In occasione del Milano Manga Festival, evento di cui abbiamo già avuto modo di parlare, è stato invitato, dal 5 al 7 luglio, il maestro Yoshiyuki Sadamoto, noto per il character design di molti anime GAINAX (Honneamise, Nadia, Evangelion) e dei film di Mamoru Hosoda (La ragazza che saltava nel tempo, Summer Wars, Wolf Children) oltre che per il manga di Evangelion, appena conclusosi in Giappone.
Lo staff della manifestazione ha sicuramente puntato molto sul maestro Sadamoto, dedicandogli tre giornate di eventi e una mostra speciale, con diverse tavole del manga.
Per prima cosa, sono state allestite quattro sessioni di autografi, per un totale di 300 posti disponibili. L'entusiasmo dei fan è stato grande, coi posti disponibili esauriti molte ore prima dell'inizio effettivo degli incontri, ed i primi arrivati addirittura la mattina alle 7, sfidando il sole e il caldo torrido. I fortunati, ricevuto il proprio numero, venivano chiamati sul palco uno per volta per incontrare il maestro, sceglievano su quale immagine ricevere l'autografo (erano disponibili due cartoncini, uno di Asuka e uno di Rei) e potevano anche porre un breve quesito al maestro. Durante la seconda giornata il maestro si è mostrato particolarmente ispirato, tanto da premiare diversi fan con un veloce schizzo insieme all'autografo. Ogni sessione d'autografi è stata preceduta dalla proiezione di uno splendido filmato con spezzoni tratti dalle varie opere curate dal maestro; piccolo curiosità, le musiche sono state realizzate dal figlio. Purtroppo tale video non è stato reso pubblico al di fuori della manifestazione.
Venerdì 5 sono state proiettate, in collaborazione con Nexo Digital, 4 clip video, per un totale di circa mezz'ora, tratte da Evangelion 1.0, 2.0, 3.0 e Wolf Children, tutti film di cui il maestro ha curato il character design e di prossima trasmissione anche nei cinema italiani.
Sabato 6, invece, durante il fan meeting, è stata la volta della Milano Manga Festival: Estrazione speciale Sadamoto Days, iniziativa realizzata in collaborazione con AnimeClick.it, Nanoda.com e KomixJam tramite cui vincere l'artbook Carmine autografato dal maestro. Erano disponibili 4 premi, 1 per sito più un'estrazione conclusiva comune a tutti (quest'ultima vinta da un iscritto ad AnimeClick.it). In realtà i premi elargiti alla fine sono stati cinque, causa un errore durante un'estrazione che ha fatto sì che un art-book venisse consegnato a una persona diversa dal vincitore (che poi ha però ricevuto il premio che gli spettava).
Infine, in ciascuna delle tre giornata è stato organizzato un fan meeting in cui gli spettatori potevano porre domande al maestro, ricevendo risposta.
Di seguito abbiamo cercato di riportare, in modo ordinato e accorpando le domande tra loro simili o sul medesimo argomento, quanto detto dal maestro Sadamoto in queste occasioni, più alcune delle risposte date ai fan durante le sessioni di autografi.
Il sogno di Sadamoto era quello di diventare un designer, desiderio nato dal suo grande amore per le auto, amore che condivide con tutta la famiglia. Il maestro racconta di quando da piccoli lui e suo fratello si sedevano ai lati della strada sfidandosi a indovinare le marche delle automobili che passavano. All'epoca desiderava molto possedere una LOTUS EUROPA, la macchina guidata dal protagonista di un manga che gli piaceva molto, ed è felice di essere riuscito ad acquistarne una recentemente; tuttavia è un'auto molto vecchia, di quasi 40 anni, per cui non può usarla molto e gli costa tantissimo in riparazioni. Un'altra auto a cui è molto legato è la FIAT PANDA, che aveva acquistato con i primi soldi guadagnati coi suoi disegni; purtroppo si ruppe quasi subito, ma Sadamoto dice di esserle ancora molto affezionato. La sua macchina dei sogni, in ogni caso, è la DeLorean volante di Ritorno al futuro.
Interrogato sulle influenze occidentali dei suoi lavori, Sadamoto afferma che, pur essendo un grande fan della Pixar e dei Thunderbirds, le sue ispirazioni principali vengono tutte dai capolavori giapponesi del passato, come ad esempio Lupin III – Il castello di Cagliostro o opere che ama molto come Ideon, Devilman e Conan, ragazzo del futuro.
Tra i personaggi di Evangelion, Sadamoto si rivede molto in Kensuke Aida, otaku militare a cui piacciono molto le ragazze, ma ha molto empatizzato anche con Gendo Ikari, in quanto, essendo entrambi padri di famiglia, si è rivisto nei suoi dilemmi, nelle sue ansie da genitore e nelle difficoltà nell'instaurare rapporti con i figli. Non si sente invece minimamente come Shinji.
Interrogato sulle sue preferenze come disegnatore, invece, Sadamoto dice di preferire i personaggi più anziani, saggi, e non gli dispiacerebbe lavorare in futuro su una serie per adulti. Gli piace molto disegnare anche Misato, più matura dei protagonisti ragazzi e che apprezza sia graficamente che psicologicamente; è stata una sfida interessante anche lavorare al design degli angeli, in quanto strani e anche difficili da rendere al meglio. Uscendo da Evangelion, si è divertito molto con FLCL dove, sebbene abbia avuto meno libertà a causa delle direttive molto precise del regista, ha potuto dedicarsi a tutte le sue passioni e si è anche occupato del mecha design. Infine, è molto legato anche a Nadia, in quanto è stato il suo primo lavoro televisivo tramite cui è riuscito a raggiungere un gran numero di persone in tutto il Giappone e non solo i fan di anime. Sempre riguardo a Nadia, dice che per il Capitano Nemo si è ispirato sia al suo omonimo del romanzo 20.000 leghe sotto i mari di Jules Verne che al Capitano Okita di Yamato.
La giornata di lavoro di Sadamoto si divide in due parti: per prima cosa si chiude da solo in una camera per dodici ore e pensa alla storia, poi si sposta a Tokyo e disegna insieme agli assistenti fino a Mezzanotte, per evitare che i suoi aiutanti perdano l'ultimo treno per tornare a casa; Sadamoto tuttavia prosegue anche fino alle 3 di notte.
A differenza dei mangaka tradizionali, che devono consegnare 100 pagine al mese e quindi si fanno aiutare anche da 15 assistenti, lui possiede solo due assistenti, avendo solamente 24 tavole mensili da realizzare.
Nei giorni liberi – circa 4 al mese – si riposa oziando completamente, non facendo assolutamente nulla, in modo da ricaricarsi. Ricorda tuttavia che ai tempi di Honneamise si trovava a lavorare anche per 40 ore di seguito, dato che i ritmi di lavoro degli animatori sono persino peggiori di quelli dei mangaka.
Sadamoto è molto contendo di lavorare contemporaneamente a manga e anime, sia perchè apprezza entrambi – gli anime in quanto lavoro collettivo e di gruppo e i manga come sfida individuale – sia perchè gli permette di variare tra diversi metodi di lavoro e diverse tipologie di opere, evitando così di arrivare ad annoiarsi o stancarsi occupandosi sempre delle stesse cose. È per questo motivo che si è preso molte pause dal manga di Evangelion.
Nella realizzazione dei personaggi di Evangelion, Anno ha lasciato Sadamoto con molta libertà, dandogli poche indicazioni, come per esempio il gruppo sanguigno.
Riguardo a Rei Ayanami, Anno aveva richiesto un personaggio cool coi capelli corti; un giorno Sadamoto, ascoltando una canzone si trovò ad immaginare il personaggio, andando quindi da Anno dicendo di voler realizzare il personaggio di Rei a partire da quella voce. Originariamente Rei era stata pensata bruna con gli occhi scuri, tuttavia c'era la necessità di distinguerla a prima vista da Asuka anche in inquadrature da lontano, decidendo quindi di disegnarla con i colori di occhi e capelli invertiti rispetto a quelli di Asuka.
Per quanto riguarda invece Mari, personaggio presente nel Rebuild, desideravano attirare un nuovo tipo di fan, oltre che creare un ulteriore personaggio che si potesse “rompere” (in questo caso la traduttrice non era certo del vocabolo utilizzato); Sadamoto ha anche detto che il personaggio di Mari gli piace molto, ed è intenzionato a riutilizzarlo in futuro.
Ad una domanda del pubblico che chiedeva come mai le locandine di Evangelion 3.0 fossero accreditato a Takeshi Honda, Sadamoto ha spiegato che il disegno originale è suo, tuttavia dopo vi sono altri passaggi prima di raggiungere il risultato definitivo.
Interrogato sulla complessità filosofica degli episodi 25-26 della serie TV di Evangelion, Sadamoto si è limitato a dire che, da spettatore, la ritiene un frutto della difficile situazione in cui si trovava Anno all'epoca, sempre più stanco e sull'orlo della depressione; ogni volta che si incontravano continuava a ripetere che non ce la faceva più e che voleva farla finita.
Riguardo invece al numero esatto dei film del Rebuild, ha detto che non si sono posti il problema, semplicemente man mano che definiscono la trama e la sua complessità il numero totale di film può aumentare o diminuire.
Per quanto riguarda il manga di Evangelion, Sadamoto sostiene di averlo realizzato interamente da solo, senza consultarsi con nessuno, per cui le eventuali differenze con l'anime sono state tutte decise solamente da lui; questo in contrasto con l'anime in cui tutte le decisioni venivano prese in gruppo, sedendosi tutti nella stessa stanza e discutendo.
La realizzazione del manga in ogni caso è stata un po' una scommessa da parte sua, in quanto il suo debutto come mangaka era stato un fallimento. In caso di ulteriore fallimento, tuttavia, per lui non sarebbe stato un grande problema tornare a lavorare nell'azienda di famiglia a realizzare porcellane.
Il suo intento era quello di realizzare una storia che spingesse il lettore ad impegnarsi a superare le difficoltà e a non scoraggiarsi, inoltre voleva, tramite la caratterizzazione di Shinji, avvicinarsi ai quattordicenni di oggi, non ancora formati, insicuri, svogliati e restii ad impegnarsi molto. Il suo Shinji tuttavia è più “forte” di quello dell'anime, quasi un ragazzaccio, tanto che fin da subito vorrebbe fuggire dove quello animato era invece molto più debole e insicuro. Lavorando su Shinji, Sadamoto ripensava anche alla Guerra del Golfo, in cui il Giappone aveva fatto da base per l'aviazione americana, e si chiedeva come si sarebbe comportato un quattordicenne all'idea di andare in guerra a bordo di un elicottero: secondo lui, avrebbe quasi certamente rifiutato, cercando di scappare. Per questo motivo, Sadamoto è anche convinto che, sebbene i personaggi di Evangelion siano molto realistici e sia facile per i lettori immedesimarsi in essi – come confermato a Sadamoto dai lettori stessi – sia improprio fare paragoni con personaggi reali, in quanto nella realtà non ci sono quattordicenni costretti a combattere e salvare il mondo.
Si è anche molto parlato riguardo al personaggio di Kaworu è al suo rapporto con Shinji, complice una domanda specifica posta il primo giorno da un'appassionata di Boys' Love. Dopo un primo tentativo del maestro di svicolare sulla domanda, Sadamoto si è trovato costretto a rispondere data l'insistenza della fan, per poi tornare sull'argomento anche i giorni seguenti.
Per prima cosa, Sadamoto afferma di non capire il successo del personaggio di Kaworu. Personalmente lui adorava la voce del personaggio, trovandosi quindi in difficoltà nel realizzarlo su carta e decidendo quindi di modificarlo rispetto all'anime. Se nell'anime si era rimasti volutamente ambigui riguardo alla vera natura del suo rapporto con Shinji, lasciando libero le spettatore di crearsi la propria interpretazione, nel manga Sadamoto ha deciso di definire meglio il tutto lasciando meno libertà al lettore.
SPOILER SUL MANGA RELATIVI A KAWORU
Nel manga, Kaworu, che Sadamoto ricorda essere un angelo mentre Shinji è un essere umano, prova per Shinji un riflesso dei sentimenti di Rei, tuttavia Shinji lo rifiuta in quanto lui non è Rei.
Parlando invece della scena in cui Shinji strangola Kaworu, si tratta di una citazione ad un film che il maestro adora: Betty Blue (37°2 le matin) di Jean-Jacques Beineix, in cui si narra la storia di due innamorati in cui alla fine lui strozza lei seguendo la morale “ti amo per cui ti devo uccidere”. Interrogato se quella fosse anche una citazione ad un scena simile presente in The End of Evangelion, Sadamoto dice che sono due scene dal significato diverso, ma non esclude che lui e Anno possano aver tratto ispirazione dal medesimo film.
FINE SPOILER
Interrogato sulla situazione attuale del fumetto e dell'animazione giapponese, il maestro non è stato troppo negativo nei giudizi, ritenendo il manga un mezzo ancora forte, seppur lievemente in calo a livello di vendite, su cui ha ancora voglia di lavorare. Una possibile soluzione ai “manga moderni tutti uguali”, come definiti dal fan che aveva posto la domanda, ritiene possa essere utilizzare più sceneggiatori e più disegnatori per la medesima opera; il confronto tra più menti potrebbe portare a risultati interessanti, tuttavia non ritiene la cosa facilmente realizzabile per le problematiche economiche. Per quanto riguarda l'evoluzione della tematica dell'incomunicabilità tra esseri umani, ritiene che questa non sia cambiata dai tempi di Evangelion.
Alla richiesta di cosa sarebbe necessario fare, per un italiano, per lavorare, anche solo come stagista, in una ditta giapponese di fumetto o animazione, Sadamoto inizialmente sconsiglia questa via, esistendo molte alternative al di fuori del Giappone per lavorare in questo ambiente, così come grandi artisti stranieri, Moebius o Mike Mignola, rispettati anche in Giappone. Ma se proprio si è volesse andare in Giappone, fondamentale non è solo la conoscenza della lingua e della cultura giapponese, ma anche possedere una mentalità giapponese e l'essere disposti a turni di lavoro massacranti per i nostri canoni.
In ogni caso, Sadamoto afferma che ultimamente stanno avendo successo anche in Giappone molti talenti stranieri, seppur sempre asiatici, e che stanno nascendo numerose scuole di manga apposite per la formazione di futuri fumettisti. Il maestro si dice tuttavia scettico riguardo queste scuole, ritenendo che solo 1 laureato su 100 abbia il talento necessario a diventare un vero mangaka; consiglia invece di seguire la propria strada, qualunque essa sia, perchè anche da un cameriere può nascere un grande artista, e che più che studiare disegno – lui stesso non ha mai studiato, ha letto solo tantissimi manga ed è riuscito a vincere un premio al suo primo concorso – è importante conoscere e frequentare l'ambiente e le persone che ci lavorano.
Un giornalista tra il pubblico, interessato alle relazioni tra occidente e oriente nell'arte contemporanea di natura pop, dopo un'eccessivamente lunga introduzione su come ci siano alcuni autori, come Osamu Tezuka e Go Nagai ritenuti, più che semplici mangaka, dei veri e propri artisti contemporanei, ha chiesto a Sadamoto se ritenesse anche se stesso un artista di questo tipo. Sadamoto ha risposto negativamente, in quanto la sua unica opera come mangaka non è altro che una rielaborazione di un'opera preesistente e che solo quando avrà creato una sua opera originale potrà prendere in considerazione l'idea; per ora, quindi, non si ritiene assolutamente all'altezza di autori come quelli citati.
Un altro dei presenti si è invece focalizzato su Wolf Children, da lui visto come un elogio della vita di campagna, dove tutto va bene e tutti sono felici, a scapito di quella di città, chiedendo infine al maestro se fosse davvero convinto di tale tesi. Sadamoto per prima cosa ha negato che il film volesse veicolare tale messaggio per poi portare la sua stessa esperienza personale come esempio: nato in un paesino di montagna, si era poi trasferito a Tokyo, per poi ritrasferirsi in montagna, riuscendo ad essere felice in ciascun ambiente.
Dopo la conclusione di Evangelion, Sadamoto ha detto di volersi riposare fino a fine anno, viaggiando per diversi paesi, come USA e Germania. Nel frattempo, comunque, sono in definizione numerosi progetti, tra cui il prossimo film di Evangelion. Per quanto riguarda l'Italia, è stato molto felice di tornarci – era stato presente sette anni fa ad una fiera del libro – in quanto ama molto il nostro paese e desiderava visitarlo fin da quando, da piccolo, aveva visto il film The Italian Job. Si è detto grande estimatore della nostra cucina, non riuscendo tuttavia a stilare una classifica di cibi preferiti essendo di bocca buona e quindi mangiando di tutto. Si è invece stupito della compostezza dei fan italiani, in quanto se li aspettava molto più vivaci e chiassosi, dal momento che quando pensa all'Italia si immagina ristoranti col cuoco che si mette a cantare all'improvviso; il maestro ha inoltre osservato la grande differenza rispetto ai fan giapponesi che, quando si trovano di fronte a lui o altri professionisti, non riescono nemmeno a parlare tanto sono emozionati e tesi.
Lo staff della manifestazione ha sicuramente puntato molto sul maestro Sadamoto, dedicandogli tre giornate di eventi e una mostra speciale, con diverse tavole del manga.
Per prima cosa, sono state allestite quattro sessioni di autografi, per un totale di 300 posti disponibili. L'entusiasmo dei fan è stato grande, coi posti disponibili esauriti molte ore prima dell'inizio effettivo degli incontri, ed i primi arrivati addirittura la mattina alle 7, sfidando il sole e il caldo torrido. I fortunati, ricevuto il proprio numero, venivano chiamati sul palco uno per volta per incontrare il maestro, sceglievano su quale immagine ricevere l'autografo (erano disponibili due cartoncini, uno di Asuka e uno di Rei) e potevano anche porre un breve quesito al maestro. Durante la seconda giornata il maestro si è mostrato particolarmente ispirato, tanto da premiare diversi fan con un veloce schizzo insieme all'autografo. Ogni sessione d'autografi è stata preceduta dalla proiezione di uno splendido filmato con spezzoni tratti dalle varie opere curate dal maestro; piccolo curiosità, le musiche sono state realizzate dal figlio. Purtroppo tale video non è stato reso pubblico al di fuori della manifestazione.
Venerdì 5 sono state proiettate, in collaborazione con Nexo Digital, 4 clip video, per un totale di circa mezz'ora, tratte da Evangelion 1.0, 2.0, 3.0 e Wolf Children, tutti film di cui il maestro ha curato il character design e di prossima trasmissione anche nei cinema italiani.
Sabato 6, invece, durante il fan meeting, è stata la volta della Milano Manga Festival: Estrazione speciale Sadamoto Days, iniziativa realizzata in collaborazione con AnimeClick.it, Nanoda.com e KomixJam tramite cui vincere l'artbook Carmine autografato dal maestro. Erano disponibili 4 premi, 1 per sito più un'estrazione conclusiva comune a tutti (quest'ultima vinta da un iscritto ad AnimeClick.it). In realtà i premi elargiti alla fine sono stati cinque, causa un errore durante un'estrazione che ha fatto sì che un art-book venisse consegnato a una persona diversa dal vincitore (che poi ha però ricevuto il premio che gli spettava).
Infine, in ciascuna delle tre giornata è stato organizzato un fan meeting in cui gli spettatori potevano porre domande al maestro, ricevendo risposta.
Di seguito abbiamo cercato di riportare, in modo ordinato e accorpando le domande tra loro simili o sul medesimo argomento, quanto detto dal maestro Sadamoto in queste occasioni, più alcune delle risposte date ai fan durante le sessioni di autografi.
Il sogno di Sadamoto era quello di diventare un designer, desiderio nato dal suo grande amore per le auto, amore che condivide con tutta la famiglia. Il maestro racconta di quando da piccoli lui e suo fratello si sedevano ai lati della strada sfidandosi a indovinare le marche delle automobili che passavano. All'epoca desiderava molto possedere una LOTUS EUROPA, la macchina guidata dal protagonista di un manga che gli piaceva molto, ed è felice di essere riuscito ad acquistarne una recentemente; tuttavia è un'auto molto vecchia, di quasi 40 anni, per cui non può usarla molto e gli costa tantissimo in riparazioni. Un'altra auto a cui è molto legato è la FIAT PANDA, che aveva acquistato con i primi soldi guadagnati coi suoi disegni; purtroppo si ruppe quasi subito, ma Sadamoto dice di esserle ancora molto affezionato. La sua macchina dei sogni, in ogni caso, è la DeLorean volante di Ritorno al futuro.
Interrogato sulle influenze occidentali dei suoi lavori, Sadamoto afferma che, pur essendo un grande fan della Pixar e dei Thunderbirds, le sue ispirazioni principali vengono tutte dai capolavori giapponesi del passato, come ad esempio Lupin III – Il castello di Cagliostro o opere che ama molto come Ideon, Devilman e Conan, ragazzo del futuro.
Tra i personaggi di Evangelion, Sadamoto si rivede molto in Kensuke Aida, otaku militare a cui piacciono molto le ragazze, ma ha molto empatizzato anche con Gendo Ikari, in quanto, essendo entrambi padri di famiglia, si è rivisto nei suoi dilemmi, nelle sue ansie da genitore e nelle difficoltà nell'instaurare rapporti con i figli. Non si sente invece minimamente come Shinji.
Interrogato sulle sue preferenze come disegnatore, invece, Sadamoto dice di preferire i personaggi più anziani, saggi, e non gli dispiacerebbe lavorare in futuro su una serie per adulti. Gli piace molto disegnare anche Misato, più matura dei protagonisti ragazzi e che apprezza sia graficamente che psicologicamente; è stata una sfida interessante anche lavorare al design degli angeli, in quanto strani e anche difficili da rendere al meglio. Uscendo da Evangelion, si è divertito molto con FLCL dove, sebbene abbia avuto meno libertà a causa delle direttive molto precise del regista, ha potuto dedicarsi a tutte le sue passioni e si è anche occupato del mecha design. Infine, è molto legato anche a Nadia, in quanto è stato il suo primo lavoro televisivo tramite cui è riuscito a raggiungere un gran numero di persone in tutto il Giappone e non solo i fan di anime. Sempre riguardo a Nadia, dice che per il Capitano Nemo si è ispirato sia al suo omonimo del romanzo 20.000 leghe sotto i mari di Jules Verne che al Capitano Okita di Yamato.
La giornata di lavoro di Sadamoto si divide in due parti: per prima cosa si chiude da solo in una camera per dodici ore e pensa alla storia, poi si sposta a Tokyo e disegna insieme agli assistenti fino a Mezzanotte, per evitare che i suoi aiutanti perdano l'ultimo treno per tornare a casa; Sadamoto tuttavia prosegue anche fino alle 3 di notte.
A differenza dei mangaka tradizionali, che devono consegnare 100 pagine al mese e quindi si fanno aiutare anche da 15 assistenti, lui possiede solo due assistenti, avendo solamente 24 tavole mensili da realizzare.
Nei giorni liberi – circa 4 al mese – si riposa oziando completamente, non facendo assolutamente nulla, in modo da ricaricarsi. Ricorda tuttavia che ai tempi di Honneamise si trovava a lavorare anche per 40 ore di seguito, dato che i ritmi di lavoro degli animatori sono persino peggiori di quelli dei mangaka.
Sadamoto è molto contendo di lavorare contemporaneamente a manga e anime, sia perchè apprezza entrambi – gli anime in quanto lavoro collettivo e di gruppo e i manga come sfida individuale – sia perchè gli permette di variare tra diversi metodi di lavoro e diverse tipologie di opere, evitando così di arrivare ad annoiarsi o stancarsi occupandosi sempre delle stesse cose. È per questo motivo che si è preso molte pause dal manga di Evangelion.
Nella realizzazione dei personaggi di Evangelion, Anno ha lasciato Sadamoto con molta libertà, dandogli poche indicazioni, come per esempio il gruppo sanguigno.
Riguardo a Rei Ayanami, Anno aveva richiesto un personaggio cool coi capelli corti; un giorno Sadamoto, ascoltando una canzone si trovò ad immaginare il personaggio, andando quindi da Anno dicendo di voler realizzare il personaggio di Rei a partire da quella voce. Originariamente Rei era stata pensata bruna con gli occhi scuri, tuttavia c'era la necessità di distinguerla a prima vista da Asuka anche in inquadrature da lontano, decidendo quindi di disegnarla con i colori di occhi e capelli invertiti rispetto a quelli di Asuka.
Per quanto riguarda invece Mari, personaggio presente nel Rebuild, desideravano attirare un nuovo tipo di fan, oltre che creare un ulteriore personaggio che si potesse “rompere” (in questo caso la traduttrice non era certo del vocabolo utilizzato); Sadamoto ha anche detto che il personaggio di Mari gli piace molto, ed è intenzionato a riutilizzarlo in futuro.
Ad una domanda del pubblico che chiedeva come mai le locandine di Evangelion 3.0 fossero accreditato a Takeshi Honda, Sadamoto ha spiegato che il disegno originale è suo, tuttavia dopo vi sono altri passaggi prima di raggiungere il risultato definitivo.
Interrogato sulla complessità filosofica degli episodi 25-26 della serie TV di Evangelion, Sadamoto si è limitato a dire che, da spettatore, la ritiene un frutto della difficile situazione in cui si trovava Anno all'epoca, sempre più stanco e sull'orlo della depressione; ogni volta che si incontravano continuava a ripetere che non ce la faceva più e che voleva farla finita.
Riguardo invece al numero esatto dei film del Rebuild, ha detto che non si sono posti il problema, semplicemente man mano che definiscono la trama e la sua complessità il numero totale di film può aumentare o diminuire.
Per quanto riguarda il manga di Evangelion, Sadamoto sostiene di averlo realizzato interamente da solo, senza consultarsi con nessuno, per cui le eventuali differenze con l'anime sono state tutte decise solamente da lui; questo in contrasto con l'anime in cui tutte le decisioni venivano prese in gruppo, sedendosi tutti nella stessa stanza e discutendo.
La realizzazione del manga in ogni caso è stata un po' una scommessa da parte sua, in quanto il suo debutto come mangaka era stato un fallimento. In caso di ulteriore fallimento, tuttavia, per lui non sarebbe stato un grande problema tornare a lavorare nell'azienda di famiglia a realizzare porcellane.
Il suo intento era quello di realizzare una storia che spingesse il lettore ad impegnarsi a superare le difficoltà e a non scoraggiarsi, inoltre voleva, tramite la caratterizzazione di Shinji, avvicinarsi ai quattordicenni di oggi, non ancora formati, insicuri, svogliati e restii ad impegnarsi molto. Il suo Shinji tuttavia è più “forte” di quello dell'anime, quasi un ragazzaccio, tanto che fin da subito vorrebbe fuggire dove quello animato era invece molto più debole e insicuro. Lavorando su Shinji, Sadamoto ripensava anche alla Guerra del Golfo, in cui il Giappone aveva fatto da base per l'aviazione americana, e si chiedeva come si sarebbe comportato un quattordicenne all'idea di andare in guerra a bordo di un elicottero: secondo lui, avrebbe quasi certamente rifiutato, cercando di scappare. Per questo motivo, Sadamoto è anche convinto che, sebbene i personaggi di Evangelion siano molto realistici e sia facile per i lettori immedesimarsi in essi – come confermato a Sadamoto dai lettori stessi – sia improprio fare paragoni con personaggi reali, in quanto nella realtà non ci sono quattordicenni costretti a combattere e salvare il mondo.
Si è anche molto parlato riguardo al personaggio di Kaworu è al suo rapporto con Shinji, complice una domanda specifica posta il primo giorno da un'appassionata di Boys' Love. Dopo un primo tentativo del maestro di svicolare sulla domanda, Sadamoto si è trovato costretto a rispondere data l'insistenza della fan, per poi tornare sull'argomento anche i giorni seguenti.
Per prima cosa, Sadamoto afferma di non capire il successo del personaggio di Kaworu. Personalmente lui adorava la voce del personaggio, trovandosi quindi in difficoltà nel realizzarlo su carta e decidendo quindi di modificarlo rispetto all'anime. Se nell'anime si era rimasti volutamente ambigui riguardo alla vera natura del suo rapporto con Shinji, lasciando libero le spettatore di crearsi la propria interpretazione, nel manga Sadamoto ha deciso di definire meglio il tutto lasciando meno libertà al lettore.
SPOILER SUL MANGA RELATIVI A KAWORU
Nel manga, Kaworu, che Sadamoto ricorda essere un angelo mentre Shinji è un essere umano, prova per Shinji un riflesso dei sentimenti di Rei, tuttavia Shinji lo rifiuta in quanto lui non è Rei.
Parlando invece della scena in cui Shinji strangola Kaworu, si tratta di una citazione ad un film che il maestro adora: Betty Blue (37°2 le matin) di Jean-Jacques Beineix, in cui si narra la storia di due innamorati in cui alla fine lui strozza lei seguendo la morale “ti amo per cui ti devo uccidere”. Interrogato se quella fosse anche una citazione ad un scena simile presente in The End of Evangelion, Sadamoto dice che sono due scene dal significato diverso, ma non esclude che lui e Anno possano aver tratto ispirazione dal medesimo film.
FINE SPOILER
Interrogato sulla situazione attuale del fumetto e dell'animazione giapponese, il maestro non è stato troppo negativo nei giudizi, ritenendo il manga un mezzo ancora forte, seppur lievemente in calo a livello di vendite, su cui ha ancora voglia di lavorare. Una possibile soluzione ai “manga moderni tutti uguali”, come definiti dal fan che aveva posto la domanda, ritiene possa essere utilizzare più sceneggiatori e più disegnatori per la medesima opera; il confronto tra più menti potrebbe portare a risultati interessanti, tuttavia non ritiene la cosa facilmente realizzabile per le problematiche economiche. Per quanto riguarda l'evoluzione della tematica dell'incomunicabilità tra esseri umani, ritiene che questa non sia cambiata dai tempi di Evangelion.
Alla richiesta di cosa sarebbe necessario fare, per un italiano, per lavorare, anche solo come stagista, in una ditta giapponese di fumetto o animazione, Sadamoto inizialmente sconsiglia questa via, esistendo molte alternative al di fuori del Giappone per lavorare in questo ambiente, così come grandi artisti stranieri, Moebius o Mike Mignola, rispettati anche in Giappone. Ma se proprio si è volesse andare in Giappone, fondamentale non è solo la conoscenza della lingua e della cultura giapponese, ma anche possedere una mentalità giapponese e l'essere disposti a turni di lavoro massacranti per i nostri canoni.
In ogni caso, Sadamoto afferma che ultimamente stanno avendo successo anche in Giappone molti talenti stranieri, seppur sempre asiatici, e che stanno nascendo numerose scuole di manga apposite per la formazione di futuri fumettisti. Il maestro si dice tuttavia scettico riguardo queste scuole, ritenendo che solo 1 laureato su 100 abbia il talento necessario a diventare un vero mangaka; consiglia invece di seguire la propria strada, qualunque essa sia, perchè anche da un cameriere può nascere un grande artista, e che più che studiare disegno – lui stesso non ha mai studiato, ha letto solo tantissimi manga ed è riuscito a vincere un premio al suo primo concorso – è importante conoscere e frequentare l'ambiente e le persone che ci lavorano.
Un giornalista tra il pubblico, interessato alle relazioni tra occidente e oriente nell'arte contemporanea di natura pop, dopo un'eccessivamente lunga introduzione su come ci siano alcuni autori, come Osamu Tezuka e Go Nagai ritenuti, più che semplici mangaka, dei veri e propri artisti contemporanei, ha chiesto a Sadamoto se ritenesse anche se stesso un artista di questo tipo. Sadamoto ha risposto negativamente, in quanto la sua unica opera come mangaka non è altro che una rielaborazione di un'opera preesistente e che solo quando avrà creato una sua opera originale potrà prendere in considerazione l'idea; per ora, quindi, non si ritiene assolutamente all'altezza di autori come quelli citati.
Un altro dei presenti si è invece focalizzato su Wolf Children, da lui visto come un elogio della vita di campagna, dove tutto va bene e tutti sono felici, a scapito di quella di città, chiedendo infine al maestro se fosse davvero convinto di tale tesi. Sadamoto per prima cosa ha negato che il film volesse veicolare tale messaggio per poi portare la sua stessa esperienza personale come esempio: nato in un paesino di montagna, si era poi trasferito a Tokyo, per poi ritrasferirsi in montagna, riuscendo ad essere felice in ciascun ambiente.
Dopo la conclusione di Evangelion, Sadamoto ha detto di volersi riposare fino a fine anno, viaggiando per diversi paesi, come USA e Germania. Nel frattempo, comunque, sono in definizione numerosi progetti, tra cui il prossimo film di Evangelion. Per quanto riguarda l'Italia, è stato molto felice di tornarci – era stato presente sette anni fa ad una fiera del libro – in quanto ama molto il nostro paese e desiderava visitarlo fin da quando, da piccolo, aveva visto il film The Italian Job. Si è detto grande estimatore della nostra cucina, non riuscendo tuttavia a stilare una classifica di cibi preferiti essendo di bocca buona e quindi mangiando di tutto. Si è invece stupito della compostezza dei fan italiani, in quanto se li aspettava molto più vivaci e chiassosi, dal momento che quando pensa all'Italia si immagina ristoranti col cuoco che si mette a cantare all'improvviso; il maestro ha inoltre osservato la grande differenza rispetto ai fan giapponesi che, quando si trovano di fronte a lui o altri professionisti, non riescono nemmeno a parlare tanto sono emozionati e tesi.
Era la prima volta che partecipavo a un evento del genere ed è stato veramente magnifico! *_*
Ho qui il mio autografo con Asuka-chan!
Ovviamente l'autografo è già incorniciato e appeso nella mia stanza
Peccato solo che non si potesse far autografare il manga (anche se qualcuno c'è riuscito XD), ma vabbè.
Complimenti a Slanzard per il reportage, non credo abbia tralasciato nulla.
"Un'altra auto a cui è molto legato è la FIAT PANDA, che aveva acquistato con i primi soldi guadagnati coi suoi disegni; purtroppo si ruppe quasi subito, ma Sadamoto dice di esserle ancora molto affezionato."
Che tu sia in ITA o in JAP le FIAT si riconoscono SEMPRE per la loro peculiarità inconfondibile.... ovvero quella di lasciarti a terra nei momenti meno appropriati XD ma la cosa strana di quest'auto (il loro UNICO lato positivo) e che nonostante continuino a perdere pezzi ed a causare i più disparati problemi, a furia di maledirle in tutte le lingue (in questo caso in JAP ) alle machine della fiat si finisce sempre per affezionarsi.... fino a quando non ti compri una bmw o una mercedes XD.
"La sua macchina dei sogni, in ogni caso, è la DeLorean volante di Ritorno al futuro."
è anche la mia macchina preferita!!!! XD
Comunque mi sono molto divertito, alla fine sono riuscito anche a farmi autografare il box in metallo "platinum" tendendogli un'imboscata appena prima che prendesse il taxi...
Grande invidia per chi ha potuto andarci e avere l'autografo!
Ma guardali che bellini nella foto, c'è pure So-nya. Trage che gongola per carimine autografato poi XD lo sai che ti odio
Poi concordo con Sadamoto sul fatto che ci siano molte strade fuori dal Giappone per fare animazione. Un esempio concreto di casa partenopea, come Alessandro Rak che sta per far uscire un bellissimo film di animazione, o che so Angela Vianello che proprio in questi giorni ha pubblicato il suo primo manga in formato ebook su amazon ed altri canali!! Insomma ce la possiamo fare!
AHHHHHHHHHHHHHHH Che invidiaaaaaaaaaaaa!! xD
Pure io son tra quelli che non sono riusciti ad esserci, accidenti a me!! Non perdonerò mai l'università, questo non me lo dovevi fare!! Mettere gli esami subito dopo i Sadamoto days, non si fa, no no.
PS: Davvero un bel reportage, come del resto tutti gli altri (alcuni dei quali devo ancora recuperare...) pervenutici dal MMF grazie ai ragazzi di AC!
Ma come si fa a leggere un messaggio simile su WC?
Il maestro Sadamoto sprizzava miticità da tt i pori *-*
Ero il 71esimo venerdi ringrazio troppo il Milano Manga Festival e ho già incorniciato la mia Rei autografata *--*
??? ma se SPOILER alla protagonista una volta trasferita non gliene va bene una, e a un certo punto rischia di non avere niente da mangiare, e deve cercare un posto in città per tirare su i figli, i quali, tra l'altro, faticano a integrarsi!/SPOILER
mi sa che chi ha posto la domanda ha visto la prima mezz'ora, ha fatto "ah, come in Totoro" e ha spento il cervello per il resto del film.
Comunque vi ringrazio calorosamente per il reportage, ahimè non ho potuto partecipare all'evento e leggere l'"intervista" è stato divertente e istruttivo.
Nessuno di voi che ha avuto la fortuna di avere il suo autografo a Milano è disposto a venderlo??
Risponda solo chi è interessato alla vendita, grazie ^^
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