'altro senza soluzione di continuità, riallacciandosi a quanto narrato in passato o ponendo le basi di quanto ci sarà da narrare in futuro. Il lettore sa già tutto quello che avverrà, grazie al considerevole apparato redazionale stilato dallo stesso Nagano, in cui è compresa l'intera cronologia di Joker, e Nagano gioca con questa sua consapevolezza, con questo suo "senno di poi", riuscendo ad arricchire enormemente ogni singolo capitolo contestualizzandolo in un disegno più ampio. Una commistione di fantasy, western, fantascienza, guerra, commedia sentimentale e avventura in grado di lasciare un solco profondo nel panorama fumettistico del suo tempo ed in grado di ispirare tante opere a lui successive, tra cui non si può non citare quel gioiello di rara bellezza che prende il nome di Escaflowne.
3. Gundam Origini di Yoshikazu Yasuhiko, volumi pubblicati in Italia 22/23 (concluso in patria)
La versione riveduta e corretta del più importante classico dell'animazione robotica giapponese....
...Sebbene le vicende siano le medesime della serie originale, in questa trasposizione cartacea viene dato più spazio ai personaggi che ai mecha ed ai combattimenti; viene donata anche una maggiore organicità al narrato, eliminando buona parte del ritmo seriale dato dall'influenza tokusatsu del monster of the week. Probabilmente per dare ai fan un prodotto nuovo, inoltre, vi sono qui diverse aggiunte e modifiche rispetto all'originale, così come variazioni nella gestione di alcuni personaggi nello scacchiere complessivo della guerra di un anno. Unico difetto l'incapacità, congenita al genere mecha, di rendere in modo chiaro e comprensibile le battaglie tra robot giganti, che risultano a tratti confuse. Una lettura consigliata a tutti, vecchi fan, che potranno gustare una nuova versione del loro mecha preferito, e neofiti.
1. Monster di Naoki Urasawa, volumi pubblicati in Italia 9/9 (concluso in patria)
Probabilmente uno degli autori moderni che più ha saputo comprendere e rielaborare gli spunti...
...e le idee di Osamu Tezuka, Naoki Urasawa arricchisce, grazie a Monster, di una nuova piccola perla il suo catalogo. A metà strada tra Kirihito, La storia dei tre Adolf e Black Jack, Monster ci racconta la storia di un medico e di un mostro. Kenzo Tenma è un medico giovane e idealista, tanto da perdere il favore e la protezione del suo diretto superiore, nonchè futuro suocero, per salvare un povero bambino in fin di vita anzichè occuparsi del sindaco della città come gli era stato ordinato. Scelta che cambierà per sempre la vita di Tenma, specialmente quando scoprirà, tempo dopo, che il bambino è diventato un terribile mostro (in senso metaforico). Il senso di colpa spinge Tenma in un lungo e avventuroso viaggio alla ricerca di quella che è ormai diventata la sua nemesi, per certi versi la causa di molti dei suoi mali. Con Monster, Urasawa dimostra tutta la sua abilità nello sceneggiare opere misteriose ed incredibilmente appassionanti grazie ad una regia delle tavole superba, un disegno dettagliato e realistico e una caratterizzazione dei personaggi sopraffina.
2. Buonanotte PunPun di Inio Asano, volumi pubblicati in Italia 7/9 (in corso in patria)
Probabilmente il titolo più particolare di Inio Asano, sia strutturalmente, trattandosi della sua...
...prima serie lunga dopo diversi numeri autoconclusivi o raccolte di storie brevi, sia narrativamente, con un continuo passaggio da atmosfere reali ad influenze surreali. Asano ci ha abituati, nelle sue opere brevi, a storie ricche di dolore, dramma, tragedie, a personaggi sofferti e a volte inetti, incapaci di stare al mondo e quindi rimasti indietro, senza tuttavia mai rifugiarsi in un banale autocompiacimento cinico, bensì come semplice incipit su cui costruire fortissimi inni alla vita, spingendo il lettore alla ricerca di una propria dimensione di serenità (non felicità, attenzione) e di pacifica accettazione della propria situazione. PunPun, ancora in corso - difficile stimarne la durata, potrebbe finire in ogni momento come narrare l'intera vita di PunPun fino alla morte - è ancora nel primo stadio, quello del dolore, in cui i vari personaggi vagano smarriti in un mondo duro e crudele, in cerca di un luogo in cui rifugiarsi. Un titolo a tratti decisamente pesante, i cui intermezzi grotteschi non alleviano minimamente l'atmosfera generale ma addirittura l'appesantiscono.
3. Hitsuji no uta - Il silenzio degli innocenti di Kei Toume, volumi pubblicati in Italia 2/7 (concluso in patria)
Ben lontana dagli stereotipi clssici sui vampiri, Kei Toume ci narra la storia di due fratelli afflitti da...
...una terribile malattia che causa loro una forte sete di sangue. Per cui, prima di bollare ingenuamente e stupidamente Hitsuji no uta come la solita storiella sui vampiri - dato che i personaggi vampiri non sono, ma solo semplici umani con una malattia ereditaria - sensato sarebbe dare una possibilità a questo interessante titolo. Per ora (secondo volume), la storia s'incentra principalmente sulla psicologia del protagonista, analizzando la sua reazione emotiva alla scoperta della sua malattia e dell'oscuro passato legato alla sua famiglia, a suo padre, che l'aveva abbandonato anni prima, e a sua sorella, da cui si separò ancor prima di conoscerla. Difficile dire che prega prenderà il manga, quale tasso di drammaticità raggiungerà - non basso, probabilmente, data l'apparente ineluttabilità del destino degli infetti -, ne di come verranno gestite le varie relazioni interpersonali che si stanno già iniziando ad imbastire ed approfondire.
1. Nodame Cantabile di Tomoko Ninomiya, volumi pubblicati in Italia 18/25 (concluso in patria)
Tra le storie d'amore più apprezzate dello scorso decennio, Nodame Cantabile ha al suo attivo...
...un manga in grado di piazzare i propri volumi nelle classifiche annuali dei manga più venduti degli ultimi tempi, tre serie animate e un live action televisivo. Il successo di tale serie va probabilmente incentrato in un perfetto equilibrio dei tre aspetti fondanti dell'opera. Per prima cosa c'è la comicità data dai vari personaggi rappresentati, dove la Ninomiya, seguendo la lezione di Itazura na Kiss, si diverte a mischiare personaggi seriosi come Chiaki con pazzi scatenati come Nodame in grado di rendersi indimenticabili nella loro umana follia. Vi è poi l'aspetto prettamente sentimentale del rapporto tra Chiaki e Nodame che, ad eccezione dell'inizio, risulta gestito in maniera ragionata in ogni suo aspetto nonostante la demenzialità imperante dei personaggi ruotanti intorno alla coppia (o della stessa Nodame). E c'è infine l'aspetto musicale, che in Nodame Cantabile acquista un'importanza davvero notevole, spingendo quasi il lettore ad appassionarsi e a fargli venir voglia di seguire qualche concerto di musica classica, per riuscire a capire, anche solo in parte, i vari discorsi sull'armonia compositiva o gli aneddoti sui musicisti di cui è costellata l'opera. Sebbene non al livello della prima serie animata, indubbiamente tra le più belle che il Giappone abbia mai realizzato, il manga di Nodame Cantabile risulta una lettura imprenscindibile non solo per gli appassionati del genere sentimentale, ma soprattutto per chi pensa a tale genere come ad un mero coacervo di stereotipi infantili e privi d'interesse alcuno.
2. Let the Sunshine In di Mitsuru Adachi, volumi pubblicati in Italia 5/5 (concluso in patria)
Opere universali, quelle di Mitsuru Adachi, in grado di bypassare tutte quelle limitate (e limitanti)...
...targettizzazioni proprie del mercato manga su età e sesso di riferimento, così come lo stesso pubblico giapponese per cui sono idealmente concepite. Shoujo, shounen, seinen... Adachi li ha provati tutti, vincendo e convincendo in ciascuno di essi, senza però mai modificare se stesso, senza alterare la sua poetica e i suoi personaggi. Let the Sunshine In, ad esempio, è uno shoujo, con un'inusuale protagonista femminile ed il coprotagonista maschile più in secondo piano. Let the Sunshine In è una delle storie più semplici di tutta la narrativa adachiana, nonchè la seconda come sceneggiatore: lineare, priva di eventi di spessore, colpi di scena e con un numero di personaggi abbastanza limitato, pare quasi un banco di prova su cui basarsi per la costruzione di storie più articolate per il futuro. Un Adachi ancora un po' immaturo, forse, ma che ha già in nuce quella garbata poesia, quella delicatezza nel tratteggiare personaggi semplici e quella, per certi versi, idealizzazione dell'adolescenza (fatta di primi amori, amicizie, rivalità ed agonismo sportivo) che l'hanno reso col tempo il maestro indiscusso della quotidianità disegnata giapponese.
3. Itazura na Kiss di Kaoru Tada, volumi pubblicati in Italia 11/12 (sospeso in patria)
Un grande classico dello shoujo anni '90; una storia d'amore leggera e divertente in grado di...
...farsi apprezzare per la sua freschezza e la sua comicità. Cardine dell'intera opera è la contrapposizione tra i due protagonisti. Dove Naoki è l'essere umano ideale, bello, alto, abile nello sport, con un quoziente intellettivo superiore al 200, competente sia nelle materie umanistiche che in quelle scientifiche, educato, cordiale, con un ottimo autocontrollo e con idee ben chiare sul suo futuro, Kotoko pare invece essere uno scherzo evolutivo, brutta, bassa, incredibilmente goffa, con un'intelligenza inferiore a qualla di una scimmia, tanto che il suo aver superato gli esami d'ammissione alle scuole medie pare quasi un atto d'accusa nei confronti del sistema scolastico giapponese, massimamente incompetente in qualsiasi attività che richieda attività cerebrale, tremendamente rumorosa e casinista, incapace di controllarsi o di riflettere prima di agire e completamente disinteressata al proprio futuro. Punto di forza di Itazura na Kiss è quello di proseguire dove molti altri dei suoi simili si fermano: l'opera non termina infatti con la fine dell'esperienza scolastica o con i due protagonisti che si fidanzano, ma va ben oltre, indagando le problematiche dell'università, del lavoro, della vita di coppia e delle relazioni parentali, sempre però mantenendo quella semplicità e comicità che l'avevano caratterizzato nella prima parte. Dispiace l'assenza della parte finale della storia, che la Tada non ha fatto in tempo a scrivere prima di morire, lasciandoci tuttavia con un manoscritto in cui spiegava come aveva intenzione di concludere la storia.
1. Edgar e Allan Poe di Moto Hagio, volumi pubblicati in Italia 2/3 (concluso in patria)
Un grande classico partorito da una delle più importanti disegnatrici shoujo dello scorso secolo...
...Il clan dei Poe è un'opera di rara bellezza, intensa, sofferta, impregnata di una fortissima carica malinconica che attanaglia il lettore, avviluppandolo tra le sue spire esattamente come i vampiri fanno con le loro prede. Il clan dei Poe è un manga monumentale nella sua brevità, un'epopea secolare di una famiglia di vampiri condannata a vagare nell'ombra di un mondo che non li accetta, in continuo spostamento in luoghi dove possano vivere in pace. Una raccolta di capitoli che ci narrano la storia attraverso i secoli della famiglia Poe ma non solo, anche di chi con essa ha avuto a che fare, rimanendone indelbilmente segnato e celando tale ricordo nel proprio cuore, custodendolo come un frammento delicato del proprio animo più profondo. Su tutti spicca Edgar, personaggio ambiguo ancora incapace di accettare pienamente la propria natura, lacerato dal senso di colpa e al contempo abbagliato dall'affetto nei confronti della sorella Marybell nonchè terrorizzato dalla prospettiva di una vita immortale segnata dalla solitudine. Personaggi tra la vita e la morte, sapientemente realizzati dalla Hagio con uno stile di disegno evanescente, rendendoli quasi impalpabili, sul punto di svanire per sempre da un momento all'altro per far ritorno al nulla.
2. Blade of the Phantom Master di In-Wan Youn e Kyung-Il Yang, volumi pubblicati in Italia 17+1/17+1 (concluso in patria)
Dalla coppia sudcoreana in grado di farsi notare persino in Giappone grazie alla qualità dei...
...propri titoli nasce un interessante dark fantasy intriso di cultura popolare coreana. Gli autori, infatti, hanno attinto a piene mani da miti, leggende e storie tramandate oralmente del proprio paese d'origine per creare i personaggi ed i luoghi su cui poi costruire il loro manga, legandoli tra loro in modo sapiente senza forzature e senza andare a snaturare lo spirito originario delle varie storie. Il risultato è Blade of the Phantom Master, un fantasy ambientato in un mondo cupo e violento in cui si muovono personaggi sofferti e segnati dal dolore in grado di lasciare qualcosa al lettore. Una storia appassionante, profonda e ricca di colpi di scena mai banali e raramente prevedibili, che verso la metà ingrana la quinta per non fermarsi più sino al finale, forse unica pecca del titolo. Da segnalare il volume conclusivo Gaiden, da leggere successivamente alla storia principale ed in grado di donare maggiore spessore ad alcuni dei personaggi del manga principale.
3. Pretty Guardian Sailor Moon di Naoko Takeuchi, volumi pubblicati in Italia 12/12 (concluso in patria)
Sailor Moon ha bisogno di un po' di tempo per ingranare, almeno una serie, se non due, per...
...arrivare a sfruttare al meglio il mondo ed i personaggi imbastiti dalla Takeuchi. Perchè l'inizio è alquanto banale, con nemici che si susseguono senza caratterizzazione alcuna al solo scopo di farsi sconfiggere ed eroine forse troppo schiacciate dal loro ruolo da perdere la loro dimensione personale ed interiore, anche a causa del poco tempo a loro a disposizione, obliate come sono dalla protagonista Usagi. Certo, ci sono anche ottimi momenti, specialmente quelli incentrati sulla comprensione del passato e l'accettazione del proprio destino da parte delle guerriere Sailor, ma è dalla terza serie che si "inizia a fare sul serio", la storia diventa più complessa - ma senza esagerare - e i nemici acquisiscono maggior spessore. Sailor Moon è una splendida fiaba che unisce sapientemente mito e modernità ed il cui unico, vero, difetto sta in una forse eccessiva fretta nel racconto, che porta a non dare il tempo di approfondire al meglio tutti i personaggi.
1. Kiss & Never Cry di Yayoi Ogawa, volumi pubblicati in Italia 10/10 (concluso in patria)
Un titolo che poteva benissimo vincere anche come miglior sorpresa, o miglior psicologico...
...o miglior sentimentale, o anche, perchè no, come miglior comico, sebbene tale aspetto non sia certo quello preponderante nel manga ma funga solo da intermezzo da alternare a vicende e caratterizzazioni dannatamente serie. Kiss & Never Cry, semplificando, è la storia di tre ragazzi, legati tra loro da un drammatico incidente del passato che li ha irrimediabilmente segnati nel profondo, influenzandone la vita, le decisioni, la crescita, l'attuale psicologia. C'è Michiru, che tale evento l'ha vissuto in prima persona, che lo rifugge perchè troppo spaventoso, cercando la salvezza nell'agonismo sportivo. La sua crescita come atleta e come donna è alla base dell'intero tessuto narrativo dell'opera. C'è Leon, amico d'infanzia di Michiru, che si ritiene responsabile di quanto avvenuto all'amica e non si da pace per la scelta sbagliata compiuta allora. Leon prova ancora qualcosa per Michiru, ma dove finisce l'amore e iniziano la compassione e il rimpianto? Anche la strada di Leon è dura e dolorosa, per riuscire a diventare un uomo degno di amare (ed essere amato) da Michiru. Ma c'è anche un terzo vertice del triangolo da considerare, Hikaru, il nuovo compagno di Michiru nel pattinaggio sul ghiaccio, anch'egli legato al terribile evento del passato che Michiru ha vanamente tentato di obliare. Inizialmente oppresso dall'ombra del fratello maggiore, dovrà trovare il giusto equilibrio tra intesa sul campo di gara e nella vita privata con Michiru. A fiancheggiare questo trio, un cast di comprimari indimenticabili nella loro umanità, a volte esilaranti come spalle comiche, altre volte indispensabili nella maturazione dei protagonisti. Sullo sfondo di questo eccezionale manga, avvincenti esibizioni di danza sul ghiaccio e una vena quasi poliziesca, nel graduale ritrovamento da parte di Michiru dei suoi ricordi d'infanzia e nel disvelamento del tremendo evento che ha dato origine a tutto quanto.
2. Katsu! di Mitsuru Adachi, volumi pubblicati in Italia 16/16 (concluso in patria)
In quest'opera Adachi abbandona il suo sport preferito, il baseball, per dedicarsi invece al...
...pugilato, per una commedia sentimentale scolastico-sportiva il cui maggior pregio si dimostra l'ottima attenzione alla psicologia dell'eroina Mizutani, probabilmente uno dei personaggi femminili più affascinanti tra quelli creati dall'autore. Il contrario avviene tuttavia per il protagonista maschile che, forse a causa dell'assenza di un background degno di nota (che spesso l'autore fornisce ai suoi protagonisti con l'inserimento di amici d'infanzia o flashback che ne vadano a indagare l'evoluzione caratteriale), risulta fin troppo anonimo e poco definito per buona parte della storia. Altro aspetto in cui Katsu! si rivela parzialmente scostante è l'evoluzione della vicenda: partito in modo più che ottimo, subisce un calo nella parte centrale, in cui Mizutani sembra perdere parte della sua originale ragion d'essere, per poi però riprendersi alla grande nella parte finale, riuscendo anche a donarci uno dei migliori finali della narrativa adachiana. Sullo sfondo, da segnalare la grande attenzione data a rendere credibile l'aspetto pugilistico della storia: raramente in un manga si era vista una boxe così realistica.
3. The Climber di Jiro Nitta, Yoshiro Nabeda e Shinichi Sakamoto, volumi pubblicati in Italia 10/17 (concluso in patria)
Un manga sportivo che stupisce, questo The Climber: iniziato come un classico spokon...
...scolastico con un protagonista un po' particolare, si evolve ben presto in un dramma psicologico intenso e sofferto, una sfida tra scalatore e montagna, tra natura e uomo, in cui quest'ultimo altro non è che un neonato impotente in balia di forze molto più grandi di lui. Di certo, The Climber non vive nell'autocompiacimento dei suoi personaggi, che, sebbene così veri, così ben caratterizzati da risultare anche in parte incomprensibili al lettore, possono scomparire per sempre dalle pagine del manga in ogni momento quasi come l'autore si fosse dimenticato di loro. Perchè così funziona la vita - ci dice Sakamoto - in cui è normale perdersi di vista e fare nuove conoscenze. A far da collante tra tutti questi personaggi, tra i vari eventi che seguiranno l'evoluzione del manga, è il protagonista: inetto, silenzioso, non particolarmente astuto, incapace nella vita sociale e nelle relazioni interpersonali, Buntaro Mori è un personaggio pieno di difetti e problemi psicologici, nella sua imperfezione così lontano ma al contempo così vicino al lettore, che se in lui difficilmente potrà identificarsi, di certo non potrà non apprezzarne l'umanità.
1. Eroica - La gloria di Napoleone di Riyoko Ikeda, volumi pubblicati in Italia 12/12 (concluso in patria)
L'idea di realizzare un manga incentrato su Napoleone aveva preso forma nella mente della...
...Ikeda quando era ancora impegnata con Versailles no bara. Conclusa la storia di Oscar e Maria Antonietta, tuttavia, la Ikeda non si sentì ancora pronta a narrare le gesta di Napoleone, preferendo dedicarsi ad altre opere per poter maturare a sufficienza. Passano dodici anni quando, nel 1986, la Ikeda decide di aver aspettato a sufficienza, iniziando a disegnare Eroica. Eroica è anche conosciuto come il sequel di Versailles no bara, non solo per la comune ambientazione pre-post-rivoluzionaria, ma anche per una sottile opera di “fan-service” a favore degli appassionati dell'autrice: sono infatti presenti Rosalie, Bernard e Alain. A parte queste volute inesattezze storiche, risulta encomiabile l'accuratezza con cui la Ikeda tratteggia tutte le vicende e i personaggi che vedono coinvolto Napoleone, cercando di colmare i misteri presenti nella sua vita in maniera coerente e ragionata. Eroica non richiede in alcun modo la lettura propedeutica di Versailles no bara, da cui invece si discosta pesantemente sia dal punto di vista grafico che narrativo, rischiando anzi di deludere chi si aspetta un nuovo Versailles no bara; se Versailles no bara è un'opera di rara potenza emotiva nel suo ardore giovanile, Eroica è un'opera di fredda e logica maturità, in grado di convincere il governo francese ad insignire Riyoko Ikeda della Légion d'Honneur (Chévalier) per il suo contributo alla diffusione della storia e della cultura francese.
2. I giorni della sposa di Kaoru Mori, volumi pubblicati in Italia 2/3 (in corso in patria)
I giorni della sposa è la conseguenza dalla passione dell'autrice per la regione caucasica, nata...
...dai molti libri letti sull'argomento nel periodo delle medie-superiori, ed in particolar modo per i tappeti, che spesso e volentieri acquisiscono nella storia un'importanza superiore a quella di semplici oggetti scenici sullo sfondo. Più in generale, ne I giorni della sposa si respira un'aria simile a quelli dei vecchi meisaku della Nippon Animation, con anche interi capitoli interamente dedicati all'approfondimento, quasi documentaristico, degli aspetti legati alla vita quotidiana della tribù protagonista, dall'allevamento alla cottura del pane, dalla tessitura di stoffe alla caccia a cavallo. La storia è, al momento, estremamente semplice e lineare, concentrandosi sulla tranquillità quotidiana della famiglia in cui si trasferisce Amira, ragazza ventenne data in sposa ad un uomo di 8 anni più giovane, sebbene la Mori inserisca anche qualche elemento maggiormente tramistico come i contrasti con la famiglia d'origine di Amira, che cerca più volte di riprendersela con la forza, o il personaggio di Smith, esploratore occidentale venuto in queste terre lontane per amor di avventura e conoscenza.
3. Kagemusha - Il terzo guerriero ombra di Norio Nanjou e Hirotaka Kurofuji, volumi pubblicati in Italia 2/2 (concluso in patria)
In una delle ambientazioni più apprezzate e caratteristiche della narrativa disegnata...
...giapponese, il Giappone feudale, si svolgono le vicende di Kagemusha, opera ispirata al ben più noto romanzo di Norio Nanjou da cui trasse ispirazione lo stesso Kurosawa per il suo film omonimo. Ninomiya Kyonosuke è un contadino figlio di nobili decaduti che sogna un giorno di elevarsi socialmente, cosa che effettivamente succede; il ragazzo, infatti, viene notato da un samurai di passaggio e portato al cospetto del suo signore. Quel che Ninomiya non s'aspettava, era che il suo compito sarebbe stato... diventare l'ombra del suo signore. Fulcro dell'opera è quindi l'allenamento di Ninomiya per assomigliare in ogni minimo dettaglio al suo signore, così da poterlo sostituire all'occorrenza, nel modo in cui mangiare, parlare, camminare e persino amare, nonchè la contrapposizione tra la psicologia autentica di Ninomiya e quella del suo signore impostagli dall'altro. Una storia per certi versi abbastanza classica, e che fa propri molti dei topoi narrativi del dramma storico giapponese, che dopo un'ottima partenza finisce per chiudersi in modo forse un po' troppo affrettato, senza dar tempo alle varie vicende di prendersi tutto il tempo a loro necessario ma premendo più volte sull'acceleratore. Ottimo, nonostante tutto, il finale.
1. Hotel di Boichi, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
Raccolta di storie brevi di rara incisività ed in grado di restare impresse nel lettore nonostante...
...l'estrema brevità. In Hotel, Boichi mette in guardia l'uomo da se stesso e dai danni provocati dalla sua superficialità e dal suo egoismo congenito, mostrandoci da diverse inquadratura un mondo sull'orlo del collasso, vuoi per la stupidità umana, per la sua ingenuità, o per un semplice disegno divino più grande di lui. Cinque storie di qualche decina di pagine, intervallate da ministorielle da due pagine l'una, brillanti ed in grado di far riflettere il lettori che si troverà ad imbattervisi. Degne di nota in particolar modo le prime tre, in cui Boichi riesce a variare completamente registro, da una drammatica epopea millenaria ad una malinconica storia d'amore passando per una brillante e irriverente commedia. Meno riuscite le ultime due, mero esercizio di stile una, semplice espediente per mostrare un po' di violenza e splatter l'altra.
2. Il libro del vento di Kan Furuyama e Jiro Taniguchi, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
Il primo dramma storico di Jiro Taniguchi, sulla sceneggiatura di Kan Furuyama, Il libro del vento...
...è un interessante ed approfondito spaccato della situazione politica giapponese della metà del XVII secolo. Ricollegandosi alla fine del bakufu avvenuta due secoli dopo e narrato sotto forma di flashback, Il libro del vento si dipana su due livelli narrativi tra loro paralleli: da un lato abbiamo l'eterna contrapposizione tra l'imperatore e lo shogun, con i tentativi del primo di riottenere il proprio ruolo di guida del paese usurpatogli dal secondo, nonchè i vari scontri, conflitti interni e congiure che questa faida comporta, dall'altro, invece, seguiamo da vicino la famiglia Yagyu, braccio destro dello shogun e custode dei più profondi segreti del bakufu, ed in particolar modo il primogenito, Jubei, abilissimo spadaccino. La lotta tra Jubei e Yashamaro, ninja al servizio dell'imperatore che ambisce ad un completo rovesciamento dell'ordine sociale del Giappone, si dipana per l'intero svolgimento del manga e ne rappresenta il fulcro intorno al quale narrare le restanti vicende politiche e sociali, donando inoltre appassionanti, seppur brevi, duelli all'arma bianca.
3. Racconti dal Bar Miraggio di Leiji Matsumoto, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
Racconti dal Bar Miraggio è la prova della maturità da parte di Matsumoto, un'avventura infinita...
...dal retrogusto malinconico nei meandri dell'animo umano in cui concetti come il tempo, lo spazio e la sequenzialità logica divengono completamente privi di significato. Una raccolta di storie brevi, unite tra loro dal personaggio di Maya e dal Bar Miraggio, in cui l'autore riesce con efficacia e maestria a condensare tutto se stesso e tutte le tematiche a lui care. Maya è anche uno dei personaggi più affascinanti mai concepiti da Matsumoto: regale quanto Maetel, forte quanto Emeraldas, imperscrutabile quanto Harlock e carica di un erotismo mai visto in Matsumoto, è al contempo fredda quanto il ghiaccio e appassionata quanto il fuoco; Maya riflette come uno specchio l'animo di colui che ha di fronte, al contempo luogo di riposo e di dannazione, paradiso o inferno, sogno o incubo.
1. Blame! di Tsutomu Nihei, volumi pubblicati in Italia 2/6 (concluso in patria)
Indubbiamente, Blame! fa dell'atmosfera il suo (unico?) punto di forza. Ambientato in un mondo...
...cupo e desolato, in un tempo probabilmente remotissimo nel futuro in cui l'uomo è decaduto a livelli quasi bestiali, sopravvissuto in sparute sacche di civiltà organizzata separate da immensi distese di metallico nulla, quando va bene, o di mostruosità aberranti, quando va male. In questa desolazione si muove Killy, un uomo(?) in cerca del gene per i terminali di rete, in un'epopea solitaria e dalle probabilità di riuscita quasi nulle; Killy non parla tanto, nessun umano parla tanto, forse perchè non hanno molto da dire, forse perchè la desolazione si è radicata, prima ancora che nel mondo esterno, nel profondo dell'animo dei suoi abitanti. Blame! è freddo, metallico, desolato e, per certi versi, anche abbastanza superficiale.
2. xxxHOLiC delle CLAMP, volumi pubblicati in Italia 19/19 (concluso in patria)
Tra le opere più riuscite del quartetto di Osaka, xxxHOLiC fa parte di un progetto più ampio che...
...lo lega a doppio filo con un altro manga delle CLAMP, Tsubasa Chronicles. Tra le due storie ci sono infatti numerosi legami e punti di contatto, con i personaggi dei due universi che vengono più volte a contatto tra loro, comunicando e aiutandosi a vicenda qualora necessario. Sebbene, quindi, per apprezzare al meglio una delle due opere sia necessaria la conoscenza anche dell'altra, xxxHOLiC risulta meritevole di lettura anche se preso singolarmente. Watanuki è un ragazzo particolare, in grado di vedere misteriosi esseri soprannaturali che nessun altro vede; un giorno, in fuga da un gruppo particolarmente pericoloso, si ritrova in un misterioso negozio gestito dalla strega Yuko, che promette di aiutarlo in cambio di un aiuto al negozio. Il funzionamento del negozio è semplice: solo chi ha necessità di entrarci è in grado di vederlo, e ogni cliente può richiedere l'esaudimento di un desiderio. Come pagamento, sarà necessaria una contropartita di egual valore al desiderio espresso. Un'opera intrisa di spiritualismo e misticismo uniti ad una vena di profonda malinconia in grado di far riflettere sul valore di ogni piccolo aspetto della propria esistenza, di ogni comportamento, parola, atteggiamento o sentimento.
3. Shigurui - La spade della vendetta di Norio Nanjou e Takayuki Yamaguchi, volumi pubblicati in Italia 15/15 (concluso in patria)
«La società feudale ideale è formata da un sadico e una moltitudine di masochisti». In tale frase...
...è racchiusa forse buona parte dell'ideologia alla base di Shigurui. Yamaguchi, infatti, pare godere - e non poco - nel mostrare il dolore, fisico principalmente, dei suoi personaggi, enfatizzandone gli aspetti più macabri e orripilanti, assaporando ogni lamento, ogni grido di dolore, ogni sguardo sofferente delle sue creature. Squarci, ferite, lacerazioni, lividi, menomazioni, sbudellamenti sono all'ordine del giorno in Shigurui, rappresentati sempre con analitica e logica freddezza, talvolta col narratore chiamato a spiegare con dovizia di particolari le cause di qualche aberrante malformazione. Shigurui pare l'onanistico parto di una mente sadomasochista, e i suoi personaggi ne sono chiare vittime, condannati ad un esistenza infelice e dolorosa, i cui rari sprazzi di felicità e serenità paiono inseriti quasi al solo scopo di incupire l'atmosfera complessiva grazie alla loro, tragica, conclusione.
1. Eyeshield 21 di Riichiro Inagaki e Yusuke Murata, volumi pubblicati in Italia 37/37 (concluso in patria)
Banale, banale, tremendamente banale, ma anche scontato, superficiale, prevedibile, con...
...personaggi piatti e stereotipati, Eyeshield 21 tuttavia era sempre il primo volume che leggevo al ritorno dalla settimanale visita in fumetteria, qualsiasi fossero le altre uscite. Complice anche un disegno dinamicissimo, in grado di catapultare all'interno dell'azione, Eyeshield 21 avvince come pochi, si fa divorare pagina dopo pagina, volume dopo volume; perchè anche se si sa già come andrà a finire, si vuol sapere come ciò avverrà, come i Devil Bats riusciranno a recuperare un ritardo apparentemente irrecuperabile, o quale tecnica Sena s'inventerà nel momento di maggior bisogno. Insieme ad una comicità a a tratti demenziale che aiuta a rendere maggiormente piacevole la lettura, Eyeshield 21 presenta tutti i (molti) difetti e i (pochi) pregi del classico spokon alla Capitan Tsubasa (Holly e Benji), e pertanto potrà essere apprezzato solo dagli estimatori di tale genere; astenersi tutti gli altri, c'è molto di meglio in giro.
2. Bakuman. di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, volumi pubblicati in Italia 12/15 (in corso in patria)
Bakuman. parla del mondo dell'editoria giapponese, in particolar modo della rivista Shonen Jump...
...con un stile narrativo proprio di uno shounen di combattimento / sportivo: combattimenti, vittorie e sconfitte, allenamenti e "power up", l'arrivo di nuovi alleati e il ritorno di vecchi rivali, il tutto in un contesto a prima vista decisamente inusuale ma che, quasi incredibilmente, funziona più che bene. Degne di nota, poi, le parti in cui Bakuman. finisce per spiegare se stesso tramite l'analisi dei manga realizzati all'interno della sua storia. D'altro canto, a bilanciare verso il basso la qualità complessiva dell'opera, vi sono numerose scelte, specialmente in ambito sentimentale o più in generale nelle relazioni interpersonali, che definire al limite del ridicolo sarebbe un eufemismo. Ma l'insieme convince e avvince e, nonostante ogni volume duri almeno un'ora (tanti e lunghi sono i dialoghi che costellano quasi ogni pagina), risulta insopportabile l'idea di dover aspettare mesi per il volume successivo.
3. Ken il guerriero – Le origini del mito di Buronson e Tetsuo Hara, volumi pubblicati in Italia 44/44 (concluso in patria)
Tra le tante opere secondarie dedicate al combattente di Hokuto, Soten no ken è l'unica ad...
...optare per un completo cambio d'ambientazione, seguendo le vicende dello zio di Kenshiro, che di nome fa anch'egli Kenshiro, per le strade della mafiosa Hong Kong. Soten no Ken, seppur mantenendone l'impostazione narrativa risulta diversissimo dal predecessore per quanto riguarda ambientazione e personaggi. Dimenticate il mondo post-apocaliptico desolato e desolante in cui vigeva la legge del più forte e gli uomini lottavano tra loro per la poca acqua e il poco cibo rimasto, Soten no Ken è ambientato nel 1935, quando la civiltà umana era ancora forte e fiorente. Certo, ci troviamo in una città senza legge piena di criminali e mafiosi, ma sempre un paradiso rispetto a quanto ci aveva abituati la serie precedente. Cambiando l'ambiente, cambiano anche i personaggi, che qui risultano meno eroi e più uomini, più vicini al lettore e all'uomo comune ma ben lontani dallo status iconico ed esemplare cui assurgevano nell'opera principale. In particolar modo Kenshiro non è più un combattente solitario destinato ad imperitura infelicità e che si fa carico della tristezza del mondo intero, bensì un simpaticone dotato di senso dell'umorismo(!), che combatte spesso con l'astuzia prima che con la forza fisica (e spirituale) e anche estremamente acculturato (è un insegnate). Un Kenshiro quindi più sfaccettato e comprensibile del precedente, limitato dall'ambientazione alla sola rabbia e tristezza. Nel complesso, Soten no Ken è un'opera molto più scanzonata dell'originale, anche più superficiale, se vogliamo, ma che si fa leggere con piacere anche da chi non è fan della serie storica.
1. La quinta camera di Natsume Ono, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
Dall'autore di Ristorante Paradiso e House of Five Leaves un pregevole slice of life ambientato...
...interamente in Italia. La quinta camera (il titolo è in italiano anche in originale) è ambientato a Forlì, in una casa con cinque camere da letto, quattro occupate dagli inquilini ordinari, la quinta affittata di volta in volta agli studenti stranieri della vicina università. Diviso in sei capitoli autoconclusivi (più tre extra), in ognuno di questi viene presentato un nuovo affittuario (danese, americano o giapponese che sia), concentrandosi inoltre su uno dei quattro personaggi fissi, ad eccezione del primo, utile alla presentazione dell'ambiente e dei personaggi, e dell'ultimo, quasi un malinconico saluto al lettore. Una storia che fa della semplicità e della quotidianità la sua forza, narrando situazioni familiari specialmente per noi italiani, con un disegno molto particolare in grado, purtroppo, di allontanare il lettore medio. Un volume unico da provare, non solo per la sua qualità, ma anche per aumentare le possibilità di vedere, in futuro, le opere principali dell'autore, essendo La quinta camera, in fondo, un banco di prova per saggiare l'appetibilità di Natsume Ono nel mercato italiano.
2. Kekkaishi di Yellow Tanabe, volumi pubblicati in Italia 22/35 (concluso in patria)
Affascinante shounen soprannaturale con protagonista una coppia di ragazzi che di giorno...
...frequentano la scuola come tutti i loro coetanei, mentre di notte difendono quella stessa scuola dall'attacco di demoni di natura ignota. Per farlo utilizzano una particolare tecnica tramandata di generazione in generazione nelle loro famiglie e che fa uso dei kekkai, barriere spirituali in grado di imprigionare e poi distruggere ciò che viene in esso contenuto, più diverse altre tecniche avanzate curiose ed intriganti. Seguendo gli stilemi classici del proprio filone di appartenenza, Kekkaishi inizia presentandoci personaggi ed ambientazione con scontri facili e autoconclusivi, per poi passare a una struttura a minisaghe e sottotrame tra loro tutte legate a Karasumori, terreno su cui sorge la scuola che i kekkaishi hanno il compito di proteggere. Buona l'analisi dei personaggi, dove il maggiore accento viene posto sulla coppia di protagonisti Yoshimori e Tokine, senza tuttavia tralasciare le loro famiglie e i vari alleati e nemici che intersecheranno, di volta in volta, la loro strada.
3. Letter Bee di Hiroyuki Asada, volumi pubblicati in Italia 10/13 (in corso in patria)
Amberground, un mondo completamente avvolto nell'oscurità, un mondo che non conosce l'alba...
...illuminato dal flebile chiarore delle stelle nel cielo. Esiste solo una luce: un sole artificiale creato dagli uomini, posto al di sopra della capitale, Akatsuki. Pochissimi gli eletti a cui è permesso entrarvi, ancor meno quelli a cui è concesso viverci. Vi è poi Yusari, regione separata da un fiume dalla capitale, in cui la luce del Sole ricorda quella del crepuscolo: qui abita la classe media, coloro che collaborano con il governo. Un altro fiume separa poi Yusari dal resto delle terre abitate, Yodaka, che occupa la maggior parte del continente. Per gli abitanti di Yodaka, il sole artificiale appare come un'entità lontana e onirica, la cui luce arriva debole, simile a quella della Luna. La maggior parte degli abitanti di questa terra svolge mansioni umili nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento e si è raccolta in piccole città isolate e distanti tra loro. A separare i vari centri abitati vi sono alte montagne, deserti e ampie praterie, luoghi pericolosi e inospitali; qui vivono i Gaichu, enormi insetti corazzati che bloccano le vie di comunicazione, rendendo problematico qualsiasi contatto con le altre città. Per ovviare al problema, il governo ha creato l'organizzazione dei Letter Bee, postini statali preposti alla consegna delle lettere della popolazione di Yusari ed unici in grado di sconfiggere i Gaichu. Al lavoro del Letter Bee viene attribuito un forte significato simbolico. L'atto del consegnare lettere viene visto come il trasportare i sentimenti e le emozioni delle persone da una città a un'altra, mettendo in comunicazione parenti o amici che non si vedono né si sentono anche da molti anni. Abbiamo quindi l'anziana madre che versa qualche lacrima nostalgica ricevendo una lettera del figlio lontano, o il ragazzino che sorride felice per la lettera del padre. Il manga segue la storia di Lag Seeing, ragazzino di razza Albis (capelli argentati e occhi color seppia) che sogna di diventare un Letter Bee per seguire le orme di colui che un giorno lo salvò, e del suo viaggio alla scoperta dei misteri che circondano il mondo in cui vive, la capitale, l'associazione dei Letter Bee, il sole artificiale e persino la sua stessa persona.
1. Cesare - Il creatore che ha distrutto di Fuyumi Soryo, volumi pubblicati in Italia 8/8 (in corso in patria)
Considerato dalla stessa Soryo il suo capolavoro di una vita, Cesare è una saga storica...
...incentrata sul personaggio di Cesare Borgia (il celebre Valentino ispiratore de Il principe di Machiavelli), realizzata dopo anni e anni di approfondimento storico e documentaristico. Usando come punto di vista quello di un personaggio realizzato appositamente per il manga, Angelo Da Canossa, la Soryo tratteggia con realismo e maestria la realtà politica e sociale dell'epoca, dai vari rapporti tra le varie delegazioni estere all'influenza ecclesiastica, dagli intrighi delle principali figure politiche alle differenze sociali tra nobili e la popolazione comune. Figura cardine della storia è ovviamente Cesare Borgia, di cui Angelo diventa amico e che viene analizzato in tutte le sue sfaccettature ma sempre tramite un certo distacco ed un'aura di imperscrutabilità che impedisce la piena comprensione del personaggio, delle sue motivazioni e della sua più intima psicologia.
2. Real di Takehiko Inoue, volumi pubblicati in Italia 10/11 (in corso in patria)
Probabilmente la prova della raggiunta maturità per Inoue, che con Real torna a narrare di...
...basket dopo lo strepitoso successo di Slam Dunk. A differenza dello scanzonato e adrenalinico predecessore, tuttavia, Real è un'opera profonda intrisa di dramma e con un forte accento sull'analisi interiore dei personaggi rappresentati. I legami che uniscono i tre protagonisti sono il dolore e la sofferenza, subiti o provocati ad altri che siano, ed il superamento e l'accettazione di essi. C'è chi non si da pace per aver reso invalida un'altra persona a causa della propria incoscienza, chi ha dovuto abbandonare il proprio sogno a causa di un infortunio e chi invece è solo grazie ad esso che si rende conto della verità sulla sua persona e della sua vita fino a quel momento. In un percorso di continua autocritica personale, Inoue ci narra di persone vere, autentiche, tramite il suo stile narrativo appassionante e i suoi disegni dettagliatissimi, donandoci una piccola perla consigliata a chiunque cerchi titoli in grado di trasmettere qualcosa e di far riflettere su se stessi.
3. Claymore di Norihiro Yagi, volumi pubblicati in Italia 20/21 (in corso in patria)
Insolito dark fantasy al femminile, Claymore narra i combattimenti e le battaglie di un gruppo di...
...spadaccine contro gli yoma, mostri carnivori in grado di distruggere interi villaggi e di assumere l'aspetto di esseri umani per divorarli. Iniziata come l'avventura in solitaria di una di queste guerriere, Claire, il manga acquisisce abbastanza presto una dimensione corale con l'inserimento di altre claymore ad affiancare (o anche ostacolare) la protagonista, occupata, oltre che nel suo compito di sterminio degli yoma, nella ricerca di colei che un tempo uccise la persona a lei più cara e la cui distruzione rappresenta il suo unico scopo nella vita. Una storia di vendetta, che si complica però col proseguire della storia tramite il disvelamento di alcuni dei segreti alla base dell'associazione delle claymore e del mondo in cui vivono, colma di tristezza e sofferenza, con personaggi condannati ad una vita fredda e infelice senza possibilità alcuna di salvezza.
1. I giorni della sposa di Kaoru Mori, volumi pubblicati in Italia 2/3 (in corso in patria)
Kaoru Mori, somma sorpresa di questo 2011, è probabilmente una delle grandi promesse del...
...panorama manga contemporaneo. Pur non abbandonando un certo grado di idealizzazione, riesce a raggiungere un realismo ed un livello di dettaglio spietato, soprattutto nel ritrarre oggetti, vesti, tappeti, animali e scenari. Allo stesso tempo le sue tavole restano sempre estremamente pulite, leggibili ed ordinate. Dulcis in fundo, quando vuole, sa essere molto maliziosa coi suoi nudi, ma allo stesso tempo riesce a infondere nelle sue figure femminili una compostezza ed una dignità che potremmo definire neoclassica. E' inevitabile aspettarsi grandi cose da questa autrice.
2. Billy Bat di Naoki Urasawa, volumi pubblicati in Italia 5/7 (in corso in patria)
Per il sottoscritto Urasawa rappresenta il maestro indiscusso delle atmosfere, e Billy Bat, sua...
...opera più recente, ancora una volta non fa che sottolinearlo: ammirare un suo personaggio con gli occhi spalancati dal terrore, riesce a farti letteralmente sudare freddo. Urasawa si distingue per un utilizzo sempre intelligente dei chiaroscuri e quindi di retini, tratteggi e campiture di nero. Con le sue ombre e penombre studiate, riesce a donare sempre quel tocco di noir alle sue tavole, che ne esaltano le tematiche thriller assicurando il coinvolgimento totale del lettore, soprattutto nelle fasi decisive della narrazione. Un tratto che risulta preciso e morbido, ed uno stile che forse strizza l'occhio più al fumetto europeo che quello giapponese vista una regia delle tavole sempre semplice ed impeccabile, come il suo stile realistico che non si abbandona mai alle comodità delle convenzioni iconografiche dei manga; vedasi il suo famoso rifiuto di far ricorso alle goccioline di sudore sui suoi personaggi per rappresentarne uno stato emotivo di tensione. Il suo disegno applica meticolosamente il concetto di sintesi del fumetto: non vi è elemento grafico superfluo alcuno, ma nel contempo non manca mai nulla.
3. Inferno e paradiso di Oh! Great, volumi pubblicati in Italia 22/22 (concluso in patria)
Oh! Great è indubbiamente uno dei più talentuosi disegnatori del sol levante. Tenjou Tenge...
...concluso nel 2011, è forse l'opera che più si presta ad apprezzare la sua crescita artistica. Si veda ad esempio l'impressionante evoluzione che ha subito il suo stile confrontando i primi e gli ultimi volumi, con una svolta abbastanza marcata apprezzabile intorno al decimo/undicesimo tomo. A costo di sacrificare la leggibilità delle sue tavole con una regia estremamente complessa, non esita a profondersi in prospettive enfatizzate e linee precise ma dinamiche che trasmettono una forte sensazione di energia. Figure femminili sempre morbide ed estremamente carnali, ed un'ottima cognizione anatomica che, paradossalmente, raggiunge il suo apice quando l'autore rappresenta creature fantastiche o mostruose. Ogure è inoltre uno di quei pochi disegnatori che, quando disegna dei marchingegni metallici, riesce a far "sentire" il loro sferragliare.
1. Blame! Ultimate Deluxe Collection di Tsutomi Nihei, volumi pubblicati in Italia 2/6 (concluso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Dopo anni di richieste, torna Blame! in una nuova versione ritradotta - la vecchia era piena di errori. Ottima la rilegatura a filo che con l'ampio formato adottato rende l'albo robusto ed al contempo flessibile nonostante il consistente numero di pagine; buona la carta, bianca, spessa, con un tasso di trasparenza decisamente basso ed in grado di assorbire ottimamente l'inchiostro; priva di errori la stampa, con ottime retinature e campiture nere uniformi. Presenti alcune pagine a colori e una sovracopertina con un'immagine diversa dalla copertina sottostante. |
1 | 472 | 6 | 14,5x20 | 12,90€ | |
2 | 448 | 8 | 14,5x20 | 12,90€ | |
media | 460 | 7 | 14,5x20 | 12,90€ |
2. Monster Deluxe di Naoki Urasawa, volumi pubblicati in Italia 9/9 (concluso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Nuova edizione per l'opera forse più famosa di Urasawa, almeno qui da noi. La rilegatura a filo e l'ampio formato adottato rendono l'albo robusto e flessibile nonostante l'elevato numero di pagine e la rigidità delle carta, bianca, liscia e con un grado di trasparenza pressochè nullo. Ottima la qualità di stampa sia nelle tavole in bianco e nero, con campiture nere uniformi e retinature ben rese, che in quelle a colori, presenti in ogni volume. Da segnalare le illustrazioni delle sovracopertine che, se disposte ordinamente in una griglia 3x3 originano un nuovo disegno. Purtroppo nella versione Panini tale fenomeno in parte si perde a causa di uno slittamento orizzontale di un quadro presente nel quarto volume, dovuto probabilmente alla necessità di inserire il logo panini nell'angolo incriminato. |
1 | 424 | 18 | 14,5x20 | 12,90€ | |
2 | 400 | 14 | 14,5x20 | 12,90€ | |
3 | 432 | 10 | 14,5x20 | 12,90€ | |
4 | 416 | 14 | 14,5x20 | 12,90€ | |
5 | 408 | 18 | 14,5x20 | 12,90€ | |
6 | 408 | 10 | 14,5x20 | 12,90€ | |
7 | 416 | 18 | 14,5x20 | 12,90€ | |
8 | 432 | 16 | 14,5x20 | 12,90€ | |
9 | 472 | 2 | 14,5x20 | 12,90€ | |
media | 423,1 | 13,3 | 14,5x20 | 12,90€ |
3. Pretty Guardian Sailor Moon di Naoko Takeuchi, volumi pubblicati in Italia 12/12 (concluso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Dopo lo sblocco dei diritti torna a grande richiesta Sailor Moon, in una nuova edizione ad opera di GP Publishing fedele alla recente ristampa giapponese. L'opera viene proposta in due differenti versioni, una regular distribuita anche in edicola a 4,50€ ed una deluxe riservata alle sole fumetterie a 5,90€. Le differenze tra le due edizioni sono abbastanza lievi: oltre alla sovracopertina, presente nella sola edizione deluxe, cambia solo la carta, bianca e spessa, ma un filo trasparente, quella della deluxe, tendente al paglierino e più sottile, ma con trasparenza nulla, quella della regular. Pressochè identica la qualità di stampa - forse lievemente superiore nella deluxe ad un'attento confronto - tra le due edizioni, che presentano anche entrambe tutte le pagine a colori a inizio albo. Nel complesso, consiglio la regular, dato che una sovracopertina e un carta neanche così tanto superiore non valgono un sovrapprezzo di 1,40€ a volume. |
1 | 244 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
2 | 238 | 4 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
3 | 240 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
4 | 248 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
5 | 252 | 4 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
6 | 240 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
7 | 256 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
8 | 236 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
9 | 264 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
10 | 248 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
11 | 248 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
12 | 284 | 6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ | |
media | 249,8 | 5,6 | 11,5x17,5 | 4,50€ / 5,90€ |
1. The Five Star Stories di Mamoru Nagano, volumi pubblicati in Italia 9/13 (in possibile espansione)
volume | pagine | pagine a colori | pagine di approfondimenti | formato | prezzo | Una signora edizione per uno dei più grandi classici del fumetto giapponese. L'albo, in un atipico ampio formato più largo del consueto, è avvolto da una sovracopertina che presenta un'illustrazione diversa da quella sottostante copertina. Le prime 8 pagine sono sempre a colori e dedicate alla presentazione dei personaggi, diversa in ogni volume, mentre le pagine conclusive presentano la traduzione di tutti i redazionali ed approfondimenti realizzati da Nagano sulla sua opera. Buona la carta, flessibile, resistente e priva di trasparenza, e lo stesso vale per la rilegatura, robusta e piegevole. Non perfetta la stampa, che presenta occasionali errori e retinature che potevano venire rese meglio. Eccellente l'opera di traduzione e adattamento, sia dei dialoghi che dei numerosi redazionali, affidata alle sapienti mani di Yupa. |
I | 200 | 8 | 22 | 16,5x21 | 7,50€ | |
II | 152 | 8 | 10 | 16,5x21 | 7,50€ | |
III | 200 | 8 | 22 | 16,5x21 | 7,50€ | |
IV | 192 | 8 | 22 | 16,5x21 | 7,50€ | |
V | 192 | 8 | 6 | 16,5x21 | 7,50€ | |
VI | 192 | 8 | 8 | 16,5x21 | 7,50€ | |
VII | 232 | 8 | 10 | 16,5x21 | 7,50€ | |
VIII | 208 | 8 | 8 | 16,5x21 | 7,50€ | |
VIIII | 200 | 8 | 10 | 16,5x21 | 7,50€ | |
media | 196,4 | 8 | 13,1 | 16,5x21 | 7,50€ |
2. Saint Seiya Next Dimensione di Masami Kurumada, volumi pubblicati in Italia 2/3 (in corso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | La classica edizione J-POP con sovracopertina lucida e carta bianca e liscia al contempo abbastanza flessibile e con un basso grado di trasparenza, se non fosse che tutte le pagine sono a colori, tutte senza significativi errori di stampa, il tutto ad un prezzo pari a quella di una normale edizioni da fumetteria. |
1 | 160 | 160 | 13x18 | 6€ | |
2 | 144 | 144 | 13x18 | 6€ | |
media | 152 | 152 | 13x18 | 6€ |
3. Hotel di Boichi, volumi pubblicati in Italia 1/1 (concluso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Avvolto in una sovracopertina plastificata traslucida, Hotel presenta un'ottima resa stampata, sia nelle retinature che nelle campiture nere, un'ottima carta, bianca e liscia al contempo flessibile e con un grado di trasparenza assai lieve nonchè una rilegatura sufficientemente robusta. Ciliegina sulla torta, ben 22 pagine a colori. |
unico | 184 | 22 | 13x18 | 7,90€ |
1. Genius Family Company di Tomoko Ninomiya, volumi pubblicati in Italia 5/6 (concluso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Non contenta della già ottime edizioni dei suoi titoli, Magic Press MX fa un ulteriore passo in avanti con Genius Family Company. Qualitativamente siamo ai soliti alti livelli: sovracopertina, rilegatura robusta, carta bianca e flessibile con un basso grado di trasparenza, stampa quasi perfetta sia nelle retinature che nelle campiture nere. Niente pagine a colori purtroppo, ma non era presenti nemmeno nell'edizione originale. Ma il pregio principale dell'edizione è il presentare volumi quasi doppi a soli 7,90€, ovvero con un rapporto pagina/prezzo quasi al livello degli shounen da edicola più venduti. |
1 | 368 | no | 13x18 | 7,90€ | |
2 | 368 | no | 13x18 | 7,90€ | |
3 | 352 | no | 13x18 | 7,90€ | |
4 | 376 | no | 13x18 | 7,90€ | |
media | 366 | no | 13x18 | 7,90€ |
2. Vinland Saga di Makoto Yukimura, volumi pubblicati in Italia 10/11 (in corso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Lode a Star Comics per aver pubblicato uno dei migliori manga degli ultimi anni ad un prezzo economico senza tuttavia rinunciare alla qualità, in modo da permettere a più lettori possibili di provare questo gioiellino. L'albo, avvolto in una canonica sovracopertina, presenta una buona rilegatura, robusta e sufficientemente flessibile; buona la carta, di tonalità lievemente tendente al grigio e completamente priva di fastidiose trasparenze. Ad eccezione di qualche errore sporadico, specialmente nei primi volumi, anche la resa stampata risulta di buon livello, con retinature prive di problemi evidenti e campiture nere uniformi. Occasionalmente sono presenti anche alcune pagine a colori, anch'esse prive di errori rilevanti. Tutto questo a soli 4,90€ a volume, un prezzo di almeno un euro inferiore a quello standard per questo tipo di edizioni. |
1 | 224 | 4 | 13x18 | 4,90€ | |
2 | 240 | no | 13x18 | 4,90€ | |
3 | 224 | 4 | 13x18 | 4,90€ | |
4 | 208 | no | 13x18 | 4,90€ | |
5 | 208 | no | 13x18 | 4,90€ | |
6 | 240 | 4 | 13x18 | 4,90€ | |
7 | 208 | no | 13x18 | 4,90€ | |
8 | 224 | 4 | 13x18 | 4,90€ | |
9 | 208 | no | 13x18 | 4,90€ | |
10 | 224 | no | 13x18 | 4,90€ | |
media | 220,8 | 1,6 | 13x18 | 4,90€ |
3. Hime-chan no Ribbon di Megumi Mizusawa, volumi pubblicati in Italia 4/6 (concluso in patria)
volume | pagine | pagine a colori | formato | prezzo | Presentato in un inusuale formato pocket (più piccolo dei classici shounen da edicola), Hime-chan no Ribbon ci fornisce ben 300 pagine a soli 5,90€. La qualità dell'edizione presenta alti e bassi, ma nel complesso risulta buona. Sovracopertina standard, ottima stampa sia nella resa delle retinature che della campiture nere, carta bianca e patinata ma con un grado di trasparenza non trascurabile, pagine a colori stampate in scala di grigi ed una rilegatura sì flessibile ma che sembra pesare un po' troppo sulla costina, a causa del gran numero di pagine e del piccolo formato. |
1 | 296 | no | 10,5x15 | 5,90€ | |
1 | 288 | no | 10,5x15 | 5,90€ | |
1 | 312 | no | 10,5x15 | 5,90€ | |
1 | 296 | no | 10,5x15 | 5,90€ | |
media | 298 | no | 10,5x15 | 5,90€ |
1. Jiro Taniguchi a Lucca Comics & Games 2011
Sicuramente Jiro Taniguchi non è il primo ospite giapponese "di peso" che si sia visto da queste...
...parti (abbiamo avuto gente come la Ikeda o Tomino, in fondo), e non era nemmeno l'unico mangaka ospite alla fiera di Lucca 2011. Ciononostante, la sua visita acquista una rilevanza maggiore per le circostanze che hanno portato a scegliere proprio lui. Non si è trattato di un editore che approfitta della disponibilità di uno dei suoi autori di punta per farsi pubblicità e spingere le vendite dei suoi titoli, bensì dì un'iniziativa organizzata dalla stessa fiera di Lucca per omaggiare un autore che era stato premiato l'anno precedente come Maestro del fumetto. Sessioni di autografi e pubblicità ai vari albi pubblicati in Italia sono state solo una conseguenza, un contorno alle mostre, alle interviste e agli incontri con questo grande fumettista, in grado di superare le settorializzazioni nazionali che ancora limitano il medium fumetto per farsi apprezzare anche da chi manga non ne legge o ne legge ben pochi.
2. J-POP presenta la prima collana light novel
Premesso che non mi è ben chiaro il senso di dare a queste produzioni un nome diverso dagli...
...altri romanzi, era da tempo che i fan chiedevano a gran voce la pubblicazione delle light novel da cui sono tratti i loro anime preferiti, e va riconosciuto a J-POP il merito di essere stata la prima ad accontentarli. La speranza è ovviamente che a questi primi esperimenti ne seguano altri, puntano magari alla creazione di un piccolo sottomercato interno, dato che di titoli interessanti da importare ce ne sarebbero eccome (Kino no tabi e Boogiepop Phantom per fare un paio di esempi).
3. Magic Press 801
Personalmente non leggo boy's love (a meno che non siano di qualche autrice che apprezzo...
...anche per le sue storie "normali"), tuttavia ritengo doveroso menzionare la nuova collana della Magic Press ad essi dedicata tra le migliori iniziative del 2011. Perchè, per la prima volta, un editore ha deciso di puntare seriamente su questo target, con una collana dedicata, edizioni e titoli di qualità ed un apparato pubblicitario degno di nota che l'ha reso un punto di riferimento per tutti gli appassionati del genere. Così come già fatto l'anno prima con la collana Black Magic per gli hentai, la collana 801 mostra chiaramente la forte volontà dell'editore di puntare ad una fidelizzazione ed ad una crescita del suo pubblico, diversamente da altri editori che, più semplicemente, si limitano ad inserire sporadicamente qualche titolo del genere "tanto per".
1. Magic Press MX
Probabilmente chi mi conosce mi considererà di parte, dato che elogio sempre questo editore...
...posseggo tutto il suo catalogo (mi riferisco alla collana principale, 801 e Black Magic escluse) e prendo per principio ogni primo numero di ogni loro opera. Questo perchè oramai sono stato fidelizzato, finora non sono mai rimasto deluso nè dalla qualità dei titoli proposti, che ho sempre apprezzato, ovviamente chi più e chi meno, nè dalle loro edizioni, sempre curate nei dettagli e mai troppo costose in funzione di quanto avevano da offrire. Perchè analizzando il loro catalogo risulta chiaro l'intento di puntare sempre e comunque sulla qualità, di scegliere i titoli uno per uno e senza mai pubblicare riempitivi al solo scopo di coprire un buco nella checklist mensile o per ottenere più visibilità sugli scaffali delle fumetterie. Si può star certi, insomma, che se Magic Press pubblica un titolo allora è davvero convinta della sua qualità e della sua appetibilità, e che lo farà con un'edizione ottima e non eccessivamente costosa.
2. Star Comics
In un mercato in cui tutti gli editori medio-grandi paiono ossessionati dal pubblicare più titoli...
...possibili allo scopo di occupare il maggior spazio possibile sugli scaffali delle fumetterie, Star Comics è forse l'unica che ha mantenuto costante la grandezza del proprio catalogo, cercando di non sbilanciare l'equilibrio tra quantità e qualità da nessuna delle due parti. Con un catalogo abbastanza variegato, che spazia da shoujo e shounen all'ultima moda a seinen e josei di qualità e anche vincitori di prestigiosi premi in patria, Star Comics è anche una delle poche a mantenere i prezzi i più bassi possibile, di modo da spingere il maggior numero di lettori verso i propri titoli, anche se questo in alcuni casi porta ad edizioni di qualità un po' inferiore alla concorrenza. Dulcis in fundo, il servizio arretrati migliore d'Italia, con titoli vecchi anche di un decennio ancora disponibili.
interrotto? | in pausa? | interrotto! | esaurito (e da rieditare) |
Keiko Takemiya
Membro di punta del cosiddetto "Gruppo del 24", Keiko Takemiya fu una delle maggiori esponenti della rivoluzione che colpì lo shoujo manga verso la metà degli anni '70. Tra le creatrici del boy's love con Kaze to ki no uta (noto anche come Il poema del vento e degli alberi), lasciò il suo segno indelebile anche nello shounen con opere quali Terra e... e Andromeda Stories, ora assurti, specialmente il primo, a classici indiscussi del genere. Venerata alla stregua di una divinità minore dal pubblico competente e dalla critica, non è esagerato affermare che, oltre che culturalmente inaccettabile, l'assenza di un'autrice di tale importanza nell'editoria italiana sia il sintomo che, davvero, qualcosa non va.
1. Yawara! A Fashionable Judo Girl! di Naoki Urasawa, 29 volumi, completato
I più anziani ricorderanno forse una bella e simpatica judoka di nome Jenny apparsa come una...
...cometa nella tv italiana per interrompersi dopo solo una ventina di episodi (su più di cento totali) e non venire mai più replicata. Difficile pensare che si trattasse di uno dei primi (e più famosi) lavori di quel Naoki Urasawa conosciuto per i suoi thriller psicologici come Monster e 20th Century Boys; e se siete dubbiosi che Urasawa possa scrivere una commedia sportiva, o al contrario lo ritenete sprecato per un titolo simile... beh, non potreste essere più in errore. Ricordate gli estenuanti allenamenti di Hiromi Oka sotto lo sguardo vigile dell'allenatore Munakata? O i sacrifici e le sofferenze di Kozue Ayuhara per diventare la miglior pallavolista del Giappone (e del mondo)? Di come entrambe si chiedessero come fosse una vita normale, tranquilla, in cui divertirsi con le amiche, fare shopping, uscire con i ragazzi come tutte le loro coetanee? Ebbene, Yawara! nasce e si sviluppa su questa tematica. Yawara è infatti una quindicenne abilissima nel judo, essendo stata addestrata fin dalla più tenera età dal nonno, ex-campione olimpico, a cui tuttavia lo sport e la gloria olimpica non interessano minimamente. Yawara vuole uscire con le amiche e sognare il principe azzurro - in questo caso un attore molto in voga in quel momento; insomma, vuole divertirsi, e non passare ore e ore in una palestra puzzolente di sudore insieme a omaccioni brutti e violenti. Peccato che per un motivo o per l'altro, Yawara finisca sempre invischiata in incontri o allenamenti di judo, finendo per venire notata da un giornalista sportivo abbastanza inetto, che presto s'innamorerà della nostra bella protagonista, e da una ragazza abilissima in diversi sport in cerca di una rivale al suo livello. Una brillante commedia seinen, spassosissima ma non per questo banale, considerata in Giappone un vero e proprio classico, tanto che la campionessa olimpica di judo Ryoko Tamura è stata soprannominata dai fan proprio Yawara-chan.
2. Bartender di Araki Joh e Kenji Nagamoto, 20 volumi, in corso
Un delicato ed affascinante viaggio nei quotidiani problemi che affliggono l'essere umano...
...Bartender è la storia di un barista di incredibile abilità in grado di leggere l'animo delle persone che di volta in volta verranno ad abbeverarsi al suo bancone e di servire loro il Calice della Divinità, ovvero il drink più adatto a ciascuno di essi in quel determinato momento. Persone di tutti i tipi, ricchi e poveri, uomini e donne, cinici e sognatori saranno analizzate nel corso del manga, verrà indagata la loro psicologia, il loro passato, il motivo per cui ora si trovano in quel bar, e per ciascuno di questi aspetti un drink verrà loro servito, un drink in grado di lenire il dolore, alleviare la sofferenza, rafforzare lo spirito qualora necessario, o semplicemente permettere di assaporare al meglio la felicità e la serenità del momento.
3. Ganbare Genki di Yuu Koyama, 28 volumi, completato
Altro sportivo, altro vecchio classico della tv italiana, meglio conosciuto da noi come Forza Sugar!...
...La storia della crescita del piccolo Genki, insieme al povero padre pugile prima, e dei ricchi nonni materni dopo; crescita come pugile, dagli allenamenti infantili del padre alle più drammatiche sfide del professionismo, ma anche crescita come uomo, nell'apprendere i valori sociali e famigliari, del rispetto e dell'amicizia. Uno spokon d'altri tempi, fatto di sangue e sudore, di dolore e sacrificio, di ricompense e di privazioni che, sebbene forse non ai livelli del suo illustre "cugino" Ashita no Joe (e vabbeh, sarebbe un po' come rimproverare a qualcuno di non essere veloce quanto Usain Bolt), meriterebbe di venire riscoperto nella sua versione originale, in modo da poter noi apprezzare anche la seconda parte delle vicende dell'ormai cresciuto Genki, mai adattate in animazioni e quindi perfettamente ignote ai telespettatori.
4. Petshop of Horrors di Matsuri Akino, 10 volumi, completato
Conosciuto da alcuni forse per l'omonima serie in 4 OVA pubblicata anni fa da Dynamic Italia in...
...DVD, in Petshop of Horrors facciamo la conoscienza del misterioso Conte D, l'effeminato gestore di un negozio di animali di Chinatown molto particolare. Nel suo negozio si possono trovare bestie rare ed esotiche, oppure esseri molto ma molto più particolari: animali magici, in grado di realizzare i sogni delle persone. In cambio, oltre ad una cospicua dose di denaro, vi sono alcune regole da rispettare; la principale è di non mostrare mai ad anima viva tale creatura, pena l'annullamento del contratto e la caduta di ogni responsabilità del negozio per eventuali problemi causati dalla creatura. Petshop of Horrors è un onirico ed avvincente viaggio nei meandri più oscuri e malati della mente umana, e ci parla delle sue devianze, delle sue illusioni e delle sue debolezze.
Gli annunci dei titoli più succulenti in uscita nel 2012. In breve, La fine del cielo - Storie brevi e Dororo di Osamu Tezuka, Claudine e L'anello dei Nibelunghi di Riyoko Ikeda, Kagemaru-den - La leggenda di un ninja di Sampei Shirato, Hokusai di Shotaro Ishinomori, Tales of Agriculture (Moyashimon) di Masayuki Ishikawa e Usagi Drop di Yumi Unita.
Ti sfugge il lavoro che c'è dietro ad una news del genere. Al di là del contenuto, delle scelte, della raccolta dei dati... C'è una notevole organizzazione grafica.
Non tutti gli articoli su questo sito offrono informazioni oggettive, questo è risaputo. Oltre alle recensioni, c'è ad esempio la news di Natale, dove si raccolgono svariati pareri per la realizzazione di alcuni consigli sull'acquisto dei manga. E come questo ci sono altri articoli. Non vedo perchè debbano essere news disprezzate.
secondo il tuo ragionamento allora togliamo tutte le recensioni dal sito visto che non hanno nulla di oggettivo.
Un sito è fatto di redattori, persone normali che impegnano il loro tempo per la sua buona riuscita, i quali ovviamente mettono del loro in tutto quello che fanno.
Se invece della solita classifica su "quale manga ha venduto di più" ci viene proposta una classifica si personale, ma ampiamente motivata e razionata direi che lamentarsi è una cosa inutile sopratutto dopo il tuo commento (quello si banale e grossolano).
5SS. Premesso che l'ho comprato anche io pur avendo l'edizione giapponese e apprezzandone il lato redazionale, la stampa ecc, non ritengo sia "meravigliosa" l'edizione Flashbook. Non ho scritto che è brutta, ma non è il meglio che si sarebbe potuto fare. Persino Planet sta iniziando a usare la rilegatura a filo e per opere meno valide, perché non per 5SS? E' pur vero che l'edizione giapponese non è cucita, però in cuor mio ritengo si meriti la cucitura e la copertina rigida...
Takemiya: finora della Hagio abbiamo visto solo un paio di titoli e non sono certo tra i best sellers. Ho parlato di "opere più famose" e con questo intendo Kaze to Ki no Uta e Terra e. Il primo, lo sappiamo tutti ormai, tratta argomenti spinosi per la mentalità italiana, il secondo è pura fantascienza ma pur sempre shojo e, si sa, le ragazze di norma non leggono fantascienza...
Non dico che non sia un peccato che non siano pubblicati, dico che capisco perché non lo sono: è diverso. Fosse per me la prima autrice da pubblicare sarebbe proprio lei, ma proviamo a vederla dal lato di chi investe e si auspica il massimo profitto: tira molto di più un qualsiasi delirio che richiami Lady Oscar (o qualsiasi delirio pieni di bishi), che un'opera Sci-Fi di un'autrice da noi, AHIME', quasi sconosciuta.
a parte che avere tempo a disposizione ed impiegarlo per fare qualcosa non significa che quel qualcosa sarà costruttivo o altro.
comunque sia non è che un opera è giudicata in base a quanto tempo è occorso per realizzarla, è il prodotto finale che si valuta. a meno che non si stia valutando la quantità di tempo libero o l'impegno, che non ho affatto messo in dubbio.
questo scritto è impostato né più né meno come una pagina personale di blog. è palesemente, e per auto definizione, non oggettivo.
non tiene conto di un infinità di cose ed è articolato male a mio avviso.
le recensioni sono diverse da questa sorta di articolo in cui sono esposti i gusti dell'autore (che per altro ha un criterio di valutazione del tutto soggettivo).
a questo punto si può pubblicare tra le "news" le preferenze ed i gusti di tutti quelli che hanno la possibilità di scrivervi, purché abbiano speso molto tempo per stilare l'articolo. o no?
in ogni caso un prerequisito dell'essere costruttivi è utilizzare un minimo di oggettività, qui assente. essere costruttivi significa anche essere aperti al dialogo e non costringere il lettore a prendere tutto come viene perché sono osservazioni personali e quindi "insindacabili".
specialmente per chi cerca nuovi titoli da leggere ed è giusto venga indirizzato secondo qualcosa che va oltre una personale classifica che tra l'altro manca di moltissime opere, dato che non è altro che una personale classifica.
il mio commento è stato sintetico poiché non volevo dilungarmi nell'analizzare un qualcosa che ritengo inutile e quindi sarebbe stato prezioso tempo perso. detto questo non penso neanche che questo sia il luogo adatto dove proseguire una simile discussione..
Comunque qualunque recensione che postiamo è soggettiva, prendo atto che per te andrebbero rimosse parimenti.
Ciao,
Andrea
Il problema, Slan, è che tutto questo c'era già nella serie originale. Di suo Yasuhiko ha "solo" riempito di spiegoni tutti i retroscena con quei flashback. Non dico affatto che Origini sia un brutto manga, dico che è una commercialata inutile. D'autore, per carità, disegnata divinamente, ma futile per chi ha amato Mobile Suit Gundam nella versione originale. Non so come lo valuterebbe un profano.
Blade of the Phantom Master a me sembra abbia similitudini clamorose con Berserk, il cui unico vero merito è di aver concluso la storia senza diluirla all'impossibile come Miura. Sostituisci Munsu a Gatsu, Aji Tae a Grifis, il regno di Jushin a quello delle Midlands, Kye Wol Hyang a Caska e ottieni un remake. Non mancano neppure l'equivalente del Bejelit e il flashback a serie inoltrata che spiega l'oscuro passato dell'eroe.
Kiss e never cry non mi aspettavo nulla di particolarmente inaspettato, solo che l'intermezzo romantico, fulcro della storia, si evolvesse bene e non in modo sciatto. Il volume finale non mi ha comunicato la benchè minima emozione rispetto ai primi cinque.
Kagemusha, infine, concordo sia un fumetto di alto livello. Solo che personalmente proprio non mi piacciono le storie che fino all'ultimo ti riempono di speranza salvo concludersi nel modo più tragico e spietato possibile. Questione di semplici gusti
Per il resto, invece, non c'è nulla di male nel criticare il metodo tramite cui ho realizzato la classifica, o le singole analisi e le scelte, e anch'io concordo che la quantità di tempo impiegata non sia legata alla qualità del risultato finale, tuttavia la sua presenza in tale sede non è diversa da quella di una normale recensione.
@God: non capisco cosa intendi con "spiegoni". A me sembrano semplici parentesi narrative in cui si raccontano alcune vicende di un personaggio. Sarà che io letto prima i primi volumi di Origini e solo dopo ho visto la serie animata, ma durante la prima lettura non ho trovato nulla di fuori posto, mentre anzi durante la serie ho avvertito la mancanza di queste parti. A mio avviso in questi casi si dovrebbe tentare di giudicare l'opera per se stessa, ovvero vedere se regge da sola senza incoerenze o mancanze, e a mio avviso Origini lo fa.
I paragoni che fai con Berserk mi pare interessino solo elementi secondari dell'opera, non conta solo quel che si narra ma in che modo lo si fa. Inoltre il paragone tra Caska e Kye Wol Hyang mi pare troppo forzato. Anche per il flashback centrale, mi pare un'impostazione narrativa ambastanza classica, ben più antica di Berserk. Persino in Diabolik le Giussani hanno prima narrato un po' di avventure del personaggio per meglio caratterizzarlo, e solo in seguito, definitolo per bene, sono passate a narrarne il passato.
Quali parametri oggettivi si sarebbero dovuti seguire per stilare una classifica del genere? I manga che hanno venduto di più? i più popolari secondo dei sondaggi? Così facendo ci si sarebbe ritrovati con una lista colma dei soliti titoli che conoscono tutti e che risulterebbe, per ovvie ragioni, inutile agli appassionati. Mi sembra invece che un'iniziativa come quella dell'autore di questa notizia sia encomiabile in quanto cerca di portare alla luce dei titoli, di cui magari si parla relativamente poco, e che secondo la sua esperienza sono meritevoli di attenzione, avendo cura per ognuno di motivare almeno un po' la sua scelta.
Ora, è vero che in questo modo mancheranno moltissime opere all'appello, ma altrettanto vero è che non si può pretendere l'onniscienza dai redattori e, soprattutto, l'oggettività in questo tipo di classifiche, composte da individui secondo criteri di valutazione meramente discrezionali, per le quali non può sussistere per definizione. Anche allargando il numero di persone che partecipano alla selezione dei titoli la classifica sarebbe del tutto discrezionale.
Parentesi interessate a spiegare ogni minima cosa, sopratutto le più inutili alla compresione finale. Tutto per dovere di estrema completezza, in modo che il lettore (spettatore se parliamo di un film/anime, mi viene in mente l'ultima mezz'ora del film Shutter Island) non possa lamentarsi di niente. Personalmente reputo molto più elegante lasciare all'immaginazione le cose più inutili piuttosto che spiegarle proprio TUTTE (col rischio di scadere nel ridicolo come la spiegazione sul come Casval abbia cambiato nome in Char).
Su BOTPM pubblico qui una delle rarissime recensioni manga che ho scritto. Intendevo iniziarle a scrivere anche sul blog ma alla fine ho desistito, te la faccio leggere qui. Ci sono scritti tutti i motivi per cui lo reputo un remake.
Non pensavo avrei mai avuto modo di leggere la conclusione di Berserk. A scanso di equivoci: no, la storia-fiume di Kentaro Miura non ha avuto fine e probabilmente non l'avrà mai, però almeno potremo immaginarne il finale leggendo un altro fumetto, Shin Angyo Onshi.
Berserk, come ormai sanno pure i sassi, almeno inizialmente, prima dell'atroce piega presa nell'ultimo decennio, era un capolavoro di quelli che contano. La storia di un uomo che, perso tutto, vaga da solo in un opprimente medioevo in cerca di una sanguinaria vendetta verso l'ex migliore amico che ha tradito la fiducia di lui e dei loro compagni, un tempo mercenari, portando alla loro distruzione. L'incipit dell'odissea che compierà Gatsu alla ricerca dell'odiato Grifis, in un'avventura cupa e appassionante dove caratterizzazioni di ferro, dialoghi perfetti e disquisizioni filosofiche su bene, male e libero arbitrio rappresentano l'anima della storia. Gioiellino che tragicamente, complice un clamoroso successo commerciale (grazie anche alla famosa e allo stesso tempo pessima trasposizione animata) abbandonerà le atmosfere decadenti per far spazio a intermezzi umoristici, comprimari ridaciani e derive fantasy alla "sword and sorcery" che manderanno all'aria tutto quello che di memorabile era stato edificato, trasformando la storia in una farsa che non si concluderà mai (sia per la continua carne al fuoco che aggiungerà l'autore senza più sapere dove andare a parare, che per i tempi biblici che impiegherà per continuare a mantenere i disegni sontuosi). È la vita. In molti a un certo punto non ne potranno più di reggere la distruzione morale dell'ormai rinnegato capolavoro, abbandonando Berserk e maledendo Miura vita natural durante (sì, come avete ben immaginato anch'io mi ritrovo in questa categoria): proprio da queste premesse, leggendo Shin Angyo Onshi pubblicato in Italia da J-Pop, ho avuto felicemente modo di trastullarmi con un remake apocrifo di buon livello che ha il grande merito di arrivare al nocciolo della storia senza filler e derive ridicole.
Serializzato tra il 2001 e il 2007, Blade of the Phantom Master è un fumetto che rappresenta un caso particolare nell'editoria del Sol Levante, un manga realizzato in Giappone ma scritto e disegnato da coreani. Otterrà un ottimo successo di critica e pubblico, fornendo successivamente lo spunto anche per la prima collaborazione nippo-coreana in ambito animato, il lungometraggio realizzato nel 2004 da Oriental Light and Magic e Character Plan (Blade of the Phantom Master: Dark Hero from the Ruined Empire). L'incipit è uguale a quello del manga culto di Miura, ed escluse le (ovvie) differenze della caratterizzazione dei comprimari anche i risvolti successivi sono i medesimi: protagonista cinico e disilluso, in viaggio senza meta alla ricerca del bastardo, causa della morte dei suoi amici e della distruzione del suo regno. Incontrerà degli individui che diverranno suoi alleati, e insieme a loro arriverà finalmente ad affrontare l'odiato nemico che, nel frattempo, grazie a poteri oscuri e un potente esercito di guerrieri ai suoi comandi anela a far precipitare il mondo nelle tenebre. Non mancano all'appello neppure un lungo flashback che spiegherà tutti i retroscena della vita di Munsu (ben quattro volumi) e un corrispettivo dell'inquietante Bejelit, per spiegare cos'è che ha portato un certo individuo a realizzare un suo grande sogno e a quale prezzo l'abbia pagato. Quasi un rifacimento dell'opera di Miura, dal punto di vista però di due artisti coreani che vi hanno riversato personaggi storici, miti e leggende della loro terra basati sopratutto sul romanzo (altresì solare e leggero, e diversi lettori coreani non apprezzeranno l'idea) La leggenda di Chun Hyang. Il risultato è decisamente pregevole e, pur globalmente inferiore a Berserk dal punto di vista di disegni e approfondimento dei personaggi, fornisce un ottimo spunto di riflessione su come quest'ultimo avrebbe potuto e dovuto svilupparsi per non diventare quella vergogna illeggibile che è oggi.
Di interesse narrativo ma anche culturale, Shin Angyo Onshi è in primis un interessante viaggio nella poco nota storia della Corea: apprendiamo grazie ad esso della reale esistenza degli angyo onshi, sorta di "paladini del bene" del governo vissuti nel 500, delle sando e dei bang ja che li difendevano dai nemici (servitori dotati di grandi capacità di lotta), di come si viveva nei vari feudi della penisola e, sopratutto, nell'intreccio avventuroso orchestrato da You In-wan, agiranno personaggi ispirati a vere celebrità delle cronache di quel tempo. Un viaggio in un entroterra ancora più misterioso di quello giapponese, accompagnati da un ottimo apparato didascalico con cui l'autore, tra un capitolo e l'altro, ci parla delle sue influenze e di quanto ci sia di vero e quanto no in quello che ha scritto (nel volume 8 c'è addirittura un'esaustiva intervista doppia tra lui e uno storico che analizza il fumetto).
È ovviamente la qualità della storia quella che ci interessa, e posso dire che non rinnego il tempo speso a leggerne i 17 volumi. Non so quanto gli autori facessero effettivamente il verso a Berserk, rimane che i punti in comune sono davvero molti e si avvertono distintamente déjà vu nella lettura. Il protagonista e i suoi due servitori seguono caratterizzazioni abbastanza collaudate, col risultato che i momenti tragici/commoventi che li vedono coinvolti seguono le regole del genere senza stupire: l'eroe combatte in modo sporco perché ha un triste passato in cui ha perso tutti i suoi amici e l'immancabile fidanzata; la sua sando, bella, silenziosa e semi-nuda, lo serve pensando al suo uomo anch'esso defunto; bang ja è il solito tappo pasticcione che funge da spalla comica. Insomma Gatsu, Farnese e Isidoro, con la differenza (decisamente originale) che in questa storia l'eroe usa come armi una pistola e un mahai (emblema che simboleggia il suo ruolo di angyo onshi) dai poteri magici, mentre a brandire la spada è la sua sando che lo protegge. Il Grifis della situazione è un ragazzo dallo sguardo angelico che si atteggia a simpatico e che, quando diventa cattivo e filosofeggia con discorsi di natura oscura abbastanza risibili, è così gratuitamente sadico che è quasi una macchietta (disintegra letteralmente con lo sguardo chiunque non gli va a genio, cosa ripetuta così tante volte da venire a noia). Chiaro che non è certo nell'originalità del cast che Shin Angyo Onshi brilla, ma nonostante questo ha il grande merito di andare sempre al nocciolo della trama senza mai disperdersi, in 17 volumi che sono quasi perfetti per durata.
Pur in assenza, infatti, di protagonisti principali irresistibili, la storia di vendetta delineata da Youn In-wan è semplice ma efficace, raccontata benissimo: pur non originalissimi, i fatti che li vedono coinvolti (tra cui cambi di fazione e power up come nella miglior tradizione) sono appassionanti e catturano l'attenzione per merito dell'intrigante apparato folkloristico/storico. In un periodo storico indefinito, dove la penisola coreana è dilaniata da guerre tra regni umani e demoniaci e al contempo l'uomo occidentale compie le sue prime esplorazioni del territorio, lungo il loro percorso gli eroi si troveranno al centro di vicende fantastiche che pescano dalla mitologia locale: l'amicizia tra un montanaro e una tigre, il villaggio abitato da "immortali", il mito della mandragora, l'indagine sul perché la principessa Pyeong Gang non possa sposare il suo amato Ondal... E tra avversari e alleati spunteranno fortunatamente, oltre a personalità alquanto ridicole e senza interesse (Eul Paso e Miss Hwang su tutti), anche alcune di grandissimo carisma, addirittura indimenticabili, tra cui merita menzione l'eroico nemico Wonsul, lo spadaccino più forte di Jushin, la cui dimensione assurgerà a epica quando saranno svelati i retroscena del suo passato nel lungo flashback che racconta di quand'era amico del protagonista Munsu. Tale flashback è in particolare, paradossalmente ancora una volta come in Berserk, il punto più alto della narrazione: prevedibile (sappiamo già cosa succederà), ma pieno di pathos e scandito da atmosfere depressive che rendono bene le sofferenze patite dall'eroe per un amore senza futuro, un miglior amico irriconoscibile e l'odio per il tradimento di Aji Tae, accompagnate da un benvenuto approfondimento che gli dona molto più spessore.
Purtroppo sbrigativo il climax finale. Per quanto di impatto nelle atmosfere evocate dalla battaglia finale è risolto affrettatamente, forse perché l'autore non vedeva l'ora di chiudere la storia: un solo volume, quello conclusivo, per iniziare e chiudere mille combattimenti con soluzioni altamente opinabili (tra cui un personaggio, prima marginale, che di punto in bianco diventa star delle scene solo perché non rimane più nessuno ad affrontare gli sgherri di Aji Tae). Lo scontro finale, di riflesso, per quanto sintetico è realizzato bene e accompagna un epilogo commovente che riabilita un po' la delusione.
Efficace il lato grafico, con un Yang Kyung-il che per il design dei personaggi ricorda il Takeshi Obata di Death Note e per gli sfondi, visto il loro elevato dettaglio, ancora una volta Kentaro Miura. Un peccato che rispetto a quest'ultimo manchi una regia delle tavole degna di questo nome: forse troppo influenzato da uno stile di disegno caotico da generico manga action, il disegnatore non riesce a comunicare il senso di solennità di cui sembra necessitare la storia. Anche nelle consuete splash page che raffigurano panoramiche di eserciti in guerra manca un'aura epica, per demerito di inquadrature o primi piani inutili/stereotipati che non catturano l'essenza delle scene.
Tirando le somme Shin Angyo Onshi non è certo una lettura avulsa da difetti, ma ha il grande merito di farsi leggere con estremo piacere e di non scadere mai grazie a una durata perfetta e una sceneggiatura calibrata che utilizza egregiamente il cast, evitando filler nauseanti e permettendosi pure il lusso di tirare fuori dal cilindro delle personalità che non si scordano. Non di capolavoro si tratta, ma di lettura di alto livello caldamente consigliata ai fan del genere a cui, rialacciandomi all'apertura, fantasticano sul come sarebbe stato memorabile un Berserk se fin dall'inizio fosse stato scritto con una traccia in testa.
Un plauso a J-Pop, che recupera una serie interrotta dall'editore Play Press e la ripropone in un'edizione a regola d'arte (rilegatura eccellente, carta bianca e morbida, sovracoperta, pagine iniziali a colori) venduta a un prezzo contenuto (5,90 euro a volume), portando in Italia anche il speciale Gaiden, gradevole tankobon fuori serie che approfondisce le personalità di alcuni personaggi.
Ugh! Personalmente mi ha fatto ridere la tipica comicita' tezukiana basata sugli anacronismi. La protagonista femminile poi mi ricorda Zaffiro. Assegnerei un 7. Il libro piu' pesante per me e' stato quello della Guerra Civile, che ha un po' troppe pagine ed e' duro da leggere per chi non conosce a menadito la storia del Giappone antico, ma anche quello a dire la verita' presenta non pochi motivi di interesse e migliora molto nel finale, per cui darei un 7 anche a lui.
Il nome della Sposa ad esempio è totalmente sottovalutato in Italia, mentre in Francia è stato letteralmente portato in trionfo ad Angouleme, i suoi disegni sono da paura evedrete i prossimi due volumi ..
Picasso è oggetto di varie polemiche, Five Star Stories ha alcuni punti dolenti ma sul piano della traduzione dobbiamo fare tanto di cappello, e Keiko Takemiya effettivamente andrebbe recuperata...[ io la conosco casualmente perchè ho fatto una ricerca su un film ispirato ad una sua opera]...
Gundam Origin, è opera che conosco bene, sò benissimo come l'atteggiamento di tanti sia curiosamente cambiato dopo l'annuncio della serie animata...prima la volevano mandare al rogo. Eppure è una buona ricostruzione della saga di Gundam 0079 vista dal punto di vista di Yas che non ha voluto spiegare alcune cose, lasciandone molte in ombra. Ignorato alcuni legami storici dell'Universal Century...
Altre volte si sono immesse note che esprimevano nostri punti di vista ed idee ( lo ho fatto ben io ) e certi commenti non mi pare di averli visti , e le note tradotte dalle fonti estere per quanto l'obbiettività sia un nostro standard risentono talora dei nostri gusti.
Proprio di fronte a questa tali affermazioni non erano da attendersi.
Oh tranquillo, dovesse mai arrivare in Italia solo torturandomi si potrebbe convincermi a comprarla XD Non fosse che guardo ogni cosa ha il marchio Gundam per dovere morale, Origin sarebbe per davvero la seconda serie di cui eviterei con piacere la visione (insieme ad AGE).
Questo "articolo" (definirlo articolo è dura) è adatto solo ed esclusivamente al Blog di Slanzard. Semplicemente perché è una cosa estremamente soggettiva (dire che concordo con molto è sufficiente ad evitare flame?), ma che non ha alcun senso di pubblicazione su un "Quotidiano di Informazione". Insomma, non fa parte nemmeno di una rubrica! L'opinione di Slanzard, pur apprezzabile, non è fondamentale nel panorama di anime e manga (detta volgarmente: che me ne frega che Slanzard abbia queste opinioni sui manga?). Potevate coinvolgere l'utenza, la redazione o, semplicemente, accantonare un articolo molto complesso (per i modi) da scrivere.
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(Chiedo venia, ma non ho avuto il tempo di leggere i commenti precedenti)
Miglior sopresa: PIECE bello il primo volume ma al 5° mollato... aveva perso quel non so che di mistero dei primi volumi.
Miglior edizione FSS.... manga imperdibile e veramente curano... gli altri non hanno confronto
Miglior riedizione Sailor Moon!
Miglior Atmosfera xxxholic.... lo considero della CLAMP una delle loro migliori opere
chi va piano va sano e lontano... XD Concordo con Cesare e Claymore!!
Miglior soprannaturale concordissimo!!!
Proverò gli storici che mi sono lasciata indietro... inutile dire per me valgono di più i vecchi autori... sono rare le novità che mi colpiscono!!
Bellissima l'idea che l'articolo di Slanzard sia soggettivo mentre quello dell'utenza o della redazione non lo sia ... @_@
Sui quotidiani vengono spesso pubblicati articoli di opinionisti, recensioni ed altro che sono del tutto soggettivi.
Tra l'altro, slan, d'ora in poi per dubbi sull'acquisto di un'opera chiederò a te, in questa classifica hai riportato volumi che stimolano tantissimo il mio interesse e che avevo già intenzione di recuperare. Bravo, non era cosa da poco mettere su una cosa del genere ^^
@Ilidor
Beh, prima chiediti quanti manga abbia letto slanzard
Su Blade of, concordo abbastanza con la recensione, non tantissimo con l'accostamento Sando-Farnese, e anche Munsu e Gatsu mi paiono comunque molto diversi caratterialmente (e la tipologia di combattimento non è sporca a causa del passato doloroso, più che altro è l'unico modo intelligente di agire in un mondo simile), però continuo a trovare eccessivo il citare Berserk. Molti degli aspetti di Blade of sono degli stilemi classici del genere, genere di cui non fa parte il solo Berserk che ne è solo uno (dei tanti) esponenti.
@micheles: La guerra civile mi è piaciuto molto per i personaggi, e tantissimo per la reincarnazione in animali nella seconda parte, cosa che permette a Tezuka di riprendere il discorso dopo la guerra tra formiche ne Il libro dell'alba e le lumache intelligente ne Il libro dell'universo. Di Yamato non ricordo nemmeno la protagonista, ricordo solo delle tombe ed un tizio che disegna un manga (il primo) con Yotantsughi.
@Ilidor: già risposto più sopra, tuttavia la tua critica andrebbe applicata anche alle (mie, ma non solo) recensioni.
è grave la cosa?
Per quanto uno tenti di acculturarsi ( in questo caso nel settore del fumetto giapponese), spuntano fuori sempre nuovi manga...come disse Eduardo De Filippo nella sua ultima Commedia " Gli Esami non finiscono mai .
Appunto!!! Per quanto uno ne sappia, spuntano fuori sempre nuove cose che ignorava, che frustrazione.
Mai detto che non è soggettivo.
Qui però sentiamo solo una voce.
@onizuka90
Ed infatti non sono articoli: la rubrica di Slanzard la trovo un po' fuori tema (ma d'altronde è insita in quella rubrica esserlo), ma non ho mai avuto nulla da ridire a riguardo. Riguardo le opinioni sui giornali: si tratta di editoriali e vanno in prima pagina. Gli editoriali non possono però essere scritti da un giornalista qualsiasi: non avrebbero alcun senso e verrebbero snobbati. Le firme più importanti scrivono quasi solo questi, d'altronde.
@Catulla
Non è importante.
Ha una maggiore conoscenza del settore che però non implica che abbia delle opinioni degne d'essere sentite. L'opinione di un laureato può essere meno interessante di uno che non lo è (i casi eccelsi v. Jobs o Gates si sprecano).
@Slanzard
Concordo, anche se andrebbe approfondita la questione (vi sono dei distinguo da fare). Per me, semplicemente, avete (do la colpa alla redazione) sbagliato nel COME avete portato alla luce la classifica, ma lungi da me criticare il contenuto della stessa che, come già detto, mi trova in parte concorde.
beh, Gundam non e' proprio una "nuova" serie
Spero che riformuli quello che hai scritto, ilidor. Non credo sia giusto criticare in modo così gratuito un approfondimento, anche se soggettivo, ma solo in parte, vista la grande cultura di Slanzard. In ogni caso, seguendo questo criterio il buon 60% dei contenuti del sito andrebbe visto come lo vedi tu.
Vinland Saga mi sono promessa di recuperarlo durante il nuovo anno e mi sono convinta a farlo.
Di Piece mi era stato detto quanto fosse stato una piacevole sorpresa quindi chissà,potrei anche decidere di acquistarlo.
Su FullMetal Alchemist non ho molto da dire tranne che è uno degli shounen probabilmente meglio riusciti degli ultimi anni,con un impianto narrativo ben sviluppato ma non eccessivamente prolisso.
La figlia dell'otaku e Kuragehime così come Uchu kyodai sono tutti lavori estremamente interessanti e di sicuro meritevoli di lettura anche se personalmente ritengo The Five Star Stories il vero gioiellino di quest'anno.
Monster+riedizione deluxe=imperdibile.
I giorni della sposa è stata la vera rivelazione che penso abbia positivamente impressionato tutti e non posso che concordare con la scelta di Oberon.
xxxHolic è probabilmente uno dei manga più magici delle CLAMP,cattura il lettore come solo altre poche opere delle quattro autrici hanno fatto.
Fuyumi Soryo ci ha fatto il grande piacere di regalarci un manga come Cesare e il suo ultimo sforzo non sarà certamente per me vano.
Buona la riedizione di Blame! che consente finalmente al lettore di godersi nella suo pienezza le spiazzanti tavole di Nihei.Sempre per ciò che concerne le riedizioni anche io consiglierei la regular di PGSM almeno che non si sia proprio fan sfegatati delle guerriere con la divisa alla marinara.
Eleogio anch'io la collana 801 promossa dalla Magic Press per svariati motivi tra i quali:l'impegno con il quale l'editore ha presentato i futuri titoli che sono alquanto numerosi in termini di volumi alla fine dei conti,la qualità di alcune di suddette opere,la sicuramente buona edizione che verrà proposta e soprattutto la serietà con la quale ha preso in considerazione il pubblico appassionato al genere yaoi.Per questo motivo,e non solo,sono d'accordo con Slanzard nello premiare la Magic e anche la Star.Giusto ieri ho letto il primo numero di Another:sovracoperta,pagine a colori,carta di buona fattura che non lascia alcuna traccia di inchiostro sulle dita e volume piacevolemente maneggievole,tutto a € 4,90.Se volessimo fare un confronto con le altre case editrici forse la Star ne uscirebbe vincitrice,o comunque sarebbe sul podio per ciò che riguarda il rapporto qualità/prezzo.
Orpheus,stendiamo un velo pietoso.La Takemiya non so quando qualcuno si deciderà a portarla in Italia,andrebbe ben qualsiasi opera;cari editori se sapete dell'esistenza di questa grande e splendida autrice,per piacere,battete un colpo.
Per il 2012 personalmente terrò gli occhi puntati su Claudine,L'anello dei Nibelunghi e Usagi Drop.
Se mai riuscirete a realizzare il mio suggerimento ne uscirà fuori qualcosa di veramente notevole, se non ce la doveste fare (per mancanza di tempo o di volontà) non ve ne farei certo una "colpa". In effetti realizzare una cosa del genere vi darebbe un'enorme mole di lavoro. Slanzard ed Oberon dicono che forse per il prossimo anno sarà possibile farlo. Speriamo ci riusciate, in ogni caso grazie per quel che fate e grazie per ascoltare sempre i nostri pareri e suggerimenti
la classifica da te stilata invece è una semplice graduatoria personale arricchita di semplici (anche se a volte prolissi) commenti alle opere.
lungi da me sminuire il tuo operato o altro ma i fatti sono questi. e recupero il tuo esempio delle giurie nei festival cinematografici.. giuria è una cosa diversa dal singolo, si usano le giurie apposta per dare delle valutazioni il meno personali possibili; ad esempio per gli oscar la giuria è composta, se non erro, da oltre 2000 soggetti che, chi più chi meno, in teoria cercano di dare un giudizio il più oggettivo possibile.
se ci fosse stata una pagina con i link alle classifiche di tutti i "redattori" con alla fine una sorta di riassunto e conclusioni allora penso sarebbe stato tutto un altro discorso, o sbaglio?
quello che voglio dire è che questa classifica starebbe bene in un profilo, in un blog ma non tra le "news".
e comunque una cosa che non capisco è perché i volumi unici devono essere relegati in una categoria a parte; non possono essere messi nelle normali categorie? ad esempio "il libro del vento" penso sia il miglior manga storico che ho letto quest'anno (ed ho letto anche gli altri in classifica) e non capisco come si faccia a metterlo nella stessa categoria dei "Hotel" con cui non ha nulla a che spartire.
e non capisco nemmeno come si facciano a dare giudizi e recensioni su serie (magari ancor lungi dal finire) che sono ancora in corso e magari sono appena iniziate mettendole di fianco a serie compiute. quando una serie è aperta ha (dipende) tutto il tempo di affondarsi o migliorarsi a seconda dei casi..
*tacchan: vedo che hai un modo tutto tuo di interpretare quello che scrivo..
1. Caro fratello - di cui ho anche l'edizione Star - , di cui ho apprezzato l'edizione e che mi è piaciuto molto in quanto incentrato sui problemi con cui gli adolescenti si scontrano ogni giorno - anche se in quest'opera sono un po' "estremizzati" - ;
2. Pretty Guardian Sailor Moon, che pensavo sinceramente meglio e che mi ha un po' deluso - l'anime lo batte in tutto, anche se il Manga contiene molti riferimenti colti - ;
3. Otoyomegatari~I giorni della sposa - disegni curatissimi per un'ambientazione da favola! Un po' meno coinvolgente la storia che risulta un po' piatta - ;
4. Shin Angyo Onshi~Blade of the Phantom Master - ne ho letto solo il primo volume ma sembra molto promettente, fosse solo per i disegni! - ;
5. xxxHolic - mah, deludente... Con quel finale-non finale, poi... Meglio Tsubasa! - ;
6. Hime-chan no ribbon~Un fiocco per sognare, un fiocco per sognare - edizione da urlo, anche se per leggere i dialoghi talvolta serve la lente di ingrandimento! ^^' Disegni e storia, comunque, sono di una dolcezza e tenerezza uniche... - ;
7. Saint Seiya Next Dimension - disegni loffietti a parte, con quest'opera la JPop ha veramente superato se stessa! *_* Un Manga interamente a colori per 6 euro? Ma quando mai! - .
Droppati:
1. Nodame Cantabile - disegni che non si possono vedere a parte, la storia procede molto a rilento. Tediante. - ;
2. Bakuman - troooppi dialoghi! E che dire della storia? Sempre la solita tiritera! - .
Per le novels lo ammetto: l'iniziativa è ottima! Peccato che da me non se ne sia vista l'ombra!
Per il resto non vedo l'ora di veder edite altre opera della Ikeda!
La divisione in settori, come spiegato all'inizio, è semplicemente funzionale alla schematizzazione in gruppi di 3, lo scopo principale resta sempre consigliare titoli meritevoli (in questo caso per me, essendo io l'autore dell'articolo). E lo stesso vale per i titoli in corso, dopo il titolo e l'autore viene scritto il numero di volumi pubblicati in Italia, cosa che permette al lettore di decidere se e come considerare il suggerimento e la successiva analisi (ho comunque evitato serie con un solo volume all'attivo). Inoltre, non è certo raro che si recensiscano in vetrina titoli ancora in corso, e quindi a maggior ragione non c'è tutta questa differenza tra le due cose.
Per cui, questa notizia è perfettamente in linea con la politica editoriale del sito, e si limita a consigliare e ad incentivare (si spera proficue) discussioni. E personalmente, visti i commenti finora giunti, posso ritenerla un'iniziativa riuscita.
EDIT: ecco, Slan l'ha detto un minuto prima di me
In base alle votazioni di tutti noi ci sarebbe un quadro molto più oggettivo, che potrebbe vedere più titoli recenti classificati e più reperibili, non lo so, ma secondo me andrebbe realizzata una cosa in grande identica a questa, ne più ne meno proprio perchè è l'idea in sè buona. So perfettamente che sarebbe un lavoro arduo e stressante, ma aiuterebbe molto ad intensificare l'importanza data all'utenza di AC e, soprattutto, a creare una scheda più oggettiva fra serie migliori e peggiori, e si potrebbe realizzare una anche sugli anime ma poichè non ci sono soltanto persone di una certà età ci sarebbe anche la possibilità di conoscere serie più recenti.
E' improbabile che una cosa del genere si possa realizzare, però sarebbe bello.
(Mi sarebbe piaciuto avere anche una classifica delle categorie come Yaoi ed altro, magari in un futuro chissà!)
Scrivi che per le recensioni è diverso e motivi attribuendo alla nostre recensioni caratteristiche e pregi che non hanno: in realtà sono una mera valutazione soggettiva del recensore. Non c'è nesso con la tesi che vuoi sostenere e la realtà dei fatti, quindi deduco che non possono andare bene nemmeno le recensioni.
E non vedo nemmeno questi parametri soggettivi nelle nostre valutazioni, anzi, nelle mie ti assicuro che di oggettivo non c'è nulla. Sono un mero appassionato che non può che esprimere la propria opinione. Magari avvalorata e/o avvelenata da un paio di decenni di esperienza nel settore, ma meramente soggettiva come non può essere altrimenti.
Per ovvie ragioni di spazio e leggibilità le opinioni in questa notizia non possono essere altrettanto approfondire, ma la realtà è che non è l'unico caso sul sito visto che ogni due giorni offriamo una notizia dedicata alle opinioni su un primo numero, opinioni altamente soggettive (si chiede infatti se piace o meno, non se è bello o meno) e alquanto superficiali. E vero, lì ci sono più campane, ma parimenti qui ci sono i commenti dove ognuno può esprimere la sua e distanziarsi dalle opinioni di Slanzard. E' stato offerto uno spunto di discussione altamente costruttivo.
Non riesco a comprendere come sia sostenibile le tua tesi, la ritengo solo sterile e inutile polemica, ancor più visto il modo in cui l'hai posta. Se l'iniziativa non ti piaceva è giusto scrivere che non l'hai apprezzata e magari, come Nyx, porre la questione in modo costruttivo e propositivo. Invece ti sei espresso nel seguente modo:
Rakuen: l'articolo non ha assolutamente nulla di oggettivo, divulgativo, costruttivo; è articolato in modo irrazionale e dispersivo e, a parer mio, è un lavoro banale e grossolano.
mettere questa sorta di pagina personale tra le news mi risulta una forzatura e mi fa sorgere parecchi dubbi.
Modo che trovo pressapochista, dozzinale e irrispettoso per il lavoro fatto e per quello che facciamo quotidianamente. Dal tuo commento che ne traggo? Onestamente nulla, solo un po' di irritazione e scazzamento.
Fortunatamente a seguito dei messaggi che hai scatenato hai avuto modo di argomentare un minimo le tue affermazioni, ma dal mero tuo primo messaggio non ne usciva proprio nulla di costruttivo.
Quali siano le opinioni, ed è sempre giusto esprimerle, c'è sempre modo e modo per dire le cose.
Ciao,
Tacchan
Non capisco, sinceramente, perchè dovrei riformulare.
@oberon
Ti rispondo banalmente: il fine giustifica i mezzi?
Prima ovvietà.
Seconda: un sapere disordinato è caotico, non è fruibile, non è pratico. L'utilità del lavoro operato da Slanzard è (anche) quella di ogni sistematica, ovvero quella di strutturare, di ordinare. Lo fa e perciò è utile. E il progetto offre anche molti più spunti d'interesse rispetto al semplice fermarsi a leggere del nuovo pupazzetto pubblicizzato sulla scia dell'ultima moda otaku. Si dà spazio a entrambe le cose. E' sacrosanto che glielo si dia. Lo spazio per le cazzate, quello è meno sacrosanto.
Io apprezzo l'impegno e nella maggior parte della classifica in base alle opere che ho comprato e letto, mi sento concorde in linea di massima, poi ovviamente per essere una classifica oggettiva bisogna attendere "i manga più venduti nel mese di X", lì sì che sono "meri" dati con i quali fare statistiche e conti, raffrontare e snocciolare pareri oggettivi (l'unica volta in cui questo termine non viene abusato) ovviamente riferiti alla nostra community ^^
Sui quotidiani posso ritenere anche un articolo di prima pagina, scritto dal famosissimo giornalista Pinco Pallino, tutto fuorché oggettivo vista la natura intrinseca del "raccontare" una cosa del tutto soggettiva (mettere od omettere enfasi, ripetere concetti, puntualizzare, tralasciare o celare dettagli, ecc non fanno che "falsare" la verità attribuendo alla notizia il tono che le si vuole impostare come drammatico, melenso, scandalistico, accusatorio, ecc)
riteniamo inadatta queste sede per l' "articolo" in questione.
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@GeassOfLelouch
"Sui quotidiani posso ritenere anche un articolo di prima pagina, scritto dal famosissimo giornalista Pinco Pallino, tutto fuorché oggettivo vista la natura intrinseca del "raccontare" una cosa del tutto soggettiva". Lo ripeto: si tratta di Editoriali e non di articoli. I primi sono per loro natura soggettivi, i secondi no. Non mischiamo le carte.
Complimenti, ti fa davvero onore. C'è gente che legge, guarda ecc. con lo scopo principale di distruggere, trovando critiche e difetti anche quando non ce ne sono.
Direi che sono meritati i tanti "premi" assegnati a Five star stories, un'epopea (termine in verità un po' restrittivo) come raramente se ne vedono.
Tra i manga sentimentali sto leggendo A town where you live e, tra alti e bassi mi sta piacendo.
Concordo i particolare con i volumi unici. Hotel è un gioiellino.
Tra i "chi va piano va sano e va lontano" metterei Evangelion, ma forse c'è il rischio, come dice la filastrocca, di non arrivare mai
In controtendenza per quel che riguarda I giorni della sposa: disegni straordinari... ma adatti al manga in questione?
Stai vaneggiando. Innanzitutto l'editoriale è identificabile come una species del genus "articolo", se lo cerchi sul vocabolario te lo dice pure lui A prescindere da ciò esso viene comunque pubblicato nel giornale, se consideriamo metaforicamente la zona notizie di AC come le pagine di un giornale è proprio lì che deve essere pubblicato^^
Inoltre gli articoli di opinioni non si trovano solo nell'editoriale. Spessissimo capita di imbattersi in articoli di critica, e non solo inchieste o cronache. Si aggiunga inoltre che alcuni giornali propongono assieme alla programmazione televisiva anche brevi recensioni dei film della giornata, e sono tutti scritti soggettivi.
Mi sembra palese inoltre che il contenuto discrezionale delle notizie sia del tutto simile sia per gli approfondimenti monotematici sia per quelli che non lo sono, a partire dalla scelta di un'opera piuttosto che di un'altra sia per il fatto che l'autore è uno solo.
Ultimo, ma non meno importante e si ricollega al primo punto, slanzard è tutto fuorchè un incompetente in ambito sia di animazione che di manga, la redazione lo sa ed è per questo che gli permettono di redigere simili notizie. Inoltre ciò che è pubblicabile su AC non sei tu a deciderlo bensì chi determina la politica del sito, che evidentemente ha lasciato il suo benestare.
@tano-kun: A town where you live è uno dei possibili assenti di cui parlavo all'inizio, il primo volume mi è piaciuto molto, ma non ho ancora recuperato i restanti, complice anche il fatto che ho letto alcuni commenti non proprio positivi sul proseguo. Sul disegno de I giorni della sposa, direi sì, dal momento che l'intera passione per la regione caucasica della Mori è nata dai tappeti, e il manga da grandissima attenzione ai tappeti, con anche un capitolo interamente dedicato ad essi. Ma più in generale, molta importanza è donata all'aspetto quotidiano e alla spiegazione delle consuetudini di vità della famiglia protagonista, e quindi trovo un disegno come la Mori, incredibilmente descrittivista e che pone l'accento su sfondi, oggetti ed edifici molto adatto a questo suo aspetto. Poi ovviamente non ho la controprova, dovrei vedere una versione realizzata da altri disegnatori per sapere quale sarebbe migliore.
Finora c'è stato un certo margine di tolleranza, ma, visto che il discorso si è allontano non poco dai binari iniziali, vi invito a commentare solo il contenuto della notizia, esponendo invece eventuali lamentele, sempre ben accette, al seguente indirizzo: [email protected]
Lo ripeto: si tratta di Editoriali e non di articoli. I primi sono per loro natura soggettivi, i secondi no. Non mischiamo le carte.
Dal mio punto di vista per quanto obiettivi ed imparziali si può essere, solo i numeri e i dati grezzi o raffinati da statistiche (ovviamente contestualizzati nel loro insieme di appartenenza) definiscono l'indiscussa unicità dell'essenza dell'oggettività, nel relativo ambito di studio (poi vabbè ci sarebbero da considerare anche gli errori, trascurabili o meno, ma allora non la finiremmo più ).
Per come la vedo io il resto è tutto più o meno soggettivo (ogni linguaggio parlato è ambiguo), in quanto un articolo è dipendente dalla cultura e dal bagaglio dello scrittore e dal "tono" che vuole dare ad una notizia. Quindi quest'ultima dal mio punto di vista, qualunque essa sia, è "falsata" a prescindere (fonti inattendibili, linea editoriale più o meno imposta, calchi la mano su un aspetto rispetto ad un altro, utilizzi un linguaggio formale ed allusivo piuttosto che diretto e informale, ecc) perchè ritengo che l'argomento in sè della notizia osservabile in modo differente da soggetti diversi dia luogo ad infinite reinterpretazioni di esso ad appannaggio dei singoli scrittori.
Ecco perchè, secondo me, ogni cosa che leggiamo/sentiamo al tg dovrebbe essere mediata, non assumere sia sempre la verità unica, ma debba essere interpretata in un senso più ampio (e se invece fosse così?) in modo da ottenere molteplici chiavi di lettura sul fatto in sé o come la sua visione potrebbe essere stata "manipolata" dai giornalisti... così facendo puoi farti un'idea tua di come potrebbero essere andati i fatti (dando per scontato che l'unica verità non si saprà mai) e soprattutto si rende la mente sempre attiva, stimolata e pensante
In particolare, per me Piece è stato davvero una scoperta... mi è stato consigliato da diversi utenti di AC, un ottimo acquisto, non posso che consigliarlo a mia volta! a dire il vero, tutte e tre le "sorprese" che sono segnalate qui stanno anche nella mia libreria, Thermae Romae quasi per caso (e non vedo l'ora di aver tra le mani il vol 3 ), Genkaku Picasso perchè ci facevo il filo da quando è uscito, bello bello anche nella sua aria un po' antiquata.
Per quel che riguarda i comici, simpaticissimo La figlia dell'otaku, molto meno Genius Family company, che mi ha letteralmente ammazzato di noia nel secondo volume. Sarà che ci capisco poco di economia, ma a me non ha fatto ridere per niente
Beh, poi, molto bello PunPun, bellino I giorni della sposa (anche se poteva essere molto più bellino), fantastico Blame! (ecco, qui il mio giudizio è decisamente più caldo di quello del recensore)...
e non posso naturalmente che manifestare il mio profondissimo sconcerto di fronte alla costante e colpevolissima indifferenza sotto cui passa una meraviglia come LETTER BEE (quando mi salta fuori l'occasione per fare la fangirl non me la perdo mai )
Il dettaglio è fantastico, quello sì adatto alla produzione artigianale di quei popoli.
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