Correva l'anno 2000, l'anno dei giochi olimpici di Sydney, e le radio passavano un brano del gruppo tedesco A touch of class, che diceva "My heart beats like a drum, like a drum. And my feet step the beat like a drum, like a drum".
C'è un particolare filo rosso che lega il ritmo e il ballo, le palpitazioni del cuore, le Olimpiadi e il manga oggetto della nostra recensione. Per scoprirlo, dobbiamo tornare indietro nel tempo fino agli anni '80, e parlare un po' dei giochi olimpici tenutisi in questa decade.
1988. Le Olimpiadi di quell'anno si sarebbero tenute a Seoul, in Corea.
Questo fatto accese le fantasie, i sogni e le speranze dei popoli dell'Asia Orientale per tutta la seconda metà degli anni '80. Popoli fra i quali, ovviamente, figurava in prima linea anche il Giappone.
Non erano rari, già dagli anni '60 (la decade in cui i giochi olimpici si svolsero proprio in Giappone, a Tokyo), i fumetti e i cartoni animati di provenienza nipponica che si occupavano di sport e che presentavano personaggi che, in maniera più o meno intensa, vivevano il sogno olimpico.
Quello dello shoujo sportivo, infatti, era un genere piuttosto florido, che da anni riempiva le pagine delle riviste con storie di giovani pallavoliste o tenniste.
La storia di cui parleremo nella nostra recensione è una di queste. Una vicenda di sport e di gioventù, nata sull'onda dell'entusiasmo per le prossime venture Olimpiadi di Seoul, nello scintillante mondo degli anni '80.
1984. Le Olimpiadi di quell'anno, tenutesi a Los Angeles, videro un nuovo sport entrare a far parte della rosa olimpica, la ginnastica ritmica.
1985. Grazie a questo fatto, la ginnastica ritmica comincia a diffondersi maggiormente intorno al mondo, riscuotendo sempre più interesse. Anche il Giappone, negli anni '80 particolarmente attento alle mode e ai motivi d'interesse che giungevano dall'Occidente, si fa contagiare da questo sport ed ecco che, sulle pagine della rivista shoujo Margaret della casa editrice Shueisha, fa la sua comparsa La leggenda di Hikari (Hikari no densetsu), manga firmato da Izumi Aso e incentrato proprio su questa disciplina.
Hikari Kamijou è una ragazzina allegra e simpatica che ha una grande passione per la ginnastica ritmica, disciplina che pratica nel club scolastico e per cui è particolarmente dotata.
Nonostante sia un astro nascente dello sport, tuttavia, è anche un'adolescente come tutte le altre, e come tutte le adolescenti deve fare i conti con i problemi caratteristici della sua età, primi fra tutti i battiti del cuore. Hikari è infatti innamorata cotta del simpatico Takaaki Ooishi, iscritto al club di ginnastica maschile, che le dà sempre buoni consigli e ha fiducia in lei.
L'amore degli adolescenti, si sa, già di per sé è complicato, figuriamoci quello degli adolescenti degli shojo manga, sempre caratterizzato da timidezze, non detti, sguardi ambigui e rivali molto agguerrite.
A complicare quella che altrimenti sarebbe una storia d'amore tanto perfetta quanto noiosa, arrivano infatti due rivali.
La prima di questi è Hazuki Shina, senpai di Hikari nel club di ginnastica e da lei molto diversa, bravissima nello sport e studentessa modello, dai modi eleganti e maturi, dalla bellezza tanto eterea quanto fragile. Shina è legata a Ooishi da un'amicizia assai profonda ed è, inoltre, fortemente rispettata da Hikari, che vede in lei una sorta di eroina, un modello a cui ispirarsi.
Come se non fosse già abbastanza delicato l'equilibrio intercorrente tra questi tre ragazzi, legati da un'amicizia molto forte ma anche soggetti alle palpitazioni del cuore, si aggiunge ben presto al cast anche il bel Mao Natsukawa, giovane e bravissimo musicista dai capelli cotonati e dal fascino misterioso, che si propone all'improvviso di accompagnare con la sua musica le esibizioni di Hikari e che non la lascia indifferente.
La leggenda di Hikari è un manga completo e molto affascinante, in cui lo sport e l'amore si alternano sul palcoscenico adolescenziale della giovane protagonista.
Il grosso della storia, a onor del vero, riguarda le esibizioni di ginnastica ritmica, che occupano la maggior parte delle pagine, allenamenti compresi.
Ma niente paura, il lettore non corre certo il rischio di annoiarsi, dal momento che La leggenda di Hikari non è la mera registrazione su carta di una serie di eventi sportivi, ma, come sempre accade nei manga che trattano di sport, le discipline offrono innumerevoli spunti per parlare dei personaggi, dei loro pensieri, dei loro problemi, dei loro sentimenti, dei rapporti fra di loro e della loro crescita personale.
La ginnastica ritmica ritratta dalla matita di Izumi Aso è, infatti, tutt'altro che fredda e anzi ricca di suggestioni e di fascino. E' una disciplina elegante e piena di poesia, dove l'aggraziata danza delle ginnaste si fa tutt'uno con la musica che l'accompagna per creare storie, visioni ed emozioni.
A seconda dell'atleta che si esibisce, del balletto che sceglie di mettere in scena o del suo stato d'animo, infatti, la danza può mostrarsi in vari modi, ora più libera e solare, ora incerta, ombrosa o triste. Ognuna delle atlete che l'autrice farà scendere in campo avrà una sua personalità e un suo modo di approcciarsi allo sport, che si riflette nella musica scelta o nel tipo di balletto eseguito, che potrà essere ora vivace e fresco, ora sobrio, classico e maturo, ora, perché no, mescolare le due cose in un innovativo e particolare connubio.
Fra i tanti elementi che compongono questa storia, quello della musica e del ballo è forse il più affascinante. Quando la giovane Hikari danza, è sempre felice e, in preda a mille emozioni, il suo cuore batte forte. "Come un tamburo", dirà la canzone che citavamo in apertura, qualche Olimpiade più tardi, e che si adatta, dunque, perfettamente, alla nostra recensione.
Hikari danza e una musica particolare risuona nel suo cuore, una musica che a lei piace tantissimo, così come le piace tantissimo danzare. La giovane ginnasta, passo dopo passo, si impegna affinché questo suo sentimento, questo suo grande amore per la musica, per la ginnastica e per la vita stessa, questo grande sorriso che non l'abbandona mai possano arrivare anche al pubblico che la guarda esibirsi e persino alle sue rivali, che la ragazza non guarda mai con disprezzo ma sempre come delle compagne che condividono con lei una passione e che possono insegnarle molto, aldilà delle vittorie e delle sconfitte.
La musica e l'amore sono la chiave di volta del nostro racconto, perfettamente rappresentati anche del personaggio di Mao, probabilmente il più affascinante dell'intero cast.
Così inusuale, eppure così bello, è il legame che si instaura a poco a poco fra lui e Hikari, che attraverso la musica scoprono di potersi perfettamente comprendere.
Mao è bravissimo, suona con maestria strumenti più classici come il violino e il pianoforte e, allo stesso tempo, lui e i suoi capelli cotonati militano in una rockband di stampo più moderno (del resto, è il 1985, sono gli anni dei Beehive). Potrebbe avere qualsiasi ragazza ai suoi piedi, eppure lui sceglie di legarsi una ragazza semplice, ingenua, ma che riesce a interpretare perfettamente la sua musica, trasformandola in una danza splendida.
Hikari e Mao, perfettamente e continuamente in sintonia, sulla pista da ballo sono un tutt'uno, il braccio e la mente di meravigliose esibizioni, emozionanti come poche e praticamente uniche al mondo. Due ragazzi che, con mezzi diversi eppure complementari, riescono ad esprimere emozioni fortissime ed un grandissimo amore.
Si era detto in apertura, però, che Mao è un rivale, che il cuore di Hikari batte per Ooishi. E se, invece, proseguendo nella storia, la situazione si ribaltasse? Che ne sarà di questo legame speciale e senza pari che unisce Hikari e Mao? Dovrà restare solo un'amicizia particolare, un amore platonico e non ricambiato, o ci riserverà, pian piano, delle sorprese?
A Izumi Aso il compito di guidarci in cerca di una risposta, in un percorso meraviglioso che mette l'amore e il sentimento, espressi con grandissima poesia, al di sopra di tutto, persino dello sport, delle Olimpiadi e degli stessi sogni futuri e professionali di questo gruppo di adolescenti, talmente ben caratterizzato da sembrarci quasi vivo.
Sarà possibile, si chiederà a questo punto il lettore, rappresentare su carta, senza potersi avvalere del movimento, delle animazioni o di una musica reale, le esibizioni di ginnastica ritmica?
Basta leggere qualche volume del manga per accorgersi che sì, è possibile.
Lo stile di Izumi Aso è raffinato, elegante, delicato, e riesce a rappresentare con chiarezza, nelle tavole del fumetto, i meravigliosi e variegati balletti delle sue ginnaste.
L'autrice è molto attenta ai dettagli, alle anatomie dei corpi delle ginnaste, alla precisione dei loro movimenti e alle splendide decorazioni che ornano le loro calzamaglie.
E' uno stile di disegno perfettamente inquadrato nella tradizione dello shoujo anni '80, che evolve nettamente col passare dei volumi e con la crescita fisica e psicologica dei suoi personaggi, i quali, da imberbi ragazzini nei primi volumi, crescono via via fino a diventare splendidi uomini e donne, dal corpo atletico e dai tratti del viso più definiti e maturi. Sono gli anni '80, e ce ne accorgiamo dalle capigliature in stile Beehive sfoggiate da Mao, ma anche da una serie di citazioni ad artisti molto popolari della scena musicale del periodo.
Molte, infatti, le citazioni musicali insite nella storia. Brani di musica classica come Pierino il lupo (oggetto di una delle esibizioni più evocative di tutto il manga) o Andrea Chénier scandiscono le esibizioni delle ginnaste facendosi filo conduttore della storia e dei suoi messaggi; inoltre, citazioni ad artisti pop come l'americana Cindy Lauper (ben nota agli adolescenti del periodo, sia come cantante, sia per via del suo stretto legame con la WWF, la famosa federazione americana di wrestling) ci ricordano che questa è una storia diretta agli adolescenti degli anni '80, esagerati al limite del pacchiano per molte cose, eppure ricchi di passione e sentimento.
C'è un particolare filo rosso che lega il ritmo e il ballo, le palpitazioni del cuore, le Olimpiadi e il manga oggetto della nostra recensione. Per scoprirlo, dobbiamo tornare indietro nel tempo fino agli anni '80, e parlare un po' dei giochi olimpici tenutisi in questa decade.
1988. Le Olimpiadi di quell'anno si sarebbero tenute a Seoul, in Corea.
Questo fatto accese le fantasie, i sogni e le speranze dei popoli dell'Asia Orientale per tutta la seconda metà degli anni '80. Popoli fra i quali, ovviamente, figurava in prima linea anche il Giappone.
Non erano rari, già dagli anni '60 (la decade in cui i giochi olimpici si svolsero proprio in Giappone, a Tokyo), i fumetti e i cartoni animati di provenienza nipponica che si occupavano di sport e che presentavano personaggi che, in maniera più o meno intensa, vivevano il sogno olimpico.
Quello dello shoujo sportivo, infatti, era un genere piuttosto florido, che da anni riempiva le pagine delle riviste con storie di giovani pallavoliste o tenniste.
La storia di cui parleremo nella nostra recensione è una di queste. Una vicenda di sport e di gioventù, nata sull'onda dell'entusiasmo per le prossime venture Olimpiadi di Seoul, nello scintillante mondo degli anni '80.
1984. Le Olimpiadi di quell'anno, tenutesi a Los Angeles, videro un nuovo sport entrare a far parte della rosa olimpica, la ginnastica ritmica.
1985. Grazie a questo fatto, la ginnastica ritmica comincia a diffondersi maggiormente intorno al mondo, riscuotendo sempre più interesse. Anche il Giappone, negli anni '80 particolarmente attento alle mode e ai motivi d'interesse che giungevano dall'Occidente, si fa contagiare da questo sport ed ecco che, sulle pagine della rivista shoujo Margaret della casa editrice Shueisha, fa la sua comparsa La leggenda di Hikari (Hikari no densetsu), manga firmato da Izumi Aso e incentrato proprio su questa disciplina.
Hikari Kamijou è una ragazzina allegra e simpatica che ha una grande passione per la ginnastica ritmica, disciplina che pratica nel club scolastico e per cui è particolarmente dotata.
Nonostante sia un astro nascente dello sport, tuttavia, è anche un'adolescente come tutte le altre, e come tutte le adolescenti deve fare i conti con i problemi caratteristici della sua età, primi fra tutti i battiti del cuore. Hikari è infatti innamorata cotta del simpatico Takaaki Ooishi, iscritto al club di ginnastica maschile, che le dà sempre buoni consigli e ha fiducia in lei.
L'amore degli adolescenti, si sa, già di per sé è complicato, figuriamoci quello degli adolescenti degli shojo manga, sempre caratterizzato da timidezze, non detti, sguardi ambigui e rivali molto agguerrite.
A complicare quella che altrimenti sarebbe una storia d'amore tanto perfetta quanto noiosa, arrivano infatti due rivali.
La prima di questi è Hazuki Shina, senpai di Hikari nel club di ginnastica e da lei molto diversa, bravissima nello sport e studentessa modello, dai modi eleganti e maturi, dalla bellezza tanto eterea quanto fragile. Shina è legata a Ooishi da un'amicizia assai profonda ed è, inoltre, fortemente rispettata da Hikari, che vede in lei una sorta di eroina, un modello a cui ispirarsi.
Come se non fosse già abbastanza delicato l'equilibrio intercorrente tra questi tre ragazzi, legati da un'amicizia molto forte ma anche soggetti alle palpitazioni del cuore, si aggiunge ben presto al cast anche il bel Mao Natsukawa, giovane e bravissimo musicista dai capelli cotonati e dal fascino misterioso, che si propone all'improvviso di accompagnare con la sua musica le esibizioni di Hikari e che non la lascia indifferente.
La leggenda di Hikari è un manga completo e molto affascinante, in cui lo sport e l'amore si alternano sul palcoscenico adolescenziale della giovane protagonista.
Il grosso della storia, a onor del vero, riguarda le esibizioni di ginnastica ritmica, che occupano la maggior parte delle pagine, allenamenti compresi.
Ma niente paura, il lettore non corre certo il rischio di annoiarsi, dal momento che La leggenda di Hikari non è la mera registrazione su carta di una serie di eventi sportivi, ma, come sempre accade nei manga che trattano di sport, le discipline offrono innumerevoli spunti per parlare dei personaggi, dei loro pensieri, dei loro problemi, dei loro sentimenti, dei rapporti fra di loro e della loro crescita personale.
La ginnastica ritmica ritratta dalla matita di Izumi Aso è, infatti, tutt'altro che fredda e anzi ricca di suggestioni e di fascino. E' una disciplina elegante e piena di poesia, dove l'aggraziata danza delle ginnaste si fa tutt'uno con la musica che l'accompagna per creare storie, visioni ed emozioni.
A seconda dell'atleta che si esibisce, del balletto che sceglie di mettere in scena o del suo stato d'animo, infatti, la danza può mostrarsi in vari modi, ora più libera e solare, ora incerta, ombrosa o triste. Ognuna delle atlete che l'autrice farà scendere in campo avrà una sua personalità e un suo modo di approcciarsi allo sport, che si riflette nella musica scelta o nel tipo di balletto eseguito, che potrà essere ora vivace e fresco, ora sobrio, classico e maturo, ora, perché no, mescolare le due cose in un innovativo e particolare connubio.
Fra i tanti elementi che compongono questa storia, quello della musica e del ballo è forse il più affascinante. Quando la giovane Hikari danza, è sempre felice e, in preda a mille emozioni, il suo cuore batte forte. "Come un tamburo", dirà la canzone che citavamo in apertura, qualche Olimpiade più tardi, e che si adatta, dunque, perfettamente, alla nostra recensione.
Hikari danza e una musica particolare risuona nel suo cuore, una musica che a lei piace tantissimo, così come le piace tantissimo danzare. La giovane ginnasta, passo dopo passo, si impegna affinché questo suo sentimento, questo suo grande amore per la musica, per la ginnastica e per la vita stessa, questo grande sorriso che non l'abbandona mai possano arrivare anche al pubblico che la guarda esibirsi e persino alle sue rivali, che la ragazza non guarda mai con disprezzo ma sempre come delle compagne che condividono con lei una passione e che possono insegnarle molto, aldilà delle vittorie e delle sconfitte.
La musica e l'amore sono la chiave di volta del nostro racconto, perfettamente rappresentati anche del personaggio di Mao, probabilmente il più affascinante dell'intero cast.
Così inusuale, eppure così bello, è il legame che si instaura a poco a poco fra lui e Hikari, che attraverso la musica scoprono di potersi perfettamente comprendere.
Mao è bravissimo, suona con maestria strumenti più classici come il violino e il pianoforte e, allo stesso tempo, lui e i suoi capelli cotonati militano in una rockband di stampo più moderno (del resto, è il 1985, sono gli anni dei Beehive). Potrebbe avere qualsiasi ragazza ai suoi piedi, eppure lui sceglie di legarsi una ragazza semplice, ingenua, ma che riesce a interpretare perfettamente la sua musica, trasformandola in una danza splendida.
Hikari e Mao, perfettamente e continuamente in sintonia, sulla pista da ballo sono un tutt'uno, il braccio e la mente di meravigliose esibizioni, emozionanti come poche e praticamente uniche al mondo. Due ragazzi che, con mezzi diversi eppure complementari, riescono ad esprimere emozioni fortissime ed un grandissimo amore.
Si era detto in apertura, però, che Mao è un rivale, che il cuore di Hikari batte per Ooishi. E se, invece, proseguendo nella storia, la situazione si ribaltasse? Che ne sarà di questo legame speciale e senza pari che unisce Hikari e Mao? Dovrà restare solo un'amicizia particolare, un amore platonico e non ricambiato, o ci riserverà, pian piano, delle sorprese?
A Izumi Aso il compito di guidarci in cerca di una risposta, in un percorso meraviglioso che mette l'amore e il sentimento, espressi con grandissima poesia, al di sopra di tutto, persino dello sport, delle Olimpiadi e degli stessi sogni futuri e professionali di questo gruppo di adolescenti, talmente ben caratterizzato da sembrarci quasi vivo.
Sarà possibile, si chiederà a questo punto il lettore, rappresentare su carta, senza potersi avvalere del movimento, delle animazioni o di una musica reale, le esibizioni di ginnastica ritmica?
Basta leggere qualche volume del manga per accorgersi che sì, è possibile.
Lo stile di Izumi Aso è raffinato, elegante, delicato, e riesce a rappresentare con chiarezza, nelle tavole del fumetto, i meravigliosi e variegati balletti delle sue ginnaste.
L'autrice è molto attenta ai dettagli, alle anatomie dei corpi delle ginnaste, alla precisione dei loro movimenti e alle splendide decorazioni che ornano le loro calzamaglie.
E' uno stile di disegno perfettamente inquadrato nella tradizione dello shoujo anni '80, che evolve nettamente col passare dei volumi e con la crescita fisica e psicologica dei suoi personaggi, i quali, da imberbi ragazzini nei primi volumi, crescono via via fino a diventare splendidi uomini e donne, dal corpo atletico e dai tratti del viso più definiti e maturi. Sono gli anni '80, e ce ne accorgiamo dalle capigliature in stile Beehive sfoggiate da Mao, ma anche da una serie di citazioni ad artisti molto popolari della scena musicale del periodo.
Molte, infatti, le citazioni musicali insite nella storia. Brani di musica classica come Pierino il lupo (oggetto di una delle esibizioni più evocative di tutto il manga) o Andrea Chénier scandiscono le esibizioni delle ginnaste facendosi filo conduttore della storia e dei suoi messaggi; inoltre, citazioni ad artisti pop come l'americana Cindy Lauper (ben nota agli adolescenti del periodo, sia come cantante, sia per via del suo stretto legame con la WWF, la famosa federazione americana di wrestling) ci ricordano che questa è una storia diretta agli adolescenti degli anni '80, esagerati al limite del pacchiano per molte cose, eppure ricchi di passione e sentimento.
Nonostante sia pienamente inquadrato negli anni '80 di "Time after time" e "Girls just want to have fun", della Rock'n wrestling Connection, dei capelli cotonati e dei giochi olimpici di Seoul, La leggenda di Hikari è in realtà un manga perfettamente leggibile e apprezzabile anche al giorno d'oggi, perché, in fondo, è un manga che tratta di sentimenti universali e di temi come l'amore e il raggiungimento dei propri sogni, comuni all'adolescente di un trentennio fa così come a quello di oggi.
E' una storia avvincente che si snoda in un crescendo di emozioni, a tempo di musica e a passo di danza. L'utilizzo di uno sport particolare come la ginnastica ritmica dona all'autrice l'opportunità di far sue le regole del manga sportivo e di riscriverle a proprio piacimento, presentando al lettore una storia che tratta sì di sport, ma con un taglio molto sentimentale, complesse relazioni amorose fra i personaggi e tanto romanticismo.
Non so se La leggenda di Hikari sia il primo o l'unico manga che parla di ginnastica ritmica. Di certo, è il più celebre, grazie ad un adattamento animato (Hilary) piuttosto noto nel nostro paese ma alquanto sfortunato: conclusosi prematuramente e piuttosto differente dal manga, non riesce a rendere con lo stesso effetto la meraviglia che la matita e la penna di Izumi Aso suscitano in chi fruisce della sua opera. Al manga mancherà forse la bellissima colonna sonora della serie animata, ma il lettore non ne sentirà la mancanza, perché, addentrandosi a fondo nei sedici volumi che compongono l'opera (pubblicati in Italia da Star Comics fra il 2003 e il 2004), sarà come se riuscisse egli stesso a sentire quella meravigliosa musica, quello straordinario amore per lo sport e per la vita, quella grandissima positività che la dolce Hikari trasmette in chi assiste alla sua armoniosa danza.
Batte dunque il cuore di Hikari, mentre gli aggraziati movimenti del suo corpo scandiscono il ritmo. E, senza dubbio, batterà forte, col suo, anche il cuore del lettore. "Like a drum, like a drum".
E' una storia avvincente che si snoda in un crescendo di emozioni, a tempo di musica e a passo di danza. L'utilizzo di uno sport particolare come la ginnastica ritmica dona all'autrice l'opportunità di far sue le regole del manga sportivo e di riscriverle a proprio piacimento, presentando al lettore una storia che tratta sì di sport, ma con un taglio molto sentimentale, complesse relazioni amorose fra i personaggi e tanto romanticismo.
Non so se La leggenda di Hikari sia il primo o l'unico manga che parla di ginnastica ritmica. Di certo, è il più celebre, grazie ad un adattamento animato (Hilary) piuttosto noto nel nostro paese ma alquanto sfortunato: conclusosi prematuramente e piuttosto differente dal manga, non riesce a rendere con lo stesso effetto la meraviglia che la matita e la penna di Izumi Aso suscitano in chi fruisce della sua opera. Al manga mancherà forse la bellissima colonna sonora della serie animata, ma il lettore non ne sentirà la mancanza, perché, addentrandosi a fondo nei sedici volumi che compongono l'opera (pubblicati in Italia da Star Comics fra il 2003 e il 2004), sarà come se riuscisse egli stesso a sentire quella meravigliosa musica, quello straordinario amore per lo sport e per la vita, quella grandissima positività che la dolce Hikari trasmette in chi assiste alla sua armoniosa danza.
Batte dunque il cuore di Hikari, mentre gli aggraziati movimenti del suo corpo scandiscono il ritmo. E, senza dubbio, batterà forte, col suo, anche il cuore del lettore. "Like a drum, like a drum".
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
La leggenda di Hikari 1 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 2 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 3 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 4 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 5 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 6 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 7 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 8 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 9 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 10 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 11 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 12 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 13 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 14 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 15 | € 3.90 | Star Comics |
La leggenda di Hikari 16 | € 3.90 | Star Comics |
E' un manga che recuperai anni fa, preda della passione per la ginnastica ritmica, e mi è davvero piaciuto molto. L'unica pecca è davvero il finale, direi gli ultimi due numeri: affrettato e anche poco coerente con quello che c'era stato mostrato prima. Un vero peccato.
Bellissimo.
Il manga mi ha sempre incuriosito ma finora non ho mai avuto occasione e voglia di recuperarlo... In seguito magari...
Complimenti a Kotaro ^^
Spero di poter recuperare il manga un giorno, perché oltre alla differenza di trama rispetto all'anime, questi disegni sono una delizia! *-*
Lo metto in wishlist, mi ha convinto io da piccola ho sempre adorato chi faceva ginnastica ritmica (e ricordo ancora le capriole che facevo in casa, i lividi, i cerotti e le cadute :') )
Da bambina adoravo l'anime (mi ero pure costruita un nastro rudimentale che volteggiavo con la grazia di un picconatore), il manga lo recupererò di sicuro prima o poi.
Le copertine Star però sono inguardabili.
Kotaro, non ho parole, sempre il mio dio!
In controtendenza, devo dire che ho preferito il finale "criptico", ma secondo me più maturo, del manga a quello mieloso e buonista delll'anime
L'anime non so perché ma non lo vidi, il manga invece è una delle tante cose 'da recuperare', e prima o poi lo leggerò perché mi aveva incuriosito parecchio. Non sono una fan accanita degli spokon, ma i pochi che ho letto finora mi sono piaciuti alla follia XD
Ci sono poi manga che normalmente non avresti mai degnato della tua attenzione ma che ti ritrovi a scoprire assolutamente per caso, magari perché ne hai trovato il primo volumetto a un prezzo stracciato in un mercatino dell'usato, manga che scopri per caso e che finiscono per conquistarti.
E' esattamente ciò che mi è successo con La leggenda di Hikari, scoperto in maniera assolutamente inaspettata in un mercatino dell'usato e trasformatosi in una delle più belle esperienze che abbia mai fatto nella mia carriera di mangalettore.
Non ho mai amato troppo lo sport, ma ogni volta finisce che mi appassiono un sacco ai manga sportivi, come nel caso di La leggenda di Hikari, di cui leggevo i volumetti addirittura durante gli intervalli della classe elementare dove svolgevo il tirocinio, con tanto di bambini che mi sfottevano perché leggevo un fumetto "da femmine".
E' un manga assai emozionante, che è riuscito a farmi luccicare gli occhi più volte, a farmi appassionare a uno sport di cui non mi era mai interessato, a farmi venire una gran voglia di ballare... inoltre c'è l'unico personaggio fighetto coi capelli lunghi che mai adorerò in un manga, e non è cosa da poco!
Sì, preferivo di gran lunga Mao al comunque apprezzabile Ooishi (che però non è stato approfondito quanto Mao), ma credo che questo valga un po' per tutti!
Grazie per i complimenti, come al solito
Comunque lo consiglio ugualmente a coloro che come me non hanno condiviso quella scelta di Hilary: Hikari si comporterà diversamente!
Senza contare che manca quella ridicola scena della protagonista che parla con la se stessa del futuro!
Questa non me la ricordavo... O.O
Mi ricordo che ho conosciuto questo sport grazie a un altro anime "Mew Mew amiche vincenti" in un episodio un club di ginnastica artistica ha costretto Ichijo a partecipare a delle gare.
Da quel episodio mi era partita la fissazione per diventare una ginnasta, mi ero presa anche il nastro, ma la mia coordinazione e la grazia.. Mi hanno abbandonato dalla nascita quindi.. Morale della favola meglio guardare e non provare, neo mio caso..xD
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