Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento con la commedia, con Oreimo, Maison Ikkoku - Naufragio sull'isola Ikkoku e Ano natsu de Matteru.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento con la commedia, con Oreimo, Maison Ikkoku - Naufragio sull'isola Ikkoku e Ano natsu de Matteru.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Quello delle light novel è un fenomeno a doppia lama: da una parte permette a giovani e talentuosi autori di metter su delle storie pur non sapendo disegnare come dei mangaka, risparmiandoci quindi - teoricamente - manga dalle storie interessanti, ma disegnati da cane. Dall'altra, però, abbiamo un'ondata di novelli cosiddetti narratori che in realtà non capiscono un'emerita mazza non solo di script, di sceneggiatura, di caratterizzazione dei personaggi, ma neppure del mondo stesso che li circonda, del modo di fare parodia (chiamiamola così) sul mondo otaku, eppure così facile da prendere per il c**o. Dovrebbe avere la strada spianata per divertire con questo tema, far ridere seppur in modo amaro, o più semplicemente in modo demenziale.
No.
"Oreimo" fallisce sui presupposti testé elencati, poiché vive in un mondo tutto suo, nella testa (bacata) del suo autore, al di fuori di ogni contesto plausibile di relazioni personali, culturali e sociali. Un mondo fantasy dove gli otaku hanno ragione e possono tutto, dove bisogna vantarsi e non temere di ciò che si è, appassionati per i videogiochi pedopornografici inclusi. Un mondo fantasy dove è del tutto normale che una quattordicenne - carina, modella, con voti alti - abbia la passione per gli eroge con protagoniste le sorelline che ti chiamano onii-chan di qua e onii-chan di là, nascosti in un armadio a parete enorme che, non si sa come, nessuno si è mai preso la briga di aprire. Quattordicenne. Femmina. Che non si fa problemi a giocare agli erotici quotidianamente per poi tirarsela e fare l'acida appena viene sfiorata. Allora "Oreimo" non è realistico, ergo è un demenziale, fa almeno ridere.
No.
Nessuno dei dodici episodi mi ha mai strappato una risata, forse qualche sorrisino nei battibecchi tra Kirino, la protagonista, e Ruri "Kuroneko" Goko, otaku anch'essa ma con gusti quasi del tutto opposti. Ecco: Kuroneko, soggetto carismatico che salvo dalla lapidazione, poiché il resto è un disastro, a partire dal protagonista.
Diamine, il protagonista. Togliete a un essere umano tutta la sua dignità, un carattere, un carisma, le palle: avrete una vaga idea, forse, di ciò che è Kyosuke Kosaka, schiavo, zerbino, immondizia. Ma qui non si tratta di un normale rapporto fesso-tsundere come ne abbiamo visti altrove, è tale soggetto a cercare la sottomissione da parte di sua sorella, senza che nessuno glie l'abbia mai chiesto, senza alcun obbligo causa-effetto, è lui a volersi umiliare per la giusta causa: aiutare la sorellina in ogni occasione, poco importa se lei ti dirà sempre "baka" (tipico dialogo di "Oreimo"). Tanto sei solo immondizia. Un vero modello da seguire.
Si pensa a questo punto, con un incipt già così imbecille, e con dei personaggi del genere, che la serie avrà dei colpi di scena, una storia che evolve.
No.
"Oreimo" non va avanti, sentiremo solo Kirino dare del baka al fratello, e del pervertito, perché ascolta lei che gioca agli eroge, un intero episodio. Che risate. Altri episodi, uno incentrato sul comicket, un altro sulle novel dove Kirino sfonderà con una storia idiota (autobiografia?), un altro dove il fratello va a casa dell'amica d'infanzia mentre la sorella tira dei calci alla porta di camera sua dicendo baka, un altro ancora dove Kirino gioca e sbava su un nuovo eroge ma darà del pervertito al fratello perché origlia, e così via. Che spasso.
E' difficile salvare qualcosa a quest'insulto dell'animazione, dato che come parodia non funziona (già detto?), come affresco del mondo otaku neppure per i motivi spiegati - in tal senso, Konata Izumi di Lucky Star, lo disintegra, senza scomodare un cult come Genshiken. "Oreimo" non fa ridere, non fa riflettere, non eccita, di tsundere del cavolo ne abbiamo fin sopra i capelli e ben migliori di questa, dunque perché, perché "Oreimo"? Magari avrà anche belle animazioni e un character design caruccio, colori vivaci, doppiaggio di qualità, ma a che serve, mi ha fatto schifo, non me la sento di fare il critico "è nella media e ben fatto, potrebbe divertirvi nonostante..." e bla bla, 6 e nanna. No. Con "Oreimo" ho sprecato il mio tempo, per cui è l'indolenza l'unica via per giudicarlo. Inutile utilizzare tecnicismi e citazioni: la verità è che "Oreimo" è un anime insulso scritto da una capra e come tale va giudicato. Sono una perdita di tempo, la sua visione, la sua realizzazione, la sua esistenza, la sua recensione.
No.
"Oreimo" fallisce sui presupposti testé elencati, poiché vive in un mondo tutto suo, nella testa (bacata) del suo autore, al di fuori di ogni contesto plausibile di relazioni personali, culturali e sociali. Un mondo fantasy dove gli otaku hanno ragione e possono tutto, dove bisogna vantarsi e non temere di ciò che si è, appassionati per i videogiochi pedopornografici inclusi. Un mondo fantasy dove è del tutto normale che una quattordicenne - carina, modella, con voti alti - abbia la passione per gli eroge con protagoniste le sorelline che ti chiamano onii-chan di qua e onii-chan di là, nascosti in un armadio a parete enorme che, non si sa come, nessuno si è mai preso la briga di aprire. Quattordicenne. Femmina. Che non si fa problemi a giocare agli erotici quotidianamente per poi tirarsela e fare l'acida appena viene sfiorata. Allora "Oreimo" non è realistico, ergo è un demenziale, fa almeno ridere.
No.
Nessuno dei dodici episodi mi ha mai strappato una risata, forse qualche sorrisino nei battibecchi tra Kirino, la protagonista, e Ruri "Kuroneko" Goko, otaku anch'essa ma con gusti quasi del tutto opposti. Ecco: Kuroneko, soggetto carismatico che salvo dalla lapidazione, poiché il resto è un disastro, a partire dal protagonista.
Diamine, il protagonista. Togliete a un essere umano tutta la sua dignità, un carattere, un carisma, le palle: avrete una vaga idea, forse, di ciò che è Kyosuke Kosaka, schiavo, zerbino, immondizia. Ma qui non si tratta di un normale rapporto fesso-tsundere come ne abbiamo visti altrove, è tale soggetto a cercare la sottomissione da parte di sua sorella, senza che nessuno glie l'abbia mai chiesto, senza alcun obbligo causa-effetto, è lui a volersi umiliare per la giusta causa: aiutare la sorellina in ogni occasione, poco importa se lei ti dirà sempre "baka" (tipico dialogo di "Oreimo"). Tanto sei solo immondizia. Un vero modello da seguire.
Si pensa a questo punto, con un incipt già così imbecille, e con dei personaggi del genere, che la serie avrà dei colpi di scena, una storia che evolve.
No.
"Oreimo" non va avanti, sentiremo solo Kirino dare del baka al fratello, e del pervertito, perché ascolta lei che gioca agli eroge, un intero episodio. Che risate. Altri episodi, uno incentrato sul comicket, un altro sulle novel dove Kirino sfonderà con una storia idiota (autobiografia?), un altro dove il fratello va a casa dell'amica d'infanzia mentre la sorella tira dei calci alla porta di camera sua dicendo baka, un altro ancora dove Kirino gioca e sbava su un nuovo eroge ma darà del pervertito al fratello perché origlia, e così via. Che spasso.
E' difficile salvare qualcosa a quest'insulto dell'animazione, dato che come parodia non funziona (già detto?), come affresco del mondo otaku neppure per i motivi spiegati - in tal senso, Konata Izumi di Lucky Star, lo disintegra, senza scomodare un cult come Genshiken. "Oreimo" non fa ridere, non fa riflettere, non eccita, di tsundere del cavolo ne abbiamo fin sopra i capelli e ben migliori di questa, dunque perché, perché "Oreimo"? Magari avrà anche belle animazioni e un character design caruccio, colori vivaci, doppiaggio di qualità, ma a che serve, mi ha fatto schifo, non me la sento di fare il critico "è nella media e ben fatto, potrebbe divertirvi nonostante..." e bla bla, 6 e nanna. No. Con "Oreimo" ho sprecato il mio tempo, per cui è l'indolenza l'unica via per giudicarlo. Inutile utilizzare tecnicismi e citazioni: la verità è che "Oreimo" è un anime insulso scritto da una capra e come tale va giudicato. Sono una perdita di tempo, la sua visione, la sua realizzazione, la sua esistenza, la sua recensione.
Recensione di Turboo Stefo
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Le disavventure romantiche di Godai e Kyoko non si concludono con la serie ma, come spesso accade con le serie più gradite dal pubblico, ecco spuntare ogni sorta di OVA e film ad arricchire la quantità di prodotti legati al titolo. Per "Maison Ikkoku" la sorte non è stata molto differente, portando alla creazione di un film e tre differenti speciali dei quali due sono solamente dei "collage" a tema di frammenti della serie, mentre "Naufragio sull'isola Ikkoku" vanta un soggetto originale tratto da un capitolo del manga, assente nella serie principale. Ma la domanda automatica che si crea nel cuore del fan è sempre la medesima: se ne sentiva il bisogno?
La combriccola della Maison Ikkoku è a bordo del motoscafo di Mitaka. Quest'ultimo ha invitato la bella Kyoko non preventivando che si sarebbero ovviamente aggregati i festaioli e il geloso Godai, ma i veri guai iniziano quando l'imbarcazione cede e lascia il gruppo in balìa delle onde, trasportandolo su un'isola deserta.
La storia è molto semplice e diretta, quasi banale nel creare in breve un modo come un altro per portare i personaggi su un'isola deserta. Fortunatamente l'intento principale è quello di riproporre la classica commedia offerta dalla serie, sfruttando i diversi personaggi con le loro assurde caratteristiche.
Peccato che le risate siano poche e scarne, di cui la maggior parte fornita dal comportamento classico del signor Yotsuya, mentre tutti gli altri offrono un quasi totale anonimato, protagonisti compresi.
Almeno il finale del racconto, abbastanza prevedibile ma di sicuro effetto, riesce a strappare qualche risata per una visione alquanto deludente.
Il comparto tecnico fornito è il medesimo offerto dalla serie, ovvero disegni semplici e animazioni basilari piuttosto scarne. Da elogiare è sopratutto il fatto che non sia presente il minimo segno di fanservice, a dispetto dell'ambientazione e dei costumi da bagno. Solitamente le produzioni originali cadono spesso in questi errori, cercando di allietare i fan, snaturando così l'opera.
Anche i brani riproposti arrivano dalla serie originale, e si ascoltano sempre con piacere.
Dopo lo scempio fatto con il pessimo adattamento della serie originale, ecco che finalmente si sente una traduzione accurata e più fedele. Peccato solo che a doppiarlo ci sarà un terzo e inedito cast con risultati veramente pessimi, addirittura la signora Ichinose avrà una voce da uomo. Semplicemente assurdo.
Dopo la serie originale, anche lo speciale "Naufragio sull'isola" è inutilmente deturpato da un doppiaggio italiano che compie scelte insensate, ma la cosa più preoccupante è che non è il difetto maggiore: la storiella è breve e di poche pretese, ed è anche impossibile voler ritrovarci tutte le sfumature che hanno reso famoso "Maison Ikkoku", ma questo non basta a scusare una visione di circa venti minuti che regala qualche scarna gag, di cui quasi sempre è Yotsuya il protagonista.
Se durante la visione della serie avete lautamente riso per le esilaranti uscite di Yotsuya, questo breve e piatto OVA può riuscire nell'intento di intrattenervi e farvi sorridere, visto che ne è praticamente il protagonista. Ma anche in questo caso si rivela una parentesi ampiamente evitabile.
La combriccola della Maison Ikkoku è a bordo del motoscafo di Mitaka. Quest'ultimo ha invitato la bella Kyoko non preventivando che si sarebbero ovviamente aggregati i festaioli e il geloso Godai, ma i veri guai iniziano quando l'imbarcazione cede e lascia il gruppo in balìa delle onde, trasportandolo su un'isola deserta.
La storia è molto semplice e diretta, quasi banale nel creare in breve un modo come un altro per portare i personaggi su un'isola deserta. Fortunatamente l'intento principale è quello di riproporre la classica commedia offerta dalla serie, sfruttando i diversi personaggi con le loro assurde caratteristiche.
Peccato che le risate siano poche e scarne, di cui la maggior parte fornita dal comportamento classico del signor Yotsuya, mentre tutti gli altri offrono un quasi totale anonimato, protagonisti compresi.
Almeno il finale del racconto, abbastanza prevedibile ma di sicuro effetto, riesce a strappare qualche risata per una visione alquanto deludente.
Il comparto tecnico fornito è il medesimo offerto dalla serie, ovvero disegni semplici e animazioni basilari piuttosto scarne. Da elogiare è sopratutto il fatto che non sia presente il minimo segno di fanservice, a dispetto dell'ambientazione e dei costumi da bagno. Solitamente le produzioni originali cadono spesso in questi errori, cercando di allietare i fan, snaturando così l'opera.
Anche i brani riproposti arrivano dalla serie originale, e si ascoltano sempre con piacere.
Dopo lo scempio fatto con il pessimo adattamento della serie originale, ecco che finalmente si sente una traduzione accurata e più fedele. Peccato solo che a doppiarlo ci sarà un terzo e inedito cast con risultati veramente pessimi, addirittura la signora Ichinose avrà una voce da uomo. Semplicemente assurdo.
Dopo la serie originale, anche lo speciale "Naufragio sull'isola" è inutilmente deturpato da un doppiaggio italiano che compie scelte insensate, ma la cosa più preoccupante è che non è il difetto maggiore: la storiella è breve e di poche pretese, ed è anche impossibile voler ritrovarci tutte le sfumature che hanno reso famoso "Maison Ikkoku", ma questo non basta a scusare una visione di circa venti minuti che regala qualche scarna gag, di cui quasi sempre è Yotsuya il protagonista.
Se durante la visione della serie avete lautamente riso per le esilaranti uscite di Yotsuya, questo breve e piatto OVA può riuscire nell'intento di intrattenervi e farvi sorridere, visto che ne è praticamente il protagonista. Ma anche in questo caso si rivela una parentesi ampiamente evitabile.
Ano Natsu de Matteru
6.0/10
Recensione di npepataecozz
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L'idea della ragazza aliena che s'innamora del ragazzo terrestre è stata ormai rappresentata in tutte le salse ma, nonostante tutto, conserva un certo fascino tra gli sceneggiatori e, con molta probabilità, anche tra il pubblico giapponese. Se non fosse così proprio non riuscirei a spiegarmi come sia stato possibile che qualcuno sia riuscito a rovinare una storia d'amore e amicizia così ben costruita inserendo un elemento "extraterrestre" che, per dirla come direbbe un nostro famoso politico, "non ci azzecca" assolutamente niente con il resto della trama, ma anzi riesce nel difficile compito di trasformare una principessa in un rospo. E a farmi letteralmente incazzare.
Terminato questo sfogo iniziale, passiamo al racconto di quest'anime. Un bel gruppo di amici, due ragazzi e due ragazze, alla vigilia dell'estate progettano di sfruttare le vacanze per realizzare un film da presentare al prossimo festival scolastico. In realtà, come spesso capita, dietro l'amicizia si nascondono sentimenti ben più profondi, secondo uno schema che, però, non è né triangolare né tanto meno ricorda i sultanati classici degli harem; l'amore fra i vari membri si distribuisce invece in modo circolare, in modo tale, cioè, che ognuno di essi finisce per innamorarsi di qualcuno che è, a sua volta, silenziosamente innamorato di un altro.
A questo schema fa eccezione il protagonista, Kaito, che non è innamorato di nessuno; questo almeno fino all'arrivo di Ichika, una ragazza dai capelli rossi che si rivelerà essere (sob) un'aliena caduta sulla Terra a seguito di un guasto della sua navicella. Ichika finirà per spezzare lo schema circolare di cui sopra in quanto, ricambiando Kaito, creerà un vero e proprio terremoto fatto di gelosie, sofferte confessioni e rivelazioni insospettabili. Il tutto, però, senza spezzare il legame di amicizia esistente fra i vari membri del gruppo ma, anzi, contribuendo a rafforzarlo.
E' questo il tipo di anime che riscuote le mie maggiori preferenze perché basato sull'introspezione sentimentale. I problemi, le ansie, il dolore provati dai vari personaggi di fronte alla consapevolezza - vera o presunta - dell'impossibilità di essere ricambiati sono decisamente coinvolgenti in quanto esaltano la profonda umanità, un po' irrealistica ma molto romantica, di ognuno di essi. E il fatto che il cambiare delle condizioni non cambi anche i sentimenti è una verità sacrosanta: se la ragazza dei sogni subisce una delusione d'amore ciò non vuol dire che cadrà automaticamente nelle braccia dell'innamorato silenzioso. E questo lo sappiamo tutti.
Insomma le premesse per un anime che incontrasse in pieno il mio gradimento c'erano tutte: bella trama, bei personaggi, bei disegni ("Toradora" style). Peccato che poi il genio dell'autore sia andato a farsi friggere rimanendo impantanato tra improbabili astronavi, regole della galassia federale, men in black e chi più ne ha più ne metta.
Resterà, dunque, il ricordo di un corposo numero di episodi che mi hanno tenuto letteralmente incollato allo schermo; sugli altri, invece, meglio stendere un velo pietoso.
Terminato questo sfogo iniziale, passiamo al racconto di quest'anime. Un bel gruppo di amici, due ragazzi e due ragazze, alla vigilia dell'estate progettano di sfruttare le vacanze per realizzare un film da presentare al prossimo festival scolastico. In realtà, come spesso capita, dietro l'amicizia si nascondono sentimenti ben più profondi, secondo uno schema che, però, non è né triangolare né tanto meno ricorda i sultanati classici degli harem; l'amore fra i vari membri si distribuisce invece in modo circolare, in modo tale, cioè, che ognuno di essi finisce per innamorarsi di qualcuno che è, a sua volta, silenziosamente innamorato di un altro.
A questo schema fa eccezione il protagonista, Kaito, che non è innamorato di nessuno; questo almeno fino all'arrivo di Ichika, una ragazza dai capelli rossi che si rivelerà essere (sob) un'aliena caduta sulla Terra a seguito di un guasto della sua navicella. Ichika finirà per spezzare lo schema circolare di cui sopra in quanto, ricambiando Kaito, creerà un vero e proprio terremoto fatto di gelosie, sofferte confessioni e rivelazioni insospettabili. Il tutto, però, senza spezzare il legame di amicizia esistente fra i vari membri del gruppo ma, anzi, contribuendo a rafforzarlo.
E' questo il tipo di anime che riscuote le mie maggiori preferenze perché basato sull'introspezione sentimentale. I problemi, le ansie, il dolore provati dai vari personaggi di fronte alla consapevolezza - vera o presunta - dell'impossibilità di essere ricambiati sono decisamente coinvolgenti in quanto esaltano la profonda umanità, un po' irrealistica ma molto romantica, di ognuno di essi. E il fatto che il cambiare delle condizioni non cambi anche i sentimenti è una verità sacrosanta: se la ragazza dei sogni subisce una delusione d'amore ciò non vuol dire che cadrà automaticamente nelle braccia dell'innamorato silenzioso. E questo lo sappiamo tutti.
Insomma le premesse per un anime che incontrasse in pieno il mio gradimento c'erano tutte: bella trama, bei personaggi, bei disegni ("Toradora" style). Peccato che poi il genio dell'autore sia andato a farsi friggere rimanendo impantanato tra improbabili astronavi, regole della galassia federale, men in black e chi più ne ha più ne metta.
Resterà, dunque, il ricordo di un corposo numero di episodi che mi hanno tenuto letteralmente incollato allo schermo; sugli altri, invece, meglio stendere un velo pietoso.
Ano Natsu de Matteru invece è un anime carino, senza pretese, con storie d'amore un pò troppo intrecciate (lei ama lui, che ama lei, che ama lui, che a sua volta sta con lei, WTF?), e una componente aliena/fantascientifica che si poteva evitare. Resta comunque una serie godibilissima, e leggera, vista la scarsa mole di episodi.
Twinkle, non ti ho mai letto così "cattivo", devi proprio aver maledetto il tempo perso con questa serie! Ricordo che Oreimo l'ho guardato in scioltezza, ho odiato Kirino ma sono riuscita a portarlo fino in fondo senza problemi, la seconda serie invece l'ho abbandonata dopo due episodi.
Di questo capitolo di Maison ikkoku conosco solo la versione cartacea che ho trovato caruccia, ma immagino che in versione anime abbia reso meno o comunque sia sembrato più insulso.
Ano natsu de matteru l'ho trovato molto carino, seppur poco originale e con tanti cliché aspettavo con ansia l'appuntamento settimanale... e ovviamente tifavo per la povera sfigata non ricambiata!
Complimenti ai recensori!
(adoro il suo modo di scrivere, credo che ormai già lo sappia )
Lo special di Maison Ikkoku l'ho visto e non sarei così negativo, era un episodio riempitivo caruccio come altri (è tratto da un capitolo extra del manga che non fa parte della storia principale), poi questo in italiano ha un doppiaggio milanese fantastico.
Mentre per Ano Natsu avrei dato un bel 7. Si la storia è complicata e piena d'intrecci però come anime mi è piaciuto parecchio e mi sono affezionata guardandolo.
Ovviamente come ho detto all'inizio i gusti sono gusti. A me piace quell'anime ma non per forza tutti devono pensarla come me
A mio avviso sufficenza piena.
Si invece. A me Oreimo ha fatto ridere e gli ho dato un bel 7,5, quindi non sono d'accordo con Twinkle. Non e' certo neppure lontanamente paragonabile a Genshiken, pero' gia' mi ha fatto piu' ridere di Lucky Star (parlando sempre di anime per otaku) e in quella sottocategoria e' uno dei migliori. Parlo della prima serie, sulla seconda invece e' meglio stendere un velo pietoso.
Gli altri due non li ho visti.
Usare le parole di Twinkle come monito per tenermi più lontano possibile da quest'anime, o farmi assalire dalla curiosità solamente al fine di giudicare con i miei occhi quanto effettivamente faccia schifo?
Guardare o non guardare?
Perderci tempo o non perderci tempo?
Onizuka o Micheles?
Questo è il dilemma...
Su Oreimo concordo con quanto dice twinkle (dalla seconda serie mi sono tenuto ben lontano), mentre anonatsu è uno dei pochissimi anime che mi suscitava odio verso i protagonisti. E dire che dopo Toradora e Anohana avevo parecchie aspettative...
Complimenti ai recensori anche se mi fa strano vedere un 5 a MK oav
È presente anche nel manga (indicato come capito speciale, presente in posizione non fissa nelle varie edizioni), praticamente un filler.
Non so perché ma "Ano Natsu de Matteru" mi ispira, prima o poi lo guarderò.
Complimenti ai recensori!
Sarei rimasto tra il 4 e il 5 per quanto riguarda la valutazione, ma l'idea è esattamente quella ^^
Per quanto riguarda Ano natsu de Matteru,avevo buone aspettative,speravo in un rilancio del J.C.Staff che,a parte Bakuman,negli ultimi anni non è più riuscito a sfornare serie di livello superiore alla media.Purtroppo Ano natsu de Matteru si limita ad essere quasi un clone di Onegai Teacher,apprezzabile solo da chi non ha visto quest'ultimo.Con questo non dico che sia brutto,è una buona serie,ma prende davvero TROPPO dal predecessore.
5 a MAison Ikkoku
SKIP.
Ok, ho letto la recensione di Oreimo.
Chi lo recensisce ha tenuto conto di cosa sia essere giapponesi e cosa sia essere otaku in Giappone?
E poi, manca ogni songolo a un pregio sottovalutato: le musiche.
E di commedie ne vedo e ne ho viste a tonnellate, è sicuramente il genere moderno che guardo di più (essendone la maggioranza, credo sia normale), ho visto i peggio harem e le commedie più idiote, ma nessuna, e ripeto NESSUNA, mi ha dato una tale frustrazione, al massimo mi hanno annoiato, in altri casi la loro banalità mi ha lasciato indifferente, ma non riesco assolutamente a trovare anime paragoniabili ad Oreimo in quanto a bassezza (stroncai School Days, ma per motivi differenti).
@Mr.F1r3 non so quale Genshiken hai visto (io ho il manga e lo reputo quasi un capolavoro) ma si, è un cult del genere, ha preso dei premi, a distanza di anni non perde un briciolo di fascino, e il solo nominarlo nella stessa frase di quel coso usa&getta mi provoca irritazione.
Acculturati http://www.animenewsnetwork.com/review/genshiken-gn-1
Che poi è uno slice of life, non una commedia demenziale come Oreimo, quindi non ha nella ricerca della risata facile il suo scopo principe.
@PerfectLugia sono d'accordo, ma purtroppo il 3 è il mio minimo, e poi c'è la seconda serie che pare sia persino (!!!) peggiore.
@DJ Baphomet si perché Oreimo è uno specchio dell'essere otaku in Giappone.. ma per favore, pure i suoi fan e l'autore stesso dicono che è puro intrattenimento senza pretese (che a me non ha intrattenuto ma tant'é), ha ragione Shoji quando dice che si tende ad inventarseli i pregi, laddove non v'è traccia. Le musiche? Ho salvato Clannad per la sua splendida soundtrack, qui non mi sembra ci siano dei presupporsi neanche per citarla.
@Trage va dove ti porta il cuore
Evvai!
se non avesse avuto quella grafica non lo avrei mai guardato xD
Ano Natsu de Matteru mi è piaciuto molto di più
Quoto, quotissimo, quoterrimo.
La realizzazione tecnica di Oreimo è imbarazzante, sono quasi tutte scene statiche ma sono riusciti a inserire errori di animazione, vedasi il grembiule di Kuroneko che nel nono episodio sparisce da una scena all'altra. Ma in generale, tolti i primi episodi, Oreimo è statico, animato il meno possibile e fatto al risparmio. E lo stesso vale per il sequel (ho ancora gli incubi per le orribile scene di corsa).
No, un chara un po' carino non equivale ad una buona realizzazione tecnica.
Però lo sapevi benissimo da chi era sceneggiato...
E che comunque Nagai non rende magicamente guardabile qualcosa di brutto (Xenoglossia, Railgun e Twin Angel stanno lì come riprova).
Oreimo è solo una commedia sviluppata male, con personaggi al limite dell'assurdo (eccetto Kuroneko, ma degli altri non si salva nessuno), situazioni paradossali, e una realizzazione tecnica mediocre. A me non ha dato fastidio, tant'è che gli ho dato 6 (mi sembra di essere stato fin troppo buono) ma se qualcuno gli dà un voto simile non posso che essere d'accordo, visto che oggettivamente il voto che si merita è più o meno quello.
Alla prossima.
@TWINKLE:
Non importa, non preoccuparti per il voto, rimane il fatto che la tua è un' ottima recensione!
Suvvia, non si cerca il realismo negli anime, e soprattutto non si può pretendere di cercarlo in una commedia.
Al massimo potete trovare qualche situazione o personaggio verosimile, ma non vedo come questa renda più o meno meritevole l'opera.
Se il personaggio di Kosaka fa ridere ed è funzionale all'opera allora sta bene in Genshiken indipendentemente dal fatto che sia verosimile come un asino che vola.
Quali?
A parte qualche sigla orecchiabile non mi pare ci sia francamente molto, gli episodi sono generalmente costellati da BGM anonime.
Per essere un pregio le musiche dovrebbero essere fatte da qualche compositore veramente bravo, e non mi pare proprio sia il caso di Oreimo.
Questo voleva essere e questo è, e ha intrattenuto a dovere (a chi è destinato).
Poi ovviamente può far schifo.
Davvero le musiche sono anonime secondo voi? A me i motivetti ska sono rimasti in testa per mesi, ma anche il resto bene o male si salva.
Poi, come sopra, se un'opera vi fa schifo non c'è pregio (vero o presunto) che tenga.
Ma allora perché tirare fuori l'essere otaku in Giappone? Che Oreimo non sia attinente in tal senso mi pare siano tutti d'accordo, e affronta la tematica in modo assolutamente superficiale, buonista e ruffiana verso il suo telespettatore tipo. Anche Otaku no Video era demenziale e assurdo, ma faceva anche riflettere, e molto.
Per chi dice che solo per musiche e/o realizzazione tecnica si dovrebbe considerare il 6/7 (rendiamoci conto del poco valore che si dà a certi numeri) ad Oreimo, allora al criticato Hyouka o Chuunibyou che in confronto sono film Ghibli si dovrebbe dare 12.
Mi sono solo sorpreso che tra tanti difetti non fosse elencato un (secondo me) pregio, ma è ovvio che non è certo un aspetto marginale a salvare un'opinione negativa.
Adoro Oreimo e i suoi folli personaggi; uno peggio dell'altro.
Quoto DJ Baphomet, il lato musicale è ottimo, alcune ost amplificano un bel pò il lato humour.
E la opening è fantastica.
Però personalmente non ricordo fosse animato così male, anzi me lo ricordo più che buono quanto ad animazioni. Dovrei ridargli un'occhiata a questo punto.
Detto cio (constatato che Kirino è il vero danno di questa serie) l'animazione non è superlativa ma è comunque buona, il character e il disegno generale è più che buono e (sopratutto) costante per tutta la durata della serie. é un prodotto confezionato bene e da guardare senza aspettarsi chissa quale miracolo di sceneggiatura (daltronde i presupposti non erano certo quelli si una serie cult ...anche se, nel suo piccolo si è tagliato uno spazio di nicchia).
A mio parere degna di un 6....non certo di un 3.
Aggiungo anche che,ultimamente, ho letto che lo scopo dei disegnatori di to love RU (per fare un esempio) è solo quello di offrire spudorato fanservice e Harem story........non tutti creano una storia per indagare i meandri della società o per fare riflettere, ma solo per intrattenere e divertire. Se non vengono sbandierati scopi più nobili e elevati credo non vi sia da cercarne dove, per decisione dichiarata, non vi sono.
P.S. Complimenti a tutti i recensori!
non tutti creano una storia per indagare i meandri della società o per fare riflettere, ma solo per intrattenere e divertire.
Il problema è quello, non mi ha intrattenuto e non mi ha divertito per nulla, eppure mi pare la recensione sia abbastanza esplicita a riguardo, proprio per essere sicuro ho elencato schematicamente i suoi possibili "scopi" e li ho smontati uno ad uno. Da Oreimo non mi aspettavo affatto una velata critica sulla società moderna o chissà che (chi ti scrive ha dato buone votazioni a K-On che è il nulla fatto animazione), ma solo una storiella divertente, ben congeniata e con personaggi quantomeno accettabili. Non ho trovato nulla di tutto questo ma solo fastidio, noia e frustrazione (e a quanto vedo è capitato a parecchi), il punto è più semplice di quanto pensi.
Io l'ho trovato godibile (non divertente per i kirinomotivi espressi prima) ma, come volevo dire nel mio post, ritengo che alcuni spunti (pur nella sua superficialità) Oreimo li abbia anche accennati. Ho espresso la mia opinione per dire che,a conti fatti, qualche spunto che (almeno a me) ha dato motivo di continuare c'è.
Tieni conto che Grazie a questo anime ho cominciato ad odiare tutti gli anime con nomi troppo lunghi e essenzialmente inutili che hanno trovato la loro realizazione in abbreviazioni
Se proprio vogliamo esempi di come questi clichè vengano resi meglio e sui quali altri spettacoli han fatto ironia ben migliore, oltre ai già citati geshiken e simili, anche Haganai e watamote rendono molto meglio e sono pure più realistici, per quanto caricaturali. Cito ad esempio la parte di Haganai in ci Sena viene costretta a recitare una parte del gioco porno-imouto e la cosa NON appare in bella luce, anzi. A vedere Kirino che gioca con le stesse cose fappandocisi ed il fratello che la difende pure come fosse una cosa degna e nobile invece fa venire quasi i nervi da quanto è falso e sbagliato. Fossi stato il fratello du pizze alla sorellina modello, altrochè...
Quindi non voglio sentire un altra parola di come sta schifezza rappresenti l'otakuism, perché NON la rappresenta, ma al contrario ne da una visione falsa e neanche edulcorata, direi addirittura sofisticata.
Tolta la parte di otakuism, cioè quasi subito, appena l'autore stesso s'è accorto che non funzionava affatto, la serie s'è trasformata in un infimo siscon-sentimentale + harem. A questo punto la cosa è migliorata un pochino e la serie ha anche offerto qualche risata qua e la, fermo restando che la narrativa lasciasse comunque a desiderare. Perciò, vedete Oreimo per la p***nata di harem che è senza ricamarci chissà quale spunto di critica sociale perché non ce n'è. Anzi tentare di infilarcela per forza fa pure l'effetto opposto.
Perché appunto si tratta di risposte, la cosa non è stata tirata fuori da me.
Per il resto, il "non diverte, non eccita, non fa riflettere" è esattamente ciò che intendo, ovvero il voler provare di tutto, ma il non riuscire realmente in niente. Sarebbe bastato (oltre a tutti i problemi relativi ai personaggi già ripetuti e vabé) che uno di questi aspetti prevalesse sugli altri (per es. in Lucky Star prevale la comicità rapida, in NHK la riflessione, in The World God Only Knows viene studiato e volutamente enfatizzato il tratto parodistico delle tipologie di personaggi che affollano gli anime/videogames moderni etc, ma non per questo rinunciano agli altri aspetti o ad una solida sceneggiatura), ma non mi pare accada in Oreimo.
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