Kazuto Tatsuta, ex operaio presso la centrale nucleare Fukushima Daiichi, ha trasformato la sua tragica esperienza sul campo in un manga. Pubblicato lo scorso 3 ottobre, il progetto era nato come un one-shot intitoltato 1F; ma il grande successo di questa unica uscita e il clamore da essa sollevato, hanno fatto sì che l’editore Kodansha l’abbia opzionato per una piena serializzazione.
La serie seinen, ora si intitola 1F: Fukushima Daiichi Genshiryoku Hatsudenjo Rodoki (1F: Fukushima Daiichi Nuclear Power Plant Work Log), viene pubblicata in cartaceo sul magazine seinen Morning (a partire del numero 48) e in digitale sulla piattaforma D Morning.
Il suo one-shot, oltre ad aver guadagnato un buon riscontro di pubblico, ha già incontrato i difficili gusti della critica, conquistando il grand prize al XXXIV Manga Open, una competizione riservata ad artisti emergenti, indetta da Morning al fine di scovare nuovi talenti.
Fonte consultata: Anime News Network
La serie seinen, ora si intitola 1F: Fukushima Daiichi Genshiryoku Hatsudenjo Rodoki (1F: Fukushima Daiichi Nuclear Power Plant Work Log), viene pubblicata in cartaceo sul magazine seinen Morning (a partire del numero 48) e in digitale sulla piattaforma D Morning.
Il 48enne Tatsuta racconta la sua esperienza diretta sul campo nei concitati e tragici momenti seguiti al grande terremoto e tsunami che, nel marzo 2011, hanno colpito e pesantemente danneggiato la centrale nucleare di Fukushima, in cui il novello mangaka lavorava come operaio. Nel titolo 1F indica la denominazione della centrale nucleare, la numero uno di Fukushima.
Il suo one-shot, oltre ad aver guadagnato un buon riscontro di pubblico, ha già incontrato i difficili gusti della critica, conquistando il grand prize al XXXIV Manga Open, una competizione riservata ad artisti emergenti, indetta da Morning al fine di scovare nuovi talenti.
Fonte consultata: Anime News Network
Cioè questo tipo da fare il tecnico nucleare è passato a fare manga? E disegna pure bene?
sì a tutte e tre le tue domande.
Infatti ha lasciato il suo lavoro di tecnico presso la centrale e ora fa il mangaka, non è chiaro se lo abbia lasciato per fare il disegnatore o lo aveva già perso in precendenza per altri motivi indipendenti...
grazie per la risposta.
La cosa mi stupisce un po', ma se ha talento, buon per lui.
Spero che qualcuno lo traduca!vorrei proprio vedere quest'opera.
E anche se fosse? Io non gli darei proprio torto, con quel che deve aver passato e che potrebbe passare per gli effetti dell'incidente. Buon per lui se riesce a rimettersi in piedi con questo.
Poi l'esperienza di uno che c'è stato rimane interessante indipendentemente dalle intenzioni dell'autore.
@kingartur3
Di solito i manga non si fanno perchè sono necessari, ma in questo caso direi di sì, ce n'era bisogno, perchè la testimonianza di uno che c'era aiuta a comprendere meglio l'evento.
Anche no, se vuoi il mio parere. Ricordiamoci però che vengono fatti libri su cose veramente inutili
@Vashthestampede
è un rischio, ma quanta gente, senza entrare nei dettagli, sfrutta le proprie esperienze per fare soldi. In buona fede l'opera potrebbe essere in memoria delle vittime.
@Tsuki!
Quella del dono è una leggenda metropolitana. Il disegno, come molte altre cose, è sia teoria che pratica e soprattutto passione. In generale ci sono persone che riescono a studiare da autodidatta, mentre altre no. Se quest'ultime non trovano un buon insegnante o una buona fonte da cui imparare, non riusciranno "mai" a coltivare bene la loro passione. Riguardo il disegno, in giro è pieno di libri ma, per ovvie ragioni, quasi tutti non servono a nulla
Che dire, mi ha incuriosito moltissimo...
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